il museo del mondo 26 - la creazione di eva di michelangelo buonarroti (1511) - la repubblica...

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  • 7/28/2019 IL MUSEO DEL MONDO 26 - La Creazione Di Eva Di Michelangelo Buonarroti (1511) - La Repubblica 23.06.2013

    1/1

    RCULT 58

    DOMENICA 23 GIUGNO 2013

    llaa RReeppuubbbblliiccaaIL MUSEODELMONDOMELANIA MAZZUCCO

    FOTODIBASSOCANNARSA

    LARTISTA

    MichelangeloBuonarroti (1475-1564), statoscultore, pittore earchitetto.Protagonista delRinascimento in Italia, autore, tra gli altri,delDavid(a Firenze),la Piet (San Pietro,Roma), e il ciclo diaffreschi nellaCappella Sistina,sempre in Vaticano

    uelli che non si sen-tono allaltezza di un impegno, o non sannolavorare sotto pressione e non riescono a con-centrarsi se intorno c rumore, dovrebbero

    andare nella Cappella Sistina, fermarsi al cen-tro dellenorme sala, piegare il collo e guarda-re in alto. La volta interamente affrescata untripudio di colori e immagini alcune, comela Creazione di Adamo, talmente famose chele conosce anche chi non le ha mai viste coisuoi occhi. Tutte quelle storie della Genesi, iProfeti e le Sibille, i Putti (o Geni), le scene bi-bliche nelle vele, gli Antenati di Ges nelle lu-nette, le ha dipinte in circa 520 giornate un uo-mo solo, riluttante, quasi controvoglia e in-calzato ogni giorno a sbrigarsi e concludere,anche con la convincente minaccia di esserebuttato gi dallimpalcatura in caso di disob-bedienza.

    Quando Giulio II nel 1508 lo incaric di af-frescare il soffitto della cappella papale (allo-ra pi importante di San Pietro), Michelange-lo tent di sottrarsi. Non la mia professione si scherm, modestamente sono unoscultore. Il papa non gli credette. Non era unteologo, piuttosto un politico e un generale,sicch non si effuse in spiegazioni dettagliate:si accontentava di qualche apostolo. Miche-langelo che aveva 33 anni inizi a pen-sare, studiare testi, disegnare, preparare i car-toni, poi mont i pontegg i in modo da non in-tralciare le funzioni religiose che dovevanocontinuare a svolgersi sotto di lui, e si accinseallopera. Brontolando e protestando, litigcon tutti. Ma quellimpresa lo rivel a se stes-so e presto anche al mondo. I suoi affreschi

    sarebbero diventati un paradigma della sto-ria dellarte, e considerati opera quasi divina.Di eccezionale chiarezza, plasticit, espressi-vit. Opera perfetta, sottratta al tempo, fonte

    e matrice di ogni pittura possibile. Ancora og-gi, chi si sofferma sugli Antenati di Ges nellelunette resta sbalordito dalla modernit diquella galleria di famiglie e coppie, abbigliatein vesti dai colori acidi e iridescenti, colte in at-titudini quotidiane, le donne mentre si petti-nano i capelli o dondolano una culla, gli uo-mini mentre leggono o si accingono a una ris-sa secoli prima di Degas, Vermeer e anchePasolini, perch il primo ragazzo di vita lhadipinto Michelangelo nel 1512, coi ricci da pe-coraro e gli orecchini da bullo.

    La Creazione di Eva la dipinse nellottobredel 1511, quando ricominci il lavoro dopouninterruzione dovuta alla partenza del pa-pa per la guerra. Procedeva a ritroso, dalle sto-rie pi recenti della Genesi verso lorigine. Co-s cre Eva prima di Adamo. Ma linfernalefretta di Giulio II (non immotivata, peraltro:voleva vedere lopera finita prima di morire, evi riusc a stento) aveva costretto Michelan-gelo a perfezionare la sua tecnica, la velocitesecutiva, la gestualit della pennellata (di-pingeva in piedi, la barba al cielo e la testaarrovesciata, con grande affanno e grandis-sima fatica, il pennello che gli sgocciolava sulviso), e anche a modificare il piano iconogra-fico. Doveva semplificare limmagine e in-grandire le figure, in modo che fossero perfet-tamente leggibili da terra, 20 metri pi in bas-so, e scegliere con attenzione i colori me-glio se chiari e freddi perch aiutassero a

    definire le forme. Prima di Eva, per, dipinsegli Ignudi.

