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Il sistema nazionale e provinciale di protezione civile
Corso base di Protezione Civile, Ponteranica, venerdì 9 novembre 2012
Ing. Roberto Antonelli
Mi presento, o meglio
presento Il Servizio Protezione Civile della Provincia di Bergamo...
Assessore Fausto Carrara
Dirigente Alberto Cigliano
Responsabile Servizio Roberto Antonelli
Segreteria Assessore Marcella Tranchida
Segreteria Dirigente Tiziana Marra
Albo, AIB Gemma Russo
Formazione, web Laura Corno
Prevenzione, pianificazione Luca Ubbiali
Database regionale, CMP Mauro Dalzano
Amministrazione Cattaneo Donatella
Amministrazione Andretta Bellani
Dirigente Alberto Cigliano
Responsabile Servizio
Segreteria Dirigente Database regionale, CMP
Amministrazione Andretta Bellani
Via Sora, 4 - Bergamo
www.provincia.bergamo.it/protezionecivile
Assessore Fausto Carrara
(823)Dirigente Alberto Cigliano
(849)Responsabile Servizio Roberto Antonelli
(859)
Segreteria Assessore Marcella Tranchida
(823)
Segreteria Dirigente Tiziana Marra
(790) Albo, AIB Gemma Russo
(587)
Formazione, web Laura Corno
(514)
Prevenzione, pianificazione Luca Ubbiali
(329)
Database regionale, CMP Mauro Dalzano
(874)
Amministrazione Cattaneo Donatella
(435)
Amministrazione Andretta Bellani
(436)
Telefono 035387 + interno
Di cosa parleremo...
Normativa
Sistema nazionale protezione civile
Modello di intervento
Sistema provinciale protezione civile
Pianificazione
Albo del volontariato
Colonna Mobile Provinciale
Centro Polifunzionale di Emergenza
Normativa
Legge n. 100 del 12 luglio 2012 Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile Direttiva Presidente del Consiglio 3/12/2008 Nuovi indirizzi operativi per la gestione delle emergenze Circolare PCM 30/09/2002, n.5114 Ripartizione delle competenze amministrative in materia di protezione civile Legge n. 401 del 9 novembre 2001 Coordinamento operativo per le attività di protezione civile Legge costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001 Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione Legge n. 353 del 21 novembre 2000 Legge quadro sugli incendi boschivi Decreto legislativo 1998, n.112 Riorganizza il sistema nazionale di protezione civile, rivedendo alcune competenze degli enti istituzionali verso un decentramento amministrativo Legge n. 225 del 24 febbraio 1992 Istituzione del Servizio Nazionale della Protezione Civile
NazionaleRegolamento Regionale n.9 del 18 ottobre 2010Regolamento di attuazione dell'Albo Regionale del Volontariato di Protezione Civile DGR n.8753 del 22 dicembre 2008 Gestione organizzativa e funzionale del sistema di allerta per i rischi naturali ai fini di Protezione Civile DRG n. 4732 del 16 maggio 2007Revisione "Direttiva Regionale per la Pianificazione di Emergenza degli Enti Locali” DGR n. 3116 del 1 agosto 2006Approvazione del protocollo d'intesa con le Province lombarde per l'impiego del volontariato di Protezione Civile nella prevenzione del rischio idrogeologico Legge Regionale n. 16 del 22 maggio 2004Testo unico delle disposizioni regionali in materia di Protezione Civile DGR n. 47579 del 29 dicembre 1999 Linee guida sui criteri per l'individuazione e la costituzione dei Centri Polifunzionali di Emergenza Legge Regionale n. 54 del 12 maggio 1990Organizzazione e interventi di competenza regionale in materia di Protezione Civile Legge Regionale n. 22 del 24 luglio 1993Legge regionale sul Volontariato
Regionale
Regionale Legge Regionale n.16 del 22 maggio 2004 Testo unico delle disposizioni regionali in materia di Protezione Civile
Normativa base
Nazionale Legge 24 febbraio 1992, n. 225 + Legge n. 100 del 12 luglio 2012 Istituisce il Servizio Nazionale di Protezione Civile
Sistema nazionale di protezione civile
È istituito il Servizio nazionale della protezione civile al fine di tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi
• Amministrazioni dello Stato • Regioni • Province • Comuni • Comunità montane Agli enti locali si aggiungono tutte quelle organizzazioni e istituzioni che concorrono alla gestione di un evento • Enti pubblici Istituti e gruppi di ricerca scientifica
con finalità di protezione civile • Ogni istituzione e organizzazione anche privata • Cittadini • Gruppi associati di volontariato civile • Ordini e collegi professionali
• Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco • Forze Armate • Forze di Polizia • Corpo Forestale dello Stato • Servizi Tecnici Nazionali • Gruppi nazionali di ricerca scientifica,
l'istituto nazionale di geofisica ed altre istituzioni di ricerca
• Croce Rossa Italiana • Strutture del Servizio Sanitario Nazionale • Volontariato
Componenti Strutture operative
Attività di protezione civilePrevisione • studio delle cause dei fenomeni calamitosi • identificazione degli scenari di rischio probabili • preannuncio, monitoraggio, sorveglianza, vigilanza in tempo reale
degli eventi e livelli di rischio attesi
Prevenzione attività volte a evitare o a ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione
attività "non strutturali” • allertamento • piani emergenza • formazione • diffusione della conoscenza di pc • informazione alla popolazione • esercitazioni
interventi "strutturali" opere di sistemazione e difesa volte a scongiurare o limitare i danni prodotti dai dissesti • muro sostegno • arginature • ...
