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DOTT.SSA PAOLA GUERRA ANFOSSI TORINO, 15 OTTOBRE 2009 ITN EXPO 2009 CRITICAL INFRASTRUCTURES HOMELAND SECURITY EMERGENCY AND SAFETY Crisis Management e Infrastrutture Critiche: Governance e Flessibilità

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ET01 – Emerging Technologiesh: 9.30 am – 1.30 pmConference Room: Sala 1CRITICAL INFRASTRUCTURESHomeland Security - Emergency and Safety

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D O T T . S S A P A O L A G U E R R A A N F O S S IT O R I N O , 1 5 O T T O B R E 2 0 0 9

I T N E X P O 2 0 0 9C R I T I C A L I N F R A S T R U C T U R E S

H O M E L A N D S E C U R I T Y E M E R G E N C Y A N D S A F E T Y

Crisis Management e Infrastrutture Critiche:

Governance e Flessibilità

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Mutamento equilibri geopolitici

Cambiamenti realtà organizzative

Crisi finanziaria, recessione economica, RIPRESA

Scenari di riferimento

Aumenta l’attenzione sulla Etica, Regole, Governance,Integrità,Trasparenza e Responsabilità

Aumenta la consapevolezza del ruolo della sicurezza AAA e focus sulla protezione delle infrastrutture critiche

Aumenta la percezione dei rischie l’attenzione sulla gestione dei rischi e delle crisi d’impresa

Aumenta la consapevolezza dei propri diritti da parte di clienti, consumatori. cittadini

Tensioni internazionali/Terrorismo

Mutamento equilibri socio-economici

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Catastrofi naturali

© Paola Guerra Anfossi – ottobre 2009

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Parole Chiave

Ripresa: c’è e ci deve essere al più presto!Governance: gestione integrata di rischi ed emergenze dal punto di vista degli ambiti, delle metodologie, delle aree organizzative. Compliance: responsabilità aziendale e verso gli stakeholder.Etica ed integrità: un bisogno sempre più definito, percepito e condiviso!Efficienza: esigenza chiara, attenzione e razionalizzazione!Flessibilità: necessità di attivare costantemente cambiamento nei metodi, strumenti, modelli!

© Paola Guerra Anfossi – ottobre 2009

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Ripresa e Nuova Sicurezza4

Alla luce dei primi dati confortanti sull’economia mondiale che dimostrano la capacità di riscatto degli esseri umani e la voglia di

vivere una ripresa sociale e civile sempre più condivisa in tutto il Pianeta, emerge

come prioritario la creazione di una nuova

Sicurezza che crei stabilità e benessere!

© Paola Guerra Anfossi – ottobre 2009

Focus su:• Security (Societal,

Homeland, Corporate…)• Safety• Sicurezza• A.A.A.• Prevenzione e protezione• Rischio e crisi• Continuità Business• Infrastrutture/Asset/

Processi

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5Risk e Crisis Management

© Paola Guerra Anfossi – ottobre 2009

Il Crisis Management è fortemente correlato al RiskManagement in quanto è volto a gestire il manifestarsi di

rischi non comprimibili attraverso il fronteggiamentodell’evento e la riduzione degli effetti negativi

ANALISIRISCHI

CONTROLLO RISCHI

TRASFERIMENTOA TERZI

ELIMINAZIONE

RIDUZIONE

RISPOSTAEMERGENZA

GESTIONECRISI

RIPRISTINOATTIVITA’

EVENTO

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CM e Infrastrutture Critiche

Il successo del lavoro della nostra Protezione Civile che ha coordinato anche altre realtà come Vigili del Fuoco, Croce Rossa, Volontariato, è stato quello di partire immediatamente dalla ricostruzione delle infrastrutture critiche permettendo nel giro di pochi giorni un inizio di ripresa della vita normale per tutte le vittime delle catastrofi. Le infrastrutture critiche sono e devono essere sempre di più difese, protette e studiate per essere riattivate nel più breve tempo possibile quando vengono interrotte da cataclismi naturali o dalla mano dell’uomo. Un mondo civile si misura quindi non soltanto nella tutela delle sue infrastrutture ma anche nel farne conoscere il valore e la strategicitàa tutti i suoi cittadini.

© Paola Guerra Anfossi – ottobre 2009

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Crisis Management

Cosa potrebbe significare oggi Crisis Management?Se noi abbandoniamo per una volta l’inglesismo e ci avviciniamo al latino e all’ispanico vediamo che questa parola vuole dire “maneggiare” “gestire” crisi, quindi più semplicemente saper prendere per mano i momenti di crisi per la ripresa di un percorso tranquillo e sicuro.Al di fuori e al di sopra di tutte le strumentalizzazioni politiche, possiamo affermare che i Leader mondiali convenuti all’Aquila dall’8 al 10 luglio 2009 hanno visto nel Dott. Guido Bertolaso un uomo alla mano che sa prendere per mano le situazioni più difficili e concentrarsi nelle soluzioni più immediate e condivise.

© Paola Guerra Anfossi – ottobre 2009

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© Paola Guerra Anfossi – ottobre 2009

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Tradizione greca: krisis deriva da krino= scegliere, decidere, giudicare.

Tradizione latina: crisis=decisione, risoluzione; è il momento del cambiamento repentino, dell’accelerazione positiva verso la guarigione

Tradizione cinese: ideogramma rappresenta rischio (wey = pericolo) e opportunità (ji)

Crisi è un momento di cambiamento, passaggio verso nuovi equilibri più maturi e coscienti.

La questione, quindi, è come si esce dalla crisi, come si risolve e si gestisce la crisi (crisis management).

Etimologia della parola CRISI

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Definizioni

INCIDENTE:Dal latino incidentem, participio presente di incidere = accadere, sopravvenire, che accade o avviene di passaggio ovvero mentre si fanno altre cose. E’ quindi un evento improvviso e solitamente pianificato che interrompe lo svolgimento dell’attività che controllo con le normali procedure.

EMERGENZA:Situazione di pericolo incombente. Indica una situazione straordinaria, imprevista che presenta caratteri di eccezionalità. Evento che richiede un immediato livello di attenzione e che se non gestito può scatenare una crisi.

CRISI:una anomalia rispetto ad uno stato precedente e consolidato. Momento che richiede l’immediata attenzione dell’azienda e il coinvolgimento del Crisis Team.

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Incidente minore

Grave Incidente

Emergenza

Crisi

Metrica

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CM – Definizione attività

In una realtà organizzativa corrisponde quindi:

all’insieme delle attività che abbracciano la predisposizione e l’attuazione delle procedure e degli strumenti utili nella fase di contenimento danni e in quella di rapido ripristino dello status quo ante.è l’applicazione di conoscenze, capacità, strumenti e tecniche alle situazioni di crisi per minimizzare l’impatto complessivo delle stesse sull’organizzazione e sull’ambiente esterno.

© Paola Guerra Anfossi – ottobre 2009

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Fonte: Corrado Zana, NSN

Crisis ManagementDove inizia una crisi

Strategie diRecovery

Rispostaall’Emergenza

Gestione dellaCrisiReadiness

EVENTO

• Centrale• Locale

• Centrale• Locale su più siti• Locale • Centrale

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Effetti dell’Incidente

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Danno Diretto

Evento

Danno Indiretto

Ripresa attività

Danno Consequenziale

90%

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Il valore di impresa

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Cash Flow, profittabilità dei processiQuota di mercatoImmagine, ReputazioneQualità del servizio e dei prodottiKnow how, capacità di innovazioneValore risorse umaneAsset aziendali

F

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Casi “Storici”

© Paola Guerra Anfossi – ottobre 2009

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Incidente Tylenol (sabotaggio di un prodotto)Incidente Bhopal (fuoriuscita di gas da impianti)Incidente Exxon Valdez (petroliera contro le coste dell’Alaska)Incidente Space Shuttle (Challenger si disintegra appena decollato)Esplosione ChernobylIncidente Perrier

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Casi del nuovo millennio15

2005 - 2007Incidente Thyssen

Caso Ferrari, Caso MattelScandalo Telecom

Bancopoli, CalciopoliGazprom, Caso Nucleare Nord Corea

Attentato di Londra, Bali, Sharm el SheikhUragano New Orleans, Terremoto Pakistan

Inondazione Guatemala

2003Crack Cirio

Black out USA e ItaliaVirus “I love you”

Attentato Istanbul

2002SARS

PirelloneAntrace

Alluvione Europa centrale

200111 settembre

Volo SAS

2004Caso Parmalat

Attentato di MadridUragano Caraibi

TsunamiVirus “MyDoom”

© Paola Guerra Anfossi – ottobre 2009

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E quest’anno?

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2008 - 2009

© Paola Guerra Anfossi – ottobre 2009

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Crisi Mutui SubprimeFallimento Lehman Brothers Catastrofe naturale: Terremoto L’AquilaEmergenza sanitaria: Influenza suinaEmergenza rifiutiIncidente Aereo: Airbus A330 AirfranceIncidente ferroviario ViareggioAttacchi “terrorismo” informaticoTsunami, Maremoti e Terremoti nel Pacifico Alluvione Messina

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Scenari futuri

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Cambiamenti climatici

Terrorismo permanente

Nuove tecnologie

PENSARE ALL’IMPENSABILE

“Across the Government there were failures of imagination, policy,

capabilities and management.

The most important failure was one of

imagination”

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Crisis Management: metodologia

© Paola Guerra Anfossi – ottobre 2009

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E’ un processo che si sviluppa in più fasi e, come tale, coinvolge seppure in diversi momenti, l’intera realtà aziendaleE’ un approccio sistematico e preordinato di risposta alla crisi

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© Paola Guerra Anfossi – ottobre 2009

PROCESSO PER LA GESTIONE INTEGRATA DELLA CRISI TIPOLOGIE

DI CRISI

Catastrofi naturali

Crisi Socio-politiche

Crisi mercato

Crisi organizzativa

Analisi rischi

Rilevazione segnali deboli

Preparazione e prevenzione

Fronteggiamento

Ritorno alla normalità e apprendimento

Gestione delle crisi

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Rilevazione segnali deboli21

Minaccia da probabile a incombenteAttenzione agli … SCRICCHIOLIIObiettivo: raccogliere informazioni che lascino presagire la possibilità concreta che eventi negativi possano manifestarsi Fase critica: da essa dipende il livello di gravità della crisiEsempi: Tsunami, Terremoto, Alluvione, …

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Presenter
Presentation Notes
Questa seconda fase riguarda la rilevazione e l’interpretazione dei segnali premonitori. Non si è ancora nel vivo della crisi, ma la minaccia da ipotetica diviene incombente, reale. E’ un momento particolarmente delicato perché dal grado di tempestività nella percezione dei segnali e dal grado di correttezza nella loro valutazione dipende io livello di gravità della crisi che eventualmente si svilupperà.
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Fattore critico: Reazioni umane

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Inerzia non conflittuale

Cambiamento non conflittuale

Fuga difensiva

Ipervigilanza

Vigilanza

Presenter
Presentation Notes
Inerzia non conflittuale, cioè la decisione di ignorare ogni segnale. Di fronte ad un segnale debole di rischio e dunque di possibile perdita, l’individuo si domanda innanzi tutto se non agire possa essere pericoloso. Cambiamento non conflittuale, cioè la decisone di fornire una risposta al problema che disturbi il meno possibile l’equilibrio esistente. Fuga difensiva, cioè la volontà di rimandare la decisione o di farne ricadere su altri la responsabilità. In questo caso il decisore considera l’alternativa d’azione più evidente come rischiosa. E’ convinto anche, però, di non riuscire a trovare alternative migliori. Egli, dunque, cercherà di procrastinare ogni intervento, o di farne ricadere la responsabilità su altri quando la decisione si rivela poco popolare. Lo stato emotivo degli individui che si trovano in questo stato varia da una calma apparente ad esplosione di stress quando il segnale si fa più evidente. Ipervigilanza, cioè la ricerca frenetica e poco ragionata di una via d’uscita. Il decisore si trova in tal caso in una situazione in cui è convinto di poter trovare una soluzione migliore ma di non avere assolutamente il tempo sufficiente per la ricerca e la selezione della stessa. Il livello di stress ha ampiamente superato il “punto di ottimo”, è veramente elevatissimo. L’individuo, in completo stato di panico, cercherà in modo frenetico una soluzione, scegliendo una via d’uscita solo in apparenza soddisfacente ma che lo solleva emotivamente. Vigilanza, cioè la condizione che consente all’individuo di analizzare con calma la situazione, cercare le informazioni e trovare la soluzione ottimale prima di effettuare la scelta.
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Fattore critico23

