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1 REGIONE LAZIO IL FABBISOGNO DI PERSONALE INFERMIERISTICO NELLAREA DELLA MEDICINA GENERALE LINA SERRAINO INFERMIERA IVO CAMICIOLI DOCENTE DI INFERMIERISTICA UNIVERSITA LA SAPIENZA DI ROMA I tempi di riferimento per la determinazione delle dotazioni organiche di ASL ed aziende ospedaliere adottati dalla Regione Lazio prevedono, per larea della medicina generale, un numero di minuti di assistenza per gli infermieri, che appaiono sottostimati. Gli autori hanno effettuato uno studio analizzando le attivit assistenziali degli infermieri nei reparti di medicina generale di una azienda ospedaliera romana, basandosi su un calcolo che prende in esame i carichi di lavoro effettivi sulla base del grado di dipendenza delle persone assistite. Messi a confronti i dati della ricerca con quanto previsto normativa vigente, L emersa la sottostima degli organici attuali e la necessit di rivedere ed aggiornare i criteri attualmente utilizzati. INDICE CAPITOLO 1 QUADRO NORMATIVO pag. 2 CAPITOLO 2 METODO USATO PER IL CALCOLO DEL FABBISOGNO pag. 8 CAPITOLO 3 METODO BASATO SUL GRADO DI DIPENDENZA pag. 12 CAPITOLO 4 LA RICERCA pag. 20 CONCLUSIONI pag. 49 BIBLIOGRAFIA pag. 50

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REGIONE LAZIO

IL FABBISOGNO DI PERSONALE INFERMIERISTICO

NELL�AREA DELLA MEDICINA GENERALE

LINA SERRAINO INFERMIERA

IVO CAMICIOLIDOCENTE DI INFERMIERISTICA UNIVERSITA� �LA SAPIENZA� DI ROMA

I tempi di riferimento per la determinazione delle dotazioni organiche di ASL ed aziendeospedaliere adottati dalla Regione Lazio prevedono, per l�area della medicina generale, unnumero di minuti di assistenza per gli infermieri, che appaiono sottostimati.Gli autori hanno effettuato uno studio analizzando le attività assistenziali degli infermieri neireparti di medicina generale di una azienda ospedaliera romana, basandosi su un calcolo cheprende in esame i carichi di lavoro effettivi sulla base del grado di dipendenza delle personeassistite.Messi a confronti i dati della ricerca con quanto previsto normativa vigente, è emersa lasottostima degli organici attuali e la necessità di rivedere ed aggiornare i criteri attualmenteutilizzati.

INDICE

CAPITOLO 1 � QUADRO NORMATIVO pag. 2CAPITOLO 2 � METODO USATO PER IL CALCOLO DEL FABBISOGNO pag. 8CAPITOLO 3 � METODO BASATO SUL GRADO DI DIPENDENZA pag. 12CAPITOLO 4 � LA RICERCA pag. 20CONCLUSIONI pag. 49BIBLIOGRAFIA pag. 50

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CAPITOLO 1

1.1 Contesto legislativo dal 1938 al 1996La valutazione del carico di lavoro infermieristico per tutti i pazienti critici e non,

deve essere effettuata mediante l�esatta stima dei minuti di assistenza giornalmente erogati alsingolo paziente, al fine ultimo di definire nel modo più adeguato l�organico infermieristico.

In passato l�assistenza necessaria veniva quantificata in minuti per pazienti daerogare nelle 24 ore dapprima senza tenere conto delle diverse patologie tra i pazienti, poil�assistenza venne differenziata a seconda della complessità del quadro patologico. Già ilR.D. 30 sett. 1938, n° 1631, recante le norme generali per l�ordinamento dei servizi sanitari edel personale sanitario degli ospedali, nella sezione VIII, PERSONA DI ASSISTENZAINFERMIERA E PERSONALE AUSILIARIO, al punto 32 recita:�Allo scopo di assicurare l�assistenza immediata, di regola ad ogni divisione deve essere

assegnata una caposala diplomata e assicurata l�assistenza di almeno un�infermiera

diplomata per ogni 30 malati�. Già con questo R.D. si comincia a tenere conto delle diversepatologie tra i pazienti. Ma la fonte legislativa che ha avuto maggiore rilevanza delladeterminazione delle piante organiche è stato il D.P.R. 27 Marzo 1969, n° 128ORDINAMENTO INTERNO DEI SERVIZI OSPEDALIERI, all�art. 8, ENTITÀNUMERICA DEL PERSONALE DEI SERVIZI DI DIAGNOSI E CURA, recita che:la dotazione organica del personale sanitario ausiliario (infermieri) deve assicurare un tempominimo di assistenza effettivo per malato di 120� nelle 24h e deve prevedere:1 caposala1 infermiere professionale sempre presente in ogni sezione; inoltre un adeguato numero diinfermieri.

Da notare che la legge parla di 120� di assistenza effettiva, al di sotto della qualenon si offre un�assistenza adeguata e sicura e che le sopraddette entità numeriche devonoessere adeguate tenendo conto dei seguenti elementi:! numero effettivo ambulatoriali e di guardia;! turni di ferie e riposi;! orario di servizio del personale sanitario;! attrezzature tecnico-sanitaria e scientifica;! attività di consulenza interna.

Inoltre all�art.11, SEZIONI DI ASSISTENZA, si ha una prima differenziazionedell�assistenza da erogare.

Per i pazienti di rianimazione si prevedono 420 minuti di assistenza nelle 24 ore ecosì pure per la terapia intensiva neonatale.

Siamo di fronte ad una legge che stabilisce la quantità minima di assistenza eprecisa che tale quantità va ridefinita in base alle specifiche realtà, tenendo conto di alcunevariabili sopra esposte.

Successivamente viene emanata la delibera CIPE 20 novembre 1984RIPARTIZIONE DEL FONDO NAZIONALE che modifica gli standard previsti dal D.P.R.128/1969; questa delibera propone lo stesso tipo di parametri, cioè minuti di assistenza delD.P.R. 128/1969 disaggregando però le aree.

L�area dei servizi di ricovero ospedaliero è stata suddivisa in settori/servizi quali:terapia intensiva, terapia sub-intensiva, altri settori di degenza.

Per questa area, in base al numero dei posti letto, vengono definite le unità ilrapporto infermieri/tecnici ecc. Inoltre, per ogni settore di questa area vengono fissati in viaorientativa dei parametri indicando per la terapia intensiva 500� - 600� per ogni paziente perle 24 ore, mentre per la terapia sub-intensiva sono previsti 200�-240� e per gli altri reparti da70� a 90�. Questo è un tentativo (differenziando le aree), per distribuire il personale e con uncriterio più vicino ai bisogni di assistenza secondo la presunta gravità dei pazienti.

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Un limite che pone questa norma è dato dal fatto che non sempre la gravità dellepatologie è direttamente proporzionale al grado di dipendenza del paziente e quindi ai suoibisogni assistenziali.

La legge 20 aprile 1988 n° 109 demanda la ministro della Sanità la determinazionedegli standard ospedalieri di personale per posti letto e per tipologia di ospedali.

La disposizione normativa di attuazione è il D.M. SANITÀ� 13 Settembre 1988,per la DETERMINAZIONE DEGLI STANDARD DEL PERSONALE OSPEDALIERO(DONAT CATTIN).

Tale decreto oltre a confermare i posti letto che devono restare fermi ad unapercentuale di 6,5 per 1000 abitanti, ne fissa anche la necessità di un tasso di utilizzo noninferiore a 70 - 75% (attualmente sono 5,5 per 1000 abitanti).

Con questo decreto vengono definiti dei moduli organizzativi tipo, checostituiscono �La soglia minima al di sotto della quale la gestione dell�U.O diviene

antieconomica e un�indicazione parametrica per la determinazione della dotazione

organica�. Per ogni modulo sono definiti il numero dei posti letto, le unità infermieristiche ele unità mediche.

Gli standard di personale sono definiti in base al tipo di attività assistenziali cosìclassificate: terapie intensive e sub-intensive, specialità ed elevata assistenza, specialità amedia assistenza, specialità di base, riabilitazione e lungodegenza

A. SPECIALITÀ DI BASE

a) Sono comprese nelle specialità di base a larga diffusione, da organizzare in modulitipo di 32 posti-letto, le seguenti attività assistenziali:

chirurgia generale;medicina generale;ortopedia e traumatologia;ostetricia e ginecologia.

A.1 Per un modulo tipo di 32 posti-letto:

unità di personale medico:nelle specialità chirurgiche: 6;nelle specialità mediche: 5;

A.2 Per ogni modulo successivo di 32 posti-letto

unità di personale medico:nelle specialità chirurgiche: 3;nelle specialità mediche: 3;

unità di personale infermieristico: 17.

Anche questa norma fornisce indicazioni solo relativamente al fabbisogno delpersonale e nulla dice per l�assistenza sul territorio.

Comunque esso è il riferimento legislativo che offre i più elevati standardassistenziali (in termini di tempo) rispetto a tutte le altre leggi.

La norma che introduce il criterio dei carichi di lavoro come parametro per ladefinizione delle piante organiche è il D.Lgs 3 febbraio 1993 n° 29,RAZIONALIZZAZIONE DELL�ORGANIZZAZIONE DELLE AMMINISTRAZIONIPUBBLICHE E REVISIONE DELLA DISCIPLINA IN MATERIA DI PUBBLICOIMPIEGO.

Per la prima volta si fa riferimento alla formulazione delle piante organiche in basea variabile come i carichi di lavoro, nel tentativo di razionalizzare le risorse.

Determinare prima, i carichi di lavoro effettivi e poi le relative piante organichesignifica assegnare le risorse effettivamente necessarie. La legge comunque è molto vaganella definizione dei criteri per determinare i carichi di lavoro ed ha fatto seguito la legge 24dicembre 1993 n° 537, nota come finanziaria 1994, INTERVENTI CORRETTIVI DI

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FINANZA PUBBLICA, in cui l�art. 3, comma 5, dispone che le amministrazioni pubblichedevono provvedere alla verifica dei carichi di lavoro per la rideterminazione delle pianteorganiche. Molto dettagliata è la circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri,Dipartimento Funzione pubblica, 23 marzo 1994, n° 6 la quale emana direttive indicanti leprocedure per la verifica della congruità delle metodologie utilizzare dalla diverseamministrazioni pubbliche sia per la rilevazione dei carichi di lavoro, sia per l�approvazionedella dotazione organica.

Comunque essendo demandate alle regioni le competenze relative alla gestionedella sanità, ciascuna regione si è dotata di una normativa propria per la definizione deglistandard di dotazione organica delle strutture sanitarie.

