il refuso 120 aprile 2012

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APRILE 2012 N° I ANNO XXVIII Periodico trimestrale di informazione e dibattito aziendale a diffusione interna Spedizione in abbonamento postale 70% filiale - Bo Più energia da fonti alternative e più efficienza Il risparmio energetico per Camst e il mercato dell’energia elettrica in Italia (pag. 23) Ricette dal Mondo Una nuova rubrica che raccoglie esperienze culinarie e ricette dei nostri colleghi (pag. 38) Obiettivi ambiziosi in un contesto difficile Budget 2012: il Gruppo oltre il miliardo di euro di fatturato (pag. 2) La qualita? E’ automatica Camst entra nel mercato del Vending, un settore in grande sviluppo (pag. 10)

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Prima uscita de "Il Refuso" dell'anno 2012.

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Page 1: Il Refuso 120 Aprile 2012

APRILE 2012 N° I ANNO XXVIIIPeriodico trimestrale di informazione e dibattito aziendale a diffusione interna

Spedizione in abbonamento postale 70% filiale - Bo

Più energia da fonti alternative e più efficienzaIl risparmio energetico per Camst e il mercato dell’energia elettrica in Italia (pag. 23)

Ricette dal MondoUna nuova rubrica che raccoglie esperienze culinarie e ricette dei nostri colleghi (pag. 38)

Obiettivi ambiziosi in un contesto difficileBudget 2012: il Gruppo oltre il miliardo di euro di fatturato (pag. 2)

La qualita? E’ automaticaCamst entra nel mercato del Vending, un settore in grande sviluppo (pag. 10)

Page 2: Il Refuso 120 Aprile 2012

Conoscere CamstLa qualità? E’ automatica 10Famiglia, lavoro e festa 14La cucina del benessere 16Cucinare per i bambini 18Camst torna in scena 20

Vivere CamstProgetto Unipol-Fonsai 22Più energia da fonti alternative e più efficienza 23Lezioni di italiano 262012 anno internazionale delle cooperative 28Mail Box 30Come cambiano i gusti (e le mode) a tavola 32Camst e Cospe per i diritti delle Donne 34Storie di neve e ristorazione 35Ricette di solidarietà 36

Gente di CamstRicette dal Mondo 38Giro di “Walser” 40Arlecchino in cucina 41Lettere al Direttore 42Un saluto ai neo pensionati 33Camst Gallery 48

APRILE 2012 N° I ANNO XXVIII

PRIMO PIANO

Obiettivi ambiziosi in un contesto difficile 2

Budget, obiettivi e strategie 1

Page 3: Il Refuso 120 Aprile 2012

Budget, obiettivi e strategie

Il primo numero de “Il Refuso” del 2012 è particolarmente ricco di notizie rilevanti. Prima di tutto, la presentazione del Budget, in cui vengono presentati

i risultati economici attesi per l’anno in corso, a cura del Presidente Paolo Genco. Nonostante uno scenario economico non troppo confortante, Camst si pone degli obiettivi ambiziosi, come l’incremento di fatturato del 3,1%, attestandosi sui 422 milioni di euro, mentre l’intero gruppo supererà la soglia del miliardo di fatturato, in modo da collocarsi tra le prime aziende italiane di ristorazione.

“Obiettivi ambiziosi in un contesto difficile”: questa, in sintesi, la missione della nostra cooperativa per il 2012. E per sottolineare la capacità della

Gente di Camst di dare sempre il meglio di sé, anche nelle situazioni di difficoltà, abbiamo scelto di dedicare proprio a questo spirito - che è un elemento ricorrente, un filo rosso che unisce tutto il percorso della nostra cooperativa dal 1945 ad oggi - la copertina di questo giornale. Perché quel piccolo Gruppo di cooperatori che diede alla luce la nostra azienda in un Paese appena uscito dalla Seconda Guerra Mondiale, aveva ben chiaro cosa significava impegnarsi per difendere il proprio lavoro e costruire un futuro di benessere. E oggi come allora quello spirito è vivo.

Tornando al presente, la cooperativa ha scelto, da tempo, come strategia per competere, quella di diversificare la propria presenza sul mercato:

proprio per questa ragione segnaliamo l’approfondimento sul settore del Vending (distribuzione automatica), attualmente in grande sviluppo e destinato a ulteriore notevole espansione nei prossimi anni, nel quale Camst è entrata recentemente con risultati molto positivi. E, legato alla più stretta attualità, il Direttore Amministrazione e Finanza Paolo Zacchi ci illustra i dettagli dell’operazione Unipol-Fonsai, che sarà utile per accrescere il valore della nostra partecipazione nel grande gruppo assicurativo. Sempre di attualità, la notizia che Camst si è aggiudicata i servizi di Food&Beverage del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, che si svolgerà dal 30 maggio al 3 giugno a Milano e per il quale è prevista la partecipazione di quasi un milione di fedeli. Una grande sfida ci attende nelle prossime settimane. Segnaliamo, infine, un approfondimento su un tema a noi caro: l’ambiente. In un servizio speciale parleremo delle strategie che l’azienda sta seguendo per il risparmio dell’energia elettrica, tra l’uso di fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. Buona Lettura!

A cura della Redazione de “Il Refuso”

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2 PRIMO PIANO2

Obiettivi ambiziosi in un contesto difficile

Nel 2012 il Gruppo Camst supererà la soglia del miliardo di fatturato. Oltre 21 milioni di euro di investimenti

In un contesto economico caratterizzato da una nuova fase di recessione, Camst si prepara

ad affrontare altri mesi difficili. Non ci sono aspettative “fuori portata”, ma solo obiettivi raggiungibili con l’attenzione di sempre alla buona gestione e alle criticità di natura finanziaria. Camst ha le energie e le risorse per superare questa fase di difficolta, continuando sulla strada intrapresa dal nostro primo Presidente, Gustavo Trombetti, che fondò la cooperativa ispirandosi a due valori fondamentali: il lavoro come forma di riscatto sociale e la qualità del servizio. Ieri come oggi questi sono i nostri valori fondanti e anche se il 2012 si prospetta come un anno difficile, le azioni e gli investimenti previsti da questo budget consentiranno una sostanziale tenuta sul fronte dell’occupazione e della buona immagine esterna.

Paolo Genco Presidente Camst (foto di Gino Rosa)

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3Obiettivi ambiziosi in un contesto difficile 3

Care socie e soci, l’appuntamento con l’assemblea di Budget di quest’anno cade in una situazione

- sotto molti aspetti - più pesante rispetto al recen-te passato. Nonostante i timidi segnali di ripresa che avevamo intravisto nel 2011, la crisi economica glo-bale che ci accompagna dal 2008 si sta trascinando senza dare segnali di inversione e tutto fa pensare che questa sarà la tendenza anche per i prossimi mesi. Il contesto economico è difficile e gli scenari cambiano in continuazione; inoltre, molto spesso la comunità internazionale si divide sulle soluzioni da adottare per affrontare la crisi.

In Italia, alle vecchie difficoltà si sono aggiunte nuove incertezze che hanno reso necessari prov-

vedimenti straordinariamente severi. Naturalmente, confidiamo che le riforme avviate dal Governo Mon-ti siano efficaci per sbloccare la situazione, facendo recuperare un po’ dello sviluppo andato perso negli ultimi quattro anni.

La pesante eredità del recente passato e, in par-ticolare, il pessimo andamento dell’economia in

atto dal secondo semestre 2011, hanno effetti vinco-lanti per il nostro lavoro e sugli obiettivi di tenuta che il budget di oggi propone. Inoltre, la partenza di quest’anno non è stata delle migliori: pensiamo al maltempo di poche settimane fa, che ha portato in diverse regioni alla chiusura di scuole, servizi pubblici e attività economiche e che, per noi, ha comportato minori ricavi. Al riguardo, anche a nome del Consi-glio di Amministrazione, colgo l’occasione per rin-graziare tutti i lavoratori che, con vero spirito di dedi-zione - com’è nel nostro costume - hanno lavorato nei giorni del maltempo, per garantire il servizio ai clienti in condizioni tutt’altro che facili.

Ad aggravare la situazione in questo difficile inizio di 2012, ci sono stati forti disagi nei trasporti,

che per giorni hanno molto rallentato i rifornimenti nei locali e la distribuzione dei pasti. Inoltre, l’effetto speculazione, come sempre presente in queste occa-sioni, si è ripresentato puntuale. Ma più di ogni altra cosa, ci stiamo misurando con i soliti, seri problemi di un’economia che non riparte e con le criticità delle finanze pubbliche a tutti i livelli, sia centrali che pe-riferici. I ripetuti declassamenti proseguiti nei primi due mesi da parte delle Agenzie di rating, hanno se-gnalato una condizione pesante non solo per l’econo-mia italiana, ma anche per numerosi istituti bancari, grandi Regioni, Province e Comuni.

E’ la certificazione dello stato affannoso dell’intero sistema-Italia, entrato in una nuova fase di re-

cessione dall’ultimo trimestre 2011. I consumi del-le famiglie restano fermi, la produzione industriale cala e il Prodotto Interno Lordo di chiusura è atteso negativo di circa due punti percentuali. Secondo gli analisti, solo nel 2013 arriveranno i primi lievi segnali di crescita. Ci aspettano perciò altri mesi difficili, da affrontare adeguatamente attrezzati.

Nel frattempo almeno, sul fronte dei conti pubbli-ci - dove la situazione resta comunque pesante -

pare si sia imboccata la strada giusta del risanamento. Il Governo Monti, appena insediato a novembre, ha trovato davanti a sé tanti problemi in rapido deterio-ramento, a cominciare dalla caduta di credibilità del Paese. All’Esecutivo va riconosciuto che non si è fatta attendere un’azione decisa e quanto mai apprezzabi-le, se non altro per l’impegno sul fronte della lotta all’evasione fiscale.

Nel complesso, comunque, gli indirizzi del Decre-to “salva Italia” sono una medicina molto ama-

ra, fatta di sacrifici, come amare e inique erano state anche le due precedenti manovre volute dal Governo Berlusconi l’estate scorsa.

9 marzo 2012: Assemblea di budget (foto di Gino Rosa)

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4 PRIMO PIANO4

Questi ripetuti interventi correttivi a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro - complessivamente

oltre 80 miliardi, quasi tutti di nuove tasse - hanno tolto altro fiato ai già deboli consumi, rendendo ancor più flebile una voce dell’economia che invece sarebbe fondamentale per riavviare la crescita. Il tenore dei provvedimenti non ha poi fatto mancare nuovi tagli alla spesa pubblica e l’introduzione di norme che, se nell’immediato hanno ridato credibilità all’azione ita-liana di fronte alla platea internazionale, per altro verso sono stati un freno per lo sviluppo. Nel complesso, lo stesso nostro mercato, dove la componente pubblica mantiene un peso di assoluto rilievo, ne sta soffrendo.

L’irrigidimento del patto di stabilità o alcuni artico-li del nuovo Codice dei Contratti o ancora i tanti

balzelli, giustificabili solo perché permettono alle Pub-bliche Amministrazioni, ormai allo stremo, di fare cassa, sono ostacoli che mal si conciliano con la normalizza-zione, in particolare del mercato della ristorazione, dove nelle pieghe dell’esercizio competitivo si stanno aprendo varchi sempre più ampi a favore di operatori scaltri, ma di dubbia correttezza sul piano del rispetto delle regole e talvolta, proprio per questo, anche di dubbia legalità. A Vent’anni da “Mani Pulite” la denuncia della Corte dei conti sull’Italia sempre più corrotta e sul malaffare dila-gante - con cui anche noi ci siamo recentemente scon-trati - non può che trovarci completamente d’accordo.

Un capitolo a sé è rappresentato poi dai ritardi dei pagamenti, in particolare delle Amministrazioni

pubbliche: una questione annosa, ancora lontana da una possibile soluzione. In questi ultimi anni le azien-de hanno cercato di attrezzarsi per contenere i danni creati dalla clientela morosa, ma a fine 2011 le dimen-sioni del fenomeno ammontavano complessivamente, per la sola ristorazione collettiva, all’enorme cifra di 700 milioni di euro, pari al 20% del valore dell’intero segmento di mercato, con un quinto di questo importo che già superava i 300 giorni di ritardo. Per oltre la metà, si tratta di crediti vantati dalle imprese nei con-fronti di committenti pubblici, tendenzialmente sem-pre più lenti nel rispettare le scadenze contrattuali.

Pur comprendendo le ragioni di una macchina pubblica in difficoltà, bisogna considerare che

così vengono scaricati sulle aziende di ristorazione – e Camst naturalmente ha la sua parte - costi finanziari impropri, stimati nel complesso attorno ai 30 milioni di euro, dei quali oltre la metà imputabili, appunto, agli enti pubblici, mentre la parte restante ha origine dalla situazione debitoria della clientela privata.

L’insieme di questi fenomeni va considerato seria-mente, non solo perché ne soffrono soprattutto

le imprese rispettose delle regole, ma anche per l’ul-teriore involuzione che può causare; a tal proposito, si è deciso di intensificare il lavoro di un tavolo già costituito fra le maggiori associazioni imprenditoriali, compresa Legacoop. Lo scopo è denunciare la situa-zione sempre meno sostenibile e di avanzare propo-ste, fiduciosi di trovare un ascolto adeguato da parte delle Istituzioni. Dal fronte dell’inflazione, dopo mesi in costante crescita, continuano ad arrivare conferme sulla dinamica mediamente ormai molto superiore al 3% e solo in parte trasferibile sui nostri listini.

La gestione di Camst deve perciò contrastare l’in-nalzamento generalizzato dei prezzi, che ha una

forte componente speculativa su quasi tutte le voci di costo: in primo luogo le materie prime – certamente - ma in particolare l’energia ed i carburanti, cresciuti in un anno con una percentuale a due cifre, con effetti sui trasporti.

Parallelamente, prosegue pure l’eccezionale erosio-ne del potere d’acquisto, che da anni indebolisce

la domanda dei consumatori, sempre più a corto di disponibilità. Varie rilevazioni concordano sulla va-lutazione di consumi ormai quasi ai minimi vitali e sul numero crescente di soggetti giunti sulla soglia di povertà; anche questo spiega alcuni degli effetti nega-tivi per la crescita del nostro mercato.

Altri effetti non meno negativi per i consumi in generale e, direttamente, per quelli della risto-

razione, arrivano dal fronte dei livelli occupazionali, che continuano a non dare segnali di risveglio. Se il nostro mercato si mantiene infatti in gran parte sta-gnante, una delle cause sta nell’insicurezza del reddito di milioni di persone che perdono il lavoro, che sono in mobilità a stipendio ridotto o che non riescono ad uscire dal precariato. Almeno, dalla nostra visuale, percepiamo rispetto a un anno fa segnali di lenta di-scesa nel ricorso alle varie forme di ammortizzatori sociali, ma al momento si tratta di un fenomeno an-cora lento.

Perciò, a grandi linee, le condizioni di partenza del 2012 fanno pensare ad ostacoli per noi difficil-

mente eludibili, che ci costringono nella scomoda po-sizione di chi deve conciliare il fronte dei costi, la cui tendenza al rialzo non pare volersi attenuare, e una domanda pubblica e privata pressoché immobile in quasi tutte le aree d’affari.

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5Obiettivi ambiziosi in un contesto difficile 5

Dopo i sacrifici imposti dalle manovre del 2011, ora guardiamo con attenzione alla “fase due” del

Governo Monti, che ha avviato un insieme di terapie per favorire, attraverso riforme strutturali e di libera-lizzazione, la competitività del Sistema Italia. In un Paese come il nostro, bisognoso di tornare attraente, devono riprendere gli investimenti, devono crearsi nuovi posti di lavoro e i consumi interni devono ri-cominciare a crescere. Da queste condizioni dipen-de la qualità del nostro futuro. Le prime reazioni dei mercati sembrano improntate ad una cauta fiducia, in attesa di conferme che quella imboccata dal Gover-no sia davvero la strada migliore per invertire il ciclo negativo.

Dal lavoro del tavolo interassociativo che è stato citato in precedenza, si aspettano inoltre inizia-

tive per sensibilizzare su un’altra esigenza non meno sentita: la semplificazione della giungla normativa che sta soffocando le aziende di ristorazione e che in generale strangola un sistema già assillato da tanti altri problemi di sopravvivenza. Anziché vedere uno sfoltimento si aggiungono norme costose e che com-plicano la vita, come ad esempio l’obbligo di versare lo 0,50% a garanzia del rispetto del capitolato, o l’as-surdo articolo 62 del primo D.L. di quest’anno (libe-ralizzazioni) che impone ai gestori di mense di pagare i fornitori entro tempi stretti e definiti, pena multe salate. Le imprese devono rispettare questi dettati, e noi lo faremo sicuramente - ma proprio lo Stato e le sue articolazioni locali sono i primi ad ignorare la di-rettiva comunitaria sui tempi di pagamento, che viene puntualmente disattesa

Davanti abbiamo perciò scommesse tutte da vin-cere, che non lasciano molto spazio per illusioni

su possibili risultati in tempi brevi, tanto meno per l’anno in corso, che come detto, richiederà anche a Camst un ulteriore sforzo di tenuta. Alcuni nostri competitor registrano già danni seri per i loro bilanci in perdita o per il forte indebitamento accumulato, tanto da limitare gli investimenti o indurre a non partecipare a gare non sostenibili dalle risorse in-terne. Noi non siamo in queste condizioni e non ne siamo consolati, ma vedremo se ciò potrà significare un vantaggio per noi, ancora in condizione di poter affrontare le richieste del mercato. In presenza di tan-ti elementi di preoccupazione, come sempre bisogna perciò ricordare il dato sicuramente positivo, rappre-sentato dalla capacità del modello Camst di reggere anche in anni difficili.

Le importanti acquisizioni, gli investimenti rea-lizzati, i bilanci sempre in utile da trentacinque

anni e, non ultimo, il buon andamento occupaziona-le dell’intero Gruppo, confermano che Camst ha le energie e le risorse per superare questa fase di diffi-coltà. Quella del 2012 è quindi una lettura duplice: da un lato preoccupata per la natura delle condizioni esterne, ma da un altro punto di vista improntata alla fiducia, visto che di fronte ai problemi non siamo a mani nude.

