il dilemma delle rinnovabili

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© RIPRODUZIONE RISERVATA 7 IL RISULTATO In quanto tempo si ammortizza? Ecco un esempio di quello che si può ottenere da questo tipo di analisi. L’informazione che si ottiene è il tempo di ammortizzazione degli investimenti e gli utili derivanti nel tempo. I calcoli si basano sul valore degli incentivi attuali e sui prezzi dell’energia. L’analisi di questi risultati mostra come la legislazione e gli incentivi siano ad oggi i motori principali delle bioenergie. Esemplari sono le analisi condotte per quantificare eventuali utili derivanti dalla produzione di biometano e dallo sfruttamento termico del calore prodotto dagli impianti a biogas in Italia. Entrambe queste fonti non sono al momento incentivate e i risultati mostrano chiaramente come impianti destinati a questa produzione non riescano a ripagarsi. Tale situazione varia da caso a caso e ci sono differenze notevoli tra gli stati membri (e tra i contributi erogati dagli stessi). PROGETTO BIOENERGY FARM Il dilemma delle rinnovabili Per sostenere l’azienda agricola nel momento della decisione, un consorzio di partner europei ha messo a punto una serie di strumenti di calcolo, adattabile ad ogni singola azienda. Si chiama BioEnergy Farm ed è un progetto il cui obiettivo è quello di “incoraggiare gli agricoltori e i proprietari di terreno a considera- re l’uso e la produzione di bioener- gie, mettendo a loro disposizione l’insieme di conoscenze necessarie a definire l’opzione migliore per la loro situazione”. Un obiettivo fonda- mentale perché spesso l’agricolto- re si trova lasciato da solo a decide- re se e come considerare la produ- zione di bioenergie per la propria azienda. La caratteristica essenzia- le di questo progetto, finanziato dalla comunità europea nel pro- gramma quadro Intelligent Energy for Europe, è proprio questo: forni- re informazioni imparziali e strut- turate sulla fattibilità dell’impiego di determinate tecnologie o meno. Come ci spiega il prof. Berruto, Uni- versità di Torino - Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria Fo- restale e Ambientale DEIAFA e part- ner italiano del progetto: ”È nostro interesse guidare l’agricoltore ad una soluzione che sia per lui obiet- tivamente vantaggiosa. Questo pro- getto non vuole sostituirsi o sovrap- porsi alle aziende di consulenza nel settore, con le quali eventualmente potremmo cooperare, ma sempli- cemente assistere direttamente l’a- zienda agricola nei primi passi ver- so le agroenergie o meno”. I primi passi Gli strumenti sviluppati dal proget- to BioEnergy Farm sono tutti a di- sponibilità gratuita, previa registra- zione al sito www.bioenergyfarm. eu. Gli strumenti prevedono due fasi di utilizzo. In un primo tempo si tratta di analizzare il ciclo produt- tivo dell’azienda, con gli apporti - energetici, di forza lavoro, di ma- teriali, ecc. - per poter quindi alla fine determinare il vero rendimen- to - monetario ed energetico – del- la produzione di biomassa da parte dell’azienda stessa. “Si tratta di un programma, gratuitamente scari- cabile dalla pagina internet del progetto, è in italiano ed è relativa- mente semplice da usare. Da parte dell’azienda si richiede l’inserimen- to di molte informazioni sul suo si- stema produttivo, in modo da po- ter calcolare in maniera il più pre- cisa possibile per la singola azien- da i costi effettivi”. Tra le informa- zioni richieste vi sono, per esem- pio, tutte le operazioni di campo, la dimensione degli appezzamen- ti e la loro la distanza dal centro aziendale, il tipo di trattrici e il loro utilizzo, la quantità di prodotti uti- lizzati (fertilizzanti, diserbanti, se- menti, ecc.), il loro costo ed infine il prezzo di vendita del prodotto fi- nito. Così facendo l’azienda ottie- ne una stima piuttosto precisa dei suoi costi e dei suoi ricavi. Questo calcolo serve per poter poi defini- re il vantaggio o meno