il giornale della scuola 4

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Maggio 2010 - numero 4 Scuola secondaria di primo grado “ San Francesco ” - Francavilla Fontana I l ministro dell'i- struzione Gelmini non ha smesso di pensare alla scuola e di escogitare novità. Quest'anno ha deciso la riduzione di alcune ore: due di italiano e una di tecnologia Noi riteniamo che questo sia un danno per il sistema scuola in genere, e per gli studenti in particolare. La scuola offre sem- pre di meno e gli alun- ni sono sempre più ignoranti. La riduzione delle ore ha portato infatti all'e- sclusione di attività aggiuntive, quali in- formatica e approfon- dimento di materie (Continua a pagina 10) M ercoledì 10 febbraio, presso l‟auditorium della nostra scuola si è tenu- ta, come lo scorso an- no, una manifestazio- ne per ricordare la Shoah. Ospite Piero Terracina, uno dei po- chi sopravvissuti ai campi di sterminio na- zisti, ancora vivente. Dopo i saluti e i ringra- ziamenti di rito, la pro- fessoressa Mina Nar- delli ha illustrato le motivazioni del proget- to ”Ricordare e testi- moniare la shoah”. È seguita quindi la proie- zione di un filma- to che, attraverso significative im- magini, ha de- scritto le tragiche esperienze vissu- te dagli ebrei. L‟ultima diaposi- tiva riportava provocatoriamen- te una considera- zione:“Eppure c‟è chi nega…” . “Da qui, dalle immagini e dal desiderio di di- mostrare l‟assurdità dei negazionisti è nata (Continua a pagina 5) Cambiare: è sempre un bene? La scuola ospita Piero Terracina, sopravvissuto ai campi di sterminio RICORDARE LA SHOAH Presentata una ricerca storica dei ragazzi e una mostra fotografica I VALORI SCENDONO IN CAMPO Presentato il progetto legalità. Collaborazione tra scuola e forze dell’ordine M artedì 24 novembre 2009, alle ore 10.00, presso l‟auditorium della scuola secon- daria di 1°grado “San Francesco d‟Assisi” si è tenuta una confe- renza stampa per la presentazione del progetto legalità “I Valori Scendono In Campo”. Il progetto era stato già avviato lo (Continua a pagina 17) Con l ’ Europa investiamo nel vostro futuro !

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il giornale della scuola

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Page 1: Il giornale della scuola 4

Maggio 2010 - numero 4 Scuola secondaria di primo grado “ San Francesco ” - Francavilla Fontana

I l ministro dell'i-

struzione Gelmini

non ha smesso di

pensare alla scuola e

di escogitare novità.

Quest'anno ha deciso

la riduzione di alcune

ore: due di italiano e

una di tecnologia

Noi riteniamo che

questo sia un danno

per il sistema scuola

in genere, e per gli

studenti in particolare.

La scuola offre sem-

pre di meno e gli alun-

ni sono sempre più

ignoranti.

La riduzione delle ore

ha portato infatti all'e-

sclusione di attività

aggiuntive, quali in-

formatica e approfon-

dimento di materie

(Continua a pagina 10)

M ercoledì 10

f e b b r a i o ,

p r e s s o

l‟auditorium della

nostra scuola si è tenu-

ta, come lo scorso an-

no, una manifestazio-

ne per ricordare la

Shoah. Ospite Piero

Terracina, uno dei po-

chi sopravvissuti ai

campi di sterminio na-

zisti, ancora vivente.

Dopo i saluti e i ringra-

ziamenti di rito, la pro-

fessoressa Mina Nar-

delli ha illustrato le

motivazioni del proget-

to ”Ricordare e testi-

moniare la shoah”. È

seguita quindi la proie-

zione di un filma-

to che, attraverso

significative im-

magini, ha de-

scritto le tragiche

esperienze vissu-

te dagli ebrei.

L‟ultima diaposi-

tiva riportava

provocatoriamen-

te una considera-

zione :“E ppure

c‟è chi nega…” .

“Da qui, dalle

immagini e dal

desiderio di di-

mostrare l‟assurdità dei

negazionisti è nata

(Continua a pagina 5)

Cambiare:

è sempre un

bene?

La scuola ospita Piero Terracina, sopravvissuto ai campi di sterminio

RICORDARE LA SHOAH

Presentata una ricerca storica dei ragazzi e una mostra fotografica

I VALORI SCENDONO IN CAMPO Presentato il progetto legalità. Collaborazione tra scuola e forze dell’ordine

M artedì 24 novembre 2009,

alle ore 10.00, presso

l‟auditorium della scuola secon-

daria di 1°grado “San Francesco

d‟Assisi” si è tenuta una confe-

renza stampa per la presentazione

del progetto legalità “I Valori

Scendono In Campo”.

Il progetto era stato già avviato lo

(Continua a pagina 17)

Con l ’ Europa investiamo nel vostro futuro !

Page 2: Il giornale della scuola 4

TERRACINA SI RACCONTA

Piero Terracina è nato a Roma il 12 novembre 1928. A dieci anni dovette lasciare la scuola in cui frequentava la quarta elementare perché, a segui-to dell’emanazione dei Provvedimenti per la dife-sa della razza nella scuola fascista, gli ebrei, alunni e insegnanti, erano stati espulsi dalle scuole pubbliche. Nel 1944 con la sua famiglia scampò miracolosa-mente al rastrellamento del ghetto ebraico avve-nuto il 16 ottobre 1943 e dopo quell’episodio vis-se per un certo periodo nascosto. Pochi mesi più tardi, il 7 aprile 1944, il giorno della Pasqua ebrai-ca, venne arrestato coi famigliari e condotto a Re-gina Coeli. Da lì, dopo gli interrogatori di rito, fu portato al campo di Fossoli e il 23 maggio 1944 caricato sul treno merci con destinazione Ausch-witz Birkenau. Piero Terracina, oltre ai genitori, ha perso anche due fratelli. Questi ultimi durante le marce della morte. Si è salvato perché, troppo debole, nel gennaio del ’45, era stato ricoverato nell’ospedale del campo. Il 25 gennaio un plotone di SS radunò gli ultimi internati che erano rimasti a Birkenau e li fecero uscire dal campo. Piero, con alcuni com-pagni, riuscì a gettarsi in una fossato, complice il buio. Dopo alcune ore giunsero ad Auschwitz dove, in un deposito abbandonato trovarono del cibo. La mattina dopo arrivarono i russi e con essi la liberazione. Venne ricoverato, curato e poi tornò a casa sua dove fece carriera come dirigente d’azienda in una fabbrica di bottoni. Su di lui è stato scritto il libro “Il Commerciante di bottoni”, edito da Fabbri nel 2007. L’autrice, Erika Silvestri, è una ragazza oggi ventenne, che ha conosciuto Piero Terracina a scuola, in una conferenza sulla Memoria, quan-do aveva tredici anni. Il suo libro narra le vicende del sopravvissuto così come le ha apprese du-rante la fitta corrispondenza che ha avviato con lui.

E‟ un‟occasione rara, forse unica, siamo ormai in pochi. Io

posso dire “c‟ero”. Vi racconterò cose crudeli. E‟ sempre

difficile parlare di questo argomento perché nel raccontare

io lo rivivo. Qualche volta mi capita di aver dei cedimenti.

Io ho vissuto le cose più atroci, io sono stato all‟inferno

perché i campi di sterminio erano l‟inferno.

Tutte l‟Europa dell‟est era disseminata di questi campi.

Auschwitz era il modello più efficiente per dare la morte.

Attenzione, i campi di sterminio sono diversi da quelli di

concentramento e lavoro. Là si moriva di fatica, di fame e

di sevizie, ma non c‟erano le camere a gas. Chi entrava nei

campi di sterminio, era condannato a morire e lo sapeva-

mo perché erano gli stessi carnefici che ci ricordavano che

da lì saremmo usciti come fumo dai camini. Mi rivolgo

proprio ai più piccoli: immaginatevi che io non sia questo

vecchio signore, ma un vostro compagno, studiamo insie-

me, siamo amici, all‟improvviso questo vostro compagno

viene gettato all‟inferno.

Il 5 settembre 1938 il governo italiano emanò la prima di

tante leggi contro i suoi cittadini colpevoli solo di profes-

sare religione diversa. Noi diventammo la feccia della

società.

La mia era una famiglia numerosa, io ero il più piccolo, il

più seguito, il più amato. Con questa legge tutti noi ve-

nimmo esclusi dalle scuole. Io frequentavo la quarta ele-

mentare, dovevo iniziare la quinta, avevo una brava inse-

gnante alla quale volevo bene. Quando le chiesi perché

non potevo più frequentare mi rispose: “Perché sei ebreo”.

