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“La santità è il volto più bello della Chiesa” Esercizi Spirituali Azione cattolica Rota Imagna 23-24 giugno 2018 GAUDETE ET EXULTATE Chiamati alla santità nel mondo contemporaneo

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  • 24 Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018

    “La santità

    è il volto più bello della Chiesa”

    Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018

    Esercizi Spirituali Azione cattolica

    Rota Imagna

    23-24 giugno 2018

    GAUDETE

    ET EXULTATE

    Chiamati alla santità

    nel mondo contemporaneo

  • 2 Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018

    Cari amici e amiche, papa Francesco ci ha fatto un altro grande dono con l’esortazione apostolica sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo dal titolo Gaudete

    et exultate. “Rallegratevi e esultate” (Mt 5,12) è l’invito di Gesù per chi è perseguitato e umiliato, perché «Il Signore chiede tutto, e quello che offre è la vera vita, la felicità. Egli ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente». Auguro a tutti in questi esercizi spirituali di sentirsi

    “beati” perché amati dal Signore e scoprire quanta gioia c’è nel cammino di santità che il Signore sta già realiz-zando in noi. Don Renzo

    Prima meditazione

    LA CHIAMATA ALLA SANTITA’ E’ PER TUTTI Invochiamo lo Spirito:

    Padre Santo, per Gesù tuo Figlio, Parola di vita fatta car-ne per noi, manda su di noi il tuo Santo Spirito perché apra i nostri orecchi all’ascolto della lettera d’amore che ci hai scritto e illumini le nostre menti perché possiamo comprenderla in profondità. Rendi docili i nostri cuori

    perché accogliamo con gioia la tua volontà e aiutaci a te-stimoniarla nella vita. Amen

    1. In ascolto della Parola:

    Dalla lettera agli Ebrei Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento. Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio. Cercate la pace con tutti e la santificazione, sen-

    Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018 23

    LA NASCITA DEL BATTISTA CI INSEGNA CHE I FIGLI NON SONO NOSTRA PROPRIETA’

    Commento al Vangelo di Ermes Ronchi

    Il passaggio tra i due Testamenti è un tempo di silenzio: la parola, tolta al sacerdozio, volata via dal tempio, si sta intessendo nel ventre di due madri, Elisabetta e Maria. Dio scrive la sua storia dentro il calendario della vita, fuori dai recinti del sacro. Zaccaria ha dubitato. Ha chiuso l’orecchio del cuore alla Parola di Dio, e da quel momento ha perso la parola. Non ha ascoltato, e ora non ha più niente da dire. Eppure i dubbi del vecchio sacerdote (i miei difetti e i miei dubbi) non fermano l’azione di Dio. Per Elisabetta si compì il tempo del parto e die-de alla luce un figlio… e i vicini si rallegravano con la madre. Il bambino, figlio del miracolo, nasce come lieta trasgressione, viene alla luce come parola felice, vertice di tutte le natività del mondo: ogni nascita è pro-fezia, ogni bambino è profeta, portatore di una parola di Dio unica, pronun-ciata una volta sola. Volevano chiamare il bambino con il nome di suo pa-dre, Zaccaria. Ma i figli non sono nostri, non appartengono alla famiglia, bensì alla loro vocazione, alla profezia che devono annunciare, all’umanità; non al passato, ma al futuro. Il sacerdote tace ed è la madre, laica, a prendere la parola. Un rivoluzionario rovesciamento delle parti. Elisabetta ha saputo ascoltare e ha l’autorevolezza per parlare: «Si chiamerà Giovanni», che signi-fica dono di Dio (nella cultura biblica dire “nome” è come dire l’essenza del-la persona). Elisabetta sa bene che l’identità del suo bambino è di essere do-no, che la vita che sente fremere, che sentirà danzare, dentro di sé viene da Dio. Che i figli non sono nostri, vengono da Dio: caduti da una stella fra le braccia della madre, portano con sé lo scintillio dell’infinito. E questa è an-che l’identità profonda di noi tutti: il nome di ogni bambino è “dono perfet-to”. E domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse… Il padre interviene, lo scrive: dono di Dio è il suo nome, e la parola torna a fiorire nella sua gola. Nel loro vecchio cuore i genitori sentono che il piccolo appartiene ad una storia più grande. Che il segreto di tutti noi è oltre noi. A Zaccaria si scioglie la lingua e benediceva Dio: la benedizione è un’energia di vita, una forza di crescita e di nascita che scende dall’alto e dilaga. Bene-dire è vivere la vita come un dono: la vita che mi hai ridato/ ora te la rendo/ nel canto (Turoldo). Che sarà mai questo bambino? Grande domanda da ripetere, con venerazione, davanti al mistero di ogni culla. Cosa sarà, oltre ad essere vita che viene da altrove, oltre a un amore diventato visibile? Cosa porterà al mondo questo bambino, dono unico che Dio ci ha consegnato e che non si ripeterà mai più?

  • 22 Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018

    Dagli Atti degli Apostoli (At 13, 22-26)

    In quei giorni, [nella sinagoga di Antiòchia di Pisìdia,] Paolo diceva: «Dio suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testi-monianza: "Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuo-re; egli adempirà tutti i miei voleri". Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d'Israele. Diceva Giovanni sul finire della sua missione: "Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali". Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza». Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,57-66.80) Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vici-

    ni e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande

    misericordia, e si rallegravano con lei.

    Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chia-

    marlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne:

    «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c'è nessuno della tua pa-

    rentela che si chiami con questo nome».

    Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamas-

    se. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti fu-

    rono meravigliati. All'istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e

    parlava benedicendo Dio.

    Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa

    della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udiva-

    no, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambi-

    no?». E davvero la mano del Signore era con lui.

    Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte

    fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

    Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018 3

    za la quale nessuno vedrà mai il Signore. Vigilate perché nessuno si privi della grazia del Signore. - Parola di Dio.

    2. Per comprendere e riflettere:

    Tanti “testimoni” che ci incoraggiano. I santi “della por-ta accanto” che son un riflesso della presenza di Dio. La santità nel popolo di Dio “paziente”. (7). La santità è il

    volto più bello della Chiesa (9). Ognuno per la sua via, facendo emergere il meglio di sé, quanto di così perso-nale Dio ha posto in lui (11). Lascia che tutto sia aperto a Dio (15). “Vivo il momento presente colmandolo di amore” (17). Chiedi allo Spirito che cosa Gesù si atten-de da te (23). La santità non ti rende meno umano, per-ché è l’incontro della tua debolezza con la forza della

    grazia (34)

    3. Per meditare personalmente:

    Scegli alcune note della santità descritte da papa Fran-cesco nel primo capitolo dal n. 3 al n. 34. Non preoccu-

    parti di leggere tutto. Fermati sulle parole che trovano eco nel tuo spirito. Puoi usare una penna per evidenziare le frasi che più ti hanno colpito. Puoi anche trascriverle qui sotto e usarle per la condivisione.

  • 4 Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018

    4. Per la coppia:

    Quale cammino di santità il Signore ci sta proponendo?

    Quale passo potrei fare personalmente?

    Se moglie e marito, ma anche due amiche/amici, lo de-siderano possono avere un momento di dialogo per un massimo 15 minuti. Rispettando queste regole per una buona comunica-

    zione: Chi parla: sia disponibile a comunicare se stesso/a, a

    mettersi dunque in gioco superando ritrosie e pudori; curi di comunicare i propri sentimenti, i desideri, le paure, le resistenze, le gioie e le tristezze; si preoccupi di farsi capire; parli «in io» cioè parli di sé: «Ho prova-

    to ... ti racconto di me ... penso che ... mi sembra ... » Chi ascolta: si disponga all’accoglienza dell’altra/o; vin-ca la tentazione di intervenire subito: Sì, ho capito, tu vuoi dire che...; non interrompa mai e superi la frenesia di commentare ogni passaggio, anche se spinto dal de-

    siderio di aiutare a esprimersi; lasci tempo anche di si-lenzio affinché l’altro/a «trovi le parole giuste»; si preoc-cupi anzitutto di capire l’altra/o se serve si chiede: Aiu-

    tami a capire meglio…; eviti di giudicare, difendersi, ri-battere, precisare, correggere, suggerire; presti attenzio-ne all’altro senza distrarsi o guardare in giro, cerchi gli occhi del proprio coniuge...

    Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018 21

    LETTURE DI DOMENICA 24 GIUGNO

    NATIVITA’ DI S. GIOVANNI BATTISTA

    Dal libro del profeta Isaìa (Is 49,1-6) Ascoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronun-ciato il mio nome. Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nasco-sto all'ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua farètra. Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale mani-festerò la mia gloria». Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e in-vano ho consumato le mie forze. Ma, certo, il mio diritto è presso il Si-gnore, la mia ricompensa presso il mio Dio». Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Gia-cobbe e a lui riunire Israele - poiché ero stato onorato dal Signore e Dio era stato la mia forza - e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti d'Israele. Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra». Salmo Responsoriale (Dal Sal 138) Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda.

    Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie. R.

    Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre. Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda. R.

    Meravigliose sono le tue opere, le riconosce pienamente l'anima mia. Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profondità della terra. R.

  • 20 Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018

    Maria, parlaci di Gesù, perché la freschezza della nostra fede brilli nei nostri occhi e scaldi il cuore di chi ci incontra, come Tu hai fatto visitando Elisabetta che nella sua vecchiaia ha gioito con te per il dono della vita.

    Maria, Vergine del Magnificat, aiutaci a portare la gioia nel mondo e, come a Cana, spingi ogni giovane, impegnato nel servizio ai fratelli, a fare solo quello che Gesù dirà.

    Maria prega perché Gesù, morto e risorto, rinasca in noi e ci trasformi in una notte piena di luce, piena di Lui. Maria, Madonna di Loreto, porta del cielo, aiutaci a levare in alto lo sguardo. Vogliamo vedere Gesù. Parlare con Lui. Annunciare a tutti il Suo amore. (Benedetto XVI)

    Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018 5

    5. Condivisione in gruppo:

    Preghiamo insieme:

    Padre buono ti ringraziamo per il dono della tua Parola e per il seme di vita che lo Spirito ha messo in noi. Ora ti preghiamo perché questo seme possa crescere nella con-divisione fraterna e sappia trasformare la nostra vita rendendoci capaci di vero amore e testimoni del tuo gran-de amore, che ci hai rivelato in Cristo Gesù nostro Signo-

    re. Amen Ci si trova in gruppo chi vuole dice una frase o un pen-siero che ha meditato. La comunicazione deve essere breve e non viene commentata dagli altri. Tempo massi-mo 20 minuti.

    Conclusione: Padre Nostro…

    6. Per la preghiera personale:

    Solo per oggi, cercherò di vivere alla giornata senza voler risolvere i problemi della mia vita tutti in una volta. Solo per oggi, avrò la massima cura del mio aspetto: ve-

    stirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso. Solo per oggi, sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell’altro mondo, ma an-che in questo.

    Solo per oggi, mi adatterò alle circostanze, senza preten-dere che le circostanze si adattino ai miei desideri. Solo per oggi, dedicherò dieci minuti del mio tempo a se-dere in silenzio ascoltando Dio, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così il silenzio e l’a-scolto sono necessari alla vita dell’anima.

    Solo per oggi, compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.

  • 6 Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018

    Solo per oggi, mi farò un programma: forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò. E mi guarderò dai due malan-ni: la fretta e l’indecisione.

    Solo per oggi, saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze, che l’esistenza si prende cura di me come nessun altro al mondo. Solo per oggi, non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere nell’A-more.

    Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare tutta la vita. (San Giovanni XXIII)

    Seconda meditazione

    ALLA LUCE DEL MAESTRO

    Invochiamo lo Spirito: Padre Santo, per Gesù tuo Figlio, Parola di vita fatta car-ne per noi, manda su di noi il tuo Santo Spirito perché

    apra i nostri orecchi all’ascolto della lettera d’amore che ci hai scritto e illumini le nostre menti perché possiamo comprenderla in profondità. Rendi docili i nostri cuori perché accogliamo con gioia la tua volontà e aiutaci a te-stimoniarla nella vita. Amen 1. In ascolto della Parola:

    Dal vangelo secondo Matteo Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvici-narono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro di-cendo: Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché ere-

    Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018 19

    Egli ci dirà di uscire dall'ossessione. E noi pregheremo e si farà la calma e l'anima nostra troverà se stessa nel silenzio pacificante; e noi gioiremo ancora al suono delle nostre campane e avremo ancora stupore ed estasi dinnanzi al fiore che la primavera ci porta, dinnanzi ai canti che gli uccelli ci donano. (don Antonio)

    5. MARIA CI ACCOMPAGNA

    Maria (…) ha vissuto come nessun altro le Beatitudini di Gesù. Ella è colei che trasaliva di gioia alla presenza di Dio, colei che conservava tutto nel suo cuore e che si è lasciata attraversare dalla spada. E’ la santa tra i san-ti, la più benedetta, colei che ci mostra la via della san-

    tità e ci accompagna. (…) Conversare con lei ci consola, ci libera, ci santifica. La Madre non ha bisogno di tante parole, non le serve che ci sforziamo troppo per spiegarle quello che ci suc-cede. Basta sussurrare ancora e ancora: Ave, o Maria… (GE 176)

    Maria, Madre del sì, tu hai ascoltato Gesù e conosci il timbro della sua voce e il battito del suo cuore. Stella del mattino, parlaci di Lui e raccontaci il tuo cammino per seguirlo nella via della fede.

    Maria, che a Nazareth hai abitato con Gesù, imprimi nella nostra vita i tuoi sentimenti, la tua docilità, il tuo silenzio che ascolta e fa fiorire la Parola in scelte di vera libertà.

  • 18 Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018

    Bisogna scoprirlo il Cristo o presto o tardi se no la vita è un falli-mento, una disperazione. Ci chiami, ci vuoi, ci aiuti, ci sorreggi. Grazie. Ti amo, mio Dio. A te do il mio giorno che passa: Tu stammi sopra, intorno, dentro (…) Dare la scalata a Te, Signore, sulle rocce della vita colla corda dell’amore. (don Antonio)

    3. IL SILENZIO

    DELLA PREGHIERA PROLUNGATA

    Il discernimento è una grazia. (…) E’ in gioco il senso della mia vita davanti al Padre che mi conosce e mi ama, quello vero, per il quale io possa dare la mia esistenza, e che nessuno conosce me-

    glio di Lui. (…) Anche se il Signore ci parla in modi as-sai diversi durante il nostro lavoro, non è possibile pre-

    scindere dal silenzio della preghiera prolungata… (GE 170-171)

    Mettiamoci in ginocchio e conquisteremo le anime. Mettiamoci in ginocchio e diamoci a Dio. Mettiamoci in ginocchio e offriamoci a Dio. Egli non è mai un intruso dentro di noi. Non chiediamoGli mai: "Perché mi domandi questo? Che cosa vuoi da me?". Mettiamoci in ginocchio e non rifiutiamo mai nulla di ciò che Dio dentro di noi ci chiede. Egli ci chiederà di uscire dall'inquietudine. Ci dirà di porre il nostro animo nella calma, nella pace.

    Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018 7

    diteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giusti-zia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveran-no misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi. - Parola del Signore.

    2. Per comprendere e riflettere:

    “Come si fa per arrivare ad essere un buon cristiano?” fare, ognuno a suo modo, quello che dice Gesù nel di-scorso delle Beatitudini (63), perché “felice o beato è si-nonimo di santo” (64). Andare controcorrente, verso un altro stile di vita (65). Otto modi per essere già beati (67

    -94). La misericordia è il vero cuore pulsante del Van-gelo (97). L’amore “è farsi prossimo”. “Lui dipende da noi per amare il mondo e dimostragli quanto lo ama” santa Teresa di Calcutta (107). Il cristianesimo è fatto per essere praticato (109).

    3. Per meditare personalmente:

    Scegli solo due o tre delle otto beatitudini che papa Francesco commenta nel terzo capitolo dal n. 67 al n. 94. Chiediti perché questa beatitudine si adatta a me? Cosa dice di vero per la mia vita e della mia famiglia? Che messaggio propone per la Chiesa e per nostra so-

    cietà?

  • 8 Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018

    4. Per la coppia:

    Quale beatitudine sento essere più nostra in questo momento della nostra vita matrimoniale?

    Quale beatitudine mi sembra mancare e cosa potrem-mo fare per arrivarci insieme?

    Dopo aver risposto personalmente iniziare il dialogo per circa 15 minuti.

    Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018 17

    fende e l'uomo si perfeziona, l'uomo cresce nella conoscenza di se stesso. La conoscenza di se stessi cresce con la grazia; i santi sono i più vicini a Dio e sono perciò stesso anche i più saggi cono-scitori di se stessi. I mistici sono i più profondi conoscitori di se stessi, e i mistici sono dei santi. Oggi i mistici sono pochi: oggi i santi sono pochi. E il mondo è triste, e il mondo perde le idee chiare, e il mondo, città di Sata-na, diffonde le idee nere. Le idee chiare, le idee-forza, le idee-luce vengono meno se viene meno Dio. Satana si alza oggi gigante; non trionferà, non può trionfare; non è un principio eterno come Dio... Satana è creato, Satana dipende da Dio, Satana obbedisce a Dio, Satana si fermerà al cenno di Dio; ma ora Dio permette che Satana confonda il mondo. Satana è la confusione, Satana è il disordine. La confusione delle idee porta la difficoltà del conoscere noi stessi. Allontaniamoci da Satana, ci allontaneremo dalla confusione, dalla terribile spaventosa ango-scia di tanti che non riescono mai ad afferrare la propria anima. Avviciniamoci a Dio e troveremo noi stessi, avviciniamoci a Dio e troveremo l'uomo. (don Antonio)

    2. CRESCITA NELL’AMORE

    In questo cammino, lo sviluppo del bene, la maturazio-ne spirituale e la crescita dell’amore sono il miglior con-trappeso nei confronti del male. Nessuno resiste se sce-

    glie di indugiare in un punto morto, se si accontenta di poco, se smette di sognare e di offrire al Signore una dedizione più bella. (GE 163)

    E’ la vita di Cristo che vogliamo vivere. Scoprire Cristo vuol dire avere nel cuore la gioia che non viene mai a cessare, ma che sempre aumenta. In Paradiso si va per vie malagevoli, con scarpe chiodate, soffren-do disagi. Ma c’è il Cristo con noi, che è Via, Verità e Vita.

  • 16 Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018

    TESTI PER LA VEGLIA

    Combattimento, vigilanza, discernimento

    in compagnia di don Antonio Seghezzi.

    1. COMBATTIMENTO PERMANENTE

    La vita cristiana è un combattimento permanente. Si richiedono forza e coraggio per resistere alle tentazioni

    del diavolo e annunciare il Vangelo. Questa lotta è mol-to bella, perché ci permette di fare festa ogni volta che il Signore vince nella nostra vita. Non si tratta solamente

    di un combattimento contro il mondo e la mentalità mondana, che ci inganna, ci intontisce e ci rende me-diocri, senza impegno e senza gioia. Nemmeno si riduce a una lotta contro la propria fragilità e le proprie incli-nazioni (ognuno ha la sua: la pigrizia, la lussuria, l’invi-dia, le gelosie, e così via). E’ anche una lotta costante

    contro il diavolo che è il principe del male. (…) Proprio la convinzione che questo potere maligno è in mezzo a noi, è ciò che ci permette di capire perché a volte il male ha tanta forza distruttiva. (GE 158-160)

    Chi non ha la circolazione accaldata del sangue dell'Agnello ha l'anima morente e la coscienza ottenebrata. Di qui la difficoltà spaventosa di conoscere se stesso, di afferrar-si, di dominarsi, di controllarsi. Conoscersi senza vivere di Dio non si può. L’uomo senza Dio non si conosce. L’uomo da solo non può esistere. Dire uomo è dire vicino a lui Dio. L’uomo non è completo senza Dio. L’uomo lontano da Dio non è uomo. L’uomo che respinge Dio non è uomo. Dio conosciuto e amato qui in terra e domani in cie-lo posseduto: ecco la vita dell'uomo... ecco l'uomo. L’uomo che vive in Dio comincia a conoscere anche se stesso. Dio poi con la grazia illumina, muove, previene, assiste, conduce, di-

    Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018 9

    5. Condivisione in gruppo:

    Preghiamo insieme: Padre buono ti ringraziamo perché la tua Parola ha fatto

    crescere in noi la gioia, rendici sereni e fiduciosi, certi che il tuo amore sostiene, avvolge e abbraccia la nostra vita e quella di tutti. Spirito Santo insegnaci a rimanere nell’amore di Gesù per gustare la tenerezza del Padre. Facci scoprire ogni giorni i semi di felicità che hai prepa-rato per noi. Amen Chi vuole dice una frase o un pensiero che ha meditato.

    La comunicazione deve essere breve e non viene com-mentata dagli altri. Tempo massimo 20 minuti. Conclusione: Padre Nostro… 6. Per la preghiera personale:

    Ama la vita così com’è amala pienamente, senza pretese. Amala quando ti amano o quando ti odiano. Amala quando nessuno ti capisce, o quando tutti ti com-

    prendono. Amala quando tutti ti abbandonano, o quando ti esaltano come un re. Amala quando ti rubano tutto, o quando te lo regalano. Amala quando ha senso o quando sembra non averlo nemmeno un po'. Amala nella piena felicità, o nella solitudine assoluta. Amala quando sei forte, o quando ti senti debole. Amala

    quando hai paura, o quando hai una montagna di corag-gio. Amala non soltanto per i grandi piaceri e le enormi soddisfazioni; amala anche per le piccolissime gioie. Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe, amala anche se non è come la vorresti. Amala ogni volta che nasci ed ogni volta che stai per morire.

    Ma non amare mai senza amore. Non vivere mai senza vita! (S. Madre Teresa di Calcutta)

  • 10 Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018

    Terza meditazione

    ALCUNE CARATTERISTICHE DELLA SANTITA’

    NEL MONDO ATTUALE

    Invochiamo lo Spirito:

    Padre Santo, per Gesù tuo Figlio, Parola di vita fatta car-ne per noi, manda su di noi il tuo Santo Spirito perché apra i nostri orecchi all’ascolto della lettera d’amore che ci hai scritto e illumini le nostre menti perché possiamo comprenderla in profondità. Rendi docili i nostri cuori

    perché accogliamo con gioia la tua volontà e aiutaci a te-stimoniarla nella vita. Amen 1. In ascolto della Parola:

    Dalla lettera ai Romani (Rm 12,1-3. 9-17) Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è que-sto il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gra-dito e perfetto. Per la grazia che mi è stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. (…) La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al be-ne; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghie-ra. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell'ospitali-tà. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledi-

    Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018 15

    5. Condivisione in gruppo:

    Secondo la modalità delle altre meditazioni

    6. Per la preghiera personale:

    Dammi, Signore, una buona digestione, e anche qualcosa da digerire. Dammi la salute del corpo, con il buon umore necessario per mantenerla. Dammi, Signore, un’anima santa che sappia far tesoro di

    ciò che è buono e puro, e non si spaventi davanti al pec-cato, ma piuttosto trovi il modo di rimettere le cose a po-sto. Dammi un’anima che non conosca la noia, i brontola-menti, i sospiri e i lamenti, e non permettere che mi crucci eccessivamente per quella cosa tanto ingombrante che si

    chiama “io”. Dammi, Signore, il senso dell’umorismo. Fammi la grazia di capire gli scherzi, perché abbia nella vita un po’ di gioia e possa comunicarla agli altri. E così sia.

    (Preghiera attribuita a S. Tommaso Moro,

    raccomandata da papa Francesco in GE)

  • 14 Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018

    in cui viviamo e che sentiamo come chiamata alla testi-

    monianza della differenza cristiana proprio lì. Sono doni della grazia che ci impegna a lasciar plasma-re “così” la nostra umanità attraverso un lavoro e un

    esercizio quotidiano.

    4. Per la coppia:

    Pensando all’ultimo anno della nostra vita di coppia e della nostra famiglia: quale “clima” si respira in casa

    nostra? Quale delle “declinazioni” della santità che il papa propone ci sembra potrebbe maggiormente aiutar-ci a camminare nella via del Vangelo e a convertire qualche stile che ci sembra prezioso far maturare?

    Quale “piccolo particolare dell’amore” mi sento chiama-

    to a curare nella mia vita di coppia e di famiglia? Dopo aver risposto personalmente iniziare il dialogo per circa 15 minuti.

    Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018 11

    te. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piutto-sto a ciò che è umile. Non stimatevi sapienti da voi stessi. Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il be-ne davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti.

    2. Per comprendere e riflettere:

    “La vocazione cristiana alla santità racchiude una voca-zione alla bellezza, a fare della propria vita un capolavo-ro di amore.” (E. Bianchi) “La santità è il volto più bello della Chiesa” (GE 9) Papa Francesco nel capitolo quarto prova declina cin-

    que stili, “cinque grandi manifestazioni dell’amore per Dio e per il prossimo che considero di particolare im-portanza a motivo di alcuni rischi e limiti della cultura di oggi” (EG 111). E’ come se, a fronte di alcuni stili di vita che rischiano di abbruttire, mortificare la vita uma-na e cristiana il papa offrisse altrettanti “controstili”.

    E’ un modo per declinare la “differenza cristiana” (che è un altro modo per dire la santità.) Leggere nei segni del nostro tempo alcune chiamate del Signore a declinare in modo specifico la chiamata alla santità e quindi la testimonianza cristiana. Cinque forme di “abbruttimento” e cinque “controstili”

    di bellezza-santità cristiana.

    Contro “l’ansietà nervosa e violenta che ci disperde

    e debilita” papa Francesco propone “la sopportazio-

    ne, la pazienza e la mitezza” (EG 112-121). Santità come una paziente e umile fermezza nel bene, che sta attenta a non assumere le forme aggressive tan-to di moda, che non giudica, non maltratta, ma coltiva

  • 12 Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018

    l’umiltà attraverso le umiliazioni. Mi sembra con parole

    nostre che sia la proposta della mitezza; “tale atteggia-mento presuppone un cuore pacificato da Cristo, libero da quell’aggressività che scaturisce da un io troppo

    grande” (EG121). Potremmo dire che la santità è la for-ma cristiana della calma.

    Contro “la negatività e la tristezza” papa Francesco

    propone “la gioia e il senso dell’umorismo” soppor-

    tazione, la pazienza e la mitezza” (EG 122-128). Il santo “senza perdere il realismo, illumina gli altri con

    uno spirito positivo e ricco di speranza” (EG 122). La “leggerezza”: il non essere complicati, postivi, grati, non troppo concentrati su di sé ma piuttosto aperti alla con-divisione. Potremmo dire che la santità è la forma cri-stiana dell’allegria.

    Contro “l’accidia comoda, consumista ed egoista”

    papa Francesco propone “l’audacia e il fervore”

    (EG 129-139). La parola sintetica è “parresia”: coltivare uno stile di franchezza, di coraggio di entusiasmo, di audacia, di fervore. Superare la tentazione dell’abitudine stanca, il senso di impotenza e la rassegnazione: “per l’abitudine noi non affrontiamo più il male e permettiamo che le

    cose vadano come vanno, o come alcuni hanno deciso che debbono andare. Ma dunque lasciamo che il Signo-re venga a risvegliarci.” (EG137). Potremmo anche dire

    che la santità è la forma cristiana della “contestazione”!

    Contro “l’individualismo” papa Francesco propone

    l’essere “in comunità” (EG 140-146).

    In questi paragrafi il papa sottolinea come la santità sia un cammino “insieme”. Il demonio tende a isolarci per-ché soli siamo più deboli: “se siamo troppo soli, facil-mente perdiamo il senso della realtà, la chiarezza inte-

    Esercizi spirituali a Rota Imagna 2018 13

    riore, e soccombiamo.” (EG140). La chiamata a vivere

    coi fratelli come luogo di crescita spirituale coltivando la vita comunitaria nella cura “di tanti piccoli dettagli quotidiani”. “La comunità che custodisce i piccoli parti-

    colari dell’amore, dove i membri si prendono cura gli uni degli altri e costituiscono uno spazio aperto ed evangelizzatore, è luogo della presenza del Risorto che la va santificando secondo il progetto del Padre. (EG145). Potremmo dire che la santità è la forma cri-stiana dell’attenzione (della cura).

    Contro “tante forme di falsa spiritualità senza in-

    contro con Dio che dominano nel mercato religioso

    attuale” papa Francesco propone l’essere “in pre-

    ghiera costante” (EG 147-157). La santità esprime ed è permeata da un costante senso

    della presenza di Dio, ma per coltivarlo sa anche rita-gliare alcuni momenti specifici per coltivare la relazione

    di amicizia con Lui. “E’ la contemplazione del volto di Gesù morto e risorto che ricompone la nostra umanità, anche quella frammentata per le fatiche della vita, o se-gnata dal peccato”. La preghiera come esperienza di

    “memoria”; la preghiera di intercessione; i gesti semplici di devozione e adorazione; la lettura orante della Parola; l’Eucarestia. Potremmo dire che la santità è la forma cristiana dell’apertura alla trascendenza. 3. Per meditare personalmente:

    Possiamo rileggere questi paragrafi (110-157) pensando alla nostra personale e famigliare regola di vita. Ci sof-fermiamo su uno o al massimo due di questi cinque stili, quello che ci provoca di più in cui sentiamo che risuona la chiamata del Signore a rimetterci al lavoro, quello che sentiamo come più necessario per il contesto