fila, fila, fia mia - etnografski muzej istre fila, fila, fia mia guida per bambini alla collezione...
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Fila, fila, fia mia GUIDA PER BAMBINI
alla collezione Produzione di tessuti,
indumenti, calzature, abbigliamento
e oggetti personali
ETNOGRAFSKI MUZEJ ISTRE/
MUSEO ETNOGRAFICO DELL’ISTRIA
Fila, fila, fia mia
GUIDA PER BAMBINI
alla collezione Produzione di tessuti,
indumenti, calzature, abbigliamento
e oggetti personali
Pisino, 2019.
Indice
Note sul museo 6
Cos’è la collezione museale e come nasce? 10
Note sulla collezione 12
Tessitura 24
Abiti tradizionali (costume popolare) 26
Gli indumenti femminili 28
Abiti tradizionali di Dignano e Peroi 48
Abbigliamento ed accessori maschili 52
Abbigliamento ed accessori per bambini 62
Salve!
Benvenuti nel mondo dei segreti del Museo che si nascondono dietro le mura del castello di Pisino!
Il MEI ha tanti oggetti legati all’economia, ai mestieri tradizio-nali, all’arredo della casa, alla musica, alle credenze popolari ed altri che si conservano in dieci raccolte diverse. Questa guida vi farà conoscere una della Collezioni maggiori del Museo, che si chiama Produzione di tessuti, indumenti, calzature, abbigliamento e oggetti personali.
Si, si, il titolo è abbastanza lungo, così che la chiamerò soltanto Collezione.
Va bene? Upsss, scusate, non mi sono presentato! Mi chiamo Ššiško è sarò la vostra guida
:)
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NOTE SUL MUSEO
Note sul museo
L’idea di realizzazione del Museo risale al lontano 1952. Un gruppo di amanti del patrimonio culturale ha iniziato a racco-gliere gli oggetti di vita quotidiana in Istria. Poi hanno iniziato ad allestire il Castello di Pisino in museo. Dopo dieci anni di lavoro continuato, il Museo etnografico dell’Istria è stato aperto il 12 maggio 1962.
IL CASTELLO DI PISINO È UNA FORTEZZA
MEDIEVALE CHE NEI DOCUMENTI STORICI
SI NOMINA GIÀ DAL 983. NELLA LUNGA
STORIA AVEVA UN’IMPORTANTE LINEA DI
DIFESA, RICOPRIVA LA FUNZIONE DI SEDE
DEL POTERE, E OGGI VI SI TROVANO IL
MUSEO ETNOGRAFICO DELL’ISTRIA E IL
MUSEO DELLA CITTÀ DI PISINO.
FOTO: Marko Cerovac
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NOTE SUL MUSEO
Castello di Pisino, fotodocumentazione, Museo della città di Pisino
Non puoi ribaltarlo, non ci sono
possibilità...
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NOTE SUL MUSEO
Già da allora si raccoglieva il materiale etnografico. Oggi il Museo ha quasi 8000 oggetti in dieci collezioni.
IL MATERIALE ETNOGRAFICO È COMPOSTO
DA OGGETTI E DOCUMENTI CHE TESTIMO-
NIANO IL MODO DI VITA E LA CULTURA DI
QUALCHE COMUNITÀ O SOCIETÀ NELLA
STORIA. COME AD ESEMPIO GLI INDU-
MENTI, GLI ATTREZZI, LE CANZONI, LE
DANZE, I GIOCHI, LE FOTOGRAFIE…
Lo so che lo sapete, tanto per ricordarvi…
:-)
Una parte degli oggetti si trova nell’allestimento permanente del museo e potete vederli ogni volta che visitate il nostro museo. Però, non possiamo sempre esporre tutto quello che abbiamo. Tutti quelli oggetti che non hanno avuto spazio nell’allestimento permanente si custodiscono nel deposito.
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NOTE SUL MUSEO
CURATORE (LAT. CUSTOS = CUSTODE) - ESPERTO NEL MUSEO CHE SI OCCUPA DEGLI OGGETTI NELLA COLLEZIONE. LUI CURA LE COLLEZIONI E PROCURA NUOVI OGGETTI ESAMINANDOLI.
Deposito
I curatori si occupano degli oggetti, fanno le ricerche, preparano le mostre, scrivono lavori scientifici ed altro.
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COS’È LA COLLEZIONE MUSEALE E COME NASCE?
Cos’è la collezione museale e come nasce?
La collezione è composta dagli oggetti messi insieme a secon-da di un’idea, tematica o materiale (ad esempio la raccolta di fotografie, gioielli, monete o simile). La collezione può essere privata o pubblica. Quelle pubbliche sono accessibili a tutti e si trovano soprattutto nei musei, mentre quelle private si trovano presso persone private.
