farsi promotori il sindaco ai liguri di ottimo auspicio … · 2017. 12. 22. · quando avevo...

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Intensi i lavori della Consulta Servizi a pag. 3-4-5 La Conviviale tradizione di fine anno Celebrazioni: le foto dell’avvenimento “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2, DCB Genova.” Estero: “Taxe Percue - Tariffa riscossa CMP1 Ge Brignole” di FELICE MIGONE Farsi promotori di nuove opportunità Servizio a pag. 14-15 Servizio a pag. 28 REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE LIGURIA PERIODICO DELL'ASSOCIAZIONE LIGURI NEL MONDO - ANNO XVII - N. 4/2006 L e pagine di questo numero di “Gens” riportano, con dovizia di particolari e con completezza di infor- mazione, i lavori che hanno dato vita alla riuscitissima celebrazione del nostro ventennale. Il 27 ottobre scorso è stata una data non solo evocativa di una tappa della nostra vita associativa, ma certamen- te un punto fermo da cui partire per nuovi traguardi e nuovi impegni. In questi mesi della mia presidenza ho avuto modo, non solo attraverso le pagine del nostro giornale, ma anche ogni qual volta se ne è presentata l’oc- casione, di tracciare quelle che, dal mio punto di vista, sono e devono essere le linee guida della nostra Associazione. L’ho fatto al momento del mio inse- diamento il 21 ottobre del 2005, l’ho fatto all’assemblea annuale del 29 giu- gno 2006, l’ho fatto nella relazione del ventennale il 27 ottobre scorso. Ed anche in questa occasione riten- go opportuno ribadire alcuni concet- ti, se vogliamo che la nostra presenza abbia una funzione importante e al passo con i tempi nel mondo dell’emi- grazione che presenta nel complesso panorama della società globale di oggi sempre più ampie correnti migratorie tra le diverse nazioni. Quindi intensi- ficare sempre il rapporto con le strut- ture consorelle estere per comprendere i problemi e le esigenze soprattutto dei giovani discendenti liguri di terza e quarta generazione. Il nostro contributo e la nostra azio- ne a mio avviso consistono nel metter- si a disposizione delle istituzioni de- putate a queste problematiche e cioè Regione, Provincia, Comuni, Enti; es- sere di collegamento e collaborando nell’individuare le opportunità che la nostra Regione può e deve offrire. E’ questo ruolo, certamente di cu- stodi ed evocatori delle tradizioni, ma anche promotori di nuove opportuni- tà e di stimolo nell’indicare ed eviden- ziare soprattutto ai giovani, che l’As- sociazione sa guardare oltre per pro- porsi quale concreto punto di riferi- mento. Nel terminare questo mio editoria- le vorrei ringraziare a titolo personale e a nome di tutta l’Associazione Bru- no Dellacasa, funzionario regionale dell’ufficio emigrazione che ha termi- nato la sua fatica lavorativa, concreta è stata la sua preziosa collaborazione e la stima verso i “liguri”. Così come facciamo gli auguri di buon lavoro, assicurandogli non solo la nostra più ampia disponibilità ma una collaborazione concreta, ad An- drea Fantazzini nel suo nuovo incari- co alla dirigenza delle Politiche del- l’Emigrazione della Regione. C on lo scorso numero ho lasciato la direzione responsabile di Gens Ligustica in Orbe assunta, sotto la pre- sidenza del compianto Giuseppino Roberto, nel 1995 con la ripresa della pubblicazione del Giornale. Per me sono stati dodici anni di gra- tificante impegno e di soddisfazione personale per aver contribuito a quel- l’ideale “ponte” cui ha accennato l’at- tuale presidente Felice Migone nel- l’editoriale dello scorso numero. Ne ho tratto, personalmente e professio- nalmente, amicizie veramente degne di tal nome, collaborazioni preziose, e conoscenze, dirette ed indirette, che saranno difficili da dimenticare, come ad esempio quelle con i “nostri “ del- NOSTRO NUMERO ON LINE Gens ligustica in Orbe su www.ligurinelmondo.it la Boca di Buenos Aires, conosciuti già prima, nell’ormai lontano 1986 quando avevo accompagnato in Ar- gentina l’allora presidente della Re- gione, Rinaldo Magnani. La decisione di “passare la mano” era già un pensiero, diciamo, di ieri con la scomparsa di Giuseppino Ro- berto, pensiero rimandato anche dopo la altrettanto improvvisa dipartita di Gianni Stagno. La stabilizzata presi- denza di Felice Migone alla guida dei Liguri nel Mondo, mi ha consentito ora, nella confermata reciproca stima, di considerare terminato il mio inca- rico. Accompagnato, in questi anni, dalla fiducia che Giuseppino Roberto mi aveva concesso e che Gianni Sta- gno e Felice Migone mi hanno riba- dito, Li ringrazio (i primi due nella memoria) come Direttori editoriali estendendo il ringraziamento anche ai I l 27 ottobre, come da programma pubblicato nel numero precedente di “Gens ligustica”, è stato celebrato il ven- tennale dell’Associazione Liguri nel Mon- do, nel segno di una grande festosità ed entusiasmo. La celebrazione ha espres- so degnamente i risultati conseguiti in quattro lustri di attività associativa, dando dimostrazione di vitalità e di ottimo auspi- cio per gli anni a venire e tenendo ancora una volta alto il senso delle radici liguri. Qui di seguito si riportano integralmen- te gli interventi clou del programma, aperto dalla Santa Messa celebrata nel Duomo di Genova da Monsignor Granara, Retto- re del Santuario di Nostra Signora della Guardia il quale, oltre al saluto personale, ha portato quello S.E. Angelo Bagnasco: il neo Arcivescovo di Genova, impossibi- litato a presenziare personalmente per impegno precedentemente assunto, si è detto vicinissimo spiritualmente alla cele- brazione. Hanno dato il via agli interventi il nostro presidente internazionale Felice Migone (pagina 14) e l’Assessore Giovan- ni Vesco (pagina 9), portavoce dell’inte- resse della Regione Liguria per quei citta- dini che per le più svariate motivazioni hanno deciso di lasciare la loro terra na- tia, senza per questo dimenticare le loro radici, ma continuando a seguirne, anche se da molto lontano, le vicende. Partico- larmente interessante a pagina 2, inoltre, la relazione sull’emigrazione di Stefano Monti-Bragadin, docente all’Università degli Studi di Genova, mentre la notizia riportata a pagina 10 sulla prossima aper- tura a Genova di un Museo dell’Emigra- zione è stata al centro della relazione fi- nale tenuta dal dottor Fabio Capocaccia, segretario generale dell’Autorità Portuale di Genova. A conclusione delle celebrazioni per il ventennale dell’Associazione dei Liguri nel mondo, sabato 28 ottobre si è tenuta la gita sociale a Sarzana e Lerici. Una cinquantina i partecipanti, tra cui l’asses- sore Giovanni Vesco e gli undici ragazzi vincitori del concorso “America latinissi- ma”. A detta di tutti i partecipanti, è stata una giornata intensa e ricca di emozioni. I ragazzi, in particolare, sono rimasti a bocca aperta di fronte alla bellezza della loro regione di origine. A loro è stato do- nato, oltre al “Lunaio” genovese e a un libro di ricette liguri, anche l’ultima raccol- ta di poesie di Anna Maria Campello dal titolo “Genova come e quando”. Si tratta di un percorso poetico che si snoda da Nervi a Voltri: è stato adottato come testo scolastico in Zambia e in Argentina a Buenos Aires. “È stata una giornata den- sa di amicizia e di significato – ha ricorda- to Anna Maria Campello, presente alla gita I ragazzi erano pieni di entusiasmo e hanno dimostrato di essere molto legati alla terra dei loro nonni e bisnonni. Molti di loro mi hanno scritto impressioni e rin- graziamenti”. A nche quest’anno – per l’ultima volta nella mia veste di Sindaco di Genova – mi accingo a rivolgere il tradizionale messaggio ai Liguri nel mondo, in occasione delle mani- festazioni colombiane. In questo 2006 ricorre il cinquecentenario del- la morte del nostro illustre concitta- dino e per questa ricorrenza impor- tante le iniziative in città hanno una valenza ed una durata maggiore ri- spetto al passato. Questo ci è parso quanto mai doveroso e giusto per celebrare degnamente il personaggio e la sua impresa, ma anche la nostra città che gli diede i natali. Sono pre- viste fino a gennaio 2007 varie ini- Segue a pag. 10 IL SINDACO AI LIGURI SPARSI NEL MONDO L’impronta di Genova inorgoglisce UNA CELEBRAZIONE DI OTTIMO AUSPICIO Ventennale all’altezza dell’impegno COMMIATO Segue a pag. 2 ziative di carattere culturale e artisti- co, convegni, mostre. Il Museo del Mare “Galata”, che riserva perma- nentemente una sala con preziosi documenti e cimeli relativi al Navi- gatore, rimane uno dei fulcri dei fe- steggiamenti. Ci è molto gradita, in questa circostanza, la visita a Geno- va di Cristobal Colon XX, duca di Verague e di La Vega, discendente di- retto di Colombo, che per la prima volta viene nella nostra città, quasi a voler confermare una volta per tutte

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Page 1: Farsi promotori IL SINDACO AI LIGURI DI OTTIMO AUSPICIO … · 2017. 12. 22. · quando avevo accompagnato in Ar- ... ora, nella confermata reciproca stima, di considerare terminato

Intensii lavori della

ConsultaServizi a pag. 3-4-5

La Convivialetradizione

di fine anno

Celebrazioni:le foto

dell’avvenimento

“Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2, DCB Genova.”Estero: “Taxe Percue - Tariffa riscossa CMP1 Ge Brignole”

di FELICE MIGONE

Farsi promotoridi nuove opportunità

Servizio a pag. 14-15 Servizio a pag. 28

REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DELLA REGIONE LIGURIA

PERIODICO DELL'ASSOCIAZIONE LIGURI NEL MONDO - ANNO XVII - N. 4/2006

Le pagine di questo numero di“Gens” riportano, con dovizia di

particolari e con completezza di infor-mazione, i lavori che hanno dato vitaalla riuscitissima celebrazione delnostro ventennale.

Il 27 ottobre scorso è stata una datanon solo evocativa di una tappa dellanostra vita associativa, ma certamen-te un punto fermo da cui partire pernuovi traguardi e nuovi impegni.

In questi mesi della mia presidenzaho avuto modo, non solo attraverso lepagine del nostro giornale, ma ancheogni qual volta se ne è presentata l’oc-casione, di tracciare quelle che, dal miopunto di vista, sono e devono essere lelinee guida della nostra Associazione.L’ho fatto al momento del mio inse-diamento il 21 ottobre del 2005, l’hofatto all’assemblea annuale del 29 giu-gno 2006, l’ho fatto nella relazione delventennale il 27 ottobre scorso.

Ed anche in questa occasione riten-go opportuno ribadire alcuni concet-ti, se vogliamo che la nostra presenzaabbia una funzione importante e alpasso con i tempi nel mondo dell’emi-grazione che presenta nel complessopanorama della società globale di oggisempre più ampie correnti migratorietra le diverse nazioni. Quindi intensi-ficare sempre il rapporto con le strut-ture consorelle estere per comprendere

i problemi e le esigenze soprattutto deigiovani discendenti liguri di terza equarta generazione.

Il nostro contributo e la nostra azio-ne a mio avviso consistono nel metter-si a disposizione delle istituzioni de-putate a queste problematiche e cioèRegione, Provincia, Comuni, Enti; es-sere di collegamento e collaborandonell’individuare le opportunità che lanostra Regione può e deve offrire.

E’ questo ruolo, certamente di cu-stodi ed evocatori delle tradizioni, maanche promotori di nuove opportuni-tà e di stimolo nell’indicare ed eviden-ziare soprattutto ai giovani, che l’As-sociazione sa guardare oltre per pro-porsi quale concreto punto di riferi-mento.

Nel terminare questo mio editoria-le vorrei ringraziare a titolo personalee a nome di tutta l’Associazione Bru-no Dellacasa, funzionario regionaledell’ufficio emigrazione che ha termi-nato la sua fatica lavorativa, concretaè stata la sua preziosa collaborazionee la stima verso i “liguri”.

Così come facciamo gli auguri dibuon lavoro, assicurandogli non solola nostra più ampia disponibilità mauna collaborazione concreta, ad An-drea Fantazzini nel suo nuovo incari-co alla dirigenza delle Politiche del-l’Emigrazione della Regione.

Con lo scorso numero ho lasciatola direzione responsabile di Gens

Ligustica in Orbe assunta, sotto la pre-sidenza del compianto GiuseppinoRoberto, nel 1995 con la ripresa dellapubblicazione del Giornale.

Per me sono stati dodici anni di gra-tificante impegno e di soddisfazionepersonale per aver contribuito a quel-l’ideale “ponte” cui ha accennato l’at-tuale presidente Felice Migone nel-l’editoriale dello scorso numero. Neho tratto, personalmente e professio-nalmente, amicizie veramente degnedi tal nome, collaborazioni preziose,e conoscenze, dirette ed indirette, chesaranno difficili da dimenticare, comead esempio quelle con i “nostri “ del-

NOSTRO NUMERO ON LINE Gens ligustica in Orbe su www.ligurinelmondo.it

la Boca di Buenos Aires, conosciutigià prima, nell’ormai lontano 1986quando avevo accompagnato in Ar-gentina l’allora presidente della Re-gione, Rinaldo Magnani.

La decisione di “passare la mano”era già un pensiero, diciamo, di iericon la scomparsa di Giuseppino Ro-berto, pensiero rimandato anche dopola altrettanto improvvisa dipartita di

Gianni Stagno. La stabilizzata presi-denza di Felice Migone alla guida deiLiguri nel Mondo, mi ha consentitoora, nella confermata reciproca stima,di considerare terminato il mio inca-rico. Accompagnato, in questi anni,dalla fiducia che Giuseppino Robertomi aveva concesso e che Gianni Sta-gno e Felice Migone mi hanno riba-dito, Li ringrazio (i primi due nellamemoria) come Direttori editorialiestendendo il ringraziamento anche ai

I l 27 ottobre, come da programmapubblicato nel numero precedente di

“Gens ligustica”, è stato celebrato il ven-tennale dell’Associazione Liguri nel Mon-do, nel segno di una grande festosità edentusiasmo. La celebrazione ha espres-so degnamente i risultati conseguiti inquattro lustri di attività associativa, dandodimostrazione di vitalità e di ottimo auspi-cio per gli anni a venire e tenendo ancorauna volta alto il senso delle radici liguri.

Qui di seguito si riportano integralmen-te gli interventi clou del programma, apertodalla Santa Messa celebrata nel Duomodi Genova da Monsignor Granara, Retto-re del Santuario di Nostra Signora dellaGuardia il quale, oltre al saluto personale,ha portato quello S.E. Angelo Bagnasco:il neo Arcivescovo di Genova, impossibi-litato a presenziare personalmente perimpegno precedentemente assunto, si èdetto vicinissimo spiritualmente alla cele-brazione. Hanno dato il via agli interventiil nostro presidente internazionale FeliceMigone (pagina 14) e l’Assessore Giovan-ni Vesco (pagina 9), portavoce dell’inte-resse della Regione Liguria per quei citta-dini che per le più svariate motivazionihanno deciso di lasciare la loro terra na-tia, senza per questo dimenticare le lororadici, ma continuando a seguirne, anchese da molto lontano, le vicende. Partico-larmente interessante a pagina 2, inoltre,la relazione sull’emigrazione di Stefano

Monti-Bragadin, docente all’Universitàdegli Studi di Genova, mentre la notiziariportata a pagina 10 sulla prossima aper-tura a Genova di un Museo dell’Emigra-zione è stata al centro della relazione fi-nale tenuta dal dottor Fabio Capocaccia,segretario generale dell’Autorità Portualedi Genova.

A conclusione delle celebrazioni per ilventennale dell’Associazione dei Ligurinel mondo, sabato 28 ottobre si è tenutala gita sociale a Sarzana e Lerici. Unacinquantina i partecipanti, tra cui l’asses-sore Giovanni Vesco e gli undici ragazzivincitori del concorso “America latinissi-ma”. A detta di tutti i partecipanti, è statauna giornata intensa e ricca di emozioni.I ragazzi, in particolare, sono rimasti abocca aperta di fronte alla bellezza dellaloro regione di origine. A loro è stato do-nato, oltre al “Lunaio” genovese e a unlibro di ricette liguri, anche l’ultima raccol-ta di poesie di Anna Maria Campello daltitolo “Genova come e quando”. Si trattadi un percorso poetico che si snoda daNervi a Voltri: è stato adottato come testoscolastico in Zambia e in Argentina aBuenos Aires. “È stata una giornata den-sa di amicizia e di significato – ha ricorda-to Anna Maria Campello, presente alla gita– I ragazzi erano pieni di entusiasmo ehanno dimostrato di essere molto legatialla terra dei loro nonni e bisnonni. Moltidi loro mi hanno scritto impressioni e rin-graziamenti”.

Anche quest’anno – per l’ultimavolta nella mia veste di Sindaco

di Genova – mi accingo a rivolgereil tradizionale messaggio ai Ligurinel mondo, in occasione delle mani-festazioni colombiane. In questo2006 ricorre il cinquecentenario del-la morte del nostro illustre concitta-dino e per questa ricorrenza impor-tante le iniziative in città hanno unavalenza ed una durata maggiore ri-spetto al passato. Questo ci è parsoquanto mai doveroso e giusto percelebrare degnamente il personaggioe la sua impresa, ma anche la nostracittà che gli diede i natali. Sono pre-viste fino a gennaio 2007 varie ini-

Segue a pag. 10

IL SINDACO AI LIGURISPARSI NEL MONDO

L’improntadi Genova

inorgoglisce

UNA CELEBRAZIONEDI OTTIMO AUSPICIO

Ventennaleall’altezza

dell’impegno

COMMIATO

Segue a pag. 2

ziative di carattere culturale e artisti-co, convegni, mostre. Il Museo delMare “Galata”, che riserva perma-nentemente una sala con preziosidocumenti e cimeli relativi al Navi-gatore, rimane uno dei fulcri dei fe-steggiamenti. Ci è molto gradita, inquesta circostanza, la visita a Geno-va di Cristobal Colon XX, duca diVerague e di La Vega, discendente di-retto di Colombo, che per la primavolta viene nella nostra città, quasi avoler confermare una volta per tutte

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Dicembre 200622

ASSOCIAZIONELIGURI

NEL MONDOONLUS - GENOVA

Presidente InternazionaleFelice Migone

[email protected] Emerito

Edward GallettiVice Presidenti Emerite

Elsa BonamicoMara CatalanoVice Presidenti

Giovanni BoitanoCarlo Birone

Segretario GeneraleGian Carlo Ponte

Segretario Generale AggiuntoFerruccio Oddera

TesoriereValerio Santagata

Consiglieri:Marina Cattaneo

Silvio CostaMarisa De Barbieri Carbone

Martino De NegriIsabella Descalzo

Gianvittorio DominiRoberto FalconeFina Franchini

Marina GrazianiMariano Martini

Alberto RoccatagliataRemo Terranova

Francesco VignoliSono inoltre componenti

di diritto tutti i Governatoridelle Consociate all’estero

Revisori dei ContiGiuliano Bandettini - Presidente

Giancarlo GrilloEdmondo Maggiali

ProbiviriDario Casassa - Presidente

Luigi TiscorniaGiovanna Meliconi

Associazione Liguri nel MondoVia San Lorenzo, 23/9 - 16123 Genova

Tel e Fax: 010.2477614

e-mail: [email protected] web: www.ligurinelmondo.it

Quota sociale: € 60,00c/c postale n° 13963160

c/c bancario n° 4435180: Banca CARIGE,agenzia 040 - GE (ABI 6175 - CAB 1400)

BANCO DI SAN GIORGIO - coordinate: ABI05526 – CAB 01400 sul conto corrente 5236

intestato all’Associazione Liguri nel Mondo

Modulo di iscrizione sulle pagine web

*Gens Ligustica in Orbe

Organo ufficiale dell’AssociazioneONLUS C. Fiscale 95095190104

Direttore editorialee Direttore responsabile

Felice Migone

Autorizz.Tribunale di Genova n°5/95del 16 febbraio 1995

Direzione, Redazione, Amministrazionec/o Associazione Liguri nel Mondo.

Fotocomposizione e stampa: Grafica L.P.Via Pastorino, 200-202r - 16162 GenovaTel. 010.7450231 - Fax 010.7450260

e-mail: [email protected]

Anno XVI n. 4/2006

Stampato in gennaio 2007

Il simbolo dell'Associazione è stato ideato daMara Catalano Capaccio

Questo numero di “Gens Ligustica”è spedito in 43 Paesi dei 5 Continenti.

collaboratori della redazione ed in par-ticolare modo all’impareggiabile per-sonale tipografico sia del CorriereMercantile che della Grafica LP, chenel tempo hanno stampato il giorna-le, nonché a tutti quei numerosi letto-ri che mi sono anche stati prodighi diinformazioni dalle loro lontane sedi.Al mio successore, infine, rivolgo ilpiù cordiale augurio nell’accompa-gnare questa gloriosa Associazionenel cammino che l’attende dopo avercelebrato il proprio Ventennale.

CESARE ROSSO

Accomiatarsi dal nostro Direttorema soprattutto dall’amico Cesare,dopo dodici anni di stretta e intensacollaborazione, non è facile ma addi-rittura sembra inverosimile.

Caro Cesare, consentimi questo tonoche non vuole essere solo confidenzia-le ma anche di profondo rispetto. Quan-do sono arrivato in Associazione moltierano i dubbi, le perplessità: scoprivoun mondo tutto particolare, perché unconto è essere un “ligure”, un conto èsapere che su di me sarebbero ricadutemolte responsabilità. Tra le persone chemi hanno teso la mano, che con un ge-sto bonario e rassicurante mi hannosemplicemente detto: “Non ti preoccu-pare, vedrai che è più semplice di quan-to credi”, c’eri anche Tu.

So benissimo che “Gens” è il nostrovero e concreto biglietto da visita e latua professionalità ne ha fatto una cosaimportante e apprezzata da tutti. Sap-piamo di dover svolgere una funzionedelicata ed equilibrata; Tu, sino ad oggi,hai garantito tutto ciò. Non lasceraicompletamente il “tuo” giornale, è trop-po importante per te ma, capendo latua decisione di “tirare i remi in bar-ca”, ti assicuriamo il nostro impegno.La responsabilità formale e sostanzia-le passa di mano, certamente non cam-bierà il tuo stile e di certo mi impegne-rò perché ciò non accada. Caro Cesa-re, la mia collaborazione con te,temporalmente è di poco più di unanno, però mi sembra che si perda neltempo tanto è stato positivo e illumi-nante lavorare con te. Grazie.

FELICE MIGONE

di STEFANO MONTI BRAGADIN

Era appena avvenuta la proclamazio- ne del Regno Unito d’Italia il 17

marzo del 1861, nell’anno stesso dellamorte di quel colosso che fu CamilloBenso conte di Cavour, e già molti Italia-ni dovevano personalmente distaccarsidal territorio nazionale. Furono infatti benpresto costretti, specie dal bisogno, a la-sciare una Patria resa finalmente indipen-dente, per quanto in maniera non del tuttocompiuta (sensibilmente, almeno, per unlustro ancora), allo scopo di cercare for-tuna altrove.

Si tratta di un processo che, secondoattendibili stime, all’incirca nell’arco di unsecolo, coinvolgerà tra i 24 ed i 25 milio-ni di persone; portando ad una separa-zione spaziale, in genere indotta dalla ne-cessità, più raramente da altre ragioni.Nonostante i casi di rientro, si avrà perfi-no una sorta di peculiare rincorsa neiflussi in uscita, con talune imponenti, senon impressionanti accelerazioni; per de-linearsi, alla fine, quasi un bilanciamen-to, invero inconsueto, tra la popolazioneconcentrata all’interno del Paese e quel-la esterna, dispersasi in conseguenzadi un esodo migratorio tanto consistente.

Principali direttrici iniziali deglispostamenti sono stati spazi euro-conti-nentali (specie in Francia, Germania eSvizzera) o mediterranei (come in Tuni-sia o in Egitto). Vale a dire, lungo linee ditrasferimento o di vero e proprio inse-diamento abbastanza tradizionali, come,del resto, potevano essere considerateanche svariate presenze nelle stesseAmeriche, sia pure non uniformementesignificative (e in ciò i Genovesi, se non iLiguri, avevano eccelso nei secoli, conuna miriade di fondaci e di molteplici co-lonie, nel corso della rivoluzione mercan-tile e nella storia delle grandi vie di co-municazione e navigazione). Ad unitànazionale realizzata, rispetto ai ritmi del-l’emigrazione verso i Paesi europei e nelbacino del Mediterraneo, che nondime-no già negli anni 70 dell’Ottocento comin-ciavano a subire sensibili variazioni inaumento, quelli diretti oltreoceano saran-no invece destinati ad assumere una ri-levanza affatto peculiare, sia in sensoquantitativo sia in senso qualitativo.

Essi evidenziano, in effetti, uno svolgi-mento, che tendeva ad abbandonare deltutto la precedente sporadicità, per pre-sentarsi via via come sempre menodisorganico; sino ad imboccare, in ma-niera spiccata, un andamento caratte-rizzato da ondate successive crescenti eda alti quanto celeri incrementi in percen-tuale. Inoltre, va sottolineato che, dallafine degli anni 80 dell’Ottocento all’iniziodel Novecento, l’immigrazione nelleAmeriche raggiungerà, da sola, quasi lametà dell’intero fenomeno emigratorio ita-liano e che, nello stesso periodo, la cre-scita dell’immigrazione nell’America set-tentrionale di lingua inglese (negli StatiUniti in modo eminente) sopravanzerà digran lunga quella nell’America meridio-nale dalle lingue latine (con i suoi vecchipunti forti in Argentina e Brasile). Altre(nelle quali i Liguri faranno ancora capo-lino) verranno molto dopo.

Il console precedentemente intervenu-to in questa sede di Convegno ha voluto

TEMA DI CONFERENZA NEI CONVEGNI DEL VENTENNALE

L’EMIGRAZIONE ITALIANAE LA PRESENZA DEI LIGURI

ricordare il contributo al processoemigratorio dato dalle diverse Regionid’Italia o, se si preferisce, i pesi dell’esododi cui esse sono state, rispettivamente,gravate nei decenni a cavallo fra Ottocen-to e Novecento. Inizialmente, si tratta so-prattutto di quelle del Nord-Italia rispettoa quelle del Centro-Sud (in particolare, enell’ordine, Veneto, Friuli Venezia Giulia,Piemonte, Lombardia). La percentuale chesi riferisce ai Liguri resta fra le più bassedel Paese. In seguito, la situazione è pro-fondamente mutata, in quanto due Regio-ni dell’Italia insulare e meridionale (per laprecisione, e nell’ordine, Sicilia eCampania) hanno percentualmente supe-rato il Veneto, il Piemonte e la Lombardia( per altro in flessione, invero quasi imper-cettibile per la sola Lombardia, anche sepiù sensibile è stato il calo del Friuli Vene-zia Giulia; di un qualche interesse, all’op-posto, le variazioni in aumento per alcuneRegioni del Centro-Sud, quali Marche,Lazio, Abruzzo, Puglia e Calabria). I Liguri,da parte loro, scendono in percentuale epersino in valori assoluti, nonostante il for-te innalzamento del totale degli espatri.

Tenuto conto di quanto detto sinora, sipuò pertanto ribadire che, almeno sino alpassaggio cruciale del Novecento, nonemigrano i più disperati dell’intero Paese,di un Paese con troppa popolazione; piut-tosto, se ne vanno i disperati di una partedel Paese che è la meno arretrata. Emigra-no quelli che, nondimeno, versano in unasituazione difficilissima. Chi versa in una si-tuazione di eccessiva arretratezza non hadunque neppure la possibilità di emigrare.

Per converso, è posto, più o menobruscamente, di fronte a scelte preci-se chi patisce una qualche sfida dellamodernizzazione; per la precisione, nelcaso dell’Italia del Nord, si tratta dell’in-dustrializzazione accelerata. Tali sfideinvestono non solo il livello delle “élites”,ma anche il livello delle “masse”; anzi,è proprio a partire da questi fenomeni

di drastiche opzioni e innovazioni,connaturali all’insorgenza delle grandifabbriche, che le masse “entrano in gio-co”, sia in maniera passiva sia in ma-niera attiva. Le Regioni del Nord-Ovest,in specie, si stanno velocemente indu-strializzando (a Genova con parte dellaLiguria, oltre a quello dell’armamentomercantile moderno, andrà soprattuttoil primato dell’industria pesante e, in ge-nere, di guerra); ciò, anche grazie aisurplus di rendita e al flusso tributarioche salgono dal Sud. Ne è direttamentecolpito l’universo agricolo del Mezzo-giorno; riguarderebbe altresì l’universoagricolo settentrionale, ma esso versain un contesto in cui le trasformazionihanno primariamente coinvolto l’agricol-tura, consentendole quindi di reggere avere e proprie scommesse aziendalisti-co-produttive (in Piemonte, poi, grazieal Cavour, questo tipo di modernizzazio-ne ha potuto dispiegare al meglio i suoieffetti positivi; analogamente e autono-mamente in Lombardia).

Fra l’altro, le tempestive attenzionie le puntuali azioni nei loro confrontida parte di Cavour (notevole studiosodello sviluppo, oltre che valente uomopolitico, quindi capace e incisivo rifor-matore), consentiranno ai Genovesi

Invariate le quote del 2007Si ricorda ai soci, che non avessero ancora versato la loro quota annuale

(euro 60,00), invariata, che possono effettuare il versamento presso:- UFFICIO POSTALE con versamento su conto corrente numero 13963160

intestato all’Associazione Liguri nel Mondo- BANCA CARIGE – coordinate: ABI 06175 – CAB 01400 sul conto cor-

rente 4435180 intestato all’Associazione Liguri nel Mondo- BANCO DI SAN GIORGIO - coordinate: ABI 05526 – CAB 01400 sul

conto corrente 5236 intestato all’Associazione Liguri nel Mondo

COMMIATO

Nella foto uno degli annualipresepi costruiti a Trigoso,tradizione di lunga data maripresa con continuità dal1945. riproducendo divolta in volta undiverso “angolo”cittadino (dal libro“Presepio a Trigoso” diMarco Bo, della collanaI ciottoli, edita dalCircolo Acli di SantaSabina di Trigoso.

Palazzo Ducale - Stefano Monti-Bragadin, al centro tra Felice Migone e FabioCapocaccia, mentre tiene la sua conferenza sull’emigrazione.

