il corriere di roma - giovediì 16 ottobre 2014

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GIRONE INFERNALE Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 29 anno LXVII GIOVEDÌ 16 OTTOBRE 2014 MARINO-ZINGARETTI La gente non ne può più e loro pensano a ricandidarsi a pagina 3 Metro C, adesso si salvi chi può a pagina 4 L’INCHIESTA All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 29 ANNOLXVII GIOVEDÌ 16 OTTOBRE2014 IL CASO L’EVENTO Ambulatori aperti nel weekend? Ce l’avevano promesso in tanti a pagina 13 a pagina 14 Specialisti in campo contro l’osteoporosi N on è una battuta né una catti- veria giornalistica. E’ la realtà delle cose. Il Ministro Lorenzin si reca in Puglia alla prima festa nazionale del NCD e, in- vece di parlare della grave situazione sanita- ria europea e mondiale, si fa assegnare come tema per la sua conferenza “la dieta mediter- ranea”. Sotto il controllo del Ministero della Salute e della Regione Lazio vi è una strut- tura, l’IRCCS Lazzaro Spallanzani, mo- derna ed adeguata agli interventi per le malattie infettive. Chi ha modernizzato, or- ganizzato e voluto una struttura all’avan- guardia nel Sistema Sanitario di lotta alle malattie infettive è stato il Prof. Raffaele Donnorso, che dello Spallanzani è stato diret- tore generale ed ha effettuato lavori di ristrut- turazione e organizzazione di quel presidio, lasciando nell’azienda un buon ricordo anche per i suoi buoni rapporti con i dipendenti e le organizzazioni sindacali. Oggi lo Spallan- zani, come ripete incessantemente nelle inter- viste televisive e giornalistiche il Presidente del Comitato Scientifico Prof. Giovanni Ippo- lito, è una struttura all’altezza del grave mo- mento che stanno vivendo l’Africa, l’Europa e l’Occidente nella lotta al virus dell’Ebola. Ma c’è una pecca, come denunciato ultima- mente dal sen. Domenico Gramazio, lo Spal- lanzani ad oggi ha un direttore part-time che deve correre dall’Ifo di Mostacciano alla struttura di Via Portuense tenendo problemi e dinamiche aziendali ben separate. Come riesca a svolgere adeguatamente i due compiti è un mistero. Questa è la conseguenza di un accordo sotto banco tra il presidente della Regione Lazio Zingaretti e il Ministro Loren- zin. Non ci si può riempire la bocca di impe- gni nella lotta all’Ebola, e poi andare in giro per la penisola a parlare di dieta mediterra- nea, se non si ha il coraggio di nominare al- l’IRCCS Lazzaro Spallanzani un Direttore Generale competente professionalmente per la lotta alle malattie infettive. E meno male che i giornalisti della stampa estera non si sono ancora accorti del pasticcio. Le Ue, la Nato, il presidente Usa in persona hanno ricono- sciuto il valore del presidio Spallanzani e sanno di potervi e dovervi fare riferimento in caso di emergenza, quella vera. La Lorenzin fugge di fronte al problema. Si esca da questo equivoco e si nomini immediatamente un Di- rettore Generale a tempo pieno e non a “mezzo servizio”. La comunità internazionale ci sarà molto grata. Il Corvo EBOLA MEE IN FUGA LA LORENZIN Sopra Beatrice Lorenzin e nella foto grande l’Ospedale Spallanzani Il CORRIERE DI ROMA L a sequenza fotografica che sottoponiamo in questa pagina è assolutamente eloquente. Una somma di situazioni di de- grado, di illegalità, di attentati al decoro e nessuno a porvi ri- medio. In base a queste immagini il sindaco Marino, l'assessore Leodori, il comandante dei vigili Clemente dovreb- bero prendere cappello e rinunciare all'incarico. Altro che Fori e Tridentino pedonalizzato. Difficile trovare qualcosa di peggio anche a Venezia - pur degradata - e a Firenze. Un girone infernale, quel percorso (lineare) Fon- tana di Trevi Pantheon, forse un chilometro. Un chilometro di inferno, in mezzo ad una marea di turisti abbruttiti e consapevoli che forse nemmeno si rendono conto che la realtà sarebbe ben diversa se le regole fossero ri- spettate. Ma nessuno fa rispettare quelle regole, due sole pattuglie di vigili urbani in quel contesto, assolutamente statiche e apparentemente disin- teressate (o impotenti). Il senso di rabbia e di frustrazione dà alla testa, soprattutto se si sta accompagnando due ospiti stranieri in visita alle bel- lezze della capitale. Ospiti rimasti senza parole. Stupiti, scandalizzati, sconcertati, affannati a fare fotografie da far vedere in patria. Bella pub- blicità. Suk, kasba, o anche peggio. Attorno alla Fontana di Trevi ci sono più bengalesi e ceylonesi che occidentali, hanno in mano tutto, le bancarelle di cianfrusaglie, le prenotazioni dei tour turistici, ma anche l'ultimo gadget infernale, un bastone estensibile per fare il maledetto selfie. Facce poco rassicuranti ti offrono di tutto, perfino due pappagallini. C'è una new entry, una ragazza storpia che si trascina nell'indifferenza generale. Anche dei due vigili comodamente seduti nella Punto di servizio. Impiegati co- minali, semplici vedette, pagate con soldi dei contribuenti romani per di- sinteressarsi di quanto accade loro attorno Troveremo un altro storpio al Pantheon. E' racket. Qualcuno li accompagna e li va a prendere, li tiene in stato di semi-schiavitù. Nessuno alza mai un dito. Andiamo avanti. Per arrivare a via del Corso accanto alle bancarelle autorizzate un tappeto uniforme di merce abusiva presidiata da venditori abusivi. Senza solu- zione di continuità, tutto illegale. Un nuovo bar ha i tavolini fuori, lo spa- zio per il passaggio è ridottissimo. Ma tutte le guerre al tavolino selvaggio, i "tagli" a Piazza Navona e dintorni? Qui governa un'altra amministra- zione? A via di Pietra si cammina stento e c'è di tutto, tavolini compresi, a Piazza di Pietra è un paradiso di abusivi, c'è tutto e il contrario di tutto, si entra in un'area controllata da nerboruti ragazzi di colore, pronti a scap- pare davanti alle guardie ma arroganti con i passanti. Via dei Pastini, lo ha documentato qualche giorno fa un autorevole quotidiano romano, è stato oggetto di un controllo a setaccio da parte delle forze dell'ordine. E' tutto tornato come prima, passare è difficile,tavolini dappertutto, e quasi dovunque esercenti e personale straniero, sembra di essere finiti in una re- altà mediorientale o asiatica. Nell'ultimo tratto, prima di sbucare in piazza del Pantheon un'altra sequenza di lenzuoli stesi al suolo, ricoperti di borse taroccate. Sullo sfondo si intravvede una coppia di vigili che chiac- chierano al telefono. La fine del mondo. Il sindaco che parla di spray al peperoncino rafforzato è consapevole di mandare in campo degli impie- gati in divisa? La piazza infine è una somma di illegalità sovrapposte e confuse, non si saprebbe da che parte cominciare a riempire il taccuino. Tiriamo le somme. Paghiamo fior di tasse, non ci viene risparmiata una multa ma la resa a questa marea montante di extracomunitari legali o meno, abusivi sicuramente è un fatto visibile concreto. Il sindaco Marino evita di confrontarsi con questa realtà, i blitz non servono a niente, la città appare abbandonata a se stessa. E quando i turisti, quelli che portano i soldi, e gli stranieri che investono si accorgeranno di come è ridotta Roma...

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Page 1: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDIì 16 OTTOBRE 2014

GIRONE INFERNALEFondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 29 anno LXVII GIOVEDÌ 16 OTTOBRE 2014

MARINO-ZINGARETTILa gente non ne può più e loro pensano a ricandidarsi

a pagina 3

Metro C,adesso si salvi chi può

a pagina 4

L’INCHIESTAAll’interno

l’insertodi Sanitàdel Lazio

LazioLaziola delanitàSS

NUMERO 29 ANNO LXVII GIOVEDÌ 16 OTTOBRE 2014

IL CASO

L’EVENTO

Ambulatori aperti

nel weekend? Ce l’avevano

promesso in tantia pagina 13

a pagina 14

Specialisti

in campo

contro l’osteoporosi

Non è una battuta né una catti-

veria giornalistica. E’ la realtà

delle cose. Il Ministro Lorenzin

si reca in Puglia alla prima

festa nazionale del NCD e, in-

vece di parlare della grave situazione sanita-

ria europea e mondiale, si fa assegnare come

tema per la sua conferenza “la dieta mediter-

ranea”. Sotto il controllo del Ministero della

Salute e della Regione Lazio vi è una strut-

tura, l’IRCCS Lazzaro Spallanzani, mo-

derna ed adeguata agli interventi per le

malattie infettive. Chi ha modernizzato, or-

ganizzato e voluto una struttura all’avan-

guardia nel Sistema Sanitario di lotta alle

malattie infettive è stato il Prof. Raffaele

Donnorso, che dello Spallanzani è stato diret-

tore generale ed ha effettuato lavori di ristrut-

turazione e organizzazione di quel presidio,

lasciando nell’azienda un buon ricordo anche

per i suoi buoni rapporti con i dipendenti e le

organizzazioni sindacali. Oggi lo Spallan-

zani, come ripete incessantemente nelle inter-

viste televisive e giornalistiche il Presidente

del Comitato Scientifico Prof. Giovanni Ippo-

lito, è una struttura all’altezza del grave mo-

mento che stanno vivendo l’Africa, l’Europa

e l’Occidente nella lotta al virus dell’Ebola.

Ma c’è una pecca, come denunciato ultima-

mente dal sen. Domenico Gramazio, lo Spal-

lanzani ad oggi ha un direttore part-time che

deve correre dall’Ifo di Mostacciano alla

struttura di Via Portuense tenendo problemi

e dinamiche aziendali ben separate. Come

riesca a svolgere adeguatamente i due compiti

è un mistero. Questa è la conseguenza di un

accordo sotto banco tra il presidente della

Regione Lazio Zingaretti e il Ministro Loren-

zin. Non ci si può riempire la bocca di impe-

gni nella lotta all’Ebola, e poi andare in giro

per la penisola a parlare di dieta mediterra-

nea, se non si ha il coraggio di nominare al-

l’IRCCS Lazzaro Spallanzani un Direttore

Generale competente professionalmente per la

lotta alle malattie infettive. E meno male che

i giornalisti della stampa estera non si sono

ancora accorti del pasticcio. Le Ue, la Nato,

il presidente Usa in persona hanno ricono-

sciuto il valore del presidio Spallanzani e

sanno di potervi e dovervi fare riferimento in

caso di emergenza, quella vera. La Lorenzin

fugge di fronte al problema. Si esca da questo

equivoco e si nomini immediatamente un Di-

rettore Generale a tempo pieno e non a

“mezzo servizio”. La comunità internazionale

ci sarà molto grata. Il Corvo

EBOLA METTE IN FUGA LA LORENZINSopra Beatrice Lorenzin

e nella foto grande

l’Ospedale Spallanzani

Il CORRIERE DIROMA

La sequenza fotografica che sottoponiamo in questa pagina èassolutamente eloquente. Una somma di situazioni di de-grado, di illegalità, di attentati al decoro e nessuno a porvi ri-medio. In base a queste immagini il sindaco Marino,l'assessore Leodori, il comandante dei vigili Clemente dovreb-

bero prendere cappello e rinunciare all'incarico. Altro che Fori e Tridentinopedonalizzato. Difficile trovare qualcosa di peggio anche a Venezia - purdegradata - e a Firenze. Un girone infernale, quel percorso (lineare) Fon-tana di Trevi Pantheon, forse un chilometro. Un chilometro di inferno, inmezzo ad una marea di turisti abbruttiti e consapevoli che forse nemmenosi rendono conto che la realtà sarebbe ben diversa se le regole fossero ri-spettate. Ma nessuno fa rispettare quelle regole, due sole pattuglie di vigiliurbani in quel contesto, assolutamente statiche e apparentemente disin-teressate (o impotenti). Il senso di rabbia e di frustrazione dà alla testa,soprattutto se si sta accompagnando due ospiti stranieri in visita alle bel-lezze della capitale. Ospiti rimasti senza parole. Stupiti, scandalizzati,sconcertati, affannati a fare fotografie da far vedere in patria. Bella pub-blicità. Suk, kasba, o anche peggio. Attorno alla Fontana di Trevi ci sonopiù bengalesi e ceylonesi che occidentali, hanno in mano tutto, le bancarelledi cianfrusaglie, le prenotazioni dei tour turistici, ma anche l'ultimo gadgetinfernale, un bastone estensibile per fare il maledetto selfie. Facce pocorassicuranti ti offrono di tutto, perfino due pappagallini. C'è una newentry, una ragazza storpia che si trascina nell'indifferenza generale. Anchedei due vigili comodamente seduti nella Punto di servizio. Impiegati co-minali, semplici vedette, pagate con soldi dei contribuenti romani per di-sinteressarsi di quanto accade loro attorno Troveremo un altro storpio alPantheon. E' racket. Qualcuno li accompagna e li va a prendere, li tienein stato di semi-schiavitù. Nessuno alza mai un dito. Andiamo avanti. Perarrivare a via del Corso accanto alle bancarelle autorizzate un tappetouniforme di merce abusiva presidiata da venditori abusivi. Senza solu-zione di continuità, tutto illegale. Un nuovo bar ha i tavolini fuori, lo spa-zio per il passaggio è ridottissimo. Ma tutte le guerre al tavolino selvaggio,i "tagli" a Piazza Navona e dintorni? Qui governa un'altra amministra-zione? A via di Pietra si cammina stento e c'è di tutto, tavolini compresi,a Piazza di Pietra è un paradiso di abusivi, c'è tutto e il contrario di tutto,si entra in un'area controllata da nerboruti ragazzi di colore, pronti a scap-pare davanti alle guardie ma arroganti con i passanti. Via dei Pastini, loha documentato qualche giorno fa un autorevole quotidiano romano, èstato oggetto di un controllo a setaccio da parte delle forze dell'ordine. E'tutto tornato come prima, passare è difficile,tavolini dappertutto, e quasidovunque esercenti e personale straniero, sembra di essere finiti in una re-altà mediorientale o asiatica. Nell'ultimo tratto, prima di sbucare inpiazza del Pantheon un'altra sequenza di lenzuoli stesi al suolo, ricopertidi borse taroccate. Sullo sfondo si intravvede una coppia di vigili che chiac-chierano al telefono. La fine del mondo. Il sindaco che parla di spray alpeperoncino rafforzato è consapevole di mandare in campo degli impie-gati in divisa? La piazza infine è una somma di illegalità sovrapposte econfuse, non si saprebbe da che parte cominciare a riempire il taccuino.Tiriamo le somme. Paghiamo fior di tasse, non ci viene risparmiata unamulta ma la resa a questa marea montante di extracomunitari legali omeno, abusivi sicuramente è un fatto visibile concreto. Il sindaco Marinoevita di confrontarsi con questa realtà, i blitz non servono a niente, la cittàappare abbandonata a se stessa. E quando i turisti, quelli che portano isoldi, e gli stranieri che investono si accorgeranno di come è ridottaRoma...

Page 2: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDIì 16 OTTOBRE 2014

CALCOLI LUNARI IN CAMPIDOGLIOSCENARI

Quanto e cosa soppor-tano i romani per vi-vere nella Capitale? Equanto vale questo di-

sagio continuo?Entro questa set-timana il pre-

sidente del Consiglio, MatteoRenzi, dovrebbe firmare il decretoche assegna a Roma (in qualità diCapitale d'Italia), uno stanzia-mento extra di 110 milioni di euro.Tanti, pochi, troppi?Basta farsi due conti per capire chel'extracosti riconosciuto dal go-verno nazionale al Campidoglio peri disagi arrecati alla città (per il suoruolo nazionale) rappresentanoun'elemosina e pure ridicola. Pa-lazzo Chigi dovrebbe stanziare -dopo un braccio di ferro infinito euna supplica durata mesi - ben 110milioni di euro, per coprire appuntogli extracosti. Una sorta di compensazione perle centinaia di manifestazioni, cortei, proteste edeventi che sconvolgono ogni settimana la vitadella città. Ebbene, considerando che dai dati dell'ultimocensimento Istat nella Capitale risiedono uffi-cialmente quasi 4 milioni di persone (trala-sciando pendolari e irregolari che comunqueinsistono quotidianamente sul territorio comu-nale), l'extra costi riconosciuto da Renzi e com-pagni per i disagi di vivere nella Capitale,ammonta alla incredibile cifra di 0,075 centesimidi euro al giorno (27,5 euro l'anno per abitante).Che tradotto nelle vecchie e mai troppo rim-piante lire), fa la formidabile cifra di 175 lire algiorno. Chiunque viva a Roma sa bene le ore perse (e legastriti accumulate), muovendosi solo per an-dare al lavoro, prendere i bambini all'asilo oaspettare un mezzo pubblico. Non c'è giorno chequalcuno si accampi o sfili in pieno centro (onelle strade limitrofe), per protestare, manife-stare o attirare l'attenzione. Se solo un romano perdesse 10 minuti al giornoquesti si tradurrebbero a fine anno in milioni (senon miliardi) di litri di benzina consumati in in-gorghi e file. Il problema è che il Salva Roma (quell'accroc-chio finanziario ideato a tavolino per evitare ildissesto della capitale), tiene in considerazionesolo i numeri necessari a scongiurare il default,non l'effettivo disagio dei romani. Tanto più chelo stanziamento (che entro il 15 ottobre do-vrebbe comparire nella Legge di Stabilità 2015),è una tantum. Non prevede alcuna compensa-zione per il passato, come se negli anni, nei de-cenni passati, di manifestazioni e proteste Romanon ne avesse vista alcuna. Se, a spanne, Marinoavesse battuto i pugni sul tavolo avrebbe potutoreclamare i "danni" degli ultimi 50 anni, che ef-fettivamente Roma e i romani hanno subito.Avrebbe potuto legittimamente pretendere oltre5 miliardi e mezzo di extra costi, applicando pro-prio il conteggio del Tesoro per il Salva Roma.Esenza neppure tenere conto della rivalutazionemonetaria, degli interessi e del ritardo nella com-pensazione. E invece no. Si è accontentato di una micragnosaelemosina giusto per far quadrare i conti. Ma di-menticandosi che da mezzo secolo e oltre la Ca-pitale sopporta, a fatica, i costi aggiuntivi per ilruolo di città principale d'Italia. Roma è sommersa dai debiti: oltre 9 miliardi se-condo le più ottimistiche analisi. I romani pa-gano più addizionali (comunali e regionali), dichiunque in Italia. E solo per il "privilegio" di ri-siedere nella città Eterna, che di eterno ha solol'incapacità decennale di sindaci e amministra-

tori di gestire la città. In più le strade sono un colabrodo, le strutturecomunali funzionano peggio che nell'Africa sub-sahariana, il trasporto pubblico (passato al tosa-erba dei tagli), funziona come nel Dopoguerra. L'unica certezza è che le tesse non solo aumen-tano ma è pure complicato riuscire a pagarle.Avete presente la Tasi? La tassa comunale per iservizi indivisibili? Vale a dire raccolta dei rifiuti,gestione dell'illuminazione pubblica e altre ame-nità? Ebbene non solo il Campidoglio ha ritar-

dato le delibere per definire le aliquote (cheavrebbero consentito di pagare a giugno unaprima rata e a dicembre il saldo, concentrandoinvece le scadenze in meno di 60 giorni), ma ilsistema informatico sul sito del Comune per sco-prire quanto pagare è andato in "palla", proprionelle settimane prima della scadenza. Un mani-comio che trasformava affittuari in proprietari,costringendo gli uni e gli altri a conteggi lunari.Con il risultato che non solo si paga l'ennesimatassa ma viene pure il malditesta per riuscirci.

Come se già ne pagassimo poche:Irpef sui redditi, addizionale comu-nale, addizionale regionale, accontocomunale... si potrebbe continuareall'infinito.In più aumenta tutto: dai parcheggi,ai ticket sanitari, dal biglietto del-l'autobus alle rette degli asili. In unarincorsa senza fine in cui aumen-tano le imposte e diminuiscono,proporzionalmente, i servizi per cuipaghiamo. Un bel paradosso. Dal prossimo anno, poi, si annunciala revisione degli estimi catastali, larivalutata suddivisione in micro-aree delle zone catastali, l'aumentodelle tariffe e, udite udite, una tassaunica sulla casa. Come se l'immo-bile di residenza non fosse stato ac-quistato e mantenuto con i proventigià tassati del proprio lavoro. Delledue l'una: o il fisco dimostra che ab-

biamo evaso, e quindi è giusto pagaretanto, oppure se abbiamo già versato più del do-vuto, allora non bisognerebbe ripagare nuova-mente. Marino (e prima di lui Alemanno, Rutelli e Vel-troni), dovrebbero chiedere scusa ai romani,altro che extracosti), e ritirarsi a vita privata,promettendo di non farsi più vedere. Ci hannolasciato una città piena di progetti faraonici(spesso incompiuti, o portati a termine decennidopo con costi aggiuntivi), ma invivibile. E co-stosa, neppure fosse un hotel a 5 stelle.

L'obolo degli extracostiE la gimcana della Tasi

Questa settimana Matteo Renzi dovrebbe firmare il decreto che riconosce 110 milioni peril Campidoglio. Un rimborso per i disagi che sopportano i romani per manifestazioni,proteste e la presenza di istituzioni, ambasciate e Vaticano. Peccato che il Salva Roma

consideri i disagi solo per l'ultimo anno e non per gli ultimi 60 anni. Come se le sfilate diprotesta in centro fossero una novità del 2014. In realtà il governo dovrebbe versare allacapitale oltre 5 miliardi di danni per il passato mezzo secolo. Ma Marino si accontenta

di un'elemosina, giusto quanto basta per evitare il commissariamento e il default finanziario del Campidoglio. Ma i responsabili (tutti) continuano a pontificare

promettendo progetti faraonici e aumentando le tasse: a cominciare da quella sui rifiutidi Leonardo Giocoli

CHI SALEdall’alto Gianni Alemanno,Andrea Volpie Alfio Marchini

CHI SCENDEdal basso Ignazio Marino, Raffaele Clementee Armando Cusani

ORSINO

P della

Esercenti e cittadini,vittime di scelte sbagliate

il

Il pasticcio della Metro Cè di quelli che fannomale, e gli “attori” non

possono chiamarsi fuori. Lasceneggiata di Marino alMinistero serve solo per igiornali amici, da tempo sisapeva che sarebbe suc-cesso qualcosa. IgnazioMarino e Guido Improtanon ne imbroccano unaanche in altri campi e Romane risente parecchio. Nes-suno che chieda scusa.

Raccontiamo in copertina il girone in-fernale sull'asse Fontana di Trevi-Pan-theon. La colpa ha dei nomi e cognomi,delle facce, delle cariche istituzionali.L'assessore Marta Leonori, il coman-dante dei vigili Raffaele Clemente, ilpresidente del Municipio Sabrina Al-fonsi. Intollerabile. Spiace che gli eser-centi debbano subire assieme aicittadini una situazione che li penalizzae li umilia. Senza poter reagire, senzapoter proporre. La città è allo sbando,l'esercito degli invisibili è sempre più

padrone della città, gli insediamentirom si moltiplicano e il gioco tra guar-die e ladri che si sviluppa nelle via com-merciali tra vigili e abusivi non fa piùsorridere. La giunta riesce a far farebella figura a Gianni Alemanno chetorna a occuparsi di Rom e trova una si-tuazione peggiore di quella che ha la-sciato. Perfino quelli del Ncd fannobella figura sbeffeggiando Marino eperfino i Marchini-boys ritrovano vi-gore. Si fa sentire perfino il grillino Mar-cello De Vito dopo un periodo di apneain Regione invece il M5S Davide Baril-lari si sta accartocciando su se stesso).E il consiglio metropolitano? C'è lanuova realtà Andrea Volpi espressionedi una Forza Italia che cerca di risor-gere. Ma il resto è poca cosa. Ha ra-gione chi dice che si tratta dispartizione e di operazione di maquil-lage politico? Un piccolo scampolo dipagelle dedicato alle province. A Latinauna "traditrice" del centro destra, Eleo-nora Della Penna, ha portato il Pd alpotere (effimero, ma pur sempre po-tere) del nuovo organismo provinciale.

PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA giovedì 16 ottobre 2014 pagina 2

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PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMAgiovedì 16 ottobre 2014 pagina 3

NON CI LIBEREREMO FACILMENTE DI QUESTA STRANA COPPIA

Per voltare pagina,spesso con un pas-sato poco onore-vole, e uscire dallacrisi economica

tutti i paesi vicini all’Italia hanno“innovato” sia portando al go-verno facce nuove sia realizzandole riforme (del lavoro, del settorepubblico, ecc) indispensabili perpoter essere protagonisti nelnuovo mondo globalizzato. E i ri-sultati si sono visti: Irlanda, Gre-cia, Portogallo e Spagna, cheerano sprofondati nella crisi co-minciato nel 2008, si sono ripresie, con il Pil in progressione posi-tiva, sono ormai via del risana-mento. Hanno messo la freccia enon passa giorno che salutino, intanti campi, l’Italia che resta in-dietro. Perché la realtà, pur-troppo, è che l’Italia non sirinnova. E che, quando ha ten-tato di farlo, o lo ha fatto e lo stafacendo, si è poi fermata dopo unpo’. Con qualcosa di peggio: chequando i potenziali innovatorihanno mostrato di non essereall’altezza del compito, nonhanno avuto l’onestà di farsi daparte, ma si ricandidano a ripro-varci; e il sistema politico non haneppure il coraggio di interve-nire.Alzi la mano chi, in capo a questoragionamento, non ha pensatoche ci possa essere un riferi-mento al presidente del consiglioe premier del Pd, Matteo Renzi,che da quando è a Palazzo Chigiaccumula promesse in quantitàindustriale: solo nelle prossimesettimane sapremo che riuscirà aportare l’Italia in paradiso, bene-ficiando di un atteggiamento piùflessibile che in passato da partedell’Europa, o anche lui è desti-nato a fallire là dove sono scivo-lati Silvio Berlusconi, MarioMonti e Enrico Letta. Ma non èil discorso nazionale, ad interes-sarci in questa sede. Parliamo diuna realtà politica ben più vicina,almeno territorialmente, a noi:Regione Lazio e Comune diRoma Capitale. Perché se perRenzi si può soltanto aspettare,per il presidente Nicola Zinga-retti e per il sindaco Ignazio Ma-rino, non è così. Da quandogovernano il primo la Regione eil secondo la Città Eterna,un’idea sul loro operato hannoavuto il tempo di farsela; un’ideache si può sintetizzare in un gi-gantesco “basta!....”.Eppure non sembra proprio nevogliano tenere conto. Entrambihanno infatti sapere di non volercambiare la loro linea e, per dipiù, di volersi ricandidare. Proba-bilmente hanno messo la manoavanti per impedire ai loro partitidi preparare un ricambio che liescluderebbe dalla scena politica.Le loro due auto-ricandidaturesono state interpretate da piùd’uno come un “alto-là” preven-tivo, con il sottinteso: “Attenti:che cosa pensate di offrirci, in

cambio della nostra non ricandi-datura?”. Perché in Italia le cosesono sempre andate così: nes-suno viene licenziato, se nonqualche lavoratore senza santi inparadiso. In politica poi la regolaè il classico “promoveatur utamoveatur”. E così, da adesso inavanti, dovremo abituarci allospettacolo di due candidati chepreparano la ricandidatura inmodo da costringere il loro par-tito – nel caso specifico il PartitoDemocratico – ad accettarla. Equesto perché è sotto gli occhi ditutti che sia Zingaretti che Ma-rino sono tutt’altro che amati eapprezzati, oggi, da Matteo Renzie dal “cerchio magico” che decideinsieme a lui le scelte.Né il presidente della Regione néil Sindaco della Capitale sono i“rottamatori” amati dal premier-segretario del Pd. Zingaretti è lafaccia moderna e presentabile delPd (ex Pci, Pds, Ds) dei PierluigiBersani Massimo D’Alema eGianni Cuperlo. Non a caso,nelle “primarie” che hanno por-

tato il Rottamatore alla guida delPd, a Roma Renzi non ha con-quistato un solo punto. A fareman bassa sui consensi cittadiniè stato Cuperlo (il volto giovanee un pò radical chic di D’Alema);e in un solo seggio l’ha spuntataPippo Civati, che ora flirta conNicky Vendola in vista di unapossibile nascita di un partito didura opposizione. Lo sforzo, evi-dente, di Zingaretti è di far ve-dere che il legame con i suoisostenitori storici non è tale daimpedirgli di attuare politiche ri-formatici e innovative, in qualchecaso magari di destra, comequelle chieste da Renzi al Pd “delquaranta per cento” alle elezionieuropee. Una cartina di tornasolesarà la gestione della sanità la-ziale, visto che l’ex sindaco di Fi-renze l’ha più volte additatacome la peggiore d’Italia.Fino ad oggi Zingaretti ha scari-cato la maggior parte della re-sponsabilità su chi l’ha precedutoalla Regione, cioè Renata Polve-rini. Ma un giorno o l’altro, a ti-

rarla troppo la corda potrebberompersi e si potrebbe scoprireche il Pd non guarda soltanto a“migliorare” la situazione in attonell’interesse dei cittadini maanche in quello del partito che,non va dimenticato, è una dellaprincipali “aziende” della re-gione. Perché è vero che forse siesagera rapportando monte cose,quando si parla di sanità, al“costo standard” secondo cui unago in Lombardia viene compe-rato a pochi centesimi mentre nelcentro-sud costa anche diecivolte di più; ma è evidente chenei prossimi mesi Zingarettidovrà far fare sistema sanitario la-ziale le economie e un salto diqualità nei servizi in linea con lepromesse del suo segretario. Solocosì potrà entrare nel club del“giglio magico” e, diventato a suavolta “innovatore”, essere rican-didato o eventualmente pro-mosso ad altri incarichi. Unprimo esame è comunque già alleporte: Zingaretti si è candidatoalla presidenza della Conferenza

EDITORIALE

Marino-Zingaretti forever,La gente non ne può più,

loro pensano di ricandidarsi

delle Regioni, dove c’è da sosti-tuire il dimissionario (sempre delPd) Vasco Errani. E si vedrà inquell’occasione la qualità del so-stegno del partito.Anche Ignazio Marino portaavanti una strategia che ha comeobiettivo l’ingresso nelle graziedel “cerchio magico” Renziano.Marino non è uomo di partito,ma – eletto in una lista civicadall’anima piddina – è “sotto os-servazione”. Roma, per Renzi, èinfatti la città di tutti i mali. Da exsindaco, e del Centro Nord, vededa lontano le cose che nonvanno. La città sporca, i vigilisbracati e quasi invisibili nellestrade, auto in sosta selvaggia unpo’ ovunque, dipendenti comu-nali che quandi ti avvicini allosportello è un miracolo se ti ac-colgono con spirito di servizio, evia di seguito. Forse crede real-mente che una città di quattromilioni di abitanti sia governabilecome la sua Firenze. In ogni casogli dà chiaramente fastidio essereil capo di governo di un Paeseche, quando accoglie un ospitestraniero, deve spiegare coma maici sono tante buche nelle strade,perché la circolazione è ostaco-lata da manifestazioni o perché leborse e gli accessori delle marchepiù prestigiose vengano vendutida immigrati per terra, lungo imarciapiedi, invece che in negozilussuosi come si fa a Parigi, Lon-dra o New York.Per essere cooptato tra i riforma-tori, Marino avrebbe potutomettere mano, appena eletto,alle riforme strutturali di suacompetenza. Non lo ha fatto,probabilmente frenato da Pd ro-mano che è chiaramente anti-Renzi, e ha che fosse il governoa dettargli i compiti da fare conil decreto Sblocca Roma. Unpunto perso. Per dimostrare diessere un “innovatore”, percor-rendo una strada sulla quale ilPd romano non l’ha ostacolato,ha cercato soprattutto di valoriz-zare la bellezza di Roma per me-glio venderla nel mondo: l’areaarcheologica più vasta delmondo, il “tridente” pedonale,senza auto né motorini privati, illicenziamento dell’orchestra delteatro dell’Opera troppo cara esindacalizzata. E così via. Tuttecose da fare (già nel passato) mache in questo momento di crisiprofonda vengono dopo la ne-cessità di ridare efficienza allestrutture comunali e partecipate,dove 60.000 dipendenti hannoun grado di produttività daquarto mondo. Un sindaco chenon si capisce ancora “se è o cifa”, e che pensa soprattutto alleprime pagine dei giornali inter-nazionali: dove finirà, non c’èdubbio, in questi giorni se man-terrà la promessa di trascriverein Campidoglio i nomi dellecoppie gay sposatesi all’estero,ma la cui unione non è ricono-sciuta in Italia.

di Carlo Rebecchi

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COSA NASCONDE L'ENNESIMO PASTICCIO POLITICO-FINANZIARIO DELLA CAPITALEL’INCHIESTA

Metro C, e adesso si salvi chi può

Avevano scommessotutto su quest'opera.Avevano ceduto allerichieste economiche,pretendendo date

certe per la fine dei lavori. Convintiche tutto sarebbe filato liscio. Nes-suno però a palazzo Senatorio, dal-l'assessore alla Mobilità GuidoImprota al sindaco Ignazio Marino,aveva previsto la bocciatura del mini-stero dei Trasporti: la Metro C nons'ha da aprire. Troppi rischi per la si-curezza: i mille errori del cervelloneelettronico, la mancata formazioneper gli addetti ai treni driveless (senzaconducente). Salta l'inaugurazioneprogrammata per lo scorso sabato 11ottobre, con annessa crisi di credibi-lità, e caccia alle streghe partita.Senza dimenticare i primi nomiiscritti nel registro degli indagati eche presto saranno sentiti dai magi-strati, grazie a 4 inchieste.Il Campidoglio accusa il consorzio dicostruttori, che a sua volta se laprende con Atac. La municipalizzatadel tpl romano non ci sta e gira le re-sponsabilità a Roma metropolitane,l'altra azienda comunale che è statamessa sotto osservazione dalla pro-cura di piazzale Clodio. Perché neiminuti successivi alla fuga di notizie,con il Mit pronto a negare l'autoriz-zazione all'apertura, il primo citta-dino aveva occupato il dicastero diPorta Pia per acquisire i documentidell'opera e scoprire i responsabili diquella che per il Comune a guida cen-trosinistra è la prima vera grande fi-guraccia con cui fare i conti.Il chirurgo dem ha provato a giocared'anticipo, presentandosi dal procu-ratore Pignatone; mentre l'opposi-zione a Cinquestelle ha raccolto tuttele informazione e spedito il faldoneall'autorità anticorruzione di Raf-faele Cantone. Riparte così la guerradei contenziosi, con buona pace del-l'accordo tombale firmato il 9 settem-bre del 2013. Un atto attuativo inrealtà già finito sotto i riflettori degliinquirenti. Sul piatto circa 400 mi-lioni di euro. E se Marino dice con-vinto: "I responsabili andrebberopresi a calci nel sedere, le aziende de-vono spiegare"; il cartello di imprese(guidato dalla Vianini di Caltagironee Ansaldo di Finmeccanica) sa giàcome risolvere i problemi: pagando.I problemi del software, fanno saperetramite canali ufficiali e non, sonocausati dall'abbandono in cui permesi, da marzo a giugno scorso, sono

stati costretti. Vigilanza, manutenzione, custodiadelle opere che per i privati sarebbespettata ad Atac. Lavori non eseguitie Roma Metropolitane costretta acorrere ai ripari incaricando Metro C,alla modica cifra di 1,5 milioni dieuro al mese, di gestire quegli im-pianti. Eppure era stata la stessa am-ministrazione ad accettare diprendere in carico l'infrastruttura, il15 dicembre 2013, senza che fossestato portato a termine il pre-eserci-zio. È scritto nero su bianco nel ver-bale della commissione collaudo. Lafretta di chiudere per non perdere i fi-nanziamenti del Cipe. Anche se laprima tratta (daMonteCompatri/Pantano a Lodi)doveva essere consegnata entro il 20agosto.Niente da fare: la seconda parte delprimo tracciato non finirà prima delprossimo anno, i ragionieri del Cam-pidoglio sono già pronti a chiedere lepenali da 23 milioni per il ritardo. Mail Consorzio è già corso ai ripari: tuttacolpa dei ritardi nei pagamenti di unaparte delle somme riconosciute dal-l'accordo tombale del 2013. Sotto ac-cusa proprio 71 milioni di extra-costiriconosciuti dal Campidoglio, e percui si era speso soprattutto l'assessoreImprota, che non erano mai stati ci-tati nella bozza del testo. Assegno tra

l'altro staccato senza che nessunodegli altri attori, come la Regione,fosse avvertito.Una somma spropositata e non giu-stificata, dicono da piazzale Clodio.Anche se c'è da ricordare che la ri-chiesta sfiorava i 2,5 miliardi. Ano-malie segnalate dall'ex assessore alBilancio, Daniela Morgante, che nonvoleva corrispondere quelle cifre e

nel braccio di ferro col collega digiunta, Improta, è uscita sconfitta. Suquesti punti si concentra l'inchiesta,la quarta, della procura che vuole ve-derci chiaro e presto sentirà due exsuper manager di Roma Metropoli-tane. Società il cui cda fu azzerato aluglio da Marino, che silurò il presi-dente Massimo Palombi (che oggiaccusa Improta), il dg Luigi Napoli e

i consiglieri Andrea Laudato e Mas-simo Nardi. I dubbi però restano, senella macrostruttura di Atac resi-stono Nicastro e Scilletta, i due diri-genti in prima linea nellarealizzazione della Metro B1, chetante pene provoca agli utenti.Non solo. Altro danno contestato da363 milioni di euro, più 5 per rica-dute morali. Lo dice la Corte deiConti e nascono per i ritardi dei la-vori. Al centro del nuovo fascicolo, ti-tolare il viceprocuratore Paolo Crea,c'è l'atto attuativo della delibera delCipe, il contratto siglato tra RomaMetropolitane e il consorzio Metro Cil 9 settembre 2013 per mettere fineal braccio di ferro con le imprese co-struttrici attraverso il riconosci-mento di oltre 230 milioni di arretratie adeguamenti. Nel mirino dei magi-strati contabili non solo i rappresen-tati della stazione appaltante maanche membri dei "centri decisio-nali" e “politici”. Ventuno, invece, imanager indagati. Poi c’è il filone ri-guardante gli scavi archeologici.Un'odissea che dura da 12 anni e cheavrebbe dovuto far risparmiare circamezzo miliardo. E invece, per colpadelle lungaggini burocratiche e del si-stema dei subappalti (una rete di5mila imprese), il conto cresce a di-smisura. E rischiano di pagarlo i ro-mani, come sempre.

di Giovanni Santoro

Passi per l'ennesima figuraccia dell'ennesimo rinvio, ma c'è materia per la Procura, per la Corte dei Contie per l'Anticorruzione. Aperti i fascicoli, iscritti i primi indagati, si scatena la rissa sulle responsabilità.

Un'odissea che dura da 12 anni e che sembra non finire mai. Sprechi, conti sbagliati e altro. L'accordo tombale del settembre 2013? Carta straccia. Quell'assegno contestato di 71 milioni

(extracosti) e la lite tra l'allora assessore per il Bilancio Morgante e l'assessore alla Mobilità Improta

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U n cervellone che nonne vuole sapere di ela-borare i dati giusti, untreno senza guidatorecontrollato da perso-

nale con formazione insufficiente, calidi tensione e violazioni sulle norme an-tincendio su cui si chiude un occhio:sono questi i motivi che hanno portatoil ministero dei Trasporti a bocciare la Metro C. Una pending listdi problemi da risolvere, conosciuta dall'amministrazione dall'ini-zio del pre-esercizio (avviato il 15 dicembre 2013) e che il Cor-riere di Roma aveva anticipato loscorso giugno. E che a 4 mesi di di-stanza tornano a pesare come un ma-cigno su un'opera costata una fortuna(circa 4 miliardi).Il software fa capo all'Ansaldo, unadelle aziende del consorzio costruttori,è ogni giorno segnala mille errori. Al-l'inizio la cifra era molto più alta, circa4mila, ma non è stata azzerata. Spesso,in realtà, non sono delle vere e propriecriticità dell'infrastruttura ma parame-tri non riconosciuti dal sistema. Sichiama Automatic train control, è nelquartier generale di Graniti, ma ognitanto va aggiornato. Anche quegli in-terventi, però, non sono bastatati.Sempre l'Ansaldo, che tra l'altro ha pro-dotto anche i treni, avrebbe dovutoprovvedere alla formazione. Tirociniche si trasformano in un giallo. Sempresecondo il dicastero di Porta Pia, in-fatti, "sarà necessario un perfeziona-mento delle abilitazioni attraversoesami-colloqui, per verificare che tuttoil personale abbia raggiunto un livellodi conoscenza sufficiente delle proce-dure". Evidentemente a 3 giorni dal-l'apertura di una linea metropolitanadriveless, cioè senza conducente, man-cavano.Non mancano dubbi sulle regole. Inalcuni casi, sempre secondo il Mit, sa-rebbero addirittura assenti. Problema-

tiche correlate alla mancata emissione del Regolamento di Eser-cizio e a "carenze documentali sugli impianti". Una lista di coseda fare di oltre 200 pagine, tutte correlate al verbale di presa in

carico. Come le richieste di adegua-mento, presentate un anno fa dai vigilidel fuoco, ancora non sono state soddi-sfatte.Stesso discorso per le vasche antincen-dio: sono vuote. Mentre gli impianti diventilazione sono bloccati. Senza di-menticare il calo di tensione che ha col-pito, sistematicamente, la linea. Una

'disalimentazione' dovuta alla fase di stress, è la giustificazione.Questo in fase di pre-esercizio. Per evitare una nuova B1, il rinvioinevitabile del ministero.

L’ironia è quella del napoletano che lasa lunga. Così, per tentare di sdramma-tizzare la tensione di un fallimento -quello sulla mancata apertura dellaMetro C - , gioca d'anticipo e sfrutta lasimpatia. "Merito il Nobel per quantofatto", ha detto l'assessore alla Mobilitàdi Roma Capitale, Guido Improta. Nonsi sa se l'ex manager Alitalia ed ex sot-tosegretario, con la passione per le case(possiede oltre 90 appartamenti), sia aconoscenza della cena di tesseramentodel Pd, che si è tenuto lo scorso 9 ottobre.Duecento presenti e tanti big sul palco,dal capogruppo capitolino FrancescoD'Ausilio al segretario romano LionelloCosentino, passando per gli eletti allaPisana Massimiliano Valeriani ed Eu-genio Patané. Tutti sicuri nel dire checosì non può andare. Ma al nome di Im-prota, nel corso degli interventi, nessunosi aspettava quel coro unanime: "Dimis-sioni". Proprio nei giorni in cui il sena-tore dem Walter Tocci, già titolare deiTrasporti del Comune con Rutelli sin-daco, ha lasciato Palazzo Madama. Emette nel radar il Campidoglio.

G. San.

Mobilità, decoro, sicurezza, parcheggi e manutenzione. Nonsolo inchieste, non solo gli errori del software. Sono tantialtri i problemi che affliggono la Metro C e che avrebberodovuto convincere l'amministrazione e tutti gli attori incampo ad analisi più approfondite prima di puntare tutto

sulla data dell'11 ottobre per l'inaugurazione ufficiale, taglio del nastroclamorosamente stoppato dal ministero dei Trasporti. Perché le 14 fer-mate della prima tratta (MonteCompatri-Centocelle) sono lontane dal-l'essere completate, anche se gli operai lavorano senza sosta dopo il nietdel dicastero di Porta Pia. Basta mettersi in viaggio sulla via Casilina,lungo la decina di chilometri del tracciato della terza metropolitana dellaCapitale. A partire dal capolinea di Pantano.Un'area privata ad uso pubblico, che ricade interamente nel comune diMonte Compatri. Televisioni, siringhe, scatole di soluzioni fisiologiche(per diluire l'eroina invece di scioglierla su un cucchiaino), preservativied erbacce: ecco quello che si troveranno di fronte i cittadini che voles-sero dare un'occhiata alla zona. Il parcheggio multipiano non è collaudatoe l'area di sosta a raso (che nei piani dovrebbe diventare stallo per i mezziCotral) disseminata di crateri grazie ai tombini svaniti nel nulla. Nessun tavolo con il sindaco della cittadina dei Castelli, Marco De Carolis,che da tempo denuncia la necessità di suddividere i compiti. E chiede unsovrappasso per l'attraversamento pedonale, dopo le sette vittime cau-sate da incidenti stradali. Per ora solo un semaforo e i dirigenti del dipar-timento Mobilità scioccati nel conoscere il silenzio dell'assessore allaMobilità, Guido Improta.La Borgata Finocchio avrà addirittura tre fermate: Graniti, Rocca Cencia

e Bolognetta. Tre stazioni e nessun autobus previsto per collegare il de-dalo di strade del quartiere alla terza subway capitolina. Senza dimenti-care che a Graniti non c'è il parcheggio; area che non manca a Finocchio,dove però il verde è abbandonato a se stesso. Mentre a Bolognetta il sot-topasso si allaga ogni volta che una bomba d'acqua colpisce Roma. A Prato Fiorito, piuttosto che aspettare un mezzo Atac che non passamai, i cittadini si autorganizzano con un pulmino privato che porterà i re-sidenti a destinazione. E l'accesso per disabili resta, invece, un miraggio.Fontana Candida rischia di diventare una Quintiliani due, una stazionefantasma che non può accogliere gli utenti che arrivano dalla consolare.Il parcheggio c'è e funziona ma in molti dubitano della sua utilità: perchéchi userà l'auto preferirà altre soluzioni. Torre Angela aspettava di diventare un altro capolinea della Metro A, siritrova ad essere una fermata della linea C. È ancora un cantiere a cieloaperto, mentre nel sottopasso si esercitano i writers. Il rebus resta peròquello della mobilità. C'è chi chiede di potenziare il bus 046, che nelleore di punta ha una frequenza di 18 minuti, anche per dare respiro alla20 Express.Senza dimenticare che il piano regolatore previsto per Tor Bella Monacaporterà nuovi abitanti in quel quadrante. Per le fermate di Torre Spaccatae Torre Maura: aiuole, panchine e tanto spazio a disposizione per i resi-denti. E il timore che da 'fiore all’occhiello' questi spazi diventino l’enne-simo 'monumento al degrado'. Perché nessuno, come nel caso di MonteCompatri, si è seduto a un tavolo per parlare di chi farà cosa. E quelle fer-mate rischiano di diventare terra di nessuno.

G.San.

L'ironia di un assessore e quella voglia di dimissioni

SCHEDA

Viaggio tra i problemi minori della Metro C

PERCHÉ IL MINISTERO HA STOPPATO L'INAUGURAZIONE

Carenti norme di sicurezza,personale non preparato

E un software che tradisce

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Page 7: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDIì 16 OTTOBRE 2014

REGIONE&POLITICA IlCORRIEREDIROMAgiovedì 16 ottobre 2014 pagina 7

In Parlamento sono la seconda forza, le televisioni li cercano, sono tutti i giorni sulle pagine dei giornali.

A Roma, in Campidoglio, la pattuglia dei grillini è confinata nel limbo di una opposizione che non riesce ad avere voce. Esistono, fanno, protestano,

ottengono qualcosa? Semplicemente la gente non losa. Resta da vedere per colpa di chi. Abbiamo rivolto

cinque domande al capogruppo del Movimento in Comune, Marcello De Vito, 40 anni, avvocato,

è stato il candidato sindaco per i grillini

L a vicenda della mancatainaugurazione dellaMetro C nasconde deirisvolti e retroscena in-quietanti. La sceneg-

giata dell'ultima ora del sindacoMarino è grottesca e imbarazzante.Roma di fatto non è amministrata. Mavoi siete "dentro" il sistema. Cosa stasuccedendo e cosa è successo?Essere “dentro” il sistema ci ha per-messo di vedere ciò che i cittadini nonpossono vedere. Utilizzando le prero-gative legate al mandato elettivo ab-biamo potuto fare richiesta di accesso atutti gli atti della vicenda relativa all’ap-palto dei lavori per la Metro C., riu-scendo a visionare e studiare tuttiquegli atti che sarebbe difficile reperireutilizzando lo strumento del sempliceaccesso. Abbiamo svolto una incessanteattività ispettiva attraverso numeroseinterrogazioni l’ultima delle quali fattaa luglio. Raccolti e studiati gli atti, chie-sti i dovuti chiarimenti al sindaco edall’assessore competente abbiamo rite-

nuto opportuno trasmettere le carte allaProcura della Repubblica affinchè ven-gano individuate le responsabilità di untale spreco di denaro pubblico.

L'Aula Giulio Cesare non è enon è mai stata il luogo dove"fare" la politica capitolina. Sidecide tutto altrove. Ma voi,che non siete invitati al tavolodelle decisioni, che ci state afare in Campidoglio?

Per noi essere stati eletti dai cittadini ro-mani significa sentire concretamente laresponsabilità della delega che abbiamoricevuto. Pertanto pur condividendo lasua valutazione sul ruolo dell’AssembleaCapitolina, noi pensiamo che dentroquell’aula dobbiamo essere presenti conl’impegno di portare le nostre proposte.Infatti siamo gli unici quattro consiglieriche quando viene convocata l’Aula pun-tualmente, si trovano seduti ai loroscranni nell’ora stabilita. Il rispetto delleregole procedurali và di pari passo con ilrispetto degli impegni sostanziali che ciassumiamo con i cittadini.

Mi indichi una cosa buona perRoma che sia uscita grazie avoi da quell'aula

Le indico le 10 cose concrete uscitedall’aula grazie al nostro lavoro che spa-ziano dall’attuazione del finanziamentoall’edilizia scolastica tramite l’8x1000,al fondo di tutela per la morosità incol-pevole, dalla chiusura dei cantieri irre-golari alla riduzione delle auto blu, dallostreaming delle sedute consiliari alla ca-lendarizzazione alla proposta per isti-tuire il registro delle unioni civili,dall’emendamento al bilancio 2014 perrisolvere i problemi dell’impianto TMBdi AMA che affligge 60.000 personesino alla interrogazione ed all’esposto

alla Corte dei conti sui lavori per lametro C. Parliamo di fatti concreti nondi manifestazione di intenti.

Se vi dessero ascolto, avresteuna ricetta efficace per Roma?

Sì, il 18 marzo 2014 con la mozione sulsalva Roma abbiamo indicato cinquearee di intervento su cui incidere per ri-lanciare l’economia della città e ristabi-lire un nuovo livello e modello di equitàsociale. Definizione delle priorità nelledecisioni di spesa, interventi sulle fontidi finanziamento della macchina ammi-nistrativa ed interventi sui costi di fun-zionamento, interventi sui costi deiservizi ai cittadini, ed interventi sullesocietà partecipate. La ricetta, nono-

stante si tratti di affrontare problemati-che complesse e di sistema parte dalprincipio sancito dal codice e cioè ilprincipio di amministrare la cosa pub-blica secondo la “diligenza del buonpadre di famiglia”.

Condividete la politica per lamobilità e il decoro dellaGiunta Marino?

Al momento per nulla. Non vediamorisultati tangibili. Sappiamo con cer-tezza però che non sono state attuatele nostre proposte in tema di mobilità,peraltro pensate per essere attuate acosto zero come ad esempio le ciclabilileggere, le corsie preferenziali ed il te-lelavoro.

L’INTERVISTA / 1

“Una ricetta efficace per Romace l’abbiamo ma non ci danno retta”

CINQUE DOMANDE A MARCELLO DE VITO PRESIDENTE GRUPPO CONSILIARE M5S ROMA

"ESSERE DENTRO IL SISTEMA CI HA PERMESSO DI ANDARE A FONDO SULLA QUESTIONE METRO CPRIMA DEGLI ALTRI." "LE DIECI COSE CONCRETE USCITE DALL'AULA GRAZIE AL LAVORO DI M5S"

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Page 8: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDIì 16 OTTOBRE 2014

La denuncia di Fabri-zio Santori è politicae non tecnica, ma civuole poco per ca-pire, ragionando a

spanne, quanto sia pericolosa lasituazione che stiamo vivendosenza nemmeno porci il pro-blema. Alcuni punti sono facil-mente individuabili, ricorda ilconsigliere regionale, altri vannocercati, prima che la prossimabomba d'acqua faccia il mondoanche da noi. Abbiamo fatto conSantori il punto della situazione.

A quanto pare Genovadeve far preoccupareanche Roma e il Lazio?

L’allarme lanciato dall’ordine deigeologi non è affatto da sottova-lutare. La Regione Lazio èl'unica regione priva di un uffi-cio geologico specifico e su 378comuni il 98%, 372 comuni, haalmeno un'area a rischio frana oesondazione. Non si può rima-nere colpevolmente inerti e ilPresidente Zingaretti ora è av-vertito e converta la sua politica

tutta proclami e annunci in con-creti interventi di prevenzionedel rischio idrogeologico

Sono dati allarmanti?Nel Lazio tra il 2014 e il 2015non sono previsti interventi diassestamento idrogeologico esappiamo benissimo quanto neavrebbe bisogno invece il nostroterritorio. Interi quadranti dellacittà di Roma attendono da anniprecisi interventi. Il sospetto èche ci sia una mancata program-

REGIONE&POLITICAIlCORRIEREDIROMAgiovedì 16 ottobre 2014 pagina 8

di Giovanni Tagliapietramazione e quindi una non pre-venzione dei rischi idrogeologici,e tra l’altro rischiamo anche diperdere i fondi già assegnati eche potremmo utilizzare.

Alcuni interventi?Santa Marinella, Labaro e PrimaPorta, Portuense, Piana del Sole,Ostia, Infernetto e le zone limi-trofe ad Acilia solo per portarequalche esempio. Sono realtàche vengono puntualmente col-pite dalle alluvioni o che atten-dono da tempo interventiconcreti, ogni volta definiti ur-

genti ma mai portati a termine.Ma ci sono anche molte altre si-tuazioni di estrema gravità.

Su Genova cosa pensa,c’è un effetto scaricaba-rile sulle responsabilità?

Io l’ho detto subito e mi sono ap-pellato a Zingaretti e Marino:meglio essere ora esagerata-mente puntigliosi che poi assi-stere a ipocrite lacrime dicoccodrillo o a indegni scarica-barile, come sta avvenendo tra ilsindaco di Genova, MarcoDoria, e il presidente della Re-

gione Liguria, Claudio Burlando.È chiaro che il sindaco deve di-mettersi per manifesta incompe-tenza e se devo fareun’osservazione politica, luicome i disastrosi sindaci Marinoe De Magistris, a Roma e Napoli,sono stati eletti grazie alle prima-rie, utilizzate dal Partito Demo-cratico in maniera deleteria epropagandistica. E’ qualcosa chedeve comunque far riflettere, e lodico da sostenitore convinto diquesto strumento di partecipa-zione dei cittadini.

PARLA FABRIZIO SANTORI, CONSIGLIERE REGIONALE DEL LAZIO E MEMBRO DELLA COMMISSIONE AMBIENTEL’INTERVISTA / 2

Prima che una bomba d’acquafaccia un morto anche a RomaLa lezione di Genova richiama alla realtà, la capitale e il Lazio sono a forte rischio. Frane ed esondazioni dietro l'angolo,

la regione non ha un ufficio geologico specifico, il 98% dei comuni ha un'area di cui preoccuparsi. Ma non sono previsti interventi di assestamento. La lezione ligure dovrebbe far scattare operazioni di prevenzione e di verifica. Ma nulla si muove

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Mercati rionali by night. E aperti anche la dome-nica. Una ‘rivoluzione" per le abitudini dei ro-mani che presto nella Capitale potranno fare laspesa anche di sera. E intanto il Campidoglio‘mappa" i venditori ambulanti: sono circa 1.300tra camion bar, bancarelle e venditori di souve-nir, al lavoro nella Città Eterna, di cui 300 solonel centro storico. «È pronta e sarà firmata entrofine mese l’ordinanza per i nuovi orari dei mer-cati rionali che prevede la possibilità di prolun-gare l’orario di apertura dei banchi anche nellafascia pomeridiana e serale» annuncia l’asses-sore alla Roma Produttiva Marta Leonori. Se-condo l’ultima bozza dell’ordinanza si prevede lapossibilità per i mercati coperti e scoperti ma at-trezzati di rimanere aperti dalle 7 alle 22, com-presa anche la domenica – in quest’ultimospecifico caso la maggioranza degli operatori

del mercato dovrà essere d’accordo. E le novitànon finiscono qui. Dal censimento effettuato daldipartimento di via dei Cerchi è emerso che aRoma ci sono oltre 11.500 licenze per la venditasu aree pubbliche, di cui 9.141 nei mercati men-tre 2.448 sono posteggi ambulanti. Alle 11.589licenze rilasciate si devono aggiungere le 2.701che riguardano i ‘posteggi itinerantì, come adesempio gli arrotini. Sono invece circa 1.300 gliambulanti – camion bar, bancarelle e venditoridi souvenir – al lavoro nella Capitale. Di questi299 solo nel cuore della City. A seguire nellaclassifica è il II Municipio con 163 licenze rila-sciate, poi il VII con 154. Nel centro storico in to-tale, se si aggiungono anche venditori stagionaliquali caldarrostai e isolati fissi – ovvero i vendi-tori con posti vicini ai mercati – si raggiungequota 520.

LE NOVITÀ/ MERCATI RIONALI BY NIGHT E APERTI LA DOMENICA

E l’assessore finalmente presentala mappa delle licenze ambulanti

Page 9: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDIì 16 OTTOBRE 2014

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 29 ANNO LXVII GIOVEDÌ 16 OTTOBRE 2014

IL CASO L’EVENTOAmbulatori aperti nel weekend? Ce l’avevanopromesso in tanti

a pagina 13 a pagina 14

Specialisti in campo contro l’osteoporosi

N on è una battuta né una catti-veria giornalistica. E’ la realtàdelle cose. Il Ministro Lorenzinsi reca in Puglia alla primafesta nazionale del NCD e, in-

vece di parlare della grave situazione sanita-ria europea e mondiale, si fa assegnare cometema per la sua conferenza “la dieta mediter-ranea”. Sotto il controllo del Ministero dellaSalute e della Regione Lazio vi è una strut-tura, l’IRCCS Lazzaro Spallanzani, mo-derna ed adeguata agli interventi per lemalattie infettive. Chi ha modernizzato, or-ganizzato e voluto una struttura all’avan-guardia nel Sistema Sanitario di lotta allemalattie infettive è stato il Prof. RaffaeleDonnorso, che dello Spallanzani è stato diret-tore generale ed ha effettuato lavori di ristrut-turazione e organizzazione di quel presidio,

lasciando nell’azienda un buon ricordo ancheper i suoi buoni rapporti con i dipendenti e leorganizzazioni sindacali. Oggi lo Spallan-zani, come ripete incessantemente nelle inter-viste televisive e giornalistiche il Presidentedel Comitato Scientifico Prof. Giovanni Ippo-lito, è una struttura all’altezza del grave mo-mento che stanno vivendo l’Africa, l’Europae l’Occidente nella lotta al virus dell’Ebola.Ma c’è una pecca, come denunciato ultima-mente dal sen. Domenico Gramazio, lo Spal-lanzani ad oggi ha un direttore part-time chedeve correre dall’Ifo di Mostacciano allastruttura di Via Portuense tenendo problemie dinamiche aziendali ben separate. Comeriesca a svolgere adeguatamente i due compitiè un mistero. Questa è la conseguenza di unaccordo sotto banco tra il presidente dellaRegione Lazio Zingaretti e il Ministro Loren-

zin. Non ci si può riempire la bocca di impe-gni nella lotta all’Ebola, e poi andare in giroper la penisola a parlare di dieta mediterra-nea, se non si ha il coraggio di nominare al-l’IRCCS Lazzaro Spallanzani un DirettoreGenerale competente professionalmente per lalotta alle malattie infettive. E meno male chei giornalisti della stampa estera non si sonoancora accorti del pasticcio. Le Ue, la Nato,il presidente Usa in persona hanno ricono-sciuto il valore del presidio Spallanzani esanno di potervi e dovervi fare riferimento incaso di emergenza, quella vera. La Lorenzinfugge di fronte al problema. Si esca da questoequivoco e si nomini immediatamente un Di-rettore Generale a tempo pieno e non a“mezzo servizio”. La comunità internazionaleci sarà molto grata.

Il Corvo

EBOLA METTE IN FUGA LA LORENZIN

Sopra Beatrice Lorenzin e nella foto grande

l’Ospedale Spallanzani

Page 10: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDIì 16 OTTOBRE 2014

Laziola delSSanità Lazio LA MAPPA DEL POTERE

Asl Roma A CENTRO STORICODirettore Generale Camillo RiccioniDirettore sanitario Barbara GiudiceandreaDirettore Amministrativo Alessandro Moretti

Asl Roma B CENTRO STORICODirettore Generale VITALIANO DE SALAZAR

Direttore sanitario Maria Cedrola Direttore Amministrativo Sabrina Cenciarelli

Asl Roma C EUR E DINTORNIDirettore Generale CARLO SAITTO

Direttore sanitario Marina CapassoDirettore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIADirettore Generale Vincenzo PanellaDirettore sanitario Flavia Simonetta PirolaDirettore Amministrativo Filippo Coiro ff

Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANODirettore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi

Asl Roma F CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Federico GuerrieroDirettore Amministrativo Daniele Aguzzi

Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

Asl ViterboDirettore Generale LUIGI MACCHITELLA

Direttore sanitario Patrizia ChierchiniDirettore Amministrativo Daniela Donetti

Asl FrosinoneDirettore Generale ISABELLA MASTROBUONO

Direttore sanitario Roberto TestaDirettore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini

Asl LatinaDirettore Generale MICHELE CAPOROSSI

Direttore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Vania Rado

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

Giro di poltrone in vista?Forse qualcosa si muove

S ono rumors, per ora, ma sempre più insistenti, qualcosa sta per succedere.Magari non sarà nulla di serio, magari una delle più serie rivoluzioni degliultimi tempi. Dicono che Zingaretti pressato da più parti (o magari cogliendo

la scusa per fare quello che ha in testa da un po') starebbe per decapitare e rico-struire la struttura di comando della sanità regionale. Via la zarina Flori De Grassi,che in poco tempo è riuscita a farsi mettere contro la più parte dei manager di Asle Aziende Ospedaliere. Via il fedelissimo (ma fino a che punto), D'Alessio, respon-sabile fin qui della cabina di regia. Vanno ovviamente sostituiti: in pole per il primoincarico pare ci sia Carlo Saitto, attualmente direttore generale della Asl Roma C,per il secondo non è ancora chiaro. Sempre le voci di corridoio danno in movimentoVitaliano De Salazar, manager della Asl Roma B. Ovviamente ogni movimento de-termina una casella libera, e il risiko si rimetterà in moto.

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

Sant’AndreaDirettore Generale Egisto Bianconi Direttore sanitario Lorenzo SommellaDirettore Amministrativo Angelo Scozzafava

San Filippo NeriCommissario Angelo Tanese Direttore sanitario Patrizia Magrini ffDirettore Amministrativo Crocifissa Gagliano ff

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio D’UrsoDirettore sanitario Francesco CorteseDirettore Amministrativo Alessandro Cipolla

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Amalia AlloccaDirettore Amministrativo Cristina Boccio ff

IfoCommissario straordinario Valerio Fabio AlbertiDirettore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo Giorgio Marianetti

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Maurizio Greco

SpallanzaniCommissario straordinario Valerio Fabio AlbertiDirettore sanitario Andrea Antinori ffDirettore Amministrativo Lorella Mengarelli

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

giovedì 16 ottobre 2014 pagina 10

Page 11: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDIì 16 OTTOBRE 2014

Laziola delSSanità LazioPRIMO PIANO

Zingaretti distribuisce a pioggiamilioni virtuali. E tutti applaudono

EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Giuseppe Ippolito, Luca Gramazioe Antonello Aurigemma

CHI SCENDEdal basso Alessio D’Amato, Flori De Grassie Michele Caporossi

L'Ebola e lo Spallanzani,nebbia fitta. E se fosseemergenza sul serio?

Finalmente qualcosa simuove, i "cattivi" pa-gano non in quanto tali

ma perché non più sufficien-temente utili. Vale anche peri buoni, in senso inverso. FloriDe Grassi, AlessioD’Amato, Carlo Saitto, tutti

frutto della stessa logica. Ma pur-chè serva va bene tutto. Non vabene che la manager dell'Ares 118,Maria Paola Corradi, non batta ci-glio di fronte alle critiche e alle de-nunce, ma se ne stia zitta nellabuchetta. Così come tanti altri,guai a muoversi senza ordine, siresta fuori dai giochi. I virtuosi fini-scono per essere i vari Luigi Mac-chitella (Viterbo) e MicheleCaporossi (Latina). Obbedisconosenza un briciolo di autonomia. Aproposito, e il centro di alta diagno-stica nel capoluogo pontino? Silen-

zio di tomba. L'emergenza Ebola elo Spallanzani? Meno male che c'èil direttore scientifico Giuseppe Ip-polito ad intrattenere i giornalisti.Perché il commissario ValerioFabio Alberti non è ubiquo, sta im-parando a gestire l'Ifo e di Ebolanon sa nulla. Ma si può andareavanti così? Si sbraccia GiuseppeQuintavalle (Asl RomaF), ma nonlo fila nessuno. Così come nessunoriprende le sfuriate, le dichiarazioni,le interrogazioni della opposizionealla Pisana. Riempiono le agenziema non le pagine dei giornali. LucaGramazio, Antonello Auri-gemma, Fabrizio Santori, DavideBarillari. Solo Francesco Storaceottiene qualche visibilità, ma la im-piega per fatti suoi. Intanto non vaavanti niente, ma l'impressione èche tutto invece proceda. Miracolidella comunicazione zingarettiana.

Ul trionfalismo di Ni-cola Zingaretti intema di sanità siscontra con la realtàquotidiana del terri-

torio. Siamo sempre più fuori daltunnel paghiamo tutti i debiti atempo di record ma non c'è un europer fare le cose necessarie, per pa-gare gli straordinari, per assumeregente. L'ultima è l'annuncio di unostanziamento di un milione ad Asl/Azienda Ospedaliera per il rinno-vamento del parco tecnologico.Soldi veri o solo promesse? Al-l'Aquila stanno attrezzando un Tircon tutte le attrezzature più sofisti-cate, Pet, Risonanza; diventerà unambulatorio mobile, da utilizzare afianco della struttura ospedalierama anche sul territorio. A Zingaqueste idee non vengono, natural-mente, lui pensa alla occupazionedegli spazi e del potere. Pare che

qualcuno gli abbia chiesto una opera-zione di maquillage, i suoi collaboratorisono impresentabili o inadeguati. Pareche stia per far saltare la "zarina" dell'As-sessorato, quella Flori DeGrassi dal ca-rattere impossibile che fa il bello e ilcattivo tempo ma che non sa governarela sanità regionale. Pare che l'avvicenda-mento previsto sia con Saitto, direttoregenerale della Asl RMC, ottima per-sona, anzi squisita e competente. Maanche fortemente ideologizzata e alli-neata con il potere della Regione. Quiservono pulizia e ordine ma anche unabuona dose di fantasia e spregiudica-tezza per superare una situazione obiet-tivamente difficile. E' l'uomo giusto?Tanto per proseguire con il discorsodella pulizia pare sia in uscita il respon-sabile della cabina di regia, quell'AlessioD'Amato che in sanità ha competenzazero se non quella che gli viene dall'averscritto un libro su Lady Asl. Per di più èinquisito, ha seri problemi, non può rap-presentare Zingaretti in una realtà com-plessa come quella del governosanitario, dove si tratta di soldi, inte-ressi e potere prima che della salute deicittadini. Sarà l'occasione per liberarsianche di altri? Per risolvere il problema di una guidaalla Spallanzani (l'emergenza Ebola nonpuò essere gestita da un vicario)? Perdare una sterzata all'Ares 118? Dal qualenon è venuta nessuna smentita a quelloche abbiamo scritto? E basta spostareuna poltrona e liberare un posto perchétutto il meccanismo si rimetta in moto,liberi un posto alla RmC? Liberi unposto alla cabina di regia? C'è la fila deipretendenti, c'è la fila dei clientes, cisono gli accordi "grigi" di sottogoverno.Liste d'attesa? Pronto Soccorso? Recup?Rsa? Case della Salute? Dopo, dopo, c'ètempo.

giovedì 16 ottobre 2014 pagina 11

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Dona il tuo 5xMille all’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e all’Istituto Dermatologico San Gallicano. Darai il tuo sostegno alla ricerca e alla prevenzione contro i tumori e le malattie della pelle.

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Ambulatori aperti nel weekend, medicinali ottenuti infarmacia senza la ricetta masolo attraverso la “lettura”della tessera sanitaria. Qual-

cosa di nuovo, di commestibile final-mente sembra esserci nella sanità diZingaretti. Il segretario regionale dellaFimmg Bartoletti lascia in eredità alla suaerede (è di questi giorni il passaggio delleconsegne) un lavoro da portare a termine.L’accordo con i medici di medicina gene-rale è stato annunciato con grande pompadai vertici della sanità generale. Applausima piedi per terra. Sarà l’ennesimo effettoannuncio, la gradualità nasconde qualchetrabocchetto. Si comincia per gradi, enon si sa se e quanto si arriverà a regime.Vediamo le novità dell'accordo punto perpunto: Ambulatori aperti nel weekend. Per al-leggerire il carico dei Pronto soccorso, neifine settimana e nei giorni festivi - contra-riamente a quanto avveniva fino ad oggi -sul territorio apriranno ambulatori di me-dicina generale aperti a tutti i cittadinidalle 10 alle 19. Si parte a dicembre daRoma, dove progressivamente apriranno15 strutture tutte in aree pubbliche (fattaeccezione per l'ambulatorio di piazzaIstria), come Asl o Case della salute. Inquel progressivamente c’è tutto, si dice manon si sa se si farà. Siamo in attesa delle48 case della salute promesse e delle mi-gliaia di posti in Rsa. I locali sono pronti,chi paga? I medici sono avvertiti? Non èdetto, e non è detto che siano d’accordo.

Ricette dei farmaci online. Nel Laziosono prodotte 90 milioni di ricette carta-cee, ora inizierà la sperimentazione ditrenta giorni a partire dal primo novem-bre nella Asl di Viterbo e nella Asl RmD(ma solo a Fiumicino) per eliminare laprescrizione scritta delle medicine: il me-dico rilascerà al paziente solo un prome-moria con i dati e il codice fiscale che hainserito nel sistema nazionale. Arrivati infarmacia basterà la lettura della tessera sa-nitaria per avere il farmaco prescritto.Bellissimo. Funzionerà? Sperimentazionedi 30 giorni? Solo a Fiumicino? Da qual-che parte di nasconde la fregatura.

Nuova gestione liste d'attesa con indica-zione priorità in ricette. A partire dalprimo dicembre nelle ricette rosse i me-dici dovranno indicare il quesito diagno-stico e la classe di priorità per consentireuna migliore gestione delle liste d'attesa.Quattro i raggruppamenti: U (urgente)da eseguire entro e non oltre 72 ore; B(breve) entro 10 giorni; D (differibile)entro 30 giorni per le visite ed entro 60per le prestazioni ambulatoriali; P (senzapriorita') prestazione programmata per ipazienti cronici. Sembra semplice a pa-role, nei fatti è cosa di complicazione as-soluta. E alla fine, se il sistema nonfunziona, a valle, può diventare un eser-cizio inutile.Percorsi di cura per pazienti cronici.

Sono 400mila pazienti cronici del Lazio,ora grazie all'accordo i pazienti dovreb-bero essere seguiti dal proprio medico inogni aspetto: visita, prescrizione di far-maci e pacchetti di esami, presidi sanitari.Il medico, quindi, prenota direttamentele analisi che valuta necessarie, il pazientedovrà solo presentarsi il giorno stabilitoper la visita. Il distretto sanitario, poi, in-vierà al medico di medicina generale i re-ferti delle prestazioni tramite mail. Oltreai diabetici, le novità riguardano i pazienti

affetti da patologie bronco-polmonari, dascompenso cardiaco e quelli sottoposti aterapia anti-coagulante.Per il presidente del Lazio, Nicola Zinga-retti, l'accordo firmato dalla Regione coni medici di medicina generale Fimmg,Smi, Snami e Intesa sindacale "è unabomba atomica, che però salva e salveràle vite".Il “sacrificio” dei medici di base ètutto da verificare. I cittadini sono stati il-lusi troppe volte. Meglio valutare a cosefatte.

Laziola delSSanità LazioCRONACHEgiovedì 16 ottobre 2014 pagina 13

Quando questo giornale affronta un pro-blema, quasi sempre il riscontro sul terri-torio è immediato. Così è avvenuto per lequestioni che stanno rendendo la vita dif-ficile alle strutture sanitarie della AslRmF, nel territorio compreso tra Civita-vecchia e il confine con la Provincia di Vi-terbo. Il nuovo piano sanitario regionalevede un’ ulteriore diminuzione di postiletto per quella Asl ( Direttore Generale èGiuseppe Quintavalle),è la più estesa delLazio ma con un rapporto posti letto-po-

polazione residente che è il più basso dellaregione. Lo squilibrio rischia di aumentaredrammaticamente. Per questo motivo ilsindaco di Sacrofano Tommaso Luzzi, cheha anche ricoperto la carica di vicepresi-dente del Consiglio Regionale del Lazio edi componente della Commissione Sanità,ha preso carta e penna e ha scritto a tutti iprimi cittadini del comprensorio per ri-chiedere la convocazione della Conferenzadei sindaci che solleciti un confronto chiarocon la Regione e la Asl di competenza.

I sindaci della Asl RmF difendono il territorio

ZINGARETTI ANNUNCIA LA “BOMBA ATOMICA CHE SALVERÀ TANTE VITE”.PRUDENZAIL CASO

Ambulatori aperti nel week end?Ce l’avevano promesso in tanti

di Giulio Terzi

Dal 14 ottobre 2014 è attivo presso l’OspedaleSandro Pertini un nuovo servizio di triage telefo-nico di mediazione linguistica – interpretariato. Il Servizio offre un valido aiuto agli stranieri eagli immigrati presenti sul territorio della ASLRoma B che si trovano in difficoltà di comunica-zione linguistica e agli operatori che possonomeglio capire i sintomi raccontati e il loro signi-ficato.Il sistema, disponibile 24 ore su 24 – 365 giornisu 365, permette all’operatore di entrare in con-tatto immediatamente con un mediatore lingui-stico/ interprete/consulente professionista

disponibile in quel momento per la lingua richie-sta o per lingua alternativa.Il servizio viene attivato chiamando un numeroverde; il riconoscitore vocale chiederà di pronun-ciare la lingua richiesta per l’interpretariato (trale oltre 100 lingue previste) o di parlare conl’operatore e lo metterà immediatamente in con-tatto il mediatore linguistico/ interprete/con-sulente professionista disponibile in quelmomento per la lingua richiesta o per lingua al-ternativa.Tutte le telefonate e le conversazioni sono regi-strate; è garantita la tutela della privacy.

“Ascoltare e comprendere” al Pertini, nuovo triagetelefonico di mediazione linguistica (100 opzioni)

Dalla direzione Aziendale della Asl diFrosinone riceviamo e volentieri pub-blichiamo.

Nei giorni scorsi gli organi di informa-zione hanno ripreso e rilanciato notiziesulle quali la ASL aveva già dato con-tezza ufficialmente in data 22 settembrescorso. Occorre precisare che i datipresi in esame nello scorso fine setti-mana si riferiscono ad anni precedentied in particolare alla situazione esi-stente a fine 2013.La nuova organizza-zione di percorsi ed azioni – come purela stessa Regione ha chiarito – ha giàdato e sta continuando a dare risultatiche hanno ricondotto l’attività neglistandard previsti dal Ministero. La rior-ganizzazione delle sale operatorie, l’in-cremento di personale e delleperformance integrate ortopedici – ane-stesisti ha richiesto tempi tecnici conevidenti ricadute positive in termini dirisultati. «Nelle fratture di femore degliover 65 – spiega il Dott. Lorenzo Inge-gno, Primario di Ortopedia e Direttoredel Dipartimento di Scienze Chirurgi-che – la comorbilità è un elemento cheritarda l’intervento operatorio e non èrilevabile dai dati in esame. Ciò vuoldire che i diabetici scompensati o chi èaffetto da BPCO (broncopatia cronicoostruttiva) etc., possono essere operatidi frattura di femore solo dopo che lealtre patologie sono state stabilizzate.Detto questo precisiamo che – continuail Dott. Lorenzo Ingegno – la decisaspinta riorganizzatrice della Prof.ssaMastrobuono su tutti gli aspetti deter-minanti alla riuscita (più personale,sala operatoria dedicata con 6 sedutesettimanali, riorganizzazione dei per-corsi dall’ingresso al Pronto Soccorsoall’intervento dell’ortopedico) e lagrande collaborazione/integrazionecon gli anestesisti diretti dalla Dott.ssaSandra Spaziani permette oggi di ope-rare mediamente nelle 48-72 ore». «Già dal secondo semestre di que-st’anno, come pure la Regione ha rile-vato – aggiunge il direttore generaleIsabella Mastrobuono – a Frosinone lasituazione è nettamente migliorata erientrata negli indici delle norme.Grazie anche al forte impulso deglianestesisti e degli ortopedici, che quidesidero ringraziare, in assenza di altrepatologie oggi a Frosinone l’85% deipazienti con fratture di femore vieneoperato entro 48-72 ore ed il restante15% dopo un’attesa media di circa. 5giorni».

Fratture di femore,Asl di Frosinone

in linea con le direttive

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Laziola delSSanità Lazio CRONACHE giovedì 16 ottobre 2014 pagina 14

L'AZIENDA OSPEDALIERA S. GIOVANNI ADDOLORATA E LA GIORNATA MONDIALE DEL 20 OTTOBREL'EVENTO

Specialisti in campo contro l’osteoporosi

Non solo screening di controllo ma anche una sana e corretta alimentazione per contrastare la malattia

di Francesco Vitale

La Casa di Cura Quisisana, punto di riferimento per qualunque esigenza medica, propone per ogni fascia di età pacchetti estivi di screening, interventi e riabilitazione.

QUISISANA LA STAGIONE DELLA SALUTE

La stagione migliore per prenderci cura della nostra salute? L’estate. La città finalmente vivibile, la se-renità di poterci dedicare a noi stessi senza doversi preoccupare di scadenze varie, appuntamenti da rispettare, impegni da onorare. Tutto il tempo lo dedichiamo a noi, attraverso percorsi personalizzati per rimettersi in forma. A proporre questi programmi di salute e benessere è la Clinica Quisisana, polo di eccellenza nella Chirurgia Ge-nerale, Cardiochirurgia, Chirurgia Toracica, Chirurgia Urologica, Chirurgia della mano, Medicina Interna, Ortope-dia, Ostetricia e Ginecologia, Otorinolaringoiatria, Cardiologia clinica ed interventistica, Diagnostica per Imma-gini e Radiologia interventistica, Fisiatria e Riabilitazione. I programmi estivi sono rivolti a tutti, giovani e anziani. Per questi ultimi, in particolare, è previsto un pacchetto che comprende visita medica specialistica internistica (per la valutazione del quadro clinico ed eventuale impostazione diagnostica), visita cardiologica, visita fisiatrica per l’impostazione di programmi adeguati per fascia di età, valutazione nutrizionale e doppia seduta giornaliera di fisioterapia, con il supporto dell’alta esperienza dei terapisti e l’ausilio dei più recenti macchinari in ambito di riabilitazione. Per chi deve sottoporsi a chirurgia ortopedica, è a disposizione un pacchetto completo intervento + riabilitazione, ma è anche possibile procedere alla riabilitazione senza intervento. In effetti, il periodo estivo, vi-sto il “fermo” dell’attività lavorativa, è in molti casi quello ideale per risolvere in maniera definitiva problematiche articolari e tendineo-legamentose. Ma non c’è solo ortopedia. Per tutte le fasce di età sono previsti pacchetti specifici, personalizzati ad hoc per le nostre esigenze: screening vascolare, screening cardiologico, screening dermatologico, screening colon-stomaco, screening mammella-ginecologico, screening prostata, screening ti-roide, screening oculistico, screening otorino, screening fumatori. Insomma, l’estate è davvero la stagione più bella: quella per rimetterci in forma, per proteggere e ritrovare la nostra salute. Ad attenderci troveremo il più alto livello di professionalità, tecnologie diagnostiche e terapeutiche di eccellenza, personale medico e paramedico qualificato. Personalizza il tuo programma medico di soggiorno, intervento e riabilitazione chiamando il numero verde 800.299229. Per maggiori informazioni consultare il sito internet www.clinicaquisisana.it.

CASA DI CURA QUISISANAVia Gian Giacomo Porro, 5

Numero verde 800.299229www.clinicaquisisana.it

Page 15: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDIì 16 OTTOBRE 2014

LazioLazioladelSSanità

Supplementodi ONLINE-NEWS

Quotidianodi informazioneindipendente

Iscritto al Tribunale di Roma n.437/2009

dall 18/09/2009

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direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

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via Tiberio Claudio Felice, 784131 Salerno

I RISULTATI DI UNA RICERCA CONDOTTA DA LA SAPIENZA E FONDAZIONE S.LUCIA IRCCSLO STUDIO

Laziola delSSanità LazioSANITÀ&RICERCAgiovedì 16 ottobre 2014 pagina 15

La pratica yoga aumenta la capacità e lo stile cognitivi

Yoga e neuroscienze, illink non è diretto e im-mediato ma indubbia-mente c’è. La praticadello yoga, soprattutto

negli individui che raggiungono li-velli elevati di esperienza, sembraessere in grado di plasmare sia ilcorpo che la mente tramite la atti-vità fisica e la meditazione. Una ri-cerca su persone con esperienzaYoga condotta da Università La Sa-pienza e Fondazione Santa LuciaIrccs ha dimostrato come lo stile co-gnitivo, cioè la prospettiva che siprende nell'analizzare una scena, siain diretta relazione con l’inclina-zione dell’uomo verso gli aspetti piùspirituali dell’esistenza misurata daun costrutto psicologico definitoauto-trascendenza. I partecipantiallo studio sono stati selezionatisulla base della loro esperienza conAsthanga yoga, una pratica chemette un accento particolare sulcorpo e le sensazioni che da essoprovengono. L’Ashtanga viene in-fatti praticato in luoghi senza spec-chi così che la corretta esecuzionedelle posizioni (asanas) sia affidatacompletamente alla capacità delpraticante di “sentire” il propriocorpo senza vederlo. La ricerca hacoinvolto 21 praticanti di yoga e un

gruppo di controllo composto dasoggetti senza esperienza in pratichemeditative e/o sportive. L’esercita-zione attraverso la quale è stato mi-surato lo stile cognitivo deipartecipanti ha valutato l’integra-zione di informazioni provenientida diversi sistemi sensoriali come lavista, il sistema vestibolare e la con-sapevolezza della posizione delcorpo nello spazio; durante l’eser-citazione si chiedeva al partecipantedi ruotare un’asta fissata al centro diuna cornice quadrata, fino a por-tarla in posizione verticale. L’espe-rimento è stato condotto in una

stanza buia dove non era possibileaccedere ad alcuna informazione vi-siva, ad esclusione degli stimoli pre-sentati al soggetto.Lo studio ha rivelato che i praticantidi yoga sono assai più accuratiquando si tratta di stimare la verti-calità e che hanno dei punteggi diauto trascendenza più alti rispettoal gruppo di controllo. La scopertapiù interessante riguarda la rela-zione tra lo stile cognitivo utilizzatonella percezione dell’ambiente el’auto-trascendenza; tanto più lepersone sono auto-trascendenti etanto più elaborano l’immagine

di Giulio Terzi

I l 27 ottobre al Teatro Va-scello di Roma andrà inscena “ICARO (Reloaded)”

scritto ed interpretato da Anto-nietta Mollica.Lo spettacolo rappresenta unesempio di quella nuova fron-tiera del processo di cura e ria-bilitazione della personamalata che prende il nome di“Medicina Narrativa”.La narrazione, infatti, vieneidentificata quale strumentofondamentale per acquisire,comprendere e integrare i di-versi punti di vista di quanti in-tervengono nella malattia.

Antonietta, donna in carrieradel Monte dei Paschi di Siena,nel 2006 a soli 34 anni vienecolpita da un ictus che le para-lizza la parte sinistra del corpocostringendola su una sedia arotelle. Dopo un lungo periodo di riabi-litazione, che nel 2009 e 2010l’ha vista ospite presso il dayhospital della Fondazione SantaLucia di Roma, Antonietta ha ri-preso a camminare con “nuoveali”.La manifestazione vedecoinvolto il Comune di Roma, ilMonte dei Paschi di Siena e laFondazione Santa Lucia.

sulla base dei suoi dettagli. E’ im-portante sottolineare che la rela-zione tra stile cognitivo eauto-trascendenza non è stata tro-vata nel gruppo di controllo. Ed èpossibile affermare che chi praticalo yoga mostra una predisposizionea vivere la propria vita a contattocon l’aspetto più spirituale della

propria esistenza. I ricercatorihanno ipotizzato che la relazione traauto trascendenza e stile cognitivosia dovuta ad una particolare capa-cità dei praticanti di yoga di esserepiù a contatto con il proprio corporispetto ai controlli e, per questomotivo, sono in grado di analizzaremeglio le informazioni corporee.

MEDICINA NARRATIVA

“Icaro (reloaded)” al Teatro Vascello

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LITORALE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 16 ottobre 2014 pagina 17

un’altra area di Ostia. – afferma – E’una proposta che merita rispetto edeve essere analizzata. Va peròmesso sul piatto che le richieste diquanti chiedono di organizzareeventi va in altra direzione, ossia inpiazze ed aree nei pressi del pontileo a piazzale Magellano, spostare

queste iniziative in altre settori dellungomare non è semplice. Serveche l’Ascom si assuma l’onere di par-tecipare alla programmazione deglieventi stessi… poi si può discutere evalutare tutto”. L’Ascom replica: “Sel’idea delle pedonalizzazioni è anchequella della vista mare, bisogna con-

siderare che, in questo modo, si da-rebbe la possibilità a tutti di passeg-giare godendo a pieno del mare,nell'unico tratto di lungomare doveè effettivamente possibile. Il pro-getto, in parte già sperimentato inpassato, ha prodotto notevoli bene-fici ed ottenuto l’apprezzamento dei

cittadini. Siamo anche convinti, perla riuscita della manifestazione, chegli imprenditori locali sarebberopronti a fare la propria parte contri-buendo all’allestimento e all’orga-nizzazione degli eventi”. A questopunto però, gli esercenti di esercentidi Ostia vanno oltre… “L’Ascom hagià dimostrato in più occasioni - sot-tolinea il presidente Capobianco - dinon essere pregiudizialmente con-traria alle chiusure al traffico. Anzi,sull’argomento abbiamo dato man-dato ad uno staff tecnico di redigereun progetto di pedonalizzazionepermanente che riguardi il territo-rio.E’ però fondamentale - ammoni-sce Capèobianco - che l’amministra-zione del X Municipio ricerchi ilmassimo consenso e non si ostini ariproporre iniziative discutibili inmaniera pedissequa”.

L’Ascom esce allo sco-perto e rilancia: spo-stiamo le pedonaliz-zazioni dal pontile allungomare di Ostia

ponente, prova generale della nuovainiziativa già a partire dalla pros-sima Primavera. “Gli esercenti diOstia - afferma Luca Capobianco,presidente dell’Ascom che ha messoa punto la proposta alternativa - sisono appena lasciati alle spalleun’estate “da…dimenticare”, ma lepedonalizzazioni (per tutte le do-meniche di ottobre) del lungomareproseguono senza alcuna concerta-zione con le categorie interessate.Per questo abbiamo messo a puntola seguente proposta. La chiusura altraffico, infatti, potrebbe partiredall’attuale isola pedonale di piazzaAnco Marzio, scavalcare via dellaMarina ed interessare via RutilioNamaziano e piazza di Tor San Mi-chele, per poi proseguire su tutto illungomare di ponente, a partiredall’ex-colonia Vittorio Emanuelefino al Porto Turistico. A nostro av-viso, i vantaggi risultano molteplici:la chiusura al traffico, in questocaso, non provocherebbe gravi di-sagi alla circolazione e, di conse-guenza, ai cittadini e agli esercentidel centro storico, inoltre, i tanti ri-storanti di via Namaziano vedreb-bero ampliarsi il “suolo pubblico”per le loro attività. Infine, spo-stando la pedonalizzazione sul ver-sante di ponente si riuscirebbe arivitalizzare un quadrante della cittàstoricamente sprovvisto di un veroe proprio tessuto commerciale, por-tando giovamento anche ai com-mercianti del Porto, che con “OstiaMon Amour” hanno subito perditesuperiori al 50% del fatturato”. Sullaquestione è aperto il dibattito. Ilv.presidente Lorenzatti e la delegataal turismo Monica Valeri hanno vi-sionato per primi il piano alterna-tivo proposto dall’Ascom, riservan-dosi una risposta. Più esplicito Al-fredo Bianco, presidente Commis-sione Commercio del X Municipio:“L’idea è quella di riqualificare

L’ISOLA PEDONALE SUL LUNGOMARE VA SPOSTATA DAL CENTRO STORICO AD OSTIA PONENTE

TRACCIATI NUOVI ITINERARI DI VISITA CHE TOCCANO I LUOGHI PIÙ CELEBRATI DA CINECITTÀ

Istituzionalizzata la Giornata della legalità. E’ questa la risposta delle istituzionilocali in passato scosse da denunce ed inchieste della magistratura su corruzione,malaffare e soprattutto sulle infiltrazioni della malavita nel tessuto sociale ed am-ministrativo del quartiere. “Il Consiglio del X Municipio – ha affermato soddisfattaCristina Alunni (Pd) - ha votato all'unanimità la risoluzione per istituzionalizzare laGiornata municipale della legalità, da celebrarsi il prossimo 9 dicembre, quando ri-corre la Giornata mondiale contro la corruzione. Il prossimo 9 dicembre, il X Muni-cipio ha in mente di organizzare un evento pubblico, presso il Teatro del Lido, dovesaranno premiati i vincitori del Premio Legalità, bandito tutti gli anni a partire daquello in corso, e destinato agli studenti della terza classe della scuola secondariadi primo grado delterritorio. Ai ragazzi verrà proposto di creare un decalogo della le-galità attraverso testi, fotografie e filmati autoprodotti. Abbiamo lavorato all'istitu-zione di questa Giornata e a questo Premio perché la coscienza della legalità sicostruisce educando le giovani generazioni al rispetto delle leggi. L’illegalità si com-batte su due fronti: attraverso il duro lavoro delle Forze dell’ordine e della Magistra-tura e la missione educativa di scuola, famiglia e Istituzioni”. E.B.

PROPOSTE

Ascom, così si rilancia il commerciodi Enzo Bianciardi

Il litorale romano non è solo mare…ed Ostianon è solo spiagge e stabilimenti. Per la va-lorizzazione del Lido e delle sue bellezze na-turali si sta pensando a promuovere nuoviitinerari, viaggi insoliti, alla scoperta di pi-

nete di lussureggiante bellezza, di aree archeologicheche ancora mantengono intatto l’antico fascino edambienti fluviali, capaci di raccontare la corsa delTevere verso la foce. Il rilancio di Ostia parte ancheda qui, tanto che assieme ai normali ed arcinoti iti-nerari naturalistici ed archeologici sta prendendosempre più piede, l’offerta di andare alla scoperta dei“tesori” nascosti di Adalberto Libera, l’architettopadre del razionalismo, un’opportunità, comunque,limitata a studenti e studiosi di architettura. Serviva,invece, un’idea ed una proposta programmatica in-novativa e più generale, in grado di allargare l’inte-resse del pubblico. L’idea è venuta a Giulio Mancini,giornalista del litorale romano, che ha tracciato unitinerario immaginario nelle location scelte dalla ci-

nematografia per raccontare il mare e le abitudinidegli italiani. Un viaggio, ha spiegato lo stesso Man-cini, che parte da un dato di fatto, accertato e docu-mentato nel suo libro “Ostia set naturale – Luoghie magie del cinema sul litorale romano” (edizioni IlLibrario), dove l’autore ha contato, documentatofotograficamente e descritto, presenti in circa 130pellicole che hanno una o più scene girate a Ostia.Si tratta di una realtà storica che fanno del Lido,probabilmente, la seconda location d’Italia, dopoRoma, per numero di film. La spiaggia, l’abitato instile liberty, la pineta, le attrezzature turistichehanno fatto da set ideale per tantissimi registi. “Ilmio libro – racconta lo stesso Mancini, appassio-nato cinefilo - potrebbe stimolare una sorta di cine-turismo del litorale romano, dello stesso tipo, adesempio, di quanto già accade a Marina di Ragusaper la visita guidata ai luoghi dove sono stati giratigli episodi dello sceneggiato televisivo ispirato alCommissario Salvo Montalbano. Con questo libro,

al quale ho lavorato dodici anni, vorrei stimolare lacuriosità di far nascere un confronto diretto su comeerano…e su come sono oggi quei luoghi che hannofatto la storia del cinema italiano”.

En. Bia.

Dall’architettura al cinema alla ricerca

della location più bella

Ostia, la Giornata della legalità

Anche quando il Municipio provvede rapidamente ai bisogni dei cittadini, in questo caso, la manutenzione di una strada,arrivano polemiche e dibattiti, ma qualche “stranezza” nell’asfaltatura di via Gagliato a Centro Giano ci sarebbe se fos-sero confermate le accuse e le rimostranze di cittadini e politici d’opposizione. La strada, infatti, sembra non rientrassetra le oltre 400 piccole e grandi arterie in attesa di manutenzione che compongono la mappa viaria di un territorio ampiocome il X Municipio, che comprende: Ostia, Acilia, Casalpalocco ed e Infernetto “Ho ricevuto decine di segnalazioni daalcuni cittadini di Centro Giano e Acilia e Casal Bernocchi sulla recente asfaltatura della strada - afferma PierfrancescoMarchesi (F.I.), mostrando le lettere ricevute. - Nelle stesse lettere veniva evidenziato con stupore e rabbia che sitrattava di una strada e privata non ad uso pubblico”. La questione è stata approfondita a livello romano: “Perché si è proceduto con urgenza ed immediatezza a fare la ma-nutenzione di questa strada? – si interroga Piero Cucunato, v.coordinatore romano di F.I. - quando nell’area ci sonoaltre strade più pericolose e che hanno bisogno di interventi urgenti di ripristino dell’asfalto per la poca sicurezza digiorno e di notte degli automobilisti e dei cittadini. Ho verificato al Dipartimento Lavori Pubbblici del Campidoglio chenon risultavano stanziamenti diretti per la manutenzione di Via Gagliato a Centro Giano. A questo punto chiederò congli strumenti idonei, alla Giunta di Sinistra che governa il Municipio e agli uffici tecnici competenti , con quale prioritàe con quali risorse economiche, si sia anteposto questo intervento e soprattutto, se si trattasse di strada non ad usopubblico”. E.B.

X MUNICIPIO L’OPPOSIZIONE VUOLE CONOSCERE PROCEDURE E MOTIVAZIONI

Quali sono le priorità per le asfaltature?

Luca Capobianco

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POLITICA&REGIONEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 16 ottobre 2014 pagina 18

liano Giordani e Carlo Eu-femi), per "interpretare al me-glio la battaglia del primo

cittadino Silvagni per la difesadi territori che da secoli espri-mono grandi eccellenze". Soloa quel punto si salva dal dimen-ticatoio la proposta che arrivada Marino città. "Appoggiamocon entusiasmo e convinzionel'iniziativa di Fabio Silvagni, dicreare un movimento di ammi-nistratori locali, coeso e prontoa difendere l'identità ammini-strativo e culturale dei CastelliRomani", firmato da 15 eletti.Spiccano Grottaferrata con ilsindaco Giampiero Fontana e ilsuo vice Gianluca Paolucci,Luigi Spalletta, i consiglieriRiccardo Tocci e Michela Pa-lozzi (sorella del coordinatoreprovinciale e sponsor di Silva-gni), Daniela Angheben e En-rico Ambrogioni. Ma c'è ancheMonteporzio con LucianoGori, Nemi con Cinzia Cocchi

Messo da parteil voto di do-menica 5 ot-tobre, la Cittàm e t r o p o l i -

tana si organizza. A modo suo,così come la data delle urne erastata decisa in totale solitudine,il super sindaco di diritto del-l'ente che sostituirà la Provin-cia di Roma, Ignazio Marino,lascia trapelare via agenzie l'in-tenzione di convocare il consi-glio dei 24 per il prossimo 21ottobre. Nessuna comunica-zione ufficiale, solo un'antici-pazione da agenzie di stampa.Un atteggiamento che, dopo ilcalcolo della rappresentanzadei 121 Comuni dell'area - giu-dicato da più parti insufficienti-, mostra il totale scollamentodella Capitale dei paesi dell'-hinterland. E rafforza le pauredi un'assemblea accecata dauna visione romanocentrica.Provano a resistere i CastelliRomani che, dopo le divisioniper la corsa a un posto al solenell'assise di palazzo Valentini,tentano la strada dell'Unione.La suggerisce il primo citta-dino di Marino: "Un percorsocondiviso, una sinergia politicaper non perdersi nel calderonedi un territorio variegato",spiega Fabio Silvagni. Che siappella ai 'colleghi' di zona neltentativo di tutelare e preser-vare l'identità di quel qua-drante. Una sorta dimovimento di sindaci: ammi-nistratori, consiglieri di mag-gioranza e opposizione con ununico obiettivo: riaffermarel'identità castellana. E quellaelettorale, dopo essere rimastifuori dal consesso metropoli-tano. Anche se sono in 5 glieletti della truppa dei Castelli.Nessuna voglia di ribellarsi,

non una vendetta promette ilpromotore. Un'iniziativa primacaduta nel vuoto e che solo inun secondo momento ha gene-rato una reazione. Grazie so-prattutto al giornale localeIlmamilio.it che ha punzec-chiato Silvagni, sottolineandoil suo isolamento politico, no-nostante l'appoggio del ras for-zista Adriano Palozzi. Era statoil consigliere regionale e coor-dinatore provinciale di ForzaItalia a rispondere presente al-l'appello del suo delfino. Poi ilnulla. Nonostante realtà localipoliticamente pesanti, comeFrascati che ha solo il grillinoEmanuele Dessì, fossero fuoriper colpa di un cervellotico si-stema di voti ponderati. Tuttoa scapito della rappresentanza.Da qui l'idea di una crociatacontro l'impero di Roma. Sonoserviti diversi giorni di calcolosull'opportunità politica perdire 'sì' o 'no'. Andrea Volpi daLanuvio, sponsorizzato da bigcome il consigliere regionaleLuca Gramazio e dal membrodell'ufficio di presidenza FiAnnagrazia Calabria, più inte-ressato a non sembrare con-traddittorio dopo la battagliaper entrare. Poi è partito l'or-dine dall'alto e le adesioni sonoarrivate. Per opporsi a quel-l'Unione dei Comuni, guidatadal sindaco di Ariccia EmilioCianfanelli, e che si rivolge soloalle amministrazioni di centro-sinistra: da Albano Laziale aCastelgandolfo, passando perGenzano e Rocca di Papa.Palozzi ricorda i 3 eletti forzi-sti, (il citato Volpi, Massimi-

DOPO IL VOTO LA CITTÀ METROPOLITANA MUOVE I PRIMI PASSISCENARI

Dai Castelli si prepara la frondaa un consiglio romanocentrico e Frascati con Mirko Fiasco.

Tutti uniti per evitare lo strapo-tere di Roma Capitale su que-stioni decisive comeurbanistica, mobilità e rifiuti.Tra i silenti spicca Marco DeCarolis. Il primo cittadino diMonte Compatri, Ncd sempreattento a Forza Italia e con unfilo diretto con Palozzi, per oratace. Deve smaltire la delusionedella mancata elezione a sca-pito del collega di partito e dicorrente Marco Pomarci. L'aladel deputato Gianni Sammarco,anche se con un solo eletto, hauna quantità di voti maggioredel senatore Andrea Augello edi quella del ministro BeatriceLorenzin. Si fanno i conti. Allafine, però, anche il Nuovo cen-trodestra andrà a vedere lecarte di Silvagni. Meglio un'alatrasversale, per difendere ilproprio territorio, che interpre-tare il ruolo di ultimo samurai.E questo, dopo il silenzio ini-ziale, l'hanno capito in moltisui Castelli Romani.

di Giovanni Santoro

Marco De Carolis

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POLITICA&REGIONE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 16 ottobre 2014 pagina 19

N on sappiamo che ideaabbia l’assessore Civitasui trasporti regionali.Di fatto, più che assisterea una necessaria riorga-

nizzazione, vediamo soltanto iniziativepropagandistiche. Inaugurazioni-vetrinadi nuovi convogli, con al centro il presi-dente Zingaretti, tutto fumo negli occhidei passeggeri, per coprire la ’schiuma’ dirabbia che ogni mattina assale chi è co-stretto a fare il pendolare”. Lo sfogo è di Michel Emi Maritato, presi-dente di Assotutela. “Prendiamo, adesempio, – prosegue Maritato – la lineaRoma-Bracciano-Viterbo, che transita interritori di grande rilievo, Trastevere,Monteverde, San Pietro, poi tutta Romanord-ovest: Valle Aurelia nodo di scam-bio con la metro A, la Balduina, gli im-portanti poli ospedalieri del Gemelli eSan Filippo Neri per arrivare poi al lagodi Bracciano e infine Viterbo. Un gioielloben funzionante, almeno fino a qualchemese fa e salvo problemi causati dal mal-tempo. Una linea che ha il maggior nu-mero di passeggeri, insieme alla Fr 1 OrteFiumicino e che è stata ridotta in un co-labrodo dalle dissennate politiche regio-nali sul trasporto. Non vorremmo che perfarsi belli – continua Maritato – gli ammi-nistratori di via Rosa Raimondi Gari-baldi avessero tralasciato importanti

aspetti organizzativi concentrandosi tuttisu qualche nuovo ‘trenino’ da mostrareIn sostanza si tratta di una linea da in-cubo, dove i ritardi e i disservizi sono al-l'ordine del giorno, raccontano ipendolari. costretti ad "affrontare unviaggio infernale, ammassati nei vagoni ein balia dei continui ritardi". Ma inGiunta hanno altro da pensare, il Norddella Regione può tranquillamente re-stare ad aspettare

ASSOTUTELA PRENDE POSIZIONE IN DIFESA DEI PENDOLARILA DENUNCIA

Roma-Viterbo, linea dannata

La Federlazio ha organizzatoun incontro presso la propriasede regionale a Roma per illu-strare il progetto riguardantel’istituzione di una “Zona FrancaAperta” nel porto di Civitavec-chia. All’incontro sono interve-nuti, oltre al Direttore Generale della Federlazio,Luciano Mocci, il Sindaco di Civitavecchia AntonioCozzolino, il Segretario Generale dell'Autorità Por-tuale di Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta, MaurizioIevolella, il Direttore Interregionale Lazio e Abruzzo– Agenzia delle Dogane e Monopoli, Roberta De Ro-bertis, Rocco Lamparelli della Segreteria Assesso-rato Politiche del Territorio Regione Lazio.Federlazio, impegnata a sostenere con determina-zione le aziende del territorio, sta lavorando datempo insieme con le Istituzioni coinvolte per larealizzazione di questo impegnativo ma fondamen-tale progetto. La Zona Franca Aperta sarà un’area

che permetterà di offrire una serie di vantaggi edopportunità per le imprese che vi operano. Un’ideaprogettuale che si articola in varie fasi operative,ciascuna caratterizzata da attività immediata-mente avviabili ed in connessione con i progettiportuali.Ovviamente la scelta di realizzare tale Zona nelporto di Civitavecchia non è casuale, in quanto sitratta di una posizione strategica per vari motivi:- ubicazione geografica centrale nel Mediterraneoe baricentrica rispetto al territorio italiano;- infrastrutture stradali e ferroviarie già presenti ein fase di ulteriore sviluppo;

- unica realtà portuale italiana dotata diampie aree retroportuali;

- collegamenti con la rete intermodale delNord Italia;- terminali per contenitori e depositi doga-nali.“L’incontro che abbiamo organizzato ha

confermato che lo stato dei lavori per l’istituzionedella Zona Franca Aperta a Civitavecchia è in faseavanzata di sviluppo. Una dimostrazione concretache quando c’è sinergia tra tutte le Istituzioni i ri-sultati non tardano ad arrivare. Siamo fermamenteconvinti che tale opera porterà presto una vigorosaspinta propulsiva a tutta l’area, consentendo di ri-dare fiato e certezze alle imprese del territorio.Continueremo a lavorare in sinergia con le Istitu-zioni coinvolte nel progetto portando loro tutti icontributi che arriveranno dal mondo delle im-prese”. Questa la dichiarazione del Direttore Ge-nerale della Federlazio, Luciano Mocci.

Una “zona franca aperta”nel porto di Civitavecchia?

IL PROGETTO PROPOSTO DA FEDERLAZIO

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POLITICA&REGIONEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 16 ottobre 2014 pagina 20

Èun fatto storico, il presidentedella Provincia di Latina, dopodieci anni di regno di ArmandoCusani (centro destra) passa alPd, sia pure con l’appoggio de-

terminante del Ncd. Eleonora della Penna,sindaco di Cisterna governerà questo nuovoorganismo del quale non è del tutto chiaro ilruolo e tantomeno il senso. Erano 497 in to-tale gli amministratori locali che potevanoesprimere la loro preferenza per designare ilnuovo presidente e i dodici consiglieri pro-vinciali della futura legislatura, vi hanno ri-nunciato in 27, secondo il primo conteggio.Una vittoria netta, anche a Latina, dove ilcentro destra era dato comunque vincente,Cosimo Mitrano, il candidato del clan Cu-sani (e del centrodestra) finisce staccato.. Lavincitrice finisce a brindare a champagneper strada. Poco lontano l’ex presidente Cu-sani, protagonista di una incredibile sceneg-giata al seggio tra urla e spintoni( si erapresentato per votare nonostante la diffidacomunicatagli dal Prefetto, il suo ex fedelis-simo Aldo Silvestri ha dovuto negargliela),era al Comando dei Carabinieri a sporgeredenuncia per ingiurie. Un vizio, quello di de-nunciare tutto e tutti come arma politica,che evidentemente non ha ancora perso.Consiglio diviso a metà tra centrosinistra e

centrodestra, ma con soli 12 seggi a disposi-zione molti gli aspiranti rimasti fuori. Ncd -I due seggi vanno ad Alvaro Mastrantoni, diCisterna, e Giovanni Trani, di Fondi. Pd - Iquattro seggi vanno a Giovanni Bernasconi,di Sezze; Alessandro Di Tommaso, di Terra-cina; Maurizio Mansutti, di Latina e al sin-daco di Pontinia Eligio Tombolillo.Casa dei Comuni (Udc e Fratelli d'Italia) - I

due seggi vanno a Patrizio Avelli di Terra-cina e Michele Forte di Formia. Fi - I quattroseggi vanno al sindaco di Fondi, SalvatoreDe Meo; Valentino Giuliani di Terracina;Vincenzo Malvaso di Latina e Fabio Martel-lucci di Priverno. Lungo l'elenco degliesclusi. Restano fuori tra gli altri il sindacodi Formia Sandro Bartolomeo e l'ex sindacodi Cisterna, Mauro Carturan.

DELLA PENNA (PD-NCD) NUOVO PRESIDENTE DELLA PROVINCIAIL CASO/1

STAVA PER RIENTRARE IN GIOCO ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI, IL PREFETTO DI LATINA LO HA STOPPATO IN EXTREMISIL CASO/2

Latina, la provincia è passata a sinistra

Eleonora della Penna

L a sceneggiatadell’ex presi-dente dellaProvincia diLatina Ar-

mando Cusani è duratameno di 48 ore. Fortunata-mente il prefetto D’Acuntoin extremis ha stoppato ognipossibilità di commetterenuove scorrettezze formali eistituzionali. Cusani restafuori. Eppure come un centra-vanti di sfondamento si era li-berato d’impeto di leggi moralie scritte, delle norme del buonsenso e di quelle della buonapolitica ed era tornato addirit-tura al suo posto in via Costa, apresiedere la penultima riu-nione di giunta prima delle ele-zioni per il nuovo consiglio, inprogramma un paio di giornidopo. Accolto come un eroedai suoi, subito dagli avversari.Con una personalissima inter-pretazione della sentenza diappello che aveva depennato lasua sospensione dagli incarichipubblici, aveva deciso di rioc-cupare la poltrona che gli erastata tolta a novembre

scorso.La legge, in realtà,non specifica cosa fare incasi come questo e non c’èun precedente. Come laPrefettura ha notificato aCusani la sospensione daogni carica, così deve noti-ficargli anche la decadenzadella sospensione? In que-sto spazio si è buttato a ca-pofitto l’ex presidente,deciso a provare anche acandidarsi alle Provinciali.Facendo finta di non sapere( amnesia collettiva) chec’era anche una secondacondanna, sempre perabuso d’ufficio per un altroreato. Anche per questavale la sospensione, attoche però non era stato mainotificato perché Cusani

era già stato rimosso dagliincarichi. E il prefetto diLatina ha agitato il cartel-lino rosso - per proseguirela metafora calcistica -espellendo l’ex presi-dente. In sostanza ha fattoil suo dovere in “zona Ce-sarini”. "Con provvedi-mento in data odierna èstata accertata la sussi-stenza di una causa di so-spensione di diritto neiconfronti di ArmandoCusani dalla carica di pre-sidente della Provincia edi consigliere comunaledi Sperlonga, ai sensi deldecreto legislativo 31 di-cembre 2012, n. 235, lacosiddetta legge Severino.Il nuovo provvedimento

si è reso necessario, su con-forme parere del Ministerodell'Interno, in quanto l'expresidente della Provincia èstato condannato per abusod'ufficio, con sentenza n.1776/13, in data 30 ottobre2013, del Tribunale di La-tina". Freddo ma efficacelinguaggio burocratico. Cu-

sani è definitivamente fuori, laprovincia pontina continuerà afare a meno di lui. Ma avrebbepotuto risparmiarsi questabrutta figura e mostrare un po’di pudore e di rispetto ancheper i suoi elettori. Il conside-rare tutto legittimo, se il cavillolo consente non regge, e lacomparsata nel suo ex ufficio èun atto di sfida e insieme di di-sprezzo. Ma se la politica ha unvalore, un'etica, qualcuno do-vrebbe consigliare a Cusani dilasciar proprio perdere. I reatili ha commessi, ha un sacco diprocessi in itinere. Non è il mo-mento di offrire altro ai citta-dini? Il caso De Magistris fascuola, purtroppo, e anche iprefetti non sono più quelli diuna volta.

Nuova espulsione per Cusani,il Pontino farà a meno di lui

Armando Cusani

In sei mesi da sindaco di Cisterna apresidente della Provincia, EleonoraDella Pennam 31 anni, avvocato, èsicuramente in gamba ed è un voltonuovo. Ma le due vittorie sono le-gate sostanzialmente al declino nelPontino del boss Fazzone e al tradi-mento degli"amici". In sostanza si èverificato per la provincia quello cheera accaduto alle elezioni di Ci-sterna. L'immarcescibile ( e trasfor-mista) Tiero che vuole vendicarsi diFazzone che non lo ha sostenutoalle regionali e di Cusani che lo hacacciato dalla giunta si allea col Pd.Obiettivo raggiunto, Adesso Eleo-nora deve dimostrare di meritarsi ilposto.

Il declino del boss Fazzone,

il tradimento degli “amici”

Una sentenza d’appello aveva cancellato l’abuso d’ufficio e l’ex presidente della Provincia si era addirittura presentato nel suo vecchio ufficio. Ma gli è

stata notificata la seconda condanna e il discorso si è chiuso definitivamente. Resta un problema etico e politico. I cittadini non hanno bisogno di altri casi

De Magistris. Un amministratore non può ribellarsi e irridere le leggi dello Stato

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giovedì 16 ottobre 2014 pagina 21 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

PAROLA DI CHEF

Ho deciso di raccontarviun po’ di me, perchécomunque questi no-stri incontri cartacei sisono assestati su una

piacevolissima regolarità ed è carinoche impariate a conoscere la vostra Lo-velyCheffa, non trovate?Oggi mi concentrerò sul rito del tè e lofaccio prendendo spunto da un pezzodella mia vita di cui ho piacere di par-larvi. Avete oramai capito che, fra do-cenze di cucina in giro per l’Italia e librida scrivere, di tempo per me ne ho benpoco e questo va a discapito delle mierelazioni sociali; per restarmi amici do-vete volermi un gran bene, altrimentipotreste male interpretare il mio spariredalle vostre vite per lunghi periodi.Quando posso, però, cerco di mettereinsieme un manipolo di amiche delcuore e di invitarle a casa mia per un tè– il che, credetemi, è una cosa difficilis-sima, perché anche loro non è chestiano a pettinare le bambole tutto ilgiorno.. Ora, immaginatevi lo scenario:una decina di signore in libera uscita,felici come bambine dello spazio chesono riuscite a ritagliarsi, davanti a unatavola imbandita di ogni ben di Dio.Caos indescrivibile; chi chiacchiera adestra e chi a sinistra; foto ai piatti, ri-sate scomposte, urla di vario genere. Vi

dico solo che mia figlia si segna la datain agenda e se ne va di casa per tempo,facendo modo di rientrarvi a festino fi-nito. Noi ci siamo allegramente definitegalline e, di conseguenza, il nostro pri-vatissimo incontro si chiama Gallinaro.Quello che io organizzo, in pratica, èciò che gli inglesi chiamano High Tea;certo, un po’ più scomposto, ma il con-cetto è il medesimo. Tanto per comin-ciare, il tè non si prende alle 5; aquell’ora è troppo tardi, considerandoche l’orario di cena da quelle parti èmolto anticipato rispetto al nostro. Aparte il fatto che questa è la bevanda na-zionale, e dunque si consuma in qual-siasi ora della giornata, se propriodobbiamo codificarla in un orario, al-lora parliamo delle 4. Un High Tea èquello che prevede tutta una serie dipiatti a supporto, che spazino dal dolce

al salato; sulla tavola elegantemente ve-stita troveranno posto piccoli e garba-tissimi sandwich; immancabili gliscones –dolcetti poco dolci arricchitida uvetta, che si consumano caldi, ta-gliati a metà e spalmati di burro. Ci sa-ranno anche delle torte, marmellate divaria natura e certamente anche diagrumi; si dovrà dare agli ospiti la sceltafra diversi tipi di tè – generalmentemacchiati con latte e non “contaminati”dall’italianissima fetta di limone. Que-sta la linea guida; ovviamente tutto sipuò e secondo me si deve adattare alcontesto in cui si vive; il mio gallinaroè molto English style ma certamentenon mancano personalissime interpre-tazioni della LovelyCheffa: la focacciacon i pomodoretti o la quiche francese.Il ciambellone classico o la Torta dellaNonna, alzatine piene di biscotti e cro-statine; in estate non manca una bellacaraffa di tè freddo. Comunque, amicimiei, indipendentemente da ciò chevorrete offrire ai vostri ospiti, abbiatecura che il servizio sia ben curato, per-ché ricordate che tutto parte dagliocchi e tutto è più buono se anchebello. Non importa che usiate argenti ecristalli, lini e fiandre; ciò che conta èche la tavola sia apparecchiata con curae gusto, perché tutte possiamo essereregine del nostro privatissimo castello,anche se di carta.

♈ Ariete (21 Marzo-20 Aprile)Urano e Venere in contrasto vi innervosisconosul lavoro e in famiglia; cercate di essere più se-reni, se ne gioverà anche il vostro fisico; in amoredovete avere pazienza: è vero che questo voca-bolo vi è sconosciuto, però dovrete impararlo.

♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio) Gli amici che vi reca in dono Plutone sono il re-galo che vi fa il cielo, unito alla forza che sapeteusare nel lavoro e in casa; la sfera sentimentaleè magica e vi fa sognare, però cercate anchedi essere concreti e leali, come Saturno in op-posizione vi suggerisce.

♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno)Soddisfazioni sul piano pratico e anche suquello affettivo. I vostri figli vi danno un po’ dacombattere per via di Marte in opposizione, macon il vostro carattere, simpatico e leggero, po-tete riportare la pace in famiglia, magari con unpiccolo viaggio.

♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio)È il momento dei rimpianti e dei ricordi che vifanno un po’ soffrire; evitate però le discussionicon il partner e cercate di essere più compren-sivi; Saturno vi aiuterà e Nettuno vi donerà leispirazioni giuste per riportare l’armonia in fa-miglia.

♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto)Aiutati da uno splendido Giove nel segno e ispi-rati da Mercurio e Venere, potrete mettere finea qualche problema con il vostro partner e cosìla luce tornerà a splendere sulla vostra coppia;con Marte che vi rende passionali, è possibileche si preannunci un lieto evento.

♍ Vergine (23 Agosto-22 Settembre)Marte vi ha oppresso e avete avuto contrasticon i vostri capi, però ora cercate di riprenderele forze dedicandovi alla palestra e a un po’ diesercizio fisico; l’affetto dei vostri cari vi ripagadi tutte le questioni che avete dovuto affrontare,ma che Saturno vi ha aiutato a superare.

♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre)L’aspetto positivo di Mercurio e Venere nel vo-stro segno sono la migliore garanzia nella vo-stra attività; possibili successi nel lavoro, amorericambiato, morale alle stelle; però non ecce-dete nel compiacimento personale perchéUrano, opposto, vi vuole umili.

♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)Giove può farvi esagerare anche nel cibo,mentre Saturno vi invita alla prudenza al vo-lante e vi esorta a rallentare il ritmo un po’ fre-netico che avete adottato in questi ultimitempi; cercate soprattutto di andare d’accordocon tutti.

♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)Una certa fortuna vi accompagna per merito dipianeti amici, però Marte nel vostro segno vicarica un po’; volete fare troppe cose insiemee ricorrete tanto al cellulare, diventando noiosianche con la persona amata… siate più calmi.

♑ Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio)Sole, Venere e anche Mercurio in quadratura vifanno sentire poco amati e per questo motivo viscontrate con il partner e siete nervosi anche sullavoro. Abbiate fiducia; tutto passerà se riusci-rete ad essere più sereni e disponibili al dialogo.

♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio)Avete condizioni favorevoli sul lavoro, recate dapianeti amici; possibili anche nuove proposte,però riflettete bene prima di accettare le offerteperché Saturno esige da voi attenzione. Consi-gliatevi con chi vi vuol bene, che saprà indicarvila strada giusta.

♓ Pesci (20 Febbraio-20 Marzo)Avete ancora Marte negativo, che può rendervinervosi e insoddisfatti, per cui il consiglio dellestelle è quello di aspettare; dopotutto avere Net-tuno nel vostro segno è una fortuna e lui puòrendervi più creativi del solito e ricompensarviquando meno ve lo aspettate.

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo Villa

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(giovedì, 16 ottobre 2014)Anche il rito del tèha le sue regole

TUTTO QUEL CHE SERVE SAPERE

di Rita Monastero

Il ristorante si trova vicinoai Musei Vaticani e apochi passo dal mercatoTrionfale. Le materieprime quindi sono sem-pre freschissime e perquesto motivo il menucambia quotidianamente.Tra le varie portate, moltobuoni gli gnocchi, fatti incasa, se ne possono sce-gliere 6 tipi. Ambiente molto familiare e informale, mas-sima cura per i commensali, a disposizione 45 coperti.

IL MENU D’AUTUNNO

Trittico di bruschette***

Crepes fatte in casa con ricotta e funghi porciniOppure

Crepes fatte in casa al pomodoro e basilico***

Straccetti di chianina alla pizzaiolaOppure

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Tel. 0664521715

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C on l’inizio del nuovo annoaccademico, IED Roma dàvita ad un nuovo corso

nell’area Management e Comuni-cazione: il corso triennale in De-sign della Comunicazione, è unarisposta alla richiesta sempre piùcrescente di professionisti compe-tenti che abbiano forti doti creativee spiccate capacità di innovazione.Tre sono le specializzazioni che loIED Propone: Brand Communica-tion , Event Management, CultureHeritage. «Non è un caso - dichiaraAntonio Venece, Direttore IEDRoma - che in una città comeRoma vengano proposti questi in-dirizzi: Roma è infatti la città deglieventi per eccellenza, ricca di riferimenti culturali estorici. Un terreno fertile per chi vuole trovare lavoroin questo ambito».La scuola di Management e Comunicazione approdaall’attuale offerta formativa attraverso un'esperienzadecennale dello IED nell’ambito del Design e dellaformazione nei settori creativi applicata poi a dei per-corsi di studio innovativi che contribuiscano alla co-struzione del “nuovo” professionista del Marketing edella Comunicazione.La scuola è diretta da Ilaria Legato, professionistadel settore che la descrive in questi termini «La

scuola, attraverso il confronto continuo con docentiprofessionisti del settore, forma coloro che do-vranno creare e disegnare una strategia di Brandper valorizzare i punti di forza di un’azienda, gliaspetti che la rendono unica e differente rispettoai concorrenti. Un lavoro non facile, soprattutto oggiche ci muoviamo in un sistema sempre più com-plesso dove vince la capacità di “fiutare” la muta-bilità del mercato e dei “gusti” sociali, cercandostrade alternative ed efficaci che non siano quellegià battute».http://www.ied.it/roma/scuola-management.

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Page 22: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDIì 16 OTTOBRE 2014

trattati in “coltura ecoam-bientale” secondo unaproposta della Comu-nità Europea per il ri-spetto dell’ambiente,con cespugli di rosefiorite in testata.

Il terreno è morenico, costi-tuito dalle colline di detriti la-sciati, nelle ere geologichepiù antiche, dal grandeghiacciaio che scavò la ValleCamonica formando l’at-tuale lago d’Iseo. La suastruttura geologica, diterreno calcareoasciutto, ed il climatemperato, con preci-pitazioni annue dicirca 900 mm,anche per influssodel lago, la rendes p e c i a l m e n t eadatta alla colturadella vite, che, in-fatti, vi fu praticatafin dall’antichitàda Etruschi, GalliCenomani e Ro-mani.

giovedì 16 ottobre 2014 pagina 22RUBRICHEIlCORRIEREDIROMA

di Francesco Vitale

N el cuore della Francia-corta al centro dellesue colline morenichesi trova l'Azienda Agri-cola Fratelli Berlucchi,

di proprietà di cinque fratelli: France-sco, Gabriella, Marcello, Roberto e Piache proseguono l’attività del padre An-tonio, progettista civile di fama e degliavi. L’Azienda sita in Borgonato di Cor-tefranca, nel , possiede circa 70 ettari divigneti a Docg e Doc, solamente daiquali trae la materia prima dei proprivini.Vini a Doc e bollicine nobili a DOCGsono il frutto della precisione e profes-sionalità dell’enologo Cesare Ferrari, dapiù di trent’anni direttore tecnico azien-dale: il valore raggiunto è bene preziosoe lo si tiene ben strettoChi viene in azienda, entra in cantina ovisita i vigneti, è subito colpito da voltidel '300 e affreschi del '500 che circon-dano le gioiose scene di serena vita fa-miliare dei proprietari, dai lavori dicantina a quelli di ufficio: generazioniche si ripetono, vite vissute e nuove cheportanto avanti quel legame affettivodell'azienda, dei vini e della terra. I vi-gneti antichi, dai vecchi, cari nomi,“Fontanella”, “La Palazzina”, Tre Ca-mini”, “Casa delle Colonne”, si esten-dono per circa 70 ettari di proprietàaziendale ormai reimpiantati secondo lepiù attuali tecniche vitivinicole, tutti

NEL REGNO DEI FRATELLI BERLUCCHI, TRA VIGNETISTORICI E AFFRESCHI DEL 500SCELTI PER VOI

Le bollicine nobili del Franciacorta

di Davide Bianchino

Da un po’ di giorni a Roma alcuni teppisti hanno preso di miradelle auto parcheggiate in strada. Nessuna preferenza per lazona visto che i casi si stanno registrando in vari punti della città.Apparentemente nulla di nuovo perché purtroppo, soprattuttonella nostra città, siamo già abituati a fatti del genere. Stavoltaperò sembrerebbe esserci qualcosa di curioso e particolarenella vicenda. Le auto vengono completamente distrutte incen-diandole con delle bottigliette contenente materiale infiamma-bile, così come appurato dalle forze dell’ordine. Ma in mezzo aquel poco che rimane delle carcasse di auto dopo che le fiammesono state spente (con non poche difficoltà) dai pompieri, gli

inquirenti hanno notatoqualcosa di strano: un nu-mero molto alto di vettureche fanno capo alle so-cietà che gestiscono il carsharing a Roma, il serviziodi noleggio auto in condi-visione e a tempo. E almomento sembrerebbenon ci sia distinzione tra ledue maggiori società inquanto tra le auto datealle fiamme rientrano siale piccole Smart delCar2Go, sia le rosse Fiat500 di Enjoy-Eni. Gli epi-sodi di vandalismo adanno di queste vetturestanno aumentando digiorno in giorno e dovenon si arriva alla totale di-

struzione tramite incendio, si registrano comunque rotture divetri, pneumatici bucati, carrozzerie rigate o imbrattate con lospray. Un fenomeno preoccupante che sta ovviamente turbandoi gestori del car sharing, i quali comunque dichiarano di non sen-tirsi affatto intimoriti da queste vicende, tanto che annuncianoun ulteriore aumento del parco auto a disposizione della clien-tela. A testimonianza del fatto che il servizio piace ed è utilizzatocon sempre maggior frequenza dai cittadini romani. E i numeristanno lì a testimoniarlo: 70.000 iscritti a Car2go in sei mesi e38.000 a Enjoy in tre mesi. Ma allora a chi non va a genio questoservizio? Chi rema contro questa idea di mobilità innovativa cherende tutti più liberi, meno schiavi dell’auto di proprietà e daicosti non proibitivi? La concorrenza? Altre categorie che si oc-cupano di trasporto privato? Forse. Ma sarebbe troppo sem-plice ed ingiusto sparare contro qualcuno senza avere primadelle prove concrete. In attesa che il lavoro delle forze dell’ordineporti (speriamo presto) all’individuazione dei responsabili di taliatti, in questo momento si dovrebbe invece riflettere sul fattorescatenante che porta a considerare “normali” azioni di questogenere. Normali, ovviamente, per chi le compie. La società incui viviamo è stanca, arrabbiata, sempre più priva delle basilarinozioni di civiltà. E’ inutile nasconderci, le prove le vediamo tuttii giorni anche quando saliamo sull’autobus, quando facciamola fila agli sportelli, quando attraversiamo la strada, quando af-frontiamo un incrocio sperando che qualcuno ci faccia passareo quando semplicemente chiediamo un'informazione ad unpassante e questi quasi ci ignora. Forse la responsabilità di que-sti ultimi, ennesimi atti di vandalismo non è solo l’odio per unpericoloso concorrente. Forse si annida dentro di noi e alloratutti noi ne saremmo responsabili. E se così fosse sarebbe moltopiù preoccupante e potenzialmente pericoloso. Auguriamoci disbagliarci.

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Teppisti danno fuoco alle auto del car sharing

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La Franciacorta è una zona ri-stretta della Provincia di Bre-scia posta a sud del lagod’Iseo e compresa fra il fiumeOglio, emissario del lago, l’au-tostrada Milano-Brescia e la viache da Brescia porta in Valleca-monica. È un terreno ricco dicolline degradanti e bellissime,in un panorama antico e fami-liare, conservato attraverso isecoli, ove le splendide villerinascimentali ed i castellimedioevali delle famigliepatrizie bresciane si alter-nano con piccoli paesi ovela storia ha lasciatotracce discrete.

LA SCHEDA

Il Franciacorta è il primo e l’unico brut italiano prodotto esclusivamente con la rifermentazione in bottiglia adaver ottenuto dal 1995 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Docg) massimo riconoscimento diqualità e tipicità di un vino. Ad identificare questo vino è unicamente il nome della regione geografica, limitatae definita nei suoi confini, dove crescono le sue vigne e hanno sede i suoi produttori. Le etichette recano solo ladizione Franciacorta: un unico termine definisce il territorio, il metodo di produzione e il vino. Garanzia per il con-sumatore della specificità e della qualità di questo prodotto.Per produrre il Franciacorta sono necessari tempi molto lunghi: a 7 mesi circa dalla vendemmia il vino base vieneaggiunto dei lieviti ed imbottigliato. Dovranno passare minimo 18 mesi (30 ed oltre se si parla di millesimati) dilenta rifermentazione in bottiglia a contatto con i lieviti prima di poter essere sottoposto alla sboccatura.

Il primo spumante italiano Docg

Il primo e l’unico brut italiano prodotto esclusivamente con la rifermentazione in bottiglia ad aver ottenuto dal 1995 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Docg). Nasce in una terra specialmente adatta

alla coltura della vite che vi fu praticata fin dall’antichità da Etruschi, Galli Cenomani e Romani

Tra le pagine del Birrafondaio ci sono rubriche,interviste e approfondimenti sul mondo dellabirra artigianale. In questo numero, in parti-colare, troverai anche due infografiche: unadedicata al settore della birra nel nostroPaese (con una sintesi dei dati del report diAssoBirra) e l'altra al fenomeno delle beerfirm italiane (con qualche anticipazione deidati di un'indagine commissionata da Union-birrai).Le rubriche, gli approfondimenti e le news delBirrafondaio le potete ascoltare anche allaradio. È nata infatti la rubrica “BirrafondRa-dio”, che verrà trasmessa ogni settimana dauna serie di radio italiane ed estere e che cer-cherà di tenervi sempre aggiornati su tutte lenovità nel mondo della birra artigianale

Il “Birrafondaio”: il terzo numero e ora arriva anche in radio

Page 23: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDIì 16 OTTOBRE 2014

La tragica storia di Rigoletto,buffone di corte sciancato emaligno nella Mantova rina-

scimentale, va in scena al Teatrodell’Opera di Roma, dal 21 al 31 ot-tobre con nove repliche oltre allaprima. Si tratta dello spettacolo chechiude la stagione 2013-2014 dellostabile lirico capitolino, l’ultimaprima della cura choc annunciata dalsindaco Ignazio Marino e dal sovrin-tendente Carlo Fuortes, che prevedeil licenziamento in tronco di orche-stra e coro e la loro esternalizzazionedal 2015. Cosa accadrà non è dato sa-perlo; in attesa degli eventi, ecco in-tanto l’opera musicata da GiuseppeVerdi su libretto di Francesco MariaPiave, ispirato al dramma di VictorHugo “Le Roi s’amuse”. Il melodramma, articolato in tre atti,ruota intorno alla vicenda di Rigo-letto, buffone alla corte del duca diMantova, impenitente sciupafem-mine. E’ una vicenda in cui la linguatagliente del buffone e le sue conti-nue malignità ne fanno il bersagliodell’odio di chi a sua volta tante cat-tiverie ha subito dal gobbo Rigoletto.E le cui colpe ricadranno, alla fine del

terzo atto, proprio sull’amatissima fi-glia Gilda, che il buffone non riusciràa proteggere dalla dissolutezza delduca e dal desiderio di vendetta deisuoi nemici. Storia nota, agli appassionati di operae non solo, storia bella e tragica, resaimmortale dalle musiche di GiuseppeVerdi. Che dal 21 al 31 ottobre sa-ranno eseguite dall’Orchestra delTeatro dell’Opera, diretta per l’occa-sione da Renato Palumbo. La regia èaffidata invece a Leo Muscato, men-tre la direzione del coro è, come sem-pre (almeno fino ad ora) di RobetoGabbiani. Si tratta di un nuovo alle-stimento realizzato proprio dal Co-stanzi e inserito, con qualchevariazione nel cast, anche nella pros-

sima stagione (speriamo!!!). Il te-nore Piero Pretti è il duca di Man-tova, già apprezzato in questo ruoloper la tecnica sicura, la presenza sce-nica, la voce bella e potente. Con luisi alternerà nello stesso ruolo il ro-mano Gianluca Terranova che, pro-prio come duca di Mantova, nel 2008conquistò pubblico e critica all’Arenadi Verona con la direzione di Pa-lumbo. Rigoletto è invece il baritonoGiovanni Meoni, particolarmente asui agio in questo ruolo. Con lui si al-terneranno Francesco Landolfi e Ste-fano Antonucci. E poi naturalmenteGilda, che avrà la voce del sopranorusso Ekaterina Sadovnikova, pocopiù che trentenne, e dell’irlandeseClaudia Boyle che solo due anni fa siè aggiudicata il premio Maria Callas.Insomma, un Rigoletto con un castgiovane e agguerrito che, almenosulla carta, promette ottime sorpreseal pubblico. M.P.M.

RigolettoDal 21 al 31 ottobre 2014

Orari; 21, 22, 23 e 24 ottobre h 20;25 ottobre h 18; 26 ottobre h

16,30; 29 e 30 ottobre h 20; 31 ottobre h 18

I l debutto risale al 2002; da al-lora, il Festival Internazionaledi musica e arte Sacra, in pro-gramma a Roma dal 22 al 29ottobre prossimi, è diventato

un appuntamento imperdibile per chivoglia ascoltare dell’ottima musica. In-soliti e affascinanti i luoghi scelti perospitare i concerti, vale a dire le basili-che papali di Roma - San Pietro, SanGiovanni in Laterano, Santa MariaMaggiore e San Paolo fuori le mura - equelle di Santa Maria Sopra Minerva eSant’Ignazio di Loyola a Campo Mar-zio. Importante la finalità che il festivalpersegue da tredici edizioni: reperirefondi da destinare al restauro di tesoridi arte sacra. Non meno importanteche i concerti siano ad ingresso liberoe gratuito, fino ad esaurimento deiposti disponibili. Ma procediamo per gradi, scorrendo ilprogramma della manifestazione, de-dicata a Paolo VI in vista della sua im-minente beatificazione,e incentrato sualcune delle più belle pagine di musicasacra. Si comincia mercoledì 22 otto-bre, alle 20, con l‘oratorio del “Saul” diHandel eseguito in Santa Maria SopraMinerva dai cantori della CapellaWeilburgensis, raffinati interpreti tede-schi (dell’Assia per la precisione) spe-cializzati nel repertorio barocco.Giovedì 23 ottobre, alle 21, nella basi-lica di San Paolo fuori le mura ecco losplendido “Lazarus”, oratorio di FranzSchubert eseguito dai blasonatissimiWiener Philarmoniker, orchestra in re-sidence del festival e appena insignitidel Nilsson Prize, una sorta di premioNobel per la musica che viene asse-

gnato, naturalmente in Svezia, ogni treanni. I musicisti austriaci saranno af-fiancati dalle voci dei Wiener Singve-rein. Non un concerto, ma una solenneMessa cantata quella in programma ve-nerdì 24 ottobre alle 17 in San Pietro.La celebrazione, presieduta dal cardi-nale Comastri, sarà accompagnatadalle musiche sacre eseguite dal coro edall’orchestra della giapponese Illumi-nArt Philarmonic e dal coro della Cap-pella Sistina. Nella stessa giornata, maalle 21 e nella basilica di Santa MariaMaggiore, altro emozionante appunta-mento musicale con il “Te Deum” diBruckner, eseguito dalla Palatina Klas-sik Vocal Ensemble e dal coro e dall’or-chestra del Conservatorio di Kazan.

Gli stessi musicisti e coristi sarannoprotagonisti, il giorno successivo (dun-que sabato 25 ottobre alle 21), del con-certo in programma a San Giovanni inLaterano, incentrato sull’”Ein deut-sches requiem” di Brahms.L’unica orchestra italiana invitata al Fe-stival di musica e arte sacra, la RomaSinfonietta, diretta per l’occasione daMark Hayes, è invece protagonista do-menica 26 ottobre alle 16, nella basilicadi Sant’Ignazio di Loyola, dell’intri-gante concerto di musica sacra con-temporanea. La solenne Messa darequiem composta da Giuseppe Verdinel primo anniversario della morte diAlessandro Manzoni sarà invece ese-guita, sempre domenica alle 21 a SanPaolo fuori le mura, dalla filarmonica

giapponese IlluminArt, di-retta dal nipponico TomomiNishimoto. Due cori sonoprotagonisti degli ultimi dueappuntamenti della rassegna:il Coro della Cappella Sistina,diretto da Massimo Palom-bella, si esibirà martedì 28alle 21 in San Giovanni in La-terano; mentre il concertoconclusivo, mercoledì 29 alle21, in Sant’Ignazio di Loyola,è riservato ai vincitori dellacompetizione per cori fem-minili e della gioventù inGermania: insomma legrandi voci di domani in an-teprima per il pubblico ro-mano, con la direzione diOliver Sperling.I concerti sono tutti ad in-gresso libero e gratuito finoad esaurimento dei posti di-

sponibili. Basterà prenotare online col-legandosi all’indirizzo www.promusicaeartesacra.lineamenta.org/.Cliccando “Partecipa ai concerti”, siapre la pagina con tutti i concerti inprogramma, tra i quali scegliere quelloal quale assistere. Automaticamente ar-riverà all’indirizzo di posta elettronicaregistrato una mail di conferma dastampare e presentare all’ingresso dichiese e basiliche.

Festival internazionale di musica e arte sacra

Dal 22 al 29 ottobre 2014Info: 066869187 – 0668210449

[email protected]

oppure www.festivalmusicaeartesacra.net

DAL 22 AL 29 OTTOBRE NELLE BASILICHE PAPALI DI ROMASCELTI PER VOI

Musica e arte sacra, festival imperdibile

Rigoletto al Teatro dell'OperaDAI 21 AL 31 OTTOBRE, LO SPETTACOLO CHIUDE LA STAGIONE DELLO STABILE LIRICO

SANTA CECILIAStagione al via con PappanoScintillante apertura di stagione per l’Ac-cademia di Santa Cecilia il 24, 25 e 26ottobre con il trittico di concerti sinfonicidiretti da Antonio Pappano e con il piani-sta Evgeny Kissin. In programma “Unanotte sul Monte Calvo” di Mussorgsky, il“Concerto per pianoforte n. 2” di Ra-chmaninoff e la “Sinfonia delle Alpi” diStrauss. Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia. Biglietti da € 22 a € 60. Info: 06 80242501

TEATRO BRANCACCIOIl “Love medicine tour” di Noa

Sarà Noa con il suo “Love medicine tour”la protagonista del concerto in pro-

gramma martedì 21 ottobre alle 21 alTeatro Brancaccio di Roma. La cantante

propone il suo ultimo album costellato dacollaborazioni con i più grandi jazzistidella scena internazionale insieme ai

brani più significativi del suo repertorio.Via Merulana 244.

Biglietti da € 11 a € 38,50. Info: 06 80687231

SALA UMBERTORiecco il duo Ciufoli-InsegnoC’è tempo fino al 19 ottobre per assistereal nuovo spettacolo del collaudato duoformato da Pino Insegno e Roberto Ciu-foli, impegnati in “T’insegno un par deciufoli”. I due attori comici portano inscena pezzi inediti e il meglio del loro re-pertorio e dell’avanspettacolo italiano inuna irresistibile carrellata di gag, monolo-ghi, sketch, personaggi e risate.Via della Mercede 50. Biglietti da € 23 a € 32. Info: 06 6794753

TEATRO DELLA COMETAPino Strabioli e l’abito della sposaTorna in scena a Roma Pino Strabioli,

multiforme attore, autore, conduttore te-levisivo. E lo fa con un testo, “L’abito della

sposa”, scritto da Mario Gelardi e direttoda Maurizio Panici, in scena dal 21 otto-bre al 9 novembre. E’ la storia intensa e

delicata di Lucio, sarto di abiti militarinell’Italia degli anni Sessanta, alle prese

con la confezione di un abito da sposa.Un viaggio nell’ignoto per lui, ma anche

un viaggio nell’Italia di quegli anni, tra ri-cordi, nostalgie, canzoni: il tutto accom-

pagnato da un sorriso.Via del Teatro Marcello 4.

Biglietti da € 15 a € 25. Info: 06 6784380

IN PRIMA FILA

di Maria Pia Miscio

giovedì 16 ottobre 2014 pagina 23 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

Giorgio Albertazzi a teatro è sempre un richiamo irresistibile. Il grande attore torna in scena alQuirino di Roma con “Il mercante di Venezia” di William Shakespeare, suo personalissimoomaggio al grande bardo in occasione dei 450 anni dalla nascita. Dal 21 ottobre al 9 novembre

Albertazzi interpreterà dunque il ruolo di Shylock, autentico banco di prova di ogni grande attore, conla regia di Giancarlo Marinelli. Ed è proprio il regista a spiegare quale sia la chiave di lettura che Al-bertazzi ha voluto dare del suo personaggio, immergendolo in una Venezia luminosa e assolata, quasiuno spicchio di California dove si muovono i corpi giovani e splendenti di Antonio, Porzia, Bassanio,Lorenzo, Jessica. Ed ecco Shylock, il vecchio mercante, immerso in questa stessa atmosfera. EccoShylock con tutta la sua cattiveria e la sua malvagità, ma anche con la sua irrefrenabile voglia di vivereancora e di possedere ancora quella giovinezza splendente e ormai lontana. Ecco Shylock-Albertazzi,sorta di condottiero indomito, che si aggira per le calli di una Venezia che nulla ha a che spartire conle atmosfere pastellate di Thomas Mann o con quelle livide di Giuseppe Berto. Ecco Shylock -Albertazziche, consapevole, si avvia verso la fine, mai domato, ma sempre padrone del suo destino. Fino al tra-gico e inevitabile finale.

M.P.M.Il Mercante di Venezia

Dal 21 ottobre al 9 novembre 2014 Teatro Quirino Piazza dell’Oratorio 73, RomaBiglietti da € 12 a € 34 Info e orari: 06 6790616

oppure http://www.teatroquirino.it

Un irresistibile Mercante di VeneziaDAL 21 OTTOBRE AL 9 NOVEMBRE AL QUIRINO

Il tenore Piero Pretti

Teatro dell’Opera di RomaPiazza Beniamino Gigli 7, Roma

Biglietti da € 17 a € 150Info: 06 481601 oppure h

www.operaroma.it/ita/index.php

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