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I webinar per gli insegnanti di economia
Educare all’imprenditorialità
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Come favorire mentalità e comportamenti proattivi negli studenti
27 ottobre 2015
Relatore: Andrea Erri
Agenda
1. Perché educare all’imprenditorialità?
2. Definizione e considerazioni
3. Situazione in Italia: livelli macro/mesomicro
4. La didattica per educare all’imprenditorialità
5. Metodi ed esempi
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Perché educare all’imprenditorialità? COMPETENZE CHIAVE
Competenze chiave:
Quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione
Sono otto, e suddivise in due gruppi
• Competenze di base
• Competenze trasversali
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Perché educare all’imprenditorialità? COMPETENZE CHIAVE
Competenze di base • Comunicazione nella madrelingua • Comunicazione nelle lingue straniere • Competenza matematica e scientifica/tecnologica
di base • Competenza digitale
Competenze trasversali • Imparare ad imparare • Competenze sociali e civiche • Spirito di iniziativa e imprenditorialità • Consapevolezza ed espressione culturale
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Spirito di iniziativa e imprenditorialità
“E’ la capacità di una persona di tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l’innovazione e l’assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e gestire progetti per raggiungere obiettivi”.
Tratto dalla Raccomandazione sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente (2006/962/UE)
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Spirito di iniziativa e imprenditorialità: riflessioni
La definizione non parla di impresa o di strumenti aziendali, ma piuttosto di mindset «imprenditoriale»:
• Gestione proattiva di iniziative
• Rappresentare e negoziare obiettivi
• Lavorare individualmente e in team
• Saper riconoscere punti di forza e debolezza
• Valutare e assumere i rischi quando necessario
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E allora….
L’imprenditorialità non riguarda solo specifici contesti professionali e produttivi
MA….
Un insieme di attitudini e competenze chiave dei cittadini, nel loro complesso!!
E QUINDI…
Non si deve confondere l’educazione all’imprenditorialità con nozioni o strumenti di
gestione aziendale o economia…..
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La situazione in Italia
Rapporto dell’Agenzia Esecutiva Europea per l’Educazione e la Cultura (Eurydice) del 2012:
• In Italia manca un indirizzo programmatico in materia di imprenditorialità.
• Le iniziative sono sporadiche e localizzate, per lo più promosse da privati o da agenzie internazionali esterne al sistema scolastico.
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Ma anche a livello micro la scuola è il killer dell’imprenditorialità se utilizza sempre:
• il principio d’autorità (ipse dixit);
• il pensiero tecnico (ha sempre funzionato!);
• l’abitudine (va bene così!);
• la pigrizia (chi me lo fa fare?);
• le idee correnti (lo dicono tutti!).
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Alcuni spunti per il cambiamento
• A livello macro: politiche dell’educazione (Es. riforma e potenziamento organico)
• A livello meso: arricchimento e curvatura dell’offerta formativa
• A livello micro: dalla didattica tradizionale a quella «imprenditoriale»
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Livello meso: arricchimento e curvatura dell’offerta
Scuola aperta al territorio e alle sue risorse, comprese quelle del lavoro…
….che lavora su attività reali e sentite dai ragazzi, spendibili nella vita di tutti i giorni..
…con esperienze di alternanza scuola-lavoro, ove possibile per tutti gli ordini e gradi di scuola, con modalità differenti….
…che· promuove la “rete” tra scuole, imprese, associazioni, organizzazioni….
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Imprenditorialità a livello meso: alcuni esempi (1)
Format internazionale, promosso da Kauffman Foundation e Google for Entrepreneurs, rivolto a ragazzi con un’idea di business che partono con qualche buona intuizione e che in 54 ore di lavoro non-stop possono iniziare a mettere concretamente in piedi la propria startup.
La maratona di lavoro inizia nel pomeriggio di venerdì, quando chiunque abbia un’idea la espone agli altri con pitch di un minuto.
Al termine di questa prima fase c’è una scrematura dei progetti tramite votazione di tutti i presenti. Le idee più interessanti determinano altrettanti gruppi di partecipanti.
Da qui inizia il vero e proprio weekend di lavoro, con l’obiettivo di arrivare, dopo 54 ore filate di confronto, ricerche e brainstorming (all’interno dei gruppi ma anche con gli esperti del campo, i docenti e i possibili futuri investitori presenti) a tirare fuori un modello di business, una bozza del design e una ricerca di mercato per valutare la sostenibilità della propria startup.
Per informazioni: www.startupweekend.org
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Imprenditorialità a livello meso: alcuni esempi (2)
Junior Achievement (JA) Italia ha un’esperienza decennale di intervento nella scuola con l’obiettivo dell’educazione economica e imprenditoriale dei giovani.
I programmi proposti, ricchi di esercitazioni, giochi, simulazioni, sono articolati per i diversi ordini di scuola, fra questi “Impresa in azione” è una pratica consolidata che coinvolge ogni anno oltre 2.500 studenti della scuola superiore ed è stata riconosciuta dalla Commissione europea come buona pratica fin dal 2005.
Il principale punto di forza è il networking nella costruzione della partnership fra insegnanti e imprenditori / manager di impresa, nella valorizzazione dei volontari di impresa e del loro network, nella collaborazione degli ex studenti della rete JA Alumni, nel confronto fra gli insegnanti nell’ambito di JA Teacher Network, nello scambio fra l’associazione nazionale, l’associazione europea e quella internazionale.
Altri punti di forza: didattica attiva e laboratoriale, l’approccio peer, l’opportunità per gli studenti di vivere esperienze e competizioni inter-nazionali.
Per informazioni: www.jaitalia.org
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Imprenditorialità a livello meso: una strategia «home made»
1) Ripensamento delle iniziative di collegamento con il territorio
• Testimonianze
• Stage
• Visite aziendali
• Visite d’istruzione
2) Sostegno delle reti relazionali
• Ex allievi
• Parenti di allievi
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Livello micro: La didattica «imprenditoriale»
Da….. A…… Imparare dal solo insegnante Imparare gli uni dagli altri Imparare dai testi scritti Imparare facendo e scambiando
con gli altri Imparare dai feedback da una persona chiave (l'insegnante)
Imparare dalle reazioni di molte persone
Imparare in un ben organizzato ambiente a orari fissi
Imparare in ambienti informali e flessibili
Vietato copiare da altri Imparare prendendo a prestito dagli altri
Temere gli errori Apprendere dagli errori Imparare la soluzione «ricetta» Imparare come risolvere problemi
Tratto da Gibb (2003)
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Detto in altri termini….
1) Innovazione didattica
• Favorire lo sviluppo del pensiero divergente e/o laterale.
• Favorire esperienze concrete (realizzazione di progetti con imprese reali o con la comunità locale, mini-imprese gestite da studenti, ecc.) e un approccio peer to peer tra studenti ed ex alunni.
• Creare uno spazio, un luogo, un’occasione, un incrocio dove scuola, impresa, lavoro, formale, informale, territorio, capitale sociale e capitale civico esercitino quelle contaminazioni altrove e altrimenti più complicate. (Es: Job Orienta).
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Detto in altri termini….
2) Coinvolgimento degli allievi
• Intendere il ruolo dei giovani in un nuovo modo, come portatori di risorse e non semplici destinatari di politiche sviluppate da altri.
• Individuare modalità organizzative fluide centrate sui bisogni dei giovani per garantire un loro diretto coinvolgimento.
• Puntare sul principio di attivazione, senza il quale è difficile imparare, e offrire ai giovani la possibilità di mettersi alla prova come protagonisti.
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Due metodi
1) Brainstorming, che consente di: – separare la creazione dalla valutazione di idee, – ascoltare e prendere spunto da idee altrui, – osare, esprimere le proprie idee, – possibilmente puntare alla loro quantità piuttosto che alla qualità.
2) Tecnica dei 6 Cappelli per pensare, utile per sviluppare il pensiero laterale = modalità di risoluzione di problemi logici che prevede un approccio indiretto, ovvero l'osservazione del problema da diverse angolazioni. Si contrappone alla soluzione diretta (pensiero razionale o “verticale”), che prevede il ricorso alla logica sequenziale.
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Metodo del brainstorming: fasi
Il procedimento è a doppio imbuto:
1) Nella fase divergente (immaginazione) si producono idee a ruota libera. L’insegnante stimola i presenti a proporre e vieta di fare critiche.
Poi scrive per parole chiave le idee sulla lavagna.
2) In un secondo momento, e con persone diverse dalle precedenti, si passa alla fase convergente (produzione e organizzazione delle idee).
Le idee vengono selezionate, valutate, e si arriva a scegliere le più interessanti.
Vantaggi del metodo: • praticità e rapidità
• permette sia di definire correttamente il problema, sia di arrivare ad una soluzione.
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Sei cappelli per pensare (De Bono, 1994)
Indossare un cappello quando si partecipa ad una riunione o si affronta un problema significa assumere un certo atteggiamento, che cambia a seconda del cappello che si indossa.
Si usano sei cappelli di colore diverso. I cappelli sono simbolici.
Si "indossano" con queste frasi:
"mettiamoci il cappello blu"
"togliti il cappello nero"
"ora prova a dirmi che ne pensi
con il cappello giallo"
…. e così via.
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Sei cappelli per pensare (2)
1) Il conduttore propone il tema e spiega il funzionamento dei cappelli (indossando il cappello blu).
2) Invita i partecipanti ad indossare il cappello bianco e ad analizzare il tema.
3) Controlla che tutti si comportino secondo il cappello indossato. Poi fa cambiare i cappelli.
4) La riunione termina quando si arriva a risultati soddisfacenti.
(in genere i partecipanti continuano a "indossare i cappelli" anche dopo …).
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Sei cappelli per pensare (3)
Cappello bianco: Analisi dei dati o delle informazioni disponibili,raccolta di eventuali informazioni precedenti, analogie su temi che si conoscono, il tutto senza esprimere giudizi.
Cappello rosso: Emotività, esprimere di getto le proprie intuizioni, come suggerimenti o sfoghi liberatori, come se si ridiventasse bambini. Emozioni, sentimenti.
Cappello nero: L'avvocato del diavolo che rileva gli aspetti negativi, le ragioni per cui la cosa non può andare.
Cappello giallo: L'avvocato dell'angelo, rileva gli aspetti positivi, i vantaggi, le opportunità.
Cappello verde: Indica sbocchi creativi, nuove idee, analisi e proposte migliorative, visioni insolite.
Cappello blu: Stabilisce priorità, metodi, sequenze funzionali. Pianifica, organizza, stabilisce le regole del gioco. Conduce il gioco.
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Possibili esercizi (1)
Denunciato a scuola
Il figlio di Ettore studia al liceo Galvani. Una mattina, Ettore si reca in quel liceo. «Bravo» gli dice il figlio «hai esercitato un tuo diritto».
Al pomeriggio, Ettore torna al liceo con la moglie e viene denunciato. Perché ?
Soluzione
E’ la domenica in cui si svolgono le elezioni. Ettore vota la mattina, e nel pomeriggio tenta di rivotare quando accompagna la moglie. Per questo motivo viene denunciato.
VINCOLO: dare per scontato che Ettore si rechi al liceo per motivi inerenti il figlio
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Possibili esercizi (2)
Un guidatore incosciente
Corrado ha da poco acquistato un’auto nuova. Nel tornare a casa, ad un incrocio, volta in una strada a senso vietato. All’incrocio c’è un vigile che lo vede, ma non interviene.
Perché ?
Soluzione
Viene spontaneo pensare che Corrado sia in macchina. In realtà è a piedi.
VINCOLO: dare per scontato che Corrado torni a casa in automobile
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Possibili esercizi (3)
Il ladro
Un ladro entra nella camera di Giorgio Rossi e ruba tutti gli oggetti preziosi. Giorgio Rossi vede il ladro, ma non fa nulla per impedirgli di rubare e non avvisa né la polizia né altre persone.
Perché??
Soluzione
Giorgio Rossi è un neonato.
VINCOLO: dare per scontato che Giorgio Rossi abbia capacità di agire.
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Possibili esercizi (4)
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ALIXIR Barilla: linea di prodotti “di insuccesso”
Cfr. “Azienda Passo Passo 2.0” – Classe IV – Pag. 778-779
ABERCROMBIE & FITCH: azienda dalle strategie “discusse”
Cfr. “Azienda Duemila” – Anno 2015
Il magazziniere Antonino sconfigge Abercrombie&Fitch in tribunale
«Discriminato perché aveva meno di 25 anni, contratto illegittimo»
La Corte di appello di Milano ordina la riassunzione del ragazzo
Siti utili
http://www.tesguide.eu/it/default.aspx
http://www.jaitalia.org/index.php/ja-i-nostri-programmi/scuola-superiore
http://www.univirtual.it/drupal/entrelab#L’importanza dell’imprenditorialità
http://www.amcservices.it/2014/12/i-progetti-europei-per-diffondere-limprenditorialita-tra-gli-insegnanti/
Informazioni utili • Gli attestati di partecipazione vi saranno inviati via e-mail
• Riceverete inoltre un’e-mail contenente le istruzioni per scaricare, dal sito Pearson, i materiali presentati oggi
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