il corriere tuscolano novembre 2011

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Rinnovamento nel Pd Renzi: una speranza Di Stefano Bertuzzi I l momento di crisi e di stagna- zione attuale, a tutti i livelli - economico, politico, istituzio- nale e forse anche educazionale - ha raggiunto ormai livelli insostenibi- li, tali da imporre un rinnovamento generazionale in campo politico e imprenditoriale, a livello nazionale e locale. La sinistra, per sua natura mai sta- tica ma portatrice di idee nuove, deve farsi carico di questo cambia- mento che farà da traino all’intera società, lasciando ormai da parte l’“antiberlusconismo”: oggi non basta più dire “non vogliamo essere così” ma bisogna dimostrare di vo- ler essere “qualcos’altro”. Di que- sto “qualcos’altro” si vedono tracce consistenti nella vita quotidiana di molti italiani che hanno senso e mi- sura delle regole, in alcune figure pubbliche – vedi il Capo dello Sta- to – ma soprattutto nel malconten- continua a pag. 3 Continua a pag. 24 «I Cristiani siano in tutte le realtà» ALBANO T ra i numerosi impegni ed in- contri nell’ambito della sua Visita Pastorale a Marino, S.E. ha accettato di rispondere ad al- cune domande: di questa sua cordiale disponibilità lo ringrazio vivamente, anche a nome della Redazione. Eccellenza, nell’incontro con i Consigli Pastorali Parrocchiali del 28 settembre ha detto che “antidoto al clericalismo è la partecipazione”, allora è la mancanza di partecipa- zione che determina o accentua il Intervista a Sua Eccellenza Marcello Semeraro mensile di informazione e cultura a diffusione gratuita - anno IV - n. 10 Novembre 2011 Ciampino Il ridimensionamento scolastico Grottaferrata Cooperativa 44 = ergastolo Grottaferrata La specializzazione del libro Marino Scoppia la polemica del wi-fi Albano Il NO all’inceneritore Frascati Il Cardinal Bertone a Villa Sora CIAMPINO A ssistiamo da molto tempo a Ciampino a un fenomeno pre- occupante, chiudono le pic- cole botteghe, gli alimentari, i negozi di abbigliamento e aprono banche e agenzie immobiliari. Se l’obiettivo era svecchiare la città e affrancarla dalla condizione di dormitorio, stiamo fal- lendo. Per approfondire la questione la parola va ad Antonio Pellone, presi- dente del coordinamento di Confcom- mercio della provincia di Roma. Vi siete battuti a lungo come Con- fcommercio per evitare l’apertura di ulteriori centri commerciali, alla fine apriranno? Il più imminente di tutti sarà quello sulla Fonte Appia, un vero e proprio parco commerciale perché sarà aper- to, con 4 grandi strutture. Questo centro ha già avuto l’autorizzazione Continua a pag. 18 «Se perdono i negozianti perdiamo tutti» La mancanza di tutele secondo Antonio Pellone

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Mensile dei castelli Romani

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Page 1: Il Corriere Tuscolano novembre 2011

Rinnovamento nel Pd

Renzi: una speranza

Di Stefano Bertuzzi

Il momento di crisi e di stagna-zione attuale, a tutti i livelli - economico, politico, istituzio-

nale e forse anche educazionale - ha raggiunto ormai livelli insostenibi-li, tali da imporre un rinnovamento generazionale in campo politico e imprenditoriale, a livello nazionale e locale.La sinistra, per sua natura mai sta-tica ma portatrice di idee nuove, deve farsi carico di questo cambia-mento che farà da traino all’intera società, lasciando ormai da parte l’“antiberlusconismo”: oggi non basta più dire “non vogliamo essere così” ma bisogna dimostrare di vo-ler essere “qualcos’altro”. Di que-sto “qualcos’altro” si vedono tracce consistenti nella vita quotidiana di molti italiani che hanno senso e mi-sura delle regole, in alcune figure pubbliche – vedi il Capo dello Sta-to – ma soprattutto nel malconten-

continua a pag. 3

Continua a pag. 24

«I Cristiani siano in tutte le realtà»

A L B AN O

Tra i numerosi impegni ed in-contri nell’ambito della sua Visita Pastorale a Marino,

S.E. ha accettato di rispondere ad al-cune domande: di questa sua cordiale disponibilità lo ringrazio vivamente, anche a nome della Redazione.

Eccellenza, nell’incontro con i Consigli Pastorali Parrocchiali del 28 settembre ha detto che “antidoto al clericalismo è la partecipazione”, allora è la mancanza di partecipa-zione che determina o accentua il

Intervista a Sua Eccellenza Marcello Semeraro

mensile di informazione e cultura a diffusione gratuita - anno IV - n. 10 Novembre 2011

Ciampino

Il ridimensionamento scolastico

Grottaferrata

Cooperativa 44 = ergastolo

Grottaferrata

La specializzazione del libro

Marino

Scoppia la polemica del wi-fi

Albano

Il NO all’inceneritore

Frascati

Il Cardinal Bertone a Villa Sora

C I AM P I N O

Assistiamo da molto tempo a Ciampino a un fenomeno pre-occupante, chiudono le pic-

cole botteghe, gli alimentari, i negozi di abbigliamento e aprono banche e agenzie immobiliari. Se l’obiettivo era svecchiare la città e affrancarla dalla condizione di dormitorio, stiamo fal-lendo. Per approfondire la questione la parola va ad Antonio Pellone, presi-dente del coordinamento di Confcom-

mercio della provincia di Roma.Vi siete battuti a lungo come Con-fcommercio per evitare l’apertura di ulteriori centri commerciali, alla fine apriranno? Il più imminente di tutti sarà quello sulla Fonte Appia, un vero e proprio parco commerciale perché sarà aper-to, con 4 grandi strutture. Questo centro ha già avuto l’autorizzazione

Continua a pag. 18

«Se perdono i negozianti perdiamo tutti»La mancanza di tutele secondo Antonio Pellone

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Incentivi a chi usa pannelli fotovoltaiciLa trafila è semplice, 7-8 metri

quadrati di pannelli fotovoltai-ci, quanto basta per ottenere un

Kw/h di potenza.Si mette l’impianto sul tetto o sul ter-razzo. Lo si collega al contatore elet-tronico per scambiare con il gestore (Enel, Acea....) l’energia prodotta. Per un impianto di 1 kWp, circa 450,00 euro di incasso che permettono di am-mortizzare la spesa d’installazione in 10 anni, ottenendo due vantaggi:1- la bolletta viene rimborsata all’ 80%;2- la possibilità di guadagnare utiliz-zando l’energia elettrica con il D.L. 05/05/2011, il “Conto Energia”.Scegliendo un impianto fotovoltaico si otterrà infatti un bonus per ogni chi-lovattora (kW/h) prodotto su un tetto

inclinato o su un terrazzo. In sostanza l’energia, fornita da un singolo uten-te, viene immessa in rete e venduta ad una quotazione calibrata in modo da sostenere lo sviluppo del settore.Oltre ad incassare il prezzo mag-giorato, si ottiene poi una seconda agevolazione: per ogni chilowattora fotovoltaico prodotto si può usare gra-tuitamente un chilowattora ottenuto con sistemi convenzionali. Controlla-te la vostra bolletta e vedrete quanto vi costa l’ elettricità (dovrebbe stare sui 18 centesimi). Con il decreto del 05/05/2011, di recepimento della Di-rettiva europea per le fonti rinnova-bili (direttiva 2001/77/CE), è partita la grande opportunità di sviluppo de-gli impianti alternativi: il cosiddetto “Conto Energia”.

Per chiarire meglio il funzionamento del conto energia, di seguito viene rappresentatouno schema generale di massima di un impianto fotovoltaico:Come funzionano gli impianti fotovoltaici :

Scopriamo di seguito come sono connessi tra loro i componenti essenziali di un impianto foto-voltaico e come si interfacciano con la rete elettrica:1) I pannelli solari (tecnicamente moduli fotovoltaici), esposti al sole, producono corrente elet-trica in forma continua.2) L’inverter trasforma la corrente “fotovoltaica” da continua ad alternata.3) Il Conto Energia prevede l’installazione di un contatore che misura tutta l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico, pagata con una tariffa incentivante.4) La corrente entra nella rete elettrica dell’utente e viene assorbita prima di tutto dalle normali apparecchiature elettriche (elettrodomestici, impianto di illuminazione, ecc.).5) Nel caso in cui l’impianto solare produca più corrente di quella che serve in quel momento, il surplus entra nella rete del distributore di energia elettrica locale e viene misurato da un secon-do contatore dedicato proprio a conteggiare la corrente prodotta dall’impianto e non utilizzata.6) Quando l’impianto non produce (di notte) o produce poco (brutto tempo) o la corrente richiesta dall’utenza è maggiore di quella che può essere fornita in quel momento dall’impianto solare, si utilizza la corrente del distributore. A fine anno si effettua il conguaglio e viene rim-borsato per 80% se si consuma meno energia di quella prodotta ; invece se l’ energia prodotta è maggiore di quella consumata vienepagata al prezzo di discrezione del gestore ( Enel, Acea......). In conclusione il primo contatore posizionato dal gestore GSE, a valle dell’ inverter, conteggia tutta l’ energia prodotta dall’ im-pianto e riconosce al produttore, per 20 anni, a seconda della classe di appartenenza definita in base alla potenza, delle tariffe incentivanti che variano a seconda del periodo. In particolare vengono distinte le seguenti tipologie di impianto1. Impianto su tetto2. Altri impiantiLa tabella di seguito sintetizza il valore dell’ incentavazione, per il 2012, riconosciutaal variare della potenzaa e della tipologia di impianto:

Conto energiaPer promuovere l’utilizzo di fonti rinnovabili per la creazione di energia, il 5 maggio 2011 è stata rinnovata la possibilità di usufruire di incentivi per la costruzione di impianti fotovoltaici (pannelli solari che pro-ducono elettricità), che verranno erogati in

“conto energia”, ovvero rivendendo tutta l’energia elettrica prodotta direttamente al gestore GSE (Gestore dei Servizi Elettrici) ad una tariffa incentivante.

“ Come funziona il conto energia nella pratica?”

Impianti a terra

Impianti su edificioIncentivi 4° Conto Energia 2012 (in €/kWh)

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Direttore ResponsabileFabio ORFEI

Società EditriceKNW S.r.l.

Hanno collaboratoDebora PIERGALLINIMarco COLUCCINIMaria Grazia COLUCCINIFrancesco INTRECCIALAGLIValeria MANZOTTUSara SATTAMarzia MANCINIGianfranco DI LUCAFrancesca RAGNO

Redazione e pubblicitàKNW [email protected]@ilcorrieretuscolano.ittel./fax 06.9411139

Grafica e S tampaTipografia Giammarioli snc - FrascatiTel. 069420310 - Fax [email protected]

Società distributriceE.M.P. Srl Tel. 335.82.62.883 335.82.62.964Email: [email protected]

Autorizzazione del tribunale di Velletrin° 0108 del 07/01/2008

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Il Co

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“Prg? Meglio interventi a macchia di leopardo”Parla il consigliere di opposizione ed ex assessore all’Urbanistica Bosso

Dopo le dichiarazioni del consiglie-re Stefano Bertuzzi riguardo alla discussione ormai prossima degli

indirizzi del P.u.g.c. abbiamo chiesto l’opi-nione del consigliere di opposizione Marco Bosso, ex assessore all’Urbanistica con la giunta Ghelfi.Quali dovrebbero essere secondo lei le linee guida del documento di indirizzo per il nuovo Piano Urbanistico?Premetto che oramai siamo arrivati in una fase storica tale che, parlare ancora di Piano urbanistico generale (ex Prg) è superfluo, anche alla luce delle recenti modifiche al piano casa che permettono importanti in-crementi volumetrici su edifici esistenti, derogando in tal modo a previsioni urbani-stiche locali. A questo fenomeno di elevata rilevanza bisogna aggiungere che sono tra-scorsi 40 anni dall’approvazione del Piano Regolatore Generale e l’attuazione dello stesso ha creato oramai delle situazioni consolidate. A mio giudizio c’è bisogno di un intervento a macchia di leopardo, mi spiego: occorre operare su quelle aree che ancora hanno potenziale edificatorio, e da li, nel rispetto paesistico e ambientale, ri-conoscendo ai proprietari le loro aspettati-ve pluriennali, far emergere quei servizi di cui necessita il nostro territorio. Premesso ciò, e preso atto della volontà del Sindaco di voler proseguire la strada del P.u.c.g., ho espresso in modo molto netto e chiaro le incongruenze e anomalie presenti nel documento proposto a marzo 2011. In rappresentanza delle liste civiche, ho fatto

emergere le criticità e le mie perplessità su quel documento. Le mie richieste sono state semplici ma molto chiare: maggiore tutela e invariabilità delle aree agricole, delle zone di tutela paesistica, la creazione di servizi nelle aree ancora edificabili at-traverso uno studio attuativo delle stesse, l’eliminazione delle compensazioni, pere-quazioni e la cancellazione degli strumenti denominati “contributi straordinari” pre-senti nel documento (passi questi che a mio giudizio rendono edificabile aree attual-mente inedificabili), la mancanza di svi-luppo dell’economia locale, la contrarietà al polo fieristico in località Borghetto. In sintesi quel documento presentato non lo ritengo capace di aiutare il nostro territorio, di dare quei servizi richiesti, di riconoscere le dovute aspettative, senza intaccare aree attualmente inedificabili. E quelle verso gli edifici abusivi?L’argomento degli edifici abusivi è molto delicato. Ho sempre espresso la mia con-trarietà a tale fenomeno, e ho cercato con i mezzi a disposizione e con molta difficoltà di arginarlo sul territorio. Sta di fatto che se a livello nazionale, circa ogni decennio si inventano un condono edilizio è diffi-cile operare e contrastare tale fenomeno. Sul nostro territorio sono diverse le aree interessate dal fenomeno dell’abusivismo, sono aree sparse e consolidate. Molti dei proprietari dei fabbricati abusivi hanno av-viato le pratiche di sanatoria anche da più di 25 anni. La politica che avevamo attuato con la precedente amministrazione, era di perimetrare le aree con un numero impor-tante di fabbricati, riconoscendo il diritto a coloro che avevano edificato abusivamen-te nei termini dei condoni edilizi. Questo per dare una data certa a tale situazione e controllare eventuali successivi furbetti dell’ultima ora. Inoltre, per mezzo di una normativa attuativa, avevamo intenzione di far reperire dagli stessi soggetti interes-sati all’interno del piano di perimetrazione, quei servizi e gli standard necessari. Riten-go poter ancora sostenere tale tesi, conscio che più passa il tempo e più difficile sarà creare lo spartiacque tempistico sopra ci-tato.

Cosa pensa delle case in edilizia agevo-lata?Grottaferrata ha avuto negli anni diver-si interventi di edilizia agevolata, e come più volte ho dichiarato non sempre hanno concretamente soddisfatto le esigenze so-ciali del nostro paese. Ritenevo che se si fossero dovute realizzare nuove case con lo strumento dell’edilizia agevolata si sa-rebbe dovuto consumare il meno possibile nuovo territorio, concentrandosi sull’area ex Bartolomeo Gosio e contemporanea-mente bonificare il sito e realizzare edilizia convenzionata insieme ad alcuni servizi. Ma, a seguito della delibera di Consiglio Comunale n. 42 del 5 ottobre 2011 con la quale si è permessa la liberalizzazione dei prezzi di cessione delle case in edilizia agevolata anche prima del trascorrere dei termini, cambia drasticamente la mia idea sull’attuazione di tale strumento nel nostro territorio. Ora uno strumento del genere darebbe adito a una speculazione edilizia e nulla più: permetterebbe l’acquisto di case a prezzi bassi concordati per poter essere successivamente ed immediatamente ven-dute a prezzo di mercato. Visto lo stato dei fatti, ritengo sia pericoloso e deleterio indi-viduare sul territorio aree urbanisticamente vergini da destinare a tale strumento.

Cosa prevede per le aree centrali della nostra città?Il nostro centro urbano grazie alla politica messa in atto con la precedente legislatura ha avuto dei cambiamenti positivi, basti pensare ai due parchi realizzati, alla pros-sima demolizione del mercato giornaliero con la creazione di un teatro, e nuovi par-cheggi, opere frutto di una politica attenta alle esigenze ed aspettative dei cittadini. Il nostro centro urbano ha molto, necessità di una maggiore attenzione sull’arredo urbano. È ora di intervenire sulle altre aree storiche e ricche di tradizione e cultura locale anche se dislocate fuori dal centro storico urbanisti-camente identificato, creandovi quei servizi non ancora presenti. Per fare ciò non è ne-cessario de-localizzare quelli esistenti: per chiarire subito il mio punto di vista riguardo ad alcune affermazioni fatte su questa testa-ta dal Sindaco: che a nessuno venga in men-te di riproporre quello che fu il Piano Scano; con la vendita a privati del complesso Sacro Cuore/istituto Falcone e delle aree edifica-bili limitrofe per usi speculativi imprendito-riali. Annuncio sin da ora che qualunque sia il fine, tale scelta ci troverà contrari a oltran-za con un atteggiamento, se dovesse servire, fortemente ostruzionistico.

Marco Coluccini

Marco Bosso

Incentivi a chi usa pannelli fotovoltaici

Ma cosa è un’isola ecologica?Se vi prendete la briga di consultare

una qualsiasi enciclopedia, ivi com-presa Vikipedia, leggerete: “L’isola ecolo-gica è un’area in cui i cittadini del Comu-ne possono portare gratuitamente parti-colari tipologie di rifiuti durante l’orario di apertura” E leggerete ancora:”L’isola ecologica non è una discarica e non è un impianto di trattamento dei rifiuti”.Però a Grottaferrata succede che alcuni irresponsabili si siano presi la briga di rac-cogliere firme di cittadini per protestare contro la supposta intenzione dell’Am-ministrazione comunale di piazzare una discarica (sic!) dalle parti di Squarciarelli in pieno centro abitato. L’irresponsabilità e la malafede dei promotori dell’iniziativa si è spinta fino a propagandare la bufala della discarica fin dentro gli istituti sco-lastici tentando di provocare finanche la reazione degli scolari. Ora vi immaginate un amministratore pubblico che si sogna di piazzare una discarica in pieno centro abitato? Purtroppo c’è chi ci ha creduto e ha messo la firma in perfetta buona fede cadendo nel tranello di personaggi che hanno sicuramente finalità proprie ed interessi particolari comunque contrari all’interesse della collettività locale.L’isola ecologica, come sanno i cittadini dei comuni dove già gli impianti sono in funzione, ha una importanza fondamen-tale per il cittadino perchè ha due carat-teristiche fondamentali: quella di rendere più funzionale ed economicamente so-stenibile il servizio di raccolta domicilia-re garantendo lo stoccaggio provvisorio

dei materiali da reindirizzare al riciclo per trarre un vantaggio economico per la comunità e quella di funzionare come punto di raccolta di materiali ingombran-ti, metalli, legno, materiale elettrico ed elettronico e vari prodotti domestici. In definitiva si tratta di trasformare parte dei rifiuti in risorsa realizzando dalla loro ven-dita entrate per l’erario e contribuire così all’abbassamento dei costi del servizio a beneficio anche dei livelli di tariffa da ap-plicare a carico dei cittadini e fornire nel contempo un servizio agevole ai cittadini localizzando l’impianto in località facil-mente raggiungibile non eccessivamente decentrata. La località individuata dal Comune di Grottaferrata sembra rispon-dere alle caratteristiche ideali, sia per la posizione, sia per la qualità dell’impian-to. Si tratta ora di informare con corret-tezza e trasparenza tutta la cittadinanza in generale fornendo, in particolare, ai cittadini più direttamente coinvolti ogni utile informazione sul progetto, sulle sue caratteristiche, sulle condizioni di accesso ed in generale sull’impatto ambientale e sulla viabilità.

Ugo Surace

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Parte la specializzazione del restauro del libroEletto Presidente del Comitato Scientifico il Professor Franco Tamassia

Lo scorso 28 ottobre, presso gli uffici del Comune di Grotta-ferrata, ha avuto luogo la riu-

nione di insediamento del Comitato Tecnico Scientifico per la realizza-zione di attività di studio e ricerca nel settore dei libri e per l’elezione del Presidente del Comitato, nominato all’unanimità nella persona del Pro-fessor Franco Tamassia. L’avvio dell’attività scolastica è pre-visto per il prossimo anno accade-mico. La sede è quella della vecchia biblioteca. L’auspicio di tutti è quello di coinvolgere nell’iniziativa anche la Regione Lazio.Alla riunione hanno partecipato an-che il Preside della Facoltà di lettere e filosofia dell’Università degli Stu-di di Roma “Tor Vergata” Professor

Rino Caputo che si è detto soddisfat-to della possibilità di collaborazione fra la Facoltà e il Comune di Grotta-ferrata, sottolineando l’importanza di questo traguardo e il Dottor Giorgio Di Giorgio, dirigente dell’Università “Tor Vergata”.Il Sindaco di Grottaferrata Gabriele Mori ha particolarmente evidenziato l’importanza della collaborazione tra il Comune, che vanta una tradizione secolare di esperienza nella tutela e conservazione del libro antico e dei documenti, e l’Università che è cen-tro primario della ricerca scientifica nazionale; in particolare la Facoltà di Lettere e Filosofia che da sempre è impegnata nel settore della valoriz-

zazione degli stessi. Il Preside, Rino Caputo ha confermato l’im-pegno per lo sviluppo dell’area del libro e ha lodato il Sindaco per la sensibilità politica dimostrata, portando il caloroso saluto ed au-gurio del Rettore.Il Sindaco di Grotta-ferrata, Gabriele Mori e il Comitato Tecnico Scientifico composto dai rappre-sentanti dell’Università degli Studi di Toma “Tor Vergata”: Professor Santo Luca’, ordinario di Paleografia Greca della Facoltà di Lettere e Fi-losofia Dipartimento di Antichità e Tradizione Classica; la professores-sa Maria Rosaria Falivene Associata di Papirologia della Facoltà di Lettere e Filosofia Dipartimento di Antichità e Tradizio-ne Classica; il professor Fulvio Mercuri Asso-ciato di Fisica Applica-ta ai Beni Culturali del-la Facoltà di Lettere e Filosofia Dipartimento di Ingegneria Industria-le e i rappresentanti no-minati dal Comune: il

Professor Paolo Crisostomi, docente di restauro del libro e conservazio-ne dei Beni Librari e Archivistici; il Professor Franco Tamassia docente di diritto pubblico, hanno espresso la viva soddisfazione per l’avvio delle procedure attuative dell’inizia-

tiva che, iniziata a ottobre del 2010 con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale del proto-collo d’intesa tra il Co-mune di Grottaferrata e la Facoltà di Lettere e filosofia dell’Universi-tà degli Studi di Roma “Tor Vergata”, porterà alla realizzazione di at-tività di Studio e Ricer-ca nel settore dei Libri.

M.C.

Franco Tamassia

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Un “Piccolo Segno” a Capo d’ArcoLe anime candide della Sinistra si incontrano a sostegno del mensile

Non ho dubbi, esiste una dif-ferenza che si può definire genetica tra il popolo di si-

nistra e quello di destra. Mi sembra che questa sia la tesi anche di alcuni illustri antropologi e semiologi. Sem-pre più infatti si parla di biopolitica secondo la quale a una certa inclina-zione umana segue sempre una certa inclinazione ideologica e anche se nei comportamenti quotidiani siamo un po’ tutti uguali, e il discorso della montagna sta molto al di là dei nostri orizzonti, bisogna dire che il popolo della sinistra è più simpatico. Tant’è che esistono molti comici e satirici di sinistra e quasi nessuno di destra. Dico questo per raccontare che una tale esperienza è stata palpabile an-che a Grottaferrata, nell’evento del 21 ottobre, una piccola festa organiz-zata dal giornale locale “Il Piccolo Segno”, che è stata anche un incon-tro con la Comunità di Capodarco e durante la quale si è parlato della storia del giornale – sempre vivace e pungente e mai noioso - dell’im-pegno della Comunità e si è cenato in uno spirito di laico Cenacolo, al-legro e fraterno, in cui l’anima del volontariato è stata presente in ogni momento.Peccato però che a fare un’analisi so-ciologica ed economica spietata ma

purtroppo doverosa - anche in rife-rimento ai tempi che stiamo vivendo - presenti vi fossero solo o preva-lentemente persone che lavorano nel pubblico impiego, e pensionati più o meno privilegiati, che tempo a di-sposizione ne hanno molto. È chiaro che l’atmosfera che si respira in un ambiente che nulla ha a che fare con l’economia reale, fatta di scommesse, di lavoro che non c’è e di angoscio-se attese per fatture da saldare o da incassare è quasi sempre più diste-sa, conviviale, disposta all’impegno culturale e alla buona conversazio-ne, anche se si parla di politica. Sarà

sempre così? Perché, se rimane così, finisce per non esserci incontro tra le parti sociali. Una volta Enrico Letta ha detto saggiamente che sarebbe ora che la sinistra facesse pace con il la-voro autonomo. Ma d’altra parte è anche indubbiamente vero che, come ha detto Fausto Bertinotti, la nostra classe imprenditoriale, i nostri pro-prietari immobiliari, la nostra classe produttiva, i nostri banchieri sono quasi sempre impresentabili. Poi, al centro-sud, questo è ancor più vero. Di Adriano Olivetti ne nascono po-chi, soprattutto a Roma e dintorni.

Francesco Intreccialagli

Lo scorso venerdì 21 otto-bre si è svolta, presso la comunità di Capo d’Arco,

una cena in sostegno del mensile “Il Piccolo Segno”. L’evento, cui hanno partecipato numerosi grot-taferratesi è stato preceduto dagli interventi di Luigino Fortini, An-gelo Gregori, Andrea Sebastianelli e Don Franco Monterubbianesi e hanno avuto come oggetto delica-te tematiche territoriali di caratte-re sociale e politico, come accade anche per gli argomenti trattati dallo stesso mensile. La serata è quindi proseguita con l’inizio del-la cena vera e propria composta da gustoso antipasto, pasta alla ama-triciana, arrosto di maiale e patate al forno, dolce e caffè, tutto innaf-fiato da buon vino rosso e condito con la calda e classica accoglienza dell’Azienda Capodarco. L’inte-ra serata è stata accompagnata da una soave musica in sottofondo suonata dal giovanissimo Gabrie-le Mizzoni alla tastiera e dal papà Mario - dell’Ottica Tosi, in un’in-sospettabile veste di musicista - al sassofono. Appuntamento quindi in edicola con il “Piccolo Segno” per il mese di novembre.

M.G.C.

i n b r e v e

Un momento della cena

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

continua da pag. 1to, nell’irrequietezza, nel malessere rumoroso dei precari, degli studenti, degli operai sfiniti dai salari bassi. Tutto questo chiede di diventare “re-altà” in una nuova forma politica, in una configurazione comprensibile, in un nuovo modo di agire che ritorni a essere più vicino a quelle che sono le esigenze della gente e dell’ambiente. È ormai di vitale importanza. Qualche segnale in questo senso arriva, come Matteo Renzi, ed è questa la strada da seguire: tagli agli sprechi, ai privilegi della casta per poter investire nell’im-prenditoria, nel commercio, sulle tec-nologie rinnovabili e reinvestire nella scuola, perché istruzione ed educazio-ne sono alla base di qualsiasi sviluppo economico e sociale - vedi il Brasile cui alla base della crescita inconteni-bile c’è stato il progetto di pagare le famiglie per far studiare i figli - ma-gari anche pensando, come diceva Kennedy “non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per voi, ma cosa potete fare voi per il vostro paese”, per risvegliare la particolare creatività italiana, ultimamente un po’ assopita.

Sui 47 anni all’epoca dell’elezione di Obama in Italia si è detto poco, si è parlato più del suo essere afroameri-cano. Questo forse per non offendere la gerontocrazia che governa il nostro paese, la cui autoreferenzialità, i suoi meccanismi di cooptazione non con-sentono - tranne qualche rara eccezio-ne - ai giovani di arrivare al potere. La conseguenza è che non circolano con efficacia nel nostro paese idee nuove, ma soprattutto quella creativi-tà, quella forza, l’inventiva che la na-tura ha consegnato ai giovani che di-spongono del massimo della potenza biologica e intellettuale. Tutta questa riserva di energia di cui ogni società dispone, in Italia non viene utilizza-ta. La si parcheggia nelle università, nel precariato, nella disoccupazione, nella mancanza di futuro, per con-sentire agli anziani arrivati nelle loro pratiche di potere, di conservarlo fino alla morte. Pratiche ripetitive, senza inventiva, pura gestione dell’esistente condite con tanta retorica. Si aspetta, come diceva Cavour, che “i giovani da rivoluzionari diventino conserva-tori”, che si assestino nel loro benes-

sere individuale, quando riescono a raggiungerlo, in modo che la società non abbia sussulti e prosegua nel suo ineluttabile declino che non preoccu-pa la gerontocrazia al potere perché il declino o addirittura la fine avverrà dopo la loro morte. Inevitabile il declino per la nostra società, in cui i figli per vivere sono costretti a erodere la ricchezza accu-mulata dai padri con conseguente im-poverimento del paese, sempre meno produttivo e sempre più parassitario, non per indolenza ma per necessità: non si riesce più a costruire una pro-pria biografia, con conseguente disi-stima di sé e radicale sfiducia nelle proprie capacità, su cui nessuno sem-bra in grado di fare un vero investi-mento. Queste cose sono note a tutti, anche ai politici che però non se oc-cupano: la condizione giovanile è la vera bomba su cui la nostra società è tranquillamente seduta.Ormai sono diversi anni, troppi, che si vota non per chi ci è più vicino ma per chi ci è meno lontano e invece oggi più che mai è importante sentir-si parte di un movimento che incarna

idee e speranze, che metta da parte rassegnazione e depressione e che sia portatore di dinamicità, creatività e innovazione. Oggi lo sguardo dei go-vernanti non si allunga oltre la propria biografia, eppure il mondo in questi ultimi anni è cambiato in maniera travolgente, incontenibile. Di questa mancanza di futuro nessuno sembra preoccuparsi ma si dovrà in qualche modo agire se si vorrà in qualche modo prevenire quella profezia che già Spengler, Heidegger, Jaspers, An-ders nel secolo scorso, con largo an-ticipo andavano annunciando sotto il titolo “Tramonto dell’Occidente”. Sarà probabilmente un cambiamen-to traumatico ma sarà comunque un tentativo e sicuramente il più indo-lore rispetto a quella rivolta sociale che potrebbe essere veramente in-contenibile; se non sarà una soluzio-ne, sarà certamente una risorsa cui attingere per poter in qualche modo procedere. Anche perché così non si può andare avanti: in questo presente non c’è nessuna traccia di futuro per nessuno: né per i giovani, né per gli anziani.

Riceviamo & pubblichiamo

“Accusato” di far rispettare le regoleIn questo anno e mezzo di am-

ministrazione di centro – si-nistra sono stato oggetto di

interesse da parte di molti giornali locali – e non solo – riguardo a vari aspetti della mia attività ammini-strativa, che vanno dal mio “co-spicuo” stipendio, alla mancanza di democrazia che il sottoscritto attue-rebbe nell’esercizio delle proprie funzioni. Vengo infatti spesso rim-proverato di limitare di fatto l’azio-ne e il dibattito politico all’interno del consiglio comunale. Se per mancata democrazia s’inden-te cercare di fare rispettare le regole dettate dal regolamento del Consi-glio Comunale con tutte le sue na-turali imperfezioni, allora sono un convinto antidemocratico. Ma non credo che questo sia il solo motivo dei continui attacchi subiti in consi-glio comunale, e fuori, con denun-cie ed esposti da parte di alcuni rap-presentanti della minoranza: credo che sotto ci sia stato un piano ben più orchestrato.Sicuramente la linea di confine tra il rispetto delle regole e la permessivi-tà che molto spesso viene evocata in consiglio comunale, e che spesso il sottoscritto ha anche messo in pra-tica, si inserisce nel difficile ruolo dell’arbitro. Questo è chiamato co-

munque a trovare un giusto e sano equilibrio tra il rispetto della regola e quella sana tolleranza dell’infra-zione, peraltro richiesta da tutti, e che risulta molto spesso decisiva per non esasperare il dibattito. Tutto questo però non può limitarsi al solo rendiconto personale del momen-to, cioè all’infrazione della regola che in quel momento ci fa comodo e che per tolleranza viene permes-sa ma che trovi nel riconoscimento dei ruoli di ognuno degli addetti ai lavori, il rispetto della regola come presupposto di un proficuo, e rispet-toso confronto politico, che non faccia prevalere il mero interesse di bottega.E questo vale per tutti i consiglieri che si sentono immuni dal rispetto delle regole.Accettare e rispettare le regole non vuol dire sentirsi defraudati del pro-prio ruolo e delle proprie prerogati-ve, ma contribuire alla costruzione della convivenza civile, basata sulla dignità e sulle rispetto regole. Inoltre gli spiacevoli avvenimenti che si sono verificati in questi ultimi otto mesi, hanno messo in evidenza che il dibattito ed il confronto poli-tico si è trasferito dai luoghi prepo-sti, alle Procure della Repubblica, manifestando di fatto che è venuta

meno quella capacita da parte delle opposizione di recepire quel dialogo anche se insoddisfacente, predili-gendo le aule giudiziarie.L’uscita dal Popolo della Libertà del consigliere e vice presidente del consiglio Antonio Sollecito, ha mes-so in evidenza il dissenso verso un modo di fare politica che passi attra-verso le procure, invece che nell’au-la consigliare, come non si può non condividere determinata scelta.“Alea iacta est” tradotto in italiano “il dato è tratto” come disse Giu-lio Cesare Passando il Rubiconde, dando di fatto inizio alla seconda guerra civile. Il mio augurio è che questo non succeda e non voglio neanche stigmatizzare i comporta-menti altrui ritenendo che serva a poco o forse a nulla, bisogna invece lavorare in modo da ricostruire un rapporto che sia capace di far na-scere un nuovo periodo politico in grado di ricondurre la politica nei sui alvei naturali, che sono: il con-fronto, il dibattito, la partecipazio-ne. Tutto questo mettendo da parte personalismi e pregiudizi fini a se stessi, che generano reazioni mol-to spesso sproporzionate rispetto all’effettivo o presunto danno cre-ato.

Gianfilippo Coromaldi

Gianfilippo Coromaldi

L’attuale Presidente del Consiglio Comunale

è stato chiamato a riferire alle autorità preposte sulla mancata convocazione di

un consiglio comunaleIn merito a questa

situazione pubblichiamo e riceviamo la seguente nota

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Lo scorso mercoledì 5 ottobre, il Consiglio Co-munale, con delibera numero 42, ha approva-to la trasformazione del diritto di superficie in

diritto di proprietà e la soppressione dei limiti di go-dimento previsti nelle convenzioni per le aree cedute in diritto di proprietà per gli assegnatari di alloggi in alloggi di edilizia agevolata – convenzionata nelle Zone 167 di Grottaferrata. La procedura è abbastanza complessa: in pratica, il so-cio assegnatario di un alloggio in diritto di superficie deve fare direttamente domanda al Comune per avere la trasformazione, qualora lo voglia, del diritto di su-perficie in diritto di proprietà, attraverso un modulo predisposto e già disponibile sul sito del Comune. In tale modulo il socio deve indicare i suoi dati, quelli del-la Cooperativa, quelli della concessione del diritto di superficie e in cui deve indicare la quota dei millesi-mi di proprietà generale del suo appartamento, perché la somma da pagare è proporzionale ai millesimi della proprietà generale. Infine, qualora il Comune non sia in possesso di tale dato, deve indicare le somme che sono state versate dalla Cooperativa di appartenenza al Co-

mune stesso per l’assegnazione del diritto di superficie.Alla richiesta del socio il Comune risponde entro 30 giorni indicando la somma da corrispondere, cui il so-cio manifesta la sua volontà di accettazione versando il 50% della somma indicata nella lettera inviata dal co-mune. Si stipula quindi la convenzione con il Segretario comunale e all’atto della convenzione viene versato il restante 50%.La somma da versare viene calcolata dal Comune in base al valore venale delle aree determinato dalla Giun-ta. Il valore venale delle aree che si riferisce all’inter-

no dei Piani di Zona viene ripartito in proporzione alla volumetria assegnata a ciascuna cooperativa, rapportata a sua volta al volume totale verificato nel Piano, deter-minando così una certa somma. Questa somma viene poi ripartita all’interno dell’edificio per ogni singolo assegnatario in base ai millesimi di proprietà generale.La convenzione che viene stipulata dalla trasformazio-ne da diritto di superficie in diritto di proprietà ha durata 30 anni, meno il tempo trascorso dalla data della stipula della convenzione per l’assegnazione del diritto di su-perficie. Ad esempio una cooperativa che ha ottenuto il diritto di superficie nel 2000 e di cui oggi il socio chiede la trasformazione in diritto di superficie in diritto di proprietà, vede la convenzione originaria sostituita da una nuova convenzione cha ha durata 30 anni meno 11 anni - cioè gli anni passati dal 2000 a oggi - quindi vale ancora per 19 anni. Durante questi 19 anni il so-cio è in piena proprietà dell’appartamento, ne dispone cioè completamente anche se continuano a permanere i limiti sul prezzo di vendita dell’alloggio. Il vantaggio in questo caso è che ne diventa cioè proprietario e alla scadenza dei 99 anni non dovrà restituire – o chi per lui - al Comune l’alloggio. A fianco a questa possibi-lità c’è poi – in base all’art 49 bis 49 ter della legge 448/1998 - la possibilità di cancellare anche il limite di vendita sugli alloggi pagando un’altra somma che è quota della somma già pagata per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà. Quindi pa-gando queste due somme diverse che fanno riferimento a due fattispecie diverse previste dalla legge si acqui-sisce l’appartamento in piena proprietà e si cancellano contemporaneamente tutti i limiti cui era soggetto.

Maria Grazia Coluccini

Il diritto di superficie diventa di proprietàUna buona notizia per gli assegnatari di alloggi in edilizia agevolata

Questa delibera scaturisce dalla legge finanzia-ria del 1998 che consente ai comuni di conce-dere la trasformazione del diritto di superficie

in diritto di proprietà agli assegnatari degli alloggi di edilizia economica e popolare assegnati in diritto di superficie alla luce del fatto che ormai i criteri di esproprio dei terreni per l’assegnazione alle cooperati-ve sono stati modificati e in sostanza oggi sono molto vicini al valore reale delle aree mentre in passato era-no molto più bassi, comportando di fatto un vantaggio reale per il proprietario di un alloggio in edilizia eco-nomica e popolare. Sono molti i Comuni in Italia ormai che si stanno avvalendo di questo strumento finanzia-rio, visti i vantaggi per entrambe le parti: se da un lato va infatti a favore dei soci assegnatari che diventano proprietari a tutti gli effetti e non hanno più limiti di godimento del bene, dall’altro il Comune incassa delle somme e al termine dei 99 anni non deve rientrare in possesso degli alloggi e gestirli nuovamente.Il socio può fare domanda conoscere il corrispettivo da pagare e poi, qualora ritenga la somma richiesta incon-grua, decidere di non procedere. Bisogna però tenere presente cha una volta fatta la proposta con il passare del tempo i termini possono cambiare. Attualmente la Giunta sta determinando i valori validi per quest’anno, che l’anno prossimo potrebbero non essere più gli stes-si perché il prezzo è legato all’andamento del mercato immobiliare per cui potrebbe esserci un aumento delle somme richieste. Però non c’è nessun vincolo, non c’è nessun obbligo al riguardo, il cittadino può tranquilla-mente decidere di fare o non fare la richiesta, o di farla al momento che riterrà più opportuno.

M. C.

Le motivazioni

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

«La musica è un dono di Dio»Intervista al “prete con la chitarra” don Emilio Rocchi

ra” quando nasce questa passione? Dio è anche nella musica?La mia passione per la musica è inizia-ta con il canto, già a 5 anni mio zio mi portava nelle piazze a cantare pezzi di Paul Anka, a 17 anni ho cominciato a suonare il pianoforte e successivamen-te ho pensato di passare alla chitarra. Spesso la musica è considerata un pericolo per un prete, personalmente non ho mai ambito ai “palcoscenici”, e penso che la musica sia un altro strumento per comunicare qualcosa di profondo. La musica è un dono di Dio e un artista non è altro che un suo tra-mite, attraverso di essa ci si sblocca ed è un ottimo strumento per l’evangeliz-zazione dei giovani. Spesso i giovani non riescono a col-tivare le loro passioni, quali sono i suoi consigli?Credo che la crisi che viviamo oggi possa essere considerata un’oppor-tunità, in una situazione dove tutto è difficile, si è più spinti a ricerca-re ciò per cui siamo nati veramente.

Spesso le persone conducono una vita e ne sognano tutt’altra, ognuno di noi è nato per uno scopo ben pre-ciso e nessuno è qui per caso! Biso-gna cercare e inseguire il proprio ta-lento ritrovando la gioia di vivere e avendo uno spirito fraterno qualora sia possibile, anche economicamen-te parlando e anche se considerati “adulti” aiutare i ragazzi a coltivare le proprie ambizioni.

Marzia Mancini

Don Emilio Rocchi, meglio co-nosciuto come “il prete con la chitarra”, è giunto da pochi

giorni a Grottaferrata per ricoprire un importante ruolo all’interno del movi-mento dei Focolari. Ma prima di inte-ressarsi ai focolarini di tutto il mondo, don Emilio, ha dovuto salutare i suoi amati fedeli e la chiesa di San Dome-nico di Fermo dove è stato parroco conquistando soprattutto l’affetto dei più giovani. Per quale motivo è tanto amato dai giovani? In che modo li aiuta?La musica mi ha legato ai giovani. In-sieme abbiamo scritto delle canzoni, mi hanno anche regalato un cd con tutti i brani che ho cantato. Ma la musica non è il solo mezzo per “parlare” ai giovani, bisogna rivolgersi a loro con un atteggiamento di parità, bisogna conqui-stare e meritare la fi-ducia stando al loro fianco senza giu-dicare e condan-nare, dedicando loro del tempo in modo di-sinteressato la-sciando la libertà di cui hanno bisogno.Il movimento dei Focolari ha come obbiettivo l’unità, è possi-bile raggiungerla in un momento come questo in cui tutti i punti di

riferimento vengono meno?Spero per molte persone che si possano creare degli ambienti in cui c’è qual-cuno che sia disposto a “spostare” tut-to per loro! Si deve ricostituire un or-

dine di principi nel quale le persone devono essere messe al primo posto. Un altro valore fondamentale

è il rapporto con la natura, la cordata in montagna rap-

presenta la metafora della vita, siamo tutti uniti dallo stesso filo

e condividiamo la bellezza e la sofferenza, se uno cade ci sono

gli altri a tirarlo su, solo dopo aver condiviso possiamo trovare Dio. Infine è importante potersi affidare ad un prete che non deve essere un

“mestierante” ma un uomo che riesce a “parlare” al cuore dei suoi “fratelli”.Lei si è mai sentito perso?Si, quando il mio parroco

decise di togliersi la vita, tutti i miei punti di riferimento sono crollati. Ciò che però ho com-preso è che possiamo trarre in-segnamento anche dalle situa-zioni più negative, a tutt’oggi quella vicenda ispira in posi-

tivo il mio comportamento, il mio parroco era una persona so-

litaria che non riusciva ad aprirsi con nessuno. Per questo ribadisco l’impor-tanza di creare rapporti sinceri. La chiamano il “prete con la chitar-

Don Emilio Rocchi

Cooperativa 44: l’ergastolo a Grottaferrata

Come si sa, la pena di morte ormai è stata soppressa in quasi tutti gli stati del mon-

do. Non sono competente in materia ma mi risulta che anche l’ergastolo è stato eliminato, come pena massi-ma, in molti stati, e sostituito con una pena detentiva di trent’anni. Vicever-sa, a Grottaferrata capita che alcuni cittadini siano stati condannati all’er-gastolo.Le ragioni di ciò le potremmo ritro-vare in alcune credenze mistico-filo-sofiche che sostengono che noi por-tiamo addosso la colpa di generazioni passate, e che dobbiamo scontare per loro. In questo senso devono aver avuto degli avi molto empi e colpevoli gli assegnatari dei lotti della Coopera-tiva 1944 che, dopo aver visto resa edificabile la loro proprietà nel 1972, brancolano ancora nel buio. Forse perché costoro sono gli eredi (questo è un dato storico) di quelle persone condannate provenienti dalle Marche cui fu concesso asilo per fondare il Comune di Grottaferrata nel 1848?Scherzi a parte, io non so se costruirsi casa sia ormai un diritto di questi soci, non so più nemmeno se sia un diritto buono e giusto, ma quarant’anni sono troppi in ogni caso. Si dica loro di si, di si a condizione, oppure di no. Così come a tutti quelli che hanno la pro-prietà edificabile nelle zone sottopo-

ste a piano attuativo, i famosi piani particolareggiati, visto che anch’essi aspettano da quarant’anni e sono pra-ticamente stati condannati anche loro all’ergastolo. Ho letto che la Città Universitaria di Roma “La Sapienza” è stata costruita dal 1932 al 1935. Noi, del terzo mil-lennio, ormai in tre anni non ottenia-mo nemmeno il permesso per fare un bagno. Tutte le semplificazioni di cui si sente parlare, all’atto pratico non sono mai compatibili con quello che uno deve veramente fare.Secondo il mio modestissimo pare-re ormai non è più un problema di classe politica né di casta - e si sba-glia pensando che la casta sia solo il Parlamento e i politici. È difficile parlare con un notaio, farsi ascoltare da un giudice, da un assicuratore o un avvocato, rapportarsi con un in-segnante e con un medico. L’italiano trova ormai conforto solo in Chiesa o dedicandosi alla nostra meravigliosa cucina. Sarebbe ora di provare con un cambio generazionale violento ed immediato. Tutti i politici, gli ammi-nistratori, i dirigenti che abbiano alle spalle due mandati - politici o socie-tari - devono andare via, i professio-nisti a sessant’anni devono riconse-gnare il timbro, al limite attivarsi in altri campi. Altro che pensione a 67 anni!!!!

Francesco Intreccialagli

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

Con la consegna all’attività ago-nistica dei locali del Palazzetto di via Quattrucci ha avuto ini-

zio un nuovo ciclo per la pallacanestro grottaferratese, da sempre condizionata dalla mancanza di strutture. A poco più di un anno da questo importante mo-mento, facciamo il punto della situazio-ne con Alberto Catanzani, storico presi-dente del “San Nilo Basket”.Qual è il bilancio di questo ultimo anno di attività?Molto positivo. Basti pensare che, era il primo anno di esperienza diretta nella gestione della Serie D – e con qua-si tutti ragazzi del nostro vivaio - siamo arrivati ai play off, rischiando di appro-dare in Serie C2. Quest’anno stiamo raccogliendo i frutti del lavoro dello scorso anno e di un cammino iniziato alcuni anni fa quando sono finalmente iniziati i lavori del nuovo impianto. La squadra è la stessa, rafforzata da alcu-

ni giovani tornati con noi dopo aver militato per qual-che anno in società diverse, sempre in campionati a li-vello nazionale. Al momen-to siamo primi in classifica imbattuti, con sei vittorie su sei partite. Anche con i ragazzi dell’Under 21 l’an-no scorso abbiamo vinto la Coppa Lazio, trofeo impor-tante della Regione, e miria-

mo a fare campionati di livello superiore con i nostri giovanissimi. Facciamo ad esempio il

campionato “Elitè ‘98” in cui ci confrontiamo con i ragazzi di società prestigiose come “Stella Az-zurra”, “Lottomatica”, “Tiber” ed “Eu-robasket”. Tutti obiettivi molto ambiziosi.Si, anche se il nostro obiettivo princi-pale è quello di aumentare il numero

dei ragazzi, fare crescere il vivaio è l’unico modo per an-dare avanti e fruire di una struttura grande come questa, i cui costi di gestione sono altissimi. Abbiamo diversi amici/sponsor - colgo l’occasione per ringraziarli - che ci aiutano molto e che credono in noi, ma il vivaio rimane la linfa vitale, anche perché lo scopo ultimo della nostra società è far giocare, divertire e crescere nello sport i “no-stri” ragazzi. Qual è la vostra strategia per aumentare il vivaio?Nonostante le ingenti spese, abbiamo fatto un ulteriore sforzo ingaggiando Stefano Busti, un allenatore di “settore giovanile” tra i più quotati del Lazio, per otto anni alle-natore della “Tiber”, una delle società cestistiche più im-portanti di Roma, credendo fortemente nel ritorno tecnico e duraturo nel tempo di questo investimento. Inoltre, con tutto il nostro gruppo, formato dal vice presidente Umber-to D’Ottavi, dal direttore generale Luciano Mele, da Luca Cardarelli che segue la parte tecnica oltre ad allenare le prime due squadre – under 21 e Serie D - e da alcuni geni-tori che ci aiutano, abbiamo preparato una serie di proget-ti che ci permettono di avviare a questo splendido sport i bambini più piccoli.Facciamo molti sacrifici, sia in termini economici che di tempo libero, devo dire però che siamo ampiamente ripa-gati dalla nostra passione.Qual è il risultato migliore che avete ottenuto finora? A parte la Coppa Lazio appena ricordata, possiamo dire che per noi il risultato più importante è l’arrivo di questa struttura, che ci consente finalmente di impostare e com-pletare un progetto già in embrione da quattro – cinque anni. Non abbiamo avuto una prima squadra per lungo tempo perché non avendo spazi adeguati, non potevamo organizzare la partecipazione alla categoria: un vero pec-cato, perché abbiamo sempre avuto tanti ragazzi - alcuni molto bravi - che però negli anni si sono dovuti trasferi-re in altre squadre. Ci sono state delle squadre di Roma che hanno ottenuto dei notevoli risultati nei campionati nazionali con metà squadra composta da nostri ragazzi. Adesso, finalmente, i ragazzi cercano di venire a giocare da noi piuttosto che andare altrove, e questo ci inorgo-glisce. Facciamo inoltre il campionato “Elitè ‘98” cui partecipano società prestigiose come “Stella Azzurra”, “Lottomatica”, “Tiber” ed “Eurobasket”. Ci ha dato infine un enorme piacere e lo consideriamo un grande successo aver portato e portare alle nostre partite circa 150 spettatori ogni volta.Continuerete a organizzare eventi a livello nazionale, come quello dello scorso anno che vi ha visto ospitare le nazionali italiane under 16 e 18? Si, certo. Ci muoviamo sempre anche a livello di Federa-zione organizzando almeno una volta al mese dei corsi di formazione per preparatori a livello nazionale, in pratica con la presenza di allenatori di Serie A e della Nazionale. E oltre alle nazionali giovanili, ci stiamo impegnando per portare a Grottaferrata anche la nazionale maggiore.

Marco Coluccini

A tutta pallacanestro nel nuovo PalazzettoParla il presidente del San Nilo Basket, Alberto Catanzani

Alberto Catanzani

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano GROTTAFERRATA

La festa del Novello e l’OctoberpastGli eventi della trattoria “La Montagnola”

La tradizione della festa del No-vello in casa Spalletta Luciano è quasi un rito propiziatorio

sia per la famiglia che per gli amici-clienti. Ogni anno infatti nell’antica cantina con botti in legno e “cavola da spippolare” alla presenza dei primi avventori inizia il rituale. Vengono offerti panini farciti con coppa, salame e prosciutto insieme a un bicchiere di vino rosso Novello. Se poi qualche affezionato amico cliente vuole anche continuare a degustarlo a casa può naturalmente acquistare il “nettare rosso”, come è stato qualche anno fa de-

finito dal gruppo “Amici del bicchiere”. Quest’anno la data previ-sta per la festa del Novel-lo a casa Spalletta è per domenica 20 novembre a partire dalle 10 di mat-tina. Ma gli interessanti e gustosi eventi orga-nizzati da Antonella de “La Montagnola” non finiscono qui. Anche quest’anno infatti, nello scorso mese di ottobre, si è svolta con simpatico

successo l’”Octoberpast”, una mani-festazione che vede sfidarsi tra loro squadre di veri professionisti della forchetta. Con un minimo di iscrizio-ne i partecipanti hanno dovuto man-

Luciano Spalletta e le sue botti di novello

giare più di dodici tipi di pasta, di cui ogni porzione composta da circa 120 grammi, più relativo condimen-to. Purtroppo non tutti sono riusciti ad arrivare alla fine della gara, ma come tutti gli anni il “vincente pastasciut-taro” si è visto consegnare un buono valido per una cena o pranzo per dieci persone presso lo stesso ristorante “La Montagnola”, – che il vincitore ha de-ciso che devolverà alla Caritas – più relativa coppa e…un bicchiere di di-gestivo. Antonella Spalletta ringrazia

tutti per la partecipazione e ci invita ad allenarci per la prossima edizione.Info: Trattoria “La Montagnola” via Piave 16Contatti: 06 9410942 – 3381860387; [email protected]; www.tratto-riamontagnola.com;Facebook: “Gli amici di Antonella, Simone e di tutta la Montagnola”Festa del Novello: Domenica 20 no-vembre dalle 10 di mattina a sera tardi.Si ringrazia per la partecipazione.

Il vincitore dell’Octoberpast, Marco Boldrini

Domenica 27 Novembre 2011, dalle 8:00 alle 11:00, si potrà donare il sangue presso la sede dell'Avis di Grottaferrata 

sita in Via Giuseppe Verdi, 12.  

Si ricorda di presentarsi a digiuno.Sito: www.avisgrottaferrata.it 

E-mail: [email protected]  

Vi aspettiamo numerosi!!!IL PRESIDENTE

RICCARDO TOCCI 

RACCOLTASANGUE

Il Corriere Tuscolano consiglia...

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

Parola d’ordine: «Cambiamento»Intervista a Gianluigi Peduto: «Ha ragione Matteo Renzi. La penso come lui»

Acque agitate nel Pd, a tutti i livelli. Renzi contro Bersani a livello nazionale e così, via

via, a scendere fino al territorio locale. Correnti di partito l'una contro l'altra armate, guerre tribali per la conquista di una poltrona, scontri personali e ris-se istituzionali. Una pessima premessa per il Pd che si prepara a governare l'Italia dal prossimo anno…o almeno così spera. La tivù ci inonda di imma-gini e notizie dei leader nazionali re-legando gli esponenti locali alle quo-tidiane questioni amministrative. Ab-biamo intervistato Gianluigi Peduto, il noto esponente politico locale spesso venuto alle cronache per le sue posi-zioni poco ortodosse, poco allineate alla “linea ufficiale” del partito, sem-pre fuori degli schemi. Sentiamolo.“Le mie idee, i miei ideali sono scritti

nei valori fondanti del Pd. La realtà quotidiana è un'altra cosa, è sotto gli occhi di tutti. E' imperativo cambiare, rinnovarsi, non lasciarsi trovare im-preparati di fronte alle prossime pre-vedibili responsabilità di governo.”A Frascati si parla molto di scontri nell'amministrazione, di guerre di posizione, dentro e fuori al Pd ed al centrosinistra. Che c'è di vero?Guardi, preferisco parlare d'altro. Queste cose non mi appassionano.Allora parliamo del futuro del Pd, del-la novità costituita da Matteo Renzi.Ok. Il Pd avrà un futuro se saprà par-lare il linguaggio della gente comune, di quelli che si alzano al mattino per andare a lavorare e tutti i giorni de-vono far quadrare il loro reddito con le loro necessità. Oggi invece il par-tito parla troppo spesso un linguaggio autoreferenziale, è spesso troppo pre-occupato dalla gestione del potere. E' difficile esprimere un'opinione perchè c'è sempre un'altra corrente che la pen-sa diversamente ed il confronto tra le diversità viene confuso e trasformato in scontro personale.Allora ha ragione Matteo Renzi, il rottamatore?Si, penso proprio di si. La penso come lui. Oltre alle sue idee innovative ed alle sue condivisibili proposte, sa an-che dare ottimi esempi di buona am-ministrazione. In pochi mesi ha già

realizzato un terzo di un mega collet-tore fognario che raccoglierà 110.000 utenze domestiche ed urbane e quando sarà completato restituirà l'Arno alla balneazione. Firenze, unica in Italia, avrà il 100% degli scarichi fognari imboccati in collettore e si potrà an-dare a fare il bagno in Arno e mettere l'ombrellone sulla riva. Proprio come nell'antichità, come nell'immaginario mondiale trasmesso dai nostri poeti e dai nostri scrittori più famosi. Mi dica se in questo non c'è sviluppo, lavoro, ambiente, sostenibilità, cultura, turi-smo e quant'altro. E non è che a Firen-ze non manchino le difficoltà burocra-tiche come dimostrano le polemiche di Renzi con il Presidente della Regione Toscana, che pure è del Pd. E da noi?Le basta guardare in giro per vedere discariche a cielo aperto e fossi per-corsi da liquami. E quando si riesce a fare un nuovo pezzetto di fognatura sembra di aver compiuto un'impresa ciclopica.Se condivide le idee e le proposte di

Renzi, è anche pronto a fare le va-ligie. A cinquanta anni si sente già pronto per la rottamazione o si sente ancora giovane? Se il cambiamento significa rinno-vamento anagrafico tout court, sono pronto a mettermi in disparte e lascia-re il passo ad altri. Se invece significa cercare freschezza di idee, di proposte, entusiasmo nel fare, capacità di par-lare un linguaggio moderno ed usare moderni strumenti di comunicazione, allora non solo mi sento giovane, ma addirittura bambino.Insomma, fra due anni e mezzo ri-proverà a correre come candidato sindaco?Ci può giurare. Le primarie sono il metodo con il quale il Pd sceglie i pro-pri candidati. Ho già provato una volta ed ho dimostrato di saperne interpreta-re correttamente e lealmente lo spiri-to. La prossima volta, se possibile, ci proverò ancora. Penso che fin quando avrò energia e buone idee sarà mio do-vere mettermi in gioco.

F. I.

Gianluigi Peduto

Processo a Franco Posa per truffa aggravata, danno patrimoniale e falso ideologico Dopo l’udienza del 17 ottobre, la prossima udienza è stata fissata per l’11 aprile 2012.

f l a s h

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

«Mancano risposte ai problemi strutturali»Intervista al capogruppo Udc Alessandro Adotti

Abbiamo incontrato il consigliere comunale e capogruppo Udc Ales-

sandro Adotti per un’intervista sulla politica locale…e non solo.Quale è la sua valutazione del momento politico al livello lo-cale e nazionale?La fase in cui ci troviamo è si-curamente delicata e difficile. A prescindere dalle valutazioni su come siamo arrivati a questo punto e sul ruolo della classe politica e delle classi dirigen-ti nel Paese ed altrove, occorre per prima cosa fare fronte alle emergenze globali. L’economia ed i mercati ma anche i rapporti nelle aree di crisi mondiali (al-cune delle quali molto vicine a noi), i temi legati allo sviluppo sostenibile ed equo ed all’ambiente, il lavoro, il rapporto nord-sud, il dia-logo culturale e quello tra credenti e laici, la povertà, sono le priorità globali che si rifletteranno anche sulle comunità locali. Siamo indubbiamente ad una svolta e ci vuole – purtroppo – molto coraggio a vedere le cose in una prospettiva ottimistica rispetto agli sviluppi dei prossimi anni ed al futuro dei più giovani, tuttavia oc-corre sperare ed operare per il bene comune, occorre credere che si può cambiare e volerlo; in questo anche

la politica locale ha grandi com-piti, addirittura accresciuti, nel nostro Paese, dalle spinte federa-listiche (non sempre sostenibili e condivisibili) e dalla maggiore ri-spondenza della politica locale al sano rapporto tra eletti ed elettori che invece si è molto – troppo – diluito al livello nazionale anche con l’ultima riforma elettorale, così determinandosi, a mio av-viso, una stagione difficile per il modello parlamentare italiano, peraltro già iniziata in precedenza con l’ eccessiva frammentazione partitica.E a livello locale?Detto questo non mi sottraggo a una valutazione in chiave cittadi-na. Venendo a noi devo dire che a metà del mandato in corso le no-

stre perplessità sull’azione della Giunta Di Tommaso sono confermate dalla situazione amministrativa in cui ci troviamo. Le risposte ai problemi strutturali di Fra-scati non ci sono state nell’ultimo quinquennio Posa e secondo noi non ci sono neppure ora; ci pare che per-sista una visione politica continuista rispetto all’espe-rienza Posa, cioè una visione della politica che a volte sembra guardare più all’ “apparire” che all’ “essere”, in quella che appare essere spesso la rincorsa al tat-ticismo politico . Per cambiare la nostra valutazione

occorrono dei fatti nuovi, un approccio sinceramente collaborativo con le opposizioni, un maggiore prota-gonismo politico del Sindaco (non sempre, ci pare, nei momenti di visibilità pubblica) e invece assistiamo a scontri a volte poco costruttivi ed al “vecchio che avanza” con una politica che appare basata su stanchi stereotipi, vecchi personaggi e giovani o meno giovani che ragionano già da consumati politici.Quale ruolo ritiene possa giocare nel futuro il suo movimento?Partendo dalle premesse di cui sopra penso che al li-vello nazionale ed europeo, alla fine di questa stagio-ne di crisi si debba e possa prefigurare una rinnovata esperienza popolare, liberale e riformista che oggi, in Italia, mi sembra possa essere individuata in embrione in nuove proposte politiche che recuperino in chiave adeguata ai tempi, senza nostalgie del passato che non torna, le matrici cattoliche, liberali e, appunto, rifor-miste .Anche a Frascati c’è spazio per un ragionamento si-milare e noi lo abbiamo già impostato con successo: il contenitore (che può essere ancora allargato) c’è e si chiama “Progetto per Frascati” (il Movimento a cui si riferisce anche il Gruppo che in Consiglio comunale rappresento insieme ad Annamaria Pacifici), insieme a “Progetto Periferie per Frascati” con il suo responsa-bile Roberto Angelantoni, insieme all’Udc ed ad altri Amici che generosamente hanno ritenuto di lavorare con noi superando gli steccati e le appartenenze di alcune aree politiche di provenienza, anche molto di-verse tra di loro.Su questa base possiamo lavorare sperando di offrire alle elettrici e agli elettori di Frascati una opportunità vincente, da soli od alleati con altri, nella prossima tor-nata amministrativa. Quale messaggio si sente di mandare alle principali forze di maggioranza e di opposizione a Frascati?Uno solo: confrontiamoci nell’interesse primario del-la Città; non serve enunciare di voler rottamare, serve invece assumere iniziative chiare e coraggiose subito, anche rischiando l’apostasia rispetto a quegli apparati partitici che dovessero interferire troppo nelle scelte di livello locale. Ai molti cittadini oramai sfiduciati dalla politica cosa si sente di dire?Che hanno ragione ma che non esiste alternativa. Ci lamentiamo troppo dei politici, ma chi li ha eletti? Noi stessi dobbiamo imparare che i primi protagoni-sti siamo noi e che se vogliamo veramente cambiare non basta delegare: “libertà è partecipazione”, lo di-ceva Giorgio Gaber e aveva profondamente ragione. Occorre riprendere a gustare il rischio della libertà e della partecipazione, spendersi in prima persona, essere presenti e così migliorare il sistema sosti-

tuendo proprio quelli che non dovessero interpretare la politica come

attività di servizio alla collettività.

M.C.

Alessandro Adotti

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

Villa Sora: la statua dedicata al beato ZeffirinoIl Cardinale Tarcisio Bertone benedice l’opera dello scultore Roberto Scardella

giovani, in questo momento di emer-genza educativa, dei “segni” visibili di un modello positivo ed è con questa finalità che è stato realizzato il monu-mento. Infatti, ci ha spiegato l’arch. Roberto Scardella, scultore e autore dell’opera, la statua equestre rappre-senta le scelte di questo ragazzo che, abilissimo nel cavalcare e nell’uso delle armi, usa le sue qualità per ab-bracciare la Cultura e la Cristianità come testimoniato nel modo di im-pugnare l’asta del vessillo della Re-surrezione e dai “segni” ricamati sul mantello: il monogramma di Maria Ausiliatrice, venerata da Don Bosco

e gli ideogrammi cosmogonici della tribù di appartenenza. L’ingegner Gianluigi Peduto, pre-sente alla manifestazione, ha voluto rilasciare alla nostra redazione una manifestazione di stima ed apprez-zamento per l’autore: «L’architetto Roberto Scardella è una risorsa della nostra città, della comunità frascata-na. Egli continua la tradizione degli uomini illustri che hanno reso Fra-scati famosa ed apprezzata in tutto il mondo. Dopo la scultura equestre di Largo Donatori di Sangue e quel-la della Madonna delle Scuole Pie recentemente elevata sul campanile dell’antico Santuario Calasanziano, l’opera odierna si inserisce nel ricco patrimonio di opere delle quali Fra-scati può fregiarsi e vantarsi. Com-plimenti allo scultore, con l’auspicio di poter vedere presto altri suoi capo-lavori». Il momento clou della mani-festazione si è concluso nella breve processione fino al monumento con la conseguente benedizione da par-te del Cardinale Bertone di fronte a una folla di un migliaio di persone, compresi gli studenti. Il tutto in un clima estremamente ordinato e parte-cipe grazie anche al lavoro di coordi-namento di don Michelangelo Dessì.

Sabato 5 novembre si è celebrato presso l’Istituto Salesiano Villa Sora a Frascati l’evento per la

benedizione del monumento al Beato Zeffirino Namuncurà, figlio dell’ulti-mo grande capo delle tribù araucane dell’America Latina ed ex-allievo dell’Istituto. Alla manifestazione erano presen-ti, tra le varie autorità, il Segretario di Stato Vaticano Cardinale Tarcisio Bertone, il Rettore dell’Università Lateranense Monsignor Dal Covolo, il Vescovo di Frascati Mons. Raffa-ello Martinelli, il Vicario della Con-gregazione Salesiana don Bregolin, il Consigliere Regionale della Con-gregazione Salesiana don Frisoli, il

Direttore di Villa Sora don Colajacomo, il Comandan-te del Reparto Operativo dei Carabinieri Colonnello Castello, il Presidente del “Comitato Namuncurà” ingegner Badiale, il Sinda-co di Frascati Stefano Di Tommaso e il consigliere regionale Bruno Astorre. Fra i tanti religiosi e prelati, anche Don Orlando Raggi e Padre Martino Gaudiuso dei Padri Scolopi, rettore dell’Istituo Calasanzio – Scuole Pie di Frascati. Il momento della benedizione è stato preceduto da brani musicali eseguiti

dalla Banda della Poli-zia di Stato, dalla Co-rale di Villa Sora e dal coro dei ragazzi delle Scuole Medie nonché da un breve musical sulla vita dello stesso Zeffirino rappresenta-to da alcuni studenti del Liceo. Il Cardinale Bertone, nel suo intervento, ha sottolineato l’impor-tanza di proporre ai Il Cardinale Bertone con l’autore della statua l’architetto Scardella

Scuole Pie: Istituto Calasanzio dei Padri Scolopi Intervista a Padre Capozzi: «Il buon cristiano è un onesto cittadino»

tesia e alla collaborazione. Questo si è ben evidenziato nelle varie ma-nifestazioni di inizio dell’anno sco-lastico, anche quelle coincise con l’arrivederci al P. Giuseppe Venturi, inviato a Carcare ( Savona), dove nel 1621 San Giuseppe Calasanzio in persona fondò le Scuole Pie. Qui alle Scuole Pie di Frascati, “la scuola popolare più antica d’Euro-pa” (1616), il clima è familiare e di grande apertura; la conduzione è, per così dire, “artigianale”, infatti tutti gli “operatori” ci riteniamo “coopera-tori della Verità”, operai e “artigiani” nella Vigna del Signore.Come ha trovato le Scuole Pie di Frasca-ti? Si aspettava una realtà così vivace?Ho trovato una comunità scolastica in cre-scita, bene organizzata e che punta molto alla qualità educativa, con scelte mirate e tenacemente perseguite. La vivacità è segno di vita e di simpatia; è, poi, una ben nota ca-ratteristica del temperamento dei castellani.Può illustrare ai nostri lettori i tratti più significativi del modello pedagogico cala-sanziano?Nel nostro linguaggio, noi parliamo di carisma calasanziano, dono di Dio a tutta l’umanità, senza distinzioni. Per il Cala-sanzio educare è informare per formare;

è promuovere per liberare. La scuola è un elemento essenziale nella società e nella Chiesa; nell’esercizio delle scuole il Cala-sanzio vedeva la “riforma della Repubblica Cristiana”, cioè la riforma e il migliora-mento della società: il buon cristiano è un onesto cittadino.Vuole rivolgere una preghiera ai fedeli ed ai devoti della Madonna delle Scuole Pie?Nel frastuono generale dei nostri giorni, più che un appello forse vale un semplice e fran-co invito ad attenerci alle rassicuranti parole che San Giuseppe Calasanzio (1557 – 1648) rivolse particolarmente ai fedeli e devoti di Frascati: «Beato chi fedelmente serve a que-sta beneficientissima Regina. Copiose avrà quaggiù le grazie».

Marzia Mancini

La comunità dei Padri Scolopi di Fra-scati si è recentemente arricchita di un nuovo Padre venuto, anzi ritorna-

to, a Frascati per dare nuova linfa e rinnova-ta energia ad una scuola in costante crescita negli ultimi anni. Ecco l’intervista che ci ha rilasciato Padre Luigi Capozzi.Buon giorno, padre Capozzi. Benvenuto a Frascati. In che cosa consisterà il Suo impegno presso l’Istituto Calasanzio di Frascati, scuola degli Scolopi?Grazie! In verità per me è un ritorno, perché a Frascati sono stato due anni (1973 -75) e da qui, novello sacerdote ordinato dal vene-rando vescovo Luigi Liverzani, il 6 ottobre

1975 dall’Obbedienza fui inviato a Roma. Il mio impegno come Rettore consisterà soprattutto nel garantire e animare la Co-munità Religiosa, composta di quattro Padri, nonché assistere spiritualmente l’Arcicon-fraternita della Gran Madre di Dio delle Scuole Pie; custodire e ravvivare le secolari vestigia calasanziane nel territorio tuscola-no. Inoltre ho assunto l’insegnamento della Religione nelle cinque classi della scuola primaria.Qual è stata l’accoglienza dei bambini, delle maestre e delle famiglie che frequen-tano la chiesa-santuario e la scuola?Molto buona, improntata al rispetto, alla cor-

Padre Luigi Capozzi tra padre Martino e padre Venturi

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Ambiente e territorioEvento sulla “Sostenibilità energetica”

nell’ambito di “Clima Expo Roma 2011”

Si è tenuto presso il polo fieristico romano l’evento

sulla “Sostenibilità ener-getica”, nell’ambito della manifestazione “Clima Expo Roma 2011” (10 - 12 novembre), dedicato a incontri professionali per lo sviluppo di città soste-nibili: progetti, impianti e tecnologie per la produzio-ne integrata di energia da fonti alternative, risparmio energetico e reti distribu-tive intelligenti. L’appuntamento ha costituito un luogo dove scambiare esperienze e progetti. Aziende, grup-pi finanziari, progettisti, installatori, energy manager, decisori pubblici, multiutility e grandi consumatori energetici hanno potuto dibattere e confrontarsi sui più attuali temi legati alla produzione di energia da fonti rin-novabili ed all’efficienza energetica in ambito urbano. Sono state elaborate strategie di intervento ed ampliati gli orizzonti di business e di partnership per lo sviluppo di innovazione in am-bito tecnico e scientifico.Ricco il programma di workshop con il patrocinio della Regione Lazio, del-la Provincia di Roma, di Roma Capi-tale e della Rappresentanza in Italia

della Commissione Europea.«Per ridurre l’inquinamento nelle nostre città è importante la collabo-razione di tutte le parti coinvolte: la cittadinanza ma anche le istituzioni e le utilities che gestiscono i servizi a livello locale. Per questa ragione è stato molto positivo un evento pen-sato per creare una rete tra aziende, operatori del settore e dirigenti pub-blici nell’ottica di un maggior dia-logo ed un miglior confronto su temi di così ampio interesse. Una corretta informazione è infatti fondamentale per creare convergenza di intenti, di obiettivi e di impegno per una miglio-re qualità della vita nelle nostre cit-tà».

Gianluigi Peduto, ingegnere

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

Un bel sorriso: può fare molto anche il dentista Dottor Angelo Sonaglia: un avveniristico studio odontoiatrico a Piazza San Pietro

è possibile sostituire vecchie otturazioni e curare grosse lesioni cariose in maniera pre-dicibile e esteticamente valida. Quando i denti sono irrimediabilmente compromessi o addirit-tura mancanti, possono essere sostituiti con ra-dici artificiali in titanio (impianti) che servono

per sostenere una corona in ceramica bianca in modo da restituire confort, sicurezza ed estetica al paziente.Tutti i lavori possono essere controlla-ti con un efficace microscopio ad alto

ingrandimento, questo consente di mi-gliorare la qualità del lavoro e permet-te soprattutto all'operatore di attuare un'odontoiatria microinvasiva.Anche l'endodonzia e la parodonto-logia vengono tenute in grossa con-siderazione. Questo consente di sal-vare numerosi elementi dentari e di prlungare la durata di denti con pro-blemi d'osso o di gengive. I servizi vengono completati interagendo con professionisti esterni che si occupa-no di riabilitazione del linguaggio (logopedia) e centri specializzati in osteopatia e posturologia. (Info: 06-9416862)

Marzia Mancini

Allineamento del sorriso, cura della carie e del dolore, im-plantologia, ma anche sbian-

camento dei denti e medicina estetica. Sono solo alcuni dei servizi inclusi nel carnet del moderno studio odon-toiatrico del dottor Angelo Sonaglia, al numero 5 di Piazza San Pietro, a Frascati.Esperienza, tecnologia ed un aggior-namento continuo, sono oggi requisiti fondamentali per migliorare la qualità in campo odontoiatrico senza sotto-valutare accoglienza, igiene e pulizia. Entrando nello studio, si trova una macchina automatica che distribuisce ai pazienti dei pratici copriscarpe per evitare contaminazioni da agenti ester-ni; la toilette è dotata di sensori che evitano il contatto con rubinetti e in-terruttori, mentre la sala sterilizzazio-ne è provvista di attrezzature nel pieno rispetto delle normative europee.I radiografici utilizzati sono di ultima generazione: è così possibile, qualora ce ne fosse la necessità, ottenere, con una bassissima emissione di raggi e in tempo reale, radiografie, ortopanora-miche e telecranio.Molteplici le metodiche di cura e prevenzione usate, come l'innovativa tecnica ortodontica dell'apparecchio trasparente che, oltre a migliorare l'occlusione, allinea correttamente i denti, restituendo al paziente un sor-riso ideale senza l'uso di antiestetici "apparecchi metallici".

Per chi invece ha i denti troppo scuri? Oggi si può dire che questo in molti casi non è piu un problema, avendo a disposizione gel sbiancanti che, attivati da lampade led o dal laser, permettono di ottenere denti bianchi e brillanti, a volte anche in una sola seduta.Quando il paziente invece non è sod-disfatto della forma dei propri denti, cioè quando questi sono troppo corti, troppo piccoli o troppo distanti tra loro, come è possibile intervenire? Una tecnica valida per risolvere questi inestetismi è quella delle faccette: i denti interessati vengono ricoperti da sottilissimi gusci di ceramica, detti "faccette", dei quali possiamo decide-re forma e colore. Abbandonata l'era delle vecchi ottura-zioni grigie, è oggi possibile curare la carie e ricostruire i denti con materiali bianchi, biocompatibili ed altamente estetici. Un altro fiore all'occhiello della moderna restaurativa è la tecni-ca degli intarsi. Con questo sistema

“Casale Marchese” Nell’Olimpo dei migliori vini italiani

Il Lazio quest’anno, anche senza brillare in modo par-ticolare, allinea una serie di

novità interessanti e stimolanti in prospettiva, che vanno dalle azienda premiate ad una più ampia prospettiva su zone e vitigni. Un nome nuovo infatti si è aggiunto alla lista dei pochi ad aver ottenuto i Tre Bicchieri nel Lazio. È quello della azien-da agricola Casale Marchese di Frascati, con il Clemens ‘09, blend di malvasia e chardon-nay. La famiglia Carletti è pro-prietaria dell’Azienda Agricola Casale Marchese da circa due secoli. Alessandro e Ferdinan-do sono la settima generazio-ne. Il più grande, Alessandro, è l’amministratore, mentre il più giovane, Ferdinando, è l’agro-nomo dell’azienda. Sentiamo l’opinione dei due protagonisti di questo prestigioso rico-noscimento.«Siamo stati molto felici di questo riconosci-mento, inaspettato, perchè il Clemens era già per ben due volte andato in finale per i Tre Bicchieri e non era mai riuscito a conquistarli. I riconoscimenti in passato sono stati molti. Quest’anno, ad esempio, il Frascati Superiore Doc 2010 è stato premiato con la medaglia di bronzo al Concorso Internazionale Inglese Decanter e il Diploma di Gran Menzione al Concorso Enologico Internazionale di Vinitaly 2011 – dichiarano i fratelli Carletti. Il vino Clemens è stato dedicato al nostro prozìo cardinale Clemente Micara (1879-1965), Vicario di S.S. Pio XII, Giovanni XXIII e Paolo VI, spesso ospite della sorella Antonietta nel palazzo di campagna dell’Azienda Agricola Casale Marchese. È un vino molto elegante a base di Malvasia del Lazio e Chardonnay, dai profumi intensi e fruttati. L’azienda produce anche uno dei migliori Frascati in commercio, un rosso Igt Lazio, un rosso Novum vinifica-to, in parte, con macerazione carbonica e il

Marchese de’ Cavalieri, un vino rosso dell’uvaggio bordo-lese che affina nelle barrique francesi per oltre 18 mesi. Il Frascati Doc Cannellino, una vendemmia tardiva da cui si ottiene questo caratteristico vino da dessert. Infine – con-cludono Alessandro e Fer-nando - l’olio extra vergine di oliva, prodotto nel frantoio aziendale, con un acidità mol-to bassa compresa tra 0,1% e 0,3%. La qualità oggi è fonda-mentale così come il prezzo, poiché il pubblico è sempre più attento a prodotti di un certo livello a prezzi contenu-ti. L’Azienda Agricola Casale Marchese ha tradizioni molto antiche infatti della tenuta si parla già in una Bolla di Bo-

nifacio VIII del maggio 1301 come proprietà della famiglia Annibaldi, in seguito divenne la residenza di campagna del marchese Emi-lio de’ Cavalieri da cui il nome Casale del Marchese per poi passare per via ereditaria alla famiglia Carletti che, da 7 generazioni, produce vini e olio extra vergine di oliva di alta qualità. Per il futuro speriamo di produr-re dei vini sempre migliori ed apprezzati in tutto il mondo, aumentare l’export che ormai copre quasi il 50% della nostra produzione. Purtroppo sono tempi difficili per le aziende vinicole, oppresse dalla burocrazia e da nu-merosi adempimenti».

Azienda Agricola Casale MarcheseVia di Vermicino, 68

00044 Frascati Tel e fax: +39 06 9408932

www.casalemarchese.it [email protected] skype: casale.marchese

facebook: Casale Marchese

La bottiglia di bianco “Clemens 2009”

ottiene i prestigiosi Tre Bicchieri

del Gambero Rosso

Il Corriere Tuscolano consiglia...

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano FRASCATI

«Le speranze del mondo e della Chiesa sono le stesse»Parla il nuovo parroco della comunità di Cocciano, don Baldassare Pernice

Cosa ha trovato a Cocciano?Una comunità giovane, sveglia, viva, con la spina dorsale dritta, anche se ha sofferto per il distacco da Don Co-stantino, che per quasi 20 anni ha cu-rato la comunità con grande impegno e dedizione. In questa nuova realtà

occorre unire i vari aspetti della vita e della carità, dando all’incontro litur-gico domenicale il senso della lode e della fraternità non separandole dalla quotidianità. Anche l’annuncio della fede deve essere legato sempre alla vita e alla carità che è il principio gui-da del cristianesimo. Il mio impegno sarà quindi quello di unire la cateche-si la carità e il momento liturgico al contesto della vita. Spesso nelle par-

rocchie c’è il pericolo di vivere mo-menti “spirituali”astratti e staccati da tutto ciò che è la vita di ogni giorno. Bisogna fare in modo che la carità non sia solo l’esecuzione di un gesto, ma che diventi l’espressione della fede. Infine, la presenza dei laici a pieno

titolo, riporta all’ideale di comunità cristiana circolare e non piramidale, formata da tutti: sacerdoti, catechisti, anziani, giovani, coppie e operatori pastorali al servizio l’uno dell’altro nella fede e nella carità. Sulla scia del Concilio Vaticano II, io penso che la chiesa si debba presentare come ma-dre e maestra che vive come sue le gioie e le speranze del mondo.

Marco Coluccini

Incontriamo Don Baldassare Per-nice, che dallo scorso 1 ottobre è responsabile della parrocchia

San Giuseppe Lavoratore a Coccia-no, quartiere di Frascati.Come è arrivato a Cocciano?Qualche tempo fa il Vescovo mi ha chiesto di dedicare più tempo alla pastorale diretta in parrocchia, con-tinuando a dirigere la Caritas Dioce-sana.In quest’ultimo anno ho collaborato con la Parrocchia San Pio X di Grot-taferrata, ho poi assunto la responsa-bilità della Parrocchia Sacro Cuore di Rocca di Papa, e infine sono arrivato a San Giuseppe lavoratore a Coccia-no per continuare l’attività pastorale di Don Costantino Salvioni.Come ha percepito tutti questi spo-stamenti?Questi spostamenti evidenziano come la comunità cristiana di una parrocchia viene percepita più come oggetto di cura di un sacerdote, che come soggetto della propria vita e della propria fede, al cui interno si colloca il servizio sacerdotale e tutti gli altri ministeri. E così ogni avvi-cendamento che non trova in qualche modo il coinvolgimento della comu-nità, crea problemi alla comunione e al cammino di fede.

Qual è la sua figura di riferimento?Il pastore è colui che accompagna i fedeli, come Cristo che si unisce ai discepoli di Emmaus (Vangelo di Luca, capitolo 24). Due discepoli se ne vanno tristi da Gerusalemme, se ne tornano a casa perché hanno perso le speranze e Gesù si accompagna a loro, cercando di spiegare l’avveni-mento della Pasqua alla luce della Scrittura; e solo quando arrivano al villaggio di Emmaus e gli chiedono di rimanere con loro, finalmente lo ri-conoscono: non tanto per le Sue paro-le quanto per il gesto dello spezzare il pane, nella fraternità. Per me la figura del sacerdote è quella di colui che si accompagna a una comunità, ne con-divide le tribolazioni, i pensieri, le difficoltà, le gioie, la vita alla luce del Vangelo. Il sacerdote non è colui che deve fare il “direttore generale” di una parrocchia, ma colui che ac-compagna i fratelli e ne condivide la vita alla luce del Vangelo: il suo non è un ruolo particolare di comando, ma un servizio pastorale di condivisione. Come prosegue la sua attività alla Caritas?Continuo a dirigere la Caritas, men-tre altri si occupano già dei servizi alla persona e del centro di ascolto. Per questo dedico un po’ di tempo all’ascolto dei poveri alla formazio-ne dei volontari e al coordinamento delle associazioni di volontariato pre-senti sul nostro territorio Tuscolano. A Grottaferrata abbiamo riaperto dal primo novembre, e sarà attivo fino al 31 marzo, il dormitorio per i senza fissa dimora presso i Padri Rogazio-nisti e stiamo lavorando per rendere tale servizio operativo tutto l’anno al fine di dare dignità alle persone senza dimora offrendo anche un’opportuni-tà di autonomia lavorativa e alloggia-tiva.

Don Baldassare Pernice

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Insieme alle insistenti piogge autunnali hanno ri-preso corpo le polemiche legate ormai da un paio di anni allo stato di decadenza dell'immobile di

proprietà comunale di via Felice Ferri oggi in fase di alienazione e per il quale l'amministrazione Di Tom-maso ha realizzato l'impermeabilizzazione del terraz-zo che versava da anni in gravi condizioni. Il termine dei lavori, affidati alla ditta Edilma 85, ha però portato con sé il malumore di alcuni degli inquilini, una su tutte la sig.ra Antonioni che vive proprio all'ultimo piano e lamenta da anni infiltrazioni d'acqua e muffa in alcune stanze del suo appartamento. Inizialmente i lavori previsti dal Comune non prevedevano la manu-tenzione ordinaria dei singoli appartamenti, di compe-tenza dei condomini, ma il consigliere d’opposizione del Pdl Mirko Fiasco ha fatto sapere che il vicesindaco Piero Iacono sembrerebbe aver promesso un interven-to risolutivo della questione, con un intervento proprio nell’appartamento “incriminato“. Ci si aspetta quindi che ora le polemiche abbiano fine e che d’ora in poi ognuno faccia la sua parte nel contribuire al decoro

dell’intero stabile, ciascuno per le proprie competenze.Siamo convinti poi che ora il Comune debba, con co-raggio, intervenire nei confronti di chi è moroso da anni o peggio, non possiede neppure i requisiti per occupare un appartamento destinato a chi realmente si trova in condizioni di necessità. Nel frattempo ab-biamo sentito Gianni Angeli, responsabile della ditta Edilma 85 incaricata dall’amministrazione tuscolana attraverso affidamento diretto, di effettuare i lavori di rifacimento del terrazzo dello stabile di via Ferri.

Signor Angeli, quali sono stati i lavori da voi effet-tuati?Abbiamo applicato la resina impermeabilizzante sugli 800mq di terrazzo, è stato rifatto il lastrico solare, gli intonaci e sono stati sostituiti i bocchettoni dell’acqua.Ritiene che questo sia sufficiente?Penso che sia stato fatto tutto quello che era nella possibilità economiche del Comune, e si sia adottato un giusto criterio nel fare questi lavori. Certo, sareb-be stato meglio investire di più: bisognerebbe toglie-re i massetti la guaina e il pavimento. Ma il Comune avrebbe dovuto affrontare una spesa di circa 100mila euro a fronte dei 33mila spesi oggi.E l’appartamento della Signora Antonioni?Sono stato nell’appartamento e lì non piove. Il soffitto di alcune stanze è da riparare: si dovrebbe stuccare il soffitto e ritinteggiare. La spesa dovrebbe essere tra i 3 e i 5mila euro in totale. Ma non credo che il lavoro sia di competenza del Comune, e comunque la mia ditta non era stata incaricata di occuparsene.

Claudia Proietti

Via Ferri: basta con le polemiche Parla Gianni Angeli, responsabile della ditta incaricata dei lavori

È stato presentato qual-che giorno fa il nuovo

calendario dell’equitazio-ne paralimpica, giunto alla sua terza edizione, tra i cui atleti con disabilità c’è anche il frascatano Chri-stian De Mase. Prodotto da quello che è uno dei dipartimenti più vivaci e più propositivi della Fise, quello appunto della para-limpica e della riabilitazione equestre, il Calendario con una scelta inconografica raffinata, sottolineata dall’uso del bianco e nero, presenta pagina dopo pagina, per dodici mesi, un susseguirsi di splendide immagini, fissa-te con grande abilità dall’obiettivo di Fabio Petroni e di Mauro Fermariello.«Per la Città di Frascati è un grande onore che uno dei più promettenti atleti dell’equitazione paraolimpica ita-liana sia un nostro piccolo grande concittadino – dichiara il Sindaco Stefano Di Tommaso – che si è già distinto in importanti gare nazionali, ottenendo significativi risultati. Inoltre, per me che sono particolarmente legato a Chri-stian che conosco da quando era piccolino e a cui sono legato da un particolare affetto, è un grande piacere as-sistere ai suoi successi di atleta e di giovane cittadino, che vince attraverso lo sport le piccole e le grandi sfide, e superando positivamente l’handicap riesce a mettere in risalto le sue grandi potenzialità». Il calendario è sta-to presentato a Verona, durante la Fieracavalli, con una grande festa. Attorno agli atleti presenti, si sono stretti i dirigenti federali che hanno fatto del lavoro con i pa-raolimpici una missione: a cominciare dalla responsabile del dipartimento, Stefania Cerino, affiancata da Massimo Petaccia, il direttore sportivo David Holmes e il consiglie-re federale Maria Grandinetti. Tutti hanno voluto salutare un evento che ormai va ben al di là della semplice tra-dizione e che intende fissare su carta, con dei bellissimi scatti, le immagini dei protagonisti dello sport.

Il frascatanoChristian De Masealle paraolimpiadi

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«Se perdono i negozianti perdiamo tutti»La mancanza di tutele secondo Antonio Pellone, della Confcommercio

Esattamente. Questa è una grande bat-taglia che stiamo portando avanti con l’amministrazione, perché per noi è vitale un minimo di parcheggi a rota-zione di scambio. Non abbiamo mai voluto togliere parcheggio ai residen-ti, due anni fa proponevamo, solo sul-le strade principali (via 4 Novembre, via del Lavoro e via Roma), nelle fa-sce di apertura negozi (9-13 e 16-19) di avere parcheggi di scambio a paga-mento. Finora non si è mai posta una soluzione al problema, stiamo aspet-tando il parcheggio che è stato rea-lizzato sotto al Comune, una piccola valvola di sfogo ma che ci dà spiragli di ottimismo. Dopo di che si dovreb-be pensare a qualche opera strutturale, ma non parte mai l’idea di realizzarla.Continuano a chiudere negozi, come “Tropical Zoo”, sembra che oggi gli unici in salute siano i centri servizi e i commercianti cinesiIl paradosso è che oggi l’unica attività che può permettersi di pagare i canoni dei locali oltre ai centri servizi sono i cinesi, a Ciampino c’è una richiesta dei canoni di locazione sproporziona-ta rispetto alla qualità commerciale e al mercato, i cinesi invece sopportano costi maggiori senza problemi. Per l’ex “Tropical Zoo” sappiamo che già c’è stata richiesta da parte dei cinesi per quel locale e come imprenditori

stiamo cercando una soluzione, una persona che abbia voglia di investire, perché mettere un’immagine di quel tipo in una delle strade principali di Ciampino sarebbe veramente dram-matico, anche in vista di una riqualifi-cazione dell’area Igdo.Perché non sfruttare anche le po-tenzialità turistiche della città?Abbiamo un aeroporto che porta mi-lioni di persone a Roma, il problema è che prendono il pullman e vanno di-rettamente a destinazione. Per creare un minimo di movimento è allo studio dell’amministrazione la possibilità di inserire una navetta gratuita per i tu-risti che dall’aeroporto possa portare le persone in piazza della Pace e così far camminare i turisti almeno su una strada di Ciampino per raggiungere la stazione. Siamo in una posizione stra-tegica, alle porte di Roma, con la fer-rovia, il Raccordo Anulare e l’aeropor-to, nessun altro territorio ha le nostre potenzialità, ma noi non abbiamo mai considerato l’aeroporto una risorsa.Dobbiamo essere ottimisti?Abbiamo due anni di tempo, prima che apra il centro commerciale Appia, per organizzarci ed essere competitivi dopo di che, se nulla sarà fatto, vedo difficile a Ciampino poter sopravvive-re commercialmente.

Sara Satta

in conferenza di servizi, con parere favorevole di Provincia e Regione, ci saranno solo dei vincoli da rispettare in tema di viabilità, si parla di una possibile apertura a fine 2013. Que-sta realizzazione parte da un condo-no edilizio in cui ci sono stati dei dati un po’ falsati e questo ci ha permesso di bloccare temporaneamente la rea-lizzazione che era prevista già da 15 anni, dopo di che ci sono state varie sentenze del Tar che ci hanno dato ra-gione, ma l’ultima sentenza del Con-siglio di Stato ha ribaltato la situazio-ne e dato via libera all’operazione.Voi avete continuato a opporvi?Abbiamo espresso parere negativo. La struttura sarà sotto il cono di volo dell’aeroporto di Ciampino (come il campo nomadi) e sorgerà in uno sno-do viario notevolissimo, a ridosso del Raccordo, creare un polo di attrazione in quel punto a noi risulta strano ma l’ufficio di viabilità della Regione ha dato parere favorevole.Sarà il solo centro commerciale in programma?Su viale Kennedy nascerà un polo commerciale fatto da tante medie strutture e anche lì si agirà su una via-bilità già problematica. E anche via di Morena vedrà la nascita di diverse strutture commerciali.

Perché sono un problema i centri commerciali? Ci troviamo a ridosso della X circo-scrizione di Roma, una zona devasta-ta dai centri commerciali, che sono nel territorio di Roma ma vivono del bacino di utenza dei Castelli Romani e di Ciampino. Noi come associazio-ne di categoria non vogliamo cerca-re di bloccare le trasformazioni delle istituzioni commerciali, l’importante è trovare un equilibrio in cui possano convivere la realtà tradizionale con quella organizzata, quando si va a incidere su un territorio come è acca-duto al nostro e adesso ancora di più con un centro alle porte di Ciampino, il tessuto tradizionale commerciale è destinato quasi a scomparire.Tanto più che il centro commerciale offre comodità come il parcheggio.

Antonio Pellone

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o qualsiasi altro tipo di alternativa pos-sibile, trovandosi di fronte alle cosa già fatte. È stato tutto deciso dall’alto: come fare i container, come piazzarli, come metterli in fila l’uno attaccato all’altro, lasciando solo una distanza di due me-tri a dividere una casetta dall’altra. In questo modo non c’è nemmeno lo spa-

zio per uscire e mettere un tavolino che per la mentalità dei rom, cui piace stare un po’più fuori, è forse troppo limitante. Nota: Le casette del nuovo villaggio sono di 24metri quadri circa l’una, e sono composte da due camere, cucina e bagno con piatto doccia.

Valeria Manzottu

“La Barbuta”, trasloco a fine meseContinuano le polemiche legate al campo nomadi

Si fa un gran parla-re della questione del campo nomadi,

tematica che si ravviva con maggior vigore ogni qualvolta una tragedia torna a porre l’attenzione sulla situazione dei rom.Sul campo de “La Bar-buta” la questione è più che mai aperta, visto che proprio questa area sembra essere destinata a trasformarsi nel grande villaggio attrezzato che dovrebbe conte-nere tutti i nomadi appartenenti ai campi abusivi della Capitale.Ma loro, i diretti interessati, cosa ne pen-sano di vivere lì e trasferirsi a breve nel nuovo villaggio?E cosa hanno da dire circa la questio-ne della bonifica, presunta o effettiva? Abbiamo raccolto alcune testimonian-ze tramite le quali si è capita meglio la situazione. Per prima cosa che gli abitanti del campo sono tutti regolari, sono quasi tutti cittadini italiani: i Sinti giostrai e deii Rom bosniaci che lavo-rano con la raccolta del ferro, i pochi che non lo sono hanno la carta di sog-giorno, praticamente un soggiorno che non scade mai.Riguardo alla bonifica del terreno ci è stato riferito che è stata fatta dalla socie-tà “Htr” che ha anche preso sei ragazzi del campo per lavorare con loro e ci sono voluti quasi tre mesi visto che c’era di

tutto. L’immondizia che c’era all’inter-no del campo in parte era prodotta da-gli stessi rom ma anche da tanti italiani che venivano liberamente a scaricare molti rifiuti, compreso l’amianto. La bonifica terminerà nel mese di marzo prossimo e nel frattempo i rom e i sinti che stanno all’interno del campo devo-no essere trasferiti nel nuovo campo in modo che la società abbia la piena li-bertà di pulire tutto quanto. La data di trasferimento prevista orientativamen-te è per la fine del mese di novembre. Nel nuovo campo sono previste delle casette dotate di bagno, acqua calda e l’elettricità. A questo proposito alcuni rom lamentano il fatto che non è sta-to chiesto loro nessun tipo di opinione, né hanno ricevuto proposte alternative, come se restare all’interno del campo o se volevano andare via. Magari anche con un aiuto del Comune per una casa popolare, per la famiglie più numerose,

Il Campo nomadi “La Barbuta” nasce come provvisorio nel 1995. Già dall’ini-zio era diviso nel campo A che ospitava i

rom bosniaci, della ex Jugoslavia e dall’altra parte, nella zona B, c’erano i sinti, i giostrai. Ancora adesso è rimasto così, solo che col passare degli anni le famiglie sono aumen-tate, i ragazzi sono cresciuti, qualcuno si è sposato e sono usciti fuori da quella che era l’iniziale area del campo. In più c’è una par-te di sinti che sono stati sgombrati (durante una delle tante operazioni organizzate dal sindaco capitolino Alemanno); sono circa una ventina di famiglie e sono arrivate a La Barbuta un paio di anni fa. All’inizio stavano nell’area dove sta sorgendo il nuovo villag-gio, poi per fare i lavori li hanno spostati nella zona dietro le baracche dei nomadi bo-sniaci già residenti al campo da tanti anni.

Del nuovo villaggio si sono vociferate tante cose, ci spiega il mediatore: che dovevano arrivare i marocchini, poi che dovevano ar-rivare gruppi di rom sgombrati da Casilino 900 e sparsi nei vari campi. In realtà, tutte le volte che hanno chiesto spiegazioni al Comune di Roma, gli è stato risposto che il campo è per loro, ossia per gli abitanti che stanno attualmente lì. In più ci saranno si-curamente dei nuovi arrivi. I container che stanno costruendo sono attualmente 162 e se avanzano un tot numero, gli organi compe-tenti del Comune di Roma vogliono aprire un tavolo con gli abitanti del campo che vivono qui da tanti anni per decidere quale gruppo inserire; romeni, bosniaci o sinti. Ossia verrà formato un gruppetto da portare all’interno del campo, nelle casette che avanzeranno.

V. M.

L a s t o r i a

Intervista a Kinko, abitante del campo nomadi da 13 anni

Chi sono gli abitanti del campo nomadi “La Barbuta”? Abbiamo conosciuto me-glio uno di loro, Kinko. Ha 29 anni e vive

in questo campo con sua moglie e i loro due bambini.Da quanto vive in questo campo con la sua famiglia?Dal 1998.Da dove arriva?Dall’ex Jugoslavia, dalla Bosnia-Erzegovina.Come si presentava il campo quando siete arri-vati qui?Male, senza luce e senza ac-qua.Oggi invece di quali ser-vizi usufruite?L’acqua c’è, anche se non ci sono le fognature per gli scarichi; abbiamo il servizio dei bagni chimici e abbiamo la luce. Per quanto riguarda i servizi esterni c’è lo scuolabus che viene a prendere i bambini e li porta a scuola.Quanti siete oggi?Circa 480 persone.Di quali etnie?Ci siamo noi bosniaci e i sinti, ossia i giostrai italiani.Vi considerate una Comunità affiatata oppure ci sono delle divisioni tra gli abi-tanti del campo?C’è una divisione, tra noi bosniaci e i sinti. Ma già dall’inizio il campo era diviso in due.Il campo de “La Barbuta” si trova tra il

Gra, la ferrovia, e l’aeroporto di Ciampi-no. Risentite di questa posizione?Sì, la viviamo male. Respiriamo l’aria sporca. Ci sono delle discariche all’interno del campo?Discariche vere e proprie no, ma rifiuti sì.Spesso da questo campo si innalzano colonne di fumo nero, dovute al rogo di copertoni e altri materiali e sono state numerosissime le proteste da parte dei

cittadini e delle autorità competenti. Cosa ha da dire in merito?Dico che per fortuna questi roghi non ci sono più e la zona è stata bonificata.Che lavoro fa?Noi tutti facciamo i raccogli-tori di ferro.Cosa pensa dell’amplia-mento del campo nomadi?

Non siamo d’accordo; già siamo in troppi noi.Vivete la città di Ciampino?Certo, è quella più vicina. Anche se siamo co-mune di Roma la città che viviamo è Ciampino.Vi sentite integrati con i cittadini di Ciampino o subite delle discriminazioni?Da una parte sì e da una parte no. Da gran par-te della gente ci sentiamo integrati perché se ti comporti bene ricevi il rispetto della gente. C’è chi si comporta male e va trattato male.Cosa si auguri per lei e la sua famiglia?Una casa di proprietà e ci stiamo già adoperan-do in questo senso.

Valeria Manzottu

Kinko

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

Dimensionamento scolastico: tre proposte Chiesta la proroga alla Provincia di Roma e alla Regione

zione di rango statale e regionale che il Comune, in quanto Ente locale, è obbligato a rispettare.A seguito di un’assemblea pubblica svoltasi lo scorso 18 ottobre presso le strutture della scuola media Um-berto Nobile, è stato convocato un tavolo permanente di concertazione che ha visto e vede il coinvolgimen-to di dirigenti scolastici, insegnanti e Consigli d’Istituto. Questo tavo-lo tecnico è nato con l’intenzione di discutere le soluzioni ipotizzate dall’Amministrazione comunale in-sieme con tutte le figure impattate in questa scelta.Tema, questo del dimensionamento scolastico, delicato e complesso, tan-to che l’Amministrazione comunale ha avanzato nei confronti della Pro-vincia di Roma una richiesta di proro-ga alla quale non ha ottenuto risposta. Il termine di scadenza per l’invio di tale Piano era fissato per il 22 ottobre 2011. L’Amministrazione ciampine-se, il 21 ottobre scorso, ha emanato pertanto la Deliberazione della Giun-ta Comunale numero 170, con la qua-le ha articolato tre proposte formulate in ordine sequenziale e di priorità. Ciò che si vuole perseguire è una so-luzione che tenga conto dell’esigenza di tutti, del territorio in primis, allon-tanando il pericolo che siano poi altre istituzioni a decidere per un territorio che non conosconoIn seguito all’adozione di questa De-

liberazione comunale, la Provincia di Roma, in data 25 ottobre 2011, ha approvato una mozione con la quale si chiede alla Regione il rinvio del termine previsto dalla legge nume-ro 111/2011 per l’esecuzione della normativa all’anno scolastico 2013-2014.In una nota, l’Assessore alla Pubblica Istruzione Anna Rita Fraioli, fa pre-

sente che ha richiesto alla Provincia di Roma di comunicare ogni informa-tiva relativa all’attuazione della Leg-ge, al fine di consentire un’adeguata concertazione con tutte le parti sociali ed eventualmente l’adozione di atti integrativi da parte del Comune di Ciampino. Nella nota l’assessore Fra-ioli puntualizza inoltre che la Legge sul dimensionamento scolastico ri-guarda esclusivamente le Direzioni e le Segreterie scolastiche.

Valeria Manzottu www.comune.ciampino.roma.it

La Regione Lazio ha disposto un Piano di razionalizzazione degli istituti scolastici per il

biennio 2012-2013. Questa comuni-cazione del Piano Provinciale è stata trasmessa lo scorso 12 settembre al sindaco di Ciampino, Simone Lupi. L’avviso è scattato in seguito alla Deliberazione di Giunta Regionale numero 377 del 2 settembre 2011. Con tale deliberazione, per i comuni di dimensioni come Ciampino, sono stati stabiliti i seguenti indirizzi e cri-teri per la programmazione scolastica 2012-2013: la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di I grado devono essere aggregate in istituti comprensivi, con la conse-guente soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite se-paratamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di I grado. Gli isti-tuti comprensivi inoltre, per acquisi-re l’autonomia, devo avere di norma almeno mille alunni.Con la finalità di razionalizzazione della spesa relativa all’organizzazio-ne scolastica, l’articolo 19 della Leg-ge 111/2011, stabilisce nuovi parame-tri per la definizione delle istituzioni scolastiche autonome che dovranno trovare applicazione nella program-mazione dell’offerta di istruzione. Quello che si richiede è in sostanza una ridistribuzione dei plessi didattici presenti sul territorio.La questione però non sembra esse-

re chiara a tutti, poiché le voci che si rincorrono in città e gli allarmismi su ipotetiche chiusure di scuole, di inglobamenti più o meno plausibili, hanno gettato nel panico alunni, inse-gnanti e genitori.Per questa ragione il Comune di Ciampino, dal suo sito web istitu-zionale, ha lanciato diversi comuni-cati stampa per cercare di far luce su quanto realmente sta accadendo.Prima di tutto è necessario puntua-lizzare che questa storia di “ridimen-sionare i plessi scolastici presenti sul territorio” non è una decisione che ha preso il Comune, ma è una disposi-

Anna Rita Fraioli

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano CIAMPINO

Fontana leggeraPer risparmiare denaro e ridurre i rifiuti in plastica

si evita l’acquisto di bottiglie già confe-zionate. A essere risparmiate sono anche le risorse e le materie prime che sareb-bero state necessarie per produrre le bot-tiglie stesse. Da una ricerca scientifica condotta dall’Ecologos, emerge che una famiglia di quattro persone potrebbe evitare la produzione media di 50 kg di rifiuti in plastica in un anno, equivalenti ad un mancato consumo di energia pari a 2.060 kWh: ossia il fabbisogno ener-getico medio di quella stessa famiglia per sei mesi. Al momento la Fontana Leggera di via Milano è l’unica esisten-te sul territorio comunale. «Abbiamo da poco avuto un incontro per adottare un vero e proprio piano di allocazione di ulteriori tre fontane, previste per il centro, alla Folgarella e in zona Acqua Acetosa – ha dichiara-to l’Assessore all’Ambiente Sabatino Mottola - al fine di arrivare a fornire il servizio a tutti i quartieri della città, alle

stesse condizioni e con le stesse moda-lità del punto di erogazione in esercizio nella zona di via Mura dei Francesi. Vi-sto il successo riscontrato con l'instal-lazione della prima Fontana Leggera, l'Amministrazione comunale si è già mossa per stipulare una nuova conven-zione per l’effettuazione del medesimo servizio che vada a coprire gran parte del territorio. La riduzione del consumo dei rifiuti plastici, nonché il risparmio di denaro – ha concluso Mottola - non pos-sono che essere obiettivi prioritari per la nostra Amministrazione a sostegno di una migliore gestione dei rifiuti e della Raccolta Differenziata Porta a Porta».www.riducimballi.it

Valeria Manzottu

È una fontana pubblica, di acqua refrigerata e addizionata con anidride carbonica. A Ciam-

pino, in via Milano, è stata impiantata poco più di un anno fa. Dallo scorso 20 ottobre 2010 sono stati erogati circa 473mila litri di acqua. I cittadini si reca-no lì con le proprie bottiglie, evitando di fare chilometri alla ricerca della sorgen-te più vicina e soprattutto si ottiene una importante riduzione di rifiuti alla fonte. Al costo di 5 centesimi la fontana eroga un litro e mezzo di acqua. Si può sce-gliere tra naturale e frizzante e l’utenza ciampinese in linea generale mostra una preferenza per quella gassata. L’acqua erogata proviene dall’acquedotto Acea ed è pertanto sicura per la salute di chi ne usufruisce. È frequente trovare i cit-tadini in fila durante tutte le fasce orarie per fare scorta di questo bene primario. Sono in molti anche coloro che, proba-

bilmente per evitare code, si recano alla Fontana Leggera in serata o addirittura in nottata. Ma per quest’ultima opzione sono più che altro i residenti nella zona di largo Martin Luther King ad approfit-tare della quiete delle tarde ore. Le per-sone che incontriamo davanti la fontana si mostrano entusiaste di questa strut-tura, che non solo consente loro un no-tevole risparmio in termini di euro, ma ne gradiscono anche il sapore. L’unico neo sembra essere a volte la mancan-za di erogazione di acqua frizzante; la ricarica di CO2 viene effettuata solita-mente una volta al mese. Il progetto di installare questa fontana appartiene al programma “Riducimballi”, fortemente voluto dalla Regione Lazio e sviluppato insieme all’Ente di Ricerca Ecologos. La Fontana Leggera consente un rispar-mio economico che oscilla dai 320 ai 720 euro per famiglia in un anno poiché

L’assessore all’Ambiente Sabatino Mottola

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ilCorriere Tuscolano novembre 2011CIAMPINO

Prosegue in Consiglio il cammino delle 167 La delibera approvata ha suscitato diverse perplessità

respinta con voto contrario della maggioranza e fa-vorevole dell’op-posizione. La mo-zione riguardava l’operato di uffici e assessori co-munali e la Presi-denza ha ritenuto opportuno evitare le possibili stru-mentalizzazioni della piena visibi-lità, ricorrendo per il punto alla con-vocazione in seduta segreta. Trattate in apertura anche due interrogazioni, a firma del capogruppo del Pdl. La prima in materia di “verde”, chie-deva chiarimenti sulla destinazione dell’area di via Fabbri, con l’esplicito invito ad una riqualificazione della zona. Nella seconda il capogruppo Boccali ha evidenziato il problema

della gestione del parcheggio dei di-pendenti di Ambi.en.te presso il Cen-tro di raccolta di via Lucrezia Roma-na, invitando l’assessore competente a sensibilizzare le aziende municipa-lizzate ad una più solerte evasione di accessi agli atti e interrogazioni pro-venienti dai componenti del Consi-glio comunale.

Gianfranco Di Luca

Nel Consiglio comunale dello scorso 30 settembre, è stata presentata dall’Amministra-

zione la presa d’atto del versamen-to delle cauzioni da parte delle ditte assegnatarie delle aree nei piani di zona 167. La delibera, approvata, ha però suscitato perplessità tra i ban-chi dell’opposizione, in quanto sono emerse durante la discussione alcune incongruenze sulla data del versamen-to delle somme dovute da parte di due cooperative. Nonostante le modifiche apportate dalla Maggioranza con un apposito emendamento stilato al mo-mento, l’opposizione ha comunque espresso voto contrario all’atto “per non avallare una violazione al Regola-mento sui criteri di assegnazione delle 167, dal Consiglio stesso approvato e modificato più volte”. Nella stessa seduta sono state esaminate due va-riazioni di Bilancio oltre alla consue-

ta Verifica degli equilibri di Bilancio, documenti passati tutti con voto favo-revole della maggioranza e contrario dell’opposizione (eccetto il consiglie-re Pdl Di Fulio, astenutosi). Velate polemiche anche durante l’esame del riconoscimento di un debito fuori Bi-lancio iscritto all’ordine del giorno, scaturito da una sentenza che ha visto soccombere l’Amministrazione nella causa per un esproprio di terreni. Il Pdl ha espresso voto contrario, sollevando il dubbio di una gestione poco oculata della vicenda, anche alla luce del forte divario tra le stime iniziali degli uffi-ci di Comune e Provincia e le somme stabilite in sede di giudizio: solo qua-rantaquattromila euro proposti a fron-te dei quasi ottocentomila euro che l’Ente si trova oggi a dover sborsare. Al termine della consueta discussione pubblica i lavori sono proseguiti a por-te chiuse per l’esame di una mozione,

Al via le “Olimpiadi” della raccolta di cartaParte l’iniziativa che vede sfidarsi oltre 10 comuni della Provincia

renziare correttamente, e con una particolare attenzione alla qualità, la maggior quantità di carta e di cartone da-gli altri materiali. Le olimpiadi della carta e del cartone avranno inizio a partire dal 15 novembre fino al 15 dicembre.Durante questo mese tutti i cittadini, le scuo-

le e gli enti pubblici, con l’esclusione delle sole utenze commerciali, saranno protagonisti inconsapevoli di una com-petizione nella raccolta differenziata dei materiali cellulosici del proprio ter-ritorio che, se confermati i dati relativi al 2010, consentirà alla Città di Ciam-pino di dimostrare ancora una volta il suo sostegno al servizio di raccolta dei rifiuti “Porta a Porta”.

«L’iniziativa – dichiara il Sindaco di Ciampino, Simone Lupi - ha lo scopo di valorizzare la sensibilità dei nostri cittadini verso il servizio di raccolta differenziata, già ampiamente dimo-strata dall’impegno costante e quoti-diano di tutti. Solo grazie a ciò è stato possibile rientrare tra i 10 Comuni del-la Provincia di Roma concorrenti alle Cartoniadi, e questo è di per sé già un ottimo risultato». «Il nostro intento – aggiunge l’assessore all’Ambiente, Sabatino Mottola – è quello di aderire a tutte le iniziative possibili che diano visibilità ed attenzione al tema della tutela ambientale. Aumentare la quan-tità e migliorare la qualità della car-ta e del cartone conferiti nell’ambito del servizio pubblico sarà l’obiettivo di questo mese grazie, come sempre, al prezioso contributo dei cittadini di Ciampino».Link: www.comune.ciampino.roma.it

La Provincia di Roma lancia le “Cartoniadi”. È stato siglato infatti un accordo biennale che

vede il Presidente Nicola Zingaretti e l’assessore provinciale alle Politiche del Territorio e alla Tutela dell’Am-biente, Michele Civita, impegnarsi con Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) per implementare, ottimizzare e razionalizzare i sistemi di raccolta differenziata degli imbal-laggi in carta e cartone. Il progetto ha come scopo principale quello di spin-gere le Amministrazioni comunali ad aumentare la quantità e la qualità dei rifiuti da imballaggio a base cellulosica mediante iniziative mirate e specifiche attività di comunicazione nei confronti di cittadini, operatori e degli stessi con-sumatori.La prima, tra le iniziative previste, sarà

proprio quella delle “Cartoniadi”, le Olimpiadi della raccolta di carta e car-tone, che vedranno sfidarsi oltre 10 co-muni della Provincia di Roma (Anguil-lara, Ardea, Ariccia, Ciampino, Civita-vecchia, Grottaferrata, Guidonia, Fiano Romano, Formello, Rocca di Papa) già fruitori della raccolta differenziata porta a porta. La competizione avrà la durata di un mese e consisterà nel diffe-

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano ALBANO

«I Cristiani siano in tutte le realtà»Intervista a Sua Eccellenza Marcello Semeraro, Vescovo della Diocesi di Albano

la nuova fede in Cristo. La presenza cristiana, continua il Vescovo, non sia per la visibilità, ma per l’effica-cia, non sia presenza decorativa, ma simbolica cioè, secondo il significato della parola greca, di ri-unione, evi-dentemente con l’originario Divino, ma anche metro di paragone con e per il mondo.Il Cardinal Bagnasco nell’incon-tro delle associazioni cattoliche che si è tenuta a Todi lo scorso 17 ottobre ha detto che “i cristiani siano la massa critica nella socie-tà”. La partecipazione dei catto-lici deve porsi quindi in maniera critica verso quei contesti sociali e politici che negano i valori etici cristiani?Non conosco nello specifico l’affer-mazione del Cardinale, ma a Todi si è parlato della convergenza del catto-lico nel pubblico e non solo sul pia-no etico ma anche in altri spazi. Non si può dire cosa fare e non fare, non spetta al magistero della Chiesa dirlo. Lo scoprano i cattolici.

Eccellenza, Lei ha anche parlato di “prospettiva cairologica” della sua Visita Pastorale. In che senso e può trarne un primo bilancio?Cairologica nel senso che si svolge in una dimensione di temporalità opportuna, propizia e quindi in pro-spettiva fruttuosa. È il tempo giusto per riscontrare non tanto se le diverse realtà eccle-siali (annuncio, liturgia, servizio e carità, comunione e missione) vi siano ma se quelle medesime realtà abbiano conservato la loro intrin-seca forza generativa ed educativa alla fede. Per questo è stato com-pilato dai Consigli pastorali, quali rappresentanti delle parrocchie, un questionario che ha dato l’immagi-ne delle diverse realtà parrocchia-li. Ho potuto riscontrare a Marino molte progettualità nelle specifiche singolarità e quando tornerò, anche con i Sacerdoti Visitatori che mi hanno accompagnato, spero di tro-vare comunità avviate.

Antonella Rotondi

clericalismo?Non solo la mancanza di partecipa-zione ma un diffuso atteggiamento di delega che porta al disimpegno e che predilige l’eseguire piuttosto che il collaborare, cioè il partecipare come essere parte, dare e ricevere allo stes-so tempo, compartecipare.In che modo allora l’assemblea dei cristiani può trasformarsi da og-getto d’azione a soggetto d’azione?Diventando gruppo che, rappresen-tativo di tutte le diverse realtà, sia

espressione vivente concreta di im-pegni, di idee, di progetti e di sogni. Un gruppo che si proponga come esemplarità che si manifesta nell’in-contro domenicale assiduo e vissuto non come cosa utile ma necessaria, come un appuntamento al quale non si può e non si vuole mancare, per vivere il giorno del Signore a servi-zio di tutti e perché sia trainante per tutti di spinta e di guida. Un gruppo di cristiani che sia nucleo trainante, che possa incarnare ed interpretare le istanze dell’intera assemblea, an-che attraverso i suoi rappresentanti nei Consigli Pastorali (parrocchiali e dicesano), che sia comunità e co-munione nell’ascolto della Parola del Signore, della Bibbia e del Vangelo, che sia davvero lievito e luce evan-gelici. Un gruppo che possa espri-mere un orientamento e un segno nel mondo, perché “i cristiani sono nel mondo quello che è l’anima nel cor-po” come scrive un ignoto cristiano della prima metà del II secolo d.C. a un suo amico, Diogneto, per spiegare

continua da pag. 1

Il Vescovo di Albano Marcello Semeraro

Si sta concludendo la vista pa-storale di Sua Eccellenza il Vescovo Marcello Semeraro,

iniziata il 24 Settembre, nella Vica-ria di Marino. Moltissimi gli incontri effettuati: con i sacerdoti ma, soprat-tutto, poiché “l’antidoto al clerica-lismo è la partecipa-zione”, con i laici nelle loro molteplici realtà, e più o meno impegnati nella vita delle sei par-rocchie del territorio. Adulti, giovani, anzia-ni, malati, comunità religiose, associazioni, esponenti dei Consi-gli pastorali ed affari economici, catechisti, corali. Il Vescovo ha voluto incontrare tutti nel contesto di uno stile “sinodale” espressio-ne di una Chiesa che è

”mistero di comunione”. Ha parlato dei problemi delle varie comunità parrocchiali, legati alla pastorale educativa, liturgica, di servizio, alla ristrettezza degli spazi la cui “man-canza non può essere una scusa per la mancanza di fantasia pastorale”

che deve allora essere maggiormente incre-mentata all’interno del-le famiglie. Ha parlato quindi di pastorale in-tegrata tra parrocchie, per far crescere an-che la consapevolezza come laici al servizio, per creare operatori pa-storali mediante l’indi-viduazione di obiettivi fattibili e un’azione in-tegrata fra parrocchie. Ha sottolineato il gran-de “sì” verso i giova-ni per generare nuovi

credenti attraverso esperienza dell’edu-care. Nell’omelia del-la scorsa domenica 6 novembre, a Santa Maria delle Grazie a conclusione di 3 gior-ni di visita parroc-chiale, in una Chie-sa gremita, presenti anche il Comitato di quartiere Borgo Ga-ribaldi e il Comitato per le celebrazioni della Madonna de ‘U Sassu, il Ve-scovo ha concelebrato con il parroco Don Adriano, con Padre Gualtiero e Padre Jordan, Visitatori, ha ribadito che anche la Visita Pastorale va inte-sa come uno degli appuntamenti del Signore: noi tutti dobbiamo sempre farci trovare pronti all’incontro con Lui, non come semplici spettatori che stanno alla finestra a vedere che succede, ma come cristiani vigi-li e savi, impegnati nella costanza, nella saggezza e nella sapienza. La vera sapienza è cogliere l’importan-za dell’appuntamento, dell’incontro con Dio, non bisogna smarrire il senso dell’appuntamento ma vivere in esso è la vera sapienza; bisogna ritrovare l’olio per lampada e ravvi-vare la fede.In tale spirito e anche quale espres-sione di una Chiesa in crescita nel

rinnovamento della fede e della spe-ranza, si è svolta domenica 13 no-vembre “I giovani e il Vescovo Mar-cello si incontrano” al Palaghiaccio di Cava dei Selci una grande festa di musica, danza, incontro ([email protected]) Sabato 19 novembre alle ore 18.30 la solenne Concelebrazione Eucari-stica chiuderà la Visita Pastorale nel-la Basilica di San Barnaba Apostolo.

Per maggiori approfondimenti www.diocesidialbano.it

A.R.

f o c u s

Conclusione della Visita Pastorale del Vescovo Marcello

Semeraro nella Vicaria di Marino: gli eventi

Il Vescovo Marcello Semeraro e i concelebranti

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano ALBANO

Comune al maschile rivendica le “Quote rosa”La coordinatrice del Pd Federica Nobilio: «Segnale incoraggiante»

Il Partito Democratico è nato con la regola della presenza del 50% di donne al proprio interno. Il proble-ma però è che spesso ai regolamenti sulle pari opportunità non coinci-dono una reale cultura di equità di genere e di vera accessibilità nei posti che contano. Il movimen-to “Se non ora quando” rivendica tutto questo fermamente, sancisce il momento per le donne di uscire allo scoperto, di pretendere ciò che dovrebbe essere sacrosanto e legit-timo, ma che purtroppo non è così. Perché nella giunta di Albano non è stata nominata nessuna donna?Il problema direi che è analogo a quel-

lo presente in tanti altri comuni italiani e le motivazioni sono quelle esposte pocanzi. La politica in generale tende ad essere escludente nei confronti del mondo delle donne: non ne rispetta i tempi, le necessità, la molteplicità dei ruoli. Sicuramente l'assenza delle don-ne nella Giunta è un grosso gap, ma non tanto forte quanto quello dell'as-senza di donne in Consiglio (eccetto la signora Guglielmino) dal mio punto di vista. Poiché se la giunta viene indica-ta su scelta del sindaco e su indicazio-ne della politica, il consiglio è invece formato da persone che si sono messe in gioco e confrontate sul terreno del consenso, voto per voto. Le donne ad Albano, se non pochi esempi, non si sono esposte in tal senso, non si sono sostenute e votate.Quindi come si preannuncia nei con-fronti dell’iniziativa “Quote rosa”?I segnali che arrivano oggi dall'Am-ministrazione Marini rispetto alla modifica dello Statuto Comunale, così come peraltro richiesto dal mo-vimento “Se non ora quando”, e del-la realizzazione della Consulta delle Donne, mi paiono segnali decisamen-te incoraggianti. Primi passi verso un percorso ancora da costruire e che deve vedere tutte noi donne in prima linea, “ora”... altrimenti quando?

Debora Piergallini

Nonostante il comune di Albano sia una dei pochi a possedere una giunta del tutto composta

da uomini, ha sollevato l’introduzio-ne delle “quote rosa”, per aumentare la presenza delle donne non solo nel sistema comunale ma in generale nel-le istituzioni. Inoltre il Presidente del Consiglio Comunale, Massimiliano Borelli, ha dichiarato che verrà istituita una Consulta Femminile che lavorerà sulla tematica del ruolo delle donne in politica e nell’amministrazione ed in generale della figura delle donne nel-la vita quotidiana. A parlarci di questa iniziativa è Federica Nobilio, Coordi-natrice del Pd di Albano e membro del comitato “Se non ora quando”.Quale il suo pensiero sulla presenza delle donne in politica?La questione delle quote rose, io per-sonalmente, non l'ho mai digerita. Ho sempre creduto che si trattasse più di una sconfitta che di una conquista. Ma evidentemente i tempi non sono ancora maturi per volare più in alto di questa soluzione da riserva indiana. Anzi direi che il vero dramma è che le donne, non solo, non hanno acquisito nuovi diritti ed opportunità, ma ne per-dono un po' ogni giorno di tutti quelli duramente conquistati negli anni pre-cedenti.Quello che è necessario è un vero cam-

bio di rotta, soprattutto culturale, per scardinare l'immagine fortemente ne-gativa che è stato costruita intorno al modello femminile. Se per fare questo dobbiamo passare anche attraverso le quote rose: in politica, nella pubblica amministrazione, nel mondo impren-ditoriale privato. A patto però che le donne si impegnino fortemente per essere davvero alternative al modello maschile esistente, che siano consape-voli che oggi ci vuole il doppio della fatica e dell'impegno e soprattutto che è necessaria una vera solidarietà di ge-nere!Quale la linea guida del comitato di cui fa parte?

La coordinatrice del Pd Federica Nobilio

Arriva il Mercato del ContadinoStagionalità e vicinanza le parole d’ordine

di cibo e da parte dei consumatori. Il pro-blema della commer-cializzazione è oggi uno dei nodi più rile-vanti dell’agricoltura. Con questo progetto, ci ha ribadito Elisa Di Gennaro, la responsa-bile dell’associazione APS KM0 che con la Provincia di Roma ha promosso il fortunato progetto: «Abbiamo voluto riaffermare il diritto dei consu-matori a scegliere il proprio cibo in termini di qualità, di sostenibilità ambientale e di rispetto delle tradizioni alimentari, per sottrarsi al modello di produzione imposto dalle multinazionali dell’agrochimica e della grande distribuzione organizzata. Ave-va ragione Oscar Wilde a scrivere: Non riesco a sopportare quelli che non pren-dono seriamente il cibo».Stando a queste premesse, ad Albano l’amministrazione ha voluto replicare.

Due infatti gli appun-tamenti che settima-nalmente accompa-gneranno i cittadini: a Le Mole in piazza Malintoppi, a partire da sabato 19 novem-bre, e a villa Ferrajo-li in piazza Sabatini (dietro al Museo Civi-co), a partire da dome-nica 20 novembre. In queste due giornate di inaugurazione ci sarà anche l’animazione di balli popolari ita-liani contadini a cura

dell’associazione per le tradizioni po-polari La Chiarantana. Tutti i fine settimana, insomma, dalle 8.30 alle 13.30, si avranno a disposi-zione due mercati dove genuinità, vi-cinanza e socialità si incontreranno. E dove, oltretutto, saranno messe al bando le buste di plastica: l’associazione APS KM0 e la Provincia di Roma con il de-legato Latini regaleranno a tutti i visita-tori delle sacche di tessuto per la spesa.

Due le parole d’ordine: stagio-nalità e vicinanza. Arriva ad Albano il Mercato Contadino

dei Castelli Romani, realizzato dall’as-sociazione APS KM0, con il patrocinio del Comune di Albano, della Provincia di Roma, di Coltivendo e con il contri-buto del Coordinamento dei Comitati di quartiere.Il mercato contadino della città offre l’opportunità di acquistare prodotti ge-nuini senza intermediari, dalla terra alla tavola, dal produttore al consumatore. In questo modo sarà garantita la qualità del prodotto, diminuito l’inquinamento causato da distribuzione e trasporti, ri-dotto il prezzo di vendita. I produttori, infatti, si sono impegnati a tenere i costi al di sotto almeno del 20 per cento ri-spetto alla media dei prezzi al consumo rilevato dall’osservatorio del Ministero dell’Agricoltura “sms consumatori”. Con il Farmer’s market si vuole dare un contributo alla rinascita dell’agricoltu-ra. «La creazione di posti di lavoro in agricoltura costa meno che in qualun-que altro comparto»: dichiara il consi-gliere provinciale Erminio Latini, de-

legato dal Presidente della Provincia di Roma ai Farmer’s market, creatore del circuito Coltivendo.«L’amministrazione comunale, in un momento di crisi anche dell’agricoltu-ra – afferma il sindaco Nicola Marini – con il progetto del Farmer’s Market si pone anche l’obiettivo di tutelare la biodiversità e di rivitalizzare colture tradizionali per le quali Albano Lazia-le è celebre in tutta Europa che ormai rischiano di perdere il legame con le zone di origine geografica. Il mercato, oltretutto, non sarà solo uno spazio di vendita ma anche una piazza di incontri e di scambi simbolici, per costruire una nuova comunità di persone attraverso il racconto del cibo. Come sempre di-chiarato – conclude – trovo che siano i piccoli gesti a fare la differenza nella quotidianità della vita dei cittadini».Anche ad Albano Laziale è iniziata quindi una battaglia per riaffermare la sovranità alimentare in opposizione al dilagare del junk food. La sovranità ali-mentare difatti pone al centro dell’agire politico la questione del controllo del territorio da parte dei fornitori locali

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano ALBANO

Continua la battaglia contro l’inceneritoreComitato “NoInc” e Comune a confronto sull’impianto di Roncigliano

Continua la battaglia dei citta-dini di Albano contro la co-struzione del settimo invaso

nella discarica di Roncigliano, una delle discariche più vecchie d’Italia costruita nel 1979 per raccogliere i rifiuti dei comuni del bacino dei Ca-stelli Romani. La storia della lotta della cittadinanza albanese contro la discarica è iniziata in maniera mas-siccia alla fine del 2007 quando la società di Cerroni (Pontina Ambien-te srl), proprietaria della discarica di Roncigliano, insieme all’Acea e all’Ama, hanno fondato il Coema (Consorzio Ecologico Massimetta), e hanno presentato alla Regione La-zio il progetto per la localizzazione di un inceneritore ad Albano. Dopo una serie di manifestazioni, sit in e ricorsi al Tar, alla fine del 2010 i la-vori per la costruzione dell’incene-ritore sono stati bloccati e il Coema si è rivolto al Consiglio di Stato a cui spetta l’ultima parola su questa delicata questione.

Debora Piergallini

i n b r e v e

L’impegno del Comitato NoIncParla Daniele Castri

La lotta contro il settimo invaso è ancora in corso. Per saperne di più ne parliamo con e a parlarci

di quello che sta succedendo sono stati il referente legale del “Movimento contro l’inceneritore di Albano”, Daniele Castri.Com’è nato il vostro movimento?È un movimento spontaneo nato alla fine del 2007 quando la cittadinanza di Al-bano è venuta a cono-scenza del progetto del Coema. Appartengono al movimento i resi-denti di tutto il bacino dei Castelli Romani e in parte associazioni locali impegnate sulla questione dell’incene-ritore. Ci riuniamo ogni martedì sera e insieme prendiamo le decisioni principali, saremo una cinquantina in totale. Quello che ci sorprende è la grande partecipazione dei cittadini, sempre presenti ad ogni corteo che orga-nizziamo, come l’ultimo del 22 ottobre, che è stato il nono della serie.Qual è la vostra alternativa all’ince-neritore?

Il progetto del Coema prevede la combustio-ne dei “Cdr”, ossia i rifiuti solido urbani (composto per legge da carta, plastica, le-gno e derivati) tramite i “Tmb” (Trattamento meccanico biologico), ossia tramite impianti per bruciare i rifiu-ti indifferenziati dei cassonetti. Noi invece proponiamo una raccolta differenziata porta a porta e ri-duzione, riciclo e riuso, senza bisogno di passare per la combustione. In questo

modo si evita di spre-care soldi pubblici e si evitano danni nocivi per la salute. Inoltre tutti devono sapere che questo impianto è stato affidato senza una gara ma con l’assegnazione diretta da parte di Mar-razzo, al tempo Com-missario Straordinario dell’emergenza rifiuti.Vi siete anche esposti a livello legale?Si, dopo una serie di riscorsi al Tar, il 15 di-cembre del 2010 sono

stati accolti e la costruzione della di-scarica è stata bloccata anche se ora la decisione spetta al Consiglio di Stato.Questa per noi è stata una grande vitto-ria ma ora ci stiamo muovendo per fare ricorso contro la costruzione del settimo

invaso nella discarica, ossia l’ottava buca che andrebbe a raccogliere i rifiuti indifferenziati dei comuni della zona (10 in totale ndr) per altri dieci anni. Nel-la fase sospensiva del processo amministrati-vo la nostra richiesta è stata bocciata ma ades-so speriamo di vincere

in fase di merito e nel giro di otto mesi smontare pezzo per pezzo questa folle costruzione, mostrando tutte le detta-gliate relazione degli esperti che ci ap-poggiano. Nella lotta contro l’inceneri-tore tutti e dieci i comuni del bacino dei Castelli Romani ci hanno appoggiato, mentre 8 su 10 ci hanno sostenuto per la lotta contro il settimo invaso.Quali sono i punti negativi del settimo invaso?Per legge questo invaso dovrebbe essere costruito a mille metri di distanza dalla pri-ma abitazione, invece è stato posto a soli 179 metri dalla prima casa. Quindi oltre ai danni paesaggistici, la Asl Rmh ha dichia-rato più volte che le incidenze di nocività, oncologiche e di tumori sono troppe alte, tali da impedirne la costruzione. Il comune di Albano vi appoggia?Il Comune si è costituito formalmente “ad adiuvandum”, ossia ci dà solo un ap-poggio esterno, anche se, a suo tempo, possedendo tutti gli atti del progetto in quanto comune che ospita la discarica, non ha fatto ricorso al Tar.

D.P.

i n t e r v i s t a

L’appoggio del comune di AlbanoParla Luca Andreassi

Riguardo al problema della discarica di Roncigliano, ab-biamo sentito anche il Con-

sigliere del Comune, Luca Andreassi, delegato alla materia rifiuti.Come si pronuncia il comune di Al-bano rispetto alla discarica di Ron-cigliano?L’Amministrazione Comunale di Al-bano si è costituita “ad adiuvandum”, rimproverando alla “Pontina Am-biente” il non rispetto della distanza minima tra il bordo dell’invaso e le abitazioni, nonché la mancanza di un adeguato sistema di pozzi spia per la valutazione della qualità delle acque.Avete partecipato alla manifestazione del 22 ottobre contro l’inceneritore?

Certamente, col Sindaco in testa e con numerosi esponenti della maggioranza di tutti i partiti che la compongono. Come sempre a fianco dei cittadini e dei Comitati.Cosa è avvenuto ad Albano nel 2007, durante la Giunta di Marrazzo?Il Comune di Albano Laziale, allora amministrato dal centrodestra e guida-to da Marco Mattei, si fece promotore della richiesta di chiudere il ciclo dei rifiuti dell’area Castelli Romani con un inceneritore.Chiaramente, in una situazione di gra-vissima emergenza ambientale in ma-teria rifiuti che stava, e sta, mettendo in ginocchio la Regione Lazio e la città di Roma, il Presidente Marrazzo rilan-ciò accogliendo la proposta ed indivi-duando l’area della discarica di Ronci-gliano come sede di un inceneritore da 40 MWe per il trattamento dei rifiuti di tutta l’area sud di Roma, oltre che dei Castelli Romani. Naturalmente va sottolineato come l’idea di un incene-ritore valido solo per 250 mila abitanti,

non avesse senso di esistere sia da un punto di vista tecnologico ma soprat-tutto economico visto che nessun requisito minimo in termine di economia di scala era rispettato. Nel 2010 il Tar del Lazio ha bloccato l’inceneritore. Poi cosa è successo?Come è noto, nell’ot-tobre 2010 i Comitati “No Inc” e l’Ammini-strazione comunale di Albano hanno vinto il ricorso contro la costruzione dell’inceneritore al Tar del Lazio. Per questo motivo l’avvo-cato Manlio Cerroni proprietario della discarica di Roncigliano e la Regione Lazio hanno ricorso al Consiglio di Stato contro il parere del Tar. L’Ammi-nistrazione di Albano Laziale sta con-tinuando, al fianco dei Comitati, la sua battaglia a difesa del proprio territorio contro l’inceneritore.

Qual è la posizione del Comune di Albano come rappresentante dei cit-

tadini?L’amministrazione di Albano Laziale sta sviluppando una politica di sempre crescente attenzione a tutela della puli-zia e salvaguardia del decoro urbano, anche attraverso la programmazione di numerose giornate di pulizia straordinaria

sull’intero territorio. Inoltre è termina-to l’iter autorizzativo per l’isola ecolo-gica che sarà situata a Cancelliera. Nel giro di qualche mese verrà espletato la fase di attrezzaggio dell’area che do-vrebbe essere resa disponibile verso marzo. Tra luglio e settembre confi-diamo di essere in grado di avviare il progetto di raccolta differenziata per 8000 cittadini del nostro Comune.

D.P.

i n t e r v i s t a

Daniele Castri

Luca Andreassi

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano ALBANO

Il Tar respinge la sospensiva sulla discarica Via libera al settimo invaso. Chieste le dimissioni dell’Assessore Fiorani

do i membri del Comitato “No Inc” e nei giorni scorsi sono stati tanti gli esponenti ad esprimersi in tal senso da Daniele Castri a Simone Carabel-la, passando per ultimo ad Amadio Malizia dell’associazione Salute e am-biente di Cancelliera il respingimento della richiesta di sospensiva da parte del Tar del Lazio determinato per un ritardo nella presentazione dei ricorsi è dovuto al fatto che proprio l’assessore Fiorani non abbia reso pubblico imme-diatamente le autorizzazioni rilasciate dalla Regione Lazio che risalgono al 2008 quando si autorizzò anche l’in-ceneritore.Da parte sua l’assessore Fiorani ha tenuto a precisare che il documento richiesto dai comitati essendo un’ordi-nanza regionale non spetta all’ammi-nistrazione comunale renderla pubbli-ca, è già pubblica in quanto atto am-ministrativo, non si possono imputare responsabilità in quanto tali all’asses-sorato all’ambiente comunale. Fiorani

ha respinto in toto le accuse e le richie-ste di dimissioni avanzate dai comitati. Il sindaco Nicola Marini tramite il suo profilo Facebook ha voluto cal-mare le acque e le polemiche: «Il mio impegno e di tutta l’amministrazione che guido è sempre stato al fianco delle associazioni ambientaliste e del movimento “No Inc”. Da parte del Comune non mi risulta esserci stata alcuna azione atta ai rallentare la battaglia legale in corso. Trovo strumentali e fuori luogo le richieste di dimissioni dell’assessore Claudio Fiorani, il cui impegno politico è fondato anche su questi temi. Vorrei fosse chiaro a tutti che da parte di questa amministrazione c’è stata e ci sarà sempre massima collaborazione a fornire atti o documenti utili a so-stenere la causa, proprio perché cre-diamo nella battaglia legale che si sta portando avanti per il bene di Albano e dei suoi cittadini».

Francesca Ragno

Il Tar del Lazio ha respinto la ri-chiesta di sospensiva degli effet-ti dei due atti amministrativi, la

valutazione e l’autorizzazione di im-patto ambientale, che hanno autoriz-zato l’ampliamento della discarica di Roncigliano ovvero la costruzione del settimo invaso a causa di un ritardo nel deposito dei ricorsi.Nonostante questo però il processo amministrativo va avanti e non si fer-ma, infatti si dovrà attendere il proces-

so di merito sulla richiesta di annul-lamento dei due atti amministrativi, la sospensiva ne bloccava solamente gli effetti come dice la parola stessa. Quindi un mero cavillo burocratico e non la questione in sé è stata costatata dai giudici. Sul lavoro del Comitato “No Inc” hanno pesato alcuni ritardi nella messa a disposizione degli atti necessari per la presentazione dei ri-corsi non imputabili al comitato stes-so, ma l’impegno dei cittadini e gli abitanti di Roncigliano non si ferma e continua in attesa del giudizio di meri-to, anche se i lavori per l’allargamen-to della discarica non si fermeranno e continueranno ad andare avanti.Il giudizio del Tar del Lazio ha scosso la politica albanense: i comitati “No Inc” e le associazioni ambientaliste hanno chiesto a gran voce le dimissio-ni dell’assessore all’ambiente Claudio Fiorani. Perché ci sarebbe da chiedersi se le decisioni sulla gestione dei rifiuti spettano alla Regione Lazio? Secon-

Claudio Fiorani

Via ai lavori per i parcheggi alle Gallerie Di SottoDopo 90 giorni dall’inizio dei lavori, ce ne parla l’Assessore Sementilli

tuire il senso unico da Castel Gandolfo verso Albano Laziale e il divieto di ac-cesso per chi da Albano transita verso Castel Gandolfo. Abbiamo mantenuto la possibilità ai mezzi pubblici di per-

correre e garantire le fermate, sempre da Castel Gandolfo verso Albano e, per diminuire i disagi dei cittadini, abbia-mo istituito un servizio di navetta gratu-ita, che collega Albano e Castel Gandol-fo, con una frequenza di 20 minuti tra una navetta e l’altra ed è garantito tutti i giorni feriali mentre il sabato è previsto solo di mattina. Come hanno reagito i cittadini a que-sta viabilità limitata?La cittadinanza comprende l’impor-tanza dell’opera e quindi si è adeguata alla situazione, accettando i disagi che ne conseguono. Inoltre il Comune di Castel Gandolfo ha migliorato la per-corribilità su via Ercolano e sulla via Appia, allungando i tempi di apertura del semaforo.

Debora Piergallini

Sono cominciati questa estate i la-vori per la realizzazione dei par-cheggi alle Gallerie Di Sotto, tra

necessità e sacrifici per i cittadini. L’as-sessore alle Opere Pubbliche, e Vicesin-daco di Albano, Maurizio Sementelli fa il punto della situazione.Assessore Sementilli, parlando di sti-me, quando dovrebbero finire i lavo-ri?I lavori sono iniziati nel mese di luglio e la durata è stimata in circa 300 giorni, dunque a maggio 2012. Quali saranno le agevolazioni che porteranno questi parcheggi?La struttura, finanziata dalla Provincia di Roma con un importo di un milione e 680.160 euro, prevede la realizzazione di un parcheggio multipiano seminter-rato che ospiterà circa 180 posti auto. Il

parcheggio sarà a servi-zio degli uffici dell’Asl, in particolare durante la mattinata, e della citta-dinanza, data l’estrema vicinanza con il centro storico. Inoltre anche i pendolari potranno la-sciare le loro auto ed avvalersi del servizio pubblico. Per le modali-tà ne discuteremo con il Comune di Castel Gan-dolfo quando saranno terminati i lavori. Per i lavori, sono state poste delle restrizioni nella strada che da Ca-stel Gandolfo porta ad Albano, quali sono?Sin dall’inizio è stato necessario isti-

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novembre 2011ilCorriere Tuscolano

Tutela del verde pubblico, valorizzazione degli spazi urbani, partecipazione dei cittadini alla gestione dei beni comuni, sensibilizzazione alla

cittadinanza attiva: sono questi alcuni degli obiettivi che si prefigge il regolamento per l’adozione delle aree pub-bliche e degli spazi verdi approvato lo scorso marzo dal Consiglio comunale di Albano e che è da poco diventato operativo grazie alle delibere di attuazione. Il regolamen-to del Comune di Albano è il primo ad essere approvato nella zona dei Castelli Romani e si ispira all’applicazio-ne del principio di sussidiarietà orizzontale introdotto dieci anni fa nella riforma costituzionale e che prevede la fattiva collaborazione tra pubblica amministrazione e cittadini per la gestione del bene comune, in questo caso in modo particolare si punta tutto sulla tutela degli spazi verdi. Il cittadino in forma associativa in poche parole si prenderà cura di uno spazio pubblico, di uno spazio verde, il cui elenco sarà reso noto in un prossimo bando pubblico, e ne curerà la manutenzione ordinaria, l’arredo

urbano: se ne prenderà cura per tre anni e in cambio potrà apporre una targa segna-lando l’adozione. Il regolamento adottato è stato anche preso ad esempio come mo-dello da LabSus, il laboratorio nazionale per la sussidiarietà a cui fanno capo diver-si atenei italiani e che si occupa di favorire l’interazione del cittadino nella gestione della cosa pubblica. Da alcuni giorni è partita una campagna comunicativa per coinvolgere la cittadinanza e il mondo as-sociativo, quartieri e condomini in questo progetto dell’amministrazione comunale il cui slogan è “Adotta un’area verde”. «In un’ottica di tagli incondizionati – ha affermato il sindaco Nicola Ma-rini – i Comuni si trovano a fare i conti con sempre minori risorse da impiegare per dare servizi ottimali ai cittadini. Questo non vuol dire abbandonare parchi, ville e giardini, piuttosto trovare idee alternative per permettere a tutti di

usufruire degli spazi pubblici e contempo-raneamente sensibilizzare la popolazione. Da qui è nato il regolamento sul verde pubblico, approvato qualche tempo fa in Consiglio comunale, e la campagna di promozione che stiamo portando avanti proprio in queste settimane. L’obiettivo – conclude Marini – è quello di coinvol-gere i cittadini, di rendere più decorose le nostre aree verdi e allo stesso tempo dare visibilità a chi, nel suo piccolo, di-mostra sensibilizzazione verso la tematica ambientale». Partecipare è semplice. Sul

sito istituzionale è nata l’area dedicata “Segui l’albero… Adotta un’area verde” dove è possibile consultare il re-golamento e le aree censite dagli uffici dell’Ambiente. Una volta individuata la zona, si può inviare la domanda, entro il 2 dicembre, all’Ufficio del Protocollo – piazza della Costituente, 1. Gli uffici sono aperti martedì, mer-coledì e venerdì dalle 08.30 alle 11.00, e lunedì e giovedì dalle 16.00 alle 18.00. Se invece l’area non è presente nell’elenco, basta comunicarla all’assessorato all’Am-biente – via San Francesco, 12; telefono 06/9325134 interno 41; indirizzo mail [email protected]

Francesca Ragno

ALBANO

Via l’assessore al Bilancio Andrea Marconi Il Sindaco Nicola Marini rassicura: «Maggioranza avanti determinata»

mati dalla corrente Udc albanense che spesso si sono sovrapposti alla comu-nicazione politica della maggioranza e dello scudo crociato cittadino. «Uscite talvolta fuori luogo e – osserva Marini – mai concordate e condivise. In poli-tica fare squadra significa appartenere ad un gruppo e condividere un proget-to: il dottor Marconi non hai mai fatto propri questi principi basilari, antepo-nendo le sue aspirazioni personali». Il sindaco ci tiene a precisare che «la politica dell’amministrazione è sem-pre stata trasparente anche e soprattut-to nei momenti di difficoltà. Non ab-biamo mai nascosto nulla ai cittadini, invece l’ex assessore si è fatto spesso promotore di richieste atte solo a met-tere in difficoltà l’amministrazione». L’uscita di scena di Marconi non va ad intaccare l’assetto della maggioranza che, assicura il sindaco, va avanti spe-dita e determinata. La decisione è sta-

ta illustrata da Marini nel corso di un vertice con i rappresentanti dei partiti venerdì 4 novembre. Alle parole del sindaco sulla questione fa eco Luca Andreassi, capogruppo Udc a Palaz-zo Savelli: «Non è stata una decisione semplice: purtroppo Marconi si è sem-pre disinteressato, volontariamente, delle indicazioni dettate dal partito e dalla maggioranza. Mi dispiace perché, essendo molto giovane, poteva utilizzare quest’oc-casione per ritagliarsi un ruolo impor-tante. Invece ha preferito seguire una strada solitaria mettendo troppo spesso in imbarazzo il partito, la maggioranza e il sindaco a cui l’Udc conferma piena fiducia. Purtroppo – conclude Andre-assi – la ricerca di visibilità non può avvenire a scapito di un gruppo che, ogni giorno, lavora per il bene della città senza perseguire interessi indivi-duali».

«L’assessore al Bilancio, Andrea Marconi, non fa più parte di que-

sta amministrazione essendo venuto meno il rapporto fiduciario con il sin-daco e di conseguenza con la mag-gioranza di cui lui stesso è parte». Lo dichiara il sindaco Nicola Marini, con-fermando una decisione che sembrava

già nell’aria all’indomani del Con-siglio comunale del 31 ottobre in cui Marconi prese la parola per esprimere pubblicamente il proprio dissenso cir-ca la messa in votazione del punto che riguardava Albafor. «È stata una decisione consapevole che tutti i membri della maggioranza hanno approvato responsabilmente per dare una risposta immediata e concreta ai lavoratori della società. Nonostante questo – continua Marini – il dottor Marconi ha preso un’iniziativa non concordata venendo meno al principio di condivisione che ha sempre caratte-rizzato le nostre decisioni. Quella del Consiglio comunale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso – os-serva il sindaco -, visto che nel tempo la nostra maggioranza ha dovuto sop-portare molti salti in avanti dell’as-sociazione a cui fa capo Marconi». Il riferimento di Marini è ai manifesti fir-

Andrea Marconi

Segui l’albero… adotta un’area verdeUn regolamento per adottare e curare gli spazi verdi

Grazie...

Salve a tutti i lettori, sono Giuseppe Pizzicannella, per tutti Pino e vorrei cogliere l’opportunità datami

dal Corriere Tuscolano per ringraziare tutto il personale medico e paramedico del reparto di nefrologia e dialisi dell’Ospedale San Giuseppe di Albano che nel periodo in cui sono stato ricoverato ha dimostrato grande pro-fessionalità, sensibilità e attenzione.Un sentito grazie, veramente di cuore.

Pino Pizzicannella

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ilCorriere Tuscolano novembre 2011ALBANO/MARINO

Viale Bettino Craxi: è la via più discussa di Albano non certo per le problematiche di quartiere che pur ci sono (rotatoria poco

agevole, erba non curata), ma per il nome del per-sonaggio a cui è intitolata. Bettino Craxi infatti è uno dei personaggi politici della Prima Repubblica italiana più controversi e discutibili su cui non è per nulla semplice condividere l’idea di intitolarci una via, specie per chi ci abita.Di sicuro in tempi in cui la “casta” politica è tanto criticata per gli sprechi e per il distacco totale dalla cittadinanza, una via dedicata a Bettino Craxi che è un simbolo del fallimento della cosiddetta Prima Repubblica suscita diverse reazioni e tra accuse e difese saranno i cittadini con la raccolta firme a dire se vorranno o no che la via rimanga intitolata al di-scusso esponente del Partito Socialista o che venga intitolata ad altra personalità o perché no si ritorni al nome originario di viale Inghilterra accanto alle al-tre strade come via Spagna, via Francia e tante altra anche per una razionalità nelle scelte della topono-mastica locale. Sono passati ormai quasi due anni dalla primavera del 2010, quando il Movimento 5 stelle di Albano ha segnalato “questa anomalia nella toponomastica

stradale”, la via si chiamava prima Viale Inghilterra, ma la precedente amministrazione con una delibera di giunta, senza un parere del Consiglio Comunale ne ha mutato il nome con Bettino Craxi.Come tutti sanno e come ricorda il Movimento cin-que stelle di Albano, Bettino Craxi vanta una lun-ga carriera giudiziaria ai tempi di Tangentopoli e i “Grillini” non possono non affermare che “la volon-tà di intitolare una via a Bettino Craxi è una violenza alla storia e alla cittadinanza, non solo di Albano”.Visto che ancora il nome della strada non è stato cambiato il Movimento 5 Stelle ha deciso di lanciare

una petizione popolare «Poiché la giunta Marini non è riuscita a farsi carico di tale sentimento popolare torniamo a dare voce ai cittadini chiedendo loro un aiuto: una semplice raccolta firme che consegnere-mo al Consiglio Comunale di Albano affinché tale via venga rinominata e venga rispettata la memoria di questo paese». Gli appuntamenti per la raccolta firme si terranno per tutto il mese di novembre sia ad Albano che a Cecchina nei fine settimana. Sul web intanto si è acceso un botta e risposta con-tinuo a suon di comunicati stampa tra i “Grillini” di Albano e l’esponente di Futuro e Libertà Andrea Titti: quest’ultimo aveva definito demagogica l’idea della raccolta firme per cambiare il nome di via Bet-tino Craxi, una raccolta firme che ha visto anche il plauso dell’amministrazione comunale favorevole a momenti di aggregazione e partecipazione cittadina. Secondo l’esponente di Fli, Cecchina necessita di al-tri interventi di decoro urbano e non certo del cambio della toponomastica. Il Movimento 5 Stelle da parte sua ha voluto replicare ricordando le numerose pro-poste avanzate per il territorio che non si limitano ov-viamente al cambio del nome di viale Bettino Craxi (proposte per la raccolta differenziata, partecipazione alla campagna referendaria per l’acqua pubblica, bat-taglia contro l’inceneritore di Albano), di certo visto il personaggio discutibile sarebbe meglio avere una strada intitolata a Peppino Impastato o perché no a Maria Montessori nelle idee dei “Grillini”.

Francesca Ragno

Viale Craxi: le firme per cambiare il nomeIl movimento 5 Stelle contro l’intitolazione decisa dalla precedente amminsitrazione

Nel Consiglio comunale dello scorso 7 novembre è stato accolto in aula con voto unanime l’ingresso

tra i seggi consiliari di Enrico Iozzi, subentrato nelle file del Partito Democratico al consigliere Quirino Di Marco, dimissionario per motivi personali. Iozzi che torna tra i banchi di Palazzo Colonna dopo precedenti esperienze ha salutato il voto unanime di tutti i suoi colleghi con un ringraziamento. «Vivo la politica da volontario - ha detto Iozzi - il mio operato in questo ruolo sarà anche in questa occasione, come nelle precedenti, dettato dall’esclusivo senso del dovere». Il Consiglio comunale, che si è aperto con un minuto di silenzio propiziato dal presidente Stefano Cecchi in ricordo delle vittime delle alluvioni che in queste ultime ettimane hanno colpito il Nord Italia, ha anche tributato un applauso alla nomina del sindaco Adriano Palozzi alla presidenza del Cotral.L’iniziativa è stata sollecitata dal capogruppo Pdl, Bia-gio Cianci. «Ringrazio tutto il Consiglio comunale – ha dichiarato il primo cittadino – per l’affetto con cui sta dimostrando di accogliere questo mio nuovo incarico che deve essere letto anche come un tributo al lavoro svolto nell’amministrazione cittadina. Vivrò sicuramen-te, anche sotto il profilo personale, giornate molto più lunghe e impegnate – ha detto ancora Palozzi - ma ciò che ci tengo a dire in quest’aula è che non muterà il mio impegno nel governo della Città di Marino e anzi la nostra città grazie a questo incarico potrà solo giovar-sene in termini di valore e peso amministrativo».

Cambio nel Pd di Marino: Iozzi sostituisce Di Marco

Nello stesso Consiglio applausi per la nomina di Palozzi alla presidenza Cotral

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ilCorriere Tuscolano luglio 2011MARINO

Scoppia la polemica del wi-fi Cecchi: «Il servizio arriverà, ma tramite un altro circuito»

ressato, possibile che la lettera sia an-data persa al comune di Marino?Punto quarto: Cecchi dà per scontato che qual che è fatto è fatto e ormai il sodalizio con Unidata rappresenta la migliore scelta possibile, ma il Co-mune di Marino è sempre in tempo a chiedere l'adesione al servizio della Provincia, tanto più che, in un momen-to di crisi come questo, il servizio “150 piazze wi-fi” risulta gratuito solo fino alla fine del 2011, quindi, visto che an-cora sono in via di istallazione i primi hot spot, in pratica giusto per un mese. Dal 2012 il servizio sarà a pagamen-to per il Comune. Perché quindi non aderire al progetto della Provincia ed assicurarsi uno o più hot spot gratuiti anche per gli anni a venire? Inoltre, Cecchi avverte che i primi due hot spot saranno posizionati a Frattoc-chie e Santa Maria delle Mole, Marino centro rimane sguarnito. Attualmente, infatti, gli unici 3 hot spot al centro storico sono presso privati: Cantina Fabi a borgo Garibaldi, l'Associazione Senza Frontiere Onlus a Ccrso Trieste e l'Associazione Punto a Capo Onlus a piazza Matteotti. Quello a Villa De-sideri, citato da Cecchi, non funziona quasi mai. E chi lo sa che ci sono questi punti a Marino? In pochi, perché essendo

presso privati il sito comunale non li cita.È dei primi di novembre, mentre an-diamo in stampa, che anche il sotto-segretario Giro ha firmato un accordo con la Provincia e Zingaretti per ren-dere hot spot le zone archeologiche di Roma, lodando l'iniziativa e ammet-tendo di esserne un utente assiduo. Ma si sa: le beghe politiche a livello locale contano più, a volte, di quelle a livello nazionale e al servizio per il cittadino si sostituisce la competizione politico-istituzionale. Il gruppo su FB spera in un ripensa-mento dell'amministrazione Palozzi, con conseguente risparmio per le ta-sche dei cittadini e un servizio gratuito per tutti. Vedremo come risponderan-no la giunta e il consiglio comunale a questa sollecitazione.

Francesca Marrucci

Anche il wi-fi a Marino è diven-tato oggetto di polemica tra maggioranza e opposizione.

Il problema è sorto da Facebook e più precisamente da un gruppo chiamato “Un'altra Marino è possibile”. In mol-ti lamentavano la mancanza di un hot spot a Marino, mentre ormai tutti i Comuni ne sono provvisti. Cos'è un hot spot? E' una zona coperta dal servizio wi-fi in cui ci si può con-nettere gratuitamente senza fili con il proprio computer portatile, tablet (tipo iPad) o smartphone (tipo iPhone).La Provincia di Roma ha lanciato da circa 3 anni il progetto 'Provincia Wi-Fi', impegnandosi a creare hot spot presso i Comuni che ne fanno richie-sta o presso i privati. Sono più di 100 i Comuni della Provincia che hanno aderito su 121, per non parlare dei pri-vati che ospitando l'hot spot, non solo danno un servizio, ma vedono i loro esercizi commerciali pubblicizzati sul sito della Provincia di Roma nella sezione relativa al wi-fi. Tutto gratis, per sempre. E allora, si sono chiesti i membri del gruppo FB, perché Marino non ha aderito?La domanda è rimasta per mesi senza risposta, poi il Presidente del consiglio comunale Stefano Cecchi ha spiegato che il wi-fi a Marino c'è, o meglio ci

sarà, ma con un altro circuito: «Quan-do ero assessore, abbiamo accolto l'offerta dell'Unidata con positività poiché è stata ideata in occasione del 150enario dell’Unità d’Italia. E ci sia-mo subito mossi per installare il primo hot spot a Villa Desideri. Unidata ci ha informato, ma la Provincia no, altri-menti avremmo valutato anche questa iniziativa".Il problema è che nella dichiarazio-ne di Cecchi ci sono delle inesattez-ze che fanno pensare più a rivalità politico-istituzionali che a reale non conoscenza. Punto primo: Marino ha avuto fino al 2009 ben 2 consiglieri provinciali: Adriano Palozzi e Ugo Onorati (oggi rimane solo quest'ultimo), è abbastan-za inverosimile, quindi, che il primo cittadino non sapesse del progetto in atto. Punto secondo: gli step e le adesioni al progetto sono state pubblicizzate con enfasi su tutti gli organi di informazio-ne, quindi anche qui, è poco verosimi-le che nessuno, in giunta o in Consi-glio Comunale se ne sia accorto. Punto terzo: la Provincia ha inviato, nel 2008 una lettera a tutti i Comuni per informarli e pregarli di aderire al progetto perché è il Comune a dover fare la richiesta alla Provincia se inte-

Inaugurato il piazzale degli EroiMarino riacquista uno spazio importante

riuscito dove gli altri hanno tentato invano: ridurre di due terzi, da 15 a 5 milioni di euro, la transazione a carico del comune di Marino. Ciò ha fatto sì che potesse suben-trare la Multiservizi come azionista unico e riqualificare prima il piazzale e in seguito il parcheggio sotterra-neo. Il parcheggio ora ha finalmente un aspetto decoroso, con prati, aiuole, spazi delimitati per i pedoni e tra qualche giorno anche i giochi per i bambini. Per la fine dell'anno è poi attesa l'apertura del parcheggio che conterà 255 posti auto e circa un'ottantina di posti moto. I costi, che non convincono affatto i marinesi, saranno di 1 euro all'ora per rientrare delle spese sostenute per i lavori, ma Palozzi non nasconde la speranza che il parcheggio rappresen-ti anche un rilancio economico per il centro storico e per i suoi esercizi

commerciali: «Quella del parcheggio è stata una scelta coraggiosa che que-sta amministrazione e la Multiservizi hanno fatto per restituire ai cittadini uno spazio che era stato loro scippato in nome di un fantomatico parcheg-gio che però non ha mai visto luce» ha affermato Palozzi. «In un momen-to come questo, riappropriarsi di que-sta piazza ha per tutta la cittadinanza un alto valore simbolico, ora speria-mo che ad esso si affianchi anche un nuovo impulso economico».

Francesca Marrucci

Entro fine anno l’apertura del parcheggio con 255 posti auto

Il 3 novembre scorso, Adriano Pa-lozzi, ha inaugurato la nuova veste di Piazzale degli Eroi. E si tratta di una veste davvero piacevole, che fa riac-quistare alla cittadinanza uno spazio importante di cui era stata privata dal 1989. Una storia travagliata quella di questo piazzale e del sottostante par-cheggio, che in 22 anni è passato da

belvedere, a grande opera in vista di Italia '90 a mostruosità invisa da tutta la popolazione. L'ultima sistemazio-ne almeno per rendere fruibile lo spa-zio come parcheggio non aveva però tolto l'amarezza di un belvedere per-so e di uno spazio pubblico al centro del paese non più fruibile. I lunghi anni di contenziosi e con-danne non facevano presagire fauste conclusioni e invece alla fine ce l'ha fatta Palozzi, il giovane sindaco è

Un momento dell’inaugurazione

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