il segreto dell'universo cap.i-viii libro coppola

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IPOTESI SULLA REALTA'PREMESSAChe cos' la mente? Scienza, filosofia e religione cercano da secoli di rispondere a questa domanda, ma le diverse soluzioni proposte sono sempre state parziali e spesso in contrasto reciproco: in pratica mai nessuna spiegazione risultata davvero valida ed esauriente. Gli stessi psicologi sono poco soddisfatti delle teorie e delle tecniche sviluppate dalla loro disciplina nel corso degli ultimi decenni. Vediamo allora di partire da qualche punto fermo. Al di l delle convinzioni personali e religiose, oggi la scienza ci informa con ragionevole certezza che il processo del pensiero dovuto a fenomeni chimici e fisici che avvengono nel cervello e nel sistema nervoso a livello microscopico, ovvero a livello molecolare ed atomico. Il funzionamento della natura a livello atomico e sub-atomico governato dalle leggi della cosiddetta "meccanica quantistica", una teoria fisica sviluppata agli inizi del secolo ventesimo, che risulta molto valida e precisa ma che presenta risvolti molto strani o perfino paradossali [nota 1]. A livello sub-atomico la materia perde le familiari propriet... "materiali" e si manifesta invece come un gioco di forze e di onde. Chi ha studiato un po' di chimica sa che l'atomo molto stabile e pu essere considerato una pallina "solida". Il modello fondato su particelle "dure" per fallisce quando si analizza la struttura interna dell'atomo: la "solidit" dell'atomo creata in realt da un gioco di forze che si crea al suo interno tra gli elettroni, i quali non si comportano come vere e proprie "particelle" o "corpuscoli" materiali ma si distribuiscono spazialmente in determinate "nuvole elettroniche" o "orbitali". In realt la questione pi complessa di quanto si pu dedurre da questa semplice descrizione: tali orbitali in realt sono delle "onde risonanti" che obbediscono alle leggi della meccanica quantistica, le quali presentano diversi aspetti paradossali. Tutto questo sar esposto meglio negli articoli successivi [nota 2]. E' vero che il "capriccio" di voler accostare il funzionamento della mente alla meccanica quantistica sembra una specie di "moda", diffusa specialmente tra gli scienziati con propensioni "new age", ma vi sono diverse conferme scientifiche a riguardo (v. note finali dell'Articolo di Presentazione Scientifica) ed in questo sito saranno portati ulteriori argomenti molto validi a sostegno di tale supposizione [nota 3]. Se la mente umana veramente capace di agire a livello quantistico, essa pu avere delle grandi potenzialit inespresse (nettamente superiori a quanto generalmente si ritiene). Che cosa si intende esattamente? Centinaia di ricerche scientifiche (pubblicate fin dal 1970, per esempio su Le Scienze n.45 del Maggio 1972) hanno dimostrato che una certa tecnica mentale molto semplice, chiamata TM, capace di "ripulire" il sistema nervoso stesso da stress e tensioni, apportando effetti benefici di grande portata sull'organismo, sia a livello fisiologico che psicologico [nota 4]. Alcuni scienziati sostengono che la TM agisce sul sistema nervoso a livello quantistico e riesca portarlo al suo stato di "minima eccitazione". Si tratta di una "tecnica-gioiello" che implica e riassume in s le conoscenze di varie scienze, dalla fisica alla psicologia, dalla neurologia alla filosofia... E quindi presuppone anche un'integrazione ed una sintesi di varie discipline, oltre ad avere di per s una straordinaria utilit pratica. Inoltre essa comporta l'esistenza di ulteriori fenomeni straordinari, a cui si accenner

negli articoli successivi. Tra gli ambiziosi obiettivi di Ipotesi sulla Realt vi anche quello di creare una visione unificata delle varie scienze, che oggi risultano ancora piuttosto scorrelate. Immaginiamo che fisica, medicina, psicologia e filosofia possano fondarsi su un comune principio fondamentale... Utopia? Chiediamo al lettore di concederci provvisoriamente una certa fiducia o almeno di assumere un atteggiamento del tipo "NON E' VERO MA CI CREDO". Leggendo i primi quattro articoli (cio questo pi i tre successivi) il visitatore dovrebbe acquisire una visione abbastanza completa sulle tematiche proposte e probabilmente concluder che la questione merita effettivamente ulteriori ricerche. In ogni caso chiediamo di voler guardare a questo lavoro con rispetto [Nota 5]. Note. 1 - Solo pochi scienziati nutrono ancora dei dubbi sul fatto che la meccanica quantistica giochi effettivamente un ruolo determinante nel processo del pensiero, ma per contro molti altri (a partire da Bohr, Eddington e Wigner negli anni '20, per arrivare a Wheeler e Penrose) hanno fortemente sostenuto questa tesi ed oggi vi sono fortissimi indizi a suo favore ed anche alcune conferme (v. note finali dell'Articolo di Presentazione Scientifica) 2 - Occorre ribadire che la meccanica quantistica, nonostante le sue apparenti stravaganze, ha sempre dimostrato una straordinaria validit (nell'ambito di sua pertinenza). Senza voler considerare i controversi risultati ottenuti dalla fisica nucleare, la teoria quantistica ha permesso di creare tecnologie importantissime ed oggi familiari, dal laser ai semiconduttori (che hanno permesso uno sviluppo enorme dell'elettronica, specialmente in ambito digitale, con la conseguente rivoluzione informatica degli ultimi decenni). 3 - Un fisico, forse riferendosi ironicamente proprio al nostro sito, ha scritto sul newsgroup it.scienza: - non comprendiamo che cosa sia il pensiero cosciente; - non comprendiamo il vero significato della meccanica quantistica, in particolare il ruolo dell' "osservatore". Allora vi sono buone probabilit che le due cose siano collegate... 4 - Per maggiori informazioni si troveranno diversi link nella pagina di "Riepilogo". 5 - Fino a poco tempo fa la pagina di presentazione conteneva affermazioni "sensazionalistiche", che poi abbiamo dovuto cancellare per le eccessive critiche da parte di alcuni visitatori particolamente scettici (pochi, per la verit). Ad esempio: Per molte persone "Ipotesi sulla realt" stata un'autentica rivelazione. Le straordinarie scoperte della scienza contemporanea, integrate con le conoscenze di antiche tradizioni, possono: - fornire una comprensione completa dell'universo; - rivoluzionare lo studio della mente; - portare colossali benefici pratici nella vita dell'uomo."

PRESENTAZIONE GENERALELe scoperte della fisica del ventesimo secolo hanno profondamente cambiato la visione della realt naturale. La teoria della relativit di Einstein ha dimostrato che la materia una forma di energia e la meccanica quantistica ne ha evidenziato la natura "ondulatoria". Per esempio l'atomo pu essere descritto come un sistema formato da onde recanti energia ed "informazione": a

questo livello la natura rivela la sua intima intelligenza. Pertanto legittimo chiedersi se lo studio della mente umana possa trovare risposte valide in termini di fisica fondamentale. Alcuni fisici si sono gi posti questa domanda, in seguito ad alcuni paradossi evidenziati dalla meccanica quantistica. D'altra parte una spiegazione fisica della coscienza deve pur esistere, se non si vuole ricadere in una concezione metafisica che separi la mente dal resto del mondo. Ebbene, oggi sappiamo che l'attivit mentale dovuta a processi chimici e fisici che avvengono nel cervello e nel sistema nervoso, a livello molecolare, atomico e forse anche subatomico, cio a livelli descritti dalla meccanica quantistica. Le teorie pi recenti della fisica intendono dimostrare che le quattro forze fondamentali (gravitazionale, elettromagnetica, nucleare forte e nucleare debole) sono aspetti di un solo "campo unificato", come era gi stato ipotizzato da Einstein. Quindi ragionevole cercare la relazione tra la mente dell'uomo ed il campo unificato, che l'ambito fondamentale in cui avvengono i fenomeni quantistici. La M.U.M. (Maharishi University of Management, Fairfield, Iowa, USA) svolge ricerche proprio in questo campo, avvalendosi della collaborazione di vari scienziati, i quali ipotizzano che la coscienza dell'uomo sia una propriet che emerge direttamente dal campo unificato. In altre parole il Campo Unificato presenterebbe "sintomi" di coscienza: in questo stadio primordiale tali "sintomi" si identificherebbero semplicemente con una propriet elementare del Campo Unificato, l'autoriferimento, grazie al quale il Campo pu "percepire" ed interagire con se stesso. Il cervello umano sarebbe capace di amplificare e sviluppare tale qualit primordiale, formando cos la mente individuale. Questa ipotesi, che pu sembrare audace, sembra avvalorata dai notevoli risultati pratici ottenuti dalla M.U.M. sul funzionamento della mente e del sistema nervoso, come per esempio l'eliminazione dello stress con opportune tecniche di meditazione (esistono centinaia di articoli scientifici a riguardo, si veda per esempio Le Scienze n.45, 1972). La coscienza sarebbe una propriet fisica fondamentale che il cervello saprebbe "evidenziare" ed "elaborare". Le onde cerebrali sarebbero cos un raro epifenomeno di effetto quantistico che si manifesta direttamente nella realt comune invece che a livello atomico (altri effetti quantistici "macroscopici" sono ad esempio la superconduttivit o la superfluidit, che presentano aspetti sorprendenti per il profano, come ad esempio l'assenza di dissipazione di energia per attrito). Anche la luce (funzione d'onda elettromagnetica) un fenomeno quantistico, di cui tutti possono avere esperienza. Ma la luce ordinaria non evidenza totalmente le sue propriet intrinseche, poich "luce incoerente": le sue oscillazioni sono "sfasate", cio disordinate. Il laser invece emette "luce coerente": le sue oscillazioni sono in fase e rivelano completamente le eccezionali propriet delle onde elettromagnetiche (potenza, precisione, ecc.). Per analogia, se si potessero rendere "coerenti" le onde cerebrali, si potrebbero rivelare aspetti superiori del funzionamento della mente, del tutto naturali, ma che normalmente rimangono inespressi. La M.U.M. ha condotto numerose ricerche su alcune tecniche di meditazione che permettono di aumentare la coerenza delle onde cerebrali in modo semplice ed efficace. Tali tecniche sono tratte dalla tradizione di conoscenza dei Maestri Vedici dell'antica India e sono state riportate alla loro purezza originaria. La loro metodologia merita di essere considerata "scientifica" per esattezza e riproducibilit, nonostante sia nata in un ambiente cos lontano dalla scienza occidentale. La coerenza cerebrale indotta da queste tecniche produce un funzionamento pi ordinato, unitario e naturale della mente e del sistema nervoso, con grandi effetti positivi nella vita pratica (a livello neurologico, psicologico e fisiologico), verificati da centinaia di ricerche scientifiche condotte presso diverse Universit ed Istituti di ricerca. Le tecniche in questione sono Meditazione Trascendentale (MT, in inglese TM) ed il programma di MT-Siddhi, cos come sono stati insegnati da Maharishi Mahesh Yogi, laureato in fisica, che ha

