giuliaviva anno ii n.14 del 14 luglio 2012

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Anno II numero 14 del 14 luglio 2012 GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie TRAMONTO GIALLOROSSO L’annata più difficile del recente passato del Giulianova calcio, si è conclusa con la manca- ta iscrizione della squadra al prossimo campionato di Seconda Divisione. articolo a pag 13 copiagratuita A pagina 6 e 7 intervista “a tutto campo” con Alessandro Quartiglia foto Marco Calvarese

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GiuliaViva anno II n.14 del 14 luglio 2012

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Page 1: GiuliaViva anno II n.14 del 14 luglio 2012

Anno II numero 14 del 14 luglio 2012GiuliaViva è anche on-line su www.giuliaviva.it

Quindicinale d’informazione giuliese distribuzione gratuita - tiratura 2500 copie

TRAMONTO GIALLOROSSO L’annata più difficile del recente passato del Giulianova calcio, si è conclusa con la manca-ta iscrizione della squadra al prossimo campionato di Seconda Divisione. articolo a pag 13

copia gratuita

A pagina 6 e 7 intervista “a tutto campo” con Alessandro Quartiglia

foto Marco Calvarese

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I

Istantanee giuliesi GiuliaViva anno I I n.14 3

Che delusione!

O lì o niente

Sfrattato dalla pineta di piazza Dalma-zia, restituita, come auspicato, al gioco dei bambini ed al relax degli adulti, l’or-mai tradizionale chiosco dei libri non ha trovato al momento alcuna sistema-zione alternativa. Inspiegabilmente ne-gata la naturale soluzione di dislocare la struttura all’interno dell’ex golf-bar (come suggerito in consiglio comuna-le dal gruppo consiliare de “Il Cittadino Governante”) la cui desolante piattezza non avrebbe avuto che da guadagnar-ne, la voglia di lettura di residenti e turi-sti ha finito col naufragare di fronte alla mancata concessione di una sistema-zione alternativa.

Che brutta figura!

Anche la pista di pattinaggio dell’ex golf-bar è stata teatro di alcuni in-contri della “Coppa Interamnia”, pluriennale torneo internazionale di pallamano, fra compagini gio-vanili. A contendersi la vittoria sul campo ragazzi provenienti da Nor-vegia, Danimarca, Turchia e Paesi slavi. A fare da contorno bagni e spogliatoi desolatamente chiusi ed inutilizzabili, alla cui pulizia e aper-tura al pubblico si è provveduto so-lamente a manifestazione iniziata.

Con l’assessore Forcellese a far da parafulmine, in assenza del sindaco, al nutrito e rumoroso gruppo dei contestatori, è stata inaugurata, lo scorso 8 luglio, la prima spiaggia riservata ai cani. Delusissimo per l’assenza di Ma-stromauro il cagnolino che, pre-vio sorteggio, avrebbe dovuto inaugurare il nuovo lido accom-pagnato dal primo cittadino.

In tempi di “spending review”, con-sueto inglesismo abusato per ribat-tezzare una molto più italiana “revi-sione della spesa”, la Asl teramana ha dato il via ai lavori per la realizzazio-ne delle camere a pagamento presso l’Ospedale Maria SS.ma dello Splen-dore. Spesa prevista: un milione di euro. In tempi di fuga dalle strutture locali (sono sempre di più i terama-ni che vanno a curarsi fuori regione, ma comunque a spese del sistema sanitario abruzzese) la qualità del servizio in camera è stata preferita a quella dei trattamenti sanitari, consi-derata probabilmente un lusso che non possiamo permetterci.

C’è lusso e lusso

Piazza, bella piazza: anno quartoAndrà in scena sabato 25 agosto, nella consueta cornice di piazza Dalla Chiesa, la IVa Edizione di “Piaz-za, bella piazza”, appuntamento di musica e cultura varia organizzato dall’associazione “Il Cittadino Go-vernante”. Incentrata principalmen-te sulle esibizioni di band musica-li locali, la rassegna rappresenta quest’anno, dopo la sospensione di “Giugnogiovani”, l’unico appun-tamento, in un’estate culturalmen-te sottotono, capace di incontrare gusti e desiderio di esprimersi della Giulianova giovane.

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Fatti ... 4 GiuliaViva anno II n.14 in primo piano

Per rinfrescare la memoriaDal comunicato stampa del 2 agosto 1999 a firma dell’allora capogruppo consiliare DS, Francesco Mastromauro:“...Basta sfogliare un qualsiasi quotidia-no locale per rendersi conto di quali e quanti spettacoli, sagre, festival, mostre, gare... vengono organizzate nelle realtà vicine alla nostra. A Giulianova no! I soliti due concerti con “artisti di richia-mo”, la solita musica lirica di Piazza Buoz-zi, il solito “Giulianova Antiques”, meglio noto come mercatino delle schede tele-foniche, e poco altro. I nostri ammini-stratori paiono gloriarsi di quanto fanno (poco e senza fantasia) senza sforzarsi minimamente di concepire e progettare

forme diverse di intrattenimento”. E ancora:“la toponomastica di Giulianova sembra essere ristretta a piazza Dalmazia, via N.Sauro (lato est) e viale Orsini (non oltre via Thaon De Revel): tutto il resto appare interdetto a qualunque coinvolgimento nelle attività turistiche, ricreative, cultura-li e commerciali approntate in città”.Da quella data sono passati 13 anni, 3 giunte e svariati assessori, l’Estate Giu-liese si è trasformata in Giulia Eventi, ma nella sostanza nulla è cambiato. O forse sì: l’allora assessore alle manifestazioni Mimì Di Carlo, passato al ruolo di stam-pella del centrosinistra.

Giulia Eventi: grazie a chi? di Paolo Innocenti

Parole dell’amministrazione comunale; musica (e altro) delle varie associazio-ni, società sportive, circoli culturali e via elencando: nasce da questo connubio il calendario 2012 di “Giulia Eventi”, conte-nitore estivo di manifestazioni sviolinate in pompa magna dall’amministrazione utilizzando uno spartito prevalente-mente scritto da altri.Compresso come da prassi nelle con-suete strade e piazze più centrali (di-menticate, nonostante i proclami, An-nunziata e frazioni, destinato al “tre palle un soldo” il parco Chico Mendes, e via trascurando), il consueto conteni-tore di appuntamenti estivi sembra in effetti mettere in luce più la scarsa vena creativa dell’assessorato preposto che lo stato tutt’altro che felice delle finanze pubbliche. Ricco di iniziative sulle quali il Comune non ha fatto altro che appor-re il proprio “marchio”, accompagnato o meno da un parallelo sostegno econo-mico, “Giulia Eventi 2012” trova la pro-pria identità essenzialmente al di fuori dell’istituzione pubblica.

Intendiamoci, lasciare spazio all’in-ventiva, alla fantasia ed alle capacità artistico-ricreative di chi vuole esse-re parte attiva della società è non solo opportuno, ma persino dove-roso. Esagerato però che tale ruolo diventi così vitale che senza le idee, l’impegno e lo spirito organizzativo “extra-istituzionale” finisca con l’es-sere a rischio l’esistenza medesima del cartellone. Evidente, a questo punto, l’attuale inutilità di uno spe-

cifico assessorato, ridotto a semplice patrocinatore di iniziative altrui: se tutto si risolve nell’elargizione più o meno a pioggia di contributi e sponsorizzazioni, tanto vale che l’onere venga affidato di-rettamente agli uffici finanziari.A stupire, infine, da parte di chi ha fatto

dell’ormai abusata e sempre nebulosa “politica del fare” la propria bandiera , il ringraziamento avanzato dalla giunta a ranghi pressoché completi nei confronti del consigliere Ruffini, per aver respon-sabilmente “non fatto” la rassegna “Giu-gnogiovani”. Malgrado i propositi di do-tare Giulianova di una manifestazione capace di farla conoscere al di fuori dei propri ristretti confini, a finire nel calde-rone dei sacrifici è stato, contraddittoria-mente, l’unico evento che, sia pure già soggetto ad importanti tagli nel finan-ziamento, veniva a porsi come appunta-mento “fisso” attorno al quale costruire l’intero calendario. La promessa è stata di riportarlo in vita per l’estate 2013. La realtà è quella di una prematura e spe-riamo non irreversibile scomparsa.

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GiuliaViva anno I I n.14 5

Per cambiare occorre sapere di Franco Arboretti

A Giulianova ci sono aspetti della vita cittadina, di importanza cruciale per la collettività, che non vengono raccon-tati all’opinione pubblica. Anche questo può far soffrire la nostra democrazia. E’ auspicabile che vi si ponga rimedio. Il Cittadino Governan-te sostiene GiuliaViva proprio per dare un contributo in tale direzione. Torniamo, però, all’affermazione di par-tenza, con qualche esempio. Più vol-te, nei giorni scorsi, abbiamo appreso dall’informazione locale notizie riguar-danti il Bilancio, la TARSU, il CIRSU, gli LSU, la Variante e la VAS. Bene, cari lettori, avete letto o ascoltato da qualche parte quello che stiamo per dirvi?• Il Bilancio comunale è in grave diffi-coltà non solo e non tanto per i tagli del governo, quanto, soprattutto, perchè nel corso degli anni gli amministratori, sul fronte delle entrate, non si sono preoc-cupati di ottenere tutte le spettanze pre-viste dalle leggi e, sul fronte della spesa, hanno prodotto uno spreco intollerabile di denaro pubblico.• Dopo reiterati e costosissimi affidamenti diretti finalmente è stata predisposta una

gara per la raccolta ed il traspor-to dei rifiuti. Abbiamo scoperto, però, che la base d’asta sarà di mol-to superiore (oltre un milione di euro) ai costi medi che si hanno in altri comuni costieri e che nel corso dei cinque anni della durata dell’af-fidamento non ci sarà, come sareb-be lecito attendersi, una progres-siva riduzione dei costi. Ma le gare non si fanno per spendere meno?

• Abbiamo saputo che la TARSU delle attività economiche verrà aumentata del 30% perché la spesa per i rifiuti continua a crescere: Non è un paradosso che, no-nostante i buoni risultati della raccolta dif-ferenziata ottenuti grazie all’impegno dei cittadini, la gestione dei rifiuti costi ogni anno sempre di più? Ovunque, nei paesi civili e seri, i rifiuti non sono più un proble-ma ma una risorsa che genera profitti ed occupazione, facendo progressivamente spendere sempre meno ai comuni grazie alla raccolta differenziata ed al riciclo; qui da noi no, questo non accade e, invece della meritata riduzione, avremo invece una bella stangata! Naturalmente la spie-gazione c’è ed è nello sperpero (ricordate il milione di euro e più per lo spiaggiato del 2011?) e, più in generale, nella gestio-ne fallimentare (fortemente divoratrice di denaro pubblico) di CIRSU e SOGESA.• Il sindaco ha gridato ai quattro venti che era pronto a pagare di tasca propria (con la collaborazione di tutti i consiglieri comuna-li, però!) la proroga illegittima alle lavora-trici precarie che lavorano da 16 anni col comune. Non è stato detto, invece, che le

soluzioni legittime per la loro stabilizzazio-ne si potevano trovare in precedenza e per tempo. Non è stato fatto. E non è stato ne-anche detto che, ancora adesso, altre stra-de legittime e concrete potrebbero essere percorse per evitare il licenziamento delle lavoratrici. I nostri amministratori, però, preferiscono spendere di più assumendo, oltre i limiti consentiti dalla legge, tramite l’agenzia di lavoro interinale con costi me-diamente superiori del 30 %.• Il Messaggero ha titolato “approvata la VAS, a settembre il nuovo PRG sarà ope-rativo”. Non è vero. Il sindaco fissò per gennaio scorso il consiglio sulla Variante al PRG per controdedurre le prescrizioni della SUP; noi dicemmo che occorreva completare l’iter della VAS prima di ripor-tare in consiglio la Variante. Ci fu risposto di no, però quel consiglio non si è mai tenuto. Si terrà in autunno (forse) dopo la conclusione della procedura della VAS (che deve essere ancora approvata). Ma non sarà l’atto conclusivo! Andrebbe fat-to sapere, invece, ai cittadini e alle asso-ciazioni culturali e ambientaliste che con la VAS (Valutazione Ambientale Strategi-ca) hanno una grande opportunità per correggere, presentando osservazioni, una Variante molto dannosa per Giulia-nova, cosa messa in luce anche dagli uffi-ci urbanistici della Provincia con severe e legittime prescrizioni. Nel frattempo, co-munque, sono passati tre anni dall’inse-diamento di un’amministrazione che fece scrivere che avrebbe approvato la Varian-te in 100 giorni! Ma le veline del “Palazzo” questo non lo dicono.

Parliamone

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6 GiuliaViva anno II n.14 Qualche domanda a...

Alessandro Quartiglia un imprenditore “a tutto campo” di Giancarlo de Falco

Buongiorno Presidente, prima di parlare della nostra comune pas-sione, il calcio, vorremmo cono-scere meglio il lavoro che, come imprenditore, sta portando avanti da questa sede di Cologna. L‘azien-da sta allargando i propri interessi anche in campo europeo. E’ questo il modo per uscire dal momento di crisi che stiamo vivendo?Ringraziandovi della presenza, mi va di precisare che parlare di Cologna come facente parte o no di Giuliano-va mi sembra riduttivo.Operiamo nel mondo della ristora-zione, in una nicchia di mercato mol-to specializzata, e si ha successo non solo con le idee imprenditoriali ma anche grazie a collaboratori impor-tanti, condividendo una filosofia di gruppo e di squadra.

E’ evidente che il territorio va vissu-to in maniera diversa. Per quanto riguarda l’aspetto economico, è un momento questo in cui l’azienda sta investendo e ciò è un dato positivo. Possiamo dire che un bravo di-rigente è colui che sa scegliere i propri collaboratori?Chi guida è sempre l’uomo, sia in una squadra di calcio che nei settori dell’economia. Penso che l’uomo che guida deve trasmettere la sua pas-sione, il suo amore, e perché no i suoi errori a tutti, salvo poi farne tesoro. In un momento difficile, il nostro grup-po è stato più pronto di altri a trova-re soluzioni alternative, cogliendo le

opportunità del nostro settore, e ciò ha ridato entusiasmo.In un mercato che si allarga quant’è importante l’innovazione?L’innovazione diventa un aspetto fondamentale. Si sta verificando una cosa molto bella. Normalmente ci sono aziende del nord che scendono, qui ce n’è una del centro Italia che, con venditori del nord, rappresenta il nostro gruppo non solo a Milano, ma anche a Montecarlo. Ciò è dovuto alla forza di una squadra di collaboratori che con capacità riesce ad ottenere grandi risultati. Come nello sport, più o meno. Se un ragazzo del settore gio-vanile è bravo, lo è sempre.Non tutti conoscono l’attività pro-duttiva dell’azienda Quartiglia. Può fornirci maggiori dettagli?

Abbiamo attività che supportano il mondo della ristorazione. Le nostre iniziative sono in genere indirizzate verso un marketing diretto, molto specializzato. Vendiamo non solo prodotti ma anche servizi. Facciamo molti corsi per professionisti, pro-muoviamo le conoscenze dei prodotti italiani, con una rete commerciale di 240 agenti, e una distribuzione logistica all’avanguardia. Questo è un fattore vincente, che ci consente maggiori opportunità puntando sul-la qualità. Il nostro vanto è che nel nostro gruppo lavorano 450 persone. E’ molto importante. La crisi? È un problema perché le difficoltà di tutti influiscono anche su di noi. Alla poli-tica non chiediamo nulla, forse solo una maggiore attenzione per valoriz-zare le potenzialità di un territorio.Nell’agroalimentare la ricerca sui prodotti tipici del territorio è sempre continua?E’ certo un tema attuale. Il nostro grup-po sta cercando di valorizzare prodot-ti tipici siciliani, abruzzesi, pugliesi, e punta a essere un concentratore unico per supportare la ristorazione a livello nazionale. Mi va di evidenziare come, in genere, la nostra clientela vada alla ricerca di prodotti di qualità. Oltre i confini nazionali, possiamo dire che Quartiglia promuove la valorizzazione di prodotti regio-nali del nostro Paese?La copertura nazionale l’abbiamo

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raggiunta da un anno, e pian piano ci stiamo espandendo. Dobbiamo es-ser bravi ad anticipare il futuro, con l’innovazione. Dobbiamo investire per ottenere risultati a breve, senza esagerare. In questo momento pur senza fare investimenti di natura strutturale, abbiamo come azienda una capacità lavorativa notevole, che ci permette di applicare progetti innovativi che si traducono in risulta-ti. Abbiamo immagazzinato passio-ne per il lavoro, per l’innovazione, la tecnologia. In merito a quest’ultimo aspetto, ad esempio, comunichere-mo su i-pad i saperi dell’azienda. Il ristoratore sarà celermente messo a conoscenza degli approfondimenti della ricerca.Ora è il momento di parlare della passione che condividiamo e che ci ha fatto conoscere molti anni

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Alessandro Quartiglia un imprenditore “a tutto campo” di Giancarlo de Falco

fa. Lei è stato presidente della società “Giulia-nova Calcio” per tanti anni ed anche un impor-tante dirigente di Lega. Oggi la “Giulianova calcio” vive una grande crisi, è venuta meno l’i-scrizione al cal-cio professioni-stico. Cosa Le ha

provocato questa notizia?Onestamente, quando si fa per tanti anni l’azionista della “Giu-lianova Calcio”, il rammarico nel costatare quanto è accaduto è notevole. Era un vanto, il numero di tifosi rispetto agli abitanti, era motivo di grande apprezzamento, anche in Lega. E’ stato sempre un gran piacere essere al timone di una società dove un atleta veniva con grande motivazione. Oggi è per me un motivo di orgoglio ri-cordare quei momenti. Speravo si trovassero soluzioni diverse, per risolvere i problemi creatisi.C’è un gruppo di appassionati che ha rilevato il titolo sportivo del “Cologna Paese“ e punta a far riemergere, attraverso la va-lorizzazione dei giovani locali, la tipicità giuliese. Ce n’è anche

un altro che vuol ripartire dall’in-terregionale. Un pò di confusio-ne, forse. Non pensa che occor-rerebbe un capofila per ripartire con nuovo entusiasmo?Ho incontrato tanta gente a Giulia-nova piena di entusiasmo. Anche in questi anni, come azienda, abbiamo dato un contributo al calcio giuliese. Senza colpevolizzare chi ha gestito finora, penso che la prima scelta do-vesse essere quella di salvaguardare il titolo, che tanto ci è costato. Ciò non è stato fatto e mi è dispiaciuto. Tornare su di categoria non sarà facile, anche per il momento socio economico che stiamo attraversando. Comunque, in un momento di difficoltà devono si-curamente essere unite le forze.Potrebbe essere l’imprenditore Quartiglia il catalizzatore di que-ste forze?In questo momento sono fuori (dal cal-cio), perché l’azienda è il mio principa-le impegno. Ripeto, per me è un punto di orgoglio aver fatto il presidente del-la ”Giulianova Calcio”. L’unione può essere una soluzione. A Giulianova, nella nostra città, non va disperso il patrimonio di passione che c’è. Sappiamo del suo sostegno a ONG che operano in Africa.E’ un impegno importante, curato soprattutto da mia moglie, che è stata in Africa a vedere e aiutare. La famiglia è partecipe e la cosa ci ren-de orgogliosi.

Il video dell’intervista è visionabile in streaming su www.giuliaviva.it

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giravano la manovella della macchinetta o erano intente a schiacciare e passare i pomodori più maturi e sani, attraver-so un crivello, “lu passastratte”, per pro-durre una crema da asciugare al sole: il concentrato di pomodoro. Nel frattem-po c’era chi provvedeva a riempire, con l’imbuto, le bottiglie precedentemente lavate e fatte asciugare bene tenendole capovolte. Chi più affascinava i bambini, che comunque venivano coinvolti per le piccole cose, era l’addetta a chiudere le bottiglie. Si utilizzavano i sugheri ed era bellissimo guardare con quanta capa-cità manuale, con l’aiuto di un martello, senza mai rompere una bottiglia, queste donne riuscissero a tapparle. Poi c’era la fase della legatura: uno spago veniva in-trecciato al collo della bottiglia in modo che il sughero non fuoriuscisse durante la bollitura. Ovviamente questa era una fase importante che, se non fatta con grande attenzione, metteva a rischio tut-to il lavoro precedente; chi era addetta a questa fase era la meno coinvolta nel

..

8 GiuliaViva anno II n.14

Li “buttij de pummadore” di Irene Lattanzi

Il profumo di pomodori ap-pena raccolti, scelti con gran-de attenzione, lavati uno ad uno e quel chiacchiericcio di donne indaffarate... ba-sta poco per riportarlo alla memoria. E le donne che si prendevano cura della pre-parazione delle conserve, non erano solo quelle di fa-miglia, ma anche le vicine disponibili e certe di essere ricambiate nell’aiuto. I giorni di preparazione delle “buttij d’ pumma-dor pe l’immern” vedeva coinvolte tutte le donne del vicinato; forse non era un momento di festa, ma certamente di so-cializzazione; era il momento delle confi-denze e spesso delle buone “vernecchie” alternate alle personali esperienze circa il confezionamento delle varie conserve casalinghe. Erano molte le “regole” da ri-spettare e ciascuno aveva da proporre le proprie ma tutti condividevano la scelta della giusta fase lunare e l’imprescindi-bile non coinvolgimento delle donne in periodo mestruale. Poi c’erano tutte le diverse procedure per realizzare la bottiglia “nghe la pummador passate”, quella con i pomodori sbucciati e fatti a piccoli pezzi, “lu stratte”. E intanto intor-no si spandeva un penetrante profumo dal basilico che veniva introdotto nelle bottiglie e d’inverno avrebbe suscitato il ricordo dell’estate. Solitamente erano solo le donne a dedicarsi a quest’attivi-tà: qualcuna spellava i singoli frutti, altre li tagliavano a piccoli pezzi, altre ancora

chiacchiericcio. Quando il lavoro di preparazione, iniziato alle prime luci del giorno, si avviava alla conclusio-ne, si cominciava il rito della prepa-razione del fuoco, per portare a bol-litura le bottiglie. Queste venivano sistemate a strati dentro i calderoni spesso di rame, ma anche realiz-zati tagliando, nella giusta misura, grossi bidoni di metallo recuperati chissà come e dove. L’addetto al fuoco meritava grosso rispetto: da lui dipendeva il giusto bollore e la

perfetta durata della bollitura. Il giorno dopo, ben raffreddate, le bottiglie sareb-bero state riposte in cantina ad aspettare l’uso per la realizzazione di un succulen-to piatto. Ma tutto questo lavoro era co-minciato da “chilometro zero”, dalla scelta del fornitore di pomodori: ognuno aveva il suo, si fidava ciecamente e ne vantava le qualità, le competenze, il buon prezzo.Negli anni del boom questa tradizione è andata scemando e i prodotti industriali hanno avuto la meglio. Oggi sta tornando l’esigenza, per sal-vaguardare la salute, il portafoglio e... il lavoro, del chilometro zero e nella nostra città siamo fortunati ad avere proposte per l’attivazione di mercati che possono dare risposte a queste aspettative. E se anche i sapori guidano alla riscoperta del passato e dentro i sapori si possono leg-gere le atmosfere, le sensazioni, le storie che accompagnano luoghi, sfondi fami-liari a volte poco osservati come ambien-ti di vita e di comunicazione, allora viva li “buttij de pummadore”.

Benessere e alimentazione

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La pagina della cultura GiuliaViva anno II n.14 9

Le “Escursioni negli Abruzzi” dell’Onorevole Richard Keppel Craven di Leo Marchetti

vite stesse dei viaggiatori. Ma l’A-bruzzo si differenzia – come nota R. Colt Hoare nel resoconto del suo Grand Tour del 1819 – dal re-sto del Regno per una meraviglio-sa ospitalità dei suoi abitanti e per un paesaggio in linea con tutti i dettami del Romanticismo: verti-gine delle altezze, boschi, laghi ap-peninici – fra cui quello di Celano, menzionato da Anne Radcliffe nel suo The Italian – borghi pittoreschi e strade impervie. Keppel Craven, figlio cadetto del barone William Craven, stabilitosi a Napoli fin dal 1806, intraprese intorno agli anni ’30 del secolo un’ampia escursio-ne nelle province settentrionali del Regno di Napoli con intenzioni

conoscitive e descrittive, non senza godersi il brivido sublime del viag-gio fra strade inesistenti e “letti di fiume e ruscelli gua-dabili”, come scrive Luigi Lopez (Popoli 1976). Talvolta usava la carrozza, ma, più spesso, era costretto a fare lunghi tratti a piedi o a cavallo. Arri-vò così nelle province abruzzesi dalla Val Ro-veto e da Balsorano e si soffermò come prima tappa nello straordinario paesag-gio del lago di Fuci-

Nella sua introduzione al convegno teramano “Travellers in the Abruzzi and Molise” del 1976, Franco Cerco-ne scrive che sono stati più nume-rosi i viaggiatori francesi e tedeschi nell’Abruzzo del ‘700 - ‘800 a causa della cattiva fama della regione pres-so gli inglesi, fama che perdura fino al 1906 quando A. Steinitzer ancora la definisce “a land of brigands”. Tale reputazione è dovuta in massima parte alle particolari condizioni di ar-retratezza del Regno di Napoli, a un folklore fatto di sacrifici in odore di paganesimo e all’obiettiva presenza sul suo territorio di una guerriglia, antinapoleonica prima e antiunitaria più tardi, che mette a repentaglio le

no e presso le rovine di Alba Fucens. Nel suo libro Excursions in the Abruzzi (Londra, 1837) parla della gentilezza degli abitanti di Avezzano e delle nu-merose chiese aquilane, delle Gole di Antrodoco e del lago di Cotilia. Da qui decise di raggiungere Teramo attra-verso i passi del Gran Sasso, ma il ten-tativo si rivelò arduo, sia per le difficol-tà del territorio sia per le condizioni atmosferiche, per cui preferì aggirare la barriera delle montagne passando da Popoli e Pescara. In queste zone pianeggianti egli nota sul volto degli abitanti la presenza endemica del-la malaria, ma si rallegra anche della cortesia e disponibilità degli abruzze-si. A cavallo, lungo la costa, raggiun-ge le foci del Vomano e del Tordino e nel libro scrive che sulla destra si stagliava in alto sulla collina la vista di Giulianova “with its many towers and

domes surrounded by the trees” per dire che vi erano torri e cupole (sic al plurale) immerse nel verde e sullo sfondo la vista ‘impressive’ del Gran Sasso. A Teramo visitò la cattedrale e le rovine romane ed ebbe un incontro con l’anzia-no Melchiorre Delfico. Il viaggio si conclude con una visita a Chieti e il ritorno a Napoli via Sul-mona e Venafro.

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10 GiuliaViva anno II n.14

Norah Ephron: eterna romantica di Antonio D’Eugenio

Il patinato mondo di Hollywood ha recentemente detto addio ad una personalità profondamente sen-sibile, sognatrice ed irriverente al tempo stesso, tale regista, sceneg-giatrice e scrittrice era conosciuta con il nome di Norah Ephron. In molti ricorderanno successi come “Harry ti presento Sally” (1989) sceneggiato dalla Ephron e diretto da Rob Reiner, “Insonnia d’amore” (1993) o “C’è posta per te” (1998) entrambi diretti dalla Ephron e soprattutto il connubio lavorativo con due attori come Tom Hanks e Meg Ryan che grazie a lei hanno raggiunto la notorietà. La Ephron si è spenta all’età di 71 anni dopo una lunga degenza ospedaliera causata da una leuce-mia, ma a dispetto della malattia e di una vita sentimentale alquanto movimentata (si è sposata tre vol-

te) non si è mai data per vinta ed ha tratto più di un in-s e g n a m e n t o dalle proprie esperienze, in particolare il secondo divor-zio dal giorna-lista Carl Bern-stein dal quale ha avuto i due figli Jacob e

Max, l’ha ispirata nella sceneggia-tura di “Heartburn - Affari di cuore” film del 1986 diretto da Mike Ni-chols ed interpretato da Jack Ni-cholson e Meryl Streep. La pellicola racconta la storia d’a-more di due giornalisti, Mark e Ra-chel che in breve tempo decidono di sposarsi ed hanno due figli, ma la donna scopre l’infedeltà del ma-rito, così lo lascia.I due si riappacificano, per poco, perché Rachel scopre che Mark la tradisce di nuovo e si lasciano de-finitivamente. La regista statuni-tense ha anche contribuito alla re-alizzazione di “Silkwood” (1983) di Mike Nichols con Cher e Meryl Stre-ep e “Avviso di chiamata” (2000) di e con Diane Keaton. Donna piena di talento e fascino, la Ephron con il suo lavoro, svolto soprattutto nella città di New York, ha delineato un

profilo molto suggestivo della sua città guadagnando, nel tempo, il ri-conoscimento e la stima degli stes-si newyorkesi. Dalla penna di Nora Ephron sono usciti moltissimi lavori densi di ro-manticismo e buoni sentimenti, ma anche di sano realismo e verità in-dubbie. Può essere considerato un valido esempio il libro “Il collo mi fa impazzire. Tormenti e beatitudini dell’essere donna”, pubblicato nel 2007 dalla casa editrice Feltrinelli, opera densa di autoironia e citazio-ni rivolte alla fase più delicata della vita di una donna: la vecchiaia. La Ephron in un passo del suo li-bro scrive: “Odio la gente che so-stiene che invecchiare è bello, che si diventa saggi e si capisce quali sono le cose importanti. Ci si ribel-la, ci si deve ribellare all’immagine contraffatta di sé che appare nello specchio. Anche perché dal collo all’anima il passo è breve. Invec-chiare non è roba da rammolliti, tanto più se sei una donna”. Ammettendo le sue debolezze, questa grande interprete della no-stra società, ha dato un’immagine di sé umile ed umana, forse ha an-che dato una svolta profetica alla sua vita, perché la vecchiaia da lei tanto aberrata non l’ha mai rag-giunta, così da rimanere per sem-pre icona di stile nella memoria collettiva.

Interferenze artistiche

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Dove Cosa Quando GiuliaViva anno II n.14 11

Prime visioni di Stefania Sacchini

Pubblica utilità

Farmacie di turno14/15 luglio Farmacia Ielo16/22 luglio Farmacia Eredi Galli23/27 luglio Farmacia ComunaleGuardia Medica festiva e di urgenza Tel.: 085.8020362Ospedale Civile Via Gramsci 085.80201Pronto Soccorso 085.8020238 085.8020366118 085.8020442 / 085.8020373Croce Rossa Via Simoncini, 41/A 085.8007733Consultorio Familiare Via Ospizio Marino 085.8020816Polizia Veterinaria Pronto Intervento 085.8020818 (08.00-20.00)

Concerti mostre ed eventi

Più sensi coinvolti per un unico evento: cena - concerto a cura del Ristorante Beccaceci , domenica 5 agosto sulla banchina sud del Por-to di Giulianova. Potrete ascoltare The Incredible John Papa Boogie Blues Band e degustare pesce dell’Adriatico. Con il patrocinio dell’ Ente Porto di Giu-

lianova. Il prezzo di ingresso per il concerto e la cena è di €50. Info e prenotazioni : Ristorante Beccaceci 0858003550 \ 3294324954; Ente Porto 0858005888.

Beccaceci sul Porto di Giulianova

Titolo: Dentro Autore: Sandro Bonvissuto Casa editrice: Einaudi Pagine: 184 Prezzo: € 17,50

Sandro Bonvissuto, ca-meriere in un’osteria ro-mana e laureato in filo-sofia, ci racconta cosa succede dentro, dove gli occhi non arrivano o non vedono. Ci parla di un’umanità variegata e dimenticata, di una

vita che si organizza diversamente, di un luogo separato che pure è una finestra sul futuro della società stessa, avanguardia dei tempi che cambiano. Racconta di un mondo che “rieduca” solo chi è già “educato”, dove il detenuto comin-cia pian piano ad assomigliare al suo reato e la colpa diventa la cosa più importante, da cui la maggior parte delle volte si esce solo per tornare dentro. Oppure si muore, perché in carcere la morte ti raggiunge lo stesso, non dall’esterno, ma da dentro. Magari pro-prio pochi giorni prima di uscire.

Libri

La leggenda del cacciatore di vampiri 3D

“JULIA JAZZ 2012 seminari di musica moderna e classica + concerti”. Dal 23 al 27 Luglio Giulianova si trasformerà in un vero e proprio laboratorio creativo, con seminari di musi-ca moderna e classica, master class e concerti di alto profilo artistico. Spettacoli ingresso gratuito. Info e orari su www.orchestracontemporanea.it

“Julia Jazz” 2012 al Kursaal

A Castelbasso Mirabella e Carofiglio

Michele Mirabella presenta nella Piazzetta di Castel-basso il suo ultimo libro: “Cantami, o mouse. Il mondo di oggi spiegato dagli antichi”, edito da Mondadori.

L’appuntamento è per giovedi 19 luglio dalle 21:00 alle 23:55. Il 26 lu-glio gli enigmi della nostra storia e delle nostre storie più private messi a nudo da uno scrittore come Gian-rico Carofiglio, con il suo ultimo libro “Il silenzio dell’onda”.

Abraham Lincoln è un ragazzino che vive una vita spensierata con sua madre. Un giorno la donna muore per una strana ma-lattia ed il ragazzo rimane solo. Tempo dopo scoprirà che la ma-lattia che ha ucciso sua madre è stata causata dal morso di un vampiro e da quel giorno inizia a dare la caccia ai vampiri. All’età di sedici anni, mentre è impegnato in un combattimento, Abra-ham viene salvato da un vampiro di nome Henry Sturgess con il quale stringe un ottimo rapporto di amicizia. Sturgess insegna

a Lincoln la storia del vampirismo, lo addestra nel combattimento e lo manda ad uccidere i vampiri malvagi. Il film è diretto da Timur Bekmambetov ed ha per protagonisti Benjamin Walker, Mary Eliza-beth Winstead, Rufus Sewell e Dominic Cooper. Il film è basato sul romanzo Abraham Lincoln, Vam-pire Hunter di Seth Grahame-Smith, che si è occupato anche della sceneggiatura e tra i produttori del film figurano lo stesso regista Bekmambetov e Tim Burton. In programmazione dal 20 luglio.

Montepulciano d’Abruzzo Blues FestivalSi conclude a Torano Nuovo il 14 luglio la V edizione del Montepul-ciano Blues Festival con l’esibizione dei BLUES EXPLOSION (USA)(Andy Just, Texas Slim, Vivian Vance Kelly). Ingresso gratuito. info:

338.2786086 – 0861.71474 - www.toranonuovoblues.it

Le piccole voci a Piazza Buozzi

Soundlabs Festival a Castelbasso

er l’edizione 2012 il Soundlabs Festival sbar-ca per la prima volta nel borgo di Castelbasso con un ricchissimo cartel-

lone live. Il nome di spicco è sicuramente quello di Thurston Moore il chitarrista e cofondatore dei Sonic Youth. Dal 21 al 28 Luglio si esibiranno anche tanti altri artisti. INFOLINE +39 349 5547861

Domenica 22 luglio, alle ore 21, nello splendido scenario di piazza Buoz-zi, Le Piccole Voci di Ma-dre Teresa di Mosciano Sant’ Angelo presentano il musical La bella e la

bestia. Quest’anno le scenografie sono state realizzate da Giulio Di Marco, mentre i costumi sono a cura da Paola Narcisi. La direzione canora e artistica è affidata come sempre al direttore del coro Ermando Mattiucci.

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SOS ambiente12 GiuliaViva anno II n.14

I pescatori custodi del mare, intervista a Walter Squeo di Pietro Carrozzieri

ed europeo (Spagna, ma anche Belgio e Germania). In passato il vostro settore ha ricevuto molte critiche per il tipo di pesca praticato.E ’ v e r o, m a a t t u a l m e n t e f a cc i a m o i n s o s t a n z a l a

raccolta delle vongole, non più la pesca.Nel senso che peschiamo in maniera ponderata, rimanendo poco in mare e limitando i danni che possiamo fare. La vongolara, specie in estate, contribuisce anche ad ossigenare il mare.Siete stati protagonisti di un’iniziativa per avvicinare i giovani al settore pesca.Abbiamo deciso di dar lavoro ai giovani, che abbiamo trovato entusiasti. Tramite un’ordinanza della Guardia Costiera di Pescara, le barche che assumono un ragazzo possono prendere 40 kg in più di vongole. Abbiamo anche assunto 10 donne. E la risposta è che i posti disponibili (35) sono stati tutti occupati. Per altre assunzioni dovremo studiare iniziative a terra. Il CoGeVo non cerca aiuti allo Stato, negli ultimi tempi abbiamo solo chiesto alla Regione la mappatura delle acque.Importanti comunque anche i fiumi e le vostre battaglie per la qualità delle acque.Sono oltre 10 anni. All’inizio il fenomeno dei

Ringraziamo Walter Squeo, comandante a mare e vicepresidente del consorzio CoGeVo. Cosa fa questo consorzio in realtà?Il nostro consorzio tutela, di fatto, la produzione di vongole, applicando un tipo di pesca non distruttiva e immettendo sul mercato un prodotto di qualità. Il CoGeVo è formato da 84 barche in tutto il compartimento abruzzese, di cui 54 a Giulianova. La nostra carta vincente è la ricerca, che riteniamo di fondamentale importanza per la vita dei pescatori. Applichiamo le zone chiuse di pesca. Ora ad esempio, dopo 4 mesi, si riapre la zona che va dal molo sud giuliese fino al Vomano. La dr.ssa Giansante dello Zooprofilattico ha constatato il buon stato di maturazione delle vongole, così come quello del mare, specie in confronto agli anni passati. Con le zone chiuse abbiamo un prodotto di ottima qualità, che collochiamo sul mercato nazionale (soprattutto al nord)

fenoli (acido fenolico dei frantoi) distrusse la produzione. Occorse più di un anno per ristabilire l’habitat, in maniera lenta e graduale. Da 2-3 anni non abbiamo più nessuna morìa, pur se qualche allarme ogni tanto c’è. Ci appelliamo anche ai cittadini. Se notano “sversamenti” sui fiumi, ce lo dicano.Voi siete un po’ custodi della qualità delle acque. Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica assassinato dalla camorra, si era accordato con la marineria locale, concedendo sgravi fiscali a coloro che recuperavano dal mare plastica lattine ed altri rifiuti, che poi smaltivano correttamente a terra. Potrebbe essere un’idea anche qui?L’abbiamo già proposto alla Regione, chiamandolo progetto “Eco a Mare”. Siamo pronti, aspettiamo solo che la politica ci dia l’assenso. Non vogliamo niente, basta solo che ci dicano dove dobbiamo mettere i rifiuti.Per il futuro di quest’attività, quali idee e prospettive?A Giulianova abbiamo una grande flotta. Siamo stati elogiati anche in comunità europea, il nostro è l’unico settore della pesca che va bene, a differenza delle lampare, solo 2 rimaste. Superando alcuni vincoli della burocrazia, rimane importante la ricerca, seria, su tutto il settore della pesca, che possa dar vita ad un nuovo tipo di attività, tesa a salvaguardare l’ambiente ed il prodotto. In questo senso, è davvero importante l’ottima collaborazione in corso con lo Zooprofilattico di Teramo.

Il video dell’intervista è visionabile in streaming su www.giuliaviva.it

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A tutto sport GiuliaViva anno II n.14 13

Ci sarà ancora calcio a Giulianova? di Daniele Adriani

tonio, aveva come prin-cipale referente l’ex cal-ciatore Sandro Federico, che durante la trattativa è diventato DS della Car-rarese, così non se n’è fatto più nulla. Attualmente “Città di Giulianova 1924” ha il titolo per partecipare al campionato di Eccellen-za (acquisito dal Colo-gna paese), ma ci sono possibilità per una par-tecipazione al campio-

nato CND, ovviamente solo se il costo rientra nel budget disponibi-le. Buon senso vuole che Giuliano-va abbia un’unica squadra su cui convogliare le risorse umane ed eco-nomiche per poter competere ad un livello degno del passato, di cui, la Giulianova calcistica, ha bacheche piene di titoli e riconoscimenti a li-vello nazionale. Rimane aperto il problema delle strutture. L’amministrazione  comunale deve fare la sua parte: l’adeguamento del Fadini alle norme di Legge, l’ammo-dernamento del Castrum e del cam-po di atletica e soprattutto ripen-sare il progetto con l’Arpa per un nuovo campo di calcio (nella zona di Colleranesco), completo di tutte le strutture indispensabili per una seria ed efficace fruizione di atleti e sportivi.

Siamo stati facili profeti, purtroppo, quando alcu-ni numeri fa, abbiamo in-titolato l’articolo “Fine del calcio professionistico a Giulianova”. Alla scadenza del 30 Giu-gno, l’attuale proprietà del Giulianova Calcio srl non ha presentato la do-cumentazione necessaria all’iscrizione al prossimo campionato di Seconda Divisione, Lega Pro. La mancanza di copertura economica e l’inagibilità del Rubens Fadini per un campionato profes-sionistico, hanno determinato tale rinuncia. Se volessimo fare l’elenco delle com-ponenti che hanno portato a questa fine, dovremmo coinvolgere un po’ tutti gli attori che di recente si sono affacciati al mondo del calcio giulie-se. Ovviamente non è neanche giu-sto pensare che la colpa sia di tutti in egual maniera, perché c’è chi con il proprio agire ha significativamen-te spinto il Giulianova Calcio in un baratro da cui non è più uscito. Abbiamo anche più volte sottoli-neato atteggiamenti che in con-dizioni “normali” non sarebbero stati tollerati. In prospettiva, però, sono nate nuove possibilità per continuare ad avere una squadra cittadina. In effetti la Giulianova Calcio srl non è ancora fallita, quin-

di teoricamente potrebbe ancora iscriversi ad un campionato nelle serie minori, ma l’impossibilità a trattare con l’attuale proprie-tà, ha spinto alcuni gruppi di imprenditori e professionisti a tentare altre strade. Così è nata “Città di Giulianova 1924”, compo-sta da Berardo D’Antonio (in qualità di Presidente), Francesco Giorgini (Direttore Tecnico), supportati da Alfredo Gerardini, Vincenzo De Ad-ducis ed altri, che hanno come pri-mo obiettivo quello di rifondare il Giulianova dalle proprie radici, cioè dal settore giovanile, e creare quella sinergia con la tifoseria, vera ed uni-ca strada per i successi sportivi. Altre cordate si erano avvicinateper tentare di salvare il Giulia-nova Calcio, ma tutte hanno rinunciato. Una che sembrava voler avvicinare quella guidata da D’An-

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GiuliaVivaRegistrazione al Tribunale di Teramo

n. 647 del 07 06 2011Direttore Responsabile

Antonio D’[email protected]

Editrice: Associazione “Giulianova Media & Communications”Redazione e Amministrazione64021 Giulianova Piazza Buozzi 22 tel. 3461035861 fax. [email protected]@giuliaviva.it tel.3473612374 Si ringrazia Claudio Camillistampato da Tipolitografia LA RAPIDAVia G. Galilei Giulianova Lido

[email protected] GiuliaViva anno II n.14

Inviateci le vostre lettere, segnala-zioni o foto a: [email protected]

Semafori intelligentiPer ovvi motivi evito, se posso, di percorrere in Piazza della Libertà in salita. Alcuni giorni fa non ho po-tuto fare a meno. E mentre, assieme ad alcune decine di sfortunati colle-ghi automobilisti in coda con me o in Via del Popolo, in Via Migliori o in Via Cupa, bruciavo allegramente carburante, partecipando alla realiz-zazione del quadrivio più inquinato ed inquinante d’Italia, è nata sponta-nea una domanda: ma è piu’ intelli-gente il semaforo o l’amministratore

Gentile redazione, vorrei rivolgere un ringraziamento all’Amministra-zione comunale per il nuovissimo arredo di piazza Buozzi. Quando l’ho visto per la prima volta ho creduto, perdonerete l’ignoranza, che si trat-tasse delle solite transenne stradali. Poi, ripensando alle parole del sin-daco che aveva annunciato il rinno-vamento dell’arredo urbano, ho ca-pito che si trattava proprio di quello. Veramente bello e innovativo, bene inserito nell’ambiente circostante e senza ombra di dubbio unico in Ita-lia: speriamo venga mantenuto an-che oltre la stagione turistica appena iniziata. Pasquino

Non l’avevo capito!

Si prega cortesemente i nostri gentili lettori di contenere in termini di spazio i loro contributi, al fine di garantire una più ampia partecipazione ed evitare spiacevoli tagli.

Lettera di un tifoso

Cari amici giuliesi, noi tutti cono-scevamo le difficoltà che non hanno permesso l’iscrizione al campionato di Lega Pro, e di questo siamo rima-sti tutti dispiaciuti. Per ripartire dalla serie D abbiamo un anno di tempo affinchè il sinda-co intervenga per sistemare lo stadio e fare i lavori che occorrono per il calcio professionistico. Si potranno trovare altri imprenditori che hanno a cuore la nostra squadra e la nostra città, e noi potremo contribuire con una sottoscrizione. Sono sicuro che Giulianova possa sperare di tornare ai livelli che meri-ta e che possa avere una squadra che tutte le domeniche ci faccia gioire.

Nunzio Cappelletti “... davanti a me all’improvviso, il mio mare che oggi mi lascia senza fiato: un mare senza fine ... e il sogno, va ... e mi lascio prendere da quel sogno che, in quel mare senza fine, mi restituisce il piacere dei miei desideri, quelli na-scosti in fondo all’anima. Ci voleva un mare senza fine, apparso all’improv-viso in fondo ad una strada, per ridar-mi, oggi, la voglia di riprendere dal fondo, ancora, la mia voglia di vita ...“E’ solo lo stralcio da un racconto , ma come si potrebbe fare oggi a scriverequesto arrivando in fondo a via Tha-on De Revel?C’è sempre l’azzurro ad aspettare, ma è solo il colore di una distesa di ra-strelliere per le biciclette!

mersia2010

Il mare in fondo alla strada

che lo ha fatto installare? Certo se l’idea era quella di salvare gli alunni della De Amicis dall’avvelenamento da idrocarburi, anidride carbonica, polveri sottili e amenità simili si sa-rebbe potuto fare senz’altro qualcosa di meglio. Un consiglio caro Ammi-nistratore, approfitti della chiusura della scuola per smantellare quel se-maforo e disinnescare quell’arma da guerra chimico/batteriologica. Negli ultimi 5/6 decenni non ricordo che in quell’incrocio si sia verificato mai un incidente degno di questo nome e sono sicuro che i giuliesi saranno in grado di continuare ad evitarli. Ah se solo avessi avuto io questa idea del semaforo. Cordialità. Doktor Men-gele. F. Di Cola

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La redazione di GiuliaViva tutta, esprime vivi e sinceri auguri alla neo dottoressa

Roberta dal Pozzobrillantemente laureatuasi in Lettere Classiche con 110 e lode presso l’Università di Chieti.

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