Lei si era subito adeguata alle leggi. Fu una catastrofe.

Eravamo stati tutti educati all‟amore per lo studio. Mia

madre pretendeva molto da noi figli. Ci incitava sempre a

studiare: “Se riuscite a scuola il percorso della vita sarà

più facile”. Mia madre certo non poteva immaginare

quello che sarebbe accaduto.

Io ero disperato, pensavo a cosa avrei mai potuto fare sen-

za l‟istruzione. Noi ebrei eravamo uguali agli altri, viveva-

mo sul suolo italiano da ventidue secoli a abbiamo anche

noi contribuito alla evoluzione della civiltà italiana.

Cominciammo a frequentare le scuola ebraiche, organiz-

zate dalla comunità ebraica. Ci fu persino una università

Speciale shoah

2

Maggio 2010

Il dirigente scolastico Tiziano Fattizzo consegna un

omaggio a Piero Terracina

Page 3: Il giornale della scuola 4

di ingegneria dove insegnavano non solo e-

brei, ma anche cattolici che rischiavano molto

per questo. Nelle università insegnavano pri-

ma 109 docenti ebrei e furono estromessi.

Dopo la guerra 4 furono insigniti del premio

Nobel tra i quali Rita Levi Montalcini. Fu

premiato anche Enrico Fermi che non era

ebreo, ma aveva sposato un‟ebrea. Pensate,

Albert Eistein era membro dell‟Accademia

dei Lincei, mandò una lettera in cui chiedeva

se poteva ancora esserne membro e gli rispo-

sero:”Abbiamo preso atto delle vostre dimis-

sioni”

La scuola ebraica fu la mia fortuna perché

trovai degli insegnanti bravi. Il preside non era

ebreo e ci diceva: “Mi dispiace per voi, io vi

conosco e so che siete uguali, ma voi dovete

dimostrare che non siete diversi”. Questo fu

un incitamento.

Le cose cambiarono: papà perse il lavoro e i miei fratelli

dovettero lasciare la scuola per contribuire al manteni-

mento dell‟intera famiglia. Come poteva accadere che

solo per una legge gli amici sparissero? Io avevo 10 anni

e un ragazzo in quelle condizioni matura prima, però

vivevo ancora felice.

Dopo il 25 luglio 1943 ci fu un momento di speranza

subito gelato dal fatto che le leggi razziali non furono

abrogate. Dopo l‟8 settembre l‟Italia fu divisa in due. I

responsabili della comunità ebraica furono convocati,

dovevano pagare un sorta di riscatto. Le nostre famiglie

non avevano più oro, ma si verificò un fatto straordina-

rio, il primo atto di resistenza contro il fascismo: molti

non ebrei si misero in fila per contribuire a formare il

quantitativo di oro richiesto. Nonostante questo il 16

ottobre le SS circondarono il ghetto di Roma e portarono

via tutti gli ebrei che trovarono. Con la mia famiglia

scampammo all‟arresto Milleduecento persone furono

portate al Collegio militare a poche centinaia di metri

dal Vaticano, furono poi condotti alla stazione Tiburtina

e stipati nei carri merce. Io non c‟ero quel giorno, ma

qualcuno è ritornato e ha raccontato. Noi sopravvissuti

siamo come fratelli e fra noi potevamo parlare e perciò

credo a quello che mi hanno detto.

Dopo cinque giorni di viaggio, arrivarono ad Auschwitz

1023 persone. Superarono la selezione meno di 200 per-

sone. Tornarono solo quindici uomini e una donna.

Io e la mia famiglia trovammo rifugio grazie al portiere

di uno stabile, che rischiò la morte e ci prese in casa

sua. È stato un eroe. Noi ebrei non veneriamo i santi ,

ma quel portiere è quello che noi chiamiamo un giusto e

quindi va onorato come tutti quelli che hanno salvato gli

ebrei.

Il 13 marzo mia nonna si sentì male e mio padre riuscì a

portarla in ospedale dove morì, e per fortuna. Si può

dire per fortuna?Sì, perché le sono state risparmiate tan-

te sofferenze. La sua è l‟unica tomba della famiglia. Ho

fatto mettere una lapide con tutti i nomi degli altri miei

famigliari.

La mia famiglia venne venduta da un delatore e la sera

della pasqua ebraica arrivarono le SS che ci portarono a

Regina Coeli. In quell‟occasione mio padre ci disse:

“Non perdete mai la dignità.” Ma come si fa a mantene-

re la dignità quando si ha fame? Quando si guarda un

aguzzino e speri che ti dia un po‟ di più. L‟aguzzino non

si implora mai. Io avevo 15 anni e non volevo morire,

a 15 anni si cerca di rimandare la morte. Non so se

sono riuscito a mantenere la promessa fatta a mio padre.

C‟era chi manteneva la dignità: quelli che si ribellava-

no e andavano incontro alle torture e poi alla morte e

quelli che cercavano la morte sul filo spinato.

Da regina Coeli fummo condotti al campo di Fossoli in

provincia di Modena. Imparai lì come si muore: un co-

mandante delle SS sparò in testa a un poveretto che non

aveva fatto proprio niente.

Il 16 maggio partimmo ci stiparono in un carro. Io ero

con papà e il nonno che non mi abbandonavano perché

ero il più piccolo e pensavano che avessi più bisogno.

Sigillarono il treno che rimase sotto il sole tutto il 17

maggio. Cominciammo ad usare l‟acqua, la sera era già

finita, ma non ce la fornirono più. La mattina dopo giun-

gemmo a Verona. La sete era atroce ma nessuno fece

niente. A Bolzano ci permisero di fare rifornimento poi

chiusero i carri. Lo spazio era insufficiente, bisognava

stare in piedi, ma qualcuno cadeva su quelli che erano

seduti o sdraiati. Ancora due giorni e arrivammo a Mo-

naco di Baviera e ci fecero scendere dai carri. Lì fummo

trattati umanamente. Le SS erano a una certa distanza, ci

(Continua a pagina 4)

Speciale shoah 3

Maggio 2010

Piero Terracina e Luigi di Cuonzo

Page 4: Il giornale della scuola 4

dissero di camminare e ci diedero una zuppa calda e ci

permisero di pulire i carri e ci diedero la paglia da met-

tere sul pavimento. Eravamo in 64, avevamo vissuto

quattro giorni in mezzo agli escrementi di tutti. Non c‟è

peggiore sofferenza di quella di un genitore che, oltre

alla propria, vive quella di non potere alleviare la soffe-

renza dei propri figli.

Il 23 maggio arrivammo a Birkenau: c‟erano dei camini,

pensavamo fossero fabbriche. Aprirono i carri, le SS

erano schierate con cani al guinzaglio e bastoni. Non

capivamo le parole, ma i morsi e le bastonate sì. Feci

pochi metri e incontrai i miei fratelli. Mio padre accom-

pagnò il nono malato nella fila degli uomini, io, i miei

fratelli e mio zio andammo alla ricerca di mamma e di

mia sorella. Le raggiungemmo, mamma aveva capito:

piangeva, ci abbracciò tutti e ci diede la benedizione.

“Non vi vedrò più” furono le ultime parole.

Davanti alla file delle donne fecero avanzare il dottor

Morte che, con frustino, vero Caronte, decideva chi do-

veva andare nelle camere a gas e chi nel campo a lavo-

rare come schiave.

Noi fummo portati in una baracca, ci tolsero tutto: scar-

pe, vestiti. Fummo depilati e ci tolsero il nome. Il no-

stro nuovo nome era quel numero che ci veniva asse-

gnato e tatuato sull‟avambraccio sinistro dalle SS, im-

peccabili nella loro divisa. Avremmo dovuto rispondere

a quel numero che veniva letto in tedesco. Il nostro pri-

mo pensiero fu quello di chiedere dove fossero i nostri,

ma ci indicarono il fumo delle ciminiere. Così venni a

sapere che mamma e papà non c‟erano più.

Io fui assegnato al lavoro più duro, quello nel fango.

Non ci davano acqua, ma quelli prima di noi , infilando

una canna nella parete che stavano scavando filtravano

la fanghiglia e così potevamo bere. La sera dovevamo

portare su barelle improvvisate i corpi dei compagni

che non ce l‟avevano fatta. Se qualcuno dimostrava de-

bolezza veniva ucciso. Al ritorno al campo dovevamo

assistere alle punizioni: dalle 25 bastonate che i prigio-

nieri stessi dovevano dare con forza e il punito doveva

contare in tedesco, fino all‟esecuzione con la forca. Guai

se distoglievamo lo sguardo. Finita la punizione torna-

vamo nella baracca con una fetta di pane e della marga-

rina e quello che chiamavano salame. Poi finalmente

potevamo sdraiarci. Ma entravano le SS urlando: dove-

vamo uscire, completamente nudi, correndo e mostrando

un vigore che andava diminuendo. Cominciava una

nuova selezione per lasciare lo spazio ai nuovo arrivati.

