erano i giorni

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1 SALVATORE PINTORE ERANO I GIORNI NEMAPRESS EDITRICE

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seconda silloge poetica

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SALVATORE PINTORE

ERANO I GIORNI

NEMAPRESS EDITRICE

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© 1993 by NEMAPRESS via De Biase, 21 - ALGHERO (SASSARI) - Italy

In copertina acquerello di Daniela Putzolu

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Prefazione

SULLE ORME DI ORFEOLA POESIA OLTRE IL LABIRINTO

DI SALVATORE PINTORE

Erano i giorni di Salvatore Pintore si apre con una lunga sequenza di epigrafi, testi referenti ad ancorare il messaggio. Rainer Maria Rilke da I sonetti ad Orfeo, poi Martin Heidegger con Sentieri interrotti ed infine Novalis di Inni alla notte. Il testo poetico di Pintore è maturo e consapevole di sè, riflessivo, non mi pare dunque abbia avuto bisogno di tanti sostegni, quasi garanzia di profondità letteraria, quanto tre lunghe citazioni lasciano quasi ad intendere. Ci deve essere un altro motivo, andavo ripetendomi mentre mi inoltravo nella lettura dei testi poetici di Salvatore Pintore. E qui la sorpresa. Anche dentro lo sviluppo della raccolta ecco altre due citazioni extratestuali, l’Hölderlin di Iperione ed Eraclito. Lo stesso Iperione sigilla l’opera di Salvatore Pintore, con un’ultima splendida citazione alla conclusione della silloge. Pintore, poeta che non lascia niente al caso, meticoloso nella correzione variantistica dei suoi versi, ha sicuramente voluto lanciare dei segnali precisi con questa ricca referenzialità extratestuale. Vediamo l’apertura: la prima citazione ricorda Orfeo, cantore mitico che con la forza della sua poesia incantava la natura ed ingentiliva le fiere grazie al suo canto d’amore; la seconda metaforicizza i sentieri; la terza richiama il concetto di amo-re

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universale della scuola idealistico-romantica tedesca. A ben vedere, tutti e tre i temi sono contenuti già nella figura di Orfeo che rappresenta bene col suo mito l’amore universale e, nello specifico della storia con Euridice, si mo-stra mentre percorre sentieri interrotti, i labirinti oscuri della caverna dell’Ade. Non a caso scrivo: “ i labirinti”. Questo è infatti il grande simbolo, esoterico e sapienziale, che si nasconde dietro la citazione heideggeriana d’apertura e che si ritrova, puntualmente, in molti testi poetici della silloge di Pintore. Labirinto borghesiano, anche come luogo di massima visionarietà dove l’unità dell’essere si presenta illusoriamente come molteplice, dove le strade si biforcano in sentieri di “avanzamento e smarrimento” . Il sentiero “labirintico” in cui l’uomo si muove alla ricerca della verità, è uno dei temi che per primi si presentano leggendo Erano i giorni: il testo che ha per titolo “Sentieri” lo esplicita: Il viaggio è orlato di sentieri/sapiente ricamo/di un’opera antica/un labirinto che nasconde/il mistero del tempo. Il tema del sentiero-ricerca-labirinto si interseca con quello dell’amore, rinforzando la intuizione iniziale che vede Orfeo, percorritore di labirinti spinto dall’amore, simbolo antonomastico del messaggio di Salvatore Pintore.E c’è un terzo elemento che rimanda anch’esso al mitico personaggio ed insieme costituisce la chiave di un ulteriore messaggio della poesia di Salvatore Pintore: la parola. Orfeo esprime il suo potere proprio grazie alla parola poetica, la parola creatrice ed evocatrice, scudo per superare i territori dell’Ade, filtro magico che ammansisce le bestie, affievolendo anche gli istinti più violenti. Ebbene: la parola poetica è un vero filo rosso che prende per mano il lettore e lo conduce all’interno della non facile poesia di Pintore. La parola, per lo scrittore, non è mero flatus vocis né

