guida turistica del fermano
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Opuscolo 2012TRANSCRIPT
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SISTEMA TURISTICO LOCALE MARCA FERMANATel. 0734.511197 • Fax 0734.221621
e. mail: [email protected]
Il Sistema Turistico Locale Marca Fermana ha realizzato il nuovo materiale informativo per la promozione del territorio.Esso comprende due guide: l’una incentrata sulla presentazione del territorio fermano, l’altra che pone la sua attenzione al-l’ospitalità del territorio attraverso le strutture ricettive presenti e censite.La prima, suddivisa in dieci itinerari, offre al turista un paesaggio che spazia dal mare alle colline ed arriva, con suggestive atmosfere e magici paesaggi, ai Monti Sibillini.Sono itinerari finalizzati a rendere al visitatore un agevole e affascinante percorso che passa attraverso aspetti naturalistici legati tra loro da un filo conduttore che li accompagna e li accomuna tra storia e arte. La quinta Provincia coniuga con innata semplicità e naturalezza tutto questo, con una ricca e gloriosa tradizione e con le peculiarità di ciascuna città, in un unicum complesso e quanto mai ricco di passato che nel tempo ha saputo proiettarsi al futuro.Sin dal primo itinerario, l’antica memoria dei Comuni ivi elencati trova la sua giusta emozione: la presenza dell’uomo ha nel tempo modificato gli aspetti nel rispetto della conservazione degli elementi naturali e culturali. Sono tappe raggiungibili at-traverso facili strade, percorribili in pochi minuti: per chi giunge dal mare, la costa conta ben 25 km di lunghezza; si alternano borghi fortificati, torri e strutture di epoche diverse.L’itinerario dei Teatri permette di ritrovare, attraverso strutture antichissime e più recenti, il valore di aggregazione sociale e l’evoluzione di una società che nel tempo ha saputo mantenere viva un’antichissima tradizione.La dolcezza poi di un paesaggio armonico, dalle colline degradanti, è divenuto nel tempo uno scenario ritratto fin dal ‘400 da grandi artisti, provenienti da paesi lontani e che hanno lasciato opere di gran pregio che ci permettono di scoprire, attraverso un altro itinerario, in un gioco di colori e di particolari accuratissimi, un territorio ed il suo sistema urbano tra Medioevo e Rina-scimento fino a ritrovare opere molto più recenti di figure simboliche ed astratte.Si vuole inoltre far apprezzare, attraverso le “Botteghe degli antichi mestieri” una terra che mantiene la sua identità anche grazie ad attività tradizionali: dalla lavorazione della ceramica a quella della paglia prende vita un artigianato artistico che basa la sua opera sulla lavorazione di materiali caratteristici che però ben convivono con le più moderne tecnologie.La forza di questo territorio sta nell’altissima specializzazione di un comparto produttivo in tutte le sue fasi, da quello artigia-nale a quello industriale di cui il distretto calzaturiero detiene il primato ed ha raggiunto altissimi livelli qualitativi scaturiti da eccellenze sapienti ed intuitive, apprezzate non solo in Italia ma anche all’estero.Non posso che augurare ai visitatori che vorranno scegliere questa terra come loro meta, di cogliere attraverso gli itinerari pro-posti, meraviglie insolite, colori ancora vivi, squarci di cielo limpido, campagne rigogliose, boschi non deturpati e nel contempo gustare sapori di prodotti ancora genuini che fanno delle nostre tavole invitanti banchetti.
Il Presidente del Sistema Turistico Locale Guglielmo Massucci
REGIONE MARCHE
PROvINCIA dI FERMO
FONdAzIONECASSA RISPARMIO di FERMO
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MontefalconeAppennino
Amandola
Smerillo
Monte Urano
ITINERARIO 1
Oltre lO sguardO l’emOziOne del paesaggiOdalle terrazze sul mare a quelle dell’entrOterra
itinerario percorribile in 2 giorni
itinerariO 1itinerariO 1
dalle terrazze sul marea quelle dell’entrOterra
Il tema del paesaggio trova nel Fer-mano un contesto di antica memo-ria; la cosciente e costante presenza dell’uomo ha infatti modificato gli aspetti, garantendo la conservazio-ne degli elementi naturali e culturali. Moltissimi sono i borghi dalle cui ter-razze è possibile ammirare le varietà del paesaggio fermano, dove la lun-ga tradizione mezzadra ha disegnato le colline con precisione geometrica. Si susseguono così declini armoniosi e borghi fortificati. Il nostro itinerario ci invita a tornare un po’ viandanti e a perderci fra le tante strade che si susseguono da colle a colle.La nostra prima tappa è Torre di Palme che si raggiunge facilmente dall’uscita autostradale di Porto San Giorgio–Fermo. Costeggiando la Sta-tale Adriatica verso Sud, si imbocca il bivio alla nostra sinistra e raggiun-giamo in pochi minuti il borgo: una splendida terrazza sul mare che, nel-le serene giornate d’estate, ci mera-viglia con lo spettacolare paesaggio dell’Adriatico.Proseguiamo verso sud-ovest per la SP35 arrivando a Lapedona: borgo situato prevalentemente in collina, di origini romane, famoso per i pro-
dotti agricoli piceni come olive, pere e mele.Continuando la SP35 e voltando a si-nistra per la SP2, il primo paese che incontriamo lungo la Valle dell’Aso è Altidona. Il centro storico, di origini medioevali, è attraversato da una via principale che taglia il paese per la sua lunghezza. Per poter ammirare il suggestivo panorama, uno dei punti più consigliati è il Torrione di Guardia situato in Piazza Cesare Battisti.Ritornando lungo la statale adriatica/SS16 e costeggiando Pedaso, proce-diamo verso Sud e una breve devia-zione a destra ci porta verso Campo-filone, meta gastronomica per i suoi tipici maccheroncini.Verso nord, dopo un tratto della SP238, svoltiamo a destra e arriviamo a Moresco, uno dei borghi più belli d’Italia, che dalle sua mura medioe-vali ancora intatte, apre lo sguardo al paesaggio collinare.A pochi passi il paese di Monterub-biano, antichissima cittadina picena fra le più elevate della parte litorale. Siamo al centro della valle dell’Aso e possiamo apprezzare la bellezza di una fertile campagna disegnata dai campi e colorata dagli alberi da
frutta; in primavera gli innumerevoli peschi tingono di rosa l’intera vallata lasciandoci un’immagine mozzafiato.Raggiungiamo il borgo di Monte Vi-don Combatte dal cui affascinante centro storico medievale possiamo ammirare le colline della Valle del-l’Aso e fra le sue peculiarità paesaggi-stiche, la Macchia Pelagallo che ospi-ta farnie, una fra le specie più rare del territorio marchigiano Riprendendo la SP56, raggiungiamo Ortezzano, riconoscibile da lontano per la sua trionfante torre dalla mer-latura ghibellina. Per la sua confor-mazione in epoca romana fu luogo ideale per la costruzione di ville rusti-che; solo in età farfense fu munito di mura castellane.L’ultima tappa del nostro percorso ci porta verso la valle del fiume Ete, per raggiungere Monte Giberto, dove l’attuale centro urbano sorge su un ridente colle panoramico con vista a 360°, circondato da verdi colline.Questa strada ci ha fatto ripercorre-re sentieri poco conosciuti e mera-vigliosi paesaggi, come se volesse ricordarci che “un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi” (Proust).
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Amandola
Smerillo
Monte UranoITINERARIO 2
teatri stOrici del fermanOitinerario percorribile in una giornata
itinerariO 2
teatri stOricidel fermanO
itinerariO 2Un itinerario fra i teatri del Fermano, in cui le diverse arti hanno trovato splendidi esempi di fusione, per-mette di comprendere l’evoluzione sociale di luoghi nati da esigenze culturali proprie della vita urbana. La splendida seduzione nasce dall’im-maginarli in piena attività, gremiti di gente ed in continua trasformazione. Lo spirito dell’itinerario è quello di ritrovare il valore di aggregazione so-ciale in un momento di vita culturale ed inizia dal Teatro Vittorio Emanuele di Porto San Giorgio. È un luogo fa-cilmente raggiungibile a pochi minu-ti verso nord dall’uscita autostradale: costruito da Giuseppe Luccatelli nel 1815, ci mostra il tema dell’armonia cosmica nella sua splendida volta dipinta con cielo notturno, costella-zioni ed il velario centrale sostenuto da un delicato intreccio di corde (Tel. 0734.672470).Il nostro viaggio prosegue a Fermo, dove troviamo il più grande Teatro lirico della Regione Marche: il Teatro dell’Aquila, con i suoi 5 ordini di palchi e una platea dalla capienza comples-siva di circa 1000 posti. Inaugurato nel 1790, è stato da sempre il centro dell’attività cittadina e del compren-sorio. Di notevole pregio il dipinto
del soffitto raffigurante i “Numi del-l’Olimpo”, il sipario che ci mostra “Ar-monia che consegna la cetra al genio fermano” e lo splendente lampadario a 56 bracci in ferro dorato e foglie lignee. Per la valorizzazione di que-sto bene, viene organizzato un ricco cartellone di prosa e concertistica, con attenzione anche ai giovani (Tel. 0734.284295).La diffusione di questi centri è molto intensa nell’area fermana. In circa 25 minuti seguendo le indicazioni per Monterubbiano e la SP56 arriviamo a Petritoli, dove si trova uno dei teatri tra i più eleganti delle Marche, il Tea-tro dell’Iride (Tel. 0734.658141). Situa-to ad ovest del borgo, al suo interno si apre una magnifica cavea con im-ponenti colonne corinzie.Seguendo le indicazioni per Monte Giberto, in pochi minuti si arriva a Grottazzolina e lì troviamo il Teatro Ermete Novelli: costruito nel 1973 per iniziativa di privati e poi rilevato dal Comune, è caratterizzato da un’am-pia platea e una balconata che gira attorno al perimetro della sala (Tel. 0734.632772).Procedendo lungo la SP239 e se-guendo le indicazioni per Contrada Croce alla nostra destra, arriviamo
a Montegiorgio dalla cui sommità, chiamata comunemente Pincio, pos-siamo godere di un bellissimo pano-rama che spazia dal mare Adriatico ai Monti Sibillini. Qui troviamo il Teatro Domenico Alaleona, intitolato al cele-bre compositore cittadino. La sua co-struzione risale al 1770 ed è famosa per la sua sala interna con una serie di cariatidi in stucco bianco e oro che sostengono i palchi della cavea (Tel. 0734.961441).Pochi km ci separano da Falerone:come poter rinunciare ad un viag-gio irreale nel passato, che ci porta alle antiche tradizioni degli spetta-coli romani? All’interno del Parco Ar-cheologico dell’antica città di Falerio possiamo visitare il Teatro Romano, che si staglia isolato in mezzo alla campagna, al termine di un vialetto ombreggiato, ed inoltre possiamo ammirare due cisterne e l’anfiteatro. (Tel. 333.5816389).Il nostro itinerario ci lascia nell’epoca romana, ma vogliamo segnalarvi la presenza di altri spazi teatrali: San-ta Vittoria in Matenano, Teatro del Leone (0734.780111), Sant’Elpidio a Mare, Teatro L. Cicconi (0734.859110), Porto Sant’Elpidio, Teatro delle Api (0734.902107), Montegranaro, Tea-tro la Perla (0734.893350).
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MontefalconeAppennino
Amandola
Smerillo
Monte UranoITINERARIO 3
VersO la pOrta dei mOnti sibilliniitinerario percorribile in 3 giorni
itinerariO 3itinerariO 3
L’itinerario ci porta verso Amandola, la porta dei Monti Sibillini con i suoi molteplici percorsi naturalistici; il paesaggio ci rimanda come un’eco ai fantastici mondi di fiabe ed incanti e ci ricorda le magiche storie di Antoine De La Salle e del Guerrin Meschino, le profezie della Sibilla e le fiabe delle Fate. La leggenda narra che nell’an-tro della Sibilla vivesse la profetessa che raramente rivelava i suoi segreti; è così che cavalieri erranti giungeva-no da tutta l’Europa nella speranza di carpirne un oracolo. Dall’uscita autostradale di Porto San Giorgio, in circa 40 minuti possiamo arrivare a Monteleone di Fermo se-guendo la SP87 e la SP112, svoltiamo a destra per la SP66 e ancora una vol-ta a destra per la SP61 fino alla SP53.Nella risalita verso Monteleone di Fermo di sicuro incontreremo ciclisti e giocatori di “Ruzzola”. Il suo territo-rio offre aspetti paesaggistici molto particolari: lungo i due torrenti, l’Ete e il Lubrico, possiamo infatti trovare i vulcanelli fangosi, ossia modeste eruzioni melmose del sottosuolo. Non meno suggestivi sono i calanchi, solchi profondi prodotti dall’erosione sul terreno argilloso, in particolare
lungo la Valle dell’Ete.Seguendo le indicazioni per Montel-paro, arriviamo al “Murello”: così viene chiamato questo piccolo borgo che come una nave che punta dritta ver-so oriente, ha di fronte a se l’immen-so panorama del Monte dell’Ascensio-ne e dei Sibillini. Guarda inoltre verso Santa Vittoria in Matenano, il cui centro storico conserva l’antico trac-ciato medievale e le caratteristiche costruzioni in mattoni. Sicuramente da non perdere sulla vetta del Monte Matenano, il complesso del “Cappel-lone degli Innocenti” e il Santuario del-la Collegiata di Santa Vittoria. Raggiungiamo Montefalcone Ap-pennino, la nostra prossima tappa, seguendo la SP42 e la SP49. Da sem-pre i fossili hanno attirato l’interesse di molti: salire fino a Montefalcone a raccogliere “conchiglie” è stato, e lo è tuttora, un hobby praticato da molti. Nel 1996 nasce il Museo Comunale dei Fossili e dei Minerali (Tel. 0734.79136) presso Palazzo Felici, che conser-va fossili locali e minerali da tutto il mondo. Espone una ricca collezione di arte e natura e, nel giardino per-tinente, si può visitare una serra con 400 piante grasse.
A pochi minuti, sulla SP50, arrivia-mo a Smerillo, un piccolo borgo dalla mille proposte: nel 1987 è sta-to istituito il Centro di Educazione Ambientale “Bosco di Smerillo” (Tel. 0734.79423) che organizza moltissi-me attività legate all’astronomia, alla natura ed anche allo sport. Si pratica infatti l’orienteering: un’attività che prevede la scelta di obiettivi da rag-giungere attraverso l’uso di carte to-pografiche con segni convenzionali.Vince chi impiega il tempo minore, non è sempre il più veloce, ma chi è in grado di orientarsi.Tornando verso la SP239 arriviamo finalmente alla nostra meta: Aman-dola ed entriamo nel Parco dei Monti Sibillini. Ci troviamo a 500 mt. s.l.m. sul versante sud orientale dei Monti Sibillini, in una splendida posizione panoramica. Adagiato sulla sommità di tre colli, borgo ricco di storia e di natura trae il suo nome dalla pianta del mandorlo. Nella Casa del Parco, all’interno del Chiostro di San Fran-cesco (Tel. 0736.848598) possiamo raccogliere tutte le informazioni necessarie all’accesso e alla visita, e non possiamo perdere l’occasione di acquistare gadgets, guide, mappe e pubblicazioni del Parco.
VersO la pOrtadei mOnti sibillini
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Amandola
Smerillo
Monte Urano
ITINERARIO 4
passi di pietrafra bOrghi e castelli del fermanO
itinerario percorribile in 2 giorni
itinerariO 4itinerariO 4
Un itinerario per andare alla ricerca di antichi manieri e affascinanti borghi ancora permeati di storia e lontani dai ritmi frenetici della città, seguen-do il lento percorrere fra campanili e torri, di colle in colle.Le vicissitudini storiche hanno lascia-to una copiosa diffusione di rocche e castelli in tutta la regione. In ogni pic-colo borgo si narra di guerre, trattati, battaglie, lotte e fazioni, ma anche di una popolazione dedita al lavoro e al culto religioso. Questo percorso offre una cordiale accoglienza in territori sereni e impregnati delle preziose testimonianze del passato. Da Fermo, per la SP239 in circa 20 mi-nuti arriviamo a Torre San Patrizio: il primo insediamento risale al VI sec., il castello dalla forma affusolata viene costruito intorno al ‘400 sulla sommi-tà di un piccolo colle. Si accede alle mura fortificate dalla Porta da Sole e, una via principale attraversa tutta la lunghezza con brevi vie perpendico-lari, isolati e case a schiera; non pos-siamo non perdere la vista dall’am-pio balcone sui Monti Sibillini. Fuori le mura, possiamo trovare Villa Zara dove visse Margaret Collier: questo paesaggio fece da scenario al suo fa-moso libro “La nostra casa sull’Adria-tico”. Seguendo Contrada Bora arri-viamo a Rapagnano. Qui il castello fu conteso per anni fra Fermo e Mon-
tegiorgio, fino alla conquista di Carlo Malatesta. La cinta muraria assume una forma ovoidale, un torrione con coronamento aggettante e merli guelfi indica la collocazione della Rocca. I compatti isolati si aprono per dare spazio alla piazza centrale, pro-babilmente costruita nel ‘700. A soli cinque minuti troviamo Magliano di Tenna. La leggenda narra che intorno all’anno mille un capitano di ventura di nome Malleano fondò il castello. Posto su un’isolata altura che domi-na la bassa valle del Tenna, mantiene l’aspetto medievale, con le sue mura e le torri inglobate nell’incasato. Per arrivare a Grottazzolina attraversia-mo la SP239. Il suo castello fu edifi-cato dai monaci farfensi intorno al X sec. e fu successivamente inglobato negli ampliamenti del centro abita-to; all’interno la cinta muraria scom-parse insieme al Palazzo Comunale e rimangono delle tracce del Palazzo Azzolino.Seguendo Contrada Capparuccia e Contrada Fonte in pochi minuti arri-viamo a Ponzano di Fermo. La sua storia è segnata dalla presenza far-fense, dal profondo legame con la città di Fermo e dall’importanza dei corsi d’acqua per i quali furono com-battute molte battaglie. Al borgo medievale, chiuso da mura, si accede con una rampa che unisce il vecchio
castello all’antica Chiesa di Santa Maria, da notare il Palazzo della Co-munità il cui ingresso è ornato da un raffinato arco in cotto.Seguendo per Monte Giberto lungo Contrada Maltignano, con soli dieci minuti arriviamo a Petritoli. Anche qui dobbiamo ai farfensi la nascita di un castello che ebbe grande impor-tanza strategica sulla Valle dell’Aso. Il paese si è strutturato nei secoli at-torno alla parte più antica posta alla sommità del colle. Il centro della vita è nella zona della Rocca: qui è stata eretta la Torre Civica che, con i suoi 40 metri d’altezza, ci regala un panora-ma impareggiabile.Circa un quarto d’ora ci separa da Moresco, seguendo Contrada San Savino e la SP56. Il fascino di questo luogo sta nel fatto che il suo aspetto sembra essersi fermato nel tempo; il castello è rimasto infatti quasi come nel Medioevo. La forma è ellissoida-le e dall’alto sembra una nave che ci porta verso l’Adriatico; delle due torri rimanenti, possiamo visitare la più antica dalla forma eptagonale, alta ben 25 metri; l’altra viene chiamata la Torre dell’orologio.Qui si conclude il nostro viaggio che ci ha riportato come cavalieri erranti nelle leggende, nei miti e nelle fiabe dei castelli fermani.
fra bOrghi e castellidel fermanO
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Smerillo
Monte UranoITINERARIO 5
bOtteghe degli antichi mestieriitinerario percorribile in 3 giorni
itinerariO 5itinerariO 5
Una terra che ancora oggi mantiene la propria identità sulle attività tradizio-nali. Dalla lavorazione della ceramica a quella della paglia, ancora oggi si ricorda l’operosità del popolo ferma-no. L’artigianato artistico del territorio si basa su attività di lavoro di antiche tradizioni eseguite con materiali ca-ratteristici, che convivono con le più moderne tecnologie. In questo picco-lo territorio operano più di 200 azien-de, ed in alcune di esse è possibile acquistare ceramiche, cappelli di tutti i tipi e per tutte le età, ma anche sciar-pe, borse e altri prodotti. Procedendo dalla SP239, verso la SP48 in direzione di Montappone, raggiungiamo Massa Fermana e l’inizio del nostro itinera-rio all’interno del Museo del Cappello e degli Antichi Mestieri di Strada (Tel: 0734.760258), situato al pian terreno dell’antico castello. Sicuramente è il miglior modo per conoscere le tipi-che lavorazioni ed i macchinari usati, prima di girovagare per fare qualche acquisto. Ritornando verso Montap-pone possiamo divertirci all’interno della Mostra del Cappellaio Pazzo e del Museo del Cappello (Tel: 0734.760426). Fra pagliette, cilindri e feluche possia-mo trovare l’ultimo cappello indossa-to da Federico Fellini. Siamo immersi nel cammino dei cinque nodi: cinque paesi, ormai socialmente annodati nel Distretto del cappello, che hanno
intessuto i loro rapporti sulla tradizio-ne dei fili di paglia. Monte Vidon Cor-rado è così vicino che è un peccato non andarci. In questo piccolo borgo misteriose Amalasunte, Numeri Magici, Angeli Ribelli e Lune Gialle ricordano il geniale pittore Osvaldo Licini (Centro Studi Osvaldo Licini e Casa dell’artista Tel: 334.9276790). È uno dei luoghi in cui si concentra la famosa lavorazione della paglia fin dal ‘700. Proseguendo per Falerone, famosissima per il suo Parco Archeologico, abbiamo l’occa-sione di rivivere le tradizioni culturali: ogni seconda domenica di agosto infatti, viene organizzato il ballo del-la ‘Nzegna, dove si danza in tondo a carri votivi di grano per ringraziare l’abbondante raccolto. Per raggiun-gere Servigliano, proseguiamo per la SP239 e possiamo ammirare la sua fondazione settecentesca, di impian-to urbanistico elementare e raziona-le. Una curiosità: il paese è diviso in rioni che la terza domenica di agosto si sfidano nel Torneo Cavalleresco. A pochi km Belmonte Piceno, una tap-pa obbligatoria per chi è alla ricerca di rarità: il centro storico conserva infatti un’antica architettura Paleo-cristiana, la Chiesa di Santa Maria in Muris, una piccola struttura di origine benedettina con il tipico torrione di vedetta. Da Belmonte passiamo alla vicina Monsampietro Morico, nota
per le attività tradizionali dell’uncinet-to e del tombolo. È un piccolo borgo dell’entroterra fermano che sorge su una ridente collina sulla riva del fiume Ete Vivo. Percorrendo un breve tratto, arriviamo alla frazione di Sant’Elpidio Morico prima di raggiungere Montot-tone, chiamato “lu paese de li coccià”. Qui la ceramica fa da padrone tra le tradizioni e anche i piccoli laboratori di vasai che mostrano cocci, terracot-te e maioliche fatti a mano, diversi l’uno dall’altro e intrisi di una bellezza imperfetta. A pochi minuti di strada, raggiungiamo Monte Rinaldo, terri-torio di frontiera nel Medioevo, le cui radici affondano in epoca romana e sono ancora visibili nel Santuario Tar-do Repubblicano. Il nostro itinerario si conclude con la visita di Montelpa-ro, dove piccole viuzze in pendenza si raccordano con ripide scalinate. Arriviamo al termine con una parti-colare curiosità da visitare: il Museo degli antichi mestieri ambulanti (Tel: 0734.780141) che ci riporta ancora una volta a vivere le attività tradizio-nali ed il loro antico fascino. Se per tornare alle vostre mete passate per Porto San Giorgio, vi consigliamo di fare una breve deviazione a Marina Palmense dove si trovano botteghe che tramandano la tradizione del ve-tro e del ferro battuto.
bOtteghe e antichimestieri
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L’esistenza di Fermo fin dall’età del bronzo è documentata da reperti ar-cheologici rinvenuti nelle tre necro-poli picene scavate intorno alla città e, a giudicare dalla loro consistenza, testimoniano che si trattava di un grosso centro piceno-villanoviano. Ancora oggi si possono osservare le mura megalitiche precedenti all’arri-vo dei romani, che avvenne nel 264 a. C., quando fondarono l’importante colonia dal nome Firmum Picenum. Visitando il Museo Archeologico at-tualmente sito nel Palazzo dei Priori, in Piazza del Popolo, si possono am-mirare reperti di età picena, cippi e sculture di epoca romana per poi proseguire la visita delle grandi ci-sterne romane, vasto complesso sot-terraneo realizzato tra il 40 e il 60 d.C. per raccogliere e depurare l’acqua piovana, testimonianza tra le più pre-gevoli della grande ingegneria idrau-lica dell’architettura romana. Girando sempre all’interno del centro storico si possono osservare i resti del teatro romano e le piccole cisterne, sale nel-le quali anticamente era stato allesti-to il primo Antiquarium di Fermo.Proseguendo l’itinerario e attraver-sando il fiume Tenna ci si immette sulla S. P. 239, detta Strada Faleriense, che ci conduce direttamente alla città di Falerone, esistente già nel sec. VI
a. C. L’attuale Piane di Falerone nac-que nel 29 a. C. con il nome di “Falerio Picenus” quando Ottaviano decise di costruire una piccola città capoluo-go della centuriazione della media Valtenna dove stabilire una colonia di suoi soldati veterani. Divenne un importante centro, dotato di teatro e anfiteatro, di numerose ville patrizie, di terme, di monumenti sepolcrali e di impianti idrici all’avanguardia. Si possono visitare il Parco Archeologico (unico nella provincia di Fermo) e il Museo Civico Archeologico sito nel paese alto, in collina, esattamente in piazza della Libertà.Riattraversando il fiume Tenna sulla sponda sud si trova Belmonte Pice-no, importantissimo centro di età picena, dove è stata rinvenuta una ricchissima necropoli che ci ha resti-tuito “Il signore dei Cavalli”, uno degli oggetti più ammirati del mondo Pi-ceno.Proseguendo verso sud si giunge a Monsampietro Morico, sito lungo il fiume Ete che merita una visita per le sue antiche vestigia e, proseguendo Montelparo anch’esso interessante esempio di centro antico. Scendendo verso la valle del fiume Aso è assolutamente obbligatorio fermarsi a Monte Rinaldo con la sua
splendida Area Archeologica che si trova in località La Cuma, dove sono visibili i resti (tempio e porticato) di un monumentale santuario di età tardo-repubblicana (II-I sec. a. C.). È uno dei complessi culturali ellenistici più importanti della regione e suc-cessivamente si consiglia la visita al Museo Archeologico che raccoglie i reperti dell’area.Scendendo lungo la valle dell’Aso nella provinciale di fondovalle si ar-riva a Monterubbiano, altro interes-sante centro piceno-romano dove si può visitare il Museo Archeologico e per finire, attraversando il fiume Aso si giunge a Campofilone in cui, appena fuori dalla periferia è ancora presente una cisterna di epoca roma-na a doppia camera, ed è visitabile la raccolta di reperti piceno-romani presso i locali della parrocchia della chiesa di S. Lorenzo, posta in sommi-tà del piccolo centro storico, allestita dall’appassionatissimo studioso di archeologia nonché parroco Don Vincenzo Galiè.
A cura dell’ Arch. Liliana Anconetani Consigliere Nazionale di Archeoclub d’Italia via Pian della Noce n. 5/A63017 Porto San Giorgio (AP)tel/fax 0734.672757 - tel. 337.633188
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Monte UranoITINERARIO 6
archeOlOgia picena e rOmana nella marca fermanaalla ricerca delle testimOnianze più antiche
itinerario percorribile in 3 giorni
itinerariO 6itinerariO 6
archeOlOgia picenae rOmana nella marca
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Caratteristica di questa zona delle Marche è la dolcezza del paesaggio: colline degradanti al mare con alle spalle montagne alte e rotonde. Uno scenario di grande armonia è spesso ritratto nella storia sul fondo di pale e dipinti di grandi pittori come Crivelli, Pagani, Licini e Fontana.I fratelli Carlo e Vittore Crivelli, originari della Dalmazia, ma affa-scinati dalle novità padovane del ‘400, raggiungono le Marche negli anni sessanta dello stesso secolo, la-sciando opere caratteristiche che ci permettono di scoprire il territorio e il sistema urbano tra Medioevo e Ri-nascimento, in un gioco di rimandi fra città ideali e reali, quasi un viaggio a ricomporre il quadro d’insieme del-l’età dei Crivelleschi. Le loro opere si contraddistinguono per un’estrema cura di particolari che emergono da brillanti fondi oro; il gusto per il colo-re e il disegno minuzioso di origine fiamminga accentuano la drammati-cità dei soggetti. Per seguire questo percorso sulle tracce degli scorci che hanno ispira-to i due artisti potremmo visitare in particolari alcuni centri del fermano: Fermo, Sant’Elpidio a Mare, Massa Fermana e Falerone.
Sulla scia della famosa mostra “Vin-cenzo Pagani, un pittore devoto tra Crivelli e Raffaello” del 2008 a Fermo, possiamo scoprire questa zona attra-verso le sue opere: un museo diffuso fra i tanti borghi del fermano in cui ha trascorso tutta la sua vita attivamen-te. Nato a Monterubbiano, intorno al 1490, ricevette la sua prima formazio-ne nella bottega del padre, di cui se-guì le orme. Le sue opere sono preva-lentemente su soggetti religiosi e si rifanno alle suggestioni crivellesche ed alle novità della pittura umbra. Un itinerario suggestivo ci porta in tut-to il fermano: da Fermo a Porto San Giorgio, proseguendo per Altidona, Moresco, Monterubbiano, Ortezza-no, Montottone, Montelparo, Santa Vittoria in Matenano, Massa Ferma-na fino a Francavilla D’Ete.L’artista Luigi Fontana (1827-1908): pittore, scultore e architetto nato a Monte San Pietrangeli, ha operato intensamente nel Fermano. Allievo del Palmaroli e del Minardi, i suoi sog-getti sono prevalentemente animati da principi religiosi. Numerose sono le opere che possiamo ammirare fra il suo paese natale, Fermo, Montegior-gio e Grottazzolina. Monte Vidon Corrado è invece la
patria per eccellenza del famoso arti-sta Osvaldo Licini (1894-1958), la cui attività di portata internazionale si spinge soprattutto nella città di Pari-gi. È considerato uno dei maestri del-l’astrattismo europeo: dopo un breve periodo figurativo, nel 1930 comin-cia ad eseguire opere astratte fino a realizzare figure simboliche come le Amalusunte o gli Angeli Ribelli, per ritornare in seguito alle forme geo-metriche. In onore del suo famoso concittadino è stato fondato nel 1986 il Centro Studi “Osvaldo Licini” dove è possibile visitare la casa e spesso han-no luogo mostre ed eventi.Una particolarità si trova a Monte-granaro presso la Cripta di Sant’Ugo, custode di un ciclo di affreschi stre-pitoso, datato 1299 e seguenti. Uno dei più belli del comprensorio, dove presepi e crocifissioni, adorazioni di magi e visite al sepolcro, miracoli del Santo e decollazioni, sfilano sulle lun-ghe pareti, tracce del bel tempo che fu.Sono talmente tante le testimonianze lasciate nel nostro territorio dagli arti-sti che lo hanno vissuto che sarebbe impossibile elencarle. Vi segnaliamo pertanto i paesi dove potrete ritro-vare le opere e vi invitiamo ad appro-fondire nelle pagine di ogni paese.
il fermanOVistO cOn gli Occhi
degli artisti
itinerariO 7IT
INER
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09. la calzatura:
made in marca fermanaitinerario percorribile in 2 giorni
8. la cOsta... ViVi il nOstrO mareitinerario percorribile in 5 giorni
7. criVelli, pagani, fOntana e licini:il fermanO cOn gli Occhi degli artistiitinerario percorribile in 3 giorni
10. il gustO del fermanOitinerario percorribile in 3 giorni
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In questo caso non possiamo consi-gliarvi un solo itinerario, poiché la ga-stronomia è il filo rosso conduttore di tutto il territorio e in ogni piccolo paese potrete trovare tipicità ed eccellenze. Quando visitate questa zona fate par-ticolare attenzione alle iniziative del “circuito delle erbe”, che con esperien-za pluriennale organizza: conferenze, corsi didattici, degustazioni ed eventi. Sono attualmente 5 i comuni che pro-muovono questa iniziativa, capofila è il Comune di Monte San Pietrangeli, segue in ordine di eventi Francavilla D’Ete, Smerillo, Montefiore dell’Aso e Petritoli. Vi consigliamo di assaggiare piatti appartenenti alla tradizione loca-le come le erbe spontanee in mesticanza, la zuppa di erbe e cereali o le particolari tagliatelle di ortica. Da non trascurare sono i piatti nati dal genio creativo ed innovativo di chi opera in questo cir-cuito: le donzellette Monsampietrine (Monte San Pietrangeli), il salame all’er-ba Luigia (Montefiore), i dolci petritolini (Petritoli) i fiori d’acacia fritti (Smerillo), per finire con le freschissime insalate composte da erbe e fiori spontanei. Dalla cucina tradizionale emerge il circuito della “cucina degli orti” promosso dai comuni di Massignano, Montottone, Sant’Elpidio a Mare, Spinetoli e Mo-resco, dove ritornano preziosi piatti a base di ortaggi: gli asparagi, le taccole, il carciofo. Troverete piatti come aspa-ragi in salsa di olive, salamino di verdure,
zucca in vellutata di sedano, la frittura dell’orto. Dove la terra incontra il mare: crostini di tonno e ravanelli, gamberi in salsa di sedano e pomodorini, involtini di melanzane ed alici, tutti accompagnati dagli ottimi vini che in questa terra si producono. Un altro circuito più re-cente, ma altrettanto famoso è quello “dei cinque nodi”: i paesi di Massa Fermana, Montappone, Monte Vidon Corrado, Falerone e Servigliano, già tradizionalmente legati dalla lavorazio-ne della paglia, hanno rivisitato e ripro-posto piatti tipici del territorio come la cucina romana e quella francescana. Il piatto che simboleggia il loro legame è sicuramente “La zuppa dei cinque nodi” preparata con cinque diversi cereali. Il re fra gli animali è sicuramente il maiale, da queste parti si dice che di lui “non si spreca niente”. La salata, cioè la salatu-ra e l’insaccatura delle carni allevate in casa, era un rito festoso che veniva or-ganizzato con molti giorni d’anticipo, in genere nel mese di dicembre. Oggi viene proposto per i turisti in alcune strutture agrituristiche e in tutte le tavo-le della zona; tra gli antipasti potrete as-saggiare il famoso ciabuscolo, la lonza, i fegatelli o fegatini, la coppa, le salsicce ed altri salumi. Fra i primi più famosi sicura-mente i maccheroncini di Campofilone e naturalmente i Vincisgrassi, una sorta di lasagne dalle origini incerte: per alcuni sono state create nel ‘700 in onore del generale austriaco Windisch Graetz, per
altri la paternità va attribuita a Antonio Nebbia ed al suo trattato “Princsgrass”. Non dimentichiamoci la costa e il fa-moso brodetto di cui non esiste una ricetta universale, ma si può quasi dire che c’è un trucco per ogni campanile. È un piatto che mette insieme le diverse tipologie di pescato per formare una zuppa di pesce, in genere al pomodo-ro. Nelle tavole dei molti ristoranti sul mare troviamo anche un’ampia varietà di antipasti e fra i secondi grigliate, frit-ture e la rana pescatrice al forno. Anche nel fermano possiamo assaggiare delle ottime olive all’ascolana, farcite e fritte. In genere vengono abbinate ai cremini: crema pasticcera fatta a cubetti, panata e fritta. Fra le varie produzioni di olio, degno di nota è il piantone di Falerone. A tavola scegliete un vino della zona, fra i più conosciuti il bianco Falerio dei Colli Ascolani e il Rosso Piceno. Ogni festa un dolce; è così che il calendario, con le sue ricorrenze religiose e con la memoria degli antichi lavori contadini, si vede anche in cucina. Uno dei dolci più so-stanziosi è sicuramente il frustingo che viene anche chiamato fristingo o pristin-golo. Si prepara nel periodo natalizio e, anche se apparentemente povero, è ricco di ingredienti nati dalla capacità nell’elaborazione. Cicerchiata, frittelle e sfrappe: la tradizione vuole che la prima frittura venga cucinata il giorno di San-t’Antonio, il 17 gennaio, e si prosegue fino al Carnevale. Pizze dolci, pizze al
formaggio e la ciambella sono dedica-te invece ai festeggiamenti pasquali. Autunnali sono invece i vari biscotti e ciambelloni che si uniscono a castagne e vino cotto. Per assaggiare i tanti pro-dotti tipici della zona vi consigliamo di guardare fra le manifestazioni di ogni singolo comune, soprattutto d’estate ogni serata ha la sua sagra.
Realizzato in collaborazione con: Noris Rocchi (Circuito delle Erbe), Maria Tere-sa Quintozzi (Circuito dei 5 nodi), Rober-to Ferretti (Agritur Aso).
il gustO del fermanO
itinerariO 10Itinerario 8LA COSTA... VIVI IL NOSTRO MARELa parola chiave è divertirsi: la costa è uno dei tesori di questo territorio che collegata alla proverbiale accoglienza e alla collocazione dei migliori alberghi e villaggi turistici multi servizi, fanno di questa zona un’unica grande desti-nazione balneare. Lungo circa 25 km di costa, facilmente raggiungibili dalle due uscite autostradali di Civitanova
Marche e Porto San Giorgio, si unisco-no i lidi di ogni paese, ognuno con caratteristiche variegate ed identifica-bili. Ce n’è per tutti i gusti: dalla trama sassosa di Porto Sant’Elpidio, alla sab-bia finissima di Lido di Fermo e Porto San Giorgio. Le acque chiare e pulite hanno ricevuto il riconoscimento della Bandiera Blu, raggiungono una tempe-ratura mite già a maggio e il clima è an-cora piacevole nel mese di Settembre. Ad animare i veri ritmi della spiaggia sono i numerosi chalet che si trovano lungo la costa e che mantengono an-cora oggi uno spazio gradevole fra un ombrellone e l’altro oltre alla classica accoglienza organizzano molte attivi-tà per rendere piacevole e divertente il soggiorno di adulti e bambini. Non mancano però zone di spiaggia libera dove è possibile recarsi con la propria attrezzatura. Ma passiamo ad una de-scrizione più dettagliata iniziando da Porto Sant’Elpidio: dopo una grande pineta i cui alberi sembrano sculture piegate al vento, inizia la parte nord del lungomare con i suoi chalet dove si può mangiare ottimo pesce. Di mattina si può assistere ad un vero spettacolo, quando verso le 7:30 inizia il mercato itti-co e il pescato viene venduto sui banchi di una decina di casotti in legno nella zona centrale del lungomare. Questo è costeggiato per tutta la sua lunghezza da una pista ciclabile, che risulta como-da ed agevole agli sportivi, ma anche a tutti coloro che vogliono passeggiare in tranquillità e godere del panorama ma-
rittimo. A breve sarà collegata con la vi-cina Lido di Fermo, già unita a Porto San Giorgio. La cittadina costiera è uno dei principali porti dell’Adriatico con i suoi 856 posti per imbarcazioni. Tutta la zona è meta della movida fermana; ci si dà appuntamento nei numerosi chalet sulla spiaggia per un aperitivo trendy o una serata divertente all’insegna del ballo sulla sabbia. Proseguendo sulla dorsale adriatica la costa sabbiosa lascia lo spa-zio a pinete e palme secolari ed è qui che si concentrano villaggi turistici dotati di impianti sportivi e una attrezzata pista ci-clabile di 3 km che termina in un grandis-simo parco giochi. Con Marina Palmense, Marina di Altidona, fino a Pedaso arrivia-mo all’ultima località della costa fermana dove piccoli lembi di spiaggia ghiaiosa ci immergono in un mare cristallino e dai ricchi fondali. Ogni anno presso tutti gli uffici informazione della costa possiamo trovare l’Agenda delle manifestazioni: una guida pratica e facile per conoscere tutti gli eventi della Marca Fermana e vivere le novità e le tradizioni del luogo.
Itinerario 9LA CALzATuRA:MAdE IN MARCA fERMANAL’economia del territorio è principal-mente basata sul distretto calzaturiero.È qui che si producono le migliori cal-zature, grazie soprattutto alle piccole e medie imprese radicate sul territorio, questo settore ha raggiunto livelli qua-litativi altissimi nati dalla conoscenza
del saper fare. La forza della nostra terra sta nell’altissima specializzazione del comparto produttivo in tutte le sue fasi, nel passato a livello artigianale ed oggi nell’industria. Questo settore si è sviluppato negli anni ’60, fino a diven-tare l’economia trainante negli anni ’80 e raggiungere il successo del brand made in Marche conosciuto in Italia e all’estero. Il cuore del distretto palpita fra i paesi di Porto Sant’Elpidio, San-t’Elpidio a Mare, Monte Urano, Monte-granaro e Monte San Pietrangeli leader mondiali di questo settore, che saranno le tappe del nostro percorso. Avremo la possibilità di vedere direttamente in fabbrica come si realizza la produzione di scarpe e apprezzare il curioso Museo della Calzatura di Sant’Elpidio a Mare (info: 0734.810008): la struttura nasce con l’obiettivo di valorizzare l’enorme patrimonio produttivo, ma nello stesso tempo di custodire l’aspetto storico di questa tradizione territoriale. Questo aspetto culturale viene tramandato anche grazie alla Scuola Calzaturiera.Ed ora non possiamo non farci tentare dai tantissimi outlet che vendono i pro-pri prodotti a prezzi di fabbrica diretta-mente negli spazi espositivi. Anche le più piccole aziende ne hanno uno e si può instaurare un filo diretto fra il produttore e il consumatore. Possiamo trovare calzature di tutti i generi per uomo, donna e bambini; dai classici mocassini ai sandali gioiello all’ultimo grido. Buono shopping!
la cOsta... ViVi il nOstrO maremade in marca fermana
itinerari 8 e 9
18 19
Nel periodo
che va dal 568 al
570 Amandola fu invasa
dai Goti e poi dai Longobardi.
Nel 700 fu incorporata nel Ducato
di Spoleto, suc-
cessivamente diviso
nelle grandi marche di
Camerino e di Fermo. I ri-
petuti interventi dei Franchi
e la donazione di molti terreni
alla Chiesa da parte del re Pipi-
no determinarono la divisione
del Ducato di Spoleto. Nel 1249,
dall’unione dei feudi Agello, Castel
Leone e Marrubbione, si costituì il
Comune di Amandola racchiuso
in una cinta muraria perimetrale
di 2230 metri con 5 porte: Agello, S. Giacomo (ancora
esistente), Marrubbione, S. Antonio e Putei. Le piazze
pubbliche erano tre: la platea Animalium, usata per le
fiere del bestiame, la platea Magna, luogo dove si te-
nevano le assemblee popolari e i festeggiamenti, e
la platea Vallelonga, antica piazza del mercato. Alla
fine del XVI secolo vennero stipulati importanti
accordi tra Amandola e i comuni circostan-
ti per la definizione dei confini. Nel 1798
Amandola subì l’impatto delle forze
napoleoniche e, a causa di un ten-
tativo di resistenza, affrontò un
saccheggio conclusosi con
la profanazione del
sarcofago del
Beato An-tonio. Solo
nel 1800 terminò l’occupazione
francese e venne ripristinato il governo pontificio. Nel
marzo del 1944 le truppe tedesche ingaggiarono un bre-
ve conflitto con i partigiani il quale terminò con la fucila-
zione di 10 uomini.
DA NON PERDEREAbbazia dei SS. Vincenzo e Ana-
stasio (S. XI, Loc. Abbadia); Ab-
bazia dei SS. Ruffino e Vitale (S.
XIII, Loc. San Ruffino); Chiesa di
S. Agostino, Santuario del Beato
Antonio (S. XIV, P.zza Risorgimen-
to); Chiesa di S. Bernardino e
Convento dei Cappuccini (S. XV,
Colle Marrubbione); Chiesa di S.
Francesco con annesso chiostro
ed oratorio del SS. Rosario (S.
XIII, Piazzale Leopardi); Chiesa di
S. Maria della Misericordia a piè d’Agello (S. XV, Loc.S.
Maria); Chiesa di S. Pie-
tro e Monastero di S.
Lorenzo (S. XIII, Agel-
lo); Chiesa della SS.
Trinità (S. XIII, Agello);
Torrione del Podestà
(S. XIV, P.zza Umberto
I o Piazza Alta); Ponte
Romanico Gotico sul
Tenna (S. XV); Museo
Antropogeografico
La Montagna Abitata;
Parco Nazionale dei
Monti Sibillini; Teatro
storico la Fenice.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI
PIAZZA RISORGIMENTO, 17 • TEL. 0736 84071
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
ULTIMA DOMENICA DI CARNEVALE
IL CARNEVALE DE LI PANICCIà - Sfilata di carri allegorici
1° FINE SETTIMANA DI MAGGIO
ELECTRIC GUITAR FESTIVAL
DA NOVEMBRE A MAGGIO
EMOZIONI CON GUSTO - Stagione invernale teatro la Fenice
3ª DOMENICA DI AGOSTO
RIEVOCAZIONE STORICA LE CANESTRELLE
DALL’1 AL 31 AGOSTO
PERPIANOSOLO - Meeting per pianoforte
1° FINE SETTIMANA DI SETTEMBRE
ARS AMANDO Festival delle arti sceniche
1° FINE SETTIMANA DI NOVEMBRE
DIAMANTI A TAVOLA - Tartufo e prodotti tipici
AMANDOLA
uNA PASSEGGIATA
dI 1 ORA A AMANdOLA
pOrta san giacOmO
chiesa di sant’agOstinO
casa del pOdestà
teatrO stOricO la fenice
chiesa di san francescO
cOn chiOstrO e museO
della ciViltà cOntadina
12345
SP239
SP237
SP237
Via
Bora
Piazza
Via Icilio Pascali
LargoBrunforte
Via Statu
to
LargoLeopardi
PiazzaleGaribaldi
Via DamianoChiesa
PiazzaleMercato
PiazzaGaribaldi
Via Pignotto
Via Pignotto
Via PignottoVia Giuseppe
Treggiari
Via Ciappardelli
Via d
egli
Ort
i
Via Indipendenza
Indipendenza
Via Nunzio
Manard
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Via
Celisto
Via BirintoVia
Ciabboni
Via Indipendenza
Salita dei Vasai
Via Cristini
Doganelli
Via RomaVia Roma
Via
Via Vincenzo
Belli
Via Marubbone
Umberto
ViaCesare
Batt
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Via
Via
20
Settembre
Fabi
oFi
lzi
1 2 543
Il territorio di Altidona risulta abitato fin dal paleoli-
tico. In età romana vi sorgevano numerose ville con
vista sul mare come quella di Barbula, noto produtto-
re di vino palmense. Nell’alto Medioevo i monaci Far-
fensi e Benedettini di Monte Cassino vi fondano chiese
e castelli. Nel XII sec. gli insediamenti sparsi vengono
abbandonati e gli abitanti danno vita ad un nuovo ca-
stello intorno alla pieve di Santa Maria e San Ciriaco,
trasferita sul colle dell’attuale paese. Fin dalle origini
risulta sottoposta a Fermo come castello di seconda
classe.
DA NON PERDERE
Chiesa dei SS. Maria e Ciriaco, edificata nel
1767, si possono ammirare pregevoli opere
d’arte sacra: dietro l’altare maggiore una
tavola ad olio (sec. XVI) opera del pit-
tore monterubbianese Vincenzo
Pagani che rappresenta la
Madonna in trono con
il Bambino. Ai
p i e d i
della tavola si ammira un polittico proveniente
dalla Chiesa Madonna Manù di Lapedona, attri-
buito al Cortese, che raffigura la Vergine in trono
con Bambino e ai lati i Santi protettori di Altidona.
Chiesa della Madonna della Misericordia, (sec.
XVII), dove era custodita una statua della Madon-
na della Misericordia, apprezzabile esemplare di
scultura in legno policromo del XV sec. oggi nella
Chiesa di Santa Maria e San Ciriaco.
Chiesa S. Maria di Loreto situata in località Mari-
na di Altidona .
Chiesa della Misericordia nel borgo antico del paese.
Chiesa del Manù in campagna.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI TEL. 0734.936353
CROCE VERDE VALDASO TEL. 0734.933216
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
1° FINE SETTIMANA DI AGOSTO
SAGRA DELLA POLENTA CON LUMACHE
PERIODO NATALIZIO
PRESEPE VIVENTE
chiesa dei santi maria e ciriacO
casa del pOdestà
tOrriOne di guardia
1
3
2
ALT IDONA
Contrada Cantagallo
VicoloChiuso
Piazza CesareBattisti
LargoMunicipale
Via Francesco Petrarca
Contrada Calcara
VIa Giaco
mo Le
opardi
Via
Giaco
mo
Leop
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Via Roma
Via Dante Alig
hieri
SP 2
SP 2
Piazza dellaPieve
Via Dante Alighieri
1
2
3
uNA PASSEGGIATA dI 15 MINuTI
Ad ALTIdONA
20 21
B e l -monte Pi-
ceno è collocato
su una dorsale che rico-
pre il ruolo di spartiacque tra
le valli del Tenna e dell’Ete Vivo.
Preistoria e protostoria hanno le loro
testimonianze nelle trecento tombe
identificate di età picena, dotate di stra-
ordinaria quantità e qualità di reperti. Il col-
le belmontese dei Capi Piceni era crocevia dei
traffici con un elevato grado di prosperità quando
fu occupato dai Romani; nel 269 questi si imposero
con le armi. Dai primi anni del V sec. ci furono deva-
stazioni da parte dei popoli germanici. Entrò a far par-
te del dominio farfense come testimonia un registro
dell’XI sec. . Il nome deriverebbe dai coloni immigrati
da Belmonte Sabino; dal 1263 i belmontesi redassero
patti scritti con l’autorità fermana per essere esentati
dalle tasse, mentre cinque anni dopo ne ottenevano la
perpetua cittadinanza. Nel XIV sec. Belmonte si pose
come notevole centro del commercio fermano proteg-
gendo con mura esterne il centro urbano, mentre nel
territorio si diffondevano case rurali e piccole chiese
di campagna. Durante i secoli di pace il Castello re-
gistrò una notevole espansione e si rinnovarono ed
accrebbero le abitazioni rurali.
MONUMENTI, CHIESE E MUSEI
Chiesa S. Salvatore (XII sec.), ricostruita
nel XVIII sec. ha come elementi di spicco
una Pietà, scultura lignea del XV sec.,
una croce stazionale in argento
del XVII sec. ed un reliquiario
della S. Croce. Torre quadran-
golare e
resti di cinta fortificata del sec. XV. Chiesa romanica di
S. Maria in Muris (S. Simone e Giuda). Sulle rovine roma-
ne, tra il 936 ed il 962, i monaci benedettini costruirono
una chiesetta rurale, in puro stile longobardo, con torrio-
ne di vedetta (rimurato nel XVI sec.) e con un eccezionale
criptoportico preromanico all’ingresso sotto la torre. Le
testimonianze romane sono una lapide funeraria e uno
spezzone di marmo bianco su cui è scolpito un leone,
incastonati nella facciata. Chiesa della Madonna del
Rosario fu costruita dalla confraternita del Santo Rosa-
rio negli anni intorno al 1586, rinnovata in seguito nella
prima metà del XVIII sec. La pala dell’altare maggiore è
attribuibile al Fermano Filippo Ricci per lo stile e la simi-
larità con altri dipinti della Vergine del Rosario con Bam-
bino e Santi Domenico di Guzman e Caterina da Siena,
santi legati all’ordine domenicano, culto diffusosi dopo
la battaglia di Lepanto del 1571.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI P.ZZA LEOPARDI, 6 • TEL. 0734.771100
palazzO cOmunale
e chiesa di san salVatOre
tOrricella
chiesa di santa maria in muris
1
2
3
BELMONTE PICENOMANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
GIOVEDì GRASSO
POLENTA IN PIAZZA
1° MAGGIO
SAGRA DELLA NUTELLA
1-2-3 MAGGIO
FESTEGGIAMENTI DELLA SS. CROCE
ULTIME SETTIMANE DI AGOSTO
SAGRA DELLA BIRRA E DELLA PIZZA
PRIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE
SAGRA DELLA RANA
PRIMA SETTIMANA DI OTTOBRE
CASTAGNATA IN PIAZZA
PRIMO SABATO E DOMENICA DI DICEMBRE
MERCATINO NATALIZIO “BELMONTE APRE LE PORTE AL NATALE”
Piazza G.Leopardi
Largo SilvestroBaglioni
Viale
Vial
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trad
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Contrada
Colle Ete
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Bramante
Roma
Viale
Via Tommaso Rubei
Via San Severino
Via GuglielmoMarconi
Via Marino Lucido
SP 5
SP 5
SP 45
uNA PASSEGGIATA
dI 20 MINuTI A BELMONTE PICENO
1
2
3
Il centro sto-
rico di Campofilone
sorge sulla cima di una
collinetta, prospiciente il mare
Adriatico, ad appena 200 mt. s.l.m.
e presenta una pianta ellittica caratte-
ristica dei paesini sviluppatisi all’interno di
mura castellane intorno al sec. XI.
La via che taglia il paese al centro va dalla Chie-
sa Abbaziale fino a Porta Marina; le due strade
secondarie ellittiche (perché parallele alle mura
conservate solo in parte), vengono continuamente
tagliate da viuzze e vicoli, di conseguenza, tutte le
case del paese (che originariamente erano case-torri)
risultano con pianta più o meno trapezoidale. Il paese si
è sviluppato da un borgo, formatosi nell’alto medioevo,
attorno all’Abbazia benedettina di San Bartolomeo. Nel
XII Sec. il monastero è stato sottoposto al vescovato di
Fermo e vi rimase fino al 1342. La via degli Orti, con vol-
ta a botte, il viale dei Pini e il Torrione di Porta Marina,
Porta da Sole
e Porta da
Bora sono se-
gni evidenti
del passato.
La Chiesa Ab-
baziale, rico-
struita nella
seconda metà
dei XIX sec., è
a croce greca.
È stata affre-scata dal
Fontana e
decorata con
figure di san-
ti, tendaggi
e marmi pre-
ziosi dal suo
allievo Nicola
Achilli. Dei
Fontana sono
anche gli af-
freschi della
Chiesa di San
Patrizio.Campofilone
è oggi famoso
per i suoi “maccheroncini”, tipica pasta all’uovo eseguita
totalmente a mano con rara maestria dalle donne del
paese. La sfoglia sottilissima viene tagliata in finissimi
fili dorati disposti ordinatamente su fogli di carta. Ai
maccheroncini viene dedicata ogni anno una rinomata
sagra nazionale nella prima decade di Agosto.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI:
PIAZZA UMBERTO I, 2 • Tel. 0734.932775 – 932951
CAMPOfILONEMANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
PRIMA SETTIMANA DI AGOSTO
SAGRA NAZIONALE DEI “MACCHERONCINI DI CAMPOFILONE”
FERRAGOSTO
FESTA DEL MARE
ULTIMA SETTIMANA DI AGOSTO
ORTO PARTy - Festa della birra
31 NOVEMBRE
FESTA DI HALLOwEEN
chiesa di san patriziO
abbazia benedettina
di san bartOlOmeO
tOrriOne di pOrta marina21
3
Via 20 Settembre Via 20 Settembre
Via GiuseppeRossini
Via Alfieri
Corso Marconi
Via Adua
Via da Sole
Via delle Casette
Contrada Montecamauro
Via degli Orti
Via Giuseppe Rossini
ContradaMontecamauro
PiazzaRoma ViaAbbaziale
SP 10 Via Borgo San Patrizio Via Borgo San Patrizio
Via Borgo San Patrizio
uNA PASSEGGIATA dI 15 MINuTI
A CAMPOfILONE
2
13
22 23
Sulla cima del monte Sàbulo, sorge l’antica città di
Fermo, colonia romana. Fermo è da sempre il centro
più importante del comprensorio per la sua lunga sto-
ria, per la presenza di testimonianze storico-artistiche,
per le attività industriali e per le iniziative turistiche e
culturali. Il territorio risulta una felice sintesi di mare
e colline: si va dalle ampie spiagge di Lido di Fermo,
Casabianca e Marina Palmense, al centro suggestivo di
Torre di Palme, arroccato su uno sperone a picco sul
mare; in posizione panoramica sull’Adriatico sorge
anche Capodarco. Nell’anno 264 a. C. divenne co-
lonia romana
col nome
F i r m u m P i c e -
num
ed ebbe diritto di battere moneta.
Nel 408 fu presa da Alarico, poi
passò ai Longobardi e fu unita al Du-
cato di Spoleto, quindi con i Franchi andò alla Chiesa.
Verso la fine del X sec. divenne il centro di quella Marca
Fermana che si estinse solo nel XIII sec., quando passò a
far parte della Marca di Ancona. Nel 1199 divenne libe-
ro comune e poi feudo degli Estensi nel 1214. Nel 1433
subì la signoria di Francesco Sforza alla quale si ribel-
lò, rimanendo però, per tutto il Cinquecento, sotto la
tirannia di vari signorotti. Dagli inizi del XVII sec. Fermo
è indissolubilmente legata alla Chiesa; nel 1808 fece
parte del primo Regno d’Italia come capoluogo del
Dipartimento del Tronto e nel 1861 si dichiarò annessa
all’Italia. La Provincia di Fermo, cancellata subito dopo
l’Unità d’Italia, è stata nuovamente istituita con legge
approvata dal Senato il 19 maggio 2004.
DA NON PERDERE
Piazza del Popolo, iniziata nel 1442 nel cuore della cit-
tà, rappresenta senz’altro uno dei luoghi più suggestivi
di Fermo, offrendo uno spettacolo di rara bellezza e ri-
gore architettonico in cui s’inseriscono alla perfezione
alcune strutture fra le più significative della città.
Loggiato di San Rocco, eretto nel 1528 è antistante la
Chiesa di San Rocco risalente al 1505.
Biblioteca Comunale, presso il Palazzo degli Studi
(1511) collegato con una loggetta al Palazzo dei
Priori, è la più ricca delle Marche e fra le prime
dieci d’Italia: conserva 128 codici, oltre 400.000
volumi e 18.000 cinquecentine.
fERMO MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
FEBBRAIO
NEL REGNO DI RE CARNEVALE
MARZOTIPICITà: FESTIVAL DEI PRODOTTI TIPICI DELLE MARCHE
MAGGIOCONCORSO VIOLINISTICO INTER. “ANDREA POSTACCHINI”
GIUGNO/SETTEMBRE
GUSTAFERMO: ESTATE SOTTO LE STELLE
I GIOVEDI DI LUGLIO E AGOSTO
MOSTRA MERCATO ANTIqUARIATO E ARTIGIANATO
15 AGOSTO
CAVALCATA E PALIO DELL’ASSUNTA
16 AGOSTO
GRAN PREMIO CICLISTICO INTERNAZ. PER DILETTANTI, CAPODARCO
OTTOBRE-APRILE
STAGIONE DI PROSA, LIRICA, CONCERTISTICA E PER RAGAZZI
VIA GIACOMO LEOPARDI
VIA AURELIA
CORSO GARIBALDI PIAZZA DELLA
CONCORDIA
LARGO
TRE MORI
LARGO
MARCONI
PIAZZA
DELLA
LIBERTÀ
VIA
DEL
LE M
URA
Il cen-tro romano
di Falerio sorgeva
nella valle del Tenna,
alla sinistra del fiume in un
comprensorio territoriale inten-
samente frequentato già in età pre-
romana. Citata da Plinio (N.h. III, 111)
tra i centri della Regio V augustea, i suoi
abitanti erano iscritti nella tribù Velina. Le
iscrizioni ne attestano lo status di colonia ret-
ta da un collegio di duoviri. La città, monumen-
talizzata a partire dall’età augustea, fu un centro
fiorente fino al IV sec. d.C. Con la crisi dell’impero
iniziò la decadenza anche per Falerio e la città
antica fu gradualmente abbandonata in favore
dei colli circostanti che garantivano maggiore
sicurezza. Il territorio fu conquistato infine
dai Longobardi (un’importante iscrizione
dell’epoca è conservata presso il Museo
Civico Archeologico). Successiva-
mente la cittadina venne sposta-
ta in collina e fu amministrata
per secoli da vari signori a
cominciare dal con-
te Mainardo
(X sec.). È solo nel XIV sec. che si parla del Comune di
Falerone; nel Cinquecento è tra i sostenitori degli Euf-
freducci nel tentativo di imporre una signoria su Fermo,
ma senza successo.
DA NON PERDERE
Loggette dei Mercanti, pittoresco portico quattrocen-
tesco a due ordini che accoglieva i pellegrini.
Chiesa di San Fortunato, di origine romanica (XIII-XIV
sec.) con portale rinascimentale. Al suo interno è con-
servata una tavola di Vittore Crivelli raffigurante la “Ma-
donna Adorante il Bambino, e due Angeli” (1479).
Ex Chiesa di S. Sebastiano, piccola pinacoteca che ac-
coglie l’opera di Frà Marino Angeli raffigurante “Stim
mate di San Francesco e San Michele Arcangelo” (XV sec.).
Chiesa di Santa Margherita (XIII sec.) e Chiesa di San
Paolino, di origine longobarda, è realizzata con pietre
di fiume e con materiale proveniente da edifici romani
in rovina. Ha caratteri romano-gotici con torre qua-
drangolare ad uno spiovente.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI
PIAZZA DELLA LIBERTà • NUM. VERDE 800.255525
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
LUGLIO E AGOSTO
STAGIONE TEATRALE AL TEATRO ROMANO
2ª DOMENICA DI AGOSTO
LA CONTESA DE LA ‘NZEGNA
Rievocazione storico-folkloristica dell’epoca contadina
FINE AGOSTO
FESTIVAL MUSICALE PICENO
26 DICEMBRE
PRESEPE VIVENTE - PARCO ARCHEOLOGICO FALERIO
fALERONE
uNA PASSEGGIATA
dI 1 ORA A fALERONE
chiesa di san fOrtunatO
lOggette dei mercanti
museO archeOlOgicO
piazza della cOncOrdia
chiesa di s. giOVanni battista
11223
3
4
4
5
5
24 25
Sala del Mappamondo, dallo splendi-do soffitto ligneo ricco di motivi orna-mentali barocchi, è così denominata per la presenza di un grande globo, opera del cartografo veneziano Silve-stro Amanzio Moroncelli datato 1713.
Palazzo dei Priori, edificato nel 1296 e successivamente rimaneggiato, ospita sulla facciata una Statua bronzea di Sisto V realizzata nel 1590, sede della Pinacoteca Civica e la Sezione Arche-ologica Picena. Pinacoteca, custodisce opere che vanno dall’epoca medievale sino al
XIX sec., tra cui alcune di importanza straordinaria quali il Polittico di An-drea da Bologna (1369), le preziose tavole con le storie di Santa Lucia di Jacobello del Fiore (1410), “L’Adorazio-ne dei pastori” del fiammingo Pietro
Paolo Rubens (1608), “La Pentecoste” di Giovanni Lanfranco (XVII sec.), oltre ad altre importantissime come la “Ma-donna col Bambino” di Francescuccio di Cecco Ghissi (seconda metà XIV sec.) e due opere di Vincenzo Pagani (XVI sec.).Sezione Archeologica Picena, espone
i reperti della Fermo pre-romana, fra cui cinturoni, urne e monili di epoca picena.Teatro dell’Aquila, uno dei maggiori teatri d’Italia, realizzato su progetto di Cosimo Morelli, fu inaugurato nel
1790. È strutturato su 5 ordini di palchi e una platea per una capienza com-plessiva di circa 1.000 posti. Da vedere il dipinto del soffitto di Luigi Cochetti raffigurante i Numi dell’Olimpo con le Grazie e le Ore e al centro, il lampada-rio a 56 bracci in ferro dorato.Piazzale del Girfalco, è il belvedere
della città, dove si erge la Cattedrale insieme ad un ampio piazzale adibito a giardino.
Cattedrale, dalla splendida facciata ro m a n i co - g o t i c a
romanico-go-tica, conserva a l l ’ i n t e r n o gli scavi con
PIAZZALE GIRFALCO
VIA E. BELLESI
VIALE VITTORIO VENETO
PIAZZADEL POPOLO
VIA XXV APRLE
PIAZZALE TUPINI
VIA MEDAGLIE D’ORO
PIAZZALECARDUCCI
PIAZZADANTE
VIA
ROM
A
VIA G. GALILEI
VIALE DELLA CARRIERA
VILLA VERDE
LARGOS. GIULIANO
VIA XXV APRILE
VIA SALVO D’ACQUISTO
19
2
3
5
4
6
78
uNA PASSEGGIATAdI uN’ORA A fERMO
piazza del pOpOlOpalazzO dei priOri
cisterne rOmanechiesa di san dOmenicO
teatrO dell’aquila
piazzale del girfalcOduOmO
museO diOcesanO
tOrre matteucci
cOrsO cefalOniabibliOteca/sala del mappamOndO
1
234
5
67
8
i suggestivi mo-saici del tempio pagano pre-esistente, un sarcofago pa-leocristiano del IV sec. ed una “Icona di
Maria Vergine”, lavoro greco-bizantino del XI sec.: tra i vari monu
menti fu-
nebri quello di Giovanni Visconti da Oleggio. Palazzo Azzolino e Palazzo Vitali Rosati, entrambi progettati nella prima metà del XVI sec. da Sangallo il Giovane. Chiesa di Sant’Agostino, di origine romanico-gotica risalente alla metà del ‘200, incorpora l’Oratorio di S. Monica, con affreschi trecenteschi, il gotico “reliquiario della S. Spina” del 1374 e un affresco di Vincenzo Pagani. Chiesa di San Francesco, di stile goti-co quattrocentesco, custodisce nella cappella il “Monumento funebre di Euf-freducci”, di Andrea Sansovino del 1527 ed interessanti affreschi del sec. XV. Villa Vitali, sede dei Musei scientifici: preziose collezioni naturalistiche di uccelli imbalsamati sono visibili pres-so il Museo “T. Salvadori”; il Museo Pola-re “S. Zavatti”, unico nel suo genere, conserva la d o c u m e n -tazione di n u m e r o s e spedizioni ed oggetti della civiltà polare; il Museo della meteorite “Fermo”, terza nel mondo in ordine di peso,
caduta nelle campagne fermane nel 1996. Cisterne Epuratorie Romane, stupendo complesso architettonico composto da trenta vani collegati
tra loro e disposti su tre file parallele, è un monumento unico nel suo gene-re in Italia, perfettamente conservato
risalente al I sec. d. C. Chiesa di San Zenone, edificata nel XII sec. conserva un portale costruito assemblando diversi elementi architettonici di recupero di epoca romana.Museo Diocesano, custodi-sce paramenti sacri e argen-terie; notevole il pastorale di Sisto V e un messale miniato del XV sec.. Chiesa di Sant’Agostino, (Torre di Palme), conserva una “Madonna col Bambino e
S a n t i ”, polittico di V. Crivelli della fine
del XV sec. e un’ opera di V. Pagani. Chie-sa di S. Maria a Mare, (Torre di Palme), risale al XII sec. e conserva tracce di af-freschi trecenteschi ed una “Madonna e Santi” un tempo attribuita al Pagani.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI COMUNE
PIAZZA DANTE - TEL. 0734.223376
I.A.T. P.ZZA DEL POPOLO, 6 - TEL. 0734.228738
MUSEI DI FERMO
P.ZZA DEL POPOLO, 1 - TEL. 0734.217140
26 27
Il castello di Franca-
villa d’Ete sarebbe
sorto secondo la
tradizione per ini-
ziativa di due servi
sfuggiti ai loro pa-
droni, ma il nome
è tipico dei borghi
che godevano di
particolari esen-
zioni o franchigie
in ragione della
loro posizione
strategica. Il castello risulta menzionato come possedi-
mento vescovile nel 1157 e nel 1385 viene riscattato
da Fermo dopo la conquista da parte del capitano
di ventura Averardo della Campana. Il centro si
sviluppò intorno alla chiesa di S. Ruffino, oggi
scomparsa, con un impianto poligonale
dotato di sei torrioni merlati e di una
sola porta a sud; il borgo ester-
no si è sviluppato intorno
al XVI sec.
DA NON PERDERE
Chiesa parrocchiale di San Pietro
edificata su progetto del Sacconi.
Chiesa parrocchiale di San Rocco
con 2 affreschi del Pagani.
Chiesa della Madonna delle Grazie
pregevolmente affrescata.
Parco delle Rimembranze - Villa Sagrini,
con parco secolare e Fonte storica Culturale del ‘900.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI
PIAZZA VITTORIO EMANUELE II, 34 • TEL. 0734.966131
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
FINE MAGGIO - PRIMI DI GIUGNO
CUOCHI IN ERBA - Alla riscoperta delle erbe di campo
PRIMI DI LUGLIO
FESTA DE LO VATTE
DAL 14 AL 16 AGOSTO
FESTA DEL PATRONO SAN ROCCO E SAGRA DEL MAIALINO
PRIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE
LU VURGU FA CANTINA - FESTA DEL VINO
uNA PASSEGGIATA dI 15 MINuTI
A fRANCAVILLA d’ETE
chiesa di san rOccO
piazza VittOriO emanuele ii
chiesa di san pietrO
1
3
2
PARCO DELLA
RIMEMBRANZA
VIA PAPA GIOVANNI XXIII
VIALE ROMA
PIAZZA
VITTORIO EMANUELE II
PIAZZA
G. MARCONI
1
2
3
I primi in-
sediamenti umani
nel territorio risalgono
all’ottavo secolo A. C., come
testimoniano gli scavi archeo-
logici effettuati tra il
1948 ed il 1953. Ver-
so la metà del X se-
colo fu poi edificato
dai monaci Farfensi
il castello: il primo
nucleo abitato del
paese da essi denomi-
nato Montebello; poco dopo lo stesso passò sotto
la dominazio-
ne dei Canonici
della Cattedrale di
Fermo, che ne mu-
tarono il nome in
Grotta dei Canonici.
Nel 1208 Ottone IV
concesse ad Azzo
d’Este la marca d’An-
cona. Alla morte di costui il p o s s e s -so della M a r c a fu ricon-f e r m a t o da Papa Onorio III al figlio o
Azzolino
che ribattezzò
il castello col
nome di GROT-
TA AZZOLINA
che conserva
tuttora. Dal XIV
secolo Grottaz-
zolina si trova
sotto il dominio
della città di Fer-
mo. Il castello di
Grottazzolina fu
r ipetutamente
occupato e sac-
cheggiato nel
corso degli anni e solo dopo il 1465 fu riportato l’ordine
da parte del Senato Fermano. Grottazzolina fu fortifica-
ta dal Signore di Fermo Oliverotto Uffreducci, il quale vi
istituì una fonderia di cannoni; fu eretta a libero Comu-
ne nel 1537. Trascorsi dieci anni di operosa tranquillità il
paese tornò, ancora per ordine del Papa, sotto la giuri-
sdizione di Fermo. Dal 1600 Grottazzolina fu governata
come altri 47 Castelli dalla città di Fermo, attraverso Po-
destà e Vicari. Dopo la battaglia di Castelfidardo entrò
a far parte del Regno d’Italia e dal dicembre del 1860,
quando Vittorio Emanuele II tolse a Fermo la Provincia
unificandola con quella di Ascoli Piceno, Grottazzolina
divenne Comune autonomo.
DA NON PERDERE
Il Palazzo Comunale in stile Romanico con intonazio-
ne medioevale presenta una interessante torre mer-
lata frutto dell’opera di una cooperativa locale per la
ricostruzione del primo dopoguerra. La Chiesa del SS.
Sacramento e Rosario (1768) con una facciata in stile
classico, contiene al suo interno affreschi, tele e scul-
ture. È la Chiesa parrocchiale dal secondo dopoguerra.
Ha una mole considerevole, maggior monumento di
Grottazzolina. Notevole la decorazione interna dovuta
al Fontana. La Chiesa di S Giovanni Battista (1684),
ricostruita su una preesistente chiesa romanica, si af-
faccia sulla piazza più ampia del paese. Il Castello Az-
zolino, simbolo dell’orgoglio cittadino e testimone di
una vitalità storica di antiche origini, si erge al centro
dell’insediamento urbano. La piazzetta è dedicata alla
memoria di Osvaldo Licini.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI
C.SO VITTORIO EMANUELE II, 56 • TEL. 0734.631443
palazzO azzOlinO e chiesa di s. giOVanni
palazzO cOmunale e tOrre campanaria
chiesa del ss. sacramentO
1
3
2
gROTTAzzOLINA MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
PRIMA DOMENICA DI MAGGIO
FESTA DEL BEATO PAPA GIOVANNI XXIII
LUNEDì SUCCESSIVO ALLA 1ª DOMENICA DI GIUGNO
FESTA DEL PATRONO
PRIMI DI AGOSTO
RIEVOCAZIONE STORICA “I GIORNI DI AZZOLINO”
AGOSTOSAGRA DEGLI ANTICHI SAPORI
DA METà DICEMBRE AI PRIMI DI GENNAIO
NATALE INSIEME
PIA
ZZA
UM
BERT
O I°
PIA
ZZA
MA
RCO
NI
VIA MONALDI
VIA MAZZINI
VIA MONALDI
C.SO VITTORIO EMANUELE
uNA PASSEGGIATA dI 15 MINuTI
A GROTTAzzOLINA
12
3
28 29
NUMERI UTILI
COMUNE:
PIAZZA LEOPARDI, 2 • TEL. 0734.936321
PRO LOCO: TEL. 0734.936559
Il territorio, che
si estende tra Fermo e
il fiume Aso a poca distan-
za dal mare, porta tracce della
colonizzazione e quindi della civil-
tà romana. Forse la testimonianza più
ragguardevole di ciò è espressa dal cippo
funerario di un magistrato locale conservato
sotto il loggiato comunale. Nell’alto medioevo
i Longobardi e i Monaci Avellaniti vi fondarono
alcuni castelli le cui chiese, in stile romanico, sono
tuttora ben conservate. Nel XIII sec. gli insediamenti
sparsi vengono abbandonati e nasce l’attuale paese,
sulla collina più elevata (mt. 264 s.l.m.) e in prossimi-
tà di una grande torre di avvistamento (anch’essa ben
conservata e trasformata nel tempo nel maestoso cam-
panile della Collegiata di San Lorenzo).
DA NON PERDERE
Chiesa Parrocchiale, ospita oltre alla venerata sta-
tuetta lignea del patrono S. Quirico, protettore dei
bambini, una tavola attribuita a Pietro Alemanno, due
tavolette raffiguranti S. Sebastiano e S. Rocco e una
“Madonna in trono” di arte locale del XIV sec. Chiesa di
S. Nicolò, nella piazza centrale, in perfetto e sobrio stile
barocco, ha al suo interno cinque altari in legno dorato
e marmorizzato, un soffitto ligneo damascato ed una
pala d’altare di Simone De Magistris (attualmente con-
servata presso il palazzo comunale), oltre ad un organo
di scuola callidiana. Chiesa di S. Lorenzo, con pregevo-
li altari barocchi in legno dorato, un Crocifisso ligneo
del XVI sec. e un organo del ‘700 di Gaetano Callido.
Chiesa di S. Maria degli Angeli (o ad Nivem), nel borgo
castellano, conserva affreschi del XV sec.. Chiesa della
Madonna Manù del XI sec., piccola ma molto elegante,
si trova a metà strada tra il paese e il mare. Chiesa di
S. Pietro del XII sec., con colonne ed originali capitelli
è ora inglobata nel civico cimitero.
Chiesa di S. Giacomo e S. Quirico,
al suo interno si conservano capitel-
li variamente decorati, un’elegante
cripta sorretta da volte a crociera ci-
lindriche su colonnine con capitelli
di diversa foggia e importanti opere
attribuite a Pietro Alemanno. Porta
Marina, si presenta imponente con
un arco a sesto acuto sormontato da
una merlatura ghibellina.
Porta da Sole, in parte rimaneggiata,
immette sotto il loggiato del Palazzo Comunale.
Palazzo Comunale del XVI sec. con portico ogivale sot-
to il quale si trova un cippo funerario con bassorilievi e
iscrizioni di epoca romano-imperiale.
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
15 LUGLIO
FESTA DEL PATRONO S. qUIRICO
TERZO FINE SETTIMANA DI LUGLIO
SAGRA DEGLI GNOCCHI
SECONDA SETTIMANA DI AGOSTO
CONCERTI DI MUSICA CLASSICA “MUSICA IN COLLINA”
ULTIMO FINE SETTIMANA DI SETTEMBRE
FESTA DEL VINO COTTO
LAPEDONA
pOrta marina
chiesa di san lOrenzO
palazzO cOmunale
chiesa di san nicOlò
chiesa di santa maria
degli angeli O ad niVem
PiazzaleEuropa
Piazza GiacomoLeopardi
Largo sanGiacomo
Largo 4Novembre
Via VIttorio
Veneto
Via Piave
PiazzSanLorenzo
Via Damiano
Chiesa
Via CesareBattisti
dell’Acc
oglienza
Via
Piazza dellaConcordia
Via Fratelli Kennedy
Via Roma
Via
Borgo Castellano
Aldo
Moro
SP 35
1
2
345
uNA PASSEGGIATAdI 15 MINuTIA LAPEdONA12345
S i
dice che intorno
all’anno mille, un capitano
di ventura di nome Malleano
o Majano, sia stato il fondatore del
Castello. Della Comunità di Magliano
abbiamo una citazione di Brandimarte
che chiarisce come il toponimo deriverebbe
dalla famiglia romana dei “Manli”. Nel periodo
Romano al tempo di Giulio Cesare, Magliano
gravitava nell’orbita di “Firmun”uno dei primi in-
sediamenti Piceni. Fu un insediamento farfense poi
usurpato dal Vescovo di Fermo. Durante il Medioevo
venne lungamente conteso da Montegiorgio e Fermo.
A partire dal 1293 diventa definitivamente castello di
Fermo. Magliano resterà sotto il governo fermano fino
al 1860, dopo il plebiscito dello stesso anno, con il quale
viene soppressa la provincia di Fermo ed unita a quella
di Ascoli Piceno. Un grave danno per la conoscenza sto-
rica di questo Comune è stato arrecato dalla distruzio-
ne dell’archivio in un incendio. L’antico castello aveva
sei torri, ma ora ne restano
soltanto due, di cui una
esagonale.
DA NON PERDERE
Chiesa parroc-
chiale di San
G r e g o r i o
M a g n o , c o -
struita nel XVIII
sec., conserva di questa costruzione
una cappella con un affresco un tem-
po attribuito a Vincenzo Pagani. Chie-
sa della Madonna delle Grazie, costruita nel
XVIII sec. su una preesistente edicola del ‘400, conserva
nell’abside affreschi cinquecenteschi tra i quali una
“Crocifissione”.
Chiesa “San Filippo” vi si conserva un monumento fu-
nebre di Giovan Battista Carducci, architetto fermano,
ad opera dello scultore Salomoni di Fermo (1919).
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI
PIAZZA GRAMSCI, 25 • TEL. 0734.632172
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
1ª DOMENICA DI GIUGNO
FESTA PER LA MADONNA DELLE GRAZIE
ULTIMO SABATO E DOMENICA DI GIUGNO
SAGRA DELLE SAGRE
ULTIMA DOMENICA DI OTTOBRE
CASTAGNATA
pOrta da bOra
palazzO cOmunale
chiesa di san gregOriO magnO
1
3
2
Largo G. Leopardi
Piazza della
Repubblica
Via Guglielmo
Marconi
Monti
Sibillini
Roma
RomaVia
Roma
P.za AntonioGramsci
Via
Via
Via
Viale
degli
del
la
Via
Resistenza
Fratelli Vecchietti
PiazzaleBotteghe
Piazza SanGiacomo
Orti
Via degli Orti
Via
degl
i
Orti
SP 40
SP 4
0
Indipendenza
Via1
2 3
uNA PASSEGGIATA dI 15 MINuTI
A MAGLIANO dI TENNA
30 31
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI:
VIA GARIBALDI, 60 • TEL. 0734.760258Il primo documento dove viene
citata Massa Fermana risale al 1050,
quando era sotto la giurisdizione del
Vescovo di Fermo. Resti di epigrafi funerarie
romane sono le tracce di un antico passato.
Nel XIII sec. apparteneva alla famiglia dei
Brunforte; membri come Guglielmo da Massa ed il
figlio Valerio di parte ghibellina, vengono ricordati
per gli efferati episodi di guerra che sconvolsero il
paese fino a quando tornò a sottomettersi a Fermo.
Nel 1808 perse la sua autonomia annettendosi a
Montappone per riacquistarla definitivamente nel
1816.
DA NON PERDERE
Porta Sant’Antonio, del XIII sec. ad
arco ogivale coronata da merli
e troniere, con
tracce del
funzionamento
dell’inferriata e del ponte
levatoio e presenza di
loggette rinascimentali.
Pinacoteca Civica, custodisce opere
di Vincenzo Pagani, De Magistris ed altri, bassorilievi
di scuola fiorentina provenienti dal Convento di S.
Francesco.
Chiesa dei Santi Lorenzo, Silvestro e Ruffino, conserva
la prima opera marchigiana di Carlo Crivelli,
firmata e datata 1468 e realizzata su
commissione dei conti Azzolino di
Fermo: il polittico “Madonna con il
Bambino tra i Santi Giovanni Battista,
Lorenzo, Silvestro e Francesco”. Nel
presbiterio la “Madonna della cintola
con Angeli musicanti” del fratello
Vittore. Da segnalare nella sagrestia
anche una tela di Sebastiano
Ghezzi di Comunanza (XVII
sec.).
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
2 AGOSTO
FIERA DE LU PIRDU
Sfilata di moda e mercatino dell’arte e dell’artigianato
10 AGOSTO
FESTA DI SAN LORENZO PATRONO
27 DICEMBRE
CONCERTO DI NATALE
uNA PASSEGGIATA dI 15 MINuTI
A MASSA fERMANA
SP 48
SP 48
Via
Rom
a
Sandro
Pertini
PertiniSandroVia
Via
Via
Libertà
della
VialeGiovanni
Giovanni
Iomm
i
ViaGiovanni
Iomm
i
Via
Via
Iommi
Largo Carlo Alberto
Dalla Chiesa
Viadelle
MuraCastellane
Via Garibaldi
Via Garibaldi
Via delle Case
Largo G.Leopardi
ViaGuerrieriVi
aBr
unfo
rte
Grappo
Contrada
Ald
o M
oro
Via
Osvaldo
Licini
PiazzaGaribaldi
LargoScampatesta
pOrta s. antOniO
palazzO cOmunale e pinacOteca
chiesa parrOcchiale dei ss. lOrenzO,
silVestrO e ruffinO
1
12
3
32
Mon-
sampietro Morico, attuale capo-
luogo di un territorio diventato “bi-
focale” nel 1868 per l’annessione dell’ex
comune autonomo di Sant’Elpidio Morico
alias Sant’ Elpidiuccio, fu rifondato nell’an-
no 1071, insieme a Monte Rinaldo Morico e
Sant’Elpidio Morico (centro con vocazione milita-
ristica che perse consistenza abitativa e parrocchia
nell’anno 1407, “trasferendo” la sua denominazione
al piccolo castello viciniore, Sant’Elpidiuccio), da un
condottiero incaricato dal vescovo di Fermo. Tale per-
sonaggio, che per errore di interpretazione epigrafica
fu detto Malugero o Maugero Melo, altri non era che il
pugliese Ermanno M(ik)elo, figlio del normanno Drago-
ne di Altavilla, conte della Puglia e Calabria. Costretto
a riparare a Napoli e poi nel fermano in tenera età (a
seguito della morte violenta del padre), Ermanno fu
sicuramente denominato fin da allora col diminutivo-
vezzeggiativo Manuzzello. Questi partì per la Prima
Crociata – nel 1099 – e quasi morì nel corso di essa.
Quanto all’aggettivo Morico che accompagna e
completa il paleonimo Monsampietro, oggi si
può ritenere che esso non sia derivato da una
presunta Morica moglie di Malugero Melo,
bensì dal fatto che la pianta urbica di
questo centro storico (proprio come
quella di Monte Rinaldo e Mo-
rico, come quella dell’oppi-
dum Sant’Elpidio Mori-
co, e come quelle di tanti altri
centri storici con paleonimi in Mor-) fu
caratterizzata da una particolare forma
a cuneo, di quasi sicura origine picena.
DA NON PERDERE
Chiesa romanica di San Paolo (1071)
Chiesa di San Pietro e Sant’Antonio Abate (sec. XVI)
Chiesa di San Francesco (1513)
Chiesa della Madonna del Carmine (1200-1300)
Trittico Crivellesco (1400 – Carlo Crivelli) presso il Mu-
nicipioChiesa di San Michele Arcangelo (1699)- Sant’elpidio
MoricoTrittico di Vittore Crivelli (1496) presso la Chiesa di
San Michele Arcangelo
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI
VIA UMBERTO I, 33 • TEL. 0734.773140 - 0734.773632
uNA PASSEGGIATA dI 15 MINuTI
A MONSAMPIETRO MORICO
castellO
chiesa parrOcchiale di san pietrO
e sant’antOniO
palazzO cOmunale
1
3
2
SP 45
SP 45
Piazza Cesare
Battisti
Via VIllanova
Via Ubrico
C.so Umberto
Via
Ete
Vic. del Notaro
Piazza
Malugero Melo PiazzaRoma
Via Ete
Leopardi
Via Giacom
o
Via Giacomo
Matteotti
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
1° MAGGIO
ANTICA FIERA DEL 1° MAGGIO
26 GIUGNO
FESTA DI SAN PIETRO PATRONO
16 LUGLIO
FESTA DELLA MADONNA DEL CARMINE
8 E 9 AGOSTO
LO MAGNà DE ‘NA OTA - SAGRA
ULTIMO FINE SETTIMANA DI AGOSTO
SAGRA DELLO SPIEDINO
1
2 3
32
NUMERI UTILI
COMUNE:
VIA LEOPARDI, 12 • TEL. 0734.760426
Fin dall’antichità
fu dominato dalla
potentissima famiglia dei nobili
Brunforte e si trovò comunque
sempre nella sfera d’influenza della città
di Fermo. Agli inizi del XIV sec. il castello di
Montappone fu distrutto da Gentile da Mogliano e
ricostruito dai Montapponesi nel 1371. Nel 1808,
con l’avvento del Regno d’Italia, si unirono
al Municipio di Montappone quelli di
Massa Fermana e Monte Vidon Corrado.
Quando venne ripristinato il dominio
pontificio, Montappone fu sede
del governatore del distretto,
trasferito prima a
Falerone, poi a
Montegiorgio.
Nel 1827 ebbe un Podestà con
giurisdizione anche su Massa Fermana.
DA NON PERDERE
Chiesa Parrocchiale di S. Maria e S. Giorgio, custodisce
una tela della scuola del Pomarancio, “Madonna con
Bambino e Santi” e una Croce Reliquiario del XV sec..
Oratorio del Santissimo Sacramento, con portale
trecentesco in cotto sovrastato dallo stemma
della confraternita; all’interno alcuni affreschi
cinquecenteschi tra i quali “Madonna con il Bambino tra
i SS. Giovanni Battista e Giorgio” erroneamente attribuiti
a Vincenzo Pagani.
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
GIUGNORASSEGNA INTERNAZIONALE DEL MUSICAL
FINE LUGLIO
RIEVOCAZIONE STORICA “IL CAPPELLO DI PAGLIA”
NOVEMBRE-MARZO
DOMENICA A TEATRO - Teatro per ragazzi
DICEMBRE
IL CAPPELLO NATALIZIO - Mercatini
MONTAPPONE
uNA PASSEGGIATA dI 15 MINuTI
A MONTAPPONE
museO del cappellO
OratOriO del ss. sacramentO
chiesa di santa maria in castellO
chiesa di santa maria
e san giOrgiO
mOstra permanente
del “cappellaiO pazzO”
1
34
5
2
SP 48
Via GiacomoBrodolini
PiazzaRoma
PiazzaleGramsci
Via
Tarucchio
Via Palmiro Togliatti
Palmiro
Palazzo
Via
Sole
Sole
Via
Via San
Giorgio
Via
San
Gio
rgio
Osvaldo Licini
Spazzi
PiazzaleMatteotti
Via Alcidede Gasperi
Via
Via PietroNenni
Via Selva
Via Saletto
Via
Via
Via
Via
8 Marzo
Borg
o X
X S
ette
mb
re
Togliatti
Via Don
Luigi Sturzo
Salvatore
San
5
1
23
4
Montefalcone, antico paese arroc-
cato sul ciglio di un’alta rupe di arenaria
fossillifera, si colloca ad un’altitudine di 758
mt. s.l.m. nella parte meridionale dell’omoni-
mo monte. Il paese fu compreso fin dal X sec. d.
C. nei territori del presidiato Farfense e dal 1214,
anno in cui ottenne la Libertà Comunale, per più di
100 anni fu scenario di guerre ed occupazioni da par-
te dello stesso Fermano e della Città di Ascoli Piceno.
Montefalcone offre al visitatore uno straordinario pa-
norama: dai monti Sibillini alla Maiella, dal Gran Sasso al
Monte Conero ed il mare Adriatico. Circondato dal verde,
è il luogo ideale per chi cerca una vacanza in tutto relax a
contatto con la natura, la storia e la cultura. Il bosco che
ricopre gran parte del Monte Falcone, per la varietà di
specie vegetali è Area Floristica Protetta e Sito di impor-
tanza Comunitaria. Degne di interesse sono le aree fos-
silifere ricche di reperti risalenti al Pliocene inferiore.
Nel centro storico, presso Palazzo Felici, residenza
nobiliare risalente al XVII sec., è possibile visitare il
Polo Museale, con sezioni dedicate ai fossili loca-
li, ai fossili da tutto il mondo e di tutte le ere, ai
minerali. Pertinente al Museo è il “Giardino
Tronelli” che scende con sentieri serpenti
nati lungo la rupe del monte. Presso
Palazzo Fenici è inoltre esposto
il Polittico “Madonna con
bambino” (1475/1480)
del Pittore Pietro Alamanno.
La struttura mu-
seale è anche
sede di un Cen-
tro di Educazione
Ambientale, attrezzato
per fornire servizi didattici a scolaresche e gruppi orga-
nizzati. Nella parte più alta del paese si ergono l’antico
castello farfense e la sua unica torre recentemente re-
staurati e particolarmente suggestivi. Poco lontano dal
centro abitato sorge il convento francescano, acquistato
da San France-
sco d’Assisi nel
1223, a pochi
passi dalla mi-
racolosa fonte
fatta scaturire
dal Santo, dalla
quale sgorga
un’acqua limpi-
da e fresca.
DA NON PER-
DEREPalazzo Feli-
ci, Centro di
E d u c a z i o n e
A m b i e n t a l e ,
Museo dei Fos-
sili e di Storia
Naturale, Mu-
seo dell’Alamanno, Chiesa della Madonna delle Scalel-
le, Convento Francescano e Chiesa di San G. Battista,
Chiesa di San Pietro in Penne, Chiesa di San Michele,
Loggetta cinquecentesca, Bastione e mura di cinta,
Traforo del Valico delle Scalelle.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI: Via S. Pietro, 22 • Tel. 0734.79111/0
POLO MUSEALE: Tel. 0734.79136
uNA PASSEGGIATA dI 20 MINuTI
A MONTEfALCONE APPENNINO
1
32
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
MAGGIOLA MARCIA PER LA SOLIDARIETà
LUGLIO-AGOSTO
SPETTACOLI DI ARTE VARIA E SAGRE
SECONDO FINE SETTIMANA DI OTTBORE
SAPORI D’AUTUNNO • Itinerario enogastronomico per
le vie del borgo e mercatino dei prodotti tipici locali
LargoOberdan
Via Cesare
Battisti
Via San
Pietro
LargoConcordato
Largo E.Tartufoli
Largo Vittorio
Emanuele II
Sant’Antonio
Sant
’Ant
onio
LocalitàTiro
A Segno
Roma
Via
Via
Via
Largo G.Corradini
ViaSisto V
Largo G.Leopardi
Via Sisto V
Via Roma
SP 50
SP 49
chiesa di san michele arcangelO
chiesa di san pietrO in penne
castellO
chiesa di s. maria in capite scalOrum
4
2
4
3
1
35
M o n -t e f o r t i n o
sorge sulla dor-
sale di un colle, a cir-
ca 700 mt. s.l.m., di fronte
allo splendido scenario dei
Monti Sibillini. La sua storia risale
all’epoca romana, come attesta una
antica lapide proveniente dalla fortez-
za del Girone, distrutta nel 1442. Nel 1084
si erige a libero comune e si da un proprio
statuto, modificato nel 1126. In epoca moder-
na fa parte della Stato Pontificio, nella giurisdi-
zione della diocesi di Fermo. Nel 1860 votò l’an-
nessione al regno d’Italia di Vittorio Emanuele II.
Montefortino è uno dei più significativi insediamen-
ti della Comunità Montana e del Parco Nazionale dei
Sibil-
lini. L’anfiteatro delle montagne
è spettacolare, con cime che raggiungono i 2000 mt.
come la Priora o il Pizzo Berro, Ma la presenza più fa-
scinosa è quella del Monte Sibilla, la profetessa che
predisse la nascita di Cristo. La figura della Sibilla è una
trasformazione cristiana e medievale della dea Cybe-
le, rappresentata con il capo turrito ed infatti “corona”
è chiamata una cintura rocciosa che corre intorno al
monte omonimo. La grotta della Sibilla ha ispirato tra-
dizione colta e popolare fin dal Medioevo, il racconto
del francese Antoine de la Sale, il Paradiso della Regina
Sibilla, Guerrino detto il meschino di Andrea da Barbe-
rino, il poema il Meschino detto il Guerrino di una raf-
finata poetessa rinascimentale come Tullia d’Aragona.
Montefortino possiede un significativo patrimonio di
beni culturali diffusi nel territorio, ma anche un luogo
deputato alla conservazione e alla manutenzione delle
opere d’arte: la Pinacoteca Civica intitolata a Fortuna-
to Duranti (1797-1863), romantica personalità di pitto-
re bohémien e raffinato collezionista di opere d’arte
che provvide a donare al Comune.
Palazzo Leopardi sede della Pinacoteca è un pregevo-
lissimo esempio di architettura nobiliare cinquecente-
sca, appartenne a Sir Desiderio Leopardi creato Corte
Palatina nel 1533 e curatore dello Sta-
tuto di Montefortino.
Alla stessa famiglia appartenne Leopardo Leopardi,
autore di “Memorie Istoriche di Montefortino nella
Marca” (1783), che si definisce “Patrizio Recanatese” e
cittadino di essa (Montefortino) terra. Unisce all’in-
teresse storico e artistico del proprio patrimonio,
quello naturalistico, che gli deriva dalla sugge-
stiva posizione geografica e dalle bellezze pa-
esaggistiche. Nei dintorni, sono da visitare
Sant’Angelo in Montespino (sec.VI-XI), la
serie di case-torri di derivazione feudale
e rinascimentale, l’orrido dell’Infer-
naccio sovrastato dall’eremo a
loggetta di S. Leonardo ed il
Santuario della Madon-
na dell’Ambro.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI
VIA ROMA, 21 TEL. 0736-859101
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
FEBBRAIO
FESTIVAL DEL TARTUFO VERO DEI MONTI SIBILLINI
2ª DOMENICA DI AGOSTO
PROGRAMMA CENTRO STUDI FORTUNATO DURANTI
PRIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE
SAGRA DELLA CUCCIOLA
TUTTO L’ANNO
ESCURSIONI CON IL CAI
MONTEfORTINO
uNA PASSEGGIATA
dI uN’ORA A MONTEfORTINO
pinacOteca ciVica
santuariO della madOnna dell’ambrO
sant’angelO in mOntespinO123
SP 83
SP 83
SP 8
3
SP 83
SP 83
LargoDalmazia
Largo del Teatro
Largo dellaPieve
Via S. Pruni
Via R. Pap
iri
Piazza G.Leopardi
Via PapaGiovanni XXIII
Via F. Duranti
Via
V. M
ercu
ri
Via Rom
a
Via Roma
ViaUffreducci
dell’Osp
edale
StradaV
icinaleM
ontazzolino
Via Giuse
ppe
Garibaldi
Via Santa Lucia
Mat
tato
io
Via Circonvallazione
Strada C
omunale d
ell’Am
bro
Via Mattatoio
Via
Via F. Duranti
Via D. Sbarra
Via D. Sbarra
Via Rio
Strada
Comunale Pretattoni
LargoDuranti
Largo P.di Gisio
PiazzaUmberto I
1
2
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
FINE AGOSTO
FESTA DEL GRANO
PRIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE
FESTA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
SECONDA SETTIMANA DI OTTOBRE
FESTA D’AUTUNNOIl Comu-
ne di Mon-
te Giberto, già
abitato dai Piceni e
dai Romani, si ritiene
affondi le sue origini nel XI
sec. Fu possedimento degli
abati farfensi; nel XIII sec. passò
sotto il
dominio di
Fermo, di-
ventandone
un “Castello”,
e fu munito
di una cinta
muraria con
quattro tor-
rioni, due dei
quali esistenti
e restaurati.
Seguì in tutto le
vicende di Fer-
mo di cui fu un forte avam-
posto verso ovest. La sua
struttura edilizia nel
XVIII sec. si rinno-
va profonda-m e n t e ,
secondo una
caratteristica pianta compatta, semplice
ma elegante che fa convergere l’abitato
in una piazza da cui si diramano vie e
viuzze.
DA NON PERDERE
Palazzo Comunale, dall’armonica sette-
centesca fac-
ciata in cotto,
al suo interno
è presente
una Sala delle
volte poliva-
lente Chiesa di
Sant’Antonio,
antica chiesa
gentilizia del
1721 Chiesa Par-
rocchiale di
San Nicolò,
conserva una
pregevole tela raffigurante l’“Ultima
Cena” del 1602 di scuola fiorentina, un
gruppo ligneo policromo e un organo
del Callido del 1797.
Santuario di Santa Maria delle Grazie,
espressione del culto mariano, custodi-
sce una scultura marmorea raffigurante
una “Madonna con Bambino”, attribuita
all’arte pisana del XIV sec. e
diversi dipinti di
scuola marchigiana del XVII sec.
Chiesa di San Giovanni Battista, ricostrui-
ta nel 1771, si caratterizza per l’interno a
croce greca con abside settecentesca;
particolare l’organo Paci del 1876.
MONTEgIBERTO
PIAZZA
G. LEOPARDI
VIA DON NICOLA ARPILI
PIAZZA
DELLA
VITTORIA
VIA 4 NOVEMBRE
VIA 4 NOVEMBRE
VIALE DIAZ
VIA
ROM
A
VIALE D
IAZ
uNA PASSEGGIATA
dI 15 MINuTI AMONTEGIBERTO
chiesa di san nicOlò
palazzO cOmunale
chiesa di s. giOVanni battista
chiesa di sant’antOniO
santuariO della
madOnna delle grazie
1
12
34
5
2345
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI COMUNE
PIAZZA DELLA VITTORIA, 1
TEL. 0734.630047
36 37
L’ i m -p i a n t o
urbanistico del
centro storico conser-
va l’originale struttura me-
dievale che segue l’andamento
altimetrico dei tre versanti del colle
su cui sorge. La forma attuale del paese
ebbe origine ad opera dei Farfensi, la cui
presenza è documentata negli anni 1026 –
1054. Questi monaci benedettini accolsero i
primi abitanti di Montegiorgio intorno alla Chie-
sa di S. Maria Grande (l’attuale S. Francesco) ed al
convento, determinando, col passare del tempo,
floridezza economica e incremento demografico. Il
secolo XIV vede Montegiorgio coinvolta, al fianco di
Fermo, nelle lotte tra Impero e Stato Pontificio; la città
subì la breve tirannia di Mercennario, e poi di Rinaldo
da Monteverde. Successivamente la città seguì le vi-
cende generali dello Stato Pontificio. Con l’unificazione
del 1860 entra a far parte del Regno d’Italia. Nel 1900
acquisisce il territorio di Alteta, fino ad allora comune
autonomo.
DA NON PERDERE
Chiesa di San Francesco: un tempo Santa Maria
Grande in Georgio, si erge sulla sommità di un
colle affacciato su uno dei più suggestivi giri
d’orizzonte che la nostra terra offre, chiamato
anticamente colle di Cafagnano; di stile go-
tico-romanico, databile intorno al XIII se-
colo, con l’annesso monastero, appar-
teneva ai monaci farfensi, venne
ceduta nel 1263 dall’abate Pe-
regrino ai frati minori con-
ventuali di San Fran-
cesco. Conserva
un magnifico portale di travertino del 1325, opera
del maestro Gallo. Cappella Farfense: annessa alla chie-
sa di San Francesco. Non tutti gli studiosi concordano
nel definirla tale, con pitture della prima metà del ‘400.
Vi sono illustrate nei compartimenti della volta a crocie-
ra la leggenda della vera croce, affreschi in parte attri-
buiti alla scuola di Antonio Alberti da Ferrara. Nella cap-
pella sono ancora presenti i sepolcri di nobili famiglie
Montegiorgesi. Teatro Domenico Alaleona: costruito
sull’area del palazzo civico, del quale resta l’antica torre
addossata ad una parete del Teatro. Edificato negli anni
tra il 1870 e il 1884 e progettato dall’architetto Giusep-
pe Sabbatini, è intitolato al musicista montegiorgese
Domenico Alaleona (1881-1928). Il teatro è un piccolo
gioiello dell’arte neoclassica. Le decorazioni in stucco
bianco e oro sono di Salomone Salomoni, i dipinti della
volta sono dell’artista ascolano Giovanni Picca. Palazzo
Passari: del XVIII sec., la sua imponente facciata domi-
na Piazza Matteotti. Le superstiti tempere settecente-
sche, parte della ricca quadreria alienata intorno alla
prima metà del ‘900 dalla famiglia patrizia, sono
visibili nella sala consiliare del Comune.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI
VIA ROMA, 1 • Tel. 0734.952066 – 0734.952067
pinciO e chiesa di san francescO
teatrO alaleOna
cOnVentO di santa chiara
palazzO passari
1
34
2
MON TEgIORgIO MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
23 APRILE
FESTA DI SAN GIORGIO PATRONO
3ª DOMENICA DI AGOSTO
FESTA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
E SAGRA DEGLI STROZZAPRETI
3ª DOMENICA DI SETTEMBRE
FESTA DELLA MADONNA ADDOLORATA
21 NOVEMBRE
TRADIZIONALE FIERA DEL SOCCORSO
NOVEMBRE-APRILE
STAGIONE TEATRALE DI PROSA
NOVEMBRE APRILE
STAGIONE CONCERTISTICA
PIAZZA
MATTEOTTI
PIAZZA
D’ALALEONA
VIA DELLE MURA
VIA D
ELLE
MURA
PORTA
S.ANDREA
PORTA
SANTA MARIA
PORTA
S.NICOLO’
PIAZZALE
KENNEDY
VIA PALESTRO
1
23
4
uNA PASSEGGIATA dI
30 MINuTI A MONTEGIORGIO
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
DOMENICA DI CARNEVALE
CARNEVALE MONTEGRANARESE
ULTIMA SETTIMANA DI GIUGNO
VEREGRA STREET FESTIVAL
OTTOBREFESTA DI SAN SERAFINO PATRONO
NOVEMBRE-APRILE
STAGIONE TEATRALE DI PROSA
NOVEMBRE-APRILE
STAGIONE CONCERTISTICA
DICEMBREMERCATINO DI NATALE
MONTEgRANARO
Montegranaro
nasce con la
vocazione calzaturiera,
fin dalla fine del secolo XVIII.
Centro propulsore del distretto
calzaturiero marchigiano, è
uno dei sistemi produttivi più
importanti a livello mondiale.
Tradizione artigianale e maestranze
tra le più qualificate del settore, cura
dei dettagli e dei materiali impiegati,
attenzione alla “forma”, tutti fattori
che hanno sempre contraddistinto il
prodotto montegranarese.
La spiccata vocazione alla qualità e
all’eleganza, non disgiunta da una
fortissima creatività, fanno di
Montegranaro
la passerella internazionale
dell’accessorio, nel panorama più vasto
del sistema-moda italiano. Il paese delle
grandi firme!
La dolcezza delle colline e l’operosa
attività agricola sono i punti di forza per il
visitatore. Le aziende agricole di piccole
dimensioni favoriscono lo sviluppo
dell’agricoltura, senza intaccare la forma
del paesaggio: cereali e foraggio, girasoli
e ortaggi, uliveti e vigneti, frutteti,
tortuose strade vicinali fiancheggiate da
querce secolari, connotano il panorama
dalla vallata del fiume Chienti a nord
a quella dell’Ete a sud, spalancate sul
mare, o a quella che, verso ovest, spazia
fino ai Sibillini.
La tradizione vanta l’origine romana
di Montegranaro con il toponimo
di Veregra, ma è un
documento farfense
dell’829 che lo fa
nascere alla storia.
Nel secolo XIII è libero
Comune, nel 1387
diviene feudo della
famiglia veneziana degli
Zeno, nel 1443 subisce
la dominazione degli
Sforza e quindi dello
Stato Pontificio, fino alla
unificazione d’Italia.
I montegranaresi illustri: Giulioso
Conventati (sec. XV), giurista, docente
presso l’Ateneo maceratese; San
Serafino da Montegranaro (1540-
1604); Domenico Svampa, cardinale e
arcivescovo di Bologna (1851-1907);
Giovanni Conti (1882-1957), uomo
politico, vice presidente dell’Assemblea
Costituente; Alessandro Cruciani (1841-
1912), musicista e poeta.
DA NON PERDERE
La Cripta di Sant’Ugo con lo strepitoso
ciclo di affreschi, il Portale del SS.
Salvatore, San Francesco e San Serafino
e la barocca San Pietro; i palazzi gentilizi
Conventati, Ranier Luciani, Cruciani
emergono da un tessuto urbano di case
addossate l’una all’altra, secondo un
nastro sinuoso e suggestivo.
Il Teatro La Perla, luogo deputato per
gli spettacoli cinematografici, vanta
attualmente una importante stagione
teatrale (periodo invernale), una
apprezzata rassegna di teatro per ragazzi
e una stagione concertistica di altissimo
livello programmata dagli “Amici della
Musica di Montegranaro” il cui direttore
artistico, Francesco Di Rosa, ricopre il
ruolo di Primo Oboe dell’Orchestra S.
Cecilia di Roma e dell’Orchestra
Filarmonica della Scala.
Veregra Street Festival. Il qualificato e
rinomato festival degli artisti di strada,
di rilievo nazionale e internazionale,
si tiene nell’ultima settimana di
giugno per le piazze, i vicoli e le
strade del centro storico che si
trasformano in una magica
ribalta. (www.veregrastreet.it)
Un Villaggio dello Sport
(campo di calcio e di
baseball, pista
c i c l a b i l e ,
pista di
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI COMUNE
PIAZZA MAZZINI - TEL. 0734.897932
UFFICIO TURISMO TEL. 0734.897932
TEATRO LA PERLA TEL. 0734.893350
38 39
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
FINE AGOSTO
FESTA DEL GRANO
PRIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE
FESTA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
SECONDA SETTIMANA DI OTTOBRE
FESTA D’AUTUNNO
Arroccato sul contraf-
forte fra l’Ete Vivo e il
torrente Lubrico, Monteleo-
ne di Fermo entra nella storia
con la presenza dei Farfensi e
diviene comune
nel Medioevo.
Vanta ancora
resti di mura
castellane e il
nucleo abita-
to presenta
i m m u t a t i
aspetti di s a -
pore medioevale. Il Pa-
lazzo Comunale è stato interamente
restaurato; di particolare interesse è la
Torre campanaria costituita da un torrio-
ne esagono irregolare (XIII-XIV sec.), già
elemento centrale dell’antico Castello
di Torre dé Casoli insieme alla corte del
X-XI sec. di S. Maroto oggi nella Chiesa
parrocchiale dedicata a S. Marone. In un
documento databile intorno al 1264-67
il feudo risulta in possesso dei signori
di Clarmonte, i quali cedettero i loro
diritti sul Castello di Casole al Comu-
ne di Montelparo. Già dal 1251 Mon-
teleone risulta però come castello di
Fermo.
DA NON PERDERE
Chiesa di San Giovanni Battista,
all’interno è conservata una croce
astile in argento sbalzato firmata
da Bartolomeo da Montelparo nel
1524 mentre due tavole, “Madon-
na” e “S.Giovanni”, di scuola crivel-
lesca la cui datazione è fissata al
quattrocento, sono conservate nel
Palazzo Comunale.
Chiesa del Crocefisso o della Madon-
na della Misericordia, costruita nel
1526, ha parti romaniche e custodisce
al suo interno la più interessante opera
di Orfeo Presutti, del 1546, un affresco
raffigurante il “Giudizio Universale”.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI COMUNE
VIA GARIBALDI, 9 - TEL. 0734.773521
uNA PASSEGGIATA
dI 15 MINuTI AMONTELEONE dI
fERMOpiazza umbertO i
chiesa di s. marOne
palazzO cOmunale
chiesa di s. giOVanni battista
21
3
4
PIAZZA UMBERTO I
PIAZZA
CASTELLO
VIA ROM
A
PIAZZA
BENI
VIA
G. G
ARIB
ALD
I
1
34
atletica, bocciodromo, arena per spettacoli all’aperto, il tutto su un’area attrezzata a verde con ampi parcheggi), un palazzetto dello sport con tre palestre, la palestra di S. Liborio, un campo di calcio, campi da tennis,
campi di basket all’aperto, tutto ciò per significare quanto le pratiche sportive siano frequentate dalla popolazione. Ad una presenza tanto numerosa di impianti, segue una prestigiosa attività sportiva che in diverse discipline
raggiunge livelli di eccellenza assoluta. La Premiata Sutor Montegranaro è in A1 e sta dando al mondo della pallacanestro risultati esaltanti.
uNA PASSEGGIATAdI 30 MINuTI A
MONTEGRANARO SP231
SP 27
Viale Antonio GramsciVia De Gasperi
VIale
F. C
aval
lotti
VIale F. Zaccagnini
Via De Gasperi
Elpidiense
Nord
Via
C.so Giacomo Matteotti
Via
Cast
elfid
ardo
Via C
aste
lfidar
do
Via
Pale
stro
Via Conventati Viale BassiPiazza Mazzini
Viale Solferino Viale Solferino
Viale SolferinoVia Volontari 1866
Via Sant’Ugo
Via G
. Gar
ibal
di
Piazza SanSerafino
PiazzaLeopardi
LargoConti
chiesa dei ss. filippO e giacOmO
teatrO la perla
palazzO luciani
palazzO del cOmune
palazzO cruciani
palazzO cOnVentati
chiesa di san serafinO
1 423
6
7
1
5
234567
40 41
Il centro
abitato, situato
su una collina tra i fiumi
Aso e Ete Vivo, vanta origini
molto antiche. Nel suo territorio,
infatti, sono state rinvenute necro-
poli picene con reperti di notevole valo-
re. Una delle ipotesi alla quale ricondurre le deno-
minazione del Comune fa riferimento a documenti dei
monaci farfensi del sec. XII dove viene citato il nome di
“Elprando” antico proprietario, forse di origine longo-
barda. Fin dal 1259 è testimoniata l’esistenza della chie-
sa di Santa Maria in Camurano, con annesso il convento
dei Francescani, situata a poca distanza dal paese. Le
abitazioni sono state costruite in fasce concentriche se-
guendo l’andamento del
colle. In base alla struttura
del centro, sono riconosci-
bili i tre nuclei principali,
quello del convento ago-
stiniano ad ovest, quello di
San Gregorio a sud e quel-
lo di Santa Maria Novella
ad est, dove trovò collo-
cazione anche il ghetto
ebraico.
DA NON PERDERE
Porta del sole, con arco a sesto acuto
del XIV sec.. Chiesa di San Gregorio Ma-
gno e Chiesina di San Pietro, la stupen-
da Chiesa di San Michele Arcangelo, in
stile gotico che protende il campanile
verso il cielo e presenta ai visitatori tre
portali d’eccezione, di cui uno gotico e
gli altri due rinascimentali. Il suo interno
è ricco di affreschi del ‘500 raffiguranti
alcuni santi, la “Crocefissione”, la “Pietà”
e il “Padre Eterno”, del 1527. Il Palazzo
Comunale custodisce una preziosa rac-
colta di pergamene.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI: Tel. 0734.780141
MONTELPARO MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
METà GENNAIO
SAGRA DEL BACCALà - FESTA DI S. ANTONIO ABATE
FINE LUGLIO
PRANZO DEL RITORNO - Ex montelparesi a pranzo insieme
METà AGOSTOSAGRA DELLA POLENTA
METà NOVEMBRE
PRANZO DELL’ANZIANO
24 DICEMBRE
DISCESA DELLA STELLA
uNA PASSEGGIATA
dI 30 MINuTI AMONTELPARO
chiesa di san gregOriO magnO
chiesina di s. pietrO
chiesa s. michele arcangelO
pOrta da sOle
palazzO cOmunale
e tOrre cilindrica
21
345SP 61
SP 103
Largo
Marconi
Piazzale
BramanteViale E.
Marziali
Via Castello
Via
Pet
rocc
hin
i
Catanovetta
Roma
Via Via
PiazzaCavour
Largo G.Leopardi
ViaCatigliano
Via
Cat
iglia
no
Contrada
Rongone
Cont
rada
Le
Grazie
Via
Tirato
re
Garibaldi
Giuse
ppe
VIa
le
Via
Caste
llo
Valle
Via
Via Santa MariaNovella
Viale E. Marzi
ali VIa Valle
Via S
anta
Mar
ia
Novel
la
Via Vittorio
Emanuele
V.le Risorgimento
V.le Riso
rgim
ento
Contrada Le Grazie
14 2
3
5
F r a
le perle
dell’entroterra fer-
mano sorge il Comune di
Monterubbiano. Già dai primi
del Novecento si distingueva come
meta turistica per vacanze mare e mon-
ti grazie alla sua felice posizione: a 463m
slm e a 6 Km in linea d’aria dall’Adriatico. La
sua storia affonda le radici nel Neolitico ma il
borgo ha avuto un ruolo da protagonista anche
nelle epoche romana e medioevale, come testimo-
niano i reperti presenti nel museo archeologico.
In realtà, per poter parlare di un unico centro fortifi-
cato bisogna attendere l’ultimo trentennio del XII sec.,
quando si verifica la fusione degli abitati di tre castelli:
Orbanium, Coccaro e Montotto. Contesa da Fermo per
la sua peculiare posizione strategica, Monterubbiano
cade nel 1433 sotto il dominio di Francesco Sforza che
provvede ad una ristrutturazione del sistema difensivo,
caratterizzato da circa 2 Km di mura fortificate. Con il
1860 l’annessione al Regno d’Italia fu segnata da
un consistente rinnovamento edilizio con la costruzione
del Cimitero Monumentale neoclassico, il Teatro Pagani
e il Parco San Rocco. Oltre alla bellezza storico artistica, il
centro è da sempre legato a tradizioni religiose, folklori-
stiche ed enogastronomiche, che fa rivivere con la solen
ne processione del Cristo Morto, la rievocazione storica
della “Sciò la Pica” nel giorno della Pentecoste e le varie sa-
gre che valorizzano la cucina locale. Una tra
le più importanti è quella delle TAGLIATELLE
FRITTE, il piatto tipico che ha fatto la storia
del paese: nato per caso, è diventato un’im-
portante attrattiva per i visitatori. Dal 2001
inoltre questa località è insignita del mar-
chio “Bandiera Arancione”riconoscimento
di qualità turistico e ambientale per i centri
dell’entroterra del Touring Club Italiano. Le
numerose strutture ricettive, offrendo ser-
vizi e cucina locale, garantiscono al turista
un’atmosfera familiare ed accogliente.
DA NON PERDERE
Polo Culturale San Francesco con Museo Archeologi-
co, Biblioteca, Auditorium e Orto Botanico
Teatro Pagani (1875)
Palazzo Comunale (XVI sec.)
Palazzo Onesti (1562)
Chiesa di Santa Maria ei Letterati, con l’Assun-
zione della Vergine (1539) di V. Pagani
Chiesa di Sant’Agostino (1266)
Chiesa dei SS. Giovanni (1238)
Cimitero Monumentale (1875)
Giardino pubblico neoclassico
“Giacomo Leopardi” (1872)
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI: VIA TRENTO E TRIESTE, 1 • TEL. 0734.257396
MONTERuBBIANO
uNA PASSEGGIATA
dI 40 MINuTI AMONTERuBBIANO
chiesa di s. maria dell’OlmO
chiesa di san francescO
teatrO pagani
palazzO cOmunale
chiesa di s. maria dei letterati
chiesa di sant’agOstinO
21
3456
LargoCesare Battisti
Via Annibal Caro
Via Oberdan
Via
Obe
rdan
Via Sant’Andrea
Via Garibaldi
Via Secreti
Corso Italia
Corso Italia
Via d
ell’O
sped
ale
Via Stefano Mircoli
Via
Ste
fano
Mirc
oli
Via Luigi ScocciaVia d
elLan
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Via
Pag
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Via
Luig
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a
Via Sant’Andre
a
Via R
oma
Via
dell’
Acan
to
Via
Rom
a
Largo V.Giovannetti
LargoGarulli
Via FrancescoSforza
LargoMontegrappa
Piazza T. Calz. Onesti
Via Piave
Piazza delMercato
Viale OresteMurani
PiazzaCentanni
Via delCassero
PiazzaIacinti
Via Padre
Reginaldo
SP 2
SP 2
SP 2
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
VENERDì SANTO
PROCESSIONE NOTTURNA
GIORNO DI PENTECOSTE
SCIò LA PICA - Rievocazione storica
TERZA DOMENICA DI LUGLIO
SAGRA DEGLI ARROSTICINI A RUBBIANELLO
ULTIMA DOMENICA DI LUGLIO
SAGRA DELLA POLENTA CON LO STOCCAFISSO
ULTIMA DOMENICA DI LUGLIO
SAGRA DEI MALTAGLIATI A RUBBIANELLO
PRIMO MARTEDì DI AGOSTO
CENA RUSTICA
10,12 E 13 AGOSTO
SAGRA DELLE TAGLIATELLE FRITTE
1
2 3
4 5 6
43
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI:
PIAZZA UMBERTO I, 1 • TEL. 0734.969125
I primi dati storici
sul paese risalgono al X sec., quando i
monaci di Ferentillo (Terni) stabilirono il
primo nucleo abitativo dedicandolo a San
Pietro, da cui prese il nome. Nel 1164 il castello
fu donato da Federico Barbarossa al Capitolo dei
Canonici della Cattedrale di Fermo. Durante le lot-
te tra Guelfi e Ghibellini si rifugiò nel paese, che era
di parte Guelfa, la nobile famiglia fiorentina De Alleis,
dando all’agglomerato il “primitivo” nome di Sancti
Petri Alleis. Nel dicembre del 1443 fu l’unico Comune
delle Marche a resistere per oltre un mese all’assedio di
Francesco Sforza, allontanato poi grazie all’intervento
del Capitano di ventura Piccinino.
DA NON PERDERE
La cinta muraria con torrioni del 1300; il Palazzo del
Podestà con torre civica e cappella gotica duecente-
sca affrescata da Pietro Alemanno; Il Teatro Comunale
e la Chiesa di San Francesco, che conserva un polittico
di scuola umbro-marchigiana del XVI sec. attribuito al
pittore Giuliano Presutti detto
da Fano, allievo del Perugino,
ed alcuni affreschi della stessa
epoca ed un organo di Gaeta-
no Callido di notevole pregio.
Nella Collegiata di San Loren-
zo, progettata da Giuseppe Va-
ladier in stile neoclassico, sono
visibili i dipinti di Luigi Fonta-
na, nativo del luogo, con i due
leoni in terracotta all’imbocca-
tura della rampa di via Vittorio
Veneto. Fuori dalle mura si può
ammirare la Chiesa della Madonna dell’Ospedale con
dipinti del pittore monsanpietrino Oscar Marziali; da
visitare anche il Santuario della Madonna del Buon-
cuore.
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
LUNEDì DI PASqUA
FESTA E FIERA DI MAMMAUSSU
VENERDì DI PASqUA
RIEVOCAZIONE STORICA DEL VENERDì SANTO
ULTIMA DOMENICA DI GIUGNO
PALIO DI SAN PIETRO - RIEVOCAZIONE STORICA DEL 1400
3ª DOMENICA DI LUGLIO
FESTA DELLA TREBBIATURA
2ª DOMENICA DI SETTEMBRE
FESTA DELLA MADONNA DEL BUONCUORE
MON TE sAN
PIE T RANgELI
uNA PASSEGGIATA
dI 15 MINuTIA MONTE S. PIETRANGELI
cOllegiata san lOrenzO
palazzO del pOdestà/tOrre ciVica
chiesa di san francescO
giardinO “dei sensi”
sulle erbe spOntanee
chiesa della madOnna desOlata
Via DanteAlighieri
Contrada Coste
Via
San
Biag
io
Bo
rgo
Regi
naM
argh
erita
Viale Guglielmo MarconiVia Coste
Via GiovanniPascoli
Piazzale Andrea
Valandier
Via San
GiovanniVia
Campanella
PiazzaUmberto I
Piazzale Giacomo
Leopardi
ContradaColle
ContradaCarella
ContradaCarella
Olimpia
VialeGiacomo Matteotti
Viale Sant’AntonioVia Lombard
ia
Via S. Caterina
Caterina
Santa
Via
Colle
Via
Colle
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Via
Via
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G. B
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V. Pescara Valle
V. P
esca
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alle
Pesc
ara
Via
Valle
RomaVia
RomaVia
Via
11
23
4
5
234
5
Monte Urano è
una piacevole cittadi-
na adagiata tra le verdi e
riposanti colline marchigiane, a
dieci minuti dal mare Adriatico ed
a pochi Km dai magici Monti Sibillini.
Dopo la centenaria storia, che lo ha visto
protagonista assieme ed unito alla città di
Fermo, oggi è un produttivo paese di 8.500
abitanti, che si estende su un territorio di ap-
pena 16,5 Kmq. A chi lo visita, Monte Urano offre
una realtà produttiva in continua espansione (nu-
merosi infatti sono i suoi spacci aziendali di calza-
ture), una tipica ed ottima gastronomia locale (che
ripercorre il tragitto della migliore cucina marchigia-
na) unitamente ad un clima sereno e piacevole. Tra le
manifestazioni culturali e turistiche spicca il “Merca-
tino della Calzatura dei produttori monturanesi”,
tutti i venerdì di luglio ed il primo venerdì di agosto nel
centro storico del paese, la festa al parco fluviale Alex
Langer il 25 aprile,
una ricca serie di eventi rigorosamente all’aperto du-
rante l’Estate Monturanese, infine l’interessante car-
tellone culturale (cinema d’essai, teatro, musica) della
stagio-
ne di spettacolo al Cine Teatro Comunale Arlecchi-
no da ottobre a maggio di ogni anno.
DA NON PERDERENumerosi sono gli scorci medievali del paese, tipici de-
gli agglomerati urbani dell’entroterra marchigiano, su
tutti il nucleo dell’antico castello medioevale (XII-XIII
sec.), con la Torre Civica, Il Baluardo, la Porta nova,
piazza Marconi, piazza Cortile, piazza Leopardi.
Di particolare interesse la Chiesa di San Rocco (XVI
sec) e la Chiesa di San Michele Arcangelo, su proget-
to degli Architetti Giovan Battista Carducci e Giuseppe
Sacconi. Al suo interno si trovano il Crocefisso ligneo e
la Madonna del Rosario di L.fontana. Nella sala Con-
siliare del Palazzo Comunale sono invece permanen-
temente esposti i dipinti ad olio del pittore Ludovico
Spagnolini (1858/1943).
L’orologio Pubblico (situato nella sommità della Porta
Nova) è ancora funzionante e completamente manuale.
Monte Urano la “città parco”:
Dal “parco fluviale Lungo Tenna” intitolato ad Alex Lan-
ger e frequentato ogni giorno da numerose persone di
tutto il fermano, al “parco del sole” il primo e più gran-
de impianto fotovoltaico comunale della Provincia di
Fermo al “parco wi-fi” connessione internet gratuita
nel centro storico e nelle zone produttive del paese.
Via Loreto
Via
Cas
tello
Via Roma
Via V
icolo
Aper
to
Strada Belvedere Comunale Crocefisso
Via Roma
Contrada San Marco
Via
Gar
ibal
di
Via
Gar
ibal
di
Via Primo M
aggio
Contrada San Marco
LargoDiaz
SP 69
Piazzale SanRocco
Via DonMinzoni
Via Cristoforo Colombo
Sibilli
ni
Via Adriatico
Via
18
Sett
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Via Borgo N
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Via
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Via
Gramsci
Via Balca
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Via Alp
i
Monti
Via
LargoCarducci
Piazza Carlo AlbertoDalla Chiesa
Piazza dellaLibertà
V. MonteGrappa
Via F.lli Cervi
Via PapaGiovanni XXIII
Via GiacomoMatteotti
Via S. Maria Apparente
SP 6
2
Via C
oncetto
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ches
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Via
Inca
ncel
lata
1
MONTE uRANO
23
4
5
6
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI:
PIAZZA DELLA LIBERTà 2 - TEL. 0734-848720
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
FEBBRAIO
CARNEVALE MONTURANESE
25 APRILE
FESTA AL PARCO FLUVIALE “ALEX LANGER”
GIUGNO/SETTEMBRE
ESTATE MONTURANESE
VENERDì LUGLIO/PRIMO VENERDì DI AGOSTO
MERCATINO DELLA CALZATURA DEI PRODUTTORI MONTURANESI
OTTOBRE/MAGGIO
STAGIONE DI CINEMA D’ESSAI E STAGIONE TEATRALE E MUSICALE
AL CINE-TEATRO COMUNALE “ARLECCHINO”
NOVEMBRE/GENNAIO
MANIFESTAZIONI NATALIZIE
uNA PASSEGGIATA dI 2 ORE
A MONTE uRANO
1
32
4
65
chiesa di san michele arcangelO (XiX sec.)
chiesa di san rOccO (XVi sec.)
OrOlOgiO pubblicO
piazza della libertà
chiesa di santa maria apparente (XiV sec.)
parcO fluViale “aleX langer”
44 45
Monte Vidon Corrado è sorto in
epoca medievale in posizione stra-
tegica, sull’asse di comunicazione tra la
valle del Tenna e il Chienti, in uno sperone
panoramico che domina il territorio dai
Sibillini al mare. Di quel pas-
sato resta il toponimo,
riferibile al “castello
di Guidone” ed in
seguito di “Corra-
do”, uno dei figli di
Falerone, e la prima
menzione è in un
documento del 1229,
quando Fermo cercò
la coalizione con i ca-
stelli vicini per argina-
re la volontà di espan-
sione di Rinaldo, duca
di Spoleto; la matrice
medievale è fortemen-
te leggibile nella strut-
tura urbana, impronta-
ta sull’antico incasato
del castello feudale le
cui mura poligonali, at-
tualmente inglobate in
costruzioni più tarde,
risalgono al XIV-XV
secolo.
DA NON PERDERE
Chiesa parrocchiale di San Vito, con all’interno tele set-
tecentesche del Monti, un intenso crocefisso di scuola
del Guercino e la cappellina secentesca del santo dedi-
catario , interamente stuccata.
Chiesa della Madonna del Carmine, Chiesa di San Giu-
seppe - rurale, Chiesa di San Liberato - rurale, Chiesa
di San Filippo.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI:
PIAZZA LICINI, 7 • TEL. 0734.759348
MONTE vIDON
CORRADOMANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
ESTATE-AUTUNNO
MOSTRE E CONVEGNI NEL MONDO
DELL’ARTE CONTEMPORANEA
ESTATECENE IN PIAZZA
PERIODO NATALIZIO
NATALE SOTTO LE STELLE
uNA PASSEGGIATA
dI 15 MINuTIA M. VIdON CORRAdO
castellO/tOrriOne
centrO studi O. licini
chiesa di san VitO
123
SP 48
Piazza dellaVittoria
Via Isonzo
Piazza OsvaldoLicini
Via
Viadei
FioriFantastici
Co
ntrad
aVallem
arina
Angeli
Ribelli
Europa
Via
Via G
uglielmo
Oberdan
Via Guglielmo Oberdan
Piazza CesareBattisti
Oberdan
GuglielmoVia
Viale Trento E TriesteViale
Trento
ETrieste
Via d
el Conero
1
2
3
MON T E v IDON
COMBAT T EIl liber Jurium (testo
dell’episcopato della città
di Fermo) attesta già nel 1184
la presenza di Combatte, signo-
re di monte Guidone. La
tradizione racconta
che costui, du-
rante una batta-
g l i a ,
si vide costretto ad invia-
re un messaggio di aiuto a suo fratello
Corrado con la seguente frase: “Corri
Corrado che Guidon Combatte” conse-
gnandola cosi alla storia. In seguito il
nome Guidone, si sarebbe tramutato
con l’evoluzione della lingua in “Vidon”.
DA NON PERDERE
Chiesa parrocchiale di San Biagio, dal
settecentesco campanile, progettata
dall’Arch. Maggi conserva “La Vergine
col Bambino“, olio su tela di Jacopo
Agnelli del XV sec. Con una caratte-
ristica Porta a doppio fornice.
Chiesetta di San Procolo, con
affreschi del XV sec. Custodiva
un polittico opera di Frà Marino
Angeli del 1457, ora al museo dio-
cesano di Fermo.
uNA PASSEGGIATA dI 15 MINuTI
A MONTE VIdON COMBATTE
castellO medieVale
parcO della rimembranza12
STRADA PRO
VINCIALE
VIA ROMA
VIA G. LEOPARDI
MONTERUBIANESE
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
1ª DOMENICA DI AGOSTO
SAGRA DELLE qUAGLIE
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI COMUNE
PIAZZA LEOPARDI, 1 - TEL. 0734.656103
1
2
46 47
Il paese sorge
su un contrafforte a
485 mt s.l.m. e la sua storia
affonda le proprie radici nel pe-
riodo romano, la cui testimonianza
può essere identifica-
ta nel grandioso tempio
venuto alla luce nel suo
territorio in loc.tà “La Cuma”
unitamente alle tante tracce di
ville romane, ancora oggi in gran
parte inesplorate. Successivamente,
in età longobarda, la sua posizione
rese possibile uno sviluppo in attività
agricolo-commerciali certamente non
comuni per l’epoca. Dai ruderi dell’inse-
diamento romano, posto nelle vicinanza
dell’Indaco, nacquero i centri fortificati
del territorio che risalgono al sec. VI, nel
periodo delle invasioni gotiche e longo-
barde.Dopo l’insediamento Piceno e le con-
quiste romane del territorio, la storia
dell’abitato s’intreccia comunque con quella del vi-
cino Monsampietro Morico, quando il conte nor-
manno pugliese Malugero Melo, figlio di Dro-
gone d’Altavilla, raggiunse queste terre dove
sposò una certa Mòrica. Dal matrimonio
nacquero tre figli ed a quello di nome
Rinaldo il Conte affidò un castello po-
sto nell’attuale territorio comu-
nale di Monte Rinaldo.
Monte Rinaldo, consi-
derato “di fron-
tiera”, nel medioevo fu conteso dal ducato di Fermo, dalla
città di Ascoli e dall’Abbazia Farfense della vicina Santa
Vittoria.Sono di questo periodo i castelli di Bucchiano e di Mon-
torso che verso il 1000 erano già in questi vasti territori.
Monte Rinaldo, come altri Paesi, nella seconda metà del
secolo XIII, dipendeva da Fermo ed a Fer-
mo passò nel 1333 l’importante per l’epo-
ca castello di Bucchiano, distrutto succes-
sivamente nel 1378 da Fucaporo, tiranno
di Fermo.Poiché le dispute e i conseguenti scontri
armati venivano originati quasi sempre
per questioni inerenti i confini, questi fu-
rono definitivamente stabiliti nel 1539 da
Mario Favonio di Spoleto, uditore del Car-
dinale Carpi.
DA NON PERDERE
Santuario tardo repubblicano (II–I sec a.
C.) in loc.tà Cuma: il complesso culturale
è costituito da un porticato, da un tem-
pio e da un edificio rettangolare di incer-
ta destinazione. L’estremità occidentale
del porticato sembra aver subito modifiche allo scopo
di ricavare un ambiente chiuso su tre lati e aperto ad
Est verso l’interno. Vicino al porticato si collocano i resti
delle fondazioni del tempio. Probabilmente località ter-
male e di riposo, fu distrutta per il terreno franoso so-
prattutto in caso di terremoto. Chiesa Ss. Sacramento
e Rosario, costruita nella metà del ‘700 in stile barocco,
conserva un notevole crocefisso che secondo la tradi-
zione venne ritrovato dopo la distruzione della rocca di
Bucchiano. Chiesa Ss. Leonardo e Flaviano, Chiesa del
Crocifisso, Chiesa di S. Maria in Montorso: conserva
affreschi del ‘400. Chiesa della Madonna della Neve,
in località Cuma. Museo Civico Archeologico del
Santuario Ellenistico la Cuma, inaugurato nel 2008
presso la ex Chiesa del Crocifisso. Il museo ospita i
materiali, rinvenuti durante i diversi anni di sca-
vo presso la locale area archeologica. I reperti
sono di epoche e generi
differenti e compren-
dono materiale
architettonico,
decorativo e votivo.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI:
VIA BORGO NUOVO, 4 • TEL. 0734.777121
MONTE RINALDOMANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
TERZA DOMENICA DI LUGLIO
IL CAPITELLO D’ORO - Festival canoro per bambini
LUGLIO-AGOSTO
RASSEGNA TEATRALE PRESSO L’AREA ARCHEOLOGICA “LA CUMA”
organizzata in collaborazione con l’AMAT ed inserita all’interno
del circuito TAU ( Teatri Antichi Uniti)
SECONDA DOMENICA DI AGOSTO
SAGRA DELLO SPIEDINO E BISTECCA DI CASTRATO
ULTIMA DOMENICA DI SETTEMBRE
ARCHEOLOGIA E TIPICITà
30 NOVEMBRE
FIERA DI SANT’ANDREA
pOrta marina
area archeOlOgica
museO archeOlOgicO
SP 55
SP 55
Via Borea
Via Roma
Via
Aldo
Mor
o
Contrada Aso
Strada per OrtezzanoStra
da per Orte
zzano
Strada per Montelparo
Aso
Contrada
Via Crocifisso
Contrada Indaco
Contrada Aso
Via Borea
Porta VittorioEmanuele II Piazza
Umberto I
PortaRomana
Via Marconi
11
2
3
23
uNA PASSEGGIATA
dI 30 MINuTIA MONTE RINALdO
Tra il mare
A d r i a t i c o
e la catena
degli Appennini
si estendono le
fertili colline
dell’antico Piceno,
intersecate da fiumi
e torrenti. Fra due di
questi, su di una rupe, a
m. 277 di altitudine, sorge
Montottone. Fino al secolo
XV ebbe la denominazione
di Mons Actonis (Monte di
Attone), sostituita poi con
quella odierna di Montottone.
Nel 1191 Papa Celestino III
investì i monaci Benedettini
del dominio temporale e
spirituale su Montottone;
nel 1221 il patriarca di
Aquileia cedette a Pietro
IV, vescovo fermano, il
castello di Montottone in feudo.
Nel 1397 i Montottonesi
si ribellarono contro il
comune di Fermo; nel
1405 passarono
sotto il dominio
d i
L u d o v i c o
Migliorati da Sulmona e nel
1415 vennero assediati dal Malatesta di
Cesena. Dopo la morte del Migliorati si
assoggettarono al Rettore della Chiesa
della Marca e nel 1433 il dominio passò
a Francesco Sforza. Nel 1537 Pier Luigi
Farnese, tolto il governo a Fermo, costituì
a Montottone lo Stato Ecclesiastico
in Agro Piceno sotto il governo del
Cardinale Radoccio Farnese. In esso si
riunirono tutti i Castelli soggetti a Fermo
e il Paese, per ben dieci anni, fu residenza
dei vari governatori che si susseguirono.
La supremazia su tutti i castelli vicini
diede a Montottone lustro e benessere.
Testimoni dell’importante passato sono i
r e s t i d e l l e
poderose mura castellane entro le quali
il paese è rimasto pressoché immutato.
DA NON PERDERE:
Chiesa Madonna delle Grazie, fin
dall’origine fu costruita a forma di
croce greca, conserva sull’altare
maggiore un affresco a muro del XV sec.
rappresentante la “Vergine
in trono con il bambino e gli
angeli musicanti”.
Chiesa Santa Maria
Ausiliatrice, di origine
medievale, anticamente si
chiamava Chiesa di Santa
Maria del buon Gesù.
L’ingresso è decorato con un
ricchissimo portale in cotto
risalente al 1515.
Chiesa San Pietro Apostolo,
questa chiesa nei secoli passati
era di proprietà del comune
ed aveva il titolo di Pievania.
Nel 1762 fu riedificata con
la costruzione della Grande
Collegiata.Chiesa San Francesco, risale al 1300,
annesso alla chiesa è il convento
omonimo.Torrione Porta Marina, il principale
accesso al paese che lo connetteva alla
città di Fermo attraverso la via Grande
è chiamato Porta Marina conservatasi
integra nella sua configurazione
medievale fino a tutto il secolo XVIII.
Cisterna, costruita nel secolo XV,
in tutti i castelli vicini non v’è nulla
di simile: essa fu murata con una
grandiosità degna di una grande città.
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
GIUGNOFESTEGGIAMENTI IN ONORE
DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
AGOSTOLA BROCCA D’ORO - FESTIVAL CANORO
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI COMUNE
C.SO V. EMANUELE, 34 - TEL. 0734.775135
tOrriOne medieVale
chiesa di san pietrO
chiesa disanta maria ausiliatrice
chiesa di san salVatOre
chiesa di san francescO
chiesa della madOnna
delle grazie
pOrta marina
1
3
456
7
2
SP 61
SP 61
Via SanFrancesco
PiazzaRoma
PiazzaMario Cifola
ViaCastello
PiazzaMarconi
Piazza GuarinoRoscioli
Via Fonte Magna
Via San Pietro Martire
Largo dellaFontana
Via deiVasari
Via Trento Via Circonvallazione
Via CirconvallazioneVia Galileo Galilei
Via Galileo Galilei
Viale TriesteViale Porta Marina Viale Porta Marina
Via
Sant
a C
hiar
a
Viale Trieste
Viale Trieste
Via San
Salvatore
Via Interlenghi
Via delFalco
Piazza G.Leopardi
Via Madonna
delle Grazie
Via
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Via
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Via
Sp
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i
VIa San FrancescoVia dei Cipressi
V. Emanuele
C.so
17
234 6
5
uNA PASSEGGIATA
dI 30 MINuTIA MONTOTTONE
48 49
Fiero e ricco di suggestioni storiche Ortezzano si erge a
301 mt. s.l.m.; il piccolo ma vivace comune vede le sue
origini perdersi indietro nel tempo fino all’epoca dei
Piceni. Il toponimo ci dà chiare indicazioni su questo
territorio in età romana: diviso in centurie e distribuito
ai veterani, fu luogo ideale e prediletto per costruire
ricche ville rustiche, una di queste dovette apparte-
nere ad un non meglio identificato Ortentius o, più
probabilmente, Horatius. A partire dall’VIII seco-
lo il territorio di Ortezzano fece parte della
vasta area che entrò nel novero dei domini
farfensi. In questa zona Farfa possedette
almeno fino all’inizio del XII secolo: la
curtis Sanctae Marinae vel Ma-
riae e la curtis Sancti Grego-
rii de Ortezzano. Dal IX
all’XI sec. i duchi di Spoleto
eressero castelli sulle alture di rilevanza strategica ed
anche Castrum Ortezanii, nel 927 d. C. venne munito
di mura castellane per proteggere l’abitato dalle fre-
quenti scorrerie di Ungari, Saraceni, Normanni e altri
nemici occasionali. Le vicende storiche di Ortezzano,
poi, seguirono quelle del fermano e quelle dello Stato
Pontificio, di cui entrò definitivamente a far parte fino
alla riunificazione d’Italia.
DA NON PERDERE
Resti del Castello sorto attorno ad una torre di vedetta
(IX sec.), sono: la Torre Ghibellina, le mura quattro-
centesche, i portali e le volte in stile gotico. Chiesa del
Carmine, realizzata nel Settecento, conserva xilografie
del Ceschini e una tela marattesca. Chiesa di San Giro-
lamo, è la chiesa parrocchiale ricostruita nel 1773, con-
serva sopra una porta laterale il più antico stemma del
paese. Chiesa di Santa Maria del Soccorso, in piazza.
Di origine farfense, fu ricostruita verso il 1450 a croce
greca e nel 1759 fu eretto il campanile. Custodisce il
primo dipinto su tavola di Vincenzo Pagani (1509), una
Via Crucis di scuola romana e un frammento di affresco
del ‘400. Cisterna, primo insediamento piceno, è una
contrada dove rimangono una fonte, delle mura e una
chiesetta. Casa Carboni, casa natale dell’insigne latinista
Giuseppe Carboni, nato ad Ortezzano nel 1856. Porta Da
Sole, pregevole esempio di porta in stile gotico con arco
a sesto acuto e volta a crociera ogivale. Torre Ghibellina,
a pianta pentagonale è il simbolo del paese. Monumento
ai Caduti di tutte le guerre, monumento ideato e crea-
to dall’artista Marcello Savini, scultore e pittore di chiara
fama, nato ad Ortezzano nel 1928. Questo monumento è
l’unica scultura realizzata dall’artista che non appartiene
al genere figurativo; il suo nome, “Il Fiore”, sta ad indicare
la provenienza dell’ispirazione: due petali di un fiore, sim-
boli della pace e della giustizia, che avvolgono e circon-
dano il globo terrestre.
Fonte Tre Cannelle, fon-
te che deve il suo nome
proprio al fatto che ha
tre rubinetti per l’acqua,
è situata in campagna
nella località Casali.
Fonte Da Bora, è sta-
ta presumibilmente
costruita nel sec. XVII,
come da stemma del-
la famiglia Papetti,
posto sopra la va-
sca.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI: P.ZZA UMBERTO I, 4 • TEL. 0734.779181
ORTEzzANOMANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
10 GIUGNO - SECONDO FINE SETTIMANA DI GIUGNO
FESTA DEL VOTO IN ONORE DI S. MARIA DEL SOCCORSO
ULTIMO FINE SETTIMNA DI LUGLIO
SAGRA DELL’AGNELLO “C0’ VATTUTO”
PRIMO FINE SETTIMANA DI AGOSTO
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FOLkLORE
TERZO FINE SETTIMANA DI SETTEMBRE
FESTA DEL VINO E DELL’ENOGASTRONOMIA DI qUALITà
31 DICEMBRE
CONCERTO DI CAPODANNO
tOrre ghibellina
chiesa del carmine
chiesa di s. maria
del sOccOrsO
centrO studi sul
fOlklOre picenO
1
3
4
2
Contrada Casali
Via Roma
PiazzaGiampaoli
Piazza F.Cavallotti
Via
Gia
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di
PiazzaUmberto I
Largo San
Giuseppe Piazzadella Pace
Largo delCarmine
Largo SanGirolamo
Via
G.
Carboni
Via
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o
Via delForno
Via Strada Nuova
Via
Sobb
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Trocchi
Via Roma
Via
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Via Roma
Via R
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Via Roma
Via
Ro
ma
RomaVia
SP 55
SP 56
uNA PASSEGGIATAdI 30 MINuTI AORTEzzANO
1
2
34
NUMERI UTILI
COMUNE:
PIAZZA ROMA, 6 • TEL. 0734.931319
Pedaso, du-
rante il Medio-
evo, sorgeva
con l’antico
Castello sul
colle prospi-
ciente il mare
nei pressi
del dirupo
chiamato “la
Cupa”. Come
gli altri castelli
fermani sulla
costa, aveva il
ruolo di sorveglianza sul mare con una torre di avvista-
mento trasformata in faro nel 1877. Sul finire del XVIII
sec., a seguito dei continui crolli del vecchio incasato,
comincia a svilupparsi in basso, lungo il mare, dove
nasce il borgo marinaro che conserva ancora oggi
l’iniziale assetto urbanistico.
DA NON PERDERE
Chiesa di Santa Maria e San Pietro Apostolo, di stile
neogotico, iniziata nel 1898, venne terminata nel 1920;
custodisce una “Sacra famiglia”, tela di scuola maratte-
sca. Faro, costruito nel 1877 e distrutto dai Tedeschi
durante l’ultima
guerra per poi
essere ricostruito
successivamente.
Ex sede comu-
nale con torre
ed orologio, nel
centro storico.
O s s e r v a t o r i o
Astronomico, sul
Monte Serrone, si
caratterizza per
l’impianto di ener-
gia fotovoltaica
che lo alimenta
oltre ad un poten-
te strumento di
osservazione.
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
ULTIMO SABATO DI GENNAIO
GIORNATA DELLA MEMORIA
8 MARZOFESTA DELLA DONNA - Musica, poesia, prosa
1° MAGGIO
SCAMPAGNATA SUL MONTE - Musica, gastronomia, giochi
FINE GIUGNO
FESTA DI SAN PIETRO PATRONO
SECONDO SABATO DI LUGLIO
GRAN CONCERTO BANDISTICO AL CENTRO STORICO
TERZO VENERDì DI LUGLIO
CONCERTI E CONVEGNI SUL LUNGOMARE DEI CANTAUTORI
DAL 12 AL 15 AGOSTO
SAGRA DELLE COZZE
DAL 20 NOVEMBRE ALL’8 DICEMBRE
3 SETTIMANE D’ARGENTO - Spettacoli e giochi per anziani
DA DICEMBRE A MARZO
RASSEGNA TEATRALE
LargoSturzo
LargoSacconi
Largo deiMarinai
PiazzaRoma
Largo deCarolis
Via Giuseppe Garibaldi
Via G.
Rossini
Via Gasp
are Spontini
Via G. R
ossini
Via G. Rossini
Via
Martiri
della
Libertà
ViaM
artirid
ellaLib
ertà
Via Trieste
Via Trieste
Via Nazario Sauro
VIa Bramante
d’UrbinoVia F. Stabili
Via Giuseppe M
azzini
Via Alcide De Gasperi
Via Valdaso
Via Giovanni XXIII
Via Pirandello
Via dei Piceni
Via F. Stabili
Via Ugo
La Malfa
Cesare
Repubblica
Via della Repubblica
Via della
Repubblica
Via degli
Oleandri
VIa Petrarca
Ugo La M
alfa
Via
Via Cristoforo Colombo
Via del Forno
Via San Marino
della
ViaAntonio
Gram
sci
Via A.Gandhi
Via
Via
Battisti
Via A. Caro
Via Lanciotti
Via L. Mercantin
i
Via G. M
atteotti
Via dell’Uva
Piazza BorsoAntico
Via del
Muraglione
Via Giacomo Leopard
i
Via Trieste
stazione
uNA PASSEGGIATA
dI 15 MINuTIA PEdASO
eX palazzO cOmunale
chiesa di s. maria assunta
farO
1
1
2
2
33
50
NUMERI UTILI
I.A.T.: VIA OBERDAN, TEL 0734678461
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
23 APRILE
FESTA DI SAN GIORGIO
PRIMO FINE SETTIMANA DI LUGLIO
PRO LOCO IN FESTA
LUGLIOFESTA DEL MARE (PADELLA GIGANTE)
LUGLIO/AGOSTO
COVERLAND - LA TERRA DELLE TRIBUTE BAND
I MERCOLEDì DI LUGLIO E AGOSTO
VIALE CAVALLOTTI JAZZ
P o r t o
San Giorgio
sorse come
scalo marittimo
della vicina Fermo.
Plinio il Vecchio lo designa
come castello dei Fermani
“Castellum Firmanorum”. Nei
documenti medievali compare col
nome di Portus Firmi ed è indicato
nei portolani e nelle carte nautiche
antiche come scalo marittimo di
primaria importanza. Centro dei traffici
marittimi dell’entroterra e di Fermo da
e per Venezia, fece si che, tra queste
due città, si stabilisse un’amichevole
alleanza. Dopo le invasioni barbariche
e le
c o n s e g u e n t i
distruzioni, si stabilirono nella zona
alcuni pescatori che diedero vita ad
un centro abitato, che nel 1164 passò
al capitolo dei Canonici del Duomo
di Fermo. Dal 1260 questi cedettero
detto castello al Comune di Fermo che
lo trasformò in una fortezza contro le
incursioni dal mare e sentinella vigile
della potenza e giurisdizione fermana
sulla costa. Viste le incursioni turche,
specie nell’ Adriatico, Fermo
decise di cingere Porto San
G i o r g i o di mura castellane.
Nel 1741 la Congregazione
Fermana stabilì che Porto
S a n Giorgio fosse
considerata un
castello distinto da Fermo e nel 1782 il
Governo Pontificio concesse il possesso
dei territori che vanno dal Tenna all’Ete.
DA NON PERDERE
Torre dell’Orologio, costruita nel
1840, fa bella mostra di sè nella piazza
principale.
Rocca Tiepolo, venne eretta nel XIII sec.
e rappresenta un caratteristico fortilizio
posto a difesa dei porti del litorale
marchigiano. Divenne poi possesso di
castellani e di uomini d’armi che vi
fecero edificare nuove
costruzioni.
Palazzo Comunale,
con torre,
PORTO sAN gIORgIO
51
Situato in un territorio già diffusamente abitato durante
l’Impero Romano, l’odierno centro storico di Petritoli si
venne formando lungo l’Alto Medioevo, quando, per
opera di vari ordini monastici, in particolare i Farfensi,
si verificò l’unione di tre precedenti villaggi, Petrosa,
Petrania e Petrollavia che diede vita ad un castello
dalla grande importanza strategica, avente ini-
zialmente ampia autonomia amministrativa
sul territorio e passando successivamen-
te sotto il controllo dell’episcopato di
Fermo. Contemporaneamente subì
numerose scorrerie di diversi
eserciti stranieri intenti alla
conquista del territo-
rio fermano.
La situazione cambiò profondamente quando nel 1537
papa Paolo III, riconoscente per l’aiuto che i petritolesi
gli avevano offerto pochi anni prima, conferì a Petritoli il
titolo di Terra. La comunità petritolese mantenne così la
nuova autonomia fino alla fine del secolo. Lungo il XVII e
il XVIII secolo Petritoli rimase comunque uno dei “castelli
maggiori” del fermano, grazie in particolare alle numero-
se istituzioni religiose qui attive. Con l’arrivo delle truppe
napoleoniche Petritoli divenne sede di Cantone, uno de-
gli otto centri amministrativi del Dipartimento del Tronto.
Lo spirito della rivoluzione diffuso dai francesi non venne
meno con la restaurazione dello Stato Pontificio e con il ri-
torno del controllo del vescovo di Fermo: Petritoli fu infat-
ti uno dei principali centri del Risorgimento marchigiano
ed anche nazionale. Grazie a molti cittadini come Filippo
Mannocchi Tornabuoni, eletto deputato all’Assemblea
Costituente della Repubblica Romana del 1849 e
Costantino Tamanti, che partecipò agli scontri arma-
ti anche tra le file dei garibaldini, Petritoli entrò a fare
parte del nuovo stato unitario. Dal 1861 la città co-
nobbe una vivacità politica, culturale ed artistica viva
ancora oggi in diversi edifici del centro storico e negli
scritti lasciatici da un grande cultore del folklore piceno,
Luigi Mannocchi. Gli eventi storici della prima metà del
XX secolo lasciarono profondi segni indelebili negli animi
dei petritolesi, i quali però non fecero mancare l’aiuto ai
profughi provenienti dal comune trevigiano di Vidor, con
cui è attualmente gemellato. Negli ultimi cinquant’anni
Petritoli ha continuato a mantenere una grande impor-
tanza sia sociale che economica nella valle dell’Aso e nel
fermano.
DA NON PERDERE
Chiesa di Santa Anatolia, Chiesa di Santa Maria in Piaz-
za, Chiesa di Santa Maria
Assunta, Chiesa di Santa
Maria ad Martires.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI: P.ZZA MAZZINI, 22 • TEL. 0734.658141
PET RI TOLIMANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
24 GIUGNO
FESTA DI SAN GIOVANNI BATTISTA PATRONO
SECONDA DOMENICA DI LUGLIO
FESTA DELLE COVE - Rievocazione storica della mietitura
TERZA DOMENICA DI AGOSTO
FESTA DELLA MADONNA
PRIMA SETTIMANA DI OTTOBRE
CONCORSO INTERNAZIONALE A CADENZA TRIENNALE DI OBOE (2010)
NOVEMBRE/DICEMBRE
ERBA OLIO - Circuito delle cucine tipiche locali del Piceno
Viale Ramazzotti
Via
le R
amaz
zott
i
Via Teatro
Via
Teat
ro
Via Marconi
Via
Sant’Anatolia
Via N
apoli
Viale R
amazzotti
Via Roma
Co
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San
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Via Roma
Via
Rom
a
Via
Petrottavia
SP 56
SP 56
SP 56
Via deiMuraglioni
LargoLucentini
LargoVerdi
PiazzaRocca
LargoGiacomoLeopardi
PiazzaMazziniVia Tornabuoni
Via Mongibove
Muraglioni
dei
Borgo Vecchio
Via
Piazza Costantino
Tamanti
uNA PASSEGGIATA dI 30 MINuTI
A PETRITOLIchiesa di sant’andrea
palazzO cOmunale
chiesa di santa maria in piazza
antica stamperia fabiani
palazzO Vitali rOsati
teatrO dell’iride
pieVania di santa anatOlia
tOrre ciVica
1
12345
7
68
345678
2
52 53
Alcuni ritrovamenti di
epoca picena indicano la
presenza di popolazioni sin dal
IX sec. a. C. L’insediamento medie-
vale è dovuto alla presenza dei bene-
dettini dell’abbazia di Santa Croce, fondata
nell’886. Il tratto costiero era stato donato al
vescovo di Fermo già nel 1035, ma intorno al
1250 Sant’Elpidio ottenne dai rappresentanti pa-
pali la facoltà di avere un proprio porto. Gli scon-
tri con Fermo, per il controllo del commercio,
divennero sempre più aspri e gli elpidiensi
ebbero per questo il permesso di forti-
ficare il Porto. Nel Cinquecento, gra-
zie alla crescita demografica, al
crescente commercio e alla
costruzione della Stra-
da Aprutina che
col legava
l’Abruzzo a Loreto, gli interessi econo-
mici si spostarono progressivamente sulla costa. Porto
Sant’Elpidio divenne comune autonomo solo nel 1952.
La ripresa economica che ne ha fatto la vivace cittadina
attuale non è legata alla pesca, ma è dovuta alla diffu-
sione dell’attività calzaturiera e all’affermarsi dell’attivi-
tà turistica balneare.
DA NON PERDERE
Chiesa dell’Annunziata, edificata nel 1823 per volere
del Cardinale Cesare Brancadoro, conserva una
“Annunciazione della Vergine”, dipinto su tela da
Nicola Monti (sec. XVII).
Torre dell’Orologio, costruita nel 1560, fu vedet-
ta avanzata verso il mare.
Villa Baruchello, edificata nella seconda metà
del ‘700 su un sito abitato da tempi antichissimi
(durante gli scavi del 1917 e 1919 furono rinve-
nute capanne risalenti all’Età del ferro), attual-
mente di proprietà comunale, è circondata da
un giardino lussureggiante, tutelato come orto
botanico, in cui sorge una torretta per la caccia e varie
fontane. È diventata un prestigioso punto di riferimen-
to per l’attività convegnistica di tutta la regione anche
in virtù della splendida sala conferenze.
Santuario Madonna Addolorata, in frazione Corva,
conserva un’immagine sacra della Vergine, venerata dal
XVIII sec. in seguito ad una Sua apparizione.
Villa Murri, edificata nei primi decenni dell’Ottocento
su progetto dell’architetto Ireneo Aleandri dalla fami-
glia Sinibaldi, è ora proprietà del Comune. Ospita infatti
i settori Cultura, Servizi Sociali, Politiche scolastiche e
Sport, la biblioteca
“Carlo Cuini”, l’Infor-
magiovani, la Fon-
dazione Culturale
onlus “Progetto Città
e Cultura”. Il cortile è
la suggestiva cornice
di spettacoli teatrali
quali, ad esempio,
quelli dell’an-
nuale Festival
Internazionale
Teatro per Ra-
gazzi.
Teatro delle
Api, inau-
g u r a t o
ne l l ’O t-t o b r e 2 0 0 6 , con una capien-
za di 420 posti,
è certamente il
luogo di spet-
tacoli più mo-
derno dell’in-
tera Regione,
anche per le
avanzatissi-
me tecno-
logie che
contiene.
PORTO sANT’ ELPIDIOsettecentesco. Conserva un “San Giacomo fra due Santi”, dipinto ad olio su tela di Gaetano Gandolfi (1775).Chiesa del Suffragio, è una costruzione del XVII sec.. All’interno vi è una Crocefissione di Vincenzo Pagani ed opere di Trevisani e Milani.
Teatro Comunale, costruito nel 1815 su disegno di Giuseppe Locatelli da Tolentino, ha sul fronte esterno una lastra di pietra che reca la frase “castigat ridendo mores”.
Villa Bonaparte oggi Pelagallo,
edificio neoclassico progettato da Aleandri nel 1826, circondato da un vasto parco e decorato da bassorilievi.
Porto, realizzato per la pesca e per fini turistici, con circa 1000 posti barca, si pone tra i maggiori dell’Adriatico.
uNA PASSEGGIATAdI uN’ORA A
PORTO SAN GIORGIO
SP 239
Lungomare G
ramsci
Viale della Vittoria
Viale 20 Settembre
Viale 20 Settembre
Viale Cavallotti
Viale Cavallotti
Via Crispi
Viale Cavallotti
Via 7 Novem
bre
Via Trevisani
Via M
azzini
Via Salvadori
Via M
arconi
Via M
urriV
ia Murri Via Libertà
Via CavourVia Cavour
Viale Minzoni
Via Gentili
Vicolo Giardini
Via Buozzi
Via Buozzi
Via Gentili
Viale Minzoni
Viale Minzoni
Via Cavour
Via Mantegna
Via LibertàVia Battisti
Via Vela
Via VecchiVia Leopardi
Via Leopardi
Via M
urriVia M
urri
Via Prop
erzi
Via Properzi
Via Properzi
Via Prop
erzi
Via Panfili
Via Bruno
Corso G
aribald
i
Corso G
aribald
i
Corso Garib
aldi
Via Collina
Via Collina
Via Collina
Corso Garib
aldi
Via Bruno
Via Bruno
Corso Castel San G
iorgio
Via C
erre
tani Via Bruno
Via Panfili
Via Marconi Via Sim
onetti
Via Macchi
Via Simonetti
Via Simonetti
Via G
alliano
Via Galliano
Via G
alliano
Via Cairoli
Via Marconi
Via Salvadori
Via Salvadori
Via Salvadori
Via Mazzini
Via Mazzini
Via Mazzini
Via M
azzini
Via Trevisani
Via TrevisaniV
ia Verdi
Via VerdiVia Trevisani
Via 7 Novem
bre
Viale 20 Settembre
Viale della Vittoria
Viale della Vittoria
Viale della Vittoria
Via Sauro
Via Sauro
Lungomare G
ramsci
PiazzaMarina
Piazza SanGiorgio
Largo delTeatro
Via Leonardoda VinciVia Leonardoda Vinci
Via Giotto
Via Giotto
Via Vecellio
Via Costa San Paolo
Via della Misericordia
Miseric
ordia
Via
della
Via Collina
PiazzaMentanaStazione
rOcca tiepOlO
chiesa di san giOrgiO
tOrre dell’OrOlOgiO
teatrO cOmunale
Villa pelagallO
chiesa di santa maria del suffragiO
piazza mentana
lungOmare
1
32
4
5
7
8
1
62
3
456
78
55
Vi si svolge un’intensa stagione di pro-sa, musica, teatro comico, dialettale, per ragazzi. Ospita inoltre convegni e congressi di respiro nazionale.
Lungomare, una passeggiata, affianca-ta da una pista ciclabile protetta, corre dall’estremo sud al nord per l’intera lunghezza della cittadina, circa 7 km.,
la cui costruzione, in varie fasi, è inizia-ta nel 1999. È uno dei cuori pulsanti della “movida” elpidiense con la mol-titudine dei locali (la maggior parte fanno anche ristorazione) aperti per-lopiù tutto l’anno. È attrezzata con
un percorso “benessere” per il jogging all’interno della pineta, di campi di ba-sket, di piattaforme a mare per attività di vario genere, non ultime quelle rela-tive ai concerti estivi, parchi giochi per i bambini.
uNA PASSEGGIATAdI 30 MINuTI A
PORTO SANT’ELPIdIO
chiesa di maria ss. annunziata
Villa murri
tOrre dell’OrOlOgiO
bOrgO marinarO
1
2
3
4
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
24 FEBBRAIO
GENITORI E FIGLI INSIEME AL CARNEVALE
MARZO/NOVEMBRE
AMAREILMARE – LE STAGIONI DEL PESCE
1° MAGGIO
VOLA L’ESTATE A PORTO SANT’ELPIDIO
DAL 29 AL 31 MAGGIO
IV GRAN PREMIO DELL’ADRIATICO - kermesse cavalli di razza araba
DAL 5 AL 7 GIUGNO
TORNEO DI JUDO “TRE TORRI”
14 GIUGNO
XII 100 CHILOMETRI MARCHIGIANA
DAL 15 AL 26 GIUGNO
VI TORNEO DI BASkET DELL’ADRIATICO - VI MEMORIAL UGO RENZI
SECONDA DOMENICA DI LUGLIO
FALERIO UNA D.O.C. D’AMARE
ULTIMO SABATO DI LUGLIO
FESTA DELLO SPORT
LUGLIO E AGOSTO
PASSEGGIATE MARCHIGIANE
DAL 9 AL 18 LUGLIO
XX FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO PER RAGAZZI
DAL 6 AL 9 AGOSTO
IL NARRAPORTO - Rievocazione storica
DAL 24 AGOSTO AL 6 SETTEMBRE
XXI TROFEO DI CALCIO MAROZZI-MARTELLINI
DAL 16 AL 25 OTTOBRE
XX FESTA DI SAN CRISPINO
Via Trieste
Via Trieste
Via Mam
eli
Via Mam
eli
Via Mam
eli
Via TriesteVia MA
ameli
Via Roma
Via Roma
Via Roma
Via 4 Novem
bre
Via Principe Um
berto
Via Annibal Caro
Via Nazario Sauro
Via Trento
Via Bolzano
Via Bolzano
Via Trento
Via TrentoVia N
azario Sauro
Via Annibal Caro
Via d
ei Mille
Via Arm
ando Diaz
Via Fontanella
Via Adige
Via Vo
lturn
oVia A
dige
Via Um
berto I
Via U
mberto I
Via Um
berto I
Via Um
berto I
Via Um
berto I
Camillo Benso Conte di Cavour
Via Arm
ando Diaz
Via Cesare Battisti
Via Cesare Battisti
Via Don M
inzoni
Via Don M
inzoni
Via Fabio Filzi
Via Fabio Filzi
Via Indipendenza
Via Fabio Filzi
Via Fabio Filzi
Via Fabio Filzi
Via Principe Um
bertoVia 4 N
ovembre
Via Gramsci
Via Gramsci
Viale
Vittoria
Viale
Vittoria
Viale Vittoria
Via Monte Grappa
Via Piave
Via Giovanni Bosco
Via Rubicone
PiazzaGaribaldi
PiazzaleVirgilio
Piazza dellaRepubblica
PiazzaleMarconi
Via 24 Maggio
Via Monte Rosa
Via Monte Bianco
Via
Miramare
SP 16
SP 16
Via Belvedere
Via Marche
Via Friuli
Via Toscana
Via Romagna
Via Emilia
3
4
1
2
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI: P.LE VIRGILIO, 1 TEL. 0734.903240 54
Ponzano è un pic-
colo centro arroccato su un colle che
conserva intatta la sua fisionomia me-
dioevale. Il Comune comprende tre nuclei
urbani: il Capoluogo e le Frazioni di Torchiaro
e Capparuccia. Reperti archeologici di età ro-
mana indicano la presenza di un nucleo urbano
sin dal 300 d. C.. Il più antico documento che porta
il nome di Ponzano risale al 1059 ed è contenuto
nell’atto con cui Longino dona al Vescovo di Fermo
un terreno vicino alla Chiesa di S. Marco. Nel VIII sec. si
insediano i monaci di Farfa organizzando una curtis e
costruendo una chiesa dedicata a S. Maria Mater Domi-
ni: nella seconda metà del XVI sec. comincia a chiamar-
si anche Chiesa di S. Marco. Nel 1570 Ponzano assa-
pora l’ebbrezza della vera Libertà Comunale quando
il Papa Pio V, con Motu Proprio, divide, separa il
Castello di Ponzano dalla Giurisdizione della Città
di Fermo. L’attuale denominazione di Ponzano di
Fermo è stata assunta il 24 agosto 1862.
DA NON PERDERE
Chiesa di San Marco (sec. XII). Il corpo
centrale della facciata è dominato
dall’imponente torre qua-
drangolare del 1400. La
Chiesa è divisa in
tre navate
separate da
colonne e
pilastri; nel
presbiterio è posi-
zionato un sarcofago
di epoca romana che
funge da altare. In fondo alla navata sinistra sono
visibili una campana monumentale del 1290 ed un’ac-
quasantiera del 1566 su cui è scolpita una testa di bue.
Sull’altra navata è presente il Fonte di Marmo per l’ac-
qua benedetta risalente al 1584. Un reperto marmoreo
con scritta “Pipini Adriani Papae” ci porta con la memo-
ria alla seconda metà dell’VIII sec., nel ricordo del Patto
di alleanza sancito tra Carlo Magno, suo figlio Pipino ed
il Papa. Torrione, con fornici a sesto acuto e con merli
di parte ghibellina, è eretto sull’entrata principale del
Castello. Chiesa parrocchiale di Santa Maria, costru-
ita nel 1792, è in stile neoclassico e vi si conservano
dipinti del ‘600 e ‘700. È situata ai piedi della rampa che
immette nel vecchio incasato del Castello. Chiesa dei
SS.mi Simone e Giuda (Torchiaro), costruita nel 1827.
Porta d’Ingresso (Torchiaro): risale al XV sec. e con-
sente l’accesso all’incasato dell’antico Castello. Fonte
Moscogna, già citata nel catasto nel XVI sec. ha subito
successivamente diverse ristrutturazioni.
NUMERI UTILI
COMUNE: VIA GARIBALDI, 59 • TEL. 0734.630108
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
25 APRILE
FESTA DI SAN MARCO PATRONO
SECONDA DOMENICA DI GIUGNO
FESTA DEL SACRO CUORE DI GESù - Capparuccia
LUGLIO/AGOSTO
5ª Ed. FESTIVAL “ARMONIE DELLA SERA” - Musica classica
ULTIMA SETTIMANA DI LUGLIO
“DA CASTELLO A LIBERO COMUNE, 1570” - Rievocazione storica
PRIMA DOMENICA DI AGOSTO
FESTA DELLA DIVINA PASTORA
PONzANO
DI fERMO
uNA PASSEGGIATA dI 15 MINuTI
A PONzANO dI fERMO
palazzO cOmunale
chiesa di santa maria
tOrriOne
1
32
Via Loreto
Via Castello
Via Roma
Via Vicolo Aperto
Strada Belvedere Comunale C
rocefisso
Via Rom
a
Contrada San Marco
Via Garibaldi
Via Garibaldi
Via Primo Maggio
Contrada San Marco
LargoDiazSP 69
1 2 3
56 57
R a p a -
gnano fu abitato
in età preromana. In-
torno al 1880 in località S. Ti-
burzio vennero ritrovati materiali
piceni del VI sec. a. C. di notevole im-
portanza. Fu possedimento del Vescovo
di Fermo. Rapagnano fu circondato da mura
ed il castello, conteso tra Fermo e Montegior-
gio, nel 1229, per ordine imperiale, divenne pos-
sedimento di quest’ultimo, ma pochi anni dopo
venne riconquistato da Fermo. Di quest’ultima, in
seguito, Rapagnano ha sempre seguito le sorti, tranne
che per una breve parentesi, quando nel Quattrocento
venne assediato ed espugnato da Carlo Malatesta.
DA NON PERDERE
Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista; Torrione
di epoca medievale; Monumento ai Caduti; Chiesa Ar-
chetti in località Piane di Rapagnano.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI: P.ZZA SICCONE, 3 • TEL. 0734.510404
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
SECONDA DOMENICA DI MAGGIO
FESTA DI SAN GIOVANNI BATTISTA PATRONO
LUGLIOFESTA DEL GRANO E SAGRA DELL’OCA
8 DICEMBRE
MERCATINO DI NATALE
RAPAgNANO
1
39 45
6
7
82
uNA PASSEGGIATA dI 15 MINuTI
A RAPAGNANOpalazzO cOmunale
chiesa di santa rOsalia
museO parrOcchiale
chiesa di s. giOVanni battista
chiesa di s. antOniO cOn presepe
permanentebelVedereparcO cOmunale
teatrO cOmunale
mOnumentO ai caduti
1
345
678
2
9
Nel cuore delle
Marche, a pochi chilo-
metri dalla costa adriatica,
sorge Sant’Elpidio a Mare. La sua
origine ha inizio con la distruzione
barbarica della città romana di Clua-
na, alla foce del Chienti dove si svilupperà
dall’alto medioevo fino al XIII secolo d. C. la
potente Abbazia benedettina di Santa Croce.
Nel corso dei secoli gli insediamenti abitativi si
estenderanno anche verso le colline vicine: uno di
questi nuovi centri sarà proprio il Castello di Sant’El-
pidio, cuore dell’attuale città che si presenta tuttora
ben conservato con la cinta muraria, il palazzo comu-
nale, la torre e le tre porte cittadine. Intorno alla metà del
XIII sec. Sant’Elpidio a Mare è diventato autonomo stac-
candosi dal controllo di Fermo, ottenendo il privilegio di
poter costruire un porto, tuttavia il rapporto conflittuale
con Fermo stessa ha trovato il suo cruento epilogo nel
1377, quando i fermani riuscirono di sorpresa ad entrare
in città e a metterla a ferro e fuoco. Un altro episodio
significativo per la storia cittadina si verificò nel 1789
quando Sant’Elpidio a Mare, sempre fedele allo stato
pontificio, dovette armarsi per resistere alle truppe
napoleoniche, subendo gravi danni. Attualmen-
te, oltre al Capoluogo, sono incluse nel terri-
torio comunale le frazioni di Casette d’Ete,
Mostrapiedi, Cascinare, Castellano, Luce
e Cretarola. Sant’Elpidio a Mare è un
centro tra i più attivi e conosciu-
ti del Distretto Calzaturiero
Fermano – Maceratese.