La mattina dopo vedevamo quei vuoti, ma la sera erano

già colmati. Non potevamo e non dovevamo più pensar-

ci.

Ad Auschwitz non morirono solo ebrei. Anche gli zin-

gari furono sterminati.

La mia testimonianza avrà un significato più forte nel-

la società civile tanto più riuscirà a produrre riflessio-

ne. Gli esecutori del massacro erano colti, e intelligen-

ti erano persone educate che addormentavano i pro-

pri figli. Ma se erano persone normali perché tanto

odio?

ll giorno della memoria deve servire anche a prendere

esempio da quelli che hanno rischiato al vita.

(Continua da pagina 3)

Il 3 febbraio, presso il cinema teatro “Italia” , da-

vanti a un pubblico di alunni di scuola media e supe-

riore, gli studenti del Liceo classico “ V. Lilla” di

Francavilla Fontana, hanno rappresentato il recital

“ I giovani ricordano la shoah” . La scuola non è

nuova a queste iniziative, già in passato infatti ave-

va realizzato attività sull‟argomento. Durante lo

spettacolo, i ragazzi hanno letto ed interpretato alcu-

ne testimonianze dei sopravvissuti. Fra le altre, com-

movente la lettura della testimonianza del non-

no,morto nei campi di concentramento, da parte di

Antonio Somma. P. Nisi, F.Saracino

Anche il Liceo Classico

ricorda la shoah

Eistein e la moglie

Albert Eistein

era membro

dell’Accademia

dei Lincei,

mandò una let-

tera in cui chie-

deva se poteva

ancora esserne

membro e gli

risposero:

“Abbiamo preso

atto delle vostre

dimissioni”

Speciale shoah

4

Maggio 2010

Page 5: Il giornale della scuola 4

l‟esigenza di approfondire” ha dichiarato la professo-

ressa Loredana Weiss. Il risultato è la ricerca storica

intitolata proprio “C‟è chi nega” realizzata dai ra-

gazzi della terza A dello scorso anno.

Luigi di Cuonzo, responsabile dell‟Archivio della Re-

sistenza e del-

la Memoria di

Barletta è

i n t e r v en u t o

elogiando il

lavoro degli

alunni, soprat-

tutto per la

metodologia

usata, e ha

presentato il

protagonista

della giornata

Piero Terracina.

I l t e s t i m o n e , o g g i

ottantaduenne, con chiarez-

za e lucidità ha condotto i

ragazzi presenti in sala in

un mondo per loro estra-

neo, ma per questo forse

ancora più drammatico.

Un‟esperienza emotiva-

mente coinvolgente per

tutti che, ne siamo sicuri, ha

lasciato una traccia importante in chi lo ha ascoltato.

Da segnalare la mostra fotografica, riproposta anche

quest‟anno nell‟atrio della scuola, che ripercorre le

tappe dell‟ Olocausto. Interessanti le sezioni riguar-

danti l‟Italia (documenti relativi alle leggi razziali,

stampa antisemita e campi di concentramento).

F. Saracino, E. Giumentaro, D.Santoro

(Continua da pagina 1)

RICORDARE LA SHOAH

L a Scuola “S. Francesco”

ha voluto ricordare

l‟olocausto di sei milioni di

ebrei con un progetto “Ricordare e

testimoniare la Shoah”, promosso

lo scorso anno. In quell‟occasione

era stata allestita una mostra foto-

grafica che ripercorreva la trage-

dia vissuta dagli ebrei.

Proprio da questa mostra è nata

l‟esigenza di approfondire

l‟argomento e la terza A ha pro-

dotto una ricerca storica, dal titolo

“C‟è chi nega”, pubblicata nel

giu gno2009 e p resen ta ta

quest‟anno in occasione della ma-

nifestazione che ha visto la testi-

monianza di Piero Terracina.

Il libro inizia con una breve intro-

duzione sull‟antisemitismo ed è

composto da cinque capitoli

corredati ciascuno da una vasta

raccolta di immagini e

fotografie, le stesse che

compaiono nella mo-

stra.

I primi due capitoli

tracciano, attraverso la

cronologia delle leggi

antiebraiche italiane e

tedesche, le tappe della

tragedia vissuta dal

popolo ebraico.

Il capitolo successivo

tratta dei campi di con-

centramento in Italia e

in particolare quelli

della Puglia.

Il quarto capitolo è dedicato alla

stampa antisemitica. Si sottoline-

a l‟atteggiamento pesantemente

discriminatorio evidente negli

articoli e nelle vignette satiriche

pubblicate su alcuni giornali. Fra

questi, la famosa rivista “La

difesa della razza” .

Nell‟ultimo capitolo ci sono le

testimonianze dei sopravvissuti

tra i quali Elisa Springer (1918-

2004), Shlomo Venezia, Liliana

Segre. Molto interessante e

“raccapricciante” è la testimonian-

za di Rudolf Hoss, comandante

del campo di Auschwit, il quale si

sente sollevato quando trova il

metodo per eliminare in massa gli

ebrei.

Il volume presenta una corposa

appendice di settanta pagine in cui

è riportato il testo integrale delle

leggi razziali tedesche e italiane e

un ricca sitografia e bibliografia.

Lavoro molto impegnativo, ha

visto la partecipazione di tutti gli

alunni della terza A.

M. Carucci, I.Paiano

C’è chi nega

Presentata la ricerca storica sulla shoah realizzata dalla terza A

Speciale shoah

5

Maggio 2010

Alcuni degli alunni autori della ricerca storica

Page 6: Il giornale della scuola 4

cultura

L‟autore esorta i ragazzi a non trascurare i libri

LEGGERE FA CRESCERE LA MENTE La scuola “San Francesco” incontra Vito Costantini

I l giorno 5 marzo, la

scuola “San France-

sco d‟Assisi” ha ac-

colto Vito Costantini,

l‟autore del libro e del

musical “L‟altro Pinoc-

chio”. La manifestazione

rientra nel progetto

“Continuità”, che trova

coinvolte le prime medie e

le quinte elementari di tut-

ta Francavilla.

Con l‟autore era presente

anche Eugenio Coppola, l‟attore

che ha interpretato il ruolo Pi-

nocchio.

Vito Costantini ha raccontato che

l‟editore Felice Poggi aveva pen-

sato di pubblicare “Il giornale dei

bambini” e, per l‟occasione, ave-

va chiesto a Carlo Lorenzini di

scrivere una storia per ragazzi che

avesse una morale. Così era nata

la storia di Pinocchio di Collodi,

pseudonimo dello stesso Lorenzi-

ni.

Le vicende del famoso burattino

sono note, ma forse non tutti san-

no che il suo autore aveva con-

cluso la storia con la sua morte,

per opera del gatto e della volpe.

La morale era quella che un mo-

nello viene sempre punito. I pic-

coli lettori, dispiaciuti per la tra-

gica conclusione del racconto,

inviarono delle lettere a Collodi

pregandolo di continuare la sto-

ria. Collodi inventò allora

l‟unico personaggio femminile, la

Fata Turchina, che salverà Pi-

nocchio.

Nel 1997 i giornali diedero la

notizia del ritrovamento di alcuni

fogli manoscritti firmati da Collo-

di, in cui Pinocchio si risveglia

da un sogno, ancora nelle vesti di

burattino. La storia dunque dove-

va continuare, ma la morte ave-

va colto l‟autore pochi giorni

dopo e non gli fu possibile ter-

minarla.

Da qui comincia il libro scritto

da Vito Costantini che ha inven-

tato le nuove avventure del burat-

tino, questa volta impegnato nel

salvataggio della fata.

L‟autore interagisce poi coi ra-

gazzi, coinvolgendoli anche nella

recitazione e nel canto di alcuni

passi del musical. Conclude

l‟incontro lanciando una sorta di

monito per i giovani:

“E’ opportuno leggere sempre,

perché leggere un bel libro fa

crescere e allena la mente”

C. Barbaro S. Distante

Libri:

noi consigliamo...

Il libro “Gli elefanti hanno

sete”, scritto da Mariella

Ottino e Silvio Conte, si è

rivelato molto interessante e

ha suscitato in me straordi-

narie emozioni .

Gli autori, attraverso la storia

di Leo e Ahmed, invitano a

riflettere sui problemi che

affliggono il mondo contem-

poraneo. Apparentemente i

due sono diversi: uno è ra-

gazzino bianco, di ricca

famiglia europea, l‟altro è

un ragazzo di colore, da

sempre vissuto in una tribù.

