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PdM
Il Piano di miglioramento
MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA PUGLIA
ISTITUTO COMPRENSIVO “DE AMICIS” VIA D. SAVINO 59/A 74122 TALSANO – TARANTO
TEL. E FAX: 099.731.10.80 C.M TAIC83800V - C.F. 90205810733
Responsabile del Piano: Dott.ssa Maria Arcangela Colucci
PIANO DI MIGLIORAMENTO
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Documento RISERVATO di proprietà dell’Istituto Comprensivo DE AMICIS. E’ espressamente vietata qualsiasi forma di riproduzione o divulgazione, totale o parziale e dei contenuti ai sensi dell’art. 2105 c.c.. se non espressamente autorizzata.
Sommario PREMESSA ........................................................................................................................................................2
Quale rapporto tra il PTOF e il PdM?.............................................................................................................3
Linee strategiche del Piano ...........................................................................................................................3
SEZIONE 1- Obiettivi di processo .......................................................................................................................4
Relazione tra gli obiettivi di processo e le priorità strategiche ......................................................................5
Traguardi ......................................................................................................................................................7
Congruenza tra obiettivi di processo e traguardi...........................................................................................7
Strumenti per l’analisi e l’efficace progettazione delle iniziative di miglioramento .....................................10
Sezione 2 – Azioni per raggiungere gli obiettivi di processo.............................................................................11
Sezione 3 – Definire l’impegno delle risorse umane e strumentali ..................................................................14
Fabbisogno delle risorse umane interne alla scuola ....................................................................................15
Monitoraggio delle azioni ...........................................................................................................................20
Sezione 4 – Valutare i risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV ......................20
Diffusione dei risultati ................................................................................................................................20
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PREMESSA
Con la chiusura e la pubblicazione del RAV si apre la fase di formulazione e attuazione del
Piano di Miglioramento.
A partire dall’inizio dell’anno scolastico 2015/16 tutte le scuole sono tenute a pianificare un
percorso di miglioramento per il raggiungimento dei traguardi connessi alle priorità indicate nel
RAV
Gli attori:
Il Dirigente Scolastico responsabile della gestione del processo di
miglioramento;
Il nucleo interno di valutazione (già denominato “unità di autovalutazione”),
costituito per la fase di autovalutazione e per la compilazione del RAV, eventualmente
integrato e/o modificato;
Il coinvolgimento della comunità scolastica nel processo di miglioramento.
Il DS e il nucleo di valutazione dovranno:
Favorire e sostenere il coinvolgimento diretto di tutta la comunità scolastica,
anche promuovendo momenti di incontro e di condivisione degli obiettivi e delle modalità
operative dell’intero processo di miglioramento
Valorizzare le risorse interne, individuando e responsabilizzando le
competenze professionali più utili, in relazione ai contenuti delle azioni previste nel PdM
Incoraggiare la riflessione dell’intera comunità scolastica attraverso una
progettazione delle azioni che introduca nuovi approcci al miglioramento scolastico, basati
sulla condivisione di percorsi di innovazione
Promuovere la conoscenza e la comunicazione anche pubblica del processo
di miglioramento, prevenendo un approccio di chiusura autoreferenziale.
All’interno del Sistema Nazionale di Valutazione, il miglioramento si configura come un
percorso mirato all’individuazione di una linea strategica, di un processo di problem solving e di
pianificazione che le scuole mettono in atto sulla base di priorità e traguardi individuati nella
sezione 5 del RAV.
Il Piano di Miglioramento prevede 4 sezioni:
Sez. 1 – Scegliere gli obiettivi di processo più utili alla luce delle priorità individuate nella
sezione 5 del RAV.
Sez. 2 – Decidere le azioni più opportune per raggiungere gli obiettivi scelti.
Sez. 3 – Pianificare gli obiettivi di processo individuati.
Sez.4 – Valutare, condividere e diffondere i risultati alla luce del lavoro svolto dal Nucleo di
Valutazione
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Quale rapporto tra il PTOF e il PdM?
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), che rappresenta il documento
fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed
esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa, dovrà essere
integrato (comma 14 dell’art. 1 L. 107/2015) con il piano di miglioramento dell’istituzione
scolastica, previsto dal D.P.R. 28 marzo 2013, n. 80.