Il Budget 2012, costruito come sempre su basi rea-listiche, tiene conto di tutte le incertezze che sta-

zionano sul mercato e dei mezzi su cui possiamo con-tare. Non ci sono aspettative “fuori portata”, ma solo obiettivi raggiungibili con l’attenzione di sempre alla buona gestione e alle criticità di natura finanziaria. Questo dovrebbe consentire un esercizio, se non age-vole, almeno accettabile e non necessariamente avaro di qualche soddisfazione, soprattutto per l’utile finale previsto anche quest’anno. Se finora Camst ha sop-portato la situazione meglio di altri, questo continue-rà ad accadere se manterremo un profilo gestionale prudente e utilizzeremo al meglio il patrimonio, se-condo una ricetta valida anche oggi e che - comunque - non ha grandi alternative. Di seguito, andiamo ad illustrare i principali dati relativi al Budget

I ricavi mantengono un trend di crescita superiore al 3%, raggiungendo i 421 milioni. Da tutte le divi-

sioni sono previsti contributi non solo di tenuta, ma anche di sviluppo: non è un dato in contraddizione col mercato sostanzialmente fermo, ma la conferma della capacità di Camst di conquistare nuovi spazi an-che in condizioni stagnanti.

CuCe Padova

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6 PRIMO PIANO6

Nel 2012 sono già partite varie nuove attività per circa 11 milioni di euro complessivi, con l’aper-

tura di 27 nuove attività, in particolare nei settori della ristorazione scolastica e sanitaria, pubblica e privata. Le maggiori e più significative sono Poliam-bulanza di Brescia - la più grande Casa di cura priva-ta della Lombardia -, l’ospedale S. Rita a Milano, le scuole del Comune di Venezia, la A.S.L. di Gorizia, la Casa di riposo di Castelfranco Veneto e le gestioni per i dipendenti di Banca Intesa, parte delle quali già avviate sul finire del 2011. Oltre ad incrementare la nostra presenza su mercati tradizionali, siamo poi im-pegnati nel consolidamento su nuovi mercati, come la Gastronomia e il Vending. Il mercato e gli stessi concorrenti devono sempre più fare i conti con una Camst che non rinuncia allo sviluppo.

Riguardo i costi, si prevedono nel complesso stabili e privi di sgradite sorprese. Il costo delle merci ri-

mane infatti sotto controllo, grazie anche al CeDi, che si conferma un’efficace diga contro l’inflazione. Idem per il costo del lavoro, dove si può puntare ad un po’ di recupero in produttività, prima del rinnovo contrattua-le del prossimo anno, dal quale, invece, si attende un inevitabile appesantimento. Qualche risparmio è poi realizzabile nei costi diretti, mentre le spese generali restano sostanzialmente stabili sotto quota 9%.

Le condizioni relativamente tranquille di questo bi-lancio di previsione offrono quindi un margine per

accantonare 4,2 milioni, suddivisi fra il fondo “rischi su

crediti” e il fondo “rischi diversi”. E’ una risposta pru-denziale soprattutto alle difficoltà di pagamento della committenza e, più in generale, alle sorprese di varia natura che dovessero presentarsi (una di queste, peral-tro, come si diceva, già sperimentata con le nevicate di febbraio nel centro nord e relativi problemi di vendite).

La politica degli investimenti manterrà un profilo significativo con una previsione di stanziamento

di circa 21 milioni, comprese le disponibilità finanzia-rie, da destinare all’avvio delle nuove attività oltre che ai periodici interventi di ammodernamento e manu-tenzione dei locali esistenti. Il 2012 sarà un anno di grande attenzione anche per i 60 milioni di appalti in scadenza, un valore significativamente superiore agli anni precedenti.

In definitiva, pur con tutte le incognite del caso, ci sono le condizioni per un esercizio decoroso e la red-

ditività finale ne avrà beneficio, visto che non manche-rà l’ennesimo utile stimato in 4,7 milioni ante imposte, non certo disprezzabile, specie in questi tempi. Fra tanti problemi, la stabilità della Cooperativa pare un punto fermo ed un traguardo raggiungibile anche dal-le società del Gruppo, che così supererà un altro anno arido e rischioso. Ad esclusione di GSI le cui attività di ristorazione sono già state comunque prese in carico da Camst, le altre controllate e partecipate presentano buoni andamenti di crescita, con utili di esercizio, in al-cuni casi, particolarmente significativi. Nel complesso, questa condizione economica del Gruppo avrà effetti

Il Magnosfera Ferrara è uno degli ultimi nati fra i locali Camst, inaugurato a ottobre 2011

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7Obiettivi ambiziosi in un contesto difficile 7

che autorizzano, anche sul piano sociale, la tranquil-lità dei soci, per il loro lavoro ed i loro risparmi, che restano in mani sicure. Certamente bisognerà tenere la situazione sempre sotto controllo, ma non dovremo dimenticare che le basi di Camst sono solide.

Vogliamo continuare sulla strada intrapresa dal no-stro primo Presidente, Gustavo Trombetti, quan-

do nel 1945 fondò la cooperativa ispirandosi a due valori fondamentali: il lavoro come forma di riscatto sociale e la qualità del servizio. Ieri come oggi questi sono i nostri valori fondanti e anche se il 2012 si pro-spetta come un anno di ulteriore recessione per l’eco-nomia, le azioni e gli investimenti previsti da questo budget consentiranno una sostanziale tenuta sul fronte dell’occupazione e della buona immagine esterna.

A nome del Consiglio di amministrazione rivolgo a tutti voi un ringraziamento e un invito a conservare

la fiducia per affrontare con lo spirito migliore il vostro lavoro. I risultati arriveranno grazie a una gestione pru-dente e lungimirante, ma soprattutto grazie all’impe-gno, alla dedizione e alla passione di ognuna delle oltre 11.000 persone che lavorano nel gruppo Camst.

(Paolo Genco, Presidente Camst)

Cons. 2010 % Prec. 2011 % Budget 2012 %

Totale ricavi 372.217 409.015 421.570

Costi di produzione 318.495 85,5 352.203 86,1 358.923 85,2

Ammortamenti 13.628 3,7 14.466 3,5 15.778 3,7

Spese generali 32714 8,8 36.999 8,8

Accantonamenti 11.350 3,0 4.200 1,0

Attività extra gestione 12.755 -3,4 -855 -0,2

Oneri finanziari 1.524 0,4 1.807 0,4

Imposte -183 0,0 300 0,1

RISULTATO NETTO 7.481 2,1 4.409 1,0

Budget 2012

(dati x 1000)

I numeri del Budget 2012

1948 Carrellista al lavoro alla Stazione di Bologna (Archivio storico di Camst)

Page 10: Il Refuso 120 Aprile 2012

8 PRIMO PIANO8

Ricavi delle Divisioni

Piemonte Liguria36.324

Treni2.998

Centro Sud55.110

San Marino4.534

Lombardia26.865

Veneto45.135

Atp1.479

Emilia Centro89.040

Romagna Marche65.149

Emilia Nord63.012

Friuli32.103

Divisione Bdg Investimenti

Emilia Nord 2.552

Friuli 278

Veneto 1.571

Centro Sud 1.640

Piemonte 798

Romagna Marche 1.090

Emilia Centro 5.215

Atp 250

Lombardia 259

Servizi 2.920

TOTALE 16.638

Budget degli investimenti

(dati x 1000)

Serie storica ricavi

500

450

400

350

300

250

200

150

100

50

0

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 PREC BDG 2011 2012

Dati in milioni

260289 295

312 327357 355 372

409422

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9Obiettivi ambiziosi in un contesto difficile 9

Società Ricavi Ris. ante imp.

Bioristoro 3.834.844 316.232

Camst 421.570.170 4.708.547

Descò 13.250.157 344.735

Due Castelli 3.326.697 380.205

Gerist 4.501.529 41.816

Gsi 3.076.297 -225.219

L&D 53.000.000 1.800.000

Lugo Catering 7.788.294 291.512

Matilde 5.504.313 692.118

Ristoservice 512.062.000 3.206.068

Seribo 17.777.993 2.866.653

Serimi 7.988.797 255.461

King 10.838.227 8.365

Adriamatic 1.236.981 36.636

TOTALE 1.065.756.299 14.723.229

Le società del Gruppo

CAMST ACQUISTA IL 100% DI RISTOFUTURA

Lo scorso 29 Febbraio Camst ha concluso l’acquisto del 100% delle quote della Società di Ristorazione Ristofutura Srl di Genova. Amministratore Unico della Società è stato nominato Loredano Vecchi, Direttore della Divisione Piemonte e Liguria. La società Ristofutura Srl gestisce il bar ristorante self-service denominato “Al Matitone”, situato al primo piano dell’omonimo Centro Direzionale sede di diversi uffici del Comune di Genova. Il locale è strategico sia per le potenzialità commerciali dell’area, sia dal punto di vista logistico e produttivo.

I numeri del Gruppo Camst

BIOristoro

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10Conoscere Camst

La qualità? E’ automaticaCamst entra nel mercato del Vending, un settore in grande sviluppo

Il mercato della distribuzione au-tomatica, o Vending, è un settore attualmente in grande sviluppo e destinato, con molta probabilità, a ulteriore notevole espansione man mano che mentalità e abitudini degli italiani andranno allinean-dosi ad usi e costumi diffusi nel resto dell’Europa e del mondo. Il vending, infatti, si sta progres-sivamente caratterizzando come un mercato di sostituzione rispet-to alla ristorazione collettiva, che viene incontro alle esigenze di co-modità, immediatezza e facilità di accesso dei consumatori.

I vantaggi del Vending

Il mercato della ristorazione col-lettiva, ovviamente, non è rimasto indifferente a queste sollecita-zioni. Molte aziende del settore sono già impegnate da tempo su mercati contigui al proprio core business, ponendosi nei confronti dei Clienti come fornitori globali di servizi e il Vending, sempre di più, costituisce un importante ele-mento di questa offerta globale e un’occasione di diversificazione strategica. L’ipotesi che, nel prossimo futuro, le aziende di ristorazione si rivol-gano al settore va seriamente con-siderata: tutti i Gruppi multina-

Il Vending, sempre di più, costituisce un importante elemento di offerta globale di servizi al cliente e un’occasione di diversificazione strategica

zionali della ristorazione presenti in Italia possiedono o controllano aziende specializzate nel Vending che, in alcuni Paesi europei, hanno fatturati di centinaia di milioni di euro.I principali vantaggi che derivano alle aziende di ristorazione dall’in-serimento nel proprio portafoglio prodotti anche del Vending sono: la creazione di un rapporto più duraturo con il Cliente e - di con-seguenza - una maggiore capacità di difesa dalla concorrenza, mag-giori appetibilità ed aggressività commerciale, la possibilità di so-stenere più efficacemente prezzi e margini e, infine, un aumento di fatturato (non trascurabile an-che se marginale).

Anche Camst, pertanto, ha av-vertito la necessità di tentare un approccio concreto a questo in-teressante mercato, consapevo-le che proprio le esperienze dei concorrenti dimostrino quanto sia importante non sottovalutare le implicazioni e l'organizzazione di questo business.Nel 2008 il progetto raggiunge un livello di maturità e consapevo-lezza tale da poter essere messo in pratica a livello operativo.La strategia attuata inizialmente è stata quella di sperimentare (e imparare) partendo dall’acquisi-zione di una piccola azienda, con l’obiettivo di costituire un labora-torio di esperienza in un settore ancora sconosciuto ma attinente

e complementare all’attività della ristorazione collettiva.Tramite la controllata Descò, nell’aprile 2008 Camst acquisì dunque – con un investimento di 800.000 euro – il ramo di una pic-cola azienda di Vending operante sul territorio triestino e costituì una newco denominata “Adria-matic srl” con sede a Trieste. Al sottoscritto, è stato affidato il ruo-lo di Amministratore Unico.La nuova società iniziò la propria attività affiancando alla struttura organizzativa dell’azienda acqui-stata alcuni uomini, con l’obietti-vo di acquisire rapidamente tutto il know-how necessario per pro-gettare l’inserimento del nuovo business nella realtà Camst.I risultati, in questi anni, sono sta-ti positivi: nel 2011, Adriamatic ha chiuso il bilancio con un fat-turato di 923.000 euro (+ 43% rispetto al 2010; +72% sul 2009). In questi anni, sono stati istallati oltre duecento nuovi distributori automatici.

L’acquisizione di Adriamatic

La qualità? È automatica.

CAMST E VENDING

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Conoscere Camst11

Il Progetto sperimentale

Basandosi sull’esperienza deri-vante dall’acquisizione di Adria-matic e constatato il fatto che nel vending una struttura operativa di gestione opera normalmente con un raggio di azione di mas-simo 100 km, nel 2010 è stato avviato un Progetto sperimen-tale per verificare la possibilità di affiancare ad Adriamatic le Divisioni Territoriali di Camst. Lo scopo era verificare la fattibi-lità di operare nel Vending al di fuori del territorio friulano sen-za creare una nuova Società, ma appoggiandosi direttamente alle organizzazioni già presenti nel gruppo. Si è scelto di iniziare con la Divisione Veneto. Grazie all’entusiasmo degli uomini Camst impegnati nella Divisione e al fattivo rapporto di collaborazione instaurato con la struttura Adriamatic, quella scelta oggi va indubbiamente considerata un’esperienza strategica e positiva che ha permesso di pianificare gli ulteriori sviluppi del processo.Il progetto, infatti, non solo ha permesso l’acquisizione di nuovi contratti (installando oltre 50 distributori automatici in poco più di un anno) ma ha garantito la fornitura di un più che soddisfacente servizio ai Clienti finali.La forza di questo nuovo modello di business consiste nella scelta di coniugare la forte capacità organizzativa e commerciale delle Divisioni Camst e una gestione centralizzate delle fasi più “tecniche” e caratterizzate da professionalità specifiche, concentrate in Adriamatic. In questo modo tutta la struttura di Camst viene coinvolta, a partire da chi è impegnato con il

Nel gennaio 2011, il Board di Camst ha deciso di dare ufficial-mente il via alla diffusione del vending in tutta l’Azienda, con l’obiettivo di incrementare il Por-tafoglio Servizi di Camst di una nuova attività.Nasce così Camst Vending. Il Board ha nominato come Responsabile nazionale di questa nuova area d’affari il Direttore Operativo Giuliano

2011: nasce Camst Vending

La qualità? È automatica.

COFFEEBREAKRisveglia il piacere

proprio lavoro sui territori fino ai vari servizi centrali sfruttando così appieno la potenza della macchina Camst con tutti i suoi componenti.Un approccio di successo che, se esteso su più ampia scala, avrebbe permesso di coprire gran parte del territorio nazionale senza investimenti ulteriori, concentrando gli sforzi su un'unica struttura specializzata ed evitando di dover replicare know-how ed attrezzature in posizioni territorialmente distanti tra loro.

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12Conoscere Camst

Il vending, oltre a rappresentare una concreta possibilità di cresci-ta al di fuori degli schemi con-sueti, sta dimostrando una volta di più la capacità della struttura di Camst e di tutti i colleghi di riuscire ad adattarsi alle mutate esigenze del mercato costruendo in proprio nuove professionalità e interpretando all’interno della propria struttura nuove funzio-ni ed organizzazioni. Ad oggi, passato non più di un anno dalla partenza del progetto Vending, nelle varie Divisioni Camst il nu-mero complessivo delle macchine installate ammonta già a 177 uni-tà: un bel risultato, considerando tutte le implicazioni di avvio at-tività sopra descritte. Il team ora dovrà affrontare compiti nuovi e sfide ancora più complesse per procedere con l’assimilazione del nuovo business da parte di Camst; ma la macchina oramai si è avviata e, considerando l’im-pegno inizialmente profuso da tutti, non potrà non cominciare

IL PROGETTO LAUTUS

Merita un approfondimento un altro progetto di Vending che si è sviluppato a partire dal 2010 nella Divisione Romagna Marche. Qui, dall’unione di Camst, Gruppo Nettuno, Venturi Caffè srl e altre società di collaudata esperienza nel campo, è nata Lautus.

La Società Lautus si occupa delle fornitura di servizi di distribuzione automatica, oltre che della creazione di Angoli Ristoro aziendali ad hoc e si appoggia alla Divisione Territoriale Romagna Marche per l’attività di sviluppo e acquisizione della clientela.

Ad oggi le aziende acquisite da Lautus sono 11, 34 i distributori installati, per un totale di circa 30-35 mila erogazioni mensili.

Una concreta possibilità di sviluppo

Ampollini. Questi, insieme con l’Amministratore Unico di Adriamatic Roberto Rudl e con il supporto dei Direttori di Divisione, ha dunque provveduto a dettagliare e quindi pianificare un Piano di Sviluppo per l’avvio delle attività, facendo tesoro anche delle esperienze che nel frattempo andavano maturando sul campo. La realizzazione del Piano di Sviluppo ha comportato una serie di attività, dalla formazione degli attori principali (commerciali, direttori di locale, addetti rifornimento distributori) all’individuazione delle risorse operative necessarie. Queste attività sono state realizzate in economia, senza la necessità di procedere con investimenti importanti e sfruttando al meglio le risorse umane e tecniche già presenti in azienda. Questo è stato possibile grazie alla proficua attività del gruppo di lavoro, che sta promuovendo il progetto attraverso la stesura delle procedure necessarie ed alla formazione svolta a vari livelli e grazie alla disponibilità e all’attivo coinvolgimento di coloro che hanno partecipato ai percorsi formativi e hanno accettato la sfida di essere i primi in Camst a seguire operativamente le prime installazioni di distributori.Ad oggi, sono state attivate ben sei Divisioni Camst: Emi-lia Centro, Veneto, Lombardia, Emilia Nord, Piemonte e Ligu-ria, Centro Sud. Oltre all’attivazione delle Divi-sioni, la compiuta realizzazione del lancio di quello che rappre-senta a tutti gli effetti una nuo-va opportunità di business del gruppo Camst ha previsto ovvia-mente anche il coinvolgimento di tutti gli Uffici Centrali.

a raggiungere velocemente con-creti frutti sul piano gestionale e i risultati per i quali è stata con-cepita.

