i disturbi specifici dell’apprendimento · disturbi specifici dell’apprendimento riguardano il...
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I DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
Corso di formazioneI.C. Malcesine
Dott. ssa Francesca Lonardi Psicologa
� convenzionalmente identificati con l’acronimo DSA.
� si riferisce ai soli disturbi specifici delle abilità scolastiche:
DISLESSIADISORTOGRAFIA DISGRAFIA DISCALCULIA
Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento:
Normativa…
� LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico
� LINEE GUIDA per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento allegate al decreto ministeriale 12 luglio 2011
LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico
� riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento (DSA)
� favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità
� favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi� la diagnosi dei DSA e' effettuata nell'ambito dei trattamenti
specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale o da specialisti o strutture accreditate
� assicura un'adeguata preparazione degli insegnanti riguardo alle problematiche relative ai DSA
� gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari.
� misure per i familiari
LINEE GUIDA per il diritto allo studio degli alunni con DSA allegate al decreto
ministeriale 12 luglio 2011
Livello essenziale delle prestazioni richieste alle istituzioni scolastiche e agli atenei per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA.
Documentazione alunno DSA: Piano Didattico Personalizzato
• dati anagrafici dell’alunno· tipologia di disturbo (diagnosi)· attività didattiche individualizzate· attività didattiche personalizzate· strumenti compensativi utilizzati· misure dispensative adottate· forme di verifica e valutazione personalizzate
DA CONDIVIDERE CON I GENITORI
Attività didattiche individualizzate:
� interventi calibrati sul singolo, anziché sull’intera classe o sul piccolo gruppo
� attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze
� attività realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente.
Attività didattiche personalizzate:
� rivolte ad un particolare alunno� l’impiego di una varietà di metodologie e
strategie didattiche,tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno
� l’obiettivo di dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità
La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina dunque, per l’alunno e lo studente con DSA, le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.
STRUMENTI COMPENSATIVI :
o strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazionerichiesta nell’abilità deficitaria
o strumenti sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosadal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo
o l’utilizzo di tali strumenti non è immediato e i docenti - anche sulla base delle indicazioni del referente di istituto - avranno cura di sostenerne l’uso da parte di alunni e studenti con DSA
STRUMENTI COMPENSATIVI
o Tabella dei mesi, tavola dell’alfabeto e dei vari caratteri
o Tavola pitagorica, calcolatriceo Tabella delle misure e delle formuleo Mappe concettualio Tabella di correzione ortograficao Cartine geografiche e storicheo Registratoreo Computer con programmi di videoscrittura e
sintesi vocale
STRUMENTI DISPENSATIVI :
� interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioniche, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e chenon migliorano l’apprendimento
� l’utilizzo di tali strumenti non è immediato e i docenti - anche sulla base delle indicazioni del referente di istituto - avranno cura di sostenerne l’uso da parte di alunni e studenti con DSA
STRUMENTI DISPENSATIVI
� Lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne,uso del vocabolario, studio delle tabelline
� Dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta
� Dare tempi più lunghi� Programmare le interrogazioni� Assegnare compiti ridotti non per
contenuto, ma per quantità
DIDATTICA LINGUE STRANIEREin alunni con DSA
� Orientare la famiglia sull’opportunità di scegliere una lingua che ha una trasparenza linguistica maggiore (corrispondenza tra come si scrive e come si legge)
� In sede di programmazione didattica si dovrà generalmente assegnare maggiore importanza allo sviluppo delle abilità orali rispetto a quelle scritte.
� Utilizzo strumenti compensativi, come audio-libri e programmi sintesi vocale e di scrittura con correttore e dizionario digitale (da usare anche in sede di Esame Stato)
� l’ “esonero” riguarda l’insegnamento della lingua straniera nel suo complesso, mentre la “dispensa” concerne unicamente le prestazioni in forma scritta.
Diagramma schematico dei passi previsti dalla legge 170/2010 per la gestione dei DSA
SCUOLA FAMIGLIA SERVIZI
Interventi di identificazioneprecoce casi sospetti
Attività di recuperodidattico mirato
Persistentidifficoltà
Comunicazione dellascuola alla famiglia
Richiesta divalutazione
Diagnosi documento dicertificazione diagnostica
Comunicazione dellafamiglia alla scuola
Provvedimenti compensativi edispensativi – Didattica evalutazione personalizzata
DEFINIZIONE
DSA: Disturbo specifico nell’acquisizione delle abilità scolastiche (difficoltà negli automatismi):
letturascritturacalcolo
ovvero di quelle abilità che costituiscono il nucleo principale dell’istruzione, almeno nei primi anni di scolarizzazione
processoautomatico
non richiede attenzione stabile veloce-
accurato
Disturbo/difficoltà
La difficoltà di apprendimento è qualsiasi difficoltà incontrata da uno studente durante la carriera scolastica collegata e collegabile a problemi contestuali, economici, socio-culturali, emotivo-motivazionali.
Il disturbo specifico di apprendimento descrive delle problematiche più gravi e specifiche legate al processo di apprendimento, non collegabili direttamente a problematiche contestuali e/o sociali.