Un oggetto può diventare parte della collezione in tre modi: essendo trovato in situ, essendo acquisito dal venditore e con donazioni. Allora immaginate che Ššiško sia il curatore che ha cura della collezione degli abiti vecchi e vuole preparare una mostra su questi indumenti. Nel museo non ha tutto quello che gli serve per la mostra. Vuol dire che andrà a fare delle ricerche fuori sede, parlando con sarti o venditori di questi indumenti. Da loro scoprirà cose importanti, e raccoglierà tutti gli arnesi che adoperano i sarti. Dovrà acquisire alcuni oggetti e alcuni li riceverà come regalo. Questo è una donazione. Però gli mancano i tagli per i vestiti. Ššiško può rivolgersi ai venditori di antiquaria-to. Tutti questi oggetti ricevuti tramite acquisizione e donazione vengono introdotti nella collezione del museo. Vuol dire che ogni di questi oggetti viene iscritto nella cartella d’inventario dove riceve il proprio numero. Il curatore deve metterci la descrizione e la fotografia dell’oggetto.
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COS’È LA COLLEZIONE MUSEALE E COME NASCE?
Esempio di cartella d’inventario dalla documentazione EMI/MEI
Quando già devo lavorare, allora che sia questa una mostra di abiti volanti! E intendiamoci, sono un curatore
moderno, introduco gli oggetti al computer.
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NOTE SULLA COLLEZIONE
Anche se il titolo è lungo da memorizzare, il nome di questa Collezione Produzione dei tessuti, indumenti e calzatura, abbiglia-mento e oggetti personali ci indica che tipo di oggetti contiene. Qui si trovano gli oggetti per la produzione dei tessuti, gli abiti che portavano i nostri bisnonni e le bisnonne. Ci sono gioielli, decorazioni, oggetti per l’igiene ed altro.
“Fila, fila, figlia mia Ogni anno un filo...”
Sicuramente vi state chiedendo perché sto cantando
questa canzone? Seguite mi, presto lo
scoprirete…
Note sulla collezione
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NOTE SULLA COLLEZIONE
Cappotto senza manicheČerma
Istria settentrionale, prima metà del XX secoloE 3254
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NOTE SULLA COLLEZIONE
ČERMA, JEČÈRMA = CAPPOTTO FEM-MINILE SENZA MANICHE, DI TESSUTO IN LANA, SPECIFICO PER LA PARTE MERIDIONALE DELL’ISTRIA.
Gli oggetti per questa raccolta si sono iniziati ad acquisire an-cora nel lontano 1958, ed il primo oggetto è stato acquisito nel 1960. Si trattava di un cappotto femminile chiamato čerma. Durante gli anni e decenni la Collezione cresceva, e oggi con-tiene circa 1400 oggetti.
La risposta è b) marrone scuro. È il colore naturale di tessuto dal quale si facevano gli abiti, i pantaloni, i cappotti e i cappelli. Se vi chiedete perché proprio di lana, la risposta è semplice, perché la lana era la più facilmente accessibile. L’allevamento
COSA PENSATE, QUALE COLORE PREVALE NEGLI ABITI TRADIZIONALI DELL’ISTRIA?
a) Blu
b) Marrone scuro
c) Giallo chiaro
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NOTE SULLA COLLEZIONE
delle pecore era importante per la Ciciaria, per l’Albonese e l’Istria centrale. La vita in queste zone era difficilmente imma-ginabile senza pecore. Loro erano preziose per l’alimentazione (carne e latte), e anche per via della lana. Si tosavano una o due volte all’anno e servivano per la lana.
Pecoraio con lo strumento musicale mih nell’Istria centrale, Josip Ptašinski,
foto documentazione EMI/MEI
Che vedo se ho tutte le pecore in testa?
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NOTE SULLA COLLEZIONE
Cardatura della canapa,Novacco di Montona, prima metà del XX secolo
E 7349
Il procedimento per ottenere la lana era difficile. La lana tosata doveva essere lavata alcune volte, e poi asciugata. Dopo si pet-tinava con le mani o con il greben (arnese in legno con le punte in metallo). La lana lavata e pettinata si chiamava kudelja, kudilja. Tutto questo lavoro veniva fatto prevalentemente da donne.
Tranne che in lana, gli indumenti si facevano inlino e canape, e qui il procedimento era più complesso e più duraturo. La canape doveva essere seminata, si doveva attendere che crescesse e poi la si doveva estrarre dalla terra. Nei stagni stava una settimana come minimo e veniva asciugata al sole. Con l’aiuto della trlica si divideva la parte lignea della pianta (guardare la foto).
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NOTE SULLA COLLEZIONE
Rastrello per la canapaGradašeIstra, Istria, prima metà del XX secoloE 4302
Rastrello per la lanaGradašeHeki, intorno al 1930E 168
RašakIstra, intorno al 1930E 2331
La canape ammorbidita si pettinava con il greben.
LEGGENDA = NEL MUSEO SI USA
QUESTO TERMINE PER I TESTI CHE
INDICANO COSA SI VUOLE SPIEGARE
CON LA MOSTRA. ESISTONO LE LEG-
GENDE CHE CONTENGONO I DATI PIÙ
IMPORTANTI SULL’OGGETO:
IL NOME, LA PROVENIENZA E IL
NUMERO D’INVENTARIO.
