Il fatto. Governo e Inps presentano il primo bilancio. Raggiunto soloun quinto di chi è in miseria. M5s e Lega:va potenziato e corretto

Redditod’inclusioneeSiaa 870milapersonePrimi dati sul Rei, il nuovoReddito di inclusione eroga-to da gennaio, che raggiunge110mila famiglie con un im-porto medio di 297 euro. As-sieme al vecchio Sia (Soste-gno d’inclusione attiva) e aisussidi regionali i nuclei rag-giunti dagli strumenti anti-povertà sono circa 250mila,per 870mila persone. Pole-mica Boeri-Cinquestelle suicosti del reddito di cittadi-nanza: servono 35 miliardi,afferma il presidente Inps. Lareplica del Movimento: bu-gie, bastano 15 miliardi.

PRIMOPIANOPAGINE 4 E 5

Aiuti ai più poverima non abbastanza

La strategia. Il sostegnoafascedeboli ecategoriein difficoltàè incimaalla listadegliargomentisucuiaccordarsi.L’apprezzamentoperlo strumentodi Gentiloniserveanchepernon escluderedel tutto il Pd

OraM5seLegarivalutanoil Rei«Nonvabuttato,solocorretto»I duepartitistudianoritocchi:potenziarelepoliticheattive

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29 marzo 2018

LUCA MAZZA

anno fatica ad ammetterlopubblicamente – dopo avernedetto peste e corna durante la

scorsa legislatura, rincarando la dosein campagna elettorale –, ma adessoanche per le forze politiche conside-rate \vincitrici\ alle Politiche del 4mar-zo il tanto bistrattato Reddito d’inclu-sione (Rei) non è poi da buttare. NelMovimento 5 Stelle e nella Lega il giu-dizio sulla misura anti-povertà, alme-no nelle valutazioni private, è mutato.Da «mancia inutile» e «trovata dimarketing», ora il provvedimento si ètrasformato in «una buona base di par-tenza» per arrivare a siglare un diffici-le compromesso tra il di cit-

cavallo di battaglia deipentastellati, e il di avvia-mento al (Ral), sponsorizzatoinvece dal Carroccio. Perché un’inte-sa di governo – comunque ancora inalto mare –passa necessariamente dauna convergenza sui temi. E il soste-gno a fasce deboli e categorie in diffi-coltà èin cima alla lista degli argomentisu cui accordarsi. Vaaggiunto che, so-prattutto per il M5S, il Partito demo-cratico non è completamente fuoridalla partita per la formazione delprossimo esecutivo, per cui meglio an-darci cauti prima di stroncare e butta-re nel cestino il Rei, proposto propriodai dem.Nel programma elettorale della crea-tura politica fondata da Beppe Grillo i2 miliardi di copertura del Redditod’inclusione erano stati assorbiti nelpiano di welfare per la famiglia, ma neiragionamenti che si stanno facendoin queste ore non si escludono solu-zioni alternative. «Sicuramente il fat-to che la misura sia partita e stia so-stenendo una quota di persone in dif-ficoltà è un fattore che il governo fu-turo dovrà considerare – è la riflessio-ne di chi nel M5S si sta occupando deldossier –. Anche se sinceramente lecaratteristiche del Reisono eccessiva-mente assistenzialistiche rispetto au-no strumento che noi preferiremmo a-

vessedi più la funzione di rimettere inmoto quella fetta di società esclusa edimenticata». Però che qualcosa siacambiato èevidente. «Il Reinon è suf-ficiente, non fa uno sforzo serio», so-stiene Lorenzo Fioramonti, l’uomoschierato dal M5S al ministero delloSviluppo economico nella squadra in-viata al Quirinale prima del voto. E di-reche non basta èben diverso dal con-siderarlo inadatto.Alla base del dialogo in corso tra il M5Se il centrodestra guidato da MatteoSalvini (e che non escluda dalla di-scussione il centrosinistra), non c’èu-na cancellazione, semmai una sortadi potenziamento del Rei. Come? At-traverso un innalzamento dello stan-

F

ziamento economico, un’estensionedella platea e una revisione della suanatura con il rafforzamento delle po-litiche attive. Non a caso, proprio perfar capire che si guarda all’inserimen-to nel mercato del lavoro come fineultimo (pensionati esclusi, ovviamen-te), il capo politico Luigi Di Maio haspiegato come la prima mossa preve-da di «stanziare risorse per 2,1 miliar-di con l’obiettivo di riformare i centriper l’impiego».È sulla forte impronta

da dare al sostegno del futuro chesi registrano i maggiori punti di con-

tatto tra il leader del M5S e Salvini. «InItalia c’è una molteplicità di ammor-tizzatori sociali che potrebbe esseretradotta non in un reddito di cittadi-nanza che va a tutti in modo indistin-to, ma in un qualcosa che diventa unpropellente, un incentivo a far sì chechi è disoccupato si metta sul merca-to del lavoro – è la mano tesa ai pen-tastellati del capogruppo del Carroc-cio a Montecitorio, Giancarlo Giorgetti–. Io ti do il reddito di cittadinanza, mase ti arriva una proposta di lavoro e tula rifiuti, il reddito di cittadinanza tiviene revocato».

I fedelissimi di Di Maio apprezzano isegnali di avvicinamento della Lega.«Bene l’apertura di Salvini alreddito dicittadinanza, una manovra economi-

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29 marzo 2018

ca di portata storica per il nostro Pae-se che servirà a produrre nuovi postidi lavoro, non assistenza», chiarisce ilcapogruppo M5S al Senato Danilo To-ninelli. In casa grillina, invece, dannouna valutazione negativa del Ral le-ghista, una sorta di prestito da 750 eu-ro a tasso zero e con garanzie pubbli-che che il disoccupato sotto la sogliadi povertà s’impegna a restituire. «Nonè un supporto fornito per aiutare a riat-tivarsi ma un vero e proprio prestito,per cui è un meccanismo che ci lasciaa dir poco scettici per come è statoconcepito», è il commento che filtradallo staff del Movimento.A unire Di Maio e Salvini, tuttavia, èquantomeno la posizione

sul Rei.Una leggera correzione dirotta che ha l’effetto potenziale di nontagliare fuori dal confronto sull’evolu-zione della misura il Pd. Nelle inten-zioni del Nazareno, infatti, il sostegnomesso in campo con fatica nei titoli dicoda della scorsa legislatura andreb-be «ampliato per contrastare povertàe rischi di esclusione sociale».

Da«manciainutile»e«trovatadimarketing»,orail provvedimentodelgovernouscenteèvistocomeunabuonabasedi partenzapertrovareuncompromessotra redditodi cittadinanzadeipentastellatiequellodiavviamentoal lavorodelCarroccio

Obiettivomenoassistenzialismo:èsullaforteimpronta\occupazionale\dadareal sostegnodel futurochesi registranoi maggioripuntidi contattotraDiMaioeSalviniL’ipotesicomuneèdi partiredallariformadeicentriper l’impiego

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