Una cosa però li lega:

l‟amicizia.

Insieme ad un elefante af-

fronteranno vari ostacoli

per raggiungere uno scopo:

smascherare un‟ organizza-

zione criminale internaziona-

le, dedita alla tratta dei bam-

bini.

Intorno ai protagonisti si

muove un mondo pieno di

sentimenti contraddittori: il

cinismo, l‟amore e la solida-

rietà.

Ce la faranno i nostri amici a

salvare i ragazzi dalla schia-

vitù?

Sonia Distante

M.Ottino S.Conte

Gli elefanti hanno sete

Bruno Mondadori

avventura

6 Maggio 2010

Eugenio Coppola e Vito Costantini

Page 7: Il giornale della scuola 4

Gli alunni intervistano Costantini

Scrivere è una passione

Sappiamo che lei ha scritto il libro “L’altro Pinocchio” dopo

il ritrovamento di nuove pagine di Collodi, ma noi vorrem-

mo sapere questo: perché le è venuto il desiderio di continua-

re la storia del burattino? E non ha avuto paura degli inevi-

tabili confronti?

In verità i fogli ritrovati non sono scritti con la grafia di Collodi,

ma si presume che siano comunque suoi. Era un‟occasione unica. Credere che

fossero di Collodi, mi ha creato una forte suggestione e mi ha invogliato a pro-

seguire le avventure di Pinocchio. Non ho avuto paura dei confronti perché la

passione per la scrittura è più forte di ogni cosa.

Perché ha deciso di fare questo spettacolo?

Nel 2003 i Pooh avevano fatto le musiche per Il Pinocchio tradizionale, affasci-

nato da questo loro lavoro, ho pensato di realizzarlo anch‟io con il mio Pinoc-

chio. Non è stato facile trovare attori che sapessero anche cantare. Eugenio

Coppola aveva solo recitato a scuola, ha cominciato a studiare canto e recitazio-

ne e oggi è un professionista

Sono passati più di cento anni tra il Pinocchio di Collodi e il suo, non teme-

va di avere scarso successo, visto che i ragazzi di oggi leggono poco, e se

leggono, preferiscono i fumetti?

C‟è sempre questo pericolo, ma non dobbiamo arrenderci. Solo il leggere dà

ricchezza, solo il sapere apre la mente

Pensa che il messaggio contenuto in Pinocchio, quello di Collodi e il suo,

cioè i valori dell’amicizia, della lealtà e dell’impegno, siano ancora attuali

per i giovani di oggi?

Non posso che rispondere di sì. Noi dobbiamo lottare per i valori veri, per quei

valori che ci fanno crescere. Tutto il musical è impostato sull‟importanza della

cultura. Lucignolo torna ragazzo studiando.

Noi non abbiamo potuto leggere il suo libro, lo abbiamo però sfogliato, ab-

biamo visto i titoli dei capitoli e ci è sembrato un po’ diverso dal musical

che abbiamo visto. Se è così, quali sono le differenze e perché le ha fatte?

Ci sono delle differenze perché il musical è una rappresentazione allegra. Inol-

tre l‟ambientazione, e i nuovi personaggi sono stati introdotti per essere più

vicino al mondo dei giovani.

Come mai nel musical non compaiono più le figure di Geppetto, del Gatto

e della Volpe?

Io non volevo ripetere la storia, e li ho tralasciati per introdurre nuovi personag-

gi.

Quanto tempo avete impiegato a preparare lo spettacolo?

Sei mesi, considerate le prove, le scenografie, la registrazione delle canzoni e la

preparazione dei costumi.

(A Eugenio Coppola) Come ti sei trovato a fare la parte di Pinocchio?

Rispondere “bene” è troppo scontato. Quando si è attori, bisogna innamorarsi di

qualsiasi personaggio. L‟attore deve avere la capacità di entrare nel personaggio

Quali sono le caratteristiche che hanno portato alla scelta di Eugenio Cop-

pola per il ruolo di protagonista?

Quando ho scritto questa parte, immaginavo un Pinocchio adolescente con una

certa dolcezza, Eugenio sapeva cantare e aveva una voce dolce.

Perché la storia è stata rappresentata con un musical e non con un film?

Noi abbiamo pensato di fare un video a porte chiuse, e c‟è anche la proposta di

fare un film, ma occorrono i finanziamenti.

Qual è la canzone più difficile da interpretare?

“A casa” per la tonalità molto alta.

cultura

T.V.U.K.D.B. è il libro

d‟esordio della giovanissima

15enne Valentina F. E’la sua

storia, il suo periodo adolescen-

ziale e le esperienze che vive

con la sua migliore amica Mar-

ta. Insieme, tra piercing, ma-

schere per il viso, reggiseni

provocanti e feste alla moda,

tentano di far colpo sui ragazzi

più grandi. Valentina cerca il

vero amore e, dopo tante delu-

sioni, arriva Marco, il fratello di

Marta, che si rivela quello giu-

sto.

In T.V.U.K.D.B. ritroviamo

sentimenti così forti e vicini a

noi, da farci sentire parte della

storia. Il rapporto di amicizia

fra Valentina e Marta è raro al

giorno d‟oggi, ma quando c‟è,

riesce ad alleggerire la vita

d‟adolescente.

Un libro scorrevole e simpatico,

con colpi di scena e sensazioni

bellissime che riescono a tenere

con il fiato sospeso e a stampa-

re sulle labbra un caldo sorriso.

Alessandra Altavilla

Valentina F.

TVUKDB

Ti voglio un kasino di bene Fanucci editore

INTERVISTA

7 Maggio 2010

Page 8: Il giornale della scuola 4

Libri:

noi consigliamo...

D itemi voi se non vi è

mai capitato di man-

tenere un segreto.

Questo capita anche a

Mary, Dickon e Colin, i

tre ragazzi protagonisti

del libro “Il giardino se-

greto “di Frances Ho-

dgson Burnett.

Mary è una ragazzina ma-

gra e bruttina, va a vivere

in una villa nella brughie-

ra, dove conosce Colin e

avrà una serie di avventu-

re. Insieme a Dickon

scoprono il giardino se-

greto di cui nessuno deve

sapere l‟esistenza. Ma i

ragazzi riusciranno a man-

tenere il segreto?

I ragazzi crescono e sia

Mary che Colin scoprono

quanto sia bello vivere e

divertirsi.

Un libro emozionante: le

ambientazioni particola-

reggiate vi faranno senti-

re come un protagonista

della storia.

Sabrina Gargaro

cultura

Un magico viaggio nella

civiltà medievale

Q uest‟anno le classi

prime hanno aderito

al progetto “Un magi-

co viaggio nella civiltà Me-

dioevo” realizzato in colla-

borazione con il professor

Ennio Suma, responsabile

della compagnia d‟arme di

Oria “Milites Friderici II”.

Durante l‟anno scolastico

sono avvenuti alcuni incon-

tri con il professor Suma

che ha illustrato, in qualità di e-

sperto, l‟importanza storica

dell‟arazzo di Bayeux. Il docu-

mento iconografico, una tela rica-

mata, lunga circa settanta metri,

narra le vicende che hanno portato

il duca di Normandia, Guglielmo,

a l l a c o n q u i s t a

dell‟Inghilterra nella famo-

sa battaglia di Hastings.

Inoltre con l‟aiuto di alcu-

ni “milites” ha spiegato le

differenze tra le armi nor-

manne e quelle sassoni, ha

mostrato la vestizione del

cavaliere e infine la tecni-

ca per realizzare le cotte di

maglia. Sempre sotto la

guida di un‟esperta, i ra-

gazzi hanno riprodotto

alcuni pezzi dell‟arazzo con la

tecnica del ricamo.

Gli alunni sono stati coinvolti di-

rettamente e ciò ha suscitato gran-

de entusiasmo. Un ragazzo ha pro-

vato l‟emozione di essere vestito

da cavaliere e altri hanno costruito

con le loro mani alcuni pezzi di

cotta di maglia.

I docenti inoltre hanno organizza-

to, ciascuno all‟interno della pro-

pria classe, un laboratorio storico

di approfondimento. Ne sono sca-

turiti prodotti diversi: una rivista

storica contenente saggi sulla vita

quotidiana e mentalità del medioe-

vo, un ricettario che riporta le più

famose pietanze dell‟epoca, opu-

scoli vari su argomenti di storia

medievale, un fumetto sulla vita di

Federico II, riproduzioni dipinte

dell‟ arazzo, creazione di vetrate

medievali e realizzazioni artisti-

che di castelli.