trattato questi temi con celebri scienziati (Wigner, Eccles, Josephson, Prirogine, ecc.). Tali tecniche sono prive di implicazioni mistiche o religiose (pur contenendo alcuni aspetti tradizionali propri della loro cultura di origine): la loro funzione quella di portare la mente a sperimentare il cosiddetto stato di "trascendenza", ovvero il livello di minima eccitazione del sistema nervoso, il pi profondo possibile in natura ed al quale tutte le potenzialit del "campo unificato" sono aperte. Secondo la M.U.M., ci possibile poich la coscienza una propriet del campo unificato ed naturale che la mente possa accedere all'ambito quantistico ed acquisirne alcune propriet. Qualcuno potrebbe dubitare del fatto che la coerenza cerebrale osservata sia veramente prodotta dal campo unificato e potrebbe supporre che essa sia causata invece da "banali" fenomeni psicofisiologici, secondari rispetto alla fisica fondamentale. Ebbene, se siamo realmente in presenza di fenomeni quantistici, dovremmo assistere ad un altro fatto straordinario: un "effetto di campo" della coscienza, ovvero una propagazione della coerenza dalla mente di una persona nell'ambiente circostante. La coerenza cio potrebbe estendersi ad altre persone, rendendo pi naturale e ordinato il funzionamento della loro mente. Questo sorprendente effetto stato realmente osservato, sebbene si tratti di una tematica difficile da accettare per molti occidentali (quasi un "tab" dovuto alla nostra formazione culturale e che tende a negare fenomeni di questo tipo). Le prime verifiche di questo effetto risalgono agli anni '70, quando una ricerca dell'FBI indic una netta riduzione della criminalit in alcune citt degli USA nelle quali almeno l'uno per cento degli abitanti praticava la MT, mentre nelle altre citt di controllo (tenute sotto osservazione per confronto) la criminalit era in netto aumento. Negli anni seguenti, altre ricerche hanno confermato l'esistenza dell'Effetto Maharishi dell'1% anche su altri indici sociologici: non solo si ha una diminuzione degli episodi criminali, ma anche di incidenti, malattie, eccetera: sono tutti effetti riconducibili alla riduzione di stress, dovuta all'induzione di coerenza nel funzionamento del sistema nervoso. Con l'introduzione del potente programma MT-Siddhi si riscontr poi che per ottenere questi risultati era sufficiente una percentuale perfino inferiore di praticanti. Ora ci si potrebbe chiedere come un'influenza di questo tipo sia possibile: su questo punto i pregiudizi contrari sono molto forti. Ma non va dimenticato che anche la mente deve essere considerata un'entit fisica che obbedisce alle leggi naturali, se non si vuole ricadere nella metafisica. In realt si tratta di un effetto che non pi strano di quello prodotto da una banale calamita, che crea un campo magnetico esterno in virt del suo ordine interno a livello microscopico. Noi viviamo costantemente immersi in un calderone di campi fisici, come il campo gravitazionale, che fa cadere gli oggetti al suolo, il campo magnetico terrestre, che orienta le bussole, e gli innumerevoli campi elettromagnetici che portano i segnali radiotelevisivi, dei telefoni cellulari, eccetera. Perfino la materia, a livello microscopico (sub-atomico), una condensazione di campi (quantistici), che a livello atomico formano strutture stabili e pertanto costruiscono strutture molecolari che a livello macroscopico mostrano un aspetto "solido" . Ebbene, perch mai una struttura fisica come il sistema nervoso dell'uomo dovrebbe rimanere estranea alle normali interazioni tra i diversi campi naturali? Chi nega questa possibilit assume un atteggiamento chiuso, dogmatico e, in sostanza, anti-scientifico. Va sottolineato che l'esistenza di tale effetto, che sembrerebbe comportare una rivoluzione concettuale e filosofica, comunque compatibile con qualunque convinzione religiosa (in altre parole accettabile sia dagli atei che dai credenti di qualsiasi religione). L'effetto di campo della coscienza, detto "Effetto Maharishi", gi stato verificato molte volte ed uno dei fenomeni sociologici pi netti che siano stati mai misurati. Si tratta di un effetto fisico, di un'induzione di coerenza nelle onde cerebrali, che prescinde dai contenuti del pensiero e che, essendo naturale, non produce "forzature" sulla volont, ma anzi

elimina le influenze negative (dovute a stress o altro), permettendo il ripristino delle funzioni naturali. Per fare un paragone banale con una semplice funzione fisiologica (la respirazione), pu essere considerata come una ventata di aria pura che spazza via lo smog: chi mai potrebbe considerare questo come una "forzatura" sul processo della respirazione?! La differenza che tale "purificazione" avviene direttamente a livello delle onde cerebrali, e di nuovo, questo pu sembrare strano o inaccettabile per i nostri pregiudizi, pur essendo perfettamente naturale. Per concludere, un amichevole appello agli scettici: l'invito di stare attenti a sottovalutare o addirittura deridere queste tematiche. Non rischiate di compromettere la vostra credibilit: tenete conto che in un futuro non lontano tutto ci potrebbe diventare una normale realt quotidiana. Oggi siamo abituati a tecnologie straordinarie (Internet, telefoni cellulari, ecc.) che fino a qualche anno fa erano impensabili per la maggior parte delle persone. Ebbene, possibile che il futuro della ricerca si sposti nella direzione indicata da questo sito, visto che i fenomeni citati, sebbene sorprendenti, sono gi stati verificati e risultano attendibili e reali. D'altronde una straordinaria conferma della possibile influenza della consapevolezza umana su dispositivi fisici gi stata ottenuta nell'ambito del progetto PEAR presso la Princeton University (in particolare a riguardo dei disposivi REG), mentre il neurofisiologo Jacobo GreenbergZylderbaum ha dimostrato l'esistenza di influenze reciproche negli elettroencefalogrammi di persone in sintonia emozionali tra di loro. In entrambi i casi, si tratta di ricerche estranee e indipendenti dagli studi condotti sulla MT e sull'Effetto Maharishi. Fin dalla sua nascita, avvenuta nel XVII secolo, la Scienza moderna ha escluso il concetto di "mente" dal mondo oggettivo che intendeva studiare. Dovendo spiegare tutto in termini rigorosamente materialistici, nei secoli successivi la Scienza ha inevitabilmente considerato la mente come un aspetto secondario della natura, nato per caso sul nostro pianeta e confinato nel cervello dell'uomo e degli animali superiori. Perfino la psicologia, scienza nata nel XIX secolo con il proposito di indagare i fenomeni mentali, ha adottato questo atteggiamento, che talmente radicato nella mentalit occidentale da sembrare ovvio e scontato. Ma le sorprendenti scoperte della fisica del ventesimo secolo potrebbero sconvolgere questa vecchia concezione. Al livello della fisica sub-atomica esistono solo campi di energia, che vibrano o si propagano per onde (come la luce): l'aspetto "solido" della materia solo un risultato grossolano dovuto al gioco delle forze sub-atomiche, le quali derivano da un unico campo fondamentale che Einstein defin "campo unificato". In pratica, l'universo che sembrava intrinsecamente materiale ha rivelato che la sua essenza fondamentale pura energia immateriale. A sua volta tale energia possiede un ordine intrinseco che rivela, al livello del campo unificato, l'intelligenza pi profonda della natura. Inoltre la fisica quantistica, che descrive questi livelli fondamentali della realt, presenta incredibili paradossi che coinvolgono l'osservatore cosciente: l'universo non si trova in uno stato puramente "oggettivo", ed un sistema fisico pu comportarsi in modi diversi a seconda della conoscenza che ne ha l'osservatore! Negli ultimi anni tale inaspettata natura della realt fisica stata confermata da vari esperimenti ma l'argomento rimasto pressocch sconosciuto all'opinione pubblica (e perfino a molti scienziati). Per fortuna alcuni semplici esperimenti condotti recentemente su dei fasci di luce laser ha reso pi comprensibile questa tematica (Le Scienze n.235, 1988; Le Scienze n.289, 1992). Molti scienziati non se ne rendono conto, ma tali scoperte (che riguardano fatti reali ed incontrovertibili ed hanno permesso concrete innovazioni tecnologiche) ci riportano verso una concezione immateriale dell'universo, simile alla visione di vari filosofi "idealisti" (da Platone a Schelling, da Berkeley a Fichte e ad Hegel, con i dovuti aggiustamenti), secondo cui la realt naturale una manifestazione di un principio mentale universale. La concezione della realt che

sembra delinearsi da queste scoperte, pur ritrovandosi in tutte le tradizioni del mondo, presenta straordinarie affinit con le concezioni della tradizione orientale, che ha perfino ricercato un riscontro scientifico delle sue teorie sulla mente. Procedendo in questa ricerca con la cautela della Scienza occidentale, che accetta solo fatti certi e documentati, troviamo degli articoli che fin dal 1970 (in italiano dal 1972, Le Scienze n.45) evidenziano gli effetti benefici di una tecnica mentale molto semplice, nonostante il nome altisonante (transcendental meditation o TM, in italiano meditazione trascendentale o MT). Questo esercizio mentale, introdotto da Maharishi Mahesh Yogi (laureato in fisica), che ha dimostrato di produrre notevoli effetti benefici sulla psicologia e sulla fisiologia dei praticanti, come documentato ormai da centinaia di ricerche scientifiche . Maharishi sostiene che con questa tecnica la mente pu percepire i livelli pi sottili della realt fisica (fino al "campo unificato") e pu raggiungere uno stato "quantistico" che produce "coerenza" nelle onde cerebrali. Questo il campo di studio delle Universit Maharishi, come la M.U.M, con cui collaborano celebri scienziati. Un effetto straordinario, pi volte verificato da vari Istituti di ricerca , il cosiddetto Effetto Maharishi: in certe condizioni la coerenza generata da soggetti in meditazione si propaga nello spazio (il che perfettamente accettabile nella nuova concezione), influenzando positivamente la popolazione circostante! Esso non provoca forzature della volont ma solo un piccolo incremento dell'ordine mentale (che permette un funzionamento cerebrale pi naturale e libero da stress) ed rivelabile statisticamente dalle conseguenze sugli indici sociologici (minori incidenti e malattie, minore criminalit, miglioramenti economici, ecc.). D'altronde una straordinaria conferma della possibile influenza della consapevolezza umana su dispositivi fisici (REG, Random Event Generators) gi stata ottenuta presso la Princeton University nell'ambito del Progetto PEAR e del Progetto Noosphere . Negli anni '70 gli scienziati Targ e Puthoff avevano gi dimostrato l'esistenza di influenze reciproche tra persone distante (ad es. Nature 18/10/1974) ed in seguito i neurofisiologi Greenberg-Zylderbaum e Ramos avevano evidenziato influenze reciproche negli elettroencefalogrammi di persone in sintonia emozionale tra di loro.

Questi incredibili riscontri scientifici, che purtroppo sono ancora ignorati dalla stragrande maggioranza delle persone (e degli stessi scienziati), e che devono scontrarsi contro pregiudizi colossali e granitici, avvalorano al di l di ogni dubbio la nascente concezione fondata nuovamente sulla mente, o meglio, come preferiscono dire le Universit Maharishi, sulla consapevolezza.