(Roberto Rudl)

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Conoscere Camst13

CAMST VENDING: LA PROPOSTA DI VALORE E GLI STRUMENTI COMMERCIALI

Per Camst Vending, il servizio di distribuzione automatica Camst nato per soddisfare le esigenze di ristoro veloce fuori casa, è stato realizzato un kit di materiali ad hoc. Tale kit, pensato per supportare l’attività della rete commerciale dedicata al business, è focalizzato su specifiche argomentazioni di vendita: Qualità, Affidabilità e orientamento al cliente, Presenza capillare sul territorio, plus caratteristici di Camst che contraddistinguono anche il servizio Vending. Il kit riportato nell’immagine si compone di una carpetta dedicata al business Vending contenente le schede di presentazione che illustrano rispettivamente il business Camst Vending e le linee Snack Time e Coffee Break.

• Soluzioni di prodotto. Per dare risposta al desiderio di ristoro durante le pause in ufficio, il servizio Vending è strutturato in due linee: Coffee Break e Snack Time. La linea Coffee Break offre caffè pregiato da gustare puro o composto con latte o cioccolato e un’ampia scelta di bevande calde tra cui orzo, cioccolata, latte, tè. La linea Snack Time propone snack sfiziosi, dolci e salati, bibite fresche gasate e non, prodotti di gastronomia scelti. L’ampio assortimento di prodotti offerti dalle due linee mostra la cura e l’attenzione che Camst Vending dedica all’offerta di una gamma completa e variegata di soluzioni per gusti ed esigenze diverse.

• Ambiente costruito intorno al consumatore. Camst, esperta nella progettazione di ambienti in risposta alle esigenze dei clienti, completa la proposta di valore del servizio Vending attraverso la creazione di aree relax personalizzate per valorizzare la pausa caffè/snack e ricreare un’oasi di confort e piacere per un break rigenerante.

• Innovazione tecnologica dei distributori automatici. I distributori automatici Camst sono modelli di ultima generazione: una promessa di efficienza, minimizzazione dei disservizi, migliore qualità del prodotto erogato, sicurezza e garanzia igienico-sanitaria.

• Assistenza cliente: oltre all’installazione di distributori automatici presso le sedi dei Clienti, Camst mette a distribuzione del Cliente personale dedicato all’assistenza, capace di rispondere con tempestività ad ogni esigenza: dall’assistenza tecnica agli interventi di manutenzione, dal riassortimento delle vending machines alla sanificazione dei distributori. (Marco Sallustio)

Garantiamo eccellenza del servizio grazie all’esperienza pluriennale nel settore della ristorazione, alla selezione accurata delle materie prime e alla certificazione degli standard qualitativi a 360 gradi.

Affidabili e sempre vicini al cliente. La nostra costante professionalità è a servizio del cliente: puntualità nelle risposte, attenzione alle sue esigenze, rapidità e flessibilità nelle soluzioni proposte su misura.

Curiamo il contatto diretto con il cliente grazie alla capillare rete commerciale presente sul territorio: puntualità e tempestività di intervento dei nostri operatori a vostro servizio.

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14Conoscere Camst

Famiglia, lavoro e festaCamst si aggiudica la ristorazione per il VII Incontro Mondiale delle Famiglie

Una grande sfida ci attende per le prossime settimane.A partire dal 30 maggio e fino al 3 giugno di quest’anno, si svolgerà a Milano un evento eccezionale per importanza e dimensioni: il VII Incontro Mondiale delle Fami-glie, evento per il quale Camst si è aggiudicata la gestione dei servizi di Food&Beverage.Tale appuntamento fu avviato nel 1994 per volontà del Santo Padre Giovanni Paolo II in occasione dell’Anno Internazionale delle Famiglie e ricorre ogni tre anni per arricchire ed attualizzare temi legati alla famiglia, patrimonio dell’Umanità, e rilanciare l’attività della pastorale familiare.

Gli incontri di quest’anno, nello specifico, si concentreranno sul tema del lavoro e della festa nella prospettiva di una famiglia unita, aperta alla vita e ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all’economia del nucleo familiare stesso. Gli appuntamenti in calen-dario prevedono:- Il congresso Internazionale Teologico-Pastorale: sono previ-sti relazioni e seminari ispirati dal tema “La Famiglia: il lavoro e la festa”, da mercoledì 30 maggio a

venerdì 1 giugno presso Fiera Mi-lanocity.- La Festa delle testimonianze: con la partecipazione di Papa Be-nedetto XVI, sabato 2 giugno ne-gli spazi dell’aeroporto di Bresso-Parco Nord Milano.- La Santa Messa: presieduta da Papa Benedetto XVI, domenica 3 giugno presso l’aeroporto di Bres-so-Parco Nord Milano, momento clou dell’evento e per il quale si stima una cospicua partecipazio-ne che sfiorerà 1 milione di fedeli presenti.L’incontro assume particolare rile-vanza per la città e l’Arcidiocesi di Milano, vista la portata dell’even-to per il quale Milano è stata elet-ta come cornice dell’incontro. La Fondazione Milano Famiglie 2012, che ha in gestione l’evento, dopo un attento iter di selezione tra i principali operatori di risto-razione, ha deciso di affidare i ser-vizi di Food&Beverage in esclusi-va a Camst, ritenuta partner ideale per la sua professionalità, affidabi-lità ed esperienza. Questo incarico rappresenta per la nostra Azienda una sfida ambi-ziosa ed un’opportunità in termini commerciali per dare visibilità al nostro marchio a livello nazio-nale e internazionale. Per poter rispondere in modo mirato e or-ganizzato a questo importantis-simo incarico è stato predisposto un team di lavoro interfunzionale, che abbraccia diverse competenze aziendali e garantisce il massimo sostegno a tutte le attività pianifi-cate per l’evento. Il team supporterà e coordinerà le attività di servizio che verranno

interamente svolte da personale interno dedicato, accuratamente formato sulla rilevanza di questa opportunità e si interfaccerà con gli organizzatori della Fondazione Milano Famiglie 2012. Tutte le Divisioni Territoria-li sono state allertate e coinvolte per mettere a disposizione risorse, professionalità specifiche e tutto il supporto e l’esperienza necessa-rie per garantire la buona riusci-ta della gestione, sia dal punto di vista della produzione e del servi-zio erogato, sia dal punto di vista commerciale e relazionale con cliente e stakeholder.Le figure di Camst coinvolte sa-ranno circa 170, oltre ad una de-cina di addetti che provvederanno al confezionamento dei cestini dal Cedi di Bologna. Nella preparazione dei pasti sa-ranno inoltre coinvolte King e Atp Castelmaggiore, per la produzione di primi e secondi in mono-por-zione e in multi-porzione.Un ruolo fondamentale verrà ri-coperto anche dal Centro Distri-butivo e dalla Logistica per una gestione puntuale e sicura delle forniture e dei rifornimenti du-rante l’evento. Alcuni fornitori –accuratamente selezionati - saran-

A Camst l’esclusiva dei servizi di Food&Beverage per il VII Incontro Mondiale delle Famiglie: per la nostra Azienda una sfida ambiziosa ed una grande opportunità commerciale

Per maggiori informazioni

sul VII Incontro Mondiale

delle Famiglie che si terrà

a Milano dal 30 maggio al

3 giugno 2012:

www.family2012.com

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Conoscere Camst15

no coinvolti come partner attivi di Camst per l’evento.Le giornate del Congresso In-ternazionale saranno gestite da Party Ricevimenti, il marchio specializzato per il banqueting dei grandi eventi; verrà predisposto sia un buffet per i partecipanti al congresso (si stima una presenza di circa 5-6.000 persone), sia un servizio al tavolo presso una sala riservata a 100 ospiti di riguardo. Per gli eventi al Campo Volo di Bresso (una superficie che cor-re per circa 1,5 chilometri) sono previsti circa un milione di par-tecipanti. Per far fronte ai bisogni di un’utenza così corposa è stata disegnata ad hoc un’offerta diver-sificata e particolarmente veloce da gestire. L’offerta costruita per l’evento, infatti, prevede una pro-posta gastronomica che rispon-da alla necessità di soddisfare un pubblico internazionale e nel ri-spetto delle esigenze alimentari di specifiche utenze - bambini, vege-tariani, celiaci - senza trascurare flessibilità, efficienza e rapidità nel servizio erogato. Sono previsti:• 40 chioschi per la distribuzio-

ne di panini assortiti, tramezzini, snack, gelati, bibite;• vending machines, pensati per completare l’offerta dei chioschi e utili a rispondere all’esigenza di chi vuole consumare una bevanda calda in maniera rapida e senza vincoli di orario;• 2 chioschi per la distribuzio-ne di box lunch personalizzati e contraddistinti da un colore spe-cifico identificativo del contenuto (menu panino, menu primo fred-do, menu secondo freddo, menu bambino, menù vegetariano, menù celiaci), pensati per smaltire in maniera efficiente i momenti di maggiore afflusso;• 1 snack bar tradizionale, pensato principalmente per chi desidera consumare una prima colazione, una veloce merenda o semplice-mente fare una pausa con una be-vanda calda;• 1 self service dedicato alle fa-miglie che desiderano consumare un pasto caldo, organizzato con l’erogazione di alcune tipologie di menù, che si differenziano per la composizione e/o per il particola-re target a cui si rivolgono (menu

bimbi, menu vegetariano, menu celiaci). All’evento sarà riservata massima risonanza, destinata a crescere nelle prossime settima-ne con l’avvicinarsi dell’appun-tamento. Camst sarà impegnata anche da questo punto di vista, supportando il piano di comuni-cazione della Fondazione Milano Famiglie 2012 con la realizzazione di materiali ad hoc diffusi attra-verso canali dedicati e convenuti con l’organizzazione (rete di pub-blici esercizi, sito web, Il Refuso, portale Intranet aziendale) che raggiungeranno quotidianamente migliaia di contatti.Camst ha accolto con particolare entusiasmo ed orgoglio questa sfi-da, forte dell’esperienza maturata in questi anni nell’organizzazione di grandi eventi, consapevole di poter contare su un patrimonio umano pronto a lavorare al pro-getto con dedizione e passione. A tutti coloro che riserveranno all’evento il proprio contributo professionale un anticipato rin-graziamento e un augurio di buon lavoro.

(Giuliano Ampollini)

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16Conoscere Camst

La cucina del benessereUn progetto Camst-Alma per promuovere una sana alimentazione nei Ristoranti Aziendali

Nei mesi di novembre e dicem-bre scorsi la Scuola Internazio-nale di Cucina Italiana ALMA è stata sede di un corso formativo dal titolo “La cucina del benes-sere: principi, metodi e regole per l’implementazione di una proposta in Camst”. Il corso ha rappresentato uno step molto importante per il Progetto Be-nessere Camst-Alma dedicato ai Ristoranti Aziendali.

Il Progetto Benessere, ad oggi an-cora in fase di sviluppo, è sponso-rizzato dalla Direzione Centrale Gestione Strategica in collabo-razione con i tecnici di ALMA, che si propone di favorire l’im-plementazione in Camst di una “Linea Benessere” per i Ristoran-ti Aziendali, attraverso la defini-zione di principi, metodi e regole aziendali. Il concetto di benessere che Camst intende veicolare presso i Ristoranti Aziendali clienti si basa su tre presupposti: • promuovere i principi di base per una sana alimentazione secondo le linee guida dell’IN-RAN (Istituto Nazionale di Ri-cerca per gli Alimenti e la Nu-trizione);• valorizzare la cucina italiana come portatrice di una corretta

cultura alimentare (dieta medi-terranea);• mantenere il valore del gusto come fattore imprescindibile di successo.Nell’ambito di tale progetto, il Gruppo di Lavoro interfunziona-le Camst, costituito dalle funzioni Formazione, Marketing e Produ-zione, ha visto impegnati Roberto Bertolini, Gabriele Cariani, Ma-ria Pia Lambro, Vittoria Mazzilli e Pasquale Saracino, per attivare uno specifico percorso formativo dedicato ad un gruppo selezionato di direttori e cuochi responsabili. Il seminario, che si è svolto nella sede di ALMA a Colorno (PR), è stato strutturato su 5 giornate con taglio misto pratico-teorico.Numerosi i temi affrontati: dalle caratteristiche delle materie pri-me, alle regole per la programma-

zione del menù; dagli approfon-dimenti specifici sulle tipologie degli alimenti, all’uso del sale, dei condimenti e delle spezie, nonché alla conservazione e modificazioni determinate dalla cottura.Durante le ore di training il grup-po dei partecipanti è stato coin-volto direttamente nella realizza-zione di alcune ricette che hanno poi “portato” (dopo le prime 4 giornate d’aula) in alcuni dei loro locali per testarle e provarle in una logica di sperimentazione. L’intento è stato quello di valutare in aula una selezione di proposte gastronomiche, elaborate insieme ad Alma, secondo principi nutri-tivi che preservino il benessere, per affidarle poi ai cuochi Camst in vista della quinta giornata di follow-up, tenutasi a metà marzo. L’appuntamento di marzo è sta-

I partecipanti al corso

Attraverso il Progetto Benessere, Camst si propone di implementare una “linea benessere” per i ristoranti aziendali

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Conoscere Camst17

to determinante per raccogliere i riscontri delle esperienze portate dai colleghi cuochi, che hanno testato alcune delle ricette per va-lutarne eseguibilità, osservazioni e indicazioni, al fine di confron-tarsi con il Gruppo di Lavoro e ottimizzarle alla luce dei principi condivisi in aula. Nella giornata conclusiva si sono quindi avvia-te le fasi successive del progetto. I cuochi Camst hanno affronta-to le giornate di formazione con proattività ed entusiasmo, guidati da due Chef di alto livello quali Michel Magada e Bruno Ruffi-ni, che hanno saputo sollecitare il gruppo e coinvolgerlo nelle te-matiche e nelle attività pratiche in programma.Altrettanto vivo lo scambio e il confronto tra i partecipanti al cor-so e il Gruppo di Lavoro Camst che ha guidato l’ideazione del

Progetto Benessere, affidando ai partecipanti un importante con-tributo dal punto di vista della competenza, esperienza e capaci-tà di innovazione. A loro infatti il Gruppo di Lavoro affida la signi-ficativa responsabilità di finalizza-re una proposta gastronomica che può rinnovare l’offerta di servizio Camst, valorizzandola e distin-guendola da quella degli altri ope-ratori del mercato. Particolarmente apprezzati dall’aula il laboratorio sulle spezie, dedicato al loro utilizzo in funzione degli alimenti e delle tipologie di cottura, e le due giornate operative destinate alla realizzazione delle ricette selezionate per il training.Tante le osservazioni, le domande, le curiosità, le esperienze e le note di colore che hanno acceso le cinque giornate, conclusesi con un manda-to importante e determinante per il

futuro della nostra azienda. A tutti i partecipanti: Paolo Battagliotti, Matteo Bergami, Claudio Gaz-zetta, Marino Poretti, Vincenzo Tabegna, Ivan Tipaldi, Giusep-pe De Rinaldis, Franco Signo-retti, Giovanni Dodi, Alessandro Zannoni, Mirka Schiavon, Ilario Fusco, un grazie per la disponibi-lità, la professionalità e l’impegno dedicato a questo progetto da tut-to il Gruppo di Lavoro.

(Gabriele Cariani, Maria Pia Lambro)

Lo scorso gennaio la Sala Con-gressi Palace di Spotorno (SV) ha ospitato un corso di formazione sull’educazione alimentare, pro-mosso da Camst in collaborazio-ne con il Comune di Spotorno e rivolto ai genitori e agli insegnan-ti delle scuole servite da Camst. I due temi principali tratta-ti sono stati: “Gli alimen-ti e i principi alimentari” e “La ristorazione collettiva”. La prima parte del corso aveva come obiettivo quello di avvici-nare i genitori all’educazione ali-mentare e informarli sulle scelte

Notizie flashCorso di educazione alimentare a Spotorno

più corrette per l’alimentazione dei loro figli. La seconda parte è servita a mettere in evidenza le peculiarità della ristorazione col-lettiva, per sensibilizzare i genitori a riguardo. L’azienda di ristorazione, infatti, è spesso circondata dal pregiudizio. Le scelte che opera in fatto di abbinamento dei piatti, piut-tosto che di preferenza di al-cuni metodi di cottura rispetto ad altri, vengono vissute come scelte prettamente economi-che senza attenzione alla salute o alla palatabilità degli alimenti.

Con questo incontro si è illustra-to ai partecipanti come viene “co-struito” un menù, spiegando loro le prescrizioni Asl, le diverse cer-tificazioni in materia di Qualità e Sicurezza Alimentare e il perché dell’abbinamento dei diversi ali-menti. Il rischio nutrizionale in età pe-diatrica è infatti quello di un’ali-mentazione iperlipidica e carente di sali minerali e vitamine; nella formulazione e distribuzione delle calorie dei menù, invece, si tiene conto dei vari fabbisogni in base all’età.

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18Conoscere Camst

Cucinare per i bambiniContinua il nostro percorso alla ricerca di soluzioni originali per favorire il consumo di alimenti “difficili”

Proseguiamo in questa edizione il “viaggio virtuale” nelle Divisioni, alla scoperta delle soluzioni elabo-rate dai nostri cuochi per invoglia-re i bambini a mangiare minestre, pesce, uova e verdure, cibi spesso poco graditi dai piccoli utenti del-le mense scolastiche.

