i morituri del mareth-l'ultima battaglia d'africa

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I MORITURI DEL MARETH TUNISIA 1943 - LA BATTAGLIA D'ARRESTO LE BATTAGLIE DI MARZO MARETH GLORIA DEI BERSAGLIERI 5° REGGIMENTO Il Comando del Reggimento ed i Btgg. XIV° e XXII si erano trasferiti in gennaio a nord-ovest di Gabès (Tunisia), alle dipendenze della “Centauro”, mentre il XXIV° Btg. e la 5° MOTO, sbarcati l’11 dicembre, erano a disposizione della 5a Armata Tedesca. Il Col. Luigi Bonfatti, che ai primi di febbraio dispone ancora del solo XIV° Btg. (Magg. Ceccotti), riceve l’ordine di portarsi al Km. 35 della rotabile Gabes- Gafsa, per partecipare all’azione controffensiva denominata “Brezza di Primavera”. Viene occupata Gafsa poi Feriana e Thelepte. Contro il passo di Kasserine, dove il nemico si è organizzato a difesa, è lanciato il Btg. di Ceccotti, appoggiato da un Gruppo da 65/17 e una Compagnia Cannoni. Nonostante l’impervio terreno e la fitta reazione di tutte le armi la Compagnia del Cap. Todaro, seguita da un’altra, riesce a superare quell’obiettivo contro cui i tedeschi s’erano fermati. Il Btg. persevera nell’azione per qualche Km., ma poi, per non rimanere isolato s’arresta. Il Col. Bonfatti, che intende verificare la situazione delle retroguardie americane e se possibile collegarsi col Menton, salta su una moto e, con l’aiutante maggiore, un sottufficiale e un porta ordini, supera i propri reparti e si spinge sulla pista Kasserine-Tebessa. Una raffica proveniente dalla retroguardia nemica in ripiegamento lo fulmina. “La mattina del 21 febbraio 1943 – scrive il Gen. Rommel – mi recai sul posto di Kasserine…..Da Bulowius appresi che durante l’assalto lo slancio dei Bersaglieri aveva dato eccellenti risultati. Purtroppo il loro Colonnello era caduto in quell’azione”. L’operazione Brezza di Primavera, non è andata come Rommel aveva sperato e forse non poteva andare altrimenti. Al meglio avrebbe allungato la guerra di altri 6 mesi, 6 mesi inutili da mettere nel conto dei 32 già trascorsi qui in Africa. Montgomery è appostato molto oltre la vecchia linea Francese del Mareth, oltre Medenine. E’ da tempo che non si fa vivo, è sicuramente armato fino ai denti ma con gli uomini che sono a pezzi o nuovi alla guerra perché appena arrivati. Un timido attacco a sorpresa (operazione Capri) di Rommel alle avanguardie alleate (a Medenine dal 17 febbraio), viene subito rintuzzato e rimandato al mittente. Ancora una volta Von Arnim non collabora e per giunta ha perso 15 Tigre su 19 su a Nord il 26/2. Dalla Sicilia riusciranno a rimpiazzarglieli solo in parte. Alle 20,30 del 6 marzo sono gli anglo-americani a replicare. Si apre la fase che sarà detta di “El Hamma-El Guettar. 400 carri armati e 500 cannoni inglesi erano appostati a Medenine pronti a riceverci con la relativa copertura aerea che segnalava ogni movimento nemico. Rommel disorientato lascia sul terreno circa 50 carri dei pochi che ha il Dak. Ordine del giorno del comando divisione GGFF. - Tutti i reparti hanno agito con ardimento, assolvendo i compiti loro affidati. Il 57° Bersaglieri superando forti difficoltà ha raggiunto gli obiettivi fissati. Al 57° battaglione dell’8° reggimento, al maggiore Bassi e a tutti i reparti vada il mio compiacimento. - Firmato gen. Nino Sozzani. Un ugual encomio venne dal Col. Gherardini. Sten. Acciaro del genio Guastatori. Stavamo ultimando i varchi, quando dietro le dune vedemmo spuntare i primi reparti di bersaglieri..poi le colonne si infilarono nella zona minata. Il fuoco nemico non le scompigliò e andarono oltre. Nella Notte coi miei uomini che avevo lasciato ai varchi rientrarono. Senza elmetto col Fez al vento, imponenti nella calma, mi colpirono….. Stavamo difendendo un fronte di oltre 6oo km, dove erano più i buchi che le toppe. Rommel voleva ritirarsi su Enfidaville accorciando il fronte di 150 km. Di 140.000 tonn. mensili di rifornimenti ne arrivava 1/3. Oltre il Djebel Tebaga che faceva da sponda con le colline di Matmata al Mareth ma di più a El Hamma e alle depressioni (Gerid) si muovevano gli africani di Leclerc. Noi potevamo opporre solo il nostro