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1 © Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 1 Elementi di Semiotica visiva © Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 2 Il livello plastico In un testo visivo il livello plastico è l’organizzazione di linee, colori, spazi, indipendentemente dal fatto che vi si possano riconoscere o meno figure del mondo naturale. © Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 3 Il livello figurativo Al livello figurativo di un testo visivo si distinguono quelle che Greimas chiama le figure del mondo naturale, che sono gli oggetti dell’esperienza ordinaria in quanto: percepiti con i cinque sensi, nominati da qualche lingua, dotati di significato dalla cultura cui la lingua appartiene. © Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 4 Il livello plastico Greimas distinse il livello plastico da quello figurativo con l’idea di individuare unità pertinenti del piano dell’espressione dei testi visivi che fossero più piccole e più generali ( analisi) delle figure del mondo (possibilmente unità minime analoghe alle unità minime delle lingue naturali che sono i fonemi). © Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 5 Il livello plastico Si può “operare un'altra segmentazione del significante che permetta di riconoscere l'esistenza di unità propriamente plastiche(Greimas 1984). Ma cosa sta “sotto” il livello figurativo di un’immagine, cioè sotto la possibilità di riconoscervi oggetti dell’esperienza sensibile? Nei quadri, troviamo la pennellata, il tratto di matita (pennarello, carboncino…), la sfumatura… © Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 6 Livello plastico e figurativo Monet, 1873

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Page 1: Elementi di semiotica visiva - D I S . A M B . I G U A N … · Il nero può essere definito come l’impressione visiva che si sperimenta quando nessuna luce visibile raggiunge l’occhio

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© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 1

Elementidi

Semiotica visiva

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 2

Il livello plastico

In un testo visivo il livello plastico èl’organizzazione di linee, colori, spazi,indipendentemente dal fatto che vi sipossano riconoscere o meno figure del

mondo naturale.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 3

Il livello figurativo

Al livello figurativo di un testo visivo si distinguonoquelle che Greimas chiama le figure del mondonaturale, che sono gli oggetti dell’esperienza

ordinaria in quanto:percepiti con i cinque sensi,nominati da qualche lingua,dotati di significato dalla cultura cui la linguaappartiene.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 4

Il livello plastico

Greimas distinse il livello plastico da quellofigurativo con l’idea di individuare unitàpertinenti del piano dell’espressione deitesti visivi che fossero più piccole e più

generali ( analisi) delle figure del mondo(possibilmente unità minime analoghe alleunità minime delle lingue naturali che sono i

fonemi).

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 5

Il livello plastico

Si può “operare un'altra segmentazione delsignificante che permetta di riconoscere

l'esistenza di unità propriamente plastiche”(Greimas 1984).

Ma cosa sta “sotto” il livello figurativo diun’immagine, cioè sotto la possibilità diriconoscervi oggetti dell’esperienza

sensibile?Nei quadri, troviamo la pennellata, il tratto di

matita (pennarello, carboncino…), lasfumatura…

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 6

Livello plastico e figurativo

Monet, 1873

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© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 7

Livello plastico e figurativo

Wassily Kandinsky, Autumn in Bavaria 1908

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 8

Livello plastico e figurativo

Wassily Kandinsky,Black and Violet 1923

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 9

Livello plastico e figurativo

Jackson Pollock,Blue (Moby Dick) 1943

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 10

Livello plastico e figurativo

Jackson Pollock,Lavender Mist, 1950

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 11

Plastico e figurativo

“Evito che la figura si intrometta nelquadro.

Quando si insinua cerco di eliminarla perchéla pittura possa emergere.”

Jackson Pollock

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 12

Gradualità del livello figurativo

ASSENZA DI FIGURATIVITÀ: testo visivoastratto.

Bassa densità figurativa: rappresentazionepiuttosto astratta, ma alcune figure sonoriconoscibili.

Media e alta densità figurativa: sempre piùfigure del mondo naturale sono riconoscibili.

ICONICITÀ o MASSIMA DENSITÀ FIGURATIVA:nel testo visivo tutte le forme sono riconoscibili comefigure del mondo. Il testo produce un effetto direaltà. Nei termini di Greimas, si tratta di un testovisivo iconico.