CLASSIFICAZIONE:
� Disturbi specifici dell’apprendimento
� Disturbi aspecifici dell’apprendimento
SPECIFICO
� settorialità delle funzioni coinvolteinteressa uno specifico dominio di abilità in modo significativo e circoscritto
� assenza di deficit cognitivi generali
ASPECIFICOin soggetti con:
� con disabilità neurologica(es. paralisi cerebrali infantili)
� con disabilità sensoriale(es. deficit visivi o uditivi)
� con problematiche psicologiche (depressione, problemi relazionali)
� con condizioni ambientali sfavorevoli(deprivazione culturale)
� con ritardo mentale
EPIDEMIOLOGIA:
� disturbi aspecifici dell’apprendimento riguardano il 10-16% della popolazione scolastica
� disturbi specifici dell’apprendimento riguardano il 2-4% della popolazione scolastica
� più frequenti nei maschi (rapporto 3:1)
Disturbi Specifici dell’Apprendimento
sono disturbi funzionali che provocano difficoltà nella
acquisizione e nella stabilizzazione dei processi di
decodifica (lettura) e codifica (scrittura) delle parole e dei numeri
Caratteristiche cliniche DSA
• Deficit di sviluppo di naturacongenita• Esordio nei primi anni discolarizzazione• Tendenza a presentarsi a grappolo• Espressività variabile• Persistenza
CAUSE
Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche ha permesso di stabilire che si tratta di una caratteristica costituzionale, determinata biologicamente e non dovuta a problemi psicologici o a disagio socio-culturale
EZIOLOGIA
� un’architettura cerebrale disfunzionale;
� influenza genetica;� complicazioni durante gravidanza o
parto;� problemi neonatali (es. prematurità)
CAUSE
� Familiarità: i DSA hanno una base eredo-genetica del tutto assimilabile ad altri elementi somatici che vengono trasmessi (ad es. il colore degli occhi).
CAUSE� Pregresso disturbo di linguaggio (interessa il processo
di decodifica):- ritardo nell’acquisizione del linguaggio verbale
(linguaggio che tarda a comparire)
- difficoltà nella produzione linguistica (disturbi recettivo- espressivi, fonologici, lessicali e
semantici)
N.B. I disturbi di linguaggio spesso si risolvono spontaneamente nel corso dello sviluppo del soggetto ma, con alta probabilità, ricompariranno nel periodo dell’acquisizione della letto-scrittura.
Criteri diagnostici:
� SPECIFICITA’
� DISCREPANZA
� SPECIFICITA’ →esclusione di cause neurologiche, sensoriali, emotive, ambientali
� DISCREPANZA →1. quoziente intellettivo nella norma (QI non
inferiore a -1ds, QI≥85) rispetto ai valori medi attesi per l’età
2. compromissione della abilità clinicamente significativa→inferiore a -2ds dai valori normativi attesi per l’età o la classe frequentata
Num
ero
di casi
Valore medio
- 2 - 1 + 2
Area di diagnosi della
dislessia
+ 10
Velocità di lettura (Sillabe per unità di tempo)Deviazione
standard
Num
ero
di casi
Valore medio
- 2 - 1 + 2
Area di diagnosi della
dislessia
+ 10
Numero di errori Deviazione standard
E’ UN DISTURBO SPECIFICO?Grado di compromissione della lettura, scrittura clinicamente significativo
Il disturbo non dipende dal grado di QI
Il disturbo è presente fin dai primi anni di scuola
La qualità dell’insegnamento ricevuto è adeguata
Il disturbo non dipende da deficit visivi, uditivi e
neurologici
Le sue abilità di lettura e\o scrittura sono al di
sotto di 2 DS
Il livello di maturazione cognitiva è adeguato
rispetto all’età (QI≥85)
Ci sono state difficoltà nella scuola materna e in
prima elementare
Il bambino ha svolto un normale percorso scolastico
Non ci sono deficit sensoriali
Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche:
�disturbo specifico della lettura�disturbo specifico della
scrittura�disturbo specifico delle abilità
aritmetiche
Disturbi Specifici dell’Apprendimento
� Disturbo della lettura- Dislessia evolutiva
� Disturbo della scrittura- Disortografia evolutiva- Disgrafia evolutiva
� Disturbo delle abilità aritmetiche- Discalculia evolutiva
DEFINIZIONI:
Dislessia Evolutiva: quando un bambino, esposto a normale iter scolastico, non sviluppa o sviluppa in maniera molto incompleta o con grandi difficoltà la capacità di identificare in modo automatico la parola scritta.
Disortografia Evolutiva: quando un bambino, dopo un congruo tempo di istruzione continua, non apprende o apprende in maniera incompleta o con grandi difficoltà la capacità di scrivere correttamente in modo automatico.
Disgrafia Evolutiva: disturbo della realizzazione dei pattern motori (disprassia), che si realizza con l’incapacità di controllare degli aspetti grafici della scrittura manuale e del disegno
Discalculia Evolutiva: quando un bambino, dopo un tempo elevato di istruzione continua, non raggiunge o raggiunge in maniera incompleta livelli di rapidità e di correttezza in operazioni di calcolo e di processamento numerico.
Prognosi
L'evoluzione dei diversi tipi di prognosi può essere differente ai diversi livelli considerati ed influenzata da fattori diversi quali:
� la gravità iniziale del DSA� la tempestività e adeguatezza degli
interventi� il livello cognitivo e metacognitivo
Prognosi
� l'estensione delle compromissioni neuropsicologiche
� l’associazione di difficoltà nelle tre aree (lettura, scrittura, calcolo)
� la presenza di comorbilità psichiatrica
� il tipo di compliance ambientale.
EVOLUZIONE DEI SOGGETI CON DSA
� RECUPERATI: circa il 20% dei sogg. viene recuperato completamente (presumibilmente aveva forme molto lievi che si sono attenuate al punto da non dare più nessun segno);
� COMPENSATI: circa il 45% dei sogg. raggiunge un grado buono di compenso;
� PERSISTENTI: il 35% dei sogg. mantiene disturbi che rendono difficile il proseguimento degli studi dopo l’obbligo scolastico.
Trattamento
• Non esiste un unico intervento chesia adatto come rimedio per questidisturbi.
