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Page 1: HI-END MAGAZINE...Passiamo oltre, perché Regina Spektor attende da 7557 caratteri (è un record ed è un po’ che non facevo questo giochino) e voglio parlare del suo “ Begin to

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“Après moi le deluge, after me comes the flood”, dice Re-gina Spektor. Io invece dico che il fiume, l’alluvio-ne, la cascata di parole su questi diffusori ci sono sta-

ti prima di me e quindi rischio (con piacere) di ripeter-mi. Di nuovo c’è che il marchio Chartwell, uno dei co-struttori autorizzati BBC e rilevato da Graham Audio, nonaveva mai fatto prima d’ora le 3/5A e quindi quelle cheho avuto in mano io sono un’anteprima mondiale. Vabene, di qualcosa già fatto da altri, ma pur sempre un’an-teprima mondiale. E vi garantisco che averne un paio incasa fa sempre un bell’effetto: sono più vecchie di me masempre estremamente desiderabili. Così brutte che sonodecisamente belle, così tremendamente squadrate chesembrano eleganti, così vecchie che sembrano oggetti di

design vintage. In una parola iconiche, immarcescibili, in-confondibili e, per molti, punto di arrivo in un impian-to che fa della coerenza timbrica il suo credo. Ne sto par-lando in modo troppo pomposo? No: non sono solo unpunto di riferimento dell’ingegneria sonora di allora, maun attualissimo punto di riferimento del suono di oggi,non solo per tarare un impianto, ma anche e soprattut-to per possederle e ascoltarle.Ho fatto fatica a decidere quanti e quali dischi citare nel-l’ascolto e alla fine penso che parlerò a ruota libera diquanto accade nel cuore di chi ascolta, rubando meno spa-zio possibile ai preamboli. Tanto delle LS 3/5A si sa giàtutto, ma io ho sentito come suonano e ci sono rimastodi sasso. Come chiunque ascolti un paio di monitor BBC.Però Regina Spektor ce la metto, perché mi piace da im-pazzire e perché è venuta fuori come mai prima dalle pic-cole Chartwell...

DESCRIZIONEC’è qualcuno che non sa come sono fatte le “scatole dascarpe” BBC? Vedere su internet, c’è una letteratura in-finita. Spendo qualche parola perché l’impatto visivo conqueste microscopiche meraviglie è notevole. Le dimen-sioni imposte dalle specifiche estremamente restrittivedate dalla BBC ne fanno un diffusore davvero compat-to, d’altra parte la destinazione d’uso lo imponeva per

Röntgen scoprì per caso i raggi X giocando con un tubo fluorescente, Fleming la penicillinapiangendo sopra una coltura batterica. Attorno a entrambe le storie c’è molta mitologia e po-che certezze, di sicuro invece gli uomini del Dipartimento Ricerca e Sviluppo della BBC deglianni ‘60 cercavano (e hanno trovato) qualcosa di specifico. Poi qualcuno ha tirato fuori da unfurgone il prodotto di cotanta ricerca e lo ha messo in un impianto audio casalingo: è natoqualcosa destinato a diventare un’icona dell’alta fedeltà.

di Dimitri Santini

L’ICONICA ICONA

DIFFUSORI BOOKSHELFcHARTWEll by GRAHAM AUDIO LS 3/5A

La grande fatica è stata cercare la fa-tica: non stancano mai e poi mai, nean-che quando sono antipatiche con ciò cheascoltate.

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ragioni di spazio. La bravura dei progettisti fu quella disfruttare i limiti dimensionali a vantaggio della finalità,ovvero farle essere neutre e corrette. Nella versione 3/5A,oltre alla griglia di protezione del tweeter, troviamo il con-sueto feltro destinato a diminuire le diffrazioni del dri-ver delle alte frequenze con il baffle, che è rientrato rispettoalla cornice del mobile. C’è una raccomandazione del co-struttore di non togliere mai le mascherine, poiché le LS3/5A sono state ingegneriz-zate ed ottimizzate per suo-nare con le griglie montate.Quello che è cambiato ri-spetto alle early LS 3/5 e3/5A è il set di connessioniposteriori che da tanti anni aquesta parte tutti i costrutto-ri adottano, ovvero bindingpost standard in grado di accogliere le più comuni ter-minazioni moderne. Nonostante la struttura di spesso-re ridotto siamo intorno ai 5 kg, pertanto maneggiarle dàuna certa soddisfazione. E poi a mio parere sono belle nel-l’essere così grezze: se comprate una Golf base direte condisappunto che è sguarnita, se comprate una Lotus Eli-se direte con orgoglio che è essenziale. Lo sanno fare sologli inglesi, però...

