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Nost Munfrà Alfiano Natta: il restauro del vecchio forno e le nostre radici Pontestura: Il teatro Verdi Personaggi: Riccardo Gualino e Cesarina vite vissute intensamente Tamburello serie C e DTRANSCRIPT
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maggio 2012
G&d Gabiano e dintorni Il mensile dal Nost Munfrà
Sommario
Nost Munfrà Alfiano Natta: il restauro del vecchio forno e le nostre radici Pontestura: Il teatro Verdi Personaggi: Riccardo Gualino e Cesarina vite vissute intensamente Tamburello serie C e D
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G&d
www. gabianoedintorni.net www.collinedelmonferrato.eu Autorizzazione n° 5304 del 3-9-99 del Tribunale di Torino Direttore Responsabile Enzo GINO - Sede: via S. Carpoforo 97 - Fraz. Canta-venna 15020 Gabiano - Stampato presso A4 di Chivasso (TO) - Edito-re: Associazione Piemonte Futuro: P. Iva 02321660066; Conto Cor-rente Postale 001002690764; Ban-ca di Legnano: filiale di Gabiano - Conto Corrente n° 195. IBAN: IT26S0320448290000000000195 - Per informazioni e pubblicità cell. 335-7782879; e-mail: [email protected]
Nost Munfrà
Caro G&d
Siamo tre giovani gabianesi, nati e
cresciuti tra queste colline, con tan-
ta voglia di fare, proporre, studiare
idee per valorizzare e migliorare il
nostro bellissimo territorio. Tempo
fa il direttore di questo periodico, ci
ha lanciato l'idea di creare un grup-
po per dare vita ad alcune iniziative
di promozione della nostra zona.
Subito ci sono balzate in mente
molte idee, aventi come obbiettivo
questo: organizzare eventi cultura-
li, musicali, sportivi ecc., i quali
possano dare risalto a quanto ab-
biamo la fortuna di possedere.
Viviamo in luoghi ricchi di ogni ge-
nere di bellezza, dalla natura, all'ar-
te, alla cucina. Quello che vogliamo
è dar luce alle mille sfaccettature di
questo immenso patrimonio che è il
nostro territorio, creando un'asso-
ciazione di volenterosi che abbia
voglia di fare. Le idee sono molte-
plici. Noi amiamo il nostro paese e
quindi vogliamo farlo risplendere.
Occorre che la gente riscopra il
piacere di visitare i nostri luoghi,
trovi gusto nel farlo, e voglia di
ritornarci. Serate musicali, passeg-
giate, mostre... tutto ciò non può
che portare lustro al nostro paese,
quando a muovere il motore è lo
spirito di unione; e come si direbbe
dalle nostre parti "pi tanc ca suma. mei a l'è ". Questo a grandi linee il nostro programma, lo schema su
cui vorremo basarci per dar vita a
questo gruppo.
Per concretizzare queste idee, ab-
biamo bisogno di tanta collabora-
zione da parte di tutti, giovani e
non giovani, che abbiano a cuore la
nostra realtà.
Alessandro Bossetto
cell. 3270684286
Alessandro Coggiola
cell. 3343131343
Pier Garimanno
cell. 3489156495
Cari amici
Innanzitutto grazie per aver condi-
viso l’idea di “fare” qualcosa per il
nostro territorio.
Ci fa particolarmente piacere vede-
re questa attenzione da parte di
giovani che più di altri dovranno
affrontare e vivere il futuro della
nostra terra. Come è a tutti noto
sono anni difficili e una iniezione di
buona volontà e attivismo credo
siano, non solo utili, ma necessarie.
Non resta quindi che incontrarci
con tutti coloro che si vogliono uni-
re a noi.
E’ sufficiente contattare i promotori
alle mail o cellulari indicati o su
facebook o, ancora la redazione di
G&d:
cell. 335-7782879.
Organizzeremo quanto prima un
incontro, faremo sapere dove e
quando.
Per quanto ci riguarda l’invito a
costituire gruppi si estende anche a
tutti gli altri Comuni in cui G&d vie-
ne distribuito.
Il nostro mensile resta a disposizio-
ne per segnalare, collaborare, pro-
muovere, pubblicizzare, suggerire
ogni iniziativa a sostegno del no-
stro Monferrato.
Ciao e... a presto!
Enzo Gino
E’ stato riaperto lo Story Park
Dopo alcuni mesi di chiusura, con
nuovi gestori, è stato aperto lo
Story Park. Nella struttura situata a
Gabiano è possibile vedere nella
sala multimediale la raccolta di
documentari sulla storia, i perso-
naggi, e altro ancora del Monferra-
to. E’ inoltre disponibile una sala
per riunioni e convegni. E’ stato
riavviato il servizio bar che funzio-
nerà per ora solo dal venerdì alla
domenica. La cooperativa Sociale
Nuova Vita che ha sede a Torrazza
Piemonte oltre a gestire i servizi
dello Story Park gestirà anche l’o-
stello di Varengo. Gino Abrigo e
Patrizia Becchio rispettivamente
presidente e vice presidente della
cooperativa conducono insieme ai
soci anche il -Laboratorio della
Fabula- associazione culturale. A-
brigo conosce bene Gabiano, dal
1992 al 1996 è stato il Responsabi-
le del progetto sperimentale pro-
prio in questo Comune per l’inseri-
mento lavorativo terapeutico/
riabilitativo per utenza psichiatrica
– Coop. Incontro di Torino. Augu-
riamo quindi buon lavoro ai nuovi
gestori. Per informazioni:
011-6984390 - cell. 392.9390181
Comuni in cui viene distribuito G&d
Comunità Collinare Colli e Castelli
1- ALFIANO NATTA, 2- CAMINO,
3- CERESETO, 4- MOMBELLO M.,
5- MURISENGO, 6– SOLONGHEL-
LO, 7- VILLADEATI
Comunità Collinare Valle Cerrina
1- CASTELLETTO MERLI, 2- CERRI-
NA, 3- GABIANO, 4- MONCESTINO,
5- ODALENGO GRANDE, 6- ODA-
LENGO PICCOLO, 7- PONZANO
8- SERRALUNGA DI CREA, 9- VIL-
LAMIROGLIO
Altri Comuni
1 – CONIOLO, 2 - VERRUA SAVOIA 3 - PONTESTURA
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Il restauro del vecchio forno a Sanico di Alfiano Natta
Fu costruito su terreno donato dal
cav. Egidio Beccio (che ha offerto
anche il terreno dove è stato edifi-
cato il monumento ai caduti di
Sanico). Inizialmente appartenente
alla Chiesa locale, poi una bolla
napoleonica ne trasferì la proprietà
al paese. Nel corso dei secoli la
proprietà venne disputata più vol-
te fra la Chiesa parrocchiale e gli
abitanti, benché il 17 settembre
1877 ne fosse stata riconosciuta
ufficialmente la proprietà degli abi-
tanti, tutt'oggi ancora valida. Alla
Chiesa fu sempre assegnato il red-
dito del forno, amministrato dalla
reggenza. Nel XIX secolo la Chiesa
doveva già ricorrere all'autorità per
costringere i debitori morosi al pa-