La Regione Lazio, con Deliberazione n° 5570 del 1996, ha elaborato (con ilsupporto tecnico della Scuola di Management della Luiss Guido Carli di Roma) sulla basedelle definizioni aziendali, la Rilevazione dei carichi di Lavoro di aziende U.S.L. eOspedaliere e Definizione Tempi e Percentuali di riferimento Regionali (TPRR) relativi aiservizi ospedalieri (sanitari ed amministrativi).

Naturalmente i Tempi e le Percentuali di Riferimento Regionali (TPRR) per lesuddette aree sono stati ottenuti prendendo come riferimento la Legge del 24/12/1993, n.537, Circolare del Ministero per la funzione pubblica del 23/3/1994, n. 6 ed infine le �Linee

Guida della metodologia per la rilevazione dei Carichi di Lavoro nel settore sanitario�emanate dalla Regione Lazio con Deliberazione del 13/09/1994.

Per la determinazione dei TPRR e per determinazione di un �mode l lo

organizzativo tipo� per l�analisi dei carichi di lavoro delle Aziende sanitarie. Moltoimportanti sono le rilevazioni pervenute dalle Aziende.

I TPRR, sono stati ottenuti usando la metodologia �top-down�. I Tempi diRiferimento Regionali proposti alle Aziende non devono essere letti come �tempo medio

necessario per ottenere una unità di un determinato prodotto�, ma sono da intendersi come�parametro quantitativo� di riferimento per valutare il fabbisogno di organico, costituisconoquindi un indicatore globale di riferimento dove l�azienda è libera di operare le proprie sceltedi organico. I dati pervenuti dalle Aziende, hanno reso possibile la costituzione di una bancadati che è costituita da una serie di �contenitori� che racchiudono le unità operativeappartenenti alla stessa specialità clinica e disciplina ospedaliera. La tecnica usata è quelladel �benchmarking� proprio per confrontare i diversi tempi medi aziendali per linead�attività e per profilo professionale all�interno della stessa specialità clinica e disciplinaospedaliera; dal confronto è stato scelto come Tempo di Riferimento Regionale il tempomedio ponderato sui volumi; dove il campione di dati forniti dalle Aziende non è statoquantitativamente sufficiente per permettere l�elaborazione statistica dei dati, il Tempo diRiferimento Regionale è stato stabilito sulla base del tempo medio aziendale delle struttureritenute più efficienti.

I Tempi di Riferimento Regionali contenuti nell�Allegato 1 sono relativi alleattività standardizzabili. Tali tempi sono stati divisi per specialità cliniche e disciplineospedaliere; per ogni specialità clinica è stata elaborata una matrice che contiene i Tempi diRiferimento Regionali riferiti all�unità di prodotto espressi in minuti per ogni profiloprofessionale per ciascuna linea d�attività tipica.

Naturalmente ogni matrice contiene degli indicatori specifici da utilizzare per ilcalcolo del carico di lavoro di riferimento e riporta le linee d�attività caratteristichedell�Unità Operativa �tipo� di quella determinata specialità; ciò costituisce una indicazionequalitativa di tipo organizzativo, che non è vincolante rispetto alle attività che vengonosvolte all�interno della specifica Unità Operativa.

Una volta definite le linee d�attività per la rilevazione del carico di lavoroprevisionale derivante dalle attività standardizzabili, è il responsabile dell�Unità Operativache dovrà stimare i volumi annui previsionali. La previsione sui volumi potrà essere fatta,per esempio, applicando una semplice percentuale in aumento od in diminuzione sulleprestazioni erogate nell�ultimo anno.

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La fase successiva alla stima dei volumi previsionali consiste nell�individuazionedei Tempi di Riferimento Regionali da utilizzare per il calcolo del fabbisogno orariogenerato dalle attività standardizzabili.

I Tempi di Riferimento Regionali da utilizzare saranno quindi quelli contenuti nellelinee d�attività relative ai prodotti/servizi che l�Unità Operativa intende erogare, e tra questisoltanto quelli che corrispondono ai profili professionali operativamente coinvolti in talilinee.

Una volta determinati i volumi previsionali per linea d�attività ed individuati itempi da utilizzare su tali linee per i profili professionali coinvolti, è possibile calcolare ilcarico di lavoro annuo previsionale generato da ciascuna linea sui profili moltiplicando ilrelativo tempo di riferimento per il volume previsionale stimato sulla specifica linea. Il datorisultante dal prodotto tra il volume previsionale ed il tempo di riferimento adottato è quindiil carico di lavoro annuo generato da quella specifica linea d�attività sul determinato profiloprofessionale.

Il carico di lavoro annuo complessivo per profilo professionale generatodall�insieme delle attività standardizzabili è dato dalla somma dei carichi generati dallesingole linee per lo specifico profilo. Tale somma, espressa in minuti, dovrà essere riportatada ore per essere successivamente cumulata con il carico derivante dalle attività nonstandardizzabili. Ciascuna scheda, oltre ai Tempi di Riferimento Regionali per le attivitàstandardizzabili, contiene anche per ogni profilo professionale i tempi relativi alle attivitànon standardizzabili. Questi tempi sono espressi in percentuale (Percentuali di RiferimentoRegionali) sul fabbisogno orario totale, determinato cioè dal complesso delle attivitàstandardizzabili e non standardizzabili. Nella tabella relativa a ciascuna specialità sonoforniti dei �parametri indice� che permettono di calcolare direttamente il fabbisogno orariocomplessivo dell�Unità Operativa. E� sufficiente infatti, per ottenere il fabbisogno orariocomplessivo per un determinato profilo professionale, moltiplicare il �parametro indice� delprofilo per il monte-ore generato dal complesso delle attività standardizzabili sullo stessoprofilo professionale. Per quanto riguarda la determinazione della Pianta Organica la sommatra il fabbisogno orario totale generato dalle attività standardizzabili e non standardizzabili, ildebito orario generato dal servizio di guardia attiva costituisce per ogni profilo professionaleil monte-ore complessivo necessario all�Unità Operativa per la produzione/erogazione deiquel numero di prodotti/servizi quantificati nei volumi previsionali.

Per calcolare le unità di personale necessario al soddisfacimento di quel fabbisognoorario, è sufficiente dividere tale fabbisogno complessivo per il numero di ore annuecontrattuali previste per ciascun profilo.

Il monte-ore annuo previsto per dipendente, che non tiene conto delle ore distraordinario e del plus-orario, può essere quantificato sulla base di 38 ore settimanali per ilpersonale laureato (nelle quali sono comprese le ore riservate per contratto all�attività diricerca e studio) e di 36 ore settimanali per il personale non laureato. Depurando i 365 giornidell�anno da 36 giornate di ferie e festività soppresse, da 52 riposi settimanali, da 11 giornatedi festivi infrasettimanali e da 18 ulteriori giornate, in considerazione di un tasso medio diassenteismo, si ottengono 247 giornate lavorative all�anno, che, quantificate in ore, danno1490 ore annue per il personale non laureato e 1570 ore annue per il personale laureato. Oggiessendo stata riportata festa il 2 Giugno i giorni lavorativi sono 247 e 1482 ore annue.

Per il personale infermieristicoEsempio:specialità: Medicina Generale

profilo: infermiere

linea attività: reparto degenza

minuti: 104.3

attività non standardizzabili: parametro indice 1.075 (checorrisponde al 7%)

volume attività: giorni ricovero/anno 11740

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11740x104.3:60 = 20.408

20.408:1482 = 13,7 = 14 Unità da assegnare al reparto di degenza comprensivedalla quota di personale necessaria per lesostituzioni (per la sola attività del reparto didegenza escluso DH, ambulatorio, ecc.)

1.2 Definizione carico di lavoroSi definisce carico di lavoro come: la quantità di lavoro necessario alle diverse

qualifiche e professionalità, dato un contesto operativo e un periodo di riferimento, pertrattare i casi che vengono sottoposti ad un�unità organizzativa in dipendenza:! delle esigenze espresse da utenti finali! delle attività di altre unità organizzative dello stesso ente! degli obiettivi di produzione assegnati.

I concetti fondamentali sono:! contesto operativo inteso come unità operativa! periodo di riferimento inteso come periodo di tempo da considerare nella rilevazione! esigenze espresse da utenti intese come bisogni da soddisfare! attività di altre unità organizzative dello stesso ente intese come integrazione tra diverse

U.O. in una logica di �Linea produttiva�! obiettivi di produzione assegnati intesi come prestazioni da erogare.

Ne discende che per misurare i carichi di lavoro si deve far riferimento allecondizioni della domanda e alle condizioni di produzione dei servizi.

Per quanto riguarda le condizioni della domanda nel campo infermieristico, siintendono i bisogni specifici di assistenza infermieristica dei pazienti che si soddisfanomediante prestazioni quantitativamente e qualitativamente definibili. Per quanto riguarda lecondizioni della produzione, ci si riferisce alle prestazioni definite sia qualitativamente (checosa, chi li esegue, come e quando) che quantitativamente numero e tempo standard diesecuzione per ciascuna attività).

1.3 Metodi utilizzati per la rilevazionePer quanto riguarda i metodi di rilevazione dei carichi di lavoro, questi si possono

raggruppare in 2 classi:metodi che usano approcci top-downmetodi che usano approcci bottom-up.In entrambi i casi il carico di lavoro è determinato dalla quantità dei prodotti o

prestazioni valutati con pesi standard (corrispondenti al tempo richiesto per ogni prodotto oprestazione), la differenza sta nella modalità di misurazione dei pesi standard.! Nei metodi Top-Down, il peso standard si ottiene con la misurazione del tempo dedicato

dagli operatori ai vari tipi di prodotti (assistenza infermieristica in reparto, attività di salaoperatoria, di consulenza) e dividendo successivamente tali tempi per la quantità deiprodotti. Il peso standard assunto corrisponde al valore medio.

! Nei metodi Bottom-up, il peso standard è stabilito determinando i pesi delle varieprestazioni attraverso l�applicazione dei tempi tecnicamente richiesti per le diverse fasidel processo di produzione. Il peso standard corrisponde al valore ottimale, è unametodologia più complessa e laboriosa da applicare, ma fornisce dati più precisi.Sappiamo che il carico di Lavoro Infermieristico non è legato solo all�attività clinica ealla gestione delle prescrizioni, ma anche alle attività di informazione e supportopsicologico agli utenti; in quanto essi chiedono di essere ascoltati, informati e rassicurati.

L�atto assistenziale quindi comprende l�assistenza educativa, necessaria aperseverare o a raggiungere l�autonomia della persona, l�aspetto tecnico e quello razionale.

