il nastro magnetico: la sorgente analogica per … 266 #musica vecchi... · l’essenziale e...

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INTRODUZIONE E TECNICACome molti dei lettori diFDS sapranno, il supporto diregistrazione utilizzato neglistudi di tutto il mondo, al-meno sino alla fine deglianni 70 - inizio anni 80, erail nastro magnetico. Conl’avvento della tecnica digi-tale tutto è cambiato e nelgiro di pochi anni gli studihanno convertito gli appa-rati di registrazione accan-tonando, anche se solo par-zialmente, le “vecchie” mac-chine analogiche. Queste ul-time, ovvero i master recor-der a bobina, sono state esono ancora oggi utilizzateper l’immensa opera di ri-masterizzazione e di trasfe-rimento in digitale dei nastrimaster analogici.Dopo l’abbuffata digitaleiniziale già da alcuni anni lecose stanno cambiando.Non solo molte rimasteriz-zazioni su vinile sono at-

tualmente effettuate par-tendo dai nastri analogicioriginali (senza conversionio trattamenti digitali o sen-za attingere ai file numericigià esistenti) ma anche mol-ti artisti chiedono che i loronuovi lavori vengano regi-strati in analogico. Chi acquista musica, nonsolo l’audiofilo, apprezzasempre di più la qualità diuna registrazione analogicaben realizzata e riversata suvinile con catene “full ana-log”. Molti studi quindi, cer-tamente i più attenti e pre-parati, si sono nuovamenteattrezzati con catene di re-gistrazione analogiche.Alla luce di un mercato,sebbene di nicchia, semprepiù attento e alla ricerca del-la “qualità” audio, si sono fi-nalmente resi disponibili,grazie ad alcune etichette di-scografiche, titoli su nastromagnetico in bobina. Ciògrazie alla disponibilità sul

mercato di registratori a bo-bina; e non potrebbe esserediversamente visto il legameindissolubile tra softwareed hardware. Stiamo parlando di masterrecorder sia del tipo pro-fessionale che consumer, re-peribili presso alcune ditte inItalia, ed in giro per il mon-do, che ricercano, restaura-no e garantiscono macchinedi costruttori che hanno fat-to la storia della registra-zione su nastro quali STU-DER, NAGRA, ATR, TELE-FUNKEN, OTARI per ci-tarne solo alcuni dei piùnoti. Tutti i registratori a bobinasono stati costruiti, sino aiprimi anni 90, con criteri dirobustezza e affidabilità talida poter offrire ai nuoviproprietari ancora tanti annidi perfetto funzionamento(certamente molti di più delpiù nuovo e performantedei lettori digitali…).

Questi registratori, cosìcome, ovviamente, i nastridisponibili, sono tipicamentea 2 piste e ¼ di pollice. La velocità di registrazio-ne/lettura di tali macchineè normalmente di 19 e 38cm/sec, in alcuni casi si ar-riva sino a 76 cm/sec; cir-cuiti e uscite sono comple-tamente bilanciati (standarddi studio). Non farò i nomi dei profes-sionisti che commercializ-zano i master recorder, pernon scontentarne alcuno;sono però a disposizionedei lettori di FDS per forni-re delucidazioni in merito.Questa, sintetizzando al-l’essenziale e utilizzandotermini il più possibile com-prensibili, la situazione at-tuale; per una disamina piùcompleta dell’argomento virimando all’articolo del-l’amico Fabio Liberatore“Nel regno dei registratori abobina” che trovate sul nu-

88 FDS 266 ▼ Novita ̀audioFile musicali • a cura di Maurizio Vecchi

IL NASTRO MAGNETICO: LA SORGENTE ANALOGICA PER ECCELLENZA

mero 211 di Luglio 2013 diquesta rivista.