Superamento dell'emergenza consiste unicamente nell'attuazione, coordinata con gli organi istituzionali competenti, delle iniziative necessarie e indilazionabili volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita
Soccorso assicurare alle popolazioni colpite dagli eventi ogni forma di prima assistenza attraverso interventi “integrati e coordinati”
Attività di protezione civile
Eventi di tipo c) calamità naturali o connesse con l'attività dell'uomo che in ragione della loro
intensità ed estensione debbono, con immediatezza d’intervento, essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e
predefiniti periodi di tempo
Eventi di tipo a) eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che
possono essere fronteggiati mediante interventi attuabili dai singoli enti e amministrazioni
competenti in via ordinaria
Eventi di tipo b) eventi naturali o connessi con l'attività dell'uomo che per
loro natura ed estensione comportano l'intervento coordinato di più enti o
amministrazioni competenti in via ordinaria
Tipologia di eventi
Responsabilità
Sindaco assume la direzione dei servizi di emergenza che insistono sul territorio del Comune, il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e informare tempestivamente la popolazione sulle situazioni di pericolo
Prefetto assume la direzione unitaria dei servizi di emergenza a livello provinciale coordinandosi con il Presidente della Regione e il Presidente della Provincia, oltre che raccordando le proprie iniziative con gli interventi dei Sindaci dei Comuni interessati compreso comunicazione alla popolazione e agli organi di informazione
evento di tipo b) o c)
evento tipo a)
Stato di emergenza • può essere dichiarato anche “nell’imminenza” e non solo “al verificarsi” di
calamità naturali oppure connesse all'attività dell'uomo che per intensità ed estensione devono essere fronteggiate con immediatezza di intervento con mezzi e poteri straordinari
• viene deliberato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, richiesta può giungere anche dal Presidente della Regione interessata
• viene definita la durata e l’estensione territoriale, non può superare i 90 giorni e può essere prorogata, per un massimo di 60
• in relazione all’emergenza, viene individuata anche “l’amministrazione pubblica competente in via ordinaria” che coordina gli interventi conseguenti l’evento allo scadere dello stato di emergenza
per eventi tipo c)
Responsabilità
Ordinanze • agli interventi si provvede anche con ordinanze in deroga alle disposizioni di legge, nei limiti e
secondo i criteri indicati con la dichiarazione dello stato di emergenza e nel rispetto dell’ordinamento giuridico
• sono emanate dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, se non è diversamente stabilito con la deliberazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri. L’attuazione delle ordinanze è curata, in ogni caso, dal Capo del Dipartimento.
Le ordinanze dispongono relativamente a: • servizi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata dall’evento • messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati e dei beni culturali • ripristino delle infrastrutture e delle reti indispensabili per la continuità delle attività economiche e
produttive e per la ripresa delle normali condizioni di vita • interventi volti a evitare situazioni di pericolo
Responsabilitàper eventi tipo c)
Realizzazione degli interventi e soggetti responsabili • per attuare gli interventi previsti nelle ordinanze, il Capo
del Dipartimento della Protezione Civile si avvale delle Componenti e delle Strutture operative del Servizio Nazionale e ne coordina le attività impartendo specifiche disposizioni operative
• il Capo Dipartimento si avvale di Commissari delegati, il provvedimento di delega deve specificare il contenuto dell'incarico, i tempi e le modalità d’intervento. I Commissari delegati sono scelti tra i soggetti per cui la legge non prevede alcun compenso per lo svolgimento dell’incarico
• le funzioni del Commissario delegato cessano con la scadenza dello stato di emergenza
Responsabilità
• le ordinanze individuano i soggetti responsabili per l’attuazione degli interventi previsti, scegliendo tra quanti sono ordinariamente competenti per i diversi ambiti di attività
per eventi tipo c)
• si dotano di una struttura di protezione civile coordinata dal Sindaco
• predispongono i piani comunali o intercomunali di emergenza, anche nelle forme associative, in ambito montano, tramite le comunità montane
• attivazione dei primi soccorsi alla popolazione e degli interventi urgenti
• dispongono l’utilizzo delle organizzazioni di volontariato di protezione civile
• curano la raccolta dei dati e l'istruttoria delle richieste di risarcimento danni
• attività di previsione e agli interventi di prevenzione dei rischi, contemplati dai programmi e piani regionali e provinciali
Funzioni Comune
Funzioni Provincia• attivazione dei servizi urgenti, anche di natura tecnica, in caso di eventi calamitosi di livello locale o
provinciale • al coordinamento delle organizzazioni di volontariato di protezione civile esistenti sul territorio
provinciale, sulla base delle direttive regionali • predisposizione programma provinciale di previsione e prevenzione dei rischi e alla sua attuazione • predisposizione piano provinciale di emergenza • integrazione delle strutture di rilevazione e dei sistemi di monitoraggio dei rischi
• definizione di indirizzi e principi direttivi in materia di protezione civile a cui devono attenersi gli enti locali
• previsione e prevenzione dei rischi, secondo quanto previsto dal programma regionale di previsione e prevenzione e attività di studio, censimento e identificazione dei rischi
• piano di emergenza regionale • interventi idonei a tutelare territorio e popolazioni dai pericoli da eventi calamitosi • realizzazione di sistemi di monitoraggio • partecipazione al soccorso, per l’attuazione degli interventi urgenti • coordinamento delle strutture tecniche dell’amministrazione regionale, di enti e amministrazioni, anche
diverse da quella regionale, se con essa convenzionate • interventi d sussidiarietà • richiesta dello stato di emergenza e superamento dell’emergenza
Funzioni Regione
• promozione e il coordinamento di tutte le attività del Servizio Nazionale sono in capo al Presidente del Consiglio dei Ministri che si avvale del Dipartimento della Protezione Civile
• determina le politiche di protezione civile e emana gli indirizzi, rivolti a regioni, province e comuni
• predispone gli indirizzi operativi dei programmi di previsione dei rischi e i piani nazionali
• promuove esercitazioni nazionali • interviene, su richiesta delle regioni, allo spegnimento
degli incendi boschivi con i mezzi della flotta aerea dello Stato
• attività di informazione e di formazione (volontariato e enti competenti)
per eventi c) • deliberazione e revoca dello stato di
emergenza • emanazione di ordinanze per
interventi di emergenza • interventi per il soccorso e
superamento dell’emergenza
Funzioni Stato
Dipartimento Protezione Civileindirizza le attività delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale di protezione civile, e in caso di dichiarazione dello stato di emergenza, le coordina, in accordo con i Governi regionali. Strutture • Centro di Coordinamento Sistema (Sala Situazione Italia) • Sistema di allertamento nazionale • Commissione nazionale per la previsione e prevenzione dei
grandi rischi • Comitato Operativo Protezione Civile • Servizio monitoraggio sismico territorio • COAU (Centro Operativo Aereo Unificato) • COEM (Centro Operativo per le Emergenze Marittime)
Centro di Coordinamento Sistema Sala Situazione Italiagarantisce la raccolta, la verifica e la diffusione delle informazioni di protezione civile con l'obiettivo di allertare immediatamente, e quindi attivare tempestivamente, le diverse componenti e strutture preposte alla gestione dell'emergenza 24h/24h
presenza di personale del Dipartimento e delle strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile :- Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco - Forze Armate- Polizia di Stato - Arma dei Carabinieri- Guardia di Finanza; - Corpo Forestale dello Stato - Capitanerie di Porto - Guardia Costiera- Croce Rossa Italiana
• Rete dei centri funzionali è costituita dal Centro funzionale centrale, presso il Dipartimento della Protezione Civile, e dai Centri funzionali decentrati presso le Regioni e le Province autonome
• ogni Centro funzionale svolge attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza in tempo reale dei fenomeni meteorologici con la conseguente valutazione degli effetti previsti su persone e cose in un determinato territorio
• finalità del sistema è allertare e attivare il Servizio Nazionale della Protezione Civile ai diversi livelli territoriali
Sistema di allertamento nazionale
ogni Regione determina le procedure e le modalità di allertamento del proprio sistema di protezione civile ai diversi livelli di competenza territoriale
• Dipartimento della Protezione Civile e Regioni, attraverso la Rete dei Centri funzionali
• Servizio meteorologico nazionale Reti strumentali di monitoraggio e di sorveglianza
• Presidi territoriali • Centri di competenza • Ogni altro soggetto chiamato a
concorrere funzionalmente e operativamente a queste reti
struttura della Sala Operativa Regionale che svolge attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza in tempo reale degli eventi e dei conseguenti effetti sul territorio, per il supporto alle decisioni delle autorità preposte all’allertamento.