L�assistenza infermieristica può essere rappresentata come un sistema che prevededomanda ed offerta.

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Per domanda si intende il bisogno di assistenza; per offerta l�insieme di prestazionierogate e il livello di autonomia raggiunto.

Gli elementi da prendere in considerazione sono:� Rilevazione del bisogno di assistenza degli utenti

Per poter rilevare i bisogni dell�utente è necessario possedere un modello di riferimento eun sistema che permetta di raccogliere i dati necessari. Questi sistemi sono caratterizzatiprincipalmente da strumenti strutturati, le griglie, che consentono di raccogliere eclassificare i dati più significativi per poi elaborarli determinando il grado di dipendenza.

� Determinazione di standard di assistenza che ne definiscono in livello sicuro ed adeguato Gli standard devono indicare i risultati attesi che si devono realizzare attraverso le cureinfermieristiche. E� quindi necessario sviluppare criteri per definire ed identificare laqualità dell�assistenza infermieristica da erogare.

� Classificazione degli utenti in base alla quantità/qualità dei bisogniAdatta per descrivere modi di raggruppare i pazienti secondo l�entità dell�assistenzarichiesta livelli di criticità dei pazienti e livelli di dipendenza dei pazienti degli infermieri.Per quanto riguarda la classificazione dei pazienti vi sono due tipi di sistemi:

1) Classificazione a modello

Si effettua un profilo delle caratteristiche generali dei pazienti; il paziente è assegnato allaclasse/modello che più da vicino assomiglia alla sua situazioni. Queste classi siriferiscono alla quantità di assistenza infermieristica richiesta e sono descritti in terminigenerici quali: pazienti che necessitano di ricovero ospedaliero, pazienti che hannobisogno di cure autonome o minime, pazienti con bisogni di assistenza totale o intensiva.

2) Classificazione a fattore

Dove la necessità dei pazienti è stimata tramite una lista specifica di attività assistenziali,collegata ai bisogni di assistenza per l�igiene, l�alimentazione, la mobilizzazione,l�eliminazione.Per ogni paziente vengono assegnate tutte quelle attività che sono rappresentate nella listae che coincidono con le esigenze/bisogni del paziente, la somma di tutti i punticorrispondenti alle attività determina un punteggio totale e in base a questo,l�assegnazione del paziente ad una particolare classe.

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CAPITOLO 2

METODO USATO PER IL CALCOLO DEL FABBISOGNO DEL PERSONALEINFERMIERISTICO BASTATO SUL NUMERO DEI MALATI

2.1 Numero posti letto e quantitativo di assistenzaE� ancora oggi il metodo più largamente utilizzato nella realtà ospedaliera italiana;

il numero posti-letto previsto per ciascuna sezione o divisione dalla legge n° 132/1968dall�art. 36,37,38.

Negli ospedali, le sezioni di specialità possono comprendere anche un numero diposti letto che in ogni caso non può essere inferiore a 15. Queste sezioni, dove non esiste larelativa divisione, sono di regola aggregate ad una divisione affine. La divisione è compostada due o più sezioni e comprende non meno di 50 e non più di 100 posti letto.

Negli stessi ospedali le divisioni di specialità possono comprendere anche unnumero inferiore di posti letto che in ogni caso non può essere inferiore a 30.

I servizi speciali di diagnosi e cura forniscono prestazioni di specializzate e dinorma non dispongono di letti di degenza o ne hanno un numero che, comunque, non puòessere superiore a quello previsto per le sezioni di specialità. Negli ospedali specializzati lesezioni devono comprendere non meno di 15 posti letto e non più di 20. Degli stessi ospedalile divisioni devono comprendere non meno di 30 posti letto e non più di 80.

Negli ospedali per lungodegenti e poi convalescenti le sezioni devono comprenderenon meno di 25 e non più di 30 posti letto; negli stessi ospedali le divisioni devonocomprendere non meno di 80 e non più di 120 posti letto.

Il quantitativo di assistenza stabilito dal D.P.R. n° 120/1969 art. 8, comma II recitache: la datazione organica del personale sanitario ausiliario deve assicurare un tempominimo di assistenza effettiva per malato di 120� nelle 24 ore.

L�articolo 11, comma VI recita che: per l�assistenza ai neonati immaturi si deveassicurare un turno di assistenza pari a 420� per ogni neonato immaturo nelle 24 ore.

L�articolo 18, comma VI recita che: la dotazione organica del personale sanitarioausiliario addetto alla rianimazione deve assicurare un tempo minimo di assistenza effettivaper malato di 420� nelle 24 ore.

Il Comitato Interministeriale per la programmazione economica (CIPE) ai sensidell�art. 5 II comma della legge n° 833/1978, ha deliberato in data 24/12/1984, degli standarddi organizzazione e di attività al fine di garantire uniformità di livelli assistenziali diprestazioni sanitarie in tutte le regioni relative unità sanitarie locali.

I nuovi parametri, indicati in via orientativa e da sottoporre a verifica applicativasono:

SERVIZIO DI RICOVERO OSPEDALIEROrapporto medici/PL = 1 medico per 5 - 5,5 posti-letto;rapporto infermieri, tecnici e altri di assistenza/PL = 1 unità per 1,1 - 1,3 posti-

letto.Per quanto riguarda il personale infermieristico viene passata in via orientativa la

seguente parametrazione (da sottoporre a verifica applicativa):! settori di terapia intensiva unità di terapia di cardiologia intensiva, di rianimazione (respiratoria,

neurochirurgica, cardio-chirurgica, etc.) per grandi ustionati: tempo di assistenza pro-die eper degenze in relazione al tipo di cura intensiva da 500� a 600�;

! settori di terapia sub-intensiva inseriti nelle divisioni di cardiochirurgia, chirurgia toracica, chirurgia vascolare,

chirurgia pediatrica, neurochirurgia, patologia neonatale: tempo di assistenza pro-die e perdegenze in relazione alla dimensione del rapporto da 200� a 240�;

! altri settori di degenza

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non compresi nei precedenti punti: tempo di assistenza pro-die e per degentecalcolato globalmente con assegnazione di personale in quantità diversificate tra le variedivisioni e sezioni a seconda delle patologie prevalenti e del loro maggiore o minore caricoassistenziale da 70� a 90�.

2.2 Giornate lavorative annue ed articolazione dei turbi di servizioDiverse indagini condotte da amministrazioni regionali e locali indicano una

presenza annuale media di circa 235 giorni per ciascun lavoratore mentre i restanti 130giorni rappresentano le assenze annuali medie che risultano distribuite come segue:

52 gg riposi settimanali36 gg congedo ordinario11 gg festività infrasettimanali31 gg malattia, congedi straordinari, aspettative per studio o per motivi

familiari o personali, gravidanza, ecc.Dalle ore di disponibilità giornaliera di ciascun lavoratore, calcolando che ogni

lavoratore, in media fornisce 6 ore di attività al giorno, in un anno fornirà in media 1410 oredi lavoro.

Sulla base degli accordi stabiliti in sede di contrattazione locale (diurni, notturni,continuati, spezzati, ecc..) e a seconda del tipo di servizio (a rotazione nell�arco delle 24 oreper i servizi di emergenza e di degenza; mattutini o a volta prolungati anche nel pomeriggioper i servizi quali gli ambulatori, day hospital, i centri di riabilitazione, i servizi domiciliari,etc.), per rispondere in maniera concreta alle esigenze degli utenti così come previsto anchedall�art. 15 del D.P.R. n° 270 del 1987 in materia di turni di servizio e di organizzazione dellavoro il quale recita: L�organizzazione del lavoro deve rispondere alle esigenze dell�utenzadel servizio Sanitario Nazionale. Deve tendere, pertanto, ad accrescere la qualità e laproduttività dei servizi e all�utilizzazione completa delle strutture.

In linea con tale indirizzo in sede di contrattazione decentrata saranno previstemodalità di articolazione dell�orario di lavoro che dovranno rispondere ai seguenti criteri:

a) utilizzazione in maniera programmata di tutti gli istituti che rendano concretauna gestione mirata dell�organizzazione dei servizi, della dinamica degliorganici e dei carichi di lavoro;

b) orario continuato, laddove le esigenze richiedano la presenza nell�arco delle12 o 24 ore;

c) orario articolato al di fuori delle previsioni di cui alla lettera b) per consentireuna migliore utilizzazione del personale;

d) ricorso al lavoro straordinario nei casi assolutamente eccezionali in base aicarichi di lavoro e comunque per periodi predeterminati.

La programmazione e l�articolazione dell�orario di lavoro dovranno comunquegarantire l�erogazione dei servizi nelle ore pomeridiane e sino alle ore 18, fatta salva lapossibilità di anticipare o posticipare il suddetto orario per alcuni servizi, presidi, uffici, etcda individuare in sede di contrattazione decentrata, sulla base di riscontri obiettivi delleeffettive esigenze degli utenti.

Il personale è tenuto a svolgere la propria attività nell�ambito del complesso deipresidi, servizi, uffici dell�ente, nel rispetto dei diritti e doveri propri di ciascuna posizionefunzionale e profilo professionale.

Il lavoro comunque deve essere organizzato in modo da valorizzare il ruolointerdisciplinare delle équipe e la responsabilità di ogni operatore nell�assolvimento deipropri compiti istituzionali

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2.3 Attività giornaliere e tempi di lavoroSulla base dell�analisi del lavoro, precedentemente descritta, vengono fatte delle

tabelle riepilogative, in cui, accanto ad ogni attività è indicato il tempo medio richiesto per alsua corretta realizzazione.

es: rifacimento letto vuoto = 10�controllo parametri vitali = 5�

T. corporea con termometro elettronico = 20��Bisogna comunque tener presente che il carico di lavoro può aumentare o essere

reso più gravoso da fattori quali:! le caratteristiche del servizio;! la qualità e quantità di arredamento e apparecchiature;! tipo di malati ricoverati ed il loro stato di gravità;! il sistema di accettazione (ricoveri continui nelle 24 h o limitati a periodi determinatidella giornata)! la durata della degenza (più la degenza è breve, maggiore è il lavoro per il personale)! la gestione e l�utilizzazione del personale (ripartizione del lavoro, turni, riposi, malattie,assenteismo etc.)! il grado di automazione dei servizi amministrativi, tecnici ed alberghieri (distribuzionedel vitto, trasporto del materiale e dei malati, sistema di raccolta dati, posta elettronica, etc.)! l�organizzazione dei servizi medici (orario delle visite, tipo degli interventi, quantità deiservizi specialistici, numero dei medici etc.)! l�insegnamento e la ricerca (più studenti delle professioni sanitarie, mediche,infermieristiche e tecniche, più programmi di ricerca significano maggiore lavoro e maggioreresponsabilità per il personale.