Nel PTOF sono indicate le priorità, i traguardi di lungo periodo e gli obiettivi di processo già
individuati nella parte 5 del Rapporto di Autovalutazione (RAV) e sono state pianificate e indicate
le azioni che sottintendono al raggiungimento dei traguardi previsti.
Linee strategiche del Piano
Il Piano di miglioramento, nelle sue linee fondamentali, è stato definito dopo una riflessione approfondita sul report, svolta a livello di Collegio docenti.
Dopo la Stesura e l’invio del RAV, sono seguite fasi di riflessioni che hanno visto coinvolte tutte le componenti della comunità scolastica e i portatori d’interesse. Con la restituzione del RAV si sono analizzati i diversi aspetti del rapporto e i problemi rilevati e, partendo dalle criticità individuate, sono state ipotizzate possibilità di correzione e di soluzione.
Appare chiaro, a tal proposito, che l’idea guida è l’opportunità che la scuola può cogliere di migliorare se stessa, innestando nella sua architettura attuale, iniziative di innovazione consapevole, condivisa e controllata. Essa costituisce il fil rouge che unisce le azioni e i campi di miglioramento e nello stesso tempo fa da scenario generale ai singoli progetti. Questi a loro volta, costituiscono i passi per ottenere l’obiettivo finale (il miglioramento attraverso l’innovazione), volto a potenziare le qualità di una struttura didattico-educativa che già al suo interno possiede caratteristiche di positività che rappresentano un ELEMENTO DI FORZA, insieme agli altri individuati nel RAV. L’idea guida deve essere innervata sulle attuali caratteristiche della scuola, affinché la sua identità venga rafforzata e non annullata. Pertanto, solo facendo leva sulle positività, queste possono costituire un trampolino di lancio innestato sulla struttura portante esistente, che qualifichi e indirizzi al meglio queste caratteristiche per superare le criticità.
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SEZIONE 1- Obiettivi di processo
Dalla sezione 5 del RAV, obiettivi di processo:
Curricolo, progettazione e valutazione o Implementare il curricolo verticale per competenze dell’istituto;
o Individuare criteri comuni di valutazione delle competenze chiave e di cittadinanza.
Continuità e orientamento
o Realizzare efficaci percorsi di orientamento per la comprensione di sé e delle
proprie inclinazioni;
o Dedicare maggiore attenzione al potenziamento dello spirito d’iniziativa e
all’imprenditorialità.
Ridurre la variabilità fra classi parallele e nei diversi ordini di scuola è un risultato
raggiungibile attraverso l’interiorizzazione e la condivisione del curricolo verticale d’istituto,
processi che si possono realizzare in incontri dedicati tra i docenti, nei dipartimenti disciplinari e
interdisciplinari, verticali e orizzontali e in incontri di autoformazione. Istituire a sistema prove
strutturate comuni tra classi parallele, su compiti significativi, e definire criteri comuni di
valutazione darà una misura dell’efficacia del progetto educativo e formativo intrapreso.
La valorizzazione dei saperi non formali e informali dei ragazzi, la necessità di raccordare la
formazione scolastica ad “un’idea” di futuro del giovane e a un suo progetto di vita sono due delle
quattro sfide-chiave della mission del nostro istituto, da dedicare ad una didattica che sia inclusiva
e orientativa lungo tutto il percorso del primo ciclo. Per far ciò occorre fornirsi di strumenti alla
rilevazione delle competenze e delle inclinazioni appartenenti a ciascun ragazzo quali test
d’ingresso e griglie d’osservazione comuni da sottoporre, in particolare, in ingresso alla terza
classe della primaria e alla prima della secondaria, e di prevedere figure esterne che siano di
supporto all’azione orientativa degli insegnanti quali possono essere lo psicologo e l’orientatore,
già sperimentati con successo nell’ambito del progetto “Diritti a scuola”.
