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12 » ESTERI | IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 6 Giugno 2016
Pa r i g inel caos
N» LUANA DE MICCO
Pa r i g i
on abbiamo mai detto che bi-sogna bloccare il Campionatoeuropeo di calcio. Se il gover-no ci dice ‘discutiamo’, non cisaranno più scioperi. Ciascu-no prenda le sue responsabi-lità”: ha dichiarato appena al-cuni giorni fa Philippe Marti-nez, numero uno del sindaca-to Cgt (Confédération généra-le du travail) che da due mesia questa parte guida la prote-sta contro la riforma del codi-ce del Lavoro. Una legge che ilgoverno socialista, impanta-nato in un record di impopo-larità, vuole far passare a tutticosti, anche se sono in pochi acondividerla. Il testo torneràall ’Assemblea nazionale permetà luglio. Ma a quattrogiorni dal primo incontroFrancia-Romania, che si gio-cherà venerdì, anche un mi-nimo di pace sociale sembraancora lontano.
Ci si chiede se il governo,che da 15 giorni deve far fron-te ai blocchi nelle raffinerie, eora anche nello smaltimentodei rifiuti, riuscirà a domare lafronda in tempo. Tanto piùche parte delle energie vannoimpiegate adesso a fronteg-giare i danni legati alle intem-perie degli ultimi giorni, in cuil’acqua della Senna, il fiumeche attraversa Parigi, è arri-vata al livello più alto degli ul-timi 30 anni.
Un governo alle cordee il terrore della figuracciaIl premier Manuel Valls ri-tiene che tornare indietrosulla legge a questo punto sa-rebbe un “errore politico”.Non cederà sull’articolo piùcontestato di tutti, il numero2, che privilegia le conven-zioni interne d’azienda suquelle di categoria. Da partesua, la Cgt non intende alzareil livello dello scontro al pun-to da impedire ai tifosi di an-dare allo stadio per le partitedel torneo – almeno è quantosostiene – ma porta avanti lesue azioni e rinvia la palla algoverno. E così il braccio diferro continua e il tempostringe. Secondo un sondag-gio di Le Parisien, più di metàdei francesi teme disagi perl’Europeo, e più del 70% pen-sa che la Francia farà un brut-ta figura davanti al mondo,con un impatto negativo peril turismo. Ieri Hollande hadetto: “Il pericolo terrorismoesiste e durerà a lungo, ma gliEuropei saranno un succes-so”.
A destra, il capo dei R é p u-blicains, Nicolas Sarkozy, hadenunciato la poca autoritàdell’esecutivo. Mentre a sini-stra si è levata la voce ange-l i c a m e n t e o t t i m i s t a d iJean-Christophe Gambadé-lis, segretario del partito so-cialista, che crede di sapereche no, non ci saranno scio-peri di treni e metrò durantel’Europeo: “Conosco i re-sponsabili della Cgt – ha det-to – e non credo un solo istan-
te che possano prendere in o-staggio la Francia”. Ma per o-ra il calendario delle mobili-tazioni resta fitto.
Sul fronte dei trasporti, u-no sciopero illimitato delleferrovie è stato votato il 2 giu-gno e finora è stato sempre ri-confermato. Da allora circo-lano il 30-40% dei treni Tgv.Alla richiesta di ritirare lalegge sul lavoro, si aggiungo-
no le rivendicazioni internesui contratti. La Sncf, che ge-stisce le ferrovie francesi, èanche lo sponsor ufficialed e ll ’Europeo e ha messo suun piano speciale dovendotrasportare milioni di tifosi.In quel mese si gioca la repu-tazione. La società allora si èdetta aperta al dialogo e ritie-ne di aver già concesso tanto.Il segretario di Stato ai Tra-
sporti, Alain Vidalis, premesui sindacati: “È tempo di re-gistrare i progressi fatti e ri-mettersi al lavoro”. Nuovi di-sagi sono stati registrati an-che nel fine settimana.
