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PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Cognome ------------------------------ Nome ----------------------------- Nato a ------------ (--) il --/--/----- Residente a ---------------------- (--) Anno scolastico -----/------- Classe/sezione --- PREMESSA Dall’esame della documentazione depositata agli atti della scuola, dalle informazioni raccolte dai vari soggetti istituzionalmente coinvolti nel processo di integrazione scolastica e nello specifico dai test d’ingresso somministrati e comunque dalle osservazioni dirette e sistematiche effettuate da tutti i docenti nel primo periodo dell’anno scolastico per verificare i prerequisiti, le potenzialità gli interessi manifestati, le eventuali difficoltà e problematiche riscontrate, emerge il seguente quadro cosi come illustrato nella situazione educativa/cognitiva relativa alle principali aree di intervento.

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PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

Cognome ------------------------------

Nome -----------------------------

Nato a ------------ (--) il --/--/-----

Residente a ---------------------- (--)

Anno scolastico -----/-------

Classe/sezione ---

PREMESSA

Dall’esame della documentazione depositata agli atti della scuola, dalle informazioni raccolte dai vari soggetti istituzionalmente coinvolti nel processo di integrazione scolastica e nello specifico dai test d’ingresso somministrati e comunque dalle osservazioni dirette e sistematiche effettuate da tutti i docenti nel primo periodo dell’anno scolastico per verificare i prerequisiti, le potenzialità gli interessi manifestati, le eventuali difficoltà e problematiche riscontrate, emerge il seguente quadro cosi come illustrato nella situazione educativa/cognitiva relativa alle principali aree di intervento.

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DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI FORMATIVI(EDUCATIVI E DIDATTICI TRASVERSALI)

DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI FORMATIVI CONDIVISI

Aumentare il livello di autostima al fine di

fargli acquisire maggiore fiducia e sicurezza.

Sviluppare la capacità di gestire in modo

autonomo il proprio lavoro.

Promuovere motivazione e interesse per le

attività che gli vengono proposte. Migliorare

le capacità e i tempi di attenzione e

concentrazione.

Favorire la socializzazione e la

comunicazione.

Migliorare le capacità e i tempi di attenzione e

concentrazione.

Favorire la socializzazione e la

comunicazione.

……………

ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

CARATTERISTICHE GRUPPO CLASSE (caratteristiche, clima relazionale, situazioni problema, disponibilità e apertura alla collaborazione tra pari, eventuali barriere comunicative, orario settimanale relativo alla presenza del docente specializzato…..)

LA CLASSE COME RISORSA (interventi per avvicinare i compagni all'alunno, per favorire la relazione di aiuto, per educare alla cittadinanza, per il superamento di stereotipi...)

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RISORSE(Strumenti, sussidi didattici, materiali, organizzazione e tipologia deli interventi,………..)

INSEGNANTE DI SOSTEGNO(Ruolo e Funzioni)

L’insegnante di sostegno opera principalmente in classe e la sua presenza è finalizzata a: Stimolare l'alunno a livello attentivo e motivazionale contenendo gli stati ansiosi ed

emotivi. Coadiuvare l'insegnante curriculare nella personalizzazione dei contenuti secondo le

metodologie concordate. Favorire la giusta comprensione dei problemi da affrontare mediando le richieste e

controllando l'organizzazione, lo svolgimento del lavoro personale. Esemplificare e mediare il lessico, i contenuti adattandoli alla memoria semantica ed

episodica secondo le strategie metodologiche stabilite. Organizzare mappe concettuali, schemi e sintesi riassuntive per facilitare lo studio e la

rielaborazione personale dei contenuti trattati. Organizzare e supportare il lavoro durante le verifiche scritte, pratiche e orali mediando

le richieste e l’organizzazione del lavoro. Fornire rinforzi psicologici adeguati per sottolineare le prestazioni positive ed i progressi

compiuti dallo studente sostenendo la sua autostima. ………………

SITUAZIONE EDUCATIVA/COGNITIVARELATIVA ALLE PRINCIPALI AREE DI INTERVENTO

SULLA BASE DEGLI INDICATORI “ICF”

AREA

SOCIO-AFFETTIVA-RELAZIONALESITUAZIONE DI PARTENZA

PREVEDIBILI LIVELLI DI SVILUPPO STRATEGIE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVIRapporto con:Compagni

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InsegnantiAdulti in genere

Ha qualche difficoltà ad integrarsi nella classe, preferisce relazionarsi solo con alcuni compagni. Con gli adulti appare più spigliato anche se l'approccio non sempre è adeguato.

Migliorare la capacità di relazionarsi con i compagni e con i docenti.

Promuovere la socializzazione e la collaborazione positiva in tutte le attività scolastiche ed extrascolastiche.AutostimaIl livello di autostima è basso.Potenziare l'autostima al fine di fargli acquisire maggiore fiducia e sicurezza nelle proprie capacità.

Mettere in evidenza i risultati positivi e le proposte dell'alunno nel corso dello svolgimento delle varie attività.Valorizzare la partecipazione alle attività didattiche.

Modalità di relazione a:Persone nuoveSituazioni nuoveFrustrazioniDifficoltàGratificazioneCostrizione

Mostra qualche difficoltà davanti a persone o situazioni nuove.In ambito scolastico di fronte a momenti di difficoltà chiede aiuto.Reagisce con moderata soddisfazione davanti ad un risultato positivo.Acquisire maggiore sicurezza nel rapportarsi con persone o situazioni nuove.

Favorire una maggiore interazione nel gruppo classe e con gli adulti.Modalità di comunicazione(spontanea, a richiesta etc.)Partecipa allo scambio comunicativo, anche prendendo l'iniziativa, sia con i coetanei che con gli adulti.

Migliorare, soprattutto qualitativamente, la comunicazione sia con i coetanei che con gli adulti.

Ampliare gli argomenti di conversazione che essendo ridotti limitano fortemente la possibilità di interazione.Riconoscere il ruolo dell'interlocutore e adeguare le modalità della comunicazione.

AREA

SENSO PERCETTIVO MOTORIA SITUAZIONE DI PARTENZA

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PREVEDIBILI LIVELLI DI SVILUPPO STRATEGIE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVIMotricità globale

Nella norma.

Motricità fineNella norma.

Schema corporeoNella norma.

Funzione visivaNella norma.

Percezione uditiva

Percezione tattile

Altro

AREA DELL'

AUTONOMIA

SITUAZIONE DI PARTENZA

PREVEDIBILI LIVELLI DI SVILUPPO STRATEGIE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVIAutonomia personale

Non presenta problemi per quanto riguarda l'autonomia personale.

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In riferimento all'autonomia scolastica, nell'organizzazione del lavoro necessita del supporto di una guida.Non sempre è puntuale nell'esecuzione dei compiti assegnati.

Aumentare il grado di autonomia nell'organizzazione del lavoro scolastico.

Rafforzare il senso di responsabilità rispetto agli impegni.

Fornire indicazioni e suggerimenti per una corretta esecuzione del compito.Verificare la corretta esecuzione del compito assegnato. Distacco graduale dalle figure di riferimento.Autonomia sociale

Nell'ambiente scolastico si muove con disinvoltura.Non ha difficoltà nell'uso del telefono e dell'orologio.Qualche carenza si riscontra nella gestione delle autonomie sociali che prevedono l'interazione con gli altriPotenziare il grado di autonomia sociale.

Aumentare le occasioni di interazione sociale non solo in ambienti a lui noti ma anche in luoghi e situazioni diverse.Creare le condizioni per potenziare l'uso delle abilità sociali.

AREACOGNITIVA

SITUAZIONE DI PARTENZA

PREVEDIBILI LIVELLI DI SVILUPPO STRATEGIE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVIMemoria

La memoria è un po' carente per quanto riguarda i contenuti scolastici.Buona per quanto riguarda il proprio vissuto.Mantenere nel tempo le conoscenze e le competenze acquisite.

Uso di strategie per potenziare la memoria.Strategie per organizzare le informazioni in modo da facilitarne il ricordo (schemi, mappe concettuali, uso di immagini...).Attività di ripasso sia a casa che a scuola al fine di migliorare il processo di memorizzazione.Attenzione

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I tempi di attenzione sono limitati, migliorano nel rapporto uno a uno.Rafforzare i livelli di attenzione e concentrazione durante le attività didattiche.

Stimolo allo studio attraverso l'utilizzo di materiale didattico più facilmente fruibile.Lavoro su percorsi operativi concreti.Strategie di apprendimentoPrincipalmente meccanico.Mostra difficoltà nel lavoro di comprensione, analisi e sintesi. Non è completamente autonomo nel gestire i processi cognitivi necessari per ottenere apprendimenti significativi.Potenziare le capacità cognitive.

Migliorare le capacità di comprensione, analisi e sintesi.

Ridurre: eliminare le informazioni non ritenute particolarmente fondanti per quell’obiettivoRiassumere ed integrare: ricompattare le informazioni necessarie alla comprensione ed integrarle con le conoscenze pregresse.Schematizzare e ristrutturare: le difficoltà di comprensione sono riferibili all’incapacità di individuare l’idea principale ed i concetti chiave nel testo. Per questo un intervento di schematizzazione e rielaborazione permette di riformulare i contenuti con un linguaggio più semplice e legato ad espressioni e vocaboli più vicini alle esperienze degli alunni.Evidenziare: talvolta risulta utile intervenire graficamente sul testo inserendo immagini esplicative, simboli, segni di collegamento tra le varie parti, cornici per evidenziare parole chiave …..

AREA

COMUNICATIVO LINGUISTICA

SITUAZIONE DI PARTENZA

PREVEDIBILI LIVELLI DI SVILUPPO STRATEGIE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVIMezzi privilegiatiGestuale mimicoMimico faccialeVerbale GraficoComunica prevalentemente oralmente, utilizzando un lessico semplice.

Valorizzare il linguaggio non verbale.

Arricchire il bagaglio lessicale.

Osservazione di situazioni, immagini, ….Favorire le occasioni di scambio comunicativo.Comprensione del linguaggioParole, frasi, periodi, racconti di varia complessità. in diversi contestiComprende alcune informazioni essenziali di testi semplici in forma scritta e orale.Mostra difficoltà nella comprensione di testi più articolati, per difficoltà legate anche alla sfera semantico-lessicale.

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Migliorare la comprensione dei testi orali e scritti.

Individuazione delle informazioni fondamentali attraverso il riconoscimento dei concetti e delle parole chiave.

Produzione verbaleSviluppo fonologico (dislalie)Patrimonio lessicaleStruttura sintattica e narrativa

Si esprime con un linguaggio poco articolato e un lessico semplice e essenziale.Mostra fatica nell'esposizione di concetti e contenuti scolastici.Migliorare la struttura morfosintattica dei testi .

Ampliare il bagaglio lessicale.

Lavoro di ascolto, lettura, analisi e arricchimento lessicale attraverso il testo. Stimolare la partecipazione attiva alle varie situazioni comunicative.

AREA DELL'

APPRENDIMENTO

SITUAZIONE DI PARTENZA

PREVEDIBILI LIVELLI DI SVILUPPO

STRATEGIE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVICompetenze linguisticheComprensione (consegne, informazioni….)Produzione (comunicazione di bisogni, costruzione frasi, resoconto di esperienze, spiegazioni…..)Lettura (livelli raggiunti)Scrittura (livelli raggiunti)Comprende le richieste e le informazioni fornite per l'esecuzione di un lavoro.Non presenta particolari difficoltà nella lettura.Nella produzione scritta, mostra difficoltà nella struttura morfosintattica, e compie errori ortografici. Disgrafia.Nella produzione orale si esprime con un linguaggio poco articolato e un lessico semplice. Mostra fatica nell'esposizione di concetti e contenuti scolastici.Migliorare la produzione scritta e orale dal punto di vista morfosintattico e lessicale

Lavoro di ascolto, lettura, analisi e arricchimento lessicale, concettuale attraverso il testo.Lavoro di produzione scritta e orale.

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Esercitazioni di lettura.Competenze logico/matematiche

Compie alcuni errori dovuti alla distrazione ma se richiamato all'attenzione sa correggersi e portare al termine il lavoro.Non sempre riesce ad applicare in completa autonomia concetti e/o procedimenti matematiciPresenta qualche difficoltà nei calcoli in particolare quando questi non vengono proposti singolarmente, ma combinati tra di loro.Mostra difficoltà e necessita di essere guidato nei ragionamenti richiesti per la soluzione di problemi.

Potenziare le abilità logico-matematiche.

Riconoscere la specifica operazione da utilizzare per risolvere i problemi e saperla eseguire

Risoluzione di problemi, seguendo correttamente procedure ed operazioni matematiche, curando la percezione visiva degli elementi chiave, e la consapevolezza logico temporale dell’algoritmo risolutivo.Verbalizzazione dell’algoritmo risolutivoControllo dello svolgimento delle singole fasi del problema da risolvere.

CRITERI METODOLOGICI DI RIFERIMENTO PER L’ADATTAMENTO DEI CONTENUTI

La “didattica integrata” non mette il contenuto al centro del processo di insegnamento/apprendimento ma lo riporta al suo giusto ruolo di stimolo percettibile da tutti gli alunni.Le maggiori difficoltà che si incontrano nell’adattamento dei contenuti sono:

a) Difficoltà legate ai contenuti: gli argomenti saranno tanto più difficilmente comprensibili quanto più lontani dalle conoscenze pregresse, dalle esperienze e dagli interessi dei ragazzi.

b) Difficoltà legate alle operazioni cognitive: la comprensione dei contenuti è legata alle operazioni cognitive che permettono l’identificazione degli aspetti rilevanti del contenuto/testo. L’alunno deve essere in grado di operare delle classificazioni dei concetti, di sintetizzare e di generalizzare gli apprendimenti. Operazioni che indubbiamente possono creare delle difficoltà.

c) Difficoltà legate agli aspetti linguistici: le modalità espositive della lezione/ testo possono disorientare i nostri alunni. L’eccessiva lunghezza degli interventi frontali, dei paragrafi, dei periodi, l’elevato numero di subordinate, la presenza di vocaboli non conosciuti rappresentano sicuramente elementi di difficoltà.

d) Difficoltà legate agli aspetti grafici: l’esposizione grafica del libro è molto importante ai fini dell’identificazione da parte degli alunni, degli aspetti rilevanti degli argomenti. L’impostazione grafica dei contenuti va riferita alle modalità percettive e agli stili cognitivi degli alunni che a seconda dei casi privilegiano aspetti di verbalizzazione o di visualizzazione.

Indefinitiva adattare un contenuto vuol dire:a) Ridurre: eliminare le informazioni non ritenute particolarmente fondanti per quell’obiettivob) Riassumere ed integrare: ricompattare le informazioni necessarie alla comprensione ed

integrarle con le conoscenze pregresse.

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c) Schematizzare e ristrutturare: le difficoltà di comprensione sono riferibili all’incapacità di individuare l’idea principale ed i concetti chiave nel testo. Per questo un intervento di schematizzazione e rielaborazione permette di riformulare i contenuti con un linguaggio più semplice e legato ad espressioni e vocaboli più vicini alle esperienze degli alunni.

d) Evidenziare: talvolta risulta utile intervenire graficamente sul testo inserendo immagini esplicative, simboli, segni di collegamento tra le varie parti, cornici per evidenziare parole chiave …..

In questa direzione, l’insegnante di sostegno al fine di valorizzare al massimo le proprie competenze professionali e nello stesso tempo offrire il massimo supporto all’alunno, provvederà nei limiti del possibile, tenuto conto del proprio orario settimanale di lezione ( promuovendo sempre la condivisione e corresponsabilità dell’azione didattico-educativa quale unica garanzia dell’integrazione scolastica) ad effettuare interventi personalizzati per agevolare lo studio e dunque l’acquisizione dei contenuti da parte dello studente. Si cercherà di coinvolgere e rendere partecipe l'alunno al processo educativo, incoraggiandolo a ricercare un metodo di studio idoneo al raggiungimento degli obiettivi educativo-didattici potenziando la propria autonomia operativa e personale. Le attività scolastiche saranno caratterizzate da interventi basati su un criterio di gradualità, tale da consentire un'effettiva e stabile assimilazione dei contenuti e delle abilità subordinate. Si avrà particolarmente cura nell'individuare un modello comunicazionale incentivante, non direttivo e nello stesso tempo che faciliti la risposta dell'alunno in termini di interesse e motivazione.

CONSIDERAZIONI GENERALI DI CARATTERE EDUCATIVO PER LA PROMOZIONE DI UNA VERA CULTURA DELL’INTEGRAZIONE

Nel 2001, l’Assemblea Mondiale della Sanità dell’OMS ha approvato la nuova Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (International Classification of Functioning, Disability and Health – ICF), raccomandandone l’uso negli Stati parti. L’ICF recepisce pienamente il modello sociale della disabilità, considerando la persona non soltanto dal punto di vista “sanitario”, ma promuovendone un approccio globale, attento alle potenzialità complessive, alle varie risorse del soggetto, tenendo ben presente che il contesto, personale, naturale, sociale e culturale, incide decisamente nella possibilità che tali risorse hanno di esprimersi.

Nella prospettiva dell’ICF, la partecipazione alle attività sociali di una persona con disabilità è determinata dall’interazione della sua condizione di salute (a livello di strutture e di funzioni corporee) con le condizioni ambientali, culturali, sociali e personali (definite fattori contestuali) in cui essa vive. Il modello introdotto dall’ICF, bio-psico-sociale, prende dunque in considerazione i molteplici aspetti della persona, correlando la condizione di salute e il suo contesto, pervenendo così ad una definizione di “disabilità” come ad “una condizione di salute in un ambiente sfavorevole”. La centralità del contesto socio-culturale nella determinazione del livello di disabilità impone che le persone con disabilità non siano discriminate, intendendo “discriminazione fondata sulla disabilità (...) qualsivoglia distinzione, esclusione o restrizione sulla base della disabilità che abbia lo scopo o l’effetto di pregiudicare o annullare il riconoscimento, il godimento e l’esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali.Al fine di promuovere pienamente una “cultura dell’integrazione” nel rispetto dei principi e valori così come normativamente definiti, nel contesto classe sarà necessario:

1. Non creare mai l’occasione per sottolineare la diversità

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2. Non rilasciare mai affermazioni negative riguardo i livelli cognitivi propri dell’alunno ( non ce la fa...! questo è troppo....! non è nelle condizioni di....!) perché andrebbero a ledere la propria immagine, indebolire la propria autostima e di conseguenza la motivazione nei confronti dello studio.

3. Non affermare pubblicamente che il percorso didattico e metodologico dell’alunno potrà prevedere - in parte – adattamenti e/o variazioni di contenuti rispetto al resto della classe. Tali considerazioni rimangono confinate nella discrezionalità comunicativa che si applica nel rapporto tra docenti.

4. Riflettere sempre un’immagine positiva comunicando all’alunno la propria fiducia e se necessario la propria stima (il concetto di sé di un individuo è, nell’insieme, un riflesso delle

opinioni comunicate da “altri significativi”; la comunità educativa fornisce uno specchio in cuil’individuo scopre la sua immagine o una definizione di sé).Predisporre un clima sereno nella relazione, nel rapporto interpersonale significa creare le condizioni per favorire l’apprendimento ed un equilibrato sviluppo psicologico.

PERCORSI DISCIPLINARID. lgs 66/2017 art. 1 c.b,c – art. 2 c.2 – art. 4 c. b,c,d,e – art. 7 c. c,d

Il consiglio di classe, sulla base delle osservazioni sistematiche e test di ingresso effettuati nel primo periodo dell’anno scolastico, tenuto conto delle esperienze didattico – educative maturate negli anni precedenti, ritiene che l’alunno possa seguire la programmazione di classe e le programmazioni disciplinari che verranno opportunamente declinate a livelli di obiettivi globalmente corrispondenti agli obiettivi ministeriali da intendersi (in termini di profitto) come “soglia” della sufficienza.A questo proposito è bene precisare che non si dà vita ad una scuola inclusiva se al suo interno non si avvera una corresponsabilità educativa diffusa e non si possiede una competenza didattica adeguata ad impostare una fruttuosa relazione educativa anche con alunni con disabilità.La progettazione degli interventi da adottare riguarda tutti gli insegnanti perché l’intera comunità scolastica è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini cognitive, a gestire in modo alternativo le attività d’aula, a favorire e potenziare gli apprendimenti e ad adottare i materiali e le strategie didattiche in relazione ai bisogni degli alunni. Non in altro modo sarebbe infatti possibile che gli alunni esercitino il proprio diritto allo studio inteso come successo formativo per tutti, tanto che la predisposizione di interventi didattici non differenziati evidenzia immediatamente una disparità di trattamento nel servizio di istruzione verso coloro che non sono compresi nelle prassi educative e didattiche concretamente realizzate (Linee guida disabilità MIUR).Infatti è l'intera comunità scolastica che deve essere coinvolta nel processo in questione e non solo una figura professionale specifica a cui demandare in modo esclusivo il compito dell'integrazione. Il limite maggiore di tale impostazione risiede nel fatto che nelle ore in cui non è presente il docente per le attività di sostegno esiste il concreto rischio che per l'alunno con disabilità non vi sia la necessaria tutela in ordine al diritto allo studio. Per questo ogni docente provvederà ad adottare tutte le forme di individualizzazione così come definite nel PEI e concordate con il docente specializzato per il raggiungimento degli obiettivi specifici di ciascuna disciplina. Tutti gli argomenti presentati dovranno essere adattati e ricondotti rigorosamente alle effettive esigenze dello studente tale che venga stimolata la motivazione, l’attenzione e la partecipazione attiva al processo di apprendimento. È importante ricordare che la motivazione e la fiducia di sé dipendono dalla consapevolezza che il soggetto ha di riuscire a seguire ciò che sta accadendo; risulta pertanto necessario a questo proposito, collegare gli argomenti all’esperienza personale, al proprio vissuto.

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VERIFICA E VALUTAZIONE

Le verifiche (L. 104/92 ART. 16 – DPR 24/02/1994 ART. 6 c. 2,3) devono essere coerenti con il PEI vale a dire con gli adattamenti dei contenuti in forma personalizzata così come previsti e realizzati concretamente nella prassi didattica antecedente alla verifica e desumibili:

dal libro (se adattato in forma flessibile e funzionale ai bisogni dell’alunno e comunque corrispondente ai criteri metodologici stabiliti nel PEI)

dal quaderno da ogni materiale appositamente prodotto (sintesi, mappe ….).

In questo senso si configura la norma costituzionale del diritto allo studio, interpretata alla luce della legge 59/1997 e del DPR 275/1999, da intendersi quindi come tutela soggettiva affinché le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia funzionale e flessibilità organizzativa, predispongano le condizioni e realizzino le attività utili al raggiungimento del successo formativo di tutti gli alunni.Questo aspetto assume una rilevanza notevole sia sul piano normativo che su quello della prassi in quanto le difficoltà che l’alunno manifesta nell’ambito del pensiero “ipotetico deduttivo” vengono risolte mediante l’utilizzo di una didattica individualizzata che mira a riportare i contenuti all’evidenza visiva, percettiva, attentiva, alla memoria semantica ed episodica.In questa direzione, se le verifiche non sono coerenti con le attività individualizzate realizzate effettivamente nella costruzione del processo di apprendimento (così come prescritto nel PEI) vuol dire ripristinare tutte quelle difficoltà di apprendimento con le conseguenze destabilizzanti sul piano dell’autostima e fiducia di sé.Le verifiche pertanto devono essere adeguate agli interventi “effettivamente realizzati”.

Le verifiche saranno proposte secondo modalità flessibili ed alternative rispetto a quelle stabilite per la classe e comunque sempre corrispondenti alle esigenze cognitive dello studente, ai contenuti e alle tipologie di interventi personalizzati cha hanno caratterizzato la “costruzione delle conoscenze”.Le verifiche, a seconda dei contenuti da verificare e tenendo presente le caratteristiche specifiche dell’alunno, potranno svolgersi (in alternativa alle prove tradizionali) secondo modalità equipollenti ovvero: vero-falso, a risposta singola, a risposta multipla, risposta aperta, a corrispondenza, a completamento; tali modalità alternative troveranno piena accoglienza nelle verifiche scritte relative alle lingue straniere.

Per le verifiche orali si utilizzeranno colloqui strutturati, non strutturati e semi-strutturati (sempre riverenti a quanto attuato nel “processo”) o in alternativa prove scritte secondo le modalità sopra descritte. Durante le verifiche è garantita la presenza del docente specializzato per il pieno ed insostituibile esercizio delle proprie funzioni così come indicato dalla L. 104/92 art 16 c.3, 5.I giorni (e gli argomenti) destinati alle verifiche dovranno necessariamente essere condivisi con il rispettivo insegnante di sostegno al fine di fornire all’alunno il tempo necessario per organizzare il proprio lavoro; questo aspetto acquista una rilevanza educativa molto importante negli alunni caratterizzati da deficit cognitivi in quanto permette loro di affrontare la verifica con una preparazione adeguata e di conseguire con più facilità un risultato positivo, importante per il potenziamento della propria autostima, dell’immagine di sé e per il contenimento degli stati emotivi ed ansiosi, per il proseguimento del percorso scolastico.

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Considerate le difficoltà a livello astrattivo e mnemonico, nelle verifiche orali verrà consentito di tenere vicino il testo “adattato” per favorire il recupero delle informazioni dalla memoria a lungo termine (riconoscimento e rievocazione).

VALUTAZIONE

(LINEE GUIDA MIUR 2.4 - O.M. 90/2001 ART. 15 c.3 – SENTENZA CORTE COSTITUZIONALE 215/87, D.lgs. 297/94 Art. 318, DPR 122/ 2009 ART. 9, Dlgs 66/2017 art. 4 c.e, art. 7 c, d)La valutazione in decimi va rapportata al P.E.I., che costituisce il punto di riferimento per le attività educative a favore dell’alunno con disabilità. Si rammenta inoltre che la valutazione in questione dovrà essere sempre considerata come valutazione dei processi e non solo come valutazione della performance.La Corte Costituzionale con la sentenza 215/87 ricorda che “ … nelle scuole di ogni ordine e grado capacità e meriti vanno valutati secondo parametri peculiari riconducibili alle singole minorazioni”.

CRITERI DI VALUTAZIONE

La valutazione deve basarsi sulla formulazione e condivisione di criteri “peculiari” da considerarsi in una logica “qualitativa” come misura della crescita globale della “persona – studente” (L 104/92 art. 12 c. 3).La valutazione di conseguenza dovrà tener conto:

della situazione di partenza; dei miglioramenti, anche lievi, registrati nei percorsi di apprendimento

(particolarmente determinanti nel sostegno alla motivazione, sicurezza e stima personale);

dei risultati raggiunti dallo studente nel suo “personale” percorso di apprendimento;

dei risultati finali raggiunti in relazione ai livelli “GLOBALI DI APPRENDIMENTO” previsti per la classe frequentata;

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della necessità di considerare (anche ai fini giuridici) i risultati di apprendimento in relazione alle strategie personalizzate come definite nel PEI (attenzione ai processi e non solo alle performance) e non alla didattica comune della classe.

delle competenze professionali acquisite nel percorso di apprendimento; dell’impegno, interesse e partecipazione

DELIBERAZIONE DEL CONSIGIO DI CLASSE IN MERITO AL PERCORSO SCOLASTICO DA ATTUARE

IL CONSIGLIO DELLA CLASSE _____preso atto delle competenze possedute nelle varie aree disciplinari, tenuto conto della tipologia delle difficoltà evidenziate e di quanto rilevato dall’osservazione diretta, considerati i possibili livelli di apprendimento raggiungibili mediante l’adozione di una didattica individualizzata

DELIBERA,

all'unanimità, per l’allievo …………. una programmazione con obiettivi didattici globalmente corrispondenti ai programmi ministeriali (OM 90/01 ex art. 15 comma 3)

San Benedetto del Tronto (AP) ______________________

Discipline Docenti firma

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I GENITORI DELL’ALUNNO.

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