TECNICAPotrei saltare a piedi pari questo paragrafo e mandarvia visitare il link http://downloads.bbc.co.uk/rd/pubs/re-ports/1976-29.pdf, ma siccome è difficile copiare da una

rivista e incollare su uno smartphone allora cercate suGoogle “BBC LS3/5A specifications” e arriverete a que-sto PDF ufficiale. Questo per dire che il progetto è sve-lato, alla luce del sole e che tutti possono mettersi a co-struirle, ma solo pochi 007 hanno licenza di uccidere, cosìcome poche LS3/5A hanno licenza BBC. Se rispettano lespecifiche potranno mettere la dicitura sulla scatola… Al-l’interno dovrebbero esserci i piccoli woofer KEF B110 ei tweeter KEF T27, driver che diedero dei bei mal di te-sta agli ingegneri quando la casa produttrice variò, sep-pur di poco, i batch di produzione. Però non li fanno più,quindi i driver dedicati sono sviluppati per Graham daDerek Hughes in collaborazione con Volt e Seas. Poi c’èl’incredibile crossover, composto da una giungla dicomponenti (e nel documento che cito sopra c’è la ragiond’essere di ognuno di essi), variando anche uno solo deiquali si ottiene la totale distruzione del perfetto equili-brio raggiunto in fase di equalizzazione. Le impedenzenominali variano da costruttore a costruttore: queste Char-twell in prova dichiarano 11 ohm, il progetto originale neprevedeva 12 in luogo degli originali 15 delle LS3/5 dacui derivano: la “A” posta alla fine sta infatti a significareche questa è una modifica di progetto, ed è l’unica fatta(non esistono delle LS3/5B).Chartwell non dichiara la sensibilità, che da specificheBBC era intorno agli 82-83 dB: da quel che ho sentito edalle pressioni sonore che ho raggiunto in casa penso chenon siamo tanto lontani, in confronto le Sonus faber Mi-nima sono alta efficienza…PS. Trattandosi di anteprima mondiale non ho ricevutouna scheda con le specifiche esatte del diffusore: moltesono mutuate dalla 3/5 con cui è stato fatto un parago-ne (vedi riquadrato), altre sono impresse nella targhet-ta del costruttore, altre sono BBC e non si scappa.

ASCOLTOAvete mai acceso un paio di LS3/5A nuove di zecca? Sirischia di mettere in discussione tutta la letteratura au-diofila al riguardo. Dure, legnose, insensibili, sembranoanche un po’ arrabbiate perché le state sottoponendo al-l’elettroshock dell’amplificatore che sarete portati ad al-zare per combatter contro gli infausti 82 dB. Occorre dareloro qualche decina di ore, coccolarle e farle sgranchire

per tanto tempo. A quel pun-to diventeranno semplice-mente come Doctor House:molto brave a fare il loro la-voro e molto, molto antipa-tiche. Antipatiche con la brut-ta musica, antipatiche conla brutta incisione di un di-

sco, antipatiche con la vostrasala d’ascolto se non è ben sistemata. Antipatiche con tut-ti meno con chi saprà dare loro credito e di questi ulti-mi è il regno del bel suono. Inizio subito, perché ne ho di cose da dire e inizio con Rob-ben Ford e il suo bellissimo e maturo “Supernatural”, unalbum dove il blues lascia spesso spazio alle inclinazio-ni più jazzistiche del chitarrista americano. Nel pezzod’apertura, You Let me In si apprezza da subito la preci-sione del rullante, quasi sordo e immediatamente si per-cepisce la voce di Ford come reale. Lo ripeterò molte vol-te, perché è una delle caratteristiche più in evidenza diqueste Chartwell. I bassi sono sorprendenti per questotipo di driver e di configurazione… Nel secondo pezzo,

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(...) la misura, l’educazione e la mu-sicalità di questi due gioielli non infasti-discono neanche il gatto di casa...