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Relazione tra gli obiettivi di processo e le priorità strategiche
AREA DI PROCESSO
OBIETTIVI DI PROCESSO AZIONI E OBIETTIVI MISURABILI
Curricolo, progettazione e valutazione
- Implementare il curricolo verticale per competenze dell’istituto
-Individuare criteri comuni di valutazione delle competenze chiave e di cittadinanza
Assicurare esiti uniformi tra le varie classi
- Stilare ed effettuare prove di verifica iniziali, di metà anno e comuni per tutte le classi di scuola primaria per italiano e matematica, sullo stile di quelle dell’INVALSI, per abituarsi a nuovi modelli di insegnamento, di apprendimento e di valutazione, creando una griglia comune di valutazione.
- Somministrare le prove, secondo i criteri Invalsi.
- Confrontare i risultati, soprattutto tra i plessi con lo stesso background familiare e similitudini di contesto scolastico.
-Avere risultati medi superiori al 60% per ogni prova somministrata, con uno scarto del 5% tra classi con lo stesso background familiare e contesto scolastico.
-Avere una collaborazione tra docenti di plessi diversi per un’azione didattica più incisiva e condivisa.
Continuità e orientamento
-Realizzare efficaci percorsi di orientamento per la comprensione di sé e delle proprie inclinazioni
-Dedicare maggiore attenzione al potenziamento dello spirito d’iniziativa e all’imprenditorialità
-Uso di metodologie laboratoriali e attività di laboratorio;
-Contrasto alla dispersione scolastica, discriminazione e bullismo;
-Inclusione scolastica e diritto allo studio;
-Definizione di un sistema di orientamento;
-Valorizzazione della scuola come
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comunità attiva; -Miglioramento negli apprendimenti
degli studenti, puntando soprattutto sulla capacità di formalizzazione dei procedimenti adottati nella risoluzione dei quesiti proposti.
Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie
- Considerare i genitori risorsa attiva e propositiva, attraverso la loro partecipazione significativa, influente e di sostegno.
- Successo scolastico
- Autostima
- Benessere psicologico
- Motivazione dei ragazzi nei
confronti della scuola
- Adattamento alla scuola
- Superamento della dispersione
scolastica
Sviluppo e valorizzazione delle risorse professionali
- Promuovere tra gli
insegnanti maggiore
professionalità e
autonomia del docente
(non più ruolo
impiegatizio, ma
professionista che
progetta realizza e valuta
i propri interventi);
- Costruire tra i docenti una
cultura della e per la
propria scuola.
- Documentazione didattica di
supporto ai docenti;
- Sperimentazione del curricolo nelle
classi/sezioni dell’Istituto attraverso
l’elaborazione di percorsi didattici;
- Sperimentazione di strumenti di
valutazione predisposti;
- Promozione di incontri di studio per
la riflessione, il confronto e la
diffusione tra colleghi del progetto.
-
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Traguardi
I traguardi che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità è:
RIDURRE LA VARIANZA TRA LE CLASSI IN ITALIANO E MATEMATICA
AVVICINANDOLE AI VALORI DELLA MEDIA NAZIONALE.
IMPLEMENTARE IL CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DELL’ISTITUTO
RENDERE LO STUDENTE CONSAPEVOLE DELLE SUE SCELTE SIA NEL MONDO DEL
LAVORO CHE NELLA PROSECUZIONE DEGLI STUDI.
Le motivazioni della scelta effettuata emergono dai risultati delle prove standardizzate: in
un anno di corso della primaria e tra classi di uno stesso plesso si sono riscontrate evidenti
disparità di risultati in matematica e italiano.
Congruenza tra obiettivi di processo e traguardi
La scelta, conseguente ai risultati delle prove INVALSI, è motivata dalla convinzione che
ridurre la variabilità fra classi parallele e nei diversi ordini di scuola è un risultato raggiungibile
attraverso l’interiorizzazione e la condivisione del curricolo verticale d’Istituto.
L’analisi compiuta nella sezione 2.2 del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove
standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce i seguenti punti di forza:
Classi seconde della primaria - Risultati (INVALSI TAV1A e TAV1B)
Nelle prove di italiano gli studenti hanno risposto correttamente in media al 71,2% delle
domande, al netto del cheating (0,6%), e la differenza nei risultati rispetto a scuole con
background familiare simile è del 9,0%.
Nelle prove di matematica, la scuola nel complesso ha una media del punteggio
percentuale del 54,0%, al netto del cheating (18,7%) simile al punteggio medio nazionale.