NNNNNeleleleleltrtrtrtrtradizionaleadizionaleadizionaleadizionaleadizionalesegno delsegno delsegno delsegno delsegno delSantSantSantSantSanto No No No No Natatatatatalealealealealegggggli augurli augurli augurli augurli auguri peri peri peri peri perun 200un 200un 200un 200un 2007 c7 c7 c7 c7 cheheheheheporporporporporti unti unti unti unti unmondo di pacemondo di pacemondo di pacemondo di pacemondo di paceagagagagagli uomini dili uomini dili uomini dili uomini dili uomini ditutttutttutttutttutto il mondoo il mondoo il mondoo il mondoo il mondo

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Segue a pag. 9

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Dicembre 2006 33Consulta:profilidei nuovimembri

Terminiamo con questa terzaparte la pubblicazione di unsuccinto profilo, con relativafoto, dei membri dellaConsulta per l’Emigrazione,considerando un dovere farliconoscere al mondo dei nostriemigrati per il lavoro che essisvolgono. Ragioni di spazio,purtroppo, ci hanno obbligatoa più puntate per le qualiabbiamo comunque seguitol’ordine alfabetico. (3 e fine)

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23 - Montesoro Mario (Confcom-mercio - Liguria) consultore dal 2001,nato a Genova 1964 ove ha ricevutola formazione scolastica.

Imprenditore in Liguria ricopre in-carichi direttivi in varie imprese (Ho-tel Colombo - Café Barbarossa -Barbarossa-Trade); è attualmenteVice-presidente nella FederazioneRegionale Ascom (Ass. commercian-ti) e nell’Ascom Sicurezza ed attivonelle relazioni con le comunità italia-ne per le possibilità che il lavoro au-tonomo può offrire.

24 - Notarianni Laura, membrodal 2001 in rappresentanza del Mini-stero del Lavoro. Nata nel 1969, co-niugata e con due figlie. Con forma-zione scolastica a Genova ed a Miami(USA) l’avvocato Laura Notariannidopo aver esercitato la libera profes-sione ha poi assunto nel Ministero delLavoro importanti incarichi ed ora èresponsabile dell’Uff. gestione Risor-se e Personale e dell’uff. legale dellaDirez. Regionale Ligure del MLPS(Ministero del Lavoro e delle Politi-che Sociali).

25 - Pizzi Giovanna, consultore dal5.12.2001; rappresenta l’Unione Ca-mere di Commercio (dal 1984 operanella Unioncamere Liguria). È coniu-gata con un figlio. È responsabile re-gionale del Network Interregionalesulla Subfornitura e della Borsa Tele-matica del Recupero. È attualmenteresponsabile dell’Uff. Studi e statisti-ca e responsabile regionale dell’Am-biente (M.U.D. - Modello Unico diDichiarazione ambientale).

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26 - Rev.do Plizzari don Stefanodal 2005 è membro designato dallaC.E.I. (Conferenza Episcopale Italia-na - Migrantes). Nato a Crema nel1948 ha avuto una formazione siaprofessionale, che lo ha portato adimpieghi alla Olivetti, sia teologica,derivatagli in seminario con ordina-zione sacerdotale a 37 anni. Ebbe edha attività pastorale sia in parecchieparrocchie liguri sia in Germania afavore delle famiglie dei lavoratoriemigrati. Cappellano dei circo-lunaparchisti è attualmente ancheparroco a Serra-Riccò.

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27 - Ripandelli Luigi, (dal Cana-dà) consultore dal 2000, nato nel1941.

È attuale presidente del Com.It.Es(Comitato Italiani all’Estero) di To-ronto, ove presiede la UNIM (Unioneitaliani nel mondo), attivo nel Patro-nato della Uil (Unione Italiana delLavoro) in zona Toronto ed è Vice-presidente dell’Ass. “Gente de Li-gûria”. Emigrato nel 1988 si è con-cretamente inserito nella vita associa-tiva favorendo l’interscambio di sog-giorni linguistico-culturali Canadà -Liguria.

Il 25 ottobre 2006, alle ore 10.00,presso la sala sita all’undicesimo

piano della torre A del palazzo dellaRegione, ubicato in via Fieschi al nu-mero 15, sono iniziati i lavori dellaConsulta per l’emigrazione che è sta-ta convocata per i giorni 25, 26 e 27ottobre, con il seguente ordine delgiorno:

1) modifiche alla legge 27/1993;2) programma degli interventi in

materia di emigrazione per l’anno2007;

3) partecipazione alle celebrazioniper il Ventennale dell’AssociazioneLiguri nel Mondo;

4) varie ed eventuali. Erano presenti, in qualità di com-

ponenti della consulta, il presidentedella medesima, Giovanni Vesco, il vi-cepresidente Giorgio Mancinelli, Ro-dolfo Amadeo, Rodolfo Baffico, Emi-lio Balestrero, Giovanni Boitano,Adriano Bonaspetti, Giampaolo Car-rea, Mauro Cassaglia, Marco Fonta-na, Mariella Gerbi, Giustina Greco,Salvatore Maio, Felice Migone, Lo-renzo Moimare, Mario Montesoro,Laura Notarianni, Giovanna Pizzi,Luigi Ripandelli, Edward Galletti,Francesco Surdich, Francesco Vigno-li, Marika Viano, Daniela Zilli, Car-men Lavezzari.

Assente giustificata per motivi disalute: Enrica Daniela Vitali.

Ha svolto la funzione di segretariodella Consulta: Luigi Bruno Dellaca-sa. Era presente ai lavori il dirigentedell’Ufficio politiche dell’immigrazio-ne e dell’emigrazione Andrea Fantaz-zini.

Hanno partecipato, altresì, ai lavoridella Consulta, in qualità di invitati aisensi dell’articolo 4, comma 8, dellal.r. n. 27/1993, i signori: Giovanni An-dreoni, Pierina Suffia, Laura Oriani,Patrizia Lombardi, Anna Maria Rol-la, Marina Rolla, Maria Torres. Inol-tre erano presenti ai lavori della Con-sulta, quali ospiti, gli undici ragazzivincitori del concorso “America La-tinissima 2006” intitolato ad AdolfoAnsaldo e che hanno effettuato unsoggiorno turistico-culturale nella Re-gione Liguria.

Verificato il numero legale per lavalidità dell’assemblea, dopo i salutie alcune comunicazioni di servizio, ilVice Presidente dà inizio ai lavori.

Vesco invita i Consultori a formu-lare proposte per il Programma 2007,nelle sue varie articolazioni ed inizia-tive, che valutato dalla Giunta regio-nale possa essere rapidamente attuatofin dall’inizio del prossimo anno. Fariferimento alla scarsità delle risorsemesse a disposizione dalla Regione,auspicando che quanto affermato dalviceministro Danieli in occasione del-l’ultima riunione del Cgie, circa lapossibilità di ottenere delle risorse fi-nanziarie da parte dello Stato, possatrovare attuazione.

Precisa inoltre che nel programma

sarà opportuno individuare: un nume-ro maggiore di borse di studio; la pos-sibilità di attuare dei corsi di linguaitaliana per i nostri emigrati; l’aiutoeconomico per gli italiani all’esteroche si trovano in difficoltà economi-co-finanziarie o di salute.

Comunica che quanto prima, essen-do in fase di studio avanzata, verràrealizzato il museo dell’emigrazione.

Ricorda, infine, che la nuova leggesull’emigrazione, in via di studio, do-vrà dare un assetto diverso alla com-posizione della Consulta al fine di as-sicurare una maggiore presenza delleassociazioni degli italiani all’estero.

Mancinelli inizia la sua relazione epone all’attenzione dei Consultori ipunti di maggior rilievo:

1. revisione della legge regionale27/1993, che dovrà individuare le ca-ratteristiche del nuovo organo di rap-presentanza, che potrebbe essere ilConsiglio generale dei liguri nel mon-do, in sostituzione della Consulta, el’inserimento in legge di una consul-ta permanente per il lavoro transfron-taliero.

2. Relazione sulla iniziativa svolta-si in Santa Rosa della Pampa l’1 e il 2luglio 2006 con la partecipazione ditutte le Associazioni argentine.

3. Il concorso America Latinissima2006 è stato intitolato al compiantoAdolfo Ansaldo, scomparso prematu-ramente, che è stato per molti anniSegretario della Consulta dell’Emi-grazione. Fa presente che la conven-zione attualmente vigente con l’Unio-ne latina è in procinto di scadere percui dovrà essere concordata una nuo-va convenzione con caratteristichecompletamente diverse da quelle at-tuali.

4. Fa presente l’opportunità diriavviare gli incontri con i Comites anoi viciniori. Il primo incontro do-vrà tenersi con il Comites di Marsi-

glia in previsione dell’iniziativa peril centenario della costituzione dellasocietà di Mutuo Soccorso di Auba-gne.

5. Lo studio di iniziative di forma-zione professionale per giovani chedovranno essere utilizzati per la futu-ra gestione delle nostre associazioniall’estero.

6. Stimolare il Cisei affinché il pro-getto “Radici” possa trovare una con-tinuazione nella ricerca degli emigra-ti liguri.

7. Riavviare i contatti con il Cgie(Consiglio Generale Italiani all’Este-ro).

8. Realizzare la Terza Conferenzaregionale sull’emigrazione, entro di-cembre 2007. Questa iniziativa neces-sita di ulteriori finanziamenti al di fuo-ri dello stanziamento ordinario.

9. La necessità di dare maggioreautonomia alla Consulta con la costi-tuzione di un apposito suo ufficio.

I consultori hanno ripetutamentepartecipato alla discussione indican-do le linee di principio a cui dovràessere ispirata la nuova legge regio-nale sull’emigrazione e avanzandoproposte circa la redazione del docu-mento programmatico per il 2007 del-la Consulta. Tali documenti sarannoredatti dagli appositi comitati di lavo-ro della Consulta per essere quindisottoposti all’esame dell’assessoreGiovanni Vesco e della Giunta regio-nale.

Nella giornata del 27 ottobre i con-sultori hanno proseguito i loro lavoripartecipando attivamente alla giorna-ta celebrativa del Ventennale dell’As-sociazione dei Liguri nel Mondo. Il28, insieme ai ragazzi vincitori delconcorso America latinissima e ai par-tecipanti del Ventennale, i consultorihanno preso parte alla gita sociale aSarzana e Lerici organizzata dalla stes-sa Associazione.

CONSULTA DELL’EMIGRAZIONE: RIUNITA DAL 25 AL 27 OTTOBRE SCORSO

Tra le molte iniziative annunciateuna nuova legge sull’EmigrazioneEntro il prossimo dicembre anche la terza Conferenza regionale

“AMERICA LATINISSIMA”I VINCITORI DEL CONCORSOA SARZANA CON L’ASS. VESCO

L’assessore Vesco a Sarzana con i ragazzi vincitori del concorso.I SERVIZI NELLE PAGINE 4 E 6.

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Dicembre 200644PROFILI DEI NUOVI CONSULTORI

33 - Vignoli Francesco, nato a Ge-nova nel 1974 è membro dal 2001. Dopola formazione universitaria a Genova(risiede ora a Rapallo) è procuratore distato presso la Avvocatura dello Stato aMilano ed è membro del Direttivo dellaAss. Intern. Liguri nel Mondo. Da annisi occupa delle problematiche giovanililegate all’emigrazione favorendo l’inte-resse delle giovani generazioni per ilpatrimonio culturale delle tradizioni diorigine ed è promotore della costituenda“consulta in rete” (spazio sul sito dellaRegione Liguria).

28 - Roncarati Lucio, nato nel 1946coniugato e con due figlie, consultoredal 2006, designato dal Patronato delsindacato UIL (Unione Italiana delLavoro). Il dr. Roncarati ha terminatola formazione scolastica e professionalea Genova, ove opera quale dirigente perla gestione del personale Tecnico dilaboratorio biomedico. È segretario or-ganizzativo della UIL di Genova e dellaLiguria. Presidente dell’Associazione“Liguria Immigrazione e Solidarietà”ed anche dell’Associazione Difesa eOrientamento Consumatori.

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29 - Siri Carla, da Varazze (Sa-vona) ove fu anche assessore perotto anni, è membro della consultadal 2005. Come insegnante ha eser-citato per 10 anni ad Albenga (Sa-vona), ove ricoprì la carica di asses-sore comunale ai lavori pubblici.Attualmente alla Provincia di Savo-na è assessore alla Pubblica Istru-zione, Edilizia Scolastica Patrimo-niale, Personale, Polizia Provincia-le, Educazione Ambientale, AreeProtette e Parchi. È segretaria pro-vinciale del suo partito.

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30 - Surdich Francesco, natonel 1944, membro dal 2006. Sposa-to e con una figlia, è attualmenteprofessore universitario ordinariodi ruolo con importanti incarichiaccademici e con all’attivo ricerchee studi su vari settori storico-filo-sofici, fra cui ricerche sulla emigra-zione (membro del CISEI - CentroInternazionale Studi sulla Emigra-zione) e sulla storia ligure (membrodel Comitato Nazionale per il quin-to centenario della morte di C. Co-lombo).

31 - Vesco Giovanni detto Enrico,nato ad Arcola (La Spezia) il 27/4/1965.Attuale Assessore Regionale alle Politi-che del Lavoro e dell’Immigrazione, pre-siede la Consulta dal 2006. Diploma diRagioneria conseguito presso l’IstitutoArzelà di Sarzana (SP). Militanza nelP.C.I. (Partito Comunista Italiano), e findalla sua nascita, nel P.R.C. (Partito diRifondazione Comunista), fu tra i fon-datori del Partito dei Comunisti Italianiin Liguria, di cui è stato Segretario Pro-vinciale della Spezia e Segretario Re-gionale. Fu segretario particolare del-l’onorevole Nerio Nesi in commis-sioni e ministeri e già presidente dellasocietà cooperativa G.A.L (Gruppo au-tonomo locale) che gestisce per contodella Comunità Europea i fondi destina-te allo sviluppo delle aree rurali.

32 - Viano Marika, (dall’Olan-da) membro dal 2006, rappresentala FILEF (Federazione Italiana La-voratori Emigrati e loro Famiglie).Laureatasi a Bologna in scienze del-la Comunicazione ed in Storia del-l’arte, opera quale traduttrice ed in-terprete giurata (trilingue) e comecorrispondente di primari giornaliitaliani. Assolve a vari incarichi, fracui presidente nella associazioneMadonna Filippa (diritti delle don-ne italiane emigrate) e vicepresiden-te della Associazione Liguri e dellaFondazione culturale “Quelli diAstaroth” in cui è anche produttricedi pezzi teatrali bilingui. Attiva nelvolontariato è anche redattrice, re-gista di manifestazioni artistiche eradiofoniche.

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34 - Vitali Erica Daniela (daCordoba - Argentina), membro dal2006. Originaria di Borgio Verezzi- Savona (per parte di padre) e diCuneo (da parte della madre), staconcludendo con successo gli stu-di universitari in psicologia. È at-tiva in varie associazioni liguri editalo-argentine ed è socia fondatricedel Gruppo Giovanile Italo-Argentino in cui porta avanti le pro-spettive per coinvolgere meglio an-che i giovani nelle associazioni ita-liane all’estero.

35 - Zilli Daniela. La dr.ssa Zilli hafrequentato scuole ed università a Ge-nova specializzandosi soprattutto in in-formatica ed accumulando una esperien-za quasi ventennale quale programma-trice e promotrice di importanti pro-grammi telematici. Le sono state affi-dati incarichi di alto prestigio e di altaresponsabilità da ditte e da enti liguri,nazionali ed internazionali. Attualmen-te Direttore Regionale dell’Istituto Na-zionale assistenza Cittadini, Patronatopromosso dalla Confagricoltura Liguriache in Consulta lei rappresenta dal 2006.

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Andrea Fantazzini è il nuovo dirigente dell’Ufficio Politiche del-

l’emigrazione e dell’immigrazione del-la Regione Liguria, in sostituzione deldottor Dellacasa. Nell’augurargli il tra-dizionale “buon lavoro” per questo im-pegnativo incarico, riportiamo di segui-to il suo saluto ai Liguri nel mondo.

“Ho ricevuto da poco tempo l’in-carico di dirigente dell’Ufficio Politi-che dell’emigrazione e dell’immigra-zione della Regione Liguria.

Ringrazio il direttore di questa pub-blicazione per avermi dato l’opportu-nità di rivolgere un caloroso saluto atutti i lettori di “Gens ligustica inorbe”.

Desidero manifestare, fin d’ora, lamia completa disponibilità e quelladell’Ufficio al quale sono preposto,per affrontare le problematiche che, divolta in volta, si potranno presentarenella gestione delle iniziative che in-teressano i nostri emigrati.

Formulo gli auguri più sinceri perun sereno 2007, nel corso del qualesono certo che avremo modo di colla-borare proficuamente, nell’interessedei Liguri nel mondo, per il raggiun-gimento degli obiettivi programmatiin materia di emigrazione”.

Ufficio politichedell’EmigrazioneAndrea Fantazzininuovo dirigente

Lunedì 23 ottobre 2006 nella fe- stosa cornice del palazzo sede

dell’Istituto latino-americano diRoma, si è svolta la solenne cerimo-nia di benvenuto ai cinquanta ragazzidi origini italiane vincitori della nonaedizione del concorso America latinis-sima 2006 intitolato al compiantoAdolfo Ansaldo dell’ufficio Emigra-zione della Regione Liguria.

Intitolatoal suo nomeil concorso “AmericaLatinissima 2006”

La nostra regione era autorevol-mente rappresentata del vicepresi-dente della Consulta ligure perl’emigrazione Giorgio Mancinelli,dal segretario Luigi Bruno Dellaca-sa e dal consultore Felice Migone,contemporaneamente nella sua ve-ste di presidente internazionale del-l’Associazione Liguri nel Mondo.Giorgio Mancinelli e Felice Migo-ne, oltre al saluto della Regione Li-guria, hanno portato il saluto diAbruzzo ed Emilia Romagna, le al-tre due regioni italiane che hannosovvenzionato le borse di studio

premio del concorso. La cerimoniaè proseguita con gli interventi anome dei vari gruppi etnici da partedei ragazzi vincitori del concorso.L’intera manifestazione è stata se-guita e registrata da Rai Internatio-nal per essere poi proiettata nei pa-esi del nord Africa e soprattutto del-l’America latina.

Il 24 ottobre gli undici ragazzi diorigine ligure vincitori del concor-so sono arrivati a Genova. Ecco iloro nomi: Maria Merla Etcheverry(Argentina), Marcos AlbuquerqueZappa (Brasile), Leonardo NocetiCotrim (Brasile), Vinicius Reis DaSilva (Brasile), Francisca RavieraRoncaglielo Abarca (Cile), DanielIgnacio Montaña Casté (Cile), Ma-ria Leticia Battilana Melgarejo (Pa-raguay), Giancarlo Solari Valdivie-so (Perù), Magadalena BergaminoDavyt (Uruguay), Johanna CosciaSchiappacasse (Venezuela), Shain-del Novoa (Venezuela). Il loro sog-giorno in Liguria è durato quindicigiorni: da Genova a Sarzana a Im-peria, i giovani hanno potuto visi-tare e apprezzare tanti borghi e pae-saggi della terra da cui partirono ilsecolo scorso i loro nonni e bisnon-ni. Durante la loro permanenza aGenova hanno preso parte in Regio-ne a incontri di formazione inerentisoprattutto la costituzione regiona-le, e a momenti di dibattito in cuisono emerse impressioni e sugge-stioni suscitate dal loro soggiornoligure.

Al termine del soggiorno, vi è sta-to un ricevimento organizzato daMino Ronzitti, presidente del Con-siglio regionale della Liguria, dall’as-sessore alle Politiche attive del lavo-ro Giovanni Vesco e dall’Associazio-ne Liguri nel Mondo con il presidenteFelice Migone. All’incontro conclu-sivo erano presenti anche i consoligenerali dei paesi sud americani diprovenienza dei ragazzi. I saluti sonostati molto commoventi: i ragazzihanno lasciato Genova con una gran-de nostalgia per il periodo di soggior-no effettuato.

Riteniamo opportuno riportaredue significativi messaggi che cisono stati inviati da due partecipan-ti e che illustrano i sentimenti di af-fetto che i ragazzi hanno avuto neiconfronti della Liguria: li pubbli-chiamo a pag. 6.

UN SIGNIFICATIVO RICONOSCIMENTO

Onorata la memoriadell’ing. Adolfo Ansaldo

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Dicembre 2006 55RIEVOCATA DAL CENTENARIO DI UNA SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO PER EMIGRATI

Aigues-Mortes: una tragediadell’immigrazione italianaSono passati ormai ben centotredici

anni ma la tragedia dei nostri ope-rai italiani immigrati in Francia, mas-sacrati ad Aigues Mortes non è mai sta-ta dimenticata, anzi ricordata nel corsodei suoi anniversari come severo moni-to, per la drammaticità della situazionestorica della nostra emigrazione, tesa acercar fuori patria quel lavoro che lapropria terra loro negava.

Traendo spunto dalla commemora-zione che verrà fatta nel nuovo anno,per la celebrazione del centenario dicostituzione - ad Aubagne in Francianel 1907 - di una Società di MutuoSoccorso tra emigrati, il consultoreregionale per l’emigrazione RodolfoAmadeo ha voluto ricordare in unoscritto - firmato assieme a LauraMarvaldi – quella immane tragedia.

Si tratta di una narrazione persona-le, particolarmente sentita, come dimo-stra la sua genuinità d’animo, cheGens Ligustica pubblica volentieri per-ché definita premessa e frutto di unadi quelle “lezioni” che la Storia a vol-te ci consegna per celebrare una “trac-cia di profonda civiltà”.

Un viaggio tra le sabbie del desertoè l’immagine che più si accosta al-l’emigrazione che in ogni tempo haportato uomini e donne da un luogoall’altro di questo nostro mondo. È unlento muovere di membra su un terre-no ignoto e nemico, un rincorrersi dipassi tra uomini più simili, a volte, allebelve feroci, un inconsulto moto del-l’anima che pur di fronte a scenariincommensurabilmente belli non tro-va lo spazio per guardarli, china a con-templare i granelli di sabbia. È par-tendo da questa ovvia considerazioneche ricordiamo il centenario della co-stituzione della prima Società di Mu-tuo Soccorso costituita dagli emigratiitaliani nella Francia del sud.

Appartengono, queste persone, alproletariato: solo le loro braccia e laloro fatica per procurare il mezzo disostentamento. Fuori dalla loro terra,lontano dai legami famigliari, che sepur stretti possono a volte creare unarete di protezione, soprattutto di fron-te a malattie e ai figli piccoli. È in queldeserto di relazioni umane che piom-ba l’immigrato in terra straniera, èsolo. Esiste una possibilità di annul-lare questo paradigma: creare tra tan-te solitudini in terra straniera una retedi solidarietà. È questo che l’intelli-genza dei nostri emigrati capisce e usaper sopravvivere a mille difficoltà trale quali parrebbe a volte affondare lospirito stesso di chi deve, come alloraaccadeva, tagliare quasi i rapporti conla sua terra d’origine.

Nel 1907 si costituisce a Aubagneuna Società di Mutuo Soccorso traEmigrati. È ancora recente la trage-dia di Aigues-Mortes, dove nel 1893avvenne un fatto che lascerà traccianella memoria di ogni italiano e cheaffonda i suoi piedi nelle sabbie del-l’emigrazione. Infatti, all’epoca ungruppo di abituali abitatori delle loropatrie galere è costretto dal governo alavorare: trovano impiego solo in quei

lavori duri e degradanti riservati peril resto ai nostri connazionali. È a fron-te di un litigio tra questi lavoratori,un’inezia, si direbbe oggi, ma è il durolavoro, la condizione di subordinenella quale vivevano gli italiani, adaccendere la miccia. Scappa un ope-raio ex galeotto francese e arriva alleprime case del paese urlando: “gli ita-liani hanno ucciso un francese!”. Ba-sta questo, non occorre alcun proces-so. L’altro, il diverso da te, il lontanoda te, va condannato egli stesso a mor-te. Così certamente otto di quei lavo-ratori sono stati immolati sull’altaredel nazionalismo più bieco. Otto, nar-ra la storia, ma la coscienza collettivadegli immigrati sa bene che molti sonoi sepolti senza nome e senza documen-ti nelle paludi limitrofe.

Ancora nel 1903 il razzismo neiconfronti degli italiani è vivo e tangi-bile: è la nostra colonia una classe diindividui innominabile, essendo inca-paci di guadagnarsi da vivere se nonattraverso il furto e l’assassinio (Laligue de la Patrie française, documentoedito dalla Lega della patria francese,associazione volta a confermare i di-ritti dei francesi contro gli immigratidi altra nazionalità) sino a farlo diven-tare uno sport nazionale, come per gliinglesi il gioco del football, continuail documento, inviato peraltro ai par-lamentari francesi con affinità di pen-siero con la lega stessa affinché pos-sano meglio sostenere queste tesi con-tro l’immigrazione italiana in Francia.

Da queste argomentazioni è facilecapire come fosse ineluttabile per gliitaliani abitanti in questi luoghi l’unir-si per creare un punto di forza atto adar loro lo spazio per sopravvivere.Così la costituzione di questa Societàdi Mutuo Soccorso va letta come lapossibilità di trovare un luogo, un mo-mento in cui l’immigrato è soggetto didiritti e soggetto politico in quanto ca-pace di lottare per affermare gli stessi.

Dalla scelta di mutuo soccorso nel-l’emergenza, nella difficoltà e nel bi-sogno, solo alla luce di intendimenticomuni si arriva a capire quanto im-

portante possa essere l’unione di piùsoggetti, ma l’unione di menti pensan-ti consce del fatto di essere prima ditutto uomini. Non più soggetti che af-fondano nella sabbia del mormorio de-nigratorio che li circonda, ma indivi-dui attivi che scelgono il proprio de-stino e cercano di forgiarlo. In questocammino si evidenzia la necessità dirispondere in maniera democratica ecivile alle provocazioni sempre in ag-guato dei razzisti.

Leggere i verbali delle assembleedella Società di Mutuo Soccorso diAubagne è un momento che getta unaluce nuova su ciò che vivevano que-sti nostri connazionali.

Aubagne 25 ottobre riunione stra-ordinaria femminile .... Si apre la se-duta, alle ore 16 presenti 45 donne...è stupefacente che in quell’epoca lacoscienza civica, forse sferzata dalbisogno, fosse giunta già a questi li-velli. Sempre copiando dal libro deiverbali delle assemblee della Societàdi mutuo soccorso di Aubagne (rin-venuti intatti dal 1924 al 1947) si leg-ge della regolamentazione dell’aiutoscambievole per il soccorso dei piùbisognosi. E ancora e di più vi si tro-vano lezioni di vita e di civica educa-zione.

È interessante notare come questiverbali fotografino realtà così ben de-finite. Si calano nel quotidiano e sot-tolineano quanta importanza ha avu-to per la nostra emigrazione il pren-dere coscienza della dignità di uomi-ni derivante dalla coscienza civica edalla capacità politica di mediare traqueste urgenze e quelle di vita quoti-diana.

Il comitato della Consulta Regiona-le dell’emigrazione della Regione Li-guria ha deliberato di promuovereun’iniziativa per ricordare i 100 annidi questa istituzione.

Troppo spesso quando si festeggia-no delle ricorrenze legate all’emigra-zione si finisce per commemorare ilnumero dei morti.. Non questa volta!Finalmente si ricorda con pensierograto chi ha lasciato tracce di civiltà,

così profonde in terre allora straniereper noi.

Il comitato ha altresì deciso di al-largare, facendo proprio lo spirito diquesti verbali, alle altre regioni taleiniziativa e non solo, anche alla regio-ne di Provence Alpes Côte d’Azur(P.A.C.A.). È vero, infatti, che da quel-le propaggini lontane la Società diMutuo Soccorso è tuttora viva in que-ste zone, è divenuta una “mutua” pri-vata che opera ancora sul territorio.

Il tempo scorre invano solo per glisciocchi: è da queste lezioni che la sto-ria a volte ci consegna che traiamoconferme per chiedere di organizzareun convegno che partendo da ciò cheagli inizi nel tempo passato si è fatto,partendo da Marsiglia crogiolo del-l’emigrazione italiana della prima ora,ci porti a trovare nuove soluzioni enuovi modi di integrazione con lamoderna immigrazione.

L’uomo in fondo non cambia: im-migrazione = disoccupazione, appro-fittano di noi, non ci portano nulla,immigrazione = insicurezza, sono in-feriori, non si integrano, sono agentisegreti dell’estremismo straniero...No, non è un giornale di oggi, è sem-pre il documento della Ligue de lapatrie Française.

Il razzismo si ripete invariato, in-capace di trovare colpi d’ala di novi-tà, e pur vero che una mente razzistapuò solo volgersi al passato senza co-noscerlo, ma misconoscendolo, traen-do linfa e forza non già da argomen-tazioni vere, bensì da triti luoghi co-muni e da banalità erette a realtà in-confutabili per chi non ha la capacitàdi usare le proprie meningi.

Così vorremmo parlare dell’emigra-zione illuminata di ieri e di quella chesperiamo di illuminare di oggi con unconvegno che esamini con spirito co-struttivo la posizione di questo stato na-scosto in Europa composto da milionidi cittadini con diritti di cittadinanzalimitati, a volte pressoché nulli.

RODOLFO AMADEOLAURA MARVALDI

Nel 1993 a cura dell’Assessorato al-l’Emigrazione della Regione Ligu-

ria, affiancato nell’iniziativa dagli omo-loghi Assessorati regionali del Piemon-te e della Toscana, in occasione del cen-tenario di ricorrenza dei tragici fatti av-venuti in terra di Francia in cui furonovittime centinaia di nostri emigrati, è sta-to stampato un volume titolato “Aigues-Mortes, una tragedia dell’immigrazioneitaliana in Francia”. Il testo, corredatoda foto e documenti, era frutto di un sag-gio di Ettore Barnabà, francesista di for-mazione, autore di manuali di letteratu-ra. Ne riportiamo la presentazione, fir-mata assieme ai colleghi piemontese etoscano, dall’allora Assessore regiona-le ligure all’Emigrazione Mario Margini:

“L’eccidio di lavoratori italiani consu-matosi ad Aigues-Mortes, costituisceuno tra gli episodi più drammatici chel’emigrazione italiana abbia conosciuto.L’autentico protagonista della sconvol-gente vicenda, tuttavia, non fu l’impetoomicida degli aggressori, scandito da uninequivocabile “a la corde les italiens”né il destino degli aggrediti, trapassatida forconi o bruciati vivi. Il fattore deter-minante fu infatti la povertà, sia intesanell’accezione di mancanza di mezzi disostentamento sia vista come assenzadi coscienza rispetto al dovere di rico-noscere il diritto di pretendere condizio-ni di rispetto dignitose.

Quest’ultimo elemento, comune sia aifrancesi che agli italiani, sia a masse didiseredati in Europa e nel mondo, co-stituì il terreno idoneo ad ospitare guer-re di poveri tra poveri. A distanza di unsecolo, i cittadini d’Italia, Francia, d’Eu-ropa, attraverso lotte che hanno vistoimpegnate intere generazioni di lavora-tori, hanno conseguito notevoli succes-si sul terreno del riconoscimento dei di-ritti. Oggi una nuova povertà, quella delSud del mondo, con connotati simili aquelli che provocarono il dramma diAigues-Mortes, si è presentata al co-spetto di un’Europa che si è dimostratatalvolta impreparata rispetto alla neces-sità di edificare una società aperta, pro-ducendo al contrario un sistema istinti-vo di difesa del proprio mondo cultura-le, sfociato, a volte, in manifestazioni diviolenza inconciliabili con l’accettazionedi valori estranei ad un modo conven-zionale di intendere la società e la vita.