Lodi (Cavalleria blindata) e le sahariane di Mannerini. Inutile dire che di azioni offensive non si poteva parlare. Cosa facessero e che intenzioni avessero gli americani da 4 mesi in Africa con centinaia di migliaia di uomini non si sapeva. Era come nella grande guerra quando aspettavano che il nemico cadesse da se ?. Alla fine riuscirono a mettere in campo 4 divisioni poco più di 60.000 uomini. L’unica a muoversi era l’aviazione che arava in continuazione il fronte e le retrovie. Il Fuhrer mi conferì l’onorificenza della fronda di quercia con spade e brillanti, per il resto tutto rimase come prima. Gli sforzi da me compiuti per portare i miei uomini in salvo sul continente rimasero vani. Rommel, furioso per le reazioni negative di Roma e Berlino lascia l’Africa (9/3). Non vi farà più ritorno, ma tutti continueranno a credere che c’era. El Guettar Intanto, il comando del 5° Bersaglieri è assunto dal Col. Ramondini il quale, con i resti del XIV° Btg. , ormai ridotto alla forza di una Compagnia, si porta il 13 marzo sul rovescio delle posizioni di El Guettar, dove è schierato, con la “Centauro” anche il XXII° Btg., già impiegato sul fronte della 5° Armata. L’altro Btg., il XXIV° (Magg. Testa), con la 5° Compagnia bers. motociclisti (Cap. Romagnoli), era dislocato nel settore di Kairouan (5° Armata Arnim). Travolta Gafsa e El Guettar si taglia fuori il Mareth fino all’Akarit. Ad El Guettar, nonostante il loro moderno ed esuberante armamento, gli americani “non riuscirono a progredire di un passo” e per dodici giornate “che valgono da sole tutta un’epopea” (Messe), furono annientati dal valore della “Centauro” che, su un fronte, di 70 Km, poté resistere anche per l’indomito valore del 5° Rgt. Bersaglieri. Solo il 31 marzo, quando la situazione è ristabilita dall’intervento di mezzi controcarro della 21° Divisione Corazzata tedesca, i superstiti della “Centauro”, riuniti in un Gruppo di combattimento affidato al valoroso Col. Ramondini, si affiancano alla 10° Divisione Corazzata Germanica. Alla fine di Marzo, il XXIV° Btg., rinsanguato da complementi, e la 5° Compagnia moto, insieme a elementi del 10° Bersaglieri vanno a costituire una riserva mobile. L’8 di aprile dopo aver contenuto l’attacco di un Battaglione di marocchini, il Btg. ripiega coi 200 bersaglieri superstiti, condotti dall’avveduto valore del Magg. Rotelli riunendosi al 5° ormai arretrato sulla linea di Enfidaville e passato anch’esso alle dipendenze della 1° Armata Italiana. Si cerca intanto di chiudere la porta a El. Hamma, e di resistere ad oltranza sul Mareth. La stretta di El Hamma Gabes non è come quella di El Alamein. A differenza di quella, questa non supera i 30 Km. Tutta la viabilità era stata riprogettata con lavoratori civili, postazioni e le scarse forze della Centauro che guardavano a Ovest verso gli americani a Gafsa. Avevamo 2/3 della forza del nemico, inferiori sugli armamenti e ancor più nei mezzi corazzati 94 noi contro i loro 620 e nelle autoblindo 66 contro 192. Alle 20,30 del 16 marzo si scatenò l’inferno sul fronte, come una replica a El Alamein. Montgomery puntava a chiudere il conflitto entro fine mese. Per i capisaldi erano stati scelti nomi suggestivi: “Biancospino”, “Betulla” …. Il “Biancospino” e il caposaldo “P.due” era affidato al X°/8°.; “Larice” (“P.uno”) e “Tiglio” (“P.uno bis”) all’XI°/8°., mentre il LVII° Btg/8°, passato il 18 marzo in 2° Scaglione, presidiava i capisaldi di “A.uno” e “A.due”. Ma se i bersaglieri dell’8° Rgt. resistono, cedono di schianto due posizioni adiacenti, “Betulla “ e “Biancospino”, tenute da 5 Compagnie del Rgt. tedesco “Granatieri d’Africa”, ed il nemico può prendere di rovescio il caposaldo “Trifoglio” presidiato dal X°., che è sommerso dopo furibonda lotta. Gli inglesi si gettano allora sul caposaldo dell’XI° Btg., ma il tentativo è infranto. Ai primi albori, al V° Btg ex dell’8° e ora del 7° è dato il compito di attaccare il caposaldo “Betulla”. Agli ordini del Cap. Givone, i nuclei fucilieri delle Compagnie 1° e 2°, pur sottoposti a tre ore di intenso fuoco di artiglieria e mortai, si lanciano contro le trincee nemiche. Attori di