Il progetto si concluderà con una

F.H. Burnett

Il giardino segreto Fabbri editore

avventura

8 Maggio 2010

Alcuni momenti del laboratorio storico

Page 9: Il giornale della scuola 4

cultura

giornata interamente dedicata al medio-

evo. Verrà allestito nel cortile della

scuola un vero e proprio accampamen-

to, con simulazioni di combattimenti,

giochi e animazioni, a cura della compa-

gnia d‟ arme di Oria. Inoltre i ragazzi,

rigorosamente in abiti medievali, pre-

senteranno una mostra di tutti i lavori

prodotti e ricostruiranno un banchetto

medievale con piatti dell‟epoca, ed ese-

guiranno musiche e danze.

Nella stessa giornata verrà rappresenta-

to il lavoro teatrale “Un viaggio nel Me-

dioevo”, con la regia di Gino Cesaria,

recitato dagli alunni impegnati nel Pon

Teatro. G.Altavilla, S.Gargaro

IL CALENDARIO MEDIEVALE

S abato, 19 dicembre,

nell‟auditorium della

nostra scuola, è stato presen-

tato al pubblico un calenda-

r io che r ip rodu ce

l‟almanacco medievale del

duca de Berry del secolo

XV. Tale iniziativa rientra

nel più vasto progetto “Un

magico viaggio nella civiltà

medievale”ed è stato curato

dalla prima H.

“Per ogni mese, sotto una

lunetta dedicata ai segni zo-

diacali, sono illustrati im-

mensi e luminosi paesaggi in

cui le figure nobiliari si oc-

cupano di svaghi cortesi e i

contadini eseguono le attività

agricole stagionali-

Le miniature dei mesi pos-

siedono una incredibile fre-

schezza narrativa e costitui-

scono uno straordinario do-

cumento per comprendere la

vita materiale, il costume, la

società, gli orientamenti del

gusto dell‟epoca”. Così si

legge nella presentazione del

calendario da tavola, distri-

buito ai presenti

Durante la manifestazione è

intervenuto il prof. Rosario

Iurlaro, che ha illustrato il

significato del tempo nel

medioevo.

L’ARAZZO DI BAYEUX REALIZZATO DAGLI ALUNNI Gli alunni della prima A hanno dipinto alcune scene della famosa tela che racconta la battaglia di Hasting

9 Maggio 2010

Page 10: Il giornale della scuola 4

letterarie (laboratorio storico-

geografico, laboratorio lingui-

stico, potenziamento di italiano

ecc.)un modo diverso per ac-

quisire conoscenze e compe-

tenze.

Una difficoltà nasce anche dal

fatto che il ministro ha stabili-

to una sola ora di approfondi-

mento di italiano. Per questio-

ni tecniche si è giunti al para-

dosso di avere due insegnanti

di lettere in ogni classe: uno

per l‟ italiano, la storia e la

geografia curriculari e un altro

per la sola ora di approfondi-

mento. Una frammentazione

poco proficua.

Noi non condividiamo tali no-

vità, ma abbiamo voluto effet-

tuare un sondaggio tra i nostri

compagni di seconda e terza

per verificare le loro opinioni.

Dai dati raccolti, e ce lo aspet-

tavamo, è emerso che il 66%

dei ragazzi si è dichiarato fa-

vorevole all'eliminazione di

queste ore.

La motivazione? Perché si esce

da scuola prima. Le ore ag-

giuntive costringevano infatti

a rimanere a scuola fino le

14.00 per tre giorni la settima-

na.

Solo una minoranza dunque, ha

capito la gravità del taglio che

mortifica il desiderio di ap-

prendimento dei ragazzi e li ha

anche privati di risorse impor-

tanti per il futuro: non si parla

forse da tempo della necessità

di conoscere l‟informatica?

Va anche detto però che i ra-

gazzi, almeno quelli che si so-

no espressi in modo sfavorevo-

le rispetto alla eliminazione

delle ore aggiuntive, sono di-

spiaciuti non solo perché non

possono più andare in aula

multimediale, ma anche perché

non possono più affrontare te-

matiche interessanti e svolge-

re attività altrimenti impossibili

nel solo orario scolastico. Un

esempio: la ricerca storica di

cui si parla anche in questo

numero.

Questa è una delle poche volte

che una riforma della scuola,

dettata da motivi economici, va

a braccetto con le esigenze op-

portunistiche dei ragazzi.

È ancora tutto da verificare

quale vantaggio ne avrà il livel-

lo culturale degli studenti ita-

liani. Rimane comunque un

dubbio: i cambiamenti della

scuola sono sempre un bene?

P. Nisi, N.Nocente,

F.Saracino, F.Milone

(Continua da pagina 1)

G li adulti si chiedono per-

ché andiamo in giro con i

pantaloni a vita bassa, i

capelli e i cappucci tirati sugli oc-

chi, le minigonne e il trucco pesan-

te. Perché siamo sempre in compa-

gnia del cellulare, del computer o

dei videogame. Perché a quattordi-

ci anni iniziamo a fumare, a com-

portarci da grandi.

Forse, dicono, è colpa dei reality

show che ci riempiono il cervello

di falsità, frivolezze. Della pubbli-

cità che ci dà esempi di vita finti e

superficiali. Ormai parliamo con un

linguaggio “smozzicato”, privo di

senso. Attraverso i videogame pro-

viamo emozioni false che ci con-

sumano dentro. Le conseguenze?

Traumi adolescenziali, stupri, scomparse improvvi-

se, consumo di droghe e alcool. Il risultato? Una

gioventù sprecata.

Ma sarà vero? Essere perennemente connessi ad

internet è davvero un male per noi giovani? Gli

adulti ci vedono strani, ottusi e con

comportamenti insensati, ma non è

così. I cappucci tirati sugli occhi so-

no segno di fragilità. Con essi si cer-

ca di nascondere il dolore o il disa-

gio di una vita vuota o di una cresci-

ta difficile. Il web per noi adolescen-

ti è un modo, forse l‟unico, per so-

cializzare, a dispetto del giudizio dei

grandi. Le ragazze che circolano con

vistosi trucchi, in verità non fanno

altro che mascherarsi. Troppo insi-

cure, nascondono la loro identità.

Le discussioni tra giovani e adulti

sono frequenti, piene di urla. Noi

ragazzi diciamo con schiettezza

quello che pensiamo e ciò infastidi-

sce i grandi. Non si riesce mai ad

avere una reciproca comprensione, i

due mondi non riescono mai a conciliarsi.

Mi chiedo: qual è il modo di farci comprendere dai

nostri genitori e dagli adulti?

Alessandra Altavilla

Una gioventù sprecata? Una adolescente cerca di darsi delle risposte

Costume e Società

10 Maggio 2010

Page 11: Il giornale della scuola 4

M artedì 19

g e n n a i o ,

p r e s s o

l‟auditorium della scuo-

la San Francesco di

Francavilla Fontana, si

è tenuto un‟incontro sul

bullismo con l‟arma dei

carabinieri rappresenta-

ta dal maresciallo Muz-

zonigro, vice capitano

della stazione di Fran-

cavilla Fontana ed un

suo collega.

Il preside, Prof. Tizia-

no Fattizzo ha richiamato

all‟attenzione del pubblico

anche il progetto “I valori

scendono in campo” che si sta

svolgendo nella scuola. Esem-

pio di stretta collaborazione tra

la scuola e le forze dell‟ordine.

Visionato un filmato riguar-

dante l‟arma, ha preso la paro-

la il maresciallo Muzzonigro

che ha relazionato sul bulli-

smo, tema dell‟incontro.

L‟ufficiale ha spiegato che si

tratta di un fenomeno preoccu-

pante, purtroppo diffuso negli

a m b i e n t i

scolast ici

di tutti gli

ordini e

comunque

nei luoghi

di ritrovo

degli ado-

lescenti in

genere. Ha

poi illustra-

to quali

sono i

comporta-

menti anti-

sociali che

assume e identifica il

bullo e ne ha fatto un

identikit generale: un

ragazzo prepotente che

deride, ingiuria, umilia,

picchia l‟indifeso.

Ha mostrato un secon-

do filmato che illustra-

va anche gli aspetti

psicologici del bulli-

smo. Si ferisce un de-

bole non solo fisica-

mente, ma soprattutto

moralmente.

Va detto che la nostra

scuola è stata sempre sensibi-

le al problema, si ricordi

l‟indagine sugli atti di vandali-

smo e bullismo nelle scuole

francavillesi, effettuato due

anni fa dagli alunni del corso

A. Ne era emerso un quadro

molto preoccupante che aveva

sollecitato ulteriori riflessioni e

approfondimenti anche nei

media (Speciale Trcb)

“Bisogna sensibilizzare i gio-

vani, alla cultura della legalità

e ai valori della lealtà e

dell’altruismo” hanno quindi

concluso i due ufficiali

dell‟Arma e hanno invitato i

giovani a parlarne perché il

silenzio è una forma di compli-

cità.

