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Anno Sociale 2010-2011 - N. 1 Governatore Emilio Cirillo 108 Ya “libertà, concretezza e solidarietà al servizio dell’umanità” Associazione Internazionale Lions Clubs: Rivista del Distretto 108 YA pag. 44 Acqua per la vita - pozzo in Kenia pag. 14 Conosci i tuoi rischi pag. 22 Dalla Piedigrotta al festival

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Anno Sociale 2010-2011 - N. 1

Governatore Emilio Cirillo

108 Ya“libertà, concretezza e solidarietà al servizio dell’umanità”

Associazione Internazionale Lions Clubs: Rivista del Distretto 108 YA

Pompei - il Santuario

pag. 44Acqua per la vita - pozzo in Kenia

pag. 14Conosci i tuoi rischi

pag. 22Dalla Piedigrotta al festival

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EDITORIALE

2 Riflettere sulla realtà per programmare il futuro

IL GOvERnATORE

3 Libertà, concretezza e solidarietà

DIRETTORE InTERnAzIOnALE

5 Le nostre libertà

IMM. PAsT GOvERnATORE

6 E l’avventura nel servizio alla comunità continua…

InCOnTRO PROGRAMMATICO

7 Il Seminario delle Cariche tra Note degli Angeli e Lune di Pompei9 La ricerca del senso dell’appartenenza10 “Development and Freedom Act” 12 Impressioni a margine dell’incontro programmatico14 “Conosci i tuoi rischi?”16 Ricordiamo come e perchè siamo cresciuti?

COnGREssO nAzIOnALE

17 Un importante momento di vita lions

OPInIOnI

18 La necessità dell’etica lionistica20 Legalità e coscienza sociale21 I Lions e la moralita’

sERvICE DIsTRETTUALE

22 Piedigrotta: leggenda, storia, canzoni24 Gli Scambi Giovanili negli Scopi del Lionismo25 Libri (e altro) in biblioteca

CIRCOsCRIzIOnI -zOnA

26 IX Circoscrizione - Zona 22* – La Sibaritide Storica

TEsORIERE DIsTRETTUALE

27 Comunicazione del Tesoriere DistrettualeCLUBs

30 Turismo culturale e religioso 32 L. C. Sant’Anastasia Monte Somma - La Musica e la Ricerca 33 L. C. Morra De Sanctis A. I. - I Lions dell’Alta Irpinia premiano il senso di appartenenza34 L. C. Napoli Amnesty -La 8ª Charter Night36 L. C. Santa Maria Capua Vetere - Secondo gemellaggio37 L. C. Nocera-Agro - Premio Raffaella Apicella38 L. C. Napoli Castel Sant’Elmo - Clubs Lions gemelli a Policoro39 L. C. Napoli Svevo - Premio Riccardo Di Chiara40 Premio Lions Club Caserta “Terra di Lavoro”41 L. C. Aversa Città Normanna - Mangiar bene per vivere meglio42 L. C. Cava - Vietri - Cambiamenti sociali e nuove forme di violenza44 L. C. Napoli Partenope - Acqua per la vita: realizzato un pozzo in Kenia45 L. C. Napoli Maschio Angioino - Il XXX Premio “Maschio Angioino” 46 L. C. Salerno 2000 - Aiutiamo i bambini del Madagascar47 L. C. San Sebastiano al Vesuvio - Prevenzione del glaucoma48 Saluto ad un grande Lions, ad un caro amico

La Rivista del Distretto 108Ya

EditoreThe International Association

of Lions ClubsDistretto 108Ya

Anno sociale 2010- 2011

Autorizzazione del Tribunale di Vibo Valentia

n. 51/1983 del 3 gennaio 1983

GovernatoreEMILIO CIRILLO

Direttore ResponsabileSABATO RUGGIERO

RedazioneCoordinatore per la Campania

ernesto Genoni Coordinatore per la BasiliCata:

erBerto stolfi Coordinatore per la CalaBria:

Caterina Galasso

responsaBili CirCosCrizionali:stefania paoli

Corrado sorBo sossio CasaBuri WolfanGo siani

franCesCo andretta ottavia paola

antonino Guerrisi

Impaginazione, grafica e stampaPOLIGRAfICA RUGGIERO

Z. Ind.le PianodardineAvellino

Tel. 0825 628411

La redazione si riserva il diritto di modificare gli articoli per

esigenze editoriali.

Per la pubblicazione sulla rivista 108 Ya gli articoli devono essere in Word

e le immagini in f.to Jpgda inviare all’indirizzo di

posta elettronica:[email protected]

Si prega apporre la firma e la carica lions agli articoli

Per il 2° numero inviare i testi

entro il Prossimo 30 settemBre 2010

In copertina: Ingresso del Campus Lions in Mali; Riproduzione del quadro di Claudius Roland Karl: logo del gagliardetto del Governatore

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club? Non s e m p r e . E quando la per-manenza di sog-getti nel-le stesse funzioni per diver-so tempo è esibita come carattere di forza del club, si dichiara inesorabil-mente che ci si sta avvicinando ad un declino. Per lo scorrere ineso-rabile del tempo e per il mancato coinvolgimento d’altri soggetti nella vita del club.

Per i nostri giovani Leo saran-no sempre disponibile delle pagi-ne per gli articoli che vorranno inviare; si invita il Comitato per i rapporti con il Distretto Leo ad incentivare i Leo a trasmettere articoli di interesse generale, di informazioni, a livello sociale e scientifico che tanti autorevoli giovani Leo sono in grado di for-nire.

Essi sono il nostro futuro e la loro giovanile vivacità può esse-re di stimolo a noi lions, come la nostra esperienza può offrire loro punti di riferimento.

Nei primi giorni del mese di settembre provvederò a riunire la redazione della Rivista per pro-grammare le linee guide.

direttore internazionale Erman-no Bocchini, al Comitato M.E.R.L., tutti impegnati ad offrire le loro esperienze, i loro suggerimenti, le loro idee proprio attraverso la Ri-vista, come formazione ed infor-mazione.

Si discute del momento cri-tico del lionismo, della continua perdita di soci e della decadenza dell’associazionismo; allora faccia-mo della nostra Rivista un organo di confronto, di idee, nell’attua-zione dello stesso motto del go-vernatore Emilio Cirillo, che per il futuro del lionismo occorre libertà, concretezza e solidarietà al servi-zio di tuttti.

Riflettere sulla realtà per pro-grammare il futuro. Può sembrare una frase d’effetto, ma è la sin-tesi dell’impegno di un anno per ogni officer: per il Governatore, per il presidente di un Comita-to distrettuale, per il presidente di club e per ogni officer di club. Tutti con la stessa valenza e una forte possibilità di incidere sulla vita dell’Associazione, pur manife-standosi a livelli diversi. È questa la forza dell’Associazione. Non es-sere asservita alle scelte di pochi “padri-padroni” non subire inizia-tive decise da addetti sempiterni, ma essere vivificata ogni anno dall’apporto di idee, progetti e ini-ziative di soggetti che si prestano a servire gli altri per un anno. Poi a rientrare nei ranghi, a trovare sod-disfazione nell’essere uguali tra gli uguali, a favorire le iniziative che altri – in un processo d’alternanza senza fine – realizzano. È così nei

Questo numero è il primo dell’anno sociale 2010-2011 e con l’incontro

programmatico è iniziato uffi-cialmente l’anno sociale del go-vernatore Emilio Cirillo, il quale ha avuto l’amabilità di conferirmi la direzione della nostra Rivista 108Ya.

Un attestato di stima che ho molto apprezzato e che mi impone l’obbligo mantenere alto il presti-gio raggiunto dalla nostra Rivista, e per poterlo realizzare ho bisogno dell’aiuto e del contributo di tutti i lions perché la Rivista deve essere fatta dai lions per i lions e per far conoscere anche all’esterno della associazione quel che i lions fanno e quali sono le loro idee.

Sono pronto ad accettare pro-poste, suggerimenti e nuove idee per migliorare la nostra Rivista e trasmettere in modo autorevole le notizie che mi verrano inviate.

Sono certo che in ambito di-strettuale ogni club promuoverà services di natura umanitaria e so-ciale, che potranno essere divulga-ti, dando, così, maggior visibilità e prestigio al club.

I coordinatori regionali della rivista dovranno con i responsabi-li circoscrizionali e con gli addetti stampa dei clubs favorire la comu-nicazione e lo scambio di notizie, importante è l’apporto che gli of-ficers distrettuali potranno dare con le loro esperienze, le loro idee, sia per formazione che per infor-mazione.

Un compito particolare è ri-servato ai pastgovernatori, al past

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Riflettere sulla realtà per programmare il futuro

Col. Sabato Ruggiero Direttore Responsabile Rivista 108ya

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concentramento e di tortura e non sappiamo far altro che rispondere con una forma di ottusa indiffe-renza: “Cosa posso farci? Nulla “

E’ pur vero che l’istintiva com-passione è resa difficile dal tono neutrale con il quale i media ci pre-sentano i fatti, fatti che vengono regolarmente interrotti da persone sorridenti che ci invitano a com-prare prodotti di cui vi è indubbia necessità.

Vivere per consumare non dà la felicità, soprattutto perché, per po-terci permettere di acquistare tutto ciò di cui la pubblicità ci fa senti-re il falso bisogno, siamo costretti a lavorare come muli, sacrificando tempo libero, passioni, salutari rap-porti umani.

La reazione che scaturisce da questo clima si traduce in forme di aggressività, di tensione, di inquie-tudine: la violenza, spesso sotterra-nea, alberga nelle case, nelle menti di molti di noi, una violenza gratu-ita che si alimenta di pregiudizi, di intolleranza, di un frustrante senso di impotenza che ricerca il debole di turno sul quale potersi rivalere.

E se imparassimo a recuperare la forza della comprensione, pa-rola alla deriva, se ci impegnassimo ad esercitare la capacità di vederci insieme, uniti nella comune vulne-rabilità?

Forse sarebbe opportuno inco-minciare ad abbandonare differen-ze, diffidenze, distinzioni, quell’oc-chiuta prudenza che non ci abilita ad abitare il mondo e non ci fa contribuire, ogni giorno, a rendere la realtà un po’ più vivibile e uma-na.

Molto meritorio, a questo pro-posito, è ciò che fa l’Associazioni-

possibile risoluzione dei tanti pro-blemi del Mezzogiorno d’Italia, in parte rappresentato del distretto 108 Ya, forse sapremo meglio ri-spondere a quel pregiudizio antico ed alla cattiva informazione recen-te che reputa il Sud d’Italia neghit-toso ed indolente.

Nei nostri clubs Lions ci sono disponibilità e professionalità per dare contributi concreti alla cre-scita dei paesi del Sud senza per-seguire logiche di rivendicazioni di benefici esterni. Basta attivare re-sponsabilità personali, capacità di progettazione, gestione di ipotesi di sviluppo dei soggetti meridio-nali.

E’ solo in questo modo che na-sce un virtuoso sistema di rete, di interconnessioni che si indirizzano a cercare soluzioni per problemi che in maniera minore o maggiore affliggono tutti; un sistema capace di coinvolgere le persone, di ren-derle attive, attente ad una uma-nità che soffre per mancanza di soldi, di cultura, di considerazione, di dignità.

E’ completamente inutile vive-re la vita in una continua sterile competizione! Eppure conosciamo come non mai nel passato, i dolo-ri, le sofferenze del mondo e siamo sempre meno capaci di reagire.

Sentiamo parlare quotidiana-mente di conflitti armati, guerre, omicidi, terremoti, siccità, inonda-zioni, carestie, epidemie, campi di

Amiche ed amici Lions e Leos,a Sydney mi è stata passa-

ta la fiaccola del We Serve del Distretto 108 Ya per l’anno sociale 2010 2011 che mi impegno a ri-consegnare viva e vitale a chi verrà dopo di me.

La nostra forza è costituita, infatti, dal filo della continuità dell’azione che si snoda e si af-ferma attraverso un passaggio di testimone dai vari soggetti che si alternano alla guida della nostra Associazione.

A tutti coloro che mi hanno preceduto va il mio sentimento di riconoscenza nella consapevolezza che il nuovo non può prescindere dalle conquiste realizzate.

L’Associazione nasce nel lonta-no 1917 dal sogno di un giovane agente di assicurazioni di Chicago, Melvin Jones che intuisce quanto la forza di cooperazione che lega i componenti dei Circoli degli affari possa essere indirizzata alla realiz-zazione di progetti di pubblica uti-lità. Da allora ogni Lion ha sentito l’obbligo di migliorare la qualità di vita del maggior numero possibi-le di persone bisognose e, proprio nello sforzo di garantire qualità alla vita del prossimo, ha cercato personalmente di impegnarsi a vi-vere una vita di qualità.

Ancora oggi il sostegno, con-creto ed esaustivo, alla nostra azio-ne lo troviamo nel codice dell’etica lionistica e, se lo indirizziamo alla

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ELibertà, concretezza e solidarietà

dott. Emilio Cirillo Governatore Distretto 108ya

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tema del Mezzogiorno d’Italia, in-dividuandone luci ed ombre con l’obiettivo di assicurare un futuro, almeno europeo, ai cittadini del Sud d’Italia. Bisogna dunque orien-tare gli sforzi di ognuno nella di-rezione del recupero dei valori cul-turali e nella valorizzazione delle tradizioni e specificità delle nostre regioni.

I Lions dopo una disamina te-orica dell’argomento dovranno saper sensibilizzare l’opinione pub-blica e le Istituzioni dello spessore produttivo dei comparti agricoli e turistico-ambientale per avvia-re, in armonia con le tradizioni, un meccanismo economico auto propulsivo in grado di utilizzare opportunamente anche le risorse comunitarie per potersi proiettare sul mercato europeo.

I beni culturali, ambientali e agricoli costituiscono, infatti, per il nostro distretto ricchezza con-creta e rappresentano i valori di riferimento della nostra tradizione: è dovere comune conservarli, tute-larli e valorizzarli; dobbiamo con-tribuire all’arresto del loro degra-do eliminando il rischio della loro perdita per consegnarli, al meglio, alle generazioni future quale te-stimonianza morale della presente umana avventura.

L’opera sarà meritoria non sol-tanto per la difesa di un passato che ci appartiene ma soprattutto perché si potranno creare nuove e moltepli-ci possibilità lavorative per i giovani.

Una caratteristica del nostro tempo presente è la possibilità di utilizzare al meglio la velocità nel-le comunicazioni, INTERNET: la rete può essere un potente strumento per diffondere e condividere la no-stra umanità dovunque e comun-que si presenti, idea unificatrice che i Lions hanno nel loro codice etico.

E’ una sfida che i Lions posso-no accettare vivendo una LIBERTA’ di pensiero e di azione che nella CONCRETEZZA della individuazione dei problemi può realizzare quella SOLIDARIETA’ che dà conforto e speranza all’umanità tutta; può far intravedere quel raggio di speranza che il Presidente Internazionale … ha indicato come logo del suo anno sociale.

fronto nel rispetto anche di diverse culture.

La diversità, infatti, è e deve essere percepita come un valore aggiunto non come un pericolo dal quale difendersi rinchiudendosi nel proprio guscio: il guscio potrebbe rinchiudersi al punto tale da diven-tare una soffocante prigione.

Come Associazione i LIONS rico-noscono un Codice Etico che offre garanzie ed opportunità per ope-rare in sintonia con la multiforme realtà che ci circonda potenziando, attraverso sinergie professionali, capacità progettuali che individua-no possibili rassicuranti traguardi buoni per ogni parte del mondo.

La globalizzazione che viviamo nel nostro tempo non può e non deve farci paura perché non può essere annoverata tra le manifesta-zioni di follia dell’umano genere.

La follia purtroppo però, esiste e si manifesta nella disuguaglianza tra nazioni, nelle nazioni, nella dif-fusione della ricchezza, nella distri-buzione dei guadagni, nella discri-minazione tra donne ed uomini, tra malati e sani, tra vecchi e giovani.

Oggi il fenomeno della globaliz-zazione mette in risalto le diversità culturali, sociali ed economiche dei diversi popoli e ciò è causa delle ben note conflittualità cui assistiamo.

Posto che soluzioni radicali non esistono, una strada per affrontare il problema è quella della recipro-ca conoscenza, strada che porta al dialogo ed alla tolleranza.

In tal senso la Carta della Cit-tadinanza Umanitaria Europea co-stituisce un metodo fondato sui principi del pluralismo, della sus-sidiarietà sociale e della solidarietà umanitaria, sulla tutela dei diritti umani fondamentali che si realizza attraverso l’effettiva partecipazio-ne dei cittadini al bene civico cul-turale, sociale e morale. L’obiettivo è la costruzione di ponti tra diverse culture anche attraverso la tra-sformazione degli aiuti umanitari in investimenti: un primo esempio è il protocollo d’intesa che abbia-mo stipulato con la Repubblica del Mali.

In sintonia con quest’azione l’indicazione da fornire ai Presiden-ti per quest’anno sociale riguarda il

smo in generale ed il Lionismo in particolare il cui scopo sostanziale è il miglioramento del NOI diversa-mente dal volontariato che pensa soprattutto all’ALTRO.

La missione del Lionismo In-ternazionale è quella di “Creare e promuovere tra tutti i popoli uno spirito di comprensione per i biso-gni umanitari attraverso un volon-tariato di servizio che coinvolga le comunità” attraverso l’utilizzo gra-tuito di professionalità, intelligen-za e disponibilità e questo consente di migliorare non solo il personale stile di vita, ma abitua a convivere esercitando la corretta capacità di relazionarsi con gli altri, mitigando tensioni e sofferenze.

Una volta convinti che il NOI precede l’IO nella riscoperta che il porsi al servizio degli altri come libera scelta appartiene all’uomo fin dal primo costituirsi della di-mensione sociale in cui egli si è realizzato, bisogna saperlo porre a fondamento di quella “religione ci-vile”, di quell’impegno morale che non si esprime solo nel supplire le deficienze in particolari situazioni dell’esistenza collettiva, ma diventa esperienza di crescita individuale, positiva messa in moto di un pro-cesso costante di autoverifica.

I LIONS, dunque, devono atti-vare il loro ruolo di interlocutori sociali, devono essere il pungolo operativo delle Istituzioni, devono saper camminare sul difficile e pe-ricoloso crinale che sta percorrendo la moderna società per essere vera forza di rinnovamento in un mon-do che concepisce l’uomo come una cosa, venduta e comprata come qualsiasi oggetto, profanata nella sacralità dei suoi valori, un uomo che è costretto a vivere una nuova e più terribile barbarie che si manifesta nell’arroganza e nella violenza che regolano il “normale” modo di rapportarsi tra gli individui e tra gli stessi e le Istituzioni che hanno il compito di guidarli ed il dovere di proteggerli.

Quale, dunque, il compito dell’Associazione: innanzitutto il coinvolgimento dei soci verso for-me di partecipazione solidale che superino contrapposizioni ideo-logiche e realizzino un civile con-

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il valore della libertà transitiva.Libertà riflessiva significa riuscire

a liberarsi da tutto ciò che limita la nostra azione nel sociale e, quindi, in primo luogo dai nostri pregiudizi radicati che ci impediscono una vera “liberazione” e, perciò, una nuova giovinezza di animo e freschezza di spirito, oltre le barriere della età.

Libertà interattiva significa essere capaci di “dialogo” reale non fatto di “suoni”, ma di “valori” per aumentare la nostra capacità di comprensione dell’altro, e che spesso non riuscia-mo a capire perché non ci accorgia-mo di aver imboccato, anche quando abbiamo una fede, una “metafisica dell’uomo parziale” che continua a non ricevere niente dagli altri, dai loro mondi, dalle loro esperienze, dal-la loro umanità.

Essere Lions oggi vuol dire portare un distintivo con su scritto L che sta per Liberty. Quanti di noi senza voler-lo e forse senza neanche accorgerce-ne siamo “uomini a una dimensione”? Non è agevole rispondere, perché ognuno in questo momento stesso che legge può rispondere dentro di sé. Non ricevere dal lionismo il valo-re e la ricchezza di altre dimensioni umane è una grave perdita che forse tradisce la ragione stessa della na-scita della nostra Associazione e con essa del nostro spirito migliore.

Ma se siamo ancora insieme, vuol dire che abbiamo fatto una scelta di campo: abbiamo scelto la speranza, sulla paura. Paura del mondo nuovo che avanza senza ideali e senza valori, consumando tutto, anche se stesso.

La storia dell’umanità è storia di ricerca spasmodica della Libertà, avrebbe detto Benedetto Croce. Se oggi la politica è in crisi, può una grande organizzazione di servizio co-struire nuove Libertà per tutti i popoli del mondo?

Ma quale libertà, allora, per l’umanità?

Anzitutto una Liberty transitiva, poi una Liberty riflessiva e, infine una Liberty interattiva.

La Libertà transitiva significa che noi dobbiamo non fare “la carità che uccide” (è titolo dell’ultimo libro della giovane scrittrice africana Dombusa Moyo, Rizzoli, 2010) ma dare la Liber-tà che libera. Da cosa? Dalla cecità, dalla fame, dalla carità stessa, in una logica di promozione dello sviluppo umano. E Benedetto XVI ha ricor-dato ai cattolici: “Non posso donare all’altro del mio senza avergli dato in primo luogo ciò che gli compete se-condo giustizia” (Caritas in veritate, Vaticano, 2009, p. 8).

E chi cattolico non è, troverà nella sua morale e negli scopi del lionismo

Il Presidente Internazionale, Sid Scruggs, ha posto, con forza, un prin-cipio, un obiettivo, un traguardo, ri-cordando ad una immagine che ha un significato duplice: da un lato dopo un secolo circa di vita lionistica, un faro illumina ancora il nostro cam-mino nel futuro della nostra Associa-zione, ma dall’altro noi non possiamo pensare di bagnarci due volte nello stesso punto del fiume della storia.

La luce del faro americano ci il-lumina ancora, ma la luce non è la stessa

Oggi la nostra storia preme per illuminare il resto del mondo par-tendo dalla cara, grande Europa. L’eurocentrismo nella storia non ha giovato all’umanità (la tratta degli indiani, poi la tratta degli schiavi, poi la tratta dei giapponesi a Hiroshima e Nagasaki, poi la tratta degli stessi europei grazie a Hitler prima e Stalin e così via). Ma se l’Europa comprende di essere una parte del mondo e non il suo centro l’Europa può e anzi deve illuminare il cammino della storia an-che nostra.

Le nostre libertà

Prof. Avv. Ermanno BocchiniImm. Past Direttore Internazionale

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leggiamo-lo, invece, per riflet-tere sui services e sui temi di studio in esso indi-cati, per elaborare p r o g e t -ti e curarne la realizzazione. Ad esempio, nell’ambito del service di-strettuale sul “Mezzogiorno d’Itala – Luci ed Ombre”, con il quale il Go-vernatore ha indicato saggiamente solo una cornice, sono i clubs che debbono inserirvi, in piena libertà e con maggiore aderenza alle specifi-che realtà dei territori di influenza ed alle loro possibilità operative, un disegno di concreti interventi.

E così per tutti gli altri settori, tutti di grande valenza culturale, sociale ed economica.

E’, però, essenziale che si lavori seriamente, con l’impegno ed i cri-teri di una vera e propria attività imprenditoriale, ma soprattutto che si lavori insieme, facendo in modo che uno stesso tema o service venga trattato congiuntamente e simul-taneamente da tutti i club almeno delle singole zone, attesa anche la loro omogeneità territoriale. L’espe-rienza ci insegna che quando i lions lavorano insieme ad uno stesso pro-getto vengono tagliati traguardi, ritenuti irraggiungibili.

la sua cultura ed il territorio in cui vive.

Aiutare nostri fratelli meno for-tunati perché affetti da disabilità, prestare attenzione, cura ed amore a bambini senza famiglia, stimola-re gli organi istituzionali e sostitu-irsi ad essi, laddove è possibile, per promuovere un miglioramento delle condizioni generali di vita, favorire il nascere di una società multiet-nica in cui prevalga il dialogo e la comprensione in un giusto equili-brio tra esigenze sociali e rispetto delle singole identità culturali, tutto ciò concretizza certamente la mis-sion sopra enunciata.

E l’Associazione dei Lions Clubs ha, a differenza di altre associazioni di servizio, ha massima versatilità, grazie al notevole e vario capitale sociale, costituito dalle professiona-lità e dalle posizioni di prestigio dei suoi iscritti e, conseguentemente, poliedricità di scopi.

Le due grandi linee di attività re-stano quelle della umana solidarie-tà e della partecipazione sociale in termini di cittadinanza attiva, così come garantita dall’art.118 della Carta costituzionale.

Ma queste premesse non devo-no esaurirsi in una sterile anche se solenne e ripetuta enunciazione, ma devono dare vita a progetti concre-tamente realizzabili, tenuto conto delle risorse umane ed economiche dei singoli clubs.

Quando ci riuniamo per i nostri meetings, non apriamo il cd. orga-nigramma al solo scopo, come pur-troppo accade, di leggere il proprio nome tra gli affidatari di incarichi,

Ha inizio un nuovo anno sociale, ma l’impegno dei lions è sempre lo stesso, nel segno della continuità: quello di attuare con concretezza, libertà e solidarietà, come recita il motto del Governatore Emilio Ciril-lo, la mission di “ servire la comu-nità , soddisfare i bisogni umanitari, favorire e promuovere la compren-sione internazionale”.

Ad un lettore poco attento e soprattutto a chi non conosce l’at-tività dei clubs lions questi scopi possono apparire velleitari ed im-possibili a realizzarsi ed è quindi ne-cessario chiarire, anche a beneficio degli stessi soci, specialmente se di recente ingresso nell’associazio-ne, il concetto di servizio in favore dell’umanità.

L’avvento dell’era della globaliz-zazione e della conseguente più in-tensa e veloce circolazione di idee, di uomini e di beni al di là dei con-fini dei singoli paesi ha reso più per-cepibili i problemi della umana con-vivenza, evidenziando più che mai esigenze di solidarietà, di giustizia e di rispetto della persona umana e dell’ambiente naturale.

E queste esigenze sono avverti-te, ovviamente in diversa misura, sia nei paesi del cosiddetto terzo mon-do, sia nei territori e nelle comunità delle nostre regioni meridionali.

L’impegno umanitario e socia-le dei lions non può avere quindi confini, perché la tutela dei diritti inalienabili alla libertà e ad una vita dignitosa deve essere sostenuta in ogni paese ed a favore di ogni per-sona, qualunque sia la sua apparte-nenza etnica, il suo credo religioso,

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E l’avventura nel servizio alla comunità continua……

Avv.. Vittorio Delo VecchioImm. Past Governatore

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a superare l’egoismo i n n a -to nella p e r s o n a umana e ad offrirsi alla di-spon ib i -lità verso i bisogni della gente, nella constatazione che quello che cerchiamo di fare per gli altri è anche dono alla no-stra stessa qualità della vita.

Perché questo accada, è neces-sario che ognuno di noi sia pieno dentro non tanto del pane mate-riale necessario a vivere quanto di quel pane che nutre lo spirito delle persone e che diventa valore da vi-vere e da testimoniare.

E, se questo è , non è il distinti-vo che ci qualifica.

Il distintivo, da solo, non riem-pie il vuoto dello spirito e rischia di diventare un inutile orpello, specialmente se la persona rinun-cia ad esercitare la volontà di concorrere a creare una società ad immagine dei valori cui dice di ap-partenere .

Chi rinuncia ad esercitare la volontà si estromette dall’agone dove si costruisce la vita reale di tutti i giorni, diventa indifferente alle cose, delegando agli altri per-sino l’esercizio dei propri diritti. E per un lions l’indifferenza è una

Allora se l’etica lionistica volu-ta da Melvin Jones è quella che noi leggiamo nel codice dove si rappresenta un uomo proiettato verso l’esterno, sull’affermazione dei principi di diritto naturale che si sotanziano nel vivere onesta-mente, nel non far danno agli altri e nell’attribuire a ciascuno il suo, la crisi, se c’è, dipende innanzitut-to da noi che viviamo quei principi solo sulla carta ed è come se la Koll continuasse a peccare avendo, poi, la pretesa di indicarci un percor-so etico da lei concretamente non vissuto.

Intendo dire che i valori bi-sogna averli e viverli giorno per giorno nelle cose quotidiane, in tal modo diventando testimoni cre-dibili di un qualcosa che portia-mo dentro e che possiamo offrire agli altri, in un percorso positivo dove trova collocazione lo spirito di comprensione tra i popoli del mondo, la promozione dei principi di buon governo e la buona cit-tadinanza, il miglioramento della comunità nella quale si vive e così via via tutti gli altri principi, valori e scopi dell’essere lions.

Orbene, non si può ritenere in crisi un lionismo che, pur nel disa-gio afoso di una estate oltre i limiti di una calura quasi insopportabile, fa convenire a Pompei circa cin-quecento soci, molti presenti sen-za motivazione di alcuna carica perché semplicemente spinti dal-la soddisfazione etica e culturale di far parte di una associazione i cui principi sollecitano l’uomo, pur nella sua natura imperfetta ,

La trasmissione Rai del 22 lu-glio decorso con il titolo “ Le Note degli Angeli” partita dal

sagrato della Chiesa della Madon-na di Pompei, dove era stata tenu-ta e registrata il 17 luglio, mi ha riportato ai due giorni afosi del Seminario Distrettuale delle Cari-che.

Se è vero che credere in dei valori e testimoniarli rende più sopportabile ogni difficoltà che impegna, oltre il normale e il pre-vedibile, la resistenza fisica delle persone, ciò è certamente succes-so nei due giorni del Seminario, dei quali, con una valutazione ex post, non più influenzata dall’ec-cezionalità della calura, non si può non avere un ricordo positi-vo e una rappresentazione di quel lionismo vero che alberga nella responsabilità di coscienza della maggioranza dei soci e quindi non in crisi come talvolta si tende, in-vece, oltremodo erroneamente, a veicolare.

Facevo questa considerazione proprio nel momento in cui scor-revano in televisione le immagini della trasmissione finalizzata alla raccolta di fondi per l’ampliamen-to, nelle Filippine, del Centro Edu-cativo Madonna di Pompei, ed in particolare nel momento dell’in-tervista a Claudia Koll, ex pecca-trice del mondo masmediatico, la quale, con molta semplicità, espo-neva la sua propensione ad inte-ressarsi dei bisogni degli altri, una volta che la sua conversione l’ave-va allontanata dall’egoismo in cui la rinchiudeva la vita del peccato.

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nella quale si sostanzia l’immagi-ne delle persone non sia vuota di valori, di volontà, di capacità di costruire, di testimonianza della verità, di solidarietà verso gli altri; tutte cose nelle quali si sostanzia la visione lionistica della vita.

Allora il tutto dipende da noi e non c’è crisi se noi vogliamo, per-ché nulla è impossibile, se voglia-mo veramente..

Sono convinto che i circa cin-quecento soci presenti a Pompei sono pronti a percorrere la strada della responsabilità.

E questo è il viatico migliore perché tutti, dal Governatore Emi-lio Cirillo, a cui va il mio augurio solidale di ben operare, all’ultimo socio, riescano (e riusciamo) a re-alizzare un anno di indiscutibili risultati nella testimonianza posi-tiva di quello che siamo.

In un passaggio abbiamo am-mirato alcuni calchi che, nella im-mediatezza della immagine, altro non sembravano che rappresen-tazione di corpi contorti sorpresi dal fuoco del Vesuvio e coperti dal fiume di lapilli riversatisi su di loro

Ci si diceva, invece, che quei calchi erano la rappresentazione del vuoto lasciato dai corpi bru-ciati, consunti e assorbiti dal fuo-co dei lapilli che nel raffreddarsi mantenevano la forma dei corpi ormai inesistenti. L’interpretazione che ne dava lo speaker era come se quei vuoti fossero da riempire; ri-empire di storia, di vicende umane, di cultura, di valori perché la vita va sempre oltre la semplice espres-sione materiale.

Ebbene, se ai calchi sostituiamo il nostro essere materia, dobbiamo stare attenti a che quella materia

contraddizione in termini. E’ come se fosse un sale insipido, una luce che non illumina o un fuoco che non riscalda.

C’è qualcuno che ha detto che l’indifferenza è la pietra tombale della storia, che l’indifferenza in-cide profondamente nella storia, incide per omissione ma incide.

Quello che accade, infatti, non accade soltanto perché c’è qualcu-no che lo vuole, ma accade anche perché buona parte di noi ha rinun-ciato ad esercitare la propria volon-tà nel costruire, ritenendo così di realizzare una tranquillità che inve-ce è omissione del proprio dovere.

L’indifferenza, quindi, è soltan-to un vuoto.

Sempre in occasione del Semi-nario delle Cariche abbiamo par-tecipato al percorso degli Scavi indicato come “Le Lune di Pompei”.

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partenen-za trovano le proprie f o n d a -menta nel patr imo-nio iden-titario e fecondo di valori con-divisi che non temono l’usura del tempo, il ritrovato equilibrio cromatico for-nirà le risposte adatte alla ricerca del senso dell’appartenenza.

Per quanto mi riguarda, sarò al fianco di chi mi ha preceduto nel ruolo, nel tempo e nell’esperien-za, convinto che le virtù non siano solo da enunciare, ma soprattutto da praticare, e che si debba offrire alle Istituzioni ed alla società tut-ta, soprattutto attraverso la somma delle azioni, un modello di compor-tamento e di cultura apprezzabile ed estendibile, coerente con i nobili principi della nostra Associazione, che faccia da leva per un vero mi-glioramento comune .

Solo così, con motivati e rin-novati entusiasmi, con i radicati convincimenti e la fedeltà ai nostri ideali, ma anche con lucide anali-si e strategie propositive possiamo ricercare e trovare il senso dell’ap-partenenza ed affrontare fiduciosi le sfide che il futuro ci riserva.

Solo così, come ci ricorda Virgi-lio, procederemo con “gli occhi alle stelle e le mani sul timone”.

vernatori, presenti in gran numero, hanno espresso anche alcune con-siderazioni riconducibili alla vita associativa nel nostro Distretto.

Ed allora, come è inevitabile al simbolico scadere di ogni “perio-do”, anche io sono stato indotto ad osservare gli eventi che hanno segnato il percorso compiuto, e ad indulgere ad alcune riflessioni.

Sono profondamente convinto che il lionismo nel nostro Distretto, malgrado certi segnali di preoccu-pazione che si scorgono all’oriz-zonte dei nostri ragionamenti, stia invece vivendo una stagione di grande fermento, come di grande fermento fu, tanto per tracciare un parallelo colto, l’epoca barocca, che seguì a quella del Rinascimento per precedere quella dell’Illuminismo.

Il lionismo che stiamo vivendo mi appare, infatti, carico di entu-siasmi, talvolta superficiali e capa-ci di evocare l’oraziano carpe diem quam minimum credula postero, e allo stesso tempo denso di incertez-ze, talvolta impropriamente espres-se, ma tuttavia già pronto con i suoi fermenti a schiudere le porte al pe-riodo dei Lumi.

Ma se dunque le tavolozze dei pittori, come fu per l’arte barocca, possono apparire talvolta disor-dinatamente impregnate di colo-ri contrastanti e disarmonici, tale circostanza deve indurre i pittori a stemperare i colori per ricerca-re quell’equilibrio cromatico che, come quello di tutte le cose, risiede sempre nella giusta compenetranza e fusione di esse.

E dunque, per concludere, dato per postulato che le ragioni dell’ap-

L’itinerario della vita è costel-lato di virtuali e convenzio-nali scansioni temporali, allo

scadere di ciascuna delle quali sembra naturale dover filtrare, attraverso la esperienza maturata nell’intervallo appena trascorso, tutti i necessari insegnamenti per migliorare le azioni destinate ad essere collocate e realizzate nel periodo immediatamente succes-sivo.

La nostra vita associativa è scan-dita, per il profilo dei nostri incontri a livello distrettuale, da eventi tali quali sono i Congressi distrettuali, le Conferenze d’inverno e gli Incon-tri programmatici.

Sicché, allo scadere di ogni arco di tempo che racchiude uno scor-cio quantitativamente significativo della nostra esperienza associativa – in senso aristotelico - viene natu-rale ricercare – per averne conferme o smentite - le ragioni della nostra appartenenza ad un Sodalizio che ha la missione di “servire” la comu-nità della quale è espressione, ed il senso stesso di quella appartenenza alla grande Famiglia dei Lions.

Non si sono spenti ancora gli echi del recente Incontro program-matico di Pompei ove l’Amico Go-vernatore Emilio Cirillo ha delinea-to il proprio pensiero – informato ai principi della libertà, della concre-tezza e della solidarietà per servire l’umanità, racchiusi nel suo motto - ed ha presentato la “squadra” che in questo incipiente anno sociale, insieme con i due Vice Governato-ri, costituirà la governance di un Distretto che prosegue la sua corsa verso l’infinito, ed ove i Past Go-

La ricerca del senso dell’appartenenza

Dott. Gianfranco SavaSecondo Vice Governatore

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una Scuola di avviamento di tipo agrario, un Presidio ospedaliero, una Fattoria per la lavorazione di paste alimentari e conserve di pomodoro.

La delegazione del Mali, della quale facevano parte il Presiden-te dell’Assemblea regionale, il Di-rettore generale dell’Agricoltura, il Direttore generale del Genio agricolo e l’Assistente al Campus, unitamente all’amico arch. Fabri-zio Carola, ha lavorato,spalla a spalla, in un vero rapporto di Par-tenariato globale, la Delegazione italiana ed in particolare i diversi laboratori del Centro (Laboratorio Scuola, Laboratorio Sanità, Labo-

ziato Santoro, Dott. Giovanni Scotto di Quacchero e Dott. Tom-maso Sorrentino nonché la madri-na del Centro Giovanna Gattola.

Il Protocollo preve-de l’attivazione in Mali di un Campus Lions, che è già in via di allestimento e del quale abbiamo già potuto vedere le prime immagini nello splendi-do filmato proiettato in occasione della firma del Protocollo.

Le prime dotazione del Campus (macchine per la confezione di pa-ste alimentari e conserve di pomodoro, compu-ters, cineprese ecc.) han-no già raggiunto il Mali e, in questi giorni, ven-gono poste in opera.

Il Campus comprende

Il 16 luglio, in occasione del Se-minario delle cariche, in Pom-pei, la Delegazione della Re-

pubblica del Mali, guidata dallo stesso Governatore della Regione Mopti, Mr. Diarra, ha firmato, alla presenza di tutti i Presidenti dei Clubs del Distretto 108YA, di tutti gli Officer distrettuali, circoscri-zionali e di zona, il PROTOCOLLO D’INTESA denominato “Develop-ment and Freedom Act”

La delegazione italiana era guidata dal Governatore del Di-stretto 08YA, dott. Emilio Cirillo, e composta dai Past Governato-ri Vittorio Del Vecchio e Alfonso Caterino che hanno nel loro anno di servizio assecondato il lavoro del Centro internazionale di ricer-che sullo sviluppo e la pace tra i popoli, fondato dal Past Direttore internazionale Ermanno Bocchini .

Erano presenti i Garanti del Centro internazionale Avv. Nun-

“Development and Freedom Act”

Il sogno è diventato realtà

Dott. Renato RiveccioCoordinatore Distrettuale

del Centro Internazionale di Ricerche

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Brigida Musella Pappalardo, Gio-vanni Guarracino, Maria Amato, Giovanna Verone, Enrica Liguo-ri, Carmine Ruotolo, Giuseppe Borà, Mario Settanni)

L’opera del Centro entra così nella fase della realizzazione con-creta a alla quale il Governatore Cirillo sta dando un grande con-tributo di passione edi impegno c civile a nome di tutti i Lions del Distretto, ponendo così le basi concrete per uno stabile futuro internazionale del nostro glorioso Distretto.

Delegazione ha potuto visitare Torre del Greco., Capri e gli Sca-vi di Pompei, la Reggia di Caserta grazie alla splen-dida ospitalità of-ferta dagli amici Lions (Past Go-vernatore Ginolfi e l’amico Alberto Zaza D’Aulisio,

ratorio Menagement agricolo cc.) con tanti cari amici che in questa occasione si sono prodigati e, na-turalmente gli amici del Centro di Napoli Miani e Napoletano; bra-vissimo anche per il cerimoniale Bowinkell.

La delegazione ha visitato la sede del Centro presso la Camera di commercio di Napoli dove è stata ricevuta dal Presidente Dott. Mau-rizio Maddaloni, che ha assicurato un proficuo futuro di rapporti tra la Camera di commercio di Napoli e la Camera di commercio di Mop-ti, finalizzata ad un programma di import—export.

Nel tempo libero (veramente poco) dal lavoro dei laboratori la

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degli altri ha maturato esperien-ze e conoscenze, ha messo in luce i vari nodi da sciogliere, le varie alternative da affrontare.