Direttiva regionale per l’allertamento per rischio idrogeologico e idraulico e la gestione delle emergenze regionali
Centro Funzionale di Monitoraggio dei rischi Regione Lombardia
•svolge attività consultiva tecnico-scientifica e propositiva in materia di previsione e prevenzione delle varie situazioni di rischio •è presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri ed ė composta:
• dal Capo del Dipartimento • da un esperto in problemi di protezione civile • da esperti nei vari settori di rischio • da due esperti designati dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i
servizi tecnici • da due esperti designati dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le regioni • da un rappresentante del Comitato nazionale di volontariato di protezione
civile
Commissione nazionale per la previsione e prevenzione dei grandi rischi
• si riunisce presso il Dipartimento PC ed è presieduto dal Capo del Dipartimento PC • assicura la direzione unitaria e il coordinamento delle attività di emergenza, stabilendo gli
interventi di tutte le amministrazioni e enti interessati al soccorso • componenti con poteri decisionali: composto da rappresentanti: Dipartimento, strutture
operative nazionali, regioni, Comitato nazionale di volontariato di protezione civile, altri enti o amministrazioni interessate
Comitato operativo della protezione civile
A seguito della diffusione delle Indicazioni operative per prevedere, prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di emergenza connesse a fenomeni idrogeologici e idraulici, il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, ha convocato un Comitato Operativo, centrato sulle misure di pianificazione e prevenzione che potranno essere adottate e sulla preparazione del sistema di protezione civile in vista della stagione autunnale. L’incontro è stato anche l’occasione per per fare il punto sugli eventi che stanno interessando in queste ore la penisola italiana.
Maltempo autunnale: riunito il Comitato Operativo 15 ottobre 2012
• coordina l’impiego dei mezzi aerei per attività di protezione civile e per la lotta contro gli incendi boschivi
• opera con propri rappresentanti presso la sala situazioni con il compito di richiedere e coordinare l’esecuzione di missioni aeree per i trasporti di emergenza, la ricognizione ed il controllo delle aree disastrate
• la flotta aerea antincendio del Dipartimento della Protezione Civile è trasferita al Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile
Centro Operativo Aereo Unificato (COAU)
• gestisce e potenzia la Rete fissa Accelerometrica Nazionale (Ran), la Rete Accelerometrica mobile ed il relativo centro di gestione remota, mettendo a punto i necessari strumenti interpretativi e di sintesi
• collabora e si coordina con l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) per le attività di monitoraggio del suolo, finalizzandole agli obiettivi di protezione civile
• cura la tenuta e l’aggiornamento delle banche dati delle reti sismiche e la diffusione dei dati, acquisisce ed organizza i dati delle reti di monitoraggio del terreno e delle strutture o di altri Enti
• valutazione del danno da dati strumentali, dei sistemi di early warning sismici
Servizio monitoraggio sismico territorio
• organo del Servizio Nazionale della Protezione Civile in cui vengono discusse e condivise le regole del sistema
• funzione di indirizzare, definire le norme, promuovere e coordinare le attività delle amministrazioni dello Stato, delle Regioni e degli enti locali in materia di protezione civile
Comitato paritetico Stato-Regioni-Enti locali
Modello di intervento
Livello Autorità di Protezione Civile Centri operativi
Comunale (tipo a) Sindaco Unità di Crisi Locale (UCL)
Centro Operativo Comunale (COC)
Provinciale (tipo b)
Prefetto (di concerto con il Presidente
della Provincia/Regione)
Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) Sala Operativa della Prefettura (SOP) Sala Operativa Regionale (SOR) Centri Operativi Misti (COM)
Nazionale (tipo c)
Presidente del Consiglio (Capo Dipartimento/Commisario delegato)
Comitato Operativo Sistema Direzione di Comando e Controllo (DI.COMA.C)
Centri di comando e controllo
partendo dalla complessità connessa alla gestione di una emergenza, si ritiene utile suddividere ed aggregare le problematiche in funzioni di supporto da attivare nei centri di comando e controllo
Funzioni di supporto
Livello Provinciale 1. tecnico scientifico, pianificazione 2. sanità, assist. sociale veterinaria 3. mass-media e informazione 4.volontariato 5. materiali e mezzi 6. trasporto, circolazione e viabilità 7. telecomunicazioni 8. servizi essenziali 9. censimento danni persone cose 10.strutture operative S.a.R 11. enti locali 12.materiali pericolosi 13.logistica evacuati zone ospitanti 14.coordinamento centri operativi 15.beni culturali
Livello Comunale 1. tecnico scientifico, pianificazione 2. sanità, assistenza sociale 3. volontariato 4.materiali e mezzi 5. servizi essenziali e attività scolastica 6. censimento danni persone cose 7. trasporto, circolazione e viabilità 8. strutture operative locali 9. telecomunicazioni
Unità di crisi locale (UCL) Livello Comunale
è costituito nei primi momenti almeno da:
• Sindaco, che coordina l'UCL e tiene i rapporti con il COM (se costituito)
• Referente Operativo Comunale (ROC) • Tecnico comunale (o professionista
incaricato) • Comandante Polizia Locale • Responsabile del Gruppo Comunale di
protezione civile o Associazione del territorio
i componenti, reperibili H24, mettono in atto il piano di emergenza comunale e supportano il Sindaco nelle azioni decisionali, organizzative, amministrative e tecniche a questa struttura minima possono aggiungersi di volta in volta, a discrezione del Sindaco, altri componenti in funzione della natura dell'emergenza, facendo riferimento alle funzioni di supporto dovrà essere ubicato in un edificio non vulnerabile ed in un’area di facile accesso (solitamente presso il municipio)
Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) Livello Provinciale• è presieduto dal Prefetto • ha il compito di supportare il Prefetto
nelle scelte di carattere tecnico-operative • si articola in componenti fisse e
componenti eventuali, rappresentate dai massimi responsabili di tutte le componenti e strutture operative presenti sul territorio provinciale
• la sede è presso la Prefettura. In detta sede dovrà essere attivata altresì la Sala Operativa della Prefettura, in sedi non vulnerabili e facilmente accessibili
Le componenti fisse sono, di norma: Regione, Provincia, Dipartimento PC, Comuni capi settore dei C.O.M., ASL, Vigili del Fuoco, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Stradale, Esercito, Corpo Forestale dello Stato, S.S.U.Em. 118, Organizzazioni di Volontariato, Croce Rossa Italiana Le componenti eventuali sono, principalmente, i soggetti erogatori dei servizi essenziali
• è retta da un rappresentante del Prefetto ed è organizzata per funzioni di supporto (14) (non necessariamente, in relazione al tipo di emergenza in atto, devono essere attivate tutte le funzioni di supporto)
• ha lo scopo di gestire e trasmettere ogni informazione relativa delle varie funzioni di supporto al CCS
• dovrà mantenere un costante raccordo e coordinamento con i Centri Operativi Misti (COM.) e con le altre sale operative (Centro Operativo Regionale...)
