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Marzo / 2014
MEDAGLIA D’ORO ALLA CULTURA ITALIANA IN ARGENTINA
AL MAESTRO RICCARDO MUTI
“SOCIETÀ ITALIA ARGENTINA–SIA”
5 Marzo 2014
IILA-ISTITUTO ITALO-LATINO AMERICANO RASSEGNA STAMPA
U F F I C IO S T A M P A I I L A
Francesco Accolla Esperanza Anzola
Marzo / 07 /2014
4
>notizia del 2014-03-07 11:06:27
Riccardo Muti premiado por enaltecer
cultura de su país en Argentina
La Sociedad Italia-Argentina, SIA, en ocasión del décimo quinto aniversario de la "Medalla de oro a la
cultura italiana, entregó este miércoles 5 de marzo, en el Instituto Italo-Latinoamericano, IILA, el premio al Maestro Riccardo Muti, por haber difundido
personalmente y con su obra la cultura italiana en este país latinoamericano. En su discurso, el Maestro habló de la importancia de las relaciones culturales entre y con otros países. Tras recordar que en Italia hay poco interés por enaltecer su cultura, hizo un llamamiento a la recuperación de los valores artísticos que caracterizan esta Nación europea. El programa lo
puede escuchar este viernes 7 de marzo, a las 11.30 de la mañana en 103.8 fm y su retransmisión a las 21.50 en 93.3 fm. Patricia Ynestroza. @pattynesc.
http://it.radiovaticana.va/news/2014/03/07/riccardo_muti_premiado_por_enaltecer_cultura_de_su_pa%C3%ADs_en_argentina/mus-779368
Marzo / 06 /2014
Muti, Medaglia d’oro alla cultura italiana in Argentina
IL PERSONAGGIO
(6 mar) “Una volta mi è stato chiesto di tradurre l’epitaffio della tomba di Raffaello. Mi imbarazzai
per la mia ignoranza. Ma è questa l’Italia. Ci culliamo sul nostro passato, ma non facciamo niente per
recuperarlo”. È singolare come Riccardo Muti, che ieri a Roma ha ricevuto la Medaglia d’oro alla
cultura italiana in Argentina, abbia ringraziato facendo leva sulla sua “ignoranza” e su quella che ci
caratterizza troppo spesso rispetto al nostro passato. Nella sede dell’Istituto italo americano di
Roma, la Società Italia Argentina ha omaggiato il direttore d’orchestra del riconoscimento per le
personalità che si sono contraddistinte nella diffusione della cultura italiana nel paese latino -
americano. Giunta alla sua quindicesima edizione, la medaglia in passato è stata assegnata a
personaggi del calibro di Umberto Eco, Uto Ughi ed Ernesto Sabato. Quest’anno la Sia, presieduta da
Victor Uckmar e da Giorgio De Lorenzi, ha scelto il maestro Muti “per aver diffuso in Argentina,
personalmente e con l’opera sua tutta, la eccellenza culturale italiana contribuendo al
miglioramento delle relazioni tra due popoli e nazioni”. La scelta è ricaduta sul maestro d’orchestra
napoletano perché “è venuto spesso in Argentina per dirigere al Teatro Colón” aggiunge il
vicepresidente che conclude: “Cerchiamo di andare sulle eccellenze che abbiano un valore di cultura
contemporanea. I grandi del passato come Michelangelo e Raffello sono ormai considerati patrimonio
dell’umanità. Invece personaggi come Muti, Ughi, Eco e tanti altri fanno risvegliare negli argentini di
origine italiana un orgoglio di appartenenza”. Il direttore musicale della prestigiosa Chicago
symphony orchestra si è mostrato emozionato alla consegna del premio, ma non ha perso occasione
per attaccare la politica, sorda ai problemi della cultura italiana: “La colpa della nostra ignoranza
non è del popolo, ma di chi ci governa. Siamo il paese che ha creato il teatro dell’Opera, che ha
inventato diverse forme musicali come il concerto grosso di Arcangelo Corelli. Cosa stiamo facendo
per questo mondo? Ci affidiamo ai grandi discorsi, ma le parole fanno confusione. La musica e l’arte
non hanno di questi problemi perché vanno direttamente al cuore. E come diceva Pascal, il cuore ha
delle ragioni che la ragione non può comprendere” (fac)
SCHEDA / RICCARDO MUTI
Riccardo Muti nasce a Napoli dove studia pianoforte con Vincenzo Vitale, diplomandosi con lode nel
Conservatorio di San Pietro a Majella. Prosegue gli studi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano,
sotto la guida di Bruno Bettinelli e Antonino Votto, dove consegue il diploma in Composizione e
Direzione d’orchestra. Nel 1967 la prestigiosa giuria del Concorso "Cantelli" di Milano gli assegna
all'unanimità il primo posto, portandolo all'attenzione di critica e pubblico. Dal 1968 al 1980 è
direttore principale del Maggio Musicale Fiorentino. Già nel 1971, però, Muti viene invitato da
Herbert von Karajan sul podio del Festival di Salisburgo, inaugurando una felice consuetudine che lo
ha portato, nel 2010, a festeggiare i quarant’anni di sodalizio con la manifestazione austriaca. Dal
1986 al 2005 è direttore musicale del Teatro alla Scala. Nel corso della sua straordinaria carriera
Riccardo Muti dirige molte tra le più prestigiose orchestre del mondo: dai Berliner Philharmoniker
alla Bayerischen Rundfunk, dalla New York Philharmonic all’Orchestre National de France ai Wiener
Philharmoniker. Proprio a Vienna dirige per ben quattro volte il prestigioso concerto di Capodanno.
Nel 2004 fonda l’Orchestra giovanile “Luigi Cherubini” formata da giovani musicisti selezionati da una
commissione internazionale, fra oltre 600 strumentisti provenienti da tutte le regioni italiane. Il suo
impegno civile di artista è testimoniato inoltre dai concerti proposti nell’ambito del progetto “Le vie
dell’Amicizia” di Ravenna Festival in luoghi simbolo come Sarajevo, Beirut, Gerusalemme e New
York. Innumerevoli i riconoscimenti conseguiti nel corso della sua carriera, tra questi Cavaliere di
Gran Croce della Repubblica Italiana e la Grande Medaglia d’oro della Città di Milano; la Legion
d’Onore in Francia e Cavaliere dell’Impero Britannico. (© 9Colonne - citare la fonte)
http://www.9colonne.it/adon.pl?act=Src&Mode=PublicDocs&doc=71358#.UxmdxD-wZWC
Marzo / 06 /2014
Scritto da: Lorenzo Renzulli Riccardo Muti, premiato con laMedaglia d’oro alla cultura italiana, in Argentina, parla della situazione di crisi del
nostro Paese, ma afferma anche di essere estremamente orgoglioso di essere nato ed essersi formato in Italia.
“Sono orgoglioso – ha dichiarato il notodirettore d’orchestra – di essere italiano e di essere figlio della scuola di
questo paese”.
Ha poi però continuato dicendo “tutto il sistema della cultura va cambiato, il ministro da solo può fare poco”.
Muti s’è detto poi molto amareggiato di leggere sui giornali notizie come quelle del crollo di muri a Pompei, e che la
nostra storia meriterebbe ben altre attenzioni.