Note. - Per informazioni sulla Meditazione Trascendentale di Maharishi Mahesh Yogi: www.meditazione.com ; www.antistress.usa.gl; Transcendental Meditation ; www.tm.org (con tanto di presentazione audio/video in inglese). - Alcuni riferimenti scientifici sulla Meditazione di Maharishi: International Journal of Neuroscience, 14, 1981; Psychosomatic Medicine, 49, 1987; Journal of Clinical Psychology, 45, 1989; Journal of Social Behavior and Personality, 6, 1991; Journal of Crime and Justice, 4, 1981; Journal of Conflict Resolution, 32, 1988; Social Science Perspectives Journal, 2(4), 1988; e moltissimi altri. - Collegamenti al sito MUM: Bibliografia completa delle ricerche sulla MT

Ricerche scientifiche sull'Effetto Maharishi - L'unica tecnica alternativa che ottiene gli stessi risultati la Tecnica Naturale Anti-stress. - Data l'importanza che queste conoscenze possono avere sulla vita pratica, sia sul piano sociale che economico, il celebre fisico teorico John Hagelin si perfino candidato alla Presidenza degli USA allo scopo di diffondere queste importantissime conoscenze: esiste anche un sito dedicato alla sua candidatura ( www.hagelin.org

IL SEGRETO DELL'UNIVERSOIntroduzione Cap. 1 - Il contrasto tra scienza e religione I - La spiegazione mancante. II - Scienza e religione sono conciliabili? III - Visione tradizionale del mondo secondo la religione. IV - Rivoluzione astronomica e nascita della scienza. V - Sviluppi della scienza nei secoli XVII e XVIII. VI - Meccanicismo, illuminismo e diffusione dellateismo. VII - La svalutazione del ruolo delluomo nelluniverso. VIII - La fisica del ventesimo secolo. IX - Le profezie sulla morte della religione. X - La patologica duplicit della cultura contemporanea. Cap. 2 - Breve storia della scienza I - Lintelligibilit della natura. II - Scienza moderna e fisica. III - Chimica e biologia. IV - Fisica classica: meccanica e determinismo. V - Energia e calore. VI - Disordine ed entropia. VII - Elettricit e magnetismo. VIII - La teoria atomica. IX - Numerologia atomica. X - Transizione da fisica classica a fisica moderna. XI - La teoria della relativit di Einstein. XII - Lequivalenza massa-energia. XIII - Lipotesi dei quanti. XIV - Latomo di Bohr. XV - La meccanica quantistica. XVI - Lindeterminazione quantistica. XVII - I paradossi della fisica quantistica.

XVIII - Fisica quantorelativistica, nucleare e subnucleare. XIX - Campi, particelle virtuali, vuoto quantistico. XX - Lunificazione dei campi fisici fondamentali. XXI - Cosmologia. XXII - Breve storia della psicologia. XXIII - I fenomeni ciclici. XXIV - Cicli, vibrazioni, onde. XXV - Onde elettromagnetiche. XXVI - Onde subatomiche. XXVII - Cicli biologici. XXVIII - Analisi delle onde. XXIX - Fenomeni di risonanza. Cap. 3 - Le scoperte della fisica quantistica I - La meccanica quantistica. II - Stati quantistici e misurazione fisica. III - Stati ed autostati. IV - Il principio di indeterminazione. V - La realt in parte creata dall'osservatore? VI - Interpretazione di Copenaghen e prime reazioni. VII - La reazione di Einstein. VIII - Il libero arbitrio. IX - Realismo e localit di Einstein. XI - Interferenza quantistica. XII - La spiegazione operativa non esauriente. XIII - L'esperimento a scelta ritardata di Wheeler. XIV - Un incredibile paradosso astronomico. XV - La conoscenza di un sistema ne altera lo stato. XVI - Altri esperimenti. XVII - Conclusioni. Cap. 4 - Breve storia della filosofia antica I - La filosofia. II - I filosofi ionici o naturalisti. III - I primi razionalisti: Pitagora ed Eraclito. IV - LEssere di Parmenide. V - Il paradosso di Zenone. VI - Le filosofie pluralistiche. VII - Latomismo meccanicistico di Democrito. VIII - Confronto tra atomismo antico e moderno. IX - Materialismo e idealismo. X - I filosofi umanisti: i Sofisti e Socrate. XI - Platone ed il mondo delle idee. XII - Aristotele. XIII - Epicuro, Stoici, Scettici. XIV - Il paradosso di Epimenide. XV - Filosofia romana. XVI - Il neoplatonismo di Plotino. XVII - La certezza di SantAgostino. XVIII - La Scolastica e San Tommaso dAquino. XIX - Il rasoio di Occam.

Cap. 5 - Breve storia della filosofia moderna I - Umanesimo e Rinascimento. II - Leonardo da Vinci, precursore della scienza moderna. III - I filosofi della natura: Telesio, Bruno, Campanella. IV - Nascita della scienza moderna: Bacone e Galileo. V - Cartesio ed il razionalismo. VI - La dualit cartesiana mente-materia. VII - Spinoza e lidentit tra cose e idee. VIII - Hobbes e lempirismo. IX - Locke e lindagine dellintelletto. X - La frattura tra cose e idee nellempirismo. XI - Hume e lo scetticismo. XII - Berkeley e lempirismo idealistico. XIII - Leibniz e le monadi. XIV - Lilluminismo. XV - Kant ed il criticismo. XVI - Fichte e lidealismo trascendentale. XVII - Idealismo contro dogmatismo. XVIII - Schelling e lidealismo oggettivo. XIX - Hegel e lidealismo logico. XX - Reazione ad Hegel: Schopenhauer ed esistenzialisti. XXI - Marx ed il materialismo dialettico. XXII - Il positivismo. XXIII - Neoidealismo e spiritualismo. XXIV - Posizioni contrapposte in filosofia. Cap. 6 - Filosofie orientali I - Lapproccio empirico e psicofisico dello Yoga. II - Il quarto stato di coscienza. III - Samkhya e neoplatonismo. IV - Verfiche scientifiche sulle tecniche Yoga. V - La tecnica di MT. VI - La scienza vedica. VII - Altre tecniche Yoga e non Yoga. VIII - Esperienze soggettive del quarto stato. XIX - Stati superiori di coscienza. X - Il mantra e lunit psicofisica dellindividuo. XI - Il mantra come risonanza nel sistema nervoso. XII - Leliminazione di stress dal sistema nervoso. XIII - La concezione real-idealistica delluniverso. XIV - Materia, energia, mente ed assoluto. XV - Il Vedanta. XVI - Unit e molteplicit. XVI - La concezione della fisica contemporanea. XVIII - Noi dentro luniverso e viceversa. XIX - Sintesi generale. XX - Sintesi sulla scienza vedica. XXI - Note conclusive. Cap. 7 - Ipotesi sulla Realt

I - Realt virtuale e fantascienza. II - Un mondo software. III - I cervelli in una vasca. IV - La ricerca della realt fondamentale. V - Transizione di fase materiale e sociologica. VI - Il progetto PEAR dellUniversit di Princeton. VII - Il progetto Noosphere dellUniversit di Princeton. VIII - Leffetto Maharishi. XIX - Stati sociologici ordinati. X - Lazione della volont sulla materia. XI - Una gerarchia delle realt. XII - Il mito della caverna di Platone. XIII - Una via psicofisica alla conoscenza. XIV - Ipotesi sulla realt. XV - Superfluidit e superconduttivit. XVI - Attivit mentale e fisica quantistica. XVII - Coerenza, ordine e diminuzione di entropia. XVIII - Oltre il concetto grossolano di materia. Cap. 8 - Luniverso oggettivato I - Ricominciamo da zero. II - Intelligibilit e oggettivazione, basi della scienza. III - Individuazione del soggetto. IV - Il principio nascosto delloggettivazione. V - La scienza ha senso in funzione del soggetto. VI - Il maggiore prodigio delluniverso. VII - Il teatro in cui tutto si rappresenta. VIII - Una rappresentazione davanti a panche vuote. IX - Un racconto metafisico. X - Finalismo e principio antropico. XI - Il principio antropico debole. XII - Una mente universale e capillare. XIII - Limpersonalit dovuta alloggettivazione. XIV - La necessit di compensare loggettivazione. XV - Mancanza di valori, significati, scopi. XVI - Lorigine della consapevolezza. XVII - Un universo psicofisico. XVIII - Loggettivazione, caratteristica dellintelletto. XIX - Fisici idealisti. XX - Riepilogo. Cap. 9 - Causalit, meccanicismo e libero arbitrio I - Precisazioni iniziali. II - Lantinomia tra causalit e libero arbitrio. III - Lintelligibilit totale porta al determinismo. IV - Indeterminazione quantistica e libero arbitrio. V - La Dottrina della scienza di Fichte. VI - I due elementi dellesperienza: cosa e intelligenza. VII - I due modelli della realt: materialismo e idealismo. VIII - Il vantaggio dellidealismo sul materialismo. IX - Le argomentazioni del materialista. X - Le argomentazioni dellidealista.

XI - La scelta tra materialismo e idealismo. XII - Presa di posizione a favore dellidealismo. XIII - Il compromesso tra materialismo e idealismo. XIV - Il caso e la necessit del biologo Monod. XV - La solita rappresentazione davanti a panche vuote. XVI - La vita come accidente o come proposito. XVII - Lequivoco tra scientificit e meccanicismo. XVIII - Vita ed entropia. XIX - Le formidabili prove addotte dai materialisti. XX - Il vedente pu scegliere di vedere o di non vedere. XXI - La materia come informazione codificata. XXII - La mente limitata al cervello? XXIII - Descrizione ad alto e a basso livello. XXIV - Ognuno libero nel suo modo di essere. XXV - Il postdarwinismo. Cap. 10 - La nuova concezione della realt I - Il real-idealismo di Schelling. II - Lintelligenza della natura. III - La razionalit e lintelligibilit della natura. IV - LIo universale e la spiegazione della vita. V - La Fenomenologia dello spirito. VI - La ragione ritrova se stessa nel mondo oggettivo. VII - Assoluto e relativo. VIII - I neuroni ed il processo del pensiero. IX - Chopra: il pensiero plasma il corpo. X - Chopra: intelligenza quantistica. XI - Presentazione generale (1): fisica e mente. XII - Presentazione generale (2): tecnica di MT. XIII - Presentazione generale (3): effetto Maharishi. XIV - Presentazione scientifica. XV - Hagelin: parallelismo tra ragione e leggi fisiche. XVI - Hagelin: panoramica sulla fisica contemporanea. XVII - Hagelin: insufficienze della fisica classica. XVIII - Hagelin: una teoria scientifica della mente. XIX - Hagelin: un campo unificato della coscienza. XX - Hagelin: i due campi unificati alla base della realt. XXI - Hagelin: leffetto di risonanza nella coscienza. XXII - Hagelin: dove nascono gli errori. XXIII - Hagelin: applicazioni pratiche alla vita moderna. Cap. 11 - Il segreto delluniverso I - Raccomandazione. II - Il pianeta magico e la sua perfezione. III - I vari aspetti dellunica verit. IV - Perdita della perfezione. V - Lo stadio dellimperfezione. VI - Nascita della scienza. VII - La riscoperta della perfezione. VIII - La divulgazione del segreto.

Cap. 12 - La rivoluzione prossima ventura I - Il nascondiglio dellassoluto. II - Lappercezione pura. III - Precisazioni sulla tecnica di MT. IV - Tecnica di MT e morale. V - Precisazioni sulleffetto Maharishi. VI - Annunci sui gruppi di coerenza. VII - La rivoluzione prossima ventura. VIII - Scienza, filosofia e religione. IX - La mente universale scesa in campo. X - Leterna domanda delluomo. XI - Il me stesso di tutti i me stesso. XII - La chimica del pensiero. XIII - Chi cerca trova. XIV - Non coinvolgimento e paradossalit dellassoluto. XV - Insegnamento della tecnica di MT. XVI - Il segreto di Pulcinella. XVII - Conclusioni.