Avendo da molti anni lafortuna, sia per professioneche per personale piacere, dipoter ascoltare nastri masteranalogici originali utiliz-zando alcuni dei più straor-dinari e musicali registrato-ri a bobina mai costruiti,non posso esimermi dalcommentare ciò di cui trat-to in questo articolo. L’ascol-to di un nastro master ana-logico originale, un vero na-stro master, con registratoria bobina professionali, èun’esperienza rivelatrice ca-pace di spalancare nuoviorizzonti. Sia che si ascolti Mozart o iPink Floyd, ci si accorge dicome tutti i parametri fon-damentali d’ascolto, di cuitanto si dibatte tra gli addettiai lavori e gli audiofili, fac-ciano un deciso e decisivobalzo in avanti. Mancanza difatica di ascolto, enorme maal contempo naturale dina-mica, micro e macro contra-

sto a livelli “live”, strumen-ti tonalmente corretti, natu-rali ed intellegibili anchenelle registrazioni orche-strali più complesse perquantità degli strumenti ecomplessità dello spartito,“timing” perfetto.Il proprio impianto di ri-produzione, che magari si ri-teneva non all’altezza dellelegittime aspettative o deisacrifici fatti per poterlo ac-quistare, migliora in tutti iparametri e ci si trova fra lemani qualcosa di inaspetta-to, sorprendentemente per-formante.Si arriva addirittura a meglio“capire” lo spirito di ungruppo musicale, l’ ”ani-ma” della loro musica. Mi ècapitato, ascoltando Trespassdei Genesis, di scoprire inmezzo alle note dei loro bra-ni, cosa che non avevo mainotato in precedenza, il ger-moglio creativo e struttura-le dei loro album successivi,quali Nursery Cryme e Fox-trot; risulta così facile capi-re come tali lavori altro nonsono se non il raccolto diquanto seminato appuntoin Trespass.Nella musica “colta” poi siiniziano ad apprezzare pa-gine prima accantonate osconosciute e sin anche ge-neri musicali da sempre evi-tati.Personalmente mi è capita-to di iniziare ad apprezzaree, alla lunga, ad amare, lamusica lirica; ciò ha avuto,come conseguenza secon-daria ma non meno impor-

tante, un nuovo impulsoper recarmi più spesso ateatro alla ricerca di nuoveemozioni.Solo una sessione di ascoltopuò veramente farvi capiredi cosa stiamo parlando.Attenzione però, fatelo solopresso un professionista se-rio e preparato; non lo dicoper campanilismo ma per-ché in questo come in altricampi, l’ignoranza, il pres-sapochismo e la malafedeserpeggiano.

I TITOLI DISPONIBILISUL MERCATO

Parte prima: Analogue Productions -USA

Nel mio articolo di esordiosulle pagine di FDS avevoaccennato come già da tem-po fossero disponibili titolisu nastro magnetico in bo-bina e come gli stessi fosse-ro in continuo aumento.L’ultimo soggetto in ordinedi tempo, ma non certo diimportanza, che contribuiscea questo vero e proprio “ri-nascimento” musicale ana-logico è Analogue Produc-tions che il lettore conosce-rà bene avendone io già par-lato diffusamente su questepagine in relazione alla loroattività di produzione di vi-nili audiofili ad alto valore

aggiunto. La loro sede è aSalina nel Kansas e ChadKassem, che ne è il fonda-tore e l’anima, da sempresensibile audiofilo e capaceimprenditore, potendo di-sporre dei nastri analogicioriginali dei titoli che giàpubblica sia in vinile che inSACD, ha deciso di investi-re risorse e mezzi nella du-plicazione e produzione dititoli su nastro magnetico inbobina.Tecnicamente è stata scelta lasoluzione che ritengo l’uni-ca proponibile in termini diqualità e maggiore compa-tibilità, la migliore quindisotto tutti i punti di vista eche prevede:

