i regolamenti delle superiori
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Slide dell'intervento di Marina Boscaino, liceo Democrito di Roma; 17.11.2009TRANSCRIPT
I regolamenti GelminiMarina Boscaino, L.S. Democrito, Roma, 17/11/09
Slides disponibili su www.pavonerisorse.it/quaderno/democrito
art. 64 della legge 133 del 6 agosto (Contenimento della spesa per il pubblico impiego, Disposizioni in materia di organizzazione scolastica)
comma 3 “per la realizzazione delle finalità previste dal presente articolo” il ministro dell’Istruzione e quello dell’Economia predispongono un piano programmatico di interventi”
comma 4 per l’attuazione di quel piano devono essere adottati entro 12 mesi “uno o più regolamenti”.
L’iter dei regolamenti
Parere del Consiglio di Stato entro 90 giorni
dall’emanazione
Parere delle conferenza unificata
Stato-Regioni
Parere delle commissioni parlamentari
Seconda lettura Consiglio dei Ministri, registrazione della Corte dei Conti
Pubblicazione GU Prob. dicembre
2010: premesse normative alla “riforma”
Attuazione della legge 2003/53 e successive modifiche (D.Leg.vo 226/2005, sospeso fino a 1/9/09)
Decreto 112/2008 (tagli) legge 133/08 e relativo piano programmatico
I tempi
Confluenza
dei nuovi indirizzi vs programmazione territoriale dell’offerta formativa
Impossibilità delle scuole di programmate
nuova
offerta formativa
dopo iscrizioni
Contenitore e non
contenutidecreti
a posteriori
Un riordino apparente
800 indirizzi sperimentali attuali
Ma tra sub indirizzi e opzioni il numero reale degli indirizzi non sembra razionalizzare.
Si rischia di cambiare la denominazione degli indirizzi attuali riducendone il curricolo, quantitativamente e qualitativamente
L’istruzione liceale
Liceo classico – 27-27-28-29-2927-31Liceo scientifico – 25-27-28-29-30 27-30Liceo linguistico – 3527-30Liceo delle scienze umane –34 27-30Liceo musicale-coreutico - 32 ore
settimanaliLiceo artistico – 39-40-43-44-41-4134-35
L’istruzione artistica fino al 2009
Quadriennale (5 per sperimentazioni)Biennio comune+accademia o architettura
Accesso a qualunque facoltà universitaria
Liceo
Quinquennali (40 sezioni differenti)Triennio con diploma+biennio
Dopo il biennio accesso a tutte le facoltà universitarie
Istituti
Liceo artistico
Arti figurative
Architettura, design, ambiente
Audiovisivo, multimedia, scenografia
Valutazioni generali sulla flessibilità dei licei
Licei
Mancanza di flessibilità didattica e curricolare
Solo quota del
20%
Possibilità di attuare una
qualche disciplina aggiuntiva in base
all’organico residuato
Contingente di organico per “potenziare gli insegnamenti obbligatori fermi restando gli obiettivi finanziari art.64 della legge 133/08”
Valutazioni generali 1
Classico
•Sperimentazioni attuali 80% (p.es. cm 198/92)
Scientifico
•55% PNI•23% corsi bilingue
Linguistico
•Scompaiono diverse discipline
Mancanza di tempo, risorse professionali ed economiche per didattica laboratoriale:-“ricostruzione, integrazione e conservazione delle conoscenze”-Osservazione e scoperta di aspetti culturali-Strutture sintattiche e logiche delle materie di insegnamento
Solo laboratori tecnici
Valutazioni generali 2
Scienze
umane
• Privilegiato asse pedagogico. Escluse tutte le scienze sociali.
• Scomparsa delle discipline giuridiche
• Matematica e fisica unica disciplina
• Riduzione delle scienze umane
Liceo musica
le?
• Non esistono possibilità di comparazione con esperienze precedenti, ma la contrazione nelle 32 ore mette in dubbio la pratica
• Forse 1 istituto a regione.
Artistico
•Razionalizzazione del sistema, che però disattiva esperienze molto significative a livello territoriale•Scarsità delle ore destinate ai laboratori.
Insegnamento in lingua straniera? Vaghezza relativa ad attività e insegnamenti Cittadinanza e Costituzione
Criticità generali dei licei
Orario ridotto: taglio organici dal 2% all’8%
Comitato scientifico:
versione soft
Opzione scientifico-tecnologica solo ai
licei (2/3 delle sperimentazioni nei
tecnici)
Opzione tecnico-scientifica senza
laboratori (vs Itp, insegnanti tecnico-
pratici)
20%+30% flessibilità dalle 5 alle 10 ore
settimanali (1 su 4 materie decise da scuole e regioni)
L’istruzione tecnica dal 2010
Settore economi
co
• Amministrazione, Finanza, Marketing
• Turismo
Settore tecnolo
gico
•Meccanica•Trasporti e logistica•Elettronica ed elettrotecnica•Informatica e Telecomunicazioni•Grafica e comunicazione•Chimica, Materiali e Biotecnologie•Tessile, Abbigliamento, Moda•Agraria e Agroindustria•Costruzioni. Ambiente, Territorio
Da 39 a 11 indirizzi?