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Supernatural, le corde della chitarra sono perfette e tut-to è nello stesso tempo asciutto e musicale; la trasparenzaè eccellente e l’intelligibilità del tessuto è a livelli di dif-fusori top. La stessa linea di basso in Nothing to Nobodyè inaspettatamente ben articolata e pulita. Chi dice chequeste LS3/5A non hanno bassi dice una corbelleria, comequelli che dicono che manca loro “qualcosa”, ma rimandoil discorso alle conclusioni.Water for the Wicked è uno dei miei pezzi preferiti di que-sto disco: il modo in cui entrano gli strumenti è fantastico,tutto emerge con neutralità e semplicità. In questo casosi evidenzia anche la buona capacità dinamica, ma quel-lo che colpisce ancora una volta è la timbrica perfetta ditutto: voce, corde, piano, rullante. Quando si ascolta lachitarra suonata da queste Chartwell si ha voglia di dire:

la chitarra suona così, quando sento la voce di RobbenFord mi viene da dire: questa è la voce di Robben Ford!I suoi assoli meravigliosi si distinguono senza prevari-care, ogni parte si stacca dal resto senza essere protago-nista, l’unica protagonista è la magia che le LS3/5A ri-creano, come negli archi all’inizio di Don’t Lose your Faithin Me, capolavoro di equilibrio e realismo timbrico. Nonho ancora parlato di scena, vero? Interessa a qualcuno?Ascoltate la vibrazione delle corde del rullante sotto il col-po di rimshot e non ve ne importerà poi molto… Certoè un parametro che si può migliorare avvicinando i dif-fusori al punto di ascolto o viceversa, lasciando aria in-torno e magari regalando loro un paio di buoni stand, mala scena non è molto ampia né alta né profonda… ca-ratteristica questa di un po’ tutte le LS3/5A, nate per suo-nare dentro un pulmino adibito a regia mobile dellaBBC…In realtà non c’è uno strumento che le Chartwell non san-

no suonare bene e dopo un adeguato allenamento ci sistupisce anche della velocità dei driver. Nel pezzo If eccoun’altra bella lezione di come si suonano (riproducono)archi e chitarre: ad ogni brano lo stupore assume formediverse, una miriade di dettagli emerge senza preavvi-so e porta sensazioni profondamente appaganti. Poi ar-riva la tromba, che riesce a stare al suo posto nonostan-te le manie di protagonismo di cui è capace questo ottone.Passiamo oltre, perché Regina Spektor attende da 7557caratteri (è un record ed è un po’ che non facevo questogiochino) e voglio parlare del suo “Begin to Hope”. Da su-bito si capisce come gli ingegneri della BBC avessero po-sto come condizione principale del progetto la resa del-le voci: in generale l’impatto sonoro e di immagine di que-sto disco è eccellente e l’inizio non è da meno. La vocesembra spogliata degli effetti, sembra ancora più vera delvero: questa declinazione delle LS3/5A non perdona nul-la ed è importante dare loro roba buona, sennò si arrab-biano e vi fanno spegnere. Better ripropone un altro de-gli strumenti preferiti delle Chartwell, sua maestà il pia-noforte, ma dimostra anche come queste scatole dascarpe siano in grado di combattere anche con partitu-re piene e voluminose. Di sicuro Samson è un brano in cuil’espressione della musicalità di questi diffusori è mas-sima: seduti ad occhi chiusi ascoltate Regina che canta pervoi, i monitor sono scomparsi e al loro posto c’è un pia-noforte. Si percepisce il volume della sala di registrazione,poi arriva un violoncello che incanta, poi di nuovo la po-tenza isterica della voce della Spektor (il piano lo suona

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(...) queste scatole suonano musicaed è così che va suonata, il dettaglio, lanaturalezza, la musicalità delle LS3/5A èil minimo sindacale che ogni ascoltatore

dovrebbe ricevere.