- trasferimento diretto dauna copia del master a ½pollice in limitati batch diproduzione- velocità del nastro 15 ips(38 cm/sec) con segnale re-gistrato su 2 tracce- nastro da ¼ di pollice del-la migliore produzione at-tuale (tipicamente Recor-ding the Masters SM900) subobina metal personalizza-ta da 10,5”- equalizzazione IEC- utilizzo di macchine Am-pex Tape Machine modifi-cate- nastro fornito non riav-volto per limitare l’effetto co-pia- confezionamento in lus-suosi box appositamentestudiati e personalizzati

Tutto è estremamente cura-

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to sia nella parte tecnica chein quella grafica. Il prezzo divendita, elevato in assoluto,è giustificato, a mio giudizio,non solo dal costo dei ma-teriali utilizzati (nastri ver-gini e confezionamento) edei diritti d’autore, ma anchedal necessario spiegamentodi mezzi e risorse.In questi giorni sono stati ri-lasciati gli ultimi 2 titoli del-la prima serie di pubblica-zioni composta in totale da12 titoli; si va dalla musicaclassica al jazz, al pop.I titoli di classica sono trat-ti principalmente dal cata-logo RCA Living Stereo e laloro qualità, tecnica ed arti-stica, è di livello strepitoso. Va segnalato come, nel casodi RCA Living Stereo, si siapartiti dai nastri master ana-logici originali a 3 tracce e sisia effettuato un mix su 2tracce ex novo; una scelta co-raggiosa, impegnativa e co-stosa ma assolutamente con-divisibile e che rappresentaun valore aggiunto impor-tante visti i risultati ottenu-ti.Analogue Productions hagià annunciato l’uscita, neiprossimi mesi, di una nuo-va serie di titoli che, ne sonocerto, saranno all’altezzadelle attese.Qui di seguito sono espostiin dettaglio 6 dei 12 titoli adoggi disponibili; gli ultimi 6saranno l’oggetto del pros-simo articolo a riguardo.Insieme alle note fornite dalproduttore, alcune parzialied altre complete, sono sta-ti inseriti i commenti relati-vi alla parte artistica quan-do mi è stato possibile farlocon conoscenza di causa. Icommenti relativi alla partetecnica sono stati inseritisolo nel caso abbia avuto lapossibilità di un ascolto di-retto e controllato del nastroin oggetto.

David Abel Julie SteinbergBeethoven: Violin SonataOp. 96 & Enescu: Op. 25Etichetta originale: Wilson Audiophile

Anno di registrazione: 1983

Note introduttive di Analogue Productions:“In questa registrazione diBeethoven Sonata per vio-lino Op. 96 & Op. 25 abbia-mo David Abel al violino eJulie Steinberg al pianoforte.Questa composizione occu-pa un posto speciale tra lecomposizioni di Beethovenpoiché mostra una qualitàunica: vi è un’”eleganzaolimpica”, una profondadolcezza che pervade l’in-tero lavoro. In nessun pun-to Beethoven appare come“l’agitatore delle masse”.Anche lo “scherzo” non di-sturba questa prolungata ri-flessività. Violino e piano-forte iniziano a scambiarsibrevi dichiarazioni temati-che in modo rapido fin dal-le prime note del primo mo-vimento. Parallelamente gliarpeggi creano una crescenteintensità. La sezione cen-trale del movimento è ca-ratterizzata da brusche mo-dulazioni e da un incre-mento nel ritmo degli scam-bi. Una procedura che col-pisce è l’uso di un apparen-temente interminabile trillo,quasi da arresto-cardiaconella sua intensità.Il secondo movimento, Ada-gio expressivo, uno degli ada-gi flottanti di Beethoven, sibasa sulla compulsione diun lento ed intenso movi-mento dei toni bassi. La se-renità di questo movimentonon è disturbata da elabo-rate decorazioni da parte dientrambi gli strumenti. LoScherzo sostiene il carattereserio dell’intero lavoro. L’ul-timo movimento comincianon soltanto con una rapidaalternanza di temi tra il vio-