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NOTE SULLA COLLEZIONE
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NOTE SULLA COLLEZIONE
LA CONOCCHIA O ROCCA È UNO STRUMENTO CHE IN
COPPIA COL FUSO SERVE A FILARE. CE NE SONO DI
DIVERSE SPECIE E FORME.
IL FILATOIO È UN APPARECCHIO REALIZZATO IN LEGNO,
SU CUI SI AVVOLGE IL FILO. NEL PASSATO LE RAGAZZE
LE RICEVEVANO COME DONO DAI FIDANZATI.
SE SAPEVA BENE FARE QUESTO LAVORO, SI CONSIDE-
RAVA UNA BRAVA DONNA DI CASA.
Ciciaria. Donna in costume tradizionale mentre filaFoto: Fuis, 1956. IEF_foto_1852
Per lavorare la lana e la canape venivano filati i fili che servivano per tessere o fare a maglia. Tessere era un lavoro femminile che si imparava già dall’infanzia, e si faceva tramite la conocchia e filatoio. Il filato si metteva dalla parte superiore della conocchia. Poi la donna metteva la conochia appesa alla cintura o grembiule. In una mano teneva la conocchia (dove avvolgeva il filo), e con l’altra tirava il filato, inumidendolo con la saliva per rendere il pro-cedimento più facile.
Predi predi hći moja,svako lito jenu nit,
ćeš se brže (jo)oženit,za koga junaka,
za junaka ovčara.
Ovčarova glava,na grbljači spavaljubiti ga ne ću ja.
Predi predi hći moja,svako lito jenu nit,
Ćeš se brže (j)oženit,za koga junaka,
za junaka pekljara.
Pekljar prosi i naprosi,ča naprosi doma nosi,Njega ću ljubit ja.
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NOTE SULLA COLLEZIONE
Canzone tradizionale, Istria.
Fonte: http://www.vejamusic.com/predi-predi-hci-moja
Ecco, adesso sapete perché canto questa vecchia canzone istriana. Cantate insieme a me!
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NOTE SULLA COLLEZIONE
ConocchiaLanischie, intorno al 1930
E 1969
ConocchiaCarmedo, intorno al 1930
E 673
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NOTE SULLA COLLEZIONE
Cartolina, ragazza mentre filaIstria, prima metà del XX secolo
E 6570
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NOTE SULLA COLLEZIONE
RoccaKlimini, intorno al 1950
E 3309
RoccaIessenoviza, 1931
E 2435
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TESSITURA
I fili fusi venivano messi in gomitoli e portati al tessitore per la tessitura. D’accordo con lui ordinavano tessuti per gli indumenti, asciugamani, lenzuola, coperte, sacchi e altro. Adesso vi state chiedendo cosa sia la tessitura? È un po’ complicato da spiegare, ma brevemente – si tratta di un procedimento nel quale si ottengono i tessuti con la difufsione delle trame e dell’ordito. Il telaio si chiamava krosna. Interessante nominare che in Istria questo lavoro veniva fatto soltanto da uomini.
Prima di iniziare il procedimento, al tessitore servivano anche alcune
ore di preparazione. Quando determinava la larghezza e lunghezza dei
tessuti, prima doveva dividere i fili (snovanje), e poi nuovamente legarli
per il brdo e farli passare per le fessure nićanice (guardare la fotografia).
TELAIO = SERVIVA PER OTTENERE I TESSUTI,
IN ISTRIA ERA DI TIPO ORIZZONTALE E SI
CHIAMAVA KROSNA. ERA IN USO FINO AGLI
ANNI SETTANTA E NELLA COLLEZIONE NE SONO
CONSERVATI DUE.
Tessitura
ničanice
brdo
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TESSITURA
TelaioKrosnaCostruito da Antun RabarPisino, 2003. E 4003
Finalmente un lavoro maschile.
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ABITI TRADIZIONALI (COSTUME POPOLARE)
I costumi popolari indicano gli abiti tradizionali che venivano indossati una volta. Esistevano gli abiti quotidiani (lavorativi) e quelli da festa. A differenza degli abiti che portiamo oggi, quelli tradizionali ci indica-vano dei dati sulle persone che li indossavano. Così grazie al modo nel quale erano fatti, ai colori o ai decori si sapeva la provenienza delle persone, oppure se vengono portati da una donna sposata o meno. Questo modo di vestirsi in Istria cade in disuso alla fine del dicianno-vesimo secolo. Allora anche l’allevamento delle pecore non era così importante (e vi ricordate dell’importanza di ciò per ottenere la lana). A parte questo, i tessuti vengono sempre più spesso ottenuti nelle fabbriche, così che gli indumenti di produzione casalinga vengono sostituiti da quelli comprati. Gli abiti popolari si conservano nei musei, e si possono vedere du-rante i concerti e le esibizioni dei gruppi folcloristici. I loro danzatori si esibiscono negli abiti tradizionali.
SUL FATTO CHE I COSTUMI FEMMINILI TRADIZIONALI ANDAVANO SCOMPARENDO HA AVUTO INFLUENZA PURE L’USO DI SEP-PELLIRE LE DONNE NEL PIÙ BELL’ABITO, E COSÌ MOLTE DONNE VENIVANO SEPPOLTE NELL’ABITO DA SPOSA.