• È invece necessario pensare adinterventi diversi, mirati alle diversemanifestazioni con cui il DSA sipresenta nelle diverse fasi evolutive
INDISPENSABILE LA CONDIVISIONE E LA COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA
� Parlare ai genitori delle difficoltà del figlio in modo sereno
� Essere propositivi sulla strada da intrapprendere per aiutarli
� Conoscere l’aspetto psicologico del problema dalla parte dei ragazzi
� Conoscere l’aspetto psicologico del problema dalla parte dei genitori
� Chiedere insieme aiuto ai tecnici
IN CLASSE
� tenere conto delle diverse potenzialità di ogni alunno
� flessibilità nella didattica � rinforzare e incoraggiare� fornire strumenti� non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà
del bambino, resistere di fronte ai tentativi di fuga del bambino e infondergli fiducia.
nella valutazione
Tenere conto:
• dei punti di forza e delle difficolta’ di ogni singolo alunno
• del punto di partenza e del percorso fatto
Didattica metacognitivao Aiutare l’alunno a conoscere le proprie modalità
di apprendimento (monitoraggio cognitivo)
o Aiutare (legittimare) l’allievo a riconoscere e applicare consapevolmente comportamenti, strategie utili ad un più efficace processo di apprendimento
o Incoraggiare alla scelta di strategie operative più adeguate al suo apprendimento
COSA FARE
o A SCUOLA:
→ INDIVIDUAZIONE SEGNI PRECOCI
→ DIAGNOSI PRECOCE: rilevazione precoce letto-scrittura e calcolo (1°-2° elementare)
→ RECUPERO DIDATTICO
→ INVIO A SERVIZI DI COMPETENZA
SEGNI PRECOCIindicatori di rischio DSA in età
prescolare
�difficoltà nelle competenze comunicativo-linguistiche, motorioprassiche, uditive e visuospaziali in età prescolare
�anamnesi familiare positiva
SEGNI PRECOCIindicatori di rischio DSA in età
prescolare
� difficoltà in screening degli indicatori di rischio condotti all’inizio dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia
� fatica nel conteggio fino a cinque, nel principio di cardinalità e nella capacità di comparazione
SEGNI PRECOCIindicatori di rischio DSA a fine 1° elem.
a) difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonema-grafema;
b) mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura;
c) eccessiva lentezza nella lettura e scrittura;
SEGNI PRECOCIindicatori di rischio DSA a fine 1° elem.
d) incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile
e) mancato riconoscimento di piccole quantità,
f) fatica nella lettura e nella scrittura dei numeri entro il dieci,
g) difficoltà nel calcolo orale entro la decina anche con supporto concreto.
SEGNI PRECOCIindicatori di rischio DSA a fine 1° elem.
h) Difficoltà a memorizzare i giorni della settimana, i mesi
i) Fatica ad utilizzare lo spazio del foglio
l) Difficoltà ad utilizzare il diario
m) Difficoltà ad imparare l’ordine alfabetico e ad usare il vocabolario
DIAGNOSI PRECOCE
� Permette eventuale recupero abilità strumentale→ del 20% della popolazione scolastica in 1° e 2° elem. che manifesta una difficoltà di apprendimento, solo il tre o quattro per cento presenta un DSA. Ciò vuol dire che una prestazione atipica solo in alcuni casi implica un disturbo e che il recupero funziona.
� Evita insorgenza di complicanze psicologiche come bassa autostima e demoralizzazione che possono rappresentare un fattore di rischio per l’insorgenza di disturbi psicopatologici
Rilevazione precoce 1°-2°elem.
� valuta abilità strumentali di lettura, scrittura, comprensione e calcolo in 1° e 2° elementare
� utilizza di strumenti di valutazione standardizzati
� misura il livello di automatizzazione delle abilità strumentali di letto-scrittura e calcolo
� permette di recuperare la difficoltà rilevata
� previene il consolidamento di meccanismi errati, molto faticosi e poco funzionali all’apprendimento
RILEVAZIONE PRECOCE:
� utilizzare test predittivo per misurare il fattore di rischio per lo sviluppo del disturbo dell’apprendimento
� non evidenziare un disturbo
� non fare diagnosi (fine 2° elem.)
� monitorare acquisizione abilità e efficacia percorso di recupero
OBIETTIVI:
� misurare il livello di automatizzazione delle abilità strumentali di letto-scrittura e calcolo
� recuperare la difficoltà rilevata
� prevenire il consolidamento di meccanismi errati, molto faticosi e poco funzionali all’apprendimento
� evitare demotivazione scolastica e difficoltà emotivo-relazionali sia in ambiente scolastico che familiare.
Recupero scolastico: attivitàdidattiche-pedagogiche mirate
• lavoro verbale e non uso del codice scritto• esercizi di individuazione della prima-ultima lettera
parola• esercizi di individuazione della parola segmentata
dall’insegnante (fusione fonemica)• esercizi di segmentazione sillabica-fonemica• mattone base della letto-scrittura è la sillaba e non
i fonemi singoli • lavoro di fusione sillabe per formare parole• divisione delle parole in sillabe• lavoro di fusione fonemi per sillaba• scrittura di una sillaba alla volta, un grafema alla
volta
Recupero scolastico: attivitàdidattiche-pedagogiche mirate
• dettati di parole suoni simili in cui il bambino deve ripetere le parole ad alta voce prima di scriverle
• dettato con precisazione dell’errore possibile sia fonologico o lessicale (la chiesa e non la ciesa; l apostrofo ago…), sia richiamare la regola (...dopo il punto…). Il bambino deve essere messo nella condizione di non fare errori
Recupero scolastico: attivitàdidattiche-pedagogiche mirate
• leggere attraverso la fusione di sillabe non di singoligrafemi• memoria di parole (prima tre, poi 4), di poesie• capacità di narrazione a tema (valutare lessico e
sintassi)• disegno libero a tema• copia di disegno e di grafemi in stampato maiuscolo• attenzione alla direzionalità e all’impugnatura• esercizi di recupero conoscenze su sistema dei
numeri (linea dei numeri, regoli)
Recupero scolastico: tempi
Recupero decodifica (lettura) entro la seconda elementare (→accesso alla comprensione)
Recupero dell’ortografia (suoni) entro la seconda elementare
Recupero dell’ortografia (regole) ha tempi di apprendimento e automatizzazione più lunghi, è possibile entro la fine terza elementare
Recupero della conoscenza aritmetica entro la terza elementare
INVIO A SERVIZI DI COMPETENZA
In caso di persistenza di difficoltà è indicata la segnalazione ai genitori per il successivo invio ai servizi sanitari per l’età evolutiva
ASPETTI PSICOLOGICI
� Le difficoltà psicologiche-comportamentali, associate ai DSA, non sono spesso la causa bensì l’effetto, in quanto reazione ad una situazione di disagio e, spesso, di rifiuto ad operare in un ambito nel quale il b. incontra degli ostacoli nell’acquisizione di un’abilità.
