geofilm roma - articolo si brandcaremagazine #7

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72 tecnologie e web STORIE DI CINEMA E LOCATION di Adriano Parracciani U n libro può essere un esperimento? Un laboratorio? Un’innovazione? Io credo di si, e penso che GeoFilm Roma sia un’alchimia di questo più altro. Ad esempio a me piace dire che questo libro è “un tunnel”, oppure che è “un libro aumentato”. Per fare una sintesi ho deciso di chiamarlo book-e, una strana definizione che vi spiegherò tra qualche riga. Prima parliamo del tema portante; nel titolo c’è già tutto. Il libro infatti parla di Cinema, di Roma e di Location, laddove Geo sta appunto per posizione geografica, geolocalizzazione e georeferenziazione. Possiamo ulteriormente definirlo come una guida alla scoperta della città di Roma attraverso i film che l’hanno vista utilizzata come teatro di posa. Una lista di 53 titoli, dal 1945 al 2003, con i quali viaggiare tra strade, piazze, ponti, quartieri, e scorci urbani trasformati in 56 location cine- matografiche dai 24 registi citati. Di solito il cinema segue la letteratura nel senso che molti film si ispirano o sono la trasposizione cinematografico di un libro. Nel caso di GeoFilm Roma, invece, il libro segue il social network. Infatti, nasce dopo aver creato su Facebook il gruppo Geofilm – le location dei film (http://tinyurl.com/geofilm) dove chiunque in forma collaborativa può partecipare a costruire un grande database di location, con la possibilità di inserire i link a Google map per la geofererenziazione della location e a YouTube per vedere il relativo spezzone di film. Inseguendo una mia idea fissa di creare tunnel tra la nostra vita digitale e quella analogica, una volta fatto il gruppo mi sono chiesto come portare quei contenuti fuori dal web. La risposta è stata appunto il libro, ma non uno qualunque, un nuovo tipo di libro. Bene, è arrivato il momento di spiegare la definizione delle prime righe. Il termine book-e spostando la e alla fine, sposta anche il concetto di elettronico (e quindi digitale ) dopo il concetto di cartaceo.

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Si parla di GeoFilm Roma, libro/guida sul cinema, su Roma, sulle Location, scritto con i codici QR, in questo articolo pubblicato sulla rivista Brand Cara Magazine

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Page 1: GeoFilm Roma - articolo si BrandCareMagazine #7

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tecnologie e web

storie di cinema e location

di Adriano Parracciani

Un libro può essere un esperimento? Un laboratorio? Un’innovazione? Io credo di si, e penso che GeoFilm Roma sia un’alchimia di questo più altro. Ad esempio a me piace dire che questo libro è “un tunnel”, oppure che è “un libro aumentato”. Per fare una sintesi ho deciso di chiamarlo book-e, una strana definizione che vi spiegherò tra qualche riga.Prima parliamo del tema portante; nel titolo c’è già tutto.Il libro infatti parla di Cinema, di Roma e di Location, laddove Geo sta appunto per posizione geografica, geolocalizzazione e georeferenziazione. Possiamo ulteriormente definirlo come una

guida alla scoperta della città di Roma attraverso i film che l’hanno vista utilizzata come teatro di posa. Una lista di 53 titoli, dal 1945 al 2003, con i quali viaggiare tra strade, piazze, ponti, quartieri, e scorci urbani trasformati in 56 location cine-matografiche dai 24 registi citati.

Di solito il cinema segue la letteratura nel senso che molti film si ispirano o sono la trasposizione cinematografico di un libro. Nel caso di GeoFilm Roma, invece, il libro segue il social network. Infatti, nasce dopo aver creato su Facebook il gruppo Geofilm – le location dei film (http://tinyurl.com/geofilm) dove chiunque in forma collaborativa può partecipare a costruire un grande database di location, con la possibilità di inserire i link a Google map per la geofererenziazione della location e a YouTube per vedere il relativo spezzone di film. Inseguendo una mia idea fissa di creare tunnel tra la nostra vita digitale e quella analogica, una volta fatto il gruppo mi sono chiesto come portare quei contenuti fuori dal web. La risposta è stata appunto il libro, ma non uno qualunque, un nuovo tipo di libro.

Bene, è arrivato il momento di spiegare la definizione delle prime righe. Il termine book-e spostando la e alla fine, sposta anche il concetto di elettronico (e quindi digitale ) dopo il concetto di cartaceo.

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si integra a contenuti digitali multimediali.Sì, direte voi, ma come si accede a questi contenuti digitali da un libro cartaceo? Pensate a quella cosa onnipresente nella nostra quotidianità, a cui nessuno rinuncerebbe per niente al mondo: capito? Esatto, sto parlando del telefono cellulare. E siamo arrivati alla sostanza del book-e, alla sua portata inno-vativa. Nel book-e una parte dei contenuti sono multimediali e residenti sul web, accessibili per mezzo di codici grafici noti come codici QR, attraverso l’occhio digitale della foto-camera di un cellulare. Si inquadra, si scatta, si accede ad internet e si visiona il contenuto multimediale. Dal cartaceo al digitale e ritorno, senza passare per il via: ecco il tunnel.Il motore di tutto sono i codici QR, uno schema di quadratini neri disposti secondo un codice a matrice. QR sta per quick response, risposta veloce, ed è un sistema che permette di memorizzare informazioni da leggere velocemente attraverso un telefono cellulare. Avete presente il codice a barre dei prodotti che acquistate al supermercato? Si passa su un lettore ed appare il prezzo. Ebbene, qui è la stessa cosa: i quadratini sono il codice ed il cellulare è il lettore.

COME SI LEGGE GEO FILM ROMA: SCATTA IL TAGIl libro è essenzialmente diviso in due:le pagine a sinistra, quelle pari, contengono il classico testo in chiaro. Sotto al titolo del film in questione si trovano

book = libro cartaceoe-book = libro digitalebook-e = libro cartaceo-digitale

Io, come tanti, amo i libri cartacei, come tanti li compro anche con il naso, li conservo gelosamente nella mia libreria di legno, li guardo, li tocco, li annuso. Tutto questo mio/nostro amore, però, non cambierà le cose: nel medio periodo, il libro di carta scomparirà. Rimarranno le biblioteche, futuri musei dei testi cartacei. Questo non sarà né un bene né un male: sarà l’immortale cambiamento, il tutto scorre come un fiume (grazie Eraclito). I primi vagiti di ebook al momento disponibili saranno probabilmente sostituiti da un foglio pieghevole di un millimetro che costituirà l’interfaccia di accesso al tutto. E allora, quando la tecnologia si coniugherà meglio con i nostri sensi, i vecchi libri saranno solo un caro ricordo e saremo felici di tutto quello che potremmo fare con i nipoti degli attuali ebook.Però, anche se l’evoluzione sembra andare verso i libri digitali i cui contenuti sono fruibili solo attraverso sistemi computerizzzati, non è detto che non ci sia spazio anche per soluzioni diverse, complementari, aggiuntive.

È proprio la ricerca di una strada diversa, di un percorso late-rale, che mi ha partato al book-e, ossia ad un libro dove il cartaceo e il digitale convivono, dove il classico testo

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la descrizione della SCENA specifica a cui ci si sta riferendo ed il dettaglio della LOCATION, ossia del luogo della città di Roma dov’è stata girata la scena.Le pagine a destra, quelle dispari, contengono due codici QR: il primo, FILM, contiene il puntatore (link) alla scena del film in questione, ossia a un video residente sulla piattaforma YouTube; il secondo codice QR, GEO, contiene il puntatore alla mappa della location georeferenziata sulla piattaforma Google map.Si inquadra, si scatta, si accede ad internet e si visiona il contenuto multimediale ossia lo spezzone di film o la mappa della location.

Per fruire del contenuto digitale bisogna scaricare un lettore di codici QR per il vostro cellulare/smartphone. In rete lo potete trovare con facilità e scaricarlo liberamente senza alcun costo; basta cercare in un motore di ricerca “lettore codice QR” seguito dalla sigla del vostro apparato. Anche se penso vi sia chiaro è meglio puntualizzare un paio di cose. La prima è i contenuti multimediali si trovano su internet, quindi il cellulare dovrà essere abilitato alla navigazione. La seconda è che l’accesso a questi conte-nuti dipende sia dal gestore del servizio di telefonia mobile sia dalle piattaforme di terze parti quali YouTube e Google.Sento già la domanda: “ma chi non vuole o non può usare il cellulare?” Chi volesse accedere ai contenuti multimediali da un computer può utilizzare gli indirizzi web che ho inse-rito nelle sezioni SCENA e LOCATION di ogni titolo (http://tinyurl.com/.... ). Problema risolto.

COME SI REALIZZA GEOFILM ROMAMi è stato chiesto: “ma come hai fatto a trovare tutti questi luoghi?” È stato un grande lavoro di ricerca soprattutto con Google map, e Google earth. Ovviamente una discreta conoscenza della città in cui sono nato e dove vivo è stata fondamentale, ma ho dovuto comunque percorrere chilo-metri e chilometri, memorizzare visivamente le zone, cattu-rare i dettagli, prendere foto, e parlare con i tassisti.Devo anche dire che di grande aiuto sono state le puntate de La valigia dei sogni il programma di cinema in onda su La7; e poi anche i tantissimi siti web per i riscontri incrociati e la raccolta delle informazioni: siti di cinema, siti biografici di attori e registi, forum di appassionati, gruppi di discus-sione, e blog. Uno tra i tanti è davinotti.com

DA DOVE NASCE L’IDEA DEL BOOK-ETutto ebbe inizio circa cinque anni fa. Mia figlia Flavia passava il tempo con dei libri di fiabe sonore, che oltre al testo conte-nevano dell’audio. Lei li apriva, guardava il contenuto, poi schiacciava un pulsante ed una voce gentile usciva dal libro recitando il testo scritto. Fu una sorta d’illuminazione. Mi venne l’idea di creare un libro che pur rimanendo cartaceo includesse contenuti digitali multimediali. A quel tempo pensai a delle apposite aree sulle pagine in cui inserire delle

label contenenti l’informazione digitale, potevano essere dei tag RFID o altro da inventare. Il problema era la lettura di quei contenuti. Pensai ad una sorta di evidenziatore digitale, una specie di puntale che posto sull’area del libro avrebbe permesso in qualche modo l’accesso al contenuto. Era tutto troppo complesso, servivano degli oggetti aggiuntivi ancora non identificati, e sarebbe costato troppo. L’idea di quello che chiamai “libronico” (libro elettronico) finì nel cassetto fino a quando una nuova illuminazione mi permise di metterla in relazione con i codici QR. Avevo trovato la soluzione a costo zero: niente hardware aggiuntivo da realizzare e niente particolari software da implementare. Il telefono cellulare e i codici QR erano tutto quello che serviva per realizzare il libronico, che adesso è diventato un book-e.

SARÀ QUEL CHE SARÀGeoFilm Roma sarà ricordato come il primo book-e della storia? Avrà successo questo nuovo modello di editoria cartaceo-digitale? Chissà, lo vedremo presto. Nel frattempo leggetelo, scattatelo e alla fine, quando vi sentirete pronti, andate all’appendice e giocate al GeoFilm Enigmistico.Quasi dimenticavo: GeoFilm Roma è un libro autoprodotto e lo trovate online sulla piattaforma ilmiolibro.it a questo indi-rizzo http://tinyurl.com/geofilmroma.

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