Introduzione

Sar cos breve, che ho gi finito. Salvador Dal, pittore.

Quante parole di 4 lettere si possono scrivere utilizzando i caratteri a, m, o, r? Una branca della matematica, chiamata analisi combinatoria, ci risponde che sono possibili 24 parole. Di queste, alcune hanno un significato in italiano, come ramo, orma o Roma, mentre altre non hanno alcun significato, come oram o rmoa. Se ora ampliamo il gioco ed accettiamo anche parole pi corte o pi lunghe di 4 caratteri, in cui una stessa lettera possa comparire pi di una volta (come ad esempio in oro o in ramarro), il numero di combinazioni diventa molto pi grande. Infine, se utilizziamo tutte le lettere del nostro alfabeto e non solo le lettere a, m, o, r, il numero di combinazioni diventa enorme. Nel racconto fantastico La Biblioteca di Babele lo scrittore Borges sviluppa unidea del genere (originariamente proposta dal filosofo Lasswitz) e descrive unimmensa biblioteca contenente un numero enorme di libri, miliardi di miliardi di miliardi, ovvero tutti quelli che si possono ottenere dalle combinazioni delle lettere dellalfabeto e della punteggiatura essenziale. La maggior parte dei libri contiene sequenze di caratteri senza senso, come ad esempio asdfgh zxcvbnm qwe, ma qua e l possono capitare anche parole dotate di significato, o frasi di senso compiuto, come ad esempio domani piove. Infatti la biblioteca contiene tutte le combinazioni possibili dei vari caratteri (tali combinazioni non sono infinite poich Borges pone dei limiti alla lunghezza dei libri, che qui non il caso di specificare). Poich la biblioteca contiene tutte le combinazioni possibili, potremo trovare dei libri che contengono intere pagine di senso compiuto, e addirittura le copie esatte di libri a noi noti, come la Divina Commedia o la Bibbia, ed anche libri che contengono verit a noi ancora sconosciute. In un certo scaffale, dice il protagonista del racconto, deve esistere un libro che sia la chiave e il compendio perfetto di tutti gli altri, ovvero un libro totale che contenga tutta la conoscenza possibile. Questo pensiero lo conforta e lo rende felice: la Verit esiste, anche se noi non la conosciamo ancora, e si trova scritta su uno dei libri della Biblioteca di Babele. Ebbene, per evitare al lettore la fatica di cercare tale Biblioteca e di andare a pescare il libro giusto tra i miliardi e miliardi di libri in essa contenuti, stato pubblicato Il segreto delluniverso: cos adesso il libro chiave auspicato da Borges disponibile a tutti. Scherzi a parte, Il segreto delluniverso il tanto atteso riassunto del libro Ipotesi sulla realt, arricchito con nuovi argomenti (soprattutto quelli esposti nei capitoli 3, 4, 5 e 7). Ipotesi sulla realt stato pubblicato per la prima volta nel 1991 dallEditore Lalli, e nel corso degli anni stato molto apprezzato da migliaia di lettori. Lusinghiere recensioni lo hanno definito convincente, semplice, comprensibile, avvincente, completo, allaltezza dei migliori pubblicati negli Stati Uniti o addirittura il miglior testo in materia. Purtroppo per la sua eccessiva lunghezza ne ha ostacolato la diffusione: pur avendo meno di 500 pagine, Ipotesi sulla Realt contiene molte parti scritte in caratteri piccoli, e praticamente equivale ad un tipico volume di 700 o 800 pagine. Daltra parte un riassunto troppo breve del libro non riuscirebbe a rendere comprensibili e convincenti i temi trattati. Infatti i brevi articoli riassuntivi comparsi negli anni 90 su diverse riviste sono stati apprezzati molto meno del libro. Anche i numerosi articoli disponibili dal 1996 sul sito www.ipotesi.net sono stati apprezzati poco. Eppure quelle stesse persone che, dopo aver sottovalutato gli articoli del sito, hanno letto lintero libro, hanno ammesso che i temi trattati erano molto pi interessanti e credibili di quanto potesse sembrare. Il segreto delluniverso un compromesso tra i due estremi: intende essere relativamente breve ma anche abbastanza completo, quel tanto necessario da trasmettere perfettamente il vero contenuto di Ipotesi sulla Realt.

Poich lesperienza ha dimostrato che Il segreto delluniverso non si pu rivelare in poche righe o in poche pagine, dobbiamo rassegnarci a seguire una specie di corso, come quando si impara a guidare lautomobile. Le istruzioni sembrano molto facili: premi la frizione, metti la marcia, premi lacceleratore, eccetera. tutto molto semplice da capire, ma per imparare davvero a guidare ed acquisire la padronanza dellautovettura occorre il tempo opportuno. Nel caso de Il segreto delluniverso bastano pochi giorni o forse poche ore, ma certamente non si pu pretendere di capire tutto in pochi minuti. Il sito www.ipotesi.net stato visitato da migliaia di persone che dopo due minuti dicevano ho capito tutto..., mentre in realt non avevano capito nulla, e andavano in giro per Internet ed Usenet a comunicare le loro impressioni superficiali, i loro fraintendimenti ed i loro pregiudizi. Questo libro intende ovviare a tali inconvenienti ed eliminare tutti i possibili equivoci. Per questi motivi pregherei chi inizia a leggere il libro di proseguire fino alla fine, evitando di giudicarlo dopo poche pagine. Inoltre necessario seguire lordine naturale dei capitoli, resistendo alla tentazione di saltare subito alle parti che sembrano pi interessanti, che il lettore non sarebbe ancora in grado di capire, e che probabilmente fraintenderebbe, aggiungendosi alla lista di coloro che affermano di aver capito tutto senza aver capito nulla. Il libro strutturato in modo da essere facilmente comprensibile ad una persona media, che ha delle conoscenze scientifiche non particolarmente approfondite, ma ha fiducia nella scienza: anche la sequenza dei capitoli stata opportunamente studiata affinch la lettura sia agevole e logica. Alcune parti sono stampate in caratteri pi piccoli: esse sono poco importanti e possono essere ignorate ad una prima lettura. Per quanto riguarda i riferimenti a diversi testi, articoli, fonti, si scelto di ridurli al minimo, visto che oggi siamo nellepoca di Internet e chiunque pu ritrovare facilmente ogni tipo di informazione, tramite i migliori motori di ricerca: quando per esempio entreremo dei dettagli di certi fenomeni fisici e diremo che il ponte di Tacoma nello stato di Washington croll nel 1940 per un insolito fenomeno di risonanza, o quando diremo che Weiss ha evidenziato che le onde cerebrali nelle analisi elettroencefalografiche rivelano un modello quantizzato del cervello, chiunque pu trovare i relativi articoli specialistici attraverso una ricerca avanzata su www.altavista.it o su www.google.it o su un altro motore di ricerca serio. Unultima cosa: molte persone mi hanno sconsigliato di adottare questo titolo, Il Segreto dellUniverso, poich troppo presuntuoso ed altisonante. Pare che tale titolo sia gi stato utilizzato con scarso successo da Asimov, il celebre divulgatore scientifico e scrittore di fantascienza. Ho meditato a lungo sulla questione, ma alla fine ho deciso che questo era veramente il titolo pi indicato. So che ci comporter diverse critiche e derisioni, ma questo non ha alcuna importanza. E a questo punto... possiamo partire nella nostra avventura alla scoperta del Segreto delluniverso.

Capitolo 1 Il contrasto tra scienza e religione

Voglio conoscere il pensiero di Dio quando ha creato il mondo. Albert Einstein, fisico.

I - La spiegazione mancante. Immagina di comprare una nuova automobile, una nuova lavatrice o un nuovo impianto stereofonico. Appena giunto a casa, apri il pacco con trepidazione e trovi il tuo bellissimo stereo integrato e compatto. Cerchi il manuale di istruzioni, ma stranamente non lo trovi: cerchi e ricerchi, ma il manuale non c'. Allora torni precipitosamente al negozio per chiedere spiegazioni. Ma il negoziante ti risponde che il manuale di istruzioni non esiste! Mentre tu ascolti incredulo, il negoziante illustra la strana situazione: per ovviare allinconveniente del manuale mancante, diverse organizzazioni hanno provveduto a pubblicare dei manuali non ufficiali. Purtroppo per le rispettive interpretazioni si trovano in disaccordo sulluso e sullo scopo di varie funzioni dello stereo. Vi sono perfino dei tasti che non trovano spiegazione in alcuna delle diverse interpretazioni. Continui perplesso ad ascoltare il negoziante, che accenna perfino a diverse controversie legali tra le diverse organizzazioni... Assurdo? Non tanto. Quando un bambino nasce, non porta con s alcun manuale: non vi sono istruzioni in dotazione. In compenso esistono varie dottrine religiose, filosofiche e scientifiche che tentano di ovviare a tale inconveniente e spiegano che cosa devono fare gli esseri umani nella loro vita. Il guaio che le diverse dottrine non sono sempre in accordo tra di loro: anzi, spesso si trovano in contrasto, e nel corso della storia vi sono state perfino delle guerre o delle rivoluzioni proprio per questi dissensi! vero che vi sono alcuni principi su cui tutti concordano: per fare un esempio semplicissimo, tutti concordano sul fatto che gli esseri umani devono mangiare per poter sopravvivere. Ma perfino in questo caso cos ovvio e incontestabile, esistono delle controversie. Senza spingerci fino ad incredibili testimonianze a riguardo di esperti di Yoga che sarebbero in grado di sopravvivere senza mangiare, ed anche trascurando i dissidi tra vegetariani e sostenitori della carne come componente fondamentale dell'alimentazione, possiamo ricordare che i musulmani non possono mangiare carne suina n bere alcool, gli induisti non possono mangiare carne bovina, eccetera. Questo ci dimostra che sar arduo fare chiarezza sulla questione: ma noi certamente non ci spaventiamo n ci scoraggiamo per questo e vogliamo giungere a scoprire il segreto della vita e delluniverso. II - Scienza e religione sono conciliabili? Le concezioni oggi dominanti in Europa e negli altri paesi occidentali sono essenzialmente due: la tradizionale visione della religione cristiana, basata sulla Bibbia, e la concezione scientifica che emerge dalle sensazionali scoperte degli ultimi quattro secoli. Secondo molti scienziati ed anche secondo molte persone comuni tali due concezioni sono in conflitto. Non manca per chi le ritiene compatibili ed auspica il superamento delle apparenti discordanze. Vi addirittura qualcuno che nega lesistenza di una contraddizione. Chi ha ragione? Lambizioso titolo di questo libro presuppone che esista una soluzione a tale dilemma. Ma prima di arrivare ad essa, dovremo analizzare in dettaglio lintera questione. La confusione molta e per poter procedere nella nostra analisi abbiamo bisogno di semplificare: pertanto per adesso ci limiteremo alla sola cultura occidentale. III - Visione tradizionale del mondo secondo la religione. Quando eravamo bambini ci hanno insegnato che Dio cre l'universo in sette giorni: il primo giorno cre la luce, la separ delle tenebre e nacque cos il ciclo del giorno e della notte. Il secondo giorno cre il cielo,

il terzo giorno la Terra, il quarto giorno il Sole e la Luna, il quinto giorno gli animali che vivono nell'acqua ed i volatili, il sesto giorno gli animali che vivono sulla terra e l'uomo. Infine, il settimo giorno, si ripos. Secondo questa storia della creazione, tratta dal primo libro della Bibbia, la Genesi, l'uomo fu formato dalla polvere (Genesi 2,7) e tuttavia fu creato ad immagine e somiglianza di Dio (1,26), il Quale era puro Spirito (1,2). In seguito il primo uomo e la prima donna, Adamo ed Eva, commisero il "peccato originale" e per questo motivo Dio li scacci dal Paradiso terrestre condannandoli ad una vita di fatiche e di stenti: "Col sudor di tua fronte mangerai il pane, finch ritornerai alla terra da cui sei stato tratto, poich tu sei polvere e in polvere ritornerai!" (3,19). Nei secoli seguenti gli uomini abusarono del "libero arbitrio" di cui Dio li aveva dotati e commisero peccati di ogni genere. Cos si rese necessaria la nascita di Ges, Figlio di Dio, per redimere le colpe dell'umanit. Questo l'insegnamento che ci ha dato la religione cristiana e che ha dominato l'Europa per secoli, permettendo un certo sviluppo morale, civile, sociale (e conseguentemente anche economico), sia pure tra diversi problemi e tante ingiustizie. Intorno al 1600 o al 1700, con la nascita della scienza moderna, tale concezione tradizionale inizi ad essere messa seriamente in discussione. Per essere precisi, la ricerca di indipendenza ed il processo di allontanamento dalla dittatura teologica medievale erano gi iniziati intorno al 1500, con lUmanesimo ed il Rinascimento. Il primo passo fondamentale che doveva capovolgere la concezione tradizionale delluniverso fu dovuto alla cosiddetta rivoluzione astronomica. IV - Rivoluzione astronomica e nascita della scienza. Fino al sedicesimo secolo si riteneva che la Terra fosse al centro delluniverso (modello geocentrico di Tolomeo). Dante, che pure era dotato di conoscenze non banali sul movimento apparente degli astri ed era conscio della sfericit della Terra, nella semplice struttura cosmologica della Divina Commedia aveva posto la Terra stessa al centro delluniverso: lInferno si trova cos sotto la superficie terrestre, il Purgatorio si trova sulla Terra ma agli antipodi rispetto al Mediterraneo, ed il Paradiso si trova nei cieli: esso comprende la Luna ed i pianeti allora noti (da Mercurio a Saturno) e si estende oltre le stelle fisse, che erano considerate dei semplici punti luminosi stampate sulla sfera celeste. Nel corso del sedicesimo secolo Copernico propose un modello eliocentrico (in realt gi concepito nellantichit dallastronomo Aristarco di Samo), secondo cui il Sole si trovava al centro delluniverso e la Terra era un semplice pianeta che ruotava, come gli altri, intorno al Sole. Il frate e filosofo Giordano Bruno sostenne tale modello estendendolo a tutte le stelle, immaginando che esse fossero altri Soli come il nostro e che ciascuna stella fosse il centro di un sistema solare che includeva pianeti abitati: si trattava di una visione modernissima che gli cost la condanna al rogo da parte della Chiesa, anche perch nel suo furore romantico Bruno aveva spiritualizzato tutta la Natura giungendo ad una sorta di panteismo (tutte le cose sono divine). Galileo, fondatore della scienza moderna, port prove evidenti della validit del modello eliocentrico grazie alle sue osservazioni col cannocchiale, un nuovo strumento che egli aveva praticamente inventato o enormemente migliorato. Ad esempio egli scopr quattro satelliti che orbitavano intorno a Giove, smentendo il principio secondo cui tutto doveva ruotare intorno alla Terra; ed osserv le fasi del pianeta Venere, simili alle fasi lunari, le quali dimostrarono la validit del modello eliocentrico di Copernico a scapito dellantico modello geocentrico di Tolomeo. Ma non fu solo la rivoluzione astronomica a cambiare il modo di vedere luniverso. Galileo infatti, con le sue ricerche di fisica elementare, fond la scienza moderna. Osservando la superficie della Luna per mezzo del suo cannocchiale, egli si era reso conto che vi erano pianure (o mari) e montagne che producevano ombre variabili a seconda della posizione del Sole. Cos egli dedusse che i cieli non erano divini e incorruttibili come si era creduto fino ad allora, sulla base dellantica dottrina del filosofo Aristotele (si ricordi che il Paradiso di Dante includeva la Luna, i pianeti e le stelle fisse!). Sulla base delle sue osservazioni, Galileo immagin che luniverso fosse regolato da leggi matematiche, che pur essendo di origine divina erano le stesse sia sulla Terra che nei cieli. Cos egli inizi a studiare il comportamento fisico dei cosiddetti oggetti volgari, ovvero semplici oggetti materiali come sassi, palline, piani inclinati di legno su cui far rotolare le palline, o secchi dacqua da cui filtravano gocce dacqua che fungevano da cronometro rudimentale... Grazie ai suoi esperimenti, Galileo misur laccelerazione di gravit (egli inizi lanciando oggetti dalla Torre di Pisa, almeno secondo la leggenda); scopr lisocronia del pendolo (osservando i lampadari nel Duomo di Pisa); ed in generale evidenzi che il movimento ed il comportamento degli oggetti volgari era comprensibile e prevedibile in termini matematici. Egli ebbe linestimabile merito di creare il metodo sperimentale o metodo scientifico: da un grande numero di prove particolari Galileo traeva delle leggi

generali (metodo induttivo), da cui era poi possibile fare previsioni su altri casi particolari (metodo deduttivo). Ci univa mirabilmente la sperimentazione empirica tipica degli ingegneri (ed in questo furono decisive le influenze di Leonardo da Vinci e del filosofo Francis Bacon) con il razionalismo degli antichi greci, che pretendevano di capire tutto con la ragione, senza preoccuparsi di verificare accuratamente le loro affermazioni per mezzo di esperimenti concreti (per questo non raggiunsero in fisica gli stessi risultati straordinari che avevano ottenuto nello studio della geometria). Galileo enunci i primi principi fondamentali della fisica come il principio di inerzia o il principio di relativit (che tre secoli pi tardi verr generalizzato da Einstein). Nacque cos la fisica come scienza vera e propria, in contrapposizione alla fisica di Aristotele, basata solo sui suoi ragionamenti e sulle sue convinzioni e quindi di scarsissima validit. Occorre riconoscere per che alcune ricerche e scoperte dellantichit meritano di essere considerate pienamente valide e scientifiche: questo il caso degli studi di Archimede sulle leve o sul galleggiamento dei corpi, degli studi di Pitagora riguardo allacustica, o di certi studi specifici di alcuni astronomi (anche se collocati in un erroneo sistema geocentrico). V - Sviluppi della scienza nei secoli XVII e XVIII. Galileo dimostr che gli oggetti volgari si adeguavano a delle leggi meccaniche ben determinate e precise. Pertanto si poteva scorgere una struttura matematica anche nel comportamento dei banali oggetti materiali sulla Terra e non solo nel movimento degli astri nel cielo. Da allora lo sviluppo della fisica e delle altre scienze fu grandioso ed inarrestabile. Il filosofo, matematico e fisico Cartesio contribu in maniera decisiva a tale sviluppo. Keplero enunci le leggi fondamentali del moto dei pianeti, evidenziando che le loro orbite erano ellittiche e non esattamente circolari (come si credeva fino ad allora sempre in virt della convinzione che le caratteristiche dei cieli fossero perfette). Si tratta ancora in unepoca di transizione, in cui si cerca di far convivere le convinzioni teologiche tradizionali con le nuove conoscenze scientifiche che pure sembrano superarle inesorabilmente. Non manca inoltre linfluenza di una concezione magica del mondo che si era diffusa durante il Rinascimento, grazie a filosofi come Bruno: cos per noi sorprendente il fatto che Galileo e Keplero conoscessero bene lastrologia e compilassero oroscopi. Forse Galileo intendeva solo arrotondare il suo magro stipendio in lire veneziane, ma sicuramente Keplero era convinto della validit dellastrologia, o almeno concepiva luniverso in termini mistici. Newton continu il lavoro di Galileo ampliandolo in misura enorme e sistemandolo nella meccanica classica. Anzitutto riprese gli studi di Galileo sulla caduta dei gravi (cio degli oggetti pesanti) giungendo a formulare la grandiosa teoria della gravitazione universale, che unifica la gravit terrestre con la gravit celeste, ovvero fornisce contemporaneamente una spiegazione del peso degli oggetti terrestri e della loro tendenza a cadere verso il basso, e del moto dei pianeti e di tutti gli astri nel cielo. In apparenza si tratta di due fenomeni completamente diversi, che fino ad allora nessuno aveva pensato di associare. Newton inoltre diede una definizione matematica esatta del concetto di forza, che permette di dedurre esattamente il movimento degli oggetti, e diede contributi decisivi per lo sviluppo dellottica e dellanalisi matematica. Con le nuove conoscenze di fisica i progressi della tecnica divennero inarrestabili: presto sarebbero arrivate la macchina a vapore ed altre invenzioni, impensabili nei secoli precedenti, da cui segu la rivoluzione industriale, tappa fondamentale del progresso umano. Il secondo capitolo di questo libro sar dedicato ad unanalisi pi approfondita degli sviluppi della fisica e marginalmente anche delle altre scienze che nel frattempo stavano nascendo o venivano riformate in base al metodo sperimentale galileiano (chimica, biologia, medicina, astronomia, eccetera). La presente panoramica generale invece intende evidenziare gli effetti dello sviluppo della scienza sulle convinzioni e sulla mentalit delluomo occidentale: il progresso della scienza e della tecnica sembrava coincidere con una svalutazione sempre pi netta della teologia e della religione, i cui insegnamenti sembravano essere superati o espressamente contraddetti dalle nuove scoperte. Gi Galileo aveva dovuto fare i conti con la Chiesa, che lo condann allisolamento ad Arcetri per aver sostenuto e difeso il modello eliocentrico, che veniva considerato eretico dalla Chiesa. Infatti esso non si accordava col principio che luomo fosse stato creato ad immagine e somiglianza di Dio e si trovasse al centro delluniverso, come sottinteso nella Bibbia (visione antropocentrica). Galileo, a differenza di Bruno, fu condannato allisolamento e non a morte perch rinneg leliocentrismo. Ma rimase celebre la frase che egli avrebbe bofonchiato alla fine del processo, riferendosi evidentemente al moto della Terra intorno al Sole: Eppur si muove.