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segnale significante di un oggetto esterno, ma parola sapien-ziale, della somma sapienza che è portata dall’Amore. Questa equivalenza ed esaltazione semantica della parola-amore, la si legge fin da uno dei primi testi, “L’amore dei poeti” : All’improvviso appare/bussando in uno sguardo/una carez-za/una parola... “ Ed ancora: da “L’Altro chi è?” : ...L’altro è specchio che ridona/è alveo scoglio onda che risuona/è corda che tiene e annoda / è metro che misura la parola...”. In questo testo, l’amore verso l’altro è strettamente connesso con la parola che per essere pregnante-e vera- deve essenzial-mente comunicare. Il termine “comunicare” etimologicamente presuppone il rapporto tra due entità, il “cum” di colleganza indica il rifiuto dell’egoismo. La parola poetica di Salvatore Pintore è, velatamente, per chi la sa leggere, verbum, parola creatrice e divina che fin dall’origine ha motivato se stessa e la sua azione con un atto volontario ed immenso di amore. Ecco dunque che il tema conduttore della “parola” si ricuce a quello dell’amore rendendo solida e conseguenziale la poesia di tutta la silloge. Questo tema della parola si ispessisce con la presenza/persistenza di figure rettoriche necessitanti:uno dei lessemi che ricorre con maggior frequenza è “labbra”, seguito da “sorriso”. Ma non è la parola pronunciata dalle labbra le quali sono artefici di sorriso? Così con questo sottile gioco di metafore per sineddoche, Salvatore Pintore non manca di guidare il suo lettore lungo i “sentieri” della sua poesia, gli indica i temi essenziali del/nel messaggio. Senz’altro, primo fra tutti, la comunicazione. La parola necessitata dall’amore verso gli altri, manifesta l’ansia di trasmettere pensieri e riflessioni molto spirituali, intellettuali, a volte quasi astratti. Tutta la raccolta Erano i giorni è un macrotentativo di rendere comunicabile l’incomunicabile, rendere parola lo

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spirito, concreto l’astratto.Ancora si affaccia la simbologia del Verbum, spirito incarnato, parola d’amore fattasi carne...Lo sforzo dell’astratto che si fa concreto, della riflessione spirituale che cerca il vestito sillabico della poesia per manife-starsi, è visibile attraverso il livello della intenzionalità poetica extratestuale, attraverso il livello denotativo-contenutistico, ma soprattutto a livello stilistico, con l’uso costante e ripetuto di metafore che utilizzano un referente concreto accostato ad un termine astratto, lontanissimo dal campo semantico del primo elemento. “tra le dita della mente” (in “L’immagine”), sulle gote del tempo (in “Aiuto!), lenzuola di stelle (in “Scavati nella forma”), sono soltanto alcuni esempi di questo livello stilistico che, omologo e solidale con precedenti nel ripetere il messaggio, rende fortemente isotopica, quindi rafforzata nel messaggio stesso la poesia di Erano i giorni di Salvatore Pintore. Che è poesia magica, criptica, esoterica, che guarda ai valori dello spirito, dell’Eterno, ricordando ai suoi lettori -ma prima ancora al poeta nell’intimo della sua anima e della sua intelligenza - il cammino, il viaggio verso la conoscenza.Viaggio nel labirinto della vita, alla scoperta di un vero rap-porto-relazione con gli altri, in una parola intessuta di Amore, necessitata dall’Amore stesso. Attraverso l’amore si esce dal labirinto. L’amore che aveva spinto Orfeo ad avventurarsi alla ricerca di Euridice.Ma se l’amore diventa attaccamento ad un’unica persona, può perdere e non più essere salvifico, diventa egoismo e chiusura agli altri. Ecco perché Orfeo perderà Euridice, ecco perché nei versi di Salvatore Pintore la presenza di un “tu” femminile è lieve, soltanto a tratti percepita dal lettore, che invece ritiene dei versi soprattutto il profondo spessore esistenziale di chi,

