il settore agro-alimentare in italia e in campania€¦ · italia è ammontato a 58,5 miliardi, il...
TRANSCRIPT
Il settore agro-alimentare in Italia e in
Campania
Napoli, 9 giugno 2016
Massimo Deandreis
Direttore Generale SRM
1
Agenda
Importanza e specificità dell’agroalimentare italiano 1
L’agroalimentare in Campania 2
Le opportunità per l’agroalimentare campano 3
2
Il Settore agroindustriale è il cuore del nostro Made in Italy
Rappresenta un’eccellenza riconosciuta nel mondo per l’elevata qualità della materia
prima e la capacità di trasformarla in prodotti di eccellenza
L’Italia si posiziona al primo posto in Europa per numero di certificazioni di qualità sia di
prodotti agricoli e alimentari che di bevande.
Numero di DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG
(Specialità Tradizionale Garantita)
Agricoltura e alimentare Industria delle bevande
283 562
0 100 200 300
Regno Unito
Germania
Grecia
Portogallo
Spagna
Francia
Italia
DOP
IGP
STG
0 200 400 600
Portogallo
Romania
Bulgaria
Germania
Spagna
Grecia
Francia
Italia
DOP*
IGP*
SPIRITS**
Fonte: Srm da dati Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo da dati MIPAAF- Aprile 2016
*Vini; ** comprende acquavite, liquori, grappe, bevande al ginepro, brandy e altri
3
Il peso dei principali paesi europei nel settore agro-alimentare dell’EU28 (%, 2013)
19,6
15,5 14,8 12,8
6,0 5,5 3,3
10,1 11,5
9,9 8,5
2,4
17,8 20,6
Francia Germania Italia Spagna Paesi Bassi Polonia Romania
Valore aggiunto Occupati
2,3 3,7
1,8
1,8
VA Occupati
industrie alimentari, delle bevande e deltabaccoagricoltura, silvicoltura e pesca
Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo da dati Eurostat
Il peso del settore agroalimentare
sull’economia italiana (%, 2015)
Genera ricchezza nel contesto europeo e nazionale
Nel 2015 il valore aggiunto dell’agroalimentare in
Italia è ammontato a 58,5 miliardi, il 4,1% del totale
economia (25,4 miliardi per l’industria alimentare e
delle bevande, 33,1 miliardi per il comparto
agricolo).
In termini occupazionali, in Italia si contano circa
1,365 milioni di occupati nell’agribusiness, il 5,6%
degli occupati totali.
4
Ed ha, in Europa, una leadership nelle produzioni biologiche
Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo da dati Eurostat
352.522
390.252
393.239
447.742
612.488
646.816
0 100.000 200.000 300.000 400.000 500.000 600.000 700.000
Spagna
Svezia
Polonia
Germania
Francia
Italia
Ettari di superficie agricola biologica
(terreni arabili convertiti o in corso di conversione, 2014)
Gli ettari di superficie agricola biologica in Italia sono circa 647 mila. Al primo posto
in Europa.
Segue la Francia con 612 mila ettari e la Germania con 448 mila ettari.
5
Un ruolo importante è assunto dalle specializzazioni
produttive dei territori e dei distretti
Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo ha individuato 48
distretti nella filiera agroalimentare,
distribuiti in maniera uniforme sul
territorio italiano (37 nell’industria
alimentare e delle bevande, 11 nel
settore agricolo).
I distretti identificati nell’industria
dell’alimentare e delle bevande
rappresentano il 22% del totale degli
occupati e il 16% del totale delle
imprese del settore.
Il valore delle esportazioni dei
distretti agroalimentari ha raggiunto
i 16,6 miliardi di euro nel 2015, il
45,6% dell’export totale del settore.
6
Germania
Francia
Stati Uniti
Regno Unito
Svizzera
Paesi Bassi
Spagna Austria Belgio
Giappone
Canada
Polonia
Svezia
Grecia
Danimarca Australia
Cina e Hong Kong
Russia
Repubblica Ceca Romania Slovenia
Emirati Arabi Uniti
Ungheria Arabia Saudita
Croazia
-200
0
200
400
600
800
1.000
1.200
1.400
1.600
- 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000
Ex
po
rt:
dif
fere
nza t
ra 2
01
5 e
20
08
in
m
ilio
ni d
i e
uro
Export nel 2015
Italia: evoluzione dell’export dei prodotti agricoli e dell’industria alimentarie e delle
bevande per mercato di sbocco (prezzi correnti)
Facilitano le ottime relazioni commerciali in tutti i mercati
Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo da dati Istat
Ottime performance dell’export negli ultimi anni: 36,8 miliardi di euro nel 2015, il
40,7% in più rispetto al 2008.