Sulla base degli elementi descritti si può individuare la quantità del personalenecessario per una sezione, qualunque sia il metodo impiegato, i risultati, come si può notaredagli esempi qui di seguito sotto riportati, si possono considerare equivalenti anche se sievidenziano degli scarti in più o meno, a seconda del sistema di calcolo impiegato, dovutialla variazione di alcuni parametri (turni, impegno giornaliero, tipo di servizio, ecc.) specificidella situazione sottoposto ad indagine.

es: calcolo del personale infermieristico necessario per una sezione di chirurgiagenerale di 30 posti-letto, escludendo però le unità per le sostituzioni:

N = a x b c

N = Unità infermieristica a = minuti di assistenza previsti dalla legge (120� - 420�) b = numero P/L stabiliti per il servizio c = ore di lavoro fornite, mediamente, ogni giorno da ciascuna unità infermieristica (6 ore)

N = 120X30 = 360

10 unità infermieristiche che devono essere in servizio per assicurarea ciascun malato l�assistenza prevista nelle 24 ore

Ma tenendo conto che il personale ha diritto al riposo, alle ferie, al cambio turno, alcongedo ordinario e straordinario, ecc. e che pertanto come ampiamente dimostrato dadiverse indagini, si torva con almeno 1/3 del personale in meno, per ottenere il numero esattodelle unità infermieristiche che devono costituire l�organico del servizio, si impostal�equazione: N = 10 + 1/3 N = 30 + N, 3N - N = 30; 2N = 30N = 30/2 N = 15 unità infermieristicheche devono essere assegnate al servizio di chirurgia generale per assicurare 120� diassistenza pro capite/pro die.

In pratica 15 si ottiene, senza dover impostare l�equazione, aggiungendo al primorisultato (10) la sua metà: 10 + _ di 10 = 15.

Per individuare l�organico complessivo del personale, invece dell�equazione si puòimpostare un�altra formula che prende in considerazione:

11

� il personale che deve essere presente in servizio e che viene determinato organico di base(OB)

� i giorni di assenza e i giorni di presenza per individuare l�organico integrativo per nontrovarsi senza infermieri in caso di ferie o malattia (OI)

� l�organico complessivo (OC)Quindi OB corrisponde a 10 per cui:OI = 10 x gg di assenza = 10 x 120 = 1300 = 5,53 gg di presenza 235 235da cui risulta che OC= OB + OI = 15,53

Il calcolo viene ulteriormente semplificato utilizzando gli indici, già elaborati, chehanno un valore diverso a seconda del tipo di servizio e che vengono moltiplicati per ilnumero dei P/L in organico.

Il totale ottenuto rappresenta il personale necessario per il servizio preso in esamecomprese le unità per le sostituzioni:0.464 = indice per i servizi di medicina e chirurgia0.696 = indice per i servizi di psichiatria e lattanti1.624 = indice per i servizi di unità coronarica, rianimazione e centro immaturi

Riprendendo l�esempio precedente si avrà:

0.464 x 30 P/L = 13.920 arrotondando per eccesso a 14.Un altro sistema prende in considerazione, oltre i fattori già considerati; elementi

quali:! le ore di assistenza da erogare giornalmente! le ore di assistenza da erogare annualmente;! le ore lavorative annue di ogni lavoratore;per cui si avrà

P/L 30 xore di assistenza previste 2

________ore di assistenza da erogare 60ore di assistenza da erogareannualmente 365

________21.900:

ore lavorative annue diciascun lavoratore 1.400

________15.53

12

CAPITOLO 3

CALCOLO BASATO SUL GRADO DI DIPENDENZA

3.1 Diagnosi e gravità della malattia rilevato dal personale infermieristico e

griglia di dipendenzaPresenta il vantaggio di fornire una valutazione dell�effettivo minimo di personale

indispensabile per assicurare un livello accettabile di assistenza, naturalmente sempre inrelazione alla situazione reale del Paese e del servizio considerato, ma anche lo svantaggio diaccordare eccessiva importanza alla dipendenza fisica del malato in rapporto ai bisognipsicologici, emotivi, educativi e sociali. In altre parole si può dire che questo metodo ponemaggiormente l�accento sugli aspetti negativi più che su quelli positivi della salute delmalato.

La sua applicazione è strettamente legata alla �possibilità reale di mobilità del

personale� all�interno di una stessa divisione o istituto assicurata da un gruppo di operatorialtamente qualificati che sono a disposizione del servizio infermieristico, per soddisfare eaumentare esigenze assistenziali di uno o più servizi.

La finalità principale di questo metodo è di fornire la migliore assistenza possibile,in base a dati precisi e circostanziati sulla evoluzione dello stato di dipendenza di ciascunpaziente, nel periodo in cui rimane affidato al servizio infermieristico.

La maggiore parte dei sistemi in auge utilizza da tre a sei classi di dipendenza aciascuna della quali può essere assegnato un ulteriore punteggio a seconda delle variabiliconsiderate (età, sesso, peso, trattamenti speciali, controlli, richieste, etc). Sulla base deiparametri considerati viene costruita una scheda che permette la registrazione accurata eprecisa degli elementi prestabiliti per ciascun malato in ogni turno o in orari predeterminati aseconda del metodo applicato.

Viene riportato un esempio il quale evidenzia appunto la diagnosi dei malati, e ilgrado di gravità della malattia che viene rilevato dal personale infermieristico.

13

N.letti

Nominativomalati

DiagnosiGravità

Problemi particolari di assistenza

A B C

1 coronaropatia acuta X posizione semiseduta controllareogni 15 minuti

2 ulcera gastrica X mantiene perfusione

3 mononucleosi infettiva X depresso-sorvegliare: pericolo disuicidio

4 morbo di hodgkin X aiutarlo ad alimentarsi - ha bisognodi essere incoraggiato

5 diabete X gli esami delle urine raccoltedurante la notte danno risultatimolto variabili

6 embolia X tendenza ad un�attività eccessiva

7 paencratite X molto abbattuto-parlargli

8 artrite X preoccupato per il lavoro

9 polmonite X incoraggiarlo ad aliemntarsi

10 ulcera ad un arto inferiore X controllare in che modo si occupadella sua gamba

11 Polmonite X apatico-forzarlo ad assumereliquidi

12 ipertensione X inquieto - somministrare untranquillante nel pomeriggio

13 anemia X oggi deve essere trasfuso

14 scompenso cardiaco X troppo attivo - convincerlo ariposarsi

15 gotta X passeggiatina in corridoio 4 volte algiorno

16 colite X deve restare a letto

17 nefrite X prendere in considerazione le suelamentele

18 sclerosi a placche X scoraggiato - farlo mangiare

19 asma bronchiale X inquieto per problemi familiari

20 ictus cerebro vascolare X aiutarlo a muovere mani e gambe

21 gastrite X regime speciale ogni 2 ore

22 nefrite X sorvegliare l�eliminazione delleurine

23 miosite X molto sofferente: trattare consedativi

24 obesità X deve essere incoraggiato adimagrire: deve diminuire di peso

25 flebite X deve riposarsi e camminare unavolta al giorno

26 diverticolite X non si rende conto del suo stato disalute - spiegarglielo

TOTALE 2 8 16

A= malati molto gravi; B= malati di media gravità; C= convalescenti

Per la griglia di dipendenza alla valutazione del grado di dipendenza hannocontribuito, insieme al personale infermieristico anche tutti quei malati che erano in grado difornire la loro collaborazione, riportando qui di seguito un esempio.

14

Data_________________________

Servizio______________________________

MalatoA

MalatoB

Malato C

Relazioni sociali 1 facili 1 12 difficili3 incoerente, aggressivo4 impossibilitato a comunicare

Trattamenti per via enterale 1 nessuno2 compresse, gocce, supposte cheil malato assume da solo

1 3

3 trattamenti multipli conl�intervento dell�IP4 trattamenti complessi conl�intervento dell�IP

Trat tament i per viaparenterale

1 nessuno

2 iniezione sottocutanea ointramuscolare o endovenosa

2 3

3 iniezioni multiple4 perfusioni o trasfusioni

Cure particolari 1 nessuna2 piccole medicazioni3 med icaz ion i sempl ic i ,cateterismo vescicale

2 2

4 medicazioni complesse,applicazioni di apparecchi

Cure con apparecchi 1 nessuna2 tecniche semplici (aerosol) 1 13 tecniche complesse4 tecniche molto complesse,respiratorie

Età 1 tra 20 e 50 anni2 da 12 a 19 o da 51 a 703 da 4 a 11 o da 70 a 804 meno di 4 e più di 80

2 1 3

Peso 1 meno di 40 Kg2 tra 41 e 60 Kg3 tra 61 e 80 Kg4 più di 80 Kg

3 2 3

Igiene personale 1 può lavarsi da solo2 deve essere accompagnato inbagno3 gli serve aiuto limitato(pettinarsi, etc.)4 bisogna praticargli puliziacompleta

2 3 4

Eliminazione 1 autonomo giorno e notte2 usa la padella o la storta di notte3 usa la padella o la storta giorno enotte o deve essere accompagnatoin bagno4 frequentemente o abitualmente

4 34

15

incontinenteLocomozione 1 si alza da solo

2 ha bisogno dell�aiuto di unapersona3 ha bisogno dell�aiuto di duepersone per cambiare posizione oalzarsi4 immobilizzato

1 3 4

Alimentazione 1 si alimenta da solo2 deve essere aiutato a sistemarsi3 deve essere aiutato (carne, frutta,etc)4 deve essere imboccato, gavage

1 3 4

Stato di coscienza 1 lucido2 abbastanza lucido 2 1 23 confusione o disorientamento4 grave confusione o coma

TOTALE 22 26 33

Fino a 18: malato indipendente Da 19 a 22: malto quasi indipendente

Da 23 a 32: malto poco dipendente Da 33 a 42: malato dipendente

Da 43 a 53: malto molto dipendente Da 54 a 64: malato gravemente dipendente

3.2 Metodo Goddard. Metodo Aberdeen e Vienne

Questo metodo prevede invece cinque classi di dipendenza:1) classe - malato indipendente: significa che la persona è in grado di muoversi

autonomamente nel servizio e richiede un�assistenza infermieristica minima.2) classe - malato parzialmente costretto a letto: significa che la persona è in grado di

lavarsi stando a letto; di alimentarsi da solo a letto a tavola; di muoversi nel letto eparzialmente, nel servizio; di usare i servizi igienici se ubicati vicini alla sala didegenza; può avere bisogno delle sedia sanitaria, della padella o della storta; il letto puòessere rifatto vuoto o occupato.

3) classe - malato allettato ma indipendente: significa che la persona è in grado di lavarsi edi alimentarsi da sola stando a letto; di muoversi nel letto; richiede l�uso della padella edella storta; il letto viene rifatto occupato.

4) classe - malato allettato e parzialmente dipendente: significa che la persona sta a letto osulla sedia a rotelle; può alimentarsi da sola; deve essere lavata e vestita; richiede unaiuto per essere spostata o sollevata; richiede l�uso della padella e della storta; il lettoviene rifatto occupato.

5) classe - malato totalmente dipendente: significa che la persona è costretta a letto o sullasedia a rotelle; deve essere lavata e vestita deve essere nutrita; deve essere sollevata espostata; richiede l�uso della padella e della storta; richiede tutti i servizi personali; illetto viene rifatto occupato

Il metodo Aberdeen prevede pure cinque gruppi di dipendenza ma con unasuccessione diversa. Infatti abbiamo:1° gruppo: malato costretto a letto, completamente dipendente2° gruppo: malato costretto a letto o in poltrona, dipendente3° gruppo: malto costretto a letto o in poltrona, ma indipendente4° gruppo: malato parzialmente in grado di muoversi5° gruppo: malato in grado di muoversi autonomamente

Il metodo VIENNE prevede:a) quattro classi di dipendenza:! malato autosufficiente

16

! malato parzialmente dipendente! malato dipendente! malato totalmente dipendente

b) otto variabili di dipendenza:! alimentazione! eliminazione! igiene! trattamenti terapeutici! cure particolari! motilità! relazioni! sorveglianzac) ad ogni variabile viene assegnato un punteggio crescente da 1 a 4 secondo la gravità.

Sommando i punteggi parziali assegnati a ciascuna variabile si avrà in punteggio totale didipendenza di ciascun malato che varierà pertanto da 1 a 32 punti.

! Il PRN 80 (Project de recherche en nursing) è un metodo che, ideato e sperimentatopresso l�Università di Montreal, è ora largamente diffuso in tutta l�America del Nord.

Calcola il fabbisogno di personale sulla base delle attività infermieristicheprestabilite e del tempo richiesto per svolgerle. Il sistema parte dal presupposto che ognimalato presenta una serie di bisogni e di problemi bio-sociali che possono essere evidenziatie misurati attraverso la raccolta sistematica dei dati indicati nella scheda di rilevazione.

Si individuano poi le attività infermieristiche, principali e di supporto, necessarieper soddisfare i bisogni dell�area preventiva, curativa e riabilitativa che secondo il PRN 80,rientrano in un totale di 214 fattori a ciascuno dei quali viene assegnato un punteggioequivalente ai minuti richiesti per l�attuazione dell�attività.

Il punteggio totale, fornito dalla somma dei valori di ciascun fattore, rappresenta inminuti l�assistenza che ciascuno malato richiede per le 24 ore successive. Rilevati i bisogniassistenziali di tutti i malati della sezione, attraverso tavole di dotazione già predisposte siindividua il personale necessario. Questo sistema che, di primo acchito, può sembrareestremamente meccanicistico, consente comune al personale infermieristico di formularepiani di assistenza individualizzati e di riferimento e di esprimere un autovalutazione dellivello di assistenza prestata.

3.3 Metodo svizzero e percentuale di dipendenzaIl metodo svizzero, da vario tempo sperimentato e applicato nella vicina repubblica

elvetica, è stato divulgato in Italia dalla Regione Toscana, attraverso una serie dipubblicazioni aventi la finalità di permettere la determinazione del fabbisogno di personalesulla base del grado di dipendenza dei malati e non più sul numero posti-letto. Il metodoprevede tre categorie di dipendenza così suddivise:categoria di dipendenza 3 = malati totalmente dipendenticategoria di dipendenza 2 = malati semidipendenticategoria di dipendenza 1 = malati indipendentie relativa scheda di rilevazione per individuare quali e quanti malati di ciascuna categoriaesistono nella sezione.

Per calcolare il fabbisogno di personale, in linea teorica, è sufficiente conoscere:! il numero dei malati di ciascuna categoria! la durata dell�assistenza diretta secondo il grado di dipendenza! la durata dell�assistenza indiretta che è costante perché comprende tutte quelle

attività che si svolgono a prescindere dal numero e dalle condizioni dei malati (registrazioni,preparazione, sistemazione del materiale, richieste, etc.) e che è stata quantificata in 75minuti pro capite / pro die. Dalle varie indagini effettuate negli ospedali svizzeri si sonoricavate, statisticamente, le percentuali di dipendenza e di assistenza diretta come indicatodalle tabelle che seguono:

17

Percentuale didipendenza

Limite inf. Media Limite sup.

Categoria 3 3% 7% 11%

Categoria 2 82% 84% 86%

Categoria 1 5% 9% 13%

Percentuale di assistenzadiretta

Limite inf. Media Limite sup.

Categoria 3 135� 175� 215�

Categoria 2 67� 90� 113�

Categoria 1 17� 26� 35�

Riprendendo l�esempio della sezione di chirurgia generale di 30 posti-letto eapplicando la media percentuale indicate dalle due tabelle si otterrà:! per quanto riguarda il grado di dipendenza dei malati:

Categoria 3 7% di 30 = 2.1 malati

Categoria 2 84% di 30 = 25.2 malati - 30 malati

Categoria 1 9% di 30 = 2.7 malati

! per quanto riguarda l�assistenza diretta e indiretta:

Categoria 3 2.1x175� = 367.5�

Categoria 2 25.2x90� = 2268.0�

Categoria 1 2.7x26�= 70.2�

Assistenza indiretta 30x75� = 2250.0�

Totale minuti di assistenza da erogare nelle 24 ore: 4955.7�

minuti di assistenza da erogare nelle 24 ore: 4955.7�

impegno giornaliero di una unità infermieristica 360=

personale infermieristico che deve essere in servizio nelle24 ore per assicurare l�assistenza di unità infermieristica

13.76

18

Il numero del personale in questo caso non è mai fisso ma si modifica in più o inmeno a seconda dell�aumento o della diminuzione del grado di dipendenza dei malati epresuppone perciò la mobilità del personale. Ma una previsione basata principalmente suidati statistici che pure hanno la loro importanza non sempre trova corrispondenza nella realtàspecifica di un determinato paese.

Dalle indagini condotte dalla Società di ricerca per l�organizzazione sanitaria(SAGO) di Firenze è emerso, per esempio, che la percentuale di malati totalmentedipendenti, nella nostra realtà, è maggiore a quanto rilevato nella realtà svizzera e, pertanto,il numero di personale necessario aumenta rispetto a quanto previsto dal calcolo precedente.Questo significa che il metodo, così come è originariamente strutturato, non è pienamenteapplicabile nel contesto operativo italiano a meno di apportare alcune modifiche che lororendano più rispondente alla nostra situazione.

Comunque a prescindere dal metodo impiegato per la determinazione delfabbisogno di personale è di vitale importanza che si tenga costantemente in considerazionela situazione reale (politica, sanitaria, economica e sociale) del Paese interessato e il tipo diservizio che si vuole erogare perché solo operando in modo razionale e concreto, ristrutturarei servizi esistenti o prevederne altri, sperimentare e introdurre nuove tecniche e nuovimetodi, delimitare strettamente le funzioni del personale o ampliarne le responsabilità e cosìvia; il tutto indirizzato verso l�obiettivo finale: fornire all�utente una assistenza sempre piùqualificata alle nuove esigenze dei moderni servizi sanitari.

19

CAPITOLO 4

LA RICERCAIntroduzione

La ricerca che è stata effettuata è una ricerca di tipo quantitativo con carattere diverifica di ipotesi.

Essa si basa sull�osservazione obiettiva della realtà e sulla misurazione dei datiraccolti i quali hanno convalidato la ipotesi.

4.1 Formulazione del quesitoIl quesito della ricerca nasce dalla constatazione, durante l�attività lavorativa nei

reparti di medicina, del grado di insoddisfazione dei pazienti per l�assistenza che venivaerogata dagli infermieri, insoddisfazione la cui causa non era da ricercare nella preparazionee professionalità degli infermieri, bensì da difficoltà di carattere organizzativo e strutturale(carenza di personale, turni stressanti, ecc).

4.2 ObiettivoL�obiettivo di questa ricerca è quello di conoscere e di verificare i due elementi che

compongono l�ipotesi e questi sono:� La sottostima dei minuti previsti dalla vigente normativa, da erogare al singolo paziente

nelle 24 ore.� La sottostima del personale infermieristico.

4.3 Campo di indagineLa ricerca è stata condotta all�interno di un�Azienda Ospedaliera romana.I reparti che presi in considerazione sono:II Medicina generaleIII Medicina GeneraleIV Medicina GeneraleV Medicina GeneraleIl motivo per cui ho scelto di fare la rilevazione nei reparti della Medicina Generale

è perché vengono quasi sempre considerati a bassa intensità assistenziale e pertanto si pensanecessitanti di un minor numero di infermieri.

4.4 IpotesiI minuti assistenziali previsti dalla vigente normativa (TPR 9 luglio 1996 DRG

5570/96) per l�area della medicina generale, personale infermieristico, sono sottostimati.

4.5 CampioneIl campione è rappresentato da 118 pazienti ricoverati nei quattro reparti di

Medicina Generale. Calcolando che la degenza media nell�Area della Medicina Generale èall�incirca di 9 giorni1 per ognuno dei quattro reparti, ho ritenuto più opportuno effettuare trerilevazioni mensili.

Il tipo di campione scelto penso sia rappresentativo per l�argomento trattato.

1 Fonti Ministero della Salute 2002

20

4.6 Strumenti e metodiLo strumento che si è ritenuto più opportuno utilizzare per la raccolta dei dati è la

scheda di osservazione, poiché risulta essere più attendibile e più rappresentativa per ilcontesto trattato, rispetto ad altri strumenti quali intervista e questionari, potendo cosirilevare i dati in prima persona.

Sono state utlilizzate delle tabelle precedentemente elaborate e presentate in unconvegno (�L�infermiere Dirigente nella Sanità in cambiamento�, San Marino, 25 - 27Novembre 1994).

Le tabelle prese in considerazione sono sei, nella 1a tabella è contenuta la scheda diosservazione; in questa tabella vengono presi in considerazione due parametri: il livello diintensità di dipendenza e il livello di discrezionalità.

Tabella 1. Scheda di osservazione dell�intensità del livello di dipendenza infermieristica

Unità Operativa

Data rilevazione n. letto _______

Descrizione Int _ Disc _1 Alimentazione/idratazione ______ ______

2 Eliminazione intestinale/urinaria, ecc ______ ______

3 Igiene e comfort ______ ______

4 Riposo/sonno ______ ______

5 Mobilità ______ ______

6 Stato psichico e di coscienza ______ ______

7 Comunicazione verbale ______ ______

8 Vestirsi/spogliarsi ______ ______

9 Procedure diagnostiche ______ ______

10 Procedure terapeutiche ______ ______

Valori sintetici 3 4

1. Livello di intensità di dipendenza da 0 a 5, secondo codifica

2. Livello di discrezionalità consentito da 1 a 10 (0 = nullo)

3. Somma dei livelli : min 0/max 50 (da riportare nella tabella riepilogativa)

4. Moda della discrezionalità (frequenza maggiore)

Questo parametro che è l�intensità del livello di dipendenza è ottenuto tramitel�utilizzo della 2ª tabella di codifica dei livelli di intensità di dipendenza. In questa tabellaviene assegnato un punteggio da 0 a 5 per ogni variabile la cui somma, che può avere comeminimo 0 e come massimo 50, mi da appunto questo primo parametro.

21

Tabella 2. Scheda di codifica dei livelli di intensità di dipendenza

ALIMENTAZIONE/IDRATAZIONE STATO PSICHICO E DI COSCIENZA

0 Nutrizione parenterale totale (NTP) o parziale 0 Soporoso-coma-assopito1 Nutrizione enterale totale(NET) sonda naso-gastrica oparziale

1 Disorientamento continuo

2 Bisogna imboccare 2 Disorientamento continuo con sintomipsicotici-nevrotici

3 Necessita di molto aiuto 3 Disorientamento occasionale4 Mangia da solo con molto aiuto 4 Disorientamento lieve5 Mangia da solo 5 Orientato vigile

ELIMINAZIONE INTESTINALE/URINARIA COMUNICAZIONE VERBALE

0 Incontinenza urinaria e intestinale permanente 0 Non parla, non apprende1 Catetere vescicale a permanenza,incontinenza fecale 1 Parla ma non apprende2 Incontinenza urinaria occasionale (pannolini)continenza fecale

2 Non parla,apprende o apprende a tratti

3 Padella,comoda,pappagallo 3 Parla poco,apprende tutto4 Comoda,bagno con aiuto,padella per la notte 4 La comunicazione è possibile con qualche

interruzione5 Autonomo,in bagno da solo 5 Comunica senza disturbi

IGIENE E COMFORT VESTIRSI/SVESTIRSI

0 Intera igiene corporea a letto 0 Non autonomo1 Igiene corporea a letto con l�aiuto del malato 1 Con molto aiuto2 Igiene intima a letto,in bagno con aiuto 2 Con poco aiuto3 Igiene intima a letto, indipendente nell�uso dei servizi 3 Con stimolazione del personale4 Il malato necessita di minimo aiuto 4 Da solo o con tanta fatica5 Autosufficiente 5 Autonomo

RIPOSO/SONNO PROCEDURE DIAGNOSTICHE

0 Disturbo dell�addormentamento, del ritmo sonnoveglia

0 Condizioni di monitoraggio nelle 24 ore

1 Irrequietezza occasionale 1 Condizioni di monitoraggio >1h2 Tranquillo con sedativi o senza sonnifero 2 Esami di routine più altri esami3 Tranquillo senza sedativi ,prende sonnifero 3 Esami diagnostici di routine4 Dorme poco (insonnia da mantenimento) 4 Condizioni di monitoraggio < 1h5 Dorme bene, tranquillo di giorno 5 Nessun esame diagnostico

MOBILITA� PROCEDURE TERAPEUTICHE

0 Allettato 0 CVC, perfusione continua nelle 24 h1 Allettato,cambia posizione da solo 1 CVC, perfusione >6 h2 Mobilizzazione su sedia 2 Terapia per OS,IM,EV3 Cammina con l�aiuto di una o due persone 3 Terapia per OS,IM4 Deambula con i presidi sanitari 4 Terapia per OS5 Deambula autonomamente 5 Nessuna terapia

Tale scheda è costituita da dieci variabili riconducibili da un lato ai bisognidescritti dalla Henderson e dall�altro al Modello delle Prestazioni Infermieristiche elaborato

22

dalla Cantarelli a tal fine di andare a rilevare un primo parametro che è l�intensità del livellodi dipendenza infermieristica.

Il secondo parametro che ci viene in aiuto per raccogliere i dati è il livello didiscrezionalità, nel quale viene dato un giudizio soggettivo da colui che rileva i dati.

Questo giudizio serve a vedere se vi sono differenze apprezzabili tra la realtà delpaziente e la sua configurazione nel livello di dipendenza (per ogni variabile).

Al livello di discrezionalità viene assegnato un range tra 0 e 10; quando nonesistono differenze tra la realtà del paziente e la sua configurazione nel livello di dipendenzaviene assegnato il valore 0, quando invece esistono tali differenze viene assegnato un valorecrescente da 1 a 10.

Questo perché può accadere di assegnare un punteggio gravissimo quando in realtànon è cosi; un esempio per comprendere meglio questa situazione: supponiamo che nelvalutare la prima variabile �alimentazione� viene assegnato il valore 0 (gravissimo), valoreche rappresenta una condizione di alimentazione in regime di �Nutrizione Parenterale Totalenelle 24 ore�, tuttavia accade che il paziente invece si può alimentare per OS, ma vi è lanecessità di sottoporlo a �NPT� perché il paziente si rifiuta di assumere cibo.

Quindi il livello di discrezionalità viene usato per raccogliere i dati in modo piùpreciso.

Nella 3a tabella vi è il punteggio dei livelli di dipendenza, sono riportate le seiclassi di appartenenza per il livello di dipendenza; ad ogni classe corrisponde una descrizionedella situazione del paziente.

Tabella 3. Punteggio dei livelli di dipendenza ed attività

Schema per la determinazione della classe e livello assistenziale.

Classelivello

Intervalloclassi

Descrizione_attività_

5 50 Autonomo

4 40-49 LievissimaIndirizzo

3 30-39 LieveGuida

2 20-29 MediaSostegno

1 10-19 GraveCompensazione

0 0-9 GravissimaSostituzione

_ descrizione del livello di intensità di dipendenza

_ descrizione dell�attività infermieristica prevalente

Con la 4° Tabella possiamo calcolare i punteggi attribuiti a tutti i pazienti dell�U.O.presa in considerazione, in un determinato giorno; questa tabella riporta il numero dei malati,il livello di dipendenza e il livello di discrezionalità. Con la somma dei punteggi del livellodi dipendenza e del livello di discrezionalità otteniamo il Valore Medio di Dipendenza.

23

Tabella 4. Riepilogo giornaliero dell�intensità del livello di dipendenza infermieristicadell�unità operativa

U n i t à O p e r a t i v a_____________________________________________

Rilevazione del giorno _____________________

PAZIENTI INTENSITÀ� DISCREZIONE

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

25

26

27

28

29

30

31

T. INT.1

T. Dip.3

24

Discr.2 T. Paz. 4

Valoremedio5

1 somma dei punteggi di intensità2 moda (maggiore frequenza rilevata)3 somma del Tot. Int.+Discr.4 n. pazienti (coincidente col numero di rilevazioni5 rapporto ottenuto da Tot. Dip./Tot. Paz.

Tale procedura di raccolta dati si può estendere oltre al giorno anche al mese.Riporto qui di seguito la 5a Tabella.

Tabella 5. Riepilogo mensile dell�intensità del livello di dipendenza infermieristicadell�Unità Operativa.

U n i t à O p e r a t i v a_______________________________________________

Rilevazione del mese ________________________

Giorni TOTALEPAZIENTI

TOTALEDIPENDENZA

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

25

25

26

27

28

29

30

31

T. Dip.

T. Paz.

Valore1

1 Rapporto ottenuto da Tot. Dip./Tot. pz.Nella 6a ed ultima tabella, oltre a riportare le classi di dipendenza, riporta il tempo

richiesto per l�assistenza espresso in minuti per paziente nelle 24 ore.

Tabella 6. Riepilogo giornaliero dei tempi

ClasseRange

0 Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5

0 600 10 499 20 399 30 299 40 199 50 99

1 590 11 490 21 390 31 290 41 190 90

2 580 12 480 22 380 32 280 42 180 80

3 570 13 470 23 370 33 270 43 170 70

4 560 14 460 24 360 34 260 44 160

5 550 15 450 25 350 35 250 45 150

6 530 16 430 26 330 36 230 46 130

7 520 17 420 27 320 37 220 47 120

8 510 18 410 28 310 38 210 48 110

9 500 19 400 29 300 39 200 49 100

26

Inoltre per la determinazione del personale infermieristico mi sono servita dei TRRcontenuti nell�allegato 1. I parametri presi in considerazione sono:� la specialità� il profilo� linea d�attività� i minuti� le attività non standardizzabili: parametro indice� il volume di attività: gg. ricovero/anno

Il calcolo è stato effettuato per i quattro reparti di medicina generale, il quale mi hadato il numero di infermieri in dotazione in ogni Unità Operativa (non calcolando ilpersonale OTA).

La discrepanza riscontrata tra l�organico infermieristico previsto con i TPRR equello necessario secondo la ricerca è da attribuire in parte alle mansioni domestico-alberghiere che la Regione non ha considerato perché di spettanza del personale di supporto(OTA, OSS), mentre nella ricerca sono state registrate in quanto vengono di fatto svolte dalpersonale infermieristico.

Secondo il mio studio per il calcolo del personale infermieristico ho utilizzato laseguente formula:

N= unità infermieristichem�= minuti di assistenza nelle 24 oreP/L= posti letto della Unità Operativat = ore di lavoro fornite mediamente ogni giorno da ciascuna attività

infermieristica.

4.7Analisi dei datiI dati raccolti mediante la scheda di osservazione, sono stati esposti nelle tabelle.Ho diviso in quattro fasi l�analisi dei dati:� Prima fase: tramite le rilevazioni giornaliere è stato calcolato il livello

medio di dipendenza; il livello medio è stato ottenuto dal totale dell�intensitàpiù la moda della discrezionalità il cui totale è stato diviso per il numero deipazienti.

� Seconda fase: tramite le rilevazioni mensili è stato calcolato il livello didipendenza; questo è stato ottenuto dal rapporto del totale di dipendenza per iltotale dei pazienti in una specifica Unità Operativa.

� Terza fase: in base al livello di dipendenza ho individuato i minuti diassistenza infermieristica da erogare nelle 24 ore ad ogni singolo paziente .

� Quarta fase: tramite il calcolo basato sul numero dei posti letto per iminuti assistenziali diviso il tempo di attività lavorativa per ogni infermiere, èstato individuato il personale infermieristico che dovrebbe essere presentenell�Unità Operativa presa in considerazione.

N = m� x

P/L

27

4.8 Esposizione dei risultatiIn questa prima parte verranno esposti i risultati della ricerca effettuata riguardanti i

minuti assistenziali attraverso delle tabelle.Le prime tabelle che andiamo ad illustrare sono le tabelle giornaliere.Queste tabelle sono dodici e sono state divise tre per ogni reparto di Medicina

Generale.I risultati ottenuti ci fanno conoscere il Livello medio di dipendenza, il quale ci

serve per poi conoscere il Livello di dipendenza.

abella giornalieraLivello medio di dipendenzaUnità Operativa II Medicina

PAZIENTI

INTENSITÀ� DISCREZIONALITA�

1 42 2

2 42 2

3 42 2

4 42 2

5 42 2

6 42 2

7 42 2

8 42 2

9 42 2

10 42 2

11 44 2

12 44 2

13 44 2

14 3 2

15 3 2

16 3 2

17 3 6

18 3 2

19 3 6

20 3 10

21 29 6

22 29 3

23 29 6

24 29 2

25 29 2

26 29 6

27 29 6

28 29 2

29

30

28

TOT.INTENSITA�

805 TOT.DIPENDENZA

807

DISCREZIONALITA�

2 TOT.PAZIENTI

28

VALOREMEDIO

29

Tabella giornalieraLivello medio di dipendenzaUnità Operativa II Medicina

PAZIENTI

INTENSITÀ� DISCREZIONALITA�

1 44 2

2 44 2

3 10 10

4 44 2

5 44 2

6 44 2

7 44 2

8 44 2

9 44 2

10 44 2

11 10 6

12 44 2

13 10 2

14 25 6

15 25 6

16 25 4

17 25 4

18 25 4

19 25 6

20 25 6

21 32 2

22 32 2

23 32 2

24 32 4

25 32 2

26 32 2

27 32 4

28 32 2

29

29

30

TOT.INTENSITA�

901 TOT.DIPENDENZA

903

DISCREZIONALITA�

2 TOT.PAZIENTI

28

VALOREMEDIO

32

Tabella giornalieraLivello medio di dipendenzaUnità Operativa II Medicina

PAZIENTI

INTENSITÀ� DISCREZIONALITA�

1 44 2

2 44 2

3 44 2

4 44 2

5 44 2

6 44 2

7 44 2

8 3 2

9 3 4

10 3 6

11 30 4

12 30 4

13 30 4

14 30 4

15 30 4

16 30 4

17 30 4

18 30 4

19 30 4

20 30 4

21 38 4

22 38 4

23 38 4

24 38 4

25 38 2

26 38 2

27 38 2

28 38 2

30

29

30

TOT.INTENSITA�

921 TOT.DIPENDENZA

925

DISCREZIONALITA�

4 TOT.PAZIENTI

28

VALOREMEDIO

33

Tabella giornalieraLivello medio di dipendenzaUnità Operativa III Medicina

PAZIENTI

INTENSITÀ� DISCREZIONALITA�

1 39 2

2 39 2

3 39 2

4 39 2

5 38 2

6 38 2

7 39 2

8 39 2

9 30 4

10 30 4

11 44 2

12 44 2

13 44 2

14 30

15 44 2

16 44 2

17 44 2

18 44 2

19 44 2

20 44 2

21 44 2

22 44 2

23 44 2

24 4 2

25 4 2

26 4 2

31

27 25 4

28 25 4

29 25 4

30 25 4

31 36 4

32 36 4

33 36 4

34 36 4

35 36 4

36 36 4

TOT.INTENSITA�

1246 TOT.DIPENDENZA

1248

DISCREZIONALITA�

2 TOT.PAZIENTI

36

VALOREMEDIO

35

Tabella giornalieraLivello medio di dipendenzaUnità Operativa III Medicina

PAZIENTI

INTENSITÀ� DISCREZIONALITA�

1 18 2

2 18 2

3 18 2

4 18 2

5 18 2

6 18 2

7 33 2

8 33 2

9 33 2

10 33 2

11 33 2

12 33 2

13 33 2

14 33 2

15 33 2

16 33 2

17 44 2

18 44 2

19 44 2

32

20 44 2

21 44 2

22 44 2

23 44 2

24 44 2

25 44 2

26 44 2

27 44 2

28 44 2

29 44 2

30 44 2

31 44 2

32 44 2

33 44 2

34 44 2

35 44 2

36 44 2

TOT.INTENSITA�

1318 TOT.DIPENDENZA

1320

DISCREZIONALITA�

2 TOT.PAZIENTI

36

VALOREMEDIO

37

Tabella giornalieraLivello medio di dipendenzaUnità Operativa III Medicina

PAZIENTI

INTENSITÀ� DISCREZIONALITÀ

1 30 2

2 30 2

3 30 2

4 30 2

5 30 2

6 30 2

7 32 2

8 33 2

9 32 2

10 32 2

11 43 2

12 43 2

33

13 43 2

14 43 2

15 43 2

16 43 2

17 43 2

18 43 2

19 43 2

20 43 2

21 37 2

22 37 2

23 37 2

24 37 2

25 37 2

26 37 2

27 37 2

28 37 2

29 37 2

30 37 2

31 36 2

32 36 2

33 36 2

34 36 2

35 36 2

36 36 2

TOT.INTENSITA�

1334 TOT.DIPENDENZA

1336

DISCREZIONALITA�

2 TOT.PAZIENTI

36

VALOREMEDIO

37

Tabella giornalieraLivello medio di dipendenzaUnità Operativa IV Medicina

PAZIENTI

INTENSITÀ� DISCREZIONALITA

1 36 4

2 36 4

3 36 4

4 36 4

5 36 4

34

6 36 4

7 36 4

8 36 4

9 4 2

10 4 2

11 10 2

12 10 2

13 40 2

14 40 2

15 40 2

16 40 2

17 40 2

18 40 2

19 40 2

20 6 2

21 6 2

22 6 2

23 25 4

24 25 4

25 25 4

26 25 4

27 25 4

28

29

30

TOT.INTENSITA�

737 TOT.DIPENDENZA

739

DISCREZIONALITA�

729 TOT.PAZIENTI

27

VALOREMEDIO

27

35

Tabella giornalieraLivello medio di dipendenzaUnità Operativa IV Medicina

PAZIENTI

INTENSITÀ� DISCREZIONALITA�

1 44 2

2 44 2

3 44 2

4 44 2

5 44 2

6 44 2

7 44 2

8 44 2

9 44 2

10 44 2

11 7 2

12 7 2

13 7 2

14 37 4

15 37 4

16 37 4

17 37 4

18 10 2

19 10 2

20 10 2

21 10 2

22 37 4

23 37 4

24 37 4

25 37 4

26 37 4

27 37 4

28

29

30

TOT.INTENSITA�

831 TOT.DIPENDENZA

833

DISCREZIONALITA�

2 TOT.PAZIENTI

27

VALOREMEDIO

31

36

Tabella giornalieraLivello medio di dipendenzaUnità Operativa IV Medicina

PAZIENTI

INTENSITÀ� DISCREZIONALITA�

1 44 2

2 44 2

3 44 2

4 44 2

5 44 2

6 44 2

7 44 2

8 44 2

9 44 2

10 42 2

11 42 2

12 42 2

13 42 2

14 42 2

15 42 2

16 42 2

17 42 2

18 42 2

19 5 2

20 5 2

21 10 4

22 10 4

23 10 4

24 10 2

25 10 2

26 15 4

27 15 4

28

29

30

TOT.INTENSITA�

864 TOT.DIPENDENZA

866

DISCREZIONALITA�

2 TOT.PAZIENTI

27

VALOREMEDIO

32

37

Tabella giornalieraLivello medio di dipendenzaUnità Operativa V Medicina

PAZIENTI

INTENSITÀ� DISCREZIONALITA�

1 40 2

2 40 2

3 40 2

4 40 2

5 40 2

6 40 2

7 40 2

8 40 2

9 40 2

10 40 2

11 40 2

12 40 2

13 22 2

14 22 2

15 22 2

16 22 2

17 22 2

18 22 2

19 5 2

20 5 2

21 15 2

22 15 2

23 15 2

24 10 2

25 10 2

26 12 2

27 12 2

28

29

30

TOT.INTENSITA�

711 TOT.DIPENDENZA

713

DISCREZIONALITA�

2 TOT.PAZIENTI

27

VALOREMEDIO

26

38

Tabella giornalieraLivello medio di dipendenzaUnità Operativa V Medicina

PAZIENTI

INTENSITÀ� DISCREZIONALITA�

1 15 2

2 15 2

3 17 2

4 17 2

5 24 2

6 24 2

7 24 2

8 24 2

9 24 2

10 24 2

11 24 2

12 24 2

13 32 2

14 32 2

15 32 2

16 32 2

17 28 2

18 28 2

19 28 2

20 28 2

21 44 2

22 44 2

23 44 2

24 44 2

25 44 2

26 44 2

27 44 2

28 44 2

29

30

TOT.INTENSITA�

808 TOT.DIPENDENZA

810

DISCREZIONALITA�

2 TOT.PAZIENTI

27

VALOREMEDIO

30

39

Tabella giornalieraLivello medio di dipendenzaUnità Operativa V Medicina

PAZIENTI

INTENSITÀ� DISCREZIONALITA�

1 44 2

2 44 2

3 44 2

4 44 2

5 44 2

6 44 2

7 44 2

8 44 2

9 44 2

10 44 2

11 2 2

12 22 2

13 22 2

14 22 2

15 22 2

16 22 2

17 22 2

18 22 2

19 25 2

20 25 2

21 18 2

22 18 2

23 18 2

24 18 2

25 18 2

26 36 4

27 36 4

28

29

30

TOT.INTENSITA�

883 TOT.DIPENDENZA

885

DISCREZIONALITA�

2 TOT.PAZIENTI

27

VALOREMEDIO

33

40

Le prossime tabelle che andiamo ad illustrare sono quelle mensili.Queste tabelle sono quattro, una per ogni reparto di Medicina Generale, i risultati ci

permettono di conoscere il vero Livello di dipendenza.

Tabella mensileLivello di dipendenza

Unità Operativa II Medicina

Giorni TOTALEPAZIENTI

TOTALEDIPENDENZA

1 28 29

2 28 29

3 28 29

4 28 29

5 28 29

6 28 29

7 28 29

8 28 29

9 28 29

10 28 29

11 28 32

12 28 32

13 28 32

14 28 32

15 28 32

16 28 32

17 28 32

18 28 32

19 28 32

20 28 32

21 28 33

22 28 33

23 28 33

24 28 33

25 28 33

26 28 33

27 28 33

28 28 33

29 28 33

30

31

T. Dip. 940

41

T. Paz. 28

Valore1 34

Tabella mensileLivello di dipendenza

Unità Operativa III Medicina

Giorni TOTALEPAZIENTI

TOTALEDIPENDENZA

1 36 37

2 36 37

3 36 37

4 36 37

5 36 37

6 36 37

7 36 37

8 36 37

9 36 37

10 36 37

11 36 37

12 36 37

13 36 37

14 36 37

15 36 37

16 36 37

17 36 37

18 36 37

19 36 37

20 36 37

21 36 35

22 36 35

23 36 35

24 36 35

25 36 35

26 36 35

27 36 35

28 36 35

29 36 35

30 36 35

31 36 35

T. Dip. 1125

42

T. Paz. 36

Valore1 31

Tabella mensileLivello di dipendenza

Unità Operativa IV Medicina

Giorni TOTALEPAZIENTI

TOTALEDIPENDENZA

1 27 27

2 27 27

3 27 27

4 27 27

5 27 27

6 27 27

7 27 27

8 27 27

9 27 27

10 27 27

11 27 31

12 27 31

13 27 31

14 27 31

15 27 31

16 27 31

17 27 31

18 27 31

19 27 31

20 27 31

21 27 32

22 27 32

23 27 32

24 27 32

25 27 32

26 27 32

27 27 32

28 27 32

29 27 32

30 27 32

31 27 32

T. Dip. 932

43

T. Paz. 27

Valore1 35

Tabella mensileLivello di dipendenza

Unità Operativa V Medicina

Giorni TOTALEPAZIENTI

TOTALEDIPENDENZA

1 27 26

2 27 26

3 27 26

4 27 26

5 27 26

6 27 26

7 27 26

8 27 26

9 27 26

10 27 26

11 27 26

12 27 30

13 27 30

14 27 30

15 27 30

16 27 30

17 27 30

18 27 30

19 27 30

20 27 30

21 27 30

22 27 33

23 27 33

24 27 33

25 27 33

26 27 33

27 27 33

28 27 33

29 27 33

30 27 33

31 27 33

T. Dip. 916

44

T. Paz. 27

Valore1 34

Nell�ultima tabella sono esposti i livelli di intensità ad ognuno dei qualicorrisponde un tempo e cioè i minuti assistenziali da erogare al singolo paziente nelle 24 ore;quindi sono stati presi i risultati, per ognuno dei quattro reparti, del livello di intensità e daquesta tabelle abbiamo estrapolato i minuti assistenziali.

Tabella di riferimento dei tempi (espressi in minuti per paziente nelle 24 ore).

ClasseRange

0 Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5

0 600 10 499 20 399 30 299 40 199 50 99

1 590 11 490 21 390 31 290 41 190 90

2 580 12 480 22 380 32 280 42 180 80

3 570 13 470 23 370 33 270 43 170 70

4 560 14 460 24 360 34 260 44 160

5 550 15 450 25 350 35 250 45 150

6 530 16 430 26 330 36 230 46 130

7 520 17 420 27 320 37 220 47 120

8 510 18 410 28 310 38 210 48 110

9 500 19 400 29 300 39 200 49 100

II medicina

III medicina

IV medicina

V medicina

260 minuti

290 minuti

250 minuti

260 minuti

45

Per avere una maggiore conferma riguardo il primo elemento che compone la miaipotesi e quindi la sottostima dei minuti previsti dalla vigente normativa (TPR 9 Luglio 1996DRG 5570/96), è stata fatta una media dei minuti ricavati dallo studio effettuato sui 4 repartipresi in considerazione e sono stati messi a confronto dividendoli per i 3 turni.

Al momento i minuti ottenuti dal mio studio potrebbero sembrare troppi (non sonoda considerare come valore assoluto), ma se andiamo ad elencare le varie attività di

assistenza infermieristica che si svolgono durante la giornata mi ritrovo una sottostima deiminuti previsti dalla vigente normativa.

Da notare che non è stata presa in considerazione l�alimentazione, il quale atto puòdurare da un minimo di 2 minuti ad un massimo di 20 minuti.

Normalmente nei reparti di Medicina la maggior parte dei pazienti necessita diessere imboccata.

MINUTI ASSISTENZIALINELLE 24 ORE

MINUTI ASSISTENZIALIPER OGNI TURNO

MINUTI NORMATIVA 104 34,6

MINUTI STUDIO 265 88,3

PROCEDUREASSISTENZIALI

MINUTINECESSARI

Prelievo 5

Cure igieniche 10

Parametri vitali 5

Rifacimento letto occupato 7

Svuotamento sacche urine 4

Terapia intramuscolare 2

Preparazione e somministrazione terapia endovenosa 3

Preparazione ed infusione terapia endovenosa 5

Somministrazione ossigeno (bombola) 3

Medicazione semplice - complessa 3-10

Totale 47 minuti

46

In questa seconda parte verranno esposti i risultati riguardanti il personaleinfermieristico necessario in ogni reparto di Medicina Generale esaminato.

Il calcolo è stato effettuato attraverso due metodiche da me precedentementeillustrate.

PERSONALE INFERMIERISTICO PREVISTO DALLA REGIONE

LAZIO

Specialità: : Medicina Generale

Profilo : Infermiere

Linea attività : II Reparto di Medicina

Minuti : 104.3

Attività non standardizzabili : Parametro indice 1.075

Volume attività : Giorni - ricovero/anno 10365

10365 x 104.3: 60 = 18.01718.017 : 1482 =

12Unità da assegnare al reparto didegenza

PERSONALE INFERMIERISTICO PREVISTO DALLA REGIONE

LAZIO

Specialità: : Medicina Generale

Profilo : Infermiere

Linea attività : III Reparto di Medicina generale

Minuti : 104.3

Attività non standardizzabili : Parametro indice 1.075

Volume attività : Giorni - ricovero/anno 11740

11740 x 104.3 : 60 = 20.40820.408 : 1482 =

14Unità da assegnare al reparto di degenza

PERSONALE INFERMIERISTICO PREVISTO DALLA REGIONE

LAZIO

Specialità: : Medicina Generale

47

Profilo : Infermiere

Linea attività : IV Reparto di Medicina generale

Minuti : 104.3

Attività non standardizzabili : Parametro indice 1.075

Volume attività : Giorni - ricovero/anno 10724

10724 x 104.3 : 60 = 18.64118.641 : 1428 =

13Unità da assegnare al reparto di degenza

PERSONALE INFERMIERISTICO PREVISTO DALLA REGIONE

LAZIO

Specialità: : Medicina Generale

Profilo : Infermiere

Linea attività : V Reparto di Medicina generale

Minuti : 104.3

Attività non standardizzabili : Parametro indice 1.075

Volume attività : Giorni - ricovero/anno 17441

17441 x 104.3 : 60 = 30.31830.318 : 1428 =

20Unità da assegnare al reparto di degenza

PERSONALE INFERMIERISTICO

SECONDO LA PRESENTE RICERCA

II MedicinaN = 260�x28 = 20

360�

III MedicinaN = 290�x36 = 29

360�IV MedicinaN = 250�x27 = 29

360�

V MedicinaN = 260�x27 = 20

360�

48

PERSONALE INFERMIERISTICO

CALCOLO REGIONE CALCOLO RICERCA

II MEDICINA 12 20

III MEDICINA 14 29

IV MEDICINA 13 19

V MEDICINA 20* 20

* Dato falsato : Il dato si riferisce ad un Volume Attività maggiore rispetto a quello riscontratodurante la rilevazione dei dati.

4.9 Conclusioni

Dai dati raccolti è emersa la conferma dell�ipotesi formulata nella presente ricerca:� La sottostima dei minuti previsti dalla vigente normativa per l�area dlla medicina

generale (TPRR 9 luglio 1996 � DGR 5570/96)� La sottostima del personale infermieristico

Risulta che il tempo di assistenza da dedicare al singolo paziente non è sufficiente,infatti, l�assistenza che viene erogata dal personale infermieristico è mirata, per la maggiorparte, a svolgere azioni pratiche (assistenza per compiti), mentre viene a mancarel�instaurarsi della relazione fra malato ed infermiere, che è necessaria per prendersi curadella persona e portarla verso il recupero dello stato di indipendenza.

La discrepanza riscontrata tra l�organico infermieristico previsto dai TPRR e quellonecessario secondo la ricerca è da attribuire in parte anche alle mansioni domestico-alberghiere che la normativa regionale non ha considerato in quanto sarebbero di spettanzadelle figure di supporto (OTA-OSS) ma che di fatto vengono tuttora svolte dal personaleinfermieristico.

Risulta una sottostima del personale infermieristico la quale porta sia all�insoddisfazionedei pazienti, i quali si sentono trascurati, sia all�insoddisfazione degli infermieri i qualivengono così demotivati professionalmente.

Si rende necessaria una revisione della normativa che dovrebbe essere aggiornataprevedendo: 1) l�incremento dei minuti di assistenza per gli infermieri; 2) l�inserimento inorganico degli OTA-OSS con relativa formula per il calcolo del fabbisogno di queste figurenell�area della medicina generale (e non solo in questa).

49

BIBLIOGRAFIA

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Settimi GiovannaESSERE-PROMUOVERE-ORGANIZZARE.COME ORGANIZZARE UN�ASSISTENZA DI QUALITA� NELLE SEZIONIOSPEDALIERE E NEL TERRITORIOVita e pensiero Anno 1995

Cantarelli MarisaIL MODELLO DELLE PRESTAZIONI INFERMIERISTICHEMasson anno 1996

TEMPI E PERCENTUALI DI RIFERIMENTO REGIONALE PER LADETERMINAZIONE DELLE PIANTE ORGANICHE DELLE AZIENDE USL EDOSPEDALIEREProgetto Regione Lazio Anno 1996

PERIODICO: L�infermiere dirigente Anno 1995Cavaliere BrunoMETODOLOGIA DI DETERMINAZIONE DEL FABBISOGNO DI PERSONALEINFERMIERISTICO PER CARICHI DI LAVOROConvegno �L�infermiere dirigente nella sanità in cambiamentoSan Marino 25-26 novembre 1994