nell’utiliz- zo del prodotto per la produzione di bioenergie. Esso ha però anche un secondo utilizzo, un plusvalore, ovvero quello di fornire da una par- te uno specchio relativamente fe- dele (a seconda anche della preci- sione con cui i dati vengono inseri- ti) dei costi di produzione azienda- li e dei ricavi netti e dall’altra di una possibile stima di costi e ricavi in condizioni diverse. Permette cioè una previsione di come potrebbe cambiare l’economia dell’azienda cambiandone alcuni parametri (ad esempio: dimensioni, tecniche col- turali, nuove colture). Quindi… Una volta determinato il costo della produzione, subentra il calcolo del- la fattibilità di un utilizzo del prodot- to a scopi energetici. A questo punto si prendono anche in considerazione gli scarti agricoli, i reflui zootecnici e tutti gli elementi di cui l’azienda può disporre per produrre energia. Gli strumenti a disposizione prevedo- no l’analisi per la produzione di bio- gas e per la combustione di biomas- sa da silvicoltura e da bosco ceduo di rotazione. Mentre il primo tipo di analisi descritta qui sopra può esse- re condotta dall’azienda stessa, l’u- tilizzo degli strumenti per il calcolo dei costi/ricavi dell’eventuale produ- zione di bioenergie viene condotta in una prima fase on-line ed una se- conda fase con l’assistenza dei tecni- ci dell’Università di Torino. “Noi con- tattiamo ogni azienda che si iscrive alla nostra pagina e decide di fare le analisi on line. Se sussiste interesse, proponiamo una visita da parte no- stra in azienda per poter approfondi- re l’analisi sulla convenienza o meno nella produzione di bioenergie, sia essa riferita agli impianti a biogas o agli impianti a combustione di bio- massa legnosa”. Lo scopo del proget- to BioEnergy Farm è quello di arriva- re ad una nuova potenza installata di 40 MW nei paesi partecipanti al pro- getto stesso, di avere un’analisi di cir- ca 3000 aziende agricole e raccoglie- re 80 casi esemplari di aziende che, in seguito alle analisi effettuate, de- cidano di passare alla produzione di bioenergia in azienda, a partire da biomassa di origine aziendale. f di Maria Luisa Doldi Il malinteso sulle agroenergie A questo proposito vorremmo qui ricordare che la produzione delle bioenergie di derivazione agricola è nata originariamente come possibile produzione locale di energia, decentralizzata, in mano all’agricoltura e a ciclo chiuso. A questo si aggiunge che, facendo attenzione ad utilizzare i residui delle colture per alimentazione, ottimizzando l’uso delle risorse e l’uso di quelli che fino a ieri erano considerati solo scarti agricoli o dell’agroalimentare, è possibile oggi attenuare quello che può diventare un motivo di conflitto tra produzione alimentare e produzione energetica e sfruttare al meglio tutte le risorse a disposizione. Il problema allora che rimane è la regolamentazione della crescita delle bioenergie in modo tale da evitare uno sviluppo selvaggio e incontrollato del settore a vantaggio di pochi, grandi investitori e a svantaggio dell’agricoltura o forse della società tutta. Infatti, la corsa alle bioenergie può degenerare e non essere più sostenibile quando, a causa di interessi terzi che non arrivano dal mondo agricolo, si realizzano impianti e modalità di produzione che non sempre sono in sintonia con il paesaggio, con la produzione di cibo e con la gestione dell’azienda agricola. Per questo è necessario che l’agricoltura che produce la materia prima divenga anche padrona della produzione di energia. Ben vengano allora tutti gli strumenti e i percorsi che vogliono essere un contributo obiettivo ed indipendente alla valutazione di un utilizzo delle biomasse per le aziende agricole. Gli strumenti messi a punto nel progetto Bioenergy Farm sono costruiti proprio con lo scopo di fornire uno strumento gratuito, in grado di effettuare una prima valutazione degli scenari proposti dall’utente. Febbraio INFO&CONTATTI g www.bioenergyfarm.eu