Risultati positivi in quasi tutti i mercati di sbocco.
oltre il 47% delle
esportazioni
agroalimentari
italiane
1° Paese al mondo per peso dell’export di prodotti agro-alimentari di alta qualità
sulle esportazioni agro-alimentari: del 45% (42,2% in Francia).
7
Propensione all’export in crescita anche in prospettiva
Evoluzione delle esportazioni nell’agricoltura e nell’industria alimentare e delle bevande
(variazione % a prezzi costanti e peso delle esportazioni sul fatturato totale)
Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati Intesa Sanpaolo- Prometeia, Ottobre 2015
Agricoltura Alimentare e bevande
-1,3
-3,7
-4,5
1,0
7,0
4,0 4,4
8,5
9
9,5
10
10,5
11
11,5
12
-6
-4
-2
0
2
4
6
8
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Esportazioni- Var.%
esportazioni/produzione(scala dx)
4,6
1,7
1,4 1,4
2,6
3,6
3,9
0
5
10
15
20
25
30
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
4,5
5
2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Esportazioni- Var.%
esportazioni/produzione (scala dx)
Grazie ai punti di forza del settore quali tradizione, vocazioni originarie, territorio,
innovazione, tecnologia l’Italia continuerà a promuovere ed instaurare ottime relazioni
commerciali in tutti i mercati anche in futuro.
8
Agenda
Importanza e specificità dell’agroalimentare italiano 1
L’agroalimentare in Campania 2
Le opportunità per l’agroalimentare campano 3
9
Valore aggiunto: 2 mld €
19,5% del dato Mezzogiorno
Import 2015: 1,16 mld €
39,4% del dato Mezzogiorno
+6,6% rispetto al 2014
Export 2015: 436,5mln €
22,5% del dato Mezzogiorno
+4,6% rispetto al 2014
Saldo commerciale: - 726,5 mln €
+5,2% rispetto al 2014
Imprese attive 2015: 61.270
18,2% del dato Mezzogiorno
-1,4% rispetto al 2014
AGRICOLTURA INDUSTRIA ALIMENTARE
I principali dati del settore Agroalimentare in Campania
Valore aggiunto: 1,6 mld €
30,9% del dato Mezzogiorno
Import 2015: 1,37 mld €
38,7% del dato Mezzogiorno
+9% rispetto al 2014
Export 2015: 2,5 mld €
53,6% del dato Mezzogiorno
+9,4% rispetto al 2014
Saldo commerciale: 1,16 mld €
+15,6% rispetto al 2014
Imprese attive 2015: 7.361
25,2% del dato Mezzogiorno
+1,5% rispetto al 2014
10
Si posiziona al 5° posto nella classifica nazionale per grandezza del Valore
aggiunto (circa 3,6 miliardi di euro) ed al 1° posto in quella meridionale.
457 sono le produzioni agro-alimentari tradizionali (2° in Italia e 1° nel Mezzogiorno),
mentre quelle certificate sono 24 DOP e IGP e 2 STG. Relativamente ai vini, le DOP
campane sono 19, di cui 4 DOCG. Le IGT sono 10.
Sul territorio sono presenti 5 aree distrettuali specializzate nel settore agro-
alimentare le quali, con un valore delle esportazioni di 2.234 mln di € coprono il
75,2% delle esportazioni campane del settore.
Significativa presenza di società di capitali nel settore agricolo (2,1% contro 1,6%
del Mezzogiorno e 1,8% dell’Italia) ed ancor più in quello alimentare (ben il 26,6%, a
fronte del 19,8% per il Mezzogiorno e del 22,5% per l’Italia).
Come si posiziona la Campania nel contesto nazionale?
La regione rispetto al dato
nazionale ha presentato nel
periodo 2010-2015 una crescita
dell’export minore ma in recupero
negli ultimi anni.
Variazione % Export
11
Campania: Significativo il peso della aziende agricole,
emerge inoltre il valore delle coltivazioni di ortofrutticole…
Fonte: dati Istat, 6° Censimento generale dell’agricoltura 2010
Incidenza del numero di aziende e della Superficie
Agricola Utilizzata sul dato totale italiano
(%)
8,4 4,3
- 5,0 10,0 15,0 20,0
Calabria
Campania
Lazio
Toscana
Veneto
Lombardia
Piemonte
Emilia-Romagna
Sardegna
Puglia
Sicilia
SAU Numero aziende
0,2%
0,9%
1,1%
2,6%
3,7%
4,3%
5,2%
6,0%
7,5%
15,7%
52,8%
0,0% 20,0% 40,0% 60,0%
- Legumi secchi
- Altre legnose
- Agrumi
- Industriali
- Prodotti dell'olivicoltura
- Cereali
- Foraggio
- Prodotti vitivinicoli
- Fiori e piante da vaso
- Frutta
- Patate e ortaggi
Coltivazioni in valore al 2014
Distribuzione %
Fonte: Annuario dell'Agricoltura italiana, INEA, 2015
12
1.004
689
1.047 1.045
734
1.084 1.076
730
1.120 1.048
721
1.118
-
200
400
600
800
1.000
1.200
Italia Mezzogiorno Campania
2011 2012 2013 2014
1,0
2,2
2,7
-0,1
0,5
1,3
0,5
0,8
2,2
-0,5
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
Italia Mezzogiorno Campania
2012 2013 2014
Fatturato medio Crescita dell’Attivo
Uno sguardo alle performance delle imprese agroalimentari
Nonostante una minor crescita del fatturato le imprese agroalimentari campane
mostrano ancora una redditività in linea con le dinamiche generali ed una
buona dimensione economica (fatturato medio).
2,47
2,953,19
1,76
2,78
3,16
0,46
-0,01
0,62
-0,50
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
3,50
Italia Mezzogiorno Campania
2012 2013 2014
5,5 5,66,1
5,4 5,6
6,2
5,5 5,76,2
5,4 5,4
6
0
1
2
3
4
5
6
7
Italia Mezzogiorno Campania
2011 2012 2013 2014
La redditività operativa RoI Variazione % del fatturato
13
La lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi
Rallenta la crescita del fatturato, ma migliorano la redditività e
l’export. Investimenti in linea con il dato nazionale.
14
L’industria lattiero-casearia
Tenuta del fatturato e trend positivo della redditività e degli
investimenti. Riprende l’export.
15
L’industria delle bevande e del vino
Il comparto del vino presenta un trend in miglioramento del fatturato. Cala
la redditività e l’export. Non positiva, anche se in lieve miglioramento, è
la dinamica degli investimenti.
16
I prodotti da forno e farinacei
Minore crescita del fatturato, tiene la redditività e crescono gli
investimenti. Positive le performance dell’export.
17
Agenda
Importanza e specificità dell’agroalimentare italiano 1
L’agroalimentare in Campania 2
Le opportunità per l’agroalimentare campano 3
18
Dimensione d’impresa inferiore rispetto alla media
nazionale: sia per l’agricolo che per l’agroalimentare
La struttura del settore agricolo: dimensione
media aziendale (ettari per azienda, 2010)
Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo da dati Istat, 6° Censimento Generale dell’agricoltura 2010
4,0
7,9
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0
Liguria
Calabria
Campania
Puglia
Sicilia
Lazio
Abruzzo
Veneto
Molise
Italia
Umbria
Friuli-Venezia Giulia
Basilicata
Trentino Alto Adige
Toscana
Marche
Emilia-Romagna
Piemonte
Valle d'Aosta
Lombardia
Sardegna
La struttura dell’industria alimentare e
delle bevande: dimensione media delle
imprese (addetti per impresa, 2011)
Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati Istat, Censimento Industria, Istituzioni pubbliche e non profit 2011
4,8
6,4
0,0 5,0 10,0 15,0
Calabria
Sicilia
Sardegna
Puglia
Basilicata
Campania
Liguria
Molise
Lazio
Abruzzo
Marche
Toscana
Valle D'Aosta
Italia
Piemonte
Friuli-Venezia Giulia
Umbria
Emilia-Romagna
Veneto
Lombardia
Trentino-Alto Adige
19
32 19 4
0 20 40 60 80 100
Valle d'Aosta
Molise
Basilicata
Liguria
Abruzzo
Friuli V.G.
Umbria
Marche
Calabria
Sardegna
Trentino A.A.