episodi eroici sono pure due plotoni fucilieri della 3° Compagnia, trascinati dal Ten. Guineani. Il mattino del 22, sopraffatto il caposaldo “Timo 2”, l’attaccante prova contro il “Timo 1”. E’ respinto. Nella stessa giornata la 15° Divisione corazzata germanica contrattacca e gli inglesi sono ricacciati dai capisaldi “Betulla”, “Trifoglio”, “Tamarindo” e “Timo 2”, mentre il “Biancospino” sarà rioccupato da arditi e “Giovani Fascisti” il giorno 24. Su questo importante settore, la reazione delle armi italiane aprì vuoti spaventosi nelle schiere nemiche, distruggendo numerosi carri. Per 3 giorni – 21, 22, 23 marzo – incessante fu contro i bersaglieri dell’8° il martellamento delle artiglierie e l’urto dei mezzi corazzati. Tuttavia, ripetuti contrassalti del LVII° Btg. (Magg. Bassi) riuscirono ad infrangere ogni tentativo avversario anche ai capisaldi “A. uno” e “A. due” avvolti e isolati. Come a El Alamein i vani sforzi iniziali vennero decuplicati dal 21 marzo, mentre i neozelandesi hanno già preso il Passo di Tebaga e si rischia l’aggiramento. Montgomery subisce gravi perdite tanto che è costretto a rimangiarsi parzialmente la parola, coi messaggi che manda a Londra: messaggi drammatici "ferma, disperata resistenza". (soprattutto con i tedeschi della V Armata di Arnim che ha ancora mezzi efficienti e non è appiedato come Messe. Attribuisce a Rommel, che non c’è più, meriti che sono di altri). Churchill fu costretto ad ammettere la parziale sconfitta e Montgomery chiese due settimane di

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TUNISIA 1943 - LA BATTAGLIA D'ARRESTO

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I MORITURI DEL MARETHTUNISIA 1943 - LA BATTAGLIA D'ARRESTOLE BATTAGLIE DIMARZOMARETH GLORIA DEIBERSAGLIERI5 REGGIMENTOIl Comando del Reggimento ed i Btgg. XIV e XXII sierano trasferiti in gennaio a nord-ovest di Gabs(Tunisia), alle dipendenze della Centauro, mentre ilXXIV Btg. e la 5 MOTO, sbarcati l11 dicembre,erano a disposizione della 5a Armata Tedesca.Il Col. Luigi Bonfatti, che ai primi di febbraio disponeancora del solo XIV Btg. (Magg. Ceccotti), ricevelordine di portarsi al Km. 35 della rotabile Gabes-Gafsa, per partecipare allazione controffensivadenominata Brezza di Primavera. Viene occupataGafsa poi Feriana e Thelepte. Contro il passo diKasserine, dove il nemico si organizzato a difesa, lanciato il Btg. di Ceccotti, appoggiato da un Gruppoda 65/17 e una Compagnia Cannoni. Nonostantelimpervio terreno e la fitta reazione di tutte le armi laCompagnia del Cap. Todaro, seguita da unaltra, riescea superare quellobiettivo contro cui i tedeschi seranofermati. Il Btg. persevera nellazione per qualche Km.,ma poi, per non rimanere isolato sarresta. Il Col.Bonfatti, che intende verificare la situazione delleretroguardie americane e se possibile collegarsi colMenton, salta su una moto e, con laiutante maggiore,un sottufficiale e un porta ordini, supera i proprireparti e si spinge sulla pista Kasserine-Tebessa. Unaraffica proveniente dalla retroguardia nemica inripiegamento lo fulmina.La mattina del 21 febbraio 1943 scrive il Gen.Rommel mi recai sul posto di Kasserine..DaBulowius appresi che durante lassalto lo slancio deiBersaglieri aveva dato eccellenti risultati. Purtroppo illoro Colonnello era caduto in quellazione.Loperazione Brezza di Primavera, non andata come Rommel aveva sperato e forse non poteva andare altrimenti. Al meglioavrebbe allungato la guerra di altri 6 mesi, 6 mesi inutili da mettere nel conto dei 32 gi trascorsi qui in Africa. Montgomery appostato molto oltre la vecchia linea Francese del Mareth, oltre Medenine. E da tempo che non si fa vivo, sicuramentearmato fino ai denti ma con gli uomini che sono apezzi o nuovi alla guerra perch appena arrivati. Un timido attacco asorpresa (operazione Capri) di Rommel alle avanguardie alleate (a Medenine dal 17 febbraio), viene subito rintuzzato erimandato al mittente. Ancora una volta Von Arnim non collabora e per giunta ha perso 15 Tigre su 19 su a Nord il 26/2.Dalla Sicilia riusciranno a rimpiazzarglieli solo in parte.Alle 20,30 del 6 marzo sono gli anglo-americani a replicare. Si apre la fase che sar detta di El Hamma-El Guettar. 