La cultura, ha concluso il maestro, è la nostra arma più grande. Speriamo che la politica lo ascolti e si renda conto che
il nostro patrimonio storico ed artistico potrebbe diventare uno straordinario volano per la crescita economica del
nostro Paese.
Euronews [email protected]
Marzo / 06 /2014
IILA: PREMIATO CON MEDAGLIA D'ORO RICCARDO MUTI In occasione del XV anniversario della "Medaglia d’oro alla cultura italiana", la Società Italia Argentina–SIA, presieduta da Victor Uckmar e da Giorgio De Lorenzi, ha assegnato quest'anno il suo premio “per aver diffuso, personalmente e con l’opera sua tutta, l’eccellenza culturale italiana nel Paese Sud americano”, al maestro Riccardo Muti. La cerimonia si è svolta presso la sede dell’Istituto Italo-Latino Americano – IILA, in via Paisiello 24. Oltre al sottosegretario agli esteri Mario Giro era presente anche il grande ex campione dei medi Nino Benvenuti.
Marzo / 05 /2014
Servizio per Tgcom24 all news televisione andato in onda (e per il sito di TGCOM).
http://www.tgcom24.mediaset.it/2014/video/riccardo-muti-a-tgcom24-valorizziamo-la-nostra-cultura-_2015027.shtml
Marzo / 05 /2014
CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ITALIA/ARGENTINA - M. MUTI RICEVE PREMIO SIA:"AL TEATRO COLON HO SENTITO FORTE LA PRESENZA DELL'ITALIA. CIO' CHE LA PAROLA NON PUO' FARE LA MUSICA CREA"
VIDEO Servizio Italian Network andato in onda (e per il sito di italianNetwork TV) Pubblicato in data 05/mar/2014 Parole non di circostanza, quelle del M° Riccardo Muti, presso la sede dell'Istituto Italo/latino/Americano, (video: http://www.youtube.com/watch?v=n_FeFjbCL7w ) presenti il Sottosegretario agi Affari Esteri, Mario Giro e gli Ambasciatori di Argentina e Messico, insieme al v. Presidente della Societa' Italia Argentina Giorgio De Lorenzi, che ricevendo il Premio SIA ha sottolineato il suo amore per l'America latina "così fortemente vicina tanto da sentirsi, andando in quei paesi, a casa propria sia attraverso la lingua che per il temperamento del suo popolo molto vicino al temperamento latino e quindi anche al temperamento italiano" . Muti che ha ricevuto il premio "per aver diffuso in Argentina personalmente e con l'opera sua tutta, l'eccellenza culturale italiana contribuendo al miglioramento delle relazioni tra i due popoli e nazioni" ha sottolineato come più volte abbia visitato l'Argentina. "La prima volta quando ero direttore dell'orchestra di Filadelfia e sono stato in Argentina per alcuni concerti. Ho visitato anche le altre nazioni, il Venezuela, il Brasile, ma con l'Argentina ho avuto una maggiore frequenza. Sono tornato con l'orchestra della Scala più volte, e nell'agosto dell'anno scorso con "i due figaro" di Mercadante. "Opera sconosciuta, ha spiegato il M.Muti, portata al festival di Salisburgo ed in altri teatri e che ha avuto un grandissimo successo al Teatro Colon di Buenos Aires, tant'è vero che la critica argentina ha dato il premio a questa produzione come miglior spettacolo dell'anno." Un fatto quanto mai importante per Muti giacchè è stata premiata "non un'opera di repertorio, fatta bene o meno bene, ma di un autore come Mercadante (ndr.poco ascoltato in Italia), autore importantissimo nella storia della musica. Senza Mercadante molte cose non si sarebbero verificate, lo stesso Verdi sarebbe stato diverso. Mercadante - spiega Muti - era di Altamura e il primo maestro di Verdi era un certo La Vigna, molto stimato da Verdi, anche lui di Altamura. Ebbene io sto nominando Paesi, luoghi, autori, che sono stati fondamentali nella storia della musica del mondo ma che sono completamente scomparsi". Ed il Maestro Muti non ha esitato a sottolineare le responsabilità della situazione culturale del Paese. Nel corso dell'incontro lo dira' a piu' riprese ed a chiare note. "Abbiamo detto tante volte che abbiamo abusato della parola cultura, fino al punto che oggi tutti parlano di cultura e tutti se ne fregano della cultura, e la cultura si è svuotata del suo significato.. Forte in lui l'orgoglio di essere italiano "Io sono figlio della scuola italiana, non sono lo studente della Royal Academy of London, di Vienna o di Berlino ecc. Di alcune di queste grandi accademie sono diventato membro onorario, ma io sono figlio della scuola italiana, di Napoli e di Milano. E gli studi classici li ho iniziati a Molfetta, sono, infatti, per metà pugliese, nel famoso liceo dove fu allievo Gaetano Salvemini. Quindi vengo da una scuola molto dura ed in giro per il mondo io sottolineo sempre che l'Italia non è fatta di quegli stereotipi folkloristici, che spesso si riflettono nell'ascolto della musica. Si, perchè quando si ascolta Wagner, Mozart o Strauss vi è un atteggiamento di grande riverenza e di rispetto, mentre quando si ascolta Verdi, Bellini, Puccini, c'è sempre quell'atmosfera un po' così, vaga, superficiale, dell'intrattenimento. Ebbene , "quando si tocca il repertorio
italiano e lo si liquida in maniera un po' superficiale, io che vengo dal sud dell'Italia sento il sangue che sale improvvisamente e pericolosamente verso la testa". Poi " Noi dobbiamo metterci in testa che è vero, siamo i fustigatori di noi stessi, abbiamo la facilità di inginocchiarci allo straniero, ma noi siamo l'Italia. Però, il teatro Colon di Buenos Aires è fiero della sua italianità, perchè la sua storia è stata portata avanti dagli artisti italiani". Ed ancora "la prima volta che sono stato lì, vedendo sui muri i nomi italiani dei direttori d'orchestra e dei cantanti italiani io improvvisamente ho sentito forte la presenza del mio paese".... Infine, stigmatizza " i rapporti culturali sono fondamentali e ciò che le parole non possono dire, lo fa la musica. L'arte non ha problemi, va direttamente al cuore". (vedi integrale:http://www.italiannetwork.it/news.aspx?ln=it&id=19866 (05/03/2014-ITL/ITNET)
Marzo / 05 /2014
Muti, va rilanciato il sistema cultura Il maestro, 'il ministro da solo può fare poco'
(ANSA) - ROMA, 5 MAR - "Sono tenacemente
orgoglioso di essere italiano e di essere figlio della scuola di questo paese",
dice Riccardo Muti, premiato con la Medaglia d'oro alla cultura italiana in
Argentina. "Tutto il sistema della cultura va cambiato, il ministro da solo può
fare poco", sottolinea il maestro, convinto che la cultura sia "la nostra arma
più grande: per questo sono stanco di leggere sui giornali solo che
continuano a cadere pezzi a Pompei e non che è uno dei siti più importanti
della nostra storia". http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2014/03/05/Muti-va-rilanciato-sistema-cultura_10186215.html
Marzo / 05 /2014