ChartWeLL Ls3/5 vs Ls3/5aGraham ha riproposto per prime le meno conosciute 3/5“base”, che ho avuto il piacere di avere in casa e che mi sonoservite per fare un velocissimo paragone con le 3/5A. Ho scel-to un disco che conosco bene, “Sea Change” di Beck (che spes-so uso per i test), un pezzo che conosco a memoria e che hoascoltato con ogni impianto e ho scelto di utilizzare con il neoarrivato integrato Accuphase E-270, visto che esce di fabbri-ca già svezzato. Lo stacca/attacca ha richiesto una manciatadi minuti, per avere una memoria uditiva “fresca”. It’s All inYour Mind è un brano dove ci sono una voce straordinaria, unabrillante chitarra in evidenza e un violoncello da brividi, maanche un difettuccio di risonanza in certe note medio basse(buon test per tutto, insomma). Al di là delle differenze este-tiche, che si limitano a quel che c’è sotto la mascherina ma-gnetica (niente velcro fermato con lo spara grappette eniente feltro attorno al tweeter) e ai binding post, qualche dif-ferenza sonica invece c’è...ma deve essere ascoltata di persona!

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lei)… questo brano dovrebbe non finire mai, per con-servare in eterno l’aria di piacevole malinconia.Anche le note gravi del pianoforte in On the Radio han-no un effetto sorpresa e di nuovo viene da dire: il pianosuona così e le code delle note sulle corde grosse deca-

dono in quel modo… che paura al pensiero di dover met-tere su altri diffusori dopo di questi…Anche la gestione in basso che si sente in alcuni passaggiè notevole, ma di fronte a tutto il resto della magia chesi compie sembra cosa di poco conto. Après Moi è il pez-

zo grazie al quale ho conosciuto questa artista (in realtàgrazie alla cover di Peter Gabriel) e che mi ha ispirato l’in-cipit di questa prova. La potenza drammatica espressanel pianoforte e nella voce possono far pensare che ser-vano enfasi e qualità del genere per rendere l’ascolto diquesto brano un buon ascolto: falso. Tutto quello che viserve è un buon amplificatore musicale, un buon letto-

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CaratteristiChe teCniChe DiChiarate

ChartWeLL Ls3/5a BY GrahaM aUDiOtiPO: Bookshelf 2 vie in cassa chiusaMOBiLe: Multistrato di betulla da 9 mm, pannello posterioreremovibilerisPOsta in FreQUenZa: 80 Hz – 20 kHz, ±3 dBiMPeDenZa nOMinaLe: 11 ΩsensiBiLitÀ: 83 dB (2,83 V, 1 m)DriVers: Woofer da 110 mm in Bextrene, Tweeter da 19 mmPOtenZa COnsiGLiata: 25 WDiMensiOni: 19 x 30 x 17 cm (L x A x P)PesO: 5,3 kg.

Prezzo : € 2.950,00 (finitura Cherry/Oak), € 3.320,00 (fini-tura Rosewood), € 3.700,00 (finitura Ebony)

Distributore:Audio Point Italia srlwww.audiopont.it

Le LS3/5A Graham sono veloci, pre-cise, diventano un trapano che in 45 se-condi vi inchioda al divano. Il pianoforteè meraviglioso, la voce reale come nonmai… tutto vero, nessuna finzione si-gnore e signori, si va in scena con lacruda realtà: se bella o brutta lo scopri-rete solo ascoltando.

Chissà come mai le chiamano “shoe box”?!?

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re CD e un paio di Chartwell LS 3/5A: manderete il pez-zo dall’inizio tante di quelle volte finché qualcuno intornoa voi non griderà basta. Sensuale e triste, potente e ras-segnato, Après Moi viene fuori da queste scatole di scar-pe coma mai prima: sono rapito, mi sveglia la grancas-sa che rompe un torpore estatico… Per fortuna c’è 20 Ye-ars of Snow che produce un’isteria dissonante che le Char-twell aiutano ad entrare nel cervello di chi ascolta. Pocherighe rimaste: passo e Edit, martellante e ostinata, ipno-tica e penetrante. Le LS3/5A Graham sono veloci, pre-cise, diventano un trapano che in 45 secondi vi inchio-da al divano. Il pianoforte è meraviglioso, la voce realecome non mai… tutto vero, nessuna finzione signore esignori, si va in scena con la cruda realtà: se bella o brut-ta lo scoprirete solo ascoltando.