VI - Meccanicismo, illuminismo e diffusione dellateismo. I successi della fisica meccanicistica influenzarono enormemente le convinzioni degli intellettuali del diciottesimo secolo. Nacque cos lilluminismo, una corrente di pensiero che riponeva fiducia illimitata nella fiducia delluomo, rinnegando i dogmi tradizionali della religione. Ad esempio il concetto di fede, che si fonda sul sentimento e non sulla ragione, era inaccettabile per gli illuministi, che sulla base dei risultati della scienza sostenevano che lapproccio alla verit doveva essere di natura razionale e non emotiva. Nacquero cos strane forme di religioni razionali come il deismo, e si ebbe una larga diffusione dellateismo, pi che in ogni altra epoca precedente. Alcuni filosofi, come La Mettrie, portarono alle estreme conseguenze le convinzioni materialistiche, meccanicistiche ed ateistiche, rifiutando e negando lesistenza di ogni forma di spirito e dichiarando che luomo e gli animali sono semplici macchine mosse dalle leggi della fisica, in maniera simile a degli orologi o dei congegni meccanici particolarmente complessi: praticamente degli automi. Secondo questa visione, la mente delluomo solo una conseguenza secondaria di tali movimenti meccanici, una sorta di fenomeno spurio causato accidentamente dalle combinazioni della materia e dal suo movimento interno. Tali affermazioni di La Mettrie possono essere comprese se si considerano i risultati che la fisica e lingegneria stavano ottenendo in quellepoca. La meccanica di Newton infatti pu prevedere con precisione straordinaria il movimento non solo dei pianeti, ma, in maniera perfettamente analoga, di qualsiasi altro oggetto o sistema meccanico, purch si conoscano esattamente le forze che agiscono sul sistema in questione. Levoluzione di un sistema meccanico quindi risulta prevedibile e predeterminata, con una precisione eccezionale, che apparentemente non sembra soggetta ad alcuna limitazione (determinismo). Laplace, grande matematico e fisico, nel 1802 ebbe modo di esporre a Napoleone la teoria materialistica e deterministica su cui si basava la concezione della fisica. Alla fine Napoleone rimase meravigliato poich Dio non era stato menzionato, e perci domand a Laplace quale fosse il ruolo di Dio in quel sistema del mondo. Laplace rispose: non ho avuto bisogno di codesta ipotesi. Alla fine del diciottesimo secolo nasce la chimica, basata sulla teoria atomica: si scopre che tutta la materia, allo stato solido, liquido o aeriforme, composta da particelle piccolissime, chiamate atomi, in conformit al termine usato nellantichit dai filosofi Leucippo e Democrito. La chimica risulta subito in grado di dare una spiegazione delle propriet di tutti i materiali conosciuti, e porter presto alla creazione di nuovi materiali. Nella stessa epoca si sviluppano gli studi sullelettricit e sul magnetismo, che permetteranno ulteriori straordinari sviluppi della tecnologia. VII - La svalutazione del ruolo delluomo nelluniverso. Per quanto riguarda gli studi scientifici sugli esseri viventi, gi nel secolo diciassettesimo Hooke aveva scoperto che essi sono costituiti da migliaia di piccole particelle chiamate cellule, visibili solo al microscopio. La teoria cellulare, sviluppata nel diciannovesimo secolo, evidenzi che le cellule a loro volta sono costituite di composti chimici che contengono elementi materiali ordinari (carbonio, ossigeno, idrogeno, azoto, eccetera), ovvero sono costituite di atomi proprio come la materia inanimata, sebbene mostrino una insolita capacit di organizzazione. Cos la scienza non riusciva a trovare nelluomo lanima di cui parlavano le religioni, ma solo elementi materiali. Nel corso del diciannovesimo secolo Darwin diede unulteriore stoccata alla vanit delluomo. Con la sua teoria dellevoluzione biologica evidenzi che gli esseri viventi si sono evoluti nel corso di milioni di anni da organismi semplici ad organismi sempre pi complessi, fino ad arrivare alluomo. Darwin comment tutto questo con le seguenti parole: Nella sua arroganza l'uomo attribuisce la propria origine a un piano divino; io credo pi umile e verosimile vederci creati dagli animali. Oggi la biologia evoluzionistica afferma che luomo discende dalle scimmie, le quali discendono da organismi pi semplici, e cos via, fino a retrocedere a semplici cellule che si ritengono nate per caso sulla Terra circa tre miliardi di anni fa, grazie a combinazioni chimiche accidentali avvenute in acque poco profonde e ricche di elementi, che costituivano il cosiddetto brodo organico primordiale. Secondo la biologia ufficiale, lo sviluppo della vita dal brodo primordiale avvenuta per caso: scontri accidentali tra le molecole hanno formato strutture sempre pi elaborate, formando organismi sempre pi complessi. La macromolecola del DNA, che contiene il codice genetico di ogni organismo, ha gradualmente subito delle mutazioni accidentali, e si sono conservate solo quelle combinazioni che fortuitamente si rivelavano pi adatte a sopravvivere nellambiente circostante, mentre le altre sono scomparse, secondo un cinico meccanismo chiamato selezione naturale. Nel corso del diciannovesimo secolo si comprende definitivamente anche che il Sole non si trova al centro delluniverso. La rivoluzione astronomica aveva sostituito il Sole alla Terra al centro del nostro sistema planetario (detto appunto sistema solare), ma si continuava ancora a credere che esso fosse al centro

delluniverso (solo pochi, come Bruno, credevano allesistenza di innumerevoli sistemi solari, nessuno dei quali poteva ritenersi centrale). Allinizio del ventesimo secolo risulta ormai chiaro che il nostro Sole una stella comune, di dimensioni medio-piccole, situata in una zona semi-periferica di una galassia qualsiasi, chiamata Via Lattea. Luomo perde sempre pi importanza rispetto allimmensit delluniverso materiale. E siccome le disgrazie non vengono mai sole, in questi anni arriva pure la psicoanalisi di Freud, che evidenzia che la psiche delluomo fortemente condizionata dalle pulsioni inconsce (di natura praticamente animale), solo di poco mitigate dalla moralit collettiva. VIII - La fisica del ventesimo secolo. Nel corso del ventesimo secolo la fisica continua il suo sviluppo. La teoria della relativit di Einstein implica lesistenza di alcuni paradossi che sembrano contraddire il comune buonsenso e costringono i fisici a rivedere i concetti di spazio e di tempo. Tale teoria inoltre evidenzia che la materia una particolare forma di energia: la celebre formula di Einstein E=mc2, che tutti conoscono ma di cui pochi sanno il significato, in termini semplici significa proprio questo. La massa di ogni particella materiale equivale ad una certa energia, ed in particolari circostanze le particelle possono disintegrarsi e liberare lenergia corrispondente (si pensi alla bomba atomica). Intanto gli studi sulla struttura dellatomo rivelano che esso un sistema fisico costituito da particelle ancora pi piccole in movimento, il protone, il neutrone e lelettrone. Tali particelle elementari obbediscono a strane leggi, descritte dalla cosiddetta meccanica quantistica, e rivelano che la loro natura non puramente corpuscolare (cio non si tratta di vere e proprie particelle materiali paragonabili a piccole palline dure) ma anche ondulatoria, ovvero sono descrivibili in termini di onde che si propagano nello spazio: questo uno dei tanti paradossi della meccanica quantistica, che rivela i limiti della concezione materialistica e meccanicistica ottocentesca e propone nuovi modelli della realt fisica. Secondo alcuni autori particolarmente audaci la fisica contemporanea apre prospettive completamente nuove e spiana addirittura la strada a concezioni delluniverso in cui la figura delluomo cosciente pu essere inaspettatamente riabilitata: si pensi alle teorie audaci di fisici come Fritjof Capra (Il Tao della Fisica, Adelphi 1975) o Fabrizio Coppola (Ipotesi sulla Realt, Lalli 1991). IX - Le profezie sulla morte della religione. Ma invece di seguire teorie azzardate, torniamo alla nostra analisi storica. Agli inizi del ventesimo secolo limmagine che luomo ha di se stesso nelluniverso davvero desolante: egli nato per motivi accidentali dal brodo primordiale e si trova a vivere in una realt materiale e meccanica impersonale e del tutto insensibile alla sua esistenza. Questa immagine sembra scaturire dallindagine scientifica della realt, che ottiene successi straordinari dal 1600 in poi fino a portare alla straordinaria tecnologia attuale, che rende possibili i viaggi spaziali, lelaborazione di suoni, immagini ed informazioni tramite il computer, la loro trasmissione praticamente istantanea da una parte allaltra del mondo, ed altri miracoli... La visione tradizionale insegnata dalla religione a questo punto sembra lontanissima dalla realt. Lateismo si diffonde sempre pi e molti si chiedono come possano esistere milioni di persone che continuano a credere nellesistenza di Dio. Gi nel diciottesimo secolo lilluminista Voltaire aveva profetizzato che entro un secolo la religione cristiana sarebbe scomparsa. Nel secolo diciannovesimo altri filosofi, alcuni anche antitetici tra di loro come Marx e Nietzsche, attaccarono il cristianesimo e tutte le religioni, prevedendo la loro fine imminente. Tuttavia la religione cristiana esiste ancora oggi, anche se non esercita pi quel ruolo egemonico tipico dei secoli passati. Questo non fa altro che acuire il contrasto da cui abbiamo iniziato la nostra analisi: la domanda formulata nel secondo paragrafo (chi ha ragione?) rimane irrisolta. Da un lato la scienza con i suoi straordinari successi sembra aver superato la concezione tradizionale delluniverso imposto dalla religione. Dallaltro lato la religione gode di buona salute (anche se non ottima), ed sopravvissuta nonostante le profezie dei filosofi citati. Forse la religione non loppio dei popoli, come sosteneva Marx, bens unesigenza insita nellanimo umano o almeno sentita da una grandissima parte dellumanit. Sembra che la concezione religiosa soddisfi luomo da un punto di vista emotivo, mentre quella scientifica lo soddisfi da un punto di vista razionale. Purtroppo per le due spiegazioni non sono coordinate tra di loro e appaiono in contrasto reciproco. Sarebbe facile calarsi nella polemica ed assumere una posizione su uno dei due fronti. Ad esempio si potrebbe aderire alla posizione espressa dal seguente detto, che circola negli ambienti ateistici di Internet: mi rifiuto di adorare un Dio che mi ha creato imperfetto per potermi un giorno punire.

Oppure si potrebbe rispondere alle accuse di Marx sottolineando che le nazioni in cui stato imposto lateismo non hanno raggiunto risultati utili al progresso civile, sociale, morale, politico ed economico come da lui previsto o auspicato. Ma non nostra intenzione schierarci da una o dallaltra parte, anche perch le posizioni allinterno dei due grandi blocchi (atei e credenti) sono varie ed articolate. Lunico nostro desiderio fare chiarezza sullintera questione. X - La patologica duplicit della cultura contemporanea. Lo sviluppo storico che abbiamo visto nei paragrafi precedenti rispecchia ci che abbiamo imparato durante linfanzia e ladolescenza: da una parte ci hanno insegnato i precetti della religione cristiana, dallaltra ci hanno illustrato le scoperte della scienza, che sembrano inquadrarsi in una concezione diversa e forse incompatibile con la prima. Infatti secondo la religione luomo ha un ruolo di stretta parentela con Dio, e pu quindi vantare unorigine nobilissima (anche se parzialmente compromessa dal peccato originale). Secondo la visione sottintesa dalla scienza invece luomo ha unorigine ben poco nobile, essendo un animale evolutosi in seguito a combinazioni accidentali e prive di scopo da una brodaglia di elementi chimici. Mettiamo quindi a confronto le due verit che ci hanno insegnato: - L'uomo stato creato da Dio Stesso a sua immagine e somiglianza e riveste un ruolo di primaria importanza nell'universo, e tuttavia solo un animale particolarmente evoluto, che discende dalle scimmie e da altri organismi pi semplici e primitivi nati accidentalmente in seguito a mutazioni genetiche casuali; un animale che avrebbe anche potuto non esistere senza cambiare praticamente nulla nel quadro generale dellUniverso. - La vita sacra ed eterna poich la suprema manifestazione dello Spirito Divino, e tuttavia temporanea, caduca e priva di significato poich nata per puro caso in seguito ad interazioni chimiche accidentali tra elementi puramente materiali nel cosiddetto brodo primordiale. - La Terra un luogo di importanza fondamentale nellUniverso, poich Dio vi ha fatto nascere gli uomini, creati a Sua immagine e somiglianza, e tuttavia un piccolo ciottolo sperduto nell'immensit del cosmo materiale, arido, freddo ed impersonale; un ciottolo che avrebbe anche potuto non esistere senza cambiare praticamente nulla nel quadro generale dellUniverso. - L'Universo una meravigliosa manifestazione della Suprema Intelligenza Divina, e tuttavia un congegno materiale abbandonato a se stesso, che si muove come un mero meccanismo senza scopo n significato. Tutto logico e coerente, vero? Benissimo: il lettore che non vede alcuna contraddizione in tutto ci, non ha alcun motivo di leggere questo libro. Alcune persone invece vedono un contrasto ma lo ritengono facilmente sanabile: tra questi inevitabile menzionare il celebre fisico Antonino Zichichi, la cui posizione a tal riguardo risulta incomprensibile per altri scienziati (che la considerano insostenibile). C poi chi accetta solo una delle due concezioni, scartando laltra, e ritiene che non vi sia altro da aggiungere. Ebbene, io non mi rivolgo a costoro. Mi rivolgo invece a coloro che scorgono chiaramente una contraddizione in questa doppia verit, che la percepiscono come unambiguit, una dissociazione patologica o perfino una schizofrenia che affligge alla base la cultura contemporanea, e che sentono che vi dev'essere una spiegazione pi profonda, valida e completa, capace di soddisfare contemporaneamente mente e cuore, e non uno o l'altro separatamente. Non vogliamo giungere agli estremi di negare o ignorare levoluzione biologica, come si fa in certe scuole private di ispirazione cristiana, o di imporre lateismo come si fatto in diverse nazioni. Ebbene, nel corso del libro arriveremo a riconoscere che le due concezioni sono solo aspetti parziali di una verit pi ampia. Ma allo stadio attuale la soluzione del dilemma potrebbe risultare incomprensibile o ridicola, perci occorre procedere per gradi. strettamente necessaria una indagine lucida e determinata che faccia chiarezza su diversi punti cruciali.

Capitolo 3 Le scoperte della fisica quantistica

L'universo comincia a sembrare pi simile ad un grande pensiero che non a una grande macchina. James Jeans, astronomo e fisico.

I - La meccanica quantistica. Nel capitolo 2, nei paragrafi tra il XIII e il XVII, abbiamo visto che la meccanica quantistica delinea un quadro insolito della realt fisica a livello microscopico, cio molecolare, atomico, e subatomico. Eppure, nonostante le sue stranezze, la teoria "funziona" perfettamente ed ha permesso grandi progressi scientifici e tecnologici. In questo capitolo esamineremo alcuni "paradossi" quantistici che sembrano mostrare i limiti della consueta concezione oggettiva e materialistica dell'universo. Alle scale microscopiche la natura non si comporta in conformit alle leggi della fisica classica, che descrive i fenomeni che coinvolgono i familiari oggetti della vita quotidiana. Come abbiamo visto, il nome della teoria deriva dal concetto di "quanto", introdotto da Planck nel 1900 e ripreso da Einstein nel 1905. La teoria della meccanica quantistica fu sostanzialmente completata intorno al 1930, ma le ricerche sui suoi paradossi vengono effettuate ancora oggi. La lettura dei primi paragrafi di questo capitolo pu risultare difficile, ma si consiglia di proseguire pazientemente per poter comprendere perfettamente i sorprendenti paradossi descritti nella parte finale. Per rendere chiari gli esperimenti, alcuni concetti sono stati ripetuti pi volte. Chi trova particolarmente ostica la lettura dei primi paragrafi, pu saltare direttamente al paragrafo XI, ma in tal caso non potr capire il significato di alcuni termini. II - Stati quantistici e misurazione fisica. In fisica classica non vi sono limitazioni di principio alla misurazione delle caratteristiche di un sistema fisico: per esempio ad ogni istante possiamo misurare la posizione di un certo oggetto in movimento, la sua velocit, la sua energia, eccetera. vero che esistono delle limitazioni "tecniche" o "operative", dovute alla limitata precisione degli strumenti di misura che impieghiamo, ma nulla ci impedisce di costruire strumenti pi precisi e sofisticati. Per esempio, per misurare la velocit di un'automobile su una strada e rivelare eventuali eccessi di velocit, la Polizia Stradale adopera dei dispositivi elettronici. Un dispositivo di questo tipo capace di misurare con buona precisione la velocit dell'auto nell'istante in cui la macchina transita davanti all'apparecchiatura. Non vi nulla che ci impedisce di rendere ancora pi precisa tale misurazione, impiegando dispositivi migliori. Occorre sottolineare che tale dispositivo effettua anche una misura di posizione (perch ovviamente rivela che in quell'istante l'automobile si trovava in quel punto). Con semplici calcoli, possibile stimare la posizione dell'automobile pochi istanti prima e pochi istanti dopo il transito davanti al dispositivo (poich in quei pochissimi secondi, per inerzia, la velocit dell'automobile rimarr approssimativamente la stessa). Vi sar una certa "approssimazione" o "errore" in questa stima, poich la velocit in quei pochi secondi potr variare leggermente, per si tratter di un errore piuttosto piccolo. Non cos nella meccanica quantistica: gli oggetti "quantistici" (atomi, elettroni, quanti di luce, ecc.) si trovano in certi "stati" indefiniti, descritti da certe entit matematiche (come la "funzione d'onda" di Schrdinger).

Soltanto all'atto della misurazione fisica lo "stato", precedentemente astratto e indefinito, fornisce un valore reale; ma finch la misura non viene effettuata, l'oggetto quantistico rimane in uno stato che "oggettivamente indefinito", sebbene sia matematicamente definito: esso descrive solo una "potenzialit" dell'oggetto o del sistema fisico in esame, ovvero contiene l'informazione relativa ad una "rosa" di valori possibili, ciascuno con la sua probabilit di divenire reale ed oggettivo all'atto della misura. Per fare un paragone con l'automobile di prima, quando essa viene rivelata dal nostro dispositivo possiamo dire che l'auto si trova veramente in quel punto (misura di posizione). Ma in meccanica quantistica vi sarebbero delle forti limitazioni alle misure che possiamo effettuare: per esempio non potremmo conoscere precisamente la velocit dell'oggetto in quell'istante (per il principio di indeterminazione di Heisenberg). Inoltre, non potremmo prevedere la posizione dell'auto dopo due secondi: potremmo solo dare una stima molto approssimativa, ovvero potremmo solo prevedere l'evoluzione della sua "funzione d'onda". La funzione d'onda per ci dar solo una vasta "rosa" di posizioni possibili per l'automobile, e per sapere con certezza dove l'automobile si trover realmente, dovremo effettuare una nuova misura. La "rosa" di possibilit talvolta pu dare risultati sorprendenti o incredibili. il caso del cosiddetto effetto tunnel, che uno dei tanti fenomeni quantistici "stravaganti". Esso impiegato anche nelle tecnologie dei semiconduttori ed responsabile anche della emissione di particelle da parte dei materiali radioattivi. L'effetto tunnel permette alle particelle quantistiche di avere una probabilit di trovarsi fuori dai confini imposti dalla fisica classica.Per fare un esempio facilmente comprensibile, consideriamo una piscina vuota, con una palla in movimento al suo interno. La palla si sposta da una parte all'altra della piscina rimbalzando contro le pareti e sul fondo, senza per avere l'energia necessaria per uscire. Ad esempio, la piscina profonda due metri ed i rimbalzi disordinati della palla arrivano al massimo ad un metro di altezza. Ammettiamo pure che non vi sia perdita di energia per attrito, cio la palla sia perfettamente elastica e la resistenza dell'aria sia del tutto trascurabile (in realt la dissipazione di energia per attrito tende a ridurre la velocit della palla, che dopo pochissimi minuti si fermer del tutto). Anche in tale caso ideale la palla non potr uscire dalla piscina, poich non potr comunque superare il metro di altezza: si dice che le pareti della piscina rappresentano una "barriera di energia potenziale". Ebbene, in ambito quantistico, una particella in una situazione analoga avrebbe comunque una certa probabilit (seppure minima) di trovarsi al di fuori delle barriere di energia potenziale, cio di uscire dalla piscina!

III - Stati ed autostati. Questo il paragrafo pi difficile del capitolo e forse dell'intero libro. Ogni particella o sistema fisico in ogni istante si trova in uno stato ben definito. Matematicamente gli stati quantistici sono elementi di uno spazio di Hilbert, uno spazio astratto che alcuni fisici definiscono come uno "spazio delle potenzialit" o delle "possibilit". Le grandezze fisiche che possono essere misurate (posizione, velocit, energia, momento magnetico, eccetera) sono chiamate osservabili. Per fissare le idee, immaginiamo che l'osservabile che vogliamo misurare sia l'energia di un elettrone. Nel linguaggio della meccanica quantistica, si dice che all'atto della misura dell'osservabile energia lo stato collassa in uno dei tanti potenziali autostati ammessi da quell'osservabile (l'energia). Che cosa significa? Che cosa sono gli autostati? Gli autostati sono quei particolari stati che forniscono una misura oggettiva della nostra osservabile. Invece gli altri stati non possono dare un valore definito della nostra osservabile, poich prevedono una rosa di risultati diversi (ciascuno con la propria probabilit), e vengono detti stati di sovrapposizione. In termini estremi, possiamo dire che rispetto alla nostra osservabile solo gli autostati danno un valore "oggettivo" nella realt fisica, mentre gli altri stati non possono dare valori "oggettivi", prevedibili e certi, pur descrivendo perfettamente il sistema quantistico in esame.Proviamo a vedere un semplice esempio. Consideriamo un elettrone che si trova in un certo sistema fisico e cerchiamo di misurare la sua energia in un dato istante. Prima della misura, esso non avr un'energia definita, ma si trover in uno stato potenziale che contiene (ad esempio): - l'autostato di energia 850 eV, con probabilit del 20%; - l'autostato di energia 860 eV, con probabilit del 35%; - l'autostato di energia 870 eV, con probabilit del 45%. Nota: eV significa elettron-Volt ed un'unit di Energia utilizzata in fisica atomica, nucleare e sub-nucleare. Per inciso, sono possibili stati molto pi complessi di questo. All'atto della misura del valore dell'energia, la natura dovr "scegliere" uno dei tre possibili "autostati" dell'energia, ciascuno dei quali ha il suo valore (chiamato "autovalore"): 850 o 860 o 870 eV. Essi sono valori "quantizzati", ovvero discreti o discontinui (in parole povere non sono possibili valori intermedi, come 865 eV). Pertanto lo stato iniziale oggettivamente "indefinito" rispetto all'osservabile energia, poich una combinazione (o sovrapposizione) di tre autostati diversi, ed all'atto della misurazione dovr "collassare" in uno dei tre possibili "autostati", che danno valori validi dell'energia nella realt fisica oggettiva. Ogni volta il risultato potr essere diverso, e ciascun "autovalore" ha la sua probabilit di uscire. La cosa strana che lo stato in questione, che non ha un

valore oggettivamente definito rispetto all'osservabile energia, potrebbe essere un autostato rispetto ad un'altra osservabile, cio potrebbe dare un valore oggettivo, definito e certo.