Dall’analisi dei dati sui livelli di apprendimento, risulta un numero di studenti al livello 1-2
di n°8 elementi e un numero di studenti al livello 4-5 di n°30 elementi, denotando una situazione
equilibrata tra le due prove e alta numerosità nei livelli più alti (INVALSI TAV5).
La differenza dei punteggi fra le classi nella prova di italiano è piuttosto bassa (8,4%), la
maggior parte della variabilità è dentro le classi (97,6%) e dipende dalle differenze individuali degli
alunni. I risultati descrivono omogeneità ed equilibrio nella loro composizione rispetto alla lingua
italiana (INVALSI GRAFICI 2 A e 2B).
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Classi terze secondaria 1°grado
La scuola ha riportato un punteggio percentuale superiore alla media in entrambe le prove.
La distribuzione degli studenti nei diversi livelli di apprendimento è simile a quella nazionale.
I punti di debolezza:
Classi seconde della primaria.
Si nota una sensibile diversità di risultati tra le classi di un plesso in relazione alla prova di
matematica.
Classi quinte della primaria
Risultati (INVALSI TAV1A e TAV1B)
Nella prova di italiano si ha una media del 56,1% di risposte corrette e nella prova di
matematica del 53,1%. I risultati sono inferiori alla media regionale e nazionale. Inoltre la
situazione è diversa tra i plessi: in un plesso le classi hanno riportato una media del punteggio
superiore a quella di classi con background familiare simile: +2,0% e +7,1% per l’italiano, +2,5% e -
1,4 % per la matematica, in un altro hanno riportato entrambi i risultati negativi ( -14,0%, -4,9%
italiano, - 7,7%, - 4,9% matematica). Nel terzo plesso è emersa una situazione intermedia: la classe
B +5,7% e la classe A -19,7% (cheating 53,3%) per l’italiano, la classe B +2,3%, la classe A -
36,4%(cheating 72,4%) per la matematica.
Livelli di apprendimento (INVALSI Tavola 5)
Il risultato è equilibrato fra le due prove ma in senso negativo; risalta, infatti, l’alta
numerosità dei livelli più bassi 1-2 (livelli di apprendimento in scala da 1 a 5)
Variabilità (INVALSI GRAFICI 2 A e 2B)
L’incidenza della variabilità fra le classi rispetto alla variabilità totale è alta sia in italiano
(30%) che in matematica (51,4%), evidenziando mancanza di equilibrio nella loro composizione.
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N. OBIETTIVI DI PROCESSO FATTIBILITÀ (Da 1 a 5)
IMPATTO Su politiche,
strategie e obiettivi dell’organizzazione
(Da 1 a 5)
PRODOTTO: VALORE CHE IDENTIFICA LA
RILEVANZA DELL’INTERVENTO
1 Implementare il curricolo verticale per competenze dell’istituto
5 5 5
2 Individuare criteri comuni di valutazione delle competenze chiave e di cittadinanza
5 5 5
3 3
Realizzare efficaci percorsi di orientamento per la comprensione di sé e delle proprie inclinazioni
4 4 4
4 Dedicare maggiore attenzione al potenziamento dello spirito d’iniziativa e all’imprenditorialità
4 4 4
5 Considerare i genitori risorsa attiva e propositiva, attraverso la loro partecipazione significativa, influente e di sostegno
5 5 5
6 6
Promuovere tra gli insegnanti maggiore professionalità e autonomia del docente (non più ruolo impiegatizio, ma professionista che progetta realizza e valuta i propri interventi)
5 5 5
7 Costruire tra i docenti una cultura della e per la propria scuola
5 5 5
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Strumenti per l’analisi e l’efficace progettazione delle iniziative di miglioramento
P.D.C.A.
Plan studiare - pianificare
Do risolvere soluzione
Check verificare risultati
Act standardizzare o ripetere
Ciascuna iniziativa di miglioramento va progettata e sviluppata tenendo in considerazione
alcuni elementi essenziali per il suo successo, secondo lo schema PDCA:
– Il PLAN: la definizione del metodo, la definizione degli obiettivi, pianificazione;
– Il DO: la realizzazione della iniziativa, secondo processi, tempi e modalità definiti, alle
aree target della organizzazione;
– Il CHECK: il controllo e misura regolare dello sviluppo dell’iniziativa per poter raggiungere
l’obiettivo migliore nei tempi e con le risorse disponibili;
– L’ACT: azioni correttive e di miglioramento sono assunte a seguito del controllo dei
risultati; il miglioramento realizzato come punto di partenza per nuovi obiettivi.