gamento del fitto (allora cento lire
per semestre, benché si trovino
testimonianze di affitti postumi di
trecentocinquanta e più lire). Nel
1910 venne ricostruito dalla ditta
Beccio Egidio, ma la pignatta (il
forno di cottura) era troppo bas-
sa: infatti il pane che era prodotto
in campagna risultava più grosso
di quello della città, pertanto, in
quelle condizioni, la cottura non
era ottimale. Nello stesso anno, il
forno, fu dato a mezzadria a Capra
Carlo, furné. Ognuno si portava la propria la legna per cuocere ed
era necessario prenotare un gior-
no prima. Tutte le donne del pae-
se si davano appuntamento al for-
no per raccontarsi le novità men-
tre facevano il pane una volta alla
settimana. L’impasto del pane si face-
va a casa "sull'erca", si metteva un
po' di farina con lievito e acqua il
"sent" e si lasciava fare "l'alvà" cioè
si lasciava riposare per 4 ore, poi si
aggiungeva ancora farina e acqua e
si preparava l'impasto che si met-
teva di nuovo a riposare per tutta
la notte. La mattina si avvolgeva
l'impasto nelle "mantile", si mette-
va in una cesta del pane e si cari-
cava sulla carriola e così si andava
al forno. Qui sul ripiano dove si
facevano le forme, le tipiche
"grissie" e il panettiere le infor-
nava. I panettieri sono stati il Fran-
cesco Capra "Cichinot", Capra
Tommaso "dal Sandrotu" e il Car-
melo Vasino "al Melu".
Finito di fare il pane, si
faceva il pan di Spagna e
tutte le donne si sfida-
vano per la buona riu-
scita di questa ricetta
che era il dolce classico
del dì d'la festa. L'affittavolo del forno
oltre al pagamento del
fitto alla chiesa parroc-
chiale, "resta obbligato"
a far da sacrista.
Da tempo è stata avviata
una interessante iniziati-
va da parte dell’ammini-
strazione di Alfiano Natta
per il restauro del vec-
chio forno in frazione
Sanico.
Come si legge nella de-
terminazione dell’Ufficio
tecnico risalente al 20
giugno 2011 con cui so-
Recuperare un forno è anche recuperare il senso della comunità
L’edificio del forno di Sanico con il caratteristico alto camino a torretta (foto E. Franceschet)
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no stati approvati gli atti del pro-
getto il costo dell’operazione risulta
di poco meno di 30.000 €.
Attualmente è stato restaurato solo
il tetto per evitare che le infiltrazio-
ni d’acqua producessero ulteriori
danni allo storico edificio, per il
resto l’amministrazione guidata dal
noto sindaco Gabriella Paletti ha
cercato contributi dai diversi enti
pubblici e privati, ma solo la Fonda-
zione Cassa di Risparmio di Ales-
sandria si è dimostrata sensibile
all’iniziativa. Da qui l’avvio di una
sottoscrizione popolare per il recu-
pero del forno pubblico in cui, sino
a parte del secolo scorso, le fami-
glie della frazione si recavano a
cuocere il pane. Al fine di consegui-
re l’obiettivo vengono organizzate
iniziative per la raccolta fondi, in
questi giorni nel corso della manife-
stazione Riso e Rose il comune ne
ha organizzato una dedicata al pa-
ne, ai dolci, alle attività culinarie ed
enogastronomiche. Riteniamo che
queste iniziative siano molto utili
per valorizzare il nostro Monferrato,
i motivi sono tanti: recuperando
opere legate alla storia ed alla tra-
dizione delle nostre terre si crea e
tramanda cultura, si fanno cono-
scere alle generazioni giovani ed a
quelle che verranno ciò che erava-
mo e da dove veniamo. Ma la me-
moria non serve solo a ricordare
più o meno passivamente o intima-
mente il passato, la memoria lega
unisce ed in altri casi,
purtroppo, può anche
dividere.
La comunità si basa,
anzi è essenzialmente,
le sue esperienze co-
muni condivise.
Conterranei, compae-
sani, amici, famigliari
sono tali perché hanno
condiviso fra loro sto-
rie, conoscenze, espe-
rienze, accumulando
nella miniera della me-
moria momenti comu-
ni. Immaginate una
folla di persone prove-
niente da ogni angolo
del mondo, provate a
dire loro la parola Ba-gna cauda. Chi e quanti
la capiranno? Solo coloro che han-
no una esperienza, una memoria
comune, lo potranno fare, perché
quelle persone hanno una cono-
scenza che le lega, quelle persone
si possono intendere, quelle perso-
ne possono essere o diventare una
comunità. Immaginate di ripetere
l’esperienza con tante altre parole,
ma anche con paesaggi, luoghi,
vicende, persone: ognuna di que-
ste cose attraverso la memoria
condivisa crea una conoscenza e
quindi una coscienza comune. Ecco
perché scrivere e diffondere questo
sapere, queste storie, questi pae-
saggi, ed ancor più salvare dall’o-
blio qualcuno dei tanti oggetti della
storia passata comune che ci cir-
condano serve a unirci ed a raffor-
zare la nostra comunità. E da sem-
pre nella storia la comunità, il sen-
so di appartenenza, la solidarietà
che da essa scaturisce sono stati
elementi indispensabili per supera-
re difficoltà e ostacoli, il motivo è
semplice insieme si può riuscire
dove l’individuo non basta. E se si
guarda alla storia si potrà notare
come sino a circa un secolo fa il
senso di solidarietà era molto più
presente. Non solo il pane veniva
cotto in un forno comune, ma si
collaborava per la vendemmia, per
battere il grano, si aiutavano i nuo-
vi arrivati a costruire la casa, si
accorreva in soccorso quando capi-
tava una disgrazia, se bruciava una
casa i vicini correvano a spegner
l’incendio, oggi al massimo si chia-
mano i pompieri, col telefonino, se
abbiamo tempo. Il bisogno unisce,
accomuna là dove l’abbondanza e
la ricchezza dividono perché l’aiuto
non serve, si può comprare ciò di
cui c’è bisogno. L’iniziativa del re-
stauro del forno del pane diventa
quindi una occasione o se preferite
una prova per misurare il tasso di
appartenenza alla comunità. Pur-
troppo non c’è da meravigliarsi se
oltre un secolo di dominante cultu-
ra dell’individualismo e del consu-
mo ci hanno portato a credere che
si può sempre comprare ciò che ci
serve, non è vero, e forse in questi
tempi con la crisi economica, dei
servizi e delle istituzioni ce ne stia-
mo accorgendo. Chissà che la ri-
sposta non sia la riscoperta delle
nostre radici, naturalmente per chi
quelle radici conosce e sa di averle.