I cuochi Camst che operano nella ristorazione scolastica elaborano nuove ricette per rendere più accattivanti alcuni alimenti che i bambini fanno fatica a mangiare

Approfondiamo in questo nume-ro le esperienze di altre due Divi-sioni: Emilia Centro e Romagna Marche.Mattia Luigi Guidicini, dieti-sta della Cucina Centralizzata di Zola Predosa (Divisione Emilia Centro) ci ha rivelato che, dai monitoraggi effettuati sulle scuo-le di competenza della Cucina, partendo dai nidi per finire alle secondarie di primo grado, si ri-scontrano le classiche difficoltà nel sottoporre ai piccoli utenti pe-sce e verdure. Per quanto riguarda il pesce, si è notato che general-mente piace soprattutto la platessa gratinata o l'halibut e, in genere, i bambini di tutte le età accolgo-no volentieri queste preparazioni gastronomiche. Il problema prin-cipale che accomuna tutti i plessi, in merito alla gradibilità dei piatti a base di pesce, è avere una for-nitura di prodotti totalmente privi di lische; questo prerequisito di

accettabilità da parte dei bambi-ni, oltre ad essere difficoltoso da ottenere in fornitura, limita e con-diziona ovviamente la varietà dei pesci serviti.Per quanto riguarda invece l’of-ferta dei contorni, il personale di servizio ha constatato che i bam-bini di tutte le età non accettano di buon grado le verdure crude. I motivi di rifiuto possono essere vari: negli asili nido, ad esempio, i bimbi faticano a consumare con-torni crudi a causa della difficoltà di masticazione mentre i bambini delle scuole materne, elementari e medie che pranzano in mensa, non mangiano verdure crude soprat-tutto per mancanza di familiarità rispetto ai contorni freschi, spesso derivante dalla scarsa abitudine domestica al loro consumo. Mi-gliore risulta invece il gradimen-

to delle verdure cotte: tra queste, particolarmente apprezzato l’inse-rimento dei cavoletti di Bruxelles nei menù di alcuni plessi serviti dalla Cucina Centralizzata.A livello di presentazione, se-condo il dietista e secondo lo chef della Cucina Centralizza-ta, la soluzione migliore è quella di presentare al bambino tutte le pietanze in maniera meno elabo-rata possibile; il pesce è servito gratinato, e le verdure solitamen-te condite solamente con olio o al burro e formaggio. Il concetto che ispira le preparazioni della Cucina è dunque usare semplicità nelle ricette da proporre a scuola.

Nell’ottica di sensibilizzare i gio-vani commensali alla conoscenza di tradizioni e culture culinarie locali e diverse, la Divisione Ro-

FRITTATA CICCIO PAZZA(Ricetta Romagnola)

INGREDIENTI:5 uovacipollapatatesale e olio

MODALITA’ DI PREPARAZIONE:Affettare finemente le cipolle. Sbucciare le patate e tagliarle a cubetti. Mettere cipolla e patate in una padella con un po’ di olio. Intanto sbattere le 5 uova con un po’ di sale. Quando le patate sono cotte, salarle un po’ poi aggiungere le uova, mettere il coperchio, cuocere per 10 minuti e servire.

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Conoscere Camst19

magna Marche, in collaborazione con l’Istituzione Istruzione e In-fanzia, ha attivato quest’anno, per la quarta edizione consecutiva, il progetto di educazione alimentare “Cultura e tradizione a tavola”. Questo progetto, che coinvolge alcune scuole primarie e seconda-rie di primo grado del comune di Ravenna (scuole primarie Pasini, Cavina, Randi, Classe; scuole se-condarie Montanari, Ricci Mura-tori), ha come finalità la realizza-zione di esperienze sensoriali con il cibo, la socializzazione al gusto con assaggi guidati, la raccolta e la preparazione di piatti della tradi-zione gastronomica locale, nazio-nale e internazionale. Il progetto è articolato in più fasi: laboratorio multisensoriale, labo-ratorio di cucina, raccolta e pub-blicazione di ricette, distribuzione della pubblicazione a tutti i parte-cipanti al progetto. La prima fase del progetto, par-tita quest’anno nel mese di gen-naio, ha visto lo svolgimento del Trenino dei Sensi, un laboratorio in classe organizzato in collabo-razione con la cooperativa sociale La Giraffa (che opera nel settore ricreativo dal 1996 organizzando soggiorni per bambini dai 6 ai 14 anni), con lo scopo di accompa-gnare i bambini alla scoperta dei cinque sensi. L’obiettivo di questa prima fase del progetto è educare alla curio-sità, conoscere gli alimenti più co-muni, conoscere l’origine dei pro-dotti alimentari, acquisire fiducia nelle proprie capacità e imparare a collaborare con gli altri condivi-dendo emozioni ed esperienze.Successivamente, i ragazzi coin-volti nella prima fase del progetto insieme alle insegnanti, raccolgo-no diverse ricette tipiche dei loro paesi e regioni di provenienza o ri-cette caratteristiche della loro fa-miglia. Stefania Ceretti, Direttore

di locale della Divisione Romagna Marche e l’insegnante individua-no poi alcune ricette, tra quelle se-gnalate dai ragazzi (cous cous, riso cantonese, strozzapreti panna e prosciutto, piadina, spatzle e tante altre preparazioni locali ed etni-che) da riproporre nell’ambito di un’attività laboratoriale all’interno delle cucine Camst del Comune, con il supporto delle nostre cuo-che. Nelle diverse edizioni che si sono susseguite, i ragazzi coinvol-ti nel progetto hanno dimostrato grande interesse per la cucina e per le attività manuali e hanno proposto, assaggiato e apprezzato preparazioni gastronomiche ori-ginali a base di verdure, come le orecchiette con cime di rapa, la soppa do dia (preparata con cipol-la, carota, zucchine, cavolo cap-puccio), le polpettine di zucchine, le tegoline in tecia, la torta di zuc-ca e ricette a base di uova come la fritatta ciccio pazza (cipolla, uova, patate). A corollario del percorso didattico dedicato all’educazione alimenta-re, l’illustrazione del progetto e le ricette raccolte sono state pubbli-cate nel ricettario“Ricette d’ami-cizia”, distribuito a fine maggio

a tutti i ragazzi coinvolti nel pro-getto. Il percorso didattico non termina, tuttavia, con la chiusura delle scuole e l’arrivo delle vacan-ze estive: le dietiste del comune infatti estrapolano, per l’anno scolastico successivo, alcune ricet-te contenute nella pubblicazione (pollo al forno con verdure, spez-zatino con riso, riso alla cantone-se, ecc.), che vengono inserite nei menu delle scuole del Comune di Ravenna e proposte ai ragazzi nel corso dell’anno.

(Vittoria Mazzilli, Paola Bertocchi)

PROGETTO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE, CULTURA E TRADIZIONE (edizione 2012)

•  6 scuole coinvolte

•  14 classi operative nelle attività

• Circa 300 bambini coinvolti

•  5 cucine a supporto delle iniziative

•  8 laboratori di cucina realizzati

TEGOLINE IN TECIA(Ricetta Veneta)

INGREDIENTI:600 gr di fagiolinicipollapancetta affumicata

MODALITA’ DI PREPARAZIONE:Usare un tegame alto antiaderente. Tritare la cipolla a fare rosolare con l’olio, aggiungere la pancetta tagliata a cubetti, infine aggiungere i fagiolini crudi, salare e aggiungere un po’ d’acqua. Chiudere con un coperchio il tegame e stufare a fiamma bassa mescolando ogni tanto.

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20Conoscere Camst

Camst torna in scena

Con l’inaugurazione della stagione 2012, Camst ha ripreso la gestione della ristorazione all’interno del Teatro Comunale di Bologna, uno dei luoghi culturali più autorevoli a livello locale e nazionale ma anche una gestione importante nella storia di Camst. Risale alla primavera del 1946, infatti, la prima attività del Bar del Teatro Comunale (rif. “Camst: ristorazione e socialità”, Vera Zamagni, Ed. Il Mulino, pag. 35), dopo un anno circa dalla costituzione della cooperativa.

Dopo 9 anni, Camst si aggiudica nuovamente la gestione del bar del Teatro Comunale di Bologna

Con l’inaugurazione della stagione 2012, Camst ha ripreso la gestione della ristorazione all’interno del Teatro Comunale di Bologna

La gestione è poi proseguita ininterrottamente fino all’ottobre 2003, quando gli elevati costi richiesti per l’affitto dei locali non hanno reso più remunerativa l’attività dei bar e del banqueting.A fianco della gestione dei bar, Camst ha attivato per molti anni anche un rapporto di sostegno economico al Teatro: questa attività ha sicuramente contribuito a migliorare la notorietà di Camst, consentendo anche di realizzare servizi di catering per eventi prestigiosi, sia per il pubblico autorevole che vi ha partecipato, sia per i clienti con i quali Camst è entrata in contatto. Inoltre, in occasione del 30° e del 40° anniversario

di fondazione di Camst, grazie al rapporto di partnership instauratosi, il Teatro ha ospitato gli eventi istituzionali con i quali è stata celebrata l’attività consolidata da Camst, creando un legame con uno dei luoghi più significativi dell’espressione musicale ed artistica di Bologna.La stagione 2012 è stata inaugurata il 19 gennaio scorso con la prima della Turandot di Giacomo Puccini in un allestimento del Teatro Petruzzelli di Bari. Per l’occasione, il bar gestito da Camst ha presentato un’offerta molto “appetitosa” per consentire agli ospiti del teatro di consumare aperitivi raffinati

In alto, un banchetto del Party Ricevimenti nel foyer del Teatro Comunale (2006); al centro la cerimonia

di celebrazione del 40° anniversario di Camst (12 ottobre 1985). Sopra, una foto dell’11 aprile 1961 che

ritrae Palmiro Togliatti al Teatro Comunale, nel corso della X lezione del ciclo « 30 anni di storia italiana,

1918-1948 », promosso dal Consiglio regionale federativo della Resistenza per l’Emilia-Romagna.

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Conoscere Camst21

e veloci prima dello spettacolo e durante gli intervalli.La nuova gestione vede coinvolte due direttrici della Divisione Emilia Centro: Morena Guarnieri per la gestione del bar e Marialuisa Del Toro per la gestione del Banqueting. Inoltre, per i nostri soci è stata attivata una convenzione che prevede uno sconto del 10% sull’acquisto dei biglietti di tutti gli spettacoli, tranne le prime e gli abbonamenti.

(Antonella Pasquariello)

Il bar Camst del Teatro Comunale all’apertura della stagione 2012. Da sinistra: Alessandra Piretti, Maria

Saltari, Stefania Ferretti, Michele Granata, la Direttrice Morena Guarnieri, e il responsabile delle Maschere

del teatro

Dopo che un incendio distrusse il teatro principale di Bologna nel 1745, la città promosse la costruzione di un nuovo teatro, il “Teatro Pubblico”, come venne inizialmente chiamato il Teatro Comunale, primo esempio di teatro dell’opera edificato con fondi pubblici e affittato dalla municipalità. Il Teatro Comunale, che porta con sé tutta la storia di Bologna, ha accolto negli anni numerose personalità.Ultimo illustre ospite, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, lo scorso 30 gennaio, ha assistito al concerto del decennale dell’Hospice Seragnoli, fondazione che si occupa dell’assistenza di malati terminali attraverso l’utilizzo delle cure palliative. Per Camst la recente visita del Presidente Napolitano a Bologna è stata un gradito ritorno. E’ ancora vivo in tutti noi il ricordo della visita del Presidente presso la nostra sede a Villanova di Castenaso nel 2007. Per questa occasione, i soci e i lavoratori di Camst, attraverso le tre più importanti testate giornalistiche locali, hanno dato il loro benvenuto al Capo dello Stato che ha ricevuto, dall’Università di Bologna, la laurea ad Honorem in Relazioni internazionali.

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Vivere Camst22

Progetto Unipol-Fonsai

Per capire ciò che sta avvenendo in questi giorni occorre dare al-cune informazioni preliminari su Fondiaria-Sai. La famiglia Ligre-sti controlla Premafin, finanziaria di partecipazione quotata in borsa. Attraverso Premafin detiene circa il 35% di Fondiaria Sai, seconda com-pagnia di assicurazioni nazionale e anch’essa quotata in borsa. Fondia-ria Sai controlla a sua volta Milano Assicurazioni, società quotata in borsa. Si tratta pertanto di un Grup-po, composto da tre primarie società quotate, che conta circa 8 milioni di clienti assicurati, 8.045 dipendenti, oltre 2.500 agenzie e alcune migliaia di promotori finanziari.

Camst accresce il proprio valore nella partecipazione al Gruppo Unipol

Il Gruppo Unipol è oggi tra i primi gruppi assicurativi nel mercato italiano, con una raccolta assicurativa aggregata 2010 di 8,9 miliardi di euro (4,7 nei rami Vita e 4,2 nei rami Danni) e circa 4 mila dipendenti. Il controllo di Unipol è detenuto da 41 cooperative aderenti a Legacoop attraverso Finsoe (Finanziaria dell’Economia Sociale). L’89,17% delle quote di Finsoe è a sua volta detenuto da cooperative: il 24,54% da Holmo (che raggruppa le coop di produzione lavoro) mentre circa il 55% da cooperative di consumo. Soci di Finsoe, con quote minori, sono anche la mutua francese P&V, JP Morgan e la banca Bnp Parisbas. A sua volta Finsoe detiene il 51% delle azioni ordinarie Unipol che è quotata in borsa (il rimanente delle azioni è sul mercato).

L’operazione Unipol-Fonsai sarà utile per accrescere il valore della nostra partecipazione al Gruppo Unipol

La società più importante, Fondiaria Sai, alcuni mesi fa, dopo oltre due anni di difficoltà, ha denunciato pe-santi perdite economiche per circa 1,1 miliardi. L’ Isvap, autorità di vigilanza delle assicurazioni, ha imposto alla società un aumento di capitale per co-prire le perdite indicate. La famiglia Ligresti ha dichiarato di non essere in grado di sostenere tale aumento, pertanto tutto il gruppo rischia l’in-solvenza, il commissariamento e di conseguenza, un potenziale elevatissi-mo rischio per gli assicurati, i dipen-denti e i piccoli azionisti. È in questo contesto che Unipol è intervenuta proponendo un’operazione che:- da una parte salva Fondiaria Sai, (una delle più grandi realtà econo-

miche del paese con quasi un se-colo di vita) determinando nuovi livelli di garanzia per gli assicurati, i dipendenti e gli azionisti piccoli risparmiatori che hanno investito i loro risparmi in Fonsai. Diver-samente, tali risparmi andrebbero “bruciati” in caso di smembramen-to, liquidazione o, peggio, di insol-venza; - dall’altra consente, attraverso un nuovo progetto non speculativo ma fortemente industriale, di creare una grande compagnia assicurati-va italiana (la seconda) unificando Unipol, Fondiaria Sai e Milano Assicurazioni. Questo accrescereb-be il valore del gruppo Unipol rea-lizzando un’impresa di dimensioni europee attiva nel campo mutuali-stico delle assicurazioni alle perso-ne e ai beni delle famiglie, il tutto in coerenza con i valori solidaristici ed etici tipici delle cooperative e delle società da loro controllate.Si tratta di un’operazione comples-sa, irta di ostacoli (le autorizzazio-ni degli organi di controllo Isvap e Consob, i comportamenti della famiglia Ligresti) che prevede – lato cooperazione - un intervento delle 41 cooperative proprietarie, attraverso Finsoe, di Unipol. Esse sottoscriveranno un aumento di capitale di 300 milioni di Finsoe che, assieme agli apporti di finan-ziamenti bancari, costituirà in capo a Unipol le risorse finanziarie di 1,1 miliardi necessarie per acquisi-re il controllo del Gruppo Fonsai e procedere successivamente all’uni-ficazione sopracitata. Anche la no-stra cooperativa è chiamata a fare la sua parte sottoscrivendo aumenti di capitale in Holmo (socia di Fin-

soe) e direttamente in Finsoe per quasi 6,9 milioni di euro. Si tratta di risorse importanti che si aggiun-gono a quelle destinate ad investi-menti nel corso del corrente anno. D’altra parte la nostra cooperativa gode di un patrimonio netto di 175,7 milioni di euro, di un patrimonio in immobili di proprietà pari a 112 mi-lioni di euro e una liquidità (dato di febbraio) di oltre 43 milioni di euro. Anche per noi l’operazione Unipol-Fonsai sarà, dato l’attuale contesto economico di forte crisi, in qualche misura “un sacrificio”; tanto più utile però difendere e accrescere, in un pe-riodo di forte contrazione economi-ca, il valore della nostra partecipazio-ne al Gruppo Unipol, stante l’attesa di positivi ritorni economici che tale operazione prefigura.

(Paolo Zacchi)

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Vivere Camst23

Più energia da fonti alternative e più efficienza Il risparmio energetico per Camst e il mercato dell’energia elettrica in Italia

Negli ultimi anni il mercato di fornitura dell’energia elettrica in Italia ha subito importanti mutamenti. Conoscerne le dinamiche significa riuscire a soddisfare le esigenze energetiche dell’azienda con la minore spesa. Ne parliamo con Giuseppe La Palombara dell’Ufficio Acquisti Attrezzature e Gestione Energia.

Quali sono i dati sui consumi energetici di Camst negli ultimi anni?Negli ultimi quattro anni Camst ha registrato un aumento progressivo dei consumi energetici. Un dato certamente legato alla continua espansione e crescita della nostra organizzazione (vedi Grafico N.d.R.).

Cosa è importante fare per evitare sprechi energetici?Innanzitutto bisogna monitorare i parametri che concorrono al totale dei costi, attraverso l’analisi costante delle fatture. In questo modo è possibile verificare se ci sono differenze tra i prezzi applicati e quelli indicati nei contratti o individuare degli scostamenti rispetto ai consumi standard che possono essere sintomo di guasti del contatore o dell’impianto elettrico. Altre variabili rilevanti sono i valori legati all’energia reattiva che possono comportare costi aggiuntivi e le imposte e gli oneri di sistema che hanno una certa incidenza sul costo totale della fornitura. Un altro aspetto importante da considerare, infine, è quello legato alla Dichiarazione di

adeguatezza dell'impianto in Media Tensione. Nel caso in cui la richiesta di connessione dell'impianto sia stata fatta in data antecedente il 16 novembre 2006, infatti, è necessario presentare la dichiarazione al proprio distributore di energia elettrica, in modo da poter disporre degli indennizzi automatici ottenibili in caso di prolungate interruzioni dell’erogazione.

E qual è la politica di Camst in materia di risparmio energetico?In coerenza con la missione aziendale Camst da tempo promuove una politica che verte sull’eco-sostenibilità delle proprie attività; infatti, dall’introduzione del libero mercato, il 92% dell’energia elettrica consumata proviene da impianti alimentanti da

Giuseppe La Palombara

Camst Consuntivo dei consumi di energia elettrica (kWh)

2007 2008 2009 2010

35.000.000

30.000.000

25.000.000

20.000.000

15.000.000

10.000.000

5.000.000

0

30.208.150

30.600.73032.697.646

33.718.381

fonti rinnovabili e in armonia con l’ambiente. Ma la riduzione della spesa non passa solo dall’utilizzo di fonti di energia alternative ma anche dal risparmio e l’efficienza energetica. L’idea più comune di risparmio

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Vivere Camst24

IL DECRETO BERSANI Il D.l. 79/1999, meglio noto come Decreto Bersani, ha introdotto in Italia la liberalizzazione del mercato di fornitura dell’energia elettrica rendendo libere le attività di produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita di energia elettrica nel rispetto degli obblighi di servizio pubblico. Grazie alla “liberalizzazione”, Enel ha perso la sua posizione di monopolio sul mercato elettrico e i consumatori hanno acquisito il diritto di scegliere liberamente un fornitore di energia elettrica. Le prime a poter scegliere da chi acquistare energia elettrica sono state le grosse utenze industriali con consumi annuali considerevoli. In seguito, a partire dal 1º luglio 2007, il libero mercato si è esteso anche alle piccole utenze sotto i 50 kW, comprese le utenze domestiche.

