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LE CITTA’ Introduzione Una città è un insediamento umano esteso e stabile, un'area urbana che si differenzia da un paese o un villaggio per dimensione, densità di popolazione, importanza o status legale. Il termine italiano città deriva dall'analogo latino civitas, e deriva dalla stessa etimologia di civiltà. In senso amministrativo il titolo di città spetta ai comuni ai quali sia stato formalmente concesso in virtù della propria importanza e varia secondo gli ordinamenti giuridici dei vari Stati: in Italia esso viene oggi formalmente conferito con decreto del Presidente della Repubblica. In genere, una città è composta da aree residenziali, zone industriali e commerciali e settori amministrativi che possono anche interessare una più ampia area geografica. La maggior parte dell'area di una città è occupata dal tessuto urbano (case, vie, strade); laghi, fiumi ed aree verdi sono spesso minoritarie. Il termine città può essere usato per una località urbana la cui popolazione è superiore a un dato limite o per una località urbana dominante su altre nella stessa area in termini economici, politici o culturali. Benché città sia adatto a una realtà comprendente aree suburbane e satellite, il termine non è adatto per indicare un agglomerato urbano di entità distinte né per indicare una più vasta "area metropolitana" composta da più città, in cui ognuna funge da centro per la propria parte. Non esiste una definizione generale di città nel mondo; per esempio in Italia lo status di città viene conferito dal capo dello stato con un decreto, mentre quando l’America venne colonizzata, i nuovi abitanti diedero entusiasticamente il nome di "città" ai loro nuovi insediamenti, ritenendo che questi sarebbero un giorno diventati molto grandi. Nel Regno Unito invece, una city è un comune che è noto come città da "tempo immemore", o che ha ricevuto lo status di città tramite statuto reale; il quale viene normalmente concesso in base alle dimensioni, all'importanza o a connessioni con la monarchia (indicatori tradizionali sono la presenza di una cattedrale o di una università). Un sistema simile esisteva nei Paesi Bassi del medioevo, dove un signore concedeva a degli insediamenti certi diritti (diritti cittadini) che altri invece non possedevano.

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LE CITTA’

Introduzione

Una città è un insediamento umano esteso e stabile, un'area urbana che si differenzia da un paese o un villaggio per dimensione, densità di popolazione, importanza o status legale. Il termine italiano città deriva dall'analogo latino civitas, e deriva dalla stessa etimologia di civiltà.In senso amministrativo il titolo di città spetta ai comuni ai quali sia stato formalmente concesso in virtù della propria importanza e varia secondo gli ordinamenti giuridici dei vari Stati: in Italia esso viene oggi formalmente conferito con decreto del Presidente della Repubblica.In genere, una città è composta da aree residenziali, zone industriali e commerciali e settori amministrativi che possono anche interessare una più ampia area geografica. La maggior parte dell'area di una città è occupata dal tessuto urbano (case, vie, strade); laghi, fiumi ed aree verdi sono spesso minoritarie.Il termine città può essere usato per una località urbana la cui popolazione è superiore a un dato limite o per una località urbana dominante su altre nella stessa area in termini economici, politici o culturali. Benché città sia adatto a una realtà comprendente aree suburbane e satellite, il termine non è adatto per indicare un agglomerato urbano di entità distinte né per indicare una più vasta "area metropolitana" composta da più città, in cui ognuna funge da centro per la propria parte.Non esiste una definizione generale di città nel mondo; per esempio in Italia lo status di città viene conferito dal capo dello stato con un decreto, mentre quando l’America venne colonizzata, i nuovi abitanti diedero entusiasticamente il nome di "città" ai loro nuovi insediamenti, ritenendo che questi sarebbero un giorno diventati molto grandi.Nel Regno Unito invece, una city è un comune che è noto come città da "tempo immemore", o che ha ricevuto lo status di città tramite statuto reale; il quale viene normalmente concesso in base alle dimensioni, all'importanza o a connessioni con la monarchia (indicatori tradizionali sono la presenza di una cattedrale o di una università). Un sistema simile esisteva nei Paesi Bassi del medioevo, dove un signore concedeva a degli insediamenti certi diritti (diritti cittadini) che altri invece non possedevano.La stessa prassi di attribuire il titolo di città anche a insediamenti piuttosto piccoli è giustificata in maniera generale da alcuni filoni di pensiero dell'urbanistica e della sociologia urbana secondo cui il titolo di città è subordinato non alle dimensioni dell'abitato o al numero di abitanti, bensì al verificarsi del cosiddetto "problema-città", ovvero al manifestarsi di un'esigenza o di un'opportunità di vita sociale comune, e di conseguenza al costituirsi di una comunità socialmente coesa. In tale senso sono da considerarsi città anche tutti i centri rurali, tutte le frazioni, tutti i paesi montani che possano dimostrare l'esistenza di una comunità radicata nel territorio che identifica il piccolo centro abitato come centro della vita sociale. Sono quindi città in questo senso anche tutti i centri di fondazione, anche se caratterizzati da un perimetro urbano minimo e da una popolazione ridotta. Approccio tradizionale:

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Per lungo tempo è stata accettata e adottata una definizione lineare universale delle città; ma dato che questo approccio ha difficoltà nello spiegare una serie di aspetti della vita urbana, tra cui la diversità tra le città, sono state cercate nuove vie. Nacque così una nuova definizione, influenzata dal pensiero post-strutturalista: l'uso del concetto di spazio è possibile non solo per colmare le lacune della vecchia definizione, ma per rimpiazzarla completamente. Tre caratteristiche sono state identificate per definire una città: il numero di abitanti nell'area considerata (densità di popolazione), la rete di collegamenti, oltre a un particolare stile di vita. Nessuno di questi aspetti da solo può fare di un luogo una città.

Geografia e struttura

Le città hanno collocazioni geografiche diverse. Spesso sono sulla costa e hanno un porto, o sono situate nei pressi di un fiume, ottenendone un vantaggio economico. I trasporti mercantili su fiumi e mari erano (e in molti casi sono ancora) più economici e più efficienti del trasporto su strada su lunghe distanze.I nuclei delle vecchie città europee, che non sono stati massicciamente ricostruiti, tendono ad avere centri cittadini dove le strade sono disposte in ordine sparso, senza un apparente piano strutturale. Questa è un'eredità di sviluppi organici e non pianificati. Oggi questa struttura viene tipicamente percepita dai turisti come curiosa e pittoresca.La pianificazione delle città moderne ha visto molti schemi differenti su come l'agglomerato urbano debba apparire:A griglia è la struttura più comune, quasi una regola in parti degli Stati Uniti, ed utilizzata per centinaia di anni in Cina.Questo schema può avere molte varianti tra cui le maglie rettangolari, maglie triangolari, a strade parallele, a maglia esagonale.Radiale, nella quale molte strade convergono in un punto centrale, spesso effetto di crescite successive su un lungo periodo di tempo, con tracce concentriche di mura cittadine e cittadelle, a cui recentemente si sono aggiunte tangenziali che portano il traffico al di fuori del centro urbano.Molte città olandesi sono strutturate in questo modo: una piazza centrale circondata da canali concentrici, dove ogni espansione della città implica una nuova cerchia (canali e mura cittadine). In città come Amsterdam e Haarlem questa struttura è ancora chiaramente visibile.

Assiale o lineare, quando questa città si sviluppa lungo una strada e assume una forma stretta e lunga.

Città Romana: La città romana nasce dopo il 200 a.C. da quando i romani conquistano l’Italia settentrionale e altri territori. Essa deriva dall’accampamento militare detto castrum.La pianta è di forma quadrata o rettangolare. Le strade principali sono i due principali assi (Cardo e Decumano) che si incrociano nella piazza centrale (foro) e le altre strade sono parallele e formano un reticolato a scacchiera. Gli edifici pubblici sono situati al centro attorno al foro, gli edifici per lo spettacolo sono situati vicino alle mura.Le case di abitazione sono di due tipi:

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L’insula, è un condomino a quattro o cinque piani abitato dalla gente comune, con monolocali o bilocali senza servizi;La domus, è la casa ad un solo piano con due cortili interni all’abitata dalla gente nobile.Monumenti romani: Gli edifici pubblici più importanti sono nel foro e sono la basilica, il tempio e le terme.Gli edifici per lo spettacolo sono in periferia, presso le mura e sono l’anfiteatro e il teatro. Lungo il perimetro delle mura si trovano le porte per entrare ed uscire dalle città.

Città medievale: la città medievale nasce in Europa dopo l’anno 1000, con la ripresa delle attività economiche. Spesso deriva dalla città romana, di cui conserva il tracciato di alcune strade.La pianta è di forma ovale o poligonale. La cinta muraria è larga, rafforzata agli angoli con bastioni difensivi; nel centro della città, gli edifici simbolo sono il palazzo del Comune e la Cattedrale.Le case di abitazione sono nuove e hanno una struttura in legno: nelle case a schiera vivono e lavorano le famiglie degli artigiani, nei palazzi vivono e lavorano i mercanti.La città medievale è arrivata così fino al 1900, sia pure con alcune trasformazioni nei vari secoli che non hanno però alterato la sua fisionomia generale. Molte città sono state distrutte durante la seconda guerra mondiale: non sempre sono state poi ricostruite fedelmente. Oggi quando parliamo di centro storico intendiamo quasi sempre la città medievale.Monumenti medievali: I più importanti sono il palazzo del comune e la cattedrale; sono la sede dei poteri che governano la città, sono progettati da architetti famosi e diventano simbolo della città.Quattro stili di architettura differenziano i monumenti: L’architettura romanica: 1000-1200 murature spese e simmetriche.L’architettura gotica: 1200-1400 forme alte e slanciate, con archi acuti.L’architettura rinascimentale: 1450-1550 forme squadrate e simmetriche.L’architettura barocca: ha forme curve e superfici scenografiche.

