estratto furettomania informa luglio agosto 2013

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Page 1: Estratto Furettomania Informa luglio agosto 2013
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Anno 14 - n.83 FURETTOMANIA INFORMA LUGLIO AGOSTO 2013

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MOLTO RUMORE PER NULLA

IL TAGLIO DELLE UNGHIE

di Patrizia Puccetti - Ufficio Centrale Adozioni Furettomania ONLUS -

Assai di frequente, nonostante sia una pratica

necessaria e non troppo impegnativa, ci capita di

vedere furetti con unghie degne di pappagallini, la

cura delle unghie può sembrare un accortezza futile

ma non lo è. Le unghie lunghe, oltre a rendergli un

po' tutte le funzioni delle zampine poco corrette,

dalla postura al grattamento ecc. possono procurare

incidenti anche seri, perchè i furetti possono restare

impigliati nei modi più incredibili, e procurarsi

anche dei danni importanti.

Da soggetto a soggetto sarà più o meno complessa

come pratica, ma quasi mai inagibile.

Un metodo facile facile e antitrauma è spalmare sul

pancino del furetto qualcosa di appetitoso (pasta

vitaminica o pasta di malto, omogeneizzato, olii e

monoproteici a seconda dei gusti).

Così, mentre il furetto sarà impegnato a ripulirsi

potremo agevolmente svolgere la nostra operazione.

Questo lo si può fare anche facendogli direttamente

leccare dal tubetto o cucchiaino il premio (ma in

questo caso sarà più semplice se si è in due a gestire

la cosa).

Un’altra nuova rubrica per aiutare a barcamenarsi con le piccole complicazioni

quotidiane. Dal riconoscimento dei segnali insoliti al taglio delle unghie alla

Edward Mani Di Forbice, dalla somministrazione dei farmaci alla pulizia delle

orecchie che si trasformano in incontri di wrestling! Dove non arriva il Manuale

Delle Giovani Marmotte subentriamo noi!

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Anno 14 - n.83 FURETTOMANIA INFORMA LUGLIO AGOSTO 2013

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Alcuni furetti accettano di buon grado di farsele

tagliere anche senza premi, ad altri dal sonno

profondo si può tentare di approfittare del

momento, ma con cautela, visto che un risveglio

improvviso potrebbe rendere brusca la manovra.

Le forbicine tagliaunghie devono essere della misura

più piccola in commercio, e l'unghia va tagliata circa

un millimetro dopo la fine della porte rosata, in

modo da evitare uscita di sangue e spaventi (ma in

caso non è nulla di grave, basterà tamponare per

qualche minuto).

Questa operazione va ripetuta ogni volta che lo si

ritiene necessario a seconda della ricrescita

individuale, ma di media 1-2 volte al mese.

N.B.: Fondamentale sottolineare che il tipo di informazioni contenute in questa rubrica sono

solo generiche indicazioni per una conoscenza personale utile alla comprensione delle

caratteristiche dei furetti e delle pratiche consigliabili per le loro routine di igiene e di

medicazione, ma che al momento dell'insorgenza di eventuali sintomi o malesseri devono

sempre trovare riscontro nella competenza di un veterinario specializzato.

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I SOCI RACCONTANO

Un anno dopo e tanto amore in più

di Alessandra Frola socia FM

Mentre sto qui al computer a scrivere, con Nala teneramente accoccolata sulle mie ginocchia, mi risulta davvero difficile ricordare quant'è stato difficile l'inizio del nostro rapporto. Come tanti abbiamo avuto a che fare con un furetto che per semplicità possiamo definire "mordace".

Avevamo già una furetta da più di un anno, uno di quei casi rari di furetti che si credono animaletti di peluche, e avevamo deciso di prendere un altro furetto per farle compagnia ed ampliare la famiglia. Nala l'abbiamo vista la prima volta sul sito di Furettomania, una foto deliziosa, in cui gli occhioni sgranati ed il campanellino al collo traevano decisamente in inganno. Ce ne siamo innamorati immediatamente e immediatamente abbiamo iniziato le procedure per l'adozione. A colloquio con la nostra responsabile regionale mi disse che la piccola mordicchiava. Per me era il quarto furetto, e Tari a parte, mi sembrava normalissimo che un furetto, tanto più uno che era stato abbandonato, mordicchiasse. Quindi le dissi che non era un problema per noi ed è iniziata la nostra storia con Nala. Quando siamo andati a Bologna per portarla a casa, l'ho presa in braccio un momento e ho subito notato che aveva il respiro affannato, come se fosse troppo agitata e spaventata per respirare normalmente, e i denti rovinati, i canini rotti,

insomma che avesse avuto un passato un po' problematico si capiva. Però nel viaggio è stata tranquilla, arrivati a casa le abbiamo fatto un bagnetto e subito non si è agitata. Allora abbiamo provato a presentale Tari, d'altronde se fossero andate d'accordo dall'inizio sarebbe stato tutto molto più semplice. Tari, curiosa della nuova arrivata, si è avvicinata amichevolmente per annusarla. Nala l'ha morsa a sangue. Così abbiamo deciso che ci sarebbe voluto un po' prima che potessero stare insieme. Subito dopo ha iniziato a mordere noi. Morsi da furetto, che facevano sanguinare ma ancora non eravamo spaventati, qualche difficoltà ce l'aspettavamo. Dopo circa una settimana mia madre è venuta a trovarci e le si è avvicinata con la tranquillità di chi ha già avuto furetti e si è già preso qualche morso. Nala però era un'altra cosa. L'ha morsa tra pollice ed indice, con una violenza incredibile, non mollava la presa e scuoteva la testa come se volesse staccare il pezzo di carne. Ci abbiamo messo un sacco a farla lasciare e la mamma è finita al pronto soccorso, la mano viola e gonfia sino a raddoppiarne le dimensioni. Dopo un po' ovviamente siamo stati convocati dall'ASL, visita per animale mordace.

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Intanto cercavamo ogni giorno di abbattere le barriere che la piccola si erigeva in torno. In casa Nala era terrorizzata, si capiva bene che reagiva così per paura, mordeva attaccando disperata, piangeva, urlava, soffiava, scappava, il respiro sempre affannato. Non riuscivamo a creare un contatto con lei, i giochi li prendeva come una minaccia, noi sembravamo una minaccia, i "no" non facevano che peggiorare la situazione. Comunicava solo a soffi e morsi. A quel punto eravamo piuttosto spaventati anche noi, ci chiedevamo se saremmo stati in grado di gestirla, di fare qualcosa per lei. E sono iniziati i giri di telefonate e le mail disperate con le collaboratrici di Furettomania, le discussioni sul forum in cui abbiamo cercato di assimilare l'esperienza e i consigli di tutti. Siamo anche stati da una collaboratrice esperta nel trattare furetti abbandonati e mordaci... Nala ha ripagato il suo impegno con un morso sul dorso della mano, giusto tra vena e nervo. Anche in questo caso non voleva mollare la presa e scuoteva la testolina. Le abbiamo provate tutte per staccarla, ma quando ci siamo riusciti la povera mano era ridotta davvero male. Quanto meno abbiamo realizzato un piano d'azione. Osservandola avevamo capito di sicuro alcune cose: che era traumatizzata, che in fondo, dietro quell'apparenza, aveva un disperato bisogno di affetto, e che sapeva comunicare solo a soffi (per mesi ci ha soffiato contro anche quando voleva essere presa in braccio).

Quindi abbiamo iniziato una "cura" studiata per lei. Ogni giorno con tantissima pazienza ci bardavamo tutti, pantaloni pesanti, stivali, felpa e guanti da neve (gli unici abbastanza spessi da rendere appena sopportabile il morso della piccolina) ed

entravamo nella stanza con lei, seduti tranquilli sul divano lasciavamo che ci mordesse i guanti finchè era stanca e poi, adottando la "presa anti morso" la sottoponevamo a lunghe sedute di carezze e paroline dolci sussurrate. Dopo un po' ha iniziato a calmarsi, ad avvicinarsi da sola, a seguirci e addirittura a venire in braccio, ad addormentarsi sommersa dalle carezze. Certo, appena sveglia riprendeva a mordere e a soffiare, ma quando dormiva, toglievamo i guanti e coraggiosamente l'accarezzavamo a mani nude, d'altronde i guanti dovevano servire solo per affrontare l'emergenza e lei doveva abituarsi alle nostre mani. I primi miglioramenti abbiamo iniziato a vederli dopo circa due mesi, l'abbiamo portata in campagna e col guinzaglio l'abbiamo lasciata correre in giardino, lei saltava e sembrava felice. A Pasqua la carta colorata e scricchiolosa di un uovo le ha strappato un pot. Poi piano piano abbiamo iniziato a sentire dei pot pot un pochino più convinti. Abbiamo potuto togliere i guanti e abbiamo iniziato a lasciarci mordere un po', stando ovviamente attentissimi ad evitare che afferrasse le parti più delicate. In particolare era meno violenta nei miei confronti mentre ha mantenuto l'ostilità e l'aggressività verso il mio compagno molto più a lungo.

Lei iniziava a piangere meno, a soffiare non più proprio in continuazione, ad attaccare meno convinta, come se cominciasse a capire che, in fondo, non era il caso e non aveva nulla da cui difendersi, anzi, ci pensavamo noi ad occuparci di lei. Soprattutto amava le coccole. Ebbene sicuramente potevamo rimbecillirla a forza di carezze.

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Passavamo le ore a leggere o a guardare la televisione con lei in braccio che sempre di più si abituava a noi. Spesso dopo qualche miglioramento c'era una ricaduta, ed abbiamo versato ancora parecchio sangue. Ma dopo pochi mesi era quasi gestibile e abbiamo deciso di affrontare l'inserimento con Tari. In pratica la storia si è ripetuta allo stesso modo, Nala che mordeva, Tari che sanguinava e non osava più uscire dal suo nascondiglio, poi piccoli miglioramenti. Le abbiamo provate tutte dal bagno insieme, allo spalmare Tari di sostanze dal gusto dolce od aspro di modo che l'altra la leccasse o quanto meno non la mordesse e così via. Poi erano diventate gelosissime l'una dell'altra ed allora non si poteva prenderne una in braccio senza che l'altra intervenisse per scacciarla. Però è cosi che hanno iniziato a stare vicine, scontrandosi per condividere lo spazio in braccio a noi, finivano con l'addormentarsi insieme. Ma il miracolo l'ha fatto l'arrivo di Moon e Bree che d'un lato hanno insegnato a Tari che gli altri furetti possono essere dolci e affettuosi compagni di giochi e di nanne, e dall'altro hanno insegnato a Nala a darsi una regolata come solo un altro furetto poteva fare. Ma la loro integrazione è comunque un'altra storia. Ora Nala è con noi da un anno e mezzo circa. Certo ha conservato il suo carattere un pochino diffidente, certo è l'unica che a volte troviamo a dormire da sola, certo capita ancora che faccia i capricci quando pensa che le altre siano coccolate

più di lei, sicuramente guardando nei suoi occhioni espressivi si legge tutto il suo difficile passato. Però ora Nala respira tranquilla, soffi, urla e pianti sono stati dimenticati e sostituiti da allegri potpottii, dorme e gioca serena con le sorelline e rincorre la sua pallina, l'afferra, ci si rotola e poi si allontana e ti guarda tutta entusiasta aspettando che gliela ritiri. Lei che all'inizio non giocava mai. Adesso è la più ubbidiente ed educata del nostro piccolo branco, nel raro caso che combini qualche guaio basta un "no" e lei si immobilizza e si appiattisce al suolo... Come risultato non riceve praticamente mai dei "no". I suoi occhioni tristi ora li sfodera solo per spostarli dal frigo, alla sua ciotola, a noi, che ci mettiamo un po' a capire che vuole il pollo, di cui è ghiottissima. Soprattutto Nala è diventata dolcissima ed affettuosa. E' irriconoscibile anche ai nostri occhi. Salta in braccio in cerca di coccole, addirittura si lascia coccolare dalla mia mamma e da pochi altri eletti, si lascia fare qualche carezza anche dagli sconosciuti quando la portiamo in giro. Ci cerca per giocare, se non sto bene salta sul letto e mi si accoccola a fianco, coglie sempre l'occasione per stare tra le nostre braccia, come se infine fossero davvero un buon posto dove stare, anzi, il suo preferito, e quando torno a casa dal lavoro, mi viene in contro e mi lecca il viso, felice di vedermi. Davvero, si sta allenando molto seriamente per il prossimo kiss me baby.

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