il commercialista * notiziario dell'odcec di tivoli * numero 5/2015
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Il Commercialista * Notiziario dell'Odcec di Tivoli * numero 5/2015TRANSCRIPT
Ore 8:30 : un qualsiasi giorno di una qualsiasi settimana.
Con il costante pensiero rivolto alle cose lasciate in sospeso
la sera precedente, vorrei un caffè, poi edicola, giornale.
Mani in tasca….casualmente……mannaggia!
Urge un bancomat.
Mi avvicino, ancora assonnato, inserisco scheda, digito pin,
scelgo importo….esce moneta…….ed ora?
Ora…..taccuino…..matita…..annoto nella pagina intestata
ad oggi : 0.90 euro caffè +
2.00 euro giornale : resi-
duano in tasca 198,20 euro.
Ora finalmente posso con-
sumare il mio caffè e com-
prare il mio giornale.
Coscienza a posto. Mente
serena. Tranquillo che nes-
suno, fino ad ora, potrà
dirmi nulla.
Io “traccio”.
Io “so” bene che i preleva-
menti che eseguo possono
rappresentare presunzioni
di pagamenti da effettuarsi
“ in nero”.
Quindi : “traccio”.
Traccio perché i prelievi
non documentati per le im-
prese ed i professionisti, in-
fatti, possono essere anche
considerati come finalizzati
a sostenere dei costi “in
nero” non dichiarati.
E non solo. Forse anche
sanzionabili, si era fantasio-
samente ipotizzato : fino al
50% del prelevato, non giu-
Rispondere alla crisi puntando su forme di consumoconsapevoli basate sul riuso degli oggetti e sull’accessoa servizi e prodotti invece che sull’acquisto: sono questialcuni tratti della cosid-detta ‘sharing economy’Che si tratti di “sharing”per la condivisione dibeni, servizi, informa-zioni, spazi, tempo ocompetenze, di “barte-ring”, ovvero il barattotra privati ma anche traaziende o di “crowding”con pratiche come ilcrowdsourcing e crowd-funding, negli ultimianni i numeri sono piùche triplicati.Negli Usa le diverse cittàsi scambiano i mezzi perla manutenzione dellestrade a Berlino ci sononegozi dove non si vendenulla a New York la wix,compagnia di siti web ecomunicazioni, forniscegratuitamente postazioni,a Seattle da qualche annoesiste la wiky speed, vi sicostruiscono automobiliinnovative, chi vuole par-tecipa con la sua officinain qualunque parte delmondo si trovi; insommasta nascendo un mondoparallelo che sembra ri-portarci indietro ma che
anno 3 - numero 5 Settembre 2015
il CommercialistaNotiziario dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Tivoli
www.odcectivoli.it - [email protected] - tel. 0774 332770
Bimestrale di informazione Professionale
continua a PaG. 4
Il materasso
ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTIE DEGLI ESPERTI CONTABILI DI TIVOLI
continua a PaG. 8
di pamela pRofeta*
di gIanluca taRtaRo *
Sharing Economy:ritorno alle originio nuovo modelloeconomico?
L’AnALisi
continua a PaG. 6
S P I G O L AT U R E
Questi miei interventi sul nostro “Notiziario” rappresen-
tano un mezzo per restare ancora in contatto con tutti Voi.
È vero che è un contatto a senso unico. Un monologo.
Cioè: io con Voi, ma senza il ritorno di Voi con me. Un
soliloquio?
Mi piace però pensare che queste mie parole, queste mo-
deste righe, qualcuno le legga. Per questo in esse esprimo,
senza pudore né remore, i miei sentimenti più spontanei
e più sinceri. Alla mia età, penso, me lo posso permettere,
perché non debbo (né posso ormai) dimostrare qualcosa.
Scrivo da uno dei posti più belli d’Italia e quindi del
Mondo. Un golfo incantato che a inizio del giorno è di un
continua a PaG. 6
Socialità eSolidarietà
di Renzo BItocchI*
il Commercialista Primo Piano2
Francois de La Rochefoucauldscriveva nelle sue Massime
che niente si regala così gene-
rosamente come i consigli.Sembrano essersene accortianche molti dei nostri interlo-cutori che, blandendo anche ilnostro ego (per te è una cosa
da nulla), riescono a trasfor-mare chiacchierate da bar incomplessi quesiti professionalia cui rispondere rigorosamentepro bono. Sono i cd. Non
Clienti, secondo una puntualedefinizione di Mario AlbertoCatarozzo; pronti ad arraffaredosi di sapere eludendo nelcontempo le regole di una nor-male relazione professionale incui, a fronte di una prestazioneprofessionale viene erogatauna parcella. In tal senso, unadelle tesi più accreditate – age-volata anche da un Mercatoprofessionale sempre più inta-sato e da una velocità d’azionesempre più frenetica – riguardale modalità di smarcamento dauna relazione che sottrarràtempo prezioso senza mai tra-sformarsi in una legittima oc-casione di guadagno. Siamotutti d’accordo, in fondo inballo non c’è solo la professio-nalità del Professionista maanche la dignità del proprioruolo. Nel contempo bisognaconsiderare anche la possibilitàche quell’incontro informale sitrasformi in una vera e propriarelazione professionale, benregolata e codificata tra leparti. Il nodo centrale dellaquestione, dunque, riguardaproprio le modalità di tale in-
vestimento relazionale, capacedi indagare con esattezza le po-tenzialità del rapporto miti-gando anche la possibileperdita di tempo e di energie.Proprio Mario Alberto Cata-rozzo, partendo dalla propriaesperienza di formatore ecoach1, ha delineato una seriedi azioni utili per testare la se-rietà e la motivazione del no-
stro interlocutore.Il primo punto riguarda illuogo dell’incontro; molti –per dare forza al carattere in-formale della chiacchierata –sono pronti a parlarne anchenel pieno di una massacranteseduta di triathlon olimpico. Inquesto caso, pur rendendosi di-sponibili a parlare dell’argo-mento, lo stesso deve esserediscusso nella propria sede na-turale: lo Studio. Si tratta di unprimo segnale circa la motiva-zione del nostro interlocutoree, tuttavia, lo stesso può essereintegrato e perfezionato da al-cune domande chiave che ri-guardano principalmente leaspettative del nostro interlo-cutore (rispetto alla questioneprospettata come rispetto alrapporto che si vuole instau-rare); la presenza o meno di unProfessionista che stia già se-guendo la pratica e, in caso af-fermativo, le motivazioni chehanno spinto il nostro interlo-cutore a consultare un altroProfessionista (potrebbe di-pendere dalla volontà di acqui-sire un secondo parere o dauna insoddisfazione maturatanel corso del tempo).Si tratta di domande chiave lacui risposta testimonierà il li-vello di serietà del nostro inter-locutore, e di conseguenza lapossibilità che quel rapporto
informale maturi ed evolva inqualcosa di più strutturato efunzionale alla vostra attivitàprofessionale. Un altro metodo per mitigaregli effetti di quel fatale “la rin-grazio per il suo tempo, ora cirifletto un attimo e le faccio sa-pere” riguarda proprio il tempodell’incontro. Troppo spessodilatato con un danno non soloper l’occasione persa ma anche(e soprattutto) per l’effetto acatena sugli impegni già pro-grammati. E proprio per evi-tare questo slittamento, èimportante delimitare tempo-ralmente l’incontro per non es-sere trascinati in chiacchiered’accademia e per focalizzarsida subito sui temi principalidella questione.Si arriva, così, al nodo dellaRisposta. Che per alcuni deveessere immediata, quasi intempo reale, mentre per altri(incluso chi scrive) una qual-siasi risposta ad un qualsiasiquesito professionale deve es-sere sempre ben ponderata, ca-librata su di una riflessione chetenga in debita considerazionetutti gli elementi e tutte le sfac-cettature insite nella questioneprospettata. Non si tratta solodi etica professionale (o, peg-gio, di buonismo a buon mer-cato) ma anche dell’unicorimedio per tutelare la propria
professionalità nel mediolungo termine, evitando gli er-rori classici indotti dalla velo-cità e, spesso, dallasuperficialità. Nel caso inesame, inoltre, la presenza diun doveroso tempo di rifles-sione origina la necessità di unsecondo appuntamento che sifisserà, eventualmente, ad in-carico acquisito. C’è un “ma”a quanto sopra scritto, annidatonelle caratteristiche territorialie, più in generale, in quel “ca-pitalismo relazionale” chetroppo spesso ha offerto ilfianco a condotte e comporta-menti informali da cui risultaestremamente difficile smar-carsi. Non parlo certo di con-dotte illegittime bensì piùsemplicemente dell’amico difamiglia o del cognato di uncliente già fidelizzato o anchesolo di un compagno di sport.Parlo di un fondo spese spessonon chiesto, per educazione oper pudore. Parlo, in fondo, dipiccoli gesti che – sommati odilatati nel tempo – spesso pos-sono comportare una staticitàprofessionale (nonché undanno per il vostro tempo so-ciale), una mancata crescita (intermini di volume d’affari maanche di rispettabilità profes-sionale) e, in alcuni casi, addi-rittura una decrescita.Già da soli, questi mi sem-brano ottimi motivi per trasfor-mare modelli relazionaligattopardeschi in modelliforse più freddi e impersonali,sicuramente più trasparentinell’affermare onori e oneri incapo alle parti interessate.
* Consulente in comunicazione
in Roma.
1 Per un approfondimento, M. A. Ca-
tarozzo, Gestire il tempo nell’attività
professionale, Alpha Test, Milano,
2012, pp. 125-129.
L’Organizzazioneper gli studi
professionali:consiglio
o non consiglio?di stefano maRtello *
settembre 2015
il Commercialista 3settembre 2015
dal 31/03/2015 il nostro Or-dine come tutti gli altri Ordiniprofessionali si è dovuto orga-nizzare dal punto di vista am-ministrativo contabile, per farfronte alla problematica piut-tosto complessa della fattura-zione elettronica.la norma di seguito è quellaprevista dall’art. 1 comma 209della legge 244/2007, che in-dividua quali destinatarie leamministrazioni pubbliche dicui all’art. 1 comma 2 delle l.196/2009 e riportate per cia-scun anno nell’elenco pubbli-cato dall’ISTaT; oltre agli Entied ai soggetti indicati nel-l’elenco ISTaT, l’obbligo ri-guarda anche le autoritàindipendenti e le amministra-zioni previste dall’art. 1comma 2 del dlgs 165/2001.In un primo momento si èposta la domanda se l’Ordineè tenuto ad applicare la norma-tiva sulla fatturazione elettro-nica.da una lettura della normativasopra-riportata il Consiglio haritenuto di dover applicare ledisposizioni in materia di e-fattura in considerazione chel’OdCEC di Tivoli, essendoun Ente pubblico non econo-mico era pur sempre un “Entepubblico”.Successivamente il diparti-mento delle Finanze con notadel 27/10/2014 n. 1858 ema-nata nella seconda decade difebbraio 2015, ha precisatoche tra gli Enti destinatari ri-
sultano inclusi anche gli Or-dini professionali in quanto“Enti pubblici non econo-mici”.E’ da rilevare che all’iniziodella nuova procedura i forni-tori ed i prestatori di servizi,hanno manifestato qualche re-sistenza, in quanto alcuni diloro non ritenevano l’Odcecun Ente pubblico ed altri per-ché gli importi delle fatture ri-sultavano e risultano esigue eper di più comportante ulte-riori oneri per l’emissione.Oggi la procedura è a regime,al momento dell’accettazionedel preventivo e del relativoimpegno viene comunicato ilnumero Ipa dell’Ente (circo-lare del MEF e della presi-denza del Consiglio n. 1 del31/03/2014).Il mandato di pagamento alcreditore viene emesso dopo lapresentazione della e-fatturariportante sulla stessa il nu-mero Ipa e il lig (codice iden-tificativo di gara quandorichiesto) e gli estremi della
delibera di liquidazione.Con l’occasione è da sottoli-neare, i propositi che ha incantiere l’amministrazioneFinanziaria in materia e-fat-tura. dopo l’obbligo della e-fattura nei rapporti con tutta lapubblica amministrazione,completata il 31/03/2015,l’amministrazione Finanziariaspinge l’avvio della e-fatturafra i privati. le proposte delgoverno (delega fiscale) peruna maggiore presa della e-fattura tra privati prevedonodegli incentivi:a) Spesometro – l’elimina-zione dello stesso per tutte leimprese che applicheranno lafattura elettronica. l’applica-zione della e-fattura sostitui-rebbe anche l’obbligo dellacertificazione fiscale dei corri-spettivi.b) Rimborsi Iva – Gli opera-tori fiscali che aderiranno allafattura elettronica potrebberoottenere una corsia preferen-ziale per i rimborsi iva entrotre mesi dalla dichiarazione
annuale.c) accertamenti – è previstaper migliorare anche chi appli-cherà la e-fattura la risolu-zione da 4 anni a 3 anni deitermini per eventuali accerta-menti fiscali o rettifiche fi-scali.d) Semplificazioni – sono allostudio sempre per gli operatorifiscali che aderiranno alla e-fattura ulteriori semplifica-zioni (visto di conformità, nonobbligatorietà dell’annota-zione delle fatture e la regi-strazione degli acquisti ecc.).
* Consigliere Tesoriere
oDCEC di Tivoli
Commercialista
in Fonte nuova (rm)
il CommercialistaNotiziario dell’Ordine
dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Tivoli
BIMESTRalE dI INFORMazIONE pROFESSIONalE
anno 3 numero 5 settembre 2015
Iscrizione Tribunale di Tivoli n. 15 del 29/12/2011Registro della stampa e dei periodici
Proprietario Testata:Ordine dei dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Tivoli
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Editore: Fondazione adeRC - Via palatina 19 - TivoliComm/ne Stampa, Comunicazione ed Informatica OdCECdi Tivoli: Gianluca Tartaro, Enrico Crisci, alessandro Fal-cone, andrea Brunelli, Maria Cristina Rovazzani, Carlode Vincenzi, Fabrizio Fiasco, Francesco lando, IsidoroCapobianchi, patrizia Frangella, Sonia Quaranta.Direttore responsabile: dott. Gianluca Tartaro
Grafica, impaginazione e Stampa
azienda Grafica Meschini sncVia Inversata 6 - 00019 TIVOlI (Rm) - Tel. 0774 312794
chiuso in tipografia il 25/09/2015
di feRnando faBRIzI *
La E-Fattura e gli enti
pubblici non economici
(Ordini Professionali)
il Commercialista4 settembre 2015
in realtà crea valore in sensoeconomico. Negli StatiUniti il possesso di auto-mobili nell’ultimo anno èdiminuito del 5% a fronte diuna crescita della popola-zione di ben l’8%, nei centriurbani si è ridotto il con-sumo di carburante a causadel miglioramento dell’effi-cienza dei motori ma ancheperché le auto si usanomeno e meglio, questoanche dopo l’uscita dallacrisi. analoga è la situa-zione in paesi come Norve-gia, Svezia, Germania, GranBretagna, Giappone e SudCorea. Sta crescendo la cul-tura della condivisione, del-l’auto, dei beni durevoli,delle competenze cheesplode con la rete uscendodalle mura domestiche e di-ventando alla portata di tuttie questo nulla ha a che farecon la crisi, è proprio unmondo che si sta riorganiz-zando. alla New York Uni-versity addirittura si insegnaquanto è importante la fidu-cia in questi mercati e chel’agire in rete, organizzaregruppi, genera valore, e lafiducia che si crea sta per-mettendo a milioni di per-sone di scambiarsi merci eservizi senza la necessità dialcun intermediario, ciòcomporta la possibilità chesconosciuti facciano affarifra di loro grazie alla repu-tazione digitale. Tutto que-sto sta cambiandoradicalmente i consumi, cre-ando così una maggiorepossibilità di nuovi lavorigrazie ad un uso più effi-ciente delle risorse. E in Italia qual è la situa-zione? la sharing economyè un nuovo modello di ser-vizio che può essere un’op-
portunità per start up,aziende e amministrazionipubbliche. pesano però al-cune criticità e ritardi qualila scarsa familiarità con in-ternet degli italiani, la man-canza di regolamentazionenormativa, i pochi fondi diinvestimento erogati, non-ché la scarsa preparazioneimprenditoriale dei giovaniitaliani. Tuttavia questi ser-vizi possono rappresentareun’opportunità per aziendee amministrazioni, sia per-ché offrono nuovi modellidi business, sia perché pos-sono rafforzare la coesionesociale, salvaguardare l’am-biente, favorire la ridistribu-zione della ricchezza etrattenere i giovani. Tutta-via, gerontocrati, fautoridella presunta immortale“rendita di posizione”, malgradiscono l’inarrestabileevoluzione in atto della neweconomy e del web-marke-ting. Si tratta tra l’altro di unmodello economico che bensi adatta alla realtà nazio-nale, costituita per lo più dapiccole medie imprese, inquanto lo Store Sharing è unesempio di condivisione im-prenditoriale ambizioso e aportata di tutti, che punta sulcondividere per crescere eper raggiungere obiettivi al-trimenti impossibili per lasingola azienda, soprattuttose a piccole dimensioni. Questo cambiamento, in re-
altà spesso snobbato e mal-visto, conseguenza dellacrisi e di un mondo che siriadatta per uscire dalla fasedepressiva, andrebbe piutto-sto sostenuto dalle istitu-zioni, mediante diverseforme di welfare. la Confe-sercenti, ad esempio so-stiene che il social food puòmascherare in realtà un pro-cesso di ristorazione abu-siva in cui non vengonorispettate tutte le normeigienico sanitarie e gli onerifiscali previsti dalla legge,legalizzando così un pro-cesso di concorrenza sleale,ancora, i tassisti secondocui le piattaforme che siusano per le car sharing ru-bano lavoro a loro chehanno pagato, anche a caroprezzo, le licenze. C’è il so-spetto di un’economia som-mersa, anche se non sembracircolare denaro in nero per-ché si tratta sempre di ser-vizi che si pagano prima, econ carta di credito, piutto-sto bisognerebbe chiedersi:dove è domiciliata la piatta-forma? dove paga le tasse?Bè a questo punto è dove-roso riflettere sul ruolo delleistituzioni, ovvero tuteladella legalità, ma può es-serci legalità senza un’op-portuna regolamentazione?E allora il compito delle isti-tuzioni diventa marginale equello della politica cru-ciale, quest’ultima dovrebbe
legiferare, non attraverso unsistema “punitivo” bloc-cando un processo ormai in-controllabile, perchéfenomeno globale, piuttosto“educativo”, creando normee regolamenti che permet-tano l’accesso della sharingeconomy, in un sistema at-tualmente impreparato. pur-troppo scrivere regole cherispondano ad un mondoche si sta riorganizzandonon è cosa da poco, e perevitare l’ennesimo falli-mento di un sistema già incrisi bisogna affidarsi a co-loro che si relazionano quo-tidianamente col sistemache sta cambiando, e che la-vorano adattando norme ci-vilistiche e tributarie ormaiinadeguate, ad un’Italia chesi sta evolvendo. Quale è al-lora l’ingrediente chemanca alla politiche permettere a punto la ricetta diquesta “riorganizzazione”,bè il supporto dei Commer-cialisti, sia per la cono-scenza profonda dellenormative, sia per quella deicambiamenti dell’economiadel paese. Noi commerciali-sti crediamo in questo cam-biamento, accettando il fattoche si sta passando dall’eco-nomia dell’acquisto a quelladella condivisione e si stasempre più diffondendo ilconcetto d’uso piuttosto chedi possesso. Noi dunque,diamo la nostra disponibi-lità per un supporto valido ecostruttivo all’evoluzionedel processo, nella speranzache qualcuno bussi alla no-stra porta. E allora a voitutti……….nell’attesa….buona riflessione!
* Commercialista in Tivoli
L’AnALisi
dalla Prima PaGina
di pamela pRofeta* Sharing Economy:ritorno alle originio nuovo modello
economico?
il Commercialista 5settembre 2015
Gli acquedotti roMani
Se c’è un ricordo indelebileche mi riporta agli anni ’50della mia infanzia tiburtina,sono le domeniche agliarci, sotto quei ponti ro-mani e vicino al fiumeaniene, dove molte fami-glie si riunivano, le dome-niche di primavera, configli e parenti, per passareal fresco il giorno festivo,respirando aria pura e di-vertendosi. Noi eravamo in5 ed arrivavamo in vespa:io e mio fratello in piedi da-vanti, mia madre sedutadietro a mio padre, con inbraccio mia sorella e, siste-mate nei modi più dispa-rati, le vettovaglie che, colsapore d’erba che acquista-vano appena arrivati, eranoogni volta più buone. Ecco,quegli archi facevano partedel mio immaginario , alti,solenni, indistruttibili. l’ aniene è sempre stato unpunto di raccordo tra gliabitanti della zona in cui vi-viamo; ne ha facilitato icontatti, ne ha aiutato la
vita sia nell’ agricolturache nell’ allevamentoprima, successivamente neha impostato il periodo in-dustriale: ma come face-vano i nostri avi adutilizzare le acque delfiume, (o, in genere le
acque )? Come giriamo gli
occhi nel nostro territorio
troviamo le tracce dell’in-
telligenza e delle capacità
dei nostri antenati: GlIa C Q U E d O T T I .l’opera di realizzazionedegli acquedotti fu di taleimpegno ed efficacia cheuno storico del tempo potéscrivere che ” la grandezzadell’ Impero Romano si ri-velava e si poteva ammi-rare in 3 cose: GlIaCQUEdOTTI, lESTRadE E lE FOGNa-TURE, che hanno per-messo a Roma di diventaregrande. Gli acquedotti vennero co-struiti dal 312 a.C. e sonoundici e portarono una di-sponibilità d’acqua pro ca-
pite pari a circa il doppio diquella attuale, distribuen-dola tra le numerosissimefontane pubbliche, le fon-tane monumentali pochicase private (pochi privile-giati), le piscine, le termepubbliche e i bacini utiliz-zati per gli spettacoli.Quelli che attraversavano ilterritorio di Tivoli erano 4:quello dell’aniene Vecchioche attingeva l’acqua sottoSubiaco e arrivava fino aponte Esquilino a Roma; ilsecondo, fatto costruire dalsenato per cpregevoli; na-sceva da sorgenti verso ar-soli; il terzo, denominatoacqua Claudia, fu iniziatoda Caligola e terminatodall’Imperatore Claudio;prendeva acqua da 3 sor-genti intorno a Subiaco(l’arco degli arci appar-tiene ad esso, utilizzatoanche come fortilizio, for-tificano la torre sovra-stante, divenne una porta dipassaggio, obbligato; ilquarto fu detto dell’aniene
Nuovo, per distinguerlodall’ altro; sempre iniziatoda Caligola e terminato daClaudio con l’utilizzo dimigliaia di schiavi. Tutti gliacquedotti vengono soprae-levati, tranne l’anio Vetusche rimase sottoterra. Que-sta abbondanza di acquenella prossimità d Tivolispiega il perché dell’ab-bondanza di antiche VilleSignorili che si trovanonelle nostre zone; ancheperché in prossimità dellecittà i nostri acquedotti ave-vano le proprie piscine li-marie, una successione divasche che consentivanoall’acqua di liberarsi datutte le impurità durante iltragitto. Gli acquedotti romanierano in genere in opera ce-mentizia e foderati all’in-terno con coccio pesto perimpermeabilizzarlo, quasisempre interamente co-perto e la cavità interna incui scorre l’acqua è chia-mata speco dalle dimen-sioni che permettevano ilpassaggio comodo di unuomo, addetto alla manu-tenzione. Esso correvaspesso su aRCaTE ed eraogni tanti chilometri sem-pre in lieve pendenza.Continueremo la prossimavolta queste piccole caval-cate nel passato per averesempre più chiara la nostragrandezza ed il tributo chedobbiamo a ciò che ci cir-conda e che ostinatamentetentiamo ogni giorno didanneggiare, invece di cu-rarlo e salvarlo.
a cura di Silvano Solini
S P I G O L AT U R E S P I G O L AT U R Eil Commercialista6 settembre 2015
dalla Prima PaGina
soffuso color lilla, via via di-
venta azzurro, fino da diven-
tare un turchino notte la sera
tardi, quando le mille luci
bianche ed oro, giallo ed
arancione dei paesini sullo
sfondo, ne fanno una corona
brillante che dura tutta la
notte. Quando essa sfuma nel
color malva di inizio giorno.
E la girandola dei colori con-
tinua ogni giorno.
Socialità e Solidarietà: que-
sto il tema che mi sono pro-
posto. Due concetti che
esistono da quando l’uomo ha
cominciato a pensare che non
poteva vivere isolato. Da
quando è uscito dalle caverne
ed ha iniziato ad avere una
vita in comune agli altri.
Sono due concetti essenziali
per ogni comunità.
La Socialità esprime il vivere
insieme. Vivere insieme esige
delle regole. Regole che deb-
bono essere obiettive, cor-
rette, giuste, equilibrate, non
di parte: divine oserei dire.
Non nel senso che sono det-
tate dalla (o dalle) Divinità.
E’ certamente la più bella rea-
lizzazione dell’Uomo.
Alla base di questo concetto
deve esserci però la Solida-
rietà. Il pensare e l’agire in
funzione anche delle esigenze
e delle necessità degli altri.
Proviamo a pensare ad un
mondo in cui ognuno si pre-
occupa, sicuramente dei pro-
pri figli, del proprio coniuge,
dei propri “vicini”, ma anche
di tutti gli altri. Attenzione,
anche se non per bontà innata
o indotta, anche per pura con-
venienza. Perché in pace con
gli altri si vive meglio.
L’ “Umanità” (permettetemi
questo termine “immenso”)
penso lo abbia nel proprio
DNA. E per questo che da
settanta anni non c’è stata una
Terza Guerra Mondiale. A
questo indubbiamente ha
contribuito non poco il timore
reciproco di una Guerra Nu-
cleare. Ma non solo. Infatti,
per esempio, sono decenni
che si conoscono la tragicità
delle armi chimiche, eppure
nella Seconda Guerra Mon-
diale, nessuno le ha usate.
Nessun accordo esplicito.
Paura reciproca e forse, solo
forse, rispetto per la natura.
Dopo l’atto inconsulto e de-
linquenziale degli USA ai
danni del Giappone nel 1945.
Non si sono riscontrati altri
episodi (almeno che mi sov-
vengano).
A me piace pensare anche ad
un’altra spiegazione. E cioè
la “fatica” a litigare, ad essere
cattivi. Non è una buona rap-
presentazione di se stessi la
“cattiveria”, la “violenza”, la
“repressione”. Oggi sono ri-
masti solo pochi Stati che an-
cora praticano la dittatura
sulle proprie popolazioni.
Grazie a Dio.
Un fenomeno attuale a cui la
Socialità e la Solidarietà si
applicano in modo palese è la
migrazione di massa. Iniziata
dall’Africa verso le nostre
coste, ora si è estesa a tutta
l’Europa dall’Est all’Ovest da
Sud a Nord.
L’esperienza mi dice che
nulla avviene per caso. Questi
spostamenti continui e consi-
stenti anni e secoli fa avveni-
vano con le guerre o in
seguito a guerre sanguinose e
generalizzate.
Ora avvengono quasi in
modo naturale e general-
mente senza spargimento di
sangue. Con tante, troppe vit-
time, per accidenti naturali,
questo sì.
Il mondo è e vuole essere un
grande Villaggio all’interno
del quale ci si possa spostare
senza troppe formalità, sotto
la spinta (che io sogno), nor-
male, naturale ed inevitabile:
la fratellanza. Non arric-
ciamo il naso. La Natura crea
certi fenomeni in modo quasi
automatico. Basta solo la-
sciarsi andare e governare
con naturalezza e ragionevo-
lezza il fenomeno.
È inutile agitarsi, è un feno-
meno inarrestabile, bisogna
solo governarlo al meglio.
Con Socialità e Solidarietà.
Alla prossima, se Dio vuole!
* Commercialista
in Tivoli
Socialità eSolidarietà
di Renzo BItocchI*
il CommercialistaPrimo Piano 7settembre 2015
stificato. Non “tracciato”.
Ecco perché “io traccio”!
Tutto nasce da un piccolo
piccolo comma (il 402) di
una Finanziaria, pensate un
po’ voi, varata nel 2005.
da qui, l’inserimento nella
norma “principe” dello
Stato, di una quanto infini-
tesimale ma micidiale
norma : se prelevo troppo
si presume che i miei “ec-
cessi” di prelievo alimen-
tino traffici ed operazioni
in nero da tassarsi al pari di
un ricavo.
Sarà! Ma io sinceramente
non so se il mio caffè quo-
tidiano o il mio giornale
rappresentino un “eccesso
di prelievo”.
E, qualcuno mi spieghi,
fino a che punto i “pre-
lievi” possono considerarsi
rappresentativi di capacità
contributiva?
I concetti cardine del si-
stema tributario nazionale
vengono stravolti.
Chi decide cosa, ragione-
volmente.
perdonatemi, ma non rie-
sco a fidarmi della ragione-
volezza altrui, anche
perché questi ultimi non si
fidano della mia.
Ecco perché…….. io “trac-
cio”.
Sinceramente, e detto fra
noi, non credo che i
“M.I.B.” smettano di im-
picciarsi dei nostri contanti
e di presumere legalmente
quale fetta di essi configuri
evasione. Sentenze favore-
voli, o meno.
Quindi : io “annoto”.
E se non bastasse?
E se servisse anche una
prova?
ah no!!! NO!
Cambio di rotta. Non
basta: allora io “traccio” e
“conservo”.
Conservo scontrini, rice-
vute, chiedo all’edicolante
di attestare l’acquisto del
giornale, addirittura (per-
chè io “traccio con prova”)
mi faccio anche firmare
una ricevutina dal Collega
che incontro la mattina al
bar ed al quale offro il
caffè.
E non lascio nemmeno la
mancia. Non posso!
Tiè!
Si rende forse opportuno il
ritorno a metodi arcaici di
detenzione del risparmio?
“…ma il materasso, il ma-
terasso è il massimo che
c’è….”
* Presidente oDCEC di Tivoli
il Commercialista Primo Piano8 settembre 2015
Il materassodalla Prima PaGina
di gIanluca taRtaRo *
il Commercialista 9settembre 2015
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Primo Piano
la prima Camera di Com-
mercio aperta in sede de-
centrata in Italia circa 32
anni fa, il 15 settembre è
destinata alla chiusura. la
Camera di Commercio il 17
novembre 2014 ha stabilito
con una deliberazione di
Giunta la chiusura delle
sedi distaccate di Civitavec-
chia, Velletri e Guidonia
Montecelio. la scelta è do-
vuta ad un necessario con-
tenimento dei costi
conseguenti alla riduzione
del diritto annuale che pa-
gano le imprese. Nulla to-
glie ad un Ente autonomo di
assumere scelte e decisioni
organizzative autonome in-
dipendenti dalla volontà po-
litica ma quello che
politicamente si dovrebbe
eccepire è il concetto di
come si possa coniugare
l’obiettivo di razionalizza-
zione dei costi con la scelta
di bandire un nuovo con-
corso pubblico per un diri-
gente a tempo determinato
per tre anni.
la sede distaccata al 1 giu-
gno u.s. ha incassato
125.000 euro erogando ser-
vizi a 7.047 utenti effettivi
non solo compensando i
costi di funzionamento (le
spese di affitto sono pari a
36.400), ma incassando nel
I trimestre 2015 importi su-
periori alla sede di Via Ca-
pitan Bavastro. Numeri che
parlano di una compatibilità
economica, in linea con le
politiche di spending re-
wiev e soprattutto di coe-
renza con la funzione
pubblica e sociale esercitata
su una vasta area. le im-
prese dal 15 settembre 2015
per usufruire dei servizi ca-
merali, che non sono esclu-
sivamente le attività
telematiche, come soste-
nuto, dovranno obbligato-
riamente affrontare costi
aggiuntivi per attraversare
Roma per raggiungere le
sedi di Viale Oceano In-
diano e Via Capitan Bava-
stro in un periodo
economico molto gravoso,
e con un sistema di viabilità
intasato in vista del pros-
simo Giubileo Straordinario
indetto da papa Francesco.
Il Sindacato Cisl Funzione
pubblica di Roma e Rieti
con forza hanno chiesto al
presidente della giunta
della Camera di Commer-
cio di rivedere la scelta. È
stata presentata anche una
mozione del Consiglio Re-
gionale, dal Consigliere
Mario abruzzese in cui si
impegna il presidente zin-
garetti ad intavolare un ta-
volo tecnico per poter
meglio applicare una ri-
forma camerale che sia ri-
spondente alle necessità dei
territori, con un coinvolgi-
mento di associazioni di ca-
tegoria, assessori
competenti in materia, in-
sieme ai vertici di unionca-
mere.
* Commercialista in Guidonia
cHiude la caMera di coMMercio
Sede di Guidoniadi saBRIna Bottos *
il Commercialista settembre 201510
agenzie:
palestrina (Rm) 00036 Piazza di s. maria degli angeli 6 06953001 069535188
cave (Rm) 00033 Via albert einstein 069580383 069581458
labico (Rm) 00030 Via roma, 65 069510140 069510779
zagarolo (Rm) 00039 Via Valle del formale, 16 069576060 069575323
genazzano (Rm) 00030 Piazza della repubblica 069578634 069578831
palestrina s.Rocco (Rm) 00036 Viale Pio Xii, 135 0695307020 0695307177
tivoli (Rm) 00019 Piazzale delle nazioni unite, 2/4 0774319167 0774310835
montecompatri fraz. laghetto (Rm) 00040 Via lago di Bolsena, snc 0694771069 0694771069
Villa adriana (Rm) 00019 Via rosolina 75/a 0774533606 0774533606
Roma - ponte di nona (Rm) 00143 Via francesco caltagirone 366/368 0622184016 0622184016
gallicano nel lazio (Rm) 00010 Viale aldo moro 0695462144 0695469429
guidonia montecelio (Rm) 00012 largo cornelia 0774342003 0774342003
Velletri (Rm) 00049 Via dei Volsci 71 069642361 069636927
affile (Rm) 00021 Piazza s. sebastiano 2 0774808009 0774808897
subiaco (Rm) 00049 Via Giacomo matteotti 19 077483470 0774822467
agosta (Rm) 00049 Viale trieste 78 0774800000 0774800000
marano equo (Rm) 00049 Piazza dante 3 0774820041 0774820070
sede legale - direzione generale - palestrina (Rm)00036 Via della Vittoria, 21 - 06 953001 06 9535188
divisione amministrativa - gallicano nel lazio (Rm)00010 Viale aldo moro, 85 - 06 9546291 06 954629209
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Via Palatina 19 - Tivoli (Roma) c/o saletta conferenze dell'Ordine - Giovedì, 08 Ottobre 2015, dalle 15:00
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principali chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate
Via Garibaldi 167 - Villanova di Guidonia (RM) c/o Park Hotel Imperatore Adriano
Mercoledì, 14 Ottobre 2015, dalle 14:30
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Via Palatina 19 - Tivoli (Roma) c/o saletta conferenze dell'Ordine - Giovedì, 22 Ottobre 2015, dalle 15:00
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il Commercialista 11settembre 2015
Le associazioni e società spor-tive dilettan tistiche che ero-gano compensi agli spor tividilettanti devono assolvere aduna serie di adempimenti. A talproposito si mette in evidenzache in riferimento ai compensierogati a partire dall’anno2014, le predette associazionie società sportive dilettantisti-che devono osservare il nuovoadempimento della Certifica-zione Unica (CU) introdottadal D.Lgs. n.175/14 (c.d. De-creto Semplificazioni) e che vatrasmessa esclusivamente invia telematica all’A genziadelle Entrate.In relazione al suddetto adem-pimento l’Agenzia delle En-trate, con comunicato stampadel 12/02/2015, ha chiaritoche, solo per l’anno d’imposta2014, in presenza di co -municazioni contenenti esclu-sivamente redditi esen ti,l’invio telematico è facoltati -vo. Quindi, se un’associazionenel corso del 2014 ha erogatoesclusivamente compensiesenti (cioè tutti sotto i 7.500euro) non era obbligata ad in-viare telematicamente le certi-ficazioni, mentre seunitamente ai redditi esenti haerogato anche redditi “nonesenti” (cioè di importo supe-riore ai 7.500 euro) l’adempi-mento dell’invio te lematico èrimasto obbligatorio e di con-seguenza dovevano essere in-viate anche le certificazionirela tive a redditi esenti. Per quanto sopra gli adempi-menti da assolvere sono i se-guenti:
1) consegna della certifica-zione all’atleta percipiente(entro il 28 febbraio);2) invio telematico della Certi-ficazione Unica. Si mette inevidenza che la CU 2015 annod’imposta 2014 doveva esserespedita telematicamente entroil 7 marzo (9 marzo poiché il 7cadeva di sabato). L’Agenziadelle Entrate, con il predettocomunicato del 12/02/2015 ha,poi, chiarito che l’invio tele-matico delle CU2015 conte-nenti redditi soggetti a ritenutama non oggetto di comunica-zione tramite 730 potevano es-sere trasmesse anchesuccessivamente alla scadenzadel 9 marzo 2015, senza che lacircostanza comporti l’applica-zione di sanzioni. Si ricordache ogni certificazioneomessa, tardiva o errata è sog-getta alla sanzione di 100 euroe che non essendoci la possibi-lità di applicare il cumulo giu-ridico ci potranno essere tantesanzioni da 100 euro quantesono le certificazioni mancantio non corrette;3) invio del modello 770 sem-
plificato (entro il 31 luglio -scadenza prorogata per il mo-dello 770 2015 anno d’imposta2014 al 21 settembre 2015). Inriferimento alla compilazionedel modello 770 Semplificatonelle istruzioni al paragrafo 7.3“Dati relativi alle somme ero-gate” si legge che:nel punto 1: va indicato, ri-guardo alla causale del pa -gamento, uno dei seguenticodici: codice N – indennità ditrasferta, rimborso forfe tario dispese, premi e compensi ero-gati nell’eser cizio diretto di at-tività sportive dilettantistiche;in relazione a rapporti di colla-borazione coordinata e conti-nuativa di carattereamministrativo-ge stionale dinatura non professionale resi afavore di società e associazionisportive dilettantistiche e dicori, bande e filodrammaticheda parte del direttore e dei col-laboratori tecnici;nel punto 4: va indicato l’am-montare lordo del com pensocorrisposto. In relazione allesomme indi viduate dal codice“N” del punto 1, devono esse -
re ricomprese nell’importo daesporre nel punto 4 anche lesomme che non hanno con-corso a formare il reddito (finoa 7.500,00 euro ai sensi del-l’art.69, co.2 Tuir) che devonoessere inoltre riportate nel suc-cessivo punto 7. Tali modalitàdevono essere eseguite anchein caso di eroga zione di com-pensi di ammontare non ecce-dente 7.500,00 euro; nel punto 9: va indicato l’im-porto delle ritenute d’ac contooperate nell’anno;nel punto 10: va indicato l’im-porto delle ritenute a titolo diimposta operate nell’anno. Adesempio, le ritenute operatesulle somme individuate dalcodice “N” del punto 1 relati-vamente agli importi assogget-tati a ritenuta a titolo d’imposta(oltre 7.500,00 euro e fino a28.158,28 euro); nei punti 12 e 13: da compi-lare solo nel caso in cui nelpunto 1 è indicato il codice“N”, va indicato l’importo del-l’addizionale regionale all’Ir-pef trattenuto rispettivamente atitolo d’acconto e d’imposta;nei punti 15 e 16: da compi-lare solo nel caso in cui nelpunto 1 è indicato il codice“N”, va indicato l’importo del-l’addizionale comunale all’Ir-pef trattenuto, rispettivamente,a titolo d’acconto e d’imposta.
* Dottore Commercialista
in Guidonia
Commissione Stampa
ODCEC di Tivoli
Associazioni e Società
Sportive Dilettantistiche:
Compensi Sportivi e
Adempimenti Fiscali
di alessandRo falcone *
il Commercialista settembre 201512
e X P o 2 0 1 5
i commercialisti al fianco di chi vuole fare impresail Consiglio nazionale presente all’Esposizione con un suo stand assieme ad agenzia delle Entrate e notai
dal Consiglio nazionale
al fianco di chi vuole fare im-
presa nel nostro paese. I com-
mercialisti arrivano ad Expo
2015 con questa mission pre-
cisa: aiutare quanti intendono
investire in Italia, fornendo
loro tutte le informazioni ne-
cessarie sull’avvio e sulla ge-
stione di un’attività
imprenditoriale e sulle relative
agevolazioni fiscali. Informa-
zioni che saranno fornite, in
uno stand del Consiglio nazio-
nale della categoria, dagli Or-
dini territoriali che hanno
raccolto l’invito dello stesso
Consiglio nazionale ad impe-
gnarsi a rotazione in questa
opera di sensibilizzazione.
ad Expo 2015 il Consiglio na-
zionale condivide il suo spazio
espositivo con agenzia delle
Entrate e Consiglio nazionale
del Notariato. Un lavoro di in-
formazione che vede coinvolti,
dunque, tutti i diversi soggetti
che, nell’ambito delle proprie
specifiche competenze e re-
sponsabilità, risultano determi-
nanti per l’avvio di un’attività
imprenditoriale.
“Expo 2015 – afferma Ge-rardo longobardi, presidente
dei commercialisti italiani –
non è solo una vetrina eccezio-
nale per l’economia del nostro
paese, ma anche un luogo di
conoscenza, scambi e di infor-
mazioni, nel quale la presenza
dei commercialisti italiani era
fisiologica. Saremo all’Esposi-
zione, fino alla sua chiusura,
con nostri rappresentanti spe-
cializzati e con materiale tra-
dotto in più lingue, ricco di in-
formazioni per quanti fossero
interessati ad avviare da noi
un’attività imprenditoriale”.
diverse le pubblicazioni che
saranno distribuite presso lo
stand dei commercialisti, tutte
curate dalla Fondazione nazio-
nale della categoria, dedicate
sia alla presentazione della
professione che alla filiera del-
l’agroalimentare e all’universo
del food, temi legati ad Expo
2015 e, afferma longobardi,
“ambiti dalle grandi potenzia-
lità di sviluppo per la nostra
economia per il quale le com-
petenze dei commercialisti
sono imprescindibili”.
la presenza dei commercialisti
a Milano nei mesi di Expo non
si limita allo stand che apre
oggi. Nel capoluogo lombardo,
infatti, la professione celebrerà
il 15 e 16 ottobre prossimi il
suo Congresso nazionale.
“Semplificare per crescere. icommercialisti, energia perlo sviluppo” il titolo scelto per
l’assise.
le Iscrizioni dei Colleghi che
volessero partecipare al Con-
gresso Nazionale dovranno av-
venire autonomamente
collegandosi al sito :
http://www.commercialisti.it/p
ortal/CongressoMilano2015/d
efault.aspx .
O seguendo il link presente sul
portale istituzionale dell’Od-
CEC di Tivoli.