Abiti tradizionali (costume popolare)
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ABITI TRADIZIONALI (COSTUME POPOLARE)
ESISTE NEL TUO LUOGO UNA SOCIETÀ DI FOLCLORE?
SEI PURE TU INCLUSO NEL SUO LAVORO
O QUALCUNO CHE CONOSCI?
Ballo „balun“, Medolino (Istria), 1961.
Foto Ivan Ivančan, IEF_foto_2333
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
Gli indumenti femminili
Chi nella tua famiglia ha più indumenti? Mamma o papà?Senza guardare negli armadi, sappiamo la risposta. La mamma! Siamo sicuri. Tale situazione è presente nella Collezione. La maggior parte degli oggetti è composta da abiti femminili.
GLI ABITI FEMMINILI ERANO COMPOSTI DA
UNA CAMICIA LUNGA BIANCA, POI SI MET-
TEVA IL VESTITO LEGATO CON LA CINTURA,
SUL CAPO IL FAZZOLETTO, E AI PIEDI LE
CALZE BIANCHE E LE SCARPE. DAPPRIMA SI
PORTAVANO LE OPANKE, E POI LE SCARPE
CON IL TACCO.
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
AbitoMòdrna na ràdostResanci, intorno al 1925E 521
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
La particolarità degli abiti che fanno parte dell’abbigliamento a campana.
????? In modo che spariscano tutti i punti di domanda sopra le vostre teste, ecco la spiegazione. Gli abiti erano formati unendo dei pezzi triangolari di tessuto in forma di campana.
Abito „a campana“(Radauš-Ribarić, 2003:22)
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
KLINARICA – ABITO DI TIPO PIÙ VEC-
CHIO FATTO IN MODO CHE LE CAMPANE
SCENDONO DALLE SPALLE IN GIÙ. NEL
MAGGIOR NUMERO È PRESENTE NELLA
ZONA DALL’ISTRIA CENTRALE VERSO
QUELLA MERIDIONALE.
MODRNA NA SKAS – ABITO TAGLIATO IN VITA, COSÌ CHE LA PARTE SUPERIORE È COME UN GIUBBOTTO MENTRE QUELLA INFERIORE È A CAMPANA. ERANO SPECIFICI PER LE PARTI MERIDIONALI DELL’ISTRIA, ED IN SEGUITO SI SONO DIFFUSI PURE ALTROVE.HANNO IN COMUNE LA MANICHE CUCITE SOLTANTO DALLA PARTE POSTERIORE. STRANO, NON DITE? FORSE, MA ANCHE PRATICO! D’INVERNO, QUANDO FA FREDDO, LE MANICHE LUNGHE SI METTEVANO OLTRE LA CAMICIA, E D’ESTATE SULLA SCHIENA VENIVANO INFILATE NELLA CINTURA.
Allora anche le mie ali sono formate così, non sapevo di questi abiti
a campana, ossia ali a campana!
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
Sono differenti per il taglio, e anche per i colori sui bordi inferiori. Se i bordi delle maniche e degli abiti erano decorati con tela di color rosso, era un abito per ragazze chiamato mòdrna na ràdost. Se c’erano anche colori verde o blu, le portavano le giovani donne sposate. Gli abiti venivano legati con delle cinture strette chiamate kanica o pas. Le Kanice venivano acquistate perlopiù alle fiere. Mòdrna na ràdost era una kanica rossa con delle aggiunte variopinte.
Il vestito con il bordo blu era per le donne più vecchie, obbligatorio durante il lutto, e per questo aveva il nome di mòdrna na žàlost. Quando il lutto non era più cosi grave, al colore blu si aggiungeva quello verde. Alla mòdrna na žàlost apparteneva la kanica negli stessi colori.
Vestito per ragazzeMòdrna na ràdostIstria, periodo non specificatoE 3251
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
VestitoMòdrna na žàlost
Stocozzi, intorno al 1925E 733
Vestito Mòdrna na žàlost
Resanci, intorno al 1930E 337
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
CinturaKanica na ràdost
Istria meridionale, intorno al 1920
E 719
CinturaKanica
Istria centrale,intorno al 1925
E 80
CinturaKanica
Istria settentrionale, intorno al 1900
E 128
CinturaKanica
Istria settentrionale, prima metà del XX
secoloE 3248
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
AbitoLabinska mòdrnaPrincipi, fine del XIX secoloE 7225
CinghiaPasAlbonese, periodo non specificatoE 1290
Abiti un po’ diversi venivano indossati nella parte orientale dell’Istria, ossia nell’ Albonese. Le klinarice erano di color nero, non avevano le maniche, e i bor-di erano di tela fiorita. Venivano legate con la cintura (pas) di co-lor rosso. E attenti adesso. Se erano di un color rosso intenso (na veli kolor) erano portate da donne giovani, mentre se questo colore era più debole (na mali kolor) le indossavano le donne anziane.
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
Villa di Rovigno, testimone Fuma Gržina, foto: Ivan Ivančan, 1957.
IEF_foto_2256
VestitoBrhan, kotula
Istria, metà del XX secolo E 2279
La modernizzazione e lo sviluppo hanno influito sull’aspetto de-gli abiti popolari. Alla fine del diciannovesimo secolo le maniche pendenti degli abiti vengono sostituite da cappotti corti chiamati kamižòla, kamižolin. Per la creazione di questi abiti si usava il tessuto industriale. Era soprattutto di color blu con punti bianchi e righe, e si facevano camicie, abiti e giacchette.
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
Giacca femminileKamižolinIstria, intorno al 1930E 78
Giacca corta femminileKamižolinIstria, intorno al 1925E 52
Jakna GiaccaJaketaValle, periodo non specificatoE 1695
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
A parte gli abiti, che notiamo come prima cosa, nel modo di vestirsi delle donne, molto importanti, anche se meno visibili, erano le camicie lunghe. Si portavano sotto gli abiti, ed erano visibili soltanto le maniche e il taglio sul petto e attorno al collo. Con il tempo sono stati sostituiti da due pezzi di vestiario: dalla camicia di tela (komeš) e sottogonna (kòtula).
LA CAMICIA FEMMINILE SI CHIAMAVA ANCHE
KOŠULJA, STOMÀNJA, KAMIŽA, KOMÈŠ.
IN TEMPI PRECEDENTI ERA FATTA DI LINO O
CANAPE. ALLA FINE DEL DICIANNOVESIMO
SECOLO PREVALEVA IL COTTONE COMPRATO,
CON IL QUALE SONO FATTE QUASI TUTTE LE
CAMICIE CHE OGGI SI CONSERVANO NELLA
COLLEZIONE.
GiaccaJaketaValle, periodo non specificatoE 1684
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
Camicia da donnBrovigne, 1910-30E 7699
SottogonnaBrovigne, 1910E 7689
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
E adesso vi facciamo conoscere pure la biancheria intima. Le donne prevalentemente la facevano da sole e la conservavano nei bauli. Quanto gli abiti siano cambiati negli ultimi cento anni, fino ai giorni nostri, concludetelo da soli a seconda degli oggetti presenti nella nostra Collezione.
MutandineBrovigne, intorno al 1910E 7679
MutandineBrovigne, 1910-1920E 7685
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
ReggisenoBuštin
Brovigne, 1910E 7670
MutandinePrincipi, prima metà del
XX secoloE 7189
ReggisenoBuštin
Brovigne, 1910-1912E 7668
MutandineBrovigne, intorno al
1910E 7676
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
Per poter complettare l’abbigliamento femminile, dobbiamo no-minare ancora le calze, i fazzoletti e i grembiuli. Le calze di lana erano indossate accanto alla modrna, mentre accanto ai cappotti (kamižote) e gonne (kotule) andavano le calze di filo bianco di cottone che venivano ulteriormente abbellite.
Calzatura in legnoCokule
Pedena, 2005E 4405
Scarpe femminiliBugojno, 1982
E 2843
Temo che in queste scarpe sia impossibile nascondersi, fanno un rumore
forte quando si cammina
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
LE CALZE FEMMINILI IN ISTRIA SONO NOTE CON IL
NOME DI BIČVE, HOLJEVI E ŠKAFONI. UNA VOLTA ESI-
STEVA L’ABITUDINE QUANDO LA GIOVANE RAGAZZA
SI SPOSAVA E VENIVA NELLA CASA DEL MARITO, A
OGNI MEMBRO DELLA FAMIGLIA ACQUISITA DOVEVA
FARE UN PAIO DI CALZE DI LANA. QUESTO È ANCORA
UNO DEI MOTIVI PER IL QUALE DOVEVANO PORTARE
LA CONOCCHIA E IL FILATOIO PER FARE UN NUMERO
ABBASTANZA GRANDE DI CALZE.
CalzeBičve
Borini, 1920E 2682
CalzeŠkafoni, škafuoni
Gorenji Orbanići, prima metà del XX secolo
E 3940
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
I fazzoletti per il capo (facùl, facòl, faco) le donne li facevano dal tessuto bianco e li decoravano con il pizzo o con ricamo. Tali tipi di fazzoletti venivano poi sostituiti da quelli variopinti. Di tale tipo di materiale si portavano anche i grembiuli (travesa, taversa, traveša, firtok) come aggiunta agli abiti tradizionali che hanno iniziato a portarsi alla metà del diciannovesimo secolo.
FazzolettoFacol rakamaniBoccordi, intorno al 1930E 708
FazzolettoFacol
Mune Grande, intorno al 1925
E 148
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
GrembiuleFirtok, traversa
Mune Grande, intorno al 1925E 142
GrembiulinoFirtok
Mune Grande, intorno al 1925E 272
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
Come il modo di vestirsi tradizionale in Istria, così anche i gio-ielli che avevano erano assai modesti e semplici, soprattutto nei luoghi rurali. La parte fondamentale era composta da una catena di corallo (korali); dalla catenina d’oro (kordon) con il ciondolo in forma di stella o croce (štela i križ); la piastrina d’oro (pašèt) e gli orecchini (rinčini).
Catenina di coralloKorali
Istria, periodo non specificato
E 1824
Piastra d’oroPašet
Istria, periodo non specificato
E 4383
Ciondolo d’oroKriž
Istria, periodo non specificato
E 1750
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GLI INDUMENTI FEMMINILI
Piccolo vocabolario egli indumenti femminili
bičve = calze femminili cucite in lana o filo di cottone
cokuli, copuli = calzatura in legno simile agli zoccoli
čerma = cappotto lungo senza maniche
facùl, facòl, faco = fazzoletto per la testa
kanica = cintura in lana stretta con la quale si lega l’abito
kamižòla, kamižolin = cappotto corto in legno di materiale casalingo
klinarica = abito a campana
komèš = camicia di tela fino alla vita
kotula = gonna
modrna na radost = abito indossato da ragazze e giovani donne
modrna na žalost = abito portato da vedove o donne vecchie
pas = cintura stretta di lana con la quale si legava l’abito
stomànja = camicia
travesa, taversa, traveša = grembiule, si lega sopra l’abito
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ABITI TRADIZIONALI DI DIGNANO E PEROI
Abiti tradizionali di Dignano e Peroi
Gli abiti femminili che avete conosciuto fin’ora appatengono al po-polo croato in Istria e formano la parte maggiore della Collezione. Una parte degli abitanti in Istria appartiene a diverse minoranze etniche. Le diversità e le bellezze delle loro culture sono visibile anche dal modo tradizionale di vestirsi. Nella collezione si trova-no anche i completi degli abiti folcloristici di Peroi e di Dignano.
CartolinaPeroieditore R. MarincovichPola, Monaco di Baviera,
prima metà del XX secoloE 6542
MINORANZA ETNICA = GLI APPARTENENTI
DI UN DETERMINATO POPOLO CHE NON
VIVONO NEL PROPRIO STATO E CHE SI
DIFFERENZIANO DAGLI ABITANTI DELLA
TERRA NELLA QUALE VIVONO PER NAZIO-
NALITÀ, RELIGIONE E LINGUA. LA PIÙ
NUMEROSA COMUNITÀ NAZIONALE IN
ISTRIA È QUELLA ITALIANA.
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ABITI TRADIZIONALI DI DIGNANO E PEROI
FazzolettoFaculetPeroi, 1890E 255
AbitoRašaPeroi, intorno al 1860E 253
CamiciaPeroi, intorno al 1860E 254
CinturaPojasPeroi, intorno al 1890E 256
DecorazioneTokaPeroi, intorno al 1880E 257
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ABITI TRADIZIONALI DI DIGNANO E PEROI
Un altro tipo particolare di abiti tradizionali sono quelli femminili di Dignano. Rappresentano il modo di vestirsi del popolo italia-no, in disuso già dalla metà del diciannovesimo secolo. Gli abiti dignanesi hanno anche dei gioielli del tutto diversi.
Forcina per capelliCurariceSanvincenti, 2007E 4674
Accessorio decorativo per capelliPianetaSanvincenti, 2007E 4665
Forcina per capelliTramulSanvincenti, 2007E 4672
Peroi è un luogo vicino a Pola dove nel 1657 sono giunti gli abitanti ortodossi dal Montenegro. Siccome questo villaggio era abbastan-za isolato, le donne non avevano possibilità di comunicare con gli abitanti dei paesi vicini. Per questo motivo i costumi femminili di Peroi sono stati conservati nella loro forma originaria.
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ABITI TRADIZIONALI DI DIGNANO E PEROI
FazzolettoFacol, velo biancoIstra, nepoznato vrijemeE 278
ManicheManige, manicheIstria, intorno al 1920E 280
CorsettoBrasarola, brašaroleIstria, intorno al 1920E 281
GonnaKotolarazaDignano, intorno al 1930E 283
CamiciaKamiža bjankaDignano, intorno al 1930E 285
GiubbottoBustein, corpetto, kamizulein, kamižolinDignano, intorno al 1930E 286
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI MASCHILI
Abbigliamento ed accessori maschili
Gli abiti tradizionali maschili sono andati in disuso ancora prima di quelli femminili. Vi chiedete perché? La risposta sta nell’industrializza-zione. Gli uomini prima delle donne andavano a lavorare nelle città e nelle fabbriche e perciò hanno preso questo modo cittadino di vestirsi. Già agli inizi del ventesimo secolo i costumi popolari maschili si potevano vedere assai raramente.
GLI ABITI TRADIZIONALI MASCHILI ERANO COMPOSTI DALLA CAMICIA BIANCA SOPRA LA QUALE SI INDOSSAVA IL GIUBBOTTO SENZA MANICHE. SOPRA ANDAVA UN CAPPOTTO CORTO, E IN TESTA UN BERRETTO ROTONDO. IL GIUBBOTTO, IL CAPPOTTO E IL BERRETTO ERANO DI COLOR MARRONE, MENTRE I PANTALONI ERANO IN LANA
BIANCA O MARRONE.
Ecco ragazzi, adesso è il nostro turno!
Tra il grande numero di oggetti, appena 201 fa parte del gruppo abiti maschili ed accessori. Meno della metà di riferisce all’abbigliamento, e il resto sono i bastoni per camminare, dei piccoli coltelli, gli accessori per l’igiene personale e gli attrezzi per i fumatori.
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI MASCHILI
GiubbottoKrožatIstria, prima metà del XX secoloE 1545
PantaloniBragešeIstria, prima metà del XX secoloE 1551
CamiciaIstria, intorno al 1950 E 862
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI MASCHILI
GiubbottoKrožatIstria, intorno al 1970E 1912
PantaloniBenavrekeIstria, intorno al 1930E 663
CamiciaIstria, intorno al 1950E 7060
BerrettoBaretaCastelnuovo d’Arsa, intorno al 1930E 100
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI MASCHILI
GiubbottoKrožat
Albonese, periodo non specificato
E 1605
GiubbottoKrožat
Bencici, 1925E 2713
Tra gli indumenti maschili prevalgono i giubbotti, ossia i krožati. Loro, come i cappotti corti chiamati jakete, erano più a lungo di tutti in uso, e per questo sono i più conservati.
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI MASCHILI
Cappotto cortoJaketa Istria centrale, intorno al 1910E 7266
Il cappotto a mia misura!
CappottoKapot s kapučom
Istria, periodo non specificato
E 1481
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI MASCHILI
Tempo fa era quasi impossibile vedere un maschio vecchio senza bastone per camminare oppure senza la pipa. Per tale motivo abbiamo un grande numero di bastoni e pipe nella collezione.
Bastone da passeggioPalicaIstria, intorno al 1935E 590
Bastone da passeggioPalicaIstria, periodo non specificatoE 4305
Vecchio con un bastoneZarečje, 1963
FO1806
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI MASCHILI
Accessori per fumatoriIstria, intorno al 1950E 4655
Testa della pipaIstria, periodo non specificatoE 922
TabacchieraŠkatula za tabakIstria, metà del XX secoloE 4441
TabacchieraŠkatula za tabakIstria, prima metà del XX secoloE 2206
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI MASCHILI
SpecchioŠpegaljIstria, periodo non specificatoE 638
RasoioGermania, prima metà del XX secoloE 7008
Come gli indumenti, anche la calzatura maschile era semplice e modesta. Quando non c’erano scarpe comprate, si portavano quelle fatte a mano o gli zoccoli in legno chiamati cokule.
CalzeKalcete na gažeBarato, intorno al 1945E 2202
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI MASCHILI
Tipo di calzaturaIstria, periodo non specificato E 2797
Tipo di calziniObojci, ubojkiBalli, 1973E 1956
Calzatura in legnoCokuliLaginji, 1973E 1927
COKULE, COPULI, DRIVENJAKI = CALZATURA IN LEGNO SIMILE AGLI ZOCCOLI. SERVIVANO PER LAVORARE NEI CAMPI O NELLE STALLE. IN ALCUNI LUOGHI ERANO IN USO FINO AGLI ANNI SETTANTA DEL VENTESIMO SECOLO.
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI MASCHILI
Piccolo vocabolario el modo di vestire maschile :
bareta = berretto
benavreke = pantaloni stretti in lana bianca, erano tipici nell’Istria occidentale e meridionale
brageše = pantaloni larghi in lana marrone, erano tipici nell’Istria centrale e Albonese
kalconi, kalcetoni = nome per calze maschili in gran parte dell’Istria
kapot s kapučom o kapot na bot s kapučom = cappotto lungo con cappuccio
krožat = giubbotto senza maniche
jaketa = cappotto breve
škrapine, škapini, škafuni = nome per i calzini maschili nell’Istria settentrionale
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI PER BAMBINI
Sicuramente vi sareste chiesti: qui ci sono tanti oggetti, e dove si trovano quelli per i bimbi? Questa guida è dedicata a Voi!L’abbigliamento per i bambini è il meno presente nella collezione, e uno dei motivi per questo sta nel fatto che i ricercatori di generazioni fa non annotavano e non facevano delle ricerche riguardo all’abbi-gliamento per i bambini. I bambini ereditavano gli abiti dai fratelli e spesso si consumavano venendo tanto portati. Erano conservati soprattutto gli abiti da festa che si portavano raramente.
Bambino nel cuscinoPisino, 1937
E 5903
Abbigliamento ed accessori per bambini
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI PER BAMBINI
NEI RARI SCRITTI TROVIAMO IL DATO CHE
I BIMBI E LE BIMBE FINO AI NOVE ANNI
PORTAVANO LE STESSE O SIMILI CAMICIE,
CHE ERANO LUNGHE FINO AL GINOCCHIO
ED ERANO CHIAMATE BRHANIĆ.
APPENA ANDANDO A SCUOLA INIZIAVANO
A PORTARE I PANTALONI (BRAGEŠE), E LE
RAGAZZE LE GONNE O ABITI (KOTULICE).
La ciliegina sulla torta. Gli abiti per i piccoli
Ššiškači! :)Fascia per bambini
Faša, fošIstria, prima metà del XX secolo
E 1623
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI PER BAMBINI
Colletto per bambiniKoleto
Pola, seconda metà del XX secolo
E 4243
Fascia per bambiniFaša
Istria, 1929E 4339
Colletto per bambiniKoleto
Pola, seconda metà del XX secolo
E 4244
Colletto per bambiniKoleto
Istra, 1. pol. 20. st.E 4246
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI PER BAMBINI
VestitinoIstria, seconda metà del XX secoloE 4241
VestitinoIstria, seconda metà del XX secoloE 4250
VestitinoDignano, intorno al 1970E 7467
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI PER BAMBINI
Camicia per bambini
Istria, prima metà del XX secolo
E 4263
Gonna per bambine
Istria, seconda metà del XX secolo
E 4269
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI PER BAMBINI
BambinoIstria, 1944E 5890
Gli abiti che abbiamo nella Collezione (camicette, collari, berretti) le madri li cucivano da sole oppure i bambini li ereditavano da qualcuno.
Abito per bambiniKamižotMune Grande, intorno al 1925E 141
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI PER BAMBINI
Berrettino per bambiniBaretica za otroka
Kolinasi, intorno al 1925E 818
Sono particolarmente interessanti i rari berretti custoditi (baretica za otroke) con fiori e striscie rosse, blu, gialle e verdi. Secondo quanto scritto, rappresentavano una protezione dai malocchi e servivano per evitare gli sguardi cattivi verso i bimbi.
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ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI PER BAMBINI
Bambina durante la comunioneAlbona, intorno al 1960
E 7232
Che si sappia! Costudiamo tale tipo di
abito in museo!
Cari miei compagni di viaggio!Grazie di aver volato attentamente e
pazientemente con me attraverso questa guida. Spero che vi sia stato utile ed istruttivo.
Alla prossima!
Bibliografia
1. Margetić, Mirjana (2018) Katalog zbirke: Proizvodnja tekstila, odjeće, obuće, odijevanje i osobni predmeti, izdanja Etnografskog muzeja Istre, Pazin
2. Orlić, Olga (2008) Muška tradicijska odjeća Istre u procesu konstruiranja suvremenih istarskih identiteta, magistarski rad, Sveučilište u Zagrebu Filozofski fakultet, Zagreb
3. Radauš Ribarić, Jelka (1997) Ženska narodna nošnja u Istri, Josip Turčinović, Pazin
4. Miličević, Josip (1993) Istarska narodna nošnja po Orliću, Piše riše i šije Miho Orlić, Jurina i Franina, časopis za istarsko domaćinstvo, svezak 54.
Fonti fotografiche in ordine d’apparizione
1. Castello di Pisino, fotodocumentazione, Museo della città di Pisino
2. Pecorario con lo strumentno musicale nell’Istria Centrale, Josip Ptašinski, fotodocumentazione EMI/MEI
3. Cardatura della canapa, E7349, fondo EMI/MEI
4. Cicaria, Donna in costume tradizionale mentre fila, Foto: Fuis, 1956. IEF_foto_1852, Proprietà Instituto di etnologia e folcloristica, Zagreb
5. Cartolina, ragazza mentre fila, E6570, fondo EMI/MEI
6. Laboratorio di tessitura, 2013., fotodocumentazione EMI/MEI
7. Medulino (Istria), Ballo „balun“. Foto: Ivan Ivančan, 1961. IEF_foto_2333, Proprietà Instituto di etnologia e folcloristica, Zagreb
8. Villa di Rovigno, testimone Fuma Gržina. Foto: Ivan Ivančan, 1957. IEF_foto_2256, Proprietà Instituto di etnologia e folcloristica, Zagreb
9. Cartolina, Peroi, E6542, fondo EMI/MEI
10. Vecchio con un bastone, 1963., F01806, fotodocumentazione EMI/MEI
11. Bambino nel cuscino, 1937., E5903, fondo EMI/MEI
12. Bambino, 1944., E5890, fondo EMI/MEI
13. Bambina durante la comunione, 1960., E7232, fondo EMI/MEI
Impressum
EDITORE: Etnografski muzej Istre/Museo etnografico dell’Istria
PER L’EDITORE: dr.sc. Lidija Nikočević
REDAZIONE: dr.sc. Lidija Nikočević
dr.sc. Danko Dujmović
Mirjana Margetić
REDATTORE RESPONSABILE: Danko Dujmović
AUTRICE DEL CATALOGO: Mirjana Margetić
PROGETTO GRAFICO: Tina Erman Popović - Lastik studio
FOTOGRAFIE: Tanja Draškić
Nikolina Rusac
Dragan Dimovski
ILUSTRAZIONI: Marko Cerovac
TRADUZIONE IN LINGUA ITALIANA:
Vanesa Begić
ELABORAZIONE OGGETTI: Dragan Dimovski
ISBN 978-953-7944-26-1
IL CATALOGO È STATO REALIZATO CON IL CONTRIBUTO DI: