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Limonta, Ordesi, Serra, Tansella RICERCA STORIA DELL’ARTE Il teatro greco di Siracusa «Malgrado lo stato di abbandono, resta tuttora uno dei più bei posti del mondo ed offre lo spettacolo più grandioso e più pittoresco che ci sia.» (Vivant Deyon: Voyage en Sicile, 1788)

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Limonta, Ordesi, Serra, Tansella

RICERCA STORIA DELL’ARTE

Il teatro greco di Siracusa

«Malgrado lo stato di abbandono, resta tuttora uno dei più bei posti del mondo ed offre lo spettacolo più grandioso e più pittoresco che ci sia.»

(Vivant Deyon: Voyage en Sicile, 1788)

● Il teatro arcaico

○ menzionata già alla fine del V secolo a.C. dal mimografe Sofrone ○ nominato architetto: Damocopos○ prob: non ancora a forma di semicerchio → gradinate rettilinee disposte a

trapezio.

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Limonta, Ordesi, Serra, Tansella

● Il teatro ellenistico

○ intervento di ristrutturazione nel III secolo ○ costruzione progettata tenendo conto sia della forma naturale del colle Temenite, che

della possibilità di sfruttare al massimo l’acustica. ○ valorizzazione della visione panoramica:

- visione dell'arco del porto - isola di Ortigia

nonostante la scena coprisse parte della visuale○ cavea: diametro 130,60 m ( uno dei più grandi del mondo greco [cercare misure altri]) ○ 67 gradini : per la maggior parte scavati nella roccia viva e divisi in 9 settori ("cunei")

da scalinate○ diazoma○ Sulla recinzione sono incisi in corrispondenza dei cunei:

- nomi di divinità: Zeus Olimpio ed Eracle - nomi di membri della famiglia reale: Gerone II, sua moglie Filistide, la nuora

Nereide ed il figlio Gelone II - utili per una datazione della ricostruzione del monumento

○ scalina superiori oggi scomparse, in antichità poggiavano su un terrapieno

● orchestra: in origine delimitata da un ampio euripo (canale scoperto)● edificio scenico: interamente scomparso e ne sono visibili solo i tagli realizzati nella roccia ● passaggio scavato sotto l'orchestra, accessibile con una scaletta dal palcoscenico e terminante

in una stanzetta ➔ "scale carontee"

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● è oggi il monumento più famoso della città, ma anche nell’antichità ebbe grande fama e prestigio internazionali essendo l’edificio per spettacoli più importante del mondo greco-occidentale

● altissimo esempio di architettura civile● anche luogo di culto e di grandi assemblee popolari, sede di processi pubblici e, in epoca

romana, fu pure adattato a esibizioni circensi● Gli archeologi lo studiano sin dal 1800● sfrutta la conformazione del colle Temenite dove è adagiato e adattando i valori architettonici

con quelli paesaggistici● Giuseppe Voza, uno dei grandi archeologi contemporanei, sostiene che esso dimostra come

sia stata Siracusa a trasmettere i principi dell’architettura ellenistica al mondo romano● Probabilmente allestimento scena: cariatide ● Sopra il tetto c’è una terrazza ricavata nella roccia ● Terrazza accessibile da una gradinata centrale: via dei sepolcri● In origine ospitava un grande portico ed al centro della parete di fondo fu inquadrata una

preesistente grotta-ninfeo con nicchie destinate probabilmente ad ospitare statue e inserita tra membranature architettoniche di ordine dorico intagliate nella parete (di esse restano solo parti di un fregio).

● All'interno il vano (9,35 x 6,35 m, alt. 4,75 m) era dotato di una vasca rivestita in cocciopesto: acquedotto greco detto "del ninfeo".

Attività teatrale in epoca greca Produzione teatrale di Eschilo:

- 470 a.C → Etnee - Probabilmente anche i persiani

Tra V e VI secolo → furono ospitati probabilmente i drammi scritti da Dioniso I e dai tragediografi della sua corte, come Antifonte N.b: Secondo la tradizione greca l'attività teatrale, essendo considerata una forma di attività istituzionale, era concessa a tutti i cittadini, anche ai più poveri, tramite un fondo creato per le attività teatrali

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Il teatro in epoca romana ● riferimento alla prima età augustea ● Cavea modificate in forma semicircolare (non più di forma di ferro di cavallo) ● Realizzati Parodoi: corridoi che permettevano l'accesso all'edificio scenico● Scena ricostruita:

- nicchia rettangolare al centro - due nicchie a pianta semicircolare sui lati

● Scavata nuova fossa per il sipario● interrato l'antico euripo, sostituito da un nuovo canale più stretto → diametro ampliato da

16 m a 21,40 m

● In epoca tardo-imperiale: nuove modifiche, probabilmente per adattare il teatro ad ospitare giochi acquatici

N.b: Non esistono tracce di adattamenti che consentissero di ospitare combattimenti di gladiatori o spettacoli con belve in genere rappresentati dall'eliminazione dei primi gradini della cavea allo scopo di consentire la realizzazione di un podio a protezione degli spettatori

Storia successiva: ● abbandonato per lunghi secoli● i suoi blocchi di pietra furono sfruttati per creare le fortificazioni attorno ad Ortigia

➔ scomparvero in tal modo l'edificio scenico e la parte superiore delle gradinate ● Il marchese di Sortino -Pietro Gaetani- dopo la seconda metà del cinquecento, riattivò la zona

a proprie spese

Chiesa di Santa Maria della Concezione Storia della chiesa

● Annessa al monastero, detta anche S.

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Maria delle monache, per volontà del vescovo Pietro Montecateno la chiesa di Santa Maria della Concezione venne edificata con le elemosine dei fedeli alla fine del 1300.

● Nel 1651, su iniziativa del Vescovo Giovanni Capobianco, la Chiesa veniva rifabbricata. Appartiene proprio a questo periodo gran parte dell'attuale sistemazione della Chiesa di S. Maria in Ortigia.

● Durante il terremoto del 1693 parte della Chiesa e del Monastero subirono alcuni crolli. ● La ricostruzione iniziò nel 1703 con Capomaestro dei lavori Antonio Almirana e supervisore

l'Architetto Pompeo Picherali. Fu espressamente richiesto che l'opera doveva essere eseguita secondo l'originario disegno di Michelangelo Bonamici. L'artista aveva infatti iniziato il piano di trasformazione della Chiesa, che al momento del terremoto del 1693 non era ancora stato ultimato.

● La storia del Monastero di S. Maria, giunto attraverso varie vicende al suo massimo splendore in età barocca, si interrompe bruscamente in età moderna.

Caratteristiche

● Committenti degli altari e forse anche dei dipinti in essi collocati, come si desume dalle iscrizioni dedicatorie, furono alcune monache dello stesso monastero, appartenenti a ricche e nobili famiglie della città, che si avvalsero dell'opera di un noto pittore messinese del Seicento, Onofrio Gabrieli, cui si devono tre delle tele che adornano gli altari laterali.

● La chiesa si compone di un’unica navata affiancata da diverse cappelle; al centro del soffitto con volta a botte è possibile ammirare gli affreschi raffiguranti S. Maria e gli angeli ad opera del maestro Sebastiano Monaco (1786).

● le ricostruzioni e i rifacimenti dopo il terremoto del 1693 conferiscono al complesso un ulteriore elemento di omogeneità nelle caratteristiche architettoniche degli edifici che lo circondano

● Oltre agli affreschi, la chiesa conserva numerose opere artistiche quali gli arredi e il pavimento in ceramica di Caltagirone.

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Excursus: il Barocco in Sicilia

● A partire dal XVI sec., la predominanza spagnola si fa sentire in maniera più netta in campo artistico con una ricchezza ed un'esuberanza di un barocco più tipicamente spagnolo che italiano.

● La Sicilia sente ben presto il potere e l'autorità della Compagnia di Gesù, creata nel 1540 dallo spagnolo Ignazio di Loyola. Costruite su modello della Chiesa del Gesù di Roma, le chiese "gesuite" di Sicilia ne possiedono le stesse caratteristiche.

○ L'unica ed ampia navata è priva di qualsiasi elemento che possa nascondere l'altare, affinchè le prediche possano "giungere" dirette ad ogni fedele.

○ Il misto di solennità, imponenza, ricchezza e luminosità che regna all'interno di tali edifici religiosi è già percettibile dalla facciata.

○ La pittura della Controriforma riporta in auge i temi abbandonati dal protestantesimo, come la raffigurazione della Vergine, il dogma dell'Eucarestia e il culto dei santi. Lo stile delle opere realizzate continua a risentire dell'impronta di Raffaello e di Michelangelo.

○ Solo pochi artisti palermitani (e poco conosciuti), tra cui Vincenzo degli Azani, seguono questa corrente.

● Il barocco, che in Spagna raggiunge il suo apogeo nella seconda metà del XVII sec., si diffonde quasi contemporaneamente pure in Sicilia, grazie anche alle precedenti influenze arabe e bizantine che hanno abituato i siciliani ad uno stile impreziosito da marmi e dorature.

● L'importanza attribuita ai dettagli contribuisce alla nascita di numerosi artisti che vengono ispirati dall'esuberanza delle forme e dalla ricchezza delle decorazioni. Inoltre, a differenza del barocco peninsulare, in Sicilia esso si estende all'urbanesimo e all'architettura.

● Per la maggior parte formati a Roma, gli architetti si ispirano ai capolavori del barocco romano, superandolo a volte in un eccesso di forme, volumi e temi scelti per la decorazione scolpita.

● Le forme contorte, adatte alle strutture architettoniche, si rivelano perfette per il ricco rivestimento di facciate e interni.

● La ricostruzione delle città è anch'essa impregnata di questa tendenza all'esagerazione, che non solo tocca l'ispirazione architettonica ma anche quella urbanistica.

fonti

https://www.citymapsicilia.it/struttura/chiesa-s-maria-della-concezione/ (9/05, 13/05)http://sicilyweb.com/arte/barocca.htm (13/05) www.siracusanews.it (14/05)www.secretsiracusa.it (9/05, 14/05)Wikipedia (09/05,13/05)

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Limonta, Ordesi, Serra, Tansella

Guida Routard, Touring il viaggiatore (2015)Architettura religiosa in Ortigia di Lucia Acerra (1995), EDIPRINTL’Italia, Sicilia, Touring Club Italiano (2005), LA BIBLIOTECA DI REPUBBLICA