F. Milone, P.Nisi, N.Nocente,

F. Saracino

Costume e Società

PROGETTO LEGALITA’

Conferenza sul bullismo: fenomeno preoccupante

Qui accanto uno dei manifesti contro il

bullismo realizzato dagli alunni del corso

A nell’anno scolastico 2007/2008.

In quell’occasione venne fatto un sondag-

gio su 1039 ragazzi di scuola elementare,

media e superiore dal quale era emerso

l’alto tasso di bullismo e vandalismo prati-

cato e subito dagli alunni francavillesi.

11 Maggio 2010

Page 12: Il giornale della scuola 4

V enerdì 23 aprile 2010, presso la città di

Torre Mileto in provincia di Foggia,

l‟A.N.A.P.I.E.( Associazione Naziona-

le Amici Parchi Italiani ed Europei) ha tenuto

l‟ottava edizione della Festa Internazionale

della Scuola, durante la quale sono stati pre-

miati video e giornali scolastici.

Fra i presenti : il Presidente dell‟A.N.A.P.I.E.

Matteo Gioiosa, il sindaco della città di San

Nicandro, alcuni esponenti della Lega Am-

biente e la dottoressa Caterina Spezzano, fun-

zionario del MIUR, che ha avuto parole di elo-

gio verso la nostra regione. Ha dichiarato in-

fatti che “ la Puglia non è periferia, è una del-

le regioni che in ogni attività proposta a livello

ministeriale raggiunge sempre le migliori quo-

tazioni.”

Il tema della giornata è stato l‟ambiente di cui

si è parlato moltissimo. Il nostro territorio, i

nostri mari ogni giorno diventano più inqui-

nati e dunque è importante preservali anche

attraverso l‟informazione che se ne può dare ai

ragazzi a scuola. Il rappresentante dell‟Ufficio

Scolastico provinciale di Foggia, dottor De

Cato ha sottolineato a questo proposito il fat-

to che alcuni giornali hanno dedicato molto

spazio proprio all‟argomento ecologia.

Inoltre ha precisato che la premiazione dei

giornali ha tenuto conto non solo della qualità

di fattura grafica, ma anche del processo didat-

tico che li ha generati: alcuni giornali, grafi-

camente, hanno raggiunto livelli quasi profes-

sionali, mentre altri sono stati realizzati con

mezzi più modesti.

Tra i premiati, giornali di scuole di tutta Italia

(Napoli, Monza, Chieti) e anche stranieri

(Portogallo , Turchia,Romania). Fra questi, “IL

Nostro Giornale”, testata pubblicata dalla no-

stra scuola.

A ritirate il premio, le professoresse Fiorella

Polito e Loredana Weiss che hanno curato il

giornale e parte della redazione dello scorso

anno: Grazia Distante, ex alunna della terza A,

ora alunna del liceo scientifico “Ribezzo” di

Francavilla, Nicola Nocente, Pasquale Nisi,

Francecso Milone, Francesco Saracino della

terza A di qust‟anno, Alessandra Altavilla, Sa-

brina Simeone e Fabiana Bonfrate dell‟attuale

terza D, Cristina Carenza, Marinunzia Carucci,

Valeria De Santis, Vanessa Mascia e Ilaria

Paiano della seconda A.

Alessandra Altavilla

ABBIAMO VINTO! La testata “Il Nostro Giornale” si aggiudica un primo premio

all’Ottavo Festival Internazionale della Scuola

La prof.ssa Loredana Weiss, referente del progetto gior-

nalismo, mentre ritira il premio

La redazione de “Il Nostro Giornale”

Attualità 12 Maggio 2010

Page 13: Il giornale della scuola 4

Attualità

D omenica 10 gen-

naio, alle ore

18.00 è avvenuta

la premiazione del primo

concor so l e t t e r ar io

“Natale è…” promosso

dal centro artistico cul-

turale “La Sfera”, aperto

agli alunni delle due

scuole medie di Franca-

villa.

Il responsabile, professor

Giuseppe Marinosci , ha salu-

tato gli intervenuti e ringraziato

i dirigenti per la loro disponibili-

tà. La professoressa Maria Cor-

vino Forleo, presidente del-

la commissione giudicatrice

ha incoraggiato i ragazzi

che hanno avuto il corag-

gio di esprimere le proprie

emozioni. “Abbiano letto i

vostri testi con rispetto” ha

aggiunto “ abbiamo scelto

di declamare quelli più

significativi. Ne esce un

messaggio: Natale, promes-

sa di rinascita”

I primi classificati sono

tutti della nostra scuola:

Davide Petronelli ( prima H),

che si è distinto per un componi-

mento spiritoso e originale, Ce-

leste Lonoce e Miriana Candita

(seconda H), Chiara Rubino

( Terza H).Da segnalare un se-

condo posto di Antony Parisi

della prima A.

Hanno concluso la serata i col-

laboratori delle due scuole, pre-

senti in sostituzione dei rispetti-

vi dirigenti, che hanno entram-

be ringraziato il centro culturale

per l‟occasione di crescita of-

ferta ai ragazzi.

Mascia Vanessa

PREMIATI ANCHE NEL CONCORSO DI POESIE La scuola si aggiudica i primi posti nel concorso indetto dal centro artistico “La Sfera”

Giuseppe Marinosci, responsabile del

centro “La Sfera”

Con il racconto “La città dei sogni” si aggiudica il premio per le scuole medie inferiori

ALESSANDRA SUL PODIO Una nostra redattrice vince il concorso letterario “Raccontaci la tua città in trenta righe”

S abato 22 maggio, presso la sede di Quarto

Canale Radio, nel corso nel programma

“Caffè sospeso”, è avventa la premiazione del

concorso letterario “Raccontaci la tua città in 30

righe”. Per la sezione scuole medie inferiori A-

lessandra Altavilla ha vinto con il racconto “La

città dei sogni”. La nostra compagna, alla quale

sono stati consegnato un buono d‟acquisto libri

del valore di 150 euro e una targa, ha dichiarato:

“Per me è stata una soddisfazione e un’ emozio-

ne unica vincere questo bellissimo

concorso. Era basato su un tema così vicino a

noi che era impossibile non provarci...

Ma stamattina ho dimenticato, purtroppo, di rin-

graziare i miei genitori per essermi sempre così

vicini, i miei professori che mi stanno seguendo

in un modo

ammirevole, e

le mie miglio-

ri amiche

sempre dispo-

ste a sentire

ciò che ho da

dire e a leg-

gere ciò che

ho scritto”

Foto, “Il Brindisino online”

I nostri poeti

13 Maggio 2010

Page 14: Il giornale della scuola 4

Spettacoli

T ratto dall‟omonimo

libro di Vito Costan-

tini, il musical affonda le

sue radici in una storia

affascinante che vede

protagonista un notissi-

mo personaggio delle

f i a b e : P i n o c c h i o .

Il tutto è ambientato in

un mondo dove convivo-

no personaggi reali e fiabeschi. Antiche conoscen-

ze, come Lucignolo, ancora vivo ma prigioniero del

re Sapiente, e nuovi personaggi, come i ragazzi del

mondo reale, impegnati a dar vita a uno spettacolo

il cui protagonista è proprio Pinocchio.

Il burattino, proiettato nel mondo della realtà, dove

conosce tra gli altri Elisa, ritornerà con lei nel mon-

do della fantasia. Lì rincontrerà vecchi amici e

affronterà varie prove per salvare la fata Turchina

dalla morte.

L‟intero spettacolo ha una morale: nella vita oc-

corrono impegno nello studio e sentimenti. Attra-

verso il primo si diventa liberi perché si conquista-

no gli strumenti per comprendere la vita, attraver-

so i secondi si ritrovano le persone care.

Belle e coinvolgenti le musiche. Ottima

l‟interpretazione di Eugenio Coppola, Pinocchio, e

degli altri giovani attori.

Sonia Distante

Filippo, Antonio e Enzo: tre normalissimi signori che condu-

cono una vita semplice e comune. Che cosa hanno a che fare

queste tre persone con i problemi dei giovani adolescenti tra-

sportati dalla “magia” dell‟alcool?

Con uno spettacolo ironico e a volte irriverente, raccontano ai

ragazzi i pericoli di una sbronza, di una sfrenata serata in di-

scoteca a base di cocktail, di una prolungata dipendenza

dall‟alcool. Inscenata una finta trasmissione radiofonica, i tre

attori parlano con i ragazzi, fanno domande, creano situazioni

esilaranti.