La rievocazione dell’eccidio, di cuiquesto volume costituisce il fulcro, non-ché la base concreta per fondare unamemoria storica per le future genera-zioni, non può non assumere quindi unvalore fondamentale se essa è in gra-do, come crediamo, di contribuire allacomprensione di una nostra necessità,evitare che l’estraneo sia confinato traproblemi irrisolti, qualificandolo invececome risorsa per la nostra società”.“…per questo è bene ricordare Aigues-Mortes,” il succo, poi, della prefazionedi Alessandro Natta. Ricchissimi, infine,i richiami bibliografici e documentali (set-te pagine fitte).

Gli eccidi di Aigues-Mortes: la prima aggressione alle Saline della “Fangouse”. (Disegno Gino Starace) alle

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Dicembre 200666

Quando sono partita dal Venezuela non avrei mai pen-

sato che il soggiorno in Italia “Ame-rica Latinissima 2006: Regione Li-guria” sarebbe stato un’esperienzamagica ed indimenticabile per me.Ho fatto questo viaggio insieme adieci persone meravigliose: Vini-cius, Marco e Leonardo (Brasile),Daniel e Fran (Cile), Letizia (Para-guay), Magdalena (Uruguay), María(Argentina), Giancarlo (Perù) eJohanna (Venezuela) che ora sonotra i miei amici più cari.

Genova si è rivelata una città affa-scinante e piena di cose nuove da sco-prire come il porto, l’acquario, il cen-tro storico, i musei, la Lanterna e cosìvia. Grazie alla gentilezza di tantissi-ma gente (non esiste nel mondo laquantità di carta necessaria per poterscrivere quanto vi sono grata) sono riu-scita a conoscerla insieme ai miei ami-ci sudamericani che hanno reso il viag-gio divertentissimo. Oltre a tutti i luo-ghi meravigliosi che ho visto, sono sta-ta insieme al popolo zeineze, personegentilissime con un carattere amiche-vole che non dimenticherò mai. Era laprima volta che visitavo una regionedel nord-Italia come la Liguria e mi èsembrata una regione incantevole, conun’ottima cucina, piena di bellezze na-

turali, la gente è amichevole e gentilis-sima. È una sosta che bisogna fare sequalche volta si ha l’opportunità divenire in Italia. Non dimenticherò maiquesto viaggio e non smetterò mai diringraziare tutte le persone e istituzio-ni che l’hanno reso possibile, dal-l’Unione Latina fino all’Ufficio per lePolitiche dell’Emigrazione della Re-gione Liguria, Bruno, Letizia, Claudia,I “giovani” dell’Associazione Ligurinel Mondo a cui tanto ci siamo affe-zionati, il sig. Mancinelli, l’assessoreVesco, e tante altre persone che sonostate gentilissime. Ogni giorno sentola mancanza di tutti voi, di Zena e del-la Liguria, ma sono sicura che prestoci sarà una nuova opportunità per con-dividere bei momenti. Rimarrete persempre nei miei ricordi e nel mio pen-siero.

Grazie infinite di tutto”.SHAINDEL NOVOA

Sabato pomeriggio, nessuno acasa, ho approfittato per usa-

re il computer mentre ascolto il cddi Bruno Lauzi... Ho scritto ai ra-gazzi, i miei nuovi amici, di cui sen-to tantissimo la mancanza. E adessoscrivo a voi. Come state? Vi man-chiamo? Mi viene un dubbio: rima-nete ancora in contatto con ilatinissimi dei concorsi scorsi? Spe-ro che con noi il contatto continui.Come si fa a ringraziare per tuttoquello che avete fatto per noi? Ilnostro soggiorno a Genova è statoveramente stupendo. Io mi sono sen-tita accolta grandiosamente, sietestati molto gentili con noi tutti. Lavoglia di rimanere a Genova, di co-noscere in profondità tutto ciò cheabbiamo intravisto della Liguria èper me enorme. Sono consapevoledell’importanza della nostra storia,del nostro passato, e sono coscientedelle mie origini italiane (liguri e an-che piemontesi). E questo viaggio inLiguria, tutti i discorsi che abbiamosentito, mi hanno fatto riflettere piùsu questi argomenti, sull’emigrazio-ne, sulle famiglie che, disperate,hanno lasciato la loro terra per scap-pare dalla fame. È logico che gliemigrati e i loro discendenti abbia-no voluto radunarsi per fare presen-te la loro italianità in terra stranie-ra, dove si parlavano altre lingue,dove c’erano altre abitudini... Peròè anche logico che le generazionisuccessive si sentissero ogni voltapiù uruguayane, argentine, brasilia-ne... Perché gli italiani all’estero,anziché chiudersi come popolo stra-niero si sono “mescolati” con il re-sto, ed ecco perché hanno avutoun’influenza tanto importante inAmerica Latina. Vi dico tutto questoperché dopo queste due settimane edopo aver partecipato alla consultae al Ventennale dell’AssociazioneLiguri nel Mondo, mi sento un po’ incolpa perché il mio sentimento dinazionalità è uruguayano e non ita-liano... Infatti non credo di poter vi-vere fuori Uruguay. Però sono or-gogliosa delle miei origini italiane!E adesso mi piacerebbe conoscerepiù della storia e cultura Genovese,Ligure e Italiana, e degli immigratiitaliani in Uruguay. Domani ci saràil “giorno della solidarietà italiana”e andrò a dare un’occhiata (non socosa ci sarà...). Mi hanno anche in-vitato alla Associazione Ligure diMontevideo.

La vostra (nostra) regione è vera-mente carina. Abituata ai paesaggipiatti uruguayani, mi sono meravi-gliata con tutte le salite che ci sonoa Genova e in Liguria, ma anche coni caruggi, e le case vecchie, i palaz-zi colorati e quelli dipinti, le visteincredibili, il mare azzurro... Mi sem-bra strano che Genova non sia unadelle città più visitate dell’Italia, per-ché è realmente bella. Non dimenti-cherò mai come si mangia bene! Pro-metto che proverò a cucinare alcu-ne delle ricette che mi sono portata(anche se per fare i canestrelli avrei

bisogno di acqua di fior d’arancio,no? e non so se ne troverò). Forsevoi avreste preferito che noi fossimorimasti nella Liguria anche nei gior-ni liberi, perché c’è tanto da cono-scere. Ma noi eravamo un po’ osses-sionati di conoscere il più d’Italiache si poteva, perché erano soltantodue settimane, il vostro Paese è in-credibilmente bello, se ne parla tan-to, chissà quando riusciremo a tor-nare, e tutti ti dicono di approfittar-ne e andare a ... Si capisce?

Infine, forse non ho praticato mol-to l’italiano, perché tra i ragazzi nonbrasiliani parlavamo spagnolo, manon è che mi importi tanto perchéquesti ragazzi adesso sono personemolto care a me... Questa possibilitàdi condividere con loro il soggiornoin Italia è stata fantastica. Abbiamoimparato un po’ di più del continentedove abitiamo, le differenze della lin-gua (e un po’ di portoghese), e ades-so ho una o più case dove alloggiarese vado in Venezuela, Perù, Paraguay,Cile, Brasil e Argentina... Adesso (hogià scritto troppo) vi saluto, ringra-ziandovi un’altra volta della vostraospitalità e di tutto quello che avetefatto per noi, tanti baci”.

MAGDALENA BERGAMINO

A CUORE APERTO E CON ENTUSIASMO QUELLI DI “AMERICA LATINISSIMA”

E’ stato “amore a prima vista”per la terra dei loro antenati

Nelle foto:1) I ragazzi vincitori del concorsoAmerica latinissima, con i consoli ge-nerali, l’assessore Giovanni Vesco,Giorgio Mancinelli, vicepresidentedella Consulta e Felice Migone, nostropresidente.2) Il discorso di Felice Migone ai ra-gazzi vincitori del concorso Americalatinissima.

A Ventimigliail Forum “Lavorofrontaliero”

Si è tenuto il 2 dicembre scorsonella sala del Consiglio comunale diVentimiglia il Forum del lavoro fron-taliero, organizzato dall’Associazio-ne Frontalieri autonomi intemeli(www.faifrontalieri.it) con il patro-cinio della Regione Liguria e dellaProvincia di Imperia. Sono intervenutirappresentanti dello Stato italiano edelle istituzioni locali, dei sindacati edi istituzioni monegasche.

Un portale webper i Ligurinel Mondo

È stato recentemente realizzato dal-l’emittente genovese Primocanale, inpartnership con Datasiel, un portale webdedicato ai liguri nel mondo. Basta col-legarsi al sito www.primocanale.it e daqualunque angolo della terra si potràconsultare più di diecimila servizi di cro-naca e documentaristica registrati dal1980 a oggi ed essere informati su tuttociò che accade in Liguria.

La Liguriasu internetha una finestrasul mondo

Segnaliamo di seguito alcuni sitiinternet di interesse turistico relativialla Liguria:

www.turismo.liguriainrete.it (sitodel settore turismo dell’Ente RegioneLiguria);

www.apt.genova.it (sito dell’Aptdi Genova);

www.apt.rivieradeifiori.it (sitodella Riviera dei fiori);

www.italianriviera.com (sitodell’Apt Riviera delle palme);

www.apttigullio.liguria.it (sitodell’Apt del Tigullio);

www.aptcinqueterre.sp.it (sitodell’Apt delle Cinque terre e del Gol-fo dei poeti).

Il Tigullionel mondocon un nuovosito internet

L’associazione Intus ha avuto in-carico dal comune di Lavagna diorganizzare e gest ire i l s i towww.tigullionelmondo.it: un ulterio-re mezzo di comunicazione per i cit-tadini di Lavagna e del Tigullio chesono nel mondo o che sono discen-denti di emigrati delle nostre terre.

Il progetto vuol esser quello di un sitoattivo, sempre aggiornato sulla cultura,l’arte e le manifestazioni, in modo dafavorire gli scambi ed i rapporti umani.Partendo da diverse pagine di storia, tra-dizione, cultura e di analisi del territo-rio, si vuole presentare la realtà della terraligure oggi, in modo che anche chi èlontano possa avere un’idea della societàodierna pur conoscendo il passato.

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Dicembre 2006 77

di SANDRO PELLEGRINI

La maggiore istituzione culturalenella città di Las Palmas de Gran

Canaria è dedicata a Cristoforo Co-lombo, il genovese “Genio delMare”, Grande Ammiraglio del MareOceano della marina spagnola. Sichiama “Casa de Colòn” ed è ubica-ta sulla collinetta della Vegueta dovesorse il primo nucleo abitato di quel-lo che è oggi, con oltre 400 mila abi-tanti, il maggior centro dell’arcipela-go canario, a pochi passi dalla bellacattedrale e dalla piazza che ospita ipalazzi dell’amministrazione pubbli-ca della città. L’attribuzione del nomedel grande navigatore non è casuale:deriva dalle numerose frequentazionidi Colombo nelle acque dell’arcipe-lago canario. Aveva solcato le loroacque nelle sue navigazioni lungo lecoste africane, fino al Golfo di Guinea,ben prima del viaggio di scoperta del-l’America. Nella sua sosta a LasPalmas Colombo fu probabilmenteospite di riguardo nel palazzo del go-vernatore che sorgeva nella zona dovesi colloca oggi la “Casa” colombina.

PRESTIGIOSA ISTITUZIONE CULTURALE ALLA GRAN CANARIA

La “Casa de Colòn” a Las Palmas

Queste frequentazioni giustificanola moderna denominazione dell’inte-ro complesso conosciuto come laCasa di Colombo che è oggi un bel-lissimo edificio, dove si unificano di-versi corpi di fabbrica, sorti in epo-che differenti, fra i secoli XVI (loscomparso convento di San Domeni-co e la Casa dei Governatori) ed ilVentesimo secolo. Gli schemi volu-metrici si articolano attorno a quattro Segue a pag. 8

“patios” interni sui quali si aprono lediverse strutture con un modello ar-chitettonico che accusa influenze delSud andaluso, con presenza dello sti-le romanico ed arabo, proiettandosicome esempio realizzativo in grado diinfluenzare l’architettura colonialeamericana. I lavori di adattamento allefunzioni culturali del grande edificio

LA COMMEMORAZIONE GENOVESE DEL CINQUECENTENARIO DELLA MORTE DI COLOMBO

La consegna dei grandi Premi Colombianinello storico scenario di Palazzo DucaleConvegnoe mostrea CasaAmerica

La Fondazione Casa America hareso omaggio a Cristoforo Colom-bo con un incontro storico-cultu-rale, che si è svolto nel pomerig-gio di venerdì 13 ottobre 2006 nellasua sede di Villa Rosazza.

Dopo la presentazione, affidataall’assessore alla Comunicazione epromozione della città del Comu-ne di Genova, Anna Castellano, eal presidente della Fondazione,Roberto Speciale, è intervenutol’ultimo discendente del Navigato-re, Cristòbal Colòn, ventesimoDuca di Veragua, che ha svolto unalunga relazione in lingua spagnolaprendendo in considerazione anchegli aspetti tecnici dell’impresa (èammiraglio come il suo illustreavo).

Sono poi seguiti gli interventi diGabriella Airaldi, docente di Sto-ria medievale all’Università diGenova e studiosa colombiana, suCristoforo Colombo e le grandifamiglie genovesi del suo tempo;di Guadalupe Chocano, Jefe de In-vestigaciòn della Escuela de Guer-ra Naval di Madrid, su Gli ultimianni di Cristoforo Colombo in Spa-gna (anche questo in lingua spa-gnola) e di Alfonso Assini, dell’Ar-chivio di Stato di Genova, su I do-cumenti più significativi su Cristo-foro Colombo genovese. Quest’ul-timo intervento ha particolarmen-te soddisfatto gli intervenuti per-ché ha chiarito come sia stato defi-nitivamente sgombrato il campo datutte le congetture su origini nongenovesi del Navigatore.

All’incontro erano presenti an-che i due studenti universitari diCuba e della Repubblica Domini-cana vincitori del concorso Impor-tancia històrica del primer viajecolombino.

Villa Rosazza ha inoltre ospita-to nel mese di ottobre tre mostre:

Cristoforo Colombo: il mito inun sorriso (in collaborazione conERG S.p.A.) con le terrecotte diUmberto Piombino.

Cristoforo Colombo Ammiragliodel Mare Oceano (in collaborazio-ne con il Comitato nazionale perle celebrazioni di Cristoforo Co-lombo, la Fondazione regionaleCristoforo Colombo e la RegioneLiguria) con quaranta pannelli il-lustrativi dell’impresa.

Cristoforo Colombo. Protagoni-sta: il volto, con quarantacinqueopere.

Il 500° anniversario della morte di Cristoforo Colombo, avvenuta a

Valladolid, in Spagna, il 20 maggio1506, è stato celebrato dalla sua cittàcon un gran numero di manifestazioni.

Oltre agli eventi di cui diamo noti-zia in altre parti del nostro giornale, aiquali la nostra Associazione ha parte-cipato con suoi rappresentanti, citiamola mostra Cristoforo Colombo 500 annifa… nel Mediterraneo: Viaggi per maree commercio ai tempi della scoperta,allestita al Galata Museo del Mare dal20 maggio 2006 al 7 gennaio 2007mettendo in evidenza l’ambiente cul-turale, economico e marittimo in cui sicollocano la figura e la personalità delnavigatore, e poi cortei storici, torneiin costume d’epoca e rappresentazioniin varie parti della città vecchia l’8 ot-tobre e un concerto sinfonico al teatroCarlo Felice il giorno 11.

La biblioteca Berio ha allestito nel-la Sala Lignea l’interessante mostra“Comunicare la Scoperta” (visitabiledal 12 ottobre 2006 al 27 gennaio2007 da lunedì a sabato 14.30 - 18.30,visite guidate tutti i venerdì ore 16.00)con materiale proveniente dalla Rac-colta Colombiana della stessa biblio-teca, in parte donato dal senatore Pa-olo Emilio Taviani, uno dei massimiesperti italiani dell’argomento.

Il 12 ottobre sono state deposte coro-ne ai piedi delle statue di Colombo nelcortile del liceo che porta il suo nome ein piazza Acquaverde, e nella sua casanatale in vico dritto Ponticello si è svol-ta la tradizionale cerimonia che vede unrappresentante del Comune di Genovae il presidente dell’associazione A Com-pagna affacciarsi alle due finestre perappendere a lato di ognuna una coronad’alloro. Quest’anno, a raccogliere gliapplausi della piccola folla di cittadini edei figuranti in costume, era presente an-che Cristòbal Colòn, ultimo discenden-te diretto dell’Ammiraglio.

Ma la cerimonia più importante èstata, come sempre, quella svoltasi nelpomeriggio a Palazzo Ducale, nella saladel Maggior Consiglio, con la condu-zione del giornalista genovese ArnaldoBagnasco, alla quale hanno presenzia-to il nostro presidente internazionaleFelice Migone, il segretario generaleGiancarlo Ponte e i consiglieri MartinoDe Negri e Isabella Descalzo.

Dopo l’introduzione musicale daparte del vincitore del 51° Concorsointernazionale di violino “PremioPaganini”, il venticinquenne cineseFeng Ning, che ha suonato il “Can-none”, la grafologa Maria TeresaMorasso ha tratteggiato la personali-tà di Cristoforo Colombo attraversol’analisi della sua scrittura in diversiperiodi della sua vita. I testi sono statiletti dall’attore Enrico Campanati.

Sono stati poi presentati i due vinci-tori del concorso “Importancia histori-ca del primer viaje colombino”, orga-nizzato da Unione Latina, AccademiaDominicana de la Historia e Fondazio-ne Casa America presso le universitàdella Repubblica Dominicana e diCuba: il ventunenne dominicano An-

dre Brea Cabrera, studente del 5° se-mestre di Amministrazione d’impresanella Pontificia Universidad CatólicaMadre y Maestra e la ventunenne cu-bana Sara Alonso Gómez, studente delterzo anno di Storia dell’arte della Fa-cultad de Artes y Letras de la Univer-sidad de La Habana.

Ha quindi fatto seguito il conferi-mento dei seguenti Premi Colombiani,alla presenza di rappresentanti delSenato della Repubblica, della Came-ra dei Deputati e del Governo:

Premio internazionale delle Comu-nicazioni a Sergio Benedetto, docen-te presso il Politecnico di Torino, Di-partimento di Ingegneria Elettronica,per le sue ricerche sulla trasmissionenumerica all’interno dei sistemi di te-lecomunicazioni;

Medaglia Colombiana a Remo Per-tica, ingegnere genovese, per il suo

impegno nel settore dei “sistemi in-telligenti integrati” e per aver mante-nuto la Marconi Mobile all’Italia pi-lotandone la vendita a Finmeccanica;

Premio internazionale dello Sport aIppolito Sanfratello, atleta trentatreen-ne di Piacenza che ha vinto, con MatteoAnesi delle Fiamme Gialle ed EnricoFabris delle Fiamme Oro, la medagliad’oro nella disciplina del pattinaggiovelocità inseguimento a squadre alle re-centi Olimpiadi invernali di Torino.

La manifestazione si è conclusa conla tradizionale offerta dell’olio per lalampada votiva che arde per CristoforoColombo a Santo Domingo, olio dona-to quest’anno dal Comune di Imperiaper mano del sindaco Luigi Sappa, econ il saluto rivolto ai Liguri nel mon-do dal sindaco di Genova GiuseppePericu (il testo integrale è riportato nellepagg. 1 e 10 di questo giornale).

Cristobal Colonall’Accademiadella MarinaMercantile

La giornata colombiana nel salone del Maggior consiglio a Palazzo Ducale

Mercoledì 11 ottobre 2006 laprima Accademia della MarinaMercantile in Italia – aperta loscorso anno a Genova dalla Pro-vincia con enti, istituzioni, mon-do marittimo e portuale per laformazione e specializzazioni diufficiali per la flotta civile emercantile – ha avuto il battesi-mo dall’ultimo discendente di-retto di Cristoforo Colombo,Cristòbal Colòn. Il ventesimoduca di Veragua e della Vega,“almirante” come il grande na-vigatore che ricevette il titolodalla convenzione di Santa Fédel 17 aprile 1492, ha ricevutodall’assessore provinciale Euge-nio Massolo il ‘crest’ dell’Ac-cademia, contraccambiato dalprestigioso riconoscimento di“Academico Correspondiente”conferito al presidente dellaProvincia Alessandro Repettodalla trisecolare Real Accade-mia de la Mar iberica. L’ammi-raglio Colòn era accompagnatodalle delegazioni ufficiali, adaltissimo livello, dell’Universi-dad Camilo Jose Cela di Madride della Real Academia de la Marspagnola guidate dai rispettivipresidenti Felipe Segovia Olmoe Alfonso De Ceballo-EscaleraGila Marques de la Floresta,insieme all’ammiraglio dellaReal Marina iberica FernandoPoole Pèrez-Pardo, a ufficiali,cattedratici, allievi e cadetti del-le due istituzioni.

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Dicembre 200688

Sandro Pellegrini, l’autore del presente articolo, frequenta la “Casade Colòn” e la città di Las Palmas di Gran Canaria dal 1992, il cin-quecentesimo anno celebrativo della scoperta dell’America, presenta-to dal prof. Paolo Emilio Taviani trattenuto a Genova dalle celebrazio-ni colombiane da lui promosse e sostenute, che hanno dato nuovo lu-stro alla Città di Colombo ed agli studi colombiani in Italia.

Da quella data, ogni due anni, Sandro Pellegrini è stato invitato apartecipare ai Colloqui di cultura canario-americana come studiosodei rapporti fra Genova e le isole Canarie. Gli studi di Pellegrini han-no riportato all’attualità, sulla scorta di documenti conservati all’Ar-chivio di Stato di Genova, le figure di Nicoloso da Recco e LanzarottoMalocello, riscopritori dell’arcipelago canario a metà del XIV secolo,la corrispondenza del Consolato della Repubblica di Genova nell’iso-la di Tenerife, una minima parte della biblioteca privata della famigliaLercaro di Tenerife, con corrispondenze che vanno dalla fine del ‘500alla metà del ‘900. Di recente gli studi di Pellegrini hanno rivelatonuovi aspetti delle navigazioni genovesi verso le isole Canarie e leAmeriche quali emergono dai 1300 rapporti scritti a Genova dal Con-solato della Serenissima Repubblica a Cadice, dal XVI secolo fino agliultimi giorni della Repubblica nell’anno 1805.

Isola di Gran Canaria (Las Palmas deG. Canaria)-Patio interno della Casa deColòn.

Isola di Gran Canaria (Las Palmas de G. Canaria) La ricostruzione della cara-vella Pinta nei giardini di Las Isletes.

A LAS PALMAS LA FREQUENZA DEL GRANDE NAVIGATORE DEGLI OCEANI NEL CORSO DEI SUOI NUMEROSI VIAGGI

“Casa de Colòn” Museo di richiamo storicoiniziarono attorno agli anni ‘40 delsecolo scorso e durarono fino agli anni‘60. Oggi la “Casa de Colòn” ospitauna fondazione di grande importanzanel panorama della cultura spagnolarivolta alla storia locale ed ai suoi col-legamenti con quella americana. Vi sitengono ogni due anni, negli anni pari,degli importanti seminari di culturacanario-americana.

I viaggi colombini(Sale 1,2 e 3, 4° piano)

Alcune sale della casa-museo di LasPalmas (forse le più interessanti) sonodedicate ai viaggi di Colombo. Sonostate allestite con la collaborazione delgrande colombista genovese, il prof.Paolo E. Taviani e di altri studiosi.Colombo fece scalo alle Canarie intutti e quattro i suoi viaggi transatlan-tici, nel primo dei quali, dopo la sostain Gran Canaria tra i primi giorni del-l’agosto 1492 ed il 6 settembre, effet-tuò un’ultima tappa di due giorni nel-le acque della Gomera per caricareacqua, legna e viveri freschi.

Colombo conosceva le isole Cana-rie precedentemente al suo primoviaggio di scoperta. Le aveva fre-quentate fra il 1479 quando si erasposato con Felipa Moniz Perestrel-lo figlia del governatore di Porto San-to, una piccola isola a fianco dellaportoghese Madera, circa 400 Km aNW delle Canarie, ed il 1485 quan-do presentò, senza successo, un pro-getto di navigazione atlantica al redi Portogallo Giovanni II. Fra il 1479ed il 1485 Colombo aveva navigatoda Madera e Porto Santo verso le iso-le del Capo Verde ed il Golfo di Gui-nea, dov’era giunto fino al porto dellaMina, importante scalo del commer-cio dell’oro. Il Grande Genovese siera impadronito di tutti i segreti del-la navigazione d’alto mare, delle cor-renti, dei venti, fra cui i famosi aliseiche soffiano costantemente dalla co-sta africana verso il SW dell’oceanoaperto.

Quella grande esperienza marinaraportò il prof. Taviani a coniare perColombo l’appellativo di “Genio delMare”.

L’Ammiraglio fece sosta alle Cana-rie, toccando le due isole di Gran Ca-naria e della Gomera anche in occa-sione del suo secondo viaggio, quellodetto di colonizzazione, che prese lemosse da Cadice il 25 settembre 1493.In quell’occasione “el Almirante” siapprestava a traversare l’Atlantico conuna flotta di 17 navi e circa 1200 uo-mini, fondò La Isabela, prima cittàeuropea nel Nuovo Mondo, esploran-do le coste meridionali di Cuba e laGiamaica. L’11 giugno 1496 Colom-bo rientrò in Ispagna.

Durante il terzo viaggio, iniziatotra febbraio e marzo del 1498, al co-mando di 8 navi e 226 marinai, Co-lombo toccò l’isola della Gomera esi spinse successivamente verso leisole del Capo Verde. Traversatol’Atlantico, il Genovese toccò l’iso-la di Trinidad e percorse le coste delVenezuela. Nel corso di questo viag-

gio venne destituito dagli incarichiamministrativi nelle terre da lui sco-perte, e sostituito da FranciscoBobadilla. Rientrò in Ispagna nell’ot-tobre del 1500.

Colombo fece scalo nella zonadi Maspalomas, al Sud della GranCanaria, dove oggi sorge un grandis-simo faro, ancora nel maggio del1502, quando, con quattro scafi e 150uomini, privato dei suoi titoli, com-pì il quarto, ultimo e più tragico deisuoi viaggi. Si era prefissato di tro-vare un passaggio verso l’OceanoPacifico e toccò il punto più strettodell’istmo di Panamà, percorrendopoi tutte le coste dell’America cen-trale. Un naufragio lo costrinse aduna sosta di circa un anno sulle co-ste della Giamaica. Salvato grazie alcoraggio di un pugno di uomini delsuo equipaggio, concluse l’ultimoviaggio nel porto spagnolo di Sanlu-car de Barrameda il 7 novembre1504, un anno e mezzo prima di quelfatale 20 maggio 1506 quando spen-se gli occhi a Valladolid.

Nelle sale colombine della “Casade Colòn” si possono ammirare i pan-nelli con la traccia delle quattro rottetransatlantiche, tratte dagli studi delprof. Taviani, i modelli delle trecaravelle del primo viaggio ed un’af-fascinante ricostruzione della cabinaoccupata dall’Ammiraglio sulla Niña,con la quale rientrò nelle terre dei ReCattolici al termine del viaggio di sco-perta. Nelle sale 5 e 6 sono raccoltemappe e portolani, la cosiddetta “car-ta dei piloti”, una copia dell’AtlanteCatalano di Abramo Cresques, quelladella carta di Juan de la Cosa, e delprimo globo sferico del planeta diMartino Behaim, fino alla riproduzio-ne della carta di Piri Reis, nonché varistrumenti di navigazione usati nel-l’epoca colombina fra cui bussole,astrolabi e balestrini.

L’America primadella scoperta(Cripta)

Nella cripta dell’edificio sono cu-stoditi materiali dell’archeologia ame-ricana prima della scoperta del 1492che rivelano l’alto grado di civiltà cuierano giunte le popolazioni incaichedell’area andina meridionale e quelleatzeche dell’America centrale. Si trat-ta di un centinaio di pezzi, in maggio-ranza antropomorfi e zoomorfi,databili fra il 500 avanti Cristo ed il750 dopo la sua nascita.

I rapporti frale Canarie e l’America(Primo piano, sale 3 e 4)

La posizione geografica dell’arci-pelago canario ebbe un’influenza no-tevole nei rapporti fra quelle isole e leterre del Nuovo Mondo grazie allapresenza dei venti alisei e della cor-rente delle Canarie. Tutti gli esplora-tori e conquistatori successivi a Co-lombo (Ovando, Magellano, DiegoGarcia e Sebastiano Caboto, Pizarro,de Orellana), passarono con le loronavi ed i loro uomini, dalle Canariedove fecero sempre gli ultimi riforni-

menti di vettovaglie, prima di attra-versare l’oceano.

Importante fu l’influenza dell’im-pianto urbanistico delle città canarienella realizzazione delle principali cit-tà americane, attraverso cui si irradia-va l’attività amministrativa, religiosae culturale con quelle artigianali ecommerciali sui nuovi territori ame-ricani. Santo Domingo, l’Avana, Car-tagena de Indias, Città del Messico,Cuzco, Quito, Guanajuato, Potosì,Valladolid, San Paulo sono le nuovecittà dell’America spagnola, tutte re-alizzate entro la fine del XVI sec., cheripetono, in qualche maniera, un tipodi architettura coloniale sviluppatanell’arcipelago canario dove avevatenuto conto di influssi andalusi, por-toghesi ed arabi. Molti furono gli ori-ginari canari che si trasferirono aCuba, in Venezuela (oggi famigliar-mente chiamato “la Ottava Isola”), aSanto Domingo ed in Florida, dovelasciarono un’impronta di “hispani-dad” che continua fino ai nostri gior-

ni. Una legge del 1678 imponeva allenavi che prendevano il largo dalleCanarie verso il Nuovo Mondo conun carico superiore alle 100 tonnella-te di prodotti locali di imbarcare al-meno cinque famiglie canarie che sidovevano installare nelle terre trans-atlantiche.

L’isoladi Gran Canaria(Secondo piano, sale 5 e 6)

Due sale superiori sono dedicatealla descrizione della storia dell’in-sediamento spagnolo nell’isola, ar-ricchite da plastici e carte che ne esal-tano la struttura fisica, la presenza dicoste articolate, e di rilievi che sve-lano la migliore climatologia fra i 6e gli 800 metri di quota cui segue unanutrita serie di documenti. La città diLas Palmas, con il nome di “el Realde las Palmas” venne fondata daJuan Rejòn il 24 Giugno 1478, festi-vità di San Giovanni Battista, comepiccolo accampamento militare perfacilitare la conquista armata del-l’isola in favore della Corona di Spa-gna. Ai tempi di Colombo, 14 annidopo la fondazione, la città contavagià un centinaio di case e tutti gliedifici civili e religiosi più importanti

fra cui il famoso “Castillo de la Luz”prima fortificazione militare sull’iso-la destinato a proteggere la zona por-tuale, restaurato di recente. Docu-menti di varia data testimoniano lacrescita e lo sviluppo della capitalegrancanaria e del suo porto nel corsodi vari secoli.

