evoluzione della scrittura e scala e di ajuriaguerra · negli anni 1991-97 l'istituto di...

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1 Evoluzione della scrittura e scala E di Ajuriaguerra Lena Silvio Docente di Grafologia dell’Età Evolutiva – Università di Urbino

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Evoluzione della scrittura e scala E di Ajuriaguerra Lena Silvio

Docente di Grafologia dell’Età Evolutiva – Università di Urbino

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Dagli inizi dell’apprendimento la scrittura continua a modificarsi a causa di numerosi fattori tra i quali citiamo l'età, il sesso, le condizioni socio-familiari, la motivazione, la motricità fine.

I cambiamenti più significativi si notano tra 6 e 10 anni: diminuzione della dimensione, superamento delle principali difficoltà grafomotorie, aumento della precisione, della regolarità del gesto e della continuità nel movimento e soprattutto il cambiamento nella strategia del controllo motorio: dalla prevalenza dell'utilizzazione delle informazioni visive e tattilo-cinestetiche (definita comunemente controllo occhio-mano) alla rappresentazione interna del movimento, con la messa a punto di programmi motori che vengono attivati per l'esecuzione delle lettere e delle parole (Zesiger, 1995). Dopo i 10-12 anni aumenta l'efficienza, con maggiore fluenza e la ricerca di una scrittura più personale.

Secondo Ajuriaguerra e i suoi collaboratori (1971) l'evoluzione della scrittura passa attraverso tre grandi tappe: - nella fase precalligrafica (fino a circa 8 anni) vengono superate le principali difficoltà

grafomotorie (interruzioni di tracciato, deviazioni e torsioni); - nella fase calligrafica (9 anni circa) il ragazzo raggiunge una maggiore precisione perché

ha superato le principali difficoltà grafomotorie; - nella preadolescenza ha inizio la fase postcalligrafica, con la graduale acquisizione di una

scrittura personale. R. Saudek (1978) osserva che nelle prime fasi di apprendimento della scrittura l'unità di

esecuzione è la lettera o una parte di essa (from stroke-impulse to letter impulse), per cui il ragazzo tende a fermarsi dopo aver eseguito ogni tratto; in seguito diventa la parola (word impulse) e nell'età adulta la frase intera, con presenza di legamenti aerei e continuità nel movimento della penna che prosegue nella sua traiettoria anche negli spazi che separano le parole pur senza toccare la superficie della carta.

Studi sull’evoluzione della scrittura sono stati compiuti da Ursula Avé-Lallemant, Pascal Zesiger, Alois Legrün, Jacqueline Peugeot e numerosi altri autori che citiamo in bibliografia.

Negli anni 1991-97 l'Istituto di Grafologia dell'età evolutiva, sorto presso la Scuola di Studi Grafologici dell'Università degli Studi di Urbino, ha condotto una ricerca sul significato dei segni grafologici e sull'evoluzione della scrittura da 6 a 19 anni (Lena, 1998-99).

Presentiamo alcuni risultati relativi all'evoluzione della scrittura da 6 a 19 anni. Essi sono stati pubblicati sulla rivista Scrittura e nel volume L’attività grafica in età evolutiva: - aumento della flessibilità nei tratti curvilinei; - diminuzione dell'intensità della pressione dopo la prima elementare; - aumento delle variazioni ritmiche della pressione: con diminuzione nei tratti ascendenti e

aumento in quelli discendenti; - aumento della nettezza e della precisione del tratto; - diminuzione della dimensione della scrittura da 6 a 9 anni; - progressivo aumento della rapidità; - aumento della regolarità del rigo di base; - aumento della presenza delle aste concave a sinistra e delle torsioni pubertarie (aste con

concavità accentuata a sinistra) nel periodo che va dai 9 ai 12 anni;

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- aumento del numero e della precisione dei collegamenti; - passaggio dal collegamento ad arcata (come si nota nella lettera “n”) a quello a ghirlanda (come

la “u”) o all'alternarsi tra arcata e ghirlanda; - aumento dell'accuratezza e della precisione della grafia; - aumento della regolarità nell'uso dello spazio grafico; - progressiva personalizzazione della scrittura; - aumento dell'abilità grafomotoria.

Facciamo presente che, in base ai dati della ricerca, il numero dei soggetti caratterizzati dalla presenza di difficoltà grafomotorie, definite comunemente disgrafie, non diminuisce con l'età: questo significa che nella maggioranza dei casi i disturbi permangono o addirittura si aggravano con il passare del tempo. Si rende quindi necessario un tempestivo intervento di rieducazione della scrittura per superare le difficoltà e permettere al bambino acquisire maggiore scioltezza nel gesto e la personalizzazione della grafia.