Tutta la parte finale del disco mette in evidenza la bellezzaistrionica e nevrotica del genio musicale di Regina Spek-tor: da non perdere Lady, che fa ancora una volta di piùapprezzare ogni dote di queste BBC Licensed.

CONCLUSIONILa grande fatica è stata cercare la fatica: non stancano maie poi mai, neanche quando sono antipatiche con ciò cheascoltate. E poi a seguire la fatica di alzarsi a cambiareCD ogni 50-55 minuti, poi la fatica di dover spegnere l’am-plificatore di turno. Poveretti i diffusori che verranno:dopo poche decine di minuti di musica (l’ho già detto,lo ripeto: devono sciogliersi almeno una quarantina di oreper suonare bene) non mi importava più nulla dei pa-rametri di ascolto che davo per scontati: quanto è ampiala scena? quanto profonda? sono scanditi i piani? che ri-soluzione e contrasto hanno? com’è la grana? Tutte le vol-te rispondevo: boh, queste scatole suonano musica ed ècosì che va suonata, il dettaglio, la naturalezza, la musi-calità delle LS3/5A è il minimo sindacale che ogniascoltatore dovrebbe ricevere. I detrattori di questi mo-

nitor dicono che manca loro qualcosa: i bassi profondi,le altissime frequenze (quelle che l’orecchio non sente?).Io dico che tutto quello che manca è quello che non ser-ve: ascoltate le LS3/5A, drogatevi di loro, poi attaccatedei diffusori (buoni) e ascoltate le stesse cose. Tutto piùaperto, tutto più enfatizzato, tutto sembra più bello per10 minuti, finché non sentirete il naturale bisogno di tor-nare indietro: less is more. Date loro un ampli musicalee una buona stanza (meglio se trattata), e il resto finirànel dimenticatoio.Io non salgo mai in cattedra, ma stavolta lo faccio: un au-diofilo che si rispetti non può non aver mai ascoltato leLS3/5A. Dirò di più: occorre averne un paio a disposi-zione, se non di proprietà, per capire se l’impianto chestiamo creando è un buon impianto oppure no. Non sonoun punto di arrivo, sono un punto di partenza su cui co-struire il tutto: se poi volete ascoltare diversamente allorafatevi un secondo impianto.

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L’iMPiantO D’asCOLtO UtiLiZZatO

sorgente digitale per musica liquida: Mac Book Air (Amar-ra Simphony), Windows 10 (Foobar)sorgente digitale: SACD Sony DVP NS930VL, CDP Accupha-se DP-410, PS Audio Directstream PerfectWaveamplificatore integrato: Musical Fidelity A200, AccuphaseE-270Diffusori: Klipsch RP-150M, Kef LS50Cavi di segnale: Sound Fidelity Silver, Acrolink 7N-A2200 IIICavi di potenza: Autocostruiti a 24 conduttori solid core, Qua-lity Audio Natural MkIICavi COaX: Sound Fidelity Silver

aLCUni Dei DisChi UtiLiZZati neLLa PrOVa:Supernatural – Robben Ford – GRP RecordsBegin to Hope – Regina Spektor – Sire Records

(...) ad ogni brano lo stupore assumeforme diverse, una miriade di dettagliemerge senza preavviso e porta sensa-zioni profondamente appaganti. Poi ar-riva la tromba, che riesce a stare al suoposto nonostante le manie di protago-nismo di cui è capace questo ottone.

WaF – the Wife acceptance FactorNon ho mai udito la frase “abbassa per favore” oppure “pos-siamo fare basta con la musica?”. La prima è riconducibile alfatto che per spingere i due muli inglesi ce ne vuole e la pres-sione sonora non è mai troppa, la seconda però la voglio mo-tivare con il fatto che la misura, l’educazione e la musicalitàdi questi due gioielli non infastidiscono neanche il gatto di casa,che se ne sta sopra l’A200 finché non raggiunge la tempera-tura “fiorentina al sangue”. L’obiettivo futuro (futuro prossi-mo) è far sedere la consorte al centro dello sweetpoint e far-le godere 10 minuti di buona musica resa come queste Gra-ham/Chartwell sanno fare. E allora le LS3/5A saranno mie...

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