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Andrea Capobianco Il contropiede 1 contro 1 attacco

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Page 1: Il contropiede 1 contro 1 attacco

Andrea Capobianco

Il contropiede 1 contro 1 attacco

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Premessa - Ogni situazione può essere vista come totalità, sia come parte di una totalità e noi dovremo avere sempre presente ciò e quindi moderare la formula in base alla totalità a cui dobbiamo tendere. Ad esempio nel caso di uno contro uno in movimento offensivo, possiamo considerarlo una parte del cinque contro cinque ma, anche, per esercizi più analitici, la totalità e, quindi, lavorare più sull’aspetto esclusivamente funzionale del gesto per poi riportarlo ad un livello logico maggiore come la totalità del gioco. Postulati fondamentali della pallacanestro secondo la visione del progetto sono:

- spazio/tempo concetto inscindibili e inconcepibili se separato l’uno dall’altro, tuttavia diversi, dato che talvolta si “ruba” all’avversario il primo per ottenere il secondo e viceversa è la ricerca del secondo (tempo) che permette di conquistare il primo (spazio). Ad esempio, l’esecuzione della finta di partenza servirà per dilatare lo spazio tra l’attaccante ed il difensore e, quindi, avere il tempo giusto per poter eseguire un tiro, quella di tiro per accorciare la distanza tra lo stesso attaccante ed il difensore e, quindi, poter eseguire una partenza avendo anche tempi di reazione minori. Mentre l’esecuzione di un passaggio con il tempo giusto mi permette di conquistare lo spazio migliore;

- la collaborazione, postulato fondamentale di tutti i giochi di squadra, non può prescindere dalla capacità di guardarsi che si accompagna in difesa al posizionarsi e al muoversi ed in attacco si aggiunge il passaggio. Ad esempio, in attacco il costruire 3 triangoli di passaggio per il pivot sono sicuramente situazioni basilari per un efficace gioco d’attacco;

- infine, l’equilibrio, ogni totalità individuale o di squadra cerca di trovare e mantenere un equilibrio a livello tecnico - tattico, fisico e mentale. La capacità di rompere e trovare un nuovo equilibrio a tutti questi livelli, per sé, per la squadra e per gli avversari diventa fattore decisivo per la vita e per la pallacanestro. Ad esempio, per battere un avversario bisogna “rompere” la posizione d’equilibrio del difensore oppure per vincere una partita bisogna avere il giusto equilibrio tra tiri da fuori area e dentro l’area.

Il contropiede - Quando parliamo di difesa l’obiettivo che ci prefiggiamo è quello di non subire canestri facili, dove per canestri facili intendiamo quelli che provengono da tiri piazzati, da rimbalzi offensivi subiti ed, infine (ma non per importanza), da contropiedi subiti. Il primo obiettivo dell’attacco e sicuramente quello di fare un canestro facile ed un’azione di contropiede è il primo strumento che permette di conseguire l’obiettivo in conseguenza del vantaggio spazio/tempo. Il contropiede permette di ottenere importanti parziali, crea entusiasmo nei giocatori e nella squadra, mentre demoralizza chi lo subisce, e crea uno stato emotivo (paura) nei tiratori della squadra avversaria, influenzandone le percentuali di realizzazione nelle azioni seguenti. A livello giovanile, inoltre, migliora l’esecuzione dei fondamentali, perché realizza una situazione di gioco ad una velocità maggiore. Contropiede descritto come totalità, parti e formula. Pensando alla totalità contropiede, avremo le parti che sono gli attaccanti, i difensori e gli spazi del campo, fondamentale sarà la formula, cioè il vantaggio spazio/tempo ed il soprannumero offensivo. Se riusciamo a dare corpo a questa ricetta il contropiede può avere grande efficacia, altrimenti la suddetta azione sarà un semplice spostamento dalla metà campo difensiva a quella offensiva e, quindi, avremo un’altra totalità. Chi effettua il contropiede: la differenza tra le squadre utilizzando il concetto di struttura ed energia in relazione al contropiede Una delle applicazioni alla pallacanestro del modello strutturale integrato descrive e differenzia i giocatori, le squadre in base a due concetti fondamentali (oltre a molti altri: quelli di struttura e di energia. Energia e struttura sono incomprensibili se considerati isolatamente, descrivono qualsiasi realtà nel suo aspetto organizzato (struttura) e nel suo aspetto caotico (energia). Una squadra a prevalenza struttura, cioè con più “ordine”, avrà sicuramente più precisione nell’esecuzione ma minore velocità, mentre una squadra a prevalenza energia, più “caotica”, avrà più velocità, le reazioni saranno anticipate (recupero della palla e trasformazione immediata attacco - difesa) ed, inoltre, i giocatori con prevalenza energia “vedono” meglio e prima rispetto al giocatore con prevalenza struttura. In base a queste letture certamente avendo una squadra a prevalenza energia sarà più facile vedere azioni di contropiede più efficaci e, quindi, il nostro sistema offensivo si può basare su una ricerca più continua nel contropiede. Quando si può fare contropiede - In sintesi possiamo fare contropiede appena entriamo in possesso del pallone, quindi, su palla intercettata (recuperata), su rimbalzo difensivo (soprattutto su un tiro forzato dall’avversario) e su canestro subito. Se nei primi due casi bisogna spingere il contropiede primario, forse nell’ultimo caso o dopo un tiro ad alta percentuale degli avversari (buona scelta di tiro), il contropiede sarà

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“ritardato”, ricorrendo a soluzioni quali l’uso dei rimorchi o con tagli (diagr. 1.) o con gioco di pick & roll (diagr. 2.) o con ribaltamenti (diagr. 3.)

Dopo aver chiarito il quando nasce un contropiede, bisogna passare al come (sviluppo). Come fare il contropiede: Un momento decisivo per il buon esito del contropiede è il primo passaggio o passaggio d’apertura, la prima scelta da fare è stabilire se specificare il giocatore (playmaker) che deve ricevere il primo passaggio, questa soluzione è molto efficace nelle squadre senior o se avviene in base alle posizioni in campo (funzionali per le squadre giovanili). Il giocatore che dovrà ricevere il passaggio d’apertura andrà in una posizione laterale sopra il prolungamento della linea di tiro libero (diagr. 5.) con la schiena parallela alla linea laterale per avere una visione completa del fronte d’attacco mentre riceve il pallone. Aspetto tecnico importante per il rimbalzista è quello che, se riesce a girare gli occhi ed il corpo verso il lato mentre sta recuperando il pallone, potrà effettuare il passaggio d’apertura con maggiore velocità (tempestività), rubando tempo e, quindi, anche spazio alla squadra avversaria. (diagr. 6.)

Il passaggio d’apertura sarà due mani sopra la testa o al limite laterale. Se il ricevente sarà anticipato può essere efficace un movimento di backdoor verso la fascia centrale del campo, sia con un passaggio diretto da parte del rimbalzista. (diagr. 7.) Sia tramite l’utilizzo dell’altro lungo come sponda. (diagr. 8.) Dopo aver ricevuto, il giocatore con palla dovrà “attaccare” il campo spingendo il contropiede con palleggio spinto in campo aperto, l’idea deve essere quella di mettere subito in difficoltà la difesa avversaria, il palleggio sarà con mani alternate (un palleggio con mano destra, l’altro con mano sinistra) per coprire più spazio in meno tempo possibile; il palleggio sarà poi controllato all’incirca verso la linea dei tre punti, utilizzando il palleggio basso, sul fianco, per poter essere pronti ad attaccare il canestro dopo un’esitazione o palleggio di hockey dribbling (diagr. 9.).

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Abbiamo parlato del lungo che prende il rimbalzo, l’altro lungo deve essere pronto a creare il triangolo per l’apertura e gli altri due giocatori dovranno “sprintare” al di sotto del prolungamento della linea di tiro libero per poi decidere (leggendo la difesa ) se è meglio stare larghi (diagr. 10.) o stringere verso il canestro (diagr. 11.).

In una situazione di soprannumero due contro 1 il primo concetto fondamentale è la distanza (spazio), che bisogna mantenere tra i due attaccanti, questa dovrà essere tale da impedire ad un difensore di marcare i due avversari contemporaneamente. In questo caso la distanza giusta è quella pari alla linea di tiro libero ed il giocatore con la palla in mano (diagr. 12), in prossimità del gomito della lunetta dovrà decidere, leggendo la posizione del difensore, se andare a canestro o passare al compagno. Se il difensore arretra il giocatore con palla può eseguire un arresto e tiro (diagr. 13). Se il difensore chiude la strada è il passaggio la lettura da fare (diagr. 14).

Fondamentale è il tempo del passaggio per evitare al difensore un possibile recupero. Se ci troviamo di fronte ad una situazione ancora di soprannumero con più giocatore, tre contro due il concetto è analogo al due contro uno, fondamentale sarà ancora la distanza tra i giocatori. L’attaccante con palla effettuato un passaggio al giocatore sul lato, nel caso in cui questo non sia abbastanza profondo (sotto la linea di tiro libero), andrà sullo spigolo fuori la linea dei tre punti sul lato debole, per aprire lo spazio ad una eventuale penetrazione sia sul centro (diagr. 15), sia sul fondo;

Il terzo attaccante dovrà abbassarsi verso la linea di fondo sul lato debole (diagr. 16), Il giocatore che avrà ricevuto il pallone, quindi potrà attaccare il centro o il fondo o il centro (diagr. 17). Se il passaggio sarà invece sufficientemente profondo, allora il passatore dovrà andare sullo spigolo dal lato forte (diagr. 18).

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Oltre a queste situazioni di soprannumero (due contro uno e tre contro due), consideriamo un’ottima situazione di vantaggio per l’attacco anche il tre contro tre, con spazi maggiori per poter effettuare un tiro ad alta percentuale. Quindi, anche in questo caso, è opportuno tentare di realizzare un canestro prima che possano rientrare tutti i difensori. Le idee da seguire sono le stesse, usate precedentemente nel tre contro due: attaccare il canestro e leggere gli spazi. Tutto ciò per creare situazioni in cui dopo aver preso un vantaggio (attaccante che costringe ad un aiuto difensivo, di conseguenza difeso da due difensori) provare a mantenerlo, tenendo la posizione corretta nel campo, posizione che non consente ad un difensore di marcare più attaccanti e, quindi, concretizzarlo con un tiro ad alta percentuale (diagr. 19). Finita questa prima ondata del contropiede, bisogna inserire l’uso dei rimorchi, che convenzionalmente possiamo chiamare contropiede ritardato. Il primo lungo dovrà leggere gli spazi in questo modo: tagliare diretto a canestro (diagr. 20). Se l’esterno non attacca il canestro, tagliare sul lato debole, per poi sbucare o sul lato forte tagliando dietro la difesa o sul lato debole, se la difesa occupa già lo spazio sul lato forte (diagr. 21).

Questo primo taglio può permettere sia una ricezione e, quindi, una conclusione ad alta percentuale del lungo, sia costringere la difesa a chiudersi, aprendo, quindi, la possibilità di un passaggio diretto di ribaltamento (passaggio skip), per un giocatore pronto sul lato debole (diagr. 22). Il giocatore ricevente (diagr. 23) potrà, così, tirare con un grande vantaggio di spazio/tempo sui difensori, oppure giocare contro un difensore, che sarà in ritardo sul tiratore, che più facilmente ruberà il tempo e lo spazio al difensore, oppure passerà al lungo che a sua volta potrà sfruttare lo spazio guadagnato, da utilizzare contro il difensore diretto. Il lungo sceglierà dove andare in base alle proprie capacità fisiche, tecniche e mentali (diagr. 24). L’arrivo del secondo lungo sfrutta l’ultimo vantaggio di spazio che è possibile ottenere con l’ultima fase del contropiede. Si richiede che il secondo lungo operi una lettura della parte di campo che ha di fronte, essendo la difesa schiacciata in area per effetto del contropiede, possono verificarsi alcune situazioni per mantenere il vantaggio. Uso del pick and roll Se il lungo, arrivando vede che il suo difensore è in area per difendere il canestro, può correre ed andare a bloccare sulla palla e qui la scelta di bloccare e girare dentro o bloccare e andare in allontanamento (diagr. 25). Nel caso di blocco e giro dentro, il compito dell’altro lungo (diagr. 26) è quello di liberare l’area e salendo fuori la linea dei tre punti, creare triangoli per favorire la ricezione da parte del bloccante, avendo la giusta spaziatura con gli altri compagni. È importante che uno dei due lunghi sia sempre in area.

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Esempio (diagr. 27): 1 con palla, 5 blocca e gira dentro, 4 sale per creare triangoli con 5.

Se il difensore di 5 aiuta, 1 prima allarga gli spazi per poi passare, leggendo la difesa, o a 4 o a 2, per creare linee di passaggio buone per la ricezione di 5 (diagr. 28). Provare sempre a cambiare lato più volte alla palla, per non dare un lato forte ed uno debole (diagr. 29). Esempio: 1 attacca il pick & roll, X5 aiuta; 1 passa a 4, X2 aiuta su 5, allora 4 può passare a 2 per creare una buona linea di passaggio per 5. Se, invece (diagr. 30), 1 sfrutta il primo blocco ed il suo difensore passa dietro al blocco stesso, 5 può ribloccare per aprire lo spazio sul lato opposto; 1 prima di ritornare sul blocco, dovrà con due palleggi oltre il blocco dare il tempo al bloccante di riboccare (diagr. 31).

Anche in questo caso 5 può girare dentro con spazi diversi, 4 dovrà sempre creare un triangolo per 5 (diagr. 32). 2 leggerà in caso di aiuto da parte di X2 se (diagr. 33) tagliare dietro la schiena (aiuto alto largo),

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andare in angolo (aiuto alto stretto)(diagr. 34), oppure salire (aiuto basso)(diagr. 35). Altra lettura del pick and roll (diagr. 36) può essere quella di bloccare ed aprirsi, in questo caso l’esterno sul lato della palla dovrà liberare lo spazio, mentre il lungo deve restare in area. Ribaltamento Se il lungo arrivando legge una situazione vantaggiosa ad esempio sul lato debole, può fermarsi e ribaltare la palla e, quindi, provare a mantenere il vantaggio acquisito in precedenza, oppure per dare continuità ad un gioco basato sul movimento di palla, fondamentale per ogni sistema offensivo (diagr. 37).

Aspetti tecnici da curare (parti della totalità contropiede) Tagliafuori difensivo + rimbalzo + ricaduta

1. Puntare l’avversario 2. Prendere contatto con l’avversario con l’avambraccio 3. Chiudere lo spazio all’avversario: se “passa” dietro con un giro dorsale; se “passa” avanti con un giro

frontale. 4. Saltare a rimbalzo 5. Strappare la palla e provare a girarsi in area per cadere con i piedi verso la linea laterale.

Passaggio d’apertura 1. Presa dietro la palla 2. Pallone sopra la fronte 3. Spinta delle braccia e delle gambe 4. Spinta con i polsi e le mani 5. Il passaggio finisce con la distensione delle braccia e delle mani

Palleggio controllato 1. Equilibrio 2. Altezza del palleggio al ginocchio 3. Spinta della palla con le dita ed il polso 4. Protezione della palla con il corpo e con l’altro braccio 5. Testa alta

Hockey dribbling 1. Movimento rapido dei piedi sul posto (quasi a contatto con il suolo) 2. Equilibrio del corpo 3. Posizione della mano sulla palla

Esitazione 1. Finta di arresto con testa e spalla 2. Partenza veloce sia con cambio di mano sia con l’uso della stessa per rubare spazio e tempo

all’avversario Tiro in corsa

1. Controllo del corpo 2. Controllo degli appoggi, primo passo con spinta in avanti, secondo passo con una rullata tallone

avampiede 3. Stacco verso l’alto 4. Rilascio della palla

Palleggio arresto e tiro 1. Palleggio forte 2. Raccolta della palla

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3. Tirare a canestro Tiro dopo ricezione

1. Piedi a canestro 2. Gambe cariche 3. Tiro

Arresto e rovescio (un arresto in due tempi gamba esterna - gamba interna per tirare senza rischiare uno sfondamento) Blocco + giro

1. Posizione vicina al difensore 2. Petto del bloccante perpendicolare alla spalla interna del difensore 3. Giro frontale o dorsale in base allo spazio a disposizione

Uno contro uno in movimento attacco Utilizzando gli stessi postulati di spazio/tempo, collaborazioni, equilibrio analizziamo l’uno contro uno in movimento. Esso va visto sempre all’interno del gioco cinque contro cinque è la totalità di cui l’uno contro uno di ogni giocatore è parte, la formula sarà, allora la lettura spazio-tempo in collaborazione con i compagni in situazioni dinamiche (con movimento di palla e di uomini). Certamente situazioni di uno contro uno a metà campo con spazio e tempo illimitato non sono situazioni verificabili in partita. L’uno contro uno con ampi spazi si può verificare in contropiede, ma il tempo sarà limitato dal recupero degli altri difensori. L’obiettivo dell’uno contro uno con palla è quello di prendere vantaggio sulla difesa, costringere due difensori su un attaccante (aiuto difensivo), fondamentale poi sarà il posizionamento collaborativo degli altri compagni per mantenere questo vantaggio con una corretta lettura degli spazi reciproci ad esempio (diagr. 38).

Per quanto riguarda i giocatori senza palla, il primo concetto importante sarà quello di rubare spazio al difensore per ricevere in una posizione da cui tirare con buone percentuali (raggio di tiro) (diagr. 39).

Per esempio l’attaccante ha a disposizione tre posizioni per ricevere, qui dovrà scegliere lo spazio più vantaggioso per essere pericoloso. L’attaccante dovrà guardare la posizione del difensore e dei compagni per capire dove posizionarsi. Se l’attaccante senza palla esegue un movimento di smarcamento senza collaborare con il passatore (per esempio senza “guardarsi” principio basilare delle collaborazioni) difficilmente il suo movimento sarà efficace. L’attaccante senza palla avrà tre letture da fare:

1. Difensore sulla linea di passaggio, taglio dietro (back door) (diagr. 40), o in allontanamento, perché lo spazio in area è occupato (diagr. 41).

2. Difensore chiude gli spazi verso il canestro, “salto” alla palla per ricevere (diagr. 42).

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3. Difensore intermedio non sulla linea di passaggio, taglio davanti (diagr. 43).

Per quanto riguarda il giocatore con palla il primo concetto fondamentale è che la lettura deve avvenire mentre si sta ricevendo palla per fare si che il vantaggio spazio-tempo acquisito nello smarcamento possa essere un buon punto di partenza per battere l’avversario. Mentre l’attaccante riceve dovrà guardare la posizione del difensore e vedere. Se il difensore è in ritardo, tiro. (diagr. 44)

Se il difensore è vicino (corre verso) ed è fuori equilibrio e posizione perché in movimento, penetrazione (diagr. 45). Se il difensore è ad una posizione intermedia l’attaccante dovrà o passare e creare altre situazioni vantaggiose (diagr. 46) oppure palleggiare (diagr. 47) per stringere lo spazio con il difensore e quindi batterlo in palleggio. Importante non fermare la palla. Per quanto riguarda i giocatori interni il primo aspetto da curare è il posizionamento che deve avere il giocatore questa sarà tra palla ed il canestro (allineamento) in modo tale da rendere difficile l’anticipo da parte del difensore (diagr. 48, 49).

Sul lato debole sarà importante rubare spazio-tempo in area mentre la palla vola eseguendo un passo forte (step-in) all’interno dell’area (diagr. 50). Se il difensore riesce ancora ad anticipare sarà importante il tagliafuori offensivo per mantenere questa posizione di vantaggio.

Aspetti tecnici da curare: 1. Piede perno - Il primo concetto è che il perno può essere sia il piede esterno che quello interno,

fondamentale sarà la lettura dello spazio per rubare tempo al difensore, quello interno stringe gli spazi.

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Quello esterno dilata gli stessi. E sarà altrettanto importante in alcuni movimenti (diagr. 51).

2. Finte - Useremo le finte di tiro quando si ha vantaggio di spazio-tempo e quindi per restringere lo

stesso per poi attaccare con una penetrazione. La finta di partenza servirà per dilatare lo spazio tra il giocatore con palla ed il difensore per poter gestire al meglio questo spazio (esempio tiro o passaggio).

3. Partenze - Fondamentale sarà la lettura dello spazio dove andare a “rubare” il tempo al difensore nell’occupare quello spazio libero.

4. Conclusioni dell’uno contro uno - Palleggio arresto e tiro quando battuto l’avversario ed è occupato lo spazio vicino a canestro (diagr. 52). O se l’avversario perde l’equilibrio sul primo passo e chiude spazi più “lontani” (diagr. 53). Tiro in corsa se battuto l’avversario è libero lo spazio vicino al canestro. Arresto di potenza e tiro quando è chiuso lo spazio sotto il canestro e quindi per evitare falli d’attacco e tirare in equilibrio (diagr. 54).

Importante sarà il sistema di gioco, sicuramente un attacco basato sul dilatare gli spazi per poi restringerli con penetrazioni e tagli può esaltare un gioco basato sull’uno contro uno con e senza palla. Questo sistema inoltre esalta il gioco veloce. Completamente diverso da sistemi in cui i blocchi in uscita fanno parte della formula del sistema d’attacco in cui gli spazi prima sono ristretti per poi essere dilatati (diagr. 55, 56).