La collezionepermanente d’arte(Secondo piano, sale da 1 a 4)

La casa de Colòn ospita ancheun’interessante collezione di arte pit-torica integrata da belle sculture divaria provenienza, organizzata a par-tire dagli anni ‘40 del Novecento. Vifigurano anche depositi del Museo delPrado di Madrid.

Interessante è la presenza di unaserie di bei quadri di pittura fiam-minga, tra cui spiccano le famoseSanta Lucia e San Giovanni Batti-sta, dipinti ad olio su tavola daGumart di Anversa, una scultura su

Bassi. Alla “Casa de Colòn” si con-servano anche opere (alcune in co-pia...) del rinascimento italiano tracui spiccano in originale un San Ge-rolamo di Guido Reni ed un Satiroche offre a Venere una coppa di vinodi Annibale Carracci.

La Bibliotecaed il Centrodi Documentazione

La Biblioteca contiene 20.000 vo-lumi del fondo Ballestreros, specia-lizzati in storia americana e sui rap-porti Canarie-America, cui si devo-no aggiungere altri 4.000 volumi diun fondo moderno ed altrettante ri-viste scientifiche. La fondazione co-lombina di Las Palmas pubblica damolti anni l’“Anuario de Estudios At-lanticos” dalle cui pagine continua-no ad emergere i risultati degli studiamericanistici locali e quelli dei rap-porti storici, che proseguono in varicampi fino ai giorni nostri, fra l’ar-cipelago canario e le terre del Mon-do Nuovo.

In questo quadro si svolgono, ognidue anni, (in quelli pari) i famosiColloqui di storia canario-america-na cui partecipano studiosi locali,spagnoli, europei ed americani, dilingua spagnola portoghese, france-se ed inglese. Significativa neglianni anche la presenza delle vociitaliane con studi che si allargano airapporti fra la nostra penisola e quel-la spagnola, le Canarie e leAmeriche e che compaiono regolar-mente nei volumi degli Atti che ven-gono pubblicati tra una sessione equella seguente.

legno, di autore spagnolo ignotoche raffigura una Sant’Anna che in-segna a leggere ad una giovaneMadonna. Le opere d’arte fiammin-ga si trovano in abbondanza nelleisole canarie ed erano destinate adornare, chiese, cappelle, conventi,eremitaggi e case private. Seguiva-no l’onda degli abbondanti trafficiche per tutto il XVI ed il XVII se-colo si svilupparono fra le Canariee la provincia spagnola dei Paesi

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Dicembre 2006 99

di acquisire, e reggere a lungo, il ruolo dioperatori finanziari, dapprima “per” l’Unifi-cazione, in seguito “del” Regno (un nomeper tutti: Rubattino). Certo, nella secondametà dell’Ottocento e all’inizio del Nove-cento, i Genovesi non tornano ad essere imaggiori finanzieri d’Europa, come indi-scutibilmente furono nel corso del Cinque-cento e del Seicento; tuttavia, è innegabi-le che, insieme agli Inglesi, hanno finan-ziato il Risorgimento, dopo averlo in largamisura concepito, come pensatori politici,e avervi militato, come patrioti in armi. Poi,hanno lasciato un segno profondo nell’in-dustrializzazione del Paese. La Liguria èdunque rilanciata quale nodale punto dicollegamento nelle dinamiche che consen-tono alla Nazione di darsi uno Stato, eduno solo dopo secoli; ma, insieme, di la-boriosamente tendere ad un inserimento,

UNO SPECCHIO D’ATTIVITÀ RICONOSCIUTO DALL’IMPEGNO DELL’ASSESSORE VESCO

La Regione manterrà il sostegnogià deciso per i Liguri nel MondoUna particolare attenzione per gli emigranti in paesi che si trovano in crisi

a pieno titolo, nel concerto dei Paesi piùsviluppati.

Si è detto che la migrazione, come emi-grazione, ovvero come “allontanamentoda”, almeno per quanto riguarda l’Italia, èpropria di aree che sono investite da pro-cessi di modernizzazione. Questo discor-so vale sino al cambiamento di direzionedei flussi di immigrazione, ovvero “in en-trata” (ormai manifestamente “massiva”),dall’America meridionale all’America set-tentrionale. Un cambiamento dei punti diarrivo che, significativamente, si accom-pagna a quello dei punti di partenza: le po-polazioni di riferimento, nel quadro nazio-nale, diventano infatti quelle meridionali,le quali vengono ora profondamente inte-ressate dal fenomeno migratorio e si diri-gono principalmente verso gli Stati Uniti,stante la massiccia offerta di lavoro cheda questi proviene, attirando così in grannumero i “sommamente diseredati”. Si puòsottolineare come i Liguri che emigranodurante tale seconda fase continuino a ri-

manere una minoranza, la quale, pertan-to, si sottrae alla rimarcata caratteristicadella massività. Non a caso, per lo più, sitratta di persone che, ad esempio, sceglie-ranno delle terre in stato di avanzata mo-dernizzazione, anche agricola (in questomodo, per le aree californiane di produ-zione del vino, in cui si formeranno pro-duttori, ovvero imprenditori liguri di tuttorispetto, che non sembrano essere partitiproprio dal nulla).

Gli altri Italiani, invece, a differenzadi quanti li hanno preceduti, vengono or-mai prevalentemente dalla Sicilia, dallaCampania, dalla Calabria. Mentre i Set-tentrionali guardano ancora all’Americalatina, i Meridionali puntano direttamen-te sugli Stati Uniti e, per poterli raggiun-gere, viaggiano in condizioni, a dir poco,allucinanti: quelle che la letteratura haampiamente descritto e che gran partedei Liguri, forse, non ha dovuto prova-re in tutta la loro crudezza e drammati-cità.

Alla Biblioteca Berio (Sala deiChierici) al discorso per il salu-

to a tutti gli intervenuti pronunciatodal presidente Felice Migone, ha fat-to subito seguito il messaggio dell’as-sessore Giovanni Vesco qui sotto ri-portato.

Sono molto lieto di essere qui oggia celebrare il Ventennale della costi-tuzione dell’Associazione dei Ligurinel Mondo. Soprattutto perché la miapresenza, oltre quella del PresidenteBurlando, testimonia l’interesse dellaRegione Liguria per quei cittadiniliguri che con le più svariate motiva-zioni hanno deciso di lasciare la loroterra natia, senza per questo dimenti-care le loro radici, ma continuando aseguirne, anche se da molto lontano,le vicende.

Ringrazio la Biblioteca Berio checi ospita oggi, e tutti quanti hanno de-ciso di partecipare a questa giornatadi celebrazione, dimostrando una vol-ta di più lo stretto legame tra le istitu-zioni e il mondo dell’associazionismo.

Tengo anche a salutare gli studentidi origini liguri vincitori del concor-so “America Latinissima” che siamofieri di poter ospitare qui oggi.

Ma dal momento che ci ritroviamoqui oggi per festeggiare i vent’anni divita dell’Associazione “Liguri nel Mon-do”, mi preme soprattutto ringraziarel’Associazione e il suo Presidente, Feli-ce Migone, e complimentarmi perl’azione svolta in questi due decenni, pergli importantissimi risultati ottenuti, esoprattutto per l’impegno dimostrato afavore delle migliaia di liguri, (il ViceMinistro Danieli ci dice siano 80.000),che si trovano lontano dalla loro terra,senza per questo averla dimenticata.

Quando parliamo di emigrazionedobbiamo per forza aprire un capito-lo dagli aspetti spesso tragici o co-munque dolorosi e che ha visto Ge-nova, porto di una Liguria pioniera,protagonista delle scelte migratorie

che avranno poi caratterizzato il di-ciannovesimo secolo. Infatti, nell’ul-timo trentennio di quel secolo, Ge-nova è il primo porto italiano del-l’emigrazione.

Il mondo dell’emigrazione è statoun mondo dalle dimensioni sconvol-genti: più di 20 milioni di italiani, incirca ottant’anni, hanno compiuto latraversata oltreoceano, e di questi il61% è passato da Genova, sede prin-cipale di raccolta e d’imbarco.

Ben presto questo mondo si rivelaseparato e, allo stesso tempo, profon-damente intrecciato con il mondo diorigine. Legame che si traduce quasida subito in importanti rimesse nonsolo ai familiari ma anche alle collet-tività, e i soldi dell’emigrazione ini-ziano dunque a finanziare molte ope-re pubbliche in Liguria. E le città delsud America rivelano in poco tempola fedeltà degli emigranti liguri allaloro patria d’origine: a Buenos Airesad esempio vengono erette le statuedi Mazzini, Colombo e Garibaldi. Ese questi segni di diffusione della cul-tura ligure all’estero testimoniano diun’integrazione dei migranti all’inter-no del tessuto sociale degli stati che liospitano, dobbiamo ammettere, conorgoglio, che testimoniano altresì del-la loro fedeltà alle origini, a un paesedi cui si fanno in qualche modo am-basciatori.

Ma se gli emigranti dimostrano diavere sempre la Liguria nel cuore, laLiguria deve dimostrare di avere acuore loro.

E uno dei meriti dell’Associazioneè stato di prodigarsi per mantenere vivoil legame tra tutti coloro che sono par-titi e tutto quello che hanno lasciato.

Attraverso le numerose associazio-ni di Liguri nel mondo, attraverso icontatti con le istituzioni, e la realiz-zazione di pubblicazioni volte proprioa salvaguardare un diritto all’informa-zione che permetta a chi è partito dicontinuare a sentirsi partecipe dellevicende della sua terra d’origine .

Sono passati solo pochi mesi dallaricostituzione della Consulta Regio-nale per l’ Emigrazione e del mio in-sediamento alla sua guida, ed è pro-babilmente proprio per la ristrettezza

dei tempi che vado ancora più fierodei risultati ottenuti e dei traguardi chesi prospettano.

Avevo già espresso la volontà mia edel mio Assessorato di dedicare più ri-sorse alle Associazioni di Liguri nelmondo, 42 per la precisione, che spes-so si trovano a dover operare in paesiin situazione di crisi economica e so-ciale, e in assenza di fondi. A questeAssociazioni voglio rivolgere un rin-graziamento particolare per l’impegnoche dimostrano nel sostegno delle no-stre comunità negli ambiti più svariati.

Ed è proprio a loro che sono conten-to di annunciare che parte dei fondistanziati dalla Regione Liguria saràdestinato alla creazione, nel 2007, diun portale on line dedicato agli emi-grati. Inoltre ogni sede delle Associa-zioni liguri all’estero sarà dotata di uncomputer, e di un abbonamento gratui-to ad un quotidiano locale on-line. Ini-ziative queste che dimostrano comel’attività di queste associazioni ci stiaa cuore, e che attestano anche la nostraconsapevolezza delle difficoltà, econo-miche ed operative, che devono spes-

so affrontare. Per questo ritengo che siadi fondamentale importanza il collega-mento in via telematica di tutti i con-sultori e le Associazioni, per permette-re loro di stabilire uno scambio di in-formazioni, esperienze e opinioni.

La Regione continuerà inoltre adimpegnarsi nel sostegno dei liguri chevivono in Paesi in crisi economica.Già a seguito della grave crisiargentina, la Regione era intervenutaattraverso la creazione di fondi assi-stenziali presso le Associazioni, inmodo da garantire una migliore assi-stenza in situazioni di difficoltà eco-nomica, e la fornitura all’ospedale diViedma di apparecchiature sanitarie.A questo proposito, saranno garantitisussidi o assicurazioni private per l’as-sistenza sanitaria.

Avevo già annunciato di voler de-dicare maggior attenzione ai giovani,in quanto soggetti trainanti del prose-guimento della diffusione di una cul-tura ligure nel mondo. Volontà che sidoveva tradurre in un aumento siadelle risorse da destinare alle borse distudio, sia del numero dei beneficiarie in un incremento dei corsi di perfe-zionamento italiano. In questo sensovanno le borse di studio annuali deiCorsi Internazionali di cultura di SantaMargherita Ligure e dell’Università diGenova, ma anche un’intensificazio-ne degli interscambi scolastici e uni-versitari, di cui la presenza qui oggidei vincitori del Concorso “AmericaLatinissima” offre la testimonianza diun successo conseguito. Iniziative chesi propongono come un’opportunitàimportantissima per molti studenti,nell’ottica di un interscambio cultu-rale, in vista di un arricchimento for-mativo reciproco.

Avevamo parlato anche del Premio“Radici”, riconoscimento da assegna-re a un personaggio ligure all’esterola cui azione si sia distinta per inten-zioni o meriti. Tengo quindi a com-

plimentarmi con Giovanni Andreoni,Presidente Onorario dei Liguri inUruguay.

Per quanto riguarda invece i proget-ti per il futuro, sono lieto di potervi an-ticipare tra le iniziative del mio Asses-sorato, in collaborazione con la vastarete di Associazioni impegnate, la vo-lontà di realizzare a Genova un museodell’emigrazione, sul modello di quel-lo di Ellis Island a New York. Qualcu-no potrebbe obiettare che il progetto sipresenta come troppo ambizioso peruna città neanche lontanamente para-gonabile alla metropoli americana. Manon dobbiamo assolutamente dimen-ticare che da secoli Genova è protago-nista di migrazioni internazionali siaperché ha visto allontanarsi molti deisuoi “figli”, sia perché in quanto por-to, ha costituito per secoli il passaggioobbligato di quanti abbandonavanotutto per lanciarsi alla ricerca di un fu-turo migliore.

Tengo a concludere ricordandoGianni Stagno, vice presidente vica-rio dell’Associazione Liguri nel Mon-do, scomparso a maggio, che tanto hasaputo donare all’Associazione con lasua grande esperienza di vita nel mon-do e la sua conoscenza diretta dellecomunità italiane sparse nei cinquecontinenti, che così magnificamenteha saputo mettere a disposizione del-l’Associazione e, soprattutto, di tuttinoi Liguri, ovunque ci troviamo.

L’assessore Giovanni Vesco mentre illustra la sua relazione sul Ventennale; ai suoilati il presidente Felice Migone, Edward Galletti, presidente internazionale onorarioemerito, e Angela Burlando, consigliere comunale delegata alla sicurezza.

Una storiadi migrazione(in “mini Dvd”)

Un documentario di Maraboshi,proiettato nel corso della celebra-zione del Ventennale, ha cercato diraccontare una delle tantissime sto-rie di migrazione dall’Italia verso leAmeriche che hanno caratterizzatol’immediato dopoguerra italiano eche hanno visto nostri connazionalipartire verso un sogno di vita mi-gliore. È stata tratteggiata in parti-colare la storia della famigliaRoscitto dall’isola di Ponza e LaSpezia per poi arrivare a IngenieroWhite (Bahia Blanca/Provincia diBuenos Aires/700 km a sud dellacapitale federale) passando attra-verso il porto di Genova.

Al testo si sono unite le musichedi Matteo Cremolini.

L’emigrazione italiana e la parte “ligure”Segue da pag. 2

di STEFANO MONTI-BRAGADIN

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Dicembre 20061010Presto Genovaavrà il Museodell’Emigrazione

Un museo nazionale dell’emi-grante nascerà a Genova neiprossimi mesi: il progetto, pre-sentato dall’assessore GiovanniVesco, dall’ambasciatore Fede-rico Di Roberto, dalla presiden-te del Museo del mare MariaPaola Profumo e da Fabio Ca-pocaccia, presidente del Cisei(Centro internazionale studi sul-l’emigrazione italiana inaugura-to lo scorso giugno alla Com-menda di Prè a Genova), è statoapprovato dal viceministro Fran-co Danieli. La sede sarà emble-maticamente proprio al GalataMuseo del mare di Calata DeMari, al terzo piano, dove saran-no a disposizione ben milledue-cento metri quadrati. Qui i visi-tatori verranno coinvolti in unpercorso culturale interattivo chetoccherà le fasi più importantidella storia dell’emigrazione ita-liana all’estero tra Ottocento eNovecento, degli italiani dalmeridione al Nord Italia e conuna sezione dedicata all’immi-grazione odierna verso l’Italia.Grazie a supporti multimediali,fotografie, canti popolari, pub-blicazioni dell’epoca e una ripro-duzione a grandezza naturale diuno dei piroscafi che portavanogli italiani dall’altra parte delmondo, il pubblico potrà risco-prire antiche emozioni e ritrova-re il fil rouge con i nonni e i bi-snonni emigrati lontano. L’aper-tura del museo permanente saràanticipata da una mostra temati-ca e farà pendant con l’inaugu-razione a Roma all’Eur di uncentro documentale sull’emigra-zione italiana.

Un sito webper ritrovarei Bruzzonenel mondo

È in costruzione un sito web dedi-cato a tutti coloro che portano il co-gnome Bruzzone. L’indirizzo è: http://digilander.iol.it/bruzzone. Nellahomepage si possono già consultarenotizie sull’origine etimologica delcognome e sulla storia di alcuniBruzzone illustri. Per mandare noti-zie e segnalazioni si può scrivere [email protected].

Genovaha perdutoBruno Lauzi

A FrancoHenriquetil Grifo d’Oro

È stato assegnato il 27 settembrescorso dal Comune di Genova alfondatore dell’associazione GigiGhirotti Franco Henriquet il Grifod’oro, la massima onorificenza cul-turale della città di Genova. Il pre-mio è stato attribuito al medico perl’attività svolta in campo oncologi-co e per il suo profondo impegnonell’assistenza ai pazienti affetti datumore e da Aids e alle loro fami-glie, e nello sviluppo della terapiadel dolore che mira ad alleviare lesofferenze dei malati terminali. “Nelcentro di terapia del dolore del-l’Ospedale San Martino – ha spie-gato Henriquet – e nell’hospice dadodici posti letto ricavato nell’exospedale Pastorino di Bolzaneto as-sistiamo gratuitamente i malati infase avanzata dal punto di vista siaclinico sia oncologico. Sono oltrecento i volontari che supportanol’associazione e duecentoquarantagli interventi ogni giorno”.

La Gigi Ghirotti è nata nel 1984;presto nell’ex clinica privata VillaSalus verrà allestito un nuovo centrocon altri dodici posti.

Rivivere le tradizioni genovesi legate al Natale con canti popolari e ricette

tramandate da secoli: l’Istituto professio-nale per i servizi alberghieri e turistici NinoBergese di Sestri Ponente a Genova in col-laborazione con l’associazione culturale Larionda e il patrocinio dell’assessorato allaCultura della Provincia di Genova, ha or-ganizzato il 25 novembre (non a caso a unmese esatto da Natale) la manifestazione“Incominsà un meize avanti”, una degu-stazione di dolci tipici zeneixi (pandouze,cobeletti, laete a rosto, tutti opera degli stu-denti) accompagnata da canti di trallaleroeseguiti dalla squadra di bel canto popola-re Trallapesto e dalla declamazione di po-esie in dialetto genovese. Tutto si è svoltosotto il tipico albero di Natale ligure: non

ULTIMA APPENDICE DI EUROFLORA

Floralie a Cogorno:omaggio a RobertoAccomunati con lui i Liguri nel mondo

Un ultimo omaggio a Euroflora2006 è stato offerto dal comune

di Cogorno con la Floralie inverna-le, inaugurata il 9 dicembre al pianoterra del palazzo Comitale. LaFloralie dei Fieschi è ritornata nelperiodo invernale, dopo i nuovi re-stauri all’interno del PalazzoComitale, con nuove testimonianzefloreali più strettamente legate al ter-ritorio. Il percorso espositivo è par-tito da esempi dell’antica manifattu-ra dei fiori di seta per proporre poioggetti appartenenti alle confraternitelocali, particolari architettonici del-le chiese e del Borgo dei Fieschi e ifiori barocchi del pregevole organo.Parte dell’esposizione è stata dedica-ta all’aspetto naturalistico dei sentieried alla figura delle portatrici d’arde-

sia. Alcuni degli oggetti esposti po-tranno essere anche acquistati e, aivisitatori più piccini, è stato conse-gnato del materiale per partecipare auna “caccia al tesoro floreale” nelborgo.

L’edizione invernale della Floraliefa seguito a quella primaverile-estiva,nella quale quadri e sete floreali di-rette verso le Americhe tra il XX e ilXXI secolo si sono combinate conorchidee provenienti dagli stessi pae-si, e che ha voluto essere un piccoloomaggio anche agli italiani all’esteroe a Giuseppino Roberto.

Nelle foto: Giuseppino Roberto eSantiago Cogorno, il pittore scultoreitalo argentino di cui sono stati espo-sti i quadri in una precedente edizio-ne della Floralie.

Se n’è andato il 24 ottobre scorso Bru-no Lauzi. Nato ad Asmara in Eritrea nel1937, crebbe a Genova, divenendo unodei principali esponenti della cosiddettascuola genovese dei cantautori, di cuifacevano parte Fabrizio De André, GinoPaoli, Umberto Bindi, Luigi Tenco(compagno di liceo di Lauzi). Non solocantautore, ma anche compositore, ca-barettista, poeta e scrittore: la sua car-riera, iniziata negli anni ‘50 e all’apicetra gli anni ’70 e ’80, è segnata da indi-menticabili successi, come “Ritornerai”,“Il tuo amore”, “Amore caro amore bel-lo” e tanti altri (anche in genovese come“O frigideiro”), e da importanti incontrie collaborazioni a livello italiano e in-ternazionale (Mina, Mogol e Battisti,Edoardo Bennato, Mia Martini, PaoloConte, Lucio Dalla, Ornella Vanoni,Ivano Fossati).

CON LA RIONDA AL BERGESE“Incominsà un meize avanti”tradizioni riportate in auge

un abete ma un alloro decorato con fetted’arancio essiccate e dolciumi. Presentianche signore del gruppo Sextum in abitiottocenteschi. “È stato il primo evento na-talizio della Provincia di Genova – ha com-mentato l’assessore alla Cultura della Pro-vincia di Genova Maria Cristina Castellani– anticipando la mostra a Palazzo Ducaledal 10 dicembre al 10 gennaio intitolata “Ladolce”, durante la quale hanno esposto leproprie prelibatezze tutte le pasticcerie ele fabbriche dolciarie della provincia. È bellopromuovere soprattutto tra i giovani que-sto tipo di eventi, per recuperare le tradi-zioni di un tempo che si stanno perdendo”.Nella foto: L’assessore Maria Cristi-na Castellani e il preside dell’IstitutoBergese.

IL SINDACO AI LIGURI NEL MONDO

L’impronta di Genovacontinua ad inorgoglireUna città sempre aperta al mondo

l’origine genovese del suo illustreAvo.

Il 12 ottobre è una data simbolo pernoi Genovesi, è il momento in cui Ge-nova rivive l’orgoglio di essere la terramadre di un uomo che, fra luci, om-bre, slanci ideali e contraddizioni dram-matiche, ha comunque cambiato il cor-so della nostra storia, aprendo nuovispazi, nuovi orizzonti, e che in un cer-to senso ha posto le basi per quel pro-cesso che oggi chiamiamo “globaliz-zazione”. In questo giorno – nel corsodel nostro lungo mandato amministra-tivo – abbiamo sempre rivolto un pen-siero particolare ai nostri concittadiniche vivono nel mondo, per manifesta-re loro la nostra vicinanza. E anchequest’anno desidero che essi siano con-sapevoli di quanto sia stato e sia im-portante per noi considerarli parte del-la nostra comunità, una parte rilevantee presente, di cui ci sentiamo orgogliosiLa città è molto cambiata in questi anni.Abbiamo avuto grandi eventi interna-zionali, come il Summit G8 e il ruolodi capitale europea della cultura nel2004, che ci hanno consentito di di-sporre di risorse e opportunità per at-tuare cambiamenti da tempo previstie programmati. Oggi Genova è unacittà rinnovata sotto il profilo urbani-stico, sociale ed economico. Chi ri-corda la Genova di appena pochi annifa rimarrebbe stupito nel rivederlaadesso, con il suo centro storico ingran parte recuperato e rivitalizzato,al punto che molta parte di esso – dal-le “vie nuove” come Via Garibaldi, aipalazzi dei Rolli, le residenze nobi-liari che davano albergo agli ospitidella Repubblica di Genova – è statariconosciuta dall’Unesco “Patrimoniodell’Umanità”, con le sue strade epiazze ritornate agli antichi splendo-ri, con la sua nuova identità di cittàpolivalente, tradizionalmente votataalla portualità e all’industria ma connuove opportunità da offrire legate alturismo, alle nuove tecnologie, allaformazione, alla ricerca scientifica.

Ci auguriamo che la comunità ge-novese e ligure nel mondo condivida

Segue da pag. 4 con noi la soddisfazione per questi ri-sultati raggiunti e si senta orgogliosadella propria appartenenza a questaterra. Genova, come è sempre statonella sua storia, è aperta al mondo. Dasempre i Genovesi hanno lasciato unpo’ ovunque un’impronta profonda,contribuendo allo sviluppo di altriPaesi attraverso il loro lavoro e met-tendo a frutto le loro capacità. Sap-piamo che ancora oggi molti lavora-tori, e molti dei nostri “cervelli”, pro-fessionisti, ricercatori, vivono e ope-rano lontano dalla loro terra di origi-ne, e li sentiamo più che mai vicini.Nessuno meglio dei nostri concittadiniche vivono lontani può testimoniaredella vocazione internazionale dellanostra città, che ha le proprie radicinel mare, ma – come simboleggia lafigura di Cristoforo Colombo – ha sa-puto guardare oltre il mare, verso al-tre terre e altri popoli, per intrecciarerelazioni, scambi, traffici. Oggi piùche mai c’è bisogno di questo tipo direlazioni tra i popoli, c’è bisogno ditolleranza, di dialogo, di rispetto fraculture diverse e di reciproca accetta-zione, per affrontare le sfide del mon-do di oggi, e per compiere insieme unpercorso di pace. E’ questo il signifi-cato profondo dell’idea di “scoperta”,al quale non per caso si ispira anchel’edizione 2006 del festival dellascienza che si svolge nella nostra cit-tà. Scoperta scientifica, e soprattuttoscoperta dell’altro, degli altri esseriumani.

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Dicembre 2006 1111AMERICALALALALALATINTINTINTINTINAAAAAARGENTINABuenos Aires

Union GenovesaMadonnade La Guardia

Da Buenos Aires il nostro Italo Gari-baldi, segretario permanente dell’Unio-ne genovese dal 1954, ci scrive una lun-ga lettera di accompagnamento al noti-ziario della Union genovesa Madonnadella Guardia con il ricco programmadelle attività svolte nel 2006. Per moti-vi di spazio a disposizione, siamo co-stretti a pubblicare solo una sintesi delsuo prezioso contributo.

“L’Unione genovese Madonna del-la Guardia di Buenos Aires portaavanti nel limite delle sue possibili-tà il programma tradizionale genove-se in concomitanza con le consorel-le Madonna di Misericordia (dettaanche “Chiesa degli italiani”), Ma-donna di Montallegro (famosa per laprocessione seguita da una festa a cuipartecipano pellegrini da Arrojo Secoe Rosario), Madonna della Guardiae i Porta Cristo. Il programma è in-viato per posta a trecento famigliegenovesi residenti a Buenos Aires.

L’Unione genovese quest’anno hacontribuito al restauro dello stendardoper la processione di Montallegro:un’opera realizzata originariamentedalle monache dell’ospizio Carità e la-voro di Rupinaro (Chiavari); il prossi-mo impegno è la ristrutturazione dellachiesa di Montallegro in stile romani-co-lombardo inaugurata nel 1939 e oraguidata dal parroco Don BiagioGioncardo, di origini siciliane.

Il 13 agosto c’è stato il pellegrinag-gio alla Madonna Assunta di ArrojoSeco con il Cristo d’argento dellachiesa di Montallegro. Dopo la cele-brazione della messa, è seguito unbanchetto misto di specialità del luo-go e genovesi. Nella stessa occasioneè stato ricordato Mario Di Vecchio,

scomparso a settantacinque anni loscorso 14 giugno: dal 1955 infatica-bile esponente della comunità geno-vese di Arrojo Seco, fu portatore diCristi. Ora Juaeito Traverso continuala sua opera. L’Unione genovese haregalato alla colonia genovese diArrojo Seco il nuovo Santo Cristo concantonali realizzati a Lavagna, conl’immagine copia di quella del Cristodella Boca, e ha chiesto in prestito laMadonna della Guardia conservatanella chiesa dell’Assunta per farne unacopia da donare alla cappella dellaGuardia di Hurlinghan (Gran BuenosAires, nel Nord ovest); in cambio,l’Unione ha fatto restaurare a sue spe-se la statua lignea realizzata a Ortisei(Bolzano) nei primi anni del Novecen-to e l’ha riconsegnata alla chiesa del-l’Assunta nel dicembre 2005. Alla re-alizzazione della copia hanno contri-buito Monsignor Marco Granara, ret-tore del Santuario della Guardia diFigogna, e Gianni Stagno: la statua li-turgica è stata donata alla cappella diHurlinghan il 29 agosto scorso.

Domenica 3 settembre l’Unionegenovese ha partecipato alla patrona-le della Guardia nel Santuario diBernal, festeggiando contemporane-amente l’anniversario della sua fon-dazione, avvenuta nel 1907. Prima lasfilata delle istituzioni locali e un gran-de pranzo; poi la processione in cuihanno sfilato oltre al Cristo d’argen-to, quattordici bandiere e tre stendar-di delle Madonne della Guardia, diMontallegro e della Misericordia. Aconclusione della festa c’è stataun’esibizione corale.

L’Unione genovese si sta impe-gnando per la realizzazione di trescuole di formazione professionale inarti e mestieri dedicate alla Madonnadella Guardia. Grazie a una donazio-ne di 800 mila dollari, una scuola verràcostruita nella cittadina di PuertoDeseado, nella provincia di SantaCruz, in Patagonia; un’altra è statainaugurata a marzo scorso nella cittàdi Neuquén, capitale della provinciadi Santa Cruz, ed è frequentata dacentoventi ragazzi. A dirigerla è il ve-scovo Marcello Melani della Diocesidi Neuquén. La terza scuola è in fasedi ultimazione nella città di RoqueSaenz Peña, nella Diocesi di SanRocco in provincia di El Chaco (NordArgentina): l’inaugurazione è previ-sta per marzo 2007".

Centro CulturaleLos Olivos

Dalla Scuola del Centro CulturaleItaliano di Olivos, nella Capitale fede-rale dell’Argentina, Franca Forchias-sin, insegnante di italiano della 4° clas-se, ha inviato ad Anna Maria Campel-lo una lettera di complimenti per il suolibro di poesie “Genova, dove e quan-do”. Una copia del libro, recensito suln° 1 /2006 di Gens, a pag. 22, era statainviata dalla poetessa genovese allanostra connazionale insegnante in Ar-gentina e questa ne aveva tratto moti-vo per una speciale lezione per i suoiscolari sul tema dell’Emigrazione.“Dopo aver letto la tua lettera ai bam-bini – le ha scritto – ne ho fatto unafotocopia per ciascuno di loro e molti

Da Neuquén(Argentina)

Nello scorso anno, su richiesta del-l’interessata, avevamo effettuato del-le ricerche al fine di rintracciare leorigini materne della signora MariaLaura Zeballos. Le ricerche ebberoesito positivo, riuscendo a trovare1’estratto di nascita dei suoi ascenden-ti nei registri della chiesa di Sant’Am-brogio di Alassio. Da allora Maria

T R A C C E PERDUTE...E RITROVATE...

Laura si tiene in costante contatto conla nostra Associazione, dimostrandocosì un forte attaccamento alla nostraLiguria, cosa di cui le siamo moltograti. Oggi Maria Laura sta organiz-zando un gruppo di cittadini di quellacittà di origine ligure, per creare unaassociazione che li rappresenti. Ciònon puo che farci piacere e desideria-mo formularle i nostri migliori augu-ri per il buon esito di questa iniziati-va. Attendiamo notizie.

Maria Laura Zeballos con il figlio Martin. Segue a pag. 12

EMIGRAZIONE: UN PROGETTOPER RICERCHE STUDENTESCHE

“Ma se ghe pensu”Fiorella Germani, docente di materie umanistiche all’istitu-to Einaudi-Casaregis-Galilei di Genova, presenta nell’arti-colo di seguito riportato il progetto che nei prossimi mesivedrà coinvolti alcuni studenti delle classi terze e quartenello studio a livello storico ed economico dei flussimigratori tra Ottocento e prima metà del Novecento dallaLiguria all’estero, soprattutto in Argentina. Proprio dall’Ar-gentina prende il titolo il progetto, che lo scorso settembreha ottenuto il sostegno dell’assessore Giovanni Vesco.

Ma se ghe pensu…Ma se ci penso è ormai trascorso circa un anno da quan-do noi, tre docenti dell’I.I.S.”Einaudi-Casaregis-Galilei” di Genova, più un docentedel corso professionale serale, abbiamo iniziato a cercare il modo migliore peraffrontare, con gli studenti delle nostre classi, tre terze e due quarte dei corsicommerciali e turistico, un argomento importante quale lo studio, a livello storicoed economico, dei flussi migratori e della mobilità internazionale delle risorseumane.

Per un paese come l’Italia, che conta quasi 3 milioni di suoi concittadini ecirca 60 milioni di oriundi residenti all’estero, e che si confronta, oggi, con il feno-meno di una consistente immigrazione, questo delle migrazioni dovrebbe costitu-ire un argomento non marginale della sua offerta educativa: anche per colmare,da parte italiana, l’inspiegabile ritardo nell’affrontare, proprio partendo dai banchidi scuola, un aspetto fondamentale della storia d’Italia.

Come ha indicato uno dei nostri studenti delle classi IV superiori invitati adesprimersi con considerazioni personali sul fenomeno delle migrazioni, “i Liguri,soprattutto i Genovesi, hanno dato origine, tra i secoli XIX e XX, ad una delle piùimportanti migrazioni italiane: quella verso l’Argentina”.

Da questa e da altre considerazioni, oltre che dalla notizia della rinnovata Con-sulta ligure per l’emigrazione, è nata l’idea di un Progetto “Argentina” che prevede larealizzazione di azioni rivolte alla conoscenza del fenomeno migratorio verso l’Ar-gentina tra l’Ottocento e la prima metà del Novecento, con particolare riferimento aquello legato alla storia economico-sociale della nostra terra di Liguria.

Liguri, Genovesi a Buenos Aires, a Cordoba, a Rosario, a Mendoza…Consultando via Internet, studenti e professori insieme, le Paginas Doradas,

abbiamo trovato cognomi liguri e genovesi…Parodi, Perasso, Boccardo, Sangui-neti, Traverso, Rebora…

E’ stato un gioco, all’inizio, poi la curiosità ci ha spinto sempre più nellanostra ricerca…e allora, alcuni studenti che si chiamano Parodi, Rebora,Traverso…come i migranti di più di un secolo fa, sull’onda dell’emozione e di fattilegati anche a ricerche condotte con docenti della scuola media, hanno ricordatoracconti, ascoltati in famiglia o in classe, di persone che si erano spinte cosìlontano, qualcuno di avere, a tutt’oggi, parenti ed amici che ancora vivono inArgentina dove hanno trapiantato attività agricole, commerciali, artigianali, im-prenditoriali, mantenendo viva la caratteristica del Ligure come “modello” di mi-grante che, in terra straniera, ha innovato nel solco delle proprie tradizioni e delleproprie origini.

Con il Progetto “Argentina” vogliamo conoscere meglio, e far conoscere adaltri studenti genovesi e liguri, le principali motivazioni che hanno spinto i nostricorregionali a migrare in Argentina, le peripezie di una traversata lunghissimaverso l’ignoto, le condizioni di vita e di lavoro che essi dovettero affrontare inquello che, per loro, era davvero il Nuovo Mondo, il modo in cui gli Argentini alloraaccettarono i Liguri, l’integrazione tra due culture differenti, il valore aggiunto cheassume, oggi, il fatto di essere “Genovesi e Liguri d’Argentina”.

Vogliamo, inoltre, portare avanti il nostro Progetto non da docenti e studenti sol-tanto, ma affrontare l’argomento consapevoli di educarci, insieme ad altri che lo vor-ranno, ad una migliore conoscenza del rapporto tra globalizzazione e cultura locale.

L’intento sarà quello di condividere valori ed obiettivi legati anzitutto alla tol-leranza ed al rispetto reciproci, propri della cittadinanza attiva ed agita.

Elementi innovativi del Progetto “Argentina” vogliono essere, tra gli altri, lasperimentazione di laboratori di ricerca-azione sui temi delle migrazioni, dellaglobalizzazione e dei processi culturali ed identitari che ne derivano, gli scambi didocenti ed alunni, eventuali stages di alcuni alunni italiani , particolarmente inte-ressati e motivati, in aziende argentine del settore commerciale e turistico, il coin-volgimento attivo delle associazioni dei rimpatriati e delle famiglie di corregionaliliguri e genovesi in Argentina, la creazione di eventi finali in cui saranno presenta-ti i risultati di ricerche e scambi reciproci.

Il Progetto “Argentina” ha ottenuto, a settembre 2006, l’incoraggiamento e ilsostegno dell’assessore della Regione Liguria alle Politiche attive del Lavoro edell’Immigrazione, Giovanni Vesco, e, nell’ottobre di questo stesso anno, la pienaapprovazione e collaborazione della Scuola Normale Superiore “Dr. AlejandroCarbo” di Cordoba oltre che il consenso del Ministero della Pubblica Istruzione, inparticolare dell’Ufficio IV della Direzione generale degli Affari Internazionali (DGAI).

Il Progetto ha suscitato interesse e simpatia anche nel dott. Migone, Presi-dente internazionale dell’Associazione “Liguri nel Mondo”, che, offrendoci spaziosul giornale dell’Associazione, ci ha fornito la possibilità di far arrivare al cuore edalla mente dei “Genovesi e Liguri d’Argentina” la nostra piccola impresa.

Chissà se qualcuno dei nostri corregionali in Argentina avrà voglia di aiutarcia sostenere uno scambio di esperienze, di valori, di memorie, di conoscenzareciproca, di innovazioni per costruire insieme un futuro migliore

Chi volesse farlo può raggiungerci al seguente indirizzo di posta elettronica:[email protected]. Vi aspettiamo!

FIORELLA GERMANII.I.S. “Einaudi-Casaregis-Galilei”

Via P. Cristofoli,4 - 16151 Genova - Tel. 010/460646 - Fax 010/6457824

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Dicembre 20061212ARGENTINABuenos Aires

Segue da pag. 11

genitori, commossi, sono venuti a par-larmene. In particolare nella festa sco-lastica annuale, essi hanno voluto ve-dere il libro che era stato esposto, con itemi di ciascuno degli scolari, ed è sta-ta particolarmente commovente la let-tura, da parte di uno di essi, effettuatacon toccante semplicità, della poesiadedicata all’Emigrante. Un’occasioneper interessare la scolaresca ad una ri-cerca sui valori ormai purtroppo un po’dimenticati ed anche alla storia di Ge-nova e dei suggestivi aspetti della Cit-tà della Lanterna”. Ad Anna Campellovadano anche le nostre congratulazio-ni e la simpatia per essersi fatta in taleoccasione, “messaggera” ideale dellaGenovesità.

CordobaSi è tenuto a Cordoba lo scorso 16

dicembre il sedicesimo Congressonazionale dei giovani italo-argentini.L’evento, organizzato dall’associazio-ne Feditalia (www.feditalia.org.ar)che riunisce le associazioni italianed’Argentina, ha svolto il tema “Lavo-rando per il domani, con i valori diieri” con l’intervento, tra gli altri, diLuigi Pallaro, senatore del Parlamen-to italiano eletto per l’America latina.

La PlataAbbiamo ricevuto per il Venten-

nale dell’Associazione gli auguridel Circolo ligure Cristoforo Co-lombo di La Plata, che riportiamodi seguito.

“In questo momento, noi comeCircolo, ci sentiamo testimoni e par-tecipi della storia dell´AssociazioneLiguri nel Mondo che è iniziata giàda vent´anni. Manteniamo nel no-stro ricordo il Dott. Giuseppino Ro-berto, che abbiamo avuto il piaceredi conoscere e di cui conosciamo an-che ricordi spirituali e materiali deisuoi piacevoli viaggi a La Plata.Oggi sentiamo più che mai la neces-sità di essere presenti in queste bre-vi righe, nelle quali trasmettiamo inostri auguri a tutte le persone cheanonimamente hanno fatto e fannopossibile che noi Liguri del mondoci manteniamo uniti per preservarele nostre radici. In questo modo laLiguria è presente in ogni angolo delmondo nel quale un ligure vive”.

RosarioCon una struggente poesia dedi-

cata alla figlia prematuramentescomparsa, Silvio Vaccarezza, sociofondatore del Centro ligure di Ro-sario, ha ricevuto dall’Associazio-ne “O castello di Chiavari” il pre-mio Ciävai 2006 nella sezioneLiguri nel mondo.

Le cerimonia si è svolta nell’au-ditorio San Francesco di Chiavaridove il premio è stato consegnatodal consigliere provinciale AnnaMaria Norero al nostro consigliereMartino De Negri, che nell’occasio-ne ha ringraziato a nome di SilvioVaccarezza e della nostra Associa-

zione la giuria e il direttivo dell’as-sociazione “O castello di Chiavari”“guidata con grande dedizione dalproprio governatore Mino Sangui-neti”.

Nel far notare che a pag. 27 sonopubblicate altre poesie dello stessoAutore, si riporta di seguito il testodella poesia premiata.

A l’ëa ûn àngeode passo pe-a tærra,che doçe o se n’è andæto,lasciândo comme unn-a rêusaûn profûmmo infinïo,che in scilensio o me parla.

A brixa ch’a tocca o mae còrpo,a porta arregordi in to mae chêu,vorrieva tegnite e cæzâte,ma solo posso assûnnate,perché o vento o t’à elevóufinn-a a-a parte ciù erta do çê

Ammïo fragile lûnn-aE paternamente te sêunno.Ammïo o sô,con i sêu raggi d’öu,e sento o têu scilensio sonoro,che o s’annïa in to mae chêu.

I componenti del Cgie Argentina

hanno segnalato al Segretario gene-rale Franco Narducci il nominativodel giovane (tra i 21 e i 32 anni dietà) che farà parte del gruppo invi-tato, nella prospettiva della futuraConferenza dei giovani italiani al-l’estero, alla prossima Assembleaplenaria di dicembre del ConsiglioGenerale. Si tratta di Martin Vanni,membro permanente del GruppoGiovani della Consulta per l’Emi-grazione della Regione Emilia Ro-magna. Segnalato anche MarceloCarrara, tesoriere del Comites diMar del Plata nonché responsabiledei giovani della stessa Circoscrizio-ne Consolare, in qualità di supplen-te. Chiesto ad ogni Comites dell’Ar-gentina di indicare un nominativo,i componente del Cgie Argentinahanno concordato i criteri di sele-zione. Criteri che “indicano il gra-do di conoscenza della problemati-ca degli italiani all’estero in gene-rale e quella dei giovani in partico-lare, evitando così ogni sorta di stru-mentalizzazione”. I giovani “pro-vengono da esperienze di rappresen-tanza acquisita formalmente attra-verso il voto dei connazionali el’esperienza negli organismi consul-tivi delle Regioni”. Con questi cri-teri, dei cinque nominativi propostidai Comites, il Cgie Argentina hascelto all’unanimità il titolare ed ilsupplente.

La targa del premio Ciävai 2006 consegnata a Silvio Vaccarezza per la sua poesia “A l’ëa ûn àngeo”:

San LorenzoDal Centro Ligure di San Lorenzo

ci comunicano i nomi del nuovo di-rettivo, in carica fino al 2008:Presidente: Rita Susana DevotoVicepresidente: Ana Marìa ScapigliatiSegretaria: Silvina Viviana NicoliniPro-segretaria: Gloria LambruschiTesoriere: Hernán Gustavo NicoliniPro-tesoriere: Sergio NipotiConsiglieri: María Isabel Kurz, Tere-sita Manuela Rodrígañez, Maria Mer-cedes Rodríguez Devoto, Gladis Bul-la, Alberto Dellepiane, Gladis RomeoSindaco: Eugenia CozziSindaco supplente: Gabriela PitónAssessore alla cultura: Elvio LentinoAssessore agli eventi: MagdalenaGuglielmottiAssessore giuridico: Daniel Scheinfeld

San Lorenzo -Santa Fe

Il Comitato direttivo del CentroLigure “Emanuele Devoto” di San Lo-renzo - Santa Fe ci ha inviato una foto-grafia scattata in occasione dell’inau-gurazione del monumento in omaggioal General Belgrano. “Purtroppo – ciscrivono – ancora non abbiamo unaBandiera Italiana, neanche della Regio-ne, da portare in piazza negli atti uffi-ciali della Collettività Italiana. Sareb-be importante che l’AssociazioneLiguri nel Mondo potesse inviarcela.Con affetto porgiamo cari saluti”.

San NicolasEl vino NicoleñoovveroIl vino LigureValpolceverasco

In occasione dell’importante fieradi vitivinicultura tenutasi recentemen-te nella città di San Nicolas, in pro-vincia di Buenos Aires, è stato pre-sentato il libro “El vino Nicoleño”scritto in lingua castigliana dal valen-te scrittore argentino Walter Alvarez.

Questa pubblicazione, oltre che unapiacevole sorpresa è stata anche un’in-teressante scoperta poiché dalla stessaabbiamo appreso delle origini sia deivitigni sia dei viticoltori, strettamenteprovenienti dalle zone dell’alta Valpol-cevera, da Campomorone e Ceranesi.

Significativa è anche la sequenzadei nomi che appaiono nel libro, tipi-ci di questi luoghi.

Questa attività vitivinicola nicoleñarisale al 1850 circa e da allora si è co-stantemente sviluppata ed estesa ai ter-ritori limitrofi. Ancora oggi, nonostantesiano cambiate modalità, scenari e per-sone, la cultura enologica e la produ-zione del vino argentino traggono lin-fa da quelle antiche esperienze.

Tale volume è stato segnalato allaRegione Liguria dal comune di Cam-pomorone al fine di valutare l’oppor-tunità di predisporre un’edizione in ita-liano per divulgare meglio il lavoro deinostri corregionali in terra argentina.

SAN LORENZO (Argentina) - La cerimonia di inaugurazione del busto del generale Manuel Belgrano.

Santa FeAbbiamo ricevuto dall’Asocia-

cion Ligure de Santa Fe il bolletti-no numero 7 che riporta un interes-sante articolo sulla tradizione geno-vese del presepe, alcune fotografiedelle Cinque Terre e la notizia dellacena del terzo anniversario dallafondazione: alla festa, tenutasi il 21ottobre nel Centro Friulano de San-ta Fe, hanno partecipato più di cen-to persone, tra le quali il vice con-sole d’Italia a Santa Fe, Dino No-vello e i rappresentanti di altri entiitaliani, soci, amici e simpatizzantidell’associazione.

Da Santa Fe ci è giunta la notiziadell’elezione dei membri del nuovodirettivo del locale Circolo italiano,che riportiamo di seguito:

Américo Di Tomasso, presidente;José Carlos Savignano, vicepresi-dente; Emilia Corradi, segretaria;Antonio Cosentino, tesoriere; voca-les titulares Juan Cerra, MaríaEsther Valli, Salvador Novello, evocales suplentes Alejandro Morre-si, Dolores Tramontín e María Te-resa Croci. Síndico titular è statoeletto Tulio Papa e come supplente,Pedro Santaera.

Foto in alto:SANTA FE (Argentina) – La cena delterzo anniversario della fondazionedell’Asociacion Ligure de Santa Fe.

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Dicembre 2006 1313BRASILESan Paolo

Nei primi giorni di ottobre 2006 èvenuto a portarci il caloroso saluto deiliguri di San Paulo del Brasile, il dott.Gianbattista Serra.

Egli ha gestito per oltre 20 anni ilConsorzio degli imprenditori brasilia-ni, è stato a lungo membro della Con-sulta Regionale per l’Emigrazione eresponsabile delle comunità italiane inBrasile.

Il dott. Serra è stato tra i fondatoridell’Associazione Liguri nel Mondo diSan Paulo e partecipa attivamente anumerosi progetti umanitari a favoredei poveri della sua città, come la di-stribuzione settimanale di centinaia dipasti gratuiti agli indigenti di SanPaulo.

Il legame di Serra con il Brasile haradici profonde: la sua famiglia, in-fatti, ha dato nel secolo scorso un no-tevole contributo economico e cultu-rale alla nazione sud-americana attra-verso la Società di Navigazione Li-gure Brasiliana e la partecipazione allacostruzione del famoso Teatro di

Manaus, una vera e propria oasi di cul-tura nel cuore dell’Amazzonia. Nelcorso della recente visita Serra ci haillustrato i particolari della sua ultimainiziativa: il restauro dell’Idrovolan-te Savoia-Marchetti 55 che nel 1927fece la prima traversata dell’Atlanti-co del sud, Genova-San Paulo. Nondimentichiamo il Parco Ecologico delTietè realizzato a sue spese nel 1982che è un importante polmone di so-pravvivenza per gli abitanti di SanPaulo, anche questo a dimostrazionedi quanto il nostro corregionale abbiacontribuito a tenere alto il nome dellaLiguria e di Genova.Gian Serra sull’idrovolante Savoia Marchetti 55 con due tecnici.

CILESantiago

SANTIAGO – In primo piano Aldo So-lari, Rina Garibaldi e Franco Bisso(foto 1) e Rodolfo Baffico e l’avv.Giulietta Costa (foto 2) ritratti in oc-casione del pranzo tenutosi dopo l’as-semblea mensile dell’associazioneLiguri del Cile.

L’Associazione Ligure di Santiagoci scrive che, come tutti gli anni, i cugini Massone hanno fatto il lororaduno annuale, questa volta domeni-ca 19 novembre nei saloni dell’Uma-nitaria. Al pranzo c’erano più di qua-ranta discendenti dei fratelli Luigia,Emmanuele, Giulio e del cuginoGaetano Massone, che lasciaronoPieve Ligure (ex Pieve di Sori) allafine del secolo XIX. I loro discenden-ti con questo incontro hanno volutorendere un omaggio ai quattro ante-nati, rafforzando i loro legami, i rap-porti di famiglia, di amicizia e di or-goglio per il comune di originepievese. Questa volta non ci hannomandato la fotografia di tutto il grup-po, ma semplicemente quella dei cu-gini Ferrando-Massone, che si sonoritrovati a Santiago in questo raduno.

A Valparaiso il 6 ottobre scorso è sta-to festeggiato il quarto anniversariodella realizzazione del “Mirador Camo-gli” - un pezzo di strada ed uno spiaz-zo che costituiscono un suggestivo bel-vedere cittadino, del quale GensLigustica ha ampiamente parlato e delquale, con l’occasione, è stata raccon-tata la storia del lungo iter burocraticooccorso (sette anni) prima che il suoideatore, l’architetto Paolo Peragallo nevedesse approvato il decreto. Quest’an-no per il “Mirador Camogli” si è ag-giunta una novità: quella dell’inaugu-razione di un mosaico in marmo sullaspianata stessa, riproducente il distin-tivo in colori originali della nostra As-sociazione. Le foto: 1) Le tre bandiereal vento sventolanti sul Mirador -Valparaiso, Cile, Italia e la riproduzio-ne dello stemma di Camogli. 2) Lanostra Fina Franchini, presidente del-l’Associazione dei Liguri del Cile, conle Autorità locali all’inaugurazione delnostro simbolo. Ai suoi lati l’architet-to Paolo Peragallo ed il Sindaco diValparaiso. 3) Alunni della Scuola Ita-liana di Valparaiso hanno messo in sce-na un festoso spettacolo folcloristico.

Aprire un agriturismo legato alle tra-dizioni della Liguria: una delle ultimeiniziative promosse dalla Consulta re-gionale per l’Emigrazione e dall’asses-sore Giovanni Vesco è stata realizzata aottobre scorso per i liguri residenti inCile. Dalla sede della Regione Liguriain piazza De Ferrari attraverso quattrocollegamenti in videoconferenza con laregione di Valparaiso e l’Istituto italia-no di cultura a Santiago, esperti del set-tore hanno fornito le basi per l’avvio ela conduzione di un’attività agrituristica.Il coordinatore dell’iniziativa è stato al-l’estero Rodolfo Baffico, presidente del-le associazioni dei Liguri in Cile.

Valparaiso

Le notizie dalle nostreComunità

seguono a pag. 16

SANTIAGO – I cugini Ferrando-Massone.

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Dicembre 200614141414 Dicembre 2006

Liguri nel Mondo: venti anni di costaPRESENTI IN 43 STATI DEI CINQUE CONTINENTI, TRASFORMANDO UNA INIZIALE IDEA IN CON

1986-2006 – vent’anni, un quin-to di secolo, così ho iniziato la

presentazione del nostro ventenna-le nell’ultimo numero di Gens. Duedate che segnano la nostra storia.

Una storia nata non certo per casoma per preciso volere di un gruppodi amici che il 5 luglio 1985 si è riu-nito a Genova e ha dato vita al Co-mitato Promotore per la formazio-ne dell’Associazione che si è con-cretizzata con l’atto notarile sotto-scritto il 13 marzo 1986, gli amiciEdward Galletti, Elsa Bonamico,Mara Catalano, Giuliano Bandettini.

Questo nucleo che ha dato vitacon la propria intenzione e con lapropria generosità a quella che oggiè un’Associazione che ha presenzein tutti i cinque continenti e spedi-sce il proprio giornale in benquarantatre Paesi.

Certamente non voglio ripercor-rere passo per passo la storia deivent’anni, una storia bella ed impor-tante anche se con qualche periodod’ombra, ma voglio qui dare testi-monianza di un impegno costanteche nel tempo si è tradotto in con-creta presenza e ha visto impegnatiuomini importanti e generosi.

Non posso certo a questo puntonon ricordare Giuseppino Roberto– Presidente del secondo decennioe Gianni Stagno che assieme hannocertamente valorizzato l’opera el’intuizione degli amici fondatori.

La mia, comunque, non vuole es-sere esclusivamente una lettura re-trospettiva della nostra Associazio-ne anche se importante.

Oggi noi celebriamo il Ventenna-le soprattutto per confrontarci e perlanciare un progetto per il futuro,infatti, io credo che l’essenza delnostro sodalizio debba andare benoltre la nostalgia del tempo andatoe quindi non deve essere solo senti-menti e ricordi ma, deve esserescambio di opportunità e di espe-rienze.

Il veicolo fondamentale per rea-lizzare questo passa attraverso i gio-vani, verso quelle generazioni checertamente legate alla nostra terraper ragioni di discendenza ma, so-prattutto, sono interessate e alle op-portunità che la società di oggi nel-la sua globalizzazione può offrire.Questi ragazzi che sono la terza e laquarta generazione di emigrantiguardano a noi come un punto diriferimento di opportunità, dobbia-mo quindi saper dare risposte con-crete alle loro esigenze.

Per fare ciò dobbiamo aprire lanostra Associazione ai giovani, equesto è un percorso che noi abbia-mo già avviato, infatti, nell’ultimaassemblea annuale tenutasi nel giu-gno scorso in cuiabbiamo rimodel-lato il nostro direttivo inserendo al-cuni giovani. Da loro ci aspettiamonon solo collaborazione ma idee

nuove anche critiche che traghetti-no la nostra Associazione in questonuovo secolo capaci di affrontare leproblematiche che avanzano.

Riteniamo che puntare sull’espe-rienza dei veterani e sull’entusiasmodei giovani sia assolutamente vin-cente.

A questo proposito lasciatemi ri-volgere un particolare saluto ai ra-gazzi vincitori del Concorso “Ame-rica Latinissima” di origine ligure enon, che oggi ci onorano della loropresenza, a loro dobbiamo dare nonsolo l’occasione di conoscere le bel-lezze della terra dei loro avi ma, laconcreta opportunità di vivere fian-co a fianco con altri giovani del con-tinente americano, che in comunehanno interessi, problemi, progetti.

Ecco, a nostro avviso, il modoconcreto di facilitare lo scambio, difavorire il dialogo, di lavorare posi-tivamente per la tolleranza e la com-prensione fra i popoli.

A questo punto non solo è dove-roso ma è per noi motivo di orgo-glio evidenziare l’intensa collabora-zione con la Regione Liguria, conl’assessorato competente dove ab-biamo trovato nell’assessore Gio-vanni Vesco un punto di riferimen-to certo a cui non solo diciamo gra-zie ma offriamo tutta la nostra col-laborazione, tutta la nostra esperien-za, affinché i comuni interessi pos-sano svilupparsi al meglio.

E’ certamente per noi motivo diorgoglio che a questa nostra assisepartecipi la Consulta Regionale del-l’Emigrazione; la presenza dei Con-sultori dà ai nostri lavori un signifi-cato particolare, è con loro che noilavoriamo, è con loro e attraversoloro che riusciamo a creare quellaosmosi indispensabile per tenerevivo il rapporto con i Liguri nelMondo. Anche a loro diciamo che ilnostro lavoro e le nostre forze sonoal loro servizio, così come il nostroorgano di stampa Gens lo vogliamosempre più aperto al loro contributo,ai loro suggerimenti, alle loro proble-matiche perché siamo certi che solocon un fecondo scambio di opinionie un intenso confronto, creiamo quel-la sinergia necessaria alla soluzionedi comuni problemi.

La nostra non è presunzione mariteniamo di poter anche essere pun-to di riferimento.

E per ultimo voglio ringraziaretutti della loro partecipazione, vo-glio ringraziare i collaboratori, vo-glio ringraziare i Soci a cui chiedoimpegno perché il progetto che ab-biamo in testa e che oggi abbiamosolo abbozzato è ambizioso quindirichiede impegno, sacrificio, dedi-zione ma la nostra Associazionemerita tutto ciò, lo merita nel ricor-do di chi ci ha preceduto, lo meritaper quello che vogliamo lasciaredopo di noi.

di FELICE MIGONE

C

solido punto di riferimento nel lavor

LE FOTO:1) Foto di gruppo davanti all’altar mag-giore del Duomo di San Lorenzo.2) Il consigliere Roberto Falcone conil presidente Felice Migone, Monsi-gnor Granara, Edward Galletti, pre-sidente internazionale onorario eme-rito, e Cesare Rosso.3) Giovanni Andreoni e Pierina Suffia,dell’Associazione Liguri di Montevi-

Il servizio fotografico dell’intera giornata inaugurale del Ventennale è del nostro consigliere Martino De Negri: gli sca

deo, e Fina Franchini, presidente del-l’Associazione dei Liguri di Santiagodel Cile.4) Rodolfo Baffico, governatore delleAssociazioni Liguri in Cile, EdwardGalletti, Felice Migone, nostro presi-dente internazionale.5) Felice Migone consegna a LauraOriani, segretaria dell’Associazionedei Liguri di Santa Rosa della Pampa

(Argentina), una targa ricordo del Ven-tennale.6) Il tavolo della presidenza alla saladei Chierici: la signora MarinaDondero, assessore della Provinciadi Genova, Jaime Miranda Delizzie,console del Perù e decano del Cor-po consolare genovese, ClaudioBurlando, presidente della RegioneLiguria, il presidente Felice Migone,

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Dicembre 2006 15151515Dicembre 2006

CRETEZZA DI LAVORO SOLIDALE A FAVORE DEI CONTERRANEI EMIGRATI E DEI LORO DISCENDENTI

nte e concreto impegno associativo eare per la comprensione tra i popoli

atti sono stati fatti nel Duomo di San Lorenzo, nella Biblioteca “Berio”, precisamente nella sala dei Chierici, a Palazzo Ducale (Liguria Spazio Aperto) e al ristorante “I Tre Merli” al Porto Antico.

Edward Galletti, l’assessore Giovan-ni Vesco, Angela Burlando, consi-gliere comunale delegata alla sicu-rezza.7) Felice Migone con CarmenLavezzari, presidente dell’Associazio-ne dei Liguri di Sidney e consultriceregionale.8 e 9) Il folto uditorio all’aperturadelle celebrazioni nella sala dei

Chierici nella Biblioteca “Berio”.10) Il pubblico nella sala di LiguriaSpazio Aperto a Palazzo Ducale.11) Alessandro Casareto, presidentede A Compagna, con Edward Galletti.12) Felice Migone con la targa ricor-do del Ventennale consegnata aPierina Suffia, con Giovanni Boitano,Giorgio Mancinelli e Giovanni

Andreoni cui in precedenza è statoconsegnato il Premio Radici.13) Giovanni Boitano, una gentileospite statunitense, Pierina Suffia,Edward Galletti, Felice Migone.14) Felice Migone, Giovanni Vesco edEdward Galletti al Ristorante I TreMerli.15) Al Ristorante I Tre Merli in primopiano il nostro consigliere Martino De

Negri e il consultore Rodolfo Amadeo;di fronte Gabriella Odino, collabora-trice del compianto nostro vicepresi-dente vicario Gianni Stagno, Elisabet-ta Parodi, nostra socia, Valerio San-tagata, nostro tesoriere, FerruccioOddera, vicesegretario generale del-l’Associazione.16) Erasmo Ognio, collaboratore delcompianto vicepresidente vicario

Gianni Stagno, con alcuni consultori,tra i quali Rodolfo Amadeo, GinoRipandelli e Gianpaolo Carrea.17) Marina Graziani, nostra consi-gliera, con la signora Migone euna nostra socia proveniente dalBrasile.18 e 19) I ragazzi vincitori del concor-so America Latinissima al RistoranteI Tre Merli.

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Dicembre 20061616Segue da pag. 13 Valparaiso Limoche

Nello scorso n° 2/2006, abbiamodato notizia dei Corsi di gastronomialigure organizzati da Fina Franchini.I corsi hanno interessato molti con-nazionali (non solo quindi quelli diorigine ligure) ed anche cileni che ap-prezzano la nostra cucina tradiziona-le. La scuola è stata ospitata, ormaiper tradizione che si è consolidata dalsuo inizio, presso i locali del notissi-

mo Coco Pacheco, un ristorante “in”di calle Conception 208.

Nelle foto:1) La presidente Fina Franchini si ap-presta a servire il “primo piatto “dellacerimonia finale del Corso, al teso-riere Aldo Solari. 2) Rina Garidaldi (se-gretaria) con Dora Garibaldi, EddaSchiaffino e Mina Podestà, tutte socie.3 e 4) Altri partecipanti assaporano ilpiatto speciale “la centolla”.

Corsi di gastronomia La festa italiana2 GIUGNO:

Il 2 giugno scorso la Comunità ita-liana ha festeggiato nelle principalicittà cilene l’anniversario di costitu-zione della nostra Repubblica. Nellafoto sopra è ritratta l’esibizione parti-colare del Gruppo Folclorico liguredel Cile, sezione canto, che si è esibi-ta, applauditissima, con il proprio re-pertorio in dialetto genovese. In bas-so, la torta italiana finale fatta con inostri colori.

CILEÈ da poco on line sul sito

www.lagazzetta.italia.cl la Gazzet-ta, il periodico elettronico degli ita-liani d’America. Con un clic si po-trà essere informati ogni giorno sul-le notizie dall’Italia e dalla comu-nità italiane nel continente america-no e usufruire gratuitamente di uncorso di lingua italiana preparatodalla Rai (Radio televisione italia-na). Al momento redatto in italianoe castigliano, il periodico sarà pre-sto consultabile anche in inglese eportoghese. Eventuali contributi sipossono mandare all’indirizzo diposta elettronica del [email protected].

Queste sono le imprese agricole

cilene inserite nella Guida all’extra-vergine 2007, pubblicazione italia-na che riunisce i migliori olii delmondo: Agricola Valle Quilimari,Agroindustrial Fray Jorge, Agroin-dustrial Huaquén, AgroindustrialRazeto, Comercial e IndustrialSoho, Agricola Vallegrande, Agro-industrial y Comercial Valle Arriba,Terra Mater, El Cerrito, Olivares deQuepu, Empresas Tucapel, Via Oli-ves. L’azienda agricola Vallegrandeè stata anche insignita del premioProductor de l’año, che viene asse-gnato a due sole imprese tra le oltre460 di 27 paesi che hanno parteci-pato alla rassegna.

L’undicesima edizione del Premio

Italia nel mondo (www.fondazioneitalianelmondo.com) si è tenuta ilprimo dicembre scorso a Santiago. Ilriconoscimento è stato assegnato a:Antonio Leal, presidente Camera deiDeputati; Francisco Brugnoli, acca-demico Università e direttore del Mu-seo d’Arte; Humberto Giannini, pre-mio nazionale scienze; Vittorio Cor-bo, presidente del Banco Centrale delCile; Claudia Di Girolamo, attrice;Juan Cuneo, presidente del GruppoFalabella; Padre Baldo Santi, delMondo della Solidarietà e della Chie-sa, fondatore di Fondazione Fami-glia; Anita Odone, presidente del Co-mites.

COLOMBIACi ha scritto Yuri Leveratto, che è

nato a Genova nel 1968 ma da alcunianni vive in Colombia. Avendo la pas-sione della scrittura ha recentementepubblicato “Siamo tutti marittimi”, unracconto autobiografico in cui narrale sue vicende come marittimo nellacompagnia Princess. Il libro è statopresentato lo scorso luglio nel comu-ne di Recco dal vicesindaco Capurro.Il ricavato della vendita del libro (750euro) è stato devoluto all’associazio-ne Casa Italia di Cartagena(www.casaitaliaong.org). Leverattosta già lavorando a un nuovo libro daltitolo “Alla ricerca dell’El Dorado”,un’opera storica sulla conquista delNuovo Mondo da un punto di vistanon solo eurocentrico ma anche delleetnie indigene e afro americane.

LE SUE ORIGINI: SICULO-LIGURI

Sergio Cardona-Solarinoto imprenditore cileno

Ex alunno della scuola italiana,Sergio Cardona Solari è un notoimprenditore del nostro Paese,membro del Consiglio di varie so-cietà, ingegnere commerciale del-l’Università Cattolica, che termi-nò la scuola nel 1964.

- Regione di origine?“Cardona è del Sud Italia, della

Sicilia; i Solari sono di Rapallo!”- Alcuni ricordi della sua epoca

scolastica?“Ciò che mi ricordo di più sono

i miei compagni; c’era una buonaintesa fra tutti noi: era un grupponon molto grande, circa trenta per-sone. Ogni tanto Maria AntoniettaPesce e Olga Chighizola organiz-zavano riunioni per ritrovarci”.

- Il professore che ricorda conpiù affetto?

“Il professore di matematica, Ca-stello. Credo sia stato il migliorprofessore di matematica che ab-bia mai avuto. Pensate, grazie a luimi sono dedicato alle materiescientifiche. Era fantastico il suomodo di fare lezione, la sua peda-gogia, la sua calma”.

- Il suo angolo della scuola pre-ferito?

“Il campo di calcio dove gio-cavamo durante l’ora del pranzo,tre partite simultanee, tre squa-dre, tre palloni”.

- Qual è il suo rapporto conl’Italia di oggi?

“La scuola e la mia famiglia mitrasmisero un affetto verso l’Italiache, quando vi andai per la prima

volta, mai mi sarei immaginato chefosse tanto forte”.

- Nel primo anno di fondazionedella scuola c’era un alunno,Falabella. Secondo lei, in chemodo questa azienda riflette la suaorigine italiana?

“Il fondatore di Falabella era Sal-vatore Falabella Cardona, e siamotutti parenti. I Falabella sono na-poletani e si sposarono con geno-vesi; gli eredi sono italiani ma diorigine sono Solari. L’origine ita-liana si riflette in molte cose, nel-l’azienda, nello stile, nell’austeri-tà, nel fatto che le migliori marchesono sempre italiane e che si sperache la gente che lavora nell’impre-sa sia di origine italiana”.

- Come si può godere di una dol-ce vita con tanto lavoro e poco tem-po libero?

“Ciò che succede è che quandotu fai un lavoro che ti piace sei sod-disfatto ed è una fortuna. C’è pocotempo libero, però lo dedico allamia famiglia”.

- Quanto le è servito l’italianonella sua professione?

“Mi è servito fondamentalmen-te nei viaggi in Italia e dintorni. Iosono cileno però ho la nazionalitàitaliana e mi piace esserlo”.

- Per lei esiste una qualità carat-teristica di chi ha frequentato lascuola italiana?

“Aver avuto la fortuna di appar-tenere a un istituto abbastanza ete-rogeneo e ciò mi è servito moltonella vita”.

(da “Presenza”)

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Dicembre 2006 1717

Quest’anno in via eccezionale la 46ª“Giornata degli Italiani all’Estero”,tenutasi a Favale di Malvaro il 24 giu-gno 2006, ha avuto, nella prima quin-dicina del mese di settembre, una de-gna continuazione nella città di Limain Perù, terra di numerosi emigrantiliguri e favalesi. Una delegazione diuna trentina di favalesi e fontanini,guidati dal vicesindaco di Favale diMalvaro, nonché vicepresidente del-l’Associazione Liguri nel Mondo,Giovanni Boitano, ha intrapreso que-sto viaggio nella capitale del Perù perpartecipare a questo importante even-to. Facevano parte del gruppo ancheil sindaco di Orero, Fabio Arata, ed ilsuo vice Antonio Vespa, il sindaco diNeirone Stefano Sudermania, l’asses-sore di Favale di Malvaro StefanoMirenda ed il Gruppo Folk Favale.

Diversi sono stati i momenti signi-ficativi della visita, come la serata del3 settembre presso il Circolo Sporti-vo Italiano, che ha visto la partecipa-zione di oltre trecento liguri e la pre-stigiosa presenza del vicepresidentedella Repubblica del Perù, Ammira-glio Luis Giampietri: originario dellaProvincia di Parma, nel suo discorsoha posto l’accento sull’importante pre-senza della comunità italiana a Lima,in cui spiccano i numerosissimi ligurie genovesi, che con il loro impegno ela loro dedizione al lavoro hanno con-tribuito a far crescere l’economia pe-ruviana. L’amicizia, la fratellanza, le

PERU’ Lima

Entusiasmo per la Corale di Favale di MalvaroECCEZIONALE APPENDICE ALLA 46ª GIORNATA DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

possibilità di sviluppo e collaborazio-ne tra i due popoli nel reciproco inte-resse, sono state rimarcate da Giovan-ni Boitano nel discorso con cui haportato il saluto dell’AssociazioneLiguri nel Mondo, nella sua qualitàdi vicepresidente. Era inoltre presen-te Giuseppe Olcese, presidente deiLiguri nel Mondo del Perù, origina-rio di Pànnesi di Lumarzo. Nell’oc-casione sono stati premiati GiuseppeRampoldi, Vincenzo Cordano,Umberto Cordano, Luigi e Gino De-benedetti, favalesi particolarmente le-gati alla loro terra d’origine, che sisono prodigati per il buon esito diquesta manifestazione.

Altro incontro molto significativoè stata la riunione conviviale pressoil Circolo Canottieri de La Punta, allapresenza del dottor Giuseppe Olcese,presidente dei Liguri nel Mondo delPerù, accompagnato dal suo diretti-vo e da Renata De Ferrari, segretariadell’Associazione, originaria di Mo-conesi. Hanno partecipato inoltreDon Sandro Gabriele Carbone, par-roco di San Pablo de la Cruz, LaMolina – Lima, originario della fra-zione Tassorello di Lumarzo, ed ElsaJordan Ferretti, vicesindaco di LaPunta, di lontane origini favalesi eprecisamente della Frazione diMonteghirfo.

Il Gruppo Folk Favale, diretto daLucia Cavagnaro, ha allietato con can-ti e balli della tradizione ligure entram-

bi gli appuntamenti, riscuotendo gran-de successo e commozione tra i no-stri connazionali residenti in Lima.

La delegazione ha inoltre fatto vi-sita alla prestigiosa Scuola Italiana“Antonio Raimondi”, una delle scuo-le private più importanti del Perù, ac-colta e guidata dal suo presidente,Luigi Cuneo, originario di Terrarossadi Moconesi.

Una grande partecipazione emoti-va ha coinvolto tutto il gruppo duran-te le visite alle famiglie liguri efavalesi di Umberto Cordano, Luigi eGino Debenedetti nelle loro abitazio-ni di La Punta, la cena offerta da Vin-cenzo Cordano nella sua casa nel quar-tiere di Magdalena del Mar ed il pran-zo di congedo offerto da GiuseppeRampoldi nella sua villa nel quartiereresidenziale di La Molina.

Non è mancato l’appuntamento conl’antico e famoso bar-ristorantefavalese “El Cordano”, che è consi-derato il più antico e caratteristico diLima. Ha partecipato una delegazio-ne dell’Associazione Liguri nel Mon-do del Cile di Vina del Mar –Valparaiso guidata da Pio Borzone.

La squisita ospitalità, la calorosaaccoglienza e l’amore per il loro pae-se d’origine sono state apprezzate datutti, hanno lasciato un bel ricordo emolta nostalgia nei partecipanti a que-sto ideale prolungamento della “Fe-sta dell’Emigrante”.

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Nelle foto:1) LIMA – Al Circolo Sportivo ItalianoGiuseppe Rampoldi, italo-peruviano,presenta al pubblico il Gruppo Folkdi Favale di Malvaro.2) LIMA – Al ristorante Cordano calo-rosa l’accoglienza riservata al Grup-po favalese.3) Foto di Gruppo della Corale favalesein visita al Museo Oro del Perù.4) LIMA – La serata di benvenuto alCircolo Sportivo Italiano: Giovanni

Boitano, vicepresidente della nostraAssociazione, consegna una targa ri-cordo al vicepresidente della Repub-blica del Perù, amm. Luis Giampietri;alla loro destra il presidente dell’As-sociazione dei Liguri di Lima Giusep-pe Olcese.5) Giuseppe Olcese con la segretariaRenata De Ferrari consegna a LuciaCavagnaro, direttrice del Gruppo Folkdi Favale, una targa ricordo.

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Dicembre 20061818URUGUAYFray Bentos

Il 14 dicembre scorso è stata elettala nuova commissione direttiva del-l’associazione Amici di Italia di FrayBentos per il biennio 2006-2008. Ri-portiamo di seguito i nomi dei com-ponenti:Presidente: Dino GiannecchiniVicepresidente: Edison MaquielTiscorniaSegretario: Daniel YanniPro-segretaria: Ana DodinoTesoriere: Walter SocíasPro tesoriere: Ricardo MontaldoConsiglieri: Mirtha Straconi, DanielCúneo, Margarita MillánRevisori dei conti: Ney Mendietta,Otto Rilessi, Mario Demasi

MontevideoGiovanni Andreoni e Pierina Suf-

fia ci comunicano che domenica 12novembre a Montevideo è stata cele-brata la Giornata degli italiani orga-nizzata dalla Aiuda (organismo diAssistenza agli italiani bisognosi).L’Associazione Ligure di Uruguay haaperto uno stand dove si offrivano osi promovevano prodotti della Regio-ne Liguria: focaccia (con o senza ci-polla), pesto preparato secondo la tra-dizione ligure, vino prodotto da uncorregionale, torte preparate dalle as-sociate uruguaiane. Nell’occasioneper tutta la giornata sono state trasmes-se videocassette ricevute recentemen-te dal Ufficio Immigrazione ed Emi-grazione della Regione Liguria. Inesposizione c’erano anche vedute diinteresse turistico della Liguria: Cin-que terre, La Spezia, Sarzana, Geno-va e il Ponente ligure.

Adriana e Laura Bozzo ci invianoda Montevideo, insieme con i loroauguri, questa descrizione del loro“Natale in estate”.

“Come si vive il Natale in Uruguay?Si aspetta Babbo Natale? Come arri-va Babbo Natale?

Della stessa forma che la maggio-ranza di quella parte del mondo chefesteggia il Natale, anche qui si aspettacon ansia l’arrivo di questa data. Nonsolo perché alla mezzanotte del 24dicembre arrivano i regali assieme aBabbo Natale, ma perché è il momen-to di condividere la tavola in famigliacon i profumi della cucina della non-

na, dei Natali dell’infanzia e che annoad anno si tenta di riprodurre.

Ma non è che la calda estate ci fac-cia scegliere i piatti più magri o i dol-ci più leggeri. Tutto il contrario: letradizioni culinarie italiane e spagno-le si sono soffermate anche nella ga-stronomia di Natale. La carne figuraal primo posto, con i tradizionali“asados” (tenendo conto che la no-stra “parrilla” viene messa in oriz-zontale). Il porco prende il secondoposto. Tutto accompagnato da fre-sche verdure, frutto del clima dellaregione.

Come dolce è ben gradito il gela-to o l’insalata di frutta, che dannoun po’ di sollievo alle alte tempera-

ture. Panettone alla milanese, fruttasecca, frutta candita, accompagna-no il brindisi con lo spumante. Unrito: aspettare che il tappo ci rag-giunga per capire se si è nella listadei futuri sposi.

È mezzanotte. Babbo Natale, indos-sando il tradizionale costume rosso ela pellicce, arriva a casa. I regali sonosotto l’albero, con gli addobbi colo-rati e la neve di cotone. I piccoli affa-scinati si avvicinano ai loro doni. Noi,i più grandi, aspettiamo anche concuriosità il pacco che porti il nostronome.”

Ricordiamo che Laura segue la sua Li-guria grazie a internet e ha fondato nellacapitale uruguayana una testata giornali-

stica on line (www.spazioitalia.org) e con-duce un programma radiofonico dedica-to all’Italia su www.sarandi690.com.uy.

SaltoDai Liguri di Salto pubblichiamo

il seguente comunicato sulla setti-ma edizione della Festa dell’Immi-grante.

“Durante toda la semana desde el 6al 14 de noviembre se llevaron a caboen Salto diversos espectaculos en tor-no a esta fiesta anual que siempre co-mienza con la inauguracion de la mue-stra en el Mercado 18 de julio, de losdiferentes stands que son realizadospor las diferentes colectividades queparticipan de la misma.

El domingo 14 en la galeria exte-rior del Mercado se realizo la ventade comidas tipicas de cada colectivi-dad presente.

A las 19 hrs. se realizo el tipicodesfile por nuestra arteria principalcon la participacion de las distin-tas colectividades con sus trajes ti-picos.

Italia estuvo este año acompañadapor nuestros compatriotas que residenen Tacuarembo. Agradecemos a MartaMartinez Ambrossini que se hizo pre-sente con un grupo de salteños acompañandonos una vez mas a lasAsociaciones del Interior.

Este año se cumplen 200 años de lallegada de los primeros italianos aSalto”.

I Liguri di Salto ci hanno inviatomateriale storico relativo alla battagliadi Sant’Antonio, a centosessant’annidal suo svolgimento (1846-2006).Protagonista dell’avvenimento fu Giu-seppe Garibaldi, a cui è dedicato unmonumento che i liguri di Salto han-no in programma di restaurare.

MONTEVIDEO (Uruguay) – Lo stand dell’Associazione Ligure dell’Uruguay.

NATO A MONTEVIDEO NEL 1861, SI DIEDE ALLA POLITICA MA SI AFFERMÒ POI COME PITTORE

Pietro Figari Solari, illustre figlio di liguri a Montevideo

Fonte: “Dizionario storico biografico dei liguriin America Latina” edito da Fondazione CasaAmerica (€ 14) che può essere richiesto (VillaRosazza - Genova - Piazza Dinegro - 16126)

FIGARI SOLARIPietro (1861-1938)Pittore

Figlio di un emigrante di SantaMargherita Ligure, Giovanni, nascea Montevideo nel 1861. Personalitàricca ed eclettica, prima di dedicarsiinteramente alla pittura e diventarefamoso per questo, partecipa attiva-mente alla vita politica dell’Uruguay,impegnandosi su diversi fronti perstimolare la modernizzazione delPaese. Si laurea in diritto nel 1886 eper sette anni lavora come difensored’ufficio, assistendo legalmente co-loro che non possono sostenere lespese di un avvocato. Nello stessoperiodo fonda il quotidiano El De-ber, di orientamento “colorado”. In-cline al disegno fino da bambino,subito dopo la laurea compie unviaggio in Europa dove ha modo diconoscere l’arte impressionista e dientrare in contatto con il pittore ita-liano Goffredo Sommavilla. Nel1896 inizia la sua carriera politica,con l’elezione a deputato del dipar-timento di Rocha, carica che viene

confermata tre anni dopo con l’ele-zione a deputato del dipartimento diMinas. Parallelamente viene nomi-nato segretario della Comisión Na-cional del Partido Colorado. Comedeputato presenta un progetto di leg-ge per la creazione della Escuela deBellas Artes, fondata nel 1903. Ri-copre varie cariche in istituzioni po-litiche e culturali, come membro dclConsejo de Estado, presidente delAteneo de Montevideo, direttore del-la Escuela Nacional de Artes y Ofi-cios, membro onorario della Socie-dad de Artistes Uruguayos, AsesorLetrado de la Sociedad de Arqui-tectos del Uruguay. Osservatore at-tento della realtà politica, sociale edeconomica uruguayana, oltre cheassiduo frequentatore di ambientiintellettuali, contestualmente alla suaattivita politica si dedica alla stesuradi vari saggi di filosofia estetica(come Arte, Estética, Ideal, pubbli-cato nel 1912) e di numerosi artico-li, facendosi così vivace animatoredel dibattito politico e culturale delPaese. Nel 1921 si trasferisce perquattro anni a Buenos Aires (insie-me a cinque dei nove figli avuti dal-

la moglie Maria de Castro Caravia)dove, dedicandosi a tempo pieno allaproduzione artistica, organizza dueesposizioni. Nel 1925 lascia nuova-mente l’Uruguay per un soggiorno,durato nove anni, in Europa (nel1927 è nominato dal governo mini-stro plenipotenziario a Londra, doverisiede temporaneamente nel 1928).Si stabilisce quindi a Parigi, doveraggiunge particolare fama. Rientraa Montevideo nel 1933, quando vie-ne nominato Asesor Artistico delMinisterio de Instrucciòn Pubblica.Continua la sua produzione artisticae la sua attività di promozione cultu-rale sempre più nella direzione delrecupero di un’identità “nativa”, che– pur tenendo conto delle dinamicheinternazionali – sviluppasse una piùprofonda coscienza regionale. In que-sti ultimi anni prosegue l’intensa atti-vita di organizzazione di mostre traMontevideo e Buenos Aires fino al1938, anno in cui si spegne il 24 lu-glio a Montevideo.

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Dicembre 2006 1919

ALBUM26 • 1 agosto 2006, Martedì genova

CULTURA, SPETTACOLI, MODE E PERSONAGGI

Genova superba in cucina: lo dice il New York Times

L’interno dell’Osteria di Vico Palla, una delle tappe gastronomiche di Mark Bittman nella foto pubblicata sul New York Times a corredo del reportage

I menù scritti a mano di Maria da sempre fonte di curiosità per i turisti Mark Bittman, autore dell’articolo sul New York Times

In Italia - è luogo comune - simangia bene pressoché ovun-que. Ogni regione vanta specialitàgastronomiche e ricette peculiaricon variazioni di cucina e di in-gredienti addirittura da un comu-ne all’altro. Bene. Ma un turistache ha pochi giorni a disposizionee che vuole fare il “pieno” di gustie di sensazioni attingendo un po’qua e un po’ là nel vastissimocarrello delle portate tricolore,dove deve andare? A Genova, è larisposta tutt’altro che scontata diMark Bittman, 25 anni di carrieragiornalistica, autorevole “colum-nist” del New York Times sulquale scrive la seguitissima rubri-ca settimanale “The Minimalist”(ricette di cucina minimalista) eautore di best seller quali The BestRecipes in the World (Le miglioriricette del mondo) o How to CookEverything (Come cucinare qualun-que cosa), uscito otto anni fa egiunto alla sua quattordicesimaedizione con oltre un milione dicopie vendute.In un lungo reportage intitolatoGenoa: In Northern Italy, a Cros-sroads of Culinary Arts (Genova:un crocevia delle arti culinarienell’Italia del Nord) pubblicato loscorso 23 luglio sul supplementodomenicale del New York Times eleggibile sul sito Internet del quo-tidiano della Grande Mela(www.nyt.com), Bittman descrivecosì la città di Colombo: «Nellecittà puoi assaggiare piatti regio-nali e persino piatti tipici di altreregioni (...). Genova, nel cuoredella Liguria, è una delle cittàmigliori per questa sorta di man-

giare “pan-italiano”, almeno inparte a causa del fatto che laregione si trova in mezzo a puntidi eccellenza culinaria d’Europa;qui è difficile mangiare diversa-mente che bene».Un giudizio netto - quello diBittman - che non mancherà disollevare perplessità e scettici-smo tra i genovesi stessi ma che èfrutto di esperienze dirette e nondi letture. E soprattutto è un giu-dizio che non si basa sulle com-plicate regole e sugli standardche, per esempio, contraddistin-guono i severi critici della GuidaMichelin. Alfiere della “cucina pertutti” e difensore delle ricette “ca-salinghe”, Bittman si è tuffato nei

vicoli «strade strette in cui passaa malapena qualcosa più largo diuno scooter» e dopo aver descrit-to brevemente il centro storico«Uno dei più estesi e attivi d’Eu-ropa... con tre chiese di classemondiale e, al confine con la “cit-tà nuova”, una via di palazzi (initaliano) spettacolari (via Garibal-di)», il columnist si è messo atavola: quattro le tappe gastrono-miche che si è concesso. E la pri-ma non poteva che essere da Ma-ria. «Voglio partire da Maria per-ché è uno dei miei ristoranti pre-feriti al mondo», spiega Bittman,che però avverte :«È una veratrattoria per lavoratori, un postodove si mangia a buon mercato.

Ma se siete nelle vicinanze e nonsiete troppo schizzinosi, è unascelta fantastica. Se volete l’ele-ganza e la raffinatezza, andate daun’altra parte. Il portiere dell’al-bergo vi dirà di girare alla larga, ivostri amici italiani potranno an-che prendervi in giro, ma credoche l’esperienza vi piacerà».Perché? Perché per Bittman an-dare da Maria è come andare sulset di un film, con tovaglie, arre-damento e bicchieri che ricordano“la caffetteria di una scuola deglianni ’50”.Come detto, Maria è solo la pri-ma tappa dell’itinerario culinariodel giornalista americano. Da vicoTestadoro Bittman si sposta in via

San Bernardo, dove entra da Pin-tori (010/2757507) «un adorabileposto a gestione familiare cheserve piatti della Sardegna», perpoi spostarsi in via Macelli di So-ziglia, alla Berlocca (010/2474162), «non dello stesso livel-lo, ma tipicamente genovese». E ilmenù comprende «piccagge mat-te (fettuccine, ma fatte con farinadi castagne, segno di una povertàantica) e poi gnocchetti e pesce«onnipresente» con qualche ac-ciuga «per buona misura». Infine,dopo aver decantato i formaggilocali «meglio di qualunque dolceabbia assaggiato (in generale unonon va a Genova, o comunque inItalia, per i dolci)», Bittman chiu-de il suo articolo con l’Osteria diVico Palla (010/2466575), il cuimenù è «una sorta di “greatesthit” della cucina ligure».È facile prevedere che il repor-tage del New York Times avràl’effetto di convincere i turisti astelle e strisce stanchi di fast foode amanti della cucina italiana avisitare i caruggi e i locali descrit-ti da Bittman. E non solo per laqualità del cibo, ma anche per ilcarattere dei genovesi stessi, che- una volta tanto - non vengonodipinti come i soliti avari e mugu-gnoni ma come una popolazioneche «ha una profonda attenzioneper il cibo, in un modo che disolito si ritrova nelle cittadine enei villaggi».Roba da gonfiare il petto dall’or-goglio. Ma solo dopo essersi ade-guatamente riempiti la pancia.

Augusto [email protected]

E la Lonely Planet promuove il porto antico

L’attenzione alla cucina genovese è la cilieginasulla torta perché da tempo le guide turisticheamericane hanno iserito Genova tra le città italia-ne “da non perdere”. Questo, almeno, il pensierodegli autori della della guida Italy della prestigiosaserie Lonely Planet, la bibbia del viaggiatore indi-pendente, che hanno promosso la città dopo ilavori per le colombiane del ‘92 e per la Genovacapitale della cultura Europea del 2004. Distribuitain Italia dalla EDT, la guida porta la firma diDamien Simonis, Duncan Garwood, Paula Hardy,Wendy Owen, Miles Roddis e Nicola Williams (pag.870, euro 29,50) e riflette appieno la nuova imma-gine di Genova. A sorpresa la Lanterna, simbolodella città e orgoglio dei genovesi, viene quasiignorata così come l’altro simulacro delle visite“old style” e meta del Grand Tour della nobiltà difine Ottocento e inizio Novecento: il CimiteroMonumentale di Staglieno, appena citato. Non

manca invece un accenno ai «tre giorni di violenzadel G8 con la protesta di 100.000 antiglobal, unmorto e dozzine di feriti». Moltissimo spazio èdedicato invece al porto antico, compresi quei dueluoghi che i genovesi ancora non hanno assimila-to: il Museo Nazionale dell’Antartide e il gioiellinocinquecentesco di Museo Luzzati di Porta Siberiache oggi ospita a rotazione una parte monograficadella sterminata produzione dell’artista e sceno-grafo. E a colui che ha ridisegnato il waterfronttrasformando un’area vergognosamente degradatain una zona turisticamente appetibile, Renzo Pia-no, forse il genovese di oggi più famoso nel mon-do, è dedicato un intero box così come a NiccolòPaganini, definito «the genius of Genoa». Altri duebox sono dedicati al mercato Orientale, «doveannusare i profumi di Genova e comprare fiori perla fidanzata», e alle spedizioni di whale watchingorganizzate dalla Cooperativa Battellieri del Portodi Genova.

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Dicembre 20062020

Ideata dall’Ass. Liguri nel Mondo per fotografi che hanno saputo cogliere aspetti della società multiculturale

Mostra fotografica a premiCronache di Sydney

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Dicembre 2006 2121Cronache locali Venerdì

22 dicembre 200638

Con un party alla Panorama House di Bulli Tops concluse le attività del 2006

La festa di Natale dei liguriAnnunciate borse di studio per gli studenti che hanno avuto il migliore “school report”

Da sinistra: Carmen Lavezzari con ospiti da Genova: LuisaAltea, signora Lisetta e Aldo Altea

Domenica 10 dicembre presso ilristorante Panorama House di Bul-li, l’Associazione Liguri nel Mon-do di Sydney ha concluso le attivi-tà 2006 con il tradizionale partynatalizio. I soci hanno approfittatodell’occasione per invitare a lorovolta amici e parenti cossichè il ri-storante era particolarmente anima-to e pieno di spirito festivo. Tantepersone come quest’anno non ave-vano mai preso parte ad un nostroevento.

Il pranzo e un panettone per nu-cleo famigliare é stato offerto aimembri del sodalizio natalizio del-l’Associazione Liguri. Tutto hacontribuito all’ottima riuscita dellagiornata, il tempo bellissimo, l’ot-timo cibo, la buona musica, la ric-

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Walter Pesce, Lena Marsano, signora Lisetta, se-duti i coniugi Lidia e Gino ViglinoBoffa Policarpi, Francesco Di Lernia e Linfa Gary

Anna Verzola con la figlia Rebecca, il genero Giuseppe e Connie Caprì I coniugi Norma e Gino Pasquali, Christina Viglienzone

EUROPAGERMANIAFriburgo

La Regione Liguria, con Apt e Co-munità montana Val Petronio, ha espo-sto i prodotti tipici del Tigullio alla fie-ra intitolata Plaza Kulinaria che si ètenuta a Friburgo nello scorso mese dinovembre e che ha visto la partecipa-zione di tutte le nazioni europee. Nellastessa occasione è stato presentato ilportale www.camminoalevante.it, conl’illustrazione di oltre mille chilometridi sentieri e l’indicazione di alberghi eristoranti del Tigullio.

SVIZZERAWinterthur

Trofeo“Cinque Terre”

La FAELS (Federaz. delle Assoc.degli Emigrati Liguri in Svizzera -presidente Franco Barabino) ha orga-nizzato nel bocciodromo della cittàzurighese di Winterthur (sesta città

ITALIACarloforte

Un nuovo cavaliere dell’Ordine del-la Confraternita del pesto è stato no-minato a Carloforte: è Giorgio Paren-te e con lui per la prima volta nellastoria della Confraternita, fondata nel1992 per la difesa del pesto doc, nonè stato insignito un genovese di na-scita ma di riflesso, dato che nell’iso-la di San Pietro, colonizzata nel Tre-cento dai genovesi, parlano ancora inzeneize, cucinano le ricette della tra-dizione ligure e difendono con orgo-glio le proprie radici. Parente è titola-re di un ristorante nella piccola isolae la salsa verde più famosa al mondonon manca mai nel suo menù, abbi-nato a patate e fagiolini o congamberoni.

ImperiaIl 17 novembre 2006 è mancata

Maria Dolla Belgrano, fondatrice e pre-sidente per molti anni del CircoloManuel Belgrano di Costa d’Oneglia(Imperia). Maria Dolla Belgrano ha de-dicato a questo organismo tanta ener-gia ed intelligenza, non fermandosi maidavanti a nessuno ostacolo, rendendo-lo sempre più florido e sempre più co-

nosciuto in Italia e nel mondo. Ella stes-sa guidò una delegazione del Circoloin Argentina per rinsaldare i legami trala città di Rosario ed Imperia gemellatetra loro. A tutt’oggi cresce vicino almausoleo di Manuel Belgrano a Rosa-rio l’albero d’ulivo che Maria portòcome ambasciatrice di pace ed unionetra le due città. Il presidente, il direttivoe tutti i soci la ricordano come esem-pio di promotrice di iniziative e di cor-dialità relazionali, che la vedevanosempre pronta ad intervenire nelle ma-nifestazioni ed a rapportarsi con inte-resse e curiosità con la gente che neveniva coinvolta. Lei con passione il-lustrava, seguendo gli appunti del ma-rito professor Orazio Belgrano, discen-dente del generale Manuel Belgrano,ideatore della bandiera argentina, la vitae le imprese del “procer ManuelBelgrano” in Argentina e le originicostesi della famiglia Belgrano.

Nella foto: Maria Dolla Belgrano.

TokioUn pezzo di Liguria nelle vetrine

giapponesi di Tokio: grazie a un ac-cordo siglato lo scorso novembre tral’antica confetteria genovese PietroRomanengo fu Stefano e Isetan, unadelle più importanti catene di grandi

ASIA GIAPPONEmagazzini giapponesi (fondata nel1886), canditi, confetti, marroni e fra-granze al rosolio presto faranno golaanche al popolo nipponico. Che pe-raltro conosce già da anni molto benequesti prodotti, esposti a Tokio in oc-casione della Fiera Italiana organiz-zata proprio da Isetan nel mese di ot-tobre.

svizzera per popolazione), la 31.maedizione del “Trofeo delle Cinque Ter-re “. La manifestazione nata 31 annifa (allora si chiamava Trofeo dellaCittà di La Spezia), fa parte ormai in-tegrante e collaudata del programmaboccistico svizzero.

Alla gara hanno partecipato 44squadre a coppie provenienti da tuttala Svizzera . La vittoria è andata allacoppia più giovane (Bucchini eCorbo) di Uster che ha battuto in fi-nale il duo Ciancola-Di Lorenzo (daDietikon).

Ai vincitori è andata la Targa-trofeodella nostra Regione (visibile nellafoto). Alle coppie classificate ai primiquattro posti, anziché le tradizionalimedaglie, sono andate otto creazioniin pregiata filigrana di Campoligure(mediateci grazie alla nostra socia Ma-rina Cattaneo della sede centrale).

Ma se il culmine della giornata ligureè stata la premiazione (in cui il consul-tore Emilio Balestrero ha recato i salu-ti del presidente della nostra Associa-

zione internazionale di Genova, FeliceMigone e della Regione, assessori Fa-bio Morchio e Giovanni Vesco), parti-colare interesse ha recato nei numerosipresenti, fra cui parecchi Liguri e alcu-ni nostri soci, la parte culturale (mo-

Le due coppie prime classificate e, con maglione a banda orizzontale, il vice-presidente della FAELS cav. Emilio Balestrero ammirano la delicata fattura dellepregiate filigrane di Campoligure che il presidente dei Liguri di Winterthur Gio-vanni Dal Forno consegna ai vincitori.

stra di manifesti turistici liguri sia sto-rici sia recenti) ed il lato culinario (letrofiette al pesto giunte appositamenteda Recco hanno avuto il posto di ono-re sulle tavole del ristorante delbocciodromo).

AMERICADEL NORDDEL NORDDEL NORDDEL NORDDEL NORD AUSTRALIA

E’ scomparso negli Stati Uniti, doveda tempo risiedeva, l’economistaEnzo Grilli, nativo della Fontanabuo-na e precisamente di Casarza Liguredove ebbe i natali il 7 ottobre 1943.Insignito lo scorso anno del prestigio-so Premio Olivo d’Oro, che peraltronon aveva potuto ritirare personal-mente in quanto malato all’epoca dellapremiazione ufficiale, Enzo Grilli eraattualmente professore ordinario diEconomia Internazionale alla John’sHopkins University di Washington emembro dei Consigli di amministra-zione di Generali e Telecom. In pas-sato era stato Direttore dell’UfficioStudi della Confindustria, Segretariogenerale della programmazione eco-nomica del Ministero del Bilancio eFunzionario e dirigente della BancaMondiale, nella quale aveva ricoper-to dal 1993 al 1996 la carica di Diret-tore esecutivo. Negli anni immedia-tamente successivi, dal 1997 al 1999,era stato Direttore esecutivo del Fon-do Monetario Internazionale. Dal2001 ha fatto parte del Consigliod’amministrazione di Tim e dal 2004di Tim Italia. Al proprio attivo Eglivantava inoltre numerosi libri ed ar-ticoli sullo sviluppo e recentementeanche sull’eventualità di una improv-visa e brusca frenata dell’economia ci-nese.

Las VegasNel novembre scorso la Regione

Liguria ha partecipato al Stonexpo2006 di Las Vegas, l’esposizione an-nuale dedicata alle pietre naturali e ailoro impieghi nell’edilizia e nell’ar-chitettura per gli interni. L’ardesialigure ha fatto la sua parte, protagoni-sta di piani di marketing e convenzio-ni con distributori americani.

USAScomparsoEnzo Grilliinsigneeconomista

Sydney

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Dicembre 20062222

Casa di Colombo e Porta Soprana.

La celebre Torretta.

Porto Maurizio.

La Rocca di Levanto.

dallo Spezzino

Antico organoda restaurarea Maissana

(g.g.) Maissana, piccolo paese del-la Val di Vara, ha scoperto di avereun “bene culturale” di tutto pregio :l’organo della sua chiesa parrocchia-le. Dalle notizie dell’archivio dellaparrocchia stessa , vi sarebbe statosistemato nel 1870 e sarebbe di scuo-la genovese, attribuito all’organaroPittaluga. Tutta particolare anche lastoria relativa al suo arrivo a Mais-sana: prelevato da una delle moltechiese genovesi, sarebbe stato tra-sportato via mare sino a Sestri Le-vante; quindi, passando da Castiglio-ne Chiavarese, con un viaggio di seiore a piedi, portato a spalle a Mais-sana e sistemato in chiesa, sopra l’in-gresso. Non avrebbe subito altre ma-nomissioni, oltre a quella del traslo-co, né restauri di sorta, trovandosiquindi, come strumento, al suo statooriginale che potrebbe essere datatodi trecento anni. Ovviamente, unostrumento di grande valore storico,un “bene” da conservare nel miglio-re dei modi, da poter usare non soloper l’attività liturgica ma anche pereventuali concerti d’organo. CosìMaissana, tramite la comunità par-rocchiale e la Curia spezzina e so-prattutto la Sovrintendenza dei BeniCulturali ha avviato le pratiche perun degno restauro, con una accoratapetizione rivolta, in occasione dellafesta patronale della Madonna delCarmine, non solo a tutti gli abitantidel paese ma anche ai suoi emigrati,sia nella vicina Riviera di Levante oGenova, sia nelle più lontane terredella “grande emigrazione” (dal gior-nale Il Bacherontius dell’agosto2006).

Nella foto la chiesa parrocchiale diMaissana.

dall’Imperiese

Un museoper le erbeofficinali

(a.r.) Cosio d’Arroscia, ridente pa-ese montano di poco meno di trecen-to anime, ad ottocento metri d’altez-za ed a circa quaranta chilometri didistanza dal mare, nell’entroterra im-periese, ha da poco tempo un Museounico in Italia: quello delle Erbe offi-cinali delle Alpi marittime. L’iniziati-va era stata cullata da tempo ma sen-za perdersi in indugi, considerandoche le specie di quello che è stato con-siderato un patrimonio locale di tuttovalore, sono state individuate, selezio-nate e catalogate con cura. Si tratta dicirca 250 erbe, alcune delle quali ra-rissime. La sede di questo Museo èstata ricavata nei locali del vecchioMunicipio ed ha preso un nome prati-co: “In herbis salus”, nome che con-traddistingue anche il sito Internet re-alizzato dal Comune. Due sono le saleespositive previste: una, a pian terre-no, ospiterà teche e bacheche che con-terranno le varie erbe la cui specifica-zione è data da cartelli contenenti ilnome volgare e quello scientifico deisingoli esemplari. Specifiche etichet-te, inoltre, ne indicheranno le proprietàed il loro utilizzo (cioè: per cucina,profumi, ornamento, uso medicinale).La seconda aula, posta al piano supe-riore – ha spiegato il sindaco CarloLanteri – sarà ad uso multimediale edavrà una biblioteca tematica. Potran-no essere visti filmati, foto e documen-tazione appropriata. In breve temposaranno anche disponibili altri localie cioè laboratori didattici ricavati nelvecchio locale delle scuole mentre

nell’ex palestra scolastica verrà alle-stita una Sala Convegni. Ci sono in-somma, tutte le buone premesse perun rilancio di Cosio d’Arroscia, all’in-segna di una produzione locale tantosemplice e genuina quanto di grandevalore.

dal Genovesato

In Santa Brigida:sono ritornatii famosi truogoli

(i.d.) Dopo venti anni sono stati ri-sistemati i vecchi e famosi “truogo-li”, i lavatoi che davano il nome allapiazza genovese. A dirigere il lavorodi riportare a nuovo splendore sia pureuna parte del vecchio complesso, èstato chiamato l’arch. Gianni Bozzo,responsabile per la Sovrintendenza aiBeni Monumentali cittadini. Dei ce-lebri pozzetti ne è stata sistemata unasola parte, per la precisione quattro,tutti originali che potranno pertantodare una precisa dimostrazione dellostato in cui sono stati conservati, dav-vero raro.

FederazioneEscursionismo:60 anni!

(i.d.) La Federazione ItalianaEscursionismo ha compiuto 60 annidalla sua rifondazione avvenuta nel1946. Le sue origini risalivano al 1800ma durante il periodo fascista fu as-sorbita da un ente governativo, per cuisoltanto a guerra finita potè riprende-re il proprio nome e la propria attivi-tà. Il nuovo sessantennio di vita è sta-to festeggiato a Villa Imperiale diGenova, presso la Biblioteca Lercari,ed ha avuto come ospiti di riguardo ilpresidente della Federazione EuropeaJan Havelka e quelli delle maggioriassociazioni consorelle sempre d’Eu-ropa. Per conto dell’Europa la FIEcura la segnaletica ed il mantenimen-to in buone condizioni di agibilità dei“sentieri” europei che attraversanol’Italia: l’E/1 da Capo Nord a CapoPassero in Sicilia, E/5 da Brest viaCostanza sino a Venezia, E/7 che in-teressa particolarmente la Liguria ini-ziando a Lisbona, passando quindi perSpagna e Francia, entra in Italia aVentimiglia e si snoda attraverso l’Al-ta Via dei Monti liguri per arrivare inRomania, E/1g che attualmente haorigine in Germania, entra in Italia neipressi del Lago Maggiore, passa dal-le Alpi Liguri per arrivare aVentimiglia, attraversa la Bassa Fran-cia e termina sulla Costa Catalana. LaFIE è presieduta dal genovese BrunoD’Onofrio ed ha la sede nazionale aGenova Sampierdarena, in via La Spe-zia, unitamente al Comitato genove-se che fa capo a Franco Schenone.

dal Savonese

Cercando gloriaai “mondiali”dei cuochi

(a.r.) Forti del successo ottenuto loscorso anno in due distinte gare inter-nazionali svoltesi a Salisburgo ed aBasilea dove si erano meritati unamedaglia d’argento ed una di bronzo,

ora mirano all’oro anche se si trove-ranno di fronte a competitori altrettan-to decisi ad imporsi. Sono gli “chef”per la massima parte savonesi partitiper il Lussemburgo dove si è tenuto ilcampionato mondiale dei cuochi. Ec-cone i nomi: Adriano Noli, savonese,team manager; Angelo Costa, capita-no (Hotel Riviera di Spotorno), Fran-cesco Imperi (Hotel Loano), Grego-rio Meligrana (Hotel Acqua Novelladi Spotorno), Fabrizio Urbani (HotelSaraceno di Spotorno), Nicola Giro-ne (Hotel Rio di Varazze), MauroManfredi (Hotel Castelli di Sestri Le-vante) e il pasticcere, nostro socio,Francesco Poldo, della omonima Pa-sticceria di Genova Pontedecimo.Campo di gara un tavolo di sette me-tri per quattro, imbandito per un menùcompleto, dall’antipasto al dessert,vini adeguati. Due i punteggi previ-sti: uno per la presentazione esteticadell’insieme, l’altro per il gusto deivari piatti. Scaramanzìa a parte, tredi-ci gli altri concorrenti internazionali,con Stati Uniti e Canada, Danimarca,Israele e Portogallo. In gara però altrigruppi regionali italiani: Piemonte,Lombardia, Alto Adige, Friuli, Mar-che, Emilia Romagna, Lazio, Puglia,tanto per essere in tema, si sono pre-sentati decisi a non fare una parte di…contorno.Si tratta di una restituzione simbo-

lica, alla città, di un suo pezzo, ubicatonel luogo d’un tempo, senza ricorrerea ricostruzioni storiche che oltre adessere senz’altro costosissime (che itempi e le finanze comunali forse nonconsentirebbero) saprebbero troppo di“rifatto moderno” a scapito dell’ori-ginale forse seicentesco, stando all’at-tribuzione alla potente famiglia Balbidella loro costruzione.

Nelle foto l’antico aspetto di SalitaSanta Brigida con panni distesi e lanuova sistemazione dei trogoli.

Vellego d‘Albengaappuntamentocon la storia

(c.r.) La nostra socia FiorellaTurtoro, ci ha informato che Vellegod’Albenga ha rinnovato le sue tradi-zioni annuali di novembre, quella deiDefunti e quella della festa, ricorren-te il 26 novembre, di S. Caterina,patrona della locale Confraternita deiDisciplinati, con le solenni cerimoniedella S. Messa e processione. Parti-colare il ricordo della giornata dedi-cata ai Defunti, anticipato alla sera diOgnissanti, il 1° novembre. Vellego,piccolo paese nell’entroterra vicinis-simo al confine della provinciaimperiese, vanta una popolazionemolto unita e compartecipe (fra l’al-tro ha commosso la nostra socia pergli auguri che le hanno fatto il 1° d’ot-tobre per il suo 14° anno di matrimo-nio, con Giampiero Zambarbieri). La

sera del 1° novembre, appunto, la pic-cola chiesa locale di San Giuliano èstata gremita per la lettura del Regi-stro dei Confratelli Defunti: si comin-cia dal 1300 –dice- in cui il Paese eradominato dai Marchesi del Carretto esi arriva ai nostri giorni ripercorren-do, in pratica, tutto il passato diVellego. Una vera e propria dimostra-zione di orgoglio e fedeltà per la sto-ria del proprio paese.

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Dicembre 2006 2323Archivi della memoria

“Pezzi” di nostra storiada Premio Internazionale

di MAGÌ SOAVE

Dairicordidellanonna

DairicordidellanonnaIl proverbio

La ricetta

L'angolo caratteristico

Le comm-e pestà l’aegua in to mortà … E’ come pestare l’acqua nel“mortaio”, vale a dire ”fatica sprecata”.

IL BAGNÚNIngredienti: un Kg. di acciughe, che vanno lavate bene e pulite to-

gliendo loro anche la testa. Tritare mezza cipolla, tre spicchi d’aglio edun pochino di prezzemolo, facendo soffriggere il tritato in una casse-ruola, possibilmente di terracotta, con olio puro d’oliva in abbondanza,fino a farlo diventare di color oro. A parte intanto saranno tritati mezzoKg. di pomodori mettendoli poi nel soffritto facendoli cuocere per die-ci minuti. Aggiungere un pizzico di pepe, sale quanto basta, un quartodi acqua e se lo si desidera anche un “goccetto” di vino biondo nostrano(della Riviera) che abbia qualche “grado”. Quando il tutto bolle unifor-memente, mettere nella casseruola le acciughe e far bollire per almeno12/15 minuti, dopodiché il “bagnun” è pronto. Va quindi versato neipiatti sui quali sarà stata spezzata una galletta da marinaio (in mancan-za della stessa, biscotto di pane). Versarvi sopra il bagnún con acciughee sugo, lasciando che le gallette siano inzuppate, quindi il “buon appe-tito” di rito ed ovviamente un vino adeguato (sempre consigliato il biancolocale).

Nota: la presente ricetta è attribuita a Ettore Carniglia, di Trigoso,(alias “capitan La Grigia”) ed è la ricetta ufficiale della Festa del Bagnunideata da Edoardo Bo, decano dei giornalisti del Levante Ligure, even-to che ormai si celebra dal 1960 nel borgo di Riva Trigoso senza solu-zioni di continuità. (Fonte: il libro, della Collana “I CIOTTOLI”, “Apicioa Trigoso - Il Mare” di Giorgio Creti, ricchissimo di ricette marinare).

CARAVONICA(Imperia) –L’Ospizio delPellegrinopresso illocaleSantuariodella Madon-na delleVigne. (daGuide Sagep-n° 8 - Imperia)

(c.r. ) Onore ad altissimo livello pergli scritti di Marisa De Barbieri, no-stra socia fondatrice e consigliera non-ché collaboratrice di Gens Ligusticain Orbe con la sua apprezzata rubrica“Archivi della memoria”. Domenica22 ottobre, nella Sala dell’Auditorium“Santa Margherita” dell’omonimoComune della Riviera di Levante cheè anche sede dei Corsi internazionaliestivi di Studi italiani, si è svolta lacerimonia conclusiva della 29ª edizio-ne del Premio letterario internaziona-le “Santa Margherita Ligure - FrancoDelpino”, alla presenza di un folto e

La foto: Marisa De Barbieri riceve il Premio internazionale dal giornalista escrittore Luciano Garibaldi.

qualificato pubblico. Il Premio hacoinvolto quasi mille concorrenti, perla precisione novecentosessantadue,originari di ogni angolo d’Italia, il cheha comportato un notevole lavoro perla Giurìa presieduta dal prof. Giovan-ni Giosuè Chiesura, e dal suo vice Sil-vio Landriani. Alla premiazione era-no presenti molti ospiti d’onore, tra i

quali lo scrittore e giornalista Lucia-no Garibaldi e lo scrittore e poetaGuido Loero, i quali sono stati pre-miati rispettivamente dall’assessorealla Cultura del Comune di Santa Mar-gherita Ligure Giuseppe Pastine edall’on. Gabriella Mondello.

La nostra Marisa De Barbieri, perla speciale sezione “Cara Liguria” havinto il primo premio con i suoi dueracconti “Massacrate dai figli e dallafatica” ed “I Cristezzanti” che a suotempo apparvero in questa rubrica diGens Ligustica e di cui pubblichiamouno stralcio di pagina.

Le motivazioni del prestigioso Pre-mio sono state, oltre il riconoscimen-to della indubbia capacità di esprime-re e raccontare le tematiche di un pas-sato ancora presente nella memoria dimolti, la grande sensibilità di parlarenon solo come molti, per non dire ipiù, del paesaggio (per inciso: di Leiricordiamo “Anche le pietre da noifanno la stria”) e delle opere d’artedella nostra terra, ma della gente, lapiù umile e la più vera.

A partire dal diciassettesimo seco lo e sino a quando non vennero

inventati i moderni frigoriferi, la neveche d’inverno cade abbondante sullealture che circondano la nostra città,veniva raccolta in grandi buche sca-vate nel terreno dette “neviere” edusata successivamente per la refrige-razione dei cibi e delle bevande.

Racconta Angelo Rebora, un signo-re entusiasta della montagna e dellanatura, che nel 1625 la Repubblica diGenova istituì una tassa con la qualeveniva consentito il commercio dellaneve, dentro e fuori città, solamente aquegli imprenditori che, oltre a paga-re la “gabella della neve”, si impegna-vano a mantenere il rifornimento delbianco elemento, specie per gli usidomestici.

Chi ama camminare sulle giogaieche circondano Genova, avrà certa-mente incontrato le “neviere”: enor-mi buche scavate nel terreno e fo-derate con muri a secco dove la neveveniva conservata fino alla fine del-l’estate successiva. Di neviere, or-mai veri reperti archeologici, se ne

Quando invece del frigoriferoerano in voga le «neviere»

trovano ancora al passo dellaBocchetta e in Pian di Reste ai con-fini della Provincia di Alessandria,a San Martino di Paravanico, sulMonte Pennello, ecc.

Una buona occasione per poter os-servare da vicino ce la offre la bellainiziativa promossa dal CAI di Bol-zaneto e patrocinata dal Comune diCampomorone, quasi dieci anni fa etuttora operante con successo. Conuna passeggiata di poco più diun’ora, partendo dal bivio dei Laghidel Gorzente sulla strada che prose-gue verso i Piani di Praglia, si arrivaai piedi del Bric di Guana dove ilCAI, a quota 905 m.s.l.m. ha costru-ito un osservatorio naturalistico –ambientale. Era un vecchio manufat-to di proprietà dell’Acquedotto DeFerrari Galliera che un gruppo di socivolontari ha recuperato e messo anuovo, anche con un certo buon gu-sto, ovviamente col contributo delComune, sempre attento e sensibilea questo tipo di promozione del ter-ritorio. Dall’osservatorio nei giorniparticolarmente sereni e luminosi, lo

sguardo si spinge lontano fino allaCorsica ed alle Alpi innevate, men-tre la grande distesa di case, di stra-de e di ponti che lambisce il mareluccica tra le pendici dei Forti e ilMonte della Guardia. Lo spettacoloè bellissimo e val la pena di salire inalto, a rifornire lo spirito di ottimi-smo per poi tornare a valle ed affron-tare la quotidianità che ci attende.

Ed appunto lungo questo percorso,o nelle sue vicinanze, si possono in-contrare le “neviere” che, si tenga pre-sente, quando erano usate venivanoricoperte di paglia e riparate dal sole.

Di recente, accanto all’osservatorioè stata posta una grande piastra me-tallica con l’indicazione dei luoghi piùimportanti che da lassù si possonoscorgere.

Ed è davvero interessante chinarsi adosservare la Corsica o il Monte Antolae saperne le distanze, l’altimetria...

Un modo bellissimo di fare culturae di avvicinarsi con intelligenza allanatura.

GIOVANNI REPETTI

Le nostre donne nel tempo:“massacrate”

dai figli e dalla fatica

Vite incredibili: stentifatica, sacrifici,

Vere “pària” della società civileI CRISTEZZANTIUna tradizione religiosa tramandata con passioneed un rituale che lascia col fiato sospeso

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Dicembre 20062424Libri VOCI E SCRITTI DI LIGURIA

Quasi cento pagine, una ventina di illustra-zioni con le foto tutte d’epoca: ovviamente inbianco e nero: a colori lo stemma del Comunein riproduzione su cartoncino incollata su unadelle pagine iniziali. Edito dalle Arti GraficheAlzani, il libro è firmato da Alberto Politi edoffre un breve ma essenziale storia, con appun-ti e curiosità, sulle origini e lo sviluppo dellacittadina di Ospedaletti Ligure.

R ni’ d’Aigura(Il nido dell’Aquila). Rivista seme-

strale dell’omonimo Centro Studi.(telef. 010.3621829) - Direttore-Edi-tore: Pierleone Massaioli.

Casa America ha presentato nelloscorso ottobre, come dalle anticipazio-ni già da noi pubblicate nel nostro pre-cedente numero, il “Dizionario stori-co-biografico dei Liguri in AmericaLatina”. Stampato presso la Tipogra-fia Fast Edit di Acquaviva di Picena(AP), il volume è di 481 pagine conillustrazioni in bianco e nero ed ha uncosto di copertina di 14 Euro. Sonopiù di 1200 le biografie che presentadi Liguri che, emigrati o presenti nel-l’America Latina per periodi prolun-gati, hanno lasciato una significativamemoria di sé nel continente latino-americano dall’età della scoperta sinoa tutto il Novecento, con esclusionedei soggetti viventi.

La presentazione del volume è delpresidente della Fondazione CasaAmerica, Roberto Speciale, il qualespiega il significato di fondo del Di-zionario, secondo il quale vale il prin-cipio della premessa Colombo, Ga-ribaldi (per citare due nomi illustri enon solo…) in quanto i liguri nel-l’America Latina hanno rappresenta-to da sempre una notevole parte dipresenze, quasi una vocazione. Duele prefazioni: rispettivamente del-l’on. Claudio Scajola quale presiden-te del Comitato nazionale per le ce-lebrazioni Colombiane e ClaudioBurlando nella sua veste di presiden-te della Regione.

Alla base dell’iniziativa risultanoun Comitato scientifico ed un Grup-po di ricercatori. Federica Gallamini,coordinatrice di questo Gruppo (for-mato da Elisabetta Gatto, BarbaraGhilardi, Massimiliano Macconi,Chiara Quartero e Catia Righetti) haspiegato la metodologia della ricer-ca e la riconosciuta esigenza di tenerconto dei confini geografici mutatinel tempo per certe zone, agli effettidella catalogazione d’origine di cer-ti personaggi importanti. Ed inoltredi una certa selezione di individuale(o familiare) emigrazione alla ricer-ca di personalità che si siano effetti-vamente distinte lasciando una trac-cia ed una memoria nella storia lati-no-americana. A sostenere le ambi-zioni di questa ricerca di Casa Ame-rica, come ha detto Roberto Specia-le nella sua presentazione, gli scritti(vere e proprie tesi “da Ateneo” dei

Periodici

“A Vuxe”Periodico di proprietà (e di notizie

d’attività) della Cumpagnìa de l’UrivoValli d’Ineja e du Portu , aderente allaConsulta Ligure. Presidente e direttoreCarlo Todiere. Redazione: Via Zara 6-Imperia - Telef. 0183.666.645

Il FoglioPeriodico della Biblioteca di Tiglieto

“Adriano Guerrini” - Direttore respon-sabile Giovanni Meriana - Redazionepresso la Bilioteca stessa, in PiazzaRoma - Tiglieto (GE).

A Voxe da TorePeriodico realizzato in proprio pres-

so il Centro storico “Torre dei Sarace-ni”, aderente alla Consulta Ligure perle Associazioni - Palazzo S. AntonioPiazza XXIV Aprile -Arenzano (GE).

Riportiamo dalla copertina delCD: «“Sento vivissimo il desiderio dirivedere i miei luoghi e di stringere an-che una volta la mano ai buoni popo-lani che mi amano. Se un giorno maiGenova mi dirà: ‘Deliberata di sorge-re in nome del principio ho bisogno ditè’, se vivo verrò”. Così GiuseppeMazzini scriveva nel 1866, all’amicagenovese Carlotta Benettini. Aveva ab-bandonato Genova a 26 anni , nel 1931,

Ospedaletti:un po’ di storia

e da allora potè farvi ritorno solo pochevolte, clandestinamente, per brevi peri-odi ma il suo rapporto rimase stretto edininterrotto sino alla morte. Seguendoil filo delle lettere autografe conservatedall’Archivio di Stato di Genova, abbia-mo illustrato questo rapporto e ripercor-so alcuni momenti cruciali della vita edell’azione politica di Mazzini, la pre-parazione della spedizione di Pisacanea Sapri nel 1857, il contemporaneo ten-tativo di insurrezione a Genova, la durarepressione. Rivivono i volti, le paro-le, le azioni dei familiari, degli amici,del fedelissimi seguaci che lo tennerocostantemente in contatto, con gli am-bienti risorgimentali, durante il lungoesilio, prepararono le azioni insurrezio-nali, lo ospitarono a Genova durante isoggiorni clandestini. Sono visualizzatii luoghi in cui vissero ed operarono».

Questo il contenuto di un pregevoleCD realizzato con il contributo dell’as-sessorato alla Cultura della RegioneLiguria in occasione della mostra “Seun giorno mai Genova mi dirà”, tenu-tasi nel complesso monumentale diSant’Ignazio da novembre 2005 a gen-naio 2006, dedicato alla vita ed all’im-pegno politico del grande Genovese.

Liguriin americaLatina

Liguria in rimeRealizzato dalla nostra Associazio-

ne in collaborazione con la RegioneLiguria e stampato dalle Arti Grafi-che Guercio di Genova, ha avuto il“battesimo” del nostro Ventennale ilvolumetto “Liguria in rime - Poesiedi Bruno Pistidda” (editor & designl’omonimo Claudio Pistidda). Nellesue 64 pagine è contenuta una raccol-ta di poesie che richiamano una partedei nostri suggestivi borghi: “poesie– dice la prefazione – dedicate a tuttii liguri ed in particolare a quelli chenei vari flussi migratori hanno cerca-to fortuna nel nuovo mondo in terrelontane”. Il simbolo della Lanterna, incopertina, con un emigrante in primopiano, precede con i versi dedicati allaLiguria stessa e all’Emigrante, quelliche si richiamano ad Arcola, Arenza-

Colomboa fumetti

componenti del Comitato scientifico.Nell’ordine di: Gabriella Airaldi(Scoprire nuovi mondi: lo spazio del-la storia), Anna Maria Lazzarino DelGrosso (I Liguri in America Latina:politica, cultura, società), FrancoSborgi (Frammenti per una ridefini-zione della storia artistica ligure fraOttocento e Novecento), FrancescoSurdich (La lettera a GerolamoAnnari del Savonese Michele delCuneo).

Un prologo che ha impegnato ben72 pagine iniziali alle quali ne van-no aggiunte altre 20 per la Bibliogra-fia di riferimento, i periodici, i sitiinternet, le opere di carattere intro-duttivo generale, le riviste consulta-ti, nonché i ringraziamenti. Notazio-ne, questa, che va fatta per dimostra-re l’impegno profuso in quest’operae quanto essa meriti dal punto di vi-sta storico e sociale nel tempo.

no, Boccadasse, Bordighera, Camo-gli, Corniglia, la Fontanabuona, laLanterna, Imperia, La Spezia, Loco,Nervi, Noli, Pegli, Pieve Ligure, Por-to Maurizio, Rapallo, Santo Stefanod’Aveto, Sanremo, Savona, SestriLevante, Sori, Spotorno, Varazze,Ventimiglia e Vernazzola. L’auspicio,come dice la prefazione, è quello diriunire, con la voce del padre nel cuo-re, i figli di molti liguri nati in terrelontane, affinché non dimentichino laterra delle loro origini

Come avevamo data l’anticipazione parlando nel numero scorso del-l’attività di Casa America, su iniziativa della stessa è stato realizzato ilvolume “La sfida di Colombo Oltre l’Oceano”. Un volume interamentea fumetti, una vera e propria novità per il genere letterario cui si ispira,dovuto alla speciale grafica di Renzo Calegari, “fumettista” genovese,che ha avuto per consulente storica Gabriella Airaldi e per la sceneggia-tura Marco Basari. Hanno inoltre contribuito e collaborato l’IstitutoLatino Italo Americano di Roma, l’Unione Latina di Parigi, la RegioneLiguria, Provincia e Comune di Genova. Espressamente citata anche lacollaborazione di Gabriella Scotto, mentre Roberto Speciale, presidentedi Casa America, Gabriella Airaldi, ex assessore alla Cultura della Pro-vincia di Genova, l’ambasciatore Paolo Faiola, segretario generale del-l’Ist. Latino Americano di Roma l’amb. Bernadio Osio, segretario ge-nerale dello stesso Istituto, Alessandro Repetto, presidente della Pro-vincia di Genova, Fabio Morchio, Assessore alla Cultura della Regio-ne ed Anna Castellano, assessore alla Comunicazione e Promozionedel Comune di Genova, hanno firmato le presentazioni. Ottantanovele pagine dedicate al viaggio colombiano, l’altra decina a chiudere illibro e corredate con foto in bianco e nero e quadricromia, dedicatealle tappe significative della vita del grande navigatore, ai suoi duemonumenti genovesi (quello di Francesco Coroni presso il Liceo Co-lombo e quello che giganteggia in piazza Acquaverde) con una cartinadei viaggi compiuti ed il celebre affresco, risalente al 1862, titolato “Iltrionfo di Colombo”, firmato da Francesco Gandolfi ed esposto a Pa-lazzo Tursi.

L’Operaio LigurePeriodico mensile della federazione

Operaia Cattolica Ligure, fondato nel1884. Direzione redazione ed Ammi-nistrazione: Vico Falamonica 1/3 -16123 Genova - Telef. 010.247.45.93- Fax 010.251.72.64 - [email protected] - www.focl.it - Diret-tore responsabile: Mons. Carlo Cavi-glione - Dir. Edit.: Guido Garri - Ass.Eccl.: Mons. Luigi Molinai.

Stampato in formato tabloid su cartapatinata, esce in 8 pagine dedicate al-l’operato della Federazione ed ai granditemi dedicati alla Chiesa, alla Cultura,alla Vita Associativa ed all’attualità.

Se un giorno mai Genova mi diràCD

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Dicembre 2006 2525

GLI EDITORIALI (di Felice Migone)Un ruolo concreto di garanzia per il futuro n° 1 pg. 1Il preciso ruolo che dobbiamo svolgere n° 2 id.1986-2006:date che segnano una intensa storia: la nostra n° 3 id.Farsi promotori di nuove opportunità n° 4 id.

ATTESTAZIONI E RITRATTIRoberto, cuore ligure – Renzo Bevegni nel ricordo - Rinaldo Magnani: mezzo secolo daprotagonista – Walter Bozzi, Sindaco di Pieve Ligure, personalità di spicco n° 1 pag. 5Nuovamente in lutto (di Cesare Rosso)Gianni Stagno nel mio ricordo (di F. Migone) n° 2 pg. 1Addio a Stagno - Un maestro di vita - Un altro vuoto incolmabile- Un amico fraterno – Varie da tutte le Comunità n° 2 pgg.5-6-10

VITA ASSOCIATIVATra Romantici e Macchiaioli - Visite a mostre e gite- L’impresa Aconcagua al Ritz - Orario apertura Sede n° 1 pg. 2Visita a Genova di liceali cileni di Copiapò – Rinviato il viaggio in California. Foto assemblea- Casa del Pellegrino alla Guardia: prezzo speciale per i “Liguri”- Maggio culturale con la Dante Alighieri n° 1 pg. 6In visita a Tiglieto ed alla Badìa - Galleria d’arte moderna a Nervi: l’800 in salotto n° 2 pg. 2L’Assemblea del 26 giugno: superare il passato, un nuovo impegno- L’auspicio della nostra Assemblea n° 2 pgg. 5 e 10Il programma del Ventennale n° 3 pg 1Quelli del Buio Pesto per il nostro XXnale – Visite in Sede – Fiori d’arancio n° 3 pg. 2La celebrazione del Ventennale - Premessa cronistica- Gli interventi di S. Monti-Bragadin - dell’assessore Vesco- del presidente F. Migone con ampio servizio fotografico n° 4 pgg.1-2- 9 14-15La “ Conviviale” di fine anno con servizio fotografico n° 4 pg 28

REGIONE – CONSULTA PER L’EMIGRAZIONE – ATTIVITA’ VARIALa visita in Uruguay di Claudio Burlando n° 1 pg. 1Tanto di ligure nella storia dell’Uruguay n° 1 pg. 24Riunita la nuova Consulta insediata dall’Ass. Vesco - Questi i 34 neo-consultori- Competenza e positivo fervore:il ricordo di A.M. Rivano- A Portofino Vetta, cornice di classe - Alle Cinque Terre nel Parco modello n° 1 pgg. 3-4Consulta: attività a ritmo elevato - I profili dei neo-consultori- La scomparsa di Mario Baiardo n° 2 pgg. 3-4Immigrazione: una legge quadro regionale: l’Ass. Vesco ne ha spiegato l’importanza - I profilidei neo-consultori (2) - Cinquanta anni fa la tragedia di Marcinelle - America Latinissima: ivincitori a Genova per i nostri 20 anni - Ricordato Fausto Cuocolo - Omaggio al Capo dello Stato– Gli stemmi dei Comuni della Liguria riuniti in ua loro preziosa antologìa n° 3 pgg. 3-4-5Tra le molte iniziative annunciate una nuova legge sull’Emigrazione- Consulta: i profili dei nuovi membri (3 e fine) - America Latinissima: i vincitori del concorso aSarzana con l’Ass. Vesco - A. Fantazzini nuovo dirigente Ufficio politiche dell’Emigrazione- Onorata la memoria dell’ing. Adolfo Ansaldo - Aigues Mortes: una tragedia dell’immigrazioneitaliana in Francia - I giovani di America Latinissima: amore a prima vista, per loro, il conoscerela terra dei loro avi - A Ventimiglia il Forum del Lavoro frontaliero- La Liguria su Internet ha una finestra sul mondo n° 4 pgg.3-4-5-6-9

RICERCHE STORICHE E GIORNATE COLOMBIANEC. Colombo: celebrati i 500 anni della sua morte - I soggiorni del celebre Ammiraglio alleCanarie (di S. Pellegrini) - Un personaggio che merita senza dubbio un processo d’appello- Il Card. Bertone: Cristoforo: un araldo del Vangelo - Il grande genio del marericordato anche da Spagna, Portogallo ed America Latina n° 2 pg. 7-8L’emigrazione Ligure in Uruguay n° 2 pg. 11- Valori dell’emigrazione: Suor Blandina Segale n° 2 pg. 18

La consegna dei grandi Premi colombiani nello storico scenario di Palazzo Ducale- Convegno e mostre a Casa America- Cristobal Colon all’Accademia della Marina Mercantile- La “Casa de Colon” a Las Palmas, Gran Canaria (di S. Pellegrini) n° 4 pgg. 7-8

LE GIORNATE DELLA NOSTALGIACelebrata a Favale di Malvaro la 46° Giornata dell’Emigrante- Premio Radici a Giovanni Andreoni n. 2 pgg. 12-13La Festa del Perù e dei Liguri nel Mondo (Fiestas Patrias) una forte testimonianzadei loro legami - Anche a Montoggio e Celle Ligure l’interesse per il Perù el’amore per la sua gente n° 3 pg. 24

CORSI INTERNAZIONALI DI STUDI DI S. MARGHERITA LIGUREI Corsi internazionali di Studi Italiani motivo per conoscere le proprie radici n° 3 pg. 9

IN PRIMO PIANOCittadinanza: nuove regole nel rispetto della storia della nostra Nazione n° 2 pg. 4A Genova, con il 46° Salone Nautico il mare è diventato più grande- A Casa America fervore di lavoro e di programmi- Patrimonio dell’Umanità anche i Palazzi dei Rolli n° 3 pg. 6“Ma se ghe pensu” (Emigrazione: un progetto per ricerche studentesche) n° 4 pg. 11

SPECIALE EVENTIRitorna Euroflora n° 1 pg. 1Euroflora, un giardino dall’incanto mondiale n° 2 pg. 24I Liguri sbarcati con Garibaldi a Marsala n° 1 pgg. 12-13Al Centro Ligure la Pampa l’appuntamento nazionale dell’annoper le Associazioni Liguri dell’Argentina n° 3 pgg. 12-13

GENOVA E LIGURIALa Diocesi di Genova per l’America Latina- Campanari di Liguria - Zirandrea si esprime con i fiori n° 1 pg. 6- Cara Liguria, una regione stretta tra terra ed acqua (di M. Delpino)- La strada della castagna sarà proposta ai turisti per valorizzare il paesaggioe la produzione tipica Genova negli occhi dei ragazzi ecuadoriani n° 1 pg. 7- Il Tempio antico, piccola oasi “bed and breakfast” a Favale di Malvaro n° 1 pg. 21- Teatro popolare e storia ligure: i Cereghino , detti Scialin n° 2 pg. 2Giornate storiche Pegliesi - Studenti per un’idea d’Europa n° 2 pg. 10- Festival della cucina italiana e regionale - Profumo de baxeicò: tre giorni a Prà n° 2 pg. 21Il Tigullio nel mondo con un sito su Internet n° 4 pg. 6- Con la Rionda al Bergese - Comensà un meize avanti, tradizioni riportate in auge n° 4 pg. 20Rinnovato a Genova il rito del Confuoco n° 4 pg. 27

PERSONAGGI ED ASSOCIAZIONI LIGURICasa America: I Garibaldi dopo i Garibaldi n° 1 pg 7Bianca Costa ed Enzo Grilli Fronde d’oro di Chiavari- Angelo Regazzoni: 100 anni! n 1 pg. 8Il Card. Tarcisio Bertone, neo Segretario di Stato del Vaticano n° 2 pg. 1Il meeting mondiale dei RoccatagliataBoccadasse: i 300 anni della Parrocchia ed i Dodero n° 2 pg. 9Personalità mondiali: Renzo Piano nei “cento più influenti” n° 2 pg. 10Angelo Bagnasco, neo Arcivescovo di Genova n° 3 pg 1Addio Don Nando, prete santo n° 3 pg. 9Floralie a Cogorno: omaggio a Roberto - Un sito web per ritrovare i Bruzzone nel mondo.A Franco Henriquet il Grifo d’oro – Genova ha perduto Bruno Lauzi n° 4 pg. 10Scomparso negli USA Enzo Grilli n° 4 pg. 21

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Dicembre 20062626

Hanno collaborato: Ci sono stati preziosi compagni di lavoro nell’alternarsi o prestarsi alla realizzazione mate-riale del Giornale componenti dei reparti tecnici ed amministrativi della GRAFICA L.P. Ne vogliamo citare i nomi:Eliana Risso, Fabrizio Binello, Umberto Bazzo, Giorgio Losito, Andrea Bracco, Lorenzo Insinna, Fabio Poggi.

Staglieno: memoriein musica

I richiami storici della monumen-talità del cimitero di Staglieno hannoconsentito a Francesca Di CaprioFrancia di dare alle stampe i risultatidi una sua nuova ricerca ancora nel-l’ambito delle memorie. La preceden-te, sulla fine del 2004, si riferiva allememorie in genovese relative a vita eopere di nostri concittadini illustri (percitare alcuni esempi: Balilla, NicolòBacigalupo, Mario Cappello, Giovan-ni Casaccia, Giuseppe Marzari, Cate-rina Campodonico, la celebre vendi-

trice di nocciole…). Nel suo ultimolibro, a distanza di circa un anno emezzo dal precedente, come dice iltitolo, le memorie di Staglieno sonoin musica e attraverso le stesse vienefatto un censimento di genovesi illu-stri cultori, sotto i suoi vari aspetti,dell’“arte dei suoni”, cara a più di unaMusa.

Si possono citare, a campione nellungo elenco di oltre cinquanta nomiche ne risulta: Margherita Carosio, so-prano di alta fama; il violinista RenatoDe Barbieri; il cantautore Fabrizio DeAndrè; il compositore Michele Novaro;il musicologo Edward Neill, genovesed’adozione; il compositore e direttoredi coro Luigi Porro; il giornalista criti-co musicale Marcello Rietmann; illibrettista Felice Romani; il violinistaCamillo Sivori. Senza contare che esi-ste anche un particolare richiamo ai set-te presidenti e ai sedici direttori dellostaff del Conservatorio musicale geno-vese, Nicolò Paganini. Quattro paginedi note e tre di bibliografia, prima del-l’indice, arricchiscono l’antologìa deinomi in un volume in cui l’autrice spie-ga al lettore le ragioni della ricerca stes-sa dimostratasi un lavoro non facile,che ha avuto patrocinio e contributidella Provincia di Genova, dei Lionscittadini e della Medical Systems, non-ché la prefazione di Maria CristinaCastellani, assessore alla Cultura dellaProvincia di Genova.

La Liguriaal dettaglio in Cronacadi un anno di cronaca

E’ arrivato al trentesimo anniver-sario “Cronaca di un anno di crona-ca”, annuario voluto dal Gruppo Cro-nisti Liguri che, per l’appunto, pro-pone la “narrazione certosina, quasi

pignola, della quotidianità della Li-guria”.

Il volume in questione, dedicato al-l’anno appena trascorso, si apre con ilfondo di Marco Menduni, presidentedei Cronisti liguri, nel quale oltre asottolineare l’importanza del traguar-do raggiunto, tratteggia l’identikit delgiornalista cronista e della sua “faticaquotidiana di raccogliere e racconta-re notizie”, superando la tentazione disemplificare il compito preferendo lacomodità alla dignità professionale.

Segue l’analisi del periodo 1977-2006 affidata a Paolo Lingua, giorna-lista e storico, che affronta l’incaricofornendo diverse angolature da cuiguardare il trentennio trascorso: dallepersone che hanno rappresentato lacittà e la Regione in qualità di sinda-co e di presidente di Via Fieschi, pas-sando per i grandi eventi e per il lavo-ro che li ha preparati (le celebrazionicolombiane del 1992, il G8 del 2001e il 2004 con Genova Capitale euro-pea della cultura) ai per i fatti tragici(assassinio di Guido Rossa nel perio-do caldo delle Brigate Rosse, le vio-lenze vissute nel corso del citato G8,…) o infine attraverso il “susseguirsidi importanti figure religiose sullacattedra che fu di San Siro” (Siri, Ca-nestri, Tettamanzi, Bertone fino all’ar-civescovo attuale Bagnasco). Sullosfondo poi, sempre la trasformazione

del Porto sia dal punto di vista “este-tico” e di fruibilità da parte della cittàsia dal punto di vista più tecnico-ge-stionale in particolare per Genova maanche per le altre province. Il fascico-lo si compone di 240 pagine nellequali di ogni mese viene dato un flashdelle notizie dall’Italia e dal Mondoche permette di inquadrare il conte-sto nel quale si sono inseriti i fatti prin-cipali accaduti nella nostra regioneche sono scanditi giorno per giorno.

Uno spazio specifico è dedicatoall’appuntamento del Salone Nau-tico. Chiudono la pubblicazione, cheè stampata in 10.000 esemplari inedizione fuori commercio, il puntodell’Ordine dei Giornalisti e del-l’Associazione Giornalisti Ligurisul 2006, rispettivamente attraver-so le parole del presidente AttilioLugli e del segretario MarcelloZinola, nonché quello del Gruppodei Cronisti sull’attività svolta nel-l’anno, a firma del segretario Mar-co Massa. Per favorire la conoscen-za della professione nelle scuole,infine, il Gruppo Cronisti ricorda lapresenza di una biblioteca specializ-zata a disposizione di quanti inten-dono avvicinarsi al giornalismo e lapresentazione, a partire dal prossi-mo mese di febbraio, di “Cronacadi un anno di cronaca” presso lescuole che lo richiedono.

A.R.

Libri

PREMI POESIE E CONCORSIPoetando insieme – Premio internaz. Monte di Portofino n° 2 pg. 2Attribuiti i Premi “A. Compagna 2006” n° 2 pg 3Premio internazionale alla nostra Marisa De Barbieri, consigliere dell’Associazioned autrice dei pezzi per la nostra rubrica “Archivi della memoria” n° 4 pg. 25

DALLE NOSTRE COMUNITA’Incontri in Argentina ed Uruguay – Il voto dei liguri all’estero n° 1 pg. 9Argentina, Brasile, Cile, Messico, Perù, Uruguay - Canada- USA- Australia - Europa n° 1 pgg 9-10-11-14-15-16-17Argentina - Brasile - Cile - Messico - Perù - Uruguay - USA - Asia- Australia - Europa n° 2 pgg. da 14 a 19Argentina - Bolivia - Brasile - Cile - Paraguay - Perù- Uruguay - USA - Australia - Europa n° 3 pgg. 10-11-14-15-16-19Argentina - Cile - Bolivia - Brasile - Perù - Uruguay- USA - Australia - - Asia (Tokio) - Europa n° 4 pgg. 11-12-13-16-17-18-19-20-21

TRACCE PERDUTE E RITROVATERosario – Argentina (Bernardo Fiorentino-Codino, Emanuele Devoto e Nicola Puccio o Pucci)- E ritrovate (Maria Badano - Sassello) n° 1 pg. 9Da Plodio, chi lo ricorda? - Una richiesta da Dolceacqua…e da Lima… n° 2 pg. 4Dal Paraguay – Antonio Bonzi n° 3 pg. 14Da Neuquén (Argentina) Famiglia Zeballos n° 4 pg. 11

MISCELLANEA LIGUREGenovesato: Pieve Ligure: Festa della Mimosa - Savonese: Opere N.S. dellaMisericordia: nuova scultura d’arte - Imperiese: Baiardo: un borgo-albergo riscaldato dal sole- Spezzino: Il Sistema Museale della Provincia de La Spezia n° 1 pg. 18Liguria: Lanciato il Festival Mondo-Mare - Genovesato: Figli al seguitoper le artiste di Decorarte - Savonese: Trofeo Fantozzi: ciclismo matto per beneficenza- Imperiese: A Pieve di Teco il più piccolo teatro del mondo- Spezzino: Levanto, presidio per il rilancio del libro n° 2 pg. 20Genovesato: Volontari Ospedalieri, una tradizione - Costa Concordia: la più grande navepasseggeri - Savonese: Alassio-Arte con i Castelli di sabbia 2006- Imperiese: Salvato il Museo della Canzone - Spezzino: Festival della Creatività a Sarzana -Approdo telematico alle Cinque Terre n° 3 pg. 20Genovesato: Santa Brigida: sono ricomparsi i famosi truogoli - Federazione escursionismo:sessanta anni - Savonese: Cercando gloria ai mondiali dei Cuochi - Imperiesre: Un museo per leerbe officinali - Spezzino: Antico organo da restaurare a Maissana n° 4 pg. 22

ARCHIVI DELLA MEMORIA (di Marisa De Barbieri)La questione della lingua (errata corrige) n° 1 pg. 20La parsimonia, virtù del passato n° 1 pg. 21Lo sappiamo il genovese? n° 2 pg. 21Coae de bon, coae de pigneu n° 3 pg. 21Premio internazionale S. Margherita Ligure a Marisa De Barbieri n° 4 pg. 25

Inoltre : L’arte dei cestai n° 3 pg 21e Le “neviere”, i frigoriferi di una volta (di Giovanni Repetti) n° 4 pg. 25

DAI RICORDI DELLA NONNA (Il proverbio, la ricetta, l’angolo caratteristico)Chi semen-na agugge no vadde descaso (Chi semina aghi non cammini scalzo) - La paniccia –Id. con le cipolle - Id. fritta - Cogorno (GE): Stradina con gradoni in ardesia n° 1 pg 21O cheu grande o fa ingrandì a toua (Il cuore grande arricchisce la tavola) - Filetti di sogliola alla S. Caterina - Alassio (SV): La Cappelletta ai Caduti del mare n° 2 pg. 21Quande a famme a munta, o presumì o chinn-na. (Quando la fame aumenta, la presunzione cala)- Tempo di castagne: pelate, bruciate, id. al rhum, ballotte, secche - Groppo di Sesta Godano(SP): Tipico passaggio interno a caseggiato n° 3 pg. 21L’è comme pestà l’aegua in to mortà (E’ come pestare l’acqua nel mortaio, cioè fatica sprecata)- Il “bagnun” - Caravonica (IM): L’Ospizio del Pellegrino presso il locale Santuario dellaMadonna delle Vigne (da Guide Sagep - Imperia) n° 4 pg. 25

VOCI E SCRITTI DI LIGURIALibri: Si comincia da una figlia - Genova, come e quando - Genova dove e chi - La Liguria dei Poeti- Storie di vallata 2 - Cara Liguria - Periodici: Tutto Bergeggi - U Pantan n° 1 pg. 22Libri: Genova e la Shoah salvate dalla Chiesa - Antologia Pievese- Profumo di arziglio: antica cucina dei pescatori liguri - Tiglieto: l’idea di un Paese- Pietra Ligure nella memoria - Varazze: soprannomi di una volta n° 2 pg. 22Libri: Antiche ballate, canti e canzoni in genovese - La Liguria di Colombo:come e dove lo ricorda - Celle e la Ferrovia: immagini d’epoca - Trigoso: il mio Paese- Le incisioni di Stefania Beraldo, artista recchese di alto pregio- Periodici: Il Giornale di Moconesi - L’eco di Levanto n° 3 pag. 22Libri: Dizionario storico biografico dei liguri nell’America Latina- La sfida di Colombo descritta in fumetti - Liguria in rime - Ospedaletti, un po’ di storia- CD: Se un giorno Genova mai mi dirà - Periodici: L’Operaio Ligure- A vuxe - R’nì d’Aigura – Il Foglio – A voxe da Tore n° 4 pg .20Altri libri citati: Presepi a Trigoso ed “Apicio a Trigoso- Il mare” ricchissimo di ricette marinare n° 4 pgg 2 e 21Un massettu de viovette di Elsa Pastorino Alloisio n° 4 pg. 27

O CANTO DI ZENEIXICapitanni marittimi Camuggin sparsi pe tutto o mondo di Pro Schiaffino pg. 23 dei nn.i 1-2-3“O decalogo da lengua zeneize” ed “In treno da Amsterdam a Chiavari” n° 1 pg. 23Un saluto ai “Zeneixi feua de Zena” n° 2 pg. 23E comme ghe creddeivimu… n° 3 pg. 23Tempo di Natale: L’usanza a Sestri di “sciammi de bibin” - “ Natale” (poesia di Elsa PastorinoAlloisio) - La vena poetica trilingue di Silvio Vaccarezza n° 4 pg. 27

GLI INSERTI ED INDICIO Lunaio Zeneise 2007 - Omaggio dell’Editore Valenti n° 3 pg. 17-18Indici 2005 e 2006 n° 1 pgg. 19-20 e n° 4 pgg. 25-26

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Dicembre 2006 2727

L’ûzânza a Sestri di “sciammi de bibbin”

L’usanza a Sestri della “schiera dei tacchini”

E öe do chêuE me piccinn-e poesie son stæte

scritte in trei lingue. Basicamente ioriginali son in zeneize e son stætetradûi in spagnolo e in italian, coscì ime amixi i possan leze.

Le ore del cuoreQuesta piccola raccolta delle mie

poesie, la ho programata in tre lingue.Basicamente gli originali sono in dia-letto genovese, che tradotte permetto-no che i miei amici italiani e argentini,possano interpretarle.

Las horas del corazónEste pequeño poemario de mis poesias,

lo he programado en tres lenguas.Basicamente los originales son en

dialecto genovés, que traducidospermitirán que mis amigos italianos yargentinos puedan interpretarlas.

MONDIALI DI CALCIO E RICORDI

Silvio Vaccarezza:una vena poetica trilingue

I MONDIALIGhea una votta...Commensäva a stoïa...se zûgava pe piaxei.No ghe n’ eän medagge,ma cuæ de gloria.......................Se comenzâva da piccin,Se zögava co-o ballon,con tutti y figgêu vexin.In Ser ie A, arrivava a stimm-â.Meazza o l’êa o patron,e i gol de Silvio Piola,Se sbraggiâvan finn- a mattinn-a.Dopo son vegni i Mondiali,a l’è arrivâ a consagrazion.I Mondiali d’anchêu e de vëi,son pin d’emozion.Sempre ghe saïanI Baggio, i Rossi, i Maldini e i Vierie con a Television,arriva de nêuvo 1’illûxion...

I MONDIALIC’era una volta... / Cominciava la

storia... / Si giovava per piacere, / nonc’erano medaglie / Ma voglia di glo-ria... / Si cominciava da bambini / sigiocava coi pallone / con tutti i ra-gazzi vicini. / In Serie A arrivava lafama / Meazza era il padrone/ e i goldi Silvio Piola / si gridavano fino allamattina./ Poi vennero i Mondiali. /arrivò la consagrazione. /I Mondialidi oggi e di ieri / sono pieni di emo-zioni, / Sempre ci saranno / i Baggio,i Rosai, i Maldini e i Vieri, / E con laTelevisione, / arriva di nuovo la illu-sione...

LOS MUNDIALESHabia una vez...../ empezaba la

historia... / se jugaba por placer / nohabía medallas / pero si ganas de glo-ria................. / Se empezaba de niño /se jugaba con la pelota / con todos loschicos vecinos. / En Serie A, llegaba lafama. / Meazza era el patró / y los golesde Silvio Piola, / se gritaban hasta lamadrugada, / Despues vinieron losMundiales, / llegó la consabración, /Los Mundiales de hoy y de ayer, / estállenos de emoción. / Siempre existirán,/ los Baggio, los Rossi. los Maldini ylos Vieri, / y con la Televisión llegaráde nuevo la ibisión...

Da Rosario (Argentina) Silvio Vaccarezza ci ha inviato queste sue composizioni poetiche dientusiasmo, per la vittoria Italiana ai “mondiali di calcio”, che pubblichiamo volentieri.

Rinnovato a Genova il rito del “Confuoco”

Poesia e racconto (a lato) tratti da“Un massetto de viovette - Regordi,

föe e poexie in lengua zeneise” di ElsaPastorino Alloisio - editrice Le Mani -stampato da Microart’s, Recco (Ge).

Natale

Natale

Il Confeugo in piazza Matteotti a Genova il 23 dicembre.

Sabato 23 dicembre ha avuto luogo a Genova la tradi-zionale cerimonia del Confeugo, dedicata questa volta

a Cristoforo Colombo nel cinquecentenario della sua morte.In via XX Settembre, dal Ponte Monumentale, si è

formato il corteo con un carro trainato da due cavalloni epreceduto dell’Abate del Popolo, impersonato dal presi-dente de A Compagna Alessandro Casareto; giungendo inpiazza Matteotti, dove il Doge, nella persona del sindacodi Genova Giuseppe Pericu, era già in attesa in cima allascalinata del Palazzo Ducale, in mezzo a un folto gruppodi rappresentanti delle istituzioni cittadine e delle associa-zioni che portano avanti le tradizioni genovesi e liguri. Ilpubblico numeroso ha assistito al rituale saluto: “Bentrovoû messê ro Duxe”, “Ben vegnuo messê l’Abboû”, eall’incendio dei rami d’alloro (il Confeugo vero e proprio)accompagnato dai potenti rintocchi della campana che èsulla torre civica, “u Campanòn de Päxo”: il fuoco ha “pre-so” subito e bene, fatto di buon auspicio per l’anno nuovo,come il riuscire a prendere e portarsi a casa un tizzone,cosa che quasi tutti i presenti hanno fatto.

La cerimonia è proseguita all’interno del Palazzo, nelsalone del Maggior Consiglio, dove il presidente de A Com-pagna ha espresso al sindaco i “mugugni” della cittadi-nanza.

Il Sindaco nella sua risposta ha voluto ricordare il suoprimo Confeugo, dieci anni fa, quando ancora era una ce-rimonia “per pochi intimi” per la quale bastavano gli spazidi Palazzo Tursi, e si è congratulato con A Compagna peraver saputo arricchire la manifestazione tanto da richia-marvi sempre più partecipanti e da renderne necessario lospostamento a piazza Matteotti e al Ducale.

A Compagna ha donato al Comune di Genova il tradi-

zionale “tondo de Natale”, ricambiato quest’anno per laprima volta (è la ripresa di un’altra antica tradizione) conil “biglietto di cartulario” del Banco di San Giorgio, cioèquello che oggi chiamiamo assegno circolare.

E’ seguito lo spettacolo che comprendeva: “A cansonde Natale”di Piero Bozzo e Agostino Dodero, eseguita dalGruppo Folclorico Città di Genova; la scenetta “I Pastoîa-o presepio” di Anonimo, recitata dagli allievi della scuolaprimaria Solari; la canzone in genovese “Colombo neuvomondo” di Gino Pesce; un sonetto di Aldo Acquarone suColombo; la canzone “Il poeta” di Bruno Lauzi, interpre-tata da Piero Parodi in onore del cantautore genovese re-centemente scomparso; la danza popolare “A parisseua”eseguita dal Gruppo Folclorico Città di Genova. Alla finetutti i presenti hanno cantato in coro “Ma se ghe penso”.

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Dicembre 20062828

Il 7 dicembre scorso si è tenuta come ogni anno nella

splendida cornice di villa Spinolaa Genova la tradizionale cenaconviviale nataliziadell’Associazione Liguri nelMondo. Il discorso del presidenteinternazionale Felice Migone èstato molto intenso: oltre agliauguri di buon Natale e feliceanno nuovo rivolti ai presenti e ailiguri emigrati in tutto il mondo,Migone ha parlato consoddisfazione dell’ottima riuscitadella manifestazione legata alVentennale di fondazionedell’Associazione che si è svoltaalla fine di ottobre. “Cel’abbiamo fatta e questo è ungrande punto di partenza – hadetto – per proseguire in futurocon nuovo entusiasmo e nuoveambizioni. Ora dobbiamoavvicinarci ancora di più allealtre quarantadue associazioni diliguri fondate in giro per ilmondo e sostenere le numerosecomunità di liguri che ancoranon si sono costituite inassociazione”. Primo segnale diottimismo è la ristrutturazionevoluta da Migone della sededell’Associazione in via SanLorenzo, nel cuore della “vegiaZena”.

Una settantina i soci presentialla cena, tra cui i membri deldirettivo, la signora Stagno e,direttamente dall’Uruguay, LauraBozzo, noto architetto diMontevideo con la Liguria nelcuore, anzi, Teriasca, sulle alturedi Sori, da dove, agli inizi delNovecento, partì il suo bisnonnoin cerca di fortuna. Dopo lalaurea un master l’ha riportata inItalia, a Milano: facendo base qui,ha potuto andare alla scopertadella terra dei suoi avi,rimanendone rapita.

NUOVAMENTE RIUNITI NELLA SPLENDIDA CORNICE DI VILLA SPINOLA PER GLI AUGURI DI NATALE E CAPODANNO

CONVIVIALE, TRADIZIONE VIVA

LE FOTO:1) Il discorso e gli auguri del presidente Felice Migone ai soci.2) Alessandra De Gregorio, giornalista e collaboratrice del nostro giornale, conla consigliera Marina Graziani; a lato il segretario generale dell’AssociazioneGiancarlo Ponte.3) Il presidente Felice Migone e il consigliere Gianvittorio Domini.4) Franco Bampi, vicepresidente de A Compagna, con i nostri consiglieri MartinoDe Negri e Silvio Costa.5) Giorgio Mancinelli, vicepresidente della Consulta Regionale per l’Emigra-zione, Giovanni Boitano, nostro vicepresidente, Elisabetta Parodi, nostra socia,e la signora Evelina Stagno.6) Laura Bozzo di Montevideo e le signore Franca Mor e Rosaria Ponte.7) In primo piano la nostra consigliera Isabella Descalzo.8) Al centro la nostra consigliera Marina Cattaneo con la figlia Giorgia e MauroBecchi del direttivo de A Compagna.

Le fotografie qui pubblicate sono di autori vari, tra cui “Jolly Verdacchi” (viaPisacane), presso il quale è disponibile l’intero servizio fotografico con la pos-sibilità di rivolgervisi per gli eventuali interessati.

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