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come l’io poetico, vive l’amore come apertura verso il mon-do, i fratelli, l’universo delle cose, vera creatura ad immagine divina in un Creato che porta infinite tracce di divino. L’amore è il filo di Arianna che salva il poeta-uomo nella ricerca, l’amore di cui canta Iperione nell’ultima citazione a conclusione della silloge, è giustamente il protagonista della poesia con cui il Pintore si congeda dal suo lettore:Un solo amore / ci prenderà su ali d’incanto / cantando /al soffio del tempo... (da “Un solo amore”). Così Erano i giorni, cammino di riflessione, dal buio della caverna verso la luce, si libera del suo carattere criptico per raggiungere la consapevolezza di aver cantato, nella gioia, il grande mistero dell’uomo che guarda all’Eterno.

Neria De Giovanni

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All'amiciziache nel sentiero

si donaper farsi prato

dell'amore.

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“ In verità cantare, è un altro soffio.Spirar nel nulla......In Dio, spirare.....Un vento......”

Rainer Maria Rilke: I sonetti a Orfeo, In verità cantare...

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“ Ogni sentiero,in quanto cammino della ricerca umana,

è, ad un tempo, via e sviamento,avanzamento e smarrimento.”

“ ....trovarsi su un sentiero che, interrompendosi, svia. ”[ auf einem Holzweg zu sein ]

Martin Heidegger: Sentieri interrotti. [Holzwege]

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SENTIERI

Da un luogo nascosto si partee la patria si cercain terra straniera.

Quale ignoto ci sospingeverso ignoti orizzonti?

Il viaggio è orlato di sentieri:sapiente ricamo

di un'opera anticalabirinto che nascondeil mistero del tempo.

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".....Ma ciò che toccato dall'amore è diventato sacro scorrerà

veloce nelle vene dell'acquanel segreto delle vene per limpidi percorsi

fino al luogo oltre il mondodove nuvola odorosa si dissolve

nel sogno di tutti gli amoriinsieme nel sogno dormenti."

Novalis (Friedrich Leopold von Hardenberg) : Inni alla notte IV

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ERANO I GIORNI

Erano i giorniin cui l'anima pregava il cielo.Solo bagliori e tuonii colori di precoci temporaliriempivano le nottivestivano speranze nudele trepidanti attesebagnavano le prime sofferenzenubi cariche d'amore.

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DUE OCCHI

Due occhi sulla riva sono pronti a salpare sul messaggio che ha increspatol'immensa distesa del cuore.

Due occhi dagli abissi innalzano velegonfiano al vento le ideefendendo le onde del tempo.

Due occhi nell'azzurrocercano una stellala sua luce avvolge desiderioin un silenzioso remare.

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AMANDO

Amandoanche un soffiopuò riempire d'immensoun'assenzapuò far correre l'ansia e l'attesafino a questi versi profumatidi una silenziosa presenza.

Amandoil verso dell'anima stilla sulle ferite:dai sentieri nascostisu letti senza nome si raccoglie fino al mare invaghito di cieli e di stelle gabbiani passeri e lillà.

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L'INVISIBILE

L'invisibile non vedonoi nostri occhi votatialla luce del mistero.

Avvicinando il mondosi dispiega il gioco e la danzadi terra e cielo.

L'esperienza risplende nell'anima.Ad essa inclina lo sguardochi pensa il più profondo.

Un raggio d'amorevisita l'abisso del mondoilluminando l'invisibileche con noi dolcemente trema.

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L'AMORE DEI POETI

All'improvviso appare bussando in uno sguardouna carezza una parola...

Furtivo giunge cercando come un fiume il mare un letto dove consumarsi anche sognando.

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INNAMORAMENTO

C'è un luogosempre aperto all'eventodove nasce il profumo del silenzio:sospinto nella libertà nascondela purezza degli opposti. Fiamma che fa ardere la vitamentre si è nudi sull'abissodi quel soffio che ci spegne e c'innalza. Sull'orlo prossimo alla fineil tempo annulla il passoe sulla corda che ci unisce all'altro abissotesi si avanza. Il tesoro nascosto è saccheggiatoogni anfratto è in rivolta.... Poi un sussurroe l'anima s'acquieta sulla gioiache dall'intimo trafittoserena sgorga.....

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VIA DEL PASSO SOLITARIO

Sospirare nel vento sfiorando labbra di un altro mondo:porte digiune di passionenell'invitante penombra della sera........perdutotra spopolati istantifino all'estremo respiro della viatra alberi in muto consiglioe ombre di serene bellezze:amanti figure del mio passo solitario.

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COME I LAMPI

I baci dell'anima vivono come i lampi solo un attimo.Con le labbra degli occhi volanosopra i rami del cuore.Ritornano nel giorno più intensointessendo il cielo di baglioricaricando i silenzi di parole e di colori.

Sulle guance seminano il direcomunicano la vibrazione interiorela gioia di dare e di vivere.

Ma dopo l'attimo che illuminapotente arriva il tuonosconvolgendo la terra che vive in noidipingendo sull'abisso del volto un arrossato incanto. Combattendo dentroun nuovo ordine cerchiamouna voce che sui sentieri ci guidinella meditazione ci perdoni.

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L'IMMAGINE

Arde il silenzionella pallida sera del cuorecome un fuoco.

Luci che tremanosfocate sulla cresta dell'orizzonteilluminano il passatotra le braccia del dolore.

E la tua immagine si muovetra le dita della mente....

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AIUTO!

Mille fiori d'aiutobiondeggiano su prati di cartae uno sboccia all'altro un sorrisotra le labbra della solitudine.

Un volo affilato li recide sul campo:pietà stillano sul gridoche muore negli èchi e nelle gole.

La mano di chi cercarisveglia le passionisopite sotto i sassi del cuore.

Lacrime mature solitarie vanno e ritornano sulle gote del tempo.Si radunano ai bordi del viaggiolungo il fiume del cambiamentomostrandosi al cielo.

Palpitanti desideri scorronoinseguono corolle d'amoreil cuore del mondo.

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UN BIANCO DESIDERIO

Il seno rigonfio di dolore vorrebbenella trama dei sensi ricamareun bianco desiderio d'amore.

Non per guardare la vita dipinta intorno agli occhi della notte amante.

Non per assaporare i silenzi della tua bocca tremante.

Non per odorare il richiamoche sale con la fatica del cuore.

Non per baciare i tuoi montie col pensiero cogliere parole come viole.

Non per udire dell'originario direla misteriosa presenza che in noi vive.

Ma aprirsi al destino che incombe come un miracoloper dialogare con la luceche abita il tuo cuoresocchiuso all'incontro con l'Altro.

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AMORE E DOLORE

Se la vita ti apre lo sguardo cercale pupille del suo segreto.Doma le emozioniabbandonati nel vuoto dell'oraall'aria desiderosa che nasconde il prossimo amore.E se un brillare d'occhi ti chiamavagli incontro con la tua luce migliore.Bacia i suoi sorrisi ricama le più belle parole:Sono le devote che ricantano il dolore.

“ Che cosa è tutto il dolore degli uomini? Ah! quante vane parole hanno inventato gli uomini strani. Tutto avviene per effetto di un desiderio e tutto termina nella pace. Simili ai dissidi degli amanti sono le dissonanze del mondo, conciliazione è entro la discordia stessa e tutto ciò che è separato si ricongiunge. Partono dal cuore e ritornano al cuore le vene e tutto è un'unica, eterna, ardente vita.”

Friedrich Hölderlin: Iperione

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UN CANTO DI GIOIA

Silenzioso il confine avanza sul volto del mondo. Il continuo risveglio dei cuori la danza segreta rianima. Nell'isola distesasi desta l'albasi leva gettando a occidentelenzuola d'ombre. È l'ora in cui le labbraribattono le alisalutano le nuove nateche da noi s'allontanano. Oggi la gioia mi accompagnae già vestita d'azzurro si confondelavandomi il viso e il dolce sonnobagnando di realtàappena difeso dalle pupillel'ultimo sogno. Oggi la gioia ha ritrovato la sua casail sorriso nascosto il cammino allarga.Un pò di luce ogni giornoapre la mia gioiache con battiti di cigliabussa al tuo mondo.

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LA FATICA DEL GIORNO

Quando la notte si risvegliadando colore alle ombresulle piume del buioil capo ripongo.

Più libero il pensieroama la nostra luce.

La fatica del giornodorme sopra le ansie domate:

Davanti a sogni in attesadevota muore dissolvendosisotto stanche palpebre.

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SCAVATI NELLA FORMA

Scavati nella formauna forza mirabile che non sa di carne ci attrae e ci lega vincendo la solitudine che portiamo come api nell'alveare del cosmo. Di calice in calice beviamo polline d'orovolando con ali di cerasu sentieri versi e discorsibattezzando ogni cosa con parole. La Re-gola perde il Re tra le cordee vince sciogliendo nodi di piantoil rosso della passione. Il nero della nottericopre i pensieri e la ragione dormesotto un lenzuolo di stelle. L'alito diventa nuvola di desiderioamato abbandono sui segni della manouccello del pensieronei nidi della gioia e del lamento. Anche il sudore ama e ritorna sotto la legge che trasformaelevando la faticacome sacro incenso al Cielo.

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SE IN UN ISTANTE...

Se in un istante più solitaridipanando la moltitudinetrovassimo il filo preziosoche unisce le lacrime al cuore con ali di ventogiungeremmo dove non siamo.

Nel tormentoinchiodati al legno vivouomini veriuomini nuovi rinasceremmoall'altro Sole.

Lasciando sulla cenere orme più santenel silenzio del non dettoascolteremo un canto.

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AVANZANDO

Avanzandosi anima il passosi fa bello il camminare.

Più ci s'inoltrapiù si amapiù si apre la ferita del mondo:

Aperte come labbrale nostre cantanocon fil di vocele cuce al silenziola parola.

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LA FERITA

La ferita si domandada quell'istante in cui nacquevagito immacolato graffito che parlaper trovare nella danza un punto.

La ferita volanello sguardo del voltodilatando il dolore.

Nel cielo azzurro di folliacon stormi si ritrovaa scrutare l'io migratorei nidi dei sussurri e delle gridadel pianto solitario viaggiatore.

Tra le carezze fiorisceabbarbicato ad un frammento stelo d'irriducibile vita per l'Altroun sentimento umile d'amore.

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IN QUALI GIORNI

In quali giornila luna dal suo eremoguarda il sole sul suo trono?Quali ore dell' antico discorsotengono in vita l'amore del tempo?

Anche il segreto vorrebbe una dimora per leggere nelle orbite del cuoreil nostro mondoe le parole ormai pianeti di stelle.

Ma caro è il suono della voceche amano gli uomininati per ascoltaredal proprio centroimmense nebulosedi silenzi...

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IKI È IL VIVERE

Siamo portatori di messaggi verso quel massimamente vicinonella preziosa aridità del desertoche impolvera le ciglia di mistero... I petali fioriscono nella graziasi aprono ad ogni pensiero. Seducendo il tempo un petalo di rosaha condotto l’interno all'aperto. Così è entrato l'altro.Ma l'altro chi è?Geisha samurai o bonzo? La ragione non tiene contodell'energia palpitante del suo sguardo:sulla soglia baciata dal desiderio s'arrende... Apre lo scrigno fatatoda dove viene la libertà dell'ora.Verso di lei l'anima chiamamentre la seduzione un angelo risuona: Possibilità di un incontrocon chi ci accendee in attimi inviolati c'innalza e come fiamma ci spegne. Solo quando il respiros’inabisserà all'orizzonteil sentire sarà più evidentesi svelerà il segretosciogliendo in acque più chiare l'amaro il dolce senso del vivere...

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LA DOMANDA...

...Compagna che ci seguinei silenzi oscuri della nottemostra le radici e avvicinal'umile terra al cielo. ...Incolpevole che ignoriportaci all'amato. ...Amica e tormentoche col talento ti piace andareper boschi e deserti fino a un mareche schiumeggia nomi geni e piccoli uominiframmenti di canzonivele di cielo apertefiori di vita sulle onde. Oh eterna domandache fiammeggi negli occhi della nottenei dubbi della mente.La tua voce sprofondanell'urna del giornoe nel silenzio delle stellemuore il tuo misterioso canto.

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L'ALTRO CHI È ?

Camminando su ponti d'infinito:L'Altro è specchio che ridona è alveo scoglio onda che risuonaè corda che tiene e annoda è metro che misura la parolaè gioia che fiorisce in ogni tempo è lampada che illumina il momentoè lacrima che pesa il dolore è scintilla che accende sempre il cuoreè acqua che spegne la sete d'amore è fuoco che consuma e infiamma.L'Altro è voce del silenziovoce fecondaprofondasanta....

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TU SEI L'ALTRO

Irraggiungibili i nostri volti:una incommensurabile distanza li separala stessa differenzache li ha visti nascere dal soffio dell'amore. Forse non riuscirannoa compiere il miracolo le parolema se sazi di ventolasciassimo mutiparlare solo il cuore... Guardando nell'abisso com'è facile smarrirsie avanzando perdersinella verità che cambia e si colora. Ad ogni ora ritorna vivo il ricordol'attesa si protende sempre nuovaverso un avanti col punto esclamativo. In un ampio nido l'esperienza ci covapregando e cantando sorridendo e piangendoanche nel grembo della nottecon un materno calore pieni di vita pensando.... Ci ritroviamo divisi prigionieri lungo sentieri comunidov'è difficile riconoscere l'altro passaggio.

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Contemporanei soffriamo confusi e delusifelici e gioiosi più dentro ogni tantochiamandoci per nomeun pò di qua e un pò di làubriachi di sogni. Ma nel silenzio delle nuove lacrimeil soffio dell'intuizione lieve come un'ombra di luces'approssimerà al cuore della mentea disvelare. Senza volerlo rimaniamo nella vicinanza distantisolo un desiderio ci accomunae un innato bisogno d'amore. Dal fuoco perenne oltre la lunacon Altri ci allontaniamocome faville verso le stelle. Anche tu sei frammento che parlasei come me senza sesso né dimorasedotto dall'amore quasi abbandonatonudo sulla paglia.

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IL VOLTO

La perfetta letizia medita il volto dell'altro.Una domanda attende alla porta del cuore: Noi senza volto da chi andremo?Il volto che non ti guardaè come l'amore inattesodi chi dà senza ritorno. Il volto che non ti chiamaè il vuoto che si rivela è la via che s'interrompe per far nascere nell'addio dalla parolail pensiero vero. Il volto che non ti parlanon mostra la differenza:origine dell'apparire quiete che si fa incontro. Presso il voltol'essere più degno pensa se stesso e si manifesta alla luce del mondo dicendo... ...Noi senza volto siamo più morti sotto il giogo dell'orain esilio dal bello della formafigli innaturali che invocano:« Volto nostro ritorna...»

“ Se non ti aspetti l'inatteso non lo troverai,perché è difficile da ricercarsi e da ottenere ”.

Eraclito: (DK 18, M.11)

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IL RICHIAMO

Alta nel silenziola grazia della parola trasfigura... Ti chiamovicino: alla gioia della presenzalontano: al dolore dell'assenza. Questa differenza che la voce proclamada sola svela nascondendo. Ma è solo in quanto differentiche posso nominarti pensarti e parlartilasciarci essere quello che siamo:divini. La fiamma più vivabrucia il buio interioree l'inquietudine del cuoreche nella cenere del temporitrova antiche lacrime. Pura in un nido di luce rimane la nostra intimità. Il suo destino è di fondersinell'abbraccio col medesimodel divenire-uno in sublime accordo.

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IL VOLTO DEL CUORE

Si alzano le palpebre e il mondo si mostranell'aperto.

Meraviglia o indifferenzaimpeto e amoreanimano la rosa del vento.

Le cose giungono velocicon passi di luceaccarezzando il volto del cuore:

Dimorantein un fedele abbandonoapprossima lo sguardo al cielo.

Si lega ad altriseducenti presenzedestinate ad un incontro.

Si scioglie come cerain sacra solitudinevicino al lume dei sogni.

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PANEGIRICO DI PACE

Nascosto sotto un moggio dorme lo sguardo ed è già giorno quando dalle lampade assolatesgorga acqua benedetta.

Una nuova stretta è natadall'amarezza che assottiglia.

Quale musica può confortareil messaggio che ritorna?

In quale nido riposaredall'altalena che ci prova?

Nelle vene scorre carsicoil silenzio del cuore.

Come un'onda sommergel'io ancorato al litorale.

Come un gabbiano volteggianell'azzurro che mi assale:panegirico di pace sul mio corpo.

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RACCOLTO IN ME

Raccolto in medischiudimisu queste ondeascolta la notteaperta al canto del cuoreun fiume di oscuritàporta l'ineffabile del giorno.

Trascorsa è con le nuvoleinghiottita dall'orizzontel'ansia che tendeil tremore delle corde.

Il cielo della frontierabrilla sui romanzisulle vie che avvicinanosulle porte che rinchiudono fuori ore morte.

Anche paesi come oviliper dimorare la nottedispersi accolgononuovi angeli.

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OLTRE IL RICORDO

Sulla barca come velal'anima s'apre al soffio del tempoconducendo oltre il ricordol'attesa del nuovoche la notte fatata trattiene.

Un respiro continuo rimontadall'orizzonte inquieto del cuore.Si fa più stretto il nodo dei ventie più viva la rosanel passato che muore.

Oltre il ricordopalpitano i semi del futuroe già nuovi fiori cantanonell'armonia del cielo.

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UN SOLO AMORE

Si leveràcome sole all'albal'àncora che tienel'anima alla fonda.

S'uniranno come stoppino e cerale fedi al verogiocando nell'azzurro in girotondo.

Un solo amoreci prenderà su ali d'incantocantando al soffio del tempo.

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“ Sì, l'uomo è un sole che tutto vede,tutto trasfigura quando ama,

e, se non ama,allora non è che una oscura dimora

dove arde, fumoso,un piccolo lume. ”

Friedrich Hölderlin: Iperione

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INDICE

11 SENTIERI 13 ERANO I GIORNI... 14 DUE OCCHI 15 AMANDO 16 L'INVISIBILE 17 L'AMORE DEI POETI 18 L'INNAMORAMENTO 19 VIA DEL PASSO SOLITARIO 20 COME I LAMPI 21 L'IMMAGINE 22 AIUTO! 23 UN BIANCO DESIDERIO 24 AMORE E DOLORE 25 UN CANTO DI GIOIA 26 LA FATICA DEL GIORNO 27 SCAVATI NELLA FORMA 28 SE IN UN ISTANTE 29 AVANZANDO 30 LA FERITA 31 IN QUALI GIORNI 32 IKI É IL VIVERE 33 LA DOMANDA 34 L'ALTRO CHI É? 35 TU SEI L'ALTRO 37 IL VOLTO 38 IL VOLTO DEL CUORE 39 IL RICHIAMO 40 PANEGIRICO DI PACE 41 RACCOLTO IN ME 42 OLTRE IL RICORDO 43 UN SOLO AMORE