i centri di ricerca spezzini per il mar ligure -...
TRANSCRIPT
I Centri di ricerca SpezziniI Centri di ricerca Spezziniper il Mar Ligureper il Mar Ligure
Roberta Delfanti, ENEARoberta Delfanti, ENEA
Gian Pietro Gasparini, CNR ISMARGian Pietro Gasparini, CNR ISMAR
Michel Rixen, NURCMichel Rixen, NURC
Cosmo Carmisciano, INGVCosmo Carmisciano, INGV
Maurizio Demarte, IIMMaurizio Demarte, IIM
I Centri di Ricerca sull’ambiente marino alla Spezia
Centro supercalcoloDistretto LigureTecnologie Marine
NURC Alliance e Leonardo
CNR Urania
IIM Galatea e
Aretusa
ENEA
Santa Teresa
Forte coordinamento tra i Centri per attività localiMar Ligure ed area spezzinacome “laboratorio naturale”
Campi di attività
• Circolazione e processi sedimentari; • impatti delle attività produttive; • cambiamenti indotti dalla variabilità naturale allediverse scale temporali fino a quella climatiche;
• messa a punto di tecnologie e metodologie avanzateper la sicurezza, il monitoraggio, la protezione e lagestione dell’ambiente marino
Perché osservatorio Mar Ligure
• Cambiamento climatico – Mar Ligure area‐chiave mediterranea:
produzione acque intermedie, elevata produttività e flussi di C;
– apporti fluviali – come cambiano?– quali impatti sul comparto biologico
(diversità e risorse)?
Santuario dei cetacei e aree marine protette, caratterizzate da limitato impatto antropico
Perché un osservatorio ligure orientale
– Area di origine della corrente ligure
(area transizione Ligure‐Tirreno)
– Input terrigeni: apporti fluviali, Arno, Magra
– Il Golfo della Spezia: conflitti d’uso • attività industriali/portuali,
• acquacoltura,
• turismo,
• marina militare/difesa,
• aree di pregio naturalistico
L’osservatorio pelagico
1985 – oggi
EUROSITESEUROSITESW1M3AW1M3A
EUROSITESEUROSITESDYFAMEDDYFAMED
Campagne a scala regionale,Campagne a scala regionale,2001 2001 –– 2007 CNR, NURC, ENEA, IIM2007 CNR, NURC, ENEA, IIM
Correnti supCorrenti supFlussi di CFlussi di C
1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 200613.3
13.4
13.5
13.6
13.7
13.8
13.9
14SBEAanderaaCTD
1985 2007
Tem
p a
400
m (°
C)
13,3
14.0
Campagne oceanograficheIIM, ENEA, CNR, NURC,INGVCaratterizzazione morfo-batimetrica,sedimentologicaidrologica, biogeochimica2005-2007
ComunitComunitàà biologiche biologiche di pregio dal 1991di pregio dal 1991
L’osservatorio costiero
Monitoraggio ARPALMonitoraggio ARPAL
Dati meteo-marini,correnti 2003-2008
Stazione meteo1992-98 e dal 2003
18000 - 5000 cell/l
3400 - 1700 cell/l
1500 - 800 cell/l
Circolazione superficiale
e cicli biologici
Distribuzione del fitoplancton
Organismi biocostruttoriaccumulano CO2.
Le loro strutture favoriscono il mantenimento della diversità biologica
Isola del Tino, dal 1991
Effetto a lungo termine temperatura e acidificazione ?
Monitoraggio a lungo termine di Monitoraggio a lungo termine di comunitcomunitàà bentoniche di pregiobentoniche di pregio
Praterie di posidoniaPraterie di posidonia
Monterosso, dal 1991Monterosso, dal 1991
GIUGNO-SETTEMBRE 2003
Air Temperature Cladocora caespitosa Mean growth rates
Year
Tem
pera
ture
(°C
)
Mea
n G
row
th R
ates
(mm
y-1
)
-3,0
-2,5
-2,0
-1,5
-1,0
-0,5
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
5,0
14,0
14,5
15,0
15,5
16,0
16,5
17,0
17,5
18,0
18,5
19,0
19,5
20,0
20,5
21,0
1876 1886 1896 1906 1916 1926 1936 1946 1956 1966 1976 1986
La crescita di La crescita di Cladocora cespitosaCladocora cespitosaèè correlata con la temperaturacorrelata con la temperatura
Effetti dellEffetti dell’’anomalia termica del 2003anomalia termica del 2003
PrimaDopo
Oggi
radar VHF
LL’’esperimento POET, Giugno 2007esperimento POET, Giugno 2007NURC, CNR, Univ. Toulon, ENEA, OGS, IIM, INGV NURC, CNR, Univ. Toulon, ENEA, OGS, IIM, INGV
Boe derivanti
Osservatorio del futuroOsservatorio del futuro
Dimensione regionaleDimensione regionale
ContinuitContinuitàà delle serie temporalidelle serie temporali
Acquisizione dati con Acquisizione dati con metodi convenzionalimetodi convenzionalisistemi autonomisistemi autonomidati in tempo reale (sinergia con ocean. operativa)dati in tempo reale (sinergia con ocean. operativa)
Sistemi di gestione e disseminazione dati e informazioniSistemi di gestione e disseminazione dati e informazioni
Modelli fisici e di ecosistemaModelli fisici e di ecosistema
Osservatorio regionale come quadro di riferimentoper attività di monitoraggio specifiche all’interno del Golfo.
Sistema controlli ambientali area portuale(Proposta Industria 2015).
Sistemi integrati di misure e modelli per sicurezza,navigazione, protezione e gestione di aree antropizzate e di pregio.
Sinergia con Distretto Ligure Tecnologie Marine
Esperienza di Enti di Ricerca ed Imprese per sviluppo nuove tecnologie per osservazione,acquisizione‐trasmissione‐gestione dati.
Osservatorio come “dimostratore permanente”di quanto realizzato.
Tessuto su cui costruire opportunità di formazione
Perché gli osservatori marini
• Cambiamento climatico Necessità di osservazioni a lungo termine per comprendere variabilità naturale ed identificare trends.
Quali impatti sul comparto biologico (diversità e risorse)?
Quali impatti su attività economiche (turismo, attivitàcostiere)?
A supporto della definizione di strategie di adattamento
Aumento T superficiale Mediterraneo 1860-oggi (Marullo et al. in prep.)
Perché gli osservatori marini
• Gestione costiera
dati di elevata qualità a sostegno dipianificazione e gestione risorseprevenzione di impatti legati ad attività antropiche(industria, trasporti,..)traffico marittimo, dragaggio aree portuali, utilizzoaree costiere per scopi industrialiinformazione e controllo di fioriture di alghe tossichegestione di incidenti in maresistemi di previsione breve medio termine