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Per sostenere l’azienda agricola nel momento della decisione, un consorzio di partner europei ha messo a punto una serie di strumenti di calcolo, adattabile ad ogni singola azienda.

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Page 1: Il dilemma delle rinnovabili

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IL RISULTATO

In quanto tempo si ammortizza?Ecco un esempio di quello che si può ottenere da questo tipo di analisi.

L’informazione che si ottiene è il tempo di ammortizzazione degli investimenti e gli utili derivanti nel tempo. I calcoli si basano sul valore degli incentivi attuali e sui prezzi dell’energia. L’analisi di questi risultati mostra come la legislazione e gli incentivi siano ad oggi i motori principali delle bioenergie. Esemplari sono le analisi condotte per quanti� care eventuali utili derivanti dalla produzione di biometano e dallo sfruttamento termico del calore prodotto dagli impianti a biogas in Italia. Entrambe queste fonti non sono al momento incentivate e i risultati mostrano chiaramente come impianti destinati a questa produzione non riescano a ripagarsi. Tale situazione varia da caso a caso e ci sono di� erenze notevoli tra gli stati membri (e tra i contributi erogati dagli stessi).

PROGETTO BIOENERGY FARM

Il dilemma delle rinnovabiliPer sostenere l’azienda agricola nel momento della decisione, un consorzio di partner europei ha messo a punto una serie di strumenti di calcolo, adattabile ad ogni singola azienda.

Si chiama BioEnergy Farm ed è un progetto il cui obiettivo è quello di “incoraggiare gli agricoltori e i proprietari di terreno a considera-re l’uso e la produzione di bioener-gie, mettendo a loro disposizione l’insieme di conoscenze necessarie a de� nire l’opzione migliore per la loro situazione”. Un obiettivo fonda-mentale perché spesso l’agricolto-re si trova lasciato da solo a decide-re se e come considerare la produ-zione di bioenergie per la propria azienda. La caratteristica essenzia-le di questo progetto, finanziato dalla comunità europea nel pro-gramma quadro Intelligent Energy for Europe, è proprio questo: forni-re informazioni imparziali e strut-turate sulla fattibilità dell’impiego di determinate tecnologie o meno. Come ci spiega il prof. Berruto, Uni-versità di Torino - Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria Fo-restale e Ambientale DEIAFA e part-ner italiano del progetto: ”È nostro interesse guidare l’agricoltore ad

una soluzione che sia per lui obiet-tivamente vantaggiosa. Questo pro-getto non vuole sostituirsi o sovrap-porsi alle aziende di consulenza nel settore, con le quali eventualmente potremmo cooperare, ma sempli-cemente assistere direttamente l’a-zienda agricola nei primi passi ver-so le agroenergie o meno”.

I primi passiGli strumenti sviluppati dal proget-to BioEnergy Farm sono tutti a di-sponibilità gratuita, previa registra-zione al sito www.bioenergyfarm.eu. Gli strumenti prevedono due fasi di utilizzo. In un primo tempo si tratta di analizzare il ciclo produt-tivo dell’azienda, con gli apporti - energetici, di forza lavoro, di ma-teriali, ecc. - per poter quindi alla � ne determinare il vero rendimen-to - monetario ed energetico – del-la produzione di biomassa da parte dell’azienda stessa. “Si tratta di un programma, gratuitamente scari-cabile dalla pagina internet del

progetto, è in italiano ed è relativa-mente semplice da usare. Da parte dell’azienda si richiede l’inserimen-to di molte informazioni sul suo si-stema produttivo, in modo da po-ter calcolare in maniera il più pre-cisa possibile per la singola azien-da i costi e� ettivi”. Tra le informa-zioni richieste vi sono, per esem-pio, tutte le operazioni di campo, la dimensione degli appezzamen-ti e la loro la distanza dal centro aziendale, il tipo di trattrici e il loro utilizzo, la quantità di prodotti uti-lizzati (fertilizzanti, diserbanti, se-menti, ecc.), il loro costo ed in� ne il prezzo di vendita del prodotto � -nito. Così facendo l’azienda ottie-ne una stima piuttosto precisa dei suoi costi e dei suoi ricavi. Questo calcolo serve per poter poi de� ni-re il vantaggio o meno nell’utiliz-zo del prodotto per la produzione di bioenergie. Esso ha però anche un secondo utilizzo, un plusvalore, ovvero quello di fornire da una par-te uno specchio relativamente fe-dele (a seconda anche della preci-sione con cui i dati vengono inseri-

ti) dei costi di produzione azienda-li e dei ricavi netti e dall’altra di una possibile stima di costi e ricavi in condizioni diverse. Permette cioè una previsione di come potrebbe cambiare l’economia dell’azienda cambiandone alcuni parametri (ad esempio: dimensioni, tecniche col-turali, nuove colture).

Quindi…Una volta determinato il costo della produzione, subentra il calcolo del-la fattibilità di un utilizzo del prodot-to a scopi energetici. A questo punto si prendono anche in considerazione gli scarti agricoli, i re� ui zootecnici e tutti gli elementi di cui l’azienda può disporre per produrre energia. Gli strumenti a disposizione prevedo-no l’analisi per la produzione di bio-gas e per la combustione di biomas-sa da silvicoltura e da bosco ceduo di rotazione. Mentre il primo tipo di analisi descritta qui sopra può esse-re condotta dall’azienda stessa, l’u-tilizzo degli strumenti per il calcolo dei costi/ricavi dell’eventuale produ-zione di bioenergie viene condotta

in una prima fase on-line ed una se-conda fase con l’assistenza dei tecni-ci dell’Università di Torino. “Noi con-tattiamo ogni azienda che si iscrive alla nostra pagina e decide di fare le analisi on line. Se sussiste interesse, proponiamo una visita da parte no-stra in azienda per poter approfondi-re l’analisi sulla convenienza o meno nella produzione di bioenergie, sia essa riferita agli impianti a biogas o agli impianti a combustione di bio-massa legnosa”. Lo scopo del proget-to BioEnergy Farm è quello di arriva-re ad una nuova potenza installata di 40 MW nei paesi partecipanti al pro-getto stesso, di avere un’analisi di cir-ca 3000 aziende agricole e raccoglie-re 80 casi esemplari di aziende che, in seguito alle analisi e� ettuate, de-cidano di passare alla produzione di bioenergia in azienda, a partire da biomassa di origine aziendale.

f di Maria Luisa Doldi

Il malinteso sulle agroenergieA questo proposito vorremmo qui ricordare che la produzione delle bioenergie di derivazione agricola è nata originariamente come possibile produzione locale di energia, decentralizzata, in mano all’agricoltura e a ciclo chiuso. A questo si aggiunge che, facendo attenzione ad utilizzare i residui delle colture per alimentazione, ottimizzando l’uso delle risorse e l’uso di quelli che � no a ieri erano considerati solo scarti agricoli o dell’agroalimentare, è possibile oggi attenuare quello che può diventare un motivo di con� itto tra produzione alimentare e produzione energetica e sfruttare al meglio tutte le risorse a disposizione. Il problema allora che rimane è la regolamentazione della crescita delle bioenergie in modo tale da evitare uno sviluppo selvaggio e incontrollato del settore a vantaggio di pochi, grandi investitori e a svantaggio dell’agricoltura o forse

della società tutta. Infatti, la corsa alle bioenergie può degenerare e non essere più sostenibile quando, a causa di interessi terzi che non arrivano dal mondo agricolo, si realizzano impianti e modalità di produzione che non sempre sono in sintonia con il paesaggio, con la produzione di cibo e con la gestione dell’azienda agricola. Per questo è necessario che l’agricoltura che produce la materia prima divenga anche padrona della produzione di energia. Ben vengano allora tutti gli strumenti e i percorsi che vogliono essere un contributo obiettivo ed indipendente alla valutazione di un utilizzo delle biomasse per le aziende agricole. Gli strumenti messi a punto nel progetto Bioenergy Farm sono costruiti proprio con lo scopo di fornire uno strumento gratuito, in grado di e� ettuare una prima valutazione degli scenari proposti dall’utente.

Febbraio

INFO&CONTATTIg www.bioenergyfarm.eu

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