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Fondazione Besso di Roma L’INCLUSIONE NEL GRUPPO CLASSE Come affrontare con il gruppo classe la tematica dei Disturbi del Comportamento e dei Comportamenti a Rischio; l’utilizzo del tutoring e dell’apprendimento cooperativo per promuovere l’apprendimento delle abilità prosociali; conclusione del corso. dott.ssa Fabiola Trojani Psicologa, Psicoterapeuta, Psicologa Giuridica

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Fondazione Besso di Roma

L’INCLUSIONE NEL GRUPPO CLASSE

Come affrontare con il gruppo classe la tematica dei Disturbi del Comportamento e dei Comportamenti a Rischio; l’utilizzo del tutoring e dell’apprendimento cooperativo per

promuovere l’apprendimento delle abilità prosociali; conclusione del corso.

dott.ssa Fabiola TrojaniPsicologa, Psicoterapeuta, Psicologa Giuridica

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INCLUSIONE SCOLASTICA

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DEFINIZIONE DI GRUPPO

«Il gruppo è qualcosa di più e di diverso della

somma dei suoi membri: ha una struttura

propria, fini peculiari e relazioni particolari

con gli altri gruppi. Può definirsi come una

totalità dinamica.» (Lewin)

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IL GRUPPO CLASSE

«Il gruppo-classe rappresenta la struttura di base attraverso la quale

l’organizzazione scolastica persegue gli obiettivi istituzionali della

“acquisizione sistematica e programmata di conoscenze” (Carli, Mosca,

1980), “ma costituisce anche l’ambito entro il quale si manifestano

bisogni di natura individuale, differenti da quelli istituzionali (ad esempio

il bisogno di avere amicizia, di conquistare prestigio o di scaricare

aggressività)” (Carli, Mosca, 1980).

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IL GRUPPO CLASSE

L’aspetto subistituzionale (Carli, Mosca, 1980) caratterizza

profondamente il processo di socializzazione ed è spesso

considerato l’ambito all’interno del quale si manifestano

problemi di relazione tra gli alunni e tra gli alunni e il corpo

docente.

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IL GRUPPO CLASSE

Il riconoscimento ed un’adeguata esplicitazione da parte

degli insegnanti dei bisogni emergenti a livello

subistituzionale nel gruppo classe è determinante per creare

e/o mantenere un clima inclusivo all’interno del gruppo-

classe stesso, incidendo positivamente, di conseguenza, sul

processo primario dell’apprendimento.

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LA CULTURA DEL GRUPPO CLASSE

La cultura del gruppo classe rappresenta l’identità che si da quel gruppo

per il quale si distingue dalle altre classi. L’identità del gruppo si forma

dalle credenze, dai valori, dagli atteggiamenti e dalle abitudini.

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INDICATORI DELLA CULTURA DEL GRUPPO CLASSE

la storia della classe

Il profitto

la relazionalità (relazioni amicali, sottogruppi, ecc.)

l’unità della classe (come gli alunni si vedono come classe)

la geografia della classe (come si formano e come siposizionano i sottogruppi)

la struttura (ruolo interpretato dagli alunni, leader,gregari, eventuali esclusi, ecc.)

mobilità interna (come si spostano tra i banchi neimomenti non strutturati)

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CLIMA DELLA CLASSE

Si può definire clima della classe la percezione collettiva che

gli alunni hanno del loro stare in classe.

Il clima della classe influenza la motivazione e l’impegno

nello studio.

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LE TRE PAROLE CHIAVE DELL’INCLUSIONE

• Condivisione

• Strutturazione

• Coinvolgimento

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1. E’ importante condividere quanto più possibile (fra insegnanti

curriculari, di sostegno, famiglia e altre figure di supporto) le

attività didattiche, con una precisa definizione delle procedure di

valutazione, degli obiettivi, dei contenuti e delle metodologie di

lavoro.

CONDIVISIONE

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STRUTTURAZIONE

È importante organizzare adeguatamente i tempi, gli ambienti di

lavoro e i materiali per rispondere ai bisogni educativi degli alunni con

Disturbi del Comportamento.

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E’ importante coinvolgere attivamente i compagni di classe nel processo di

inclusione degli alunni con disturbi del Comportamento, considerando il

gruppo classe una risorsa.

COINVOLGIMENTO

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L’INCLUSIONE DELLA PROGRAMMAZIONE

• "C’è almeno una cosa fra le tante previste per tutta la classe che può essere svolta nella

stessa modalità anche dall’alunno con Disturbo del Comportamento?"

"C’è almeno una cosa fra quelle contemplate per l’alunno con Disturbo del

Comportamento che può essere proposta nella stessa modalità anche agli altri compagni

di classe?"

Per favorire l’inclusione è importante integrare, per quanto possibile, la programmazione.

L’integrazione può riguardare: le attività proposte, le metodologie, i criteri di valutazione,

ecc..

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L’INCLUSIONE NEL GRUPPO CLASSE

La creazione di un clima inclusivo nella classe è favorita da:

La conoscenza delle caratteristiche dei Disturbi del Comportamento per

aiutare la comprensione dei comportamenti dell’alunno da parte del gruppo

classe

Il lavoro sulle abilità assertive e prosociali

L’utilizzo della strategia del tutoring

L’utilizzo della strategia dell’apprendimento cooperativo

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COME FAVORIRE UN CLIMA DELLA CLASSE INCLUSIVO

Chiarezza degli obiettivi didattici

Definizione condivisa di chiari standard di comportamento

Equanimità: coerenza tra riconoscimenti e risultati attesi

Partecipazione: dare a tutti gli alunni la possibilità di partecipare attivamente

attraverso discussioni, domande e approfondimenti

Cooperazione: favorire la cooperazione educativa ed emotiva tra gli alunni

Interesse: incentivare l’idea della scuola e del gruppo classe come contesti ricchi di

sollecitazioni per l’apprendimento

Ambiente sicuro e personalizzato: organizzare e personalizzare l’arredamento della

classe (con cartelloni, disegni, ecc.) ed esplicitare ciò che è bandito dalla classe (ad

esempio il bullismo, la discriminazione razziale, ecc.)

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METODOLOGIE DIDATTICHE INCLUSIVE

Apprendimento cooperativo

Tutoring

Didattica laboratoriale

Didattica strutturata e sequenziale

Lavorare sulla motivazione ad apprendere

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STRATEGIE DIDATTICHE INCLUSIVE

Predisporre verifiche su singoli obiettivi

Consentire tempi più lunghi o ridurre il numero di esercizi mantenendo lo stesso tempo

Fornire schemi, mappe, diagrammi, ecc.

Evidenziare parole-chiave e concetti fondamentali

Utilizzare materiale multimediale

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L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO

E’ un metodo per migliorare l’acquisizione di

abilità cognitive negli studenti e la gestione della

conflittualità del gruppo classe.

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L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO

Si basa su 5 principi:

Positiva interdipendenza

Responsabilità individuale

Interazione faccia a faccia

Apprendimento delle abilità sociali

Valutazione del proprio lavoro

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L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO

L’apprendimento cooperativo prepara alla capacità dirisolvere positivamente i conflitti educando alla capacità dinegoziare il conflitto.

La negoziazione è la strategia più efficace di risoluzione deiproblemi. Essa richiede:

un clima di cooperazione (e non di competizione);

la comprensione reciproca (e non una soluzioneindividualistica ed egoistica);

la capacità di manifestare i propri bisogni profondi , dirispettarsi a vicenda, senza etichettarsi o giudicarsi;

la capacità di cogliere i sentimenti dell’altro.

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L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO E L’APPRENDIMENTO DELLE ABILITA’ SOCIALI

L’apprendimento cooperativo educa all’interazione e alla vita di società e fa apprendere abilità sociali quali:

La capacità di negoziare, di risolvere i conflitti nel rispetto dell’altro;

La capacità di prendere decisioni, proporre le proprie idee e di difenderle;

La capacità di comunicare in pubblico e sviluppare la fiducia nelle proprie potenzialità.

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LA GESTIONE DELLA RELAZIONE EDUCATIVALA GESTIONE DEI CONFLITTI

Azioni che possono trasformare il conflitto in una soluzione arricchita delproblema:

Accettare positivamente le divergenze entro il gruppo (il conflitto èuna componente fisiologica della comunicazione; senza conflitto nonvi è relazione o cambiamento);

Praticare l’ascolto empatico e non quello critico (ascoltare concomprensione invece di valutare e giudicare);

Chiarire la natura del conflitto (i conflitti possono essere sui fatti, suimetodi, sugli obiettivi: in questi casi è sempre possibile negoziare; sela divergenza è sui valori è difficile trovare un accordo: bisognadescriverli in termini operativi e di obiettivi);

Riconoscere ed accettare i sentimenti degli individui coinvolti (saperesprimere le proprie emozioni e poterle gestire e comprendere leemozioni ed i bisogni degli altri);

Rivolgere sempre l’attenzione al mantenimento dei rapporti fra leparti discordi.

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Bibliografia

So-stare in classe. Teorie e tecniche per le dinamiche di gruppo a scuola, Massimo Santoro, 2009, Aracne Editore

Il lavoro di gruppo nella didattica, Silvia C. Negri, 2005, Carocci Editore

Psicologia delle Organizzazioni, Spaltro e De Vito Piscicelli, 2002, Carocci Editore

Gruppo e istituzione a scuola, Carli R. e Mosca A., 1980, Boringhieri Torino