GLI ATTORI DELLA FILIERA La filiera del sistema elettrico nazionale è regolata dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, organo indipendente nato per ga-rantire la qualità del servizio, promuovere la concorrenza e risolvere le controversie. Per i piccoli clienti, famiglie e piccole imprese che non hanno scelto un fornitore sul mercato libero, stabilisce anche i costi del servizio di vendita. Le dinamiche di acquisto per i clienti di medie e grandi dimensioni sono diverse e non coinvolgono l’Autorità. Ma chi vende l’energia? I profili sono diversi: ci sono società elettriche che allo stesso tempo producono e vendono l’energia e società di trading che, pur non avendo capacità di generazione, rivendono energia che comprano da altri operatori o che importano dall’estero (come Enel Energia, Hera Comm etc.). Infine l’ultima fase è rappresentata dalla distribuzione, cioè la consegna di elettricità in media e bassa tensione ai clienti finali. Tale attività è affidata in concessione dallo Stato alle imprese distributrici (Enel Distribuzione, Hera Spa, etc.), che hanno: • l’obbligo di servizio, ossia di connettere alle proprie reti tutti i soggetti che ne facciano richiesta, senza compromettere la conti-nuità del servizio e purché siano rispettate tutte le normative e regole tecniche vigenti; • il diritto di veicolare energia elettrica attraverso la rete per la consegna ai propri clienti (terzietà della rete). I grandi produttori e le società di trading possono quindi decidere di vendere l’energia elettrica ai consumatori del libero merca-to, con contratti bilaterali, documenti che stabiliscono le caratteristiche di fornitura di servizi elettrici acquistati, realizzati diret-tamente tra il venditore e il compratore. Ma possono anche scegliere di vendere l’energia direttamente sulla “Borsa elettrica”, un luogo virtuale gestito dal GME “Gestore dei Mercati Energetici”, in cui avviene l’incontro tra domanda e offerta per la compravendita dell’energia elettrica all’ingrosso. E’ il canale di compravendita generalmente utilizzato dalle grandi imprese o dai gruppi d’acquisto. In ogni caso l’energia deve essere trasferita dai centri nei quali è generata fino alle alle utenze. L’attività di trasmissione sulla rete di alta tensione è affidata alla Terna Spa, società a con-trollo statale che gestisce in sicurezza la rete e i flussi di energia elettrica necessari all’Italia bilanciando l’offerta e la doman-da di energia 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno.

energetico, che è anche quella più efficace nella pratica, è rappresentata dal minor utilizzo dell'energia a nostra disposizione per svolgere le azioni di tutti i giorni, attraverso comportamenti virtuosi e attenti anche ai piccoli sprechi. Un’abitudine che permette un considerevole risparmio energetico senza particolari rinunce. Per esempio, ipotizzando una riduzione del 2% dei

consumi come obiettivo per l’anno 2012, si potrebbero risparmiare circa 120.000 euro sul costo totale (iva esclusa) per l’approvvigionamento di energia elettrica. Per promuovere l’attuazione delle buone norme di comportamento è stato realizzato il Manuale per il Risparmio e l’Efficienza Energetica, disponibile per la consultazione anche sul portale Camst.net.

COME EVITARE GLI SPRECHI

1. Controllare che vengano applicate le tariffe concordate da contratto. 2. Controllare le variazioni sui consumi rispetto agli anni precedenti. 3. Consegnare la dichiarazione di adeguatezza dell’impianto. 4. Valutare l’incidenza di imposte e oneri di sistema. 5. Rispettare le scadenze temporali previste in caso di voltura o cessazione delle utenze.

IL MERCATO DELL’ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA

Pannelli solari sul tetto della nuova Tavolamica Villanova (BO)

Page 27: Il Refuso 120 Aprile 2012

Vivere Camst25

19 dicembre 1996 31 marzo 1999 18 giugno 2007 1 luglio 2007

Direttiva Comunitaria che

prevede la creazione di

un mercato unico

dell’energia di tipo

concorrenziale

D.l. 79/1999 o Decreto Bersani

che introduce in Italia la

liberalizzazione del mercato

elettrico, aprendolo ad altri

operatori oltre ad ENEL e

istituendo diverse figure per ogni

fase della filiera

D.l. 73/2007 che stabilisce

un regime di maggior tutela

per le utenze domestiche e

per le imprese di piccole

dimensioni

Completamento del processo

di liberalizzazione con

l’estensione dei nuovi servizi

alle utenze domestiche

Nascita dell’IDEX, mercato dei

derivati sull’energia elettrica, dove

vengono negoziati i contratti

futures per proteggersi da

aumenti di prezzo

novembre 2008

LE CONDIZIONI ECONOMICHE L’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas garantisce un servizio di maggior tutela per le famiglie e le piccole imprese, secondo il quale in ogni momento un cliente è libero di cambiare fornitore sul libero mercato o di godere delle tariffe fissate dall’Autorità. Per i clienti di medie e grandi dimensioni la situazione è diversa, infatti essi devono necessariamente accedere al marcato libero. Esistono due parametri fondamentali per stabilire i trend del futuro, uno è il PUN, “Prezzo Unico Nazionale”, che rappresenta il costo effettivo dell’energia scambiato sulla Borsa elettrica, l’altro - nato nel novembre 2008 - è il mercato dei derivati sull’elettricità, denominato IDEX “Italian Derivatives Energy Exchange”, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. Qui vengono negoziati i contratti bilaterali futuri, a seconda delle previsioni fatte sull’andamento del mercato; i contratti futures, insomma, sono una spia di ciò che il mercato si aspetta in termini di prezzi per un determinato periodo futuro. La presenza di segnali di prezzo trasparenti su orizzonti temporali superiori a un anno, derivante dal mercato dei futures, è diventato un punto di riferimento talmente importante per la stipula dei contratti, da eliminare qualsiasi tipo di contrattazione. Utilizzando opportuni coefficienti è possibile ricavare da queste previsioni il prezzo futuro dell’energia elettrica che moltiplicato per i consumi stimati determina il costo annuale che sarà sostenuto per la fornitura. E’ così possibile ottenere indicazioni sul momento e sulle quantità di energia da acquistare per soddisfare le esigenze energetiche dell’azienda con la minor spesa. Particolare attenzione andrebbe rivolta poi alle fasi di voltura e cessazione dell’utenza, per evitare discontinuità nell’erogazione. Infatti, nel caso in cui l’impresa rimanesse transitoriamente o accidentalmente senza un fornitore, non è l’Autorità a stabilire le condizioni economiche della fornitura ma viene applicato il servizio di salvaguardia, come previsto dal D.l. 73/2007. Secondo il servizio di salvaguardia il prezzo dell’energia elettrica è fissato a partire da un’asta al ribasso che si svolge ogni due anni, in ogni regione. I prezzi praticati sono indicizzati rispetto ai valori di acquisto stabiliti nella Borsa Elettrica e cambiano ogni mese in funzione dell’andamento del Mercato Elettrico. Le tariffe del servizio di salvaguardia sono mediamente maggiori di un 20 % rispetto a quelle del libero mercato.

Aut

orit

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Gas

Produttori di energia elettrica e società di trading vendono l’energia a

Borsa Elettrica mercato virtuale per la vendita

dell’energia all’ingrosso a

Clienti finali acquistano l’energia

attraverso contratti bilaterali. (utenze domestiche e piccole

imprese)

Trader acquistano

l’energia all’ingrosso e la

vendono a

Grandi imprese o gruppi

d’acquisto acquistano

energia all’ingrosso

TERNA SPA

Società responsabile della trasmissione dell’energia sulla rete ad alta tensione

GLI ATTORI DELLA FILIERA GLOSSARIO

• BORSA ELETTRICA luogo virtuale in cui avviene la negoziazione per l’acquisto dell’energia elettrica. • GME “Gestore dei Mercati Energetici”, gestisce l’incontro tra domanda e offerta nella Borsa Elettrica. • PUN Prezzo Unico Nazionale, il costo giornaliero effettivo dell’energia all’ingrosso. • FUTURES contratti bilaterali standardizzati e negoziati a seconda dei trend futuri stimati.

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Vivere Camst26

Lezioni di italianoUn corso di lingua per l’integrazione dei lavoratori stranieri di Camst

I lavoratori stranieri in Camst sono sempre più in crescita; seb-bene essi rappresentino il 4,9% dei dipendenti, il tasso di aumen-to annuale dei lavoratori stranieri è molto più alto (+6%) rispetto ai lavoratori italiani (+1%).

Per i lavoratori stranieri l’esigenza di capire e riuscire a trasmettere è indispensabile per lavorare in sicurezza, svolgere le proprie mansioni ed evitare l’auto-isolamento

Da sinistra, in prima fila: Pada Sohag, Cheikh Ibrahim Nader, Novella Miano (la docente) e Mohammad Riaz. In seconda file: Floriana Vele, Mohammad Ali Shake,

Boldea Emil, Mohi Uddin, Riaz Muhammed e Luca Fornario.

Per un’impresa attenta alle per-sone come la nostra, che intende

raggiungere il proprio successo at-traverso la valorizzazione del per-sonale, la gestione delle “diversità” diventa quindi una priorità. Maggiore è il coinvolgimento alla vita aziendale per tutti, maggiore è la motivazione, il senso di respon-sabilità e, in ultimo, la produttività del personale che vi opera.Ma quali sono i reali bisogni dei cittadini stranieri? Nell’ambito di un progetto di co-municazione e coinvolgimento dei lavoratori stranieri in azien-da, promosso da Impronta Etica e al quale Camst ha partecipato, l’ufficio Risorse Umane della Di-visione Emilia Centro ha cercato di analizzare, attraverso la realiz-

zazione di un questionario, i bi-sogni e il grado di soddisfazione dei lavoratori stranieri in azienda per implementare possibili azioni future in un’ottica di integrazione e coinvolgimento. Il questionario è stato sommini-strato in forma anonima ai par-tecipanti di un corso di italiano per stranieri, scelti come gruppo pilota. Tale questionario ha rilevato un senso di affezione all’azienda, che per molti è stata la prima a pro-porre loro un contratto a tempo indeterminato e in qualche modo è riuscita a venire incontro alle loro difficoltà di comunicazione. Il problema maggiore non sono

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Vivere Camst27

Notizie flashEsame superato a pieni voti alle scuole di Soragna

Lo scorso 19 marzo l’Amministrazione comunale di Soragna, in provincia di Parma, si è recata con una delegazione di cui faceva parte lo stesso Sindaco, il signor Iaconi Farina, insieme all’Assessore alla pubblica istruzione Corrado Ajolfi, al consigliere comunale Simona Fontana e alla responsabile di settore Antonella Secli, presso la scuola dell’infanzia “Arcobaleno” per una visita di controllo a sorpresa sul servizio effettuato dalla mensa scolastica che Camst gestisce

dal 2002. I pasti, che vengono preparati direttamente nelle cucine delle scuole di Soragna per l’asilo nido, le scuole dell’infanzia, le elementari e medie, ammontano a oltre 45 mila unità annue.Soddisfatto il sindaco che ha riscontrato una struttura pulita e ordinata e valutato ottime le cuoche. Ha inoltre apprezzato il ruolo dei genitori all’interno della commissione mensa che, nelle riunioni periodiche che tengono insieme ad Ausl e Camst, hanno

i colleghi, non sono i loro diretti responsabili, non è il lavoro, non è la religione ma, principalmente, la comprensione dell’italiano che spesso diventa un vero e proprio ostacolo nell’attuazione di norme, compiti, nelle relazioni sociali e nella compilazione di modulisti-che. La solidarietà tra lavoratori è avvertita ma non è sufficiente, l’esigenza di capire e riuscire a trasmettere è indispensabile per lavorare in sicurezza e svolgere le proprie mansioni nel rispetto del-le direttive aziendali e soprattut-to per evitare l’auto-isolamento. Il corso di italiano, che ha avuto inizio ad ottobre, è stata un’otti-ma occasione per venire incontro a tale esigenza. L’attività ha coinvolto un piccolo gruppo di persone provenienti da locali diversi e accomunati dallo stesso bisogno formativo.

Il corso è stato tenuto dall’insegnante di italiano Novella Miano che è riuscita a differenziare le esercitazioni per livello di comprensione e a creare un gruppo di lavoro molto affiatato.Cosa ha lasciato il corso di italiano ai partecipanti? Una maggiore sicurezza nel formu-lare le domande, nella lettura dei car-telli, nel recepire le indicazioni. Parlare l’italiano rappresenta un percorso difficoltoso ma, come dice Emil di nazionalità rumena, “è un impegno che tutti i cittadini stranieri dovrebbero assumere nella consapevolezza di potere offrire il proprio contributo per il successo del-la nostra organizzazione”. Ringrazia dell’opportunità che gli è stata concessa anche Nader, di nazionalità siriana che, nono-stante il suo buon italiano, ha avu-to l’opportunità di approfondire l’utilizzo dei verbi.

A completamento di questa ini-ziativa, è stato distribuito ai par-tecipanti un “kit per gli sposta-menti in citta” costituito da una mappa delle linee bus di Bologna e da un opuscolo con le tavole topografiche di Bilogna e pro-vincia: uno strumento utile per raggiungere in autonomia i locali Camst ma anche per la vita extra-lavorativa.Visto il risultato positivo delle iniziative svolte e la disponibilità che ha dimostrato il nostro picco-lo gruppo pilota, credo che questa esperienza si possa estendere ad un gruppo di lavoratori più ampio e possa costituire il primo passo per la realizzazione di interventi futuri finalizzati a migliorare l’in-tegrazione e il coinvolgimento in azienda.

(Floriana Vele)

contribuito a portare migliorie alla composizione dei menù e più in generale alla qualità del servizio.

(Ivano Minarelli)

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Vivere Camst28

2012 anno internazionale delle cooperativeL’Onu dichiara: il modello cooperativo è esempio di sviluppo sociale ed economico

Lo scorso 18 dicembre, l'Assem-blea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato che il 2012 sarà l’Anno Internazionale delle Cooperative. Ciò che viene mes-so in risalto, in modo particolare, è l’importanza del contributo del-le cooperative per lo sradicamento della povertà a livello mondiale e l’impatto che esse hanno sull’occu-pazione e l’integrazione sociale.

L’Alleanza Cooperativa Interna-zionale ha sottolineato che le mag-giori 300 cooperative nel mondo realizzano, da sole, un fatturato di 1600 miliardi di dollari, pari alla nona economia mondiale. Lo stesso Ban Ki-moon, Segretario Generale dell'ONU, ha dichiarato che le cooperative "ricordano alla co-munità internazionale che è possibile perseguire sia la redditività economica che la responsabilità sociale".Sebbene anch’esse non siano state immuni dagli effetti della crisi glo-bale, i fatti dimostrano che stanno rispondendo meglio delle imprese capitalistiche; il modello coope-rativo offre infatti le basi per un modo più sostenibile di fare attività imprenditoriale attraverso la con-divisione di valori di democrazia, solidarietà, uguaglianza, creando

Il modello cooperativo offre le basi per un modo più sostenibile per fare attività imprenditoriale

imprese al servizio di un interesse più ampio rispetto alla massimiz-zazione del profitto per pochi.Fra gli obiettivi dell'Anno Interna-zionale delle Cooperative vi è an-che quello di incoraggiare i governi ad adottare politiche, provvedimenti normativi e regolamenti che favori-scano la formazione, la crescita e la stabilità delle cooperative.La Gran Bretagna ne è un esem-pio. Proprio nelle scorse settimane infatti, su tutti i giornali economici europei, è stato dato spazio ed evi-

denza alle dichiarazioni del Pre-mier inglese David Cameron, che afferma che le cooperative possono rappresentare una valida risposta alla crisi del capitalismo e possono contribuire a rilanciare una econo-mia che ristagna. Il Premier ha aggiunto che il Go-verno da lui presieduto cancellerà 17 leggi che rendono complesso e difficile lo sviluppo delle coopera-tive. A tale riguardo il Segretario Generale Marco Minella ha di-chiarato: “Mi pare ovvio che venga

Nel mondo ci sono 1miliardo di cooperatori, tre volte gli azionisti delle società di capitali.Nelle cooperative lavorano 100 milioni di persone occupate, il 20% in più delle multinazionali; 5,4 milioni sono gli occupati in Europa, dei quali oltre 1,3 in Italia. (…).«Questi numeri – ha sottolineato il Vicepresidente di Legacoop, Giorgio Bertinelli - testimoniano come il modello economico cooperativo risponda alle esigenze della collettività offrendo beni e servizi e al tempo stesso alla necessità del singolo di trovare lavoro, occupazione e reddito. Mette le persone al centro del modello d’impresa, prima che il profitto».I Presidenti delle Centrali cooperative hanno quindi sottolineato che “sbaglia chi ne ha una visione provinciale e riduttiva e pensa alla cooperazione come una realtà tipicamente italiana,mentre è diffusa nel mondo ed è tanto più presente, laddove i Paesi sono economicamente avanzati, perché un’economia senza cooperazione è un’economia più arretrata, meno concorrenziale, meno pluralista; sbaglia chi in maniera strumentale e mosso solo da spirito anticooperativo e da pregiudizi politici, continua a proporre, misure fiscali chiaramente anticooperativi”.L’appello dell’Alleanza delle Cooperative, dunque, è quello di permettere alla cooperazione di poter continuare a essere un settore che, con altri, concorre in modo determinante, alle politiche di sviluppo del Paese.Il claim di Cooperatives Europe per l’Anno Internazionale delle Cooperative è racchiuso in un verso dantesco del canto XIV del Purgatorio: “ché, per quanti si dice più lì ‘nostro’, tanto possiede più di ben ciascuno” - che vuol dire “quanto più cresce il senso del noi, tanto più è ricco ciascuno di noi” - che per l’organizzazione Cooperatives Europe racchiude il comune sentire cooperativo.