Sala Operativa Provinciale (SOP) Livello Provinciale
• struttura operativa decentrata costituita con decreto prefettizio retta da un rappresentante del Prefetto
• i compiti attribuiti al COM, in quanto proiezione decentrata del CCS, sono quelli di coordinare e gestire le operazioni d'emergenza sui luoghi del disastro in costante raccordo con il CCS, la SOP e con i Sindaci dei Comuni colpiti facenti capo al COM stesso
• ha una struttura analoga al CCS, organizzato per funzioni di supporto, non necessariamente, in relazione al tipo di emergenza in atto, devono essere attivate tutte le funzioni di supporto individuate
• l'ubicazione deve essere possibilmente vicino ed baricentrica ai Comuni di e localizzata in un edificio non vulnerabile
Centro Operativo Misto (COM) Livello Provinciale
Sisma Abruzzo, istituzione dei COM Decreto del Commissario delegato n. 1 del 9 aprile 2009
L’Aquila – C.O.M. 1 San Demetrio – C.O.M. 2 Pizzoli – C.O.M. 3 Pianola (fraz. de L’Aquila) – C.O.M. 4 Paganica (fraz. de L’Aquila) – C.O.M. 5 Navelli – C.O.M. 6 Sulmona – C.O.M. 7
Funzioni di supporto 1.Tecnica di valutazione e censimento danni 2. Sanità 3. Telecomunicazioni 4. Volontariato 5. Strutture operative / viabilità 6. Materiali e mezzi, assistenza alla popolazione, logistica 7. Servizi essenziali 8. Supporto amministrativo
• nelle situazioni di emergenza è il riferimento principale di assistenza a Comuni e Province ed esercita il ruolo di interazione tra il livello regionale e il livello nazionale
• luogo in cui il sistema di Protezione Civile si riunisce e opera per le attività di coordinamento e gestione dell’evento
• lavora anche in condizioni di “normalità”, quando non ci sono eventi in corso, effettuando una costante attività di monitoraggio del territorio (Centro Funzionale Monitoraggio dei Rischi) in relazione ai vari rischi presenti in Lombardia (tecnologico, idrogeologico, incendio boschivo, sismico) e rimanendo in contatto con le principali componenti del sistema di Protezione Civile
• effettua una costante attività di informazione rivolta sia alle strutture tecniche sia alla popolazione
Sala Operativa regionale
aree funzionali • sala situazioni • sala radio • sale decisioni • sala stampa
Sala Operativa Regionale
• centro di coordinamento delle componenti e delle strutture operative del Sistema Nazionale di Protezione Civile per le attività di soccorso sull’area interessata da grandi eventi
• è una struttura centrale mobile che rappresenta ed esercita direttamente nell’area interessata dall’evento il coordinamento nazionale in supporto al coordinamento locale
• è in costante contatto con il Comitato Operativo che coordina le attività a livello centrale • è ubicata in una struttura posta in posizione baricentrica rispetto alle zone di intervento • è composta da funzioni di supporto
Direzione Comando e Controllo (DICOMAC)
Sisma Abruzzo, DICOMAC di Copito Decreto del Commissario delegato n. 2 del 9 aprile 2009Funzioni di supporto 1. Tecnica di valutazione e censimento danni 2. Sanità 3. Volontariato e rapporto enti locali 4. Strutture operative / viabilità 5. Materiali e mezzi, assistenza alla popolazione, logistica, evacuati 6. Coordinamento concorso delle regioni 7. Telecomunicazioni 8. Servizi essenziali 9. Mass media e informazione 10. Salvaguardia beni culturali 11. Supporto amministrativo • Infrastrutture e Strutture post-emergenziali • Coordinamento Enti Locali • Relazioni internazionali • Assistenza alla popolazione, scuola, università • Tutela ambientale • Comunicazione
• è una struttura tecnica operativa di supporto al Sindaco per la gestione dell’emergenza
• la costituzione risponde all’esigenza di gestire direttamente sul luogo dell’emergenza tutte le attività di soccorso e individuando le priorità direttamente “sul campo”
• è composto principalmente da VVF, 118, Forze dell’Ordine (si aggiungono Polizia Locale, ARPA, ASL)
• il primo coordinamento viene assegnato ai VVF (nella figura del ROS), in quanto responsabili della valutazione della sicurezza immediata del luogo dell’incidente
• deve essere posto in un luogo sicuro, il sito prescelto potrà inoltre variare a fronte dell’evoluzione dell’emergenza in atto
Posto Comando Avanzato (PCA)tutti questi centri si attivano in un tempo lungo (ore) dall’inizio dell’evento…e nell’immediato ??? …e direttamente sul campo ???