Continuare a vivere di soli entusiasmi attingendo a risorse rinnovabili, ma non inesauribili o delineare nuove strategie per nuove situazioni? Stimolare i clubs a sentirsi centro propulso-re e comportarsi con adeguata autonomia e propositività o ad affidarsi di volta in volta ad in-dicazioni programmatiche unifi-canti? Agitare la bandiera della internazionalità, a suffragio di un progetto di grande significato sia umanitario che ideologico o dedi-carsi al proprio territorio per ot-tenere risultati di più immediato riconoscimento? Fare “beneficen-za” o fare “politica”? Fare “cultu-ra” o fare ”solidarietà” Badare a riempire i vuoti della società o, più umilmente, quelli della nostra anima, per non finire con l’esse-re corpi vuoti, come ha suggerito la bella osservazione pompeiana del Vice Governatore Michele Ro-perto? Queste e tante altre sono state le sollecitazioni offerte dai Past Governatori che, sentendo l’importanza del momento, non si sono limitati a porgere ad Emilio il consueto augurio ed assicu-rargli il consueto sostegno, ma hanno espresso la propria visione lionistica, gettando sul tappeto importanti questioni. Questa è,

e la simpatia dei giovani del Cam-po Vesuvio e del Campo Italia, con la loro babele di lingue, colo-ri e fisionomie, hanno offerto un “raggio di luce” e di speranza in un futuro di concordia e di pace e ci hanno regalato spensierate e piacevoli emozioni, così come la sfilata degli ospiti del Malì ci ha portato lontano e ci ha fatto vedere concretizzabile il grande, nobile ed ambizioso progetto di cui Ermanno ci ha affascinati e convinti. E ancora piu profonde e vibranti sono state le emozio-ni provate sulle pietre sconnesse di Pompei a cercare le lune sul-le orme di antichi calzari e nella Basilica in cui le voci dell’anima si sono liberate e fuse in toccan-te spiritualità. Però, netta e dif-fusa tra i soci come me, è stata anche l’impressione di vivere un momento difficile e delicato per l’Associazione, come difficile e delicato è il momento storico che stiamo vivendo.

A mio parere pericolosi sono i periodi in cui si rischia di non ac-corgersi di slittare verso la ripeti-tività o l’inerzia, la disaffezione o il disimpegno, la rassegnazione o il cinismo, periodi in cui la parola o la si trattiene o la si esprime al chiuso e tra pochi, non incana-landola nella nobile pratica del dialogo aperto, in cui i compor-tamenti sono spesso scomposti o complici, in cui le individuali-tà non si compongono in un fe-condo equilibrio. La sequela degli interventi dei Past Governatori, offrendoci il pensiero di chi più

Una rosa è una rosa, dice il poeta. E, per usare la stessa splendida ovvietà, un leone

è un leone. Un leone è il suo ruggito, la

sua criniera, il suo lento posare su una duna o nella savana, il suo possente balzo a offesa o difesa. Un leone è un leone. E noi Lions che siamo?

Dal Seminario delle Cariche svoltosi a Pompei nei giorni scorsi abbiamo riportato, meno male, le solite speranze in un altro anno che inizia, i soliti entusiasmi a sostenere le prossime attività, la solita fiducia nella guida del Governatore, coadiuvato, questa volta, anche da due Vice di pro-vata esperienza umana, profes-sionale e lionistica, ma abbiamo sentito crescere, ahimè, anche una diffusa inquietudine per ciò che abbiamo ascoltato. Abbiamo registrato infatti con crescente preoccupazione le notizie del-la sensibile perdita di soci, della eccessiva esiguità di alcuni clubs e della conseguente necessità di utilizzare, oggi più che mai, tutti gli strumenti per evitare questo indebolimento.

Convenuti per ascoltare pro-grammi nazionali e distrettuali, per conoscere gli officers ad essi preposti e per festeggiare l’in-sediamento del nostro amato e stimato Governatore, ci siamo sentiti sempre più disorientati e turbati da sentimenti contraddit-tori e dagli interrogativi sottesi a tutti gli interventi succedutisi.

Certo, il trionfo delle bandiere

Impressioni a margine dell’incontro programmatico

Prof.ssa Maria Solimene SerioLions Club Napoli Megaride

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che daranno sicuramente lustro a quest’anno, ma soprattutto per operare quel miglioramento di comportamenti e strategie che impedirà, all’inizio del prossimo anno sociale, di sentire, anco-ra una volta, disamine negative, proclami pessimistici o intenzioni tristemente irrealizzate. Se per-ciò i lions sono i lions, ritrovino e diffondano giusti entusiasmi e lucide prospettive, creando più numerose occasioni di analisi e confronti, si impongano come portatori autorevoli e credibili di ideali elevati, alzino la voce im-pegnandosi con sè e con gli altri in un’ opera di miglioramento di sè e degli altri.

Se, perciò, un leone è un le-one, che dunque ruggisca verso l’orizzonte, non per dimostrare di esistere, ma per svegliare il futuro.

te per farne occasione di utile confronto e produttiva riflessio-ne, infine al Governatore, al caro Emilio, di sapersi porre, come ha già fatto e come farà, al di sopra delle singole esigenze per ricon-durle nel corretto alveo delle ne-cessità associative, di saper con-ciliare le varie anime del pensiero lionistico per rafforzarne l’iden-tità e potenziarne la visibilità, di servirsi di esse come lievito per il successo che meritano le sue e le nostre energie. Grande compito è quello di un Governatore, che si affida perciò solo ad un uomo grande per umanità e professio-nalità come è lui. La sensazione conclusiva è che la pausa estiva debba essere breve per non far disperdere la consapevolezza del-la necessità di agire alacremente non solo per attivare i services

perciò, la sfida che oggi si presen-ta al nuovo Governatore che, con la pacatezza d’espressione e la finezza di pensiero che tutti con ammirazione gli riconosciamo, conducendo i lavori, ha mostra-to rispetto per tutti, intelligenza del compito assunto e capacità di equilibrare personalità e posi-zioni. Spero che, dopo la pausa estiva, numerose saranno le oc-casioni di incontri e riflessioni, ma non voglio, già oggi, perdere l’occasione di rivolgermi ai Past Governatori affinché sappiano comporre in una sintesi sfaccet-tata, ma armonica le loro diverse esperienze e personalità, cosi da proporre a noi un modello au-torevole di identità lionistico, ai Vice Governatori di saper cogliere ogni più piccola sfumatura delle sensibilità pensose ed allarma-

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so rischio c a r d i o -vascolare ( r i s c h i o inferiore al 5%).

La car-ta corri-sponde al genere e allo stato di diabete: uomo diabetico, uomo non diabeti-co, donna diabetica, donna non dia-betica. Per ognuna di queste quattro categorie le carte sono suddivise per fumatori e non fumatori. Quindi si deve identificare il decennio di età e posizionarsi nella casella in cui ri-cadono i valore di colesterolemia e pressione arteriosa. Il rischio cardio-vascolare è espresso in sei categorie di rischio cardiovascolare (da I a VI): la categoria di rischio MCV indica quante persone su 100 con quel-le stesse caratteristiche sono atte-se ammalarsi nei 10 anni successivi. Le categorie di rischio sono espresse in: Carta del rischio cardiovascolare per i soggetti che non hanno avuto un evento cardiovascolare.

All’interno di ciascuna tabella bisogna individuare la casellina che corrisponde alla combinazione di: decennio d’età, esposizione al fumo (fumatore/non fumatore), livello di colesterolemia (in mg/dL o in mmol/L), valore della pressione arteriosa sistoli-ca (mmHg). Vengono considerati a ri-schio elevato i soggetti che hanno un rischio maggiore del 20% di incorrere

no ancora oggi al primo posto delle cause di morte e di morbilità sia tra i maschi che tra le femmine.

La carta del rischio cardiovasco-lare serve a stimare la probabilità di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei 10 anni succes-sivi, conoscendo il valore di sei fattori di rischio: sesso, diabete, abitudine al fumo, età, pressione arteriosa sistolica e colesterolemia. La carta del rischio:

· deve essere usata dal medico; · è valida se i fattori di rischio ven-

gono misurati seguendo la metodolo-gia standardizzata;

· è utilizzabile su donne e uomini di età compresa fra 40 e 69 anni che non hanno avuto precedenti eventi cardiovascolari;

· non è utilizzabile nelle donne in gravidanza;

· non può essere applicata per valori estremi dei fattori di rischio: pressione arteriosa sistolica superiore a 200 mmHg o inferiore a 90 mmHg e colesterolemia totale superiore a 320 mg/dl o inferiore a 130 mg/dl.

Al fine della valutazione del rischio cardiovascolare, i valo-ri degli esami clinici di glicemia e colesterolemia sono utilizzabi-li se eseguiti da non più di tre mesi. Si consiglia di eseguire la valutazione del rischio cardiovascolare attraverso la carta almeno:

· ogni sei mesi per persone a ele-vato rischio cardiovascolare (rischio superiore o uguale al 20%);

· ogni anno per persone a rischio da tenere sotto controllo attraverso l'adozione di uno stile di vita sano (ri-schio superiore o uguale al 5% e infe-riore al 20%);

· ogni 5 anni per persone a bas-

In occasione dell’Incontro Program-matico delle Cariche si è svolta a Pompei il 17 luglio, nel Centro Bar-

tolo Longo, una iniziativa cardiologi-ca collegata alla Giornata Mondiale del cuore 2010 e patrocinata dalla World Heart Federation. In occasio-ne dell’incontro è stato allestito un ambulatorio cardiologico dove sono state erogate visite cardiologiche, elettrocardiogrammi, misurazioni del-la pressione arteriosa, esami del cole-sterolo. L’ingresso aperto ai soci lions e al pubblico è stato realizzato grazie alla cooperazione del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari dell’Università Federico II di Napoli (Diretto dal prof. F. Rengo), della Associazione Italiana per l’Intervento nelle Emergenze Car-diologiche (Presidente Dott. M. San-tomauro), dal Comando Nato di Ba-gnoli (Comandante Col. Bodini), dalla Associazione CuorePiu’ dei cardiopa-tici in Campania (Presidente R. Greco), e dalla Farmacia del Dott. M. Barone di Pozzuoli. Le indagini cardiologiche sono state rese possibili dal gruppo di medici volontari della Scuola di Specializzazione in Cardiologia del-la Federico II che ha visitato oltre 90 persone a cui è stata poi consegnata la carta del rischio cardiovascolare. Lo scopo principale dell’iniziativa è stato quello di sensibilizzare l’opinio-ne pubblica a sottoporsi preventiva-mente a screening di tipo cardiolo-gico per evitare il rischio dell’infarto miocardico e dell’ictus cerebrale. Già da alcuni anni è disponibile da parte dell’European Society of Cardiology questa carta che serve a misurare con precisione il rischio individuale. Tut-tavia in Italia è stata utilizzata poco con la sgradevole constatazione che le patologie cardiovascolari rimango-

“Conosci i tuoi rischi?”

Iniziativa per la prevenzione cardiovascolare

Dott. Maurizio SantomauroDelegato IV Zona

Realizzate visite cardiologiche con il rilascio individuale della carta italiana del rischio cardiovascolare

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espressa in mmHg; rappresenta la pressione sistolica come media di due misurazioni consecutive eseguite se-condo la metodologia standardizzata.

È suddivisa in quattro categorie:· uguale o superiore a 90 mmHg e

inferiore a 130 mmHg · uguale o superiore a 130 mmHg e

inferiore a 150 mmHg · uguale o superiore a 150 mmHg e

inferiore a 170 mmHg · uguale o superiore a 170 mmHg e

inferiore o uguale a 200 mmHg. Per persone che hanno il valo-

re della pressione arteriosa sistolica superiore a 200 mmHg o inferiore a 90 mmHg non è possibile utilizzare la carta per la valutazione del rischio 6 colesterolemia espressa in mg/dl; è suddivisa in cinque intervalli:

· uguale o superiore a 130 mg/dl e inferiore a 174 mg/dl;

· uguale o superiore a 174 mg/dl e inferiore a 213 mg/dl;

· uguale o superiore a 213 mg/dl e inferiore a 252 mg/dl;

· uguale o superiore a 252 mg/dl e inferiore a 291 mg/dl;

· uguale o superiore a 291 mg/dl e inferiore o uguale a 320 mg/dl.

Per persone che hanno il valore della colesterolemia totale superiore a 320 mg/dl o inferiore a 130 mg/dl non è possibile utilizzare la carta per la valutazione del rischio.

La carta del rischio servirà ad in-tegrare piu’ facilmente anche il Pas-saporto Sanitario Europeo, molto utile per il viaggiatore internazio-nale. Il Passaporto è stato realizzato nel 1991dal Centro di medicina del turismo. Il Passaporto si rifà a una direttiva del Parlamento Europeo del 16.11.1984. E’ un documento che contiene informazioni sullo stato di salute del viaggiatore, il gruppo san-guigno, le eventuali allergie e le ma-lattie avute in passato, i farmaci di cui fa eventualmente uso. Nel 2011 il ser-vizio fornito dal Passaporto sanitario sarà integrato con informazioni che il viaggiatore potrà ricevere consultan-do il sito www.travelmedicine.it.

I fattori di rischio considerati sono:

1. genere espresso in due catego-rie, uomini e donne;

2. diabete espresso in due cate-gorie, diabetico e non diabetico; vie-ne definita diabetica la persona che presenta, in almeno 2 misurazioni successive nell’arco di una settimana, la glicemia a digiuno uguale o supe-riore a 126 mg/dl oppure è sottoposta a trattamento con ipoglicemizzanti orali o insulina oppure presenta storia clinica personale di diabete;

3. età espressa in anni e conside-rata in decenni, 40-49, 50-59, 60-69;

4. abitudine al fumo di sigaretta espressa in due categorie, fumatori e non fumatori; si definisce fumatore chi fuma regolarmente ogni giorno (anche una sola sigaretta) oppure ha smesso da meno di 12 mesi. Si con-sidera non fumatore chi non ha mai fumato o ha smesso da più di 12 mesi;

5. pressione arteriosa sistolica

in un evento cardiovascolare nei suc-cessivi 10 anni (livelli I, II e III). In base al testo della nota 13, sono rimbor-sabili i farmaci ipocolesterolemizzanti per quei pazienti che hanno un valore di colesterolemia totale ≥ 190 mg/dL e/o di colesterolemia LDL ≥ 115 mg/dL e un rischio maggiore del 20% di svi-luppare un evento cardiovascolare nei successivi 10 anni. La colesterolemia deve essere valutata dopo un adegua-to intervento dietetico. Il rischio di un evento cardiovascolare può essere maggiore nei soggetti con iperlipide-mia familiare, con familiarità per ma-lattia cardiovascolare, con bassi livelli di colesterolemia HDL, con ipertrigli-ceridemia, o che hanno un’età vicina al decennio successivo. La carta può essere anche utilizzata per valutare l’effetto della combinazione dei fat-tori di rischio nel corso della vita. Una volta individuata la casellina corri-spondente alla combinazione dei fat-tori di rischio di un certo individuo, si può valutare come si modifica il livel-lo del rischio nei decenni successivi, se rimane costante l’esposizione ai fat-tori di rischio.

L’effetto indotto dai cambiamenti della colesterolemia, dei valori della pressione arteriosa e della condizione di fumatore sulla modifica del rischio può essere valutato confrontando le caselline che corrispondono a diversi valori di ciascun fattore di rischio.

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La riunione programmatica, all’inizio del nuovo anno so-ciale, è l’occasione anche per

fare una verifica dello stato di sa-lute dell’Associazione ed il contri-buto maggiore viene, per lo più, dai past governatori, come è giusto, per la loro esperienza, la loro costante partecipazione alla vita del distret-to. I loro interventi, pertanto, sono attesi e seguiti con particolare at-tenzione ed, anche quest’anno, il loro contributo è stato prezioso perché abbiamo ascoltato diverse valutazioni, non sempre concor-danti, essendo frutto di un’analisi personalissima della storia del lioni-smo di questi anni, di una visione personale di quanto è avvenuto nel Distretto 108 Ya. Analisi interessan-ti, come sempre, perché sostenute da valutazioni di spessore culturale e da esperienze acquisite sul campo, dalle quali c’è sempre da apprende-re e che ti offrono anche stimoli di riflessione. Cosa che ho fatto ed ho cercato di farne partecipe, nel breve intervento concessomi, agli amici lions presenti all’incontro di Pompei, ma non sono certo di esserci riusci-to come avrei voluto. Cerco di farlo adesso, iniziando dalla costatazione che tutti i past governatori si sono soffermati, soprattutto, sul proble-ma del costante abbandono di soci, della scomparsa di interi clubs, una realtà che non può essere nascosta, ma bisognerebbe fare l’analisi di come siamo cresciuti, come e per-chè sono nati tanti clubs.

Nell’anno sociale appena tra-scorso ho avuto la possibilità di visitare tutti i clubs del nostro Di-stretto, eccetto uno o due, ed ho potuto constatare delle realtà posi-tive, moltissime, e delle realtà ne-gative, per cui nell’ultimo numero della nostra Rivista ho scritto che

il nostro Distretto è vivo e che ha solo bisogno di tagliare i rami sec-chi. Quei rami che sono cresciuti o, meglio, che sono stati fatti crescere soprattutto dopo la divisione dagli amici siciliani, quando il Distretto 108 Y si è diviso. Sicuramente quella crescita enorme di clubs, in perife-rie o nelle stesse città, ha portato ad un costante aumento di soci, ma alla quantità è corrisposta la quali-tà? Direi di no perché, a mio parere, la creazione di nuovi clubs è servita per qualche medaglia in più, per il governatore di turno, o per accon-tentare chi, nel proprio club, non ri-usciva ad imporre un personale vo-lere ed ha trovato il governatore di turno disposto a fargli costituire il club di amici o parenti. Per raggiun-gere il numero minimo, per la costi-tuzione del nuovo club, sono state fatte, forse, scelte di personaggi an-che di altissimo livello sociale e pro-fessionale, ma poco o nulla portati ad una cultura lionistica. Termina-to, dopo alcuni anni, la corsa alla costituzione di nuovi clubs, anche perché qualche governatore ha pre-ferito rinunziare a qualche meda-glia, considerando, inoltre, la strada intrapresa un danno e non un bene, come si sta dimostrando, per il Di-stretto, è iniziato anche il rigetto, da parte di quei soci che, come detto, di lionismo avevano poco o nulla e siamo giunti a clubs con un numero di soci notevolmente inferiore a un numero decoroso per ritenersi tale, con clubs mantenuti in vita da po-chi soci, che occupano tutte le ca-riche sociali. Diversi di questi clubs ho avuto modo di visitarli, lo scorso anno sociale, ed ho constatato che sono più disponibili a continuare a mantenere il club a livello familiare o prevederne la scomparsa piutto-sto che cercare di confluire in clubs

v ic in ior i . Il compito dei pros-simi go-vernatori, allora, è quello di t a g l i a re , come pure è stato s e m p r e detto da qualche acuto past governatore, questi rami secchi perché, proprio guardando gli ultimi incontri pro-grammatici, possiamo affermare che il nostro albero è robusto. An-che a Pompei ci siamo trovati in tanti, direte i soliti, ma proprio i soliti hanno consentito e consento-no al nostro Distretto di essere un punto di riferimento del lionismo italiano con iniziative come quel-la del Centro Internazionale di Ri-cerche “Cittadinanza Umanitaria”, voluto e portato avanti dal lions Ermanno Bocchini, il cui successo si è visto proprio a Pompei, per la presenza della delegazione del Malì, senza dimenticare il ruolo del Cam-po Vesuvio o services come il “Cam-po Lucciola Blu”, la Casa di Acco-glienza Lions di Salerno, ”Stella in Strada”, il protocollo d’intesa con la Regione Calabria, l’adozione, in ol-tre ottanta comuni, della Consulta degli immigrati, su nostra solleci-tazione, e potrei ancora continua-re. Un futuro, anche se in numero minore, lo abbiamo e lo dobbiamo difendere, facendo tesoro delle esperienze passate e facendo forza su quanti credono nei valori che ci accomunano.

Prof. Antonio De CaroPresidente IV Circoscrizione

Ricordiamo come e perchè siamo cresciuti?

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58° Congresso Nazionale del Multidistretto 108

Un importante momento di vita lionistica

Siamo a Montecatini Terme.Il luogo ameno è stato

di conforto nel trovarci a confronto con Officers venuti da tutt’ Italia, per vivere momenti di coesione e approfondimen-to dei tanti temi che sono nel cuore di tutti noi, stretti da nobile fratellanza e porci, poi, serenamente davanti agli im-pegni che ci attendono.

Giorni che ci fortificano, fa-cendoci sentire, se anche in umiltà, impegnati a ritrovare rotte nuove e chiare nel mio Club, del quale si sente, è bene dirlo, per sprone, l’asfittico mo-mento di quelle virtù che do-vrebbero accompagnare i rap-porti sociali ed in essi e con essi l’onestà intellettuale, la cortesia, la sincerità nell’amicizia.

Sono virtù che ho potuto ri-scontrare , infatti, e ammirare , in tanti convenuti al 58° Con-gresso Nazionale del Multidi-stretto 108, in questo scorcio di primavera.

Si è palesato in questo me-raviglioso sito, tra una fonte e il Teatro Verdi, noto per tante tra-smissioni in diretta della Rai TV , l’orgoglio dell’appartenenza .

Un orgoglio che personal-mente ho condiviso con Patrizia Baccari, abbiamo portato la voce della nostra terra nel padiglione della Cittadinanza Umanitaria, organismo da noi due tutelato, e con l’aiuto di Pasquale Bruno.

Stand, il nostro, il più foto-grafato: con il sottofondo di una musica immortale “O sole mio”, su uno schermo gigante alle

Prof.ssa Brigida Musella PappalardoResponsabile per la Cittadinanza

Umanitaria.

nostre spalle, veniva proiettato un filmato che testimonia l’im-pegno dei Lions nel realizzare il Progetto ”Approach Capability per l’Africa”, un progetto che tende a rendere autonome le comunità destinatarie di tale impegno da parte del nostro So-dalizio.

Siamo state impegnate, io e Patrizia, in piacevoli conversa-zioni con molti visitatori, entu-siasti di quanto abbiamo propo-sto, vere lezioni, se posso dire , di Cittadinanza Umanitaria.

Questo momento ci arricchi-sce di nuovi e grandi propositi, ritorniamo rinfrancati per por-tare agli altri che non hanno potuto intervenire, idee scatu-rite da confronti e riflessioni, i motivi di interesse scambiati in questa Kermesse di Montecatini.

Sentiamo intorno a noi tante voci, le voci del cuore di coloro che vorranno dare il loro con-tributo per nobili cause , quel-le della fratellanza, dell’aiuto a quanti hanno bisogno del nostro appoggio, in modo che ogni es-sere umano possa godere di vera cittadinanza nel mondo.

Ci auguriamo di poter tra-smettere i frutti dell’esperienza vissuta a tutti i soci .

Tutto ciò si è realizzato grazie all’impegno che Ermanno Boc-chini sempre profonde nel suo essere Lion.

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La necessità dell’etica lionistica

chi ha fame insegna a pescare.E’ nella crescita economica e

sociale che potremmo sperare di recuperare una giustizia sociale, che potrà garantire equilibrio, le-galità, rispetto e dignità.

Può apparire singolare che un premio Nobel per l’ economia Amartya Sen esponga un’intuizio-ne tanto semplice quanto rivolu-zionaria: “ se vogliamo capire cosa è giusto è inutile che ci poniamo la domanda: qual è la giustizia per-fetta?”.

La giustizia, afferma Sen, nel suo ultimo saggio “L’idea di giusti-zia“, editore Mondadori, è ugua-glianza di opportunità per ogni essere umano nel rispetto della sua libertà.

E chi è il nostro prossimo? In una società dove prevale

l’indifferenza per l’ altro “Il no-stro prossimo è colui con il quale entriamo in relazione. E oggi, nel mondo globalizzato, siamo in con-tatto con tutti”.

Da uno dei massimi economisti, una riflessione di alto valore filo-sofico, un contributo insostituibi-le al dibattito sull’idea di giustizia che interessa la nuova comunità globale.

Nel 1917 Melvin Jones affer-ma che Cittadinanza umanitaria significa essere cittadini d’Europa per diventare cittadini del mondo , di un mondo senza catene e sen-za frontiere, senza guerre e senza fame o carestia.

La Carta della Cittadinanza Umanitaria Europea, vanto, peral-tro, del nostro Distretto 108 YA,

attua una n u o -va etica: p u n t a r e al reddito au ton o -mo dei paesi po-veri, ope-rando per la crescita della consapevolezza del senso civico e della partecipa-zione attiva umanitaria.

Altro punto del mio programma saranno interventi di lotta all’in-quinamento dell’ acqua, dell’aria e del terreno.

Quale argomento più attuale della marea nera ?

L’ambiente al vertice dei beni da tutelare è inteso nel senso più lato di oikos: casa, la nostra casa globale.

Ho osservato attentamente il nostro stemma: i 2 leoni, passato e futuro a tutela dei principi lions circoscritti nella perfezione del cerchio a sottolineare il fare, l’ope-rosità del presente.

Il presente lionistico sintesi del passato e del futuro.

Ho molto apprezzato la dina-mica immagine della staffetta, co-niata dal neo governatore.

Continuare sulle eccellenze precedenti e desiderare, con la consegna del testimone, il miglio-ramento e il superamento delle proprie intuizioni ed idee.

Viviamo in un velocissimo e caotico fluire di eventi tale che la nostra temporalità

quotidiana si fa sempre più pre-caria.

Basti pensare a come tutta la comunicazione si sia ridotta alla misura dello slogan. Dal telefono, agli sms, ad internet la tecnologia ci ha abituato all’idea che lo spa-zio-parola ha un prezzo e che bi-sogna coltivare la massima brevità.

Le idee non vanno più soste-nute, ma bombardate e urlate con fulminanti effetti speciali.

I nostri ragazzi vivono oggi un clima mentale di disorientamento e di banalità intellettuale. Ormai pochi sono i punti di riferimento. Vi è un crollo di valori, viviamo una crisi etica, per cui quello che conta è apparire non essere.

In questo contesto l’etica lioni-stica di servizio e solidarietà risul-ta essere più che necessaria: indi-spensabile.

Nella ricerca del bene comu-ne con l’orgoglio di appartenenza della propria identità culturale e civiltà d’ animo il servizio diventa amore ed è possibile comprende-re la grandezza dell’ umiltà nella scoperta che il bene più prezioso è essere in armonia con il mondo e in comunione con gli altri.

E’ prerogativa di pochi mettersi al servizio degli altri.

E’ dei lions, eroi di ogni giorno, offrire un servizio di supporto in fa-vore della crescita della collettività.

Io sono una convinta assertrice della Cittadinanza Attiva: a chi ha sete insegna a trovare la fonte, a

d.ssa Carmela Fulgione Sessa Presidente Lions Club Salerno

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Io ricomincio da 8: 8 anni di eredità ricca e sostanziale, da quando, quel 17 luglio 2002 i soci fondatori ebbero la felice intuizio-ne di dar vita al clubs “ Principessa Sichelgaita “.

Sono una privilegiata nel Clubs, di cui mi onoro di essere Presidente eletto, posso avvalermi di soci/amiche con conoscenza , esperienza e talento da divulgare e pubblicizzare.

Vincente è senz’ altro la colla-borazione inter clubs , che ci aiuta a dar maggiore forza ed efficacia ai nostri progetti.

L’incontro a Caserta, voluto dal neo governatore, ha già avuto un immediato riscontro positivo: ci siamo presentati , ci siamo cono-sciuti e ci siamo anche scelti.

Già, infatti, dallo scambio di idee e riferimenti telefonici con i Clubs del Distretto si sono avviati rapporti di inizio del c. d. “ Patto

d’Amicizia “.Intendo, inoltre, promuovere

gemellaggi, che ritengo siano una sinergia necessaria per rafforzare i vincoli amicali e per la crescita spirituale e culturale dei soci e, contestualmente, incrementare le iscrizioni di nuovi soci, una linfa nuova e giovane per tramandare il patrimonio culturale del nostro Clubs e rafforzare la nostra iden-tità.

Il neo governatore, nelle vesti del Buon Samaritano, ci ha invita-to ad avere particolarmente cura dei soci in fuga e di coloro che non partecipano attivamente, sarà no-stra premura, care amiche, coin-volgere ed informare tutte.

Per essere semplice e, quindi, operativa, in sintesi il mio pro-gramma sarà articolato sulla:

- Cittadinanza attiva, come dalla Carta umanitaria ,ma anche interventi sul territorio per creare

situazioni concrete di crescita in ambienti poveri e disagiati.

- Ambiente come tutela e svi-luppo della coscienza ecologica.

- Gemellaggi, Patti di Amicizia, rapporti interclubs e dialogo co-stante fra i soci, favorendo scam-bi culturali e confronti dialettici di idee in un’ atmosfera serena, conviviale e simpatica, nel signi-ficato etimologico della parola greca sum-pasko: sentire insie-me, condividere: condividere ogni idea, ogni progetto, ogni attività questa è la mia filosofia.

Siamo, care amiche, una squa-dra autorevole e appassionata per condividere l’esperienza lionistica e perché no, la nostra esperien-za umana nella perenne ricerca del senso della vita e alfine au-gurarci di esclamare, nel nostro cuore, “ Fermati o attimo perché sei bello“…..o più semplicemente ………… ne è valsa la pena.

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Legalità e coscienza sociale

to delle norme condivise, capace di favorire l’acquisizione di abiti mentali consoni all’osservanza e pienamente radicati nella struttura della personalità. In tale direzione e nell’ottica del messaggio del no-stro Governatore Emilio Cirillo, noi crediamo nella forza e nel valore del nostro codice etico, sempre sensibile al miglioramento ed alla diffusione dei messaggi valoriali di cui oggi si sente la necessità.

La riflessione sulla promozio-ne della cittadinanza democratica ed umanitaria, accanto agli aspetti giuridico-istituzionali, socio-politici e culturali, chiama direttamente in causa anche quello educativo e tutti quei piccoli atti quotidiani che sono espressione del vivere civile e consa-pevole. Senza un risoluto impegno su questo versante, teso alla for-mazione di cittadini responsabili e attivi, si corre il rischio di vedere va-nificati gli sforzi, incominciando da quelli legislativi, per favorire la con-vivenza civile in una società come la nostra, sempre più plurale, multi-etnica e multi-religiosa, a seguito dei ben noti fenomeni dei processi di globalizzazione e d’immigrazione dai molteplici Sud del mondo. Dob-biamo interrogarci su cosa significa diventare cittadini in una città plu-rale non solo per la molteplicità di etnie, idiomi e religioni, ma anche per il flusso incessante di messaggi mediali, dove l’intreccio fra reale e virtuale diviene sempre più labile?

Che possibilità si dischiudono agli ambienti formativi (famiglia, scuola, associazionismo, comunità di fede ecc.) per favorire nelle nuove generazioni lo sviluppo di un corret-

to senso di appar-t e n e n z a nazionale e di una coscienza civica co-erente con i principi c o s t i t u -z i o n a l i ? Intorno a questi problemi e interro-gativi noi Lions ci impegneremo, an-cora, per trovare risposte e proposte nella nostra associazione prima e nel mondo esterno poi, assumendo-ci la responsabilità di concorrere al benessere comune e civico.

Da ultimo ci auguriamo una ma-turazione della cultura della legalità che non può eludere, oggi, la que-stione ambientale. Infatti, l’esigenza di promuovere il rispetto delle leggi in favore dell’ambiente rappresenta una necessità inderogabile per l’inte-ra umanità, che di fronte al crescen-te e indiscriminato sfruttamento delle risorse naturali rischia di com-promettere il futuro del pianeta. In questa prospettiva, il concetto di so-stenibilità ambientale rinvia alla ne-cessità di costruire un pensare ecolo-gico diffuso, sostenuto da un idoneo impegno formativo. Educare alla legalità e promuovere la coscienza sociale nei confronti dell’ambiente rappresenta allora una significativa condizione per ricostruire l’indisso-lubile legame d’interdipendenza fra società civile e mondo naturale.

Che cos’è la legalità? Di fronte a tale interrogativo si ani-mano oggi ampi dibattiti

e riflessioni nel mondo politico e istituzionale. L’esigenza di legge e ordine e il principio di mera ade-sione alle leggi dello Stato, gene-ralmente attribuiti alla categoria di legalità, sembrano infatti non cogliere a pieno la complessità e la varietà del rapporto fra norme e azione umana. Da più parti si leva il monito di un’autentica promozione della legalità e non soltanto di un ossequio formale delle prescrizioni giuridiche. Lo sviluppo di una più solida conformità dei comporta-menti sociali ai dettami predisposti dai nostri ordinamenti rappresen-ta una viva preoccupazione delle istituzioni, persuase della necessità di garantire il rispetto delle regole condivise in particolare attraverso il contributo dell’educazione e degli organismi investiti di responsabili-tà formative. La nozione di legalità è tuttavia una nozione dinamica e dialettica, ancorata sì ai princìpi fondamentali della nostra Carta co-stituzionale, ma non cristallizzata in un rigido predisposto normativo, incapace di favorire l’apertura della vita pubblica alle positive istanze di rinnovamento che la società conti-nuamente pone.

Per questo, per educare alla le-galità non si può non tenere conto delle mentalità, dei valori di fondo, delle scelte che ciascuno compie in virtù del proprio bagaglio espe-rienziale e morale. Tale bagaglio può infatti costituire il tramite di un vero e proprio apprendimen-

Avv. Paolo PiccoloResponsabile Distrettuale del Service

Legalità: La coscienza sociale

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sistematico e significativo, non ci debba essere uno scatto da parte del-la nostra Associazione che condanni pubblicamente queste operazioni. La nostra deve essere una cittadinanza attiva che non puo’ assistere a questa degenerazione antropologica avendo, poi, nei suoi scopi proprio la lotta a tali misfatti. Alla fine nei confronti del mondo esterno un atteggiamento di non denuncia puo’ risultare molto screditante in quanto non basta indi-care i principi da seguire ma e’ neces-sario anche esprimersi, talvolta con coraggio, contro chi non li rispetta pur avendo posizioni di gestione della societa’.

Un atteggiamento di denuncia delle devianze e’ di fatto un atteg-giamento di “controllo sociale� che da più organismi, nazionali ed interna-zionali, viene invocato e che in realta’ viene poco praticato per preoccupa-zioni comprensibili ma che potrebbe-ro rivelarsi di orizzonte limitato.

Tale controllo, pure se attivato con tutta la responsabilita’e intelli-genza necessaria, sarebbe importante anche per l’evoluzione della demo-crazia e per il miglioramento dell’uso delle informazioni che ne rappresenta uno degli elementi principali.

Le informazioni, infatti, talvol-ta vengono utilizzate in modo stru-mentale con creazione da parte dei singoli individui o delle istituzioni di antinomie che disorientano il citta-dino. Il controllo sociale attraverso il processo dialettico e relazionale e’ il solo che puo’ ridurre tali antinomie significativamente contribuendo allo sviluppo della collettivita’ e della al-terita’.

corruttela o di deficit di moralità da parte dei preposti, la loro azione deve essere di forte denuncia senza lasciare spazio ad equivoci di qualunque ge-nere. Questo darebbe ancor piu’ con-tenuto concreto all’espressione “we serve” e farebbe passare le persone da un atteggiamento “contempla-tivo” su tali fenomeni ad un atteg-giamento attivo capace di dare idee, proposte e collaborazione agli organi di governo della comunità. Permette-rebbe da una parte di far conoscere ad un pubblico più ampio il pensiero e l’azione dei Lions e il loro impegno nel sociale e dall’altra di veicolare un messaggio forte all’interno, capace di esaltare il senso di appartenenza. Si da’ per scontato che anche all’interno dei clubs questi dovrebbero essere di-scorsi attivi non lasciati alla iniziativa, spesso criticata, del singolo presiden-te, ma richiesti e supportati con azio-ni concrete da tutto l’establishment Lions.

Una azione molto semplice po-trebbe essere che il Distretto con una definita frequenza, acquisti una pagi-na di un quotidiano di buona tiratura e il Governatore con il suo staff ripor-ti il pensiero dei Lions sulle attività di gestione della cosa pubblica sempre nel pieno rispetto dei principi Lioni-stici. La questione della moralità, del-la legalità particolarmente presente in questo periodo nel nostro paese ovvero nella nostra “comunità”, non puo’ non essere oggetto della massi-ma attenzione del mondo lions e so-prattutto non puo’ non ritrovare una voce forte di richiamo. Non e’ possi-bile pensare che di fronte a problemi rilevanti che trovano il richiamo per-fino del Presidente della Repubblica e vedono la nostra comunità affetta da mali come la corruzione e la disper-sione del denaro pubblico in modo

Ogni cerimonia dei Lions preve-de l’enunciazione dei principi Lionistici che vengono letti ed

ascoltati dai soci con attento forma-lismo. Tale lettura non e’ stata modi-ficata o annullata negli anni per sem-plice conservatorismo bensi’ perché essa ha la funzione da una parte del “ripetita iuvant” e dall’altra di richia-mare alla mente che i Lions debbono attivarsi in ogni momento affinché tali principi siano applicati e rispet-tati. Questi principi propugnano, fra l’altro, una vita sociale intensa tesa a promuovere principi di buon governo e di cittadinanza attiva sempre in una logica completamente indipendente da qualsiasi politica di parte e con-fessione religiosa. Queste poche pa-role, talvolta solo recitate, hanno un contenuto di azione significativo e di non facile attuazione. Inoltre, a mio avviso, sono di una notevole attuali-ta’ probabilmente perché nascono in un tempo e in un luogo (prima meta’ del secolo scorso in U.S.A.) dove non esistevano forti correnti ideologiche contrapposte che dividevano la socie-tà e lo spirito del buon governo era l’aspirazione più vera e quindi anche la preoccupazione dominante.

L’Italia che, fino alla caduta del muro di Berlino, ha conosciuto forti contrapposizioni ideologiche, oggi presenta delle condizioni per cui una forza sociale (i Lions) ispirata ai principi umanitari e al principio della sussidiarietà, peraltro previsto anche dalla nostra Costituzione Repubblica-na, può e deve, a mio avviso, pigliare posizione forte facendosi sentire in tutti i modi possibili. Questo signifi-ca che i Lions nella loro azione non possono essere indifferenti agli eventi legati alla gestione della cosa pubbli-ca, ma devono essere presenti e quan-do vengono evidenziati fenomeni di

Lions Club Napoli Capodimonte

I Lions e la moralita’

Dott. Francesco VioliPresidente Club Napoli Capodimonte

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Service Distrettuale “Cultura e Tradizioni”

Piedigrotta: leggenda, storia, canzoni

impeccabile di Hubert Bowinkel, e ben raggiunto è stato lo scopo di far conoscere ed apprezzare an-che fuori del nostro ambiente le nostre attività culturali, tanto l’Au-ditorium nel quale la conferenza è stata tenuta era affollato di Lions e non Lions. L’introduzione di Mabel Fontana Napolitano, co-ordinatrice distrettuale del servi-ce, è stata opportuna e calzante, stimolata, come ha dichiarato, ad andare indietro nel tempo, a Pe-tronio, ai Saturnali, a Priapo, per non perdere le più remote radici col rischio di diventare più omologati e perciò più poveri. Anche il saluto del Presidente della 2° Circoscri-zione Antonio Tajani è stato assai opportuno, sia per il ruolo lionistico svolto, sia per i riferimenti assai cal-zanti al duplice aspetto della festa, pagano e religioso, e alle derive dei recenti..... eventi artistici napole-tani! Il Governatore Vittorio del

Vecchio poi, col suo intervento a metà della relazione, ha interpunto e non interrotto l’attenzione assai partecipe dell’uditorio, perché ha dichiarato il suo vivo apprezzamen-to per un’attività culturale che, riempiendo il vuoto etico impe-rante e mettendo in luce l’anima di un popolo e i suoi veri sentimenti , possiede anche una valenza so-ciologica, cioè quella di contribuire a creare una società in cui pre-valga la comprensione e il rispetto tra le culture. L’importanza però del service, pur avvalendosi di tut-ti questi elementi, è da attribuirsi soprattutto alla ricchezza degli ar-gomenti addotti ed alla suggestio-ne delle musiche proposte. Teodoro Cicala, infatti, coadiuvato dall’amo-revole figlia Monica e supportato dalle elaborazioni digitali dell’amico esperto informatico Carlo Scippa-cercola, ci ha fatto rivivere la festa della Piedigrotta dalle sue origini romane, dai fescennini, dalle feste priapiche, dalle cerimonie religiose medioevali alle processioni militari dell’epoca aragonese e borbonica. E’ però alla fine dell’ ‘800 che la fe-sta diventò veramente espressione della gioia collettiva di un popolo e si identificò con la gara delle can-zoni. Nonostante le dolorose vicen-de del terremoto di Casamicciola e del colera, essa non scompar-ve, ma anzi rinforzò la voglia della gente di sentirsi libera e gioiosa e di potersi esprimere con sfrena-

A che serve ascoltare la mu-sica della propria terra? Solo ad addolcire il cuore,

suscitare emozioni familiari e rin-novare ricordi? O non anche a rafforzare il proprio patrimonio identitario e consolidare legami col passato da cui attingere mo-tivazioni ed energie per costruire il futuro? Tutto questo ed anche altro. Ed è perciò che siamo grati al Club Napoli Megaride che, grazie alla profonda competenza storica ed alla sensibilità musicale del suo presidente Teodoro Cicala, ha se-gnato un’altra ragguardevole tappa nel percorso che, ormai da anni, va costruendo nell’ambito del servi-ce distrettuale “Cultura e tradizio-ni popolari”. La cornice lionistica è stata certo ragguardevole, sia per le presenze qualificate e numerose - basti , una per tutte, quella del past Direttore Internazionale Ermanno Bocchini- che per la conduzione

Conferenza di Teodoro Cicala, presidente del Lions Club Napoli Megaride

Prof.ssa Maria Solimine SerioLions Club Napoli Megaride

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e vertenze legali decretarono la fine di questa bi millenaria tradizione. Ad accompagnare questa dotta carrellata e a creare un’atmosfera di grande suggestione si sono suc-cedute e sovrapposte le foto che si sfogliavano proiettate sullo schermo a rappresentare copertine di dischi o di riviste, le voci metalliche o melodiose dei più famosi cantanti dell’epoca, lo sfrigolio della puntina sui dischi e sui grammofoni anch’essi autentici dell’epoca, tutti elemen-ti che hanno concorso a creare un affascinante miscuglio di paro-le, musica ed immagini. E allora, a conclusione di questa emozionan-te immersione nel nostro passato storico, culturale ed antropologico, ancor più opportune sono state le parole del Vice Governatore eletto Gianfranco Sava che, ricordando la leggenda dell’isolotto di Mega-ride da cui il club prende nome, ha espresso la speranza che l’ uovo di Virgilio mago situato alle sue fonda-menta possa non rompersi mai, ma anzi rimanga a salvaguardia eterna della vita di Napoli.

A conclusione, inoltre, tra i testi delle tante canzoni citate e ascol-

tate ha colto una strofa di una canzone di Salvatore Di Giacomo non molto nota, “Luna nova”, strofa che i cantanti non cantavano mai perché ritenuta troppo ardita, ma che oggi, in tempi di inerzia morale e di disorientamento politico e cul-turale, può suonare come una squil-la a risvegliare le coscienze: “Comme a ‘stu suonno de marenare

tu duorme Napule, viata a tte! Duorme ma ‘nzuonno, e lacreme

amare tu chiagne, Napule ! Scetate, scè!

Puozze ‘ na vota resuscità! Scetate, scè, Napule, Nà!

Quando perciò noi tutti, emo-zionati e storditi, siamo defluiti, evidente era la nostra gratitudine per aver partecipato ad un incontro in cui abbiamo sentito vibrare emo-zioni sopite e rinascere energie appannate, ma, soprattutto, ab-biamo visto rafforzare le nostre radici identitarie , non per impan-tanarci in esse come mero biso-gno nostalgico, ma per fare anzi di esse base di partenza per un miglioramento sociale e culturale della nostra città.

tezza e passione. Non più parate regali o militari, non più sfoggio di abiti lussuosi o di uniformi, ma solo una folla socialmente mescolata , schiamazzante e accalcata attorno ai carri o sfilante sotto archi rutilan-ti di lampadine colorate, che suona strumenti dal suono assordante o lancia coriandoli e stelle filanti e co-stituisce lo spettacolo nello spetta-colo, essendo attrice e spettatrice di una festa unica al mondo. Durante gli anni tragici della guerra ’15-‘ 18 certo Napoli non cantò, ma subito dopo ripresero ad essere pubblicati e musicati testi di incredibile bellezza a testimonianza della inesauribile vitalità della melodia napoletana. Poi vennero gli anni del regime e dell’ostracismo ai dialetti, gli anni in cui le canzoni divennero solo un’oc-casione di propaganda politica, e poi ancora gli anni bui della guerra in cui Napoli cantava di dolore e con-tava i suoi morti. Nel ’45 però ri-comparvero i carri addobbati con fiori di carta e le canzoni furono di nuovo presentate a gara, anche se nel chiuso dei teatri. Nel ‘52 prese avvio il primo Festival della Can-zone Napoletana, ma interessi, risse

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‘A RETENA D’ ‘E SCUGNIZZEGuagliu’, mo che arrivammo a PiererottaAvimm’ ‘a fa’ ferbune ‘e nuvità.Sa’ che ammuina, sa’ che votta vottaStasera a Margellina ce sarrà?Addo’ vedimmo sporte ‘e fecajuolesceppammo e ce ‘mbrugliammo ‘mmiez’ ‘a gente:senza caccia’ nu sordo manco ‘o sole,sti ppanze noste s’hann’ ‘a sazia’.Dammo vuttate e pizzechea tutt’ ‘e femmene belle;e po’, cu ‘e trummettelle,l’avimm’ ‘a ncuità.E mentre ‘e scieme sonanotammorre e caccavellenuie tutt’ ‘e sacchetellel’avimm’ ‘a pulezza’. R.Viviani

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aprire gli occhi su un modo di vivere diverso dal loro, li pro-ietta sul palcoscenico della vita costringendoli a cambiare l’ot-tica di osservazione, li fa uscire dal guscio protettivo della fami-glia, li fa diventare ‘persone’ che, a contatto con altre famiglie, a contatto (nei Campi Distrettuali) con coetanei di altri paesi, impa-rano cosa vuol dire ‘vivere’.

La stretta e solidale coopera-zione tra i giovani di tutti i paesi del mondo, al di la delle frontie-re, è garanzia di pace, di coesio-ne e di solidarietà per il futuro. La situazione mondiale, il divario sempre più profondo tra ricchi e poveri, le nuove correnti migra-torie europee, le tendenze nazio-nalistiche e la violenza estremista che spesso ne conseguono fanno sì che questa cooperazione assu-ma un’attualità e un significato particolare.

In un momento temporale di profondi mutamenti culturali e socio-economici, caratterizzato da grande instabilità, è oppor-tuno allargare lo spazio offerto ai giovani per la loro crescita e la loro formazione, tentando di rispondere alla loro aspirazione alla fratellanza e alla concordia e sforzandosi di valorizzare il po-tenziale che essi rappresentano per la società.

questa sarà una opportunità pre-ziosissima per “entrare” nella vita quotidiana di un paese diverso dal nostro: le famiglie ospitanti rappresenteranno la finestra sul mondo per questi giovani e da essi riceveranno notizie su stili di vita e comportamenti diversi da loro. Per ragioni di opportunità, è necessario che sia la famiglia ospitante che i giovani conosca-no la lingua inglese.

Essere in grado di interagire con altre culture è necessario per chi vuole partecipare agli scambi giovanili, sia se ‘viaggiatore’ sia se famiglia ospitante.

Nella società attuale, sempre più multietnica e interculturale, la possibilità di trascorrere un periodo nella realtà di un altro paese, europeo o extraeuropeo, consente a giovani compresi fra i 15 e i 21 anni di età (salvo i casi in cui il Paese o Distretto ospitante non possa giustificare qualche variazione in base alle proprie usanze e tradizioni) di

Nel corso di questo anno so-ciale 2010/2011 ho avuto dal Go-vernatore Emilio Cirillo il com-pito di dirigere il Comitato per le attività di servizio distrettuali che riguarda gli Scambi Giova-nili Internazionali; con me sono coinvolti Antonino Magliulo (per la Campania), Palma Giordano (per la Basilicata), Arcangelo Li-gorio (per la Calabria).

I Clubs interessati a realiz-zare attività di servizio inerenti a questo argomento avranno in noi valido sostegno e aiuto.

Gli “Scambi Giovanili” rien-trano perfettamente negli scopi del Lionismo: “Creare e stimolare uno spirito di comprensione fra i popoli del mondo”

Per partecipare ad uno scam-bio, i giovani devono chiedere la sponsorizzazione di un Lions club del territorio di appartenenza; durante il periodo di permanenza all’estero (in genere due settima-ne) i partecipanti saranno allog-giati presso famiglie del posto, e

Gli Scambi Giovanili negli Scopi del Lionismo

Prof.ssa Annalisa Quartuccio Direttore Scambi Giovanili Internazionali

Firenze - Palazzo Vecchio

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Libri (e altro) in biblioteca

Service nato dal felice in-contro e dalla collabora-zione tra la commissione

cul tura (da me presieduta) del lions club Castellammare di Sta-bia Host e la realtà della biblio-teca Lions.

Dalla discussione con le ami-che che con me hanno lavorato (Anna Maria Di Martino e Tere-sa Fran cese), con il Presidente del club Alfonso Villani e con il Presidente della Biblioteca – Archivio, Giovanni Ingenito, è nata l’idea di un service che non esaurisse la sua valenza in una sola serata, ma continuasse nel tempo, per dare un’idea della cultura diversa, aperta innan-zitutto alla cittadinanza e alle scuole, attraverso la presenta-zione di libri, filmati, conferen-ze su argomenti di vario genere, con la presenza delle istituzioni locali, in particolare l’attivissimo Sindaco Sen. Luigi Bobbio.

Come sede è stata indivi-duata la biblioteca distrettuale Lions, presso la G.E.F. Consulting in Castellammare di Stabia.

Gli incontri, indicati come “Libri (ed altro) in Biblioteca”, aperti alla cittadinanza e con la partecipazione degli alunni del-le scuole superiori, hanno avuto una scansione temporale men-sile fino ad aprile e da maggio quindicinale, e sono consistiti in due presentazioni di libri, due proiezioni di video, due conver-sazioni.

Sono stati presentati i libri “L’Arcangelo di Stabia” - l’ico-

nografia micaelica venerata nella storia di Castellammare di Stabia – di Egidio Valcaccia, e “Rue du Génèral Bordas,45” - di Marco Burattino: … a proposito di bamboccioni… una storia vis-suta da un nostro giovane; sono stati proiettati i video “I tesori di Stabia – 25 capolavori di arte stabiese” di Pierluigi Fiorenza e Libero D’Amora e “Itinerario Mariano Stabiese”, di Pierluigi Fiorenza e Libero D’Amora; ab-biamo conosciuto un Leopardi ‘segreto’ grazie a “Come Napoli cambiò Leopardi tra tagliatelle, sfogliatelle e numeri al lotto – Conversazione con il preside Nicola Ruggiero”; gli incontri si sono conclusi con la tavola ro-tonda “L’acqua (non) è poca, ma … - acqua risorsa per il territo-rio”.

All’attività hanno partecipa-to i Lions Clubs Castellammare di Stabia Host, Castellammare di Stabia Terme, Due Torri – Torre del Greco, Napoli 1799, Napoli Amnesty, Napoli Castel Sant’El-mo, Palma Campania – Vesuvio Est, Pompei Host, i Leo Clubs Castellammare di Stabia Terme, Due Torri – Torre del Greco, Na-poli 1799, Napoli Castel Sant’El-mo, Stabiae Plinio Seniore, e l’associazione “Achille Basile – Le Ali Della Lettura”.

In conclusione, penso di po-ter serenamente affermare che i club Lions e Leo di quattro Cir-coscrizioni e tre aree opera tive si sono ritrovati, in nome della cultura, nella fattiva realtà della

Biblioteca-Archivio distrettuale, nella bella sede della GEF Con-sulting, partecipando a momen-ti di vera colla borazione lionisti-ca e di sincera amicizia.

Vorrei anche ricordare coloro che hanno dato valenza agli in-contri con la loro partecipazione come relatori, Paolo Lomonte, Bruno Canetti, Sergio Brancac-cio, Antonio Tajani, Maria Soli-mene Serio.

Un ringraziamento particola-re va agli amici Lions che hanno reso possibile l’attività e in parti-colare al Presidente del club Ca-stellammare di Stabia Host, Al-fonso Villani, che ha creduto in questo nuovo modo di proporre la cultura, a Carlo Scarpone, ti-tolare della GEF Consulting, e a Giovanni Ingenito, Presidente della Biblioteca-Archivio, sem-pre propositivo e operativo.

Questa attività, dopo un ini-zio sperimentale, continuerà in questo anno sociale, allargata a tutti quei club che possano essere interessati, rinnovandosi nel tempo e offrendo un servi-zio sempre migliore ai clubs e al territorio.

(Per le adesioni rivolgersi a Luigi Cotticelli, Presidente del club Castellammare di Stabia Host, e a Giovanni Ingenito, Presidente della Biblioteca-Ar-chivio)

Prof.ssa Annalisa QuartuccioL. C. Castellammare di Stabia Host

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un immediato ripristino.La dott.ssa Bonomi, prima di

effettuare il suo intervento come relatore, ha preso la parole e ha as-sicurato che la decisione di ri-pristinare la situazione naturale del territorio archeologico della Siba-ritide (che comprende la fascia ionica della provincia di Cosenza) è stata già presa e quanto prima verrà ufficializzata .

Ho ringraziato a nome di tutti la dott.ssa Bonomi con preghiera di far seguire subito alle parole i fatti concreti.

Il Sindaco di Cassano, l’avv Gianluca Gallo, consigliere regio-nale, dopo aver salutato e rin-graziato per la partecipazione gli organizzatori del Convegno, ha rivolto un appello a tut-ti (soprintendente, direttore del museo, relatori e partecipanti al convegno) di aiutarlo a vince-re la battaglia che sta portando avanti relativa alla richiesta di inclusione del territorio archeolo-gico della Sibarite tra beni posti sotto la protezione dell’UNESCO. Ha poi consegnato ai relatori un medaglione raffigurante il toro cozzante, simbolo della leggenda-ria Sybaris e che venne rappre-sentato sui coni monetali del IV secolo a.C. quale simbolo della prosperità e dell’opulenza raggiun-ta dal primo insediamento acheo.

Sono quindi iniziati i lavori del Convegno con la introduzione e moderazione del prof. dott. An-

Ha aperto i lavori il sottoscritto, delegato di Zona, che ha saluta-to il pubblico presente abbastan-za numeroso e ha ringraziato la Soprintendenza per i beni ar-cheologici della Calabria e poi i Sindaci di Cassano Alla Ionio e di Corigliano Calabro per il patrocinio accordato ed il sostegno econo-mico concesso .

Un particolare ringraziamen-to lo ha poi rivolto ai relatori per la grande disponibilità dimostrata nell’accogliere l’invito a parteci-pare al convegno..

Rivolgendomi poi alla D.ssa Si-monetta Bonomi, Soprintendente ai Beni Archeologici della Cala-bria ho lamentato lo smembra-mento cui è stato fatto oggetto il Territorio archeologico della Sabaritide, in conseguenza di un disegno certamente non condivi-sibile posto in atto dal preceden-te Soprintendente , chiedendone

Si è svolto a Sibari, nella Sala del Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, il Convegno “La Sibaritide Storica“ organizzato dal Lions Club Internazionale Italia – Distretto 108 YA – IX Circoscrizone – Zona 22. Il Convegno si è svolto con il patrocinio del Min. per i Beni e le Attività Culturali- So-printendenza per i Beni Archeo-logici della Calabria , del Comune di Cassano Allo Ionio e del Co-mune di Corigliano Calabro .

Il Convegno ha registrato un notevole successo in quanto ha rappresentato un appuntamento importante dedicato alla Cultura e all’Archeologia e che ha posto al centro della discussione di illustri studiosi la Sibaritide, terra ricca di risorse archeologiche, storiche e culturali , tra le quali spiccano gli scavi archeologici dell’antica Sybaris , una delle più ricche città della Magna Grecia.

Dott. Cosmo CovelloL. C. Corigliano Thurium

La Sibaritide Storica

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IX Circoscrizione – Zona 22

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tonio Petrassi, Presidente della IX Circoscrizione .

La d.ssa S. BonomI ha relazio-nato su “La Sibaritide pre Greca“, mentre a seguire il Prof. Pietro Gio-vanni Guzzo, già Soprintendente per i Beni archeologici di Napoli e Pompei ha parlato di “Sybaris – La Colonia Achea“. Della “Colonia pa-nellenica di Thurii, l’Atene d’Italia”, ha parlato, l’arch. A. Voza. La dott.ssa Silvana Luppino, direttore del Museo nazionale archeologico della Sibaritide si è ,infine, soffer-

mata su “La Città romana di Copia“.

Tutti gli argomenti sono stati esaurientemente esamina-ti sia dal punto di vista stori-co che urbanistico con dovizia di particolari e con la visione di numerose diapositive .

La grande professionalità dei relatori è stata particolar-mente apprezzata tanto che al termine di ogni intervento il folto pubblico ha tributato calorosi applausi .

Ha concluso i lavori il Vice Governatore del Distretto 108YA, avv. Michele Roperto, che dopo aver ringraziato tutti per la par-tecipazione ha espresso parole di viva ammirazione per i relato-ri che hanno saputo fortemente coinvolgere il pubblico a dimostra-zione ancora una volta che quan-do si ha professionalità e passione si ottengono risultati soddisfacenti e la vera cultura trionfa. E la promo-zione della Cultura è uno degli sco-pi del Lions Club Internazionale .

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO DEL TESORIERE DISTRETTUALE

Tra fine luglio ed inizio di agosto ho inviato a tutti i Presidenti di Circoscrizione, ai Delegati di Zona, ai Presidenti, Segretari e Tesorieri di Club una comunicazione con la quale ho indicato le quote da versare per il corrente anno sociale e le modalità del pagamento nonché altre notizie utili.

Per completezza di informazione ho allegato il “Preventivo finanziario” approvato dal Gabinetto Distrettuale tenutosi a Pompei il 16 luglio nell’ambito dell’“Incontro Programmatico” e un “Prome-moria operativo per Tesorieri di Club” già reso disponibile, in una versione allora necessariamente non ancora definitiva, nel corso degli incontri dedicati agli Officers di Club alla fine dello scorso anno sociale a Rende, a Matera e a Caserta.

Per ragioni di economia ho preferito rinunciare alla spedizione postale ordinaria e ho privilegiato il ricorso alla posta elettronica pregando i Presidenti di Circoscrizione e i Delegati di Zona di assi-curarsi che la mia mail fosse pervenuta a tutti gli interessati e, laddove ciò, per un qualsiasi motivo, non fosse avvenuto, di provvedere a girarla direttamente a coloro che non l’avessero ricevuta.

Ad ogni buon conto, avendo constatato che un discreto numero di mail inviate non è giunto a destinazione, ho pregato l’amico Sabato Ruggiero di ospitare sulla “Rivista Distrettuale” questa mia nota di servizio facendovi seguire la riproduzione della lettera alla quale mi sono sopra riferito e lasciando alla sua valutazione la possibilità (per ragioni di spazio) di allegarvi anche il “Preventivo Finanziario” e il “Promemoria operativo”.

In tal modo potrò essere accettabilmente sicuro che tutto è stato fatto per mettere i Clubs nelle condizioni di assolvere regolarmente e tempestivamente all’obbligo del versamento delle quote so-ciali e di contribuire, così, ad una corretta gestione finanziaria del Distretto.

Auguro a tutti una serena vacanza e, alla ripresa, una densa e proficua attività lionistica.

A pag. 28 segue il testo della lettera di luglio

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Napoli, 30 luglio 2010Con la presente comunico che

il Gabinetto del Governatore tenu-tosi a Pompei il 16 luglio scorso ha approvato il bilancio preventivo per l’anno sociale 2010 – 2011 che Vi allego in copia.

Comunico quindi che la quota dovuta al Distretto per quest’an-no sociale, così come deliberato al Congresso di Napoli, ammonta complessivamente, senza alcu-na variazione rispetto agli ultimi anni, ad � 80,00 per ogni socio; detta quota è comprensiva della quota capitaria di � 27,95 che il Distretto dovrà riversare al Multi-distretto, così come deliberato al 58° Congresso Nazionale di Mon-tecatini Terme.

Le quote sociali dovranno esse-re versate in due rate semestrali: la prima rata di euro 40,00 per socio andrà commisurata al numero dei soci al 1° luglio 2010 e dovrà per-venire al Tesoriere, ai sensi dell’art. 28 dello Statuto Distrettuale, en-tro il mese di settembre 2010; la seconda rata, sempre di euro 40,00 per socio, andrà commisurata al numero dei soci al 1° gennaio 2011 e dovrà pervenire al Tesoriere entro il mese di febbraio 2011. Per ogni nuovo socio ammesso nel Club du-rante il corso dell’anno sociale do-vrà essere versata, ai sensi dell’art. 27 dello Statuto Distrettuale, una rata ordinaria rapportata ai mesi di appartenenza all’Associazione, compreso il mese di iscrizione; detta rata, ai sensi dell’art. 28 di detto Statuto, dovrà essere versa-ta nel mese successivo a quello di iscrizione.

Gli importi da versare in misura ridotta sono i seguenti:

Ø euro 33,33 se ammessi nei mesi di agosto (primo semestre) o febbraio (secondo semestre);

Ø euro 26,67 se ammessi nei mesi di settembre (primo seme-

stre) o marzo (secondo semestre);Ø euro 20,00 se ammessi nei

mesi di ottobre (primo semestre) o aprile (secondo semestre);

Ø euro 13,33 se ammessi nei mesi di novembre (primo seme-stre) o maggio (secondo semestre);

Ø euro 6,67 se ammessi nei mesi di dicembre (primo semestre) o giugno (secondo semestre).

Per gli ammessi nei mesi di lu-glio e gennaio la quota sarà pari a quella degli altri soci: euro 40,00.

I versamenti dovranno essere effettuati esclusivamente a mez-zo bonifico bancario a favore di “THE INTERNATIONAL ASSOCIA-TION OF LIONS CLUBS – DISTRET-TO 108 YA” (in breve: “DISTRETTO LIONS 108YA”) su conto corrente n. 0064/1357680 acceso presso la BANCA DELLA CAMPANIA – DI-PENDENZA DI TORRE DEL GRE-CO con il seguente IBAN: IT 38 Q 05392 40300 000001357680 indicando nella causale la matri-cola ed il nome del club nonché il numero dei soci ed il periodo di riferimento.

Per consentire la verifica del puntuale accredito delle somme versate è consigliato di trasmette-re copia della ricevuta del bonifico bancario via e-mail o via telefax all’indirizzo o al numero di studio indicati in calce.

Si rammenta che l’art. 28 dello Statuto Distrettuale prevede a ca-rico dei Clubs ritardatari l’addebi-to di interessi di mora nella misura dell’1% mensile, ridotti allo 0,50 per il primo mese di ritardo.

Corre obbligo rilevare, peraltro, che l’art. 29 dello Statuto Multi-distrettuale prescrive che la pri-ma rata contributiva dovuta dai Distretti deve essere corrisposta entro il 10 settembre; ci si affida pertanto alla sensibilità dei Clubs affinché il pagamento della prima rata sia effettuata con anticipo ri-

spetto al termine massimo del 30 settembre consentito dallo Statu-to Distrettuale.

Faccio inoltre presente che, sempre presso la Dipendenza della Banca della Campania di Torre del Greco e con la stessa intestazione, sono stati accesi altri due conti correnti dedicati, dei quali, per le relative occorrenze che dovessero presentarsi in corso d’anno, indico qui di seguito le coordinate:

1) c/c 0064/1359102 sottotito-lato e dedicato a “CITTADINANZA UMANITARIA”

con IBAN: IT 92 Z 05392 40300 000001359102

2) c/c 0064/1359103 sottotito-lato e dedicato al service “PER IL SORRISO DI UN BAMBINO”

con IBAN: IT 62 A 05392 40300 000001359103

Si è allegato alla presente co-municazione, solo per i Tesorieri di Club, debitamente aggiornato con le notizie allora non ancora di-sponibili, una copia dell’opuscolo distribuito nel corso degli incontri dedicati agli Officers di Club alla fine dello scorso anno sociale a Rende, a Matera e a Caserta. (con E.mail)

A disposizione per ogni chiari-mento che si rendesse necessario e augurando buon lavoro per un anno ricco di eventi e di attività, invio a tutti i soci i miei più cor-diali saluti.

IL TESORIERE DISTRETTUALE

(Pasquale Riccio)

80133 Napoli - Calata San Marco,13 - tel. 081 5524971 - fax 0815519429

e.mail: [email protected]

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Interclub Lions dei Clubs della zona Vesuviana

Turismo culturale e religioso

in primavera e in estate ospita vari concerti di musica classica nell’ambito del “Maggio dei Mo-numenti” e dell’Agosto a Merco-gliano.

La storia del Palazzo è natu-ralmente legata a filo doppio a quella della Congregazione Mo-nastica Verginiana di Montever-gine, fondata da San Guglielmo da Vercelli nel 1126, concepita inizialmente soltanto come stru-mento di studio ad esclusivo ser-vizio dei monaci, che osservano ancora oggi la clausura, e funge da dimora per l’Abate generale della Diocesi di Montevergine.

Un interessante Archivio cu-stodisce pergamene e documen-ti, attraverso i quali è possibile ricostruire la storia, non soltanto religiosa, del Mezzogiorno d’Ita-lia dall’Alto Medioevo, dove sono custoditi cinquecenteschi arazzi fiamminghi.

Particolare importanza è la

s t a n z a della Far-m a c i a , con una collezione di oltre t re cen to vasi an-tichi in ma io l i c a del XVIII secolo decorate a mano, su uno scaffale di noce del ‘700.

Le volte delle stanze sono sta-te affrescate dall’artista Antonio Vecchioni, le decorazioni e gli stucchi dei soffitti nel salone set-tecentesco sono opere di prege-vole fattura, con una galleria di ritratti di abati, di cui alcuni ese-guiti da pittori esponenti dell’800 napoletano.

Prima di concludere la nostra visita la guida ci illustra l’impor-tanza della Biblioteca, di proprie-tà dello Stato, che possiede cir-ca 200.000 volumi, 400 testate di periodici, 7000 pergamene e manoscritti e 100.000 documenti autografi, tra cui 13 volumi del Codice Diplomatico Verginiano, scritto da Padre Placido Mario Tropeano, studioso di paleografia latina medievale.

Un altro interessante sito re-ligioso attende in Sant’Angelo dei Lombardi il gruppo dei lions, desiderosi di esplorare l’Abbazia del Boleto, costruita sui resti di

Intrepidi ed incuranti delle condizioni meteorologiche, cinquanta e più Lions si sono

riuniti guidati dal brillante Rosa-rio Simonetti, nell’ambito dell’ap-profondimento sullo sviluppo del territorio, alla riscoperta di siti poco conosciuti e di un turismo per cultori dell’arte.

Numerosi sono stati i clubs partecipanti e la maggior parte dei soci era accompagnata dal-le rispettive consorti e da allegri amici.

La giornata all’insegna della riscoperta di siti culturali, comin-cia dalla visita del Palazzo Ab-baziale di Loreto di Mercogliano in Avellino, dove una guida del Ministero per i Beni e le Attivi-tà Culturali, ci accompagna per la visita delle stanze, dopo aver-ci fatto ammirare vari particolari del Chiostro, dotato di un ampio cortile ed un curatissimo giardi-no sullo sfondo del Partenio, che

Prof. Bruno CanettiCoordinatore Distrettuale Services

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è la Torre Febronia, che prende il nome dalla Badessa che ne dispo-se la costruzione nel 1152 per la difesa del monastero.

L’Abbazia separava il Chiostro del monastero femminile, circon-dato dal porticato con annesse celle per la clausura, dal mona-stero maschile.

A fine mattinata l’instancabile Rosario Simonetti fa notare che questa giornata è un vero e pro-

prio bagno di cultura, in un mix di arte, religione e bellezze natu-rali, giacchè si passa per la Piana di Verteglia, esteso altopiano nel Comune di Montella, con una fitta vegetazione di faggi fino a giungere a 1250 mt., dove c’è un esempio di fenomeno carsico che costituisce uno degli “inghiotti-toi” che convogliano attraverso le falde del sottosuolo le acque meteoriche verso le sorgenti del

Serino e fà sorgere un la-ghetto naturale, sistema-to con i fondi dell’Une-sco, e tra l’allegria dei castagni si giunge al ri-storante La Bussola, per completare il service con un’abbondante degusta-zione di prodotti tipici locali.

Un ricco vinello ed un pasto alla riscoperta degli antichi sapori, consolida tra i presenti il rinnova-to rapporto di amicizia e di solidarietà tra Club diversi, ma uniti da un comune impegno sociale e civile, per la riscoperta dei siti minori e del turi-smo culturale e religioso.

un’antica villa romana, che sot-to l’attenta e leggiadra guida di due rappresentanti della pro-lo-co locale, Lucia Caputo e Patrizia Sarro, che introducono i conve-nuti nel Chiostro, dove è visibile un altare a croce greca, per poi condurre nelle due Chiese so-vrapposte che stanno a segnare il passaggio tra l’arte romanica (Chiesa Inferiore) e quella gotica (Chiesa Superiore), con opere del Vaccaro portate alla luce dopo 2 secoli di abbandono e di vandali-smo, dal 1807 al 1973, quando lì vi arrivò Padre Ludovico De Ma-rino, monaco verginiano, che si adoperò per la rivalutazione del sito.

La Chiesa Inferiore nacque come Cappella Funeraria, tanto che al suo interno si conserva un’arca sepolcrale finemente in-tagliata su pietra rossa, mentre la Chiesa Superiore è costituita da una piccola sala a 2 navate e da 10 mezze colonne immerse sui muri perimetrali.

Una delle bellezze dell’Abbazia

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Nell’aula liturgica del San-tuario della Madonna Dell’Arco, gremita per

ascoltare la musica, la buona mu-sica, ma soprattutto per il nobile scopo della serata, aiutare la ricer-ca e quando i Lions si adoperano per la solidarietà i risultati sono più che positivi. Promotori di que-sta seconda edizione del concerto di beneficenza “Voci e Strumenti ad Arco” i Lions del Club Sant’Ana-stasia Monte Somma, presidente Alfredo Pagano e il comitato or-ganizzatore formato dai soci Giu-lio Terrecuso, Luigi Frattini, Angela Astutoe dal sottoscritto.

Per questa seconda edizione sono stati eseguiti brani tratti da colonne sonore di film molto noti

che fanno parte della storia cine-matografica italiana e mondiale, infatti il titolo del concerto era “La Musica d’Autore come Colon-na Sonora”.

Da “Amapola” a “Moon River” a “Memories”, passando per sug-gestivi temi di film come “Il segre-to del Sahara”, “La Vita è Bella” e “Mission”, il pubblico ha ascoltato estasiato e con grandi applausi ha richiesto vari bis.

I brani sono stati eseguiti dai soprano Imma Iovine, Antonella Siniscalchi, Annabella Spinosa e Giulia Vitiello e dai tenori France-sco Muto e Pasquale Romano. Al violino Loredana Sgammato con la partecipazione della Schola Can-torum del Santuario di Madonna

Lions Club Sant’Anastasia Monte Somma

La Musica e la Ricerca

dell’Arco. Ma la vera anima del concerto, ottimo pianista e di-rettore del coro, il maestro Luigi D’Arienzo, le note del suo piano hanno affascinato la platea che ha risposto con consensi e grandi complimenti alla fine del concerto.

Il ricavato della serata, unito al precedente ricavato di un tor-neo di burraco, organizzato sem-pre dal Club Lions Sant’Anastasia Monte Somma è stato devoluto alla fondazione “Luigi Califano Onlus” da sempre impegnata nella formazione di giovani ricercatori scientifici. E’ intervenuto il dott. Gaetano Ceglie che in breve ha spiegato il nobile scopo di questa associazione.

Durante la serata è stata pre-miata la vincitrice della Terza Circoscrizionale del concorso “Un Poster per la Pace”, la piccola Rosa Russo, dell’Istituto Comprensorio A. Custra, che orgogliosa ha mo-strato il suo disegno.

Le conclusioni affidate al Pre-sidente della Terza Circoscrizione Antonio Pesce, che ha elogiato manifestazioni gioiose come que-sta con uno scopo tanto nobile.

I ringraziamenti vanno in pri-mis al Rettore del Santuario di Madonna dell’Arco Padre Gerar-do Imbriano sempre collabora-tivo con i Lions, al Maestro Luigi D’Arienzo a cui va il merito della scelta dei brani eseguiti e ai nu-merosi intervenuti.

Pasquale ScognamiglioOfficer Informatico

L. C. Sant’Anastasia Monte Somma

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Lions Club Morra De Sanctis Alta Irpinia

I Lions dell’Alta Irpinia premiano il senso di appartenenza

Il Lions Club Morra De Sanctis Alta Irpinia ha chiuso l’anno so-ciale 2009 – 2010 presso l’aula

magna dell’Istituto d’Arte di Calitri con la cerimonia di premiazione degli alunni delle scuole secondarie di 1° e 2° grado, risultati vincitori dei concorsi “Adottiamo un paese” e “Un poster per la pace”. La ma-nifestazione è stata organizzata in sinergia con il dirigente scolasti-co del’I.S. Maffucci, prof. Gerardo Vespucci, che ha fatto gli onori di casa in presenza di un folto pubbli-co e dei tanti ospiti di prestigio che sono intervenuti. I lavori sono stati introdotti dalla Presidente del Club Dora Garofalo, che ha illustrato le finalità dei due concorsi. Si sono, quindi, avvicendati alla tribuna i ra-gazzi premiati che hanno illustrato i loro lavori consistenti in produzioni scritto-grafiche, video, elaborati in prosa e in versi, lavori artistici su tela, su vetro ed in ceramica. I vinci-

tori, premiati con coppe, pergamene e con un simbolico dono in denaro, hanno ricevuto il plauso di tutti i presenti ed elogi gratificanti dal-le autorità intervenute: i Dirigenti Scolastici degli istituti secondari di primo e secondo grado dell’Alta Ir-pinia, il sindaco di Calitri, Giuseppe Di Milia, il sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Michele Forte, il sin-daco di Montella, Ferruccio Capone, l’assessore provinciale Giuseppe Del Mastro, la Presidente della VI circo-scrizione Lions, Maricetta Speranza Sanfilippo. Ai comuni di Montella, di Sant’Angelo dei Lombardi e di Calitri, la cui immagine è stata sug-gestivamente rappresentata dagli studenti vincitori del primo premio, è stata consegnata, dalla presidente del Club, la “targa Lions adottiamo un paese”. La stessa è stata conferita al sindaco del Comune di Morra De Sanctis, dott. Gerardo Capozza, per la vicinanza ed il sostegno offerti al

Club nell’attuazione delle iniziative miranti alla crescita del territorio. Tutti d’accordo i sindaci nel lanciare un caloroso appello affinchè si tor-ni a riamare il proprio territorio, a salvaguardare gli angoli stupendi, i reperti archeologici e le tradizio-ni locali, punti di forza e caratteri distintivi del grande patrimonio di storia, arte e cultura dei paesi dell’Irpinia che sono, purtroppo per la gran parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti. “Ci sono tanti luoghi, angoli e settori-ha concluso la presidente di circoscri-zione Sanfilippo- dove bisognereb-be soffermarsi e puntare lo sguardo per ammirare la natura, i beni cul-turali, la civiltà contadina, i luoghi santi. La nostra missione umanita-ria è anche quella di valorizzazione del territorio e di attenzione verso le problematiche sociali, culturali e ambientali delle nostre comuni-tà per riattivare, in sinergia con le istituzioni presenti sul territorio, il senso della cittadinanza attiva”. Una nota a parte, ma complementare del premio letterario, è stata dedicata al concorso “Un poster per la Pace” che rappresenta ogni anno un’op-portunità e un modo per i Lions di sensibilizzare i ragazzi dagli 11 ai 13 anni sul concetto di pace e mettere in risalto l’importanza della tolle-ranza e della comprensione fra i po-poli. Numerosi e toccanti sono stati gli interventi degli allievi che hanno ringraziato il Club per l’iniziativa.

Prof.ssa Dora GarofaloPresidente L. C. Morra De Sanctis

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nostro invito.Il Presidente ha il compito di

rappresentare il Club, ed io questa sera, con umiltà e sotto voce, mi ac-cingo a farlo, nel rispetto dei valori che hanno sostenuto i nostri soci.

Napoli Amnesty non si è propo-sto, nell’anno sociale appena tra-scorso fra i Club più attivi; epperò, pur avendo prodotto poche iniziati-ve, ha curato la partecipazione alle attività e alla vita del Distretto, ed è stato sempre attento e puntuale agli obblighi fondamentali della vita associativa.

Questa è una ammissione di re-sponsabilità, ma contemporanea-mente, anche la consapevolezza dei doveri che attengono all’apparte-nenza al nostro Club.

La vita di ciascuno di noi, pur orientata per nostra scelta dagli scopi e dall’etica descritti dai nostri fondatori, finisce per condiziona-re, con il verificarsi di straordinari eventi, il nostro operare in relazione agli altri.

We Serve – Noi serviamo -, com-patibilmente, pur tuttavia, con gli accadimenti particolarmente coin-volgenti della vita. - Governatore -, amici cari, questo è realismo che

non annulla, però, né ridimensiona, la tensione che dobbiamo porre nel nostro agire quotidiano.

Ricordo la gravidanza a rischio di Marianna Di Rienzo, la segretaria del Club, che con il marito Domeni-co Golino e nonno Gianni - rispet-tivamente Vicepresidente ed Officer Telematico del Club – hanno vissuto le ansie e le paure per la prematura nascita della piccola Rita.

Rita oggi ha solo sette mesi, ma è già la mascotte del Club.

Ed ancora altre vicende si sono intrecciate con gli eventi dell’anno.

A volte, un incontro può cambia-re la vita e allontanarti, almeno sul nascere, dagli impegni della quoti-dianità.

E’ quello che è accaduto a me. Un incontro con un amico lions di vecchia data ha dato inizio ad un felice cammino a due.

Non dico di più, ma sento il do-vere di porre anche questa mia per-sonale vicenda a ragione delle di-strazioni dagli impegni lionistici e non dal lionismo, dal momento che Ciro ed io insieme ne siamo più che mai convinti.

Il Club Napoli Amnesty è un Club sano, serio, forte, solido, saldo, pronto ad affrontare con amore ed etica lionistica la sua nuova vita.

E’ con questo spirito e con que-sto augurio che passo il testimone a Mimmo Golino e al suo staff, con-fermandogli l’impegno di tutto il Club per un lavoro di gruppo, unito alla comune volontà di crescere sia in iniziative che in numero e qualità di soci.

è bello constatare che la vita dei nostri Club non si svolge sol-tanto da un service all’altro o

da una conviviale a quella successi-va.

A volte, le vicende della vita dei soci di un Club sono talmente coin-volgenti per tutti i soci che si con-cretizza fra essi quell’armonia che viene dall’amicizia e che è il primo ed importante elemento di coesione del Club stesso.

Ecco tutto ciò che traspare dal mio intervento quale Presidente di Napoli Amnesty, in occasione della 8^ Charter del Club che si è svolta lo scorso 23 giugno alla presenza del Governatore, Vittorio Del Vecchio, che riporto: “Autorità lionistiche, amiche, amici lions, buonasera a tutti.

E’ un incontro un po’ speciale quello di questa sera, un incontro fortemente voluto dai soci del Club e da me stessa.

Sono emozionata, ma consenti-temi, ancor più, sono commossa nel vedere qui tanti amici protagonisti di vita lionistica e delle migliori pra-tiche civili.

Grazie per questo a tutti voi; per aver risposto affettuosamente al

Avv. Oriana GrassiL. C. Napoli Amnesty

La 8ª Charter di Napoli Amnesty

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Secondo gemellaggio del Lions Club di Santa Maria Capua Vetere

club Catania Faro Biscari. Nel corso di quest’anno sociale,

il presidente in carica, Antonio Pa-squariello, ha iniziato e perseguito, trovando piena corrispondenza e compartecipazione nel presidente del Lions club di Fiesole, Norberto Cerretelli, le procedure per il gemel-laggio tra i due clubs. Ma quali le peculiarità e le caratteristiche che accomunano queste due splendi-de città, per avvicinare i rispettivi clubs lions e renderli gemellati? Entrambe le città riconoscono una origine etrusca, naturale quella di Fiesole per essere una cittadina della Toscana e quindi dell’antica Etruria, mentre l’attuale Santa Maria Capua Vetere, la Capua dell’antichità pre-romana, fu fondata dagli Etruschi nell’800 A.C, poco distante dal fiu-me Volturno. “Altera Roma (l’altra Roma)”, la definì Cicerone nel 1° secolo A.C. ed a detta degli storici, la città di Capua, nel IV secolo A.C., era la più grande d’Italia.

Oggi le due città conservano

numerose te s t imo-n i a n z e dell’epoca e t ru s co-romanica, t e s t imo-n i a n z e di ogni g e n e r e , documen-tali ed architettoniche che le fanno assomigliare per molti aspetti, con-giungendole in una identità che si appalesa nella loro comune matrice. Infatti, tra le varie affinità che pos-sono far riconoscere caratteristiche di vicinanza tra Fiesole e Santa Maria Capua Vetere basterebbe ricordare la conservazione, in Fiesole, di un te-atro romano, di un tempio etrusco-romano e di un museo archeologico. In Santa Maria Capua Vetere è pos-sibile ammirare i resti di un anfitea-tro, secondo per grandezza soltanto al Circo Massimo, un museo arche-ologico ed un tempio dedicato al culto del dio Mitra. L’anfiteatro era la sede di una scuola gladiatoria, i cui gladiatori erano poi destinati ai combattimenti nelle arene dell’im-pero, ma soprattutto nel Colosseo in Roma. Da qui, nel 73 A.C. ebbe inizio e si sviluppò la rivolta degli schiavi, guidata dal Trace Spartaco, la cui fi-gura ha ispirato numerosi romanzi e film sulla sommossa, conclusasi con la crocefissione dei ribelli superstiti alla sconfitta nella conclusiva batta-glia nei pressi del fiume Sele.

La cerimonia del gemellaggio tra i due clubs si è svolta con la parte-cipazione di numerosi soci lions to-

Il gemellaggio tra due Clubs lions è sempre un evento speciale, una occasione particolare che magni-

fica e suggella uno dei fondamen-tali precetti del lionismo: quello di dare vita e di far crescere i rapporti di amicizia. L’amicizia a sua volta è senza dubbio l’elemento principale, intrinseco, al concetto universale di pace e la pace a sua volta l’elemen-to necessario alla convivenza ed alla reciproca comprensione tra i popoli del mondo intero, a cui gli scopi del-la nostra associazione, stimolando-ne la realizzazione, aspirano sin dal momento della sua fondazione.

Il Lions Club di Santa Maria Ca-pua Vetere non è nuovo ad inizia-tive di patti di gemellaggio ed a protocolli di amicizia tra clubs lions (quest’ultimo possibile solo tra clubs del medesimo distretto), avendo già, sotto la presidenza di Ugo Grillo, nell’anno sociale 2006-2007, sta-bilito un protocollo di amicizia con il lions club di Crotone Host e con-cretizzato il gemellaggio con il lions

Prof. Andrea Tartaglione Presidente L. C. di Santa Maria C. V.

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nuta ha conferito lustro e prestigio alla intera serata.

Il neo governatore ha tenuto brillantemente a battesimo questo importante gemellaggio, rendendo autentica testimonianza del vivo in-teressamento da parte del Distretto 108YA ad iniziative di tale genere ed ha conferito, con la sua presenza, carattere di istituzionalità a tutta la cerimonia.

A conclusione della manife-stazione Emilio Cirillo, con parole

significative ed al tempo stesso semplici e toccanti, ha reso par-tecipe a tutti i presenti la propria soddisfazione personale e quella dell’intero distretto, da Lui rap-presentato, per questo particolare evento, incoraggiando, infine, i soci lions dei due clubs, di Santa Maria Capua Vetere e di Fiesole, a mantenere viva nel tempo la fiac-cola dell’amicizia, accesa in que-sta splendida serata, con la cele-brazione del gemellaggio.

scani del club di Fiesole, in occasio-ne della festa di chiusura dell’anno sociale 2009-2010 del lions club di Santa Maria capua Vetere, durante il quale vi è stato il passaggio della campana tra il presidente in carica Antonio Pasquariello ed il sotto-scritto.

La presenza del Distretto 108YA alla manifestazione, è stata assicu-rata dalla partecipazione del go-vernatore eletto per l’anno sociale 2010-2011 Emilio Cirillo, la cui ve-

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Grande affluenza di studen-ti, docenti e famiglie per il premio “Professoressa Raf-

faela Apicella”, tenutosi presso la Scuola Media di primo grado “So-limena – De Lorenzo” di Nocera Inferiore. I vincitori di questo con-corso musicale, promosso dal Club Lions Nocera Agro, sono emersi da un nutrito gruppo di partecipanti, oltre 60 allievi, provenienti dalle scuole medie dell’Agro Nocerino – Sarnese. Sono stati premiati Boccia Giuseppe (scuola media San Pie-tro di Scafati), Campanile Chiara (scuola media Solimena – De Lo-renzo di Nocera Inferiore), Cercola Vanessa (scuola media Opromolla di Angri), Civale Chiara (scuola me-dia Sant’Alfonso di Pagani), Franco Anna Chiara (scuola media Geno-vesi di Nocera Inferiore), Tufano

Lions Club Nocera-Agro

Premio Raffaella ApicellaImmacolata (scuola media San Pietro di Scafati), Vicidomini Luigi-na (scuola media Genovesi di No-cera Inferiore). I vincitori del primo premio sono risultati Civale Chiara per la sezione musicale, Campanile Chiara per la sezione canto, ai qua-li è stata assegnata una borsa di studio di mille euro ciascuno. Nel salutare i partecipanti, il Preside Giuseppe Pannullo, ha avuto paro-le di encomio per i Lions, sempre presenti con la loro professionalità ed il loro entusiasmo nel proporre iniziative utili alla valorizzazione del territorio. In questo senso ha operato la compianta Prof.ssa Raf-faela Apicella, che nel suo ruolo di educatrice presso la scuola Soli-mena, che ha ospitato la manife-stazione, ha profuso il proprio im-pegno, occupandosi con dedizione

della for-m a z i o n e cultura le dei gio-vanissimi, a f f i n c h é conseguis-sero ap-prezzabili risultati in matema-tica, sua materia di i n s egna-mento, ma

Prof.ssa Anna BaseliceLions Club Nocera-Agro

anche sensibilizzando gli allievi verso l’espressione musicale tanto ricca di potenzialità educative, spesso però trascurata nella scuo-la italiana. Docente dalle grandi doti comunicative, determinata nel raggiungimento degli obiet-tivi educativi che si proponeva, quando riusciva ad intravedere in un suo allievo la possibilità di emergere nel campo musicale, era subito pronta ad incoraggiarlo, a guidarlo e a sostenerlo passo dopo passo fino al momento dell’esibi-zione. Individuato il probabile ta-lento, la prof.ssa Raffaella, per gli amici Lella, era pronta a prodigarsi trasformandosi quasi in una musa ispiratrice dell’allievo. Il marito, l’avv. Aldo Di Vito, past president dei Lions Club Nocera Agro, in que-sto modo l’ha ricordata con com-mozione agli amici e soci presen-ti, sottolineandone la tenacia e la forza profusa nell’impegno lavora-tivo che in famiglia. In conclusione l’ottimo Presidente Carmine Cuo-mo ha raccolto con soddisfazione i complimenti del pubblico per la riuscita della manifestazione a cui ha contribuito la Prof.ssa Luisa Giannella, docente di educazione musicale che ha coordinato i lavori di selezione.

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Presente il secondo Vice-Go-vernatore eletto del Distret-to 108YA per l’anno sociale

2010/11 – dott. Gianfranco Sava del L. C. Napoli Castel Sant’Elmo – si sono incontrati, nell’accogliente cornice di Policoro sul Golfo di Ta-ranto, circa 70 soci provenienti dai Clubs Matera Host (organizzatore dell’incontro), Vasto Host, la sempre puntuale rappresentanza del Rotary Club di Colleferro, e Napoli Castel Sant’Elmo, nel week-end del 5 e 6 giugno per l’undicesino incontro annuale di questi Clubs gemellati, iniziati nel 1998.

Favoriti da un clima propizio, i convenuti hanno potuto visitare la zona archeologica del Metaponto, ricca di antiche vestigia della Magna Graecia, ed in particolare l’interessan-te Museo Archeologico, dove sono conservati splendidi vasi del VI e VII secolo a.C., taluni intatti e dai colori ancora vivaci, oltre ad una gran mole di reperti che ben ci informano sulla vita, gli usi e le abitudini delle locali popolazioni. Si è poi passati a visitare

Lions Club Napoli Castel Sant’Elmo

Clubs Lions gemelli a Policoro

in zona il Parco di Apollo Licio – con resti del teatro e di antichi templi – e le Tavole Palatine, consistenti nel basamento ed in 15 colonne doriche superstiti di un tempio probabilmente dedicato a Hera del VI secolo a.C., così chiamate dal popolo a seguito di un presunto passaggio in zona di paladi-ni alla volta di Gerusalemme.

Nella cena di gala, oltre ai saluti di benvenuto da parte dei Presidenti dei vari Clubs, si è ricordato l’amico scomparso Pietro Coluzzi – dei Ro-tary di Colleferro, tra gli istitutori di questo piacevole rendez-vous annua-le – anche con la lettura di due sue toccanti poesie.

L’appuntamento riscuote parteci-pazione ed interesse costanti perché permette di rinsaldare i vincoli di una forte amicizia che, attraverso gli anni, vieppiù si consolida, oltre allo scam-bio di informazioni su progetti ed esperienze di ciascun Club che vale a meglio orientare le iniziative da in-traprendere a livello locale. L’amicizia – ci permettiamo di ricordarlo – nelle antiche civiltà era considerata sacra,

Prof. Ing. Felice MennaLions Club Napoli Castel Sant’Elmo

valida a rafforzare il benessere socia-le degli uomini, e, venendo a tempi più recenti, citiamo anche due passi a fondamento dell’Associazione Lions International.

Dal Codice dell’Etica lionistica: “considerare l’amicizia come fine e non come mezzo, nella convinzione che la vera amicizia non esiste per i vantaggi che può offrire, ma per ac-cettare i benefici dello spirito che la anima”.

Dagli Scopi del Lionismo: “unire i Clubs con i vincoli dell’amicizia e della reciproca comprensione”.

A chiusura il vice Governatore Sava ha accennato all’impegnativo lavoro che, nella sua alta funzione, si prefigge per il prossimo triennio, dichiarando che suo scopo princi-pale sarà il puntuale ascolto di tutto quanto potrà giungere dai Clubs del Distretto, al fine di meglio adempiere al compito di guida dell’Associazione in tale ambito.

Nella mattinata di domenica si è visitato il Santuario di Santa Maria di Anglona dell’XI secolo e la Rabatana con la sua chiesa, prima locazione dell’antica Tursi, che prende il nome dalla voce araba “rabad”, cioè borgo.

Gli indirizzi di saluto – dopo il pranzo nel Palazzo Baronale di Poli-coro - hanno rappresentato l’inten-zione comune di continuare questa piacevole tradizione d’incontro, per mantenere saldi nel tempo i legami ormai affermati negli anni tra Clubs pur geograficamente distanti.

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Sono passati cinque anni da quando il Lions Club Napoli Svevo e la Fondazione onlus

“Il meglio di te” decisero di istituire il premio Riccardo Di Chiara, desti-nato a giovani studenti delle scuo-le superiori di Napoli che, in condi-zioni non agiate dal punto di vista economico, dimostrassero capacità e volontà di studiare con continu-ità e profitto. Ogni anno abbiamo assistito, nell’aula magna dell’isti-tuto intitolato all’indimenticato Giancarlo Siani, alla gioia e all’en-tusiasmo dei ragazzi, sia quelli premiati sia quelli che assistevano alla premiazione con un “tifo” cal-do e sincero per i loro compagni ed ogni anno l’emozione si è rin-novata come se fosse stata quel-la della prima volta. Quest’anno è toccato ad un ragazzo buono e gentile, dall’ottimo curriculum scolastico, Gennaro Del Cupolo, ricevere giovedì 3 giugno il primo

Lions Club Napoli Svevo

Premio Riccardo Di Chiara

premio, consistente in un viaggio e soggiorno a Malta per esercitarsi nella lingua inglese, a cui si è ag-giunto, per la pri-ma volta, un so-stegno economico per consentirgli di intraprendere e continuare gli stu-di universitari

La commissio-ne giudicatrice, della quale ero uno dei compo-nenti, aveva avu-to un bel proble-ma nello scegliere i premiati, perché erano tanti i ragazzi e le ragazze meritevoli: alla fine, oltre a Gen-naro, sono stati premiati anche Giuseppe Pausillo, secondo classi-ficato e Immacolata Russo, terza classificata, che hanno ricevuto un videocorso di lingua inglese.

Ing. Raffaele ZocchiResp. gemellaggi per la Campania

Tutti gli studenti partecipanti, non solo i premiati, hanno rice-vuto i complimenti dell’avv. Fulvia Russo, madrina della manifesta-zione e, oltre che socia del Club Napoli Svevo, anche presidente della Fondazione “Il meglio di te”, del presidente del club Na-poli Svevo dr. Gennaro Auzino e dei soci prof. Bruno Canetti e avv. Franco Vendemmia, presidente neo eletto del club. Per la Fon-dazione “Il meglio di te” hanno partecipato, con il consueto en-tusiasmo, l’ing. Eduardo Gravina, il dr. Luigi Turino e l’avv. Enrico Auricchio. Erano inoltre presenti la dirigente scolastica dell’istitu-to, professoressa Maria Rosaria Mancini e numerosi docenti. Tutti insieme abbiamo salutato la fine dell’anno scolastico, rinnovando solennemente l’impegno a ritro-varsi qui tra un anno per donare ancora un momento di gioia a questi meravigliosi giovani.

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Nella vita Lionistica vi sono momenti e avve-nimenti, talmente forti

e toccanti, che impongono di parteciparli agli altri.

Parafrasando Eugene Mou-nier sento di affermare senza tentennamenti che, quando si porta avanti un programma di attività umanitarie e solidari-stiche, specialmente se rivolte all’infanzia, la categoria del sì sovrasta quella del no; ed ecco perché ho detto sempre sì cir-ca la collaborazione assunta con l’associazione Lions cui mi onoro di appartenere, so-cia del Club Caserta “Terra di Lavoro”.

I principi ed i valori lionisti-ci, fortemente sentiti e prati-cati da tutti i Past Presidenti avvicendatisi nella conduzione del club ed in particolare dal Presidente in carica dott. Sal-vatore Giaccio, non potevano non porre in essere programmi ambiziosi che, oltre ad essere “ pensati” e “ rappresentati” nel-le sedi competenti, sono stati “ agiti” anzi, oserei dire che l’agi-to ha di gran lunga superato il pensato ed il rappresentato.

E’ il caso delle attività con-clusesi con la manifestazione svoltasi presso l’Auditorium della Provincia di Caserta nel corso della quale si è proceduto alla consegna dei premi” Lions Club” Caserta Terra di Lavoro. Si è concluso uno dei percor-si effettuati dal Club nel corso

Premio Lions Club Caserta “Terra di Lavoro”

dell’anno sociale 2009-2010, fortemente voluto da tutti i soci e dal Presidente Giaccio, che hanno sempre privilegiato il tema della centralità dell’in-fanzia. Si è assistito ad una evidente antitesi rispetto ad i canoni sociali oggi prevalenti! Mi riferisco alla corsa spasmo-dica al potere e alla idolatria del successo a qualsiasi costo ( anche se questi implicano l’abiura di valori e principi in-disponibili!). Si è privilegiato il primato della libertà, ugua-glianza e dignità dell’uomo e del cittadino.

Ci si è rotrovati uniti a con-dividere un ideale che, senza se e senza ma, si persegue fin dalla fondazione del sodalizio.

Presenti autorità civi-li, scolastiche, lionistiche, tra queste l’avv. Mario Romano, consigliere della Fondazione Distrettuale, la dirigente scola-stica dell’Istituto Comprensivo A. Ruggiero, Adele Vairo con lo staff dei suoi docenti ed i Pre-sidenti delle Associazioni pre-miate.

I premi conferiti sono stati: - Premio “ Bambino Buo-

no” in collaborazione con gli istituti Scolastici della città di Caserta

- Premio L.C. Caserta TdL alla Associazione Sportiva “ Le quattro Stelle” distintasi per iniziative in favore dell’infan-zia

- Consegna alla “Fondazio-

Prof.ssa Lidia Santagata Lions Club Caserta “Terra di Lavoro”

ne Fer-raro” di Madda-loni del ricavato del Con-certo di N a t a l e 2009.

La Fondazione Ferraro è una casa famiglia che ospita bam-bini cui si offre una serena esi-stenza.

Particolarmente significati-va è stata la consegna del Pre-mio a Gianluca che, pur viven-do con la consapevolezza di una particolare patologia che ha accettato con encomiabi-le serenità, è una magnifico esempio di bontà e coraggio con il suo carattere aperto. Dol-ce anche in questa circostanza, ha dimostrato gioia ed ha vo-luto accanto a sè i meravigliosi fratellini ed i suoi insegnanti. Gianluca ha sempre mostrato un grande attaccamento alla vita e disponibilità non di-sgiunti da un carattere aperto, da un atteggiamento modesto e generoso verso i coetanei, sì da diventare esempio e punto di riferimento per i compagni di scuola ove raggiunge risul-tati di studio eccellenti.

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ll lions club Aversa Città Normanna, in collaborazio-ne con la scuola media sta-

tale “A. De Curtis” della stessa città di Aversa, ha organizzato il service “Mangiar bene per vivere meglio”.

Ad aprire i lavori è stato il presidente del Club Gennaro Musto il quale, dopo aver rin-graziato il Dirigente scolasti-co, prof.ssa Olga IORIO, per la collaborazione dimostrata, ha illustrato ai numerosi studenti intervenuti le finalità della più grande Organizzazione di Ser-vizio esistente oggi nel mondo con particolare riferimento ai Leo Clubs quali organizzatori di attività di servizio e speciali progetti di Istruzione e Cultu-ra. Successivamente ha intro-dotto l’argomento del service sottolinenando l’importanza dell’alimentazione soprattutto

Lions Club Aversa Città Normanna

Mangiar bene per vivere meglio

nei giovani, motivo per il quale il service è stato organizzato presso un istituto scolastico.

Il convegno è stato sapien-temente moderato dal Dott. Giustino Lunello che ha in-trodotto nell’ordine i relatori:

Gaetano BernardoCerimoniere del Club

Dott. Raffaele Di Fiore Chimi-co - Direttore del Laboratorio della Camera di Commercio di Napoli che ha trattato gli ar-gomenti “Alimenti, Dieta Me-diterranea e Piramide Alimen-tare”; e del Dott. Emilio Luigi Scalzone Dietologo – Specia-lista in Scienza dell’Alimenta-zione che ha trattato gli argo-menti “I disturbi e le patologie corredate ad una corretta ali-mentazione nell’età evolutiva”.

Nelle conclusioni il presi-dente del club ha ringraziato-gli intervenuti ma, soprattut-to, i relatori che hanno saputo suscitare molta curiosità negli studenti che hanno, così senti-to, il bisogno di porre numero-se domande.

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L’incessante attività svol-ta nell’anno sociale dal Club Cava- Vietri si è caratterizzata

ulteriormente con il convegno del che, in linea con l’indirizzo nazio-nale della nostra Associazione, ha affrontato una tematica molto de-licata, qual’è quella sul disagio gio-vanile.

L’incontro si è tenuto presso la Sala Auditorium “De Filippis” di Cava de’ Tirreni sul Tema di studio operativo nazionale ad ogget-to “Cambiamenti sociali e nuove forme di violenza: il mondo gio-vanile”, fortemente voluto dal no-stro Governatore avv. Vittorio Del Vecchio e dal Presidente del Club Cava-Vietri dr. Giuseppe Di Dome-nico.

La giornata è stata organizzata dal primo vice presidente Maria Te-resa de Scianni, la quale, nell’arguta introduzione, ha inteso rappresen-

Lions Club Cava - Vietri

Cambiamenti sociali e nuove forme di violenza: il mondo giovanile

tare, in modo pratico, essenziale ma anche efficace, la peculiarità del problema che si andava a trat-tare e la necessità che tutti quan-ti, concordemente, debbano essere attenti e partecipi ai cambiamenti in corso i quali, per la loro valen-za, possono segnare, nel bene o nel male, il futuro di coloro che oggi sono spensierati giovani ma un do-mani saranno adulti responsabili di un contesto sociale.

La V.Presidente de Scianni ha concluso evidenziando il valore e la qualità degli elaborati svolti da-gli alunni delle scuole intervenute, nei quali sono state svolte temati-che sensibili e forti e dai quali sono giunti spunti di riflessione sui quali confrontarsi e ragionare.

Il saluto del Presidente del Club, Di Domenico, ha raccolto l’atten-zione dei giovani quando, con pi-glio sagace, egli ha evidenziato la necessità che lor tutti pretendano

Avv. Giuseppe CammarotaAddetto Stampa del Club

di diventare protagonisti di un vi-vere sereno, lontano da violenze e da soprusi di ogni genere. Un vivere che richiede valori di riferimento certi e profondi, tali da diventare un baluardo sicuro di fronte alle asperità di una società ormai mu-tata, nella quale i giovani si trovano in difficoltà ed incapaci di gestire serenamente le proprie esperienze.

Il saluto della Dirigente Scola-stica della Scuola Media “Balzico” di Cava dott.ssa Maria Josè Vigori-to, che accompagnava una nutrita schiera di alunni della propria scuo-la, ha evidenziato poi la necessità di parlare e discutere dei problemi giovanili, ascoltando le loro idee per conoscere quali siano le loro esi-genze. In tal modo la scuola potrà diventare luogo di confronto, dal quale attingere ciascun contributo, oltre che essere presidio dell’Educa-zione e veicolo di soluzioni ed azio-ni utili a farli crescere.

Il tono più goliardico e parteci-pe da parte degli alunni presenti si è avuto con l’intervento della dott.ssa Immacolata Parisi la quale, con la sua esperienza di psicologa e te-rapeuta, ha saputo coinvolgere in prima persona un folto gruppo di ragazzi riuscendo così a far uscire, dall’evidente timidezza o timore da cui erano invasi, i diversi volti delle loro esperienze con i disagi, le in-congruenze, le latenti violenze, tut-te proprie del loro vivere quotidia-no. Il confronto tra i ragazzi è stato serrato ed anche acceso su aspetti

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che riguardavano comportamen-ti razzisti che spesso si notano tra giovani, nelle sottili minacce che rasentano il bullismo, la superficia-lità dei rapporti connotati da luoghi comuni privi di personalità e deter-minazione.

Ciò che di rilevamte si è colto è la sottesa richiesta dei giovani di ritrovare valori come la famiglia, gli amici, le istituzioni che, spesso, loro sentono assenti o distaccati.

In sostanza i giovani, pur nella loro apparente indifferenza, hanno manifestato l’esigenza di una diver-sa qualità dei rapporti nel rispetto delle reciproche posizioni, lungi da costanti personalismi ed egoistici atteggiamenti.

La relazione della dott.ssa Im-macolata Tenuta, psicologa clinica e di comunità, ha saputo raccoglie-re tutte le facce e le peculiarità evi-denziatesi nel corso dell’incontro, soprattutto a seguito dell’interven-to personale dei giovani.

Di conseguenza, la relatrice ha premesso sottolineare come l’età adolescenziale sia di per sé età complessa con molteplici esperien-ze fatte fuori dalla famiglia e, poi, come l’uomo senta tra i bisogni pri-mari non solo il mangiare ma anche l’amore e la cordialità,

Tale premessa è necessaria per intendere quanto la complessa macchina giovanile, assetata dei bisogni dianzi indicati, attinga con forza e quasi voluttà ai messaggi dei mass media ( di solito standard) maturando una personalità che spinge all’affermazione ed alla ri-chiesta di rispetto da parte degli al-tri (amici, parenti, professori, etc.) .

Il mancato riconoscimento di un loro ruolo –ha continuato la dott.ssa Tenuta- conduce alla frequente trasgressione, tipica di questa età, che si manifesta ancor di più quan-do loro si sentono “violentati” dagli

adulti che magari impongono solo la loro volontà con la tipica frase “devi fare come diciamo noi” senza discute-re od ascoltare le ragioni dei figli.

In tal modo di-viene peculiare la dimensione fami-liare fatta di comu-nicazioni affettive, di ascolto e rispet-to attraverso i quali trovare stima verso se stessi e controllo delle pro-prie emozioni necessarie a poter af-frontare all’esterno esperienze dure e dolorose (quale potrebbe essere una bocciatura od una delusione d’amore) dalle quali trarre elementi positivi.

Dopo la arguta relazione della dott.ssa Tenuta, seguita con atten-zione da tutti i presenti, è interve-nuto l’avv. Francesco Accarino, Co-ordinatore delle attività di servizio nelle Circoscrizioni, il quale, con il suo consueto applomb, ha eviden-ziato la grande opportunità che i giovani hanno di esaltare le proprie capacità, specie nel mondo della scuola, aprendosi a nuove esperien-ze senza paura con il piglio della responsabilità e della disponibilità ad ascoltare.

Il nostro Coordinatore ci ha te-nuto ad evidenziare la necessità che ciascun giovane non disperda le proprie potenzialità sempre nel c.d gruppo, divenendo invece giudice delle proprie ed arbitro del proprio talento, acquisendo elementi cono-scitivi necessari per essere capaci di sapere agire in futuro in ragione dei contenuti acquisiti.

Valori che devono essere diver-si da quelli di portata limitata tra-smessi dai reality, dai talents show che allontanano dal valore della

conoscenza ed inducono all’appiat-timento.

In conclusione, l’avv. Accarino ha invitato i giovani tutti presenti a lavorare su se stessi, superando timedezze ed apparenti disagi per confrontarsi con genitori, profes-sori, amici, non vergognandosi, per imparare, di avere sentimenti.

I lavori dello splendido in-contro sono stati chiusi dal nostro Governatore avv. Vittorio Del Vec-chio il quale ha manifestato il vivo apprezzamento per la qualità del-la manifestazione, degli interventi uditi e della sentita partecipazione dei giovani cui il convegno era de-dicato.

Difatti, ha continuato, l’im-pegno nazionale dei Lions è diretto proprio verso i giovani per discute-re del disagio giovanile, sotto ogni aspetto e forma, con un’attività diffusa sull’intero territorio nazio-nale avvertendo la necessità di par-lare delle molteplici problematiche dei giovani, le cui tematiche hanno un’alta valenza sociale.

L’accarato e finale invito rivolto dal Governatore è stato quello di ri-cercare esperienze non nella “adre-nalina” che crea solo false emozioni, ma nelle esperienze sociali e sporti-ve, sforzi da cui si trarrà gratifica-zione e potenziale immenso utili a costruire un futuro dagli orizzonti più nitidi.

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Con enorme soddisfazione il L. C. Napoli Partenope può annunciare oggi la re-

alizzazione di un pozzo di acqua potabile a disposizione della co-munità di Kawala, nella regione Kitui in Kenya.

L’attesa è stata forse un po’ lunga, anche perché negli ultimi due anni la situazione politico-economica del Kenya è stata molto difficile.

E’ ancora molto vivo in me il ricordo dell’emozione scaturi-ta alla mia proposta durante il Consiglio Direttivo del Club in data 21/06/2007 che deliberava di finanziare, con una spesa di € 2500,00, la realizzazione di un pozzo in Africa a mezzo dell’As-sociazione ONLUS AMREF, po-

Lions Club Napoli Partenope

Acqua per la vita: realizzato un pozzo in Kenia

nendo così il L.C. Napoli Parteno-pe come precursore del Service “Acqua per la vita”, ma soprat-tutto nel rispetto del Service distrettuale dell‘Anno Sociale 2006/07, governatore l’ing. Pao-lo Lomonte: Il pensiero è azione: Realizziamo iniziative di servizio concrete, utili e durature”.

Il pozzo, a cui è stato dato il nome di NDOOA, è stato inte-ramente scavato dagli abitanti del villaggio. La falda acquifera è stata trovata a 13 metri di pro-fondità. I test effettuati hanno confermato che l’acqua è po-tabile e che la colonna d’acqua sarà sufficiente per soddisfare le esigenze di almeno 20 nuclei fa-miliari che beneficiano di questo pozzo.

Gen. Francesco MaistoCerimoniere L.C. Napoli Partenope

In Africa i nuclei familiari comprendono da 8 a 20 perso-ne e, se presenti, i loro animali.Come è stato scritto su una ri-vista THE LION di qualche anno fa, “L’acqua non è un’opinione, un credo, un’idea. E’ una realtà senza la quale non si vive. Viene prima dell’etica, della filosofia, della politica, della religione. Non c’è civiltà senza acqua. L’acqua è un bene prezioso, indispensabile a tutte le attività umane.”

Sarebbe per me un’enorme emozione poter leggere in futuro su questa rivista analoghe iniziative dei Club della nostra Associazione.

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di opinione pubblica, interpretando così le legittime istanze di cambia-mento della Cittadinanza intera”.

Come osservato dal Presidente del Club Ovidio Esposito, la profes-sionalità del Direttore Mario Orfeo, riconosciuta con l’incarico alla di-rezione del Tg2, è espressione dello stesso spirito con il quale il Lions Clubs International promuove i principi di buon governo e di buona cittadinanza, prendendo interesse attivo al benessere civico, culturale, sociale e morale della comunità.

Il Direttore Orfeo non ha man-cato da parte sua di ringraziare i Lions anche per quello che hanno significato per la Città, affiancando e, talvolta, sostituendosi alle Istitu-zioni inerti, promettendo di seguire anche dalla Capitale le future sorti della sua Napoli.

Come da consolidata tradizione, il cerimoniale è proseguito con il “Pas-saggio della campana” ovvero l’inve-stitura del Presidente eletto Giovanni De Lisa e del nuovo Consiglio Direttivo a sua volta il Presidente entrante ha invece consegnato a nome del Club ad Ovidio Esposito il “martelletto” ricordo dell’anno sociale 2009-2010.

Alla serata conviviale hanno pre-senziato il Vice Governatore elet-to Gianfranco Sava, l’Assessore allo Sport del Comune di Napoli e Lions onorario Alfredo Ponticelli ed il Pre-sidente della 2^ Circoscrizione del Distretto Antonio Tajani. Tra i graditi ospiti, oltre al Past Governatore Bru-no Cavaliere, numerosi Officers di-strettuali e circoscrizionali nonché i Presidenti di alcuni Lions Clubs della città di Napoli.

comunità ed a favorire e promuovere efficienza ed alto livello morale nel commercio, nell’industria, nelle pro-fessioni, negli incarichi pubblici e nel comportamento privato, sin dall’anno sociale 1980-81, per volere di Erman-no Bocchini ideatore dell’iniziativa, il Lions Club Napoli Maschio Angioino conferisce questo riconoscimento ad un concittadino che abbia raggiun-to il livello d’eccellenza nella propria attività professionale, scientifica, im-prenditoriale o artistica, dando lustro alla città di Napoli.

Nel corso degli anni il premio è stato assegnato ad esponenti del mondo scientifico come Maurizio Cotrufo e Andrea Ballabio, artistico, come Salvatore Accardo e Rober-to De Simone, giornalistico, come Alberto La Volpe e Sergio Zavoli, imprenditoriale, come Ciro Paone e Maurizio Marinella, accademico, come Francesco Paolo Casavola o sportivo, come Patrizio Oliva ed i fratelli Abbagnale, tanto per citare solo alcuni nomi dell’Albo d’Oro.

Quest’anno il riconoscimento è stato attribuito al Direttore del Tg2 Mario Orfeo, già alla guida de “Il Mattino” di Napoli “Per aver saputo imprimere una svolta nella condu-zione del maggiore quotidiano cit-

tadino assumendo una posizione chia-ra e determinata in un momento storico molto deli-cato per la nostra Città (Napoli n.d.r.), sollecitando le Isti-tuzioni ad abban-donare un atteg-giamento di sterile immobilismo, fa-vorendo il formarsi di un movimento

Il Lions Club Napoli Maschio Angioino ha celebrato la sua XXXIV Charter Night e compiu-

to la cerimonia del “Passaggio del-la campana” nella consueta corni-ce degli splendidi saloni dell’Hotel Excelsior di Napoli.

La serata ha avuto inizio con il di-scorso del Presidente del Club Ovidio Esposito, che ha ricordato le attivi-tà svolte nel corso dell’anno sociale, in particolare nell’ambito del tema operativo distrettuale “Immigrazio-ne ed integrazione”, il cui buon esito è stato gratificato dal “Certificato di apprezzamento” conferito al Club dal Governatore del Distretto Vitto-rio Del Vecchio in occasione del XIV Congresso Distrettuale tenutosi a Napoli nel recente mese di maggio.

L’attenzione delle Autorità e dei numerosi ospiti intervenuti si è poi naturalmente concentrata sull’even-to più atteso, la consegna del Premio “Maschio Angioino” giunto alla sua XXX edizione, un momento che si colloca da sempre nel contesto del-la serata che rappresenta il culmine dell’anno sociale.

In conformità allo scopo lionisti-co di Incoraggiare le persone che ne hanno la vocazione a servire la loro

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Il XXX Premio “Maschio Angioino”al Direttore del Tg2 Mario Orfeo

Lions Club Napoli Maschio Angioino

Avv. Ovidio Esposito Presidente L.C. Napoli Maschio

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Presso il Circolo Canottieri Irno di Salerno, si è svolta la seconda edizione del con-

certo di beneficenza “Aiutiamo i bambini del Madagascar” organiz-zato dai Lions Club “Salerno 2000”, l’associazione culturale Ciprea e la Fondazione ”Per un cielo stellato” Onlus. I beneficiari sono proprio i bambini del Madagascar che la Dr. Paola Giustiniani, oculista salerni-tana, socia Lions club e l’ideatrice della fondazione ”Per un cielo stel-lato” Onlus, cerca di aiutare da più di quattro anni con varie iniziative. Dopo un breve saluto del presiden-te del club Lions “Salerno 2000”, la signora Maria Sanfilippo, ha preso la parola la dottoressa Giustinia-ni che, dopo aver illustrato i fini di beneficenza del concerto, ha introdotto la presidente dell’Asso-ciazione Ciprea, nonché eccellente pianista, prof.Giuseppina Gallozzi.

Lions Club Salerno 2000

Aiutiamo i bambini del Madagascar

Quest’ultima, dopo aver ricordato i fini della propria associazione, ha accompagnato magnificamente, al pianoforte, il soprano Nunzia de

Falco che ha cantato molti brani, deliziando gli astanti con la sua bellissima voce. Riprendendo il filo del discorso cominciato in precedenza, la dr.ssa Giustiniani ha breve-mente illustrato la situa-zione geografica, politica ed umanitaria del Ma-

Avv. G del Club

dagascar, ponendo l’accento sulla grande povertà ed incertezza che ivi regna a causa dell’instabilità economica e politica. E’ seguito l’intervento dell’Ensemble “Ad Li-bitum” diretto dalla prof. Raffaella Scafuri, che, iniziando con il canto di una nenia africana come omag-gio alla dottoressa, si è poi esibi-to magnificamente con la propria originale e superba interpretazio-ne “a cappella” di alcuni brani.

Per concludere la dottoressa Paola Giustiniani ha recitato alcune sue poesie, tratte dai suoi libri, dedi-cate al Madagascar e dettate dal suo amore per i bambini malgasci. In seguito sono stati offerti biscot-ti glassati a forma di stella, donati dalla Fondazione che si adopera per quel paese così in difficoltà, per ricordare i bambini malgasci chiamati amorevolmente “piccole stelle”. In un angolo della sala era inol-tre stato allestito un banchetto di

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vendita, il cui ricavato sarà usato per comprare una macchina per lo zucchero filato che la dottoressa Paola invierà con il prossimo con-tainer che partirà fra un mese per il nord del Madagascar. Medico missionario da tempo in questo Paese, la su menzionata dottoressa si reca due volte l’anno, per circa un mese ogni volta, per prestare la sua opera professio-nale, allestendo dispensari medici dove invia centinaia di medicinali ed occhiali nuovi ogni anno e dove esegue centinaia di visite oculisti-che per i poveri. Usufruendo delle proprie ferie, a proprie spese, raggiunge villaggi sperduti per dare anche il proprio contributo umanitario, insieme ai missionari redentoristi del luogo. Tanta gioia le dà la possibilità di far vedere a tantissimi bambini

poverissimi di villaggi, sprovvisti di elettricità ed acqua, dvd con films di cartoni animati, distribuendo, anche e soprattutto, quaderni, penne, colori, caramelle ed enor-mi sacchi di riso. Organizza ogni volta, il pranzo dei “Kintana kely”, cioè piccole stelle, così chiamati i “suoi bambini”: una vera e propria festa per i piccoli da lei così amati, con, tra l’altro, grandi torte rico-perte di cioccolato e tanti biscotti, il tutto preparato dalla stessa dot-toressa che si considera “madre” di tutti quei bambini. Proprio per aiutare meglio, ha isti-tuito la Fondazione “Per un cielo stellato” Onlus, con personalità giuridica , con la quale, tra l’altro ha indetto un concorso e conse-gnato tanti premi in denaro nel 2009 nelle scuole primarie e se-condarie di una zona nei pressi

della capitale malgascia. E’ stato inviato, dalla Fondazione “Per un cielo stellato” Onlus, un container, nel mese di maggio, con l’occorrente per l’allestimento della prima “Casa di accoglienza e formazione” a Vohemar , città al nord del Madagascar, e proprio il ricavato di questo concerto (4800 Euro) e di quello dell’edizione2009 (5000 Euro) sono serviti a com-prare le principali attrezzature oculistiche, per l’ ambulatorio oculistico della piccola “Casa del SS.Redentore”. Con l’aiuto dei Lions e di tutti coloro che amano i bambini del Madagascar, si spera di ripropor-re tutti gli anni un concerto, il cui ricavato costituisce un importante aiuto economico per la realizza-zione di opere utili per l’infanzia malgascia.

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Lions Club San Sebastiano al Vesuvio

Prevenzione del glaucomale persone visitate, merito forse anche delle campagne effettuate negli anni passati, sempre corre-date da brochure molto esplicative e chiare sulla malattia glaucoma-tosa.

Coloro i quali hanno presenta-to un’alterazione sono stati poco meno del 10% dei pazienti visitati, 23 per l’esattezza. 23 persone che se non visitate avrebbero svilup-pato nel giro di qualche anno seri danni al campo visivo.

Ringrazio il Presidente del Lions Club di San Sebastiano al Vesuvio ed i soci tutti del club che mi han-no materialmente aiutato e soste-nuto a realizzare l’evento, come da spirito lionistico, regalando al prossimo un impegno ed un so-stegno concreto e gettando le basi per dei Service sempre più al servi-zio di noi tutti.

Come da programma sociale del Presidente Antonio Ge-novese, si è svolta, a San Se-

bastiano al Vesuvio, la giornata di prevenzione del glauoma, malattia che colpisce circa 400 mila persone in italia ogni anno.

Il service, da me organizzato per il terzo anno consecutivo, ha riscosso enorme successo: ben 250 misurazioni della pressione oculare sono state effettuate a tutti i cit-tadini che lo richiedevano.

L’enorme successo riscosso è anzitutto indice di una fattiva col-laborazione del cittadino a ma-nifestare uno spirito basato sulla prevenzione di ogni forma di ma-lattia.

La spinta massiva della gente a farsi visitare è completata dalla conoscenza della malattia che ho riscontrato in piu’ della metà del-

Dott. Vito RivelliniL. C. San Sebastiano al Vesuvio

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sua straordinaria competenza professionale, è stato chia-mato ad operare nell’ambito dell’amministrazione di im-portanti istituzioni religiose, come il Santuario di Pompei e l’Arcidiocesi di Castellamma-re-Sorrento.

Nonostante i suoi impegni, Pietro Canitano è stato gran-de anche fra le mura domesti-che, tra le gioie e gli affetti di una moglie, Maria Teresa, che adorava, delle figliole Anna ed Ivana, dei generi, dei nipotini.

Questo è stato Pietro Ca-nitano. Noi lo avremo sem-pre nel cuore, ricordandolo in ogni circostanza con infinita tristezza e nostalgia.

l’abbia sentito proferire una espressione di stizza, di rabbia o di rancore verso chicchessia. Perché Pietro Canitano ama-va la lealtà, la correttezza e la concreta disponibilità verso il prossimo.

Il babbo di Pietro era un fi-nanziere di mare, un fratello è stato ammiraglio della Ma-rina Militare, lui fu ufficiale dell’Esercito, per poi entrare in banca, divenendone alto fun-zionario. Una volta, in pensio-ne, Canitano si è dedicato con l’impegno di sempre a struttu-re di volontariato come quella dei Lions, nella quale, parten-do dal Lions Club della Peniso-la Sorrentina e poi da quello di Castellammare di Stabia Ter-me, ha ricoperto incarichi di grande responsabilità. Quasi contemporaneamente, per la

Si sono svolti, a Castellammare di Stabia, nella austera cornice della Chiesa Cattedrale, i solenni funerale del dott. Pietro Canitano, figura unica del Lionismo italiano, tragica-mente scomparso per una imperscrutabile fatalità, perché travolto da un’auto impazzita.

Ha officiato l’Arcivescovo dell’Arcidiocesi Castellammare -.Sorrento, Mons. Felice Cece, assistito da Mons. Pietro Caggiano, già Amministratore del Santuario di Pompei e da un nutrito stuolo di prelati di Castellammare e Sorrento.

L’estremo saluto a Canitano, notissimo ed assai stimato per il contribuito dato al movimento lionistico di cui curava gli aspetti tecnici ed organizzativi a Castellammare, come nell’inte-ro Distretto, è stato recato dell’I.P.D.I. prof. avv. Ermanno Bocchini, che ne ha ricordato le straordinarie benemerenze, aggiungendo che tutti i Lions d’Italia si stringono con affetto alla famiglia Canitano per la elevata testimonianza di valori sociali ed umani che ha saputo offrire. Con una folla di officiers Lions dell’intero Distretto, erano presenti l’I.P.D.G. avv. Alfonso Caterino ed i P.D.G. dott. Aldo D’Andrea, ing. Ro-berto Scerbo, dott. Ciro Burattino, cav. Bruno Cavaliere. Il governatore eletto del Distretto 108 Ya per l’a.s. 2010 – 2011, Emilio Cirillo per impegni lionistici in Australia, ha fatto pervenire il suo commosso saluto, mentre il governatore Vittorio Del Vecchio aveva fatto pervenire alla famiglia Canitano un telegramma di condoglianze a nome anche di tutto il Distretto. La salma, al termine, è partita alla volta di Grassano, in provincia di Matera, cittadina di origine del dott. Canitano.

Parlare di un amico che è stato un raro esempio di al-truismo non è facile.

Io ci proverò.La scomparsa del dott.

Canitano ha reso la città di Castellammare smarrita ed attonita. Pietro Canitano, na-poletano di origine lucana, ma ormai stabiese, era un uomo mite e riservato, stimato ovunque per la pacatezza dei giudizi e per la propensione a prediligere sempre gli aspet-ti positivi della società che ci circonda. Pensare che ci ab-bia lasciato è cosa fuori del-la realtà. Perché egli è qui, in mezzo a noi, con il suo sorriso bonario e con la serenità che sapeva infondere negli inter-locutori. Da molti anni sono legato a lui da una fortissi-ma amicizia, eppure mai che

Saluto ad un grande Lions, ad un caro amico

Dario SorrentinoL.C. Castellammare di Stabia Terme)

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Anno Sociale 2010-2011 - N. 1

Governatore Emilio Cirillo

108 Ya“libertà, concretezza e solidarietà al servizio dell’umanità”

Associazione Internazionale Lions Clubs: Rivista del Distretto 108 YA

Pompei - il Santuario

pag. 44Acqua per la vita - pozzo in Kenia

pag. 14Conosci i tuoi rischi

pag. 22Dalla Piedigrotta al festival