DA NON PERDERE
Museo Della Calzatura “Cav. Vincenzo Andolfi”, allesti-
to in modo da poter illustrare le trasformazioni che han-
no subìto le calzature nel corso dei secoli, il museo ospita
anche una sezione dove sono custodite le calzature ap-
partenute ad importanti personalità della sfera religiosa,
come Papa Giovanni XXIII, Papa Leone XIII, Papa Giovanni
Paolo II; le scarpe di molti campioni sportivi, ma anche di
Premi Nobel come Sir Derek Walcott e Dario Fo e di tanti
cantanti e personaggi dello spettacolo. Pinacoteca Civi-
ca “Vittore Crivelli”, è ospitata nello stesso edificio del
Museo della Calzatura, ossia un antico convento dell’ordi-
ne dei Filippini restaurato nella seconda metà del ‘700 dal
celebre Giuseppe Valadier. Nella raccolta di arte antica
sono da segnalare il polittico composto da 18 pannelli
dedicato alla “Incoronazione della Vergine e Santi” e il
trittico con la “Visitazione”, entrambe opere di Crivelli. La
“Sezione Contemporanea” raccoglie una ricca collezione
di opere a firma di prestigiosi autori di fama internazio-
nale. Chiesa di San Filippo Neri del 1735. Gli spazi interni
presentano numerose decorazioni a stucco e soffitti con
dipinti a tempera attribuiti a Giovan Battista Ripani (sec.
XIX). Tra le tele si segnalano lo Sposalizio della Vergine di
Alessandro Ricci, l’Estasi di San Filippo di Nicola Monti
e le quattro
tele del pittore
Carlo Gavar-
dini. Nel con-
troprospetto
della chiesa è
inserito un pre-
zioso organo
realizzato nel
1794 dal ma-
estro Gaetano
Callido.Teatro
Luigi Cicconi,
con la facciata
del 1870 opera
del celebre ar-
chitetto Ireneo
Aleandri. Chie-
sa di San Fran-
cesco, è uno
dei più antichi
manufatti ec-
clesiastici della
città. Le tracce
ancora visibili
di antiche le-
sene fanno in-
tuire che origi-
nariamente la
chiesa doveva
essere più bas-
sa con l’impo-
sta della falda di copertura
a capanna poco sopra
i resti degli archi-
telli.
NUMERI UTILI
UFFICIO TURISTICO:
C.SO BACCIO, 91 • TEL. 0734.810008
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
METà GIUGNO – METà LUGLIO
SANT’ELPIDIO JAZZ FESTIVAL
SECONDO SABATO DI LUGLIO
MODIDEA - Concorso nazionale per giovani stilisti
ULTIMA SETTIMANA DI LUGLIO
CITTà MEDIOEVO
SECONDA SETTIMANA DI AGOSTO
CONTESA DEL SECCHIO - Rievocazione storica
TUTTI I VENERDì DI AGOSTO
NOTTI DEL BAROCCO
Rassegna concertistica di musica barocca
ULTIMA SETT. DI AGOSTOE 1ª SETT. DI SETTEMBRE
FESTE PATRONALI
PRIMA SETTIMANA DI SETTEMBRE
UN GIORNO DI SPORT
PRIMA DOMENICA DI OTTOBRE
TREkkING URBANO
NOVEMBRE-APRILE
STAGIONE DI PROSA E DANZA
58 59
Chiesa di Sant’Agostino Nuovo, a se-guito del saccheggio operato dai fer-mani nel 1377 l’antico convento ago-stiniano (S. Agostino vecchio), eretto ove oggi restano i ruderi della chiesa della “Madonna dei Lumi”, fu ricostruito dentro la città, inglobando l’originaria chiesa di Sant’Antonio Abate (XIV sec.)
riconsacrata a Sant’Agostino (nuovo). La chiesa presenta sulla facciata un portale rinascimentale del 1505 con splendide candelabre; all’interno con-serva solenni altari decorati con stuc-chi e dorature ed un coro ligneo del XVIII. Basilica Lateranense di Maria Santissima della Misericordia, tele di Andrea Boscoli, Andrea Lilli, due splen-dide cantorie lignee intagliate e dora-te, con a destra il prezioso organo del grande maestro veneto Pietro Nacchini
del 1757 e, a sinistra, quello dell’allievo e continuatore della scuola organa-ria veneta Gaetano Callido del 1782; Perinsigne Collegiata, la maggiore chiesa della città racchiude importanti e rare opere d’arte come il sarcofago romano (IV sec. d.c.) in marmo pario; le tele di importanti artisti come Palma
il Giovane (XVI sec.), Pomarancio (XVII sec.) e Nicola Monti (fine XVIII sec.); il monumentale altare ligneo dell’Annun-ciazione di Angelo Scoccianti (1702) e il prezioso organo costruito dal Callido nel 1765. All’interno è stato allestito il Museo della Collegiata. Torre Geroso-limitana o dei Cavalieri di Malta. Sep-pur costruita in posizione chiaramente strategica intorno al ‘200, le sue carat-teristiche non la rendono una torre con scopi difensivi, tant’è che le ipotesi sul
suo utilizzo sono ancora tante. La torre, che nel Medioevo ha rappresentato la testimonianza più alta della presenza dei Gerosolimitani, assumendo una forte connotazione mistico-religiosa, con l’età moderna è divenuta il simbolo della civitas, l’elemento in cui riflettere i valori condivisi della municipalità.
uNA PASSEGGIATA dI uN’ORA A SANT’ELPIdIO A MARE
palazzO municipaleperinsigne cOllegiata
tOrre gerOsOlimitanabasilica lateranense della misericOrdia
chiesa di sant’agOstinO nuOVOchiesa di san francescO
pinacOteca/museO della calzaturachiesa di san filippO
teatrO ciccOni
123456789
VIALE ROMA
CORSO BACCIO
VIA DELLE MURA
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PIAZZA MATTEOTTI
LARGOBERDINI
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PIAZZALE GRAMSCI
1 23
4
5 6 798
Nell’an-
no 898, mentre i Saraceni
depredavano e distruggevano l’Abbazia
di Farfa, l’Abate Pietro dalla Sabina si trasferì
insieme ai suoi confratelli nel Piceno. La fortifi-
cazione, edificata sul Colle Matenano ai primi del
secolo X, si avvalse di una positura di forte valore
difensivo, e accolse nel 934 le preziose reliquie di
Santa Vittoria, martire Sabina. Santa Vittoria in Mate-
nano raggiunse l’apice della sua floridezza e del suo
p o -
tere territoriale quando
nel 1357 divenne sede del Presidato Farfense, un orga-
nismo amministrativo con ampie prerogative giuridi-
che su tutto il territorio Piceno. Divenuto libero Comu-
ne nel secolo XIII, il Castello di Santa Vittoria era dotato
di un corpo di proprie norme statutarie già nel 1446.
Sempre presso il Monastero di Santa Vittoria, alla metà
del secolo XV, grazie all’opera di Frà Marino Angeli si
formò una scuola pittorica di solido carattere e di note-
vole incidenza sull’arte Picena dell’epoca.
DA NON PERDERE
In seguito alle demolizioni del 1771, sulla cima del
colle, solitaria nello scenario del Parco delle Rimem-
branze si profila la Chiesa della Resurrezione, che
presenta un altare centrale con colonne tortili e l’ele-
gante statua del Cristo, e da qui si entra
nella Cappella degli Innocenti, detta an-
che oratorio Farfense. La Collegiata, posta
più in basso, è una imponente costruzione
neoclassica con impianto a tre navate e
croce latina; tra le tele esposte va ricor-
data la predicazione di S. Giovanni Batti-
sta di Sebastiano Ghezzi. L’ampio corso
Matteotti costituisce l’arteria principale
del Castello. Luogo di ritrovo e strada di
rappresentanza, si qualifica alla stregua di
una lunga piazza a capo della quale cam-
peggia l’alta Torre Trecentesca dell’Abate
Odorisio, pregevole esempio di Porta -
torre merlata, ma anche Torre civica. Lungo il corso
si notano i prospetti rinascimentali del Palazzo dei
Della Torre, Palazzo Melis, la Chiesa di S. Agostino
con l’annesso convento che ospita attualmente il Mu-
nicipio ed offre un pregevole chiostro cinquecentesco.
La tessitura delle vie minori, data da una successione
eterogenea di spazi verdi, scorci, il tutto reso armonico
dalle tonalità cromatiche del mattone, dà una sensa-
zione di raccoglimento, di misura e di silenzio.
NUMERI UTILI
COMUNE:
VIA GARIBALDI, 59 • TEL. 0734.630108
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
19 e 20 GIUGNO
FESTA DELLA PATRONA
ULTIMA SETTIMANA DI GIUGNO
PIZZA E BIRRA AL MATENANO
AGOSTOSANTAVITTORIARTE - Mercatino di Arti e Mestieri
AGOSTOCENA DEL MONACO - Cena medievale
sANTA vI T TORIA
IN MATENANO
tOrre abate OdOrisiO
palazzO mOnti
teatrO cOmunale del leOne
chiesa sant’agOstinO
chiesa della resurreziOne
cOllegiata
1
3456
2
SP 61
SP 4
2
Monte
Corso Matteotti
Via Lamponi
Via Mazzini
Largo SantaVittoria
Via delleSuore
ViaCisterna
LargoMarconi
LargoOspedale
Via Farfense
Via
Ors
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Via Sab
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Via
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Via
Rom
a
Via PalestroCorso
Matteotti
Via Taccari
VIa 20
Settembre
Piazza dellaRepubblica
Largo Graibaldi
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Radaldo
Radaldo
Contrada Bore
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San
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Contrada
Co
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a
uNA PASSEGGIATA dI 30 MINuTI
A S. VITTORIA IN MATENANO
1
56
234
60 61
Il nome Ser-
vigliano si fa risalire
a Publio Servilio Rullo,
tribuno, il quale possedeva
terreni proprio qui: Servilianus,
proprietà di Servilius. Databili intor-
no al 29 a. C. i resti visibili ancora lungo
il tratto di strada provinciale Matenana.
Durante il Medioevo la gente di Servigliano
si sposta in posizione elevata rispetto agli an-
tichi stanziamenti romani e all’attuale incasato
tardo settecentesco. Questa zona resta un latifondo
fino ad età longobarda e viene inglobata dai mona-
ci dell’Abbazia di Farfa dopo la
sconfitta di Carlo Magno. Sul le-
game tra questo castrum e Fermo
rimangono documenti che ne testi-
moniano lo stretto rapporto e la fe-
deltà che la popolazione rinnovava
periodicamente al Vescovo della cit-
tà. Oggi, le sole tracce ancora visibili
dell’antica struttura architettonica
di Servigliano sono alcuni brevi
tratti della cinta muraria medie-
vale. L’attuale zona abitata era
frazionata tra diversi nobili e la
parte conosciuta come San
Gualtiero veniva ceduta
nel 1450 al castello di
Servigliano dall’Abate
di Farfa (dal 1969
giochi medie-vali e un av-
vincen-t e
torneo cavalleresco rievocano la vicenda del generoso
dono fatto alla comunità dall’Abbazia farfense). Nel XVIII
secolo la collina del medievale castello di Servigliano
comincia a franare in maniera inarrestabile a causa del-
le infiltrazioni di acqua nel terreno, ciò comporta l’esodo
degli abitanti sin dal 1758. Solo nel 1771 un chirografo
papale dà l’autorizzazione alla popolazione di spostar-
si. Ci si spostava dunque in pianura, in un luogo dove
l’arch. Bracci definisce e disegna quello che è ancora oggi
l’impianto urbanistico di Servigliano. La sua fondazione
settecentesca si basa su una geometria elementare e
razionale, un rettangolo elaborato sui modelli delle città
ideali del ‘500, con l’incrocio tra il cardo e il decumano,
che vanno dalle attuali Porta Marina a Porta Navarra e
da Porta Santo Spirito fino
alla Collegiata di San Mar-
co. Molti dei materiali uti-
lizzati per la costruzione
del nuovo centro proven-
gono dagli antichi edifici
che vennero abbandonati
e smantellati.
DA NON PERDERE
Chiesa di Santa Maria
del Piano si trova esterna-
mente al perimetro urba-
no. L’edifio è costruito su
precedenti stutture abi-
tative di età romana. Nel
1746 iniziarono i lavori di
ampliamento e l’edificio
fu costruito nella forma
attuale, composto da una
navata con sette altari.
Convento dei Frati Mino-
ri Osservanti è un edificio
a due piani con chiostro,
situato vicino al fiume Tenna, lungo la strada che da
Fermo conduce ad Amandola. La sua costruzione ven-
ne completata nella prima metà del XVII sec. Collegiata
di San Marco, è a navata unica con cappelle laterali. Al
posto delle navate laterali ci sono la Sagrestia, il Cimite-
ro, l’abitazione del Parroco ed alcune case di abitazione
privata. Nell’ottobre del 1779 vi furono trasferite le reli-
quie dei corpi di
San Servigliano
Martire e di San
Gualtiero Aba-
te dal vecchio
Servigliano.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI: P.ZZA MAZZINI, 22 • TEL. 0734.658141
sERvIgLIANO MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
MAGGIO - DOMENICA DEL CORPUS DOMINI
INFIORATA DEL CORPUS DOMINI
GIUGNOMOSTRA DEL LIBRO SUI BENI CULTURALI, ARCHEOLOGICI E AMBIENTALI
AGOSTOTORNEO CAVALLERESCO DI CASTEL CLEMENTINO E GIOSTRA DELL’ANELLO
TUTTI I LUNEDì DI LUGLIO E AGOSTO
MERCATINO SERALE DELL’ANTIqUARIATO E DELL’ARTIGIANATO
SETTEMBRE
SERVIGLIANO SI MOSTRA - Mostra mercato
uNA PASSEGGIATA dI
15 MINuTI A SERVIGLIANO
chiesa cOllegiata san marcO
casa del pOdestà
cOmplessO
di santa maria del pianO
1
32
VIA
CLEM
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PIAZZA ROMA
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AVARRA
STRADA COMUNALE DI CIRCONVALLAZIONE
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XX
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1
2
3
Smeril lo
non si sa mai
se esiste, o se è un
miraggio, diverso com’è
da tutto, coi suoi anni pigri
che dilatano immoto un presente
vivo e surreale. Tra muretti di pietre
calcinati e licheni, immutata è la forma
dell’aria su una tela che ha più di mille anni,
e quando la luce allaga le case, ombre lunghe
sui tetti avidi chiamano istanti in dissolvenza,
sospesi come sfida a raccontare ciò che sarà lungo
una strada lastricata di visioni. Ogni sole ha un
suo diadema, e canti di melodie fossili ritmano l’eco
di una quiete audace, attesa di una pista che l’oasi
tramanda di eterno in eterno.
Le attrattive ambientali, gli interessanti percorsi
naturalistici, gli sconfinati panorami, gli scorci di alta
suggestione, la straordinaria quiete e la salubrità
dell’aria, fanno di Smerillo una meta di notevole
appetibilità turistica e un centro ideale per il relax.
Individuato dalla Comunità Europea quale “Sito di
importanza comunitaria come zona di protezione
speciale”.
DA NON PERDERE
La Fessa, una spaccatura nella roccia
arenaria ricca di fossili pliocenici.
Centro di Educazione Ambientale,
Museo dei fossili, Pinacoteca
d’arte contemporanea e
dei bambini, Bosco di
Smerillo con 10
km di sentieri
naturalistici, è stata
classificata area faunistica protetta.
Chiesa di San Pietro e Paolo nel centro storico; chiesa
di Santa Caterina; Chiesa di San Nicola, in località
Ceresola; Chiesa di San Pietro Martire, in località
Castorano; Chiesa Parrocchiale, in località San Martino
al Faggio.
NUMERI UTILI
UFFICIO INFORMAZIONI:
VIA AMEDEO CORRADO NOBILI, 11 • Tel. 0734.79423
CROCE AZZURRA: Tel. 0734.780231
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
PRIMA DOMENICA DI MAGGIO
IN MARCIA PER LA SOLIDARIETà
PRIMA DOMENICA DI AGOSTO
FESTA DE LO VATTE
DAL 13 AL 16 AGOSTO
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
Rassegna cinematografica
TERZA DOMENICA DI OTTOBRE
CASTAGNATA IN PIAZZA
sMERILLO
chiesa di san pietrO e paOlO
museO dei fOssili
chiesa di santa caterina
la fessa
1
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Larg
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enza
Via del MonteVia della
RoccaVia dellaRoccaVia della Rupe
Viale dei Caduti
Strada Lu Pià
via Dante Alighieri
Via RomaVia
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Via A
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San
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SP 50
uNA PASSEGGIATA dI
15 MINuTI A SMERILLO
13 2
4
62 63
N o n si sa con
precisione a quale
anno, prima della nascita
di Cristo, risalgano le origini
della Turris Patritia, ma reperti
archeologici pertinenti il corredo di
qualche tomba picena dei VII-VI secc. a.
C., rinvenuti nel marzo del 1934 in località “San Pa-trizio”, ci c o n f e r -mano la tesi della sua vetu-stà. Per m o l t o t e m p o non si h a n n o più noti-zie; ciò fa p e n s a -re che anch’es-so sia
risorto durante il periodo carolingio ad opera
di qualche signorotto o degli stessi monaci o
vescovi fermani, i quali impressero più tardi,
al nome storico, quello di un Santo. Nel
1258 Manfredi, re di Sicilia, con proprio
editto lo assoggettò, insieme ad
altri comuni, al dominio di Fer-
mo denominandolo Turris
Sancti Patritii. Nel 1443
il castello, malgra-do l’eroica
difesa dei suoi abitanti, fu saccheggiato e bruciato dagli
Sforza. Nel 1550 ritroviamo Torre San Patrizio nell’elen-
co delle “città, terre e castelli” appartenenti allo Stato di
Fermo, in qualità di comune non autonomo; tutto ciò si
protrasse fino al XVIII sec..
Villa Zara è una vecchia cappellanìa diroccata dedicata a
San Venanzo. Fu ristrutturata e trasformata in residenza
da una signora inglese. Particolarmente suggestive sono
le due torrette quadrate ed il loggiato su cui si affacciano
persiane ad arco. La villa è immersa in un parco di circa tre
ettari, con chiosco, parco giochi e percorsi vita.
DA NON PERDERE
Chiesa della Madonna delle Rose, conserva una “Madon-
na e Santi”, affresco di Pietro Alima del 1466.
Chiesa San Francesco, Chiesa S a n
Salvatore, Chiesa San Patrizio.
NUMERI UTILI
UFFICI COMUNALI TEL. 0734.510151
TORRE sAN PATRIzIOMANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
17 MARZO
FESTA DI SAN PATRIZIO PATRONO
TERZA DOMENICA DI SETTEMBRE
FIERA ORNITOLOGICA E MATERIALI PER L’AGRICOLTURA
19 SETTEMBRE
TORRO D’ORO - Festival canoro per bambini
ULTIMA DOMENICA DI OTTOBRE
ANTICHI AROMI D’AUTUNNO - Enogastronomia
e rievocazione storica degli antichi mestieri
uNA PASSEGGIATA dI 20 MINuTI
A TORRE SAN PATRIzIO
pOrta da sOle
palazzO cOmunale
chiesa del ss. salVatOre
chiesa della madOnna delle rOse
chiesa di san francescO
parcO cOmunale Villa zara
21
34
56
1
4
2
3
Il ca-
stello di More-
sco, proteso sulla valle
dell’Aso, con vista sul mare,
è dominato da un’imponente
torre eptagonale del XII sec. a merla-
tura ghibellina. Ha struttura ellissoidale
e si sviluppa intorno ad una corte interna,
che ha assunto funzione di piazza. Sul suo ter-
ritorio, in età romana, sorgevano importanti in-
sediamenti
ed in età
longobarda
curtes e ca-
stra mona-
stici e feu-
dali. Uno di
essi si affer-
mò su tutti,
diventando
unico luogo
di residenza
della po-
p o l a z i o n e
sparsa. Nel XIII sec., il castello diventa proprietà del-
la città di Fermo. Affrancato dai vincoli feudali,
Moresco è retto da un consiglio di Massari e da
un vicario nominato da Fermo. Nel Cinque-
cento, periodo del suo massimo splen-
dore, si arricchisce di molte chiese
(soprattutto extraurbane) e di
opere d’arte. Nel 1869 perde
l’autonomia comunale
e diventa frazio-
ne di Monterubbiano fino a che,
nel 1910, torna ad essere comune autonomo.
DA NON PERDERE
Chiesa di Santa Maria in Castello, situata nella piazzet-
ta antistante il Palazzo Comunale, mantiene intatto un
portico con affresco di Vincenzo Pagani. Chiesa della
Madonna della Salute, collocata all’esterno delle mura
cittadine, conserva un’immagine della Vergine sottratta
alle distruzioni iconoclaste ordinate dagli Imperatori di
Costantinopoli. Chiesa di Santa Maria dell’Olmo, XVI
sec., conserva un affresco del Pagani con la Madonna e
la Maddalena ai piedi della croce. Torre dell’orologio, XIV
sec., sovrasta la porta d’accesso al paese ed è affiancata
da un elegante portico cinquecentesco. Torre Eptago-
nale, XII sec., costruita come torre di avvistamento e di
difesa, è alta 25 metri. Teatro di Santa Sofia situato nei
pressi del centro storico, con all’interno affresco trecen-
tesco di autore ignoto e la Sala Cosiliare all’interno pic-
cola Pinacoteca “Patrizio Gennari” con tavola del Pagani
“Madonna in trono con Bambino e Santi Lorenzo, Rocco,
Sofia e Nicola da Bari Vescovo”.
NUMERI UTILI
UFFICI COMUNALI: PIAZZA CASTELLO, 15 • TEL. 0734.259983
MOREsCOI COMuNI DELLA vALDAsO
MANIFESTAZIONI TRADIZIONALI
ULTIMO wEEk-END DI APRILE
SCAMPAGNATA ALLA MADONNA DELL’OLMO
17 LUGLIO
CENA MEDIEVALE
9 e 11 AGOSTO
SAGRA DELLA POLENTA CON LE VONGOLE
TERZO GIOVEDì E TERZA DOMENICA DI OTTOBRE
FESTA DELLA MADONNA DELLA SALUTE
ULTIMO wEEk-END DI OTTOBRE
SAGRA DEL BRACIERE
tOrre dell’OrOlOgiO
tOrre eptagOnale
chiesa di santa maria dell’OlmO
chiesa della madOnna della salute
teatrO di santa sOfia
21
345
Via Monti
Via PadreternoVia Padreterno
Via Monti
Via Monti Stra
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Via Monti
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Via Monti
Largo SanLorenzo
PiazzaCastello
Via Lorenzo AngeliniVia Alceo Speranza
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Strada La Ripa
PiazzaMarina
Via Leopardi
Via Roma
Via Mistichelli
SP 2
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uNA PASSEGGIATA dI 20 MINuTI
A MORESCO
15
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Presentazione
gli itinerariDalle terrazze sul mare a quelle dell’entroterrateatri storici del fermanoVerso la porta dei Monti SibilliniFra borghi e castelli del fermanoBotteghe degli antichi mestieriarcheologia picena e romana nel fermanoil fermano visto con gli occhi degli artistiVivi il nostro mare - Made in Marca Fermana il gusto nel fermano
i coMuni Della Marca FerManaaltiDonaaManDolaBelMonte PicenocaMPoFiloneFaleroneFerMoFrancaVilla D’etegrottaZZolinalaPeDonaMagliano Di tennaMaSSa FerManaMonSaMPietro MoricoMontaPPoneMonteFalcone aPPenninoMonteFortino
Monte giBertoMontegiorgioMontegranaroMonteleone Di FerMoMontelParoMonteruBBianoMonte San PietrangeliMonte uranoMonte ViDon corraDoMonte ViDon coMBatteMonte rinalDoMontottoneorteZZanoPeDaSoPetritoliPorto San giorgioPorto Sant’elPiDioPonZano Di FerMoraPagnanoSant’elPiDio a MareSanta Vittoria in MatenanoSerViglianoSMerillotorre San PatriZio
i coMuni Della ValDaSoMoreSco
inDicepag. 1
pag. 2pag. 4pag. 6pag. 8pag. 10pag. 12pag. 15pag. 16pag. 17
pag. 18pag. 19pag. 20pag. 21pag. 22pag. 25pag. 26pag. 27pag. 28pag. 29pag. 30pag. 31pag. 32pag. 33pag. 34
pag. 35pag. 36pag. 38pag. 39pag. 40pag. 41pag. 42pag. 43pag. 44pag. 45pag. 46pag. 47pag. 48pag. 49pag. 50pag. 52pag. 54pag. 55pag. 56pag. 58pag. 59pag. 60pag. 61pag. 62
pag. 63
Per i testi si ringraziano tutte le Amministrazioni Comunali, i membri del consiglio direttivo, Liliana Anconetani (Archeo Club), Noris Rocchi (circuito delle erbe), Maria Teresa Quintozzi (circuito dei 5 nodi), Roberto Ferretti (Agritur Aso).
Itinerari e coordinazione testi: Cristina Fabi, Elisa Quagliarini
Grafica & AD: Ottava Musa srl • Stampa: Prima Solutions sas • Le foto appartengono ai legittimi proprietarifinito di stampare aprile 2012