    Come nelle scene precedenti (e in quellesuccessive), quattro Ignudi, ciascuno seduto

    su un plinto, incorniciano la scena biblica esorreggono un medaglione bronzeo, che rap-presenta a sua volta una scena biblica. Quei 20giovani maschi nudi dalle carni sode, armo-niosi, bellissimi simmetrici e speculari,colti in ogni possibile torsione e inclinazione,in tensione muscolare, a riposo, simili e di-versi come variazioni musicali rappresen-tano il pi straordinario campionario del lin-guaggio del corpo che sia mai stato realizzato.Non svolgono alcuna funzione narrativa, an-zi volgono le spalle alla scena che inquadrano(o vi si intromettono con prepotenza): eppu-re non sono decorativi, ma necessari al sensodellopera. Sono un omaggio alla bellezza delcorpo delluomo e dunque a Dio. Sono gliIgnudi a esaltare la bellezza della Creazione.

    Nella pratica dellarte il nudo maschile rap-presentava una prova di virt. Dal vivo o dal-la statuaria classica, era oggetto di studio, tap-pa di ogni apprendistato. La penuria di mo-delli femminili e un inveterato pregiudizio digenere sulla superiorit dellanatomia e dellabellezza virile condussero alleccellenza laraffigurazione delluomo. Ma il nudo maschi-le non era oggetto di contemplazione. Il nudofemminile seduce, il nudo maschile turba.Nel 1522 papa Adriano VI rimase scandaliz-zato da quellesibizione di carne fresca sullavolta della Cappella Sistina. La defin unastufa di ignudi, e ne sollecit la distruzione(fortunatamente mor prima di attuarla). Ma

    i maschi nudi hanno continuato a scandaliz-zare fino ai nostri giorni.

    Solo dopo aver dipinto i 4 magnifici Ignudi di cui merita menzione quello con la boc-

    ca tumida e la fascia tra i capelli, verde comegli occhi inquieti, di una bellezza quasi ol-traggiosa Michelangelo pass alla storiavera e propria. La creazione di Eva dalla co-stola di Adamo troppo nota e non necessitacommento. I cultori di una lettura tipologicadella volta la interpretano come lallegoriadella nascita della Chiesa. Ma Michelangelorese Eva molto umana. Ai contemporaneipiacque lattitudine modesta della donna,che nasce sottomessa, inchinandosi, le manigiunte in preghiera. Io apprezzo il paesaggiosommario (appena creato, ma gi riconosci-bile nei suoi elementi: acqua, cielo, erba, pie-tra) e la monumentale figura dellEterno arcaica, come un ricordo di Giotto. Avvolto inun manto rosso-viola (in gergo morellone),intento a benedire con mano enorme la suacreatura, sembra compresso nello spazio pit-torico, che non pu contenere la sua immen-sit. Ma apprezzo ancor pi lefebico Adamodormiente. Ancora un Ignudo, abbandonatonel sonno. Innocente e ignaro, poggia laschiena su un tronco che prefigura lalberodella vita, e le sventure che la dolce compagnasta per attirargli. Lumilt di Eva trasuda rico-noscenza per la grazia ricevuta di esistere.Tutto ci, Michelangelo lo dipinse in 4 giorni.LEterno in un giorno solo. Non credete aiproverbi. Non sempre la fretta cattiva con-sigliera.

    BURNE-JONES

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    di Maria (21 aprile)

    RIPRODUZIONE RISERVATA

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    San Giorgioe la principessa(25 maggio)

    Cos Michelangelo cre Eva in quattro giornidipingendola sulla volta della Cappella Sistina

    LOPERA

    MichelangeloLa creazione

    di Eva

    (1511)Roma, Musei

    Vaticani170x260 cm

    Q