Le attribuzioni piùfrequenti sono:
Pigrizia
Disattenzione
Scarsa motivazioneScarso
impegno
Un disturbo primitivo di apprendimentopuò favorire in soggetti predisposti la
comparsa di un disturbo psicologico attraverso
un’ interferenza nell’immagine di Sè
ASPETTI PSICOLOGICIDSA e vulnerabilità
psicopatologica
Immagine globale di Sé: visione complessiva,combinazione di giudizi e convinzioni, che unapersona ha su sé stessa
Immagini di Sé differenziate per specifiche aree:
• Aspetto fisico• Capacità di relazione con i coetanei• Abilità sportive• Rapporti con l’altro sesso• Abilità scolastiche
Debolezza del Séscolastico
• Bassa autostima• Sensazione di scarso controllo sulla
realtà,futuro poco prevedibile, passività• Emozionalità inibita o agita• Relazioni sociali superficiali o adesive• Funzionamento cognitivo evitato,
impulsivo• Relazioni familiari: iperprotettive oaggressive
Debolezza del sé scolastico
pattern “affettivo-cognitivo” specifico del bambino con
disturbo di apprendimento
Come conseguenza si può avere un importante incremento della
vulnerabilità alle diverse forme della psicopatologia.
Comorbilità: disturbi esternalizzati� ADHD : è frequentemente associato ai
disturbi di apprendimento specifici e aspecifici
� Disturbo Oppositivo-Provocatorio:favorisce il disadattamento scolastico talvolta può essere secondario alle esperienze frustranti vissute dai bambini a causa di insuccessi nella didattica
� Disturbi della condotta:devianza sociale, abuso di sostanze e comportamenti delinquenziali
Comorbidità: disturbi internalizzatio Disturbi d'ansia: disturbo di ansia di
separazione, fobie semplici, fobia sociale.
o Disturbi somatoformi possono essere espressione di reazioni secondarie agli insuccessi e frustrazioni in campo didattico e produrre disadattamento e ritiro transitorio o prolungato dalla scuola (mal di testa, …)
o Disturbi dell'umore (forme depressive) possono essere secondari a DSA o essere causa di disturbi aspecifici di apprendimento.
DSA E ALUNNI STRANIERI
in presenza di situazioni etnico-culturali particolari, derivanti da immigrazione o adozione, è importante considerare il rischio sia dei falsi positivi (soggetti a cui viene diagnosticato un DSA meglio spiegabile con la condizione etnico-culturale), sia dei falsi negativi (soggetti ai quali, in virtù della loro condizione etnico-culturale, non viene diagnosticato un DSA).
DSA E ALUNNI STRANIERI
Variabili predittive di difficoltà di apprendimento in soggetti stranieri
1. numero di anni di permanenza inItalia e di frequenza della scuola2. intelligenza non verbale3. lingua usata nella comunicazione con ifamiliari4. ampiezza del vocabolario
DSA E ALUNNI STRANIERIIndagine di Marineddu, Duca e Cornoldi ( 2006 )
44 bambini stranieri frequentanti la scuoladell’obbligo a Padova confrontati con uncampione italiano:
• il gruppo dei bambini stranieri differivasolo per le prove di lettura e quindi perl’aspetto linguistico
• non vi erano differenze nelle provematematiche e visuo-spaziali
DSA E ALUNNI STRANIERIIndagine di Marineddu, Duca e Cornoldi ( 2006 )
• I bambini stranieri non presentanodifficoltà cognitive e scolastichegeneralizzate• Gli apprendimenti degli alunni stranieri
sono influenzati soprattutto
dall’esposizione all’italiano più che dagli
anni di permanenza in Italia
DISLESSIA
Dislessia Evolutiva: quando un bambino, esposto a normale iter scolastico, non sviluppa o sviluppa in maniera molto incompleta o con grandi difficoltà la capacità di identificare in modo automatico la parola scritta.
Dislessia evolutiva
� riguarda l’80% della popolazione con DSA
� è un disturbo dei processi di decodifica dei segni scritti che ostacola l’acquisizione della lettura fluente
� è presente quando l’automatizzazione della lettura non si sviluppa o si sviluppa in maniera molto incompleta o con grandi difficoltà
DISLESSIA
EVOLUTIVA
Esordio nel periodo della scolarizzazioneEsordio in assenza di eventi patologici (traumi, malattie…)
ACQUISITA
Perdita delle capacità di lettura in seguito ad eventi patologici che comportano danni cerebrali
COME RICONOSCERE UN ALUNNO DISLESSICO IN CLASSE
QUANDO LEGGE…..