(Legacoop Informazioni, anno XXIII, n.2, 13 gennaio 2012)

Page 31: Il Refuso 120 Aprile 2012

Vivere Camst29

I NUMERI DELL’ECONOMIA COOPERATIVA MONDIALE

• Le 300 cooperative di maggiori dimensioni nel mondo realizzano un fatturato di 1.600 miliardi di dollari. Fossero uno stato rappresenterebbero la nona potenza economica del mondo.• Nei paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), ci sono quattro volte più soci di cooperativa che azionisti di società di capitali. Il 15% della popolazione è socia di cooperativa, rispetto a un mero 3,8% di azionisti.

• Ci sono tre paesi in cui più della metà della popolazione è socia di cooperativa e sono tutti in Europa. Sono l’Irlanda (70%), la Finlandia (60%) e l’Austria (59%). I paesi con i numeri più significativi in termini di persone socie di cooperative, tuttavia, sono l’India (242milioni), Cina (160milioni) e Stati Uniti (120 milioni).• Una persona su cinque in tutto il continente americano, dall’America del Nord, all’America Latina, è socia di una cooperativa. • Negli USA, 900 cooperative elettriche sono le uniche produttrici di energia per 42 milioni di cittadini soci-utenti. Le 30.000 presenti negli USA danno lavoro a oltre 2 milioni di persone.• In Germania le oltre 8.100 cooperative danno lavoro a 440.000 persone.• In Francia le 21.000 cooperative danno lavoro a oltre 1 milione di persone e rappresentano il 3,5% della forza lavoro del Paese.• In Brasile le cooperative agroalimentari rappresentano oltre il 37% della produzione del paese.• In Giappone le cooperative agroalimentari rappresentano oltre il 91% della produzione del paese.• In Norvegia le cooperative agricole rappresentano il 96% della produzione di latte, il 55% del settore caseario e le 130 cooperative di consumo rappresentano il 24% del mercato.• In Portogallo rappresentano il 5% del Pil.• In Canada le cooperative occupano 155.000 persone. • In Colombia le cooperative occupano 700.000 persone. (tratto da Legacoop Informazioni, anno XXIII, n.2, 13 gennaio 2012)

da me espresso un giudizio positivo su questo impegno del Premier bri-tannico; è una testimonianza ed un riconoscimento del ruolo del Movi-mento Cooperativo nel panorama economico mondiale. In Italia, in

questi ultimi anni, il Governo ha in ogni maniera frapposto ostacoli allo sviluppo delle imprese cooperative attraverso inasprimenti fiscali e tri-butari. Sono convinto che l’attuale compagine governativa non potrà

ignorare che l’imprenditoria coope-rativa sta svolgendo un importante ruolo in questo periodo di pesante crisi economica ed occupazionale”.

(Paola Bertocchi)

Notizie flashAntonella Pasquariello in Cda

Il 21 dicembre 2011 è entrata in Consiglio di Amministrazione la Dottoressa Maria Antonietta Pa-squariello che, in Camst dal 1981, ricopre attualmente il ruolo di Direttore Immagine e Relazioni esterne. Il CDA ha deciso all'una-

nimità la cooptazione della Dot-toressa Pasquariello al posto della consigliera Lauretta Rangoni, che si è dimessa per motivi personali. Con la prossima Assemblea utile, tale cooptazione verrà portata a ratifica dei soci.

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Un ringraziamento dal “Centro Integrato Anziani” di Granarolo Emilia (BO)

Recentemente ci è giunto un ringraziamento da Barbara Cuo-ghi della cooperativa Cadiai, Coordinatrice Responsabile del Servizio del “Centro Integrato Anziani” di Granarolo dell’Emi-lia (BO).La signora Cuoghi ringrazia tutto il gruppo di lavoro Camst non solo per il lavoro che svolge ogni giorno ma anche per il rapporto instaurato con gli anziani ospitati nella struttura. “Questa grande collaborazione - scrive - ha portato ottimi frutti, in primis la grande soddisfazione degli anziani, dei loro cari, della Direzione della struttura e quella integrazione che non sempre è facile trovare nei luoghi di lavoro. Un grande ringraziamento va alla direttrice del locale signora Simona Ianelli che, con la sua esperienza e la sua professionalità, è riuscita a dare un altro volto al locale.”Il gruppo di lavoro di Camst che opera all’interno della cucina del Centro anziani è composto dalla cuoca Sriyani Chandrakanty

Mail Box

Kuruppu Mudiyanselage (Candy), da Fatima Larech e da Rita Rivaroli che, con le loro preparazioni e i loro allestimenti, riescono a rendere ancora più gradite le attività ludiche e conviviali organizzate per gli anziani ospiti.

In alto, le addette Camst, la Responsabile della struttura

Barbara Cuoghi e le operatrici Cadiai. A a lato, la cuoca

del centro anziani Candy K. Mudiyanselage

Un ringraziamento dal Comune di Bicinicco (UD)

Il Sindaco del Comune di Bi-cinicco (UD), Dino Strizzolo, ha inviato un ringraziamento a Camst per il servizio curato dalla cuoca Paola Fanton e da Daniela Turco - sotto la direzione di Lo-redana Oviszach - in occasione

dell’inaugurazione della ristrut-turata Sede Municipale. Paola e Daniela lavorano nella cucina che gestisce le scuole materne ed ele-mentari del Comune di Bicinicco, dove produciamo circa 60 pasti al giorno.

Le lettere di ringraziamento spedite dai clienti nella “cassetta di posta” Camst

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Dagli anziani della Casa di Riposo il Gignoro di Firenze

La Casa di Riposo “Il Gignoro” di Firenze fa parte della CSD-Diaconia Valdese e opera al servi-zio delle persone anziane. Si tratta di una struttura con 80 posti letto complessivi in cui sono adottati progetti speciali quali: arte della percezione del movimento, musi-coterapia e animazione.Camst gestisce il servizio di ri-storazione dal 15 ottobre 2001, per una media di 80 giornate

Gioco di squadra fra Camst e il Comune di Monzuno (BO)

La gestione del Comune di Mon-zuno (BO) ha più di 15 anni. In tutto questo tempo, tra Camst e il Comune si è instaurato un rap-porto di fiducia e grande collabo-razione tale per cui è stato pos-sibile organizzare alcune attività insieme al personale delle scuole e agli alunni. Camst, infatti, si è occupata della formazione di tutto il personale ATA (bidelle/respon-sabili) riguardo alle diete speciali, mentre nel 2010, insieme ai no-stri Tecnici Assicurazione Quali-

alimentari (colazione, pranzo e cena). Ai sette dipendenti Camst che lavorano nella stuttura, sotto la direzione di Daniele Canale, gli anziani del centro hanno dedicato queste righe: “Dieci anni son pas-sati e da sempre ci avete deliziati.Siamo gli anziani del Gignoro, che per voi siamo un tesoro. Della cucina siete le regine e noi vi vogliamo più bene di prima!”

Al centro, la cuoca responsabile Manuela Secchi

insieme agli anziani della Casa di Riposo il Gignoro

tà, su richiesta del Comune e del Circolo didattico, è stato creato un percorso formativo ad hoc di educazione alimentare rivolto agli alunni delle scuole medie ed ele-mentari.A conferma del buon lavoro che il personale di Camst sta svolgendo, l’Assessore alla Cultura Ermanno Pavesi ci ha scritto quanto segue: “Gentili, fino a pochi decenni fa la società era strutturata in modo di-verso e la maggior parte delle fami-glie poteva andare a prendere i bam-

bini a scuola e farli mangiare a casa. Oggi le esigenze si sono totalmente ribaltate e molte famiglie hanno la necessità di usufruire del servizio mensa. (…)Bisogna che la dieta sia la più varia possibile come è neces-sario che gli alimenti siano control-lati per tutta la durata della filiera. Questo è un gioco di squadra fra voi, l ’Ufficio scuola del Comune e gli ad-detti dell’Istituto Comprensivo. (…) Volevo ringraziarvi per l’ottimo la-voro che state facendo e che farete an-che in futuro a Monzuno (…)”

Una mensa per buongustai

“Il servizio mensa dell’istituto Re-nati è molto più di una semplice erogazione di pasti. E’ una vera e propria trattoria dove l’offerta non si limita alla distribuzione di cibi monotoni in blande varianti ma è davvero ricca e diversificata. Ai for-nelli dell’imponente cucina lavorano le braccia e le mani veloci degli chef Roberto e Nicola supportati dal gio-vanissimo Alessandro, aiuto cuoco”. Questo è quanto racconta il dottor Fabio Illusi, Presidente dell’Isti-

tuto Renati di Udine, su Fuoco Lento, rivista di gusto del Friuli Venezia Giulia, parlando della mensa gestita da Camst all’inter-no all’istituto.L’Istituto Renati è un convitto per studenti al cui servizio men-sa possono accedere gli studenti universitari dell’Ateneo di Udi-ne, i ragazzi delle Scuole Secon-darie Superiori convenzionate e i dipendenti di Enti e Istituzioni pubbliche o private convenziona-

te. Si tratta di una delle gestioni storiche di Camst in Friuli dove lavorano 12 persone sotto la dire-zione di Loredana Oviszach.Ogni giorno vengono prodot-ti circa 600 pasti. Attualmente si sta pensando di avviare anche una nuova linea self per consentire ai docenti e agli ospiti dei convegni universitari di disporre di uno spazio riservato e di un servizio maggiormente curato.

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Come cambiano i gusti (e le mode) a tavola

Nel numero precedente abbiamo iniziato un percorso dedicato alla storia della cultura gastronomi-ca in Italia, raccontandovi come l’evoluzione della Tavola sia legata a quella della cultura, dell’econo-mia e della politica. Riprendiamo quindi il nostro cammino dagli anni ‘80, caratte-rizzati dall’avvento dei ristoranti etnici, soprattutto quelli cinesi, e i fast food. C’ è l’imbarazzo della scelta, ma comiciamo da quest’ul-timi, avendo segnato, nel bene e nel male, un cambiamento epoca-le nelle abitudini dei consumatori.

Chi di noi, ultracinquantenni, non si è sdegnosamente avventa-to contro l’arrivo dei fast food nei nostri centri storici nei primi anni ‘80? Diventò, ricordo, quasi una lotta di religione, una insanabile, annosa quanto inutile diatriba fra generazioni. Le prime timide incursioni nei fast food erano accompagnate da un misto di curiosità, di distacco un po’ snobistico e di preconcet-ta sicurezza che quel modello non avrebbe mai messo radici da noi.

La battaglia era per noi già vinta in partenza dalle tagliatelle fat-te in casa. Quando i nostri figli, allora in età prescolare, ci trasci-navano con gli amichetti a fare il compleanno nel fast food, dicia-mola tutta, ci si vergognava un po’, quasi entrassimo in un sex-shop, e l’unica attenuante era giustappun-to la loro tenera età, che ci porta-va a tenere sotto cenere la nostra profonda e incrollabile avversione.Il dubbio cominciava a insinuarsi quando qualche amico di sicura fede culinaria ci confidava, con quel pizzico di complicità camera-tesca che si mette quando si parla di una nuova ragazza, che anche lui c’era stato e l’esperienza non era stata poi così terribile. Certo, polpette per polpette, quelle del-la nonna erano un’altra cosa ma, superato l’imbarazzo della prima volta, non ci scandalizzava l’idea

Prosegue il racconto dedicato alla storia della cultura gastronomia nel nostro Paese

di una seconda e forse di una ter-za; e così è stato; per me e, penso, per molti di voi.Da allora sono passati molti anni e i fast food sono ora in ogni quar-tiere, senza che questo turbi il son-no di nessuno. I timidi, occasio-nali avventori di allora non sono diventati dei clienti fissi, ma non disdegnano un panino ogni tanto e, mangiandolo, non si mandano il boccone di traverso pensando al destino del mondo. Abbiamo cioè imparato a convivere più o meno pacificamente con una nuova re-altà, che già al suo primo proporsi apparve invero ineluttabile. Ora abbiamo maggiore serenità per ri-leggere e rivalutare i nostri atteg-giamenti di allora e capire meglio se la nostra società è migliorata o meno, ammesso lo si possa fare attraverso la storia dei fast food americani: se il poter comprare

La Tavola, come il vestire e moltissimi altri aspetti del vivere quotidiano, può segnare un’epoca, connotare una fascia sociale, un settore della cultura, dell’economia o della politica

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Vivere Camst33

Nelle foto, alcuni banchetti organizzati da Gerist

un panino con l’hamburger dietro l’angolo è una forma di moderno imbarbarimento o semplicemente un più ampio e comodo esercizio di libertà nella propria alimenta-zione. Ad ognuno la verità che preferisce.Se il fast food si proponeva come un modello di alimentazione per i giovani, i ristoranti etnici si can-didavano ad offrire una alternativa per il pubblico adulto. I primi ad arrivare, almeno a Firenze, furono appunto i cinesi, la cui economia era già presente nel comprenso-rio tessile pratese, con gli stereo-tipi noti: gli involtini primavera, i ravioli al vapore, il pollo con gli anacardi, le banane fritte. Mi sono sempre chiesto se e in che misura quei menu potessero dav-vero rappresentare la cucina di un continente sterminato come la Cina dove, come recita un det-to, si mangia tutto quello che ha quattro zampe ad eccezione dei tavolini e tutto quello che ha due ali fuorché gli aeroplani! Realisti-camente si trattava e si tratta di un assemblaggio ritagliato sul gusto italico.In tempi più recenti si sono in-sediati, come in molte altre città, ristoranti messicani, giapponesi, eritrei, indiani, brasiliani, suda-mericani, multietnici. Tutti questi ristoranti sono però rimaste delle nicchie tutto sommato poco si-gnificative; fra tutti, gli unici dav-vero in odore di élite, accanto ai pochissimi blasonati templi della forchetta benedetti dalle guide internazionali, sono i giapponesi, nobilitati, per così dire, attraverso il loro frequente accostamento alla moda (chi non conosce Armani/Nobu a Milano?) che, come al-tri locali fashion, mischiano con grande disinvoltura - e altrettan-to grande presunzione - archi-tettura, cucina, filosofia, design, savoir-vivre, moda; appunto. Ma

torniamo al catering. Dismesse le baroccherie degli anni 90, riposti i damascati negli armadi e incartati, come per un trasloco, i bicchieri di cristallo molato, oggi ci stiamo tutti convertendo al look newyor-kese; una volta bastava riferirci alle mode dei navigli milanesi, ora non basta più. Sono di rigore il bianco e il nero (ma già gli esistenziali-sti…); grande cura delle luci e dell’ ambiance; stile minimalista e informale, ma non casuale; atmo-sfera glamour e ricercata; costru-zione di un mood affine al cliente; i menu devono rifuggire le bana-lità, per potere stupire. Oggi più che mai la ristorazione è diventata spettacolo; i parametri faticosa-mente costruiti in tanti anni di lavoro sono sconvolti: i camerieri non si distinguono più dagli ospi-ti e può benissimo succedere che qualche Vip venga scambiato per il barman; si mangia usando reci-pienti e utensili a dir poco insoliti, come boli di metallo, cubi di ve-tro, lastre di lamiera, tavolette di plexiglass o di ardesia, posate di legno, piatti di bambù o di coc-co. I cuochi sono, loro malgrado, stanati dalla cucina per occupare una porzione – strategica - di pal-coscenico, perché anche loro sono parte dello show; oggi per stare nel giro non puoi non proporre la cucina live, coi fornelli a un me-tro dalla tavola, con buona pace di quelli che alla scuola alberghiera avevano scelto la cucina perché erano timidi…Questa è la moda di oggi ma, come tutte le mode, volubile, ef-fimera, volatile, quindi destinata a breve vita, come il baco da seta.Ma non demonizziamo le mode; nostro compito non è necessa-riamente quello di condividere le linee di gusto emergenti, di vive-re le mode “con immedesimazio-ne”, cosa difficile se non sempre impossibile per questioni di età e

orientamento culturale, ma certo di saperle cogliere, interpretare e mettere a servizio del nostro lavo-ro. Anche in virtù di questa estre-ma mutevolezza e delle scansioni di rinnovamento che ne conseguo-no, il lavoro stesso si arricchisce di interesse, di spirito di ricerca e sperimentazione, di motivazione a rimettersi in gioco ogni giorno per migliorarsi e, in definitiva, trarne maggiore soddisfazione ed elevare l’apprezzamento da parte dei no-stri clienti.

(Ugo Guarducci)

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Camst e Cospe per i diritti delle Donne

Camst ha celebrato l’8 Marzo, Festa della Donna, regalando a tutte le dipendenti l’occasione di diventare sostenitrici del Progetto Angola attraverso un certificato di solidarietà al posto della tradizio-nale mimosa. Considerato che le donne rappresentano l’80% della forza lavoro dell’azienda, è indi-cativo che Camst abbia pensato non ai consueti simboli per la ri-correnza dell’8 marzo ma ad un aiuto concreto proprio alle donne, con il contributo ad un progetto di Cospe per le donne in Angola che vi avevamo già presentato nel Refuso di dicembre.Il progetto, del valore complessivo di 18.000 euro, è stato finanziato in parti uguali dal budget azienda-le e dalla raccolta fondi tra i soci, che anche quest’anno ha raggiun-to la quota obiettivo di 9.000 euro.Nelle comunità rurali dell’Angola, a causa delle difficoltà ambientali e della povertà estrema lasciata da trent’anni di guerra civile, grandi aree forestali vengono distrutte per la creazione e la vendita del carbone.Dal 1992 Cospe lavora al fianco della popolazione angolana nella isolata regione del Namibe dove anche grazie ai suoi interventi gli alberi vengono preservati, la popolazione semina e raccoglie i prodotti locali, decine di scuole sono state ristrutturate e migliaia di donne e uomini hanno iniziato in percorso di educazione e for-

mazione professionale. Grazie a questi interventi la popolazione non è più costretta a sostenersi producendo carbone con il taglio della foresta ma riesce a produr-re miele, olii e artigianato per il mercato locale. Il nostro prossimo obiettivo, insieme a Cospe, è quel-lo di estendere questo risultato ad altre quattro provincie dell’Ango-la dove oltre 400 ettari di foresta potranno essere gestiti in modo sostenibile.