Presentiamo l’evoluzione della scrittura di Fausto da 6 a 10 anni. Fausto è irrequieto, ha difficoltà a concentrarsi, non va mai avanti e incontra problemi

nella scrittura, nel linguaggio verbale, nella lettura, in aritmetica. In seconda elementare si è constatato un peggioramento e sono stati rilevati anche difetti alla vista a un occhio.

Dopo le scuole medie ha aiutato il padre che ha iniziato a vendere bibite e acqua minerale e successivamente ha collaborato con lui nella gestione di un bar.

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Figura 1 - In prima elementare si notano alcune difficoltà: tratti ripassati, sinuosità del rigo di base, irregolarità negli spazi tra parole e tra lettere. Nel complesso la scrittura denota però una sufficiente padronanza della motricità fine. Si

noti il disegno del trattore senza persone.

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Figura 2 - Dopo due mesi non si nota alcun miglioramento: aumentano le incertezze, la dimensione è più irregolare e si notano difficoltà anche nel linguaggio.

Figura 3 - Alla fine della prima elementare si nota l’aumento della tensione, con irregolarità, tratti ripassati e rigo piuttosto ondulato.

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Figura 4 - In seconda elementare (mese di aprile) la scrittura sembra più infantile: aumenta la dimensione e si nota anche un aumento dell’angolosità, connessa al grado di tensione e allo sforzo che il bambino deve compiere per

concentrarsi nella scrittura. Una caratteristica che permane è il continuo ripasso di lettere, indice di insicurezza ma anche e soprattutto dello sforzo che il bambino deve compiere per riconoscere le lettere.

Figura 5 - Al termine della seconda elementare la scrittura presenta un notevole peggioramento: aumentano le irregolarità, sono frequenti i tratti ripassati e si notano difficoltà anche nel distinguere le parole. Si noti anche l’estrema

povertà del disegno, legato sia alla situazione familiare sia alla carenza di motivazione.

Figura 6 - In terza elementare (mese di dicembre) si nota la permanenza delle difficoltà già rilevate: la scrittura non è caratterizzata da una positiva evoluzione e si notano numerose lettere ripassate oltre a irregolarità nella dimensione, nel

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rigo di base, nell’utilizzazione dello spazio. Si noti anche la difficoltà nella conversione fonema-grafema, con errori (p-q) e correzioni.

Figura 7 - Nel mese di marzo la stanchezza, l’attenzione e la motivazione diminuiscono e la scrittura denota vistose irregolarità, oltre alle correzioni di lettere. Il ragazzo incontra difficoltà anche nel copiare un testo.

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Figura 8 - All’inizio della quarta elementare la scrittura non presenta variazioni di rilievo: permangono le difficoltà già messe in evidenza nel corso dell’anno precedente.

Figura 9 - A metà della quarta elementare la scrittura sembra più faticosa: essa richiede un notevole sforzo da parte del ragazzo che fa fatica a concentrarsi e non è motivato allo studio. Si noti anche la difficoltà ad esprimere il proprio

pensiero e le proprie esperienze.

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Figura 10 - All’inizio della quinta elementare la scrittura sembra meno tormentata. Permangono le difficoltà nella conversione fonema-grafema.

Figura 11 – In febbraio, con l’aumento della stanchezza e la diminuzione della motivazione, si nota che la scrittura presenta ancora irregolarità nella dimensione, nell’inclinazione degli assi letterali e soprattutto nel ripasso di alcune

lettere, caratteristica costante fin dalla prima elementare.

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Figura 12 - Alla fine della quinta elementare si nota un miglioramento nella scioltezza del gesto, ma permangono le difficoltà precedenti, soprattutto i ripassi e le correzioni delle lettere.

Fig. 13 – Il disegno eseguito lo stesso giorno presenta forme geometriche, frequenti nei ragazzi che incontrano difficoltà a livello di esecuzione della scrittura e nella rappresentazione degli oggetti e delle persone. Come abbiamo notato anche nel disegno eseguito in prima elementare, si nota l’assenza del guidatore.

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Negli anni '60 l'équipe di Ajuriaguerra è partita dagli studi di H. de Gobineau e R. Perron (1954) e ha messo a punto la scala “E” per calcolare l'età grafomotoria e valutare se una scrittura è in sintonia con l'età, presenta ritardo o anticipo. La scala dovrebbe essere aggiornata, tenendo conto anche dei cambiamenti del modello presentato agli alunni e degli strumenti usati per scrivere, ma riteniamo opportuno offrire questo strumento utile per l'esame dello sviluppo grafomotorio.

Facciamo presente che sono state messe a punto numerose altre scale, ma che esse non soddisfano le esigenze dei rieducatori della scrittura che vogliono valutare il livello grafomotorio di una scrittura. La scala “E” quindi, nonostante l’età, può essere ancora considerata uno strumento utile.

La scala è formata da 30 item suddivisi in due gruppi: gli item F (forma) e M (motricità). Ajuriaguerra ha proposto di utilizzare la cosiddetta “lettera all’amico”, piuttosto breve. Possiamo però utilizzare anche un altro testo a condizione di valutare il grado in proporzione alla sua lunghezza. Per calcolare l'età grafomotoria è necessario: - rilevare nella scrittura, vergata su foglio senza righe, il grado di presenza di ogni item. Per

ognuno di essi viene dato il punteggio di 0 (assenza o presenza irrilevante), 0,5 (presenza non elevata) o 1 (presenza accentuata);

- moltiplicare il punteggio per il coefficiente di ponderazione (1, 2 o 3), calcolato da Ajuriaguerra per ogni item in base alla sua maggiore o minore diminuzione con l'età. Alcuni item infatti sono presenti fino al periodo adolescenziale (ad esempio i collages), mentre altre difficoltà vengono superate dopo i primi anni delle scuole elementari.

- sommare i punteggi complessivi degli item F; - confrontare i punteggi degli item F con le medie indicate dall'équipe di Ajuriaguerra e calcolare

l'età grafomotoria relativamente alla progressiva acquisizione di forme personali; - sommare i punteggi degli item M; - confrontare i punteggi degli item M con le medie e calcolare l'età grafomotoria relativa allo

sviluppo grafomotorio e al progressivo superamento delle difficoltà; - sommare i totali degli item F e M; - confrontare il punteggio ottenuto con le medie calcolate da Ajuriaguerra e calcolare l'età

grafomotoria globale. Se il punteggio ottenuto corrisponde alle medie calcolate per i ragazzi o le ragazze della

stessa età, lo sviluppo grafomotorio è adeguato; un punteggio più basso indica anticipo nello sviluppo, mentre un punteggio più alto, che corrisponde a maggiore presenza di difficoltà grafomotorie, indica ritardo. Quando esso è limitato agli item M si tratta di ragazzi che non sanno controllare i movimenti fini della scrittura, talvolta di disgrafici; quando si nota un ritardo solo negli item F si nota abilità grafomotoria, unita però a scarsa personalizzazione della grafia che conserva caratteristiche infantili.

La scala di Ajuriaguerra si arresta all'età di 11 anni, ma può servire anche in seguito per rilevare la presenza di item che dovrebbero essere scomparsi.

Presentiamo l'elenco degli item della scala di Ajuriaguerra, la scheda di rilevazione e i punteggi ottenuti da Ajuriaguerra età per età e con ulteriore distinzione in base al sesso.

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Item della scala E di Ajuriaguerra

Gli item EF (forme infantili) prendono in considerazione l'aspetto generale della scrittura, l'esecuzione delle lettere e i legamenti. F1 scrittura infantile (i tratti rettilinei presentano curve, deviazioni di tracciato, scarsa

sicurezza del tratto). F2 scrittura dilatata orizzontalmente (alcuni occhielli della zona mediana e le asole della zona

superiore o inferiore si estendono orizzontalmente per maldestrezza, non per desiderio di personalizzare la scrittura).

F3 assenza di movimento (la scrittura è statica, manca il movimento corsivo e si notano saldature e collages).

F4 scrittura con calibro alto (si dà 1 punto se la dimensione della zona mediana è superiore a mm. 3,5; 0,5 punti se compresa tra 2,5 e 3,5 e 0 se uguale o inferiore a mm. 2,5).

F5 lettere “m” e “n” aderenti al modello calligrafico (il ragazzo appesantisce l'arcata delle lettere “m” ed “n” con ammaccature, incertezze).

F6 tagli “t” calligrafici (il taglio delle “t” è piccolo, posto in alto, parte spesso dall'asta ed è vergato in modo poco personale).

F7 lettera “p” aderente al modello calligrafico (la lettera “p” è vergata secondo le norme calligrafiche, con asta e arcata).

F8 lettera “a” in due tratti (il ragazzo traccia prima l'occhiello e poi, dopo aver staccato la penna dal foglio, il tratto finale).

F9 lettere “d”, “g” e “q” in due tratti (vale la norma indicata per F 8). F10 maiuscole tracciate in modo maldestro (il ragazzo si sforza di seguire il modello, ma le

maiuscole rivelano maldestrezza e presentano ammaccature). F11 saldature (sosta tra il tratto finale di una lettera e quello iniziale della seguente per

l'incapacità a collegare le lettere). F12 collage (il tratto finale di una lettera termina contro la lettera seguente. I due tratti

devono avere direzione diversa, ad esempio il tratto finale di una “d” che termina contro l'occhiello di una “o”).

F13 spazio irregolare tra le righe (gli spazi tra una riga e l'altra sono irregolari. Deve essere preso in considerazione l'inizio del rigo, non il termine di esso o la presenza di ondulazione).

F14 zone mal differenziate (la dimensione della zona superiore, mediana e inferiore presenta sproporzione e si nota confusione tra zone).

Gli item EM (motricità) riguardano il progressivo superamento delle difficoltà

grafomotorie. M15 tratti discendenti interrotti e ripresi (per incapacità a eseguire senza interruzione l'asta

delle “d”, “p”, “q”, “t” si ferma e poi riprende il tracciato.

M16 lettere con ritocchi (alcune lettere o parti di esse possono essere corrette per modificarne la forma, non per correggere errori di ortografia).

M17 tratto sbavato e impastoiato (il tratto presenta scarsa nettezza e bordi sbavati a causa della scarsa padronanza della penna).

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M18 deviazioni nelle aste delle “d”, “t”, “p”, “q” (le aste presentano contorsioni e deviazioni per incapacità a tracciare con sicurezza un tratto rettilineo).

M19 ammaccature degli occhielli (per incapacità a eseguire curve flessibili, gli occhielli presentano angoli e bruschi cambiamenti di direzione).

M20 maldestrezza nelle asole della zona superiore o inferiore delle lettere “g”, “f” ecc. (nelle asole della zona superiore o inferiore si possono trovare ammaccature, angolosità, restringimenti).

M21 tremore (la scrittura, vista con lente di ingrandimento, rivela tremore e piccole deviazioni di tracciato).

M22 tracciato vacillante (il tratto è esile, le lettere mal strutturate; si notano irregolarità nella dimensione, nella direzione degli assi delle lettere, nel rigo di base delle parole).

M23 scrittura a sbalzi, saccadica (il movimento verso destra è caratterizzato dalla presenza di angoli a contatto con il rigo di base e filetti di collegamento a 45°).

M24 lettere addossate (la difficoltà nel movimento verso destra causa riduzione degli spazi tra lettere, collisioni e addossamenti).

M25 rigo spezzato (il rigo presenta una o più deviazioni di tracciato, può essere discendente e poi risalire bruscamente o viceversa).

M26 sinuosità del rigo di base delle parole (si notano ondulazioni del rigo ma senza deviazione brusca).

M27 rigo discendente (il rigo di base è discendente rispetto all'orizzontale. Si dà 1 punto quando la discendenza supera 6°; 0,5 quando è minore; 0 quando il rigo è orizzontale o ascendente).

M28 parole danzanti sul rigo (il rigo di base delle parole è sinuoso: alcune lettere sono spostate verso l'alto, altre verso il basso).

M29 irregolarità nella dimensione (le lettere della zona mediana presentano irregolarità. Si dà 1 punto quando alcune lettere sono la metà o il doppio di altre; 0,5 punti quando le differenze sono meno accentuate e 0 quando si nota leggera irregolarità).

M30 irregolarità nella direzione (si notano differenze nell'inclinazione degli assi delle lettere).

Nella casella relativa al punteggio si indicano 0, 0,5 o 1 punto in base alla maggiore o minore presenza dell’item. Questo punteggio va moltiplicato per il coefficiente di ponderazione e nell’ultima casella a destra si indica il punteggio complessivo. I totali parziali (EF o EM) vanno confrontati con le medie statistiche calcolate da Ajuriaguerra che riportiamo nella seguente tabella.

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Punteggio medio per gli item F ed M separati e per il totale

(Ajuriaguerra)

Età ITEM EF ITEM MF Totale

anni mesi M F M F M F

6 26 23 30 23.5 55 48 6 6 24 20.5 22 18.5 47 40 7 22 18 17.5 15 39 33 7 6 19 16 15.5 13 34 30 8 17 14.5 13.5 11.5 29 27 8 6 15 13.5 11.5 10 27 24 9 13.5 13 9.5 8.5 25 21 9 6 14 13 9.5 8.5 24 20

10 15 12.5 9 8 23 19 10 6 12 10.5 8 6 19 16 11 9 9 6.5 4.5 16 13

Presentiamo ora una scheda che può essere utilizzata per la rilevazione dell’età

grafomotoria.

Scala “E” di Ajuriaguerra

Scheda di rilevazione

Item EF Punteggi

o Coeff.

Pond Punteggi

o

compless F 1 Scrittura in superficie, infantile 2

F 2 Scrittura dodue (dilatata, grassoccia) 1

F 3 Assenza di movimento 2

F 4 Calibro alto 2

F 5 Lettere m ed n calligrafiche 2

F 6 Tagli t calligrafici 2

F 7 Lettera p calligrafica 1

F 8 Lettera a in due tratti 3

F 9 Lettere d, g, q in due tratti 2

F 10 Maiuscole tracciate in modo maldestro 3

F 11 Soudures (suture o saldature) 3

F 12 Collages 1

F 13 Spazio irregolare tra le righe 3

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F 14 Zone mal differenziate 2

Media di riferimento (EF): Totale EF

Item EM

M 15 Tratto discendente interrotto e ripreso 3

M 16 Lettere con ritocchi e correzioni 3

M 17 Insieme impastoiato, con sbavature 3

M 18 Deviazioni delle aste delle d, t, p, q 1

M 19 Ammaccature degli occhielli 3

M 20 Maldestrezza delle asole delle g, f ecc 2

M 21 Tremore 3

M 22 Tracciato vacillante 2

M 23 Scrittura a sbalzi, saccadica 2

M 24 Lettere addossate (urti, addossamenti) 2

M 25 Rigo spezzato 2

M 26 Rigo sinuoso 1

M 27 Rigo discendente 1

M 28 Parole danzanti sul rigo, scattante 2

M 29 Irregolarità nella dimensione 3

M 30 Irregolarità nella direzione 1

Media di riferimento (EM): Totale EM

Media di riferimento (Tot.): Punteggio

complessivo

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Osservazioni

Come abbiamo già fatto notare, la scala dovrebbe essere aggiornata tenendo conto dei

cambiamenti intervenuti nei metodi di insegnamento della scrittura e negli strumenti adottati per scrivere e anche degli studi effettuati sull’evoluzione della scrittura e sul significato psicologico dei segni grafologici.

Le lettere addossate, per esempio, sono attribuibili all’ansia e nelle scritture italiane sono più frequenti nelle scritture caratterizzate da maggiore accuratezza e sarebbero necessari item relativi all’utilizzazione dello spazio grafico. L’aggiornamento della scala richiede però un numero elevato di soggetti e la disponibilità di numerosi ricercatori, condizioni oggi difficili da ottenere.

L’unico tentativo di aggiornamento è quello dell’ARIGRAF che ha cercato di adattare la scala di Ajuriaguerra all’attuale modello calligrafico italiano. Le medie statistiche calcolate negli anni ‘50 da de Gobineau-Perron e negli anni ‘60 da Ajuriaguerra sono state confrontate con quelle degli anni ‘90: e sono scaturite ipotesi di aggiornamento.

Tra le osservazioni citiamo quelle relative alla dimensione della scrittura, che è maggiore in Italia rispetto alle grafie francesi. Sono inoltre più frequenti gli item M19 (ammaccature), M21 (tremore) ed M23 (gesti saccadici). L’item M24 (addossamenti, telescopages) è meno frequente in Italia e si nota un aumento con l’età, per cui non risulta utilizzabile: la sua presenza deve essere attribuita all’ansia.

Si fa presente, anche se la ricerca ARIGRAF non ha preso in esame questo aspetto, che l’item M17 (impastoiamenti) attualmente è meno frequente e soprattutto meno accentuato per la diversità dello strumento grafico utilizzato. Quando è stata messa a punto la scala gli studenti, oltre alla matita, usavano il pennino flessibile o la stilografica. A nostro avviso sarebbe opportuno modificare il sistema di punteggio, in quanto la differenza tra assenza di un item e presenza massiccia (da 0 a 1) è poco significativa.

Facciamo presente, insieme a J. Peugeot (1985) che l’item 37 di De Gobineau-Perron, relativo all’assenza dei margini, non è stato considerato significativo dall’équipe di Ajuriaguerra per un errore metodologico. I bambini scrivono generalmente senza margini e solo nel periodo della preadolescenza e soprattutto dell’adolescenza si nota presenza di un margine modesto. L’équipe di Ajuriaguerra ha fatto copiare il testo ai bambini dei primi anni delle scuole elementari mentre negli anni seguenti il testo è stato dettato. I bambini più piccoli hanno copiato anche l’impaginazione, mentre in seguito l’impaginazione è risultata più spontanea.

Nonostante queste osservazioni, la scala risulta ancora oggi utile per valutare l’evoluzione della scrittura e auspichiamo che essa venga rivista e aggiornata oppure sostituita da una scala più valida.

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