� È lento ed inceppa spesso� Appare teso, muove la testa, tossisce o si
schiarisce la voce di continuo� Confonde consonanti scritte in maniera simile
(p,b,q,d)� Ha difficoltà a leggere i gruppi consonantici (gn,
sc..)� Compie errori di anticipazione (casetta = casa)� Compie errori di sostituzione ed inversione di
lettere (vaso = faso; la = al)� Non rispetta la punteggiatura, legge senza
intonazione� Perde spesso il segno
Dislessia Evolutiva
lettura caratterizzata da:- omissioni- distorsioni di parole o parti di
parole- anticipazioni- lunghe esitazioni- perdita della posizione nel testo
Dislessia Evolutiva
sostituzioni di lettere:
grafia simile:p b d q g a o e a
suoni simili:t d v f d b
Dislessia Evolutiva
la lettura del bambino dislessico è lenta, imprecisa e scorretta
talvolta è presente difficoltà di comprensione del testo scritto
Fattori predittivi
1. RITARDO DEL LINGUAGGIO:� Il 40% di bambini con DSA risulta aver
manifestato precedenti disturbi o ritardi del linguaggio.
� soprattutto sul versante fonologico(omissioni di fonemi, sostituzioni, semplificazioni gruppi, ….) e morfosintattico
2. FAMILIARITA’
Lettura: modello a due vie
1. VIA FONOLOGICA/SUBLESSICALE O INDIRETTA
2. VIA LESSICALE/SEMANTICA O DIRETTA
Lettura: modello a due vie
1. VIA FONOLOGICA/SUBLESSICALE O INDIRETTA
Converte le singole unità grafiche in fonemi, attraverso un processo di fusione, si ha la rappresentazione fonologica della parola
Ci consente di leggere le parole nuove o quelle inventate (non-parole)
Lettura con ACCESSO FONOLOGICO
Lapido munato bacuto miotra notole ecchiu lapiro quodre amizio gamapi falaso tigomo nivaba barloma giagna dagumi buglia strova defito fromopu irrole scorpi pilcone tifola beniro enchea vostia fucido avelli vicepo chiore digato
Lettura: modello a due vie
2. VIA LESSICALE/SEMANTICA O DIRETTA
Accesso al lessico ortografico, alla rappresentazione in forma scritta della parola: permette una lettura più rapida
Ci consente di leggere solo le parole conosciute ed è rinforzata dall’esercizio
Lettura con ACCESSO LESSICALE
Socdno una riccrea dlel’Unvrsetiià di Carbmdgie l’oidrne dlele lertete all’iternno diuna praloa non ha imprtzaona a ptato che la pimra e l’ulimta saino nllea gusita psoizoine. Anhce se le ltteere snoo msese a csao una peonrsa può leggere l’inetra fasre sneza poblremi. Ciò è dovuto al ftato che il nstoro celverlo non lgege ongi sigonla leterta ma tiene in cosinaderzione la prolaa nel suo inesime.
Icnrebidile he?
CRITERI PER LA DIAGNOSI DI DISLESSIA
� CRITERIO DELLA DISCREPANZA tra QI normale e prestazione di lettura deficitaria (si confronta cioè l’abilità di lettura del bambino con il suo livello cognitivo)
� CRITERIO DI VELOCITA’ DI DECODIFICA (espressa dal numero di sillabe lette per ogni secondo)
� CRITERIO DI ACCURATEZZA (espressa dal numero di errori compiuti)
CRITERI PER LA DIAGNOSI DI DISLESSIA
� la necessità di valutare congiuntamente i due parametri di rapidità/accuratezza nella performance (trattamento)
� Distanza statisticamente significativa (-2 ds) dai valori medi attesi per la classe
frequentata dal bambino in uno o nell’altro dei due parametri menzionati.
� coincidere con il completamento del 2° anno della scuola primaria (2^ elementare), dal momento che questa età coincide con il completamento del ciclo dell’istruzione formale del codice scritto
� essere anticipata (ragionevole ipotesi diagnostica) alla fine del 1° anno della scuola primaria (1^ elementare) in bambini con profili funzionali così compromessi e in presenza di altri specifici indicatori diagnostici (pregresso disturbo del linguaggio, familiarità accertata per il disturbo di lettura)
DIAGNOSI:
TEST di VALUTAZIONE Dislessia evolutiva
� Decodifica del testo scritto (Brani Gruppo MT, testi differenziati per fasce di scolarizzazione) →valutazione velocità e correttezza
� Prove 4-5 di Sartori:1. Lettura di parole →valutazione integrità via
lessicale 2. lettura di non-parole→valutazione integrità
Via fonologica(grafema-fonema)
DATI DA CONOSCERE� i tempi di lettura migliorano fino alla
terza media� e’ piu’ facile correggere gli errori che
aumentare la velocita’� per poter studiare con successo testi di
un certo livello (medie e superiori) e’ necessaria un velocita’ di lettura di 3 sillabe al secondo
� la media di lettura di un bambino normodotato di quinta elementare è di circa 3.5 sillabe al secondo
EVOLUZIONE DEL DISTURBO SPECIFICO DI LETTURA
� La velocità di lettura, normalmente, dovrebbe crescere costantemente ogni anno di 0,5 sill/sec.; in terza media i ragazzi raggiungono una velocità di circa 5,5 sill/sec., considerata vicina a quella dell’adulto.
EVOLUZIONE DISLESSIA
� il divario, per il parametro della rapidità, aumenta con il passare del tempo rispetto alla classe frequentata
� la numerosità degli errori, invece, tende a diminuire; l’accuratezza migliora nel corso dello sviluppo, anche se questo dipende dal tipo di testo che il soggetto deve leggere.
Tempi di lettura di parole
1,692,18
2,623,2
3,944,44 4,65
0,330,62 0,81
1,2 1,411,88 2,14
0
1
2
3
4
5
2^ El. 3^ El. 4^ El. 5^ El. I M. II M. III M.
normalidislessiciSill./sec
Andamento nel tempo degli errori nella lettura di parole
00,05
0,10,15
0,20,25
0,30,35
0,40,45
0,5
2^ el. 3^ el. 4^ el. 5^el. 1^ Med. 2^ Med. 3^ Med.
dislessicinormali
Nell’ambito della letteratura internazionale, vari studi evidenziano accanto al profilo della dislessia anche l’accezione di disturbi della comprensione del testo scritto indipendenti sia dai disturbi di comprensione da ascolto che dagli stessi disturbi di decodifica.
La Consensus Conference accoglie l’invito a considerare il disturbo di comprensione come un possibile disturbo specifico di apprendimento ma sottolinea la necessità di studiarne meglio le caratteristiche
Consensus ConferenceMilano, 26 gennaio 2007
DISLESSIA E DISTURBO DI COMPRENSIONE DEL TESTO
DISTURBO DI COMPRENSIONE DEL TESTO
� QI nella norma� Velocità/ correttezza di lettura nella norma o lettura di un adulto
� Prestazioni inferiori alla norma (valutazione di livello) in test standardizzati di comprensione del testo (Prove MT)
CAUSE DELLA DIFFICOLTA’ SPECIFICA DI COMPRENSIONE� Scarsa consapevolezza metacognitiva� Scarsa capacità nel trarre vantaggio dai
suggerimenti grammaticali e contestuali del testo
� Scarsa sensibilità nell’individuare parti importanti del testo
� Lessico povero� Memoria a breve termine (MBT) limitata
Peculiarità dei processi cognitivi
Lentezza ed errori nella lettura
Comprensione del testo
Interventi di compenso e dispensa
� Evitare l’uso del corsivo
� Incentivare all’uso di registrazioni,sintesi vocale.
� Operare con mediatori didattici: schemi, mappe
� Leggere più volte le consegne
� Ridurre il n° degli esercizi
� Privilegiare le verifiche orali e l’uso di mappe
� Predisporre materiali per il recupero visivo (immagini)
� Privilegiare le verifiche a scelta multipla
Grazie per l’ascolto!
DISTURBO SPECIFICO DI SCRITTURA
� Disgrafia disturbo della realizzazione dei pattern motori (disprassie) che
genera una grafia spesso illeggibile
� Disortografia difficoltà specifica nei processi di trasformazione di stringhe di fonemi in stringhe di grafemi
Disgrafia Evolutiva: disturbo della realizzazione dei pattern motori (disprassia), che si realizza con l’incapacità di controllare degli aspetti grafici della scrittura manuale e del disegno
Disgrafia evolutiva
o è un disturbo del linguaggio scritto che riguarda le abilità esecutivo-motorie della scrittura
o si concretizza in una prestazione scadente dal punto di vista della grafia
o a volte associata ad un più generale disturbo dell’organizzazione del gesto e di incoordinazione motoria
Nella disgrafia sono compromesse le abilità esecutivedella scrittura.
Il risultato è un tracciato grafico quasi indecifrabilema non necessariamente scorretto da un punto di vista ortografico e sintattico.
nel ricordare come si formano le lettere
nel riprodurre in maniera accurata la loro forma nelle diverse modalità (maiuscolo, minuscolo, stampatello e corsivo)
nel mantenere sul foglio i giusti rapporti spaziali e di misura delle lettere
Lo studente ha difficoltà:
Disgrafia evolutiva
� Lentezza di scrittura� Pressione eccessiva sul foglio� Macro-micrografia� Distanza non adeguata tra le parole� Errata direzionalità della scrittura� Inesatta legatura dei segni
CRITERI PER LA DIAGNOSI DI DISGRAFIA
� DISCREPANZA tra QI nella norma (QI≥85) e prestazione di scrittura inferiore a 2 DS dalla norma
� CRITERIO DI VELOCITA’ DI SCRITTURA (espressa dal numero di parole scritte in 3 prove distinte)
Disortografia Evolutiva: quando un bambino, dopo un congruo tempo di istruzione continua, non apprende o apprende in maniera incompleta o con grandi difficoltà la capacità di scrivere correttamente in modo automatico.