La Festa della Donna all’insegna della solidarietà

Il Progetto Angola

Quando Simona Tomaselli mi ha informato che il direttore della Tavolamica di Castel Mella (BS), Lino Caffarra, aveva pensato di organizzare una giornata a tema

8 Marzo a Castelmella

per i suoi clienti in occasione dell’8 marzo, ho subito pensato che l’iniziativa meritava attenzione. Lino mi ha spiegato che il locale è abituato a tenere alcune giornate a tema nel corso dell’anno, che lui organizza per offrire ai clienti abituali qualche novità. Questa volta l’idea è stata quella di valorizzare ulteriormente il progetto di solidarietà già avviato con Cospe per le

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Andrea Menegoli insieme alla rappresentante di Cospe Barbara Menin

Il 15 marzo Camst fa preparato un pranzo davvero speciale nel-le mense scolastiche dell’infanzia del Comune di Savona. A com-pletamento del percorso di edu-cazione alimentare “Il Mondo in Tavola”, il pranzo di oggi è dedi-cato al menù equo-etnico, realiz-zato con i prodotti del commercio equo e solidale di AltroMercato.Per i bambini è stata l’occasio-ne per assaggiare nuovi alimenti, come la quinoa, pianta coltivata sugli altipiani delle Ande, parti-colarmente ricca di fibre, proteine vegetali e minerali (fosforo, ma-gnesio, ferro e zinco) e priva di glutine. Presente nel menù anche il pollo al curry con coriandolo. Come dessert una gustosa tor-ta al cioccolato equo e solidale.

Notizie flash

L’equo e solidale è una forma di commercio internazionale che cerca di far crescere aziende nei paesi in via di sviluppo, garanten-do ai produttori ed ai lavoratori una condizione economica e so-ciale equa e rispettosa, contraria-mente alle pratiche di commercio che agiscono esclusivamente in ottica della massimizzazione del profitto.

Menu equo-etnico nelle scuole dell’infanzia di Savona

donne dell’Angola, creando per l’occasione un menù etnico con richiami alla cucina africana, utilizzando preparazioni più note come il kebab e il cous-cous, mentre uno dei piatti era una vera ricetta angolana sperimentata per l’occasione dal giovane Andrea Menegoli, responsabile della cucina. Così abbiamo proposto a Cospe di essere presente nel locale con un punto informativo per i clienti, proposta che è stata accolta con il consueto entusiasmo e disponibilità, che si è trasformato in un’occasione per far conoscere questa organizzazione e i suoi progetti di solidarietà.Insieme alle colleghe che si occupano della comunicazione sul web abbiamo poi cercato di valorizzare ulteriormente l’iniziativa attraverso la comunicazione sui social network e con un comunicato per la stampa locale. Io ero presente alla giornata e mi ha colpito soprattutto il clima collaborativo e disteso con cui il personale ha gestito gli aspetti del servizio. Ho chiesto al direttore un suo bilancio dell’iniziativa e così mi ha risposto: “La giornata a tema ha avuto successo. I clienti hanno apprezzato i piatti nuovi proposti, in particolare il kebab. Il nostro personale si è sentito coinvolto e ringrazio per la loro visita il consigliere Simona Tommaselli e il direttore di area Paul Nurton. La rappresentante di Cospe, Barbara Menin, è stata molto disponibile e soddisfatta della giornata: ha incassato oltre 200 euro dai gadget venduti e ha raccolto referenze per comunicazioni mail”. Ringrazio anch’io Lino per la piacevole occasione di conoscere meglio la realtà di questo bel locale e un saluto a tutti i collaboratori di Castel Mella.

(Ivano Minarelli)

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Storie di neve e ristorazioneCronache di maltempo dalla “produzione”. Il Segretario Generale ringrazia i soci.

Il maltempo che ha colpito par-te del Centro Nord della Penisola all’inizio di febbraio ha provocato ingenti danni al sistema produttivo. Per Camst, le abbondanti nevicate hanno pesantemente inciso sull’or-ganizzazione del lavoro provocando forti ripercussioni economiche, si stima infatti una perdita di circa 2 milioni e mezzo di euro. La chiu-sura forzata delle scuole in Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, To-scana, Lazio e le aziende che hanno lavorato con un numero di dipen-denti ridotto dall’impossibilità di raggiungere il posto di lavoro, han-no determinato una perdita di circa 500 mila pasti.

Anche alcuni nostri locali sono stati impossibilitati, talvolta, ad aprire. E’ il caso di alcune Tavo-lamica situate fra Ancona e Jesi - zone particolarmente colpite - dove i direttori dei locali si sono improvvisati, oltre che spalatori, anche autisti per la consegna dei pasti. Grazie all’impegno di molti nostri dipendenti è stato possibile erogare i servizi anche dove la si-tuazione era più disagiata. Ezio Gobbi, Direttore Gestioni Area Marche, ci ha segnalato al-cuni casi come quello di Roberta G. che, nonostante la copiosa ne-vicata, è riuscita a raggiungere la

cucina per servire la cena presso il Cantiere A14 – Pentapoli e, non potendo rientrare a casa, è sta-ta costretta a passare la notte nel dormitorio del Cantiere.Così come Maria E. N., che la-vora nella cucina dell’Ospedale Bricciotti-Mombaroccio (PU), che per tre giorni ha coperto sia il turno diurno che quello serale in quanto le colleghe sono state im-possibilitate a raggiungere il posto di lavoro. Infine vogliamo ricorda-re anche l’episodio che ha coivolto Franca, Paola, Gisella, Cristina F., Cristina R., Catia e Vilma della cucina dell’Ente Ricovero Vecchi di Verucchio (RN); per garantire

Grazie all’impegno dei soci Camst è stato erogato il servizio a scuole, aziende e ospedali pur in condizioni di difficoltà

l’erogazione dei pasti agli anziani della casa di riposo, si sono fer-mate a dormire a turno all’interno della struttura. Queste le parole Segretario Ge-nerale Marco Minella in una lettera dello scorso 20 febbraio indirizzata ai dipendenti della no-stra cooperativa: “Sento il dovere di ringraziare tutti i Soci Camst che si sono impegnati per consentire, pur in condizioni di difficoltà e disagio, il funzionamento dell’attività del-la nostra Cooperativa, assicurando, anche nei momenti più difficili, il servizio a scuole, aziende e ospedali”.

(Paola Bertocchi)

Letizia Coen e Massimiliano Martinetti della Divisione Romagna Marche. Massimiliano è cuoco della

Refezione Scolastica del Comune di Camerano (AN) - dove le scuole sono state chiuse - e ha prestato

servizio presso la cucina dell’ASL 7, unica cucina aperta durante le giornate di neve.

Massimiliano e Letizia hanno effettuato il servizio per le case protette nell’area del Comune di Ancona

con enorme difficoltà.

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Ricette di solidarietàGrazie alle iniziative legate al Natale prosegue l’impegno di Camst in tanti progetti di solidarietà

Quando abbiamo fatto i conti delle somme incassate nelle diverse ini-ziative collegate alle festività nata-lizie organizzate in tutta Camst, non volevamo credere ai numeri: e invece sì, anche quest’anno abbia-mo ampiamente superato il nostro obiettivo minimo per sostenere i progetti di aiuto alle diverse or-ganizzazioni umanitarie con cui abbiamo rapporti “storici”. Inoltre, la disponibilità dei fondi raccolti ci permette di destinare alcune som-me a progetti di interesse che ci sono stati segnalati da alcuni soci.

Abbiamo raccolto la bella cifra di 17.000 euro con il contributo di tutte le divisioni (17.440,50 per la precisione a cui si aggiungono 1.000 euro messi a disposizione dal budget della Presidenza), tra cui segnaliamo la simpatica iniziativa dei colleghi di Ravenna che hanno prodotto un calendario con le foto di alcuni coraggiosi e la cui vendita ha contribuito alla raccolta di oltre 1.500 euro e la tradizionale cena di Natale con l’estrazione a premi organizzata dalla sede di Parma che ha raccolto oltre 1.000 euro. Voglio sottolineare comunque che tutte le Divisioni hanno generosamente contribuito con una loro raccolta abbinata alla “Festa di Natale”

• Cospe: Progetto per le donne dell’Angola (€ 9.000)

• Amici del Madagascar: progetto “Costruiano la gioia” (€ 2.000)

• Vosvim Italia solidale: Adozioni a distanza (€ 900)

• Bambini Amazzonia Padre Iginio Mazzucchi (Opera diocesana Pastorale Trento): Adozioni a distanza e contributo allo studio (€ 2.500)

• Piccoli Grandi Cuori: sostegno a famiglie e bambini portatori di cardiopatie congenite presso il Policlinico Universitario S. Orsola-Malpighi di Bologna (€ 1.000)

• Medici senza frontiere: progetto malnutrizione infantile (€ 1.000)

• Associazione Vivere di Chieri (TO): Associazione di volontari e famiglie con figli portatori di handicap - sostegno per attività sportive (€ 1.000)

• NAAA onlus: orfanotrofio di Bac Kan in Vietnam (€ 1.000)

Anche quest’anno abbiamo ampiamente superato il nostro obiettivo minimo per sostenere i progetti di solidarietà

organizzata dalla sede centrale, dalla collega Paola Bertocchi. E’ doveroso in questa sede ringraziare, oltre coloro che hanno donato, tutti i colleghi che hanno collaborato alla realizzazione degli incontri sociali, tra cene, pesche e vendita dei biglietti, prestando il loro lavoro per l’ottima riuscita delle iniziative. Tra l’altro sembra che questo tipo di appuntamenti riscontri un gradimento crescente negli ultimi anni, infatti in questa edizione della festa di Bologna, al locale Vertice, abbiamo contato non meno di 400 presenze. E lo si è visto anche dalle donazioni raccolte durante la serata dalle quali sono stati ricavati oltre 11.000 euro. Un risultato eccezionale per questa

manifestazione, raggiunto grazie anche ai nostri Fornitori che ci hanno offerto molti omaggi interessanti e ai colleghi che li hanno efficacemente sollecitati a contribuire. Quest’anno poi l’abbondante disponibilità di alcuni “pezzi pregiati” ci ha permesso di organizzare un’asta che, da sola, ha permesso di raccolgliere 1.690 euro. Direi che anche questo è un modo di contribuire alla raccolta senz’altro da ripetere.Infine, un ringraziamento agli amici Consiglieri di Amministrazione per l’insostituibile aiuto fornito a tutte le iniziative sociali dell’anno. Appuntamento al prossimo Natale.

(Ivano Minarelli)

I PROGETTI

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Gente di Camst38

Ricette dal Mondo: Brasile

250 - 300 gr di latte condensato (1 barattolo) 300 gr di polpa e succo di maracuja (frutto della passione)1 confezione di panna fresca da montaresemi del frutto da cospargere sulla mousse

MOUSSE ALLA MARACUJA

Ingredienti (per 6 persone)

Questa semplice preparazione per un dolce semifreddo dal sapore chiaramente esotico viene dal Brasile, per la precisione da Fortaleza. Questa ricetta è stata proposta di Ana Cristina Mesquita, che attualmente lavora al Bass’8.

I consigli di Ana Cristina

La polpa e succo di Maracuja può essere ottenuta dal frutto fresco oppure potete acquistare il succo in confezioni da 1 litro. Se utilizzate il frutto fresco potete recuperare i semi per la guarnizio-ne. Si mettono il succo, la panna e il latte condensato nel frullatore e si frulla il tutto per 10 minuti cir-ca. Quindi mettere la mousse in un contenitore da frigo e tenere a 0 gradi per 4 ore. Se volete potete guarnire cospargendo con i semi che avete precedentemente sepa-rato dal succo.

Difficoltà: Facile

Tempo di preparazione: Meno di 30 minuti

Preparazione

Ricette dal Mondo Una nuova rubrica che raccoglie esperienze culinarie e ricette dei nostri colleghi. Iniziamo il viaggio con la cucina internazionale.

Cucinare è un gesto che appartiene alla nostra quotidianità ma dietro al quale si cela un mondo di storie, luoghi e tradizioni. Per citare le parole dello storico Massimo Montanari, “se il cibo è cultura e ha un proprio linguaggio, come la lingua parlata, il sistema ali-mentare contiene e trasporta la cultu-ra di chi la pratica, è depositario delle tradizioni e dell’identità del gruppo” (“Il cibo come cultura” Massimo

Montanari, Ed. Laterza). Per chi proviene da Paesi lontani, spesso il cibo costituisce un ponte verso le proprie origini e la propria ter-ra ma dal momento che il pasto è un’occasione conviviale, il cibo può diventare anche un ponte tra di-verse culture, favorendo l’integra-zione. Abbiamo così dato voce ad alcuni colleghi stranieri, attraverso le interviste di Ivano Minarelli, per farvi conoscere nuovi sapori.

Da questo numero del Refuso ini-zieremo una scorribanda fra piatti provenienti da tutto il mondo ma anche dalle diverse regioni italiane. Se è vero che, come recita un detto di antica memoria, siamo ciò che mangiamo, speriamo che la rubrica che vi proponiamo costituisca un viaggio virtuale alla scoperta della diversità.

(Paola Bertocchi)

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Gente di Camst39

Tagliare la cipolla a fettine. In un te-game capiente mettere l’olio di oliva, aggiungere la cipolla tagliata, gli spic-chi d’aglio leggermente schiacciati, la carne tagliata in due soli pezzi per evitare che asciughi troppo. Aggiun-

Il Vitello alla prugna e mandorle è un piatto del Marocco che viene servito come prima portata agli ospiti nelle occasioni importanti. Per la presentazione vi consiglio di seguire l’uso del Marocco utilizzando un unico piatto di portata dal quale gli ospiti potranno tagliare la loro porzione, con il forchettone e coltello che avrete messo a disposizione, che poi potranno portare nel proprio piatto oppure mangiare direttamente con le mani secondo l’usanza marocchina.Questa ricetta è stata proposta da Nezha Amani, che lavora al Self Service Gallleria.

Preparazione

Ricette dal Mondo: Marocco

VITELLO ALLA PRUGNA E MANDORLE

1 Kg di sottospalla di vitello250 gr di prugne secche150 gr di mandorle pelate1 bicchiere di olio di oliva (della misura di un vasetto di yogurt)2 cucchiai di zucchero2 spicchi di aglio1 cipolla grande bianca o rossamezzo cucchiaino di noce moscatamezzo cucchiaino di zenzero, un mazzetto di prezzemolo Pepe, sale, q.b.

Ingredienti (per 4 persone)

gere la noce moscata, lo zenzero, il prezzemolo, sale e pepe. Lasciare cuocere il tutto a fuoco basso nel tegame coperto per almeno un’ora e mezza, aggiungendo di tanto in tanto acqua calda per evitare che la carne rosoli troppo. Se utilizzate la pentola a pressione, avendo avuto cura di mettere all’inizio circa mez-zo litro d’acqua, i tempi di cottura si riducono a 45 minuti. Le prugne secche vanno leggermente cotte a parte in un tegame, aggiungendo lo zucchero e mezzo litro d’acqua. Le lasciamo cuocere a fuoco basso per circa mezz’ora, fino a quando sono diventate abbastanza tenere. Per ultimo dobbiamo rosolare qualche minuto le mandorle in una padella con un poco di olio di semi fino ad ottenere un bel colore dorato. Servire la carne con tutto il liquido di cottu-ra; le prugne con il loro sugo vanno aggiunte sopra la carne e infine si co-sparge il tutto con le mandorle.

I consigli di Nezha

Difficoltà: Media

Tempo di preparazione: 2 ore

Cottura: Circa 1 ora e 30 minuti nel tegame; 45 minuti nella pentola a pressione

“IL CIBO COME CULTURA”:IL LIBRO DI MASSIMO MONTANARI CHE CI RACCONTA LA STORIA DELLA CUCINA

Massimo Montanari, uno dei maggiori esperti mondiali di medioevalistica e gastronomia, affron-ta nella pegine di questo volume, edito da Laterza, come il cibo è cultura quando si produce, quando si prepara, quando si consuma perché ha inventato e trasformato il mondo diventando un frutto della nostra identità. Massimo Montanari è docente di Storia Medioevale e di Storia dell’Alimentazione presso l’Università di Bologna ed è considerato uno dei maggiori esperti mon-diali in queste due discipline.

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Gente di Camst40

Giro di “Walser”La gita in Valsesia alla scoperta della cultura del popolo Walser

Ad Alagna in Piemonte, ultimo avamposto italiano prima di en-trare in territorio svizzero, ci si ar-riva solo in auto o in pullman; noi del “Gruppo amanti della monta-gna” di Camst abbiamo rischiato di non arrivarci neanche con quel-lo. Infatti il nostro viaggio per una due giorni sulla neve, stava per finire ancor prima di iniziare a 50 km dall’albergo e più precisamen-te a Borgosesia (VC), capoluogo della vallata attraversata dal fiume omonimo (Sesia), quando un’ava-ria al motore ha messo fuori causa il pullman.Cambio pullman nella notte, poi la gita è proseguita senza ulteriori intoppi fino al termine.Come oramai da qualche anno a questa parte, le attività dei gitanti sono sostanzialmente tre: un gruppo si dedica allo sci, un gruppo alle passeggiate, entrambi i gruppi alla tavola (non da sci). Quest’ultima è l’attività dove tutti si sono espressi al meglio, come confermato durante i pranzi e le cene slow con piatti tipici della tradizione della Valsesia. In particolare, quest’anno chi ha passeggiato ha avuto la possibilità di conoscere la tradizione Walser, un popolo di origine germanica che si è insidiato in queste valli intorno al 1.200 e rimasto praticamente incontaminato fino ai primi dell’ ‘800 - come ci hanno spiegato Claudia e Cristina, le nostre esperte guide dell’associazione Wildtrack che ha curato l’aspetto organizzativo - grazie “alla protezione delle potenti abbazie della pianura vercellese, che trovavano nel popolo Walser un

baluardo insuperabile per difendersi contro i nemici provenienti dal nord”. La cucina semplice ma sostanzio-sa, la cultura Walser che ancora oggi si respira nell'architettura delle case, nella lingua e nel sen-tire della gente, rende queste valli un luogo dal sapore antico.Un grazie sincero alle nostre guide

Per informazioni sul territorio della Valsesia e sul popolo Walser: www.alagna.it, www.comunitamontanavalsesia.it

che si sono adoperate perché tutto funzionasse al meglio nonostante le difficoltà nei trasferimenti cau-sate dal ko del pullman e ai nostri soci (figli e accompagnatori) sem-pre disponibili e comprensivi.Arrivederci al prossimo anno.

(Filippo Pattarozzi)

In alto a sinistra la salita verso un borgo di case Walser, in alto a destra la cena alla Casalpina

Margherita, nella foto grande il gruppo di camminatori davanti a una tipica abitazione Walser

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Arlecchino in cucinaLe iniziative legate al Carnevale nei locali di ristorazione di Camst

Nelle mense scolastiche della Liguria prosegue la proposta di menu a tema studiati ad hoc per i bambini. In occasione del Car-nevale, Camst ha presentato un divertente menù per le scuole di Savona composto da piatti fanta-siosi come la “pasta di Arlecchino” (fusilli tre colori con panna, pro-sciutto cotto e piselli) e i “talleri di Pantalone” (wurstel e patate al forno). Anche in Lombardia, nel-la Refezione scolastica del Comu-ne di San Colombano al Lambro (MI), i bambini hanno gustato altre divertenti preparazioni ma non solo, infatti i nostri colleghi si sono travestiti per allietare i pic-coli clienti. Si sa però che a Carnevale an-che gli adulti tornano bambini e così nella Tavolamica di Corticel-la (BO) tutti i ragazzi dello staff hanno indossato i costumi più disparati per il divertimento dei clienti “più grandicelli”.

Nella foto in alto il gruppo di lavoro delle Scuole di San Colombano al Lambro. Sotto, il menù di carnevale

proposto nelle scuole di Savona. Altre foto: i colleghi della Tavolamica Corticella

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Gente di Camst42

Lettere al DirettoreIl ricordo di Giuliano Favaro attraverso le parole degli amici

Accadde anni fa, erano un paio di mesi che stavamo cercando un file che conteneva dati importanti e altrimenti introvabili, quando finalmente rintracciammo una copia salvata per caso su un cd.Entusiasta del ritrovamento del prezioso documento, mi precipitai nell’ufficio di Giuliano proclamando: “L’ho trovato! Pensa quante ore di lavoro e quanti soldi ti ho fatto risparmiare!” Ma nell’impeto del momento urtai il suo cellulare con la mano. Mortificata, vidi il telefono volare dall’altra parte dell’ufficio, sfiorando la testa di Giuliano, per schiantarsi sul muro alle sue spalle. Lui, che stava scrivendo al computer, sollevò la testa, fece scivolare gli occhiali sul naso e imperturbabile disse: “Adesso vediamo quanto mi hai fatto risparmiare”.Ci piace ricordare Giuliano con un episodio buffo, come tanti ce ne sono stati negli anni che abbiamo lavorato al suo fianco, che ci fa capire la sua ironia.Il lavoro in fabbrica, il sindacato, l’esperienza in Camst e l’innata curiosità, Giuliano era capace di vedere le cose a 360 gradi, da un punto di vista “terzo” cercava di farci capire le ragioni dell’uno e dell’altro, fornendoci prospettive diverse sulle questioni e sulla loro soluzione: a modo suo era un saggio. A modo suo perché, introverso e timido, a volte poteva sembrare scontroso ma aveva sempre la battuta pronta.Per chi fa un mestiere come il nostro, che ci porta ad essere

spesso un punto d’ascolto per le persone, è questo l’insegnamento che Giuliano ci ha lasciato negli anni in cui abbiamo collaborato con lui. Dopo la sua uscita dall’azienda ci siamo poi trovati spesso a condividere con lui il nostro tempo libero in

passeggiata o davanti a una birra, Giuliano era diventato un amico da ascoltare, con i suoi mille aneddoti, un amico a cui chiedere consigli.Ciao Giuliano.

(Paola e Filippo)

(Ottobre 2008) Giuliano Favaro insieme al Segretario Generale Marco Minella durante il rinfresco con il

quale Camst lo ha salutato prima di andare in pensione

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Gente di Camst43

Dopo la scomparsa del nostro storico Direttore del Refuso, Giu-liano Favaro, abbiamo ricevuto le lettere di alcuni dei suoi più cari amici. La Redazione ha deciso di pubblicarle per dar modo ai letto-ri di conoscere meglio Giuliano e ricordarlo.

“Giuliano Favaro (Giuly) è stato un amico raro, perché non ha mai na-scosto le sue opinioni e ha in questo modo coltivato l’essenza di un rap-porto: la sincerità e la schiettezza. Sembrava di poche parole, ma se l ’argomento lo interessava o se veni-va trattato con profondità parlava e come! In breve non sopportava lo spreco di parole per temi superficiali e usava le sue competenze, molteplici, per capire le cause e le conseguenze delle cose. Un atteggiamento fondato sul pensiero razionale e sulla docu-mentazione. Leggeva moltissimo, testi di informatica, grandi roman-zi, saggi di politica, negli spazi che gli lasciava il lavoro. Ecco, il lavo-ro, fattore di identità, tempo speso utilmente, responsabilità, da sempre, dal primo impegno come operaio in fabbrica fino all’ultimo alla Camst o negli uffici del sindacato dei pensio-nati dove negli ultimi mesi metteva a disposizione le sue competenze. E’ morto appena sessantenne a seguito di una grave e improvvisa malattia. Giovanissimo, era emigrato dalle campagne del nord-est, da Treviso verso la Bologna della piccola e me-dia industria, per cercare lavoro. E’ entrato come operaio metalmeccanico alla Turolla di Rastignano, una pic-cola officina costruita nel dopoguerra divenuta competitiva a livello euro-peo nella produzione di componenti oleodinamici. Ha vissuto da prota-gonista gli anni dei consigli operai, dell'assemblea di fabbrica, della fede-razione unitaria dei metalmeccanici, del rapporto operai-studenti (...)Lotta sindacale, occupazioni di fa-coltà e studio procedevano assieme,

tanto era forte il bisogno di ricostru-ire una propria visione del futuro (...). Giuliano ha consolidato la sua formazione come funzionario sinda-cale negli edili e nello spettacolo e ha trascorso gli ultimi anni alla Camst, responsabile dei soci, svolgendo un lavoro di connessione e di sperimen-tazione di nuove forme di comunità, viaggiando molto, portando gruppi di soci a contatto con le grandi me-tropoli o i paesaggi dei continenti lontani. Ci raccontava sempre di queste esperienze, mai disgiunte da considerazioni sulla condizione dei lavoratori e sulla composizione dei sistemi sociali e politici dei paesi visitati. Il lavoro in Camst è sta-to un passaggio decisivo della sua formazione. (...). Ancora giovanis-simo era partito per la Naia nella Marina, aveva lasciato la cassa dei libri acquistati con i primi salari a casa mia, pregandomi di conservar-la. Era un tesoro cui teneva molto e questa disposizione è cresciuta nel tempo assieme alla passione per le nuove forme di fruizione del libro come l’e-book. Di poche parole, ma lucide e razionali, dunque come si addice a chi la vita se l'è conquistata con l'intelligenza, la responsabilità e la fatica del lavoro. Tantissimi amici e compagni lo ricordano e lo ricorde-ranno sempre”.

(Otello Ciavatti)

“Ho parlato per l’ultima volta con Giuliano il 30 agosto, in occasione dei funerali di don Saverio Aqui-lano (...), il sacerdote presso il quale Giuliano era allora venuto nella casa del giovane lavoratore, organizzata da Don Saverio per facilitare l’in-serimento nel mondo del lavoro dei giovani (...). Con Giuliano (...) ab-biamo ricordato insieme l’esperienza di quegli anni e lo spirito di servizio comunicato dall’insegnamento di Don Saverio.In seguito, ho avuto in comune con

Giuliano la scelta di dedicarci al la-voro sindacale nella CGIL come or-ganizzazione di promozione e difesa dei diritti dei lavoratori, anche in applicazione degli ideali sociali ac-quisiti nella nostra precedente espe-rienza di vita,In tanti anni di fraterna amicizia e di continua frequentazione, di Giu-liano ho sempre apprezzato le sue capacità intellettuali e umane che gli hanno permesso di svolgere ruo-li impegnativi prima di dirigente sindacale, poi di dirigente d’impresa e infine di animatore del sindacato pensionati. (…) Di Giuliano mi re-sta, insieme a tanti ricordi che oggi mi commuovono, una foto che lo ri-trae davanti al suo amato computer con un’espressione di soddisfazione per aver progettato l’insegnamento dell’informatica ai soci della sua co-munità dello SPI di Castenaso”.

(Paolo Inghilesi)

“Giuliano aveva talento, soprattutto nelle materie tecnico – scientifiche. Il carattere di Giuliano: non facile, scontroso, burbero. Quante discus-sioni di politica e non sempre ci si trovava d’accordo. Emergeva, oltre il contenuto, il suo pensiero libero. Dietro quel suo carattere si celava tanta dolcezza”.

(Beppe Belinelli)

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Un saluto ai neo pensionatiNadia Calzolari

Allo scadere del 2011 Nadia Cal-zolari festeggia il pensionamento insieme alle colleghe della mensa aziendale Tim Fioravanti di Bo-logna. E’ una pensionata ancor giovane, avendo iniziato a lavorare a quin-dici anni ed è evidentemente fe-lice del traguardo raggiunto dopo quasi quarantadue anni di lavoro. Nella sua vita lavorativa ha fatto diversi mestieri, dalla pellicciaia all’imprenditrice di pasta fresca, all’aiuto cuoca con Camst, quindi è certo che è una persona che si sa organizzare e certamente troverà il modo di trascorrere bene anche la sua prossima occupazione. Le facciamo anche noi tanti au-guri.

Catia Crociani

Il 31 Dicembre 2011 Catia Crociani, dopo 21 anni trascorsi in Camst, sentendo la tempesta che stava arrivando “dai Monti”, ha pensato bene di lasciarci e andare in pensione. Il suo primo impiego è stato presso il terminale 1159 Giotto nella Refezione Scolastica del Comune di Grosseto insieme alla Casa dello Studente per poi passare, come responsabile, al Bar Ospedale Misericordia (GR); infine è stata assistente del Direttore presso la Cucina Centralizzata sempre a Grosseto.

Catia è stata spesso affiancata ad altri colleghi per seguire l’apertura e la gestione di vari locali ad Arezzo e Pisa, dimostrando sempre affidabilità, competenza e professionalità nello svolgere il compito e il ruolo affidato. Mi sono quindi unito molto volentieri ai colleghi che l’hanno salutata con affetto e stima per l’impegno dimostrato in questi lunghi anni. Tanti auguri Catia, ora la produttività può aspettare.

(Fabrizio Bucci)Catia Crociani

Nadia Calzolari (seconda da destra) brinda con le colleghe

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Mena Maccari

Quando entrò in Camst trent’an-ni or sono, le dissero che sarebbe andata alla mensa della Regione Emilia Romagna per un po’ di tempo in attesa del trasferimento degli uffici, poi è rimasta lì fino alla pensione. Così, dopo aver visto passare due generazioni di direttori, oggi Mena saluta i col-leghi e comincia la nuova vita di pensionata. L’attendono le cure di quattro nipotini per cui tempo per annoiarsi non ne avrà molto a disposizione. Ringrazia Camst per la lunga esperienza tutto somma-to positiva e ai colleghi augura di proseguire nel lavoro con armonia e accordo. Salutiamo Mena insie-me ai colleghi e le facciamo tanti auguri per una felice pensione.

Mena Maccari (al centro) con i colleghi della Mensa Regione

Sonia Mazzolini

Il 26 gennaio Sonia Mazzolini ha terminato il suo turno ed ha ap-peso il camice al chiodo dopo 39 anni di Camst, di cui gli ultimi 20 tutti al Bar Sant’Orsola nel ruolo di cassiera. Ha brindato insieme ai colleghi che le hanno riservato un caloroso saluto. Tutti hanno poi brindato alla salute della Camst con molto senso pratico e pensando alla loro pensione. Le ho chiesto qual è il suo mes-saggio per i colleghi che restano e lei, molto sicura, ha risposto: “Pri-ma di tutto pensare ai clienti e poi preparare un buon fondo cassa”. Che altro dire, auguri di un buon pensionamento Sonia.Sonia Mazzolini (al centro) e i colleghi del Bar Sant’Orsola

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Roberta Rossi

All’ultimo giorno di febbraio Ro-berta Rossi, figura storica e punto di riferimento dell’ufficio finan-ziario, dopo un percorso in Camst durato 41 anni, brinda al suo pen-sionamento con i numerosi colle-ghi che sono intervenuti alla sua festa di saluto. Come ci ricorda Paolo Zacchi, che la conosce bene, Roberta non è facile ai sentimen-talismi e men che meno ai conve-nevoli, per cui è inutile cercare di intravedere in lei la benché mini-ma commozione quando saluta i presenti. Anche Piero Sacchetti prende la parola per ringraziarla della sua preziosa e fidata collabo-razione e finisce per emozionarsi più di Roberta. Alla fine ci pensa lei a sdrammatizzare e ringrazia tutti i colleghi per la donazio-ne che hanno fatto a suo nome

Roberta Rossi insieme al Direttore Finanziario Piero Sacchetti

Paola Zucchini

Il 20 febbraio scorso Paola Zuc-chini, banconiera al self Centro-nova, dopo 19 anni di lavoro in Camst raggiunge il traguardo del-la pensione e saluta i colleghi di una vita. Mi racconta che ha co-minciato a lavorare molto presto, a 16 anni, e quindi può ritirarsi dal lavoro ancor giovane seppur dopo 41 anni di lavoro. Dei lavori che ha fatto prima di Camst ri-corda soprattutto il travaglio delle aziendine che hanno chiuso per le difficoltà di mercato o per insi-pienza dei titolari. Poi con Camst ha fatto l’ultimo tratto di strada e dice che si è trovata sempre bene, non ha mai avuto problemi. Ed appare serena, per nulla ansiosa di iniziare una nuova vita. Ci uniamo agli amici e colleghi nell’augurarle un buon pensionamento.

(A.G.E.O.P. Onlus Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica e all'Associazione ita-

liana lotta alla sclerodermia).Un caro saluto e auguri di un felice pensionamento a Roberta.

Paola Zucchini (quarta da sinistra in piedi) insieme al gruppo di lavoro del Magnosfera Centro Nova

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Gente di Camst47

Odner Zanotto

Il compressore si era fermato? Nessun prolema,Odner l'ha aggiu-stato.La confezionatrice è capricciosa? Odner la renderà operosa. Il carrello ha le ruote bloccate? Il bravo meccanico le ha oliate.E tante altre cose ha prontamente sistemato.A dir la verità, è finalmente siste-mato anche lui,definitivamente un bel giorno ci ha comunicato che diventerà dipendente INPS a tempo indeterminato.

Felice e contento con noi tutti ha fe-steggiato, ma su quel volto gioioso una lacrima di emozione abbiamo notato.Caro Odner goditi la tua meritata pensione prima che il governo ci ripensi e ti metta ancor per anni a far manuten-zione!!

(Colleghe/Colleghi Cu.Ce Vicenza)

Il 17 novembre 2011 in Toscana è partita la nuova campagna di promozione sulla donazione di sangue presentata dall’Assessore della Regione Toscana alla Sanità Daniela Scaramuccia.Le nostre colleghe della Mensa Regione Toscana - Dipartimento Diritto alla Salute di Firenze han-no posato con le stesse magliette del banner ufficiale e la loro foto è stata inserita nella presentazione della campagna donazione sangue fatta a Lucca.

(Cristina Bellacchini)

Da sinistra: Barbara Mengoni, Grazia Lazzeri, Ilaria Busi e Elena Ciacci

Notizie flashChi dona sangue ha cuore

Odner Zanotto

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48 Camst Gallery

9 marzo 2012: Assemblea di Budget presso il Palazzo Affari di Bologna (Foto di Gino Rosa)

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camstper

i dirittidelle

donnenel mondo 8 marzo 2012

per il tuo coNtributograzie

Quest’anno per la FESTA DELLA DONNA abbiamo deciso di farti un regalo molto prezioso facendoti partecipare a questo progetto di COSPE insieme a Camst.

Il nostro contributo andrà ad un progetto per le donne in Angola, con l’obiettivo di garantire la sicurezza alimentare. Come? Promuovendo le attività agricole e contribuendo in questo modo anche alla salvaguardia dell’ambiente.

Dal 1992 COSPE lavora a fianco della popolazione angolana nella isolata regione del Namibe dove anche grazie ai suoi interventi gli alberi vengono preservati, la popolazione semina e raccoglie i prodotti locali, tante scuole sono state ristrutturate e migliaia di donne e uomini hanno iniziato un percorso di educazione e formazione professionale. Grazie a questi interventi la popolazione non è più costretta a sostenersi producendo carbone con il taglio della foresta ma riesce a produrre miele, olii e artigianato per il mercato locale.

Essere a fianco di COSPE è un modo diverso e al tempo stesso straordinario per celebrarequesta festa!

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stampato su carta proveniente da fonti gestite in modo responsabile. FSC misto” + vostro codice logo

DIRETTORE RESPONSABILE: Paola BertocchiREDAZIONE: Gabriella Bartoccelli, Rocco Di Pretoro, Paolo Genco, Mattia Grillini, Stefano Innocenti, Maria Pia Lambro, Ivano Minarelli, Antonella Pasquariello, Simona Perani.A QUESTO NUMERO HANNO COLLABORATO: Giuliano Ampollini, Gabriele Cariani, Ugo Guarducci, Giuseppe La Palombara, Vittoria Mazzilli, Filippo Pattarozzi, Roberto Rudl, Marco Sallustio, Floriana Vele (testi); Monika Legeny, Gino Rosa (foto)

E-MAIL: [email protected]: www.soci.camst.it

Progetto grafico: d-signStampa: Compositori Industrie GraficheReg. c/o Trib. di Bologna il 20/06/96 con n° 5371Redazione e amministrazione Camst via Tosarelli 318 - Villanova di Castenaso BolognaChiuso in tipografia il 02/04/2012 tiratura n° 11.300 copie