ANSA/Riccardo Muti: Medalla de oro ítalo-argentina / "Me siento muy cercano a América latina", dice el maestro Por Ernesto Pérez ROMA, 5 (ANSA)- El director de orquesta Riccardo Muti recibió hoy la Medalla de Oro a la Cultura Italiana" de parte de la Sociedad Italia-Argentina (SIA) que celebra así sus 15 años de existencia. El maestro, una de las más celebradas batutas de la actualidad, recibió la medalla en el salón de honor del Instituto Italo-Latinoamericano (IILA) de Roma ante un público que incluía gran parte del cuerpo diplomático del subcontinente e italiano y al embajador de México en Italia, Miguel Ruiz-Cabañas Izquierdo en su calidad de presidente (rotativo) de la institución. La distinción fue otorgada "por haber difundido personalmente y con su obra la excelencia cultural italiana en Argentina". "Yo me siento muy cercano a América Latina, sobre todo de Argentina donde he estado numerosas veces, pero también de México, donde me nombraron ciudadano honorario de Guanajuato, Brasil, Colombia y Venezuela", declaró Muti recibiendo la medalla que en ocasiones anteriores fue entregada a escritores como Umberto Eco, músicos como Uto Ughi e instituciones como el Piccolo Teatro de Milán y Alla Scala de Milán. "La vecindad idiomática entre el italiano, el castellano y el portugués, además del temperamento que nos une, hace que uno se sienta en América Latina como en su casa a pesar de la lejanía geográfica", subrayó. "Yo he visitado numerosas veces Argentina, con la Orquesta de Filadelfia y con la de la Scala de Milán en la época en la que estaba al frente de estas dos instituciones" declaró Muti. Y agregó: "tengo además la satisfacción de haber sido premiado por la Asociación de Críticos Musicales como mejor espectáculo del año no por una ópera de Verdi o Puccini, que sería lo más habitual, sino por una obra válida cuanto olvidada, 'I due Figari" de Saverio Mercadante, un extraordinario compositor sin cuya presencia habría cambiado ciertamente rumbo la historia de la música y la obra del mismo Giuseppe Verdi". "Todos los italianos nos llenamos la boca hablando de cultura pero terminamos por admirar la música extranjera por encima de la nuestra, olvidándonos que tanto en la música como en las además artes Italia detenta el 60 por ciento del patrimonio artístico de la humanidad", recalcó el maestro. "Yo siento un orgullo tenaz y fuerte de ser italiano pero también de que una populosa región como América Latina comparta ese mismo sentimiento, lo que demuestra que la cultura es el mejor medio de comunicación entre los pueblos", añadió. Presentando al huésped de honor, el embajador mexicano en Italia Ruiz-Cabañas Izquierdo lo definió "el más famoso director de orquesta en actividad que con su obra ha contribuido de manera impar a mejorar el mundo de la cultura". El agregado cultural argentino Eduardo Varela subrayó por su parte "la estrecha vecindad cultural ítalo-argentina" y se declaró orgulloso que la SIA haya decidido honrar con una medalla conmemorativa la obra de un músico como Muti "famoso y popular en todo el mundo pero que, si me permite el maestro, es un poquito más famoso y popular en Argentina".(ANSA).
Marzo / 06 / 2014
Riccardo Muti, “diffusore” culturale. E l'Argentina lo premia con la “Medaglia d'oro alla cultura italiana”
«Per aver diffuso, personalmente e con l’opera sua tutta, l’eccellenza culturale italiana nel Paese Sud americano». Con questa macromotivazione è stato premiato il Maestro Riccardo Muti, a Roma, all'Istituto Latino Americano. Una onorificenza che arriva dopo diversi illustri predecessori: Umberto Eco, Uto Ughi, il Piccolo Teatro e La Scala di Milano. Muti, secondo l'Ambasciatore del Messico in Italia, Miguel Ruíz-Cabañas Izquierdo, è esempio «autentico, raro e prezioso
rappresentante dei valori più alti che l’Italia diffonde nel mondo». Quella grande cultura, e quella grande bellezza che ogni giorno ci troviamo davanti, con i suoi grandi problemi. E il monito a cambiare le cose stavolta arriva anche dalla voce del Maestro, che durante la premiazione ha riportato: «Tutto il sistema della cultura va cambiato, il Ministro da solo può fare poco». Certo, in questo nuovo inizio forse Franceschini avrà bisogno dell'aiuto di diverse "voci”, ma Muti sottolinea anche la necessità di un
cambiamento più radicale, nella percezione dell'arte -e anche dell'informazione: «La nostra arma più grande è la cultura: per questo sono stanco di leggere sui giornali solo che continuano a cadere pezzi a Pompei e non che è uno dei siti più importanti della nostra storia», ha ribadito il Maestro. Che si è detto «Tenacemente orgoglioso di essere italiano e di essere figlio della scuola di questo Paese». Anche se stavolta, ancora una volta, a premiarlo è stata l'America.
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=41844&IDCategoria=204
Marzo / 05 /2014
A RICCARDO MUTI LA "MEDAGLIA D'ORO ALLA CULTURA ITALIANA IN ARGENTINA"
La Società Italia Argentina–SIA ha assegnato quest'anno il suo premio, la "Medaglia d’oro alla cultura italiana", al maestro Riccardo Muti con la seguente motivazione: "per aver diffuso, personalmente e con l’opera sua tutta, l’eccellenza culturale italiana nel Paese Sud americano". Il premio, dopo essere stato assegnato nelle edizioni precedenti a Umberto Eco, Uto Ughi, al Piccolo teatro di Milano e alla Scala, sarà consegnato nel corso della cerimonia che si svolgerà presso la sede dell’Istituto Italo-Latino Americano – IILA di Roma mercoledì 5 marzo alle ore 12.00. Attribuendo alla cultura, in tutte le sue espressioni, l’irrinunciabile ruolo di volano duraturo ed efficace per lo scambio complessivo dei saperi, che è anche la base per ogni tipo di cooperazione economica ed industriale, e per la sua funzione istituzionale di organismo internazionale fondato proprio al fine di costituire un solito ponte tra l’Italia e l’America latina, l'IILA - attraverso il suo segretario generale, l'ambasciatore Giorgio Malfatti di Monte Tretto, ed il suo presidente e ambasciatore di Messico in Italia, Miguel Ruíz-Cabañas Izquierdo - plaude all’iniziativa e saluta il maestro Muti come "autentico, raro e prezioso rappresentante dei valori più alti che l’Italia diffonde nel mondo".
http://www.comunitaitalofona.org/dl/portali/site/articolo/ContentItem-50ccaa4b-77e4-4e7e-aff6-7b346d679871.html
Marzo / 05 /2014
Muti, va rilanciato il sistema cultura
Muti, va rilanciato il sistema cultura
(ANSA) - ROMA, 5 MAR - "Sono tenacemente orgoglioso di essere italiano e di essere figlio
della scuola di questo paese", dice Riccardo Muti, premiato con la Medaglia d'oro alla cultura
italiana in Argentina. "Tutto il sistema della cultura va cambiato, il ministro da solo può fare
poco", sottolinea il maestro, convinto che la cultura sia "la nostra arma più grande: per
questo sono stanco di leggere sui giornali solo che continuano a cadere pezzi a Pompei e non
che è uno dei siti più importanti della nostra storia".