Disortografia evolutiva
� è una difficoltà specifica che interessa iprocessi di codifica cioè la trasformazionedi stringhe di fonemi in stringhe di grafemi
� gli errori interferiscono con il contenutoe saranno visibili anche se scrittichiaramente o al computer
Lo studente ha difficoltà nella abilità
di
comporre testi scritti
punteggiatura nelle frasi
organizzazione in capoversi
copiare
DISORTOGRAFIA
CRITERI PER LA DIAGNOSI DI DISORTOGRAFIA
� DISCREPANZA tra QI nella norma (QI≥85) e prestazione di scrittura (Deficitaria in modo statisticamente significativo (-2 ds) dai valori medi attesi per la classe frequentata dal bambino in uno o piu’ tipologie di errore)
� CRITERIO DI CORRETEZZA (espressa dal tipo e dal numero di errori)
Diagnosi
� coincidere con il completamento del 2° anno della scuola primaria (2^ elementare), dal momento che questa età coincide con il completamento del ciclo dell’istruzione formale del codice scritto
� essere anticipata (ragionevole ipotesi diagnostica) alla fine del 1° anno della scuola primaria in bambini con profili funzionali così compromessi e in presenza di altri specifici indicatori diagnostici (ritardo abilità grafo-motorie, pregresso disturbo del linguaggio, familiarità accertata)
TEST di VALUTAZIONE Disotografia evolutiva
� Dettato ortografico (Brani Gruppo MT, testi differenziati per fasce di scolarizzazione)
� Prove di scrittura spontanea � Prove di descrizione
valutazione tipologia e n° errori
Tipologia di errori
ERRORI FONOLOGICI→
� Sostituzioni ( sguardo = squardo)� Omissioni (conto = coto) � Inversioni
(armadio = amradio)� Grafema inesatto
(pese= pesce)
Tipologia di errori
ERRORI LESSICALI→
� Separazioni illegali (in sieme=insieme)
� Fusioni illegali (L’uvetta = luvetta)
� Scambio grafema omofono(qucina=cucina)
� Omissione o aggiunta h (ha casa=a casa)
Tipologia di errori
ERRORI “ALTRI”→
� Mancanza/aggiunta di doppie
� Omissioni/aggiunte di accenti
EVOLUZIONE DEL DISTURBO DI SCRITTURA
� In genere è positiva: riduzione sensibile del numero di errori nel corso dell’iter scolastico, con capacità di autocorrezione
� Comparsa di errori ortografici in situazioni di stanchezza o di attività di scrittura di tipo compositivo (temi, verifiche…)
EVOLUZIONE DEL DISTURBO DI SCRITTURA
� La disgrafia non si evolve positivamente, ma tende a rimanere stabile o a peggiorare
Peculiarità dei processi cognitivi
� Disortografia e disgrafia
Interventi di compenso e dispensa
� Favorire l’utilizzo di programmi di videoscrittura con correttore ortografico
� Consentire uso di schemi con correzioni ortografiche
� Consentire scrittura in stampato maiuscolo
� Dispensare dal prendere appunti
� Dispensare dai dettati, copie
Caso clinicoAnna
7 anni e 10 mesi
3° elementare
Richiesta una valutazione per consistenti difficoltà nell’apprendimento scolastico, riferite a tutte le abilità strumentali (lettura-scrittura e calcolo)
� ELEMENTI ANAMNESTICI� Importante ritardo del linguaggio e difficoltà
relazionali nei primi anni infanzia� Intrapreso ciclo logopedico e di psicomotricità� Padre dislessico
� LE INSEGNANTI LAMENTANO:� Difficoltà attenzione� Tempi lunghi di esecuzione consegne� Talvolta scarsa comprensione delle consegne� Distrazione di fronte a compiti che non sa
svolgere con pianti e rifiuti� A volte presa in giro dai compagni
ESITO PROVE
� Livello intellettivo nella norma Q I Verbale = 9 3 ; Q I Performance = 1 0 0 ; Q I Totale = 9 6 � Produzione e comprensione linguistica nella norma� Adeguata coordinazione visuo-motoria� Scarsa memoria di lavoro� Prova di lettura (parole-non parole e brano):
sufficientemente corretta ma lenta� Prova di dettato: molti errori di tipo fonologico� Lentezza nelle prassie� Prove di matematica: lentezza esecutiva ma
correttezza nei risultati
SINTESI DIAGNOSTICA
o Profilo piuttosto compromesso dal punto di vista funzionale
o Presenza di indicatori di familiarità e disturbo del linguaggio
o Bambina presenta disturbo degli apprendimenti scolastici con dislessia (deficit di lentezza nella decodifica) e disortografia (numerosità di errori fonologici: v→ f; a →o; m →n; b →d). La componente aritmetica rimane sufficientemente preservata.
TRATTAMENTO
� Relazione clinica consegnata alla scuola� Messa in atto strumenti compensativi →mappa ortografica, tabella procedure arimetiche, tempi dilatati per lettura consegne
� Compito a casa di leggere di frequente brevi parti testo (frasi) per allenare riconoscimento visivo
� Incontri insegnanti, genitori e clinico per monitoraggio quadro scolastico
Grazie per l’ascolto!
Discalculia Evolutiva: quando un bambino, dopo un tempo elevato di istruzione continua, non raggiunge o raggiunge in maniera incompleta livelli di rapidità e di correttezza in operazioni di calcolo e di processamento numerico.
caratteristiche DISCALCULIA
o Difficoltà di transcodificao Difficoltà nell’acquisizione e nel recupero dei
fatti aritmeticio Difficoltà nell’esecuzione di calcolio Difficoltà nell’applicazione delle procedure di
calcoloo Difficoltà nell’automatizzazione delle
procedure di conteggioo Difficoltà visuo-spaziali
Elementi strutturali: SISTEMA DEI NUMERI
consente la comprensione e la produzione dei numeri attraverso regole lessicali e sintattiche condivise. Il sistema può essere rappresentato attraverso differenti codici: alfabetico orale (quattro) e/o arabico (4). La scrittura e la lettura di numeri impegnano la transcodifica da un codice di presentazione ad un altro codice
Elementi strutturali: SISTEMA DEL CALCOLO
presenta naturalmente una dipendenza funzionale dal sistema dei numeri, rappresenta insieme di conoscenze relative alle procedure di calcolo nei diversi algoritmi e la loro applicazione nella risoluzione dei problemi.