Trappola della conferma, ovvero tendenza degli individui a rimuovere i

segnali di pericolo che, se colti, potrebbero mettere in discussione i meccanismi

routinari. Lo stato di agitazione scompare e torna la tranquillità

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Presenter
Presentation Notes
L’incidente occorso allo Space Shuttle Clallenger rappresenta uno dei casi più chiari in cui i segnali premonitori sono stati ignorati, se non bloccati. I tecnici infatti avevano riscontrato le debolezze nel sistema di sicurezza ma tali segnali non arrivarono mai al vertice. L’esempio della NASA dimostra come le organizzazioni tendono ad inibire il riconoscimento di sintomi che preannuniciano la crisi.
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Punti di forza nella gestione della crisi

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Comunicazione

Coinvolgimento

Motivazione

Rapidità

Chiarezza

Elasticità

Ascolto

Aggiornamento

Il ruolo chiave è la PERSONA e il

GRUPPO

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Le 4 mosse vincenti per essere tra i protagonisti della Nuova Sicurezza

1. R.S.E.2. L&T3. G.I.4. C.N.R.

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R.S.E.

R = Ricerca ContinuaGrazie agli incredibili strumenti tecnologici oggi non bisogna più essere “topi d’archivio” per studiare in tempo reale il passato, il presente e soluzioni future per affrontare ed insegnare la gestione delle crisi.

S = StudioUna volta conosciuto tutto lo scibile di questa vitale scienza, ogni manager moderno deve trovare il tempo per affrontare lo studio della materia concentrandosi sulle innovazioni metodologiche e giuridiche.

E = EsercizioDi vitale importanza per essere pronti H24 a gestire le crisi (che non rispettano soltanto l’orario lavorativo) essere in continuo esercizio simulando situazioni non solo da affrontare ma da far affrontare da altri trasmettendo a loro messaggi sicuri e comprensibili.

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L&T

Nel mondo della sicurezza, per affrontare le nuove sfide, non è importante soltanto il lavoro del singolo ma soprattutto quello del Team. E’ sempre una squadra vincente che permette di gestire la ripresa e coinvolgere altre persone a ricostruire una vita quanto più possibile normale.Tutti i modelli di successo nascono da Unità di Crisi ben strutturate che riescono in pochissimi minuti a collegarsi e a comunicare con Istituzioni, Aziende e Persone con le quali vogliono ristabilire la continuità delle attività primarie!

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G.I.

Se, dopo tante parole, dovessi usarne solo 2 come sintesi dell’intervento, mi limiterei a gridare a tutti che in questo ancora delicato ma storico periodo di ripresa ci vogliono Grandi Investimenti per tutto il mondo della sicurezza.Questo settore non può continuare a essere una ruotina di scorta dell’evoluzione umana che in caso di emergenza ci porti soltanto ad un officina di riparazione. Deve al contrario essere il volano di un mondo sempre più civile e sicuro che, macinando giorno dopo giorno tutto quanto di utile viene raccolto, dia grandi frutti che valorizzino grandi investimenti.

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C.N.R.

C.N.R. = Coinvolgimento Nuove RisorseLa sintesi per gestire con successo la ripresa di ogni attività è quella di essere sempre in grado di coinvolgere nuove risorse.Dobbiamo abbattere l’ottusità di dialogare soltanto tra e con esperti ma al contrario dobbiamo diventare esperti nel “reclutare” sempre più persone possibile.Il miracolo dell’Abruzzo è dovuto anche alla generosità di persone senza nessuna esperienza nella gestione delle crisi e nella protezione di infrastrutture critiche ma che hanno potuto grazie a linee guida chiare, ben comunicate e coordinate dare un loro contributo vitale che ha commosso non soltanto le famiglie dei terremotati ma il Pianeta intero.

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Grazie per l’attenzione

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Paola Guerra AnfossiPartner GAP Associati Culture, Communication & Consulting

: Via Veneto 11/2E – San Bovio – 20068 Peschiera Borromeo Milano : +39 335 66 00 761

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