Per chi vuole contribuire alla
ricostruzione del forno il nu-
mero di Conto corrente è il se-
guente:
Comune di Alfiano Natta Tesoriere Comunale - Cassa di Risparmio di Asti IBAN : IT 97 N 06085 10316 000000020148
La bocca del Forno di Sanico
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Pontestura: il teatro Verdi
L’inaugurazione del Salone Verdi ebbe luogo domenica 1 corr. (n.d.r. dicembre 1907) alle ore 18 circa, con un sontuoso banchetto di oltre 150 coperti, apparecchiato e servi-to dal bravo albergatore signor Giu-seppe Meda. Al dessert si alzò l’egregio avv. Ettore Manganelli, nostro pretore, a dire con forbite ed erudite parole della Gloria di Giuseppe Verdi e della genialità artistica italiana, alla fine del suo discorso, volgendosi col bicchiere colmo al ritratto del grande maestro – dipinto nel cen-tro della parete sovrastante alla galleria, dal valente quanto mode-sto dott. Agostino Redoglie, un di-lettante che cela all’ombra del di-lettantismo rare doti di vero artista – invitò gli intervenuti ad acclamare alla gloria di Verdi dell’Italia e del risveglio di Pontestura. Una lunga ovazione accolse la fine del suo discorso. Applaudite furono pure le brevi, ma commosse e belle parole del signor Nono Gonella, laureando in giuri-sprudenza. Una parola di sincera lode va data ancora alla brava ed antica banda dell’Unione liberale, che avendo preceduto il corteo dei commensali, recantisi al salone, volle pure ese-guire, a chiusura del banchetto e alla simpatica festa, due marcie bellissime, composte per l’occasio-ne, dal maestro Giuseppe Guaschi-no, di Grazzano e alle marcie se-
guirono un valzer del ma-estro Ferdinan-do Devasini di Casale ed altri pezzi svariati. Dopo di che la festa ebbe ter-mine e la lieta riunione si sciolse per cedere il posto alle danze, che animatamente
si protrassero fin oltre mezzanotte. Un pontesturese
Così la descrizione dell’inaugurazio-
ne del teatro di Pontestura avvenu-
ta 105 anni fa (abbiamo conservato
anche la grammatica dell’epoca).
Ma chi furono gli artefici del Tea-
tro?. Leggendosi gli atti depositati
preso il Comune di Pontestura che
gentilmente ha messo a disposizio-
ne di G&d, risulta che il 20 aprile
1907 in una camera al primo piano
della casa Gabba in via Umbero I
numero 6 a Pontestura si riunirono
il notaio Avv. Leone Vellano di Mo-
rano con Romanello Luigi di Pietro
pittore e decoratore; Cattaneo
Francesco di Carlo, proprietario;
Cerrano Eligio fu Giuseppe proprie-
tario; Romanello Giuseppe fu Luigi
proprietario; Pastore Federico fu
Pietro negoziante; Gabba Luigi di
Pietro proprietario e Bernasconi
Carlo di Giacomo capo mastro, tutti
di Pontestura che si riuniscono il
società o comugnone allo scopo o
sotto le norme seguenti:
La società ha per iscopo di costrui-
re un fabbricato in Pontestura, da
adibirsi a uso teatro, salone da bal-
lo o conferenze e trattenimenti
pubblici.
Il capitale comune e stabilito nella
complessiva somma di Lire 9.000
(novemila) la quale viene conferita
nel modo che segue:
per lire 500 dal sig. Romanello Lui-
gi; per lire 1.000 dal sig. Catteneo
Francesco; per lire 2.000 dal sig.
Cerrano Eligio; per lire 500 dal sig.
Romanello Giuseppe; per lire 1500
dal sig. Pastore Federico; per lire
1.000 dal sig. Gabba Luigi; per lire-
1.000 dal sig. Bernasconi Carlo.
Il sig. Gabba Luigi inoltre conferi-
sce alla società l’area su cui dovrà
erigersi il fabbricato.
Sito il terreno in Pontestura regione
castello di are 3 e centiare 70 in
mappa ai numeri 6p. 7p. 8p. con-
sorti (n.d.r. confinanti) Romanello
Angela e sorelle lo stradale della
In una sorta di “Paese metropolitano” scopriamo di avere a pochi minuti d’auto (meno di quelli che ci vorrebbero ad attraversare un grande città) un osservatorio astronomico, un mercato ortofrutticolo, un museo dei carabinieri, uno degli alpini ed uno delle miniere, teatri, ma non solo...
Il teatro di Pontestura
![Page 6: Gdmaggio12](https://reader034.vdocuments.site/reader034/viewer/2022042617/568c4ba31a28ab49169cf959/html5/thumbnails/6.jpg)
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agli spettacoli con protagonisti di
Zelig, ai balletti classici, commedie,
sino alle serate di beneficienza per
citarne solo alcuni.
In una sorta di “Paese metropo-
litano” scopriamo di avere a pochi
minuti d’auto, meno di quelli che ci
vorrebbero ad attraversare un
grande città, un Osservatorio astro-
nomico ad Odalengo Piccolo, un
mercato ortofrutticolo di Gabiano,
un teatro di Pontestura, un museo
dei Carabinieri a Camino, un museo
degli alpini a Cantavenna di Gabia-
no, un museo delle miniere a Co-
niolo, e siamo solo all’inizio, presto
vi parleremo della esposizione per-
manente di Colombotto Rosso, del-
la raccolte di stufe d’epoca, della
raccolta di auto e moto d’epoca che
andremo a “scovare” insieme.
Che dire poi del santuario di Crea…
o del parco fluviale del Po delle
biblioteche (a proposito quanti san-
no che a Ponzano c’è la
biblioteca regionale dei
Sacri Monti?), e certa-
mente anche tanto altro
ancora di cui nemmeno
noi siamo a conoscen-
za.
Oltre naturalmente a
percorsi da fare a piedi
in mountain bike a ca-
vallo, o lungo il Po con il
soft rafting, o in canoa,
e se vi piace un po’ di
sana competizione ago-
nistica incontri del
“nostro” sport tradizio-
nale: il “tambass”, e se non vi basta, allora an-
date a visitare castelli,
cantine che producono
vino, aziende che pro-
ducono salumi o for-
maggi, ristoranti, bed&-
breakfast, alberghi, o-
stelli… il tutto immerso
in una natura che spri-
giona vita da tutte le
parti con lepri, fagiani,
volpi, cinghiali e quant’-
altro che non di rado vi
capita di incontrare…
talvolta anche nel giar-
dino di casa.
Che dire?
Gran bel Munfrà
strazione che la concede a prezzi
modici o per iniziative di carattere
sociale da parte di associazioni sen-
za scopo di lucro, anche gratuita-
mente. La platea non è grande ma
contiene 160 posti con le balconate
Vi sono poi le attrezzature audio
video necessarie e tutti i servizi del
caso, dai camerini per gli attori, al
bar, ed al guardaroba. Una struttu-
ra al servizio della collettività che
dovrebbe essere valorizzata al
massimo, sia per partecipare come
promotori o spettatori, alle iniziati-
ve che in essa si tengono stagional-
mente nella veste di teatro sia co-
me centro per convegni e incontri
pubblici attraverso i quali il popolo
del Monferrato può incontrarsi per
discutere delle questioni che inte-
ressano il territorio.
Così al Verdi di Pontestura si sono
tenute giornate dedicate alla
“eterna” lotta contro le zanzare,
Caserma e Quagliotto Giovanni
Terreno stessa località di metri
quadrati 54 consorti Imerico Giu-
seppe fu Pietro, Romanello Giusep-
pe fu Pietro e Consorte Romanello
Angelo e Giuseppe. (….) detta area
è stimata in lire 1.500.
Così dalla volontà e dall’investimen-
to di 7 cittadini è stato realizzato il
teatro di Pontestura che da oltre un
secolo eroga arte, cultura, servizi e
piacere a tante persone.
Il teatro è un’opera che solitamen-
te viene realizzata in città di medie
e grandi dimensioni, nei dintorni
sorgono a Casale Monferrato e
Moncalvo città ben più grandi del
paese monferrino ma, nonostante
ciò, ogni stagione si può assistere a
spettacoli e manifestazioni molto
interessanti, oltre naturalmente ad
utilizzare la struttura per iniziative
e manifestazioni di vario genere
previa autorizzazione dell’ammini-
In collaborazione con l’UNICEF l’atletico Ponte-stura organizza una staffetta sportiva di calcio con il calendario sotto riportato.
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Personaggi: Riccardo Gualino e Cesarina vite vissute intensamente
All'inizio del secolo il dott. Giuseppe
Giorcelli, scriveva: “Il viaggiatore che nei tempi nostri visita il circon-dario di Alba, di Acqui e di Casale, che insieme formano il Ducato di Monferrato, in ogni villaggio che incontra trova dei ricordi dell'antica dominazione feudale. Infatti in al-cuni, e questo è caso raro, esiste ancora il Castello ben conservato, in molti rimangono solo dei ruderi, ed in altri poi tutto è scomparso, ma si legge sui muri la iscrizione di Piazza Castello o Via al Castello, che ricorda al viaggiatore che colà un tempo esisteva un castello e padroneggiava un feudatario”. Ai tempi del Giorcelli il castello di
Cereseto non era ancora sorto e la
parte alta dell'abitato, interamente
occupata dalla palazzina dei mar-
chesi Ricci, era circondata dalle
rovine di un'antica fortificazione.
“Dell'antico castello feudale - osser-vava nel 1877 Giuseppe Niccolini -
non resta oggi giorno pietra sopra pietra; sonvi bensì tuttavia pochi ruderi delle vecchie mura di cinta, ma là sull'alto ove prima esso tor-reggiava avvì ora uno spazioso, ricco e pulitissimo giardino all'ingle-se il quale attornia ed accarezza l'elegante palazzina della nobil Donna la Contessa Sannazzaro De
Maistre”. Il castello di Cereseto fu
costruito grazie a tre uo-
mini: l’architetto francese
Eugenio Viollet Le Duc, il
finanziere Riccardo Guali-
no e l’ingegnere casalese
Vittorio Tornielli.
Eugenio Viollet Le Duc
(1814-1879), oltre ad es-
sere stato l’autore del fa-
moso “Dictionnaire raison-nè de l’architecture Fran-caise du XI au XVI Siècle”, influenzò notevolmente sia
l’800 che il ‘900 per quan-
to riguarda i restauri degli
edifici medioevali europei
ed in seguito anche in Pie-
monte (Borgo Medioevale
Torinese - 1884). Per la costruzione
del castello di Cereseto fu presa a
modello la scuola francese del Viol-
let le Duc, quindi secondo i canoni
architettonici quattrocenteschi fran-
cesi, anche se in parte venne se-
guito lo stile degli architetti italiani
Alfredo D’Andrade e Giuseppe Ni-
gra.
Il finanziere Riccardo Gualino
Riccardo Gualino nacque a Biella il
25 Marzo 1879, figlio di Giuseppe e
di Luigia Colombino (i genitori sono
sepolti ad Oropa – Bi), decimo fi-
glio. Suo padre, piccolo industriale
orafo, desiderava che Riccardo in-
traprendesse la carriera d’inse-
gnante (lettere e filosofia), visto
che il giovane figlio amava molto la
lettura (Dumas, Ponson du Terrail,
Verne, …), mentre la domestica di
casa Gualino, Domenica, sognava
di vedere Riccardo come parroco
del paese.
Durante la sua giovinezza, il futuro
finanziere trascorreva molte ore del
suo tempo libero con l’amato cane
Plick, un volpino che non lo abban-
donava un solo minuto.
Terminati gli studi superiori a Biella
presso il Liceo, si trasferì a Sestri
Ponente. Si laureò in Legge presso
l’università di Genova e nel 1901 si
impiegò a Milano, presso un’impor-
tante azienda importatrice di legna-
me di abete dalla Carinzia e dal
Tirolo.
Dal 1903 il Gualino iniziò a cono-
scere il Monferrato e nei primi anni
d’inizio secolo, fondò proprio a Ca-
sale Monferrato la ditta Riccardo
Gualino & C., avente per fine l’in-
dustria e il commercio di legnami e
cemento.
Nel 1905 trasformò la ditta privata
in una società ed in brevissimo
tempo fece costruire il grande sta-
bilimento di Morano Po con la pro-
duzione record, per quel periodo,
di 400.000 quintali annui di cemen-
to; fu inoltre Presidente del Con-
sorzio e del Sindacato dei Cemen-
tieri.
L’otto Settembre 1907, a Casale
Fra i numerosi personaggi che amarono il nostro Monferrato vi fu il celebre ed eclettico finanziere che operò in Europa ed America e che costruì il castello di Cereseto...
Gualino in un dipinto di Felice Casorati
Sul sito di G&d www.gabianoedintorni.net potrete leggere e, se volete scaricare e stampare, il libro di Mirko Carzino Cereseto Monferrato Dalle origini al XXI secolo da cui sono tratte queste pagine
![Page 8: Gdmaggio12](https://reader034.vdocuments.site/reader034/viewer/2022042617/568c4ba31a28ab49169cf959/html5/thumbnails/8.jpg)
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Monferrato, Riccardo Gualino sposò
Cesarina Gurgo Salice; come testi-
moni Gian Battista Risso di Biella e
Luigi Ottina di Quarona Sesia. All’u-
scita dalla chiesa dell’Addolorata,
anzichè confetti, i coniugi gettava-
no manciate di “ventini” (i noti “quattro soldi”). Riccardo Gualino, a ventidue anni,
pubblicava presso l'editore bolo-
gnese Zanichelli un volume di poe-
sie intitolato «Domus Animae», dove ricorda Cesarina come un'e-
strosa fanciulla “…dal profilo greco, quale fiordaliso… Poi se i denari verranno su a palate dalle cento fonti che ora sto per far scaturire, quanti bei sogni da realizzare! Io te lo dico subito, voglio un bel castel-lo! Un bel castello di quelli medioe-vali con le cinte merlate e gli spalti turriti, con le gronde protese e gli archi acuti o penduli, con gli om-brosi parchi pieni d'acque e di fre-scura, con le mute dei cani impa-zienti, coi bei puledri scalpitanti, con le sale illuminate dai vetri colo-rati, con gli alti soffitti a cassetto-ni…”. Un anno prima del matrimonio, nel
1906, il giovane industriale così
scriveva alla futura sposa: “Io sen-to che un giorno non molto lontano (dieci, vent'anni forse) tu sarai la suprema regina d'un nuovo reame. Non d'un reame che dagli antichi stemmi e dall'armi arrugginite to-glie la gloria; ma d'un reame di popolo, di neri operai, di operosi contadini... S'io vivo tu così sarai. E nostro sarà il turrito castello che compreremo. Là, fra la pace dei faggi e un po' di silenzio, ogni anno tempreremo le forze…”. In “Frammenti di Vita” troviamo: “La giovinetta che sposai nel 1907, Cesarina Gurgo Salice, aveva allora diciassette anni; né cinque lustri ormai quasi interamente trascorsi modificarono sensibilmente l'esile sua figura. Mi ha fatto pensare spesso al giunco che non si schian-ta, neanche quando la bufera ab-batte la quercia. E non è a dire che non si schianti perché si pieghi: resiste. La sua individualità è diffi-cilmente definibile. Contenta di un nulla, è indifferente a un tutto; di spirito vivace, pronta nel percepire
e nel ribattere, temibile avversaria nelle discussioni, è compagna di viaggio deliziosa. Mai ammalata, d’umore quasi perennemente otti-mo, sempre disposta a mutarsi dal-l’oscure in sereno, afferra pronta-mente i lati comici della vita e ci fa su ogni volta una magnifica risata. Essa fu la compagna ideale della mia vita, e vivificò la mia giornata con la sua perenne freschezza. In seguito al mio matrimonio, i cugini Pierina e Tancredi Gurgo Salice diventarono i miei suoceri…”. Partirono poi per il viaggio di nozze
diretti ad Istambul, sull’Orient
Express. Cesarina Gurgo Salice,
nata a Torino (anche se alcune
biografie indicano come luogo di
nascita Casale Monferrato) il 3
Maggio 1890, figlia di Tancredi
(allora pianista e violoncellista, ma
che inizialmente lavorava nel setto-
re della calce e dei cementi) e di
Pierina Fiorio, studiò la lingua fran-
cese, la composizione musicale e la
tecnica pittorica nel castello di San
Giorgio Monferrato, presso il colle-
gio delle Suore francesi della Sa-
pienza. Di quella formazione, non
provinciale, resta ancora un qua-
derno di accurati disegni scolastici
firmati Cesarina con l' “é” accentato
alla francese. Al ritorno dal loro
viaggio di nozze presero alloggio in
Via Guazzo, nella città di Casale
Monferrato, nella casa riattata in
stile gotico dall’ing. Vittorio Torniel-
li. Dalla coppia nacquero due figli:
Listvinia (nata nel 1908) e
Renato (nato nel 1912).
Nel 1908 acquistò l’antica
residenza dei Ricci di Ce-
reseto, sulla quale, nel
decennio successivo, sor-
se l’attuale maniero. Tra il
1908 e il 1914, il Guali-
no si dedicò al taglio delle
foreste nei Carpazi tra la
Transilvania Austro-
Ungarica e la Romania.
Costruì un villaggio con
immense segherie e la
produzione di legname
era talmente alta che fu-
rono costruite 20 linee
ferroviarie per il trasporto
dai Carpazi al porto di
Galaetz, dal quale la mer-
ce partiva per tutto il mondo; l’a-
zienda valeva molti milioni, per cui
Gualino contattò, per la cessione,
un gruppo finanziario inglese che
ne fu entusiasta. Poiché notò ana-
loghe possibilità di sfruttamento in
terra russa, acquistò 23.000 ettari
di foresta di roveri e pini a Listwin,
nel Governatorato della Volinia, ed
anche là creò enormi stabilimenti.
A Pietroburgo, con l’appoggio del
generale Ranch (aiutante di campo
dello Zar), acquistò un vasto terre-
no chiamato Golodaj ai margini
della città, vicino al mare. Là vi
fece costruire nuovi fabbricati lus-
suosissimi, facendo nascere la
“Nuova Pietroburgo” con un appog-
gio finanziario di 2.800.000 sterline
da parte della banca inglese di Au-
stin Chamberlain.
Ma nel primo semestre del 1914,
quando il nuovo sobborgo era stato
già inaugurato dallo Zar in persona
ed i contratti di cessione erano
quasi tutti firmati, l’amico generale
gli telefonò dicendo semplicemen-
te: “Prendi il treno che partirà fra due ore: sarà l’ultimo!”. Era infatti scoppiata la guerra.
Riuscì con la moglie ad entrare in
Germania, ma non potè passare in
Francia; attraverso la Svizzera rien-
trò in Italia.
I suoi capitali in Russia erano per-
duti per sempre.
L’otto Dicembre 1919 i coniugi si
trasferirono da Casale Monferrato a
Torino. Finita quindi la prima guer-
Cesarina Gurgo Salice in un dipinto di Felice Casorati
![Page 9: Gdmaggio12](https://reader034.vdocuments.site/reader034/viewer/2022042617/568c4ba31a28ab49169cf959/html5/thumbnails/9.jpg)
9
ra mondiale, organizzò dall’America
il trasporto di carbone per il gover-
no italiano. Riccardo Gualino ebbe
inoltre partecipazioni in banche
francesi ed inglesi, nel Credito Ita-
liano, in giornali, in aziende italiane
fra cui la Fiat di Giovanni Agnelli di
cui diventò socio e vice presidente,
acquistò e potenziò importanti can-
tieri navali nel Texas ed a Pasca-
goula sul Mississipi, fondò la Snia
(- Società Navigazione Italo Ameri-
cana - che allora si occupava di
navi e di commercio) l’Unica
(industria del cioccolato) e special-
mente stabilimenti per la fabbrica-
zione della seta artificiale a Venaria
Reale, a Viscosa di Pavia, a Cesa-
no, ad Abbadia di Stura. In seguito
creò la nuova ditta Snia-Viscosa,
azienda specializzata nella fabbrica-
zione della seta artificiale.
Nel 1926 fondò a Parigi, con il ban-
chiere Albert Oustric, la Banca Ou-
stric attraverso la quale finanziò e
risanò varie aziende nelle quali a-
veva immesso il suo dinamismo:
industrie di tessuti, di lane, di
cuoio, di linoleum, di calzature e di
cementi. Gualino riuscì a crearsi
una posizione tanto solida da esser
considerata nel 1925 fra le più po-
tenti d’Europa. In quegli anni si
fece costruire la grandiosa villa sul-
la penisola di Sestri Levante (oggi
adibita ad albergo) e grandi fabbri-
cati a Torino. Amante d’ogni forma
del bello, si fece mecenate di attivi-
tà artistiche, tanto da costruirsi una
ricchissima pinacoteca, donata poi
alla Galleria Sabauda di Torino.
Finanziò spettacoli teatrali d’altissi-
mo livello.
Nel 1929, a causa della crisi ameri-
cana che portò i sui effetti negativi
anche in Europa, la banca crollò e
su richiesta dello stato Francese, il
Governo italiano arrestò il Gualino il
19 Gennaio 1931; il testo della co-
municazione inviato a Riccardo
Gualino mentre si trovava nel car-
cere di Torino era: “ QUESTURA DI TORINO – POLIZIA GIUDIZIARIA - Si comunica alla S.V. che il Ministe-ro dell’Interno l’ha destinata alla colonia di Lipari per scontare cin-que anni di confino di polizia, come da deliberazione della locale Com-missione Provinciale in data 24 cor-rente – Torino, 25 Gennaio 1931”. Fu quindi confinato a Lipari ed i
suoi beni vennero sequestrati,
compreso ciò che possedeva a Ce-
reseto; fu coinvolto in scandali di
cui egli stesso si meravigliò. Fu
sottoposto ad inchiesta di un’appo-
sita Commissione Ministeriale avan-
ti la quale non potè neppure difen-
dersi, anche perché, contrariamen-
te alla maggior parte degli indu-
striali, non aveva tenerezze verso il
fascismo. Il suo immenso patrimo-
nio si sciolse come neve al sole. La
moglie Cesarina lo seguì nel suo
esilio forzato a Lipari e poi a Cava
dei Tirreni; si preoccupò di arredar-
gli le misere case da confinato con
tocchi di surreale eleganza.
Tornati dal confino e voltate le
spalle a Torino, i Gualino ritrovaro-
no il successo economico con la
Rumianca, le molte iniziative parigi-
ne ed entrarono con decisione nel
campo, quasi vergine per l'Italia,
dell'industria cinematografica. Fon-
dò la Lux Film, la più importante
delle imprese di produzione italiane
degli anni ‘40 e ‘50.
Si stabilirono prima a Parigi, poi a
Roma dove acquistarono e restau-
rarono il palazzetto medioevale di
piazza in Piscinula, poi a Firenze,
dove sulle colline di Arcetri costrui-
rono una grande casa che ospitò
Berenson, Venturi, Croce. Passaro-
no le estati a Portofino, nella villa
di lord Carnavon.
Inoltre diedero alle stampe la tra-
duzione di una raccolta di versi
della poetessa italo-scozzese, Ale-
xandra Mitchell.
Il Gualino non si
dimostrò solo un
ottimo finanzie-
re, ma anche un
grande amante
dell’arte: su
consiglio di Lio-
nello Venturi, mise in atto la cele-
bre Collezione Gualino.
Come scrittore pubblicò nel 1901
una raccolta di versi intitolata
“Domus animae”, nel 1931
“Frammenti di vita”, un libro di me-morie che divenne la sua opera più
famosa e nel 1932 il romanzo
“Uragani”. A Cesarina è dedicato "Solitudine", volume di memorie pubblicato nel 1945. Riccardo Gualino morì a Firenze il 7
Giugno 1964, mentre Cesarina Gur-
go Salice nel 1992 all’età di 102
anni (ben 28 anni dopo la morte
del marito). Claudio Bermond, do-
cente di Economia e Commercio
all’università di Torino, presentò al
terzo Convegno nazionale della
Società Italiana degli Storici dell'E-
conomia (Torino 22-23 Novembre
1996) una relazione intitolata "Formazione e dissoluzione di un patrimonio industriale e finanziario nel primo trentennio del secolo XX: il trust Gualino" dove afferma che
Riccardo e Cesarina nel giorno dell’inaugurazione del Castello (foto del 1912)
![Page 10: Gdmaggio12](https://reader034.vdocuments.site/reader034/viewer/2022042617/568c4ba31a28ab49169cf959/html5/thumbnails/10.jpg)
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Gualino, nell'ambito della storia
italiana della prima metà di questo
secolo, "ha occupato una posi-zione indubbiamente rilevante e ciò è avvenuto in quattro principali campi: 1) Gualino diede un consistente contribu-to allo sviluppo industriale del nostro paese con la creazione e la gestione di alcune impre-se di primaria importanza, quali la Snia Viscosa, l'Unica, l'Unione Italiana Cementi, la Rumianca e la Lux Film che, con le loro vicende più o meno felici, hanno scritto una parte rilevante della storia economi-ca nazionale; 2) Gualino giocò un ruolo di primo attore sulla scena finanziaria italiana - e talvolta anche europea – di quegli anni, con una moltepli-cità di spericolate e azzardate avventure che andarono dalle operazioni forestali e immobi-liari nell'Est Europeo, alla sca-lata delle banche italiane nel
primo dopoguerra ai legami con il banchiere francese Albert Oustric
(...) fino al collasso finanziario della Banca Agricola Italiana; 3) Gualino é diventato uno dei simboli dell'op-posizione liberale alla dittatura mussoliniana (anche se, annota Bermond, il suo dissenso venne
esternato in una lettera al Duce
solo il 28 Giugno 1927, dopo che
venne toccato direttamente nei
suoi interessi con la rivalutazione
della lira); 4) Infine, Gualino seppe tradurre il suo profondo amore per l'arte in una serie svariata di inizia-tive rivolte alla valorizzazione di alcuni filoni artistici, quali il teatro, la musica, la danza, le arti figurati-ve, l'architettura, il cinema. Riccardo Gualino fu quindi un uo-
mo geniale, originale, innovativo,
anticipatore (usò una holding domi-
ciliata nel paradiso fiscale di St.
John di Terranova) e grande. Ma fu
anche un personaggio molto speri-
colato e commise qualche errore di
rilievo. A causa del crollo della ban-
ca francese Oustric, subì anche
l'affronto del carcere in Francia.
L’amore di Cesarina per la danza fu
il motore che portò a Cereseto e
poi a Torino grandi novità e addirit-
tura alla costruzione di un teatro
ancora oggi attivo.
Cesarina Gurgo Salice dedicò parte
della sua vita alla passione per l’ar-
te, soprattutto per la danza.
Cesarina sboccerà come danzatrice
dopo l'incontro con la giovane rus-
sa Bella Hutter. Figlia della ricca
borghesia russa, in fuga davanti
alla rivoluzione, Bella è assai più
emancipata delle coetanee europee
di pari censo. Salpa da Odessa,
cercando la salvezza da sola, in
una nave del Lloyd triestino diretta
a Brindisi. Ha in tasca solo l'indiriz-
zo torinese dei Gualino, dato da un
suo zio che di Gualino è stato l'a-
gente per Pietroburgo e la Russia. I
racconti di Cesarina e di Bella con-
vergono su quel fatidico giorno del
tardo inverno 1920 quando la gio-
vane russa, con poco bagaglio,
cappellone di velluto e scarpe di
stoffa suona alla porta dei Gualino.
Il suo inserimento nella famiglia e
nel mondo dei Gualino è facile. Nel
castello di Cereseto, la sera, anfi-
trioni ed ospiti improvvisano balli e
recite, nei ricchi costumi che i pa-
droni di casa hanno acquistato nei
viaggi in Russia e Romania.
Animatrice delle serate è l'inglese
Jessie Boswell che vivrà con i Gua-
lino per una diecina d’anni prima di
entrare a far parte del gruppo dei
“Sei pittori di Torino”.
Bella Hutter danza in quelle occa-
sioni, conquistando Cesarina e mol-
te delle sue amiche grazie all'arte
del movimento ritmico e plastico
che sta rivoluzio-
nando il balletto in
Europa, sulla scia
della scuola di Jac-
ques Dalcroze e
Mary Wingman.
Insieme, Cesarina e
Bella s'iscrivono al
collegio ginnico del
capitano Hébert, a
Trouville; in questa
città trovano Mar-
celle de Montziarly,
futura direttrice d’orchestra ed ap-
passionata danzatrice. Attraverso di
lei arrivano a Clotilde e Alessandro
Sakharoff, la coppia più celebrata
della danza mondiale, che saranno,
più volte, ospiti al castello di Cere-
seto.
Riccardo Gualino, Guido Maria Gat-
ti, Lionello Venturi e Gigi Chessa
vengono rapidamente conquistati
dal fascino di Bella e della sua dan-
za. Saranno loro gli auspici della
scuola di ginnastica e danza che
Bella apre nel 1923 a Torino in Via
Arsenale 14.
Da Cereseto a Torino: rinasce la danza e il teatro
1912 - Festa in maschera al castello a sinistra Cesarina a destra Riccardo
![Page 11: Gdmaggio12](https://reader034.vdocuments.site/reader034/viewer/2022042617/568c4ba31a28ab49169cf959/html5/thumbnails/11.jpg)
Tamburello serie C e D di Riccardo Bonando
Proseguono i campionati di tambu-rello di serie C e D, che vedono im-pegnate alcune compagini della zo-na. Nella serie C risulta ancora diffi-cile delineare un vero e proprio leader. Infatti, Grillano, Gabiano B, Viarigi e Camerano sembrano avere una marcia in più rispetto alle altre contendenti per la conquista del tito-lo regionale. Nel primo girone della serie D le astigiane Cocconato e Chiusano conducono la classifica, mentre nel secondo girone il Gabia-no B e l’Azzano sembrano avere una marcia in più degli avversari. Sicuramente l’avvicinarsi della bella stagione (finalmente) ed il notevole aumento della temperatura potranno dare nuove indicazioni sulle varie favorite, consentendo alle conten-denti di esprimere un gioco molto più regolare. Serie D – Girone B. Quarta Giornata. Passeggiata nell’al-to Monferrato per il Gabiano B. Nel monumentale sferisterio di Ovada, i baldi giovani del Gabiano infliggono un sonoro 3 a 13 in loro favore. Troppo netto il divario fra le due compagini. Mombellese – Camerano rinviata per maltempo. Quinta Giornata. Bella affermazione della Mombellese, corsara sul campo del Cerro Tanaro. Una vittoria netta per i ragazzi di Vito De Luca, che lasciano ai locali 8 giochi. Il Gabiano B riposava. Sesta Giornata. La Mombellese si abitua al dolce sapore della vittoria e
centra la seconda affermazione con-secutiva. Questa volta a farne le spese la compagine dell’Ovada, che seppur potendo contare sul fattore campo ha dovuto arrendersi alla for-mazione valcerrinese dopo una lunga battaglia terminata ai tie-break. Ri-sultato finale 5 a 8. Rallenta la corsa il Gabiano B. Sul terreno amico, Mazzola & C., hanno buttato alle ortiche una ghiotta occa-sione di confermare in solitaria la prima posizione in classifica. Troppo nervosismo e perdita di concentra-zione nelle fasi cruciali del gioco, hanno permesso alla squadra ospite, il Viarigi di imporsi al tie – break per 7 a 9. Settima Giornata. Si riprende pron-tamente il Gabiano B, liquidando il Settime di Accomasso con un peren-torio 13 a 5. Buona prestazione col-lettiva e poche sbavature. La Mombellese riposava. Ottava Giornata. Il maltempo la fa da padrone, rinviando l’intero girone a data da destinarsi. Serie D – Girone A. Quarta Giornata Giornata storta per la formazione del Real Cerrina al cospetto dei giovani ospiti astigiani, la formazione della Pro Loco Settime. Falli evitabili, ma ancor più la mag-gior reattività negli spostamenti dei settimesi, ha reso poco proficuo l’im-mobilismo dei giocatori del presiden-te Chiappino. Risultato finale di 6 a 13 e qualche recriminazione da parte dei locali per la poca verve propositi-va.
Ancora pochi giochi racimolati per il Gabiano A in casa del Callianetto. Un 13 a 1 senza repliche a tanto lavoro ancora da fare. La gioventù è dalla loro. Il Solonghello riposava. Quinta Giornata. Derby dagli antichi sapori anni ’70. Infatti l’incontro tra Real Cerrina e Gabiano A ha rappre-sentato un classico per la storia tam-burellistica, dividendo centinaia di sostenitori durante il boom di questo sport. Vince la formazione di Cerrina per 13 a 6. Segnali incoraggianti dal-la giovane formazione de Gabiano, però troppo altalenante e disconti-nua. Il Solonghello riposava. Sesta Giornata. Perde in casa il Ga-biano A contro i pari età della Pro Loco Settime. La maggior esperienza a giocar partite di livello ha permes-so l’affermazione degli astigiani. Par-tita comunque gradevole e risultato finale di 8 a 13. Cede le armi il Solonghello al forte Chiusano. In terra astigiana, il team di Ariotti non riesce a scardinare il fortino della Valrilate. Punteggio fi-nale di 13 a 8. RealCerrina riposava. Settima Giornata. Assapora il gusto amaro della sconfitta il RealCerrina. Neppur il campo casalingo ha per-messo ai monferrini di tener testa al blasonato Torino. Carosso in battuta faceva la differenza e lasciava al Re-alCerrina solo 6 giochi. Si impone senza troppa fatica il So-longhello nell’ennesimo derby, que-
Per informazioni e prenotazioni: 0141.922370 - cell. 333.2796444 [email protected]
![Page 12: Gdmaggio12](https://reader034.vdocuments.site/reader034/viewer/2022042617/568c4ba31a28ab49169cf959/html5/thumbnails/12.jpg)
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sta volta contro il Gabiano A. Partita a tratti combattu-
ta ma sempre sotto controllo della formazione di Ariot-
ti. Qualche fallo di troppo per la giovane formazione
gabianese. Risultato finale di 6 a 13 per il Solonghello.
Ottava Giornata. Il Solonghello perde in casa contro il sempre più sorprendente Torino. Il maggior tasso tec-
nico, ha permesso alla formazione metropolitana di
battere i giovani Valcerrinesi con il punteggio di 8 a 13.
Serie C. Quarta Giornata. Non ingrana il Gabiano B di Surian contro l’ottima formazione del Grillano. Nemmeno l’en-
trata in campo di Gamarino al posto del volenteroso
Mazzola riesce a far cambiare l’andamento del match.
Risultato finale di 6 a 13
per gli ovadesi.
Qualche patema per il Ga-
biano A di Bossetto ospite
del non irresistibile Cerro
Tanaro. Il maggior tasso
tecnico del Valcerrinesi per-
mette di ottenere il bottino
pieno. Risultato finale di 8
a 13.
Quinta Giornata. Bella par-tita a Gabiano fra la forma-
zione A e i giovani del Via-
rigi. Ottimi scambi da ambo
le parti. Sul nove pari 40
pari, risulta decisivo il gioco
vinto dai giovani astigiani.
Risultato finale di 9 a 13 e
ottimo incontro.
Si riscatta subito il Gabiano
B. Questa volta a farne le
spese il Rilate dell’esperto
Bosco. Sul Campo di Mon-
techiaro i Valcerrinesi ot-
tengono tre punti preziosis-
simi per rimanere in alto.
Risultato finale di 8 a 13.
Sesta Giornata. Dopo molta parlare, si è disputato sullo
sferisterio di Gabiano, atte-
sissimo derby fra le due
compagini. Gabiano B più
solido e con più punti in
classifica, Gabiano A sciu-
pone in qualche incontro,
ma si sa i derby sono una
storia a parte. Incontro
molto nervoso, caratteriz-
zato da errori grossolani da
entrambe le parti. Il Gabia-
no A che non ti aspetti si
ritrova in vantaggio al tie-
break dopo una gara con-
dotta di pari passo con gli
avversari. Manca però la
lucidità giusta per conclu-
dere, e il Gabiano B riacciuffa il risultato e vince con il
minimo scarto. 9 a 7 il risultato finale che premia la for-
mazione di Surian.
Classifiche
Serie C: Grillano 16, Gabiano B e Viarigi 14, Camerano
12, GabianoA 10, Rilate 7, Alfiano e Cinaglio 6, Cerro
Tanaro 4, Mombello Torinese 1 punto
Serie D - Girona A: Classifica: Cocconato e Chiusano
15, Torino 14, Settime 13, Solonghello 8, RealCerrina 7,
Callianetto 3, GabianoA 0 punti
Serie D Girone B: Gabiano B ed Azzano 19, Settime
14, Viarigi 12, Camerano 11, Callianetto-B e Mombellese
5, Ovada 3 e Cerro Tanaro 2 punti