Razionalizzazione del sistema
+
Privilegiati esclusivamente i settori di rilevanza nazionale, lasciando fuori quelli di nicchia, importanti per i
territori-
I sub indirizzi
Quale autonomia?
• Definizione nazionale di sub-indirizzi (flessibilità)
Quale orientamento?
• I sub indirizzi definiti con decreti a posteriori
1056 ore, corrispondenti a 32 ore settimanali vs 36
Quota di flessibilità curricolare: 20% biennio, 30% 2°
biennio, 35% V anno
Flessibilità curricolare per inserire
insegnamenti diversi, stage e alternanza
scuola/lavoro
30% in meno di ore di laboratorio vs
Commissione De Toni “laboratori strategici”
Riflessi negativi dal punto di vistadidattico
Meno inglese, matematica ed economia aziendale
Discipline giuridiche ed economiche dimezzate nel settore tecnologico
Tecnologia e disegno – 33%
Istruzione professionale – Quadro normativo
Oltre ai riferimenti relativi al sistema dell’istruzione in generale, bisogna considerare il quadro generale della riforma costiuzionale del Titolo V.
Legge 40/07: i professionali fanno parte dell’istruzione secondaria superiore quale articolazione del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione (ex art. 1 d.l. 17 ottobre 2005, n. 226)
E’ stato sbagliato procedere al riordino dell’istruzione tecnica prima di quella professionale perché si è spostata ulteriormente in una posizione residuale la seconda e non si è valorizzatala potenziale interazione tra i due settori ma sperimentazione in 10 scuole della Lombardia
Mancanza di regolamentazione dei rapporti tra Stato e Regioni in ambito di istruzione e formazione (art. 8 reg:”specifiche intese tra Miur, Economia e regioni per la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi e di gestione degli ist. Prof., anche in relazione all’erogazione dell’offerta formativa) ???
Istruzione professionale
Industria e artigianato
•Industria•Artigianato
Servizi•Per l’agricoltura e lo sviluppo rurale•Manutenzione e assistenza tecnica•Socio-sanitari•Enogastronomia e ospitalità alberghiera•commerciali
Il progetto ‘92
Le
cause
Richiesta da parte delle imprese di lavoratori più colti
Le finalità
Preparazione meno parcellizzata e più polivalente
Il metodo
Rafforzamento della formazione generale e riduzione di quella addestrativa : 17 percorsi ordinari (3+2) e 10 atipici
I passi seguenti
Governo Berlusconi (Moratti)
Governo Prodi (Fioroni)
Gli IPS sarebbero dovuti transitare nel “sistema di istruzione e formazione” a gestione regionale
De-licealizzazione e rispristino dell’istruzione tecnica istruzione professionale nell’ambito del sistema scolastico nazionale
I professionali sotto Gelmini
Da 28 a 6 indirizzi
Accentuazione del profilo “operativo” e pratico della formazione. Impianto funzionalistico e non disciplinare
Differenziazione del “target” dei professionali da quello dei tecnici. Funzione sussidiaria della formazione professionale, là dove le regioni non sono in grado di avviare una FP credibile
1056 ore, corrispondenti a 32 ore settimanali vs 36
Quota di flessibilità curricolare: 25% biennio, 35% 2°
biennio, 40% V anno
Flessibilità curricolare per inserire
insegnamenti diversi, stage e alternanza
scuola/lavoro
La scuola rischia di tradursi in 17 ore
settimanali al V anno
Rischi concreti immediati
Correlare esclusivament
e alle esigenze delle
aziende il ruolo
formativo ed educativo
della scuola
Contratti d’opera
per esterni
RiduzioneOre di
laboratorioLaboratorio e
didattica laboratoriale
Ancora qualche considerazione
Inversione di tendenza del processo verso l’unitarietà del sistema e del valore dei titoli nell’istruzione professionale
Il riordino non si propone di costruire un’area comune anche con i tecnici e i professionali, ma evidenzia e divarica ulteriormente.
Profili istruzione tecnica e professionale vs licei: i primi descritti e organizzati riferendosi a risultati di apprendimento declinati in competenze spendibili vs licei che hanno l’obiettivo di “fornire ai giovani gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà”
Come “valorizzare gli intrecci tra gli assi culturali” in assenza di risorse economiche aggiuntive?
Scuola del “fai da te”: possibilità di creare molteplici indirizzi: E il valore del titolo legale?
Il punto strategico della flessibilità: - prefigurazione di fenomeni asimmetrici
- Vs autonomia - l’essenzialità dell’organico vanifica ogni spazio di flessibilità occupato da altri?