lino e il pianoforte, ma anchecon una morbida e forte al-ternanza che si aggiungealla sensazione di intensitàcrescente. Un interrotto ron-dò è la base ma le interru-zioni sono importanti: un al-tro sensuale adagio e un au-dace fugato portano ad unpresto esplosivo che conclu-de il movimento.David Wilson aveva già re-gistrato il pianoforte quan-do ha iniziato a lavorarecon i musicisti Steinberg eAbele al Mills College Con-cert Hall a Oakland, in Ca-lifornia, anche se era la pri-ma volta che registrava unviolino. Sperimentare conle diverse posizioni del mi-crofono nel tentativo di cat-turare ciò che egli chiama la“deliziosa geometria” delsuono proveniente dal Guar-neri di Abele e dall’Ham-burg Steinway D di Stein-berg, ha finito per appen-dere i suoi microfoni Scho-eps CMC-36 ad una scalet-ta in alto sopra gli strumen-ti. Dei risultati dice: “Mipiacerebbe mettere la regi-strazione a confronto conqualsiasi registrazione dimusica da camera. Deve es-sere la mia preferita.” Inter-vistati nella loro casa a Oa-kland, Steinberg e Abel, il cuitrio con il percussionistaWilliam Winant ha com-missionato musica da per-sonaggi del calibro di JohnHarbison, Lou Harrison,Paul Dresher, Somei Satoh,e Gordon Mumma (per iprincipianti), ricordano cir-ca il loro tempo con Wilson:“La sessione è stata liberadalla tensione e dalla pres-sione del tempo che puòveramente ostacolare il ri-sultato finale”, afferma Abel.“Se volevamo fermarci perun boccone o andare fuori ariposarci un po’, non era unproblema ... Dave si mante-neva aperto a ciò che stavaaccadendo in quel momen-to, come in un concerto. Ca-piva che non stava facendouna registrazione “perfet-ta” e quindi lasciava le pic-cole imperfezioni... che fan-no sì che il risultato finale

sembri umano e reale. Nonsi potrebbe chiedere di me-glio”.

Note FDS:David Wilson, di cui si par-la nelle note AP, è il pro-prietario e l’anima di WIL-SON AUDIO, il famosissi-mo costruttore USA di dif-fusori acustici. La sua at-tenzione, cura, professiona-lità nelle registrazioni nonsono frutto del caso ma diuna lunghissima esperienzanel settore della riprodu-zione musicale. Le sue regi-strazioni, una ventina circa,effettuate, come da biografia,dalla fine degli anni 70 ai pri-missimi anni 90, sono ap-prezzatissime da tutti gliaudiofili e da molti annisono tra i vinili più ricerca-ti e costosi. In collaborazio-ne con Analogue Produc-tions già 4 titoli sono statinuovamente pubblicati suvinile e SACD.La “naturalezza” è uno deiparametri più importantiper Mr. Wilson; nessuna en-fasi o ricerca di particolaricoloriture, al contrario tuttoè finalizzato alla ricerca del-la massima attinenza aglistrumenti originali. Chi ac-quisterà questo titolo su na-stro sa quindi cosa aspet-tarsi; ambienza naturale,correttezza timbrica, grandeattenzione a non “inquina-re” in alcun modo quello cheè stato l’evento live.

Lowell Graham Winds Of War and PeaceEtichetta originale: Wilson AudiophileAnno di registrazione: 1988

Note introduttive di Analogue Productions:

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In Winds of War and Peace,il direttore Lowell Grahamconduce la National Sym-phonic Winds ensemble at-traverso un programma di“eccitanti” orchestrazioni emarce.“Liberty Fanfare” fu com-posta per la celebrazionedel centenario della Statuadella Libertà nel 1986. Lafanfara ha preparato il ter-reno per una delle celebra-zioni più spettacolari dellastoria americana. “Com-mando March” di SamuelBarber, composta nel 1943,rappresenta la prima operabandistica di Barber. “Fe-stival Fanfare March” di Ro-ger Nixon è stato premiatoper l’eccellente composizio-ne dall’American Bandma-sters Association nel 1973. Èun lavoro di grande tecnica,di colore brillante ed effer-vescente nello spirito. L’al-bum include anche “Victoryat Sea”, “El Camino Real”,“A Santa Cecilla” e “Sym-phonic Dance No. 3”.Graham, originario di Gree-ley, in Colorado, ha ottenu-to il riconoscimento comeuno dei giovani conduttoripiù talentuosi d’America.Si è laureato presso l’Uni-versità del Northern Colo-rado con entrambi i titoli diBachelor of Arts e Master ofArts. Fu anche il primo a ri-cevere il Dottorato in ArtiMusicali in direzione Or-chestrale dall’Università