400 carriarmati e 500 cannoni inglesi erano appostati a Medenine pronti a riceverci con la relativa copertura aerea che segnalava ognimovimento nemico. Rommel disorientato lascia sul terreno circa 50 carri dei pochi che ha il Dak.Ordine del giorno del comando divisione GGFF. - Tutti i reparti hanno agito con ardimento, assolvendo i compitiloro affidati. Il 57 Bersaglieri superando forti difficolt ha raggiunto gli obiettivi fissati. Al 57 battaglionedell8 reggimento, al maggiore Bassi e a tutti i reparti vada il mio compiacimento. - Firmato gen. Nino Sozzani.Un ugual encomio venne dal Col. Gherardini.Sten. Acciaro del genio Guastatori. Stavamo ultimando i varchi, quando dietro le dune vedemmo spuntare i primireparti di bersaglieri..poi le colonne si infilarono nella zona minata. Il fuoco nemico non le scompigli eandarono oltre. Nella Notte coi miei uomini che avevo lasciato ai varchi rientrarono. Senza elmetto col Fez alvento, imponenti nella calma, mi colpirono..Stavamo difendendo un fronte di oltre 6oo km, dove erano pi i buchi che le toppe. Rommel voleva ritirarsi su Enfidavilleaccorciando il fronte di 150 km. Di 140.000 tonn. mensili di rifornimenti ne arrivava 1/3. Oltre il Djebel Tebaga che faceva dasponda conle colline di Matmata al Mareth ma di pi a El Hamma e alle depressioni (Gerid) si muovevano gli africani diLeclerc. Noi potevamo opporre solo il nostro Lodi (Cavalleria blindata) e le sahariane di Mannerini. Inutile dire che di azionioffensive non si poteva parlare. Cosa facessero e che intenzioni avessero gli americani da 4 mesi in Africa con centinaia dimigliaia di uomini non si sapeva. Era come nella grande guerra quando aspettavano che il nemico cadesse da se ?. Alla fineriuscirono a mettere in campo 4 divisioni poco pi di 60.000 uomini. Lunica a muoversi era laviazione che arava incontinuazione il fronte e le retrovie.Il Fuhrer mi confer lonorificenza della fronda di quercia conspade e brillanti, per il resto tutto rimase come prima. Gli sforzi dame compiuti per portare i miei uomini in salvo sul continenterimasero vani.Rommel, furioso per le reazioni negative di Roma e Berlino lascia lAfrica (9/3). Non vi far pi ritorno, matutti continueranno a credere che cera.El GuettarIntanto, il comando del 5 Bersaglieri assunto dalCol. Ramondini il quale, con i resti del XIV Btg. ,ormai ridotto alla forza di una Compagnia, si porta il13 marzo sul rovescio delle posizioni di El Guettar,dove schierato, con la Centauro anche il XXIIBtg., gi impiegato sul fronte della 5 Armata. LaltroBtg., il XXIV (Magg. Testa), con la 5 Compagnia bers.motociclisti (Cap. Romagnoli), era dislocato nel settoredi Kairouan (5 Armata Arnim). Travolta Gafsa e ElGuettar si taglia fuori il Mareth fino allAkarit. Ad ElGuettar, nonostante il loro moderno ed esuberantearmamento, gli americani non riuscirono a progrediredi un passo e per dodici giornate che valgono da soletutta unepopea (Messe), furono annientati dal valoredella Centauro che, su un fronte, di 70 Km, potresistere anche per lindomito valore del 5 Rgt.Bersaglieri. Solo il 31 marzo, quando la situazione ristabilita dallintervento di mezzi controcarro della 21Divisione Corazzata tedesca, i superstiti dellaCentauro, riuniti in un Gruppo di combattimentoaffidato al valoroso Col. Ramondini, si affiancano alla10 Divisione Corazzata Germanica. Alla fine di Marzo,il XXIV Btg., rinsanguato da complementi, e la 5Compagnia moto, insieme a elementi del 10 Bersaglierivanno a costituire una riserva mobile. L8 di apriledopo aver contenuto lattacco di un Battaglione dimarocchini, il Btg. ripiega coi 200 bersaglieri superstiti,condotti dallavveduto valore del Magg. Rotelliriunendosi al 5 ormai arretrato sulla linea diEnfidaville e passato anchesso alle dipendenze della 1Armata Italiana.Si cerca intanto di chiudere la porta a El. Hamma, e di resistere ad oltranza sul Mareth. La stretta di El Hamma Gabes non come quella di El Alamein. A differenza di quella, questa non supera i 30 Km. Tutta la viabilit era stata riprogettata conlavoratori civili, postazioni e le scarse forze della Centauro che guardavano a Ovest verso gli americani a Gafsa. Avevamo 2/3della forza del nemico, inferiori sugli armamenti e ancor pi nei mezzi corazzati 94 noi contro i loro 620 e nelle autoblindo 66contro 192.Alle 20,30 del 16 marzo si scaten linferno sul fronte, come unareplica a El Alamein. Montgomery puntava a chiudere il conflittoentro fine mese. Per i capisaldi erano stati scelti nomi suggestivi:Biancospino, Betulla . Il Biancospino e il caposaldoP.due era affidato al X/8.; Larice (P.uno) e Tiglio (P.unobis) allXI/8., mentre il LVII Btg/8, passato il 18 marzo in 2Scaglione, presidiava i capisaldi di A.uno e A.due. Ma se ibersaglieri dell8 Rgt. resistono, cedono di schianto due posizioniadiacenti, Betulla e Biancospino, tenute da 5 Compagnie delRgt. tedesco Granatieri dAfrica, ed il nemico pu prendere dirovescio il caposaldo Trifoglio presidiato dal X., che sommersodopo furibonda lotta. Gli inglesi si gettano allora sul caposaldodellXI Btg., ma il tentativo infranto. Ai primi albori, al V Btg exdell8 e ora del 7 dato il compito di attaccare il caposaldoBetulla. Agli ordini del Cap. Givone, i nuclei fucilieri delleCompagnie 1 e 2, pur sottoposti a tre ore di intenso fuoco diartiglieria e mortai, si lanciano contro le trincee nemiche. Attori diepisodi eroici sono pure due plotoni fucilieri della 3 Compagnia, trascinati dal Ten. Guineani. Il mattino del 22, sopraffatto ilcaposaldo Timo 2, lattaccante prova contro il Timo 1. E respinto. Nella stessa giornata la 15 Divisione corazzatagermanica contrattacca e gli inglesi sono ricacciati dai capisaldi Betulla, Trifoglio, Tamarindo e Timo 2, mentre ilBiancospino sar rioccupato da arditi e Giovani Fascisti il giorno 24. Su questo importante settore, la reazione delle armiitaliane apr vuoti spaventosi nelle schiere nemiche, distruggendo numerosi carri. Per 3 giorni 21, 22, 23 marzo incessante fu contro i bersaglieri dell8 il martellamento delle artiglierie e lurto dei mezzi corazzati. Tuttavia, ripetuticontrassalti del LVII Btg. (Magg. Bassi) riuscirono ad infrangere ogni tentativo avversario anche ai capisaldi A. uno e A.due avvolti e isolati.Come a El Alamein i vani sforzi iniziali vennero decuplicati dal 21 marzo, mentre i neozelandesi hanno gi preso il Passo diTebaga e si rischia laggiramento. Montgomery subisce gravi perdite tanto che costretto a rimangiarsi parzialmente laparola, coi messaggi che manda a Londra: messaggi drammatici "ferma, disperata resistenza". (soprattutto con i tedeschidella V Armata di Arnim che ha ancora mezzi efficienti e non appiedato come Messe. Attribuisce a Rommel, che non cpi, meriti che sono di altri). Churchill fu costretto ad ammettere la parziale sconfitta e Montgomery chiese due settimane dipi, meriti che sono di altri). Churchill fu costretto ad ammettere la parziale sconfitta e Montgomery chiese due settimane ditregua. La spaventosa lotta era durata sei giorni.Ammucchiati i cadaveri inglesi di fronte ai nostri capisaldi;annientate Unit famose, come la Brigata Guardie, i Btgg. Black Watch e Durham Light della 30 e 51 Div. ; ridotti inbriciole I 50 carri della 23 Brigata Corazzata.Messe, commentando la sconfitta inglese scrive: le Divisioni combatterono con grande valore e magnifico slancio,superando in bravura i tedeschi. Ben diverso epilogo avrebbe potuto avere lazione (contrattacco della 15 Div.Cor. tedesca) se questa incrollabile barriera di punti di appoggio fosse caduta in mano al nemico Tutte le truppeitaliane tennero meraviglioso contegno, ma una parola di particolare elogio va alleroico 8 Bersaglieri chesuper se stesso. E accennando al comportamento della truppa soggiunse: Durante il furibondo attacco inglesealla posizione di resistenza della Div. Giovani Fascisti, episodi epici hanno perfino indotto lUfficiale dicollegamento germanico a segnalare lammirazione dei reparti tedeschi che ne erano stati testimoniL'encomio del suo comandante di Plotone tenenteZolfanelli per una ricompensa non ha seguito per ilcrollare degli eventi. Dal 20 aprile lo scontro siriaccende violento a Ovest di Biserta: affiancato dairesti del 10 costituiscono ormai solo un sottile velo conl'ausilio della compagnia controcarro. La notte del 29aprile dante viene fatto prigioniero. Resta per un brevetempo in mano a France Libre, poi viene consegnatoagli americani che hanno bisogno di braccia negli StatiUniti.Sbarcato a New York da qui raggiunge ilNebraska per un breve periodo. Rientrati a Nuova Yorki prigionieri sono impiegati in un grande campo dismistamento e passaggio dei militari che raggiungonol'Europa per lo sbarco di Normandia. Tre anni passanoin fretta e nel 46c' il ritorno a casa sani e salvi....Dopo alcuni mesi di convalescenza, il Sergente Dante Manzini riprende il suo incarico a Siena nel plotone a.a 20 mm Breda.Le notizie dal fronte africano, dove tanti altri bersaglieri si battono da oltre un anno, non sono buone. Si richiede di nuovo lapresenza della Centauro e del suo 5 Bersaglieri. Il tempo di approntare i trasporti e le scorte e il reggimentoraggiunge viaaerea la Tunisia il 7 gennaio 43. La fama di Rommel, dopo tre mesi di sganciamenti in ritirata, rimasta intatta e contaancora, in faccia al nemico, quanto due divisioni. Mentre la sua ultima zampata a Kasserine raccoglie anche i nostribersaglieri del 5 (gruppo Bonfatti) all'inseguimento degli americani, al sud, al Mareth si compie il secondo miracolo deibersaglieri dell'8che inchiodano gli inglesi. Il battaglione di Manzini, schierato nel punto di cerniera dei due fronti, a ElGuettar ha di fronte gli Americani e qui da met marzo ai primi di aprile ha luogo un altro epico scontro " Da alcuni giorniinfuriava la battaglia, i capisaldi venivano sgretolati e quasi annientati dai massicci bombardamenti. Il 22 marzo gli americaniormai convinti di non incontrare alcuna resistenza si erano mossi alla conquista dell'ultima linea. Una compagnia del battaglioneviene inviata ai capisaldi 4 e 9 bis nella notte mentre il combattimento si svolge in tutta la sua intensit. Un comandante di unbattaglione tedesco sulla sinistra della posizione il mattino non vede pi alcuna reazione dalle posizioni italiane. Punta il binocoloe vede d'un tratto un sergente risalire una buca e far partire raffiche che si abbattono sui plotoni nemici che sorpresi e sbigottitivolgono in precipitosa fuga. Cal la sera, le artiglierie nemiche cessarono il tiro. I pochi superstiti, laceri e intontiti emerserocome fantasmi dagli anfratti del terreno e per altri 3 giorni attacchi nemici condotti anche con mezzi corazzati vennero stroncati.Raccolti sul caposaldo 10 tutti i superstiti compresi alcuni del 7, artiglieri e carabinieri si affronta il 2 aprile l'ultimo assalto. Diun intero reggimento non restano che 5oo uomini.Nel suo famoso discorso prima della battaglia di ElGuettar, Patton disse ai suoi ufficiali "Gentlemen,tomorrow we attack. If we are not victorious, let no mancome back alive "Signori, domani attacchiamo, se nonvinciamo meglio che non ritorniate vivi"Bollettino n.1031 del 22 marzo 1943"In Tunisia, dopo intensa preparazione di artiglieria, il nemico ha iniziato ieri una violenta offensiva contro i settori centrale emeridionale del fronte. Aspri combattimenti sono in corso. L'aviazione dell'asse partecipa alla lotta battendo le retrovieavversarie e le colonne in movimento".Ma Londra insistette per riprendere l'offensiva subito.Gli anglo-americani a fine Marzo potevanoschierare in Nord Africa.Sul fronte Sud L'8 armata inglese su 2 c.d.a. il X Gen.Horrocks (1a e 7a corazzata) e il XXX Gen. Leese (50a.,51a e 4a indiana) al comando d Montgomery.Sul fronte occidentale (Algeria) la 1a armata inglese su2 c.d.a il V Gen. Allfrey (1a., 4a e 78a) e il IX Gen.Crocker (46a e 6a corazzata) al comando del Gen.Anderson e il II cda Usa Gen. Bradley (1a, 3a e 9afanteria 1a corazzata) e il XIX cda francese (truppecoloniali)Il 26 MARZOcon le nuove forze corazzate provenientidall'Egitto, Montgomery riesce a scardinare il sistema difensivo delMareth. (Messe scrive "..siamo impotenti, di fronte agli stormialleati che "oscurano il sole". Il territorio che teniamo come ungoccia caduta su un tavolo al sole. Si restringe a vista docchio.28 MARZO - Le truppe della 1 armata italiana ripiegano sullalinea dell Uadi Akarit (a nord-ovest di Gabs, oltre la stretta di ElHamma) dove si sono spostate gran parte delle truppe italo-tedesche: il ripiegamento lento e ordinato, il contatto con ilnemico continuo. Loperazione, condotta dal gen. Messe, vienecompletata in maniera soddisfacente entro i primi giorni di aprile.Ma le perdite sono state molto pesanti per entrambe le parti. Pattoncon i suoi carri armati non vede ora l'ora di avanzare, di sfondare edi andarsi a prendere finalmente un po' di gloria. Eisenhower cheha fissato il proprio comando ad Algeri assume di persona leoperazioni, affermando "la guerra fatta di mezzi, mezzi e ancoramezzi". E di mezzi Eisenhower ne ha a volont.Sulla battaglia del Mareth, giunse una lunga relazione di Messe a Mussolini, che il duce pitardi cos comment "...in quella relazione distribuiva pi elogi agli inglesi che non alle forzeitaliane; eccessivi tali riconoscimenti ai nemici che si rifrangevano anche sugli italiani, inquanto dimostravano che i nostri soldati avevano combattuto contro soldati non di secondaclasse ma di prima classe.Quando Messe venne catturato a fine conflitto e trattato da Re dagli inglesi Mussolini ebbe adire: Oggi, alla luce del tradimento particolarmente obbrobrioso di Messe, ci si domanda se tutto ci non fu calcolato eintenzionale, in vista di una cattivit che Messe non poteva escludere dal novero delle possibilit. E' altres indubbio che Messe,attraverso la sua relazione, god di una immediata buona stampa in Inghilterra, ed altres documentato dalle fotografie che,giunto in volo nei pressi di Londra, il Messe fu accolto da uno stuolo di generali non come un prigioniero e italiano per giunta, macome un ospite di riguardo" (Articolo di Mussolini, pubblicato sul Corriere della Sera del 1945, poi raccolti insieme ad altriin "Il tempo del bastone edella carota").Erano suoi soldati le medaglie d'oroFrancesco Rismondo (grande guerra)Nicol e Giuseppe De Carli "Alberto Riva di Villasanta"Riccardo Bombig Albania 1939Giovanni Padovani Africa Settent.Achille Formis"Giacinto Cova"Altre ricompense individuali 16 Croci di Cav.dell'O.M.S., 664 argenti, 850 bronzi.l'8 reggimento era stato di caserma aPalermo nel 1871/73 Milano 1873/79Treviso 1879/82Reggio E.1882/85Napoli 1885/87 Asti1887/92Torino 1892/97Ancona 1897/99Napoli 1899/05 Palermo 1905/13Verona 1913/20Firenze 1920/26Verona 1926/438 REGGIMENTOCon le ultime operazioni in Tunisia si chiudeva l'epopea dell'8 dopo cento anni di vita, partiti da quel'III e V Btg. costituitidopo la campagna del 1848. A questi si era aggiunto il XII, quello di Porta Pia, che costituiranno sempre l'organicotradizionale. Il III nel 1915 era rimasto in Colonia e il reggimento come tutti gli altri aveva costituito il battaglione Ciclistioperante sotto comandi superiori. Agli ori collettivi di questa campagna si aggiungeva l'Argento della Grande Guerra e 4bronzi. Erano stati, fra gli altri, suoi comandanti, in questo secolo, Giovanni Maggiotto, Alessandro Pirzio Biroli, Ugo Conti,Umberto di Giorgio, Giulio Brunelli, David Borghini, Giorgio Bonansea, Ugo Montemurro, Umberto Gentile, ClaudioGherardini eAntonio Giardina: n. a Patti nel 1856. Nel '98 al comando di un battaglione del 157 fanteria merit nei moti di Milano lamedaglia di bronzo. Colonnello nel 1905 comand l'8 reggimento bersaglieri e nel terremoto di Messina (1908) ebbe lamedaglia di benemerenza. Maggiore Generale comandante la Brigata Aosta nell'11, in questo anno part per la Libia e qualecom.te la 2 Brigata speciale del corpo di spedizione ebbe la croce d'ufficiale dell'O.M.S. - All'inizio della guerra control'Austria comand la Brigata Aosta poi pass al Com.do della Divisione speciale bersaglieri nel '16. Nello stesso anno fupromosso tenente generale. Comand le Divisioni territoriali di Genova e poi di Milano e nel '20 pass nella riserva. Nel '25ebbe il grado di generale di Corpo d'Armata.Giorgio Martinelli: n. nel 1860 - Sottotenente dei bersaglieri nel 1880. Colonnello nel '14 ebbe il comando dell'8 bersagliericol quale inizi la guerra contro l'Austria. Fu promosso magg. generale nel '17 e nel 1923, assunse il grado di generale diDivisione per passare poi alla riserva.Erano affluiti dal 120 