Gli istituti tecnici e professionali nel 2010
Mancanza di unitarietà tra i settori anche nel biennio inizialeNon sono previsti scivolamenti da un percorso all’altro,
creando ulteriori ampi margini per la dispersione, spec nel biennio orientamento
Gli istituti tecnici e professionali nel 2010
Scuole divise in
dipartimenti
Dipartimenti connotati da comitato tecnico
scientifico (docenti+aziende e
professioni)
Comitato organizza aree di indirizzo e
utilizzo della flessibilità oraria
Possibilità di ricorso a esperti esterni delle aziende per materie tecniche e tecnico
pratiche
La ratio del ddl Aprea i cui contenuti sono stati smembrati in vari provvedimenti
Dpr 275/99? Rischi di sovrapposizione con collegio e dipartimenti
Criticità dei tecnici e professionali
Articolazione 2+2+1Oppure
2+1+1+1 in regime di sussidiarietà per rilascio qualifiche professionali
Sistema professionale a
geografia variabile
Titolo in uscita solo alla fine dei 5 anni o accordi con Regioni
Sovrapposizione tra indirizzi tecnici e
professionali
No repertorio nazionale delle qualifiche
Flessibilità: no riferimenti ai poli formativi
Ulteriori valutazioni generali
Revisione delle classi di concorso (ultima 5 anni di
lavori)
Riforma dalla I, sui testi dalla II, rid. orari III e IV tecnicivalutazione
soprannumero?
Competenze in uscita degli studenti?
L’utenza dei tecnici e professionali
65% della popolazione scolastica
IP: 40% alunni migranti
IP: 60% degli alunni disabili delle superiori
L’obbligo di istruzione: una promessa vana
Cancellazionedell’obbligo a 15
anni istituito da Berlinguer
Diritto-dovere
(Moratti)
Finanziaria 2007: criterio
della transitorietà (Fioroni)
Emendamento al decreto 112 (luglio 2008-
Gelmini)
Emendamento al decr.112
Si può assolvere l'obbligo scolastico anche nel sistema regionale della formazione professionale e nei percorsi triennali istituiti dal ministro Moratti (escono dalla sperimentalità per diventare definitivi; già prevedono a loro volta un massiccio ricorso alla formazione professionale).
Il dettato costituzionale prevede l'assolvimento dell'obbligo scolastico nel solo sistema di istruzione che comprende le scuole statali e paritarie.
Conseguenze
Cancellazione dell’ipotesi di biennio unitario (no articolazione
biennio con assi culturali DM 139/07) no area comune di aggregazione dei
saperi Rottura dell'unitarietà del sistema discriminatorio canale parallelo
Regionalizzazione e privatizzazione di parte di formazione
Impoverimento di funzioni e potenzialità
dell’istruzione professionale
Motivi apparenti e Motivi reali
Apparenti Reali
A proposito di Europa…
L’Italia è l’unico paese in cui l’obbligo è a 14 anni:
Portogallo, Irlanda, Grecia, Lussemburgo e Austria 15 anni
altri Paesi, Est europeo compreso 16 anni
Germania Danimarca Olanda e Belgio 18 anni
Dispersioni
Dispersione occulta (percorsi scolastici che
approdano a inadeguatezza sul piano dell’alfabetizzazione)
Iscritti che smettono di frequentare la
scuola
I non iscritti (mancanza di un’Anagrafe)
Indicatori di rischio endogeni
Tasso di ripetenza e ritardo
Tasso di non ammissione e ammissione con debito
Abbandoni per tipo di scuolaa.s. 2006/7
• Tipo di scuola anno di corsoTotale I II III IV V
• 44.664 16.046 7.876 9.155 8.330 3.257
Licei 1.974 508 316 412 432 306
ex Ist. magistrale 1.657 547 295 359 281 175
Ist. Tecnico 19.223 6.088 3.125 4.921 3.238 1.851
Ist. Professionale 20.168 8.185 3.815 3.180 4.116 872
Istruzione Artistica 1.642 718 325 283 263 53
Fonte Miur
Destini socialmente determinati 1
Licei27.2143.0%
Tecnico76.5558.2%
Professionale49.8988.9%
Ripetenti a.s. 2006/7Fonte Miur
Totale ripetenti172.0356.3%
Destini socialmente determinati 2
Professionali
Tecnici
• 1 anno 16.2%
• 2 anni 4.3%
• + di 2 anni 8.1%
Licei
• 1 anno 5.5%
• 2 anni 0.8%
• + di 2 anni 0.3%
Ritardi a.s. 2006/7Fonte Miur
Scuola media
I regolamenti delle superiori
Idea di società e di scuola dell’attuale governo
Sottolineano in maniera drammatica quanto alcuni temi che hanno animato il dibattito teorico siano stati completamente mortificati a livello pratico (obbligo – biennio unitario, p.es)
“Pedademagogia”
Indifferenza alla scuola
della Costituzione
Neoliberismo modello
aziendalista
Taumaturgia delle parole La loro
“deregulation”