Un esempio molto importante quello dei noti orbitali atomici che si studiano in chimica. Gli orbitali atomici sono degli autostati o delle autofunzioni d'onda dell'energia (e del momento angolare, ma non approfondiamo). Consideriamo la distribuzione degli elettroni in un atomo di idrogeno. Chi ha studiato un po' di chimica sa che l'elettrone non percorre traiettorie definite, cio non segue un'orbita determinata intorno al nucleo dell'atomo, ma si trova "sparpagliato" intorno al nucleo, ovvero occupa un certo orbitale (per esempio l'orbitale chiamato 1s, oppure 2s, oppure 2p ecc.). Alcuni testi divulgativi di chimica dicono (impropriamente) che "l'elettrone cos veloce che non pu essere localizzato in un punto ma appare distribuito in una nuvola elettronica". Gli orbitali infatti assumono l'aspetto di una sorta di "nuvola", detta appunto nuvola elettronica, con forme determinate: ad esempio una sfera sfumata (orbitale 1s) oppure degli ovali appuntiti e sfumati (orbitali 2p), eccetera. In realt tale descrizione pittoresca, data per necessit di esposizione, non scientificamente valida: non fisicamente corretto dire che "l'elettrone cos veloce che non pu essere localizzato in un punto ma appare distribuito in una nuvola elettronica". Sarebbe pi corretto dire che l'elettrone la nuvola elettronica stessa, ma anche questa descrizione sarebbe impropria. L'unica descrizione veramente valida quella puramente matematica: l'orbitale 1s (o l'orbitale 2s o 2p, eccetera) un autostato rispetto all'osservabile energia, ma non un autostato per l'osservabile posizione, rispetto alla quale risulta invece uno "stato di sovrapposizione": perci l'elettrone in questo stato non pu avere una posizione definita ed appare sparpagliato nello spazio, ovvero appare come una "nuvola elettronica". La distribuzione spaziale di tale nuvola viene detta funzione d'onda. In realt descrivere in termini appropriati ci che la funzione d'onda rappresenta richiederebbe una lunga trattazione matematica, ma per semplicit possiamo dare la seguente immagine, sempre pittoresca ma meno imprecisa di quella data da molti testi divulgativi: la funzione d'onda in generale una specie di un'onda distribuita nello spazio e variabile nel tempo, che in alcuni casi rappresenta una "densit di probabilit" di rivelare l'elettrone in un certo punto, ed in altri casi si comporta come un'onda vera e propria (i fisici perdoneranno il fatto che per semplificare la descrizione non si fatto riferimento al modulo quadro, cos come perdoneranno anche altre piccole approssimazioni). Nel caso specifico dell'orbitale atomico, l'onda "si ripiega" su se stessa a causa dell'attrazione del nucleo, ed invece di sfuggire e propagarsi nello spazio, si manifesta come nuvola elettronica (ma si tenga sempre presente che anche questa una descrizione piuttosto pittoresca). Un'altra domanda a cui non immediato rispondere la seguente. Noi sappiamo che le onde hanno bisogno di un "supporto materiale" per esistere e propagarsi: per esempio le onde del mare si propagano nell'acqua, le onde sonore (i suoni) si propagano nell'aria (o anche in altri materiali) e le onde che danno origine al suono di una chitarra nascono nelle onde che percorrono le corde della chitarra stessa. La funzione d'onda invece non ha un supporto materiale, poich essa stessa rappresenta e costituisce la cosiddetta materia, ed una sorta di vibrazione nella struttura dello spazio-tempo, da cui noi possiamo ottenere delle previsioni in termini probabilistici. IV - Il principio di indeterminazione. Vediamo adesso un esempio simile a quello dell'automobile visto in precedenza. Si consideri la posizione di un elettrone nello spazio (cosa che in fisica classica ovvia e perfettamente definita). In meccanica quantistica l'elettrone non avr una posizione definita, come l'automobile, ma avr una "rosa" di posizioni possibili, descritta collettivamente da una "funzione d'onda". All'atto della misura, l'elettrone verr rivelato solo in un punto tra quelli possibili, ovvero la "funzione d'onda" collasser in quel singolo punto. La fisica non in grado di prevedere quale punto verr scelto, cio incapace di spiegare perch un punto venga preferito ad un altro, e quindi sembra essere presente un elemento casuale, la famosa indeterminazione. Per ragioni di principio, non possibile prevedere quale valore effettivo si avr all'atto della misura: a priori si ha soltanto una rosa di probabilit su certi valori definiti, chiamati autovalori (i quali per sono definiti con grande precisione). Vi quindi una "indeterminazione" sui valori della misura. In realt ci non altera l'utilit delle applicazioni della meccanica quantistica, che in certi campi, come in spettroscopia, ottiene delle precisioni

sbalorditive sul comportamento collettivo delle particelle. In altre parole, la statistica permette risultati estremamente precisi sul comportamento collettivo del sistema, ma indeterminati sulle singole particelle. Questa strana propriet dei sistemi quantistici fu espressa da Heisenberg nel 1927 col celebre principio di indeterminazione. Per esempio se misuriamo con grande precisione la posizione di una particella, avremo una certa indeterminazione sulla sua velocit, e viceversa. V - La realt in parte creata dall'osservatore? In definitiva, gli oggetti quantistici si trovano in certi stati che non sono sempre definiti oggettivamente: per introdurre una definizione apparentemente audace, ma che verr giustificata in seguito (dal paragrafo XI in poi), le caratteristiche reali ed oggettive del sistema fisico sono definite solo quando vengono misurate, e quindi sono "create" in parte dall'atto dell'osservazione. Questa affermazione pu sembrare bizzarra, ma ha una validit molto pi profonda di quanto si possa immaginare. Molti fisici (tra cui Einstein, paragrafo VII), hanno inizialmente rifiutato questa insolita interpretazione, ma gli esperimenti hanno evidenziato che questa l'unica soddisfacente. Ci verr esaurientemente dimostrato a partire dal paragrafo XI. La meccanica quantistica quindi introduce due elementi nuovi ed inaspettati rispetto alla fisica classica: una appunto l'influenza dell'osservatore, che costringe lo stato a diventare un autostato; l'altra la casualit nella scelta di uno tra i diversi possibili autostati (ognuno con una propria probabilit). Il primo elemento inaspettato la violazione dell'oggettivit. Il secondo l'indeterminazione, che rappresenta un'inaspettata violazione della perfetta intelligibilit deterministica. Entrambi gli elementi sono estranei alla mentalit della fisica classica, cio rispetto a quella concezione ideale (galileiana, newtoniana e perfino einsteiniana) che pretende che l'universo sia perfettamente oggettivo ed intelligibile. La prima interpretazione della meccanica quantistica, che fu proposta da alcuni scienziati negli anni '20, includeva la figura dell'osservatore come parte del sistema fisico osservato! Cos la figura dell'osservatore cosciente fece capolino in una scienza fino ad allora considerata rigorosamente oggettiva (la fisica). Non a caso le grandezze fisiche misurabili in meccanica quantistica, come la posizione, l'energia, la quantit di moto, eccetera, vengono chiamate osservabili. Infatti si sottintende che la loro esistenza ha senso solo in funzione di una possibile osservazione. Questo rivela la strana situazione in cui gli scienziati si trovano nell'analisi dei sistemi quantistici. Con la meccanica quantistica la scienza sembra essere arrivata a rivelare quella misteriosa frontiera tra soggetto ed oggetto che in precedenza era stata del tutto ignorata a causa del principio (nascosto e sottinteso) dell'oggettivazione. Fino agli anni 20 la realt poteva essere considerata del tutto "oggettiva" ed indipendente dall'osservazione di eventuali esseri coscienti. Ma con la formulazione della meccanica quantistica sembr che si dovesse tener conto necessariamente della figura dell'osservatore cosciente! VI - L'interpretazione di Copenaghen e le prime reazioni. La concezione che abbiamo intravisto alla fine del paragrafo precedente la prima versione della cosiddetta interpretazione di Copenaghen della meccanica quantistica. Copenaghen la citt di Bohr, in cui operavano anche altri importantissimi scienziati come Heisenberg, Pauli, Born. Tutti questi fisici sono considerati i fondatori della meccanica quantistica insieme a Planck, allo stesso Einstein (che poi critic i fondamenti di tale teoria), a De Broglie, Schrdinger e Dirac. Occorre precisare che la meccanica quantistica, pur segnando la fine del concetto di oggettivit classica, permette ancora di parlare di "oggettivit degli stati quantistici". Infatti gli stati quantistici rimangono sempre esattamente definiti da un punto di vista matematico. Il problema che si tratta di un tipo di "oggettivit" ben diversa e limitata rispetto a quella familiare e sottintesa nella fisica classica, ed per questo molti fisici preferiscono parlare espressamente di "non-oggettivit". Ma torniamo all'interpretazione di Copenaghen. Vi furono subito delle reazioni a tale concezione, poich in fisica era sottinteso da sempre che l'universo esiste oggettivamente, indipendentemente dal fatto che noi lo osserviamo o meno. In effetti, la scienza ebbe il suo grandioso sviluppo fin dal 1600 proprio grazie all'ipotesi dell'oggettivazione. Cos i fisici degli anni '20 e '30 cercarono delle soluzioni concettuali per sfuggire a tale insolita situazione (che nella cornice dell'oggettivazione appare del tutto paradossale). Le reazioni in questione furono numerose ed energiche, e misero a confronto le convinzioni di grandissimi scienziati, come Einstein (che riteneva che la meccanica quantistica fosse incompleta o comunque inaccettabile in questa forma) e come Bohr (che sosteneva invece la validit della teoria in questione).

Bohr volle subito eliminare la figura di un osservatore cosciente, troppo scomoda per una scienza ritenuta puramente oggettiva. Cos l'interpretazione di Copenaghen fu presto modificata con degli artifici che sostituissero la figura dell'osservatore cosciente. Tale iniziativa si rese necessaria anche per la critica rivolta da Schrdinger con il suo scherzoso "paradosso del gatto", che per brevit qui non citeremo (per inciso, singolare che Schrdinger assumesse una posizione critica verso la necessit di un "soggetto cosciente" nella teoria quantistica, mentre invece nelle sue considerazioni filosofiche egli considerava l'intero universo come un "prodotto del pensiero"!). In pochi anni cos fu messa a punto la versione definitiva della "interpretazione di Copenaghen" della meccanica quantistica. Secondo la versione definitiva dell'interpretazione di Copenaghen, la realt quantistica resta in uno stato indefinito e "non-oggettivo" (almeno rispetto ai canoni della fisica classica), ma non per questo necessaria la figura di un osservatore cosciente (anche se nella prima versione essa sembrava necessaria): sufficiente che avvenga una "reazione termodinamica irreversibile" affinch lo stato non oggettivo diventi uno stato oggettivo. Nel capitolo p