• registrazioni e monitoraggio, degli avvicendamenti/sostituzioni delle organizzazioni, degli arrivi/partenze dei volontari e dei loro mezzi
• rilascio degli attestati di partecipazione • raccordo con la Funzione Volontariato degli altri centri operativi in particolare per
quanto riguarda la raccolta dei dati sulle presenza e le attività in corso • coordinamento delle disponibilità rispetto ai fabbisogno • supporto al responsabile del centro di operativo
F4 - Funzione Volontariato
F2 ‑ Sanità F13 ‑ Assistenza alla popolazione
F7 ‑ Telecomunicazioni
F6 ‑ Trasporto e viabilità
Hevento
Comunale (a)Sindaco
UCL
Provinciale/Regionale (b)
Prefetto (Presidente Provincia/Regione)
CCS + SOP/SOR + COM
Nazionale (c)
Presidente Consiglio (Commissario delegato)
COMITATO OPERATIVO + SISTEMA + DICOMAC
Sistema provinciale di protezione civile
Funzioni Provincia• attivazione dei servizi urgenti, anche di natura tecnica, in caso di eventi calamitosi di livello locale o
provinciale • al coordinamento delle organizzazioni di volontariato di protezione civile esistenti sul territorio
provinciale, sulla base delle direttive regionali • predisposizione programma provinciale di previsione e prevenzione dei rischi e alla sua attuazione • predisposizione piano provinciale di emergenza • integrazione delle strutture di rilevazione e dei sistemi di monitoraggio dei rischi
Provincia Ente Forestale
• il ruolo delle Province, delle Comunità Montane e dei Parchi per le attività di antincendio boschivo è definito dalla legge regionale n. 31 del 5 dicembre 2008 (ex l.r. n. 11/98), dalla L.R. 18/2000 e dalla L.R. 16/2004.
• gli Enti forestali che concorrono nell’attività di spegnimento degli incendi boschivi in Provincia di Bergamo sono: Provincia di Bergamo, Comunità Montane e Parchi Regionali
• organizzano e gestiscono le squadre di volontariato antincendio boschivo con le modalità ritenute più opportune e funzionali ai criteri di efficienza ed efficacia degli interventi e in funzione delle necessità e disponibilità locali
• particolare importanza riveste la figura del Responsabile AIB dell’ente che dovrà affiancare o sostituire il Direttore delle operazioni di spegnimento (DOS) nelle attività di lotta attiva contro gli incendi boschivi, soprattutto nell’impiego delle squadre di volontariato AIB, nel coordinamento e nella gestione dei mezzi e delle attrezzature messe a disposizione
• sono 10 organizzazioni di volontariato riconosciute quali squadre AIB della Provincia (provvedimento Giunta Provinciale n. 209 del 14/06/10 e n. 11654 del 02/02/11)
Piano di emergenza provinciale
• predisposizione del programma provinciale di previsione e prevenzione dei rischi
• predisposizione del piano provinciale di emergenza sulla base delle direttive regionali
• coordinare i comuni nelle loro attività di previsione, di prevenzione e di redazione dei piani di emergenza e di verificare la congruenza dei piani locali
Funzioni Provincia
• predispongono i piani comunali o intercomunali di emergenza, anche nelle forme associative, in ambito montano, tramite le comunità montane
Funzioni Comune
Piano emergenza provinciale • da aggiornare ogni 4 anni Piano di emergenza comunale • entro 90 giorni dal 14 luglio 2012,
data di entrata in vigore legge 100, ciascun comune approva, con deliberazione consiliare, il piano di emergenza comunale e provvede alla verifica e all'aggiornamento periodico
• copia del piano deve essere trasmessa a Regione, Prefettura e Provincia territorialmente competenti
Scadenze
strumento con il quale si organizza la risposta in caso di emergenza
Il piano di emergenza
“Metodo Augustus” Linee Guida del DPC per la redazione dei piani di emergenza comunali e provinciali (di fronte a situazioni complesse ed estreme occorre rispondere con uno schema operativo semplice e flessibile). Direttiva Regionale per la Pianificazione di Emergenza degli Enti locali fornire indicazioni metodologiche e un’architettura generale di riferimento che aiutino gli Enti locali (Comuni e Province) nel processo di redazione di Piani di Emergenza
uniformare linguaggi operativi e le elaborazioni cartografiche ha come obiettivo di fornire indicazioni metodologiche e un’architettura generale di e che aiutino gli Enti locali nel processo di redazione di Piani di Emergenza efficaci e pratici
Censimento piani di emergenza Comunali Provincia di Bergamo
40%
• Analisi dei rischio presenti sul territorio
• Individuazione della pericolosità e vulnerabilità
• Anali delle infrastrutture • Individuazione scenari di rischio • Sistemi di monitoraggio • Modello di intervento (attori,
responsabilità, procedure) • Risorse • Aree di emergenza • Assistenza alla popolazione • Cartografie / WebGis
Struttura di un piano
livello provinciale • individuerà le situazioni che individuano un’emergenza più estesa del singolo comune • evidenzierà le situazioni, anche localizzate, di maggior rischio, segnalando la necessità di un approfondimento a livello Comunale • individuazione di scenari di rischio a macroscala
Livelli di dettaglio
livello comunale ed intercomunale • è necessario arrivare a un dettaglio esaustivo e massimo, che consenta al gestore dell’emergenza di avere a disposizione tutti gli strumenti per gestire la situazione
Prima redazione Aggiornamento Chi
Rischio aeronautico 2013 Incarico interno
Linee Operative Generali 2003 2012 Incarico interno
Rischio frane 2004 Incarico esterno
Rischio sismico 2005 Incarico esterno
Rischio industriale 2005 2010 Incarico esterno
Rischio valanghe 2005 2010 Incarico esterno
Rischio idraulico 2007 Incarico esterno
Redazione
• massima condivisione (gruppo lavoro) • aggiornamento sia della parte testuale
che di tutti i dati/informazioni contenuti nel testo e allegati, oltre alle relative cartografie su base ArcGis
• sincronizzazione con le recente normativa • sincronizzazione con disposizioni PTCT • revisione e semplificazione delle tabelle/
allegati/cartografie • database e georeferenzione dei dati • pubblicazione delle carte/dati sul
WEBGIS della Provincia (SITER@)
Linee Operative Generali Obiettivi
• condivisione progetto con Prefettura (febbraio 2011) • condivisione Comitato Provinciale Protezione Civile (marzo 2011) • istituzione Gruppo di lavoro (marzo 2011) • approvazione delibera incarico interno redazione piano (aprile 2011) • condivisione Comuni ed Enti/Istituzioni, invio dati (maggio 2011) • aggiornamento testo e dati (maggio – ottobre 2011) • redazione bozza e invio a Comuni/Enti/Istituzioni (novembre 2011) • recepimento osservazioni Comuni/Enti/Istituzioni (dicembre 2011) • condivisione Gruppo Lavoro e Comitato Provinciale di PC (dicembre 2011) • redazione definitiva piano • presentazione piano a Commissione Consiliare (febbraio 2012) • approvazione consiglio provinciale (febbraio 2012) • stampa e distribuzione (marzo-aprile 2012)
6
Linee Operative Generali Cronoprogramma
condivisione Gruppo Lavoro e Comitato Provinciale di PC (dicembre 2011) condivisione Gruppo Lavoro e Comitato Provinciale di PC (dicembre 2011)
6
1
anno
Linee Operative Generali Gruppo di lavoro
• Prefettura • Regione Lombardia - UO Protezione
Civile • Regione Lombardia - STER Bergamo • Provincia - Servizio Protezione Civile • Provincia - Settore Pianificazione
Territoriale • Provincia - Settore Viabilità e
Trasporti • ASL Bergamo • SSUEm 118 Bergamo • ARPA Lombardia – sede di Bergamo • AIPO • Questura
• Comando Provinciale Carabinieri • Comando Provinciale Guardia di
Finanza • Comando Provinciale Corpo Forestale
dello Stato • Sezione Polizia Stradale • Comando Provinciale dei Vigili del
Fuoco • Corpo Nazionale Soccorso Alpino
CNSAS – VI Delegazione Orobica • Comunità Montane • Organizzazioni di volontariato di
protezione civile
Linee Operative Generali CCS - SOP
Linee Operative Generali COM• l’edificio deve essere localizzato in strutture antisismiche, non vulnerabili ai rischi presenti sul territorio • ben servito da collegamenti stradali in modo da poter essere raggiunto anche da mezzi di grosse dimensioni • facilmente accessibile da mezzi di soccorso e nelle vicinanze un ampio parcheggio/piazzale • dotato di spazi adatti a contenere: sala decisioni/riunioni, sala funzioni supporto, sala radio, dotazioni informatiche • dotato di gruppo elettrogeno e gruppi di continuità • predisposto al collegamento alla rete di telecomunicazioni istituzionali UCL-COM- CCS
Linee Operative Generali Aree di ammassamento• presenza di almeno un’area a livello di COM • posizione baricentrica rispetto all'area servita ed ai rischi considerati e non soggetta a rischi • dimensioni sufficienti per accogliere almeno una tendopoli da 500 persone con servizi campali (circa 6000 m2) • poste in prossimità di un nodo viario o comunque facilmente raggiungibili anche da mezzi di grandi dimensioni • disponibilità di collegamenti con le principali reti di servizi • eventualmente possibilità vicinanza atterraggio elicottero
• nuova rappresentazione grafica più fruibile e immediata
• revisione e semplificazione azioni Enti • incrocio competenze Enti coinvolti • azioni rapportate alle fasi di
emergenza
Linee Operative Generali Procedure
ELABORAZIONI TECNICHE ARCGIS
(SHP FILE)
INTERNA AL SERVIZIO ELABORAZIONE CARTOGRAFICA
SCAMBIO DATIGOOGLE EARTH GOOGLE MAPS (KMZ/KML FILE)
ENTI GRUPPO DI LAVORO
PUBBLICAZIONE WEBGIS SITER@
(www.provincia.bergamo.it) TUTTI
Linee Operative Generali Elaborazioni cartografiche
ieri oggi
Redazione esterna interna
Supporto cartaceo / CD on line / webgis
Distribuzione consegna fisica elaborati scaricabile dal web / supporti mobili (tablet/smartphone)
Considerazioni
poco fruibile elaborati enciclopedici
elevati costi di redazione/stampa lunghi tempi distribuzione difficile aggiornamento
facile consultabile elaborati sintetici
contenuti costi di redazione e stampa veloce e allargata distribuzione
facile aggiornamento
Evoluzione
Albo Regionale del volontariato di protezione civile
Disciplina l’albo regionale del volontariato di protezione civile (ai sensi dell’art. 9-ter della legge
regionale 22 maggio 2004, n. 16, «Testo unico delle disposizioni regionali in materia di protezione civile»)
al fine di garantire la partecipazione responsabile delle organizzazioni di volontariato e dei relativi volontari
nella funzione di protezione della popolazione
Regolamento regionale 18 ottobre 2010 - n. 9
Composizione
associazioni di volontariato di protezione civile
(atto costitutivo o nello statuto, assenza di fini di lucro,
gratuità)
gruppi comunali e gruppi intercomunali (deliberazione comunale)
volontari che ne fanno parte
+
Specializzazionia) logistica / gestionale b) cinofili c) subacquei e soccorso nautico d) intervento idrogeologico e) antincendio boschivo f) tele-radiocomunicazioni g) nucleo di pronto intervento h) impianti tecnologici e servizi essenziali i) unità equestri
• esclusiva (a favore di una sola organizzazione) e prevalente (protezione civile)
• formazione di base (Scuola Superiore di Protezione Civile Eupolis)
• volontari operativi >= 80% • almeno 5 volontari • possedere mezzi e attrezzature minime • iscrizione almeno da un anno • reperibilità • addestramento costante e almeno una
esercitazione all’anno (salvo il caso in cui ci sia l’attivazione da parte di autorità di protezione civile)
• i volontari devono essere assicurati e utilizzare idonei DPI per lo svolgimento delle attività operative
Operatività
Controlli e sanzioni disciplinari
l’inosservanza delle disposizioni del presente regolamento da parte delle organizzazioni di volontariato, sono sanzionate, in ragione della loro gravità, ai sensi del comma 4 dell’articolo 9-quater della l.r. 16/2004. l’operatività può essere revocata o sospesa per l’inosservanza delle disposizioni art.6 da parte delle organizzazioni e da parte dei volontari
Tessera del Volontario di protezione civile tesserino di riconoscimento personale che deve essere utilizzato esclusivamente durante le operazioni e le esercitazioni promosse dalle autorità di protezione civile
Database regionale del volontariato di protezione civile
• dal 26 ottobre 2009 è attivo il Database del Volontariato di protezione civile della Regione Lombardia
• il sistema informativo, realizzato in collaborazione tra Regione Lombardia, Province e Lombardia Informatica, che contiene tutti i dati relativi alle Organizzazioni di Volontariato iscritte all’Albo Regionale ed ai rispettivi volontari
• l'accesso al database per conto delle Organizzazioni iscritte è consentito al Legale Rappresentante e a un suo delegato, mediante l’uso della Carta Regionale dei Servizi (CRS) e del relativo codice PIN
Consulta provinciale del volontariato di protezione civile
Scopi e finalità Organismo per il coordinamento delle varie realtà del Volontariato di Protezione Civile, con il quale si vuole valorizzare e qualificare l’attività del Volontariato favorendo la collaborazione tra le varie Organizzazioni e tra queste e le istituzioni
Composizione e Membri • Assessore alla Protezione Civile (che la presiede) • Delegato per ogni Organizzazione di Volontariato di
Protezione Civile operante sul territorio provinciale (Gruppo/Associazione)
• Membri di diritto: CRI, CNSAS, Associazione Nazionale VVF volontari, Comitato Provinciale ANPAS, ANA
In relazione alle tematiche poste all’ordine del giorno possono essere invitati a singole riunioni della Consulta, senza diritto di voto Organizzazioni di volontariato non iscritte ai predetti Albi e Registri e Enti/Istituzioni
105 organizzazioni
Numeri 1 settembre 2012
4730 volontari
DPC no 34%
DPC si 66%
AIB Provincia 8%Cinofili
6%
AIB 22%
Subacquei 2%
Logisti 63%
Associazioni 47%
Gruppi intercomunali 3%
Gruppi Comunali 50%
Percentuali 1 settembre 2012
il volontariato sarà legittimato ad intervenire a mezzo di attivazione solo qualora la richiesta di intervento sia stata preventivamente inoltrata all’associazione di appartenenza dall’Autorità di Protezione Civile preposta (Sindaco, Prefetto/Presidente Provincia, Presidente Regione, Consiglio dei Ministri) nell’atto di attivazione vengono indicati durata del periodo di impiego autorizzato e previsto nonché garanzie per il volontario (benefici di legge)
NON ESISTE L'AUTO
ATTIVAZIONE
Attivazione organizzazioni
Evento LIVELLO COMUNALE Il Sindaco attiva e coordina il Gruppo Comunale o Associazione convenzionata Evento LIVELLO SOVRACOMUNALE / PROVINCIALE la Provincia attiva e coordina le organizzazioni iscritte all’Albo Regionale Sez. Provinciale e/o Colonna Mobile Provinciale Evento LIVELLO SOVRAPROVINCIALE/REGIONALE/NAZIONALE Regione/Dipartimento Protezione Civile chiedono a Provincia l’attivazione delle organizzazioni iscritte all’Albo Regionale Sez. Provinciale e/o attivano Colonna Mobile Regionale e/o Associazioni Nazionali
le organizzazioni che sono state attivate dal Dipartimento della Protezione Civile nazionale, o da enti pubblici, devono
informare tempestivamente la Provincia e/o la Regione
Attivazione organizzazioni
Rimborsi e benefici di legge Decreto Presidente Repubblica DPR 194/2001 Regolamento recante nuova disciplina della partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività di protezione civile
Art. 9 Mantenimento del posto di lavoro pubblico o privato e del trattamento
economico e previdenziale da parte del datore di lavoro pubblico o privato
Art. 10 Rimborso delle spese sostenute
alle organizzazioni di volontariato nelle attività di soccorso, simulazione,
emergenza e formazione teorico-pratica
Ai volontari aderenti ad organizzazioni di volontariato inserite nell'elenco nazionale impiegati in attività di soccorso su richiesta di
un'autorità di protezione civile
Rimborso Spese sostenute (art.10 del DPR 194/2001) Le Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile, iscritte nell’Albo Regionale del Volontariato di Protezione Civile e nell’Elenco Nazionale delle Organizzazioni di Protezione Civile formalmente attivate dall’Autorità di protezione civile possono richiedere il rimborso delle spese vive sostenute nel corso della missione 1. copia dell’atto di formale Attivazione 2. copia dell’Attestato di Partecipazione (elettronico) alle
attività di emergenza degli autisti dei mezzi utilizzati 3. originali dei documenti di spesa
Rimborsi a favore dei Datori di Lavoro (art.9 del DPR 194/2001) I Datori di Lavoro di volontari di protezione civile prima di procedere alla richiesta di rimborso, devono ottenere dal proprio dipendente i seguenti documenti, rilasciati dall’Autorità di protezione civile al termine dell’attività prestata 1. copia dell’atto di formale Attivazione 2. copia dell’Attestato di Partecipazione
(elettronico) alle attività di emergenza
Richiesta rimborsi Modalità operative
• le attivazioni dei volontari operativi vengono formalizzate tramite il database regionale del volontariato di protezione civile
• la richiesta datori andrà effettuata esclusivamente on-line (https://gefo.servizirl.it)
Richiesta rimborsi Modalità operative
Le Province e la U.O. Protezione Civile della Regione provvederanno ciascuna per la propria competenza territoriale (Sezioni Provinciali e Regionale dell’Albo) alla istruttoria formale delle richieste di rimborso presentate acquisendo le eventuali integrazioni documentali necessarie in caso di documentazione incompleta o non conforme alle prescrizioni Una volta superata positivamente l’istruttoria la richiesta di rimborso sarà posta in pagamento direttamente da parte della Regione Lombardia, fatta salva la facoltà del Dipartimento della Protezione Civile di disporre di verifiche e controlli preventivi previsti dalle vigenti disposizioni e previa erogazione dei relativi importi da parte del Dipartimento stesso
Richiesta rimborsi Istruttorie ed erogazione
ORGANIZZAZIONE OGGETTOAero Club Bergamo Supporto per attività di osservazione del territorio
ANA Bergamo Gestione Modulo Pronta Partenza H6 CMP e conduzione CPE di Azzano San Paolo
ANA Bergamo supporto nell'impiego delle strutture e dei volontari per attività di protezione civile e nella gestione delle emergenze.
Associazione AIB Barzana Gestione Modulo Segreteria CMP
CCP BG/BS, Provincia BS PC, Consorzio Laghi, OOV (Sommozzatori Treviglio, Fipsa, CCin congedo, GC Gorle, SISCS)
Supporto pattugliamento e soccorso lago d'Iseo
CNSAS Supporto nelle attività di protezione civile e nella gestione delle emergenze
Croce Bianca Gestione Modulo Ricerca persone CMP
F.I.R. C.B. Gestione Modulo Telecomunicazioni CMP e parziale assegnazione di spazi del CPE.