5 componenti implicate nelle difficoltà con numeri e calcolo
� Componente concettuale� Funzionalità memoria di lavoro� Abilità di recupero nozioni dalla
memoria a lungo termine� Componente procedurale� Velocità di processamento
discalculia evolutiva: componenti cognitive implicate
� Memoria semantica: difficoltà nel recupero dei fatti aritmetici e nella memorizzazione delle tabelline
� Procedurale: compromissione delle abilità aritmetiche nel calcolo riporti prestito
� Visuo-spaziale: difficoltà nell’uso delle informazioni visuo-spaziali necessarie per l’interpretazione dell’ informazione numerica
sottotipi� Dislessia per le cifre: incapacità di
acquisizione delle procedure lessicali sia nel sistema di comprensione dei numeri che nelle procedure di calcolo
� Discalculia procedurale difficoltà nell’acquisizione delle procedure e degli algoritmi del calcolo
� Discalculia per i fatti aritmetici: difficoltà nell’acquisizione dei fatti numerici all’interno del sistema del calcolo
Capacità compromesse
� Enumerazione in avanti e indietro (lentezza e scorrettezza)
� Difficoltà di immagazzinamento dei fatti aritmetici (ad es. le tabelline)
� Lentezza e scorrettezza nel calcolo a mente (utilizzo delle dita per contare)
INTERVENTO
� LINEA DEI NUMERI:
permette di accedere rapidamente ein modo efficace a informazioni
numeriche necessarie per moltissimi compiti sia aritmetici che numerici.
facilita calcoli rapidi, le tabelline
Capacità compromesse
� TRANSCODIFICA NUMERICA
errori nella lettura dei numeri6776 Seicentosettantasei7001 Settecentouno2109 duecentonove
errori tipici nel dettatoMilleottocentotrentadue 1532Ventitremila quattrocentocinquantasei 23556Duemilaotto 208Trentunmilaventi 120
INTERVENTO
� ESERCIZI PER LA TRANSCODIFICA NUMERICA
• Identificazione della struttura sintattica del numero -(attraverso cartoncini, da assemblare, di diverso
formato che evidenziano la struttura lessicale dei numeri da produrre) 587: 500, 80, 7
• Riconoscimento di numeri di ordine di grandezzadifferente (numeri molto simili a liv. Lessicale ma nonsintattico)- 46, 4, 650, 460, 400, 65, 6500, 40…
• Esercizi di scrittura di numeri (con griglie)
Capacità compromesse
� LA CODIFICA SEMANTICA
rappresentazione mentale della quantità,quindi identificazione della posizione del numeroall’interno della linea dei numeri e le sue relazioni congli altri numeri.
strategia cognitiva per accedere all’ordine digrandezza del numero prodotto
INTERVENTO
� ALLENARE LE ABILITÀ DI CODIFICA SEMANTICA
• Le triplette
• Quale dei due
• Le pagine del libro
• Stima numerica: i numeri sulla retta
• Attività con le carte (combinazione di carte perprodurre numeri alti)
Capacità compromesse
� Procedure di calcolo (algoritmi delle operazioni, riporti, posizionamento in colonna)
� Difficoltà di problem-solving (solo quando è presente un grave disturbo di decodifica)
INTERVENTO
� ALLENAMENTO PROCEDURE CALCOLO
esercizi di soluzione algoritmi con modello procedure (accesso mem.vis.)
esercizi di soluzione problemi con modelli di solving principali
CRITERI PER LA DIAGNOSI DI DISCALCULIA
� CRITERIO DELLA DISCREPANZA tra QI nella norma e prestazione aritmetica deficitaria
� CRITERIO DI VELOCITA’
� CRITERIO DI ACCURATEZZA
CRITERI PER LA DIAGNOSI DI DISCALCULIA
� la necessità di valutare congiuntamente i due parametri di rapidità/accuratezza nella performance
� Distanza statisticamente significativa (-2 ds) dai valori medi attesi per la classe
frequentata dal bambino nei parametri analizzati
l’età minima per porre la diagnosi non prima della fine del 3° anno della scuola primaria (3^ elementare), soprattutto per evitare l’individuazione di molti falsi positivi
DIAGNOSI:
TEST DI VALUTAZIONE DI DISCALCULIA
PROTOCOLLO AC-MT→ operazioni scritte prove carta-
matita→ conoscenza numerica
→ accuratezza prove individuali→ tempo totale
parametri analizzati:
� Conoscenza procedure calcolo scritto → Operazioni
scritte
� Conoscenza numerica → elementi base sistema numeri
(trasformazione in cifre-</>)
parametri analizzati:
� correttezza conoscenze sistema dei numeri e del calcolo(calcolo a mente, dettato numeri, fatti aritmetici) →Accuratezza
� livello di automatizzazione → Tempo conoscenze totale
EVOLUZIONE DEL DISTURBO DI DISCALCULIA
� La correttezza evolve positivamente nel tempo (con l’aiuto delle misure compensative)
� La lentezza permane
Peculiarità dei processi cognitivi
� Discalculia. Difficoltà di memorizzazione di tabelline, sequenze, procedure, termini specifici
Interventi di compenso e dispensa
� Evitare di richiedere lo studio mnemonico e nozionistico.
� Consentire l’uso della calcolatrice, tavole e tabelle, formulari di varie discipline
� Facilitare uso linea dei numeri
Caso clinico
� Luca 5° elementare
� Richiesta di valutazione per difficoltà in matematica
LE INSEGNANTI :
� Buon impegno� Tempi lunghi di esecuzione consegne� Ansia di sbagliare
ESITO PROVE
� Livello intellettivo nella norma Q I Verbale = 100 ; Q I Performance = 1 0
0 ; Q I Totale = 9 6 � Adeguata coordinazione visuo-motoria� Scarsa memoria di lavoro� Prove di matematica:
-deficit nel parametro di accuratezza- nella norma l’esito alle prove di operazioni scritte, conoscenza numerica e il tempo di esecuzione
SINTESI DIAGNOSTICA
o Profilo adeguato dal punto di vista funzionale
o Deficit specifico in compiti di dettato di numeri (errori sintattici nel posizionamento dello 0) e nel recupero di fatti aritmetici ( non memorizzazione sicura)
o Disturbo specifico nella produzione dei numeri per deficit di memoria di lavoro
TRATTAMENTO
� Relazione clinica consegnata alla scuola� Messa in atto strumenti compensativi →
tavola pitagorica, tempi dilatati per esercizi, tabella numerica con regole sintattiche di costruzione di numeri
Grazie per l’ascolto!