Y8M http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Spettacoli/664105__muti_va_rilanciato_il_sistema_cultura/?refresh_ce
Marzo / 03/2014
Riccardo Muti insignito della “medaglia d’oro
alla cultura italiana in Argentina”
In occasione del XV anniversario della "Medaglia d’oro alla cultura italiana", la Società Italia Argentina–SIA, presieduta da Victor
Uckmar e da Giorgio De Lorenzi, ha assegnato quest'anno il suo
premio “per aver diffuso, personalmente e con l’opera sua tutta, l’eccellenza culturale italiana nel Paese Sud americano”, al maestro Riccardo Muti, autentico, raro e prezioso rappresentante dei valori più alti che l’Italia diffonde nel mondo. La cerimonia si svolgerà presso la sede dell’Istituto Italo-Latino Americano – IILA, il giorno mercoledì 5 marzo. Le ultime precedenti edizioni
del Premio “Medaglia d’oro alla cultura italiana in Argentina” sono ate assegnate rispettivamente a Umberto Eco, a Uto Ughi, al Piccolo teatro di Milano e alla Scala.
Febbraio / 28 /2014
Cultura: a Riccardo Muti il premio della Società Italia-Argentina
(PRIMAPRESS) Roma – Sarà assegnata a Riccardo Muti la medaglia d’oro della Cultura Italiana in occasione del XV anniversario del premio istituito dalla SIA, la Società Italia-Argentina presieduta dal giurista Victor Uckmar e dal presidente della Giodel, Giorgio De Lorenzi. Le motivazioni del riconoscimento, come ha sottolineato lo stesso Uckmar, sono per l’impegno profuso dal maestro Muti nella diffusione in Argentina dell’eccellenza musicale italiana. La cerimonia si svolgerà il prossimo 5 marzo presso la sede dell’IILA, l’Istituto Italo-Latino Americano di via Paisiello a Roma. Il premio della SIA nelle ultime edizioni era stato attribuito ad Umberto Eco e Uto Ughi ma anche al Piccolo Teatro di Milano ed alla Scala.
“La cultura, in tutte le sue espressioni – ha sottolineato Giorgio Malfatti, Segretario generale
dell’IILA – non solo è un importante scambio di saperi tra diverse culture ma rappresenta
anche un notevole facilitatore delle cooperazioni economiche ed industriali”. Alla cerimonia di
consegna della Medaglia d’oro, oltre ai rappresentanti della Sia sarà presente il presidente
dell’IILA, Miguel Ruiz Cabanas, Ambasciatore del Messico. (PRIMAPRESS)
http://www.primapress.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=13369:cultura-a-riccardo-muti-il-premio-della-societa-italia-argentina&Itemid=279&lang=it
Febbraio / 28 /2014
Cultura: a Riccardo Muti il premio della Società Italia-Argentina
(PRIMAPRESS) Roma – Sarà assegnata a Riccardo Muti la medaglia d’oro della Cultura
Italiana in occasione del XV anniversario del premio istituito dalla SIA, la Società Italia-
Argentina presieduta dal giurista Victor Uckmar e dal presidente della Giodel, Giorgio De
Lorenzi. Le motivazioni del riconoscimento, come ha sottolineato lo stesso Uckmar, sono per
l’impegno profuso dal maestro Muti nella diffusione in Argentina dell’eccellenza musicale
italiana. La cerimonia si svolgerà il prossimo 5 marzo presso la sede dell’IILA, l’Istituto Italo-
Latino Americano di via Paisiello a Roma. Il premio della SIA nelle ultime edizioni era stato
attribuito ad Umberto Eco e Uto Ughi ma anche al Piccolo Teatro di Milano ed alla Scala.
“La cultura, in tutte le sue espressioni – ha sottolineato Giorgio Malfatti, Segretario generale
dell’IILA – non solo è un importante scambio di saperi tra diverse culture ma rappresenta
anche un notevole facilitatore delle cooperazioni economiche ed industriali”. Alla cerimonia di
consegna della Medaglia d’oro, oltre ai rappresentanti della Sia sarà presente il presidente
dell’IILA, Miguel Ruiz Cabanas, Ambasciatore del Messico. (PRIMAPRESS)
Febbraio / 27 /2014
CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ARGENTINA - A RICCARDO MUTI LA "MEDAGLIA D'ORO ALLA CULTURA ITALIANA IN ARGENTINA" LA CERIMONIA A ROMA ALL'ISTITUTO ITALO LATINO AMERICANO In occasione del XV anniversario della "Medaglia d’oro alla cultura italiana", la Società Italia Argentina–SIA, presieduta da Victor Uckmar e da Giorgio De Lorenzi, ha assegnato quest'anno il suo premio “per aver diffuso, personalmente e con l’opera sua tutta, l’eccellenza culturale italiana nel Paese Sud americano”, al maestro Riccardo Muti. La cerimonia si svolgerà presso la sede dell’Istituto Italo-Latino Americano – IILA, mercoledì 5 marzo. Attribuendo alla cultura, in tutte le sue espressioni, l’irrinunciabile ruolo di volano duraturo ed efficace per lo scambio complessivo dei saperi, che è anche la base per ogni tipo di cooperazione economica ed industriale, e per la sua funzione istituzionale di organismo internazionale fondato proprio al fine di costituire un solito ponte tra l’Italia e l’America latina, l'IILA - attraverso il suo segretario generale, ambasciatore Giorgio Malfatti di Monte Tretto e del suo Presidente e ambasciatore di Messico in Italia, Miguel Ruíz-Cabañas Izquierdo, plaudono all’iniziativa e salutano il maestro Muti come autentico, raro e prezioso rappresentante dei valori più alti che l’Italia diffonde nel mondo. Le precedenti edizioni del Premio “Medaglia d’oro alla cultura italiana in Argentina” sono state assegnate rispettivamente a Umberto Eco, a Uto Ughi, al Piccolo teatro di Milano e alla Scala. A Napoli, città in cui è nato, Muti studia pianoforte con Vincenzo Vitale, diplomandosi con lode nel Conservatorio di San Pietro a Majella. Prosegue gli studi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, sotto la guida di Bruno Bettinelli e Antonino Votto, dove consegue il diploma in Composizione e Direzione d’orchestra. Nel 1967 la prestigiosa giuria del Concorso "Cantelli" di Milano gli assegna all'unanimità il primo posto, portandolo all'attenzione di critica e pubblico. L’anno seguente viene nominato Direttore Principale del Maggio Musicale Fiorentino, incarico che manterrà fino al 1980. Già nel 1971, però, Muti viene invitato da Herbert von Karajan sul podio del Festival di Salisburgo, inaugurando una felice consuetudine che lo ha portato, nel 2010, a festeggiare i quarant’anni di sodalizio con la manifestazione austriaca. Gli anni Settanta lo vedono alla testa della Philharmonia Orchestra di Londra (1972-1982), dove succede a Otto Klemperer; quindi, tra il 1980 e il 1992, eredita da Eugène Ormandy l’incarico di Direttore Musicale della Philadelphia Orchestra. Dal 1986 al 2005 è direttore musicale del Teatro alla Scala: prendono così forma progetti di respiro internazionale, come la proposta della trilogia Mozart-Da Ponte e la tetralogia wagneriana. Accanto ai titoli del grande repertorio trovano spazio e visibilità anche altri autori meno frequentati: pagine preziose del Settecento napoletano e opere di Gluck, Cherubini, Spontini, fino a Poulenc, con Les dialogues des Carmélites che gli hanno valso il Premio “Abbiati” della critica. Il lungo periodo trascorso come direttore musicale dei complessi scaligeri culmina il 7 dicembre 2004 nella trionfale riapertura della Scala restaurata dove dirige l’Europa riconosciuta di Antonio Salieri. Eccezionale il suo contributo al repertorio verdiano; ha diretto Ernani, Nabucco, I Vespri Siciliani, La Traviata, Attila, Don Carlos, Falstaff, Rigoletto, Macbeth, La Forza del Destino, Il Trovatore, Otello, Aida, Un ballo in Maschera, i Due Foscari, I Masnadieri. La sua direzione musicale è stata la più lunga nella storia del Teatro alla Scala. Nel corso della sua straordinaria carriera Riccardo Muti dirige molte tra le più prestigiose orchestre del mondo: dai Berliner Philharmoniker alla Bayerischen Rundfunk, dalla New York Philharmonic all’Orchestre National de France alla Philharmonia di Londra e, naturalmente, i Wiener Philharmoniker, ai quali lo lega un rapporto assiduo e particolarmente significativo, e con i quali si esibisce al Festival di Salisburgo dal 1971. Invitato sul podio in occasione del concerto celebrativo dei 150 anni della grande orchestra viennese, Muti ha ricevuto l’Anello d’Oro, onorificenza concessa dai Wiener in segno di speciale ammirazione e affetto. Ha diretto per ben quattro volte il prestigioso Concerto di Capodanno a Vienna nel 1993, 1997, 2000 e 2004. Nell’aprile del 2003 viene eccezionalmente promossa in Francia, una “Journée Riccardo Muti”, attraverso l’emittente nazionale France Musique che per 14 ore ininterrotte trasmette musiche da
lui dirette con tutte le orchestre che lo hanno avuto e lo hanno sul podio, mentre il 14 dicembre dello stesso anno dirige l’atteso concerto di riapertura del Teatro “La Fenice” di Venezia. Nel 2004 fonda l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” formata da giovani musicisti selezionati da una commissione internazionale, fra oltre 600 strumentisti provenienti da tutte le regioni italiane. La vasta produzione discografica, già rilevante negli anni Settanta e oggi impreziosita dai molti premi ricevuti dalla critica specializzata, spazia dal repertorio sinfonico e operistico classico al Novecento. Il suo impegno civile di artista è testimoniato dai concerti proposti nell’ambito del progetto “Le vie dell’Amicizia” di Ravenna Festival in alcuni luoghi "simbolo" della storia, sia antica che contemporanea: Sarajevo (1997), Beirut (1998), Gerusalemme (1999), Mosca (2000), Erevan e Istanbul (2001), New York (2002), Il Cairo (2003), Damasco (2004), El Djem (2005) Meknes (2006), Roma (2007), Mazara del Vallo (2008), Sarajevo (2009), Trieste (2010) and Nairobi (2011) con il Coro e l’Orchestra Filarmonica della Scala, l’Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino e i “Musicians of Europe United”, formazione costituita dalle prime parti delle più importanti orchestre europee e recentemente con l’Orchestra Cherubini. Tra gli innumerevoli riconoscimenti conseguiti da Riccardo Muti nel corso della sua carriera si segnalano: Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana e la Grande Medaglia d’oro della Città di Milano; la Verdienstkreuz della Repubblica Federale Tedesca; la Legion d’Onore in Francia (già Cavaliere, nel 2010 il Presidente Nicolas Sarkozy lo ha insignito del titolo di Ufficiale) e il titolo di Cavaliere dell’Impero Britannico conferitogli dalla Regina Elisabetta II. Il Mozarteum di Salisburgo gli ha assegnato la Medaglia d’argento per l'impegno sul versante mozartiano; la Wiener Hofmusikkapelle e la Wiener Staatsoper lo hanno eletto Membro Onorario; il presidente russo Vladimir Putin gli ha attribuito l’Ordine dell’Amicizia, mentre lo stato d’Israele lo ha onorato con il premio “Wolf” per le arti. Moltissime università italiane e straniere gli hanno conferito la Laurea Honoris Causa. Ha diretto i Wiener Philharmoniker nel concerto che ha inaugurato le celebrazioni per i 250 anni dalla nascita di Mozart al Grosses Festspielhaus di Salisburgo. La costante e ininterrotta collaborazione tra Riccardo Muti e Wiener Philharmoniker nel 2012 raggiunge i 42 anni. A Salisburgo per il Festival di Pentecoste a partire dal 2007 insieme all'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, da lui fondata, ha affrontato un progetto quinquennale mirato alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio musicale, operistico e sacro, del Settecento napoletano. Da settembre 2010 è Direttore Musicale della prestigiosa Chicago Symphony Orchestra. Nello stesso anno è stato nominato in America "Musician of the Year" dalla importante rivista "Musical America". Nel febbraio 2011 il Maestro Riccardo Muti in seguito all'esecuzione e registrazione live della Messa da Requiem di Verdi con la C.S.O. vince la 53° edizione dei Grammys Awards con due premi: (1) Best Classical Album e (2) Best Choral Album. In marzo 2011, Riccardo Muti è stato proclamato vincitore del prestigioso premio Birgit Nilsson 2011 che gli è stato consegnato il 13 ottobre a Stoccolma alla Royal Opera alla presenza dei Reali di Svezia, le loro Maestà il Re Carl XVI Gustaf e la Regina Silvia. A New York in aprile 2011 ha ricevuto l’Opera News Awards. In maggio 2011 è stato assegnato a Riccardo Muti il Premio “Principe Asturia per le Arti 2011”, massimo riconoscimento artistico spagnolo, consegnato da parte di sua Altezza Reale il Principe Felipe di Asturia a Oviedo nell’autunno successivo. Nel luglio 2011 è stato nominato membro onorario dei Wiener Philharmoniker e in agosto 2011 Direttore Onorario a vita del Teatro dell’Opera di Roma. Nel maggio 2012 è stato insignito della Gran Croce di San Gregorio Magno da Sua Santità Benedetto XVI. In Novembre 2012 ha ricevuto il Premio De Sica per la Musica e la Laurea Honoris Causa dall’Università IULM di Milano in Arti, patrimoni e mercati. Nel marzo 2013 ha ricevuto la laurea honoris causa in Letterature e culture comparate dall'Università Orientale di Napoli e in giugno 2013 la laurea honoris causa in Lettere dalla DePaul University di Chicago. (27/02/2014-ITL/ITNET)
febbraio / 27 /2014
A RICCARDO MUTI LA “MEDAGLIA D’ORO ALLA CULTURA ITALIANA
IN ARGENTINA”
byPino Cicala
ROMA\ aise\ – In occasione del XV anniversario della “Medaglia d’oro alla cultura italiana”, la Società
Italia Argentina–SIA, presieduta da Victor Uckmar e da Giorgio De Lorenzi, ha assegnato quest’anno
il suo premio “per aver diffuso, personalmente e con l’opera sua tutta, l’eccellenza culturale italiana
nel Paese Sud americano”, al maestro Riccardo Muti.
La cerimonia si svolgerà presso la sede dell’Istituto Italo-Latino Americano – IILA di Roma mercoledì
5 marzo alle ore 12.00
Attribuendo alla cultura, in tutte le sue espressioni, l’irrinunciabile ruolo di volano duraturo ed efficace
per lo scambio complessivo dei saperi, che è anche la base per ogni tipo di cooperazione economica
ed industriale, e per la sua funzione istituzionale di organismo internazionale fondato proprio al fine di
costituire un solito ponte tra l’Italia e l’America latina, l’IILA – attraverso il suo segretario generale,
l’ambasciatore Giorgio Malfatti di Monte Tretto, ed il suo presidente e ambasciatore di Messico in
Italia, Miguel Ruíz-Cabañas Izquierdo – plaude all’iniziativa e saluta il maestro Muti come “autentico,
raro e prezioso rappresentante dei valori più alti che l’Italia diffonde nel mondo”.
Le ultime precedenti edizioni del premio “Medaglia d’oro alla cultura italiana in Argentina” sono state
assegnate rispettivamente a Umberto Eco, Uto Ughi, al Piccolo teatro di Milano e alla Scala.
A Napoli, città in cui è nato, Riccardo Muti studia pianoforte con Vincenzo Vitale, diplomandosi con
lode nel Conservatorio di San Pietro a Majella. Prosegue gli studi al Conservatorio “Giuseppe Verdi”
di Milano, sotto la guida di Bruno Bettinelli e Antonino Votto, dove consegue il diploma in
Composizione e Direzione d’orchestra.
Nel 1967 la prestigiosa giuria del Concorso “Cantelli” di Milano gli assegna all’unanimità il primo
posto, portandolo all’attenzione di critica e pubblico. L’anno seguente viene nominato direttore
principale del Maggio Musicale Fiorentino, incarico che manterrà fino al 1980.
Già nel 1971, però, Muti viene invitato da Herbert von Karajan sul podio del Festival di Salisburgo,
inaugurando una felice consuetudine che lo ha portato, nel 2010, a festeggiare i quarant’anni di
sodalizio con la manifestazione austriaca. Gli anni Settanta lo vedono alla testa della Philharmonia
Orchestra di Londra (1972-1982), dove succede a Otto Klemperer; quindi, tra il 1980 e il 1992,
eredita da Eugène Ormandy l’incarico di Direttore Musicale della Philadelphia Orchestra.
Dal 1986 al 2005 è direttore musicale del Teatro alla Scala: prendono così forma progetti di respiro
internazionale, come la proposta della trilogia Mozart-Da Ponte e la tetralogia wagneriana. Accanto ai
titoli del grande repertorio trovano spazio e visibilità anche altri autori meno frequentati: pagine
preziose del Settecento napoletano e opere di Gluck, Cherubini, Spontini, fino a Poulenc, con Les
dialogues des Carmélites che gli hanno valso il Premio “Abbiati” della critica. Il lungo periodo
trascorso come direttore musicale dei complessi scaligeri culmina il 7 dicembre 2004 nella trionfale
riapertura della Scala restaurata dove dirige l’Europa riconosciuta di Antonio Salieri.
Eccezionale il suo contributo al repertorio verdiano: ha diretto Ernani, Nabucco, I Vespri Siciliani, La
Traviata, Attila, Don Carlos, Falstaff, Rigoletto, Macbeth, La Forza del Destino, Il Trovatore, Otello,
Aida, Un ballo in Maschera, i Due Foscari, I Masnadieri.
La sua direzione musicale è stata la più lunga nella storia del Teatro alla Scala. Nel corso della sua
straordinaria carriera Riccardo Muti ha diretto molte tra le più prestigiose orchestre del mondo: dai
Berliner Philharmoniker alla Bayerischen Rundfunk, dalla New York Philharmonic all’Orchestre
National de France alla Philharmonia di Londra e, naturalmente, i Wiener Philharmoniker, ai quali lo
lega un rapporto assiduo e particolarmente significativo, e con i quali si esibisce al Festival di
Salisburgo dal 1971. Invitato sul podio in occasione del concerto celebrativo dei 150 anni della
grande orchestra viennese, Muti ha ricevuto l’Anello d’Oro, onorificenza concessa dai Wiener in
segno di speciale ammirazione e affetto. Ha inoltre diretto per ben quattro volte il prestigioso
Concerto di Capodanno a Vienna nel 1993, 1997, 2000 e 2004.
Nell’aprile del 2003 viene eccezionalmente promossa in Francia una “Journée Riccardo Muti”,
attraverso l’emittente nazionale France Musique che per 14 ore ininterrotte trasmette musiche da lui
dirette con tutte le orchestre che lo hanno avuto e lo hanno sul podio, mentre il 14 dicembre dello
stesso anno dirige l’atteso concerto di riapertura del Teatro “La Fenice” di Venezia.
Nel 2004 fonda l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” formata da giovani musicisti selezionati da una
commissione internazionale, fra oltre 600 strumentisti provenienti da tutte le regioni italiane. La vasta
produzione discografica, già rilevante negli anni Settanta e oggi impreziosita dai molti premi ricevuti
dalla critica specializzata, spazia dal repertorio sinfonico e operistico classico al Novecento. Il suo
impegno civile di artista è testimoniato dai concerti proposti nell’ambito del progetto “Le vie
dell’Amicizia” di Ravenna Festival in alcuni luoghi “simbolo” della storia, sia antica che
contemporanea: Sarajevo (1997), Beirut (1998), Gerusalemme (1999), Mosca (2000), Erevan e
Istanbul (2001), New York (2002), Il Cairo (2003), Damasco (2004), El Djem (2005) Meknes (2006),
Roma (2007), Mazara del Vallo (2008), Sarajevo (2009), Trieste (2010) e Nairobi (2011) con il Coro
e l’Orchestra
Filarmonica della Scala, l’Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino e i Musicians of Europe
United, formazione costituita dalle prime parti delle più importanti orchestre europee e recentemente
con l’Orchestra Cherubini. Tra gli innumerevoli riconoscimenti conseguiti da Riccardo Muti nel corso
della sua carriera si segnalano: Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana e la Grande
Medaglia d’oro della Città di Milano; la Verdienstkreuz della Repubblica Federale Tedesca; la Legion
d’Onore in Francia (già Cavaliere, nel 2010 il Presidente Nicolas Sarkozy lo ha insignito del titolo di
Ufficiale) e il titolo di Cavaliere dell’Impero Britannico conferitogli dalla Regina Elisabetta II. Il
Mozarteum di Salisburgo gli ha assegnato la Medaglia d’argento per l’impegno sul versante
mozartiano; la Wiener Hofmusikkapelle e la Wiener Staatsoper lo hanno eletto Membro Onorario; il
presidente russo Vladimir Putin gli ha attribuito l’Ordine dell’Amicizia, mentre lo stato d’Israele lo ha
onorato con il premio “Wolf” per le arti. Moltissime università italiane e straniere gli hanno conferito la
Laurea Honoris Causa.
Ha diretto i Wiener Philharmoniker nel concerto che ha inaugurato le celebrazioni per i 250 anni dalla
nascita di Mozart al Grosses Festspielhaus di Salisburgo. La costante e ininterrotta collaborazione tra
Riccardo Muti e Wiener Philharmoniker nel 2012 raggiunge i 42 anni. A Salisburgo per il Festival di
Pentecoste a partire dal 2007 insieme all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, da lui fonda ta, ha
affrontato un progetto quinquennale mirato alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio
musicale, operistico e sacro, del Settecento napoletano.
Da settembre 2010 è direttore musicale della prestigiosa Chicago Symphony Orchestra. Nello stesso
anno è stato nominato in America “Musician of the Year” dalla importante rivista “Musical America”.
Nel febbraio 2011 il Maestro Riccardo Muti, in seguito all’esecuzione e registrazione live della Messa
da Requiem di Verdi con la C.S.O., vince la 53° edizione dei Grammys Awards con due premi: Best
Classical Album e Best Choral Album.
In marzo 2011, Riccardo Muti è stato proclamato vincitore del prestigioso premio Birgit Nilsson 2011
che gli è stato consegnato il 13 ottobre a Stoccolma alla Royal Opera alla presenza dei Reali di
Svezia, le loro Maestà il Re Carl XVI Gustaf e la Regina Silvia. A New York in aprile 2011 ha ricevuto
l’Opera News Awards. In maggio 2011 è stato assegnato a Riccardo Muti il Premio “Principe Asturia
per le Arti 2011″, massimo riconoscimento artistico spagnolo, consegnato da parte di sua Altezza
Reale il Principe Felipe di Asturia a Oviedo nell’autunno successivo. Nel luglio 2011 è stato nominato
membro onorario dei Wiener Philharmoniker e in agosto 2011 Direttore Onorario a vita del Teatro
dell’Opera di Roma.
Nel maggio 2012 è stato insignito della Gran Croce di San Gregorio Magno da Sua Santità Benedetto
XVI. In novembre ha ricevuto il Premio De Sica per la Musica e la Laurea Honoris Causa
dall’Università IULM di Milano in Arti, patrimoni e mercati.
Nel marzo 2013 ha ricevuto la laurea honoris causa in Letterature e culture comparate dall’Università
Orientale di Napoli e in giugno 2013 la laurea honoris causa in Lettere dalla DePaul University di
Chicago. (aise)
http://italianamericancommunications.org/riccardo-muti-medaglia-doro-alla-cultura-italiana-argentina/#.UxmNJT95Nzx
febbraio / 27 /2014
A RICCARDO MUTI LA "MEDAGLIA D’ORO ALLA CULTURA ITALIANA IN ARGENTINA"
ROMA\ aise\ - In occasione del XV anniversario della "Medaglia d’oro alla cultura italiana", la Società Italia Argentina–
SIA, presieduta da Victor Uckmar e da Giorgio De Lorenzi, ha assegnato quest'anno il suo premio "per aver diffuso,
personalmente e con l’opera sua tutta, l’eccellenza culturale italiana nel Paese Sud americano", al maestro Riccardo
Muti.
La cerimonia si svolgerà presso la sede dell’Istituto Italo-Latino Americano – IILA di Roma mercoledì 5 marzo alle ore
12.00
Attribuendo alla cultura, in tutte le sue espressioni, l’irrinunciabile ruolo di volano duraturo ed efficace per lo scambio
complessivo dei saperi, che è anche la base per ogni tipo di cooperazione economica ed industriale, e per la sua
funzione istituzionale di organismo internazionale fondato proprio al fine di costituire un solito ponte tra l’Italia e l’America
latina, l'IILA - attraverso il suo segretario generale, l'ambasciatore Giorgio Malfatti di Monte Tretto, ed il suo presidente e
ambasciatore di Messico in Italia, Miguel Ruíz-Cabañas Izquierdo - plaude all’iniziativa e saluta il maestro Muti come
"autentico, raro e prezioso rappresentante dei valori più alti che l’Italia diffonde nel mondo".
Le ultime precedenti edizioni del premio "Medaglia d’oro alla cultura italiana in Argentina" sono state assegnate
rispettivamente a Umberto Eco, Uto Ughi, al Piccolo teatro di Milano e alla Scala.
A Napoli, città in cui è nato, Riccardo Muti studia pianoforte con Vincenzo Vitale, diplomandosi con lode nel
Conservatorio di San Pietro a Majella. Prosegue gli studi al Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano, sotto la guida di
Bruno Bettinelli e Antonino Votto, dove consegue il diploma in Composizione e Direzione d’orchestra.
Nel 1967 la prestigiosa giuria del Concorso "Cantelli" di Milano gli assegna all'unanimità il primo posto, portandolo
all'attenzione di critica e pubblico. L’anno seguente viene nominato direttore principale del Maggio Musicale Fiorentino,
incarico che manterrà fino al 1980.
Già nel 1971, però, Muti viene invitato da Herbert von Karajan sul podio del Festival di Salisburgo, inaugurando una
felice consuetudine che lo ha portato, nel 2010, a festeggiare i quarant’anni di sodalizio con la manifestazione austriaca.
Gli anni Settanta lo vedono alla testa della Philharmonia Orchestra di Londra (1972-1982), dove succede a Otto
Klemperer; quindi, tra il 1980 e il 1992, eredita da Eugène Ormandy l’incarico di Direttore Musicale della Philadelphia
Orchestra.
Dal 1986 al 2005 è direttore musicale del Teatro alla Scala: prendono così forma progetti di respiro internazionale, come
la proposta della trilogia Mozart-Da Ponte e la tetralogia wagneriana. Accanto ai titoli del grande repertorio trovano
spazio e visibilità anche altri autori meno frequentati: pagine preziose del Settecento napoletano e opere di Gluck,
Cherubini, Spontini, fino a Poulenc, con Les dialogues des Carmélites che gli hanno valso il Premio "Abbiati" della critica.
Il lungo periodo trascorso come direttore musicale dei complessi scaligeri culmina il 7 dicembre 2004 nella trionfale
riapertura della Scala restaurata dove dirige l’Europa riconosciuta di Antonio Salieri.
Eccezionale il suo contributo al repertorio verdiano: ha diretto Ernani, Nabucco, I Vespri Siciliani, La Traviata, Attila, Don
Carlos, Falstaff, Rigoletto, Macbeth, La Forza del Destino, Il Trovatore, Otello, Aida, Un ballo in Maschera, i Due Foscari,
I Masnadieri.
La sua direzione musicale è stata la più lunga nella storia del Teatro alla Scala. Nel corso della sua straordinaria carriera
Riccardo Muti ha diretto molte tra le più prestigiose orchestre del mondo: dai Berliner Philharmoniker alla Bayerischen
Rundfunk, dalla New York Philharmonic all’Orchestre National de France alla Philharmonia di Londra e, naturalmente, i
Wiener Philharmoniker, ai quali lo lega un rapporto assiduo e particolarmente significativo, e con i quali si esibisce al
Festival di Salisburgo dal 1971. Invitato sul podio in occasione del concerto celebrativo dei 150 anni della grande
orchestra viennese, Muti ha ricevuto l’Anello d’Oro, onorificenza concessa dai Wiener in segno di speciale ammirazione
e affetto. Ha inoltre diretto per ben quattro volte il prestigioso Concerto di Capodanno a Vienna nel 1993, 1997, 2000 e
2004.
Nell’aprile del 2003 viene eccezionalmente promossa in Francia una "Journée Riccardo Muti", attraverso l’emittente
nazionale France Musique che per 14 ore ininterrotte trasmette musiche da lui dirette con tutte le orchestre che lo hanno
avuto e lo hanno sul podio, mentre il 14 dicembre dello stesso anno dirige l’atteso concerto di riapertura del Teatro "La
Fenice" di Venezia.
Nel 2004 fonda l’Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini" formata da giovani musicisti selezionati da una commissione
internazionale, fra oltre 600 strumentisti provenienti da tutte le regioni italiane. La vasta produzione discografica, già
rilevante negli anni Settanta e oggi impreziosita dai molti premi ricevuti dalla critica specializzata, spazia dal repertorio
sinfonico e operistico classico al Novecento. Il suo impegno civile di artista è testimoniato dai concerti proposti
nell’ambito del progetto "Le vie dell’Amicizia" di Ravenna Festival in alcuni luoghi "simbolo" della storia, sia antica che
contemporanea: Sarajevo (1997), Beirut (1998), Gerusalemme (1999), Mosca (2000), Erevan e Istanbul (2001), New
York (2002), Il Cairo (2003), Damasco (2004), El Djem (2005) Meknes (2006), Roma (2007), Mazara del Vallo (2008),
Sarajevo (2009), Trieste (2010) e Nairobi (2011) con il Coro e l’Orchestra Filarmonica della Scala, l’Orchestra e Coro del
Maggio Musicale Fiorentino e i Musicians of Europe United, formazione costituita dalle prime parti delle più importanti
orchestre europee e recentemente con l’Orchestra Cherubini.
Tra gli innumerevoli riconoscimenti conseguiti da Riccardo Muti nel corso della sua carriera si segnalano: Cavaliere di
Gran Croce della Repubblica Italiana e la Grande Medaglia d’oro della Città di Milano; la Verdienstkreuz della
Repubblica Federale Tedesca; la Legion d’Onore in Francia (già Cavaliere, nel 2010 il Presidente Nicolas Sarkozy lo ha
insignito del titolo di Ufficiale) e il titolo di Cavaliere dell’Impero Britannico conferitogli dal la Regina Elisabetta II. Il
Mozarteum di Salisburgo gli ha assegnato la Medaglia d’argento per l'impegno sul versante mozartiano; la Wiener
Hofmusikkapelle e la Wiener Staatsoper lo hanno eletto Membro Onorario; il presidente russo Vladimir Putin gli ha
attribuito l’Ordine dell’Amicizia, mentre lo stato d’Israele lo ha onorato con il premio "Wolf" per le arti. Moltissime
università italiane e straniere gli hanno conferito la Laurea Honoris Causa.
Ha diretto i Wiener Philharmoniker nel concerto che ha inaugurato le celebrazioni per i 250 anni dalla nascita di Mozart al
Grosses Festspielhaus di Salisburgo. La costante e ininterrotta collaborazione tra Riccardo Muti e Wiener
Philharmoniker nel 2012 raggiunge i 42 anni. A Salisburgo per il Festival di Pentecoste a partire dal 2007 insieme
all'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, da lui fondata, ha affrontato un progetto quinquennale mirato alla riscoperta e
alla valorizzazione del patrimonio musicale, operistico e sacro, del Settecento napoletano.
Da settembre 2010 è direttore musicale della prestigiosa Chicago Symphony Orchestra. Nello stesso anno è stato
nominato in America "Musician of the Year" dalla importante rivista "Musical America". Nel febbraio 2011 il Maestro
Riccardo Muti, in seguito all'esecuzione e registrazione live della Messa da Requiem di Verdi con la C.S.O., vince la 53°
edizione dei Grammys Awards con due premi: Best Classical Album e Best Choral Album.
In marzo 2011, Riccardo Muti è stato proclamato vincitore del prestigioso premio Birgit Nilsson 2011 che gli è stato
consegnato il 13 ottobre a Stoccolma alla Royal Opera alla presenza dei Reali di Svezia, le loro Maestà il Re Carl XVI
Gustaf e la Regina Silvia. A New York in aprile 2011 ha ricevuto l’Opera News Awards. In maggio 2011 è stato
assegnato a Riccardo Muti il Premio "Principe Asturia per le Arti 2011", massimo riconoscimento artistico spagnolo,
consegnato da parte di sua Altezza Reale il Principe Felipe di Asturia a Oviedo nell’autunno successivo. Nel luglio 2011
è stato nominato membro onorario dei Wiener Philharmoniker e in agosto 2011 Direttore Onorario a vita del Teatro
dell’Opera di Roma.
Nel maggio 2012 è stato insignito della Gran Croce di San Gregorio Magno da Sua Santità Benedetto XVI. In novembre
ha ricevuto il Premio De Sica per la Musica e la Laurea Honoris Causa dall’Università IULM di Milano in Arti, patrimoni e
mercati.
Nel marzo 2013 ha ricevuto la laurea honoris causa in Letterature e culture comparate dall'Università Orientale di Napoli
e in giugno 2013 la laurea honoris causa in Lettere dalla DePaul University di Chicago. (aise)
http://www.aise.it/cultura/lingua-e-cultura-allestero/167313-a-riccardo-muti-la-qmedaglia-doro-alla-cultura-italiana-in-argentinaq.html
Marzo / 03 /2014
All’IILA Riccardo Muti insignito della “medaglia d’oro alla cultura italiana in Argentina”
In occasione del XV anniversario della "Medaglia d’oro alla cultura italiana", la Società Italia Argentina–SIA, presieduta da Victor Uckmar e da Giorgio De Lorenzi, ha assegnato quest'anno il suo premio “per aver diffuso, personalmente e con l’opera sua tutta, l’eccellenza culturale italiana nel Paese Sud americano”, al maestro Riccardo Muti. La cerimonia si svolgerà presso la sede dell’Istituto Italo-Latino Americano – IILA, in via Paisiello 24, domani, mercoledì 5 marzo alle ore 12.00 Attribuendo alla cultura, in tutte le sue espressioni, l’irrinunciabile ruolo di volano duraturo ed efficace per lo scambio complessivo dei saperi, che è anche la base per ogni tipo di cooperazione economica ed industriale, e per la sua funzione istituzionale di organismo internazionale fondato proprio al fine di costituire un solito ponte tra l’Italia e l’America latina. L'IILA - attraverso il suo segretario generale, ambasciatore Giorgio Malfatti di Monte Tretto e del suo Presidente e ambasciatore di Messico in Italia, Miguel Ruíz-Cabañas Izquierdo, plaudono all’iniziativa e salutano il maestro Muti come autentico, raro e prezioso rappresentante dei valori più alti che l’Italia diffonde nel mondo. Le ultime precedenti edizioni del Premio “Medaglia d’oro alla cultura italiana in Argentina” sono state assegnate rispettivamente a Umberto Eco, a Uto Ughi, al Piccolo teatro di Milano e alla Scala. In allegato biografia del maestro Muti