GC Fonteno Gestione del modulo cucina per il supporto nelle attività di protezione civile e nella gestione delle emergenze.
GI PC Dalmine Zingonia e ANPAS Supporto in emergenze in aeroporto e attività di protezione civile
Sommozzatori Treviglio Gestione Modulo Soccorso alluvionale CMP
Protocolli operativi
Colonna mobile provinciale
Forza di pronto impiego in grado di mobilitarsi rapidamente (h24), con mezzi idonei e volontari adeguatamente formati Intervento in emergenze livello provinciale e regionali/nazionali supporto locale ai Comuni che chiedono un supporto esterno
Moduli operativi (6)
Ricerca persone
Idraulico
Pronta partenza h6
Comunicazioni radio
Soccorso alluvionale
Segreteria
Colonna mobile provinciale
Centro Polifunzionale di Emergenza
Realizzato dalla Provincia grazie anche al contributo di Regione
Lombardia (convenzione del 25 ottobre 2007) e rientrante nel
progetto regionale
Nel corso del 2010 sono stati ultimati i lavori per la realizzazione del primo lotto sito in Azzano San Paolo via Cremasca e la struttura è stata avviata al funzionamento da parte del Servizio Protezione Civile della Provincia
Caratteristiche • stoccaggio mezzi e attrezzature colonna mobile
provinciale • aree parcheggio mezzi • area destinata ad esercitazioni • locali per attività di protezione civile e di formazione • centro comunicazioni radio
Ampliamento (2013) Raddoppio area stoccaggio mezzi
Sistemazione area esercitazioni e parcheggio Cablatura con installazione generatore
Centro Polifunzionale di Emergenza
Alcune regole
• ogni operazione di protezione civile, che sia di soccorso, di prevenzione o di addestramento, può essere equiparata ad un cantiere mobile in cui la sicurezza e la valutazione dei rischi sono fondamentali per una corretta gestione del lavoro, la salute delle persone e la riuscita dell’operazione stessa
• da parte dei volontari è richiesta una notevole professionalità che consenta di gestire correttamente l’intervento evitando problemi agli altri soccorritori e dare sicurezza e conforto a chi è soccorso
• ogni gesto deve seguire protocolli precisi, collaudati e a conoscenza di tutti i volontari impiegati • sicurezza non è agire istintivamente ma mettere in atto procedure apprese e collaudate che portano il
volontario a tenere un comportamento rispettoso verso gli altri e adeguato alle proprie possibilità psico-fisiche • la sicurezza comprende: organizzazione del gruppo, ordine e disciplina, addestramento, dotazione e uso dei DPI
(dispositivi di protezione individuale), uso di attrezzature appropriate, programmazione dell’intervento e valutazione dei rischi, capacità dei responsabili e dei caposquadra
DPI (dispositivi di protezione individuale) • caschi, scarpe, guanti, occhiali, visiere, cuffie, tute antitaglio, imbragature, mascherine sono alcuni dei DPI. necessari
per poter eseguire operazioni in sicurezza • devono essere utilizzati in funzione dei lavori da eseguire e delle protezioni necessarie • ogni singolo volontario è responsabile per il corretto uso dei DPI e ogni caposquadra è altresì responsabile del
corretto uso dei DPI da parte dei volontari
Sicurezza
• gli autoveicoli e i motoveicoli devono essere immatricolati a nome degli enti pubblici di protezione civile, ovvero a nome delle organizzazioni di volontariato operanti nel settore della protezione civile iscritte nell'elenco regionale o nazionale del Dipartimento. Sono esclusi i veicoli di proprietà di una persona fisica (es. Presidente di una Organizzazione)
• l'uso da parte delle organizzazioni di volontariato è inoltre consentito qualora ricorrano tutte le seguenti condizioni: • gli autoveicoli i motoveicoli adibiti ai servizi di protezione civile siano impiegati in caso di
emergenze compreso lo spegnimento di incendi boschivi • l'intervento delle organizzazioni di volontariato sia stato appositamente richiesto da parte
delle competenti autorità di protezione civile (con comunicazione scritta o, in caso di somma urgenza, per le vie brevi e confermata in forma scritta entro le successive 48 ore)
• solo l’uso congiunto di sirena e lampeggiante consente, in caso di necessità, di non osservare le limitazioni alla circolazione stradale, fermo restando il rispetto delle comuni norme di prudenza e diligenza alla guida del mezzo per non porre in pericolo l’incolumità degli altri utenti della strada
Dispositivi lampeggianti luminosi e acustici
• i volontari di Protezione civile non possono utilizzare i segnali distintivi (palette) in quanto lo stesso è riservato al personale incaricato della prevenzione e dell’accertamento dei reati in materia di circolazione (articoli 11 e 12 del Codice della Strada e artt. 21-24 del conseguente regolamento di esecuzione e attuazione)
• ai volontari di Protezione civile non è permesso svolgere servizi di polizia stradale e pertanto non possono e non devono adoperare nonché detenere palette durante il normale svolgimento delle attività istituzionali
• fanno eccezione i casi in cui tutti gli organismi istituzionali (Polizia, Carabinieri, Polizia locale, ecc.) chiamati a fronteggiare l’emergenza stessa si avvalgono del supporto dei volontari di Protezione civile: in questi frangenti al volontario possono essere affidati, con uno scopo ben preciso funzioni di ausilio al personale dell’amministrazione statale o locale impegnata nei soccorsi
• i volontari di Protezione civile aderenti ad una organizzazione in attività non di emergenza non possono in alcun modo svolgere funzioni di ausiliari del traffico
• l'espletamento di attività quali regolazione del traffico a seguito di incidenti stradali, scorta a cortei o processioni, servizi d’ordine durante manifestazioni sportive o culturali non sono da considerare tra le ipotesi di collaborazione che il volontario è chiamato ad assicurare nei servizi di Protezione civile, salvo i casi in cui queste attività rientrino in una più generale gestione di emergenze o di eventi di Protezione civile e coordinati dalle competenti autorità
• l'uso di emblemi di Protezione civile, segnali distintivi, lampeggiatori visivi e uniformi deve quindi limitarsi ai casi previsti dalle normative vigenti
Regolazione traffico
Ing. Roberto Antonelli Responsabile Servizio Protezione Civile Provincia di Bergamo Tel. 035387859 - cell. 3386997737 Email: [email protected]