il complesso prenuragico di monte barantail complesso megalitico di monte baranta gli scavi e le...

28
IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTA

Upload: others

Post on 28-Dec-2019

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

IL COMPLESSO PRENURAGICO DIMONTE BARANTA

Page 2: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

Il complesso megalitico di Monte Baranta

Gli scavi e le ricerche

Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura ilterritorio di Olmedo, ed assente anche nell’Elenco degli EdificiMonumentali del 1922, il complesso di Monte Baranta sembra compa-rire per la prima volta (1958) nella carta dell’Istituto GeograficoMilitare con il nome di Nuraghe Su Casteddu.

La prima descrizione della muraglia e del recinto-torre – ma senzaalcun cenno alla presenza del circolo sacro e dei menhir – si deve a E.Contu (1962), che attribuisce il monumento ad epoca nuragica ed inparticolare, per la singolarità della sua struttura, ai nuraghi “abnormi”o “pseudonuraghi” – ora denominati protonuraghi o nuraghi a corri-doio/i – che in quegli anni si andavano scoprendo in tutta l’Isola innumero sempre crescente .

Successivamente, l’individuazione dell’area sacra e dell’abitato e ilritrovamento di un frammento fittile di cultura Monte Claro (Moravetti1978), oltre alla constatazione che la tecnica costruttiva del recinto-torree della muraglia erano totalmente differenti rispetto a quella riscontrata intutti i nuraghi schedati e rilevati del territorio di Olmedo, hanno reso indi-spensabile l’indagine stratigrafica al fine di chiarire i molteplici problemilegati alla funzione e alla cronologia del complesso monumentale.

Gli scavi, condotti da chi scrive negli anni 1979-80, hanno interes-sato il recinto-torre, due capanne dell’abitato e, solo parzialmente, l’a-rea sacra. Le ricerche hanno consentito di attribuire il complessomegalitico all’Età del Rame, e più in particolare ai tempi della culturadi Monte Claro (2500-2200), confermando quanto era già emerso nelleindagini condotte a Monte Ossoni-Castelsardo (Moravetti 1978), oveuna muraglia, meno grandiosa ed articolata di Monte Baranta, presen-tava uguale dispositivo topografico.

Da allora ad oggi sono sempre più numerose le muraglie megaliti-che che si vanno segnalando in varie parti dell’Isola, e soprattutto nelleregioni centro-settentrionali.

Purtroppo, ad eccezione dei limitati interventi di Monte Ossoni e diMonte Baranta niente altro è stato fatto per meglio chiarire aspetti cul-turali e cronologici legati all’insorgere delle grandi muraglie. Per que-

29

Page 3: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

31

Fig. 25. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: veduta aerea.

Page 4: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

sto, mentre in passato ogni muraglia era “nuragica”, ora avviene il con-trario: ogni muraglia è di cultura Monte Claro !

La diffusione delle fortificazioni megalitiche non è un fenomenoesclusivo della Sardegna, ma è diffuso in tutto il Mediterraneo enell’Europa atlantica. Infatti, a partire dalle fasi finali del Neolitico eper tutta l’Età del Rame – a testimoniare, probabilmente, il diffusostato di conflittualità seguito alla scoperta dei metalli – si avverte unaesigenza di difesa che è attestata, a volersi limitare agli esempi piùnoti, nelle fortificazioni della penisola iberica (Los Millares, Zambujal,Villanova Sao Pedro), nei villaggi fortificati della Francia (ChateauLebous, Boussargues, Montijau, Cambous, etc.), etc.

Il complesso di Monte Baranta, così perfettamente definito nei suoiaspetti civili, “militari” e religiosi (manca, per ora, quello funerario)sembra mostrare, più di ogni altro, il senso di insicurezza che spinge-va le genti Monte Claro a stanziarsi talora sulle alture e ad integrare ledifese naturali con poderose strutture megalitiche, includenti vastesuperfici e legate a criteri di difesa dinamica. E mentre si raccorda adideologie precedenti (menhir e circoli megalitici della cultura di

32

Fig. 26. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: veduta aereaprima degli scavi (1975).

Page 5: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

33

Fig. 27. Veduta aerea dell’altura ove sorge il complesso megalitico di MonteBaranta.

Fig. 28. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: veduta aerea.

Page 6: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

Ozieri) sembra preludere per il modulo di scelta topografica, per lavisione strategica di controllo del territorio e per alcune soluzioniarchitettoniche, al sorgere dei protonuraghi – del Bronzo antico-medio– per poi divenire il connotato saliente dell’età nuragica.

Con Monte Baranta ci troviamo – probabilmente – nella fase cheprecede immediatamente la nascita e la diffusione dei protonuraghi (onuraghi a corridoio/i), la cui genesi si può cogliere nello stesso recin-to-torre, per gli ampi corridoi e per la tendenza “a chiudere”.

Da segnalare che una struttura analoga al recinto-torre di MonteBaranta – ma con un solo ingresso, una nicchia nel cortile, fronte ret-tilinea e lati ortogonali – è stata individuata nel territorio diBortigiadas, in località Fraicata (Moravetti 1998).

I risultati delle ricerche condotte a Monte Baranta hanno consentito ditracciare un quadro più articolato e composito della cultura di MonteClaro – nota fino ad allora soprattutto attraverso la produzione vascola-re e per le caratteristiche tombe ipogeiche a pozzetto del Cagliaritano –e di inserire la Sardegna nel più vasto contesto europeo dell’Età delRame.

34

Fig. 29. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta. Veduta aerea: par-ticolare del recinto-torre.

Page 7: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

L’importanza del complesso megalitico di Monte Baranta, sia inambito insulare che extrainsulare, è ampiamente documentata nella let-teratura archeologica: basti per tutti la presenza della planimetria gene-rale del complesso monumentale di Olmedo, a corredo della voceMonte Claro, nel prestigioso Dizionario della Preistoria, diretto da A.Leroi-Gourhan e pubblicato dall’Einaudi per l’edizione italiana, oppu-re la descrizione del monumento ad opera di un archeologo illustrecome Jean Guilaine nel volume La mer partagée, 1991

Ubicato sul margine SE dell’altopiano trachitico di Monte Baranta, adominio di brevi vallate, a Sud-Est, e dell’ampia pianura che si estendeverso Sud-Ovest fino al golfo di Alghero, il complesso megalitico diMonte Baranta è costituito da una sorta di recinto-torre e da una podero-sa muraglia – lievemente staccata da quello e in posizione più elevata –che racchiude un gruppo di capanne quadrangolari separandole dall’areasacra, segnata da menhir e da un circolo megalitico, oltre il quale sembraestendersi, verso Nord-Nordovest, un abitato di vaste dimensioni e di dif-ficile lettura a causa della fitta vegetazione arbustiva che lo ricopre.

35

Fig. 30. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: veduta aera delrecinto-torre. In secondo piano un tratto della muraglia megalitica.

Page 8: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

Il recinto-torre

Il recinto-torre, situato sul margine della scarpata, ha pianta a formadi ferro di cavallo (m 20,65 di corda; m 15,30 di saetta; superficie mq380,80) con le estremità sul profilo dell’altura e lato rettilineo, ad Est,totalmente sprovvisto di muratura perché difeso naturalmente da unoscosceso dirupo.

La muratura esterna è data da grandi lastroni poligonali, in trachite,sovrapposti in modo irregolare e commessi con grosse zeppe di rincal-

37

Fig. 32. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: il recinto-torrevisto da NO.

Page 9: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

zo. All’interno, invece, i massi sono di minori dimensioni, sbozzati conmaggiore cura e disposti a filari orizzontali piuttosto regolari. Lo spes-sore murario, a due paramenti (esterno ed interno) riempiti da piccolepietre, varia da un minimo di m 4,15, nell’estremità Sud, ad un massi-mo di m 6,50 nel lato Nord-Ovest. L’altezza media residua, di m 3,45,non si dovrebbe discostare di molto da quella originaria, sia perché unelevato maggiore non appare giustificato da crollo visibile sul terreno,sia per il fatto che una tale opera muraria – costruita da pareti unite daun riempimento di pietrame senza alcun elemento intermedio di rac-cordo e per questo soggetta alle spinte provenienti dall’interno – nonpoteva consentire murature troppo alte.

Due ingressi, a Nord e ad Ovest, introducono in corridoi coperti congrandi lastroni che attraverso porte architravate immettono in unampio cortile a cielo aperto.

L’ingresso Ovest, di luce rettangolare (alt. m 2,10; largh. m 1,20), èdelimitato in alto da un poderoso architrave di forma poligonale (m1,08x0,72) che poggia di misura sugli stipiti ed è a sua volta sormon-tato da una pietra ancora più grande (spess. m 1,07), ad indicare la tota-le assenza di una qualsiasi preoccupazione di natura statica che in etànuragica verrà risolta con i finestrini di scarico.

38

Fig. 33. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: veduta assono-metrica del recinto-torre.

Page 10: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

Il corridoio che segue, di forma rettangolare (lungh. m 5,80; largh.m 1,10/1,20; alt. 2,10/1,85), con soffitto costituito da 4 grandi lastronie pavimento dato dal piano roccioso irregolare, sbocca nel cortile peruna porta rettangolare (alt. m 2,10; largh. m 1,20) munita di architrave(1,50x0,72 di spessore).

L’ingresso Nord, ugualmente a luce rettangolare (alt. m 1,73; largh.m 1,20) e con architrave (1,55x0,38x0,88 di spessore), introduce in uncorridoio a sezione quadrangolare (lungh. m 4,80; largh. m 1,15; alt. m2,12) e con soffitto ora coperto da tre lastroni: il quarto, che fungeva

39

Fig. 34. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: recinto-torre.Particolare dell’ingresso Ovest.

Page 11: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

da architrave alla porta che introduceva direttamente nel cortile, giace-va nel punto di caduta ma è stato rimesso nella sua posizione origina-ria nel corso dei lavori di restauro del 1992.

Il cortile, di forma semiellittica, per le sue dimensioni di pianta(corda m 12,60; freccia m 9,75; superficie mq 191,30) non potevaavere alcun tipo di copertura. All’interno di questo spazio, una rudi-mentale scaletta, ricavata nei filari a vista della parete Sud-Ovest, svol-gendosi a cielo aperto conduce alla sommità del muro, e più precisa-mente ad una sorta di cammino di ronda (largh. media m 1,50) chegira, per circa 6 metri, fino alla piattabanda del corridoio Ovest dovesembra interrompersi, raggiungendo la larghezza di m 1,90 con unospalto di m 1,20 di altezza e m 3,90 di spessore. Dal momento che que-sto cammino di ronda non compare in tutto il perimetro della costru-zione e che lo spalto per il suo spessore non consentiva di vedere o col-pire chi eventualmente fosse alla base del muro e non era quindi fun-zionale alla difesa, almeno nel senso tradizionale, con ogni probabilitàsia la scala che lo stesso cammino di ronda doveva essere in funzionedi eventuali strutture lignee impiantate sullo spessore murario, il quale,

40

Fig. 35. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: recinto-torre. Ilcortile prima degli scavi.

Page 12: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

41

Fig. 36. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: recinto-torre. Ilcortile prima degli scavi.

Fig. 37. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: recinto-torre. Ilcortile dopo gli scavi.

Page 13: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

42

Fig. 39. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: recinto-torre. Ilcortile dopo gli scavi.

Fig. 38. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: recinto-torre. Ilcortile prima degli scavi.

Page 14: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

proprio in quel punto, raggiunge la massima dimensione. D’altra parte,soltanto l’esistenza di strutture lignee consente di giustificare la mode-sta altezza ipotizzata per l’edificio e lo spessore veramente eccessivodel muro, entrambi poco adatti, da soli, alla difesa di una costruzioneche proprio a tal fine era stata concepita così grandiosa e in posizionestrategica privilegiata. Si pensi, inoltre, che la superficie delle muratu-re allo svettamento risulta di mq 189,5, vale a dire di poco inferiore aquella dello stesso cortile (mq 191,30).

Nella parete interna dell’edificio, ad Ovest, è presente parte di unasorta di vano-nicchia sopraelevato di m 1,80 dal suolo, ora in granparte rovinato e per questo di difficile comprensione sia nella formache nella sua funzione, mentre a Nord, nel tratto che si trova al di sopradel corridoio, si nota una parete a filari che si stacca rispetto al pianodi svettamento dello spessore murario, quasi a formare una torretta adifesa dell’ingresso esterno.

Il pavimento del cortile è costituito dalla roccia naturale, per lo piùirregolare e solo parzialmente spianata; solo in qualche tratto, ove il

43

Fig. 40. Olmedo, complesso megali-tico di Monte Baranta: recinto-torre. Particolare della scala e delcamino di ronda.

Fig. 41. Olmedo, complesso megaliti-co di Monte Baranta: recinto-torre.Corridoio Ovest con scavo dei clan-destini.

Page 15: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

dislivello era maggiore, si è normalizzato il piano di calpestio con dellepietre.

Prima dell’intervento il recinto-torre presentava gli ingressi ai corri-doi in parte obliterati dal crollo che nel corridoio Nord aveva ostruitol’accesso al cortile, mentre in quello Ovest lo stesso accesso era statointenzionalmente chiuso dal pastore che poteva così disporre di unvano rettangolare di m 6x1,10: il cortile era completamente invaso dauna fitta vegetazione arbustiva.

Sufficientemente nitido il quadro culturale emerso dalla esplorazio-ne del recinto-torre: infatti, mentre nel corridoio Nord e nel cortilesono stati rinvenuti copiosi materiali, ma in strati sconvolti e confusi,nella parte più vicina all’ingresso esterno del corridoio Ovest si è potu-ta rilevare la seguente sequenza stratigrafica, dall’alto verso il basso:

I strato. Spessore cm 8: terra umifera di colore nocciola moltoscuro. Sterile.

II strato. Spessore cm 13-15: terra sciolta e di colore bruno scurocon poche pietre di piccole dimensioni. La ceramica è abbondante epresenta frammenti di ciotole, tazze carenate, olle con orlo ingrossatoa cordone, tegami a basse pareti, etc. Vi sono, inoltre, alcuni frammentidi ceramica decorata a pettine.

III strato. Spessore cm 5: terra compatta e di colore bruno scuro. Scarsiframmenti ceramici del tipo di quelli rinvenuti nello strato precedente.

IV strato. Spessore cm 13: terra di colore bruno scuro, dura e com-patta, con qualche piccola pietra. Questo strato è caratterizzato dalla pre-senza quasi esclusiva di ciotole e tazze monoansate, per lo più troncoco-niche o a sezione di sfera, che si trovano in numero considerevole siaintegre che frammentarie. Queste forme ceramiche trovano confrontocon analoghi reperti rinvenuti in contesti isolani del Bronzo Antico.

V strato. Spessore cm 5-8: terra di colore bruno molto scuro, dura ecompatta. Insieme e alcuni frammenti di fittili atipici e di piccoledimensioni sono stati rinvenuti scarsi frammenti ceramici di CulturaMonte Claro, quanto è rimasto della ripulitura del vano effettuata nelmomento di riutilizzo del corridoio.

Lo scavo ha inoltre consentito di accertare che nella fase di fre-quentazione dell’edificio relativa allo strato IV, la porta d’ingressoesterna di questo corridoio venne obliterata in modo da ottenere unacamera rettangolare raggiungibile esclusivamente dal cortile: esatta-mente con le stesse finalità del pastore in tempi recenti, ma con ingres-

44

Page 16: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

45

Fig. 42. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: recinto-torre.Corridoio Ovest in fase di scavo (strato IV).

Fig. 43. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: recinto-torre.Corridoio Ovest in fase di scavo (strato IV),.

Page 17: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

46

Fig. 44. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: recinto-torre.Materiali ceramici provenienti dal corridoio Ovest (strato IV).

Page 18: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

si scambiati ! Pertanto l’accesso al cortile doveva avvenire attraversoil corridoio Nord che, forse, proprio per questa sua destinazione di pas-saggio, presenta il deposito archeologico totalmente sconvolto.

Nel corridoio Nord e nel cortile, oltre alla ceramica Monte Claro,nuragica e del tipo strato IV, sono stati rinvenuti vari fittili di età roma-na a documentare una frequentazione sporadica del monumento anchein età storica.

Dal cortile proviene una singolare lama, in bronzo o in rame, a puntaarrotondata e con foro per ribattino (lungh. cm 13; largh. cm 2,5/1,5;spess. cm 0,2).

La muraglia e l’abitato

A poco più di un centinaio di metri a Nord-Ovest del recinto-torresopra descritto, ma in situazione leggermente più elevata, si trova unbreve ripiano roccioso, marginato per due terzi del suo perimetro da unmodesto dislivello e difeso da una poderosa muraglia in opera poligo-

47

Fig. 45. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: veduta aerea dellamuraglia e del circolo sacro con menhir.

Page 19: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

48

Fig. 46. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: particolare dellamuraglia.

Fig. 47. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: ingresso dellamuraglia.

Page 20: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

nale nell’unico tratto aperto e quindi vulnerabile. Il dispositivo di dife-sa era poi completato dallo stesso recinto-torre che dalla sua posizio-ne, sul profilo dell’altopiano, poteva guardare direttamente sul territo-rio sottostante – cosa, questa, impossibile dalla muraglia – e potevainoltre controllare agevolmente gli accessi al bastione naturale sprov-visto di muro. Questa muraglia presenta andamento rettilineo (lungh.m 97), da Nord a Sud, per gran parte del suo tracciato per poi piegareverso l’interno – seguendo il profilo della roccia – nell’estremità meri-dionale. E’ costruita con la stessa tecnica muraria del recinto – a para-menti riempiti di pietrame – e si conserva per una altezza massima dim 3,00 ed una minima di m 1,48, mentre lo spessore medio è di m 3,75e quello massimo, in prossimità dell’ingresso, risulta di m 5,00.

All’interno della cinta muraria si accedeva attraverso un’unica porta(alt. residua m 1,70; largh. m 0,65) che tagliava lo spessore murarionell’estremità settentrionale, a pochi metri dal dirupo, ed introducevain un corridoio rettangolare (lungh. m 5,10; largh. m 0,90; alt. m 1,60);gli architravi e i lastroni di copertura sono attualmente rovesciati sulterreno.

49

Fig. 48. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: abitato all’internodella muraglia. Particolare della capanna 2 in fase di scavo.

Page 21: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

Appena superato il corridoio d’ingresso, nella parete destra dellamuraglia è presente una scala a vista analoga a quella del recinto-torre:è stata ottenuta appoggiando alla parete un muro costituito da un solofilare e a profilo scalare.

A causa del crollo della parte alta della muraglia non è possibile pre-cisare se questa scala portasse ad un cammino di ronda – del quale nonvi è alcuna traccia in tutta la lunghezza della fortificazione – oppure

50

Fig. 49. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: abitato all’internodella muraglia. Pianta della Capanna 1.

Page 22: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

direttamente sullo spessore murario.Nell’area delimitata dalla muraglia, fra il pietrame e la vegetazione

arbustiva si distinguono nettamente i muri rettilinei, talora con profiloabsidato, di numerose capanne dell’abitato. Nel corso degli scavi sonostate esplorate due di queste capanne, e in ambedue, insieme a scarsaindustria litica è stata rinvenuta esclusivamente ceramica di culturaMonte Claro.

La Capanna 1, quasi al centro del pianoro, presenta pianta rettango-lare (m 5,82x6,40) con apertura ad Est e tracce di tramezzo. Il muroperimetrale si conserva per una altezza massima di m 0,80 ed è costi-tuito da blocchi ortostatici in doppia fila (spess. m 1,14): il piano pavi-mentale poggia su un vespaio di piccole pietre (spess. m 0,20/0,30).

La Capanna 2 è ubicata, invece, nell’estremità Sud-Est del villaggioe ha pianta quadrangolare (m 3,62x2,68), delimitata da una sola fila diblocchi trachitici (alt. m 0,62) e con pavimento lastricato da pietre dipiccole e medie dimensioni.

51

Fig. 50. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: veduta aerea dellamuraglia e del circolo sacro con menhir.

Page 23: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

52

Fig. 51. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: il circolo sacroprima degli scavi.

Fig. 52. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: il circolo sacro infase di scavo.

Page 24: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

Area sacra

All’esterno, quasi al centro e a pochi metri dalla muraglia, si trovaun circolo megalitico formato da una ottantina di lastroni di variedimensioni a circoscrivere uno spazio circolare del diametro di circa10 metri. Alcune di queste pietre, in gran parte spezzate ed attualmen-te tutte rovesciate, mostrano chiaramente di essere state dei menhir.

Nel profilo esterno del circolo, a Nord, vi è un menhir rovesciato espezzato in due parti (lungh. residua m 2,05), mentre un’altra pietrafitta di maggiori dimensioni (lungh. m 3,95), ugualmente atterrata, sitrova staccata di una decina di metri a Nord-Ovest. La ripulitura di unampio tratto di terreno tutt’intorno a quest’ultimo menhir ha consenti-to di liberare un’area rocciosa perfettamente spianata – una specie dipiccola piazza ! – e di provare che il monolito non è stato mai eretto.Infatti, quello che in un primo momento era sembrato l’alveolo conancora in situ il tacco del menhir (Moravetti 1981) che si supponevaspezzato alla base, in seguito ad un intervento dei clandestini chehanno rimosso – alla ricerca di qualche tesoro ! – quella che era sem-

53

Fig. 53. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: menhir fra le lastredel circolo sacro.

Page 25: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

54

Fig. 54. Olmedo complesso megalitico di Monte Baranta: area sacra. Il gran-de menhir prima degli scavi. Si noti l’incavo e la nervatura longitudinale dimanovra.

Fig. 55. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: il grande menhirdopo la ripulitura del piano roccioso perfettamente spianato.

Page 26: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

55

Fig. 56. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: il grande menhir.In primo piano il particolare dell’alveolo ancora in fase preparazione percontenere il tacco del monolito prima dell’intervento dei clandestini.

Fig. 57. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: il grande menhir.In primo piano il particolare dell’alveolo ancora in fase di preparazione percontenere il tacco del monolito, dopo l’intervento dei clandestini.

Page 27: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

56

Fig. 58. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: accettine litichedalla capanna 2.

Fig. 59. Olmedo, complesso megalitico di Monte Baranta: spatola (?) in rameo bronzo dal cortile del recinto-torre.

Page 28: IL COMPLESSO PRENURAGICO DI MONTE BARANTAIl complesso megalitico di Monte Baranta Gli scavi e le ricerche Sconosciuto al Nissardi, che pure aveva indagato con molta cura il territorio

57

brata la parte inferiore del menhir, altro non era che il riquadro incisonel piano roccioso per preparare l’alveolo ove conficcare il monolito.Inoltre, va detto che lo stesso menhir appare non ancora rifinito comerivela una nervatura longitudinale di manovra – insieme ad un incavoin prossimità della base – da sbozzare successivamente.

I sondaggi effettuati all’interno del circolo hanno restituito pochimateriali e di scarso interesse, ma tutti riferibili alla cultura di MonteClaro che appare esclusiva anche nel corridoio della muraglia.

In conclusione, si può dire che il complesso di Monte Baranta vennecostruito ai tempi della cultura di Monte Claro, nell’Età del Rame, e fuabitato per un periodo piuttosto breve come sembrano attestare sia lascarsa quantita di materiali riferibili a questa prima fase di occupazio-ne, sia quel senso di misteriosa incompiutezza che si avverte soprat-tutto nell’area sacra.

Il sito venne poi frequentato durante il Bronzo Antico – limitata-mente al recinto-torre – e quindi in misura più sporadica in età nuragi-ca e romana.