Campania
Puglia
Lazio
Sicilia
Emilia Rom.
Lombardia
Piemonte
Toscana
Veneto
DOP
IGP
SPIRITS
Un buon numero di riconoscimenti DOP e IGP quindi
qualità dell’offerta di prodotti
Prodotti agroalimentari e dell’industria delle
bevande DOP e IGP per regione
Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo da dati MIPAAF- Aprile 2016
55
Prodotti agroalimentari e dell’industria delle
bevande di qualità DOP e IGP in Campania:
distribuzione delle certificazioni per settore
1
2
3
4
5
11
29
0 10 20 30 40
Carni
Altri prodotti
Formaggi
Spirtits
Olio
Ortofrutticoli e cereali
Vini
In Campania, i 55 prodotti certificati evidenziano una buona varietà di prodotti di
qualità, in particolare più ampia è la presenza nel vino e nei prodotti ortofrutticoli.
20
Necessità di rafforzare il biologico e le coltivazioni DOP
e IGP
Aziende agricole con coltivazioni e/o
allevamenti biologici
(incidenza % sul totale delle aziende)
Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo da dati Istat, 6° Censimento generale dell’agricoltura 2010
Aziende agricole con coltivazioni e/o
allevamenti DOP-IGP
(incidenza % sul totale delle aziende)
3,5
9,7
1,3
2,8
0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0
Capania
Italia
SAU
Numeroaziende
9,9
20,9
7,2
11,2
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0
Capania
Italia
SAU
Numero aziende
21
Numero di capoazienda per fasce di età
(composizione %, 2010)
Un inevitabile ricambio generazionale della manodopera
per immettere nuove energie
Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo da dati Istat, 6° Censimento generale dell’agricoltura 2010
La manodopera agricola per fasce di età
(composizione%, 2010)
2,2
7,8
28,5
61,5
2,1
8,2
32,1
57,6
- 20,0 40,0 60,0 80,0
< 30
30-39
40-54
>=55
Italia
Campania 11,4
14,1
32,9
41,5
11,5
14,5
35,3
38,7
- 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0
< 30
30-39
40-54
>=55
Italia
Campania
22
Aumentare il livello di competenze
Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo da dati Istat, 6° Censimento generale dell’agricoltura 2010
Numero dei capoazienda per titolo di studio (composizione %, 2010)
71,5
22,3
6,2
73,1
21,1
5,8
0 10 20 30 40 50 60 70 80
Pari o inferiore alla scuola secondaria di primogrado
Diploma
LaureaItalia
Campania
In Campania, in particolare, tra il totale dei diplomati , il diploma e la laurea a indirizzo
agrario è posseduto solo dall’8,3% dei capoazienda (15,2% media nazionale per il
diploma, 13% per la laurea).
23
Elevare infine il grado di diversificazione dell’attività agricola
Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, da dati Istat, Censimento dell’agricoltura 2010
Incidenza del numero di aziende con attività remunerative connesse sul totale delle
aziende agricole (valori %,)
3,5
4,7
19,7
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0
Puglia Calabria
Sicilia Abruzzo
Basilicata Lazio
Molise Campania Sardegna
VenetoItalia
Marche Umbria
Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna
Liguria Toscana
Piemonte Valle d'Aosta
Lombardia Trentino Alto Adige
In Campania, l’incidenza delle aziende agricole con attività remunerative connesse
sono il 3,5% rispetto ad una media nazionale del 4,7% ed un benchmark (Trentino Alto
Adige) del 19,7%.
24
Alcune elementi di discussione
Prestare maggiore attenzione al Marketing e allo sviluppo di marchi
propri "Made in Sud".
Puntare sulla formazione imprenditoriale per diffondere una cultura
d’impresa e sviluppare una managerialità adeguata.
Consolidare la spinta verso la realizzazione di investimenti soprattutto
innovativi investendo anche sulla tracciabilità, sulla sicurezza alimentare
e sulla sostenibilità
Rafforzare la solidità imprenditoriale mediante la crescita
dimensionale e forme di collaborazioni inter-settoriale. I distretti si
confermano un luogo privilegiato per la diffusione e l’adozione di
comportamenti complessi e catalizzatori di innovazione tecnologica,
organizzativa e di mercato.
Sostenere la trasparenza nei rapporti con il mercato, favorire la
concorrenzialità, consolidare le sinergie tra banca e impresa ....