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Giulio Achilli
Navigare nell'Oceano
del C'hiUn esercizio di rilassamento cosciente
dall'antica saggezza taoista
MareNectaris - Centro di Crescita Personale
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Indice
Introduzione.......................................................................
La !isciplina del "ilassamento #osciente........................$%
&avigare nell'ceano del #'hi( l'esercizio.........................$)
Linee guida da ricordare..................................................*+
L'esercizio in breve...........................................................
I benefici...........................................................................-#onsigli ed esperienze......................................................
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IIntroduzione
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Navigare nell'Oceano del C'hi - Introduzione
rima di esplorare la teoria e l0esperienza millenaria taoista sul
raffinamento del nostro #0hi, della nostra 1nergia Interiore, bene
cominciare da uno dei fondamenti che ne sottendono la sua giusta
percezione. 2n fondamento che troviamo nelle pratiche di ogni
tradizione di #rescita ersonale, codificato in mille forme, ma
trasversalmente eguale nel suo nucleo astratto. 2n fondamento che
occorre sempre ricordare e considerare, nella nostra personale
esplorazione interiore dell02niverso di ci3 che noi siamo in 4erit5.
Il Rilassamento. La costante ed incessante focalizzazione sulla
rimozione delle tensioni inutili che serpeggiano nel nostro
organismo vivente.
!al punto di vista della raffinazione del nostro #0hi in un modo
funzionale alla creazione di #oscienza di 67 e di Intento, il limpido
punto di innesco di questo processo molto semplice e facilmente
verificabile( il nostro Chi non in grado di scorrere al meglio dellasua intensit e qualit se un locco ne ostacola il percorso.
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Navigare nell'Oceano del C'hi - Introduzione
1sattamente come un tronco caduto in un fiume ne altera la
portata, lo scorrimento, e magari ne provoca anche la dispersione
incontrollata nei dintorni, cos8 dentro di noi( un qualsiasi blocco
muscolare, tendineo, o finanche pi9 profondo, non permette al #0hidi fluire in un modo funzionale al nostro 1quilibrio, e dunque in un
modo funzionale alla nostra salute e alla nostra vitalit5 e benessere.
!e la nostra "nergia Chi non fluisce correttamente a causa di
un locco# il nostro "quilirio interiore si corrompe per adattarsi
alla mutata condizione: il blocco, qualsiasi esso sia e dovunque si
manifesti, priva un percorso e un serbatoio energetico della
ricezione della sua propria 1nergia, ovvero del suo nutrimento
peculiare: e di conseguenza, un altro percorso e un altro serbatoio
energetico si saturano di quell01nergia che il blocco stesso
impedisce di fluire.
6e questa disfunzione si protrae nel tempo, alcune parti di noi
stessi non vengono pi9 alimentate nel giusto modo, mentre altre
finiscono per essere nutrite e stimolate con un #0hi superiore alla
necessit5, o diverso da quello che sarebbe loro naturalmente
destinato( un #0hi che pu3 avere una qualit5 pi9 bassa: o persino un
#0hi di qualit5 e raffinazione superiore a quella richiesta. Questo
l0emblema della nostra perdita di 1quilibrio( qualcosa riceve poco o
nulla, qualcos0altro viene impropriamente sovralimentato.
In questo scenario, risalta ora chiaramente quale sia il migliorpercorso possibile da intraprendere per far tornare il ;iume al suo
massimo naturale possibile di portata, estensione e capacit5(
occorre coadiuvare il naturale lavoro del nostro organismo con un
cosciente e deliberato Lavoro Interiore di scoperta e rimozione degli
ostacoli che impediscono un armonioso fluire del ;iume. 6e
l0ostacolo non viene scoperto e rimosso, l01quilibrio che esprime un
organismo vivente sar5 sempre una approssimazione a decadere del
suo stato naturale e delle sue possibilit5.
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&oi tutti abbiamo accumulato e continuiamo ad accumulare una
notevole quantit5 di tronchi e detriti sul ;iume del nostro #0hi.
Traumi psicologici che arrivano dai giorni della nostra infanzia che
diventano blocchi emotivi e a seguire blocchi fisici. 6tress, ovverouna condizione di allarme innaturale in cui manteniamo il nostro
organismo vivente. #ondizioni esteriori insalubri e dannose alla
nostra propria struttura di esseri umani, come inquinamento,
rumore, varie sostanze chimiche zuccherate che abbiamo l0ardire di
chiamare cibo. #ondizioni di lavoro non armoniose, in perenne
competizione con sonnambuli immortali, o in ambienti che non
sono concepiti per ospitare esseri umani, ma per alloggiare automiincoscienti. Tutto questo impatta il nostro #0hi, crea delle
riverberazioni sul corpo fisico che sono facilmente percettibili da
chiunque ne sia coinvolto, e riempie il ;iume della nostra vitalit5 e
del nostro benessere di massi, ostacoli e tronchi che rinforzano se
stessi ogni giorno di pi9, se non interveniamo.
gni giorno di pi9, se non interveniamo. umentandone la
quantit5 disponibile, aumenta la capacit5 dell0organismo vivente di
adattarsi alla 4ita, e mantenere condizioni di benessere. i9 il
nostro #0hi si libera, pi9 si liberano potenzialit5, perch7 ogni parte
di noi comincia a ricevere il suo giusto nutrimento, il #0hi che ha la
qualit5 e la raffinazione giusti ed adatti all0organo o alla funzione
corrispondenti.
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Navigare nell'Oceano del C'hi - Introduzione
?li ostacoli devono essere rimossi. Il ;iume deve tornare a
scorrere nel suo modo pulito, naturale, continuo, ininterrotto. !a
qui, soltanto da qui, pu3 liberarsi 1nergia Interiore che pu3 essere
raffinata ancora pi9 sottilmente per permettere l0esperienza ed ilradicamento di stati di 1ssere superiori.
$no dei fondamenti del ritorno all"quilirio la %isciplina del
Rilassamento Cosciente. vvero, ci prendiamo il tempo di ascoltare
e 6entire ci3 che siamo, lo stato del nostro corpo fisico, percepire
dove il nostro ;iume si inceppa, si contrae, si blocca, non scorre:
ascoltare e 6entire nel contempo dove il nostro ;iume scorre
agevole e vivificante. 1 da qui, da questo 6entire, lavorare
interiormente per sgomberare il ;iume l5 dove esso interrotto:
allentare le tensioni fisiche: permettere e acconsentire un fluire
costante, tranquillo e ininterrotto proprio l8 dove un blocco fisico,
una contrazione meccanica che torna a riproporsi da sola, una
morsa muscolare o tendinea, esistono senza che ve ne sia la reale
necessit5.
!i conseguenza, per conseguenza naturale, l5 dove il ;iume era
secco o bloccato, ora il nostro Lavoro Interiore sull0ostacolo
diminuisce il blocco, lo ammorbidisce, lo rilassa, lo sgretola. Il
;iume ritorna a ricevere e ad accogliere nuova >cqua. La sua >cqua.
Quella che le era destinata da sempre, e che l0ostacolo divergeva o
persino bloccava.gni parte di noi torna a ricevere sempre pi9 l0>cqua che le
destinata, che giusta per lei.
1 cos8, in questo modo, lentamente torna 1quilibrio. Torna la
#omprensione. La nostra 1nergia cresce. 1 si libera a sostenere la
nostra #rescita ersonale.
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II
La Disciplina delRilassamento
Cosciente
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La !isciplina del "ilassamento #osciente, ovvero un Lavoro
cosciente sul corpo fisico di scioglimento e sgretolamento dei suoi
blocchi e delle sue tensioni non necessarie, una !isciplina che
origina da un assioma che gli antichi saggi taoisti avevano scopertoe descritto nei dettagli migliaia di anni fa. 2n assioma che solo
apparentemente semplice( l0apparenza nasconde un 2niverso di
possibilit5 e di scoperte.
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Navigare nell'Oceano del C'hi - a !isciplina del "ilassamento Cosciente
#ome possiamo riconoscere in noi queste condensazioni
energetico@fisiche, questi movimenti inutili, che si manifestano
sotto forma di blocco=
La risposta assai semplice# ma per realizzarla in noi stessioccorre un grado sufficiente di &resenza, altrimenti scambiamo un
blocco per una qualit5, oppure non ci accorgiamo affatto di avere
una tensione fisica non necessaria che ci accompagna in ogni
momento di veglia. Il cerchio di otere, che spezza il circolo vizioso,
proprio questo( la &resenza ci induce a vedere e a realizzare# la
realizzazione ci induce allAzione conforme# lAzione conforme
liera "nergia che pu' alimentare ulteriormente la &resenza# in
modo che noi si possa vedere e realizzare ancora di pi( . Per
creare Oro, devi avere Oro, insegnavano ed insegnano ancora
adesso gli alchimisti interiori.
>lcuni esempi di condensazioni energetico@fisiche che si
manifestano sotto forma di blocchi, che qui riportiamo solamente
come indicazione di osservazione generale, possono essere(
la contrazione continua dello spazio tra le sopracciglia.
mantenere serrata la mascella sulla mandibola.
il viso che si contrae automaticamente e rimane in una
smorfia innaturale in determinate situazioni, per esempio
nell0interazione con altre persone. Tipicamente, il sorrisoaccondiscendente o la maschera di sofferenza.
la schiena che tende a chiudersi sulla gabbia toracica, o che
tende al contrario ad espandere in modo eccessivo il petto
all0infuori.
le spalle che non si rilassano mai in posizione naturale, ma
che si contraggono inutilmente, o tendono a salireeccessivamente verso l0alto chiudendo il collo come in una
serratura.
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Navigare nell'Oceano del C'hi - a !isciplina del "ilassamento Cosciente
>lcuni esempi di movimenti inutili involontari che possono
protrarsi per minuti interi e sfuggire alla nostra >ttenzione possono
essere(
alzare e abbassare ripetutamente il tallone da terra A chi dinoi non lha mai fatto)* B.
tamburellare le dita su un tavolo, sulle ginocchia o agitarle
tra loro.
strofinare le mani, o batterle ritmicamente sulle gambe, o
sulle ginocchia.
muovere i piedi in un balletto costante senza fine, quando
seduti con le gambe accavallate.
2n altro tipo di blocco energetico che spesso viene confuso come
una qualit5 l0irrigidimento muscolare. vvero, mantenere i
muscoli in uno stato di continua tensione, che ovviamente
determina un accresciuto afflusso di sangue, e di #0hi, nelle aree
coinvolte. Questo afflusso determina un aumento di volume delle
masse fisiche coinvolte, ed fondamentalmente questo il motivo
principale di questa azione( mostrarsi agli altri in una accezione di
esibizione, per farsi notare. &ulla di male in tutto questo,
naturalmente: se non fosse che tale comportamento protratto nel
tempo si cristallizza e produce delle conseguenze sulla totalit5 di noi
stessi che sono del tutto sconosciute ed ignorate da chi persiste inquesta esibizione.
Il nucleo astratto energetico che sotteso alla !isciplina del
"ilassamento #osciente non naturalmente censurarsi, o giudicarci
bravi bambini o ribelli del nulla. 6i tratta di comprendere
profondamente, attraverso la nostra verifica personale, che il
Rilassamento Cosciente liera "nergia che ritorna a vantaggio e a
eneficio della nostra Crescita &ersonale# ovvero dello sviluppo del
nostro "ssere, ed per questo che noi lo pratichiamo
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Navigare nell'Oceano del C'hi - a !isciplina del "ilassamento Cosciente
incessantemente. erch7= erch7 il "ilassamento libera e scioglie i
nostri blocchi fisici, le tensioni inutili, e quindi consente al nostro
#0hi di ritornare a scorrere e a vivificare in modo armonioso la
totalit5 di noi stessi.2na contrazione inutile, un movimento non necessario, dissipano
1nergia, letteralmente ruciano "nergia per una Azione del tutto
inutile alla funzionalit del nostro organismo. 2na volta bruciata,
questa 1nergia deve essere in qualche modo prodotta nuovamente
nel nostro laboratorio chimico interiore.
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Navigare nell'Oceano del C'hi - a !isciplina del "ilassamento Cosciente
associativi infiniti ed inutili della mente nel suo funzionamento
inerziale sonnambolico: ovvero, ritorna l0immane dissipazione
energetica vana, che ci rende prigionieri, servitori del nostro stesso
massacro, umani incoscienti che deambulano immemori in unagabbia di mente. &on gi5 per una sorte negativa ineluttabile: ma
solo e soltanto per una Legge ineludibile.
;ino ad ora, abbiamo fuso in noi stessi comportamenti meccanici
incoscienti. La pratica del "ilassamento #osciente inverte questa
deriva inerziale, e ci induce a fondere in noi stessi un nuovo sapere:
un sapere che invece di dissipare, amplifica: invece di bloccare,
scioglie: invece di spegnere, vivifica.
1d ora, condivideremo insieme un semplice e meraviglioso
esercizio di "ilassamento #osciente, patrimonio delle meravigliose
e millenarie tradizioni dello Coga e dell0alchimia interiore taoista(
Navigare nellOceano del Ci.
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III
Navigarenell!Oceano del C!i"
l!esercizio
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Navigare nell'Oceano del C'hi - Navigare nell'Oceano del C'hi l'esercizio
Navigare nellOceano del Ci un esercizio di rilassamento
cosciente di semplicissima esecuzione, ma di profondo effetto,
soprattutto quando viene inserito nel tessuto di una !isciplina
ritmica. Il suo scopo sia investigare in profondit5 il nostro statointeriore, sia intervenire laddove alcune percezioni ci indichino uno
stato di equilibrio alterato. Il tutto, mentre si porta ad un livello di
rilassamento via via pi9 profondo l'intero nostro sistema fisico,
mentale ed emozionale.
6draiamoci in una posizione comoda, con la nostra parte
posteriore del corpo distesa su di un supporto che sia un buonpunto di equilibrio tra comodit5 e stabilit5. 6draiarsi su un tappeto
sul quale siano state distese altre coperte un ottimo
compromesso: ma naturalmente, va benissimo anche distendersi su
di un letto, sebbene una posizione troppo comoda conduca troppo
facilmente l'esperienza del rilassamento a perdersi in un sonno
profondo e ristoratore.
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Navigare nell'Oceano del C'hi - Navigare nell'Oceano del C'hi l'esercizio
> tal proposito, importante sottolineare che questo esercizio
pu' facilmente condurre allo stato di Coscienza del sonno , e che in
genere, quando questo accade, perch- il corpo fisico ne ha un
fondamentale isogno. Tuttavia, anche se questa una delleconseguenze possibili e naturali dell'esercizio, lIntento del
praticante non addormentarsi# ma entrare in un profondo stato
di rilassamento di tutti i suoi veicoli inferiori# ovvero il fisico# il
mentale e lemozionale. 6e il sonno accade, ed sicuro che molto
spesso accadr5, nulla di male: ma non lo scopo fondamentale di
questo esercizio.
,avigare nell/ceano del Chi un esercizio di &resenza# di
0editazione# e di Guarigione: non una pratica propedeutica al
sonno.
&ei limiti del possibile, ovvero se non abbiamo una patologia che
ce lo impedisce, appoggiamo e distendiamo la testa a terra senza
nessun supporto, ovvero senza cuscini o rialzi di nessun genere.
>ppoggiamo semplicemente la testa a terra o dove ci troviamo,
rilassando e distendendo per conseguenza i tendini del collo.
#hiudiamo gli occhi.
!istendiamo le braccia lungo i fianchi nella posizione pi9 comoda
e naturale possibile. er conseguenza, le mani si troveranno ad
essere pi9 o meno aperte o chiuse, pi9 o meno appoggiate a terra,
irrilevante. #i3 che importante, non mettere le raccia e le mani
in una posizione che deve essere mantenuta attraverso uno sforzo
muscolare o tendineo continuato. Rilassare. La ;orza di ?ravit5
deve agire senza opposizione lungo tutte le nostre braccia.
6tessa cosa per le gambe. !istese e rilassate, assecondando la
;orza di ?ravit5. I piedi tenderanno spontaneamente ad aprirsi con
le punte che divergono tra loro: le gambe si distanzieranno
naturalmente di uno spazio che dipende in tutto e per tutto dalla
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Navigare nell'Oceano del C'hi - Navigare nell'Oceano del C'hi l'esercizio
struttura fisica peculiare del praticante. Quanto e come del tutto
irrilevante: il praticante deve cercare la sua propria posizione di
rilassamento, che non codificata in nessun manuale, e non deve
essere mantenuta attraverso uno sforzo muscolare o tendineocontinuato.
2na volta che sia stata assunta questa semplice posizione,
comincia il Lavoro Interiore vero e proprio. vvero, da fuori
nessuno vede nulla, ma dentro, all'interno, il praticante sta agendo,
conoscendo, vivificando, sciogliendo, comprendendo, sgretolando,
lasciando andare.
&er prima cosa# il praticante depone il suo respiro nel asso
ventre# in un luogo di straordinario &otere Interiore che i saggi
taoisti chiamano %an 1ian# letteralmente il campo del cinaro .
Questo luogo interiore di otere un luogo alchemico che funziona
da serbatoio della nostra 1nergia Interiore: se in esso deponiamo il
nostro respiro, alimentiamo il serbatoio e parallelamente mettiamo
in stato di DfusioneE un particolare tipo di 1nergia Interiore
prodotta dal nostro organismo, il #ing.
Questa fusione, se mantenuta nel tempo A un lungo, lungo tempo
necessario e sufficiente B, mantiene in 1ssere un ;uoco >lchemico
Interiore che porta al raffinamento di un altro tipo di 1nergia
Interiore, ancora pi9 sottile, a cui il 4iaggiatore ambisce con
distaccata intensit5( lo $en. L'1nergia dello 6pirito. L'1nergiadella #oscienza.
Che cosa significa deporre il respiro nel asso ventre) !ignifica
renderlo naturalmente pi( profondo# pi( sottile# pi( tranquillo#
pi( lungo# pi( uniforme.+uesto processo non deve essere forzato
in alcun modo e per nessun motivo: sar5 la pratica continua a
portare i suoi frutti in questa direzione. 6emplicemente, il
praticante deve porre la sua >ttenzione a che il suo respiro gonfi e
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rilassi ritmicamente l'area del suo basso ventre, due o tre dita sotto
il suo ombelico. Questo sufficiente.
er alcuni momenti, che possono diventare alcuni minuti, l'unica
operazione su cui il praticante si concentra non null'altro chequesta( deporre il suo respiro nel !an Tian, facendo attenzione a
non forzare in alcun modo questa lenta progressione. Lentamente,
il respiro si far5 pi9 calmo, pi9 sottile, pi9 profondo. 6pesso, anche
soltanto in questa prima fase ci si addormenta profondamente( se
accade, va tutto bene. #i siamo fermati soltanto alla superficie, ma
evidentemente il corpo fisico ne aveva bisogno.
Quando, dopo alcuni momenti, il respiro si saldamente radicato
nel !an Tian, allora giunto il momento di utilizzare unaltra
parte della nostra Attenzione per effettuare un altro compito2 la
scansione del corpo fisico.
1' assai importante che il praticante si impegni in dedizione a
mantenere un alto grado di vigilanza su entrami questi processiinteriori contemporaneamente( la respirazione deposta nel !an
Tian, senza sforzo, naturale, e la scansione del suo corpo fisico.
vviamente, nulla di male se ci3 non accade, o se il praticante non
riesce allo scopo( come sempre, il tempo porter5 i suoi frutti,
laddove l'>lbero cresce in "itmo e !isciplina.
artire dalla punta dei piedi o dalla sommit5 del capo
indifferente( il praticante deve affidarsi al suo 6entire per scegliere
il luogo da cui cominciare. 1 poi, una volta scelto il punto da cui
partire, lentamente, deve esaminare con >ttenzione e curiosit5 ogni
macro@area del suo corpo fisico in sequenza fino a raggiungere
l'estremit5 opposta( se partito dalla sommit5 del capo, deve
scendere fino alla punta dei piedi, altrimenti il cammino
contrario.
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In linea del tutto generale ed assolutamente indicativa, le macro@
aree che la nostra >ttenzione deve esaminare in sequenza sono(
la sommit5 del capo e la calotta cranica
la nuca
il viso
il collo
le spalle
le braccia fino alla punta delle dita
il torace
il dorso
il ventre
la zona lombo@sacrale
l'area genitale e il bacino
le gambe fino alla punta dei piedi
chiaramente in ordine opposto qualora si cominci dalla punta dei
piedi.
Tuttavia, il cardine di questa !isciplina non risiede nella
suddivisione mentale delle aree del corpo da esaminare: il nucleo
sottile di questa %isciplina risiede nel tipo di Lavoro Interiore cheviene compiuto su di esse.
&rima di tutto# il praticante lavora per rilassare al massimo
possiile consentito in quel momento la macro3area alla sua
Attenzione. er fare questo, deve mettere la sua piena resenza su
quell'area, esaminarla in profondit5, e in un certo senso A che poi
non distante da ci3 che veramente sta accadendo B comandaredolcemente a quellarea di rilassarsi mentre la sua &resenza in
piena Attenzione su di essa.
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Navigare nell'Oceano del C'hi - Navigare nell'Oceano del C'hi l'esercizio
?i5 dopo poche volte di pratica di questa !isciplina, si nota con
discreta facilit5 come il corpo fisico sia ben lieto di assecondare
questo soffice comando( i muscoli si aprono, i tendini si rilassano, la
;orza di ?ravit5 porta la macro@area a riposare nel suo punto diminimo contrasto. " in questo scenario cos4 rilassato# in questo
letto del 5iume che si ripulisce e si sgomra di detriti# il praticante
comincia a percepire una precisa sensazione. >ll'inizio molto vaga,
poi via via pi9 potente, pi9 intensa e pi9 percettivamente
indiscutibile. 4edremo pi9 avanti di che cosa si tratta.
&el Lavoro Interiore sulle sue macro@aree fisiche esaminate in
sequenza, il praticante noter5 e realizzer5 sempre pi9 cose, tante
pi9 cose quanto pi9 il "itmo e la !isciplina lo sosterranno nella
pratica stessa. #i saranno delle aree che non risponderanno al
rilassamento: altre aree che arriveranno fino ad una soglia oltre la
quale sembra che non riescano ad andare: altre aree che sembrano
percettivamente inesistenti: altre ancora che quando poste sotto la
lente della >ttenzione #osciente parlano, letteralmente parlanodelle loro necessit5. 1d altre aree, invece, che riescono ad
abbandonarsi liberamente e in profondit5.
Compito del praticante raccogliere queste informazioni
preziosissime che il corpo fisico riesce finalmente a comunicargli# e
renderle Azione Conforme# ovvero indicazioni da trasporre nel
tessuto della 6ita quotidiana. Questo possibile perch7 ilpraticante non si sta addormentando nel suo esame, ma si sta
invece impegnando profondamente a restare in #oscienza di 67 per
tutto il tempo richiesto dall'esercizio. In questo modo, diventa
cosciente di tutti i suoi blocchi, ostruzioni, rigidit5: senza giudicare
nulla, in piena e totale accettazione, e con la voglia di porre un
rimedio a ci3 che sente disfunzionale, per prendersi cura di una
parte fondamentale del suo sistema vitale.
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Navigare nell'Oceano del C'hi - Navigare nell'Oceano del C'hi l'esercizio
Quando nella sua scansione il praticante si imbatte in un'area del
corpo fisico che gli chiede un intervento diretto A ed esattamente
questo quello che accade, al di l5 di ogni dubbio B, magari per
eccessiva rigidit5, o per converso eccessiva vuotezza, allora quello il momento di mettere in pratica un altro degli assiomi
fondamentali della alchimia interiore taoista2 la respirazione e
lAttenzione focalizzata su di un luogo inviano "nergia Chi in
quello stesso luogo.
6enza toccare nulla del suo respiro, senza cambiarlo in alcun
modo, il praticante immagina che nella sua fase di ispirazione l'area
alla sua >ttenzione riceva e si nutra di un #'hi puro, nutritivo,
luminoso: mentre nella sua fase di espirazione, il praticante
immagina che l'area alla sua >ttenzione rilasci via il #'hi stagnante,
scuro, denso, vuoto di nutrimento, che in essa era eventualmente
presente. La durata di questo processo non predicibile, n7
quantificabile( il corpo fisico che informa la nostra totalit5 quando
sufficiente, e il nostro 6entire perfettamente in grado dipercepire il messaggio.
Inspirazione2 larea riceve attraverso il respiro un Chi puro#
luminoso# guaritivo.
"spirazione2 larea espelle attraverso il respiro il Chi stagnante#
oscuro# rigido.
vviamente, non tutte le aree del corpo fisico ci chiederanno
questo sottile massaggio interiore nella stessa sessione di pratica.
6pesso un'area che ne ha bisogno, mentre il resto del corpo fisico
no. 6pesso basta il solo tenue comando di rilassamento a fare in
modo che un'area riceva il #'hi di cui ha bisogno. 6e pratichiamo
spesso, baster5 il solo rilassamento a tonificare e purificare l'intero
nostro organismo fisico. Questo tipo di intervento legato aparticolari situazioni, ma in ogni caso il corpo fisico che lo chiede
con una chiarezza meravigliosa e sublime: purch7 noi si sia
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Navigare nell'Oceano del C'hi - Navigare nell'Oceano del C'hi l'esercizio
ovviamente in grado di ascoltare, invece che addormentati dentro le
inconsistenti litanie della mente.
L'esercizio tutto qui. 1' semplice, come tutte le cose vere e
potenti di questo 2niverso, ma possiede una incredibile profondit5di scoperte e di significati. 1 soprattutto, per dare il massimo dei
frutti, necessita di alcune linee guida fondamentali che dobbiamo
sempre ricordare: altrimenti, diventa una pratica propedeutica al
sonno, che comunque funzionale e foriera di un bel sonno
ristoratore, ma non ci permette di accedere a quei messaggi
profondi che attendono la nostra #oscienza per essere esaminati,
accolti e finalmente liberati.
1 quando il "itmo e la !isciplina ci avranno sufficientemente
sostenuto nella pratica, nel pieno del nostro rilassamento, quando il
corpo fisico si sar5 quietato, e la mente e le emozioni con lui, un
giorno cominceremo a percepire qualcosa.
Inizialmente sar5 una percezione vaga, qualcosa che c' ma chesembra sfuggire. oi la percezione diverr5 via via pi9 chiara, fino a
divenire la scoperta di un flusso profondo che scorre, al di sotto e al
di l5 della nostra struttura fisica. 2n flusso interiore di 1nergia che
ci anima e ci vivifica. 2na corrente, un calore, un movimento, una
densit5, qualcosa che scorre e non origina, che fluisce e non si
ferma. #i sembrer5 di essere sospesi in un
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Navigare nell'Oceano del C'hi - Navigare nell'Oceano del C'hi l'esercizio
nostra resenza sar5 pi9 facile da mantenere: il livello della nostra
1nergia si sar5 innalzato. >vremo il viso pi9 rilassato, la mente pi9
libera, ed il corpo serenamente disteso negli effetti della ;orza di
?ravit5. 1 tanti altri benefici, che il devoto praticante conoscer5 das attraverso la sua dedizione e la sua !isciplina.
+uesto ,avigare nellimmenso e insondaile /ceano del Chi.
1d solo lasciare le rive.
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Linee guidada ricordare
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Queste sono le linee guida fondamentali che dobbiamo sempre
ricordare nella pratica di questo esercizio, per renderlo il pi9
possibile efficace.
Mantenere lo stato di Presenza
Quello che accade nella pratica di questo esercizio, nelle diverse
declinazioni relative alle varie tradizioni, che il praticante non si
ricorda di mantenere lo stato di resenza nel suo svolgimento.
/vvero# il praticante non si ricorda di !-, e quindi non crea un
cuneo di distacco tra Colui che percepisce ed loggetto percepito.raticare l'esercizio in questo modo, ed in generale praticare
qualsiasi cosa in questo modo, significa scivolare nella meccanica,
ovvero nella deriva inerziale incosciente: nella quasi totalit5 dei
casi, il risultato finale il sonno vero e proprio, oppure
l'assorbimento completo nel flusso insensato dei pensieri associativi
senza senso che frullano permanentemente nella nostra mente.
Invece, l'impegno conservare e mantenere attivo il nostro stato
di resenza nel progressivo rilassamento del nostro corpo. Lo stato
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di resenza elemento fondamentale e discriminante della nostra
scansione fisica, ed coadiuvato da un'altra linea guida
fondamentale, che agisce da catalizzatore( la respirazione profonda
nel !an Tian.
Respirazione nel Dan %ian
La respirazione lenta, profonda, tranquilla nel !an Tian uno dei
fuochi della nostra >ttenzione durante l'esercizio. +uesta
Attenzione sulla respirazione in generale uno dei mezzi pi(
potenti di cui disponiamo per spezzare lincantesimo del
sonnamulismo che ci getta indosso la nostra 0ente di !uperficiefuori controllo.
;ocalizzarci sulla respirazione e sul progressivo rilassamento
toglie l'>ttenzione dal circolo vizioso autodistruttivo in cui i pensieri
associativi casuali la ingabbiano.LAttenzione cos4 lierata si rende
quindi disponiile ad essere usata per il suo reale &otere# che
quello di creare Realt attraverso il fluire dell"nergia l doveessa si pone.Fa ben poco senso praticare questo esercizio mentre
pensiamo al parrucchiere, o alla cena con gli amici, o alla partita di
calcio: e uno dei modi con cui possiamo interrompere questo
processo apparentemente incontrollabile proprio impegnarci a
mettere deliberatamente la nostra >ttenzione sul respiro.
Il respiro deve scendere al !an Tian, perch7 questa area delnostro corpo fisico letteralmente un bacino, un serbatoio di
1nergia. La respirazione nel !an Tian attiva ed incrementa questa
1nergia, ed di fatto uno dei mezzi pi9 semplici e pi9 efficaci per
generare 1nergia interiore di raffinazione superiore. 2n mezzo cos8
efficace, che dovremmo ricordarci il pi9 spesso possibile del nostro
respiro e della sua profondit5, ovunque siamo e in qualsiasi
momento della nostra giornata.
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Inoltre, la respirazione nel !an Tian concorre a potenziare
ulteriormente lo stesso processo di rilassamento cosciente: si tratta
quindi di elemento di grande importanza, cos8 come grande
importanza ha un altro aspetto( l'utilizzo creativodell'immaginazione per portare sollievo e guarigione alle aree del
nostro corpo che ne hanno necessit5.
&tilizzo dell!Immaginazione Creativa
Quando lavoriamo per rilassare un'area del nostro corpo che
richiede la nostra >ttenzione, l'utilizzo dell'Immaginazione #reativa
fondamentale. LImmaginazione Creativa unisce la mente alprocesso fisico, quindi concorre ad unificare il corpo e la mente
attorno allIntento fondamentale dellesercizio# che quello di
sciogliere# vivificare# nutrire attraverso il rilassamento.
L'unificazione della mente con il corpo fisico su un unico Intento,
ovvero lunione di interno ed esterno in una integrit coesa, uno
dei pilastri del Lavoro Interiore di qualsiasi tradizione esoterica chesia diretta alla #rescita ersonale. &erch- di fatto il modo pi(
energeticamente funzionale di creare la propria Realt# e dunque
il proprio destino. Quindi, quando lavoriamo attivamente su di
un'area che ne ha bisogno, non solo portiamo in essa 1nergia #'hi
attraverso il respiro, ma nello stesso momento immaginiamo questo
processo svolgersi nella nostra mente secondo visualizzazioni che
sentiamo appropriate. ossiamo immaginare una fresca aria pura
che arriva all'inspirazione, e un'aria satura e nera uscire
all'espirazione: possiamo immaginare una Luce di un certo colore
all'inspirazione, e una Luce di un altro colore all'espirazione, e quali
Luci sar5 il nostro personale 6entire a suggerircelo. &on ha
importanza che cosa scegliamo: il punto importante unificare la
mente al processo attraverso una visualizzazione che sentiamoconforme, giusta e gradevole.
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L'utilizzo di una visualizzazione assieme al processo di
rilassamento amplifica in maniera enorme la sua efficacia:
dovremmo sempre ricordarci di aiutarci con questo strumento
meraviglioso, e non solo all'interno dei confini di questo esercizio.Queste sono le linee guida fondamentali da ricordare nella pratica
dell'esercizio. >d esse, si accompagna una raccomandazione( il
miglior trattato sul Rilassamento Cosciente non contenuto in
nessun liro e in nessuna antologia# ma quello scritto di proprio
pugno da un praticante devoto.La pratica crea esperienza# e
lesperienza crea la !aggezza.!ell'1nergia non si pu3 parlare, con
le parole si pu3 arrivare solo fino ad un certo punto, ovvero fino ad
una indicazione della 4ia.
oi, il #ammino deve essere camminato. >ltrimenti, ogni
indicazione perde qualsiasi valore, ed di efficacia nulla.
I saggi taoisti insegnano che il miglior libro sul #'hi quello che lo
stesso praticante devoto scrive delle sue esperienze.
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L!esercizio in 'reve
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>lla luce di quanto esposto sin qui, riassumiamo per comodit5 la
sequenza delle attivit5 che creano la pratica complessiva
dell'esercizio di "ilassamento #osciente ,avigare nell/ceano del
Chi.
6tenderci nella posizione di base, che non muteremo per
tutta la durata dell'esercizio. Iniziare con la respirazione nel !an Tian, e proseguire fino a
quando sentiremo di aver raggiunto un respiro profondo,
tranquillo e uniforme, ancorato al nostro !an Tian.
ercorrere in stato di resenza, ed in sequenza, tutte le aree
del nostro corpo fisico, lavorando su di esse per rilassarle
una ad una al meglio ed il pi9 profondamente possibile.>iutiamoci con il supporto dell'Immaginazione #reativa per
intensificare il processo, se l'area alla nostra >ttenzione ce lo
richiede.
Impegnarsi a mantenere uno stato interiore di resenza per
tutta la durata dell'esercizio, o per il tempo pi9 lungo
possibile. L'impegno non deve diventare una sofferenza: manon deve nemmeno essere ignorato con leggerezza.
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Impegnarsi a mantenere la nostra >ttenzione sul respiro nel
!an Tian e contemporaneamente sul processo di
rilassamento che stiamo agendo su noi stessi. 1sattamentecome sopra, l'impegno a mantenere attiva in due direzioni
contemporaneamente la nostra >ttenzione non deve
diventare una sofferenza, ma non deve nemmeno essere
ignorato con leggerezza( questo elemento# ed il precedente#
ci' che rendono questo esercizio una 0editazione.
6ia se interviene il sonno nel mentre, sia che riusciamo aterminare la nostra scansione completa del corpo fisico, alla
fine restare in posizione per tutto il tempo che desideriamo.
?odiamoci la 6erenit5, la ace, le sensazioni sottili che
percepiamo ora che abbiamo quietato e rilassato
profondamente il corpo fisico, e radicato profondamente il
respiro nel !an Tian. +uesto mantenere la posizione un
elemento fondamentale della pratica, non soltanto un
accessorio piacevole, perch- fonde in profondit tutto il
Lavoro fatto e ne magnifica i risultati. Inoltre, questo uno
dei momenti in cui la percezione diretta della nostra 1nergia
Interiore, del nostro #'hi, si fa pi9 intensa e pi9 chiara. Il #'hi
smette di essere letteratura incomprensibile, e diventa
percezione diretta( ma solo dove i detriti sono rimossi ed il;iume liberato, l'>cqua pu3 fluire limpida, potente e piena.
>l termine, quando il nostro 6entire ce lo comunicher5,
iniziare molto lentamentea muovere il corpo fisico e a
rilasciare il respiro al suo andamento naturale. Con molta
lentezza, muovere progressivamente gli arti, e stiracchiarsi
come se uscissimo da un sonno ristoratore A cosa che di fatto
spesso avverr5 B. Attenzione a non stiracchiarsi con troppa
veemenza, perch7 di fatto il rilassamento ha reso i nostri
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tendini e i nostri muscoli molto morbidi, ed un movimento
troppo brusco potrebbe causare un trauma: tutto con molta,
molta lentezza, e con molta, molta dolcezza. Lentamente,
molto lentamente, usciamo dalla posizione e terminiamol'esercizio.
<ima nota importante" non alzarsi rapidamente
puntando le mani a terra e contraendo i muscoli del
collo.1' assai preferibile alzarsi lentamente, spostandoci dapprima
su un fianco, e poi, appoggiando a terra la mano opposta al fiancosu cui ci siamo girati, sollevandoci a sedere lasciando la testa ed il
collo il pi9 morbidi e rilassati possibile. oi, sempre lentamente, da
questa posizione sollevare la testa nella sua posizione normale ed
alzarsi in piedi come desideriamo.
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I 'ene(ici
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6ono innumerevoli i benefici che apporta la pratica costante
dell'esercizio,avigare nell/ceano del Chi. Tutti sono correlati ad
un punto fondamentale( le tensioni che accumuliamo nella
quotidianit non hanno mai un momento a disposizione per essere
davvero rilasciate. Invece di arrivare sempre al punto diesplosione, per poi ripartire di nuovo da una limbica prostrazione
priva di 1nergia, questo 1sercizio permette di ritornare verso
l'1quilibrio con maggiore armonia, evitando gli eccessi, evitando le
dispersioni, evitando i placebo che non rilassano davvero, ma
occultano la tensione, come possono essere gli alcolici.
Il nostro riferimento sempre# sempre# l"quilirio.L"quiliriodi forze la condizione di maggiore vitalit# "nergia e enessere a
cui possiamo amire.Tuttavia, l'1quilibrio un filo di rasoio, sia da
raggiungere, sia da mantenere: questo esercizio ci aiuta a ritornare
verso questa condizione.
Il primo beneficio che subito scopriamo nella nostra pratica, se
condotta in !isciplina, un aumento generale del nostro
enessere# che si protrae en oltre la fine dellesercizio . 6ebbene
apparentemente non abbiamo fatto nulla, gi5 soltanto il profondo
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rilassamento ci ha permesso di rimuovere una parte, anche minima,
dei detriti che ostacolano il fluire del nostro #'hi( e laddove il nostro
#'hi fluisce in modo pi9 libero, aumenta la nostra vitalit5 e il nostro
benessere, perch7 la nostra 1nergia Interiore pu3 scorrere pi9agevolmente. #i sentiremo meglio, il nostro corpo si muover5 con
molta pi9 eleganza, perch7 pi9 rispondente alla ;orza di ?ravit5 e
meno rispondente a tensioni auto@generate che abbiamo sciolto,
anche se in parte infinitesimale.
Il nostro aspetto fisico muter5. ccadr5 che cominceremo l'esercizio pieni di domande, e lo
termineremo pieni di risposte, e nulla stato compiuto.
#ol tempo, fonderemo in noi stessi i principi astratti che regolano
la pratica di questo esercizio in particolare, ed il "ilassamento#osciente in generale( e questo si tradurr5 in una costante
applicazione di questi principi in ogni momento della nostra
quotidianit5. In pratica, ogni qual volta diverremo coscienti di una
tensione, ovunque noi siamo, cominceremo subito ad applicare i
principi astratti del "ilassamento #osciente per tornare in
1quilibrio. Intervenire subito ci permetter5 un enorme risparmio di
1nergia, perch- ogni tensione involontaria implica sempre il
consumo di una "nergia corrispondente per essere mantenuta .
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Questo alimenter5 il circolo virtuoso, perch7 avere 1nergia libera
significa maggiore vitalit5 e benessere, e dunque maggiore capacit5
di fare fronte a tutti gli impegni della nostra quotidianit5.
Quali momenti sono i pi9 indicati per praticare questo esercizio=+ualsiasi momento un ottimo momento per praticare . ersino
rimanendo seduti in metropolitana, o camminando per le vie di una
citt5, possibile focalizzare e sciogliere le nostre tensioni
involontarie. Tuttavia, se ne abbiamo la possibilit5, possiamo
inserire alcuni minuti di pratica specifica di questo esercizio suito
prima e7o suito dopo un eventuale allenamento sul corpo fisico , e
poi misurare da noi stessi la differenza che percepiamo quando
invece non lo pratichiamo. Il "ilassamento #osciente subito prima
di una pratica fisica rende il corpo molto pi9 agile, sciolto ed
elegante: subito dopo, permette di lasciar andare tensioni inutili e
fondere profondamente in noi stessi i soli benefici che la pratica ci
ha portato.
2na breve digressione finale merita il concetto di
decantazione, concetto che oscuro a molti e che invece merita
molta attenzione. Quando siamo rimasti a lungo concentrati su un
compito specifico, iniziare subito dopo un altro compito
impegnativo un comportamento al quale veniamo educati fin da
adolescenti con estrema superficialit5. +uesto un comportamento
assai disfunzionale# dal punto di vista energetico# perch-#traducendo nei termini della visione taoista# il Chi che stato
focalizzato e concentrato su di un compito preciso non ha la stessa
qualit e la stessa raffinatezza che necessaria ad un altro
compito, e dunque non pu3 essere trasferito al massimo del suo
rendimento da tutt'altra parte in pochi istanti.
6e abbiamo proprio adesso deciso di terminare un lavoro al quale
siamo stati concentrati per ore trascorse, per esempio lavorare al
computer, o pulire la casa, o creare un mobile in legno, passare
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immediatamente ad un altro lavoro impegnativo, o a qualsiasi altra
attivit5, non ci permetter5 di dare il meglio di noi stessi, e non ci
permetter5 di rimanere concentrati e presenti troppo a lungo.
Questo perch7 necessario inserire nel mezzo di queste attivit5uno spazio di decantazione, ovvero un periodo in cui l'1nergia
#'hi viene liberata dal contesto in cui era stata focalizzata, in modo
da poter ritornare lentamente verso una condizione di 1quilibrio(
verso il non focalizzato, purificato, alimentato con nuova 1nergia
proveniente magari dal cibo, o da alcuni minuti al 6ole o all'aria
fresca e pulita.
In genere, le persone inseriscono involontariamente spazi di
decantazione nel tessuto della loro esistenza, perch7 uno o pi9 dei
loro veicoli fisico/mentale/emotivo le informa di una profonda
necessit5 di riequilibrio del proprio #'hi. Inserire volontariamente
spazi di decantazione proprio l5 dove si rendono necessari, e cio
nella transizione tra una attivit5 ed un'altra, permette di lavorare
con molta pi9 velocit5 ed intensit5 al ripristino di una condizione di1quilibrio, e dunque avere poi paradossalmente pi9 1nergia da
spendere nel nuovo compito, pi9 >ttenzione, e meno bisogno
ineludibile di riposare.
raticare questo esercizio negli spazi di decantazione che si
aprono nel tessuto della nostra esistenza un ottimo modo per
ritornare velocemente ad una condizione di 1quilibrio, che beneripetere ancora una volta, la condizione di maggiore vitalit5,
1nergia e benessere a cui possiamo ambire. In questo modo
aiuteremo l'intero nostro sistema psico@fisico a ricaricarsi di #'hi
fresco, purificato, nuovo: e quando torneremo ad una nuova
attivit5, avremo pi9 1nergia per farla, e pi9 1nergia per mantenere
la nostra resenza di fronte a noi stessi.
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Consiglied esperienze
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?li esercizi di "ilassamento #osciente, di qualsiasi forma siano e
da qualsiasi tradizione provengano, sono generalmente avversati da
qualcosa che dentro di noi bolla queste pratiche come inutili perdite
di tempo. Questo bollo di inutilit5 scatta solerte ed automatico, pi9che mai quando si tratta di una pratica che ha potenzialmente una
reale utilit5 ed efficacia per noi.
Quante volte noi siamo i primi dissuasori di noi stessi, quando si
tratta di praticare qualcosa che sentiamo ci procurer5 un gran
bene= &on succede forse cos8 con la
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Tuttavia, la comprensione di questo fatto energetico transita
dall'esperienza della pratica nel tessuto quotidiano( e quando
davvero cominciamo a praticare, allora ci troviamo ad osservare
reazioni e conseguenze tra le pi9 disparate: tutte indicazioni moltoimportanti sul nostro reale, reale, stato interiore.
er esempio, c chi incapace di rimanere in posizione
totalmente immoile, e dopo pochi momenti, non riesce a
trattenere l'impulso a muoversi, ad aggiustarsi, a cambiare
posizione, a muovere qualche arto in qualche modo. Questa una
indicazione molto importante, se la scopriamo in noi stessi( indice
di una forte dissipazione energetica involontaria, ed dunque una
questione molto importante sulla quale portare la nostra
>ttenzione. erch7 non riesco a stare immobile= #he cosa mi spinge
a muovermi, a cambiare posizione continuamente= #he cosa temo
mi raggiunga, restando immobile al mio posto=
Cos4 come nel rilassamento# anche in tutte le altre aree della
nostra 6ita2 questa e la Legge dello !pecchio.
>ltra situazione che accade in alcuni praticanti il timore della
quiete mentale che scaturisce dal Rilassamento profondo. vvero,
il timore del !ilenzio Interiore, a cui probabilmente non viene mai
dato spazio, e per questo cos8 temuto ed avversato.
>nche questa una indicazione fondamentale, se realizzata.
erch7 indice di una profonda identificazione con il contenuto
della nostra
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aradossalmente, pu' accadere che si termini la pratica del
Rilassamento con un dolore fisico in qualche area del nostro
corpo# invece che con una condizione di generico enessere diffuso .
Invero una condizione che accade assai raramente, ma talvoltapu3 succedere, soprattutto nelle prime sessioni di pratica.
Questo dolore ci sta ad indicare un'area del nostro corpo che
probabilmente nel tessuto della 4ita quotidiana noi non rilassiamo
mai: e per questo, a seguire l'esercizio, si mostra indolenzita( non
ha l'abitudine ad essere rilassata, ma probabilmente conserva
sempre una tensione continua che il "ilassamento ha scardinato di
una epsilon.
ortare in questa area la nostra >ttenzione anche nella 4ita di
tutti i giorni, significa alterare questa involontaria continua
condizione di tensione, perch7 l'>ttenzione da sola gi5 elemento di
interruzione della meccanicit5. 6e non imputiamo alla pratica del
"ilassamento la responsabilit5 di questo dolore, bens8 attribuiamo
ad essa la sua scoperta, potremo muovere verso un punto in cui il
dolore lentamente si sgretoler5, per lasciare il posto ad un tessuto
interno pi9 rilassato, pi9 libero di accogliere il suo #'hi, e dunque
pi9 sano e vitale.
"ilassare non pu3 causare dolore: se il dolore viene, potrebbe
derivare da cause non dipendenti dal "ilassamento, ma da una
tensione pregressa che viene improvvisamente ammorbidita, anchese solo di poco.
Infine, alcune brevi indicazioni su come arricchire la nostra
pratica.
Aiutarsi con una musica di sottofondo adeguata un ottimo
sistema per potenziare il nostro Rilassamento. 1scludiamo
totalmente qualsiasi televisore a basso volume, e se possibile
silenziamo qualsiasi apparecchio telefonico, perch7 interrompere
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improvvisamente e freneticamente una sessione di "ilassamento
equivale quasi sempre a vanificarla.
&on lasciamo in sottofondo un televisore o una radio sintonizzati
a casaccio( durante il "ilassamento, si diventa molto pi9 ricettivi, e i
messaggi che al --G sono diffusi dai media radiotelevisivi non sono
costruiti per favorire il nostro benessere, bens8 per favorire l'esatto
contrario.
Tuttavia, la musica tenue, rilassante, possibilmente senza parole
o con parole che incoraggino sempre, sempre, a buone vibrazioni,
non dovrebbe portarci a dimenticare uno dei fondamenti dellanostra pratica, che mantenere lo stato di &resenza nella
scansione del nostro corpo. #ertamente possiamo scegliere di
abbandonarci al solo ascolto della musica, se lo vogliamo. Tuttavia,
nella lunga distanza, questo specifico tipo di rilassamento non
produce gli stessi benefici di quelli generati dall'integrazione della
scansione del nostro corpo con la nostra piena resenza. ltro elemento che pu3 ritornarci assai utile incidere
personalmente una registrazione audio che ci guidi nel
rilassamento# magari con un ello sfondo musicale a nostra scelta.
In questo modo, grazie alle nostre stesse parole, possiamo seguire il
flusso e concentrarci esclusivamente sulle nostre sensazioni mentre
percorriamo il nostro corpo, che poi l'elemento pi9 importante di
tutti.
L'inconveniente di una registrazione audio che ha tempistiche
fisse, e dunque non terr5 inevitabilmente conto del nostro stato
interiore del momento( un'area del nostro corpo potrebbe avere la
necessit5 di un massaggio interiore pi9 lungo e profondo di un'altra,
e questo la nostra registrazione ovviamente non pu3 contemplarlo.Tuttavia, pu3 essere comunque uno strumento di ausilio alla
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pratica, sempre se siamo attenti a non trasformarla in un elemento
meccanico su cui addormentarci.
1d infine, l'ultima raccomandazione( la )uintessenza
scaturisce dalla Disciplina, in accordo alla Legge delRitmo. raticare il "ilassamento #osciente una volta ogni quindici
giorni ci dar5 i risultati equivalenti a questo ritmo, ovvero assai
blandi, e velocemente riassorbiti dal fluire chiassoso e frettoloso del
quotidiano: ricordare a noi stessi di praticare il "ilassamento
#osciente ogni volta che ci possibile, sar5 l'elemento decisivo che
sveler5 a noi stessi tutti i tesori che i libri, i testi, le parole, non
potranno mai donarci.
2n conto parlare di praticare. 2n altro conto praticare
davvero. Tutta un'altra musica praticare in !isciplina seguendo
un "itmo regolare. +ualsiasi cosa# qualsiasi cosa# che nella nostra
6ita ha generato risultati di valore# stata da noi praticata in
%isciplina seguendo un Ritmo regolare2 se osserviamo con onest
il nostro vissuto# non potremo non accorgerci di questa 6erit.
Il "ilassamento #osciente non aggira questa Legge, n7 potrebbe
farlo. 6petta a noi, ad ognuno di noi singolarmente, come sempre,
determinare che cosa nella nostra 4ita merita >ttenzione per i
risultati a cui ci condurr5. ;orse meglio lasciare il televisore
spento mezz'ora e dedicare questo tempo a noi stessi( nella lunga
distanza, quale dei due alberi porter5 i frutti migliori=i9 1nergia abbiamo a disposizione, pi9 la nostra 4ita sar5 sana,
attiva, prospera, e in salute( in una parola, 6traordinaria, come
merita di essere vissuta. La !isciplina del "ilassamento #osciente
una pratica che ci supporta e ci aiuta a procedere proprio in questa
precisa direzione.
Il mio augurio per voi che il miglior libro sul "ilassamento#osciente che mai stato scritto sia custodito nelle pagine del
vostro intimo !iario.
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0are,ectaris un Centro di Crescita &ersonale il cui intento condividere strumenti per lo sviluppo armonioso dellessereumano# della sua Coscienza# e del suo pieno potenziale.
%i seguito# alcuni collegamenti Internet alle risorse del Centro chepossono essere di tuo interesse.
$ito Internet u((iciale"
http277888.marenectaris.net
%e )uic*ening, il +e' ournal di appro(ondimenti"http(//HHH.marenectaris.net/ournal
Cosa intende MareNectaris per Crescita Personale"
http(//HHH.marenectaris.net/crescitapersonale
Lo $(idante il (ilm documentario"
http(//losfidante.marenectaris.net
irt/ $uperiori il li'ro"
http(//HHH.marenectaris.net/virtusuperiori/
http://www.marenectaris.net/http://www.marenectaris.net/journalhttp://www.marenectaris.net/crescitapersonalehttp://losfidante.marenectaris.net/http://www.marenectaris.net/virtusuperiori/http://www.marenectaris.net/journalhttp://www.marenectaris.net/crescitapersonalehttp://losfidante.marenectaris.net/http://www.marenectaris.net/virtusuperiori/http://www.marenectaris.net/