Un modo insolito, semplice, divertente e coinvolgente per

aiutare a comprendere come i disagi familiari, sentimentali e

lavorativi conducano spesso all‟alcolismo, ma finiscano per

diventare a loro volta conseguenze, in un drammatico circolo

vizioso.

Alessandra Altavilla

TEATRO IL MUSICAL “L’ALTRO PINOCCHIO”

Giovani Spiriti LA PULCE

Giovani Spiriti - spettacolo di prevenzione

all'abuso di alcool tra i giovani

di e con Filippo Arcelloni, Antonio Russo, Enzo

Valeri Peruta

Musical di Vito Costantini

Regia di Gino Cesaria

Musiche di: Antonio Furioso, Salvatore Spinelli, Danilo Leo ed Enrico Cervellera

14 Maggio 2010

Page 15: Il giornale della scuola 4

Spettacoli

D ue eroi, un uomo e una donna, si risvegliano in un

cimitero.

Lui cerca di assomigliare al tipico eroe errante, lei è dispo-

sta ad interpretare qualsiasi ruolo, da sirena a principessa, o

persino cavaliere per incontrare un vero eroe.

I due personaggi rappresentano l‟eterna ricerca del mito,

spesso fasullo.

Lo spettacolo, un po‟ difficile per un pubblico di ragazzi di

13 anni, è stato comunque gradevole per la bravura degli

attori che da soli hanno retto la scena.

C hi non si è mai affezionato a un cane? Gli

animali sono come delle persone a cui voler

bene, che ti tengono compagnia e ti aiutano nei

momenti difficili.

Il film Hachiko parla proprio di un cane e del suo

padrone. Il padrone muore e il cane, fedele, si

reca ogni giorno alla stazione dove lo accompa-

gnava quando era ancora in vita. Lo aspetta per

nove anni dopo di che muore.

Il film è un messaggio di amore e fedeltà.

La vicenda si rifà a un fatto veramente accaduto:

un cane giapponese ha aspettato il suo padrone

nei pressi della stazione, dove, in ricordo del suo

amore e della sua fedeltà, è stata eretta una statua.

Sabrina Gargaro

Q uanti di noi attraverso frasi,

aneddoti, fatti raccontati dai

grandi, hanno costruito la propria

“Baaria”? Proprio da “li cunti de li

cunti” il regista Giuseppe Tornatore

ha realizzato il film “Baaria”.

E’ la storia di una famiglia sicilia-

na, che vive e affronta, attraverso

tre generazioni, le vicissitudini sto-

riche, politiche ed economiche del Paese. Assiste, talvolta

subendo, talvolta lottando, alle trasformazioni del periodo

che va dagli anni „30‟ agli anni „80‟. La corsa contro il

tempo del bimbo che apre e chiude il film, simboleggia il

passaggio di testimone da una generazione all‟altra.

Indimenticabili le scene in cui Peppino, da vecchio, sale

sulla montagna e riesce per la prima volta con un solo sas-

so a colpire i tre massi oppure quando”, ancora bambino,

al risveglio da un “lungo sonno, si ritrova in un mondo

moderno completamente trasformato. Tornatore qui fa

trapelare la sua denuncia contro quella speculazione edili-

zia che tutto travolge in nome in di un presunto progresso.

Il film è pervaso da credenze superstiziose, tipiche di un

mondo rurale meridionale, ma proprio per questo anche

suggestive: le uova rotte e i serpenti neri che simboleggia-

no un presagio di morte.

Un film da vedere assolutamente.

F.Milone, P.Nisi, N.Nocente, F. Saracino

La Luna nel Pozzo

Eroi in fumo Regia Robert McNeer

Con Annalisa Legato e Mirco Trevisan

Testi scenografia e costumi Annalisa Legato, Ro-

bert McNeer, Mirco Trevisan

CINEMA

BAARIA

Regia e sceneggiatura di

Giuseppe Tornatore

drammatico

15 Maggio 2010

HACHIKO

Regia

Lasse Hallström

Con

Richiard Gere

drammatico

Page 16: Il giornale della scuola 4

Sport

Progetto legalità: le squadre della “San Francesco”

ospitate nel torneo Giovani speranze

Vince la guardia di finanza

S abato 22

M a g g i o ,

presso lo

stadio comunale

“Giovanni Paolo

II” di Francavil-

la fontana, si è

concluso il pro-

getto legalità “I

valori scendono

in campo”. Le

squadre della

“San France-

sco”, allenate da

Alessandro Fab-

bricatore e Mau-

ro Natale, rap-

presentanti ri-

spet t ivamente

dei carabinieri e

della guardia di

finanza, si sono

sfidate in un

derby simbolico, concluso con la vittoria delle

fiamme gialle.

Simpatica la partecipazione delle ragazze pon-

pon e grande il tifo dagli spalti da parte di

ragazzi e genitori.

L’incontro era previsto nel programma del

progetto organizzato dalla Fidapa, ma ha avu-

to una cornice ancora più prestigiosa perché è

stato accolto nel torneo “Giovani speranze”.

La società A.S.D. Francavilla calcio che ha

organizzato il Trofeo “Città di Francavilla

Fontana”, convinta che “lo sportivo deve te-

nere atteggiamenti e comportamenti improntati

alla cultura del rispetto, del confronto, della

socializzazione, della integrazione, della soli-

darietà”, ha ritenuto importante “allacciarsi”

ad un progetto che ha avuto come fine proprio

il rispetto delle regole.

Il risultato infatti, anche se ha dato inevitabile

soddisfazione al team allenato da Mauro Nata-

le, non è tanto la vittoria di una squadra per-

ché più forte, quanto l‟aver compreso quanto

siano importanti nella vita il rispetto degli altri,

delle regole e di se stessi.

Scopo raggiunto dunque: divertimento sano

per i ragazzi, soddisfazione per la presidentes-

sa della Fidapa, Tina Federici e per le inse-

gnanti che hanno seguito le fasi del progetto.

Da non trascurare il legame affettivo che si è

instaurato tra allenatori e “calciatori” F.Milone, N.Nocente, F.Saracino

16

Maggio 2010

Page 17: Il giornale della scuola 4

scorso anno e aveva coinvolto

alcune scuole elementari di

Brindisi. Quest‟anno vi ha ade-

rito anche la “San France-

sco”perché ha r i t enu to

l‟iniziativa innovativa in quanto

prevede la diretta collaborazio-

ne tra forze dell‟ordine e scuo-

la.

Il preside Tiziano Fattizzo ha

così motivato la sua adesione a

questo progetto: crescere attra-

verso lo sport, fare

in modo che i ragaz-

zi, attraverso il cal-

c i o r i c e v a n o

un’educazione glo-

bale alla vita.

La professoressa

Nardelli e la profes-

soressa Garganese

hanno specificato

che le regole del progetto saran-

no ferree: solo con un compor-

tamento corretto e un profitto

soddisfacente, gli alunni po-

tranno entrare a far parte

delle due squadre di calcio e

soprattutto rimanerci. Gli

allenatori, uno appartenente

ai carabinieri e l‟altro alla

guardia di finanza, saranno

infatti in stretto contatto con

i docenti per monitorare il

comportamento e il rendi-

mento in classe.

L‟allenamento si svolgerà una

volta alla settimana e alla fine

dell‟anno scolastico si disputerà

una partita conclusiva fra le due

squadre al campo sportivo di

Francavilla Fontana.

Non è esclusa la presenza di un

calciatore di serie A

Gioco e rispetto delle regole

dunque e... che vinca il miglio-

re! M.Carucci, I.Paiano

(Continua da pagina 1)

Sport

Che cosa vi ha spinti ad aderire a questo progetto?

Ci ha entusiasmato la possibilità di vivere un‟esperienza

insieme ai ragazzi. Stare a contatto con loro significa

capirli e aiutarli a crescere bene, secondo regole.

Sono passate alcune settimane da quando avete ini-

ziato gli allenamenti siete contenti di averlo fatto?

Contentissimi. Non abbiamo alcun rimpianto perché sta

andando tutto come lo avevamo immaginato.

Siete entrati in sintonia con i ragazzi o ci sono con-

trasti?

All‟inizio abbiamo chiarito le nostre posizioni e i nostri

ruoli, poi è stato tutto più facile. Si è instaurato coi ra-

gazzi un rapporto di amicizia, stima, quasi affetto e

soprattutto di fiducia.

Avete riscontrato un miglioramento nel comporta-

mento dei ragazzi anche di quelli più difficili?

Per noi sì, i ragazzi hanno rispettato le regole quando si

allenavano con noi. Però avremmo voluto avere più

tempo per poter seguire da vicino i ragazzi anche

nell‟andamento anche scolastico. Sta a voi giudicare se

anche in ambito scolastico ci sono stati miglioramenti.