Città industriale: La città industriale nasce in Europa verso il 1850, prima in Inghilterra e poi sul continente. Essa è la conseguenza della rivoluzione industriale, che ha fatto confluire in città gran parte della popolazione delle compagne in cerca di un lavoro.La pianta della città industriale riguarda la zona fuori dalle mura, che spesso vengono demolite in questo periodo per far posto a viali alberati di circonvallazione. Nuove strade alberate, larghe dritte, sono tracciate anche nella zona di futura espansione.Le case di abitazione sono di due tipi: le case borghesi, che si affacciano soprattutto sui grandi viali vicini al centro storico, e le case popolari, più periferiche, dove vivono le famiglie degli operai.Edifici della città industriale: nella piazza centrale e nelle strade principali vengono costruiti nuovi edifici quali: poste, banche ed altri palazzi per uffici. Nelle grandi città vi sono presenti anche grandi magazzini.Sui viali di circonvallazione ci sono costruite le fabbriche, la stazione ferroviaria, l’ospedale, il giardino pubblico.

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Periferia moderna: la periferia moderna si sviluppa in Europa dopo il 1950. Essa è una conseguenza dello sviluppo industriale che diventa impetuoso.La pianta non ha più una forma precisa: tende ad occupare tutta la campagna, inglobando i centri circostanti. Il territorio viene diviso in lotti edificabili e si costruiscono centinaia e centinaia di nuovi edifici. Le distanze diventano sempre più grandi. Si tracciano nuovi assi stradali per facilitare il flusso di autoveicoli; nelle città vi sono mezzi di trasporto pubblici ed in alcune anche la metropolitana.Case di abitazione: vi sono palazzi in cemento armato con terrazzi; edifici a torre, cioè a sviluppo verticale; villette a schiera, cioè terra-tetto con un pezzo di giardino e in garage.Edifici moderni: i nuovi edifici vengono costruiti lungo gli assi di scorrimento e all’interno di zone residenziali.Gli assi di scorrimento sono strade con molte corsie dove passa il traffico che attraversa o che aggira la città. In genere ci sono due strade parallele ad una certa distanza dai palazzi di abitazione.Le zone residenziali sono aree più tranquille, con strade strette e traffico locale. Gli edifici di abitazione sono di vario tipo: palazzi di cinque o sei piani, edificio a torre di dieci o dodici piani, edificio in linea. Le facciate sono scandite da file di terrazzi; alcuni edifici hanno zone verdi condominiali.

Molte città sono formate da due parti molto diverse: il centro storico e la periferia.Il centro storico è la zona antica, racchiusa dalle mura. Conserva alcune tracce della città romana e spesso ha ancora oggi la struttura della città medievale.La periferia è la zona che si estende al di fuori del centro storico. Conserva la struttura della città industriale ma è soprattutto la città dei giorni nostri.

MetropoliUna metropoli (in greco antico metèr = madre e polis = città/popolazione) è una città di grandi dimensioni la cui area metropolitana si aggira intorno o supera il milione di abitanti, centro economico e culturale di una regione o di un paese e spesso nodo di comunicazioni internazionali.Nell'antica Grecia il termine veniva usato nelle colonie per riferirsi alla città da cui dipendevano, successivamente, in latino la parola venne a designare il capoluogo di una provincia o di un'arcidiocesi importante, sede di provincia ecclesiastica.Nell'uso moderno la parola può designare un'area metropolitana, un insieme di città interconnesse intorno ad un centro maggiore. Il termine "metropolitano" significa dunque che interessa l'intera metropoli, proprio della metropoli, in contrapposizione a ciò che è esterno, provinciale.

MegalopoliLa parola megalopoli sottintende una grande metropoli o grande città, un'area molto vasta a dimensione regionale urbanizzata, dove diverse aree metropolitane si uniscono e si amalgamano in un continuo ambiente costruito di grande dimensione. Il nuovo insieme assume i caratteri di una diversa e più ampia struttura urbana legata ed interconnessa.

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Alle megalopoli i geografi riconoscono qualità urbane più evolute, derivanti dalla grandissima concentrazione di funzioni e azioni sempre più specializzate.

ConurbazioneUna conurbazione è un'area urbana comprendente alcune città che, attraverso la crescita della popolazione e l'espansione urbana, si sono fisicamente unite a formare un'unica area edificata.La conurbazione è dunque una forma policentrica di area urbana differente dall'agglomerazione che, invece, nasce su un forte nucleo centrale formato da una città più grande delle altre, che nella sua espansione va ad inglobare centri minori. La conurbazione, al contrario, si forma dall'espansione di diversi nuclei più o meno della stessa importanza che vanno a fondersi.Attorno ad una conurbazione può organizzarsi un'area metropolitana.Diventa molto complicato per le conurbazioni trovare una forma amministrativa in cui migrare. Infatti per le agglomerazioni si ha un centro ben definito e chiaro su cui è facile costruire un'area metropolitana, mentre per zone particolari diventa complicato individuare un centro.

Modelli di città

IV-V millennio: Nasce la prima città, Gerico, situata in un territorio estremamente fertile e ricco d'acqua vicino al Mar Morto e presso Gerusalemme; è stata abitata dai babilonesi, dagli Hyksos, dagli ebre, dai Seleucidi, dai Turchi e dai Romani.In questo periodo è avvenuto un forte aumento demografico a causa delle condizioni ambientali e alcune spinte religiose e politiche. In quel tempo le città, insieme ai villaggi, che producevano le risorse primarie e fondamentali per il continuo sviluppo dell'insediamento urbano, formavano una città-stato.All'interno di queste il luogo più importante era il palazzo- tempio, nel quale oltre a discutere di religione ci si organizzava politicamente per amministrare la vita cittadina; il tempio conteneva anche un magazzino dove venivano conservate le risorse dello stato perché in quel tempo non esisteva ancora la proprietà privata.XIII-XI secolo a.C : compare la polis che veniva considerata sia città che stato; questa era formata da un acropoli ossia il luogo principale dove risiedevano i templi anche chiamata "città alta", più in basso troviamo l'Asty o anche la "città bassa" , un importante luogo in cui sorgeva l'agorà, una piazza che era il luogo del mercato e il principale centro della vita politica. Per ultimo troviamo il Choro o contado ossia la campagna organizzata con agricoltura e pastorizia, da cui la città traeva il suo sostentamento.

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Un esempio di polis ancora intatta è l'Ortigia a Siracusa, ancora perfettamente conservata nel suo spirito originario.VI secolo a.C: è caratterizzato dal declino della civiltà etrusca e dall'inizio della civiltà Romana.La città Romana era caratterizzata dall'incontro ortogonale delle strade, cardi (da nord a sud) e decumani (da est a ovest) che suddividono la città in isolati quadrangolari. Su questa struttura, ricavata dal "templum" etrusco e utilizzata costantemente nella costruzione dei castra romani, si basavano tre tipi di impianti urbanistici: -Secondo un primo schema la città era definita da una cinta muraria irregolare ed era suddivisa in isolati di forma rettangolare, priva di un centro cittadino ben definito. -In un secondo sistema, quello più frequente, la città era circondata da una cerchia di mura che seguiva un percorso generalmente rettangolare ed era suddivisa in isolati di forma quadrata delimitati, da strade parallele a cardo e decumano massimi, ovvero le vie principali, che si incontravano nel centro della città dove sorgeva il foro, fulcro della città . -Un terzo tipo di impianto urbano seguiva uno schema in cui l'incrocio di cardo e decumano non era posto al centro ma spostato verso uno dei due lati, anche in questo modello il foro era il fulcro della città.

Il foro principale aveva funzioni eminentemente commerciali, in seguito poi adibito ad ospitare gli edifici pubblici principali. Al suo interno l'edificio più importante era la basilica che aveva molteplici funzioni; innanzi tutto fungeva da tribunale, ma era spesso usata anche come luogo di riunioni, accogliendo pure i mercanti per le loro contrattazioni.Altro edificio fondamentale della città romana era il "capitolium", tempio dedicato alla Triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva) che voleva essere una sorta di replica del Campidoglio. Anch'esso era situato nel foro, accompagnato generalmente da altri edifici religiosi; veniva considerato il simbolo del potere religioso e politico dell'impero.Molta rivelazione nella società romana aveva il teatro, gli attori erano sempre liberti o schiavi.Quest'edificio era formato da cavea ed orchestra che avevano forma semicircolare. Dietro al palco (pulpitum) vi era "il frons scenae", che presentava una ricca decorazione costituita da colonne e statue. X secolo d.C: in Francia all'inizio dell'età carolingia si formano i borghi e i castelli che erano la residenza dei signori.La vera città medievale nacque più avanti dalla lenta fusione fra il nucleo più

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antico e la colonia mercantile più recente.XI secolo d.C: le città europee ebbero un forte incremento demografico caratterizzato dall'inglobamento dei sobborghi e da una forte espansione dell'attività edilizia e religiosa.Questa società cittadina abbandonò presto il sistema assumendo prima il sistema spodestale e per finire un governo caratterizzato dal popolo.

Funzioni della Città

Funzione residenzialeLa città garantisce spazi in cui abitare.Nel centro il terreno edificabile è più costoso, perciò gli appartamenti sono più lussuosi, per i cittadini con più denaro.I quartieri del centro storico hanno case vecchie, destinate alle persone meno agiate e soprattutto agli immigrati.Se il centro storico viene riqualificato e le abitazioni ristrutturate, vengono vendute a prezzi più alti e avviene l’espulsione dei ceti meno agiati.Nelle periferie ci sono aree costruite con finanziamenti pubblici, destinate a ceti disagiati, dette edilizia popolare.Recentemente sono stati costruiti vicino alla campagna quartieri residenziali per il ceto medio (villette a schiera)

Funzione riproduttivaAll’inizio della rivoluzione industriale (fine ‘700) le industrie si sono concentrate nelle città.Sono città industriali quelle in cui il 30% della ricchezza deriva dal settore industriale e dove c’è un’elevata percentuale della popolazione che lavora nelle fabbriche.Negli ultimi anni la crescita del settore terziario ha ridotto la funzione industriale in città.Alcune città si basano sull’industria automobilistica o l’industria pesante o l’estrazione e la lavorazione dei minerali.

Funzione di servizioSono i luoghi di una città in cui si svolgono attività destinate alle persone, alle imprese e al sistema economico (negozi, scuole, cinema , studi legali ecc…).Funzione di direzioneNe fanno parte gli organi politici dello stato, gli uffici della pubblica amministrazione, le grandi imprese, le banche, le assicurazioni ecc…Le città con una capacità direzionale ampia sono dette città globali (New York, Los Angeles, Tokyo)Alcune sono basate sulla funzione politico-amministrativa o sul turismo o sulla funzione religiosa.

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Settore primario

Il settore primario comprende l’agricoltura, l’allevamento, la pesca e lo sfruttamento delle risorse forestali, tutte attività che praticano la raccolta o la produzione di risorse biologiche, al fine di un loro utilizzo immediato o per una loro successiva trasformazione.

L’agricolturaL’agricoltura è un’attività di primaria importanza, indispensabile per la sopravvivenza degli uomini; tuttavia la distribuzione delle coltivazioni nel mondo è molto irregolare.Delle attività umane l’agricoltura, con l’allevamento è la più legata ai fattori fisici dell’ambiente: clima, rilievo e suolo agrario. Il clima assume un’importanza determinante per l’agricoltura, in quanto i vegetali per svilupparsi hanno bisogno di calore e di acqua.Ci sono vari tipi di agricoltura: estensiva ed intensiva. Nell’agricoltura intensiva si punta con ogni mezzo a ottenere rese elevate da superfici poco estese. Questo modo di gestire la terra viene praticato soprattutto in Europa e in Estremo Oriente, cioè in regioni agricole e naturali in cui gli spazi sono limitati e la densità di popolazione è elevata. L’agricoltura estensiva viene invece praticata dove esistono grandi disponibilità di terreno e scarsità di manodopera: in questo caso, grazie alla meccanizzazione spinta, si preferisce puntare a elevate produzioni con alti tassi di produzione pro capite, ma basse rese unitarie. Questa forma di agricoltura è tipica di Paesi che dispongono di vaste superfici, come gli Stati Uniti, la Russia e l’Ucraina, e che si limitano per lo più alle produzioni agricole di base: cereali e piante industriali.Si possono identificare inoltre varie forme di agricoltura. L’agricoltura tradizionale ha come caratteristiche distintive un largo impiego di manodopera e un basso livello di produttività. Spesso fa ricorso alla coltivazione di prodotti diversi in ciascun’unità produttiva, così da garantire l’autoconsumo, generalmente affiancata dall’allevamento di un piccolo numero di animali utili per integrare la dieta alimentare, fornire concime naturale per i campi ed energia per svolgere i lavori più faticosi.L’agricoltura moderna può anche essere definita come commerciale, essendo finalizzata esclusivamente alla vendita di prodotti.Nella grande maggioranza dei casi, essa si identifica con l’agricoltura capitalistica. L’agricoltura commerciale viene praticata principalmente in Europa, dove prevalgono le aziende di piccole e medie dimensioni e nel Nord America, dove invece sono maggiormente diffuse le grandi aziende.L’agricoltura di sussistenza si pratica nella fascia intertropicale e come scopo primario ha l’autoconsumo da parte degli stessi produttori.La bassa produttività non consente di avere eccedenze da vendere, e ciò determina una mancanza di denaro che a sua volta impedisce ogni miglioramento nella produttività agricola.

L’allevamento

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Per integrare le proprie esigenze nutritive, l’uomo primitivo ricorreva alla caccia. Attualmente vengono privilegiate le attività zootecniche.Le specie animali di maggiore importanza economica sono quattro, bovini, ovini, caprini e suini, ma rilevante è pure il ruolo degli equini, dei cammelli e degli animali da cortile. Nelle varie regioni della Terra l’allevamento viene praticato in modi molto differenti, legati non solo alle condizioni ambientali, ma anche al livello di sviluppo economico e alle diverse culture.L’allevamento tradizionale, o pastorizia, si basa su animali scarsamente selezionati, alcuni dei quali sono adibiti ai lavori agricoli.Questa forma di allevamento può essere praticata in forma nomade oppure sedentaria.La prima prevale dove in quei territori che, per cause climatiche o morfologiche, non sono adatti all’agricoltura, quindi vi si allevano animali di modeste pretese alimentari, come le capre, la pecora e il cammello che si accontentano di pascoli magri e perfino di semplici arbusti.L’allevamento moderno, diffuso invece nei paesi sviluppati, è caratterizzato dalla presenza soltanto di capi selezionati e ad alta resa produttiva.L’allevamento estensivo si pratica nelle aree a bassa densità demografica, dove sono disponibili grandi superfici libere.L’allevamento intensivo è invece tipico delle regioni a elevata densità demografica, come il nord-est degli Stati Uniti e L’Europa centrale.

PescaEssa preleva dal mare immensi quantitativi di ittiche.Esiste anche una pesca nelle acque interne, il cui ruolo economico è ridotto. Il suo interesse è soprattutto sul piano qualitativo, sia per il pregio delle varietà pescate, sia per l’elevata richiesta di alcuni sottoprodotti, in primo luogo il costosissimo caviale.Maggiore è il ruolo dell’acquacoltura, che fornisce ormai un quarto del pescato mondiale e presenta ritmi di crescita talmente intensi da far prevedere che, tra breve, supererà la pesca.

Risorse ForestaliLe foreste mondiali, estese su meno di un terzo delle terre emerse, forniscono una risorsa di notevole importanza economica, il legno.A prima vista si tratta di una risorsa rinnovabile, perché la natura provvede costantemente a far crescere gli alberi, ma l’attuale consumo di legname segue ritmi talmente intensi da non dare il tempo alle foreste di ricrescere.Per questo motivo la deforestazione viene sempre più considerata un rischio di tipo ambientale.Nei paesi poveri il problema della deforestazione è spesso sottovalutato, passando in secondo piano rispetto all’esigenza di ottenere un vantaggio economico dall’esportazione del legname.Sotto il profilo qualitativo, le risorse forestali si differenziano in due grandi categorie: il legno duro e il legno tenero.Il primo è difficile da lavorare, ma è  anche molto pregiato.Il secondo, a sua volta, trova largo impiego come materiale da lavoro nell’industria edilizia.

Settore Secondario

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Il secondario è il settore economico che prevede l'attività economica a livello industriale. Questa deve andare incontro a bisogni considerati, in qualche modo, come secondari rispetto a quelli cui va incontro il settore primario (si pensi ad esempio alla necessità di alimentare la popolazione). Secondo la teoria di alcuni economisti, nel corso del suo sviluppo tecnologico, la società tende a lasciare dietro di sé lo stadio di economia agraria non appena ha assicurato il soddisfacimento dei bisogni primari: una volta raggiunta questa garanzia, essa concentrerà i suoi sforzi in attività di altri tipi.

Molte volte, un'economia particolarmente attiva nel settore secondario è semplicemente impegnata nella lavorazione dei prodotti del settore primario. Altre volte, si dedica ad attività completamente indipendenti dal primario.

Attività del settore secondario

La produzione di energia, cui è legata anche la lavorazione dei derivati del petrolio e del carbone, di fibre chimiche, di carta, di gomma, del legno.

L' industria di base e manifatturiera (lavorazione di materie prime, produzione chimica, farmaceutica, tessile, alimentare, metallurgica, meccanica, elettronica, dei mezzi di trasporto).

La distribuzione di acqua e di gas.

L'edilizia.

L'artigianato.

Tipici esempi di economia di carattere industriale erano i paesi dell'area sovietica dell'Est europeo.

Settore terziario

Il terziario è il settore economico in cui si producono o forniscono servizi e comprende tutte quelle attività complementari e di ausilio alle attività dei settori primario e secondario.Il settore terziario si può suddividere in tradizionale, comprendente servizi tradizionalmente presenti in ogni epoca e cultura, e avanzato caratteristico degli ultimi decenni.I servizi di questo settore si dividono in:- servizi a rete, cioè trasporti e comunicazione; - servizi commerciali;- gastronomia turismo, ospitalità;- servizi assicurativi e bancari;- attività amministrativa degli organi di stato;- servizi avanzati, come fornitura attrezzature, macchinari e beni, informatica, ricerca e sviluppo, consulenza legale, fiscale e tecnica, analisi e collaudi, formazione, marketing.

Trasporti e ComunicazioniCon il termine trasporto si indica il movimento di persone e di merci da un luogo ad un altro. il vocabolo deriva dal latino trans, che significa attraverso, e

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portare.Il settore del trasporto presenta diversi aspetti: indicativamente può essere diviso nelle tre branche infrastrutture, veicoli, gestione.Le infrastrutture comprendono tutta la rete di trasporto ad esempio: strade,

autostrade, ferrovie, canali, condotte, etc. Comprende anche i nodi e i terminali; quali ad esempio aeroporti, stazioni ferroviarie, interporti, fermate d'autobus e porti.

I veicoli quali gli autoveicoli, i motoveicoli e i treni, che viaggiano generalmente su una rete specificatamente a loro designata, gli aerei e le navi che seguono rotte aeree e rotte navali.

La gestione è finalizzata alla ricerca del miglior funzionamento dell'intero sistema trasporti e dei suoi componenti, attraverso gli studi su controllo e sicurezza nonché alla ricerca della miglior politica di autofinanziamento, tramite ad esempio pedaggi autostradali o tasse sui carburatori.

La comunicazione(dal latino cum= con, e munire= legare, costruire e dal latino comunico= mettere in comune, far partecipare) non è soltanto un processo di trasmissioni di informazioni. In italiano, il termine "comunicazione" ha il significato semantico di "far conoscere", "rendere noto". La comunicazione è un processo costituito da un soggetto che ha intenzione di far si che il ricevente pensi o faccia qualcosa.Attualmente per comunicare vengono usate le onde radio che ci permettono di comunicare tramite radio e computer, riusciamo a comunicare anche grazie alla presenza dei fili telefonici riusciamo anche a comunicare grazie al telefono.Lo sviluppo nei trasporti sarebbe impossibile senza comunicazione, che è vitale per i sistemi avanzati del trasporto, delle ferrovie che fanno funzionare i treni in due sensi su una singola linea, al controllo del traffico aereo che necessita di conoscere la posizione dei veicoli nel cielo. Lo sviluppo dell'uno favorisce lo sviluppo dell'altro e viceversa.

Gastronomia e turismoLa gastronomia (dal greco gastèr= ventre e nomia= legge ) è l'insieme delle tecniche e delle arti culinarie; il far buona cucina.In pratica è lo studio del cibo grazie al quale si riesce a capire: la biologia, l'agronomia, l'antropologia, la storia, la filosofia, la psicologia e la sociologia di una popolazione.Il turismo è la pratica, l'azione svolta da coloro che viaggiano e visitano luoghi a scopo di svago.Grazie agli antichi reperti storici e alle località balneari mole città vivono principalmente di turismo.

Servizi assicurativi e bancariGrazie ai servizi assicurativi ci si garantisce contro il verificarsi di un evento futuro e incerto (rischio), generalmente dannoso per la propria salute o patrimonio. L'assicurazione ha lo scopo preciso di "trasformare il rischio in una spesa". Infatti attraverso la stipula di un contratto l'assicurando "quantifica" il danno patrimoniale che esso avrebbe se l'evento garantito si verificasse.

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Effetti sull’ambiente

Le città moderne creano un proprio microclima. La causa di ciò è la diffusione nelle stesse di ampie superfici rigide che si scaldano al sole e che incanalano l'acqua piovana in condotti sotterranei. Per questo il clima è spesso più ventoso e più nuvoloso di quanto non sia nella campagna circostante. D'altro canto, poiché tali fenomeni tendono a riscaldare le città rispetto alle campagne (formando il cosiddetto scudo termico cittadino, o isola termica cittadina), i tornado aggirano spesso gli agglomerati urbani. Inoltre i paesi o le cittadine possono causare effetti meteorologici di un certo rilievo legati alle correnti d'aria.I rifiuti e le fognature sono due problemi rilevanti per le città, così come l'inquinamento dell'aria proveniente dai motori a combustione interna. L'impatto delle città su altri luoghi viene considerato nel concetto di impronta ecologica della città.

Una cappa sulla città

Dal punto di vista climatico, le città sono come delle “isole”. Rispetto infatti alla campagna circostante, fa più caldo, vi è più inquinamento, mentre l'intensità del vento è minore. Le numerose attività umane che si svolgono nelle città producono un calore pari al 20% di quello rilasciato dal sole nello stesso arco di tempo.Ciò determina l'innalzamento della temperatura delle aree urbane.Quest'aria surriscaldata, che si forma sulle grandi città, è definita dagli scienziati “isola di calore”; mentre nel linguaggio comune il fenomeno viene detto come “cappa d'aria calda che ristagna sulle città”.Il fenomeno è causato principalmente da materiali presenti nel territorio urbano (cemento, asfalto, ecc...) che assorbono circa il 10% in più di calore rispetto alle aree verdi.La formazione dell'isola di calore è data anche dalla disposizione degli edifici; per esempio se si hanno edifici molto alti e fra di essi strade strette, il calore si disperde con più difficoltà.Altre fonti di calore sono le automobili, riscaldamento e condizionatori e le fabbriche.Si calcola che in città i fenomeni temporaleschi siano più frequenti del 10-15%, mentre il vento, a causa delle abitazioni, ha un'intensità minore del 20-30%.Oltretutto in città si ha un notevole aumento di polveri sottili, derivanti dai gas di scarico.

Zingari

Il termine zingaro è un termine generico che indica un insieme di diverse etnie. La parola italiana zingaro, come il francese tsigane e il tedesco zigeuner, deriva dal greco Atziganoi e significa "intoccabili"; questo nome veniva utilizzato anche in passato dagli indiani per indicare la casta più bassa della loro scala sociale. A causa del significato, che gli si è attribuito il termine zingaro per

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molte persone è considerato negativo, per altre persone è considerato positivo nel corso della storia, ad esempio,sono stati scritti diversi documenti dove vengono confermati i privilegi degli zingari, già durante l'era bizantina.A causa della connotazione negativa che la parola zingaro ha assunto, alcuni ritengono politicamente scorretto definirli con questo termine e perciò vengono da alcuni superficialmente ed erroneamente definiti nomadi (anche se la maggior parte non lo è più), rom, sinti oppure in modo totalmente erroneo rumeni o slavi a causa della cittadinanza di molti di loro.Secondo diversi studiosi, il termine corretto da utilizzare sarebbe quello proprio dell'etnia o il termine più generale di popolazione romanì. In Italia vengono sovente chiamati gitani definizione che deriverebbe,secondo una leggenda, da un loro legame con l'Antico Egitto). .Gli zingari di origine indiana in Europa sono rappresentati dai gruppi etnici:-Rom presenti in Europa centro-orientale-Sinti presenti in Francia, Germania,Spagna e nord Italia-Kalé presenti principalmente in Spagna-Romnichels del Galles che sono in via d'estinzioneCiascuno di questi gruppi contiene al prprio interno ulteriori suddivisioni ovvero dei sottogruppi. Quale sia il luogo d'origine del popolo zingaro è una questione a lungo dibattuta. La maggior parte degli studiosi ritiene essere una regione situata tra India e Pakistan.Attualmente questa popolazione vive sparsa in tutto il mondo, specialmente nel sud-est dell'Anatolia, in Siria e in Iran, in Antalya e in Adna. Anche nel mar Nero e e ad Istanbul esistono villaggi, insediamenti e comunitàIn Europa vive un gruppo di circa 10-12 milioni di Gitani, mentre in Italia risiede meno dell'1% della popolazione totale di zingari; di questi l'80% è in possesso della cittadinanza italiana, il 20% sono zingari extracomunitari (specialmente provenienti dal territorio dell'ex-Iugoslavia). Circa il 75% è di religione cattolica, il 20 % di religione musulmana e il 5% raggruppa: ortodossi, testimoni di Geova e pentecostali.Sebbene sia difficile parlare genericamente per tutte l' etnie possiamo dire che nella società zingara non esistono distinzioni tra classi sociali; rilevanti sono invece le differenze riguardo al sesso e all'età (maschio o femmina, giovane o anziano). La famiglia ha un ruolo centrale esteso alla schiera dei parenti con i quali sovente mantenuti rapporti di convivenza, d'interessi e di affari.Con il termine "kumpania" s'intende il concetto ancor più allargato di gruppi di famiglie non necessariamente unite da legami di parentela ma legate da logiche di comunità. La famiglia è impostata in una rigida disciplina patriarcale.

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Relazione Libro Letto

Le Città Invisibili di Italo Calvino

La genesi di questo libro ha inizio esattamente nel marzo del 1983, quando Calvino tiene una conferenza alla Colombia University di New York.Dopo questa conferenza Calvino iniziò a scrivere il libro e lo intitolerà “Le Città Invisibili”.Il genere del romanzo è un filosofico, attua una retrospezione delle città e di cosa c’è sotto di esse. Le tratta come se fossero vere e proprie persone, con propri sentimenti e stati d’animo.Allo stesso tempo è anche fantastico. Narra di città immaginarie, dove persino il tempo e lo spazio sono astratti.I racconti di queste città sono inseriti nel contesto dei viaggi che Marco Polo conduce in Oriente e dalla descrizione del tragitto che lo ha condotto alla corte dell’imperatore della Tartaria Kublai Kan.Il romanzo comprende le descrizioni di cinquantadue città, ognuna denominata con un nome di donna.Queste narrazioni sono suddivise in undici capitoli. Ognuno di questi viene preceduto da un dialogo tra il viaggiatore e l’imperatore, dove si ha un prologo del capitolo che si andrà a leggere.