di marcia gli ultimi complementi del L e LI (1 cp).L'ultima formazone, dell'-8bersaglieri Ter- non aveva pi una fisinomiaorganica standard, veniva di volta in volta integrato coi restidi altrireparti, come i suoi ex Ve XII, il LVII dai complementi del 10 e il L dal120 di marcia.7 REGGIMENTOA met dicembre, il 7 Rgt. si raccoglie nella zona di Tripoli. Si tratta dei residui della battaglia di El Alamein e della logoranteritirata: Compagnia Comando, X e XI Btgg., ricostituito questultimo coni complementi ricevuti a Tobruk. Per dar vita l8Rgt., pressoch annientato ad El Alamein e nella ritirata, si dispone che il 7 gli ceda i suoi Btgg.: X (Col. Turriti) e XI(Ten. Col. Lonzu), i quali saranno raggiunti a Marsa el Brega dal LVII Btg. (Magg. Bassi). Il 7 Bersaglieri, privato dei suoiBtgg. organici, dovr ricostituirsi con superstiti di reparti disciolti e complementi raccolti per strada e nelle retrovie.E cos che, il 15 gennaio 1943, con i resti dellVIII Btg. Corazzato ed elementi diversi composto XII Btg. (Magg. Amodei),al quale si affianca il V (Magg. Cavalieri), costituito anchesso con i residui di varie unit ma portanti i numeri romanidell'8. Intanto, avendo il nostro Comando Supremo deciso il ripiegamento in Tunisia, fuori della pressione nemica ilmovimento ha inizio il 6 dicembre e sar ultimato il 29. Il 15 di febbraio rivediamo il glorioso 7 Reggimento gi allopera conla Centauro. In una missione esplorativa, affidata alla 3 Compagnia del V battaglione ricostituito sulla strada Telepte-Tebessa, ferito il Magg. Cavalieri. Agli ordini del Comandante di Reggimento (Col. Straziota) unazione di forza tentatadal XII Btg. rinforzato verso Bu Scebca, al confine fra Tunisia ed Algeria; ma ostacoli passivi e sbarramento di artiglieriacausano perdite cos gravi che giocoforza desistere. Allinizio della battaglia del Mareth, il Comando del 7 e il V Btg., cheha rigettato a Gafsa un attacco di camionette e mezzi cingolati, sono sganciati dallo schieramento della Centauro e spostatinel settore dell8 Bersaglieri.www.france-militaria.net/.../ tunisie/il mareth comera comsotto filamti You tube dipropaganda della campagnahttp://www.youtube.com/watch?v=dAWKXCkkEvI&feature=relatedhttp://www.youtube.com/watch?v=icU_i8SszR4&feature=relatedLa sera del 20, dopo un giorno di sosta, carri, fanti e fuoco di artiglieria investono i capisaldi tenuti dai Btgg. X e XI dell8.Ed qui che entra in azione il V Btg. del 7 Bersaglieri che ritorner all8 in sostituzione del X andato perso nella battaglia.Il 1 aprile, il Comandante del 7 si porta al centro distruzione di Kelibia, dove raggiunto dai superstiti del XII Btg.,caduti Gafsa contro forze americane, facendosi massacrare piuttosto che cedere. Particolarmente risoluta la 7 Compagnia,comandata dal Ten. Cecconi: una cosa sola col suo reparto e col suo mitra. Questa Compagnia non solo si scroll pi volte dadosso il nemico, ma fece anche un centinaio di prigionieri. Il 5 aprile, un Btg. di bersaglieri -L- e una compagnia del LI, ultimigiunti dallItalia, sono dati in rinforzo. Aveva cos termine, dopo 15 giorni, la secondamemorabile battaglia del Marethchea Churchill fece dichiarare ai Comuni: La testa di ponte costituita a prezzo di sangue dall8 Armata sulle posizioni nemiche, stata eliminata dal contrattacco germanico. Per il ferito orgoglio inglese era necessario dire al mondo che i grandi capitani diS.M. Britannici avevano avuto scacco matto non da Generaletti e truppaglia italiana, bens dalla Volpe del deserto che noncera pi da giorni e che loro continueranno a materializzare. Il ripiegamento dallAkarit segn per il 7 gli ultimi sprazzi divita e donore. Il 24 aprile, a Kelibia (Capo Bon), il Reggimento fu sciolto e il Magg. Greco, reduce da varie azioni valorose,pass a disposizione della Div. Spezia (Gen. Scattini [bersagliere]), della quale il Col. Straziota era stato nominatoVice-Comandante, mentre i resti del V Btg. (4 subalterni e 80 bersaglieri) e del XII Btg. (aiutante maggiore e 80 bersaglieri) sidivisero far il 5e l8. Cos finiva il 7 Reggimento, che in soli quattro mesi di campagna in Tunisia aveva perduto incombattimento il 60% della forza.