Questioni organizzative non ci hanno permesso di avere

scambi continui con la scuola.

Ritenete quindi che il progetto abbia avuto una vali-

dità educativa come era nell’intenzione?

Certamente sì e pensiamo che sia un‟esperienza da ri-

proporre.

I VALORI SCENDONO IN CAMPO

di Vanessa Mascia

Gli allenatori delle due squadre di calcio :

Alessandro Fabbricatore e Natale Mauro

INTERVISTA

I due mister esprimono soddisfazione per l’iniziativa

Gli allenatori: esperienza positiva

17 Maggio 2010

Page 18: Il giornale della scuola 4

M olto sfortunata quest‟anno la scuola “San

Francesco” che non è riuscita a trovare

momenti felici per lo sport.

La squadra di pallacanestro non ha visto premia-

ti i suoi talenti, anche per difficoltà organizzati-

ve. Ha dovuto infatti rinunciare all‟ultimo incon-

tro valevole per il terzo e quarto posto per la

mancanza di mezzi di trasporto.

Stesso discorso per la pallavolo, che già non

contava molte pretese all‟inizio del campionato e

ha visto le due squadre, quella femminile e quel-

la maschile, letteralmente annientate.

Doccia fredda anche alle gare di atletica: il 14

aprile a Brindisi nessuno degli atleti della nostra

scuola è salito sul podio. I ragazzi, che numerosi

avevano partecipato, si sono comunque divertiti.

Unica soddisfazione: un secondo posto per le

classi terze nei Giochi della Gioventù che si so-

no tenuti a Brindisi sabato 22 maggio presso il

campo scuola di atletica “Lucio Montanile”

F. Milone, P. Nisi, F.Saracino

M artedì 23 febbra-

io, presso la pa-

lestra della scuo-

la San Francesco

si è svolto l‟incontro tra

l‟omonima scuola francavillese

e la squadra rappresentante di

San Vito, valido per il campio-

nato interscolastico di pallaca-

nestro

La squadra della prof.ssa Di

Summa, dopo aver subito le

iniziative della squadra avver-

saria per i primi 2 quarti, ha

cercato di reagire nel terzo

quarto conclusosi col risultato

di parità a quota 41. Fino a me-

tà quattro quarti ha retto gli at-

tacchi degli avversari, poi nul-

la ha potuto contro la fatica.

Il risultato finale di 48-53 ha

premiato il coraggio della squa-

dra ospite che ha saputo sfrutta-

re alcune defaillance della dife-

sa francavillese e aggiudicarsi

la vittoria.

Al di là dei risultati, brillante

la performance dei nostri Sa-

racino e Milone che da soli

hanno totalizzato ben 29 punti e

la maggior parte degli assist.

Va sottolineato comunque che

il San Vito era più forte e già

dalla palla a due si era capito

che avrebbe messo in difficoltà

la squadra locale. I nostri atleti

(Saracino, Milone, Nisi, Caren-

za, Argentieri, Incalza, Caroli,

Chiarello, Sarli, Barbaro e Ri-

bezzo, che era assente per in-

fortunio) avranno modo di ri-

farsi il 10 marzo quando an-

dranno a Carovigno per tentare

di superare il turno.

Ironica coincidenza: tra i gioca-

tori del S.Vito c‟erano Monaco

e Buonsanto. Che abbiano avu-

to una mano da qualcuno lassù?

P. Nisi, N. Nocente, F. Saracino

Sport: stagione sfortunata Pochi i riconoscimenti per la “San Francesco”

Il San Vito vince: qualche santo in paradiso? La squadra della “San Francesco” perde un‟occasione

Sport

18 Maggio 2010

Gli atleti della III H

Page 19: Il giornale della scuola 4

S abato 10 Ottobre 2009, nel cortile della

scuola media San Francesco d‟Assisi , si è

tenuta la manifestazione per celebrare

l‟inizio del nuovo anno.

La vice preside, professoressa Tina Lupo, ha rin-

graziato tutti i presenti, tra cui i nuovi professori,

quelli che hanno lasciato la scuola e i nuovi e vec-

chi alunni. Ha poi proseguito spiegando ai ragazzi

di prima che, come hanno potuto vedere nel primo

mese di lezioni, la scuola media San Francesco è

molto impegnativa e rigorosa. Ciò per assicurare ai

ragazzi un‟ottima preparazione di base e per poten-

ziarne le abilità. Ha inoltre introdotto il tema del-

la giornata sottolineando quanto sia importante

per tutti un corretto atteggiamento ecologico:

“Proteggere l’ambiente - ha affermato - vuol dire

difendere la salute e il benessere di tutti”.

È quindi incominciata la parte della manifestazione

che tutti aspettavano, cioè quella in cui gli alunni

si sono esibiti in cori, balletti e recitazioni. Fra gli

altri, due ex alunni, Giuseppe Madaro ed Eleonora

Franchina, che hanno emozionato con la loro inter-

pretazione. Va ricordato anche il professor Cosi-

mo Fullone che ha eseguito al sax un brano di Gi-

no Paoli. Entusiasmante il finale con il lancio di

palloncini ai quali erano legati messaggi di speran-

za.

Ha preso infine la parola il preside, professor Ti-

ziano Fattizzo il quale ha sottolineato che la scuola

è “ luogo in cui istruirsi, in cui apprendere nozioni

e saperi, ma anche luogo di convivenza civile, di

legalità. La scuola educa alla libertà e al rispetto

delle differenze valorizzando il talento di ciascu-

no”.

Ha esposto quindi il programma della scuola, evi-

denziando gli innumerevoli progetti e iniziative a

cui la scuola ha aderito: progetti di lingua straniera,

informatica, giornalismo, scienze, storia e amplia-

mento di laboratori (scienze, musica, linguistico -

multimediale, aule con lavagne interattive multi-

mediali, biblioteca). Infine si è rivolto ai genitori

e agli enti locali, ai quali ha chiesto collaborazione

perché sono tutti attori, insieme con docenti e

studenti, “nella realizzazione di un progetto comu-

ne, un’impresa umana e culturale “.

Francesco Saracino

“Saperi, convivenza civile e legalità” Durante l‟inaugurazione dell‟anno scolastico il dirigente illustra il programma del nuovo anno

Dall’interno

19

Maggio 2010

Page 20: Il giornale della scuola 4

1 8 2 3 4

4 8 5 9

5 8 1

1 3

8 1 4 5 3 2

6 3 7 1

4 7 8

3 8 4 1 9

9 8 1 2

I giochi per l‟estate

Orizzontali

CRUCIVERBA

SUDOKU

1 Si apparecchia

6 Felino domestico

10 Figlio di dedalo

11 Vi uccidevano le streghe

12 Lo inventò Marconi

14 Commissario Tecnico

15 irrealizzabile

16 Significa vita

17 Lord senza d

18 Sulla testa del re

20 Ritorno sonoro

22 Titolo nobiliare inglese

25 Imposta Comunale Immobili

27 Non mie né tue

28 Molto piccolo

31 Solido di rotazione che può

contenere il gelato

33 Sinonimo di vecchio

34 Indica assenso

1 Un trofeo secondo Mourinho

2 Può essere di vino o di mele

3 Significato della V nella parola

IVA

4 Però al contrario

5 Scontato

6 Impacciato

7 È difficile trovarlo in un pa-

gliaio

8 Sigla di Torino

9 Decimo mese dell‟anno

11 Dio egizio del sole

13 Al centro di faraone

14 Particella riflessiva

16 Non alto

19 Può comprarsi tutto quello che

vuole

21 Sono frequenti allo stadio

23 Iniziali di Europa

24 Lo si dice due volte per brinda-

re

26 Pronome personale soggetto

28 Mia in francese

29 Sigla di Catanzaro

30 Vocali di onda

32 Negazione

Verticali

20 Maggio 2010

Progetto Pon C-1-FSE-2009-1222

Docente esperto Loredana Weiss

Docente tutor Fiorella Polito

Redazione

Grafica

Alessandra Altavilla (III D), Giulia Altavilla (I A),

Chiara Barbaro (I A),Teresa Birtolo (III A)

Cristina Carenza(II A), Marinunzia Carucci (II A),

Gabriele Corvino (I A), Valeria De Santis (IIA),

Sonia Distante ( I A), Sabrina Gargaro (I A),

Eleonora Giumentaro, (III B), Vanessa Mascia (IIA)

Francesco Milone (III A), Nicola Nocente (III A),

Pasquale Nisi (III A), Ilaria Paiano(IIA),

Francesco Saracino (III A), Domenico Santoro (III D),

Luciana Truppi (III A)

Loredana Weiss

Stampato da Locopress (Mesagne)