I sindacati hanno rispostopicche al presidente della Sn-cf, Guillaume Pepy, che ave-va chiesto loro una tregua disolidarietà almeno per le i-nondazioni. “Il maltempo
non è colpa nostra”, ha rispo-sto Martinez, accolto da eroeal congresso del partito co-munista che si è tenuto ve-nerdì a Aubervilliers.
La minaccia anti-Uber:“Blocchiamo le partite”Oggi potrebbe essere ungiorno decisivo perché le va-rie parti sono di nuovo chia-mate al tavolo dei negoziati.Ma un altro sindacato, Sud,ha già lanciato un preavvisodi sciopero nei trasporti pro-prio a partire da venerdì e fi-no alla fine della competizio-ne. I piloti Air France hannoa loro volta annunciato un’a-stensione dal lavoro dall’11 al
Te mp e st ap e r fet t aLe tensioni neigiorni di Euro2016. Al centroil premier Val-ls A n s a / La Pre ss e
Europei e lotta di classeFrancia fuori di Senna
Crisi di nervi A quattro giorni dall’inizio del torneodi calcio si teme la paralisi. Scioperano tutti: precari, piloti,tassisti, tabaccai. Con l’ansia meteo e l’allerta sicurezza
La storia
n ILG A L L E T TOB a l t h a za rquest’e s t a teresta a casa.Il pennuto è lamascotte nonufficiale dellanazionalef ra n ce s eda quasive n t ’anni: hap re s e n z i a toa oltre 220partite deit ra n s a l p i n iallo stadio.Ma proprioquest’annoche avrebbetifato in casa,Balthazar nonpotrà entrare.La Uefa hascritto unalettera al suop ro p r i e t a r i o :le misure dis i c u re zzasono statei n a s p r i tee nessunanimale potràpiù accedereallo stadio
Lunedì 6 Giugno 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | ESTERI » 13
14 giugno. La legge sul Lavo-ro non c’entra. Chiedono larivalutazione degli stipendiche, dicono, restano fermidal 2007. “È un atto di sabo-t a gg i o ”, ha esclamato Ale-xandre de Juniac, ammini-stratore delegato del gruppoAir France-KLM ancora finoal 4 luglio.
Minacciano di approfitta-re dell’Europeo anche i tas-sisti che intendono ripren-dere la protesta contro laconcorrenza di Uber e gli al-tri driver senza licenza. Loha detto il presidente dell’a s-sociazione Taxis de France,Ibrahim Sylla: “Non esitere-mo a prendere in ostaggio
l’Europeo e a bloccare le par-tit e”. Pure se non c’en traniente con il calcio anche itabaccai potrebbero intacca-re il buon funzionamentodella competizione per pro-testare contro l’in tr od uz io-ne del pacchetto di sigarette“neutro”.
Il 14 giugno è anche in ca-lendario un nuovo corteo pa-rigino contro la riforma delLavoro. Il nono. Ma nessunopiù si aspetta i numeri dellamanifestazione del 31 marzoche aveva portato nelle stra-de 400mila persone. Da allo-ra i cortei si ripetono ma so-no sempre meno seguiti. Il63% dei francesi, dice un al-tro sondaggio, non ha unabuona opinione della Cgt.Non approvano neanche ilgoverno, ma sono stanchi de-gli scioperi. A funzionare piùdei cortei sono ora le azionipuntuali e mirate, che si mol-tiplicano giorno per giorno,da parte di gruppetti di di-mostranti, come il blocco deiporti, o come quella dellascorsa settimana a Saint-Na-zaire, dove un improvviso ta-glio dell’elettricità ha bloc-cato per ore i cantieri navali.Sembra ormai scongiurata lapenuria del carburante. Lametà delle raffinerie del Pae-se resta in mobilitazione. Mapersino in quella di Donges,uno dei punti nevralgici del-la protesta, sono stati in tantia votare a scrutinio segreto laripresa del lavoro. Tra mi-naccia terroristica, scioperie pure il maltempo anchecommercianti e albergatorisono convinti che l’Europeosarà un flop. Un caos che stapesando e peserà sull’e c o n o-mia del Paese.
oltre il 30%. Perché da noi è man-cata una reazione così forte?
Oltre a quello che le dicevo – cioèche il governo Valls sta minaccian-do uno Stato sociale che ha un unatradizione storica e un livello diconsenso superiori ai nostri – le ra-gioni riguardano principalmente irapporti economici e la condizionimateriali del lavoro. In Francia laprotesta è nata dai giovani precari,i sindacati si sono uniti in un secon-do momento. In Italia, il livello didisoccupazione e frammentazionedel lavoro, soprat-tutto giovanile, èpraticamente sen-za paragoni. Que-sto ha reso tuttomolto più difficile:è stata fatta passa-re l’idea che pur dilavorare si debbaaccettare qualsia-si condizione. Co-sì si spacca la pro-testa.
I sindacati nonhanno proprionulla da rimpro-ve ra rs i ?
In Italia abbiamo avuto questo qua-dro: uno sciopero generale della C-gil e della Uil. Il governo ha proce-duto come se nulla fosse. Non na-scondo che ci sia stata una rispostainsufficiente anche da parte delleorganizzazioni sindacali. Infatti si
sono prodotte delle divi-sioni. Ma guardi che quel-
la partita non è finita.Come intendete ri-
p re n d e r l a?La Cgil sta presen-
tando una propo-sta di legge per
u n a n u o v aCarta dei di-ritti universali
che estenda letutele a tutte le
forme di lavoro. Poi ci sono i refe-rendum per abrogare parti del JobsAct: raccogliamo le firme per con-sentire ai cittadini, nella primaveradel prossimo anno, di votare per e-liminare i voucher, per riformaregli appalti e per ripristinare il rein-tegro per i licenziamenti ingiustinelle imprese sopra i 5 addetti.
Però la temperatura del conflittoqui è più bassa. L’unico orizzontedi chi si oppone a Renzi sembra siail referendum costituzionale.
Penso che sia sbagliato tenere se-parati i discorsi. Lariforma della Co-stituzione arrivaalla fine di un per-corso in cui Renziha messo le mani suscuola, pensioni,diritti del lavoro. Ilvoto sulla riformapuò riaprire tuttequeste partite. Cisono le condizioniper vincere: anches e è i n a t t o u n acampagna media-tica piuttosto evi-
dente, mi pare che il consenso ver-so il governo si sta riducendo mol-to.
Comunque non è paragonabile conla crisi di Hollande e Valls.
Anche questo fa riflettere: a taglia-re i diritti sono governi che dovreb-bero essere di centrosinistra. È lafine della socialdemocrazia euro-pea. Dobbiamo unire le battagliesindacali e sociali. Come in Fran-cia, anche in Italia siamo nel pienodi uno scontro sul rinnovo dei con-tratti nazionali di lavoro. Il 9, il 10 eil 15 giugno ci sono gli scioperi na-zionali unitari dei metalmeccanici.Riguardano sette milioni di perso-ne senza contratto. Pure qui rischiadi aprirsi una fase di conflitto moltopesante.
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L’I N T E RV I STA
“La stagione del conflittosi avvicina anche in Italia”
IL FENOMENO HA COMINCIATO a verificarsi nelcuore dell’Europa. Quando in Italia ci siamo accortiche il nostro Parlamento era afono e si esprimevasolo con i messaggi e le esortazioni di governo o votidi fiducia. La stessa cosa era già avvenuta in Francia,nel Regno Unito, in Germania, in Spagna, in Grecia.Conosciamo alcune cause, sempre le stesse, chevengono citate in sequenze diverse in ciascun con-testo nazionale. In Italia, in Francia, in Germania è laforza dei partiti di maggioranza o del governo di queipartiti a tagliare la strada ad ogni vero dibattito par-lamentare. Dovunque, fra Paesi ormai quasi privi dilibertà (Ungheria, Polonia) e Paesi con le garanziecostituzionali ancora intatte, lo spettacolo è sempre
lo stesso: il parlamento non anticipa, nonpropone, non impone, cede sempre, co-me se uno strano senso di lealtà o di di-sciplina lo legasse alla volontà dei gover-ni. Non si tratta più di accentuazione diforza di un potere sull'altro. Si tratta di ve-ra e propria obbedienza, come dimostra-no il Job Act italiano e la Lois Travail francese, doveneppure la rivolta (quasi un’insurrezione) nellepiazze ha richiamato in aula il Parlamento, e dove ilcompito della repressione è lasciata al governo.In Inghilterra la pericolosa questione del Brexit si èsvolta tutta fuori dal Parlamento, in un dialogo con-citato fra governo e gruppi diversi, con interessi di-
versi, di cittadini. Si direbbe che ciascunparlamento europeo abbia preso come mo-dello il più modesto, sottomesso e inutiledei parlamenti del mondo, quello europeodi Strasburgo (con costose trasferte a Bru-xelles) che non ha avuto niente da dire suldramma dei migranti neppure nel giorno in
cui mille profughi (quaranta bambini) sono anne-gati nel Mediterraneo. Allo spettacolo dei Parla-menti afoni d’Europa va aggiunto il lungo silenzio delCongresso americano. Niente da ricordare durantegli otto attivissimi anni del presidente Obama. L’an -sia per il destino della democrazia parlamentarepurtroppo ha buone ragioni.
STOR I A&GEOGRAFIA
LA SCOMPARSADEI PARLAMENTI» FURIO COLOMBO
TOM TOM
DP ROT E ST ESENZA FINE
Al movimento che manifesta damesi contro la legge El Khomrisul mercato del lavoro, si sonoaccodate – sfruttando anche lavetrina degli Europei che stan-no per iniziare – molte altre ca-tegorie, per motivi molto diver-si: i piloti Air France, i tassisti, itrasportatori e persino i tabac-cai
DIL PROSSIMOCO RT EO
Le vie di Parigi torneranno ariempirsi il 14 giugno per unnuovo sciopero generale e unamanifestazione nazionale con-tro il Jobs Act
DFISCHIO D’INIZIOCOL BRIVIDO
La gara inaugurale del campio-nato europeo di calcio si giocavenerdì, il 10 giugno, allo stadioSaint-Denis di Parigi tra Franciae Romania. L’impianto è lo stes-so finito sotto attacco durantegli attentati del 13 novembre
» TOMMASO RODANO
Maurizio Landini, segre-tario della Fiom, sposasenza riserve le lottefrancesi. “Le condivido
nel merito e nel metodo. Il nostrosindacato ha partecipato alla mani-festazione del 28 aprile e mandere-mo una delegazione ai cortei per losciopero generale del 14 giugno”.
Appoggia anche le forme moltodure della protesta?
In Francia c’è una tradizione diver-sa, un’attenzione ai diritti socialistoricamente molto forte. Il JobsAct francese peraltro riguardaquestioni fondamentali: stabiliscel’aumento dell’orario e la diminu-zione dello stipendio; trasformal’azienda nel luogo dove si possonomodificare i contratti nazionali;permette alle imprese di licenziareper cause economiche senza par-ticolari vincoli. È quello che è av-venuto sotto forme diverse nel no-stro paese, e sta avvenendo in tuttaEuropa.
In Francia è iscritto ai sindacatil’11% dei lavoratori. In Italia siamo
Chi èMaurizioLandini,classe ‘61 ,è figlio di unacasalinga e diun partigiano.Iniziaa lavorare a15 anni comea p p re n d i st as a l d a to rein una coopdi ReggioEmilia.Si iscrive alPci nel 1984,poi iniziail percorsonella Fiom,nella qualemano a manoscala lage ra rc h i a :entra nellas e g re te r i anazionalenel 2005,d i ve n t as e g re t a r i oge n e ra l enel 2010
Da noi è stata fattapassare l’idea che perlavorare si debbaaccettare qualsiasicondizione. Ma lapartita è ancora aperta