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Gradualità del livello figurativo

Testo visivo non figurativo o ASTRATTO→

testo visivo a bassa figuratività →testo visivo a media figuratività →

testo visivo ad alta figuratività→

testo ICONICO.

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I due “linguaggi primari”

Macrosemiotica delle lingue naturali= il sistema di significati determinato dallessico e dalle forme dell’espressionedelle lingue del mondo.

Macrosemiotica del mondo naturale= il mondo dell’esperienza percettivaordinaria, così come è ordinato eclassificato in “figure” dalle varie lingue eculture del mondo.

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La macrosemiotica delle linguenaturali contiene sia concetti astratti(es.: metafisica, futuro, anima, avarizia…),sia concetti concreti (es.: albero, braccio,rumore, profumo, dolce, salato,morbido…).

La macrosemiotica delle linguenaturali

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 16

I concetti astratti si riferiscono a oggettiche NON possiamo percepire.

I concetti concreti si riferiscono aoggetti, eventi o porzionidell’esperienza sensibile.

Parla come mangi…

Astratto vs. concreto

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 17

Il livello plastico

Organizzazione topologica di un testovisivo = organizzazione dello spazio.

Organizzazione eidetica di un testovisivo = organizzazione delle linee.

Organizzazione cromatica di un testovisivo = organizzazione dei colori echiaroscuri.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 18

Il livello plastico

Categorie topologiche: spaziobidimensionale/tridimensionale, primo piano/secondopiano, alto/basso, destra/sinistra,intercalante/intercalato, periferico/centrale,circoscrivente/circoscritto, ecc.

Categorie eidetiche: orizzontale/verticale,dritto/curvo, perpendicolare/obliquo, angoloottuso/angolo acuto, poligono regolare/irregolare,spigoloso/arrotondato, ecc.

Categorie cromatiche: colore/bianco-nero, coloreprimario/secondario, colore chiaro/scuro, coloresaturo/insaturo, colore vivace/tenue, a fuoco/sfocato,rosso/nero, rosso/blu, ecc.

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Orientamenti di lettura

Alcune categorie topologiche, eidetiche,cromatiche concorrono a determinare unorientamento nella lettura del testo visivo:

Davanti (si guarda prima) → dietro Sinistra (si guarda prima, nella ns. cultura) → destra Centrale (si guarda prima) → periferico dall’arrotondato si guarda in direzione dell’appuntito Colore saturo (si guarda prima) → insaturo Colore luminoso (si guarda prima) → non luminoso …

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 20

Le categorie cromatiche

La luce del sole ci appare bianca, mase facciamo passare un fascio sottile diradiazioni solari attraverso un prisma,viene separata nelle sue componentimonocromatiche, dando luogo a unaserie in cui si succedono colori diversi.

Il primo a fare questo esperimento fuNewton che identificò sette coloriprincipali, detti colori di base.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 21

I colori dello spettro solare

Rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco, violetto

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 22

Le categorie cromatiche

Tre dei sette colori di base dello spettrosono chiamati colori primari ofondamentali: giallo, blu, rosso.

Colori secondari: arancione, verde, viola. Colori terziari: rosso-arancio, giallo-

arancio, giallo-verde, verde-azzurro, blu-viola (=indaco), rosso-viola, rosso-verde(=marrone).

Nero e bianco sono non colori.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 23

Nero e bianco

Il nero può essere definito come l’impressione visivache si sperimenta quando nessuna luce visibileraggiunge l’occhio.

Questo in contrasto con il bianco, che combinatutti i colori della luce che stimolano in manierauguale i tre tipi di recettori sensibili ai colori.

I pigmenti che assorbono la luce piuttosto cherifletterla, danno luogo al nero. Un pigmentonero, tuttavia, risulta da una combinazione didiversi pigmenti che insieme assorbono tuttala luce, di ogni colore.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 24

Nero e bianco

Se sono impiegate le proporzioni corrette dipigmenti dei tre colori primari, il risultatoriflette così poca luce da risultare nero.

Questo porta a due descrizioniapparentemente opposte ma complementaridel nero:

Il nero è la mancanza di radiazioni cromaticheche arrivino all’occhio, o una combinazione di

pigmenti colorati con tutti i colori primari.

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I colori complementari

Ogni coppia di complementari è formata da unprimario e dal secondario ