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APPLICAZIONIMario Palmisano
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hi ritiene che le lavorazioni ad asportazione di
truciolo siano una prerogativa, se non del tutto, quasi
esclusivamente maschile, basando tale giudizio su ciò
che di norma si osserva nelle officine meccaniche,
sicuramente rimarrà molto stupito, del pari di come lo
siamo stati noi, nel constatare che alla Selva Antonio
& C. S.n.c. di Primaluna (LC), azienda di consolidata e
riconosciuta esperienza nel campo torneria automatica
di precisione, più del 50% del personale è costituito da
rappresentanti del gentil sesso, le quali ricoprono pure
ruoli chiave, fra cui quello di responsabile produzione.
Una formazione, per niente casuale, bensì nata da
precise motivazioni spiegate dai due contitolari, Pier Paolo
Selva e la sorella, Raffaella. Quest’ultima, fermamente
convinta che, anche fra le macchine utensili, le donne
hanno una marcia in più!
Pezzi dorati per mille usi«Qui da noi le “quote rosa” sono state introdotte molto
prima che diventassero quasi una moda - afferma
con tono ironico Raffaella Selva - Del resto anche mio
fratello, da uomo d’officina qual è, sempre alla ricerca
della massima efficienza produttiva, si è ben presto reso
SARÀ CHE L’OTTONE SOMIGLIA ASSAI AL PIÙ NOBILE ORO, O, FORSE, PER LA BELLEZZA ESTETICA DELLA MAGGIOR PARTE DEI PICCOLI COMPONENTI MECCANICI CHE ESCONO DALL’OFFICINA, STA DI FATTO CHE LA PRODUZIONE DELLA TORNERIA INCONTRATA NEL LECCHESE, RISERVATA A MOLTEPLICI COMPARTI INDUSTRIALI,
POTREBBE ESSERE FACILMENTE SCAMBIATA PER RAFFINATI MONILI DA ESIBIRE IN VETRINA. DEL RESTO, SI SA, LA MECCANICA SA ESSERE DAVVERO PREZIOSA!
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della meccanicaGioielli
Panoramica dello stabilimento
nella nuova sede di via Varca.
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conto che le donne, in virtù di loro tipiche peculiarità,
quali la pazienza e l’attenzione, unite ad una naturale
predisposizione per le operazioni manuali, garantiscono
risultati migliori rispetto agli uomini nelle lavorazioni di
ripresa, fase importante della nostra attività. Di contro la
manodopera maschile in genere eccelle nelle mansioni
a monte del processo produttivo, in special modo nel
piazzamento della macchina».
«Che i lavori di ripresa in officina fossero un compito
prettamente femminile lo aveva capito subito anche
nostro padre - aggiunge Pier Paolo Selva - tanto
è vero che quando da ragazzino cominciavo a
bazzicare l’officina ricordo che lui era
l’unico uomo, affiancato
da mia madre e da
cinque o sei giovani
operaie».
Proseguendo sulla
strada intrapresa dal
genitore oltre sessant’anni
Oltre 60 anni di attività dando del tu all’ottone in barreÈ il 1954 quando Antonio Selva, classe 1922, decide di mettere a frutto l’ampia esperienza maturata in una torneria milanese creando a Primaluna (LC) una ditta alla quale dà il suo nome. Dotandosi di alcuni torni a cammes inizia così a realizzare in conto terzi particolari in ottone, ricavati da barra, su disegno del cliente. Una produzione che ancora oggi caratterizza l’attività della Selva Antonio & C. alla cui guida vi sono i figli del fondatore, Pier Paolo e Raffaella. Nei due capannoni a disposizione (il secondo aperto nel 2014) la società lecchese, grazie ad un parco macchine all’avanguardia, formato da un nutrito gruppo di torni a CNC, e a personale altamente specializzato, operando a ciclo continuo, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, riesce a lavorare oltre 650 tonnellate di barre all’anno, sia piene che forate, con diametri compresi tra 3 e 50 mm, ricavandone non meno di 10 milioni di pezzi, fra cui corpi valvole, raccordi, dadi e svariati altri accessori e componenti meccanici con tolleranze centesimali. Destinata ad un’ottantina di clienti, attivi per lo più nel settore del gas (50%), e poi in quelli dell’aria, dell’acqua, dell’automotive, delle energie rinnovabili, dell’arredamento, dell’illuminazione ecc., la produzione suddetta consente all’azienda di impiegare 15 dipendenti e di sfiorare i 4 milioni di euro di fatturato (in crescita negli ultimi anni), cifra per il 21% dovuta all’export diretto. A tutto ciò fanno da cornice ben tre certificazioni: quella di qualità (ISO 9001), quella ambientale (14001) e quella relativa alla gestione energetica (50001).
Scorcio dello stabilimento nella nuova sede di via Varca.
A sinistra, corpo valvola di
sicurezza.
In basso, raccorderia standard.
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fa, oggi la coppia
suddetta è al
timone di una
torneria che,
nel mercato delle
lavorazioni da barra,
vanta una cospicua
offerta che spazia dagli
accessori e componenti per impianti a gas e
regolatori di uso domestico ed industriale ai corpi per
valvole in uso in sistemi termo e idrosanitari, da particolari
per impianti di depurazione acqua a quelli per sistemi
che prevedono la trasmissione di fluidi o per impianti
ad aria o di condizionamento. In numeri considerevoli
vengono inoltre realizzati raccordi applicabili in svariati
settori industriali (automotive, pneumatica, oleodinamica,
energie rinnovabili, alimentare, arredamento, ecc.),
oltre ad articoli tecnicamente più semplici quali dadi,
portagomma ed altra minuteria di precisione. Fra le
materie prime impiegate a farla da padrone è l’ottone
con una quota pari al 90% (il più gettonato è il CW614N,
seguito dalle varianti CW603N, e CW617N nonché
dalle leghe speciali senza piombo CW509L e CW510L),
mentre nel restante 10% figurano ferro, acciai automatici
ad alta velocità, acciaio inox, alluminio e plastica).
Lode al tornio bimandrinoNella sua ultra quarantennale esperienza
nell’azienda di famiglia Pier Paolo Selva
di evoluzioni tecnologiche riguardanti
le lavorazioni meccaniche ne ha
apprezzate parecchie, ma ce n’è una
su tutte che indica come quella che ha determinato una
svolta epocale nei reparti produttivi: l’introduzione del
doppio mandrino e delle due torrette portautensili nei
torni a controllo numerico: «Tutta un’altra cosa rispetto
ai torni a cammes usati fino ai primi anni ‘90 - sottolinea
- macchine meccaniche con le quali occorreva essere
capaci, una volta analizzato il disegno del componente
da realizzare, di disegnare e quindi costruire le cammes
necessarie, attrezzature, quest’ultime, che conveniva
farsi in casa perché se commissionate all’esterno ti
costavano una cifra e dunque i margini di guadagno si
riducevano sensibilmente. Inutile precisare che con i torni
plurimandrino a beneficiarne è stata, in particolare, la
produttività vista la rilevante diminuzione del tempo ciclo
dovuta al fatto che mentre sul primo mandrino si lavora la
prima metà del pezzo in contemporanea sul secondo si
agisce sull’altra metà. Va anche segnalato che, oltre che
per l’alta efficienza produttiva, tali torni, si evidenziano
Un’impresa vale di più, se è anche socialmente responsabileLa consapevolezza di svolgere il proprio mestiere con dedizione e massimo impegno e per di più nel pieno rispetto dell’ambiente e della sicurezza dei lavoratori è già di per sé motivo di soddisfazione personale per un imprenditore; quando poi un simile atteggiamento viene riconosciuto pure al di fuori della propria azienda, ebbene, il senso di gratificazione raggiunge l’apice. A sottolinearlo è Raffaella Selva, la quale, con giustificato orgoglio, informa che il 17 febbraio di quest’anno, per la quarta volta consecutiva, la Selva Antonio & C., nella sede della Regione Lombardia, è stata premiata per le buone prassi relative alla responsabilità sociale d’impresa, iniziativa, giunta alla sua sesta edizione e promossa da Unioncamere Lombardia e Regione Lombardia, cui hanno partecipato 136 aziende lombarde. «Coniugare competitività e responsabilità sociale è una necessità sempre più avvertita dalle imprese; addirittura si configura oggi come un fattore strategico di competitività al pari dell’innovazione, dell’efficienza della pubblica amministrazione o dei costi energetici - ha dichiarato nell’occasione Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia». Mauro Piazza, componente della Commissione Attività produttive al Pirellone ha poi rammentato che Regione Lombardia sostiene concretamente questa prospettiva, perché concorre a promuovere modelli di gestione d’impresa sostenibili, con un orizzonte ben più ampio ed aperto della sola ricerca del profitto aziendale, in grado di affermarsi
come driver per lo sviluppo del territorio e del bene comune nelle comunità locali di riferimento.
In alto, scorcio dello stabilimento nella sede di via Merla.
A lato, esempi di lavorazioni complesse.
Via Milano, 351 – 20832 - DESIO (MB) Tel. 0362 625325 - Fax 0362 629212
un’esclusiva...
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pure per la
facilità di utilizzo,
permettendo ad un
operatore con un
po’ di mestiere alle spalle di imparare a
sfruttarne abbastanza presto le potenzialità.
A proposito del grado di complessità di funzionamento
delle diverse tipologie di torni il proprietario di una grossa
torneria una volta mi disse che le versioni meccaniche
monomandrino sono di sicuro le più complicate da usare,
poi vengono i torni plurimadrino, con cui puoi farci più
o meno quello che vuoi se chi le segue è in gamba, ed
infine quelli generici a controllo numerico, che sono le
macchine degli asini!».
«Ovviamente poi, al di là del modello di macchinario
impiegato, quanto più si dispone di esperienza,
professionalità e fantasia, tanto più i risultati conseguiti
saranno apprezzabili - tiene a precisare la responsabile
produzione, Alessandra Recchiuti - infatti, benché
l’elettronica aiuti molto, la componente umana continua a
giocare un ruolo determinante nel nostro lavoro».
Produzione non stopSe dovessimo definire con un aggettivo il parco
macchine della ditta lombarda uno molto appropriato
ci sembrerebbe “giovane”, dato che il tornio più datato
risale al 2005 mentre l’ultimo arrivo è dell’anno in corso.
«Per l’esattezza nelle nostre due unità produttive, che
entro il 2017 diventeranno tre, se ne contano 24 - informa
Pier Paolo Selva - tutti a CNC e provvisti di caricatore
automatico di barre, 7 a fantina mobile e più della metà
dotati di mandrino e contromandrino. In azione senza
soluzione di continuità, sabati e domeniche compresi,
essi contribuiscono a far sì che quelle che ormai da
tempo sono diventate caratteristiche distintive della
società si mantengano ai massimi livelli, vale a dire:
qualità italiana, il che significa la più alta disponibile sul
mercato mondiale, dunque anche di quella tedesca,
prezzo cinese (di ciò ne siamo convinti benché alcuni
clienti, forse sapendo di mentire, ci giudicano ancora
cari!) e puntualità svizzera. Essere arrivati a garantire così
tanto non è stato facile, ed ha richiesto notevoli sforzi,
sia sul piano organizzativo che economico (negli ultimi
10 anni abbiamo investito 5 milioni di euro), ma d’altra
parte nella realtà odierna se non sei in grado di proporre
un prodotto con un ottimo rapporto qualità/prezzo e di
consegnarlo nei tempi concordati, rischi di chiudere nel
giro di qualche mese!».
L’interessante incontro, reso oltremodo piacevole dalla
straripante simpatia dei due contitolari, che in certi
momenti si sono pure bonariamente punzecchiati in
merito al alcune divergenze sulla conduzione aziendale,
si chiude con la domanda sul sogno nel cassetto. Il primo
a rispondere è il signor Pier Paolo «Chi pensa che, visti
i miei 64 anni, brami per andare in pensione si sbaglia
di grosso; io amo talmente tanto questo lavoro, infatti,
che desidererei continuare a svolgerlo in buona salute
per il resto dei miei giorni perché non riesco proprio ad
immaginare la mia vita lontano dall’officina».
Fuori dall’ambito meccanico è invece il sogno che
vorrebbe concretizzare la sorella Raffaella: «Il mio auspicio
è di riuscire ad aprire un centro di Pet Terapy per bambini
disabili, per dar loro l’opportunità di trovare un supporto
terapeutico attraverso il contatto con gli animali». z
A destra, reparto produzione grandi quantità.
Sotto, esempi di lavorazioni complesse.
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