Cattolica d’America.Graham ha diretto orchestree gruppi in registrazionilive, da studio e in perfor-mance in tutto il mondo. Èl’attuale direttore d’orchestrae comandante della UnitedStates Air Force Tactical AirCommand Band.””

Note FDS:Le marce e le orchestrazioniper grandi bande musicalisono un fenomeno tipicodegli USA. Molti audiofilistorcono il naso al cospettodi questo tipo di musica(non sempre a torto…).Della grande notorietà negliUSA di questo genere mu-sicale ne dà conferma Ana-logue Productions con lapubblicazione su nastro ma-gnetico di questo titolo del-l’etichetta Wilson Audio-phile dove David Wilsonriesce nell’impresa di farciapprezzare questo generemusicale grazie ad una re-gistrazione di grandissimolivello tecnico; micro e ma-cro contrasto, dinamica ecoerenza timbrica sono aimassimi livelli. Non sobbalzeremo sulla se-dia per una parte musicaleche può non risultare entu-siasmante, ma di certo ap-prezzeremo la parte tecnica,questa sì capace di metterea dura prova anche il piùblasonato e performante de-gli impianti di riproduzionedomestica.

Gentle Ben Ben Webster & Tete Montoliu TrioEtichetta originale: EnsayoAnno di registrazione: 1972

Note introduttive di Analogue Productions:”Gentle Ben è stato regi-strato dieci mesi prima del-la morte di Ben Webster nel1972. Webster, che aveva lasciatogli Stati Uniti nel 1965 perstabilirsi in Europa - primaa Copenaghen e poi ad Am-sterdam – stava facendo vi-sita al musicista ed amicoTete Montoliu a Barcellona.Webster e il pianista Mon-toliu ripercorrono una stra-da conosciuta, avendo suo-nato insieme regolarmentenei giorni di Copenaghen diWebster. Infatti, Montoliuha citato Webster e DonByas come le sue due prin-cipali influenze musicali.Webster e Montoliu si capi-vano profondamente, e laloro sintonia reciproca è pal-

pabile in questa registrazio-ne. Il loro accompagnarsi avicenda è perfetto. Assie-me a loro due, ci sono icompagni di trio di Monto-liu, Eric Pietro al basso e PeerWyboris alla batteria.Qui di certo non mancano iconnotati distintivi del saxtenore di Webster. Infatti,data la trama rarefatta, quelricco, umido sassofono gi-gantesco suona come in po-che altre registrazioni. Latracklist include “Ben’sBlues”, “Sweet GeorgiaBrown”, “The Man I Love”e “Don’t Blame Me”.””

Note FDS:Non sono persona incline afacili entusiasmi e di musi-ca ne ho ascoltata tanta, sindai lontani anni 60; ciò pre-messo ricordo bene quando,alcuni anni fa, ascoltai per laprima volta GENTLE BEN.Fu una vera rivelazione, unamore a prima vista. Le pri-me note di Ben’s Blues fu-rono “galeotte”, una venta-ta di musica che mi inchio-dò alla sedia; il sax di Web-ster si era materializzatonella sala. Non sarà e non èil miglior lavoro di Web-ster, oramai a fine carriera eche purtroppo ci lasciò po-chi mesi dopo questa regi-strazione, ma molti fattorisia tecnici che artistici con-corrono a farne qualcosa dispeciale, da ascoltare più epiù volte.

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