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IL CIBO DEL MONDO Produciamo alimenti che basterebbero a nutrire tui, ma milioni di persone soffrono la fame. Come cambiare pensando al futuro consumatori il mensile dei soci coop Elezioni 2014 Vota un socio come te! Dal 4 al 15 aprile nei negozi di Coop Adriatica scegli i tuoi nuovi rappresentanti: consiglieri di Zona, presidenti di Zona e presidenti di Distreo 40 coop adriatica edizione bologna n° 3 aprile 2014

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Page 1: IL CIBO DEL MONDOCondizioni della promozione: L’ offerta “ChiamaTutti 360”, sottoscrivibile tra il 03/03/14 ed il 13/04/14, prevede 360 minuti di chiamate nazionali, verso numeri

consumatoriil mensile dei soci coop

IL CIBO DEL MONDO

Produciamo alimenti che basterebbero a nutrire tutt i, ma milioni di persone soff rono la fame. Come cambiare pensando al futuro

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Elezioni 2014Vota un socio come te!Dal 4 al 15 aprile nei negozi di Coop Adriatica scegli i tuoi nuovi rappresentanti: consiglieridi Zona, presidenti di Zona e presidenti di Distrett o

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Condizioni della promozione: L’ offerta “ChiamaTutti 360”, sottoscrivibile tra il 03/03/14 ed il 13/04/14, prevede 360 minuti di chiamate nazionali, verso numeri fissi e mobili, 360 SMS naziona-li e 1 Giga di traffico internet nazionale ogni 30 giorni. I minuti sono tariffati sugli effettivi secondi di conversazione e le connessioni internet a singolo kbyte. Al superamento del traffico voce ed SMS compreso verranno applicate le condizioni del piano tariffario sottostante per il traffico voce ed SMS, mentre il traffico internet sarà gratuito ma la velocità di connessione sarà limitata a 32 kb/sec. L’offerta ha un costo di 9,50€ al mese e si rinnova automaticamente ogni 30 giorni in caso di credito sufficiente. Se il credito residuo non è sufficiente, l’offerta risulterà sospesa per 7 giorni. Per riattivarla sarà necessario ricaricare entro la scadenza dei 7 giorni, altrimenti l’opzione verrà disattivata. I minuti, gli SMS ed i Mega non consumati nel mese, non si sommano con i minuti e gli SMS o il traffico internet del mese successivo. Per maggiori dettagli sulle compatibilità e su tutte le offerte visita il sito www.coopvoce.it

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19 Cibo e farmaci DI EUGENIO DEL TOMA

23 L'energia del sole DI MARIO TOZZI

26 Salumi che nascono all'aria aperta

28 Il bello del wi-fi fatto in casa DI CLAUDIO STRANO

4 Lettere a Consumatori

6 Il cibo per tutti DI DARIO GUIDI

11 La vignetta DI ELLEKAPPA

14 L'economia della coesione sociale

25 Impronte fi rmate Patrizio Roversi

13 Oro e zaff erano D I MASSIMO MONTANARI

30 Carni d'Emilia DI HELMUT FAILONI

34 Bambini tocca a voi DI GIUSEPPE ORTOLANO

36 Manzoni secondo Twitter DI M. CIRRI E F. SOLIBELLO

36 Mostre, libri e dischi Intervista a Diodato

DI G. OLDRINI E P. PACODA

Mensile della Cooperazione di Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 [email protected]. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Daniele Moltrasio (vicedirettore) Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Marisa Pecere, Silvia Sacchetti, Claudio Strano. Progetto grafico Glifo associati/Plumdesign Impaginazione e grafica Ilde Ianigro Responsabile della pubblicità Lorenza Corazzari Stampa Coptip (Modena)Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296Coop Editrice Consumatori Consiglio di amministrazione: Massimo Bongiovanni (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente) Gianna Brunelli, Mauro Bruzzone, Stefano Dalla Casa, Edwin Ferrari, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio.Consegnato alle poste a partire dal 00/00/2013. Il numero di marzo è stato stampato in 2.258.204 copieAssociato USPI, Unione stampa periodica italianaQuesta rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale

Mangiare da star maleDalla bulimia all'anoressia, scopriamo il mondo dei disturbi alimentari che possono diventare una malattia

Il cibo per tuttiBen 842 milioni di persone soffrono la fame, eppure ci sarebbero alimenti a sufficienza per tutti. Come cambiare pensando al futuro

14 L'economia della coesione socialeTerzo settore, non profit, cooperazione: scopriamo le cifre di un arcipelago che vuole veder riconosciuto il proprio ruolo

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S O M M A R I Oconsumatori

sommarioseguici su facebook e su www.consumatori.e-coop.it

Le pagine diElezioni: votaun socio come te!

Le assembleedi Bilancio 2013

Ricette d’autoreper “Coop for words”

Bentornati alMercato di Mezzo

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coop adriatica

Coop Adriatica Numero Verde 800 857 084

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Risponde Claudio Mazziniresponsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia:

Il tema sofisticazioni e frodi è sempre d'attualità. In più, la crisi economica, può spingere alcune aziende a pensare di risolvere in maniera sbrigativa le difficoltà. I dati del dossier “Italia a tavola 2013 rapporto sulla si-curezza alimentare”, pubblicato da Movimento difesa del Cittadino e Legambiente parlano chiaro: 500 mila controlli, 28 mila tonnellate di prodotti sequestrati, per un valore economico di oltre mezzo miliardo di euro. È chiaro che non si tratta di episodi sporadici: sappiamo che esiste un’economia sommersa, basata sulla frode. Inoltre la globalizzazione degli approvvigionamenti, unita a metodologie di indagine sempre più sofisticate, portano a sempre nuove scoperte di contaminanti inat-tesi o prima del tutto sconosciuti”. La situazione, così, si complica, in una continua rincorsa.È per quest’ultima ragione che scoppiano molti scan-dali veri, ma anche alcuni “mediatici”, nel senso che il clamore e la pressione dei media, spingono i consu-matori a preoccuparsi e a revocare la fiducia ad interi settori, ma non sempre a ragione. Come quando una frode è dovuta a dichiarazioni di caratteristiche di-verse dalle originali in un prodotto, ma senza che ci sia alcuna conseguenza per la salubrità del prodotto stesso. Ma, in una comunicazione che tende alla semplificazione, spesso non si distingue, come si do-vrebbe, tra frodi di natura commerciale e rischi effet-tivi per la salute. Ciò non vuol dire, tuttavia, che vada sottovalutato il problema o abbassata la guardia. Anzi vale il contrario.Certificazione, tracciabilità, qualità, garanzie igie-nico- sanitarie: questi gli elementi che in Italia come in Europa possono garantire la sicurezza e mettere all’angolo le falsificazioni. Come Coop, fin dai primi anni 2000 abbiamo deciso che occorreva rafforzare il presidio su alcune diret-trici importanti. Per questo motivo è stato creato un “gruppo rischi emergenti” col compito di pensare quali le possibili frodi e, di conseguenza, collaborare con le principali Università ed Enti di Ricerca, per trovare le contromisure. In una battuta, pensare come ladri per fare ancora meglio le guardie.

la lotta alle frodi dipende da tutti

Grazie a questo lavoro abbiamo definito regole e limiti vincolanti che finiscono nei nostri capitolati di forni-tura. In alcuni casi questi limiti sono anche diventati legge. Le nuove sfide? La tracciabilità delle materie prime e dei semilavorati, i materiali per gli imballi e le nuove micotossine. In testa all’elenco dei prodotti sotto la lente d’ingrandi-mento, ovviamente, tutti i principali prodotti agroali-mentari italiani: l’olio extravergine d’oliva, tradizional-mente tra i più esposti alle contraffazioni, il vino (è stata un’annata scarsa con il rischio di annacquamenti e adul-terazioni), i formaggi, le conserve di pomodoro, ecc.Per questo, da anni, il Laboratorio Coop è impegnato nell'applicazione di tecniche in grado di leggere il dna di prodotti a rischio e di stabilire quindi se l'ingre-diente corrisponde a quello dichiarato o se vi è una sofisticazione. All'esperienza di biologi e chimici è affidato anche il compito di presidiare i rischi emer-genti e di combattere le frodi con tecniche innovative; per farlo, lo scorso anno, è arrivato dalla Francia He-racles. Tecnicamente si tratta di un gascromatografo evoluto, che permette di distinguere un alimento con-forme da uno adulterato. Appare inoltre chiaro che a volte, comprare i prodotti guardando solo al prezzo più basso, non verificando le informazioni, aumenta il rischio di frodi. Per citare l'economista Robert Reich: “La scomoda verità è che la maggior parte di noi ha due menti. Come consumatori puntiamo a fare grandi affari. Come cittadini disapproviamo le molte conse-guenze sociali che ne derivano“. Un prodotto “leale” è, in qualche misura, anche un prodotto sostenibile e in questo, noi cittadini, possiamo fare molto.

Se col vostro smarphone o tablet volete vedere un filmato sul lavoro nei laboratori di analisi sulla qualità di Coop Ita-lia e sul funzionamento della macchina Heracles (di cui si parla in questo pezzo), utilizzate questo codice QR.

Ho visto in Tv la puntata di "Presa diretta", di Riccardo Iacona, dedicata alle frodi alimentari e mi sono spaventata. Come Coop combatte e previene questo problema?Renata seRRadibene - pIaCenza

L’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:redazione Consumatori, Viale aldo Moro, 16, 40127 Bologna fax 051 6316908, oppure, [email protected]

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l'etichetta delle uova Come si legge l'etichetta delle uova?Gianna beRGonzini - MoglIa (Mn)

Le uova fresche destinate ai consumatori sono indicate come categoria A . Prima di essere messe in vendita non devono essere nè lavate nè sottoposte a trattamenti di conservazione. La categoria extra indica una qualità particolare ed è valida solo entro 9 giorni dalla depo-sizione che per questo tipo di uova deve essere indi-cata anche sul guscio. Una lettera indica le dimensioni: S piccole (meno di 53 grammi), M medie (da 53 a 62 grammi), L (da 63 a 72 gr) e infine XL grandissime.L'indicazione del tipo di allevamento è obbligatoria: 0 biologico, 1 all'aperto, 2 a terra e 3 in gabbia. Segue la sigla della nazione, il comune dove l'alleva-mento è situato è indicato con il codice Istat, la provin-cia e il codice identificativo del singolo allevamento.

VaccinazioniLa vaccinazione ai neonati è obbligatoria?teResa pozzi - CReMona

Dal 1991 in Italia sono obbligatorie per tutti i nuovi nati le vaccinazioni contro difterite, tetano, polio-mielite, epatite B. Di solito viene utilizzato il vaccino

esavalente, che oltre a proteggere da queste malattie, previene anche la pertosse e le infezioni invasive da Haemophilus influenzae B. Se un genitore si rifiuta di far vaccinare il figliuo, viene chiamato per un colloquio informativo presso la Asl di appartenenza. Il rifiuto non compromette la scola-rità del bambino ma il genitore verrà richiamato pe-riodicamente dalle aurtorità sanitarie e il ragazzo al compimento del 18 anno verrà invitato ad atture di sua spontanea volontà le misure di prevenzione.

Riso neroHo visto sugli scaffali il riso nero. Vorrei saperne di più su questo prodotto?anGelita beRnabei - SaVona

Il riso nero è arrivato in Italia solo nel ’97. E' origina-rio della Cina, viene chiamato riso proibito dell’Impe-ratore, ma ora è coltivato in pianura Padana per le sue proprietà nutrizionali abbastanza rare (qualcuno dice addirittura afrodisiache ma è solo questione di marke-ting). Dal punto di vista nutrizionale offre un signifi-cativo apporto di fosforo, magnesio e selenio. Inoltre trattandosi di un riso integrale, un piatto garantisce il 13% delle fibre alimentari raccomandate nella dieta giornaliera. Il prezzo di vendita è un po' più caro di quello di altri tipi di riso.

Coptip per l'ambiente e il risparmio energeticoCoptip è la tipografia modenese dove vengono stampate le oltre 22 milioni di copie annue di Consumatori. parliamo di un'azienda cooperativa con più di 90 dipendenti, impianti moderni con quattro rotative offset (tra cui una lithoman da 80 pagine che è unica per dimensioni in italia) capaci di stampa-re ciascuna 42.500 copie all’ora, certificazione etica sa8000 e certificazione ambientale iso 14001 ed FsC sulla provenienza e lavorazione della carta nel rispetto delle foreste. ora a tutte queste importanti caratteristiche Coptip ha aggiunto un nuovo impegno sul piano del risparmio energetico e del rispetto dell’ambiente, inaugurando una centrale di rigenera-zione in grado di fornire energia (sia elettrica che termica) per il funzionamento delle rotative e il riscaldamento degli ambienti. la centrale, realizzata da un'altra importante impresa cooperativa (la Cpl di Concordia), è costituita da un cogeneratore installato in una cofanatura insonorizzata che produce una potenza elettrica di 245 kW (che servirà a raffreddare le macchine di stampa) e 344 kW di potenza termica a disposizione della struttura e dei processi produttivi. “da anni siamo impegnati nell’ottimizzazione dei consumi energetici e nel

rispetto del’ambiente – spiega il presidente di Copitp, Giancarlo panini – Con questo impianto facciamo un ulteriore passo avanti che ci consente di ridurre i costi e di essere più autonomi nel reperimento di energia” Con quello installato in Coptip, gli impianti di cogenerazione e trigenerazione realizzati da Cpl, in italia e all’estero, arrivano a quota 500.

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“Non c'è mai stato co-sì tanto cibo. Allora perché nel mondo 842 milioni di persone soffrono la fame? In termini stret-tamente quantitativi, c'è cibo a sufficienza per sfamare l'intera popolazione mondiale di oltre 7 miliardi di persone. Eppure, una persona su 8 è affamata. Nei paesi in via di sviluppo un bambino su 3 è sottopeso”. A sancire queste semplici verità è il World Food programme, l’a-genzia delle Nazioni unite il cui scopo è proprio quello di com-battere la fame e attivare piani di contrasto a questo drammatico problema. Nel provare a fare un ragionamento sul tema del cibo, siamo partiti da questa semplice affermazione perché già in essa so-no contenuti due punti fermi: ov-vero che al mondo c’è (o meglio ci sarebbe) cibo a sufficienza per tut-ti, ma dall’altra parte ci sono 842

milioni di persone che soffrono la fame.Perché ci muoviamo tra queste due opposte verità? È quello che, nel nostro piccolo, vorremmo pro-vare a capire, per avviare una rifles-sione che si proietta verso l’Expo 2015 che si terrà a Milano, una ma-nifestazione che è proprio dedica-ta al tema “Nutrire il pianeta”.Intanto chiariamo che il cibo sa-rebbe sufficiente per tutti, se tutti avessimo diete uguali o simili, co-me apporto calorico. Invece nei paesi occidentali sono comuni diete che sfiorano le 5.000 calo-rie al giorno, mentre dove si soffre la fame si vive sistematicamente al di sotto delle 2.000, confron-tandosi quindi con le conseguen-ze che ne derivano. Si viaggia così sempre tra poli opposti: i tanti che non hanno cibo da una parte e, dall’altra, più di un miliardo di per-sone che soffre di problemi legati

InSIeMe a CoopVerso l'Expo 2015

l'anno prossimo si svolegrà a Milano l'expo 2015, una grande manifestazione che vedrà presenti quasi tutti i paesi del mondo e che sarà dedicata al tema "nutrire il pianeta". in vista di questo appuntamento davvero straordinario, di cui Coop sarà uno dei protagonisti (con una propria presenza diretta), come rivista, vogliamo proporvi una serie di articoli che provano ad affrontare le complesse e affascinanti problematiche legate proprio al tema del cibo e della sua produzione, sia in chiave mondiale che più locale. nelle pagine che seguono ecco la prima puntata.

il ciboper tuttiquali scelte per il futuro

del nostro pianeta?

di daRio Guidi

Ben 842 milioni di persone al mondo soffrono la fame, eppure ci sarebbe cibo a sufficienza per nutrire ogni abitante. Tra disequilibri, sprechi e ingiustizie proviamo a capire perché. E soprattutto cosa c'è da correggere in vista di un futuro nel quale dai 7 miliardi attuali passeremo (nel 2050) a più di 9 miliardi

economia

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un altro tema decisivo è quello dei modelli di consumo e degli sprechi che si incontrano lungo tutta la filiera del cibo. si tratta di un'altra delle chiavi fondamentali da affrontare per il futuro. secondo uno studio della Fao (Food and agri-colture organization delle nazioni unite) del 2013, ogni anno nel mondo si assiste alla strabi-liante perdita di 1,3 miliardi di tonnellate di ci-bo per un danno economico pari a 750 miliardi di dollari. il 54 per cento degli sprechi alimentari si verificano "a monte", in fase di produzione, rac-colto e immagazzinaggio. il 46 per cento avvie-ne invece "a valle", nelle fasi di trasformazione, distribuzione e consumo.in linea generale, nei paesi più poveri e in via di sviluppo le perdite di cibo avvengono maggior-mente nella fase produttiva (per inadeguatez-za degli impianti, dei sistemi di conservazione e trasporto), mentre gli sprechi alimentari a li-vello di dettagliante o di consumatore tendono ad essere più elevati nelle regioni a medio e alto reddito.il rapporto della Fao fa notare che più avanti lungo la catena alimentare un prodotto va per-duto, maggiori sono le conseguenze ambientali,

dal momento che i costi ambientali sostenuti durante la lavorazione, il trasporto, lo stoccag-gio ed il consumo devono essere aggiunti ai co-sti di produzione iniziali.un tema su cui anche in italia si sta prestan-do sempre più attenzione, come dimostra il re-cente svolgimento del Forum sulla sostenibili-tà ambientale. anche se le stime non sono univoche, quel-le elaborate dal politecnico di Milano indica-no uno spreco nazionale, lungo l'intera filiera, pari a 6 milioni di tonnellate di cibo all'anno, equivalenti all'8% della spesa. il governo ha annunciato la volontà di definire un piano di contrasto e prevenzione contro lo spreco ali-mentare. un tema su cui, del resto, Coop è al lavoro già da anni con i suoi progetti “brutti ma buoni” e “a buon fine” che consentono di utilizzare prodotti invenduti, danneggiati o prossimi alla scadenza: i negozi coinvolti sono stati 544 nel 2012, con la partecipazione di 813 associazioni onlus che hanno permesso di as-sistere oltre 140.000 persone in difficoltà, per un valore complessivo di merce donata pari a oltre 26 milioni di euro.

Sprechi, nemico da combattere La Fao: ogni anno un danno da 750 miliardi, che riguarda in modo diverso il sud e il nord del mondo

consumatoriaprile 2014

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al sovrappeso e all’obesità (fattori scatenanti di malattie la cui cura diventa un costo enorme per i si-stemi sanitari). Ovviamente non è che un cambiamento di dieta dove si mangia troppo, basterà a far ar-rivare il cibo dove manca, perché le distorsioni e problemi sono ben più complessi.

Cereali, carne, pesce...Ma torniamo a guardare più da vi-cino a qualche dato sull’agricoltu-ra mondiale. Oggi il cibo per il pia-neta è rappresentato da 2 miliardi e 400 milioni di tonnellate di ce-reali (grano, mais, riso, ecc.) pro-dotti annualmente; poi si aggiun-gono, tra le voci principali, più di 300 milioni di tonnellate di carne, 780 milioni di latticini e 160 mi-lioni di pesce, 500 milioni di semi oleosi, 180 milioni di zucchero. Questa è la “montagna” che sareb-be sufficiente per una alimentazio-ne adeguata di tutto il pianeta.Stiamo sulla voce più importante,

quella dei cereali, per scoprire che la produzione complessiva, secon-do i dati costantemente aggiornati della Fao (l’agenzia Onu che si oc-cupa di cibo e agricoltura), è cre-sciuta in modo abbastanza regolare negli ultimi 5 anni, così come so-no aumentate le scorte (che i pae-si devono avere per fronteggiare le emergenze). Dunque una situazio-ne relativamente tranquilla, rispet-to a periodi recenti molto turbo-lenti sia per le quantità disponibili che per gli andamenti dei prezzi. Ma è molto interessante andare a verificare come è ripartita questa enorme quantità di cereali. Infatti, secondo la Fao, dei 2 miliardi e 400 milioni di tonnellate, meno del 50% serve direttamente all’ali-mentazione umana (per l’esattez-za sono 1.080 milioni). Poi ci sono 796 milioni di tonnellate che ser-vono a produrre gli alimenti per gli animali (da cui comunque de-rivano i 300 milioni di tonnellate di carne che l’uomo mangerà).

Non producono invece nessun ti-po di alimento gli altri 450 milio-ni di tonnellate che servono pre-valentemente alla produzione dei biocarburanti, un fenomeno que-sto che ha avuto una rapida espan-sione negli ultimi anni.Già da questa macro osservazio-ne cominciano ad emergere diver-si problemi che vanno a incidere sul punto di fondo che è come ga-rantire a tutti il cibo. Già perché è bene ricordare che parlare di dirit-to al cibo non è una enunciazione astratta. Il diritto al cibo è un dirit-to intrinseco di ogni uomo, donna o bambino ed è stato riconosciu-to come tale dalla dichiarazione universale dei diritti umani nel 1948. Un diritto sancito anche se poi spesso dimenticato nella prati-ca di questi decenni.

il cibo è solo una merce?Un esempio viene da quanto acca-duto dagli anni ’80 del secolo scor-so, quando il Fondo monetario

842 miLioni soffrono La fame ma daL 2009 La cifra è in caLosecondo i dati del World Food programme, la percentuale di persone che soffre la fame è più alta nell’africa orientale, centrale e australe. Circa tre quarti delle persone denutrite vivono in zone rurali povere dei paesi in via di sviluppo, soprattutto nelle aree agricole ad alto rischio. tuttavia, il numero di persone che soffre la fame è in aumento anche nelle aree urbane. oltre la metà degli 842 milioni di persone affamate nel mondo vive in asia e circa un quarto si trova nell’africa sub-sahariana. negli ultimi venticinque anni del 20esimo secolo, l'umanità stava vincendo la lotta contro il suo nemico di sempre. dal 1970 al 1997, il numero di

8 primo piano economia

Dati World food programme

959 milioni 791

milioni

1 miliardo e 20 milioni 842

milioni

1970 1997 2009 2013

persone affamate è calato da 959 a 791 milioni, soprattutto grazie agli incredibili progressi nella riduzione della malnutrizione in india e in Cina.eppure, a partire dalla fine degli anni 90, il numero degli affamati cronici nei paesi in via di sviluppo è tornato a salire a un ritmo di quasi 4 milioni di persone all'anno. tra il 2001 e il 2003, il numero di persone malnutrite nel mondo è arrivato a 854 milioni. Gli ultimi dati registrano che, per la prima volta dopo 15 anni, il numero di persone che soffrono la fame nel mondo è diminuito, calando da 1,02 miliardi nel 2009 a 925 milioni nel 2010, fino ad arrivare ad 842 milioni nel 2013.

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internazionale e la banca Mon-diale, ai paesi poveri e pieni di de-biti che chiedevano aiuti, hanno imposto riforme orientate a favori-re liberalizzazioni, privatizzazioni e un ridimensionamento dell’in-tervento pubblico in tutti i campi e quindi anche in agricoltura. Ri-sultato di questo è stato che que-sti paesi poveri sono diventati pri-ma esportatori di materie prime (destinate a chi aveva i soldi per comprarle), ma soprattutto sono diventati importatori di cibo pro-dotto e confezionato altrove (in una logica di mercato che certo non ha aiutato i più poveri). “Uno dei punti centrali nel dibat-tito rivolto al futuro – spiega luca Colombo, autore del libro “Dirit-to al cibo” e segretario della Fon-dazione per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica – è la sfida a considerare il miglior uso possi-bile della terra, massimizzando l’u-so sociale del cibo come pilastro fondamentale su cui costruire la

sopravvivenza degli uomini, anzi-ché considerare semplicemente il cibo una merce da scambiare”.

2050, saremo 9 miliardiSe di temi comunque importanti come il rapporto tra agricoltura e ambiente, e dei modelli di consu-mo e degli sprechi che si incon-trano lungo tutta la filiera parlia-mo nelle schede in queste pagine, resta poi un tema di prospettiva.Se come abbiamo visto in parten-za, al netto dei problemi che abbia-mo provato almeno ad accennare, oggi la quantità di cibo prodot-to sarebbe sufficiente a nutrire i 7 miliardi di individui che abitano il nostro pianeta, quale sarà la situa-zione quando, nel 2050, a chie-dere cibo saremo in più di 9 mi-liardi? E come cambierà questa domanda anche alla luce del fatto che almeno l’aspirazione a poter-si avvicinare ai livelli di consumo dell’Occidente, da parte dei paesi in via di sviluppo (basta citare solo

Cina e India che insieme fanno 2 miliardi e 500 milioni di persone) sta producendo già oggi impatti ri-levantissimi? Poi c’è il terzo fatto-re che abbiamo citato che è quello della sostenibilità ambientale. Co-sa succederà rispetto al problema del surriscaldamento del pianeta? Che impatti avrà sulla disponibili-tà dei terreni coltivabili?Certo nel provare a rispondere a questi enormi quesiti l’umanità potrà contare su evoluzioni tec-nologiche e scientifiche che tro-veranno applicazione anche nella produzione di cibo e alimenti. Il tema degli ogm (gli Organismi geneticamente modificati) è da tempo al centro dell’attenzione e suscita posizioni decisamente contrastanti. Ma altre prospetti-ve si aprono, legate ai cibi biotech, o alla possibilità di modificare le nostre diete, trovando le protei-ne necessarie magari negli insetti o nei crostacei, anziché nella car-ne (questi sono tutti aspetti cui

anche iL cibo neL mirino deLLa finanza specuLativase lo scopo fondamentale del cibo è che serve a nutrire le persone, questa semplice verità si deve scontrare sempre più con la logica dei mercati e della speculazione finanziaria per cui il cibo (come il petrolio o qualsiasi altra merce) serve a far soldi e nient’altro. sulla nostra rivista ci siamo già occupati di raccontare come, specie 3 o 4 anni fa, i prezzi delle derrate alimentari a livello mondiale hanno subito variazioni fortissime. Frutto soprattutto di una speculazione forsennata per cui a comprare grano e mais, non erano operatori del settore, ma fondi d’investimento e banche d’affari. basti ricordare che i cosiddetti futures (titoli nati come strumento per tutelare i produttori sulle variazioni di prezzo, tra momento della semina e della vendita), sono passati da un valore complessivo di 65 miliardi di dollari nel 2006 a 126 miliardi di dollari nel 2011. Ma la cosa impressionante è che alla borsa merci di Chicago, nel 1996 l’88% di questi titoli era detenuto da operatori del settore agro-alimentare, mentre nel 2011 il 70% era detenuto da gruppi finanziari e speculativi. un mondo ribaltato e cifre che rendono chiaro quanto pesi la finanza nel determinare, trattandosi di cibo, se e quanto potranno mangiare miliardi di persone.

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Ogni anno nel mondo vengono prodotti

2 miliardi e 400 milioni di tonnellate di cereali

300 milioni di tonnellate di carne

160 milioni di tonnellate di pesce

780 milioni di tonnellate di latticini

Dati Fao su alcune delle principali categorie di prodotti alimentari

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dedicheremo approfondimenti nei prossimi numeri della nostra rivista).

i limiti dello sviluppoResta però il fatto che comunque le strategie future devono confron-tarsi con un concetto di limite che è oggettivo. Sono passati più di 40 anni da quando il Club di Roma pose per la prima volta l’attenzione sul fatto che le risorse del pianeta non sono infinite e dunque l’idea che si possa continuare a crescere con una progressione geometrica

non è una ipotesi realistica. Anzi, le elaborazioni più recenti e ag-giornate delle analisi del Club di Roma, non escludono scenari ca-tastrofici rispetto alla futura situa-zione alimentare del pianeta. Non a caso anche a livello politico, i vertici del G20 (i paesi più svilup-pati) hanno messo all’ordine del giorno il tema senza però assume-re impegni precisi. Ma, consape-voli delle crisi legate anche al ruolo della speculazione finanziaria, i go-verni sanno che sul cibo si posso-no scatenare aspri conflitti.

10 primo piano economia

Agricoltura sostenibile cercasi,tra allevamenti e stili di consumoLo sviluppo futuro dell’agricoltura mondiale è strettamente connesso alle tematiche ambientali e di sostenibilità complessiva del nostro pianeta. E questo in un duplice senso. Da un lato l’agricoltura è vittima di determinati fenomeni e deve tener conto dei mutamenti climatici, del surriscaldamento del pianeta, dei rischi di desertificazione di aree sempre più estese e dell’impoverimento dei suoli. Ma dall’altro la stessa agricoltura è una delle cause che producono questi fenomeni. In particolare c’è la questione degli allevamenti di bestiame. Come spiega un rapporto della Fao, “l’allevamento di bestiame emerge come uno dei due o tre più significativi fattori nel determinare problemi ambientali, sia in sede locale che globale”.Tradotto in cifre il settore degli allevamenti vale il 40% del fatturato complessivo dell’agricoltura mondiale e, nel contempo, la carne è un fattore, ad oggi, fondamentale nel garantire proteine e nutrienti fondamentali a 1,3 miliardi di persone che vivono nelle aree rurali e più povere del pianeta.Visto con altre cifre, l’allevamento di bestiame, se si sommano le superfici coltivate per ricavare mangimi per gli animali e le aree destinate al pascolo degli animali stessi, occupa il 70% della superficie agricola totale. Sempre l’allevamento è responsabile del 18% delle emissioni complessive di gas serra.Dunque è chiaro che migliorare le tecniche, riuscire a ridurre questi impatti è un compito fondamentale che si unisce al definire livelli di consumo di carne che siano compatibili con una dieta salutare ed equilibrata. Nei paesi occidentali la percentuale di chi sceglie di essere vegetariano sta crescendo, per questi motivi ma anche per valutazioni più strettamente etiche. Resta però il fatto che, anche se siamo ancora assai lontani dai 123 chili di carne all’anno che mangia l’americano medio

(dati Fao del 2006), i cinesi sono passati dai 25 chili di carne procapite del 1995 ai 53 chilogrammi del 2008. Sempre secondo la Fao dal 2000 al 2050 la produzione di carne al mondo è destinata a raddoppiare per raggiungere i 465 milioni di tonnellate. L’evoluzione del mondo è rapidissima e qui possiamo solo accennare alla complessità dei problemi. Nei paesi occidentali il consumo di carni come pollame, maiale (e pesce da acquacoltura) si sta espandendo, con prestazioni in termini di impatto energetico, molto più efficienti rispetto ai bovini. Cambiamenti costanti in corso. Resta poi il fatto che parlare di cibo e di modelli di agricoltura, di impatto sull’ambiente, è assai diverso se si è di fronte alle estensioni sterminate di migliaia di ettari del Canada, alle colture di qualità dell’Italia o a dei terreni semidesertici di paesi africani. Le caratteristiche geografiche, culturali e sociali, interferiscono pesantemente con quelle che possono o dovrebbero essere le caratteristiche ottimali dell’organizzazione agricola. Certo è che la sostenibilità ambientale e sociale delle scelte che si fanno deve diventare una costante chiave di valutazione.

È in questo quadro che va quin-di definito il nodo sul modello di agricoltura che si vorrà sviluppare e sostenere. In questi ultimi decen-ni l’agricoltura intensiva ha pro-dotto risultati importanti, grazie all’evoluzione tecnica e tecnologi-ca. Come ha spiegato il direttore generale della Fao, Jos Graziano da silva “il modello “della cosid-detta Rivoluzione Verde degli anni ’50 e ’60 ha sì fatto raddoppiare la produzione alimentare mondiale grazie all’applicazione della cono-scenza scientifica all’agricoltura,

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COOp E I MELONI DEL SENEgaLAl via il terzo progetto virtuoso "Terra equa" alcuni anni fa la comunità senegalese in italia chiese a Coop di valorizzare le eccellenze agricole del proprio paese per contribuirne allo sviluppo. Coop chiese allora ai suoi migliori fornitori di lavorare a un progetto di produzione del melone – che è tra le migliori coltivazioni di quel paese – e oggi, dopo alcuni anni di test, il progetto Melone "terra equa" del senegal è giunto al via. i meloni si aggiungono così ai fagioli del burkina Faso e ai datteri di Gerico arricchendo la linea a marchio "terra equa". "Coop ha colto questa occasione – spiega Gianluca schiassi di Coop italia, di ritorno dal senegal – anche per avere un’alternativa ai meloni delle multinazionali francesi idhil e azura che operano nei territori del sahara occidentale occupato dal regno del Marocco".sono 160 gli ettari nella zona di thiès, a 40 chilometri da dakar, dove si sta producendo un ottimo frutto che verrà commercializzato nel periodo primaverile nei punti vendita Coop. Va infatti precisato che le caratteristiche climatiche e di terreno del senegal (territorio vocato dove solo di recente si è passati dal melone piel de sapo, a polpa bianca, alle varietà più diffuse nel mercato italiano) risultano ottimali tra metà febbraio e fine aprile, periodo in cui non è ancora maturo il melone italiano.Coop distribuirà perciò il prodotto senegalese da quando inizia la raccolta in senegal fino a quando inizierà la commercializzazione di quello italiano. e di questa filiera ha messo a punto anche l'aspetto etico. al pari, infatti, dell’azienda Francescon, di Mantova – che ha portato nel paese africano le macchine agricole, i trattori, le serre, i mezzi tecnici e il know how necessari alla produzione

– Coop destinerà 5 centesimi di euro al kg (per un totale dunque di 10 cents al kg), di ogni melone venduto alla fondazione Giovanni paolo secondo di Firenze, che realizzerà a tasset, a poca distanza dall’azienda agricola, un presidio medico. un servizio ad oggi pressoché inesistente ma fondamentale per migliorare le condizioni di vita di oltre 20.000 abitanti che vivono presso la piantagione e che grazie alla filiera del melone hanno trovato lavoro e futuro: sono quasi 300 gli stagionali impiegati ai quali viene garantito un livello di reddito decisamente più alto rispetto allo standard dell’area. dalla vendita del melone Coop stima di raccogliere nel 2014 dai 20.000 ai 30.000 euro, una cifra importante da destinare al presidio medico di tasset.

consumatoriaprile 2014

la ViGnetta di elleKappa

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ma “si basava su un notevole im-piego di fattori produttivi come acqua, fertilizzanti e pesticidi”.

la nuova strategia FaoPer questo ora la Fao ha lanciato una nuova strategia che va sotto il titolo di “save and grow” (cioè “Salvare e crescere”). Questo per-ché “l'attuale paradigma di pro-duzione intensiva non riesce più a stare al passo con le sfide poste dal nuovo millennio. Per crescere l'agricoltura deve ora imparare a preservare”. Così il nuovo approc-cio, che punta a “produrre di più con meno”, si rivolge soprattutto ai piccoli contadini dei paesi in via di sviluppo. Aiutare le famiglie rurali a basso reddito - circa 2,5 miliar-di di persone - ad economizzare sui costi di produzione e costru-ire prosperi sistemi agro-alimen-tari, li metterà nelle condizioni di massimizzare le rese ed investire i risparmi nella salute e nella scola-rizzazione. Come questa agricol-tura su scala più ridotta, dove la proprietà è diffusa e legata al ter-ritorio si incrocerà con la presen-za delle grandi multinazionali del settore (basta pensare alla Cargill che fattura 120 miliardi di dolla-ri commerciando in cereali, semi oleosi e alimenti, o ai colossi del biotech come Monsanto, basf e syngenta), è tutto da scoprire. Gli interessi in gioco son ovvia-mente enormi.Forse noi consumatori italiani, ci potremmo sentire lontani da que-ste riflessioni e da questi scenari. Già anche solo capire le problema-tiche dell’agricoltura nella dimen-sione europea è piuttosto difficile. Ma come abbiamo visto le inter-connessioni e le ricadute di ogni scelta sono globali. Il punto centra-le per una agricoltura come quella italiana, il cui cuore sono tanti pro-dotti e cibi di qualità, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, è con che idea di se stessa vuole essere protagonista nel futuro. ●

13consumatoriaprile 2014

Colorare di giallo le vivande – il riso, la pasta, le torte, le creme – era per i cuochi medievali un modo di portare in tavola la feli-cità e il calore del sole. Felicità e calore che in quella stessa epoca gli artisti portavano sulle tele, a illuminare e impreziosire gli sfondi delle immagini sacre. Colorare le vivande di giallo era la variante gastronomica del gusto pittorico, una pratica di cui i grandi cuochi addirittura abusa-vano, tanto era il fascino di questo colore, che richiamava immagini di luce e di eternità. Se sfogliamo il ricettario di Maestro Martino, il cuoco di punta della cucina italiana del Quattrocento, restiamo stupiti dalla quan-tità di ricette che prevedono l’impiego di zafferano, esplicitamente indi-cato “per fare gialla la vivanda”. È in questo modo che nasce la tradizione del risotto giallo milanese e di tanti altri piatti celebri della nostra cucina. Non era un sogno solamente italiano: nel Medioevo il giallo dello zaffera-no compare nei ricettari di tutti i paesi europei. Anche il riso giallo com-pare fuori d’Italia, in particolare sulle tavole fiamminghe, come – fra l’al-tro – ci mostra Pieter Bruegel nel suo celebre dipinto delle “nozze contadine”, dove scodelle di vivanda bianca (la purezza) si alternano a scodelle di vivanda gialla (la gioia): non polenta di mais, come qualche commentatore si ostina a credere, ma minestre di riso colorato, servite a coronamento di un pranzo festivo per eccellenza. Che quel giallo sia l’im-magine di un giallo più prezioso ce lo assicura un proverbio, ancora oggi tramandato nelle campagne dei Paesi Bassi, secondo cui in questo mon-do siamo costretti ad accontentarci di riso e zafferano, ma nel felice aldilà potremo finalmente godere di riso e oro. Le gioie dell’aldilà, a dire il vero, qualcuno provava ad anticiparle: alcune ricette medievali prevedono proprio l’impiego dell’oro, a cui si attribuivano non solo spettacolari risultati cromatici ma anche (pagan-do) virtù magiche e improbabili qualità salutari. Anche cuochi del nostro tempo ci hanno provato: il “risotto oro e zafferano” di Gualtiero Mar-chesi, con una foglia d’oro di forma quadrata ben sistemata al centro del risotto giallo su sfondo nero, è un piatto che ha fatto epoca. Parrebbe una soluzione eccentrica, fatta solo per stupire l’ospite: ma dietro c’è tut-ta una storia che la spiega, la giustifica, la inquadra culturalmente. Molte invenzioni, molte ricette “firmate” (come appunto quella di Marchesi) nascono da una tradizione lunga, che combina il moderno con l’antico. Giocare con i colori e le forme, accompagnare le emozioni della vista a quelle del gusto non è una trovata dei cuochi contemporanei ma un’esigenza che l’arte della cucina ha sempre avuto. Perché gli uomini hanno sempre amato il bello oltre che il buono. ●

Oro e zafferanoCucinare il bello

di Massimo Montanaridocente di Storia medievale e di Storia dell’alimentazione, Università di Bologna

cibo è cultura

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14 primo piano economia

Ci sono le associazioni della più diversa natura e che si possono occupare di sport, di assistenza o di cultura (e sono quasi 270 mila). Ci sono le Fondazioni (che sono 6.200), ma ci sono anche enti morali ,istituti reli-giosi, mutue. E volendo ci so-no da aggiungere anche le ban-che popolari e quelle di credito cooperativo.Mondi anche molto diversi tra loro. Che però in questo nostro racconto vorremmo provare a

proporre non tanto dal punto di vista della loro pur rilevantis-sima valenza sociale e culturale (secondo i dati del censimento Istat 2011 i volontari in Italia so-no 4 milioni e 758 mila), ma per la loro valenza economica. Cioè tutte queste sigle che abbia-mo raccontato, in modi diver-si e articolati, sono comunque un pezzo, molto più rilevante di quanto spesso si pensi, del “mitico" Pil e di quell’econo-mia che invece sembra sempre

Siamo l'economia della coesione socialeTerzo settore, cooperazione, non profit, società civile organizzata: scopriamo le cifre di un arcipelago che vuole vedersi riconosciuto un ruolo non solo sul piano culturale e dei valori. Perché oltre a 4 milioni e 800 mila volontari ci sono quasi 2 milioni di addetti e tanti servizi che vengono erogati

di daRio Guidi

alleanza CoopeRatIVeverso L'unica centraLel’obiettivo, esplicitamente sancito nella quarta assemblea dell’alleanza delle cooperative italiane svoltasi a fine gennaio a Roma, è quello di andare al superamento di legacoop, Confcooperative e agci per dar vita ad un’unica centrale di rappresentanza del movimento cooperativo. dunque dal coordinamento delle attività, avviato con la nascita dell’alleanza, il mondo cooperativo ora punta ad un passo più impegnativo, che in un paese dove divisioni e spaccature sono all’ordine del giorno assume ancora maggior significato. il processo che porterà a dar vita a un’unica associazione di rappresentanza, assume una valenza particolare anche alla luce della volontà di riuscire a dar voce e far pesare sulle scelte politiche, l’intero mondo dell’economia sociale, del non profit di cui parliamo in queste pagine.

la nascita del governo Renzi ha portato una importante e significativa novità con la nomina a Ministro del lavoro di Giuliano poletti, da diversi anni alla guida di legacoop nazionale e dell’alleanza delle cooperative italiane. la nomina di poletti rappresenta il riconoscimento, oltre che delle sue personali capacità, della competenza e della passione con cui ha svolto i suoi incarichi, anche di quei valori di democrazia, di partecipazione e di solidarietà sociale che sono propri della cooperazione italiana. proprio questi valori, siamo certi, potranno essere una risorsa preziosa per contribuire ad affrontare i difficili problemi del paese.

Economia sociale? Terzo settore? Non profit? Co-operazione? Società civile or-ganizzata? No, una definizio-ne chiara e omnicomprensiva non c’è, anche perché i confini di questo mondo sono mobili e in costante evoluzione. Ci so-no le cooperative, quelle grandi e quelle piccole, quelle di con-sumatori, quelle sociali, quelle che costruiscono case e via in un lungo elenco (e in tutto sono 77 mila imprese).

nUoVo goVeRnopoLetti ministro

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15consumatoriaprile 2014

più esaurirsi nella dimensione finanziaria, che misura profitti, ma dimentica le persone. Come spiega il professor Stefa-no Zamagani (vedi l’intervista qui a lato), economista da sem-pre in prima file nelle battaglie per promuovere il protagoni-smo dell’economia sociale, “il punto centrale è proprio quel-lo di veder riconosciuta la sog-gettività economica di questo mondo, che invece troppo spes-so è solo considerato come un qualcosa di meritorio ma asso-lutamente marginale”.

Stando sempre ai dati del cen-simento Istat, le 301 mila isti-tuzioni non profit presenti oc-cupano direttamente 680 mila addetti e coinvolgono diretta-mente altre 280 mila risorse umane (senza contare i citati volontari che si integrano con i dipendenti nella gestione delle attività). Ma dati altrettanto si-gnificativi, che si aggiungono a questi vengono dall’indagi-ne fatta da unioncamere che, partendo dagli elenchi delle Ca-mere di Commercio di tutta Ita-lia, ha analizzato i mondi della

cooperazione e del non profit.“Solo la cooperazione, nel 2012, valeva 66 miliardi di valore ag-giunto, pari al 4,7% del reddito complessivo del paese. – spiega il responsabile del centro stu-di di Unioncamere, domeni-co Mauriello - Parliamo di 77 mila imprese con oltre 1 mi-lioni e 200 mila occupati e che nel 2013 avevano programma-to altre 73.500 nuove assun-zioni. Guardando al capitolo più specifico delle imprese so-ciali, che non sono solo coo-perative, nei nostri registri ne

la cooperazione in italia

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76.774 imprese

1 milione e 200 milaoccupati

220 milanuovi posti di lavoro (creati dal 2001 al 2011)

66 miliardi di valore aggiunto(4,7% del reddito complessivo del paese)

le imprese sociali

14.190 imprese

oltre 434 milaoccupati

35.460 assunzioniprogrammate nel 2013

il mondo del non profit

301.191 istituzioni

Dipendenti

680.811 +39,4Volontari

4.758.622 +43,5altre risorse umane*

273.313 +165 Variazioni % 2001/2011

*(lavoratori esterni e lavoratoritemporanei)

Fonte UnioncamereFonte Istat

Fonte Unioncamere

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16 primo piano economia

abbiamo trovate 14.190, di cui 7.120 operano nel campo della sanità e dell’assistenza e 2.490 nel campo della formazione e dell’istruzione. E qui parliamo di quasi 435 mila dipendenti”.Dunque numeri enormi, in mondi dove le figure dei dipen-denti, dei soci e dei volontari si mescolano, si scambiano e si sovrappongono virtuosamente (anche nelle Coop di consuma-tori c’è una presenza significa-tiva di soci volontari). Ma con

un comune denominatore, pro-durre attività e servizi che pur avendo una valenza economica (spesso sottovalutata), spiega ancora Mauriello “propongono un modello di sviluppo sociale sostenibile che fa leva su valori e cultura che sono diffusi nel no-stro paese. Sono cioè realtà che propongono un modo diverso di fare impresa, che punta sul capitale umano, sulle relazioni e sui rapporti col territorio. In so-stanza è un modello che riesce

ad abbinare la crescita con la co-esione sociale”.In tempi di crisi, con un paese provato e diviso e con una poli-tica debolissima, parlare di real-tà che difendono e promuovo-no la coesione sociale è parlare di una risorsa preziosa. Che può essere una leva strategica per fa-vorire l’uscita da questa difficile fase.Anche perché, come l’indagine di Unioncamere certifica, nel decennio 2001-2011, quindi

dare peso politico all’econo-mia sociale, a quella che lui chiama “la società civile che si organizza” e che “non ha una rilevanza solo culturale, ma economica”. perché “se non si riconosce questa soggettività economica” non si va a incide-re sullo schema politico oggi imperante, quello di una so-cietà in cui ci sono solo stato e mercato. “uno schema che

non funziona più, come questi anni di crisi hanno dimostrato, e che va superato”. parola di stefano zamagni, docente di economia politica a bologna, ma soprattutto appassionato promotore della battaglia per dar voce a quell’ampio arcipelago di mondi che spaziano dalla cooperazione, al non profit, dall’associazionismo all’economia sociale.“La crisi che stiamo ancora vivendo – spiega Za-magni – ha finalmente dato la stura a una pre-sa di coscienza diffusa sul fatto che il modello di ordine economico, basato sul dualismo Stato-mercato, pubblico-privato, non regge più. Per me era una cosa evidente da anni, ma oggi tutti si stanno rendendo conto che il sistema a due gam-be non sta in piedi. C’è bisogno della terza gam-ba, che è quella dell’economia sociale, o meglio

ancora della società civile che si organizza e che è capace di dare risposte. Pensiamo al tema che sta emergendo dei beni comuni, e cioè parliamo di acqua, di ambiente, di conoscenza, di beni es-senziali che non possono essere distrutti e che in-vece oggi sono a forte rischio, proprio perché nel dualismo Stato-mercato si vede l’incapacità di gestirli e di tutelarli adeguatamente”.per zamagni dunque occorre voltar pagina e indi-care quella che lui chiama una terza via, perché le risposte che possono dare neo-statalisti da una parte, e neo-liberisti dall’altra non bastano. "non basta cambiare lo stato da una parte, o il mercato capitalistico dall’altra".paradigmi economici e politici da modificare dun-que, ma come fare a dare peso politico a quel pez-zo già oggi così importante (come abbiamo visto in queste pagine) dell’economia sociale, della coo-perazione e del non profit?“Questa è la domanda delle domande. Le rego-le del gioco vanno riscritte e bisogna incidere a questo livello. Le regole attuali favoriscono la speculazione finanziaria o, per fare un esempio che mi sta a cuore, favoriscono le imprese che gestiscono il gioco d’azzardo. Così non va pro-prio. Occorre costruire una proposta politica-mente spendibile e, per questo serve quella che io chiamo una minoranza profetica, capace di

steFanozaMaGnieconomista, Università di Bologna

“C'è da cambiare modello,Stato e mercato non bastano”ZaMagNI: "RICONOSCERE IL RuOLO DELL'ECONOMIa SOCIaLE. E La COOp..."

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17consumatoriaprile 2014

in un periodo segnato in larga parte dalla crisi, l’occupazione in questo mondo è cresciuta di oltre 220 mila unità. Il numero di cooperative registra un saldo positivo del 2% anche nel 2013, contro un saldo quasi a zero del totale delle imprese.“Guardando dentro ai dati del-la nostra indagine – prosegue Mauriello – si scoprono tanti altri elementi molto significati-vi. Pensando al sociale, certo il tema dell’assistenza agli anziani

resta centrale, ma intanto c’è una capacità di questi mondi di adattarsi rapidamente a una do-manda di erogazione di servizi che cambia. In più molte impre-se, cooperative e non, si stanno affrancando dal legame col pub-blico, si punta ad esempio su forme di servizio erogate nella residenza delle persone. Stan-no poi nascendo esperienze in campo agro-alimentare che non riguardano solo la produzione, ma anche la trasformazione e

commercializzazione dei pro-dotti. Ci sono esperienze nella gestione di beni comuni come l’acqua. Insomma c’è stata una capacità delle imprese sociali di dare risposte anche negli anni più duri della crisi. Certo, servo-no sempre più capacità manage-riali, anche in realtà che a volte sono di piccole dimensioni. Ma è innegabile che questo sia un pezzo della nostra economia che in questi anni ha retto bene ed ha continuato a crescere”.

“C'è da cambiare modello,Stato e mercato non bastano”

fare da catalizzatore di risorse che ci sono. Oggi, e basta pensare a un fenomeno come il grande successo elettorale di Grillo e del “Movimento 5 stelle”, non siamo un paese ossificato. Ci sono grandi energie in movimento e credo che, dal mondo dell’economia sociale, del volontariato, della cooperazione, possa venire una spinta per indirizzare queste energie verso un linguaggio positivo e di proposta. Ma c’è da combattere lo schema, dentro cui oggi è chiusa la politica ita-liana, divisa tra chi difende lo Stato e chi il mer-cato. E per far questo occorre che la società civile si organizzi, che si riconosca che questa realtà ha una valenza economica e non solo culturale o simbolica. Parliamo di una organizzazione di-versa della società che è possibile, coinvolgendo da protagonisti soggetti nuovi. Il recente regola-mento del Comune di Bologna sulla collabora-zione fra cittadini e amministrazione va in tale direzione.” e la cooperazione che ruolo può avere in questo processo? “Può avere un ruolo straordinario, può mettersi alla guida di un processo. Già la nascita, dopo

oltre un secolo, dell’Alleanza cooperativa come soggetto unico, è una grande e positiva novità. La chiave di volta credo possa essere quella di dare vita a cooperative con governance multi- stakeholders, capaci di rappresentare non solo gli interessi di una sola categoria, quella dei soci, ma di una pluralità di soggetti, mirando al bene comune. Il passaggio dalla cooperativa mono-stakeholder a quella multi-stakeholder è oggi indispensabile se si vogliono affrontare gli immensi problemi dei beni comuni. In Italia, negli ultimi anni, sono già nate diverse coope-rative di comunità, che vanno proprio nel senso indicato. Ovviamente c’è molta strada da fare, anche sul piano dell’elaborazione, dei modelli di governance. Ma spero che la cooperazione italiana, e in particolare quella di consumatori, sappia porsi come elemento di traino di questo processo. Le condizioni per essere la punta di diamante di una trasformazione profonda ci so-no tutte. La qualità e la convenienza dei prodot-ti sono importanti, ma non bastano più a dare senso e nuovo slancio alla forma cooperativa di impresa”.

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19consumatoriaprile 2014 primo piano economia

Pochi giorni prima di diventa-re Ministro del lavoro, e quindi ancora nei panni di presidente dell’Alleanza delle cooperative italiane, Giuliano poletti, ave-va proprio ribadito come le co-operative, partendo dalla loro identità, si sentano “parte es-senziale dell’economia sociale, un mondo cui, soprattutto in tempi di difficoltà, viene am-piamente riconosciuto un va-lore positivo da parte dell’eco-nomia e della politica, anche se poi sin qui non c’è stata una tra-duzione pratica nei comporta-menti e nelle scelte che la poli-tica compie. L’obiettivo, quindi, è che tutti i soggetti che fanno parte del mondo dell’econo-mia sociale si attivino per for-mare una “comunità”, per far sì che quei valori comuni, che ve-dono le persone protagoniste, trovino diffusione ed applica-zione concreta, sviluppando un confronto che parta dalla Co-stituzione. Dobbiamo afferma-re il “protagonismo sociale” dei cittadini, la partecipazione atti-va e responsabile alla vita delle comunità, alla gestione dei beni comuni: non si può continua-re a parlare sempre di Stato e di mercato come dei due pilastri che reggono il mondo, rispet-to ai quali c’è un “terzo settore”. L’obiettivo da perseguire, con il concorso di tutti i soggetti in-teressati, è quello di affermare che prima viene la società, poi lo Stato ed il mercato. Occorre ab-bandonare una strada che ci ha portato da un’economia di mer-cato ad una società di mercato, dove il valore è stato schiaccia-to sul prezzo. Occorre far capi-re che le varie realtà esistenti, a partire dalla cooperazione, pos-sono rappresentare una soluzio-ne utile a disposizione dei citta-dini che vogliano assumersi la responsabilità condivisa di tro-vare risposte ai loro problemi”.

Quando le visite mediche erano meno affrettate, il medico di famiglia non dimenticava mai di dare delle raccomandazioni sul momento più adatto per ingerire i farmaci. La fretta e un po' di superficialità hanno appannato questa abitudine, al punto che talvolta è il paziente a dover chiedere se il farmaco andrà preso a stomaco vuoto o subito dopo un pasto. Purtroppo, le interferenze fra cibo e farmaci esistono (anche escludendo il ginepraio delle intolleranze!) e non vanno trascurate perché oltre ai problemi digestivi c’è in gioco l’inattivazione o comunque una diversa efficienza degli effetti auspicati.Non è un caso che il medico, quando deve fronteggiare un problema acuto e grave preferisca la somministrazione per via intramuscolare o endoveno-sa, proprio perché la via orale non garantisce né la quantità del farmaco che verrà realmente assorbita, né in quanto tempo. Quando una compressa o una capsula vengono prese a stomaco pieno, cioè entro una mezz’ora dalla fine del pasto, l’azione sarà più lenta ma lo stomaco soffrirà meno dell’eventuale danno irritativo. Inoltre, c’è il problema della contemporanea assunzione con gli alimenti o con integratori specifici di grandi quantità di fibre vegetali che possono ridurre la biodisponibilità di farmaci, vitamine e minerali. Si tratta di pro-blemi complessi e fortemente personalizzati, perciò limitiamoci ad allerta-re in primo luogo gli anziani, costretti ad utilizzare più di un farmaco prescritto a tempo indeterminato (anti-ipertensivi, statine), con maggior rischio, sia di problemi gastrointestinali, sia per la farmacodinamica dei principi attivi. Ad esempio, tutti coloro che debbono prendere giornalmente degli anti-coagulanti dovrebbero ricevere istruzioni adeguate sul contemporaneo consumo di verdure a foglia larga, dotate di una discreta quantità di vita-mina K e quindi in grado di vanificare parte dell’azione che ci si attendereb-be dal farmaco. È certamente più semplice, ma troppo limitativo, conse-gnare ai pazienti uno stampato con l’elenco dei cibi sconsigliati o proibiti, piuttosto che concordare singolarmente una dieta che tenga conto della frequenza dei consumi e delle porzioni rispetto al dosaggio richiesto dalla terapia anticoagulante. Anche la frutta, in particolare il succo di pompelmo, inibendo l’attività enzimatica del CYP3A4 interferisce con statine, antiaritmici, agenti immu-nosoppressori e bloccanti dei canali del calcio. Perfino il latte riduce l’as-sorbimento di antibiotici orali (tetracicline), mentre i formaggi stagionati, ricchi di tiramina, favoriscono episodi ipertensivi con alcuni farmaci (inibi-tori della MAO). Allora, occorre prudenza con l’auto-medicazione e più informazioni su quando assumere i farmaci rispetto ai pasti e ad alcuni cibi a rischio. ●

Cibo e farmaciattenzione alle interferenze

di Eugenio del Tomapresidente onorario dell’associazioneitaliana di dietetica e nutrizione clinica

alfabeto alimentare

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20 primo piano salute

Mangiare da star male

Lasciarsi morire di fa-me. Mangiare fino a scoppiare. E poi camminare fino a sfinirsi. O prendere diuretici e lassativi per tentare quasi di scomparire. So-no alcuni dei sintomi – i più gravi – dei cosiddetti disturbi del com-portamento alimentare, prima causa di morte per le donne tra gli 11 e i 35 anni. Disturbi che non sono solo bulimia e anoressia, forse più note, ma anche il binge eating disorder (BED) ovvero di-sturbo dell’alimentazione incon-trollata, legata all’obesità. Che, a differenza di bulimia e anoressia

– tipicamente adolescenziali o post adolescenziali - coinvolge età diverse. E che si può presen-tare anche nella terza età.“La prima cosa da capire per af-frontare anoressia e bulimia – spiega laura Ciccolini, presiden-te di Fida, Federazione italiana disturbi alimentari – è che non sono malattie dell’appetito. So-no sintomi di un disagio e di una sofferenza molto profonda che si esprimono attraverso la manipo-lazione del cibo nel tentativo di modificare il corpo. Sono dei mo-di per esprimere sofferenza”.

Le malattie legate al comportamento alimentare non solo sono bulimia e anoressia ma anche il disturbo dell'alimentazione incontrollata. Ne è affetto il 30% delle persone obese. E spesso nasce dal fallimento di ripetute diete

di silVia FabbRi

Cos'è la Fidala Federazione italiana disturbi alimentari riunisce associazioni senza scopo di lucro, attive in gran parte del territorio nazionale, costituite da psicoterapeuti, medici, nutrizionisti e psichiatri con esperienza nell’ambito della ricerca, della prevenzione, della formazione e della cura dei disturbi alimentari.tutti i riferimenti delle associazionipresenti sul territorio si possono trovare sul sitowww.fidadisturbialimentari.com

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21consumatoriaprile 2014

Cos'è il bed (disturbo dell’alimentazione incontrollata)

b compare a tutte le età, sia maschi che femmine

b è correlata a obesità e spesso a depressione

b può essere scatenata o dai fallimenti delle diete o dai cambiamenti in atto nella vita di una persona (come lutti, perdita del lavoro, separazioni, menopausa)

b l’abbuffata è caratterizzata da perdita di controllo, velocità nel mangiare, sensazione di pienezza eccessiva, introduzione di grandi quantitativi di cibo senza fame, segretezza nel mangiare, disgusto verso sé stessi, stati di ansia e forte agitazione

solo sul cibo, ma anche sulle emo-zioni e sui rapporti con gli altri.

e quando si verifica l’alternanza con la bulimia, cioè quello che lei ha chiamato circolo vizioso? Basta una leggera perdita di con-trollo e l’anoressia si rovescia nella bulimia: la persona inizia a divorare tutto in abbuffate ali-mentari che possono durare an-che ore. Allora si manifestano grande senso di colpa, senso di inadeguatezza, depressione. Il circolo vizioso nasce appunto dal fatto che la persona cerca di riac-quistare il controllo e quindi, do-po essersi abbuffata, si provoca il vomito o si spinge all’iperattivi-tà; o abusa di lassativi e purganti cercando di rimediare affannosa-mente ai danni dell’abbuffata.

Ci sono cifre che ci indichino se bulimia e anoressia sono o me-no in aumento?I dati epidemiologici che riguar-dano l’anoressia sono abbastanza stabili. Sono un po’ in aumento per la bulimia, ma ciò che è dav-vero in crescita è il disturbo da alimentazione incontrollata. Che

colpisce il 30% delle persone che soffrono di obesità. Diversamen-te dal bulimico la persona affetta da BED non mette in atto com-portamenti compensativi, come il procurarsi il vomito o consu-mare calorie con un’attività fisica estenuante, e quindi diventa rapi-damente obeso – mentre i buli-mici sono per lo più normopeso.

anche il disturbo da alimenta-zione incontrollata non è una patologia dell’appetito, dunque?È spesso legato a stati depressivi, e può essere il risultato dei falli-menti delle diete. Come anores-sia e bulimia colpisce più le don-ne che gli uomini e anche in età avanzata.

perché ci si ammala di queste malattie?È difficile individuare una sola causa. Sono patologie multifatto-riali, cioè risultano dall’interazio-ne di molti fattori: fisici, psicolo-gici, familiari, sociali… è difficile individuare una causa unica. In ogni caso, comunque, notiamo sempre all’interno della famiglia un’attenzione eccessiva attribuita

Qual è la differenza tra anoressia e bulimia?Sono due forme che ormai si al-ternano nella stessa persona pro-ducendo un circolo vizioso che difficilmente si spezza. Nell’ano-ressia la persona non mangia nul-la, nella bulimia invece la persona si abbuffa di tutto. L’esordio del disturbo è sempre l’anoressia. In entrambi i casi, però, accade che la persona cominci a sentire la necessità di restringere la quanti-tà di ciò che mangia o a limitare le tipologie di ciò che mangia… Poi si inizia a rifiutare il cibo in sé, e a manifestare un’attenzione os-sessiva per il corpo e il suo peso. L’anoressia vera e propria ha co-me sintomi il rifiuto del cibo, l’os-sessione per l’immagine del cor-po, l’iperattività, il calo di peso, la dispercezione, cioè una percezio-ne sbagliata della propria immagi-ne corporea. Infine l’amenorrea, cioè l’assenza di mestruazioni. Lo stato psicologico della paziente, quando si verificano questi sin-tomi, è di grande soddisfazione e contentezza, con forte senso di trionfo. Perché sperimenta il con-trollo totale che è il controllo non

Cosa fare se un nostro familiare si ammalab non insistere nel somministrare cibo

(anoressia)

b non mettere sotto chiave dispense e frigoriferi (bed e bulimia)

b rivolgersi subito agli specialisti

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al cibo, un iper investimento... Che spesso diventa un sostituto a� e� ivo, il canale a� raverso cui i genitori mostrano il loro amore al bambino. E quindi il cibo vie-ne utilizzato come risposta a tut-te le esigenze del � glio. Poi – ed è il motivo per cui questi distur-bi colpiscono più le donne che gli uomini - viviamo in una so-cietà dell’immagine, in cui bel-lezza equivale a magrezza, in cui il corpo umano magro è l’unico che la moda rappresenti e questo certamente in� uenza moltissimo il gusto delle persone. Essere ma-gre signi� ca essere belle, amate e desiderate. Si pensa che essere magre sia la strada maestra per la felicità. Ciò rende le ragazze e le donne in generale particolar-mente fragili perché hanno il ti-more di non andare mai bene, di

essere ri� utate – se non ci si omo-loga a un modello sociale domi-nante che è, appunto, quello della magrezza. Allo stesso tempo, pe-rò, in questi anni, si sta di� onden-do un’ossessione per il cibo che non ha precedenti. Interi canali tv non parlano d’altro. Tu� o que-sto me� e in di� coltà le persone e alimenta mercati ben precisi che sono quelli dei cibi light, degli in-tegratori, dei prodo� i dimagran-ti. E alimenta i fallimenti.

Cosa consigliare ai familiari del-le persone ammalate di anores-sia o bulimia?Bisogna cercare di accorgersi il più presto possibile dei disa-gi delle proprie � glie, dei pro-pri familiari in genere. Come? Il primo segnale è un crescente interesse per il cibo e per il suo

contenuto calorico che si lega a un’ossessionante a� enzione per il peso e la propria immagi-ne corporea. L’altro campanello d’allarme è la tendenza a diserta-re la tavola comune e non condi-videre più pranzi e cene. Un at-teggiamento che me� e in risalto il ri� uto del cibo che accompa-gna questa patologia… Se una ragazza dice: ho mangiato fuori, ceno dopo ecc., ecc., bisogna fare a� enzione.

Gli errori da non fare?Entrare nelle dinamiche del ci-bo, cercando ad esempio di pro-pinare cibi nutrienti, oppure me� endo so� o chiave dispense e frigorifero. Non pensare di po-ter fare da soli, perché si rischia di esasperare le dinamiche inter-ne e quindi peggiorare ancora la

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situazione. È necessario che i ge-nitori o altri familiari si rivolgano subito a persone esperte. l’unica patologia in aumento è comunque il disturbo da alimen-tazione incontrollata che, tra l’altro colpisce a tutte le età e an-che in età avanzata. Come mai?Ci sono varie ragioni. Una può essere quella legata al fatto che le persone che arrivano da noi hanno lottato con il cibo tutta la vita. E a una certa età si rendo-no conto delle conseguenze pe-santi, sia fisiche ed emotive, che questo ha portato nelle loro vi-te. Così cominciano a pensare di curarsi verso i 40 o 50 anni... non è troppo tardi. Ma una vita intera costruita attorno a un problema nei confronti del cibo è difficile da rimettere in sesto. Anche da un punto di vista fisico. Abitu-dini alimentari gravemente dise-quilibrate possono portare con-seguenze fisiche a lungo termine, quali problemi gastrointestinali, problemi di motilità, osteoporosi, facendo provare un senso di irre-parabile perdita per le opportu-nità di cura mancate in un tem-po passato. Supponiamo poi che, anche se con un equilibrio mol-to fragile, il paziente sia rimasto in piedi. A una certa età questo equilibrio salta, perché possono sopraggiungere cambiamenti: lutti, separazioni, divorzi o per-dita del lavoro. Anche semplice-mente il fatto di invecchiare o la menopausa possono distruggere un equilibrio faticosamente con-quistato, ma un po’ traballante. E allora ci si appoggia al cibo. So-vente anche all’alcol.

Consigli per affrontare in modo corretto il problema?Anche in questo caso bisogna evitare il fai-da-te. E rivolgersi ai centri specializzati e ad équipe multidisciplinari, dove sono pre-senti varie professionalità che la-vorano insieme. Psicoterapeuti, nutrizionisti, psichiatri. ●

Chi ha quesiti da porre a Mario Tozzi può scrivere a: Consumatori, viale Aldo Moro 16, 40127 Bologna o inviare una mail a [email protected]. Il Sole è democratico, ubiquo e, soprattutto, gratis: si può usare per uscire da situazioni di povertà senza dipendere per forza da qualcuno che l’e-nergia te la vende. Con il Sole si può generare corrente elettrica, riscaldare appartamenti o piscine e accumulare energia in forme impensabili fino a pochi anni fa. Oggi tutto questo si sta tramutando in realtà: l'estate scorsa, per la prima volta (anche se solo per alcune ore), l'intera produzione di energia elettrica in Italia è stata fornita da fonti rinnovabili, per la maggior parte acqua e Sole. Con buona pace di chi pensa ancora che ciò non fosse possibile. L’energia elettrica prodotta attraverso il Sole ha un tasso di crescita medio annuo oltre il 40%. Però è concentrata in pochi Paesi, i due terzi in Giappone, Germania e Stati Uniti (l’Italia sta risalendo la china ma è lontana da queste nazioni). Secondo alcune organizzazioni ambientaliste, entro il 2050 un quar-to dell’intero fabbisogno mondiale di elettricità potrebbe provenire dall’ener-gia solare. Ottantadue milioni di persone utilizzeranno 276 TWh di energia pro-dotta in questo modo nei prossimi vent’anni.Ma il fotovoltaico non è utile solo per le utenze isolate in remote lande di campagna o dove non c’è accesso alla rete elettrica. Anche perché, ormai, non ci sono solo pannelli, ma anche elementi integrati dentro le facciate delle costruzioni stesse, come ormai tendono a fare tutte le imprese che installano strumenti solari al mondo. È finito cioè il tempo degli spazi dedi-cati agli specchi inclinati, e non c’è bisogno di avere un tetto piatto e libero per sfruttare l’energia solare. Il potenziale fotovoltaico italiano sarebbe enorme: 47.000 miliardi di kWh/anno, con una certa differenza fra il Trentino Alto Adige (3,5 kWh/mq/gior-no di energia solare disponibile) e la Sicilia (5,5 kWh/mq/giorno). Ad oggi è nella provincia di Bolzano che si sono installati più pannelli che in qualsiasi altra parte d’Italia. In Italia il consumo medio di una famiglia è di circa 3.000 kWh/anno, con il fotovoltaico si potrebbe arrivare facilmente a coprirne fra 1.100 (Italia settentrionale) e 1.600 (Italia meridionale). Peraltro se volessimo dedicare solo l’1,5% del territorio nazionale ai pannelli solari, potremmo vedere soddisfatto l’intero fabbisogno energetico italia-no, sottraendo solo 4-5.000 kmq di territorio che potrebbero essere oppor-tunamente scelti in aree abbandonate o già destinate ad altri usi industriali e commerciali. Oppure montando serre fotovoltaiche, che non sprecano gli spazi agricoli. E si intende che non si tratta mai di sottrarre un territorio destinato a parco o di qualche pregio ambientale o culturale, ma di uno già destinato ad altri usi. Piccoli impianti sempre più efficienti di autoprodu-zione domestica, pannelli per l'acqua calda: di questo è fatto il futuro, non più di grandi centrali. ●

L'energia del soleUn futuro che è già cominciato

di Mario Tozziprimo ricercatore Cnr - Igage conduttore televisivo

un pianeta da difendere

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25consumatoriaprile 2014 primo piano società

il futuro stesso del Pianeta dipende dalle scelte del Consumatore!". E quindi dalle "impronte che la-scia", nel senso dell'impatto e delle conseguenze che le sue scelte hanno.E proprio a raccontare e scoprire più da vicino quali sono queste scelte, quali sono le responsabilità, a da-re informazioni che aumentino la consapevolezza, saranno dedicati i racconti di Roversi. Piccole sto-rie che incorciano grandi problemi. Un contributo in più che come rivista vogliamo dare perché tutto il nostro lavoro, sia negli articoli che realizziamo, sia nelle collaborazioni che abbiamo attivato, è certo di parlare e di raccontare cosa fa Coop, ma soprattutto quello di aumentare la consapevolezza e la capacità di scelta delle persone, perché anche quando con-sumiamo, siamo cittadini di questo pianeta. Per la prima volta, visto il numero crescente di per-sone che ci segue esclusivamente dal Web (usando computer, smartphone e tablet), sperimentiamo di proporre un contenuto solo nella versione digitale. È un segno dei tempi che cambiano, ma cercheremo di tenere aggiornati anche quelli che ci seguono solo sulla carta.

"Consumatori" ha trovato un nuovo compa-gno di viaggio. Si tratta di Patrizio Roversi, personag-gio televisivo, conduttore negli anni di tante trasmis-sioni (attualmente è impegnato con "Linea Verde"), ma soprattutto curioso esploratore di mondi sempre nuovi (non solo in senso geografico), con la capacità di rendere i suoi racconti intriganti e accessibili anche ai non addetti ai lavori, grazie a una indispensabile do-se di ironia. Patrizio scriverà una rubrica che potrete seguire dal nostro sito www.consumatori.e-co-op.it, e dalla nostra pagina Facebook (www.face-book.com/ConsumatoriCoop). Il titolo della rubrica sarà "Le impronte del consu-matore", questo perché come ha scritto lui stesso nella prima puntata, "se una volta c'era il Proletaria-to, adesso c'è il Consumariato. E paradossalmente è molto democratico, perché tutti – per forza – con-sumiamo, sia ricchi che poveri, sia pure in modo diverso. Una volta c'erano i nobili & notabili, ora ci sono gli altospendenti e i proletari di un tempo ora sono il target basso. Ma – premesso questo – il Con-sumatore si trova investito di altri ruoli e gravato di ulteriori grosse responsabilità. Oggi ci dicono che

Impronte di consumatore firmate patrizio Roversi

Solo sul nostro sito internet e sulla pagina Facebook potrete seguire una nuova rubrica firmata dal noto personaggio televisivo. Spunti per riflettere e conoscere partendo dalla vita di tutti i giorni

Claudio strano, giornalista della redazione di "Consumatori", ha appena sfornato la sua ultima fatica editoriale. si chiama "il papadoro" ed è un accattivante e vivace libro, per bambini e adulti curiosi, che nasce dalla sua esperienza di padre che racconta storie ai propri figli. storie che non sono le favole ufficiali, quelle di Cenerentola e biancaneve, sono storie dove la fantasia si mescola con situazioni

della vita di tutti i giorni, anzi proprio da quella prende spunto, per arrivare a "qualche pillola d'insegnamento morale", anche in dosi omeopatiche, ma che si spera lascino traccia nel tempo. il libro è corredato dalle belle illustrazioni di Chiara barbaro.per averlo basta andare sul sito www.lulu.com dove si può scaricare la versione e-book (2 euro), oppure ordinare la copia cartacea (8 euro) anche con immagini a colori (20 euro).

"iL papadoro" Un libro per bambini e... oltre

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26consumatoriaprile 2014

prodotto coop

Dalle colline del Chianti, dove i maiali crescono con migliaia di metri quadrati a disposizione, una serie di prodotti di grande qualità

Salumi che nascono all'aria aperta

linea Fior Fiore

con questo progetto, si fa un ulteriore passo avan-ti perché alla qualità che prosciutti, salami, mor-tadella e altri insaccati normalmente hanno, qui si aggiunge il valore derivante dall’allevamento all’a-perto. “Questa scelta – spiega il responsabile del progetto per Coop Italia, Fabrizio Vaccari – oltre all’attenzione per gli animali, ha anche una ricaduta sulla bontà delle carni, perché c’è ovviamente una significativa differenza tra crescere in un allevamen-to e potersi muovere in grandi spazi. Qui i tempi di allevamento sono più lunghi e l’ingrasso avviene in modo più naturale”.Partito già da qualche mese, questo progetto sta crescendo rapidamente. Il numero di punti vendi-ta in cui queste referenze sono disponibili è pas-sato rapidamente da 40 a 60 negozi, ora diventati 80, proprio per il gradimento mostrato da soci e consumatori.La lista di salumi disponibili, nelle comode vaschet-te contraddistinte dal marchio Fior Fiore e dalla scritta “Da suino allevato all’aperto”, include il pro-sciutto crudo stagionato, il salame, la pancetta, la mortadella, il prosciutto cotto stagionato alla sal-via e rosmarino, la coppa, il lardo, più una confe-zione di salumi misti.Dall’allevamento di Colle Val d’Elsa escono ogni mese 225 maiali che vengono inviati (anche qui

Maiali che crescono liberi di muoversi, avendo a disposizione ciascuno mille metri qua-drati di terreno, nelle colline toscane del Chianti, vicino a Colle Val d’Elsa. Animali che si nutrono in primo luogo di bacche e ghiande del sottobosco e la cui alimentazione è integrata, solo per una mini-ma parte, con mangimi comunque naturali e senza Ogm. Nasce così, sulla base di una filosofia che mette al primo posto il benessere degli animali e la qualità del prodotto stesso, la linea di salumi a marchio Coop della linea Fior Fiore, tutta fatta con suini al-levati all’aperto.Dunque, se già Fior Fiore si caratterizza per propor-re le eccellenze della cultura gastronomica italiana,

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con particolari cure durante il trasporto) a diversi artigiani che preparano i diversi tagli di carne con particolare cura. Come spiega Mauro ziveri, titolare dell’azienda che alleva questi animali (che è la Sagem, con se-de principale a Traversetolo di Parma più l’appen-dice in Toscana), “questo progetto sugli animali al-levati all’aperto è un investimento sul futuro. Noi siamo un’azienda nata 50 anni fa che ha deciso di puntare sulla qualità dei prodotti, sulla loro salu-brità perché c’è un’attenzione crescente dei consu-matori, una consapevolezza che sta aumentando. Sono convinto che nei prossimi anni forse si con-sumerà un po’ meno, ma con più attenzione, con cura nella scelta di ciò che si mette nel piatto. Nei paesi del nord Europa credo siano già più avanti di noi in questo senso. In più, mi piace ricordare che in altri paesi europei, la coltivazione di suini all’aperto, è molto più diffusa e radicata. In Spagna ci sono 2 milioni di maiali allevati così, in Italia siamo appe-na a 10 mila capi. Noi in Toscana facciamo crescere il maiale bianco, mentre a Parma stiamo puntando sulle razze nere, recuperando un’esperienza di alle-vamento dei maiali che non c’era più. Ma ora siamo molto contenti dei risultati che il nostro esperimen-to sta ottenendo e del fatto che il nostro coraggio si sia incontrato con quello di Coop”.

e neL fior fiore,in più ci sono...se il progetto che vi abbiamo raccontato nell’articolo qui a fianco, che crediamo aiuti a capire la filosofia e l’innovazione con cui è nata e cresciuta la linea dei salumi Fior Fiore, è riferito a prodotti non ancora disponibili su tutta la rete di vendita Coop, comunque gli altri salumi Fior Fiore, quelli che vengono da allevamenti tradizionali (ma non meno controllati), sono presenti ovunque e riscontrano anch’essi un notevole apprezzamento. sono prodotti che propongono le eccellenze della cultura gastronomica italiana che lungo la penisola vede la presenza di tanti salumi tutti di grande qualità e tradizione. Gli animali utilizzati rimangono in allevamento comunque almeno un mese più degli altri e hanno un peso mediamente superiore; i controlli partono dagli alimenti, che vengono concordati con i singoli allevatori. ovviamente, questo controllo su tutta la filiera garantisce la totale assenza di ogm.Venendo a scoprire quali sono nel dettaglio i salumi disponibili, si va dalla pancetta (salata a mano e stagionata per 8 mesi), alla coppa (anche questa salata, speziata e stagionata almeno 8 mesi), poi c'è la mortadella (più magra delle altre, senza aromi né glutammato e quindi più digeribile), il culatello (da suini particolarmente pesanti e stagionato almeno 1 anno), il salame felino igp (molto dolce e intenso e stagionato almeno 55 giorni), il prosciutto cotto (senza glutammato, polifosfati, derivati del latte e aromi. e quindi più dolce e delicato). Chiudono la carrellata i tre tipi di prosciutto, tutti dop: si comincia con il san daniele (stagionatura di 20 mesi supervisionata dal Consorzio del san daniele), il Modena (stagionato in appennino per almeno 20 mesi) e il parma (anche questo con stagionatura di 20 mesi).

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di Claudio stRano

È l'epoca dei collegamenti "senza fili" a Internet e dell'interconnessione tra diversi apparecchi. aumenta, di conseguenza, l'importanza di una rete domestica che sia efficiente e sicura. Vediamo come costruirla

il bello del wi-fi

28 consumare informati tecnologia

Una delle parole chiave dell'epoca in cui viviamo, l'epoca dell'accesso e della tecnologia ga-loppante, è senza dubbio "wi-fi" (da "wireless", senza fili, e "fideli-ty", fedeltà). Senza fili sono già il 25% delle abitazioni mondiali e – a quanto stima un'azienda leader del settore, la Cisco Systems – si colle-ga esclusivamente in questo mo-do, scavalcando i paletti dei piani tariffari di tablet e smartphone, già il 65% degli utenti. Nei prossimi anni si andrà indub-biamente in questa direzione. Ve-dremo dunque sempre più smart-tv, stampanti (già adesso quasi tutte col wi-fi nativo integrato) e al-tri apparecchi collegati in rete loca-le (Lan), che risponderanno a co-mandi a distanza. È la cosiddetta "domotica" che avanza poggiando sul "networking", l'interconnessio-ne dei tanti apparecchi che affolla-no le nostre case.Non a caso si assiste alla crescita a dismisura delle connessioni in mobilità, e Internet ormai ci ac-compagna (o ci perseguita...) du-rante tutte le ore della giornata. Ma il traffico-dati aumenta me-no del previsto, proprio perché

nelle abitazioni, come nei luoghi pubblici (dove si moltiplicano gli hotspot), c'è quasi sempre un ac-cess point, un punto di accesso alla rete magari libero e gratuito. Lo streaming audio e dei video (visti dall'85% di chi naviga), oltre alle più comuni attività digitali ese-guite in mobilità, ne risultano faci-litati perché – quando tutto fun-ziona e non si verificano ingorghi di device in orari di punta che sgo-mitano per avere una fetta maggio-re di spazio, o qualche interferenza di cordless – il wi-fi, viaggiando su una banda di frequenza più am-pia (2.4 Ghz), o su una dual band (5 Ghz), è come una strada libera su cui correre. Già, ma per prova-re l'ebbrezza è necessaria una rete wi-fi domestica adeguata che, con l'aiuto di un esperto di Coop Italia, abbiamo provato a ricostruire.

Cosa serve per partireAnzitutto per partire serve una li-nea Adsl. Il contratto con un ope-ratore telefonico con funzioni di provider è sceso a pochi euro al mese. Se si dovesse cambiare ca-sa, invece, un consiglio utile che dà il settimanale "Salvagente" è

quello di evitare il trasloco an-che dell'adsl: è quasi sempre più conveniente attivare una nuova linea, considerati i forti sconti o addirittura la gratuità offerta dal-le compagnie telefoniche in gran-de concorrenza tra loro; in que-sto modo si risparmiano i 70 euro che è la spesa media di un trasferi-mento di linea.Stipulato il contratto, riceverete in comodato d'uso o a noleggio un modem (acquistabile anche pri-vatamente) che funziona da access point, oppure un router. La dif-ferenza sostanziale tra i due è che con il modem (modultatore di se-gnale) si può collegare a Internet un solo pc; con il router (letteral-mente "instradatore") più termi-nali. Per il router lo standard più diffuso, in sostituzione del G, è lo standard N, che risulta retrocom-patibile con apparecchi preceden-ti. Un router N da 150 o 300 mbps (megabit per secondo) con il suo bel modem Adsl2+ integrato (pri-vo di modem potrebbe funziona-re infatti soltanto "da ponte" tra apparecchi già in rete), è una scel-ta più che sufficiente. Non siamo negli Stati Uniti dove servono più

fatto in casa

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Le mani suL portafogLirouter n 300 con modem adsl tra 40 e 80 euro a una banda, tra 100 e 150 euro dual band

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I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato

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pOWERLINE

Una spina nel murol'alternativa sicura si chiama "powerline", ovvero una spina nel muro che risolve il problema di una rete domestica efficiente e senza buchi. acquistando con una modica spesa un kit powerline, composto da due spine plc (spine-modem), si fa ricorso a una tecnologia vecchia ma sempre valida – nonché ingiustamente sottovalutata – che essendo via cavo garantisce peraltro un maggiore livello di sicurezza rispetto alle intrusioni di terzi e una minore dispersione del segnale. una soluzione ottimale per televisori e per altre periferiche fisse (preferibile a una chiavetta wi-fi usb) con il vantaggio di non riempire la casa di onde elettromagnetiche, a maggior ragione se la casa è ampia o disposta su più piani. Come funziona? il segnale di internet viene convogliato nella rete elettrica inserendo il primo plug nella presa a muro vicina al router. il secondo plug (o terzo o quarto, ecc.) nei pressi di una periferica o dell'access point che saranno direttamente collegati al plug e così alla rete elettrica.

megabit per scaricare video in full Hd o in 3D. Da noi con un rou-ter anche di velocità inferiore, un G 54 ad esempio, si può tranquil-lamente guardare la smart-tv col wi-fi posizionata nella sala accan-to. Ancora meglio poi se questa tv è collegata tramite una powerline (vedi cos'è nel box) che rende più stabile il segnale.

barriere e repeaterPrima di procedere con la configu-razione del router, scegliete bene dove metterlo. È un punto fonda-mentale: muri perimetrali, soffitti e altre barriere fisiche costituisco-no infatti un freno alle onde elet-tromagnetiche che raggiungono gli apparecchi in un raggio di una trentina di metri. La posizione ide-ale è più o meno al centro dell'area da coprire. Ma se ciò non è pos-sibile e il segnale "rimbalza" la-sciandovi a secco, esistono a po-co prezzo dei repeater, cioè dei ripetitori wireless, che vanno si-stemati a metà strada tra il router primario e la stanza non raggiun-ta dal segnale di Internet.A questo punto configurate l'ac-cess point facendovi guidare dal

libretto delle istruzioni che tro-vate nella confezione. Vi sarà suggerito un indirizzo del tipo http://192.168.1.1. Vi verranno anche richieste una username e una password, da cambiare poi a piacimento. Una buona norma è rinominare la rete (SSID). Il no-me scelto è infatti visibile a tutti e serve a distinguere la propria rete da quelle eventualmente presenti nelle immediate vicinanze. È im-portante questa messa in sicurez-za, che si ottiene soprattutto con il codice di criptatura wpa (più sicuro del wep), perché il tallone d'Achille del sistema è proprio la facilità, per i malintenzionati, di "intromettersi" nel vostro Ip muo-vendosi poi nel web con le vostre credenziali. Abilitata, infine, nel pc la scheda wi-fi, se siete stati bravi e un tantino fortunati, la rete dome-stica sarà finalmente creata.Resta una grande incognita, quella dei possibili danni alle persone che vivono immerse in un campo elet-tromagnetico. Qui il dibattito resta aperto. Come per i telefonini, quel che è sicuro è che le microonde si concentrano vicino alle antenne da cui è meglio tenere le distanze.

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cucina

Carni d'Emilia, due classiciricchi di sapore

Tocca a Carlo Alberto Borsarini che, da Castelfranco, ci propone due piatti della tradizione. Si comincia con un guanciale di vitello con cavolfiore e si prosegue con la cotoletta rifattacon gli arvàia, ovvero i piselli

di Helmut Failoniun menu contro la crisi

frutta e verduraapriLeLA STAGIONE DI..La primavera porta in tavola molta verdura di stagione. asparagi, bietole, carote, cavolfiore, cipolle, fagiolini, fave, finocchi, indivia, porri, patate novelle, spinaci e piselli, di cui ci occuperemo il prossimo mese. per quanto riguarda la frutta invece potrete optare soprattutto per le fragole. allergie permettendo. a primavera inoltrata arriveranno anche le ciliegie.

Benvenuti nella regione dove sembra che, a tavola almeno, le stagioni non esistano. Dove il legame con la terra è più forte che altrove, dove si portano ancora fieramente avanti dispute fra città sulla paternità di alcuni piatti tipici. Il tortellino se lo contendono da sempre Bologna e Modena, e, qualcuno in passato, per mettere a tacere le due città, ha "deciso" che l’ombelico di Venere è stato inventato proprio qui, a metà strada, a Castelfranco Emilia. Non vi proponiamo però l’ennesimo tortellino ma due classicissimi piatti di carne (e qui siamo nel regno della carne) ripensati da Carlo Alberto Borsarini.

Il secondo/1Guanciale di vitello con Hummus di cavolfioreingredienti per 4 persone:4 guance di vitello di circa 2 etti l’una, 1 porro, 1 cavolfiore, 1 peperoncino habanero

procedimento«Metto – dice lo chef - le guance in una casseruola da arrosto con un mestolo d’acqua, sale grosso e pepe macinato. Incoperchio a fiamma bassa e faccio andare per circa un’ora e mezza. Aggiungo un po’ di liquido se serve (acqua, brodo vegetale o vino bianco dealcolizzato) e continuo la cottura per altri 20 minuti. Per l’hummus lesso il cavolfiore mentre metto a stufare il porro tagliato a rondelle con un po’ di peperoncino sminuzzato e un filo d’olio extra vergine. Quando il cavolfiore è tenero lo aggiungo agli altri ingredienti e con una ramina lo pesto alzando la fiamma sotto al composto per farlo asciugare. Con l’aiuto di un anello coppapasta formo un piedistallo di humus, sul quale adagio il guanciale e completo con aceto balsamico tradizionale».

Il secondo/2Cotoletta rifatta con l’arvàia (piselli) ingredienti per 4 persone:4 fette di lombo di maiale ben

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31consumatoriaprile 2014

anche se scientificamente è un agone, è co-nosciuta localmente come “sardina” proprio per la sua particolare forma, simile a quella del noto pesce marino.Ha un corpo allungato e piatto con un dorso verda-stro e macchie nere, fianchi e ventre chiari e una pin-na dorsale molto breve; gli esemplari più comuni raggiungono una lunghezza di venti centimetri.La pesca si pratica tutto l’anno, tranne nei mesi pri-maverili della riproduzione, ma raggiunge il culmi-ne da novembre a marzo. i pescatori del lago di iseo escono al tramonto e posizionano le reti di profondi-tà, le sardenere, in mezzo al lago, ad almeno 200 me-tri dalla riva, ancorandole alle apposite boe. all'alba ritornano e le issano. il pesce pulito e lavato, va per almeno 48 ore sotto sale. Dopo questo breve periodo di salatura le "sardine" sono poste a essiccare al sole e all'aria del lago per circa trenta o quaranta giorni. per essiccarle utilizza-vano in passato rami di frassino o carpino, piegati ad arco e tenuti in posizione da fili tesi legati alle estre-mità: le sardine si infilavano, una ad una, in questi fili. Le strutture di essiccazione oggi si sono evolute, sono più grandi e sono poste su appositi terrazzi om-breggiati. Dopo l'essiccazione sono disposte in mo-do concentrico in contenitori di acciaio, oppure in legno, come era in passato, e sono pressate con un peso, o torchiate, per far uscire il grasso. Dopo que-sta operazione si ricoprono le sardine con olio di oli-va. Si conservano per alcuni mesi, ma durano anche fino a due anni. Dopo qualche mese di maturazione le sardine diventano dorate e si possono mangiare dopo averle cotte, per pochi minuti, sulla brace ar-dente. Sono quindi condite con olio, prezzemolo e aglio e servite con polenta: il piatto più tradizionale del lago, dal sapore intenso e particolare.Questo metodo di conservazione secondo la tradizio-ne orale, risalirebbe ad almeno mille anni fa, quando i pescatori della piscaria di iseo ogni anno dovevano consegnare una precisa quantità di pesce essicca-to al monastero di Santa Giulia di Brescia. il presidio Slow Food si propone di valorizzare l’antica tecnica di essiccazione e conservazione e promuove la pro-duzione locale, differenziandola da quella di altra provenienza. responsabili del presidio: Fernando Soardi, [email protected]; patrizia Ucci, [email protected].

Le sardinedel Lago d'iseo

battute, 1 hg di Parmigiano Reggiano grattugiato, 3 uova, pane grattugiato, olio di semi per friggere. Per i piselli (arvàia): 300 gr di piselli freschi o surgelati, brodo vegetale, concentrato di pomodoro, olio di semi, burro, sale e pepe. Per il sugo di pomodoro: una bottiglia di “conserva” della nonna, oppure 1 kg di polpa o di pelati. procedimento«In una ciotola larga - è ancora lo chef a spiegare - miscelare con la forchetta due o tre uova e un pugno di parmigiano (il composto deve risultare più lento rispetto ad una frittata), aggiungete un pizzico di sale ed immergetevi le fette di carne. Passatele poi nel pane grattugiato e impolveratele bene. In una padella di largo diametro si portino a 140 gradi 3 dita d’olio di semi di arachide e vi si immergano per una dolce frittura le fette di carne. (Se avete poca dimestichezza con l’operazione, friggetele una alla volta, ripulendo l’olio ad ogni cottura con una schiumarola). Quando ben dorate le cotolette sono cotte e si posano su carta assorbente ad asciugare. In un pentolino colmo di brodo vegetale si immergono i piselli e un cucchiaio di concentrato di pomodoro, si aggiungono una noce di burro e due cucchiai di olio di semi. Salare e pepare. Si porta poi a bollore e si lascia cuocere e restringere per una mezz’ora nel caso dei surgelati, un po’ meno se i piselli sono freschi. Se in casa abbiamo una bottiglia di conserva, di quelle che si usava cuocere in campagna sul “fugone” e chiudere a bagnomaria nei vasetti 4 stagioni, è il momento di usarla: in una padella abbastanza grande da contenere tutte le cotolette senza grandi sovrapposizioni versiamo la conserva, uniamo i piselli e infine le cotolette. Arricchiamo con un’ulteriore noce di burro ed incoperchiamo, facendo soffriggere a fiamma viva. Dopo due minuti capovolgiamo le cotolette e ripetiamo l’operazione. La cotoletta è Rifatta!».

La Lumira, Castelfranco emilia (Mo), Corso Martiri 74, tel. 059 926550. Chef: Carlo alberto Borsarini

Il secondo/1Guanciale di vitello con Hummus di cavolfiore (costo per 4 persone, 12,50 euro)

Il secondo/2Cotoletta rifatta con l’arvàia (costo per 4 persone, 12 euro)

Un menu contro la crisi

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eXpLora iL museo dei bambiniRoma, via Flaminia, 82Tel. 06.3613776 - www.mdbr.it Una città a misura di bambino, progettata secondo il principio dell’apprendimento sul campo, con attività ed allestimenti che stimolano la naturale curiosità dei bambini.sconto 10% sul biglietto di ingresso al museo.sconto 10% sul biglietto formula settimanale dei campus invernale, primaverile, estivo.sconto 10% al punto di ristoro interno e allo Shop su giochi, educationals e libri.Lo sconto è esteso ad un accompagnatore.

campi estivi LegambienteLegambiente Liguria Onlus – genova, via Caffa, 3/5 sc bTel. 010.319168 - www.legambienteliguria.org ogni anno campi estivi per under 18.Un bosco da esplorare, una corsa su un prato, un tuffo dentro un’onda, un’esperienza diversa, lontano dai genitori ma seguiti da educatori nelle aree più belle della liguria.tantissimi giochi, laboratori ambientali, trekking e attività alla scoperta della flora, della fauna e dei fondali nella favolosa area Marina protetta delle Cinque terre e del parco naturale Regionale di portovenere, dove si osservano le ricchezze e le varietà di specie animali tra cui cetacei e delfini.I ragazzi del campo 15-17 anni di Vernazza saranno inoltre coinvolti in attività di volontariato ambientale svolte in collaborazione con l’amministrazione locale e il parco nazionale delle 5 terre.sconto 10% su tutte le quote di partecipazione comprensi-ve di assicurazione e tessera legambiente.• Campo Isola palmaria dal 27 giugno al 6 luglio, ragazzi 6/11 anni dal 6 al 15 luglio per ragazzi 11/14 anniper i soci Coop quota di partecipazione: € 450 anziché € 500• parco delle 5 Terre - Campo Vernazzadal 18 al 27 luglio, per ragazzi 11/14 anni; dal 6 al 15 luglio per ragazzi 15/17 anni. per i soci Coop quota di partecipazione: per ragazzi in età 11-14 anni € 405 anziché € 450per ragazzi in età 15-17 anni € 315 anziché € 350.

Le ormegrosseto, via F. Ferrucci, 6Tel. 0564.416276 - www.leorme.com Dal 22 al 28 giugno 2014 e dal 13 al 19 luglio 2014, una settimana di vacanza da domenica a sabato (7 giorni/6 notti) per ragazzi dai 10 ai 17 anni, (accettiamo anche bambini di 8-9 anni se in compagnia del fratello o sorella più grande) all’insegna dell’avventura e della conoscenza, presso l’agriturismo S. Caterina, sulle rive del fiume ombrone, nella Maremma grossetana.Quota di partecipazione 414 euro anziché 460.iscrizione e assicurazione RCt obbligatoria 25 euro.sconto del 5% sulla quota di partecipazione (esclusa quota iscrizione) per chi si iscrive con fratelli/sorelle.per prenotare rivolgersi direttamente alla struttura.

campi avventura – vacanze naturapanda avventure - 00185 Roma, via dei Reti, 28a Tel. 06 44362315 - 0644291587 - Fax 0644262246attività turistiche ed educative realizzate da operatori di turismo responsabile e sostenibile associati ad aItR.Un'immersione totale nella natura per scoprirla, apprezzarla e viverla assieme a tanti compagni. I ragazzi sono guidati da animatori preparati che sono prima amici e poi educatori, ma soprattutto appassionati di natura e sensibili ai problemi ambientali. le diverse proposte sostengono nel loro specifico progetti di tutela dei diritti dei minori in collaborazione con l’associa-zione “Save the Children Italia”.sconto 10% sulla "quota" vacanza esposta al pubblico (sconto non cumulabile con altre promozioni).per prenotare i soci Coop possono accedere all’apposito modulo di prenotazione online:www.campiavventura.it/sociocoopindicare sempre il nome e il riferimento della carta socio Coop.Su richiesta dei Soci Coop può essere inviata la scheda di prenotazione cartacea, da rispedire a mezzo fax, posta.

centri rousseauMilano - Via giovanola, 13/a Tel. 02 89400425 www.centrirousseau.org - [email protected] Da oltre quarant'anni progetta vacanze consapevoli per favorire la crescita personale in una dimensione di grande gruppo. attraverso giochi, animazioni, laboratori e gite alla scoperta del territorio i ragazzi hanno la possibilità di sperimentarsi e divertirsi insieme ai loro coetanei, svilup-pando senso critico e autonomia individuale. Con lo stesso spirito dal 2008 organizza vacanze per famiglie, anche con bimbi piccoli. Dal 23 giugno al 6 settembre 2014:• Campeggi al mare in Toscana (Donoratico), per ragazzi 6-13 anni;• Campeggi itineranti in Spagna-portogallo e a Malta, per adolescenti 14-17 anni;• Vacanza in cascina in Emilia Romagna, per famiglie con bimbi da 0 a 13 anni;• Vacanza in pinetina sulla costa toscana, per famiglie con bimbi da 0 a 13 anni;• Vacanza itinerante tra umbria e Toscana, per famiglie con bimbi da 0 a 13 anni. sconto del 10% su tutte le attività.per prenotare rivolgersi direttamente alla struttura.

schooL and vacationMilano, viale Monza, 7Tel. 02.433533 - [email protected] di lingua all'estero per tutte le età e durante tutto l'anno.sconto 15% sull’acquisto una Vacanza Studio per ragazzi con partenze di gruppo o individuali e Soggiorni Studio per adulti.

Convenzioni Vacanze ragazzi 2014

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gira L’estate con giratLantideCervia (Ra), via Bollana, 10Tel. 0544.965801 – www.giratlantide.netproposte di 7/15 giorni di vacanza in Italia: al mare, in montagna o al lago, personalizzate per fasce d’età (dai bambini agli adolescenti) con programmi per una vacanza attiva e ricca di vita in comune che include sport, escursionismo e natura.sconto 8% sulle proposte di vacanza del catalogo "gira l’estate 2014".sconto 10% per iscrizione di 2 o più fratelli.

iL mastio – summer campVillaggio per ragazzi da 8 a 14 anniufficio: Bresso (MI), via a. Strada, 33 Tel. 02.6100066Villaggio: Diacceto (FI) - Tel. 055.8326738www.mastio.it Un angolo di bosco, tra le dolci colline toscane, a due passi da Firenze! Una vacanza per ragazzi intelligente che coniuga il divertimento con apprendimento della lingua inglese con animatori e insegnanti madrelingua. Dal 15 giugno al 9 agosto 2014 quattro periodi di vacanze di due settimane (dalla domenica pomeriggio al sabato mattina).I percorsi:• avventura per ragazzi dagli 8 ai 13 anni. all’insegna della natura, del gioco e della scoperta:880 euro anziché 1.030.• English per ragazzi dagli 8 agli 11 anni, tre periodi diversi secondo la fascia di età. Il gioco e la vita in comune come stimolo ad ampliare la capacità linguistica. Un animatore-Insegnante madrelingua, lezione quotidiana di 75 minuti in aula: 940 euro anziché 1.100.• Special English per ragazzi dagli 11 ai 14 anni. Due animatori-insegnanti madrelingua, lezione quotidiana di 2 ore in aula: euro 990 anziché 1.160.Ulteriore sconto di 70 euro su tutti i programmi dal secondo fratello, il prezzo include la quota iscrizione di 30 euro. per prenotare rivolgersi direttamente alla struttura.

summer sportTorino, via Maria Vittoria, 4Tel. 011.19505116 - Cell. 335.8047091 - www.summersport.it Vacanze estive all’insegna dello sport, per ragazzi e ragazze dai 7 ai 18 anni a:• sauze d’oulx (to) - grand Hotel la torre **** dal 22 giugno al 2 agosto 2014 con 7 tipologie di sport: calcio, tennis, volley, equitazione, danza, basket o multisport.• Roccaraso (aQ ) – grand Hotel europa ***29 giugno al 12 luglio 2014 con 4 tipologie di sport: calcio, tennis, volley o multisport.programma settimanale: 550 euro anziché 620.programma bisettimanale: 930 euro anziché 1.050.

Agriturismo di Libera Terrawww.liberaterra.itÈ l’attività di turismo responsabile di libera nata con lo scopo di valorizzare i beni confiscati alla mafia e gestiti dalle cooperative sociali del progetto libera terra. Un’attività turistica che permette di soddisfare ed arricchire viaggiatori di ogni età, un’opportuni-tà per vivere una vacanza ricca di emozione, piacere e relax, alla scoperta di un patrimonio prezioso di saperi e tradizioni.sconto 8%, esclusi i giorni festivi, su tutti i servizi dei seguenti agriturismi. Lo sconto è esteso agli accompagnatori.porteLLa deLLa ginestraCooperativa placido RizzottoLibera Terra palermoSp 34 km 5 - piana degli albanesiTel. 091.8574810 - www.liberaterra.itterre di corLeoneCooperativa pio La Torre - Libera Terracontrada Drago - SS 118 km 25+100 - Corleone (pa)cell. +39.333.7993291email: [email protected]

Informazioni più dettagliate sulle convenzioni e su tutti i vantaggi riservati ai soci le trovi sul sito www.e-coop.it.Ricorda di portare sempre con te la Carta Socio Coop.

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34 vivere bene viaggi

Bambini, tocca a voiTante idee vacanza pensate per i più piccoli

Questa volta vi parliamo di tante belle possibilità per una domenica o una piccola vacanza di inizio primavera a misura di bambini e ragazzi. Cominciamo dallo spettacolare Forte di Bard (www.fortedibard.it), all'ingresso della Valle d'Aosta, che ospita alcuni interessanti musei per tutte le età e lo spazio ludico interattivo "le Alpi dei ragazzi", che simula la scalata del Monte Bianco. Muniti di vere imbragature e corde, i piccoli visitatori sono coinvolti in prima persona nell'organizzazione di un'escursione sulla vetta più alta d'Europa. Il nuovissimo MUSE - Museo

delle Scienze di Trento (www.muse.it) non si accontenta di incantare bambini e ragazzi con i suoi giochi interattivi e gli ambienti dove possono sperimentare in prima persona e scoprire le meraviglie dell’ambiente alpino e della natura che ci circonda. Qui, una volta al mese, fino a maggio, i più piccoli (5-12 anni) possono trascorrere le ore notturne, accompagnati dai loro genitori o in autonomia, dentro le mura del museo, tra dinosauri, lupi e orsi. Novità anche all'Acquario Village di Genova (www.acquariovillage.it). Galata Museo del Mare ha recentemente inaugurato la

Sala della Tempesta in 4D, dove il visitatore si ritrova a bordo di una scialuppa in balia del mare in burrasca a Capo Horn. Mentre le onde e i piovaschi che si alternano alle raffiche di vento forte lo coinvolgono in un’esperienza multisensoriale, intorno alla barca passano, come fantasmi, albatros, orche e balene. Da vedere anche il nuovo Padiglione Cetacei dell’Acquario. Composto da quattro vasche a cielo aperto – vasca espositiva principale, nursery, vasca medica e vasca curatoriale - permette al pubblico di ammirare gli animali sia dall’alto, sia da una prospettiva subacquea. E attraverso

Castelli, musei scientifici, miniere, acquari, avventure virtuali e fiabe: ecco un elenco di proposte dove spendere qualche giorno per la gioia e la curiosità dei figli. Ma anche per gli adulti sarà facile divertirsi con loro

di Giuseppe Ortolano

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35consumatoriaprile 2014

Una gita a Milano e Roma per visitare gli originali musei a misura di bimbo. Nel capoluogo lombardo ha recentemente aperto, all'interno della Rotonda della Besana, il Museo dei Bambini (www.muba.it). Lo spazio ospita ogni anno tre grandi mostre, diversi laboratori per le famiglie, un bookshop con un'attenta selezione di libri e giochi e la caffetteria Rotonda Bistro, con le specialità “for kids”. Due i musei romani. Explora - Il Museo dei Bambini, (www.mdbr.it) non propone visite guidate

delle vere e proprie carte d’identità, i visitatori possono conoscere i sei esemplari, quattro femmine e due maschi, qui ospitati. In primavera torna a risplendere, tra profumi e colori, Isola del Garda (www.isoladelgarda.com), piccolo tesoro che affiora dalle limpide acque dell’omonimo lago, nella sponda bresciana a pochi passi da San Felice del Benaco. Un luogo magico, che, dal 20 maggio, ospiterà la mostra “Un’Isola da favola: Ecce Pinocchio”, dove si avvicenderanno artisti di fama che con le loro opere e creazioni reinterpreteranno la celebre fiaba

di Collodi. Ci si trasforma in piccoli minatori nel Parco Archeominerario di San Silvestro (www.parchivaldicornia.it), in Toscana, dove si visitano la miniera del Temperino e il suggestivo villaggio medievale di minatori e fonditori della Rocca di San Silvestro, si osservano i minerali e si scoprono i diversi metodi di estrazione. Il Parco dinosauri le Pietre del Drago di Matelica (www.lepietredeldrago.it), in provincia di Macerata, ospita diverse ricostruzioni di dinosauri a grandezza naturale e

l’interessantissimo Museo Paleontologico, ricco di reperti fossili. E i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza (www.castellidelducato.it) festeggiano la Pasqua con le Magiche Uova del Drago Bianco (Castello di Gropparello), gli enigmi del Coniglio Pasquale (Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino), la merenda con il Bianconiglio (Rocca Sanvitale di Fontanellato), la mostra del gioco antico (Castello di Rivalta), un'esposizione dei burattini storici tra i più famosi d'Italia (Castello Pallavicino di Varano de' Melegari) e tanti laboratori creativi.

i parchi divertimento sono la gioia di bambini e ragazzi, un po' meno del portafoglio di chi li accompagna, visti i costi non proprio contenuti dei biglietti d'ingresso. Ma per fortuna, anche in questo caso, i soci Coop possono usufruire di tanti sconti e promozioni. Mirabilandia (www.mirabilandia.it), il parco divertimenti più grande d'italia situato nel comune di Savio, vicino alla riviera romagnola, offre uno sconto di 2,5 € a persona, mentre i bambini sotto il metro d'altezza entrano gratis. italia in Miniatura (www.italiainminiatura.com), a Viserba di rimini, propone 3 euro di sconto e altre facilitazioni, oltre

alla possibilità di rientrare gratuitamente e senza limiti ogni giorno di apertura del 2014, facendosi personalizzare il biglietto con la propria foto. Fino a 6 euro di sconto al parco Oltremare (www.oltremare.org) di riccione, noto per la Laguna dei Delfini e gli spazi dedicati al mare e alla natura. Ulteriori riduzioni a chi acquista il biglietto cumulativo Oltremare + aquafan (www.aquafan.it), divertente parco acquatico situato nella stessa località marina. Sconto di 3 euro nel rinnovato Minitalia Leolandia (www.minitalia.com) di Capriate S.Gervasio, tra Milano e Bergamo, dove i soci che acquistano i biglietti a data fissa sul sito

possono risparmiare fino a 15 €, inserendo il codice 170 e fino ad esaurimento disponibilità. Nel parco della preistoria (www.parcodellapreistoria.it) di rivolta d'adda, a 25 km da Milano, si ammirano 50 ricostruzioni, a grandezza naturale, di 31 specie preistoriche immerse in una vasta area naturale ed i soci Coop pagano il biglietto intero 9,50 € anziché 11,50. Sconto di almeno 2 € al Carrisiland resort (www.carrisiland.it) di Cellino S.Marco (Br), parco naturalistico, tematico, acquatico e dei divertimenti in un grande bosco. a pagina 32 e 33 altre info su queste convenzioni per i soci Coop.

di Giuseppe Ortolano

perché sostiene il valore della scelta autonoma dei piccoli ospiti, fino ai 12 anni. Che hanno a disposizione circa due ore per girovagare nella città a misura di bambino, tra banche, fontane, supermercati, uffici postali, orti e area del riciclo, dove l'unica regola è toccare, giocare e sperimentare. Technotown (www.technotown.it) è una ludoteca scientifica destinata ai ragazzi tra gli 8 e i 17 anni, dove è possibile partire per un viaggio intergalattico tra i pianeti, recitare all’interno di un vero set cinematografico o programmare, assemblare e realizzare robot.

TaNTi SCONTi per i SOCi COOp

Tra Milano e roma ecco cosa c'è da scoprire

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mostreLa città nuova di Léger

È stato il pittore che forse per primo ha capito che, all’inizio del '900, il mutare del ritmo della vita dovuto ai progressi della scienza e all’irrompere dei nuovi mezzi di

locomozione, dal treno all’automobile, stava cambiando senza rimedio il modo di vedere e gli stessi paesaggi, quindi l’arte e le sue regole. Per questo ha raccontato "il nascere della citta" contemporanea, della metropoli. Ora il Museo Correr di Venezia propone la prima grande mostra italiana di Fernand Léger. Insieme alle sue tele, una sessantina, ne vengono messe in mostra altre quaranta di contemporanei come Duchamp, Picabia, Piet Mondrian, Robert Delaunay e Le Corbusier. Il pezzo più pregiato è lo straordinario dipinto "La Ville", realizzato nel 1919, che è il manifesto sulla città contemporanea al quale si ispireranno poi molti altri artisti. L’esposizione si articola in cinque sezioni: la metropoli prima della Grande Guerra, Il pittore della città, la pubblicità, lo spettacolo, lo spazio.

Léger. La visione della città contemporanea 1910-1930Museo Correr, VeneziaFino al 2 giugno Ingresso: 13 euro, soci Coop 11 euro (se possessori del Museum pass) Info: Tel. 041.2405211, www.mostraleger.it

Giacometti davanti ai classiciNella straordinaria Galleria Borghese di Roma, tempio della scultura classica, per la prima volta vengono esposte le opere di Alberto Giacometti, l’interprete della drammaticità nella scultura contemporanea. Con l’Alto patrocinio della Presidenza della

Repubblica, le opere di Giacometti vengono messe in dialogo con le sculture classiche che sono patrimonio tradizionale della Galleria Borghese. Così la "Femme couché qui rêve" (1929) rimanda immediatamente alla "Paolina" di Canova (1805-08); "l’Homme qui marche" (1947) si confronta con "Enea che porta sulle spalle il padre Anchise"; "la Femme qui marche" (1932-36) è a confronto con le sfingi di basalto esposte nell'adiacente Sala egizia. Sono ben 40 le opere di Giacometti che si possono ammirare in questa mostra, realizzate con tecniche e materiali diversi, che compongono un percorso che via via ci mostra figure umane sempre più drammaticamente ridotte all’osso, ad una loro essenza tragica.

Giacometti, la sculturaGalleria Borghese, romaFino al 25 maggioIngresso: 16 euro Info: Tel. 06.69994294, www.galleriaborghese.it

a cura di Giorgio Oldrini

Pensate al pomodoro. Nasce in America ma finché resta lì è una pianta tra le tante. Solo quando arriva in Italia esplode la sua potenza: diventa sugo, salsa, pappa al pomodoro, base di una cucina, iden-tità di un paese, civiltà. Pensate alla scrittura: l'hanno inventata i Sumeri, siamo nel 3200 a.C., ma loro scrivevano per tenere i conti, amministrare, ricordar-si chi ha pagato e chi è in ritardo con i versamenti. Una cosa da commercialisti, con tutto il rispetto per

la categoria. Poi Dante compone "La Divina Comme-dia". È sempre scrittura, ma c'è sentimento, narrazio-ne, umanità. Scrittura alla massima potenza: altro che libri contabili. Tutto questo per arrivare a Twitter. È un servizio gratuito per inviare messaggi brevi ad altri utenti che hanno scelto di riceverli. È anche lui un'invenzione americana ed è veloce, facile da utilizzare, semplice ed immediato. Quando va bene serve per diffondere notizie. Quella del terre-

Manzoni secondo TwitterLa grande letteratura condivisa in 140 caratteri

di Massimo Cirri e Filippo Solibelloconduttori radiofonici

Italiani brava gente

36 vivere bene cultura e oltre

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L'arte secondo Mondriantra l'europa e il Boogie woogie

Chi deciderà di visitare la mostra su Léger a Venezia, può prepararsi leggendo il bel volume che riunisce tutti gli scritti di Piet Mondrian, uno dei padri indiscussi dell’immaginario contemporaneo occidentale, nonché interlocutore importante di Léger stesso.

Si ripercorre in questo volume il cammino che questo pittore olandese ha percorso partendo dal simbolismo, passando dal naturalismo post impressionista fino ad arrivare alla progressiva astrazione geometrica e quindi a diventare uno dei padri fondatori del movimento avanguardistico De Stijl. Mondrian ormai in tarda età lascerà l’Europa, preda del nazismo, per vivere gli ultimi anni della sua vita a New York dove studierà con particolare attenzione il movimento. La Grande Mela sarà per lui il luogo ideale per osservare attentamente il dinamismo, visto che qui tutto si muove molto rapidamente. E, lui calvinista austero, scoprirà negli Stati Uniti la follia del boogie woogie come ballo esemplare del movimento, ma anche del divertimento trasgressivo.

piet Mondrian Mondrian. Tutti gli scrittiMimesis Editore - 448 pagine, 32,30 euro

pier paolo pasolini, l'attualità di una vita piena di passioni

Sono passati decenni da quando il critico inglese Jon Halliday ha intervistato Pier Paolo Pasolini, ma la ripubblicazione oggi di quel testo ci fa toccare con mano la straordinaria attualità e la profondità dell’intellettuale italiano che ha segnato un’epoca del pensiero del nostro Paese.

L’intervista riguarda prima di tutto il cinema, quindi il Pasolini regista di alcuni dei film più problematici di quegli anni. E il discorso si sviluppa sull’analisi delle sceneggiature, sulle trame e sui protagonisti di quelle opere. Ma dal “cinema d’autore” intervistatore ed intervistato passano a discutere della vita di Pasolini, della sua gioventù, del natío Friuli, della scoperta di Roma, del nascere delle sue amicizie. E da lì il passo diventa breve per approfondire il tema della religione, del rapporto tra fede e Chiesa, tra cultura e politica, in un’epoca in cui cominciavano ad entrare in crisi le ideologie che avevano guidato buona parte del secolo scorso. Un volume che viene da lontano per parlarci del presente e del futuro, dandoci una dimensione precisa di un intellettuale come Pasolini, scomparso troppo presto.

Pasolini su Pasolini. Conversazione con Jon HallidayEditore Guanda - 210 pagine, 14 euro

libri

moto in Abruzzo, ad esempio, la danno gli utenti di Twitter molto prima dei media tradizionali. Ma nel 99% dei casi serve a cose meno nobili: sapere cosa dice di sé un personaggio famoso o mandare a quel paese un avversario politico. A Twitter, anche se è quotato alla borsa di New York e vale un mucchio di miliardi, mancava finora il balzo evolutivo. Quello che hanno avuto il pomodoro e la scrittura cambiando la vita di tutti noi che possiamo goderci gli spaghetti al sugo mentre leggiamo un romanzo. E anche qui l'innovazione viene dall'Italia. Si chiama Twitteratura, la trovate sul sito Twittera-tura.it e l'hanno inventata Paolo Costa, Edoardo Monte-negro e Pierluigi Vaccaneo. Il primi due sono docenti universitari, il terzo fa il presidente della Fondazione Pavese. La Twitteratura funziona così: si sceglie un libro e poi la comunità di chi ne ha voglia lo legge e lo commenta – un capitolo alla volta, in base a un calendario condiviso – “riscrivendolo” su Twitter. Con un solo tweet - provate il brivido di condensare I Promessi Sposi in 140 caratteri – o con molti. Si riscrive, si fanno variazioni, commenti liberi; si interpreta, si aggiunge e si sottrae.

Si divaga, si dissacra l'originale, si cambia registro linguistico, si contamina. Quando Twitteratura ha messo le mani su "I Promessi sposi" ogni personag-gio del romanzone si è ritrovato con un proprio profi-lo Twitter che diceva la sua. Anche La Provvidenza e La Peste twittavano come for-sennati. E poi ogni singolo messaggio, il tweet, può a sua volta essere commentato, aggiunto, replicato. Alla fine ne esce una specie di libro, si chiama twe-etbook, che contiene i tweet migliori. Sono stati twit-terletterati testi di Pavese, Manzoni, Queneau, Calvi-no e Pasolini. Ora è la volta di Emilio Lussu con "Un anno sull'altipiano". La twitteratura piace nelle scuole: educa alla lettura e al piacere di scrivere quanto è bello leggere; insegna le regole della scrit-tura sintetica e l’uso intelligente delle nuove tecnolo-gie. Lo dice la professoressa Elisa Lucchesi, che inse-gna italiano e latino al Liceo Fermi di San Marcello Pistoiese: "Twitter assicura condivisione, gusto della sfida e possibilità di sbizzarrirsi con ironia e sarca-smo. Oggi nelle mie classi ogni studente conosce a menadito testi che altri si sognano". Ora Twitter è maturo. Come un pomodoro. ●

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Certo, il paragone con Billie Holiday può apparire azzardato per segnalare il disco di una giovane cantante belga, diplomata al Conservatorio di Bruxelles. Ma "No Deal" ci porta, subito, al centro di un universo bellissimo e oscuro, dove Melanie de Biasio usa la voce come se fosse l’unica maniera possibile per far arrivare in superficie un intreccio di sentimenti dove l’amore si confonde con la passione e la paura. Emozioni che incalzano l’ascoltatore, con troppa esuberanza persino, che ci illudono di essere in un piccolo jazz club perduto nel cuore di Harlem. Di fronte, una artista che canta come se il blues riuscisse a toccare le nostre anime. Uno dei dischi dell’anno.

MeLaNie De BiaSiO No Deal - PIASIl nostro giudizio: R R R R R Se ti piace ascolta: Sade, Laura Mvula

Melanie De Biasio, scoprire una grande voce

Fresu, 30 anni di musicaUn disco per celebrare i trent’anni del quintetto di Paolo Fresu. Un suono, sin dai primi solchi, fluido e

coinvolgente, fatto di fraseggi bop che affidano alla musica una storia di culture che dialogano, con gli straordinari virtuosismi dei solisti che restituiscono alla musica il suo ruolo, meraviglioso, di compagna di viaggio.

paOLO FreSU QUiNTeT30! - Tukil nostro giudizio: R R R R Se ti piace ascolta: Don Cherry, Fabrizio Bosso

La West Coast di BeckArtista che non conosce percorsi omologati, Beck torna sulle scene con un disco che, come lui stesso ha detto, è

dedicato alla musica della sua giovinezza. L’album suona così come uno stralunato omaggio alla West Coast di Crosby, Stills, Nash and Young. Un suono del quale Beck ha conservato (esasperato, persino), l’anima visionaria.

BeCK The Morning Phase - Universalil nostro giudizio: R R R RSe ti piace ascolta: David Crosby, Allman Brothers Band

ritorna Made in JapanRistampa del mese. Nuova vita per uno dei dischi "classici" del rock internazio-nale, ripubblicato in diversi formati, dal

vinile al cofanetto con un libro. Si tratta della registrazione di un live che docu-menta tre giorni di concerti della band inglese tra Osaka e Tokyo nel 1972. Un frammento di rock di travolgente energia che proprio nella dimensione live trovava la sua celebrazione.

Deep pUrpLeMade In Japan - Universalil nostro giudizio: R R R Se ti piace ascolta: Led Zeppelin, Black Keys

musica da sentire...

... da leggereR da dimenticare - RR sufficiente - RRR buono - RRRR ottimo - RRRRR capolavoro

artisti del popolo, storia dei Cccp È, come dice il sottotitolo, la "storia di Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni", i due artisti emiliani che, con i CCCP prima e con i CSI dopo, hanno portato nel rock una miscela di citazioni, frammenti di vita, sogni, come in Italia non era mai accaduto. Raccontando una provincia dove l’"Ortodossia", per citare il

titolo di un loro disco, è stata la fonte di ispirazione per una generazione che amava alla stessa maniera il punk e le tradizioni popolari, la pianura emiliana e Berlino. Ne nacque una musica originale, fatta di identità in mutamento e che però mantenevano solide radici in una terra che si sentiva al tempo stesso "sovietica" e internazionale.

Michele Rossi Quello che deve accadere, accade Giunti Editore

Scrivere una canzoneII libro è uscito da qualche tempo, ma è tornato in libreria in questi giorni perché uno degli autori (con Mogol) è Anastasi, il paroliere che ha scritto il testo di "Controvento", la canzone di Arisa che ha vinto il festival di Sanremo. Si tratta di un manuale che cerca di divulgare le tecniche di narrazione in maniera semplice e ricca

di esempi. Qui si passa dall’analisi delle diverse forme poetiche, alla maniera più efficace per unire le parole con la musica, sino allo studio della metrica. Usando molti esempi e testimonianze di artisti come Laura Pausini, Mario Lavezzi e la stessa Arisa, che arricchiscono il libro di suggerimenti utili.

Mogol e Giuseppe Anastasi Scrivere una canzone Zanichelli Editore

a cura di Pierfrancesco Pacoda

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39 vivere bene cultura e oltre

Diodatol’intervista

il tourR da dimenticare - RR sufficiente - RRR buono - RRRR ottimo - RRRRR capolavoro

Rivelazione del Festival di Sanremo, al quale ha partecipato con la canzone Babilonia nella sezione giovani, Diodato è un cantautore che unisce il sentimentalismo alle suggestioni che arrivano dalla strada. Un cd uscito di recente, E forse sono pazzo, la colonna del film di Daniele Luchetti, "Anni felici" e la partecipazione ogni domenica al programma tv "Che tempo che fa" dove interpreta un classico della canzone d’autore italiana. Andiamo a scoprirlo.Che dischi hai ascoltato di recente?Ascolto musica molto diversa, e cerco di andare alla ricerca di nomi nuovi della scena italiana, della quale mi sento parte. E le sorprese sono tante. Ci sono artisti che, senza passare dai media televisivi, conquistano un pubblico sempre più vasto. Come la coppia di cantautori Francesco Forni e Ilaria Graziano, che hanno una sensibilità narrativa davvero ben definita. Li ascolti nel cd Come 2 me e scopri aspetti della tua vita che ti erano ignoti. Lo stesso vale per Il Mondo È Come Te Lo Metti In Testa, di un altro giovane, Giovanni Truppi, che ha una caratteristica unica, la "femminilità" delle sue composizioni. Infine, The Morning Phase, il nuovo cd di Beck, uno dei miei artisti preferiti. Questo disco segna un ritorno alle origini, a suoni folk, che ti restituiscono una "pacificazione" che appariva perduta.e i libri?Ho letto La simmetria dei desideri,di Eshkol Nevo, una storia di amicizia ambientata in Israele, nella quale, lentamente e all’inizio impercettibilmente,

irrompe l’intifada e i movimenti palestinesi. E tutto cambia. E il lettore si ritrova in un mondo dove i valori dell’essere umano sono spazzati via.Mi ha affascinato Trilogia della città di K di Agota Kristof. Anche qui il racconto si trasforma sotto il nostro sguardo, invitandoci a trovare, ognuno, una diversa chiave di lettura. Poi ho letto Dance Dance Dance, di Haruki Murakami. Non conoscevo i suoi libri e quello che narra è esattamente quello che mi succede in questi mesi. Ho imparato a accettare il fatto che le cose accadono e che, quando questo avviene, noi dobbiamo assecondare il flusso e ‘ballare’, come dice Muratami.Chiudiamo con i film...Ho avuto poco tempo per andare al cinema. Ho rivisto a casa alcuni film che avevo amato come The Fighter di David O. Russell e Shutter Island di Martin Scorsese. Al cinema ho visto soltanto La mafia uccide solo d’estate di Pif. Un piccolo esercizio di poesia che ci ricorda quanto necessario sia coltivare l’impegno civile.

rufus WainwrightÈ uno dei cantautori più interessanti e controversi dell’ultima generazione, Rufus Wainwright. La sua voce melodica, così ricca di influenze soul, racconta il versante meno appariscente dei sentimenti, ma riesce, sempre, a scuotere le coscienze. Il grande pubblico lo ha conosciuto in occasione della sua esibizione all’ultimo Sanremo, ma la sua creatività ha già contagiato star del pop, come Elton John che lo ha definito "il più grande songwriter sul pianeta". E proprio la capacità di scrittura, in bilico tra drammatica intensità e la soavità delle sue ballate, è la caratteristica che lo ha portato al successo. Adesso arriva in Italia per due concerti in cui presenterà le canzoni di "Vibrate. The Best Of", una raccolta che contiene le opere più significative della sua carriera. Le date: 4 aprile Brescia, 8 aprile Bologna per informazioni: tel 02 48194128

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Tanti giovani, tante donne, tanti laureati. Tanti soci desiderosi di spendere un po’ del proprio tempo per impegnarsi in progett i sul territorio per il consumo responsabile, la citt adinanza e la legalità, la solidarietà, l’ambiente, la cultura. Ossia, per i va-lori in cui credono e per i quali si spende anche la lo-ro Cooperativa. Sono i candidati alle elezioni 2014 di Coop Adriatica, che dal 15 febbraio all’8 marzo si sono proposti per entrare a far parte, per i prossimi tre anni, degli organismi sociali.Le candidature pervenute sono 910: 845 per il ruo-lo di consigliere di Zona, 41 per quello di presidente di Zona e 24 per quello di presidente di Distrett o. Mentre le persone da eleggere sono 501: 463 consi-glieri di Zona, 26 presidenti di Zona e 12 presidenti di Distrett o. A votare i candidati saranno, potenzial-mente, tutt i i soci – ovvero oltre 1,2 milioni di per-sone – che dal 4 al 15 aprile potranno esprimere le proprie preferenze nei seggi allestiti nei negozi. Par-tecipando, a propria volta, a un importante momen-to di democrazia, tipico di un’impresa cooperativa.

I soci elett i potranno così contribuire alle iniziative che verranno messe in campo fi no alla fi ne del loro mandato, nel 2017. E potranno portare le istanze dei loro territori fi n dentro il Consiglio di amministra-zione, att raverso la voce dei presidenti di Distrett o. Perché – come recita la campagna delle elezioni – “un socio che partecipa è un socio che decide”.

Chi sono i candidati alle elezioniI candidati alle elezioni di Coop Adriatica sono rap-presentativi dell’intera “popolazione” dei soci, con un aumento – rispett o a tre anni fa – della parteci-pazione delle donne, dei giovani e delle persone che hanno studiato all’Università. Tra i consiglieri di Zona le candidature “in rosa” hanno raggiunto in-fatt i il 42% (contro il 40% del 2011); i ragazzi tra i 18 e i 35 anni sono passati dal 14% al 16%, mentre i laureati hanno toccato quota 35% (erano il 32%). In lieve salita anche i lavoratori att ivi (64% contro il 63%) e gli studenti (4% anziché 3%); in calo i pen-sionati (oggi il 32%, erano il 37%). Tra i candidati

Dal 4 al 15 aprile nei negozi di Coop Adriatica scegli i tuoi nuovi rappresentanti: 463 consiglieri di Zona, 26 presidenti di Zona e 12 presidenti di Distrett o.Tra i candidati, tanti donne e tanti giovani, impegnati per i valori in cui credono:consumo responsabile, citt adinanza e legalità, solidarietà, ambiente, cultura

coop adriaticale pagine di

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Vota un socio come te!ELEZIONI 2014

DI FRANCESCA CAVAZZA

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Dove e come votareLe elezioni si svolgono in quasi tutt i i punti vendi-ta (sono esclusi, nei comuni con più di un negozio, solo i supermercati più piccoli, che per ragioni logi-stiche non riescono a ospitare il seggio). Per vota-re bisogna recarsi in una Coop della propria Zona, portando la Carta Socio, e ritirare la scheda elet-torale dall’assistente al seggio. È possibile votare un solo presidente di Distrett o, un solo presidente di Zona e due consiglieri di Zona. Negli iper e nei Coop&Coop i seggi sono aperti dalle 10 alle 20; nei super dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19 (tutt i i giorni inclusa la domenica, se di apertura).Nelle pagine seguenti, “Consumatori” riporta tut-te le informazioni utili per votare, insieme all’elen-co dei punti vendita, suddivisi per Distrett i e Zo-ne. Segue una breve presentazione dei candidati a presidenti della Zona e del Distrett o interessati. L’e-lenco di tutt i i candidati, inoltre, è consultabile sui dépliant e sui manifesti disponibili nei negozi e su www.adriatica.e-coop.it/elezionisoci2014.

a presidente di Distrett o, poi, le percentuali di don-ne e laureati sono cresciute ulteriormente rispett o a quelle dei consiglieri, toccando, rispett ivamente, il 58% e il 63%, con un abbassamento, anche, dell’e-tà media: il 79% ha tra i 36 e i 55 anni. Infi ne, tra i candidati a presidente di Zona, il 51% possiede una laurea e il 10% è under 36.Ed è cambiato il modo di candidarsi: le schede in-viate online hanno raggiunto il 48% del totale, con-tro il 23% di tre anni fa.

Il territorio: Zone e Distretti socialiL'area di presenza della Cooperativa – che si estende su quatt ro regioni: Veneto, Emilia-Romagna, Mar-che e Abruzzo – è suddivisa in 26 Zone, ciascuna con un presidente e un numero variabile di consi-glieri, calcolato in proporzione ai soci di quel terri-torio. Le Zone sono raggruppate a loro volta in 12 Distrett i, con altrett anti presidenti, che siedono in Consiglio di amministrazione. Gli organismi socia-li vengono rinnovati ogni tre anni con le elezioni.

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Eleggi un socio vicino a teOgni tre anni, se sei socio di Coop Adriatica, sei chiamato a partecipare a un importante momento di democrazia: le elezioni dei rappresentanti sociali della Cooperativa. I candidati sono soci come te, che hanno deciso di proporsi per contribuire a sviluppare iniziative sul territorio, dedicando parte del proprio tempo libero alla realizzazione di progetti nei campi del consumo responsabile, cittadinanza e legalità, solidarietà, ambiente, cultura.

Il territorio di Coop Adriatica è suddiviso in 26 Zone: ognuna ha il suo Consiglio, che può avere da un minimo di 11 a un massimo di 25 consiglieri, e un presidente. Le Zone sono raggruppate in 12 Distretti, con altrettanti presidenti che siedono in Consiglio di amministrazione in rappresentanza della base sociale della Cooperativa.

ELEZIONI COOP 2014

COME VOTAREBasta presentarsi al seggio con la carta Socio Coop. L’assistente al voto consegnerà la scheda con l’elenco dei candidati della circoscrizione in cui è situato il punto vendita. Il voto potrà essere espresso apponendo una croce sul nome dei candidati prescelti. Si può votare per le cariche di:

• Presidente di distretto (prima parte a sinistra della scheda; è possibile dare una sola preferenza)

• Presidente di Zona (seconda parte a sinistra della scheda; una sola preferenza)

• Consigliere di Zona (parte a destra della scheda, due preferenze).

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QUANDO E DOVE VOTARELe elezioni si terranno dal 4 al 15 aprile 2014 nei negozi di Coop Adriatica. I seggi sono collocati in apposite postazioni facilmente identificabili.Puoi votare soltanto nei punti vendita della tua Zona soci (per sapere il tuo punto vendita di riferimento controlla l’etichetta postale del mensile Consumatori)

TROVA IL NEGOZIO E LA TUA ZONA SOCIDISTRETTO BOLOGNA A - ZONA BOLOGNA 1

CONSIGLIERI DA ELEGGERE 12SOCI (AL 31/12/2013) 46.259PUNTI VENDITA: CASTEL S.PIETRO, IPERCOOP CENTRO LEONARDO, MATTEOTTI, TURATI

DISTRETTO BOLOGNA A - ZONA BOLOGNA 2CONSIGLIERI DA ELEGGERE 21SOCI (AL 31/12/2013) 49.193PUNTI VENDITA: CALABRIA, DAGNINI, LAMPONI, MENGOLI, S.RUFFILLO, SAVIGNO, OZZANO, PIANORO, CICOGNA, SAN LAZZARO

DISTRETTO BOLOGNA B - ZONA BOLOGNA 3CONSIGLIERI DA ELEGGERE 22SOCI (AL 31/12/2013) 76.643PUNTI VENDITA: BUDRIO, INCOOP CASTEL MAGGIORE, LE PIAZZE, CORTICELLA, GRANAROLO, IPERCOOP CENTRO NOVA

DISTRETTO BOLOGNA B - ZONA BOLOGNA 4CONSIGLIERI DA ELEGGERE 19SOCI (AL 31/12/2013) 37.886PUNTI VENDITA: MINGANTI, REPUBBLICA, SAN DONATO, VIALE CARNACINI, SAN VITALE

DISTRETTO BOLOGNA C - ZONA BOLOGNA 5CONSIGLIERI DA ELEGGERE 17SOCI (AL 31/12/2013) 57.325PUNTI VENDITA: BOLOGNINA, DUC, DUE TORRI, FARINI, GARIBALDI, IPERCOOP CENTRO LAME, OBERDAN, PIAZZA MARTIRI, PRATELLO, STRADA MAGGIORE, RIVA RENO, UGO BASSI

DISTRETTO BOLOGNA C - ZONA BOLOGNA 6CONSIGLIERI DA ELEGGERE 19SOCI (AL 31/12/2013) 62.456PUNTI VENDITA: ANDREA COSTA, BARCA, IPERCOOP CENTRO BORGO, SAFFI

DISTRETTO BOLOGNA D - ZONA BOLOGNA 7CONSIGLIERI DA ELEGGERE 20SOCI (AL 31/12/2013) 37.660PUNTI VENDITA: BAZZANO, BORGONUOVO, CASALECCHIO, CRESPELLANO, SASSO MARCONI, ZOLA PREDOSA

DISTRETTO BOLOGNA D - ZONA BOLOGNA 8CONSIGLIERI DA ELEGGERE 19SOCI (AL 31/12/2013) 42.203PUNTI VENDITA: ANZOLA, CALDERARA, CENTO, CREVALCORE, INCOOP SAN GIOVANNI, PORTA MARCOLFA

ELEZIONI COOP 2014

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ELEZIONI COOP 2014

CANDIDATI PRESIDENTE DI DISTRETTODISTRETTO BOLOGNA A

FEDERICA PANZACCHINata a Castel San Pietro Terme (BO) il 17/07/1984, e residente a Toscanella di Dozza, è studentessa di ingegneria edile e architettura. Dal 2011 è consigliera della Zona Bologna 1. Inoltre, è socia della Pro loco di Dozza.

CARMELA PULIATTINata a Gaeta (LT) il 22/04/1961, vive a Bologna, dove svolge l’attività di commerciali-sta, occupandosi in particolare di associazioni di volontariato e socio-culturali, e di piccole cooperative. È revisore dei conti di Medici Senza Frontiere, ed è la presidente uscente del

Distretto sociale Bologna A, nonché consigliera di amministrazione della Cooperativa.

DISTRETTO BOLOGNA B

DONATELLA BARBIERINata il 24/04/1964 a Bologna, dove vive, è assistente di direzione presso un ente pubblico ed è anche impegnata come volontaria nelle associazioni Admius e Rossofiore. Dal 2011 ad oggi è stata presidente del consiglio di Zona soci Bologna 4.

ANNALISA BUZZONINata il 03/04/1966 a Bologna, e qui residente, è laureata in scienze politiche ed è impiegata presso un’azienda ospedaliera. In passato ha svolto attività di volontariato presso l’Ant. Attualmente è presidente del Distretto sociale Bologna B e consigliera di amministra-zione della Cooperativa.

SIMONETTA TUNESINata il 28/2/1958 a Bologna, dove vive, è laureata in scienze agrarie. È consulente strate-gico ambientale, con un’esperienza trentennale nel campo della tutela dell’ambiente, nel quale ha svolto progetti di ricerca e di divulgazione, anche come volontaria di Legambiente. Inoltre,

recentemente ha aderito all’Avoc, associazione volontari carcere. È la presidente uscente del consiglio di Zona Bologna 5.

DISTRETTO BOLOGNA C

SIMONE FABBRINato il 19/03/1980 a Bologna e residente a Monzuno (BO), è coordinatore di Cooperare con Libera Terra. Ha conseguito il master in bu-siness administration dell’impresa cooperativa e il master in economia della cooperazione, e attualmente è presidente del distretto sociale

Bologna C e consigliere di amministrazione di Coop Adriatica. In passato è stato consigliere e assessore del Comune di Monzuno, e dal 2012 è presidente della fondazione Scuola di Pace di Monte Sole.

DISTRETTO BOLOGNA D

GIANNA CASELLINata l’11/07/1969 a Cento, e residente a Sant’Agostino (FE), è giurista d’impresa presso un’azienda del territorio e collabora con una società che opera nel settore delle energie rinnovabili. Inoltre, è impegnata nell’associazio-nismo, con l’obiettivo di promuovere la tutela

dell’ambiente e la diffusione di sani stili di vita. È presidente uscente del consiglio di Zona soci Bologna 8.

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Tutti i candidati compresi i consiglieri di zona sul sito: www.adriatica.e-coop.it/elezionisoci2014

CANDIDATI PRESIDENTE DI ZONACONSIGLIO DI ZONA BOLOGNA 1

CHRISTIAN FOSSINato a Castel San Pietro Terme (BO) il 14/08/1980, e residente a Imola (BO) è giornalista economico presso Setteserequi nella cooperativa di giornalisti Media Romagna di Ravenna. È consigliere di Zona soci uscente ed è iscritto al network Generazioni, che riunisce i

giovani cooperatori di Legacoop.

CONSIGLIO DI ZONA BOLOGNA 2

PAOLA BACCHINata a Bologna il 22/11/1948, vive a Castel San Pietro (BO) ed è pensionata. Laureata in lettere, ha lavorato per le Ferrovie dello Stato e ha diverse esperienze nel mondo del volonta-riato e della promozione sociale, anche come presidente del circolo Arci Benassi di Bologna. È

presidente del consiglio di Zona soci uscente.

CONSIGLIO DI ZONA BOLOGNA 3

LUCA LORENZINI Nato il 07/10/1978 a Bologna, e qui residente, è impiegato presso una società della ristorazione organizzata. È stato Consigliere di amministrazione presso la Cooperativa Risana-mento di Bologna, dove ha fatto parte di gruppi di lavoro interni. Dal 2002 al 2011 è stato tra

i membri del Cda di Coop Adriatica, ed è il Presidente del consiglio di Zona soci uscente. Inoltre, è volontario di Ausilio per la spesa.

CONSIGLIO DI ZONA BOLOGNA 4

ENRICO ARDIZZONI Nato il 03/06/1973 a Bologna, dove vive. Laureato in economia, è impiegato in un’azien-da del settore bancario. È membro del comitato di gestione della Casa del popolo Corazza e fa parte del direttivo dell’ANPI di San Donato. È consigliere di Zona soci uscente.

CONSIGLIO DI ZONA BOLOGNA 5

NICOLA ATZENI Nato il 03/09/1953 ad Ascoli Piceno e residente a Bologna, laureato in matematica, ha una esperienza pluriennale nella gestione di piccole imprese commerciali nel settore dei prodotti informatici. Per diversi anni ha fatto parte dell’Avoc, associazione che si occupa di

assistenza alle persone detenute e ai loro familiari, in particolare bambini.

EFISIA CURRELI Nata il 26/12/1982 a Lanusei (NU) e residente a Bologna, è impiegata presso la Legacoop di Bologna. Nel suo percorso forma-tivo ha approfondito i temi della sostenibilità ambientale e della green economy, e recen-temente ha conseguito il master in Economia

della cooperazione. È consigliere di Zona soci uscente, e ha contribuito allo sviluppo delle iniziative di Coop Adriatica rivolte ai giovani.

SERAFINO GALLO Nato il 19/11/1941 a Nicastro (CZ) e residente a Bologna, è dirigente bancario oggi in pensione. Laureato in Economia e commercio, ha sviluppato interesse nell’ambito della cittadinan-za, della legalità e del consumo responsabile.

CONSIGLIO DI ZONA BOLOGNA 6

STEFANO CAVALLI Nato il 06/02/1963 a Bologna, dove vive, svolge l’attività di consulente finanziario e previdenziale presso una società del gruppo Unipol. Consigliere di amministrazione di Coop Adriatica dal 1994 al 2011, è il presidente del consiglio di Zona soci uscente. È inoltre

impegnato come volontario di Ausilio per la spesa.

MONICA MALAGUTI Nata il 20/04/1964 a Bologna, dove vive, è funzionaria presso la Regione Emilia-Romagna. Per alcuni anni ha lavorato come educatrice presso cooperative sociali e organizzazioni non profit che si occupano di minori e persone disabi-li. Inoltre, è stata consigliere di amministrazione

della cooperativa edificatrice Ansaloni, occupandosi in particolare di cultura e bilancio sociale.

CONSIGLIO DI ZONA BOLOGNA 7

AURORA BRANCOLINI Nata il 24/03/1954 a Modena, e residente a Zola Predosa (BO), è impiegata presso un ente pubblico. In passato è stata Consigliere comunale ed è attualmente membro della Consulta di frazione di Riale, Rivabella e Gessi di Zola Predosa. È inoltre impegnata in attività

di tipo associativo e attivista dell’Unione Donne Italiane.

MARIA COCIANCICH Nata il 07/10/1950 a Castellier (Croazia) è residente a Savigno-Valsamoggia (BO) e pensionata. Ha lavorato per il Comune di Bologna come insegnante nella scuola primaria e poi come docente di didattica presso il museo di antropologia dell’Università. Inoltre è stata

insegnante nei laboratori sul consumo consapevole di Coop Adriatica e del Comune di Bologna. Attualmente coordina il gruppo Ausilio per la spesa di Casalecchio, ed è presidente del consiglio di Zona soci uscente.

CONSIGLIO DI ZONA BOLOGNA 8

OTTAVIA GALLERANI (DETTA VALERIA) Nata il 7/04/1956 a Cento (FE) e qui residente, è da poco tempo in pensione, dopo essere stata dipendente di Coop Adriatica e componente della segreteria Filcams CGIL di Ferrara. È componente del direttivo Comunale

dello SPI CGIL di Cento e consigliere di Zona soci uscente.

coop_adriatica_elezioni_consumatori2_emilia_Bologna A-D_CORRETTO.indd 4 24/03/14 10:52

Page 46: IL CIBO DEL MONDOCondizioni della promozione: L’ offerta “ChiamaTutti 360”, sottoscrivibile tra il 03/03/14 ed il 13/04/14, prevede 360 minuti di chiamate nazionali, verso numeri

46 vita di cooperativa coop adriatica

Tornano a maggio le assemblee separa-te di Bilancio: un momento di partecipazione democratica molto att eso, che testimonia l’im-portanza che Coop Adriatica riveste nei territori in cui opera. Negli appuntamenti verranno pre-sentati e discussi i risultati economici, sociali e ambientali della Cooperativa nel 2013. Oltre al Bilancio d’esercizio, i soci saranno chiamati an-che a nominare il nuovo Consiglio di ammini-strazione e la Commissione etica. Gli incontri saranno in tutt o 92, tra Veneto, Emilia-Roma-gna, Marche e Abruzzo, e si svolgeranno dal 15 maggio al 5 giugno. A lato, il calendario con le assemblee del tuo territorio.Tutt i i soci che parteciperanno agli appuntamen-ti riceveranno un buono per ritirare una bott i-glia di olio extravergine e sei pacchi di pasta a marchio Coop, a fronte di un acquisto di almeno 10 euro. Ma anche i non soci saranno i benvenuti in assemblea: a loro, verrà riservato un invito ad aderire alla Cooperativa, che garantirà un cou-pon sconto da 13 euro sulla spesa, al versamento della quota sociale di 25 euro. Entrambe le off er-te saranno riportate su un cartoncino (a fi anco, un fac simile dei due lati del buono), che verrà consegnato a tutt i i presenti agli incontri.

Assemblee dei sociTornano gli incontri nel territorio. Gli appuntamenti sul Bilancio 2013 di Coop Adriatica sono in tutt o 92, dal 15 maggio al 5 giugno

Dallo sconto del 10% sulla spesa alle iniziative di solidarietà. Passando per i vantaggi su libri, telefono, benzina, viaggi e divertimento. Sono le “gustose” proposte della raccolta punti 2014 per i soci di Coop Adriatica, dal 1° aprile in tutti i negozi. I punti si accumulano facendo la spesa alla Coop (un punto per ogni euro di acquisti), ma anche aprendo un libretto di Prestito sociale, pagando con la Carta Socio e comprando su Coop online. O facendo acquisti presso i partner: Eni, Pirelli, Robintur, Linear, CoopCiConto. Approfittare dei vantaggi, ora, è più facile e veloce: ogni 500 punti accumulati si può tagliare del 10% una spesa alla Coop. Oppure si possono ottenere prodotti in cambio di punti, con articoli scelti a rotazione tra le

migliori marche. Tra i premi, anche i buoni carburante di Eni, le ricariche di Coop Voce, i titoli di Librerie.Coop, i viaggi di Italo o gli ingressi scontati per i parchi divertimento e le vacanze sulla neve. E poi, c’è la solidarietà, coi progetti per i Paesi in via di sviluppo e la nuova iniziativa a sostegno delle bibloteche pubbliche.Fino al 30 novembre i punti potranno essere sia raccolti sia spesi; a dicembre, invece, si potrà solo spenderli. Dal 1° gennaio 2015, i punti non usati verranno azzerati.Nell’inserto “rovesciato” su questo numero di Consumatori, una sintesi delle modalità di raccolta e utilizzo dei punti. Tutte le informazioni dettagliate nel catalogo disponibile alla Coop o scaricabile dal sito www.adriatica.e-coop.it.

SCONTI, VANTAGGI E SOLIDARIETÀLa raccolta punti? È tutt a da gustare

UN OMAGGIO PER CHI È SOCIOE UN ALTRO PER CHI LO DIVENTERÀ

glia di olio extravergine e sei pacchi di pasta a marchio Coop, a fronte di un acquisto di almeno 10 euro. in assemblea: a loro, verrà riservato un invito ad aderire alla Cooperativa, che garantirà un cou-pon sconto da 13 euro sulla spesa

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47consumatoriaprile 2014

ORDINE DEL GIORNO

IL CALENDARIO DI BOLOGNADATA ASSEMBLEA ORA LUOGO INDIRIZZO

15/5 IMOLA 20.30 Pala Genius Via B. Croce - Imola

15/5 BUDRIO 20.30 Teatro Consorziale di Budrio Via Garibaldi 33 - Budrio

15/5 BORGO PANIGALE 20.30 Parco Biancolelli Via Biancolelli - Bologna

15/5 CRESPELLANO 20.30 Sala Mimosapresso Casa del Popolo

Via Provinciale 282 - Crespellano

16/5 ZOLA PREDOSA 20.30 Sala San Tommaso Via Tasso 15/2 - Zola Predosa

19/5 SAN LAZZARO 20.30 Circolo Arci San Lazzaro Via Bellaria 7 - San Lazzaro di Savena

19/5 BOLOGNA CENTRO STORICO 20.30 Oratorio San Filippo Neri Via Manzoni 5 - Bologna

19/5 CREVALCORE 20.30 Centro commerciale Crevalcore 2

Via Amendola 330 - Crevalcore

20/5 SAN RUFFILLO / MAZZINI 21.00 Centro commercialeSan Ruffillo

Via Ponchielli 23 - Bologna

20/5 MINGANTI / REPUBBLICA 21.00 Centro commercialeOfficine Minganti

Via della Liberazione 11 - Bologna

20/5 BARCA 20.30 Palazzetto centro sportivo Via Sanzio 6 - Bologna

21/5 LAME / BOLOGNINA 21.00 Centro commerciale Lame Via Marco Polo 3 - Bologna

21/5 SAN GIOVANNI IN PERSICETO 20.30 Bocciofila presso Circolo Arci   Via Castelfranco 16/a - San Giovanni in Persiceto

22/5 SAN DONATO / CARNACINI 20.30 Sala Corticelli Via Andreini 6 - Bologna

22/5 SASSO MARCONI 20.30 Teatro comunaledi Sasso Marconi

Piazza dei Martiri 4 - Sasso Marconi

26/5 SAN VITALE   20.30 Teatro Dehon Via Libia 59 - Bologna

26/5 SAFFI 20.30 Palacarisbo presso Cierrebi   Via Marzabotto 24 - Bologna

26/5 CALDERARA 20.30 Centro sportivoGino Pederzini

Via Garibaldi 6 - Lippo di Calderara

27/5 GRANAROLO 20.30 Sala Florida danze presso Arci Via San Donato 203 - Granarolo Emilia

27/5 CASALECCHIO 20.30 Casa dei Popoli Via Cimarosa 107 (ex area Giordani)San Biagio, Casalecchio di Reno

28/5 OZZANO 20.30 Sala Primavera, Arci Ozzano Corso Garibaldi 36 - Ozzano

28/5 ANDREA COSTA 21.00 Centro commercialeAndrea Costa

Via Andrea Costa 154 - Bologna

29/5 VILLANOVA 21.00 Centro commercialeCentro Nova

Via Villanova 29 - Villanova di Castenaso

29/5 ANZOLA EMILIA 20.30 Bocciofila anzolese Via Lunga 8/c - Anzola Emilia

30/5 CASTEL MAGGIORE 20.30 Bocciofila Castello (polisportiva Progresso)

Via Lirone 46 - Castel Maggiore

3/6 PIANORO 20.30 Sala Arcipelago pressocentro sociale I° Maggio

Via Resistenza 201 - Pianoro

3/6 BAZZANO 20.30 Sala Star pressoCinema Astra Star

Via Giuseppe Mazzini 14 - Bazzano

4/6 CASTEL SAN PIETRO 20.30 Cinema Jolly Via Matteotti 99 - Castel San Pietro

4/6 CENTO 20.30 Centro Pandurera Via XXV Aprile - Cento (Fe)

5/6 CORTICELLA 20.30 Centro sociale Villa Torchi Via Colombarola 40 - Bologna

1. Approvazione dell’importo destinato a titolo di ristorno in relazione al Bilancio chiuso al 31/12/2013. 2. Approvazione del Bilancio d’esercizio chiuso al 31/12/2013 e della Relazione sulla Gestione, previa lettura della Relazione del Collegio Sindacale, della Relazione della Società di Revisione; deliberazioni conseguenti.3. Approvazione del Rapporto Etico.4. Presentazione della Relazione annuale del

Comitato per il Controllo Interno.5. Determinazione numero dei Consiglieri, nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione, determinazione dei relativi emolumenti e copertura assicurativa.6. Nomina della Commissione Etica e determinazione degli emolumenti.7. Nomina dei delegati all’Assemblea Generale.8. Varie ed eventuali

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48

Ricette d’autoreper “Coop for words”

Torna il concorso per giovani autori con una nuova categoria. Si può partecipare fi no a metà giugno anche con poesie, testi per canzoni, racconti e fumett i

La ricett a della torta al cioccolato? Può diventare una piccola opera d’arte, se narrata in forma lett eraria. Dosando, proprio come gli ingredienti, immagini e parole. Con il 2014, il concorso per giovani auto-ri “Coop for words” introduce una nuova “saporita” categoria, dedicata al cibo e realizzata in collaborazione col Festival Scriba. Si chiama “ricett e lett e-rarie”, e va ad aggiungersi alle altre “storiche” sezioni della gara: “poesie”, “racconti dello scontrino”, “canzone d’autore” e “fumett o”. Si può partecipare da metà aprile a metà giugno.Il premio – giunto alla undice-sima edizione – off re una vetri-na a scritt ori e disegnatori con meno di 36 anni che abitano nei territori in cui sono presenti le

cooperative promotrici: oltre a Coop Adriatica, anche Coop Consumatori Nordest, Coop Lombardia, Coop Estense e Coop Liguria, insieme a Igd.In palio per i vincitori – decre-tati da una giuria di esperti – ci sono i corsi della “Bott ega Fin-zioni” di Carlo Lucarelli, men-tre il primo classifi cato della se-zione “canzoni” vedrà il proprio testo musicato da un celebre aurore (lo scorso anno, si è trat-tato di Cristiano Godano dei Marlene Kuntz). I migliori 50 elaborati – 10 per ognuna delle 5 categorie – saranno inclusi in un’antologia. La premiazione sarà, come sempre, a sett embre, al “Festivalett eratura” di Man-tova.Bando e informazioni su www.coopforwords.it.

FINO AL 13 APRILESAPERI E CIBO ALLA “SCIENZA IN PIAZZA”Più di 100 eventi, tra mostre, spettacoli, proiezioni, laboratori, presentazioni di libri, incontri e degustazioni, con un unico filo conduttore: il cibo. È il ricco “menù” della manifestazione “La scienza in piazza”, organizzata dalla Fondazione Mario Golinelli in collaborazione con il Comune di Bologna e il sostegno di Coop Adriatica. Gli appuntamenti si terranno fino al 13 aprile tra il centro storico e i vari quartieri della città. Una vera e propria “food immersion” per parlare di nutrizione e lotta allo spreco, esplorazione del gusto e prodotti dal mondo come opportunità di scambio culturale. Non poteva mancare Coop Adriatica, che partecipa con i laboratori gratuiti e aperti a tutti di “Kitchen” (nell’immagine, il logo): animazioni dedicate al consumo consapevole, ospitate nello spazio “Start-Laboratorio di culture creative” (Voltone del Podestà, sotto Palazzo Re Enzo).Info: www.lascienzainpiazza.it.

Il 20, 21 e 25 aprile e 1° maggio tutti i negozidi Coop Adriatica resteranno chiusi

IpermercatiGli ipercoop Borgo e Lame di Bologna,Nova di Villanova di Castenaso e Leonardo di Imola sono aperti tutte le domeniche, ore 10-20ad esclusione del 20 aprile (Pasqua)

SupermercatiAperti tutte le domeniche mattina ad esclusionedel 20 aprile (Pasqua) Crevalcore, Corticella, Calderara, Anzola, Cento,

Casalecchio, Sasso Marconi, Lavino, Andrea Costa, Due Torri, Ugo Bassi, Via Mengoli, Pianoro, Dagnini, San Vitale, Viale Repubblica, Minganti, Ozzano,Castel San Pietro, Granarolo, Budrio

Aperti tutte le domeniche per l’intera giornataad esclusione del 20 aprile (Pasqua)Castel Maggiore Le Piazze, San Giovanni in Persiceto Porta Marcolfa, Strada Maggiore, Via Garibaldi,Via Oberdan, Via Riva di Reno, Via Farini, Via Monte Grappa, San Ruffillo, Imola Piazza Matteotti,San Lazzaro Coop&Coop, Viale Carnacini

Punti vendita aperti nei giorni festiviaprile e maggio 2014

Sul sito www.offerte-coopadriatica.it orari dei negozi e aperture straordinarie sempre aggiornati

“SCIENZA IN PIAZZA”Più di 100 eventi, tra mostre, spettacoli,

presentazioni

degustazioni, con un unico filo conduttore: il cibo. È il ricco “menù” della manifestazione “La

vivere bene coop adriatica

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49consumatoriaprile 2014

Bentornati alMercato di Mezzo

dell’Ambasciatori – si svilup-pa su tre livelli, per complessivi 730 metri quadri. Nelle nicchie laterali al piano terra, come in passato, ci sono i chioschi degli alimentari, e al centro i tavoli-ni per le consumazioni. L’offer-ta vanta grandi nomi dell’eno-gastronomia nazionale e locale, anche grazie alla collaborazione con Ascom: Zivieri carni, la Pe-scheria del Pavaglione, il Forno Calzolari, e ancora Grandi salu-mifici italiani, Granarolo con la pasticceria Gino Fabbri, Enote-ca regionale dell’Emilia-Roma-gna, Alce Nero, Agribologna. E il primo DeGusto di Bologna, dove lavora anche uno chef, per aperitivi e spuntini realiz-zati con le specialità Fior Fiore Coop.Una scala e un ascensore pano-ramico conducono quindi al pri-mo piano, che ospita una pizze-ria di Eataly; al piano interrato,

invece, la birreria artigianale di Baladin, in un locale suggesti-vo con volte a botte confinante con la chiesa di Santa Maria del-la Vita. Il Mercato è aperto dalle ore 8 alle 24.Il restauro dell’edificio è partito nell’estate 2012. Un recupero storico, oltre che architettoni-co: Coop Adriatica ha realiz-zato un volume, curato dal do-cente dell’Alma Mater Massimo Montanari, che attraverso testi, fonti, dipinti, stampe, vecchie fotografie, ripercorre le vicen-de e la vocazione del Mercato. L’area era infatti dedita al cibo e agli incontri fin dal Medioevo. Alla ricerca storica si accompa-gna anche un video con ricordi e voci di cittadini sul Mercato.Volume e video sono stati pre-sentati alla città il 18 marzo, in un’iniziativa con il professor Montanari e il “gastronauta” di Radio 24 Davide Paolini.

Un mercato con tutte le migliori specialità del territorio: pasta, salumi, pesce, vini, frutta e verdura. Ma anche uno splen-dido luogo di ritrovo, in pieno centro, per prendere un aperiti-vo, mangiare una pizza e sorseg-giare una birra artigianale. Uno spazio, insomma, per acquistare e gustare – e quindi, per vivere – tutta Bologna: la capitale del buon cibo in Italia, centro viva-ce di scambi e di commerci, gra-zie alla sua Università e alla for-tunata posizione nel cuore dello Stivale. È tutto questo il nuovo Mercato di Mezzo del Quadri-latero, l’edificio ottocentesco, di proprietà dell’Ausl, ristrut-turato da Coop Adriatica dopo anni di chiusura e degrado. La riapertura è prevista per l’inizio di aprile.La struttura – con ingressi su via Clavature e via Pescherie Vecchie, dirimpetto al retro

DI FRANCESCA CAVAZZA

La nuova struttura apre all’inizio di aprile. Un luogo dove incontrarsi, acquistare e gustare cibi locali e nazionali, per assaporare e vivere tutto il meglio di Bologna

A sinistra, una delle immagini della ricerca storica sul Mercato: “Il foro dei mercanti”, olio su tavola di Arnaldo Gentili (per gentile concessione della Camera di Commercio). A destra, i lavori per la realizzazione del nuovo edificio (foto di Paolo Righi/Meridiana Immagini)

consumare informati coop adriatica

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PROVINCIADI FERRARAFerrara, città del

Rinascimentoe il suo Delta del Po

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Delta del Po. Escursioni in barca, a piedi,

in bici o a cavallo e tante iniziative per adul-

ti e bambini all’aria aperta nell’ambito delle

13 settimane della “Primavera Slow” che si

protrarrà � no al 22 giugno, alla scoperta di

fantastici scenari come il Gran Bosco della

Mesola, l’Abbazia di Pomposa, le Valli ed il

centro storico di Comacchio e tanti altri luo-

ghi di grande suggestione.

Il re della sagradi Mesola, l’asparagoDegustazioni enogastronomiche di prodotti lo-

cali e di ricette legate all’asparago, come il risot-

to, la frittata e per� no il dolce; e poi mostre, visite

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del Po, oltre a mercatini te-

matici e tanti eventi destinati

ai bambini. Dal 25 aprile al

1 maggio non perdetevi la

XXIV Sagra dell’Asparago

a Mesola, con un ricco pro-

gramma di iniziative e la pos-

sibilità di visitare la Riserva

Naturale del secolare Gran

Bosco della Mesola.

Fiera Internazionale del Birdwatchinge del Turismo NaturalisticoComacchio, 1 - 4 maggioUn appuntamento internazionale assolutamente da non perdere per tutti gli amanti

della fotogra� a naturalistica, dell’osservazione dell’avifauna, del turismo lento

e in natura. Dall’1 al 4 maggio vieni a scoprire l’inestimabile patrimonio naturalistico

e faunistico del Parco del Delta del Po, Patrimonio dell’Umanità UNESCO e tra le

zone umide più importanti d’Europa.

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Mesola, l’Abbazia di Pomposa, le Valli ed il

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ù!

Importante: La promozione riferita all’abbuono della quota individuale di gestione pratica per i bambini, è riservata esclusivamente ai Soci Coop Adriatica, Estense e Reno. E’ applicabile per minimo 2 persone prenotate nella stessa pratica e per l’acquisto di pacchetti viaggio comprensivi di volo I.T.C. o linea charterizzata+hotel (min.7 notti) e per la destinazione Italia anche solo hotel (min.7 notti), alle quote individuali pubblicate nel catalogo Alpitour “Vacanze in Famiglia” (edizione Maggio-Dicembre 2014) entro i limiti di età dei bambini indicati per ciascuna struttura. Le promozioni “promo blu” e “bimbo free” sono applicabili in base alle regole pubblicate nel catalogo Alpitour “Vacanze in Famiglia” estate 2014.eSCLUSIonI/LImItaZIonI: La promozione non è cumulabile con lo sconto tessera “You & Sun”, con qualsiasi altra offerta o promozione extra catalogo, non è applicabile per prenotazioni già effettuate e per prenotazioni di solo volo. Le prenotazioni saranno accettate fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per ciò che riguarda l’elenco dettagliato dei servizi inclusi nelle quote di partecipazione, supplementi e/o riduzioni fanno fede esclusivamente i programmi di viaggio disponibili presso le agenzie del Gruppo Robintur (di proprietà e affi liate) e sul sito www.robintur.it.

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Per la destinazione Italia, la promozione potrà essere applicata anche alle prenotazioni di soli servizi a terra

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territori.COOP

Bastano poco più di tre euro per bere un otti-mo Sangiovese-Merlot

del Rubicone, direttamen-te dalla Romagna. O ancora uno Chardonnay delle Vene-zie dal Veneto. Ma anche vini particolari come un Pecorino Cococciola dall’Abruzzo. Vini di qualità, che solitamente si trovano sugli scaffali del su-permercato a un prezzo deci-samente superiore.Tutto partì tre anni fa quan-do Coop Italia coinvolse alcu-ne delle migliori realtà coope-rative vitivinicole per creare il progetto “Vini Assieme”. Di no-me e di fatto. Oggi le etichette prodotte sono diciotto, le can-tine coinvolte nove e presto se ne aggiungeranno altre da tut-ta Italia. “Il nostro obiettivo”, spiega Sergio Soavi, responsabile pro-dotti tipici Coop Italia “è stato quello di realizzare una filiera tutta nostra, che controllia-mo in ogni passaggio. Una pro-duzione vinicola raccontata in modo dettagliato al consuma-tore, che dia vita a una nuova concezione: un vino quotidia-

IL VINO BUONO STA NEL PREZZO GIUSTO

no di qualità”. Per un utilizzo intelligente durante il pasto, secondo le migliori tradizioni della tavola italiana, che lo ha sempre considerato un alimen-to tanto quanto il cibo. Il consumo pro capite di vino è in continuo calo: con il tem-po, si è persa l’idea che si può bere vino buono tutti i giorni, spendendo il giusto. La strate-gia è chiara: restituire digni-tà e soddisfazione ai viticol-

tori, creando una nuova filiera insieme a loro, aumentandone così i guadagni e le gratifica-zioni, affermando in tal modo il principio fondante della coo-perazione che consiste nel met-tere il proprio meglio a disposi-zione degli altri. E, allo stesso tempo, dare vita a vini otti-mi, riuscendo a tenere i prez-zi più bassi, abbattendo i co-sti di produzione e acquistando in gruppo.

La mortadella IGP è croccante e con-sistente, gustosa e con un sapore puro senza retrogusti. Per scoprirne i segreti abbiamo fatto visita all’azienda Bonfatti, che ha fatto scelte ancora più restrittive rispetto a quanto previsto dal disciplinare IGP. “Abbiamo scelto di impiegare carne di suini nati e alleva-ti in Italia e alimentati con mangimi no Ogm”, spiega Dino Negrini, responsabi-le commerciale di Negrini Salumi, a cui fa capo il marchio Bonfatti. La concia è composta da ingredienti naturali, fi-nemente tritati, mentre l’impasto viene insaccato in vesciche di bovino legate a mano. Proprio come avveniva al tem-po dei nonni.

IL PROFUMO NATURALE DELLAMORTADELLA

A Renazzo (FE) scopriamo un salume fatto con spezie e budelli naturali

Connettiti al tuo territorio. Territori.Coop è anche su

Ogni giorno nuovi articoli, video e foto per saperne di più sui prodotti di origine raccontata

www.territori.coop.it

Sergio Soavi ci spiega la forza del progetto “Assieme”, vantaggioso per i consumatori e sostenibile per il viticoltore

Da questo approccio è nata an-che l’idea di comunicare al con-sumatore in modo diverso. “In alcuni campi” racconta Soa-vi, “abbiamo installato web-cam che mostrano i vigneti da cui provengono le uve. O cartel-li che identificano il podere de-dicato al progetto. Tutti i primi lotti hanno un’etichetta pie-ghevole che racconta la storia del vitigno e dei viticoltori che han dato vita a quel vino”.

La linea si compone di diverse etichette, provenienti da altrettante zone vocate. Ecco, regione per regione, l’elenco delle cooperative che “assieme” producono queste piccole eccellenze:

PIEMONTETre Secoli• Barbera Piemonte Doc

LOMBARDIACanneto• Bonarda Oltrepò Pavese Doc• Pinot nero (vinificato in bianco) Oltrepò Pavese Doc

VENETOFolonari (Gruppo Italiano Vini) • Chardonnay delle Venezie Igt • Merlot delle Venezie IgtMaschio (Gruppo Italiano Vini)• Prosecco Doc (in uscita sul mercato a fine marzo)

EMILIA-ROMAGNARiunite (Gruppo Italiano Vini)• Lambrusco Reggiano DocCiv & Civ (Gruppo Italiano Vini)• Lambrusco di Sorbara DocCevico• Pignoletto• Sangiovese-Merlot Rubicone Igt

TOSCANALe Chiantigiane• Merlot-Ciliegiolo Maremma Toscana Igt • Vermentino Maremma Toscana Igt

MARCHEMoncaro• Sangiovese-Cabernet Sauvignon Marche Igt• Trebbiano-Passerina Marche Igt

UMBRIASpoleto Ducale• Rosso Umbria Igt • Grechetto Umbria Igt

ABRUZZOCantina Tollo• Cococciola-Pecorino Terre di Chieti Igt• Rosato Terre di Chieti Igt

La lista dei vini

Sto partendo per le vacanze e ho alcune uova in frigorifero: a chi regalarle? Sto preparando una torta ed è finito il burro: a chi chiederlo? Questi e altri problemi possono essere risolti con un’app per smartphone: si chiama NextDoorHelp ed è stata ideata da quattro giovani ingegneri. Attraverso il servizio è possibile formulare richieste e proposte: il nostro “post” diventa visibile a chiunque si trovi in un raggio massimo di quattro chilometri. Il tutto con risvolti decisamente “social”: lo scambio di cibo è l’occasione per incontrarsi faccia a faccia.

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Sergio Soavi ci spiega la forza del progetto “Assieme”, vantaggioso per i consumatori e sostenibile per il viticoltore

Da questo approccio è nata an-che l’idea di comunicare al con-sumatore in modo diverso. “In alcuni campi” racconta Soa-vi, “abbiamo installato web-cam che mostrano i vigneti da cui provengono le uve. O cartel-li che identificano il podere de-dicato al progetto. Tutti i primi lotti hanno un’etichetta pie-ghevole che racconta la storia del vitigno e dei viticoltori che han dato vita a quel vino”.

La linea si compone di diverse etichette, provenienti da altrettante zone vocate. Ecco, regione per regione, l’elenco delle cooperative che “assieme” producono queste piccole eccellenze:

PIEMONTETre Secoli• Barbera Piemonte Doc

LOMBARDIACanneto• Bonarda Oltrepò Pavese Doc• Pinot nero (vinificato in bianco) Oltrepò Pavese Doc

VENETOFolonari (Gruppo Italiano Vini) • Chardonnay delle Venezie Igt • Merlot delle Venezie IgtMaschio (Gruppo Italiano Vini)• Prosecco Doc (in uscita sul mercato a fine marzo)

EMILIA-ROMAGNARiunite (Gruppo Italiano Vini)• Lambrusco Reggiano DocCiv & Civ (Gruppo Italiano Vini)• Lambrusco di Sorbara DocCevico• Pignoletto• Sangiovese-Merlot Rubicone Igt

TOSCANALe Chiantigiane• Merlot-Ciliegiolo Maremma Toscana Igt • Vermentino Maremma Toscana Igt

MARCHEMoncaro• Sangiovese-Cabernet Sauvignon Marche Igt• Trebbiano-Passerina Marche Igt

UMBRIASpoleto Ducale• Rosso Umbria Igt • Grechetto Umbria Igt

ABRUZZOCantina Tollo• Cococciola-Pecorino Terre di Chieti Igt• Rosato Terre di Chieti Igt

La lista dei vini

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