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Sezione 2 – Azioni per raggiungere gli obiettivi di processo
OBIETTIVI DI PROCESSO AZIONI
ASSICURARE ESITI UNIFORMI TRA LE VARIE CLASSI
1. Stilare ed effettuare prove di verifica iniziali, di metà anno e comuni per tutte le classi di scuola primaria per italiano e matematica, sullo stile di quelle dell’INVALSI, per abituarsi a nuovi modelli di insegnamento, di apprendimento e di valutazione, creando una griglia comune di valutazione.
2. Somministrare le prove, secondo i criteri Invalsi. 3. Confrontare i risultati, soprattutto tra i plessi con
lo stesso background familiare e similitudini di contesto scolastico.
IMPLEMENTARE IL CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DELL’ISTITUTO
1. A.S. 2016/17
Coinvolgere i docenti in un progetto di formazione sulla progettazione didattica per competenze e sui percorsi di insegnamento/apprendimento più efficaci: lezione frontale, didattica ribaltata, learning by doing, apprendimento peer to peer, role playing, problem solving, e-learning;
Incontri dedicati: tra i docenti, nei dipartimenti disciplinari e interdisciplinari, verticali e orizzontali e in incontri di autoformazione;
Rendere ogni studente consapevole del proprio apprendimento, autonomo nell’implementarlo, responsabile nel ricostruirne il senso e le motivazioni.
2. A.S. 2017/18
Mettere in atto la nuova progettazione con incontri periodici di verifica tra i docenti.
Istituire a sistema prove strutturate comuni tra classi parallele, su compiti significativi;
Definire criteri comuni di valutazione per valutare l’efficacia del progetto educativo e formativo intrapreso.
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3. A.S. 2018/19
Avvenuta formazione/aggiornamento di tutto il personale docente sulla didattica per competenze, con ricaduta sull’azione didattica quotidiana (incontri plenari di spiegazione e di restituzione, a piccoli gruppi con compiti operativi);
Applicazione del curricolo verticale d’Istituto;
Creazione e consolidamento degli scambi professionali tra primaria e secondaria
Potenziamento del tempo scolastico;
Programmazione plurisettimanale e flessibilità dell’orario del curricolo e delle discipline;
Percorsi formativi individualizzati e individuazione di percorsi per la valorizzazione del merito studenti.
REALIZZARE EFFICACI PERCORSI DI ORIENTAMENTO PER LA COMPRENSIONE DI SÉ E DELLE PROPRIE INCLINAZIONI E DEDICARE MAGGIORE ATTENZIONE AL POTENZIAMENTO DELLO SPIRITO D’INIZIATIVA E ALL’IMPRENDITORIALITÀ.
1. A.S. 2016/17
Predisporre un curricolo formativo unitario e verticale che, ai vari livelli, realizzi azioni di orientamento in grado di recuperare il "valore" del lavoro per la persona e la "cultura del lavoro";
Insegnare finalizzando gli interventi al valore orientativo delle singole discipline;
Valorizzare i saperi non formali e informali dei ragazzi;
2. A.S. 2017/18
Raccordare la formazione scolastica ad “un’idea” di futuro del giovane e a un suo progetto di vita;
Individuare strumenti atti alla rilevazione delle competenze e delle inclinazioni appartenenti a ciascun ragazzo quali test d’ingresso e griglie d’osservazione comuni da sottoporre, in particolare alla terza classe della primaria e alla prima della secondaria;
Erogare servizi di orientamento e di attività di tutorato e di accompagnamento;
3. A.S. 2018/19
Garantire a tutti gli studenti l'accesso al web e a risorse
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tecnologiche di qualità per favorire l'apprendimento di competenze di orientamento al lavoro;
Prevedere figure esterne che siano di supporto all’azione orientativa degli insegnanti quali psicologo e orientatore;
Promuovere la formazione degli insegnanti; Predisporre un PIANO con l'indicazione degli standard
minimi di orientamento, inserito all'interno di un quadro territoriale di interventi, articolato, flessibile e reticolare, al quale ogni Soggetto contribuisce per la propria parte di responsabilità e competenza;
Individuare specifica "figura di sistema" con compiti di: Organizzazione/coordinamento delle attività
interne di orientamento; Organizzazione/coordinamento attività di
orientamento mirate, sia per studenti in situazione di disagio sia per studenti "plus dotati";
Interfaccia con continuità con gli altri attori della rete di orientamento nel territorio.
RAPPORTI CON LE FAMIGLIE 1. Incoraggiare la comunicazione con i genitori a proposito dei figli.
2. Trasmettere la propria volontà di impegnarsi, per aiutare i loro figli a imparare.
3. Trasmettere il proprio desiderio di lavorare in collaborazione con i genitori.
4. Ascoltare le preoccupazioni dei genitori e gli obiettivi che si sono prefissati per il figlio.
5. Trasmettere un interesse in un modo complementare a casa.
6. Spiegare gli obiettivi e i programmi in classe che si rivolgono rispettivamente a studenti e genitori.
7. Fare resoconti dei progressi degli studenti. 8. Dare idee da usare a casa per facilitare i processi
d’apprendimento dei ragazzi. 9. Utilizzare le informazioni e le idee ottenute dai
genitori
Le azioni pianificate avranno effetti duraturi se incideranno sul raggiungimento di obiettivi
a breve termine, ma soprattutto se rappresenteranno un’occasione per avviare un profondo
processo di innovazione e cambiamento della scuola.
Le azioni che si intendono attivare, quindi, vengono messe in relazione con il quadro di
riferimento Indire e si collega a quanto previsto dalla legge 107/15.
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Sezione 3 – Definire l’impegno delle risorse umane e strumentali
OBIETTIVI DI PROCESSO RISORSE UMANE E STRUMENTALI ASSICURARE ESITI UNIFORMI TRA LE VARIE CLASSI
Tutti gli insegnanti di Italiano e Matematica dell’Istituto, impegnati durante le ore di programmazione didattica ed educativa, senza ulteriore dispendio monetario da parte dell’Istituzione.
IMPLEMENTARE IL CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DELL’ISTITUTO
Esperto, ente esterno o docente interno che realizzi il corso di formazione.
Insegnanti dell’Istituto, incentivati quando vengono superate le ore di funzione docente.
REALIZZARE EFFICACI PERCORSI DI ORIENTAMENTO PER LA COMPRENSIONE DI SÉ E DELLE PROPRIE INCLINAZIONI E DEDICARE MAGGIORE ATTENZIONE AL POTENZIAMENTO DELLO SPIRITO D’INIZIATIVA E ALL’IMPRENDITORIALITÀ.
Insegnanti dell’Istituto, incentivati quando vengono superate le ore di funzione docente
Esperti ed enti esterni che realizzino corsi di formazione
Software per l'esplorazione delle professioni
Strumenti per realizzare e condividere il proprio e-portfolio e ambienti di apprendimento a distanza
RAPPORTI CON LE FAMIGLIE E' prevista, a cura dell’Animatore Digitale, l’organizzazione di eventi aperti al territorio, con particolare riferimento ai genitori e agli alunni sui temi del PNSD (cittadinanza digitale, sicurezza, uso dei social network, educazione ai media, cyber bullismo).
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Fabbisogno delle risorse umane interne alla scuola
1. Posti comuni e di sostegno
SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA
Annualità Fabbisogno per il triennio Motivazione: indicare il piano
delle sezioni previste e le loro
caratteristiche Posto
comune Posto di sostegno
Posto inglese
Posto IRC
10 % di docenti che coadiuvano il DS in attività di supporto organizzativo e didattico dell'istituzione scolastica
Scuola dell’infanzia
a.s. 2016-17:
12 2 / 1 12 sezioni eterogenee a 25 ore settimanali,
costituite con un numero di bambini non superiore a 26. Presenza di alunni diversabili nelle classi.
a.s. 2017-18:
13 2 / 2 13 sezioni eterogenee a 25 ore settimanali,
costituite con un numero di bambini non superiore a 26. Presenza di alunni diversabili nelle classi.
a.s. 2018-19:
14 3 / 3 14 sezioni eterogenee a 25 ore settimanali,
costituite con un numero di bambini non superiore a 26. Presenza di alunni diversabili nelle classi.
Scuola primaria
a.s. 2016-17:
25 7 2 1 5 21 classi di scuola primaria a 27 ore
settimanali, costituite con un numero di alunni
non superiore a 26. Presenza di alunni disabili nelle classi. PROSPETTO CLASSI:
n. 4 classi PRIME n. 4 classi SECONDE
n. 4 classi TERZE n. 5 classi QUARTE n. 4 classi QUINTE
a.s. 2017- 26 7 2 1 5 22 classi di scuola
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18:
primaria a 27 ore settimanali, costituite
con un numero di alunni non superiore a 26. Presenza di alunni disabili nelle classi. PROSPETTO CLASSI:
n. 5 classi PRIME n. 4 classi SECONDE
n. 4 classi TERZE n. 4 classi QUARTE n. 5 classi QUINTE
a.s. 2018-19:
27
8 3 2 6 23 classi di scuola primaria a 27 ore
settimanali, costituite con un numero di alunni
non superiore a 26. Presenza di alunni disabili nelle classi. PROSPETTO CLASSI:
n. 6 classi PRIME n. 5 classi SECONDE
n. 4 classi TERZE n. 4 classi QUARTE n. 4 classi QUINTE
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
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Classe di concorso/sostegno
a. S. 2016-17
a. S. 2017-18
a. S. 2018-19
10 % di docenti che coadiuvano il DS in attività di supporto organizzativo e didattico dell'istituzione scolastica
Motivazione: indicare il piano delle classi previste e le loro caratteristiche
A043 Italiano,
Storia, Geografia
7 posti (N. 6 posti organico
comune + 1 per utilizzo
docente nell'ambito del 10%) +
12h
8 posti (N. 7 posti organico
comune + 1 per utilizzo
docente nell'ambito del 10%) +
12h
9 posti (N. 8 posti organico
comune + 1 per utilizzo
docente nell'ambito del 10%) +
12h
1
a. S. 2016/17
N. 4 classi PRIME a 30
ore settimanali - Presenza di alunni
diversabili nelle classi. N. 4 classi
SECONDE a 30 ore
settimanali - Presenza di alunni
diversabili nelle classi. N. 4 classi TERZE a 30
ore settimanali - Presenza di alunni
diversabili nelle classi
a. S. 2017/18
N. 5 classi PRIME a 30
ore settimanali - Presenza di alunni
diversabili nelle classi.
N. 4 classi SECONDE a
30 ore settimanali - Presenza di alunni
diversabili nelle classi.
N. 4 classi TERZE a 30
ore settimanali - Presenza di alunni
diversabili nelle classi
a. S. 2018/19
N. 6 classi PRIME a 30 ore settimanali - Presenza di alunni diversabili nelle classi. N. 5 classi SECONDE a 30 ore settimanali - Presenza di alunni diversabili nelle classi. N. 4 classi TERZE a 30 ore settimanali - Presenza di alunni diversabili nelle classi
A059 Matematica e Scienze
5 posti (N. 4 posti organico
comune + 1 per utilizzo
docente nell'ambito
del 10%)
6 posti (N. 5 posti organico
comune + 1 per utilizzo
docente nell'ambito
del 10%)
7 posti (N. 6 posti organico
comune + 1 per utilizzo
docente nell'ambito
del 10%)
1
A345 Inglese 2 posti 3 posti 4 posti A245 Francese 6 h 1 posto 1 posto A445 Spagnolo 1 posto 2 posti 2 posti
A033 Tecnologia 2 posti (n. 1 posto
organico comune + 1 per utilizzo
docente nell'ambito del 10%) +
6h
3 posti (n. 2 posto
organico comune + 1 per utilizzo
docente nell'ambito del 10%) +
6h
3 posti (n. 2 posto
organico comune + 1 per utilizzo
docente nell'ambito del 10%) +
6h
1
A028 Ed. Artistica 1 posto + 6h 2 posti 2 posti A030 Ed. Fisica 1 posto + 6h 2 posti 2 posti A032 Musica 1 posto + 6h 2 posti 2 posti
IRC 12 h
1 posto 1 posto
Sostegno 4 posti + 9h
5 posti 5 posti
10 % di docenti che coadiuvano il DS in attività di supporto
organizzativo e didattico
dell'istituzione scolastica
1 posto A059
Matematica e Scienze 1 posto
A033 Tecnologia
1 posto A043
Italiano, Storia,
Geografia
2 posti A059
Matematica e Scienze 1 posto
A033 Tecnologia
1 posto A043
Italiano, Storia,
Geografia
2 posti A059
Matematica e Scienze 1 posto
A033 Tecnologia
1 posto A043
Italiano, Storia,
Geografia
2. Posti per il potenziamento
PIANO DI MIGLIORAMENTO
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TIPOLOGIA (ES. POSTO COMUNE PRIMARIA, CLASSE DI CONCORSO
SCUOLA SECONDARIA, SOSTEGNO…)
N. DOCENTI MOTIVAZIONE (CON RIFERIMENTO ALLE PRIORITÀ)
POSTO COMUNE PRIMARIA 2 POTENZIAMENTO LINGUISTICO 1 Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano 2 Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento alla lingua inglese
POSTO COMUNE PRIMARIA 1 POTENZIAMENTO SCIENTIFICO
A043 ITALIANO, STORIA, GEOGRAFIA 1 POTENZIAMENTO UMANISTICO, SOCIO-ECONOMICO E PER LA LEGALITA'
A059 MATEMATICA E SCIENZE 1 POTENZIAMENTO DIDATTICA LABORATORIALE SCIENTIFICA
A028 ED. ARTISTICA 1 POTENZIAMENTO ARTISTICO
3. Posti per il personale amministrativo e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri
come riportati nel comma 14 art. 1 legge 107/2015.
A.S. TIPOLOGIA N.
2016/17 ASSISTENTE AMMINISTRATIVO COLLABORATORE SCOLASTICO
5 10
2017/18 ASSISTENTE AMMINISTRATIVO COLLABORATORE SCOLASTICO
6 11
2018/19 ASSISTENTE AMMINISTRATIVO COLLABORATORE SCOLASTICO
7 12
PIANO DI MIGLIORAMENTO
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Monitoraggio delle azioni
Il sistema di monitoraggio dell’andamento del progetto, dovrà prevedere una
documentazione dello stato di avanzamento lavori con cadenza mensile, in modo da far sì che il
piano proceda secondo quanto stabilito e, se necessario, siano introdotte le opportune modifiche.
Le riunioni di aggiornamento mensili dovranno considerare:
• lezioni apprese e questioni da risolvere;
• revisioni dell’approccio descritto e ragioni che le determinano;
• revisioni del piano di deployment descritto e ragioni che le determinano.
Sezione 4 – Valutare i risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV
Per verificare se il piano ha prodotto gli effetti programmati, sarà svolta una valutazione
sull’andamento complessivo dello stesso con cadenza annuale.
Il compito sarà affidato al Nucleo Interno di Valutazione che valuterà l’andamento del
Piano di Miglioramento per ciascuna delle priorità individuate, a cui sono associati i rispettivi
traguardi del RAV.
A cura del NIV saranno anche gli strumenti atti a rilevare gli esiti.
In questa fase sarà necessario comparare piani e risultati nei vari settori rispetto al
programmato.
Fondamentale sarà il riesame attraverso il quale si dovranno considerare gli insegnamenti
appresi nello svolgimento del progetto; valutare i problemi e relative cause e soluzioni; valutare i
fattori critici di successo per la riuscita del progetto stesso.
Diffusione dei risultati
Al fine di avviare processi di diffusione e trasparenza, l’Istituto si impegna affinché i
contenuti del Piano di Miglioramento siano condivisi all’interno e all’esterno della scuola e con
tutti gli stakeholder interessati alla vita della scuola. Per questo saranno organizzati incontri
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periodici e saranno diffuse tutte le informazioni anche con l’uso di circolari e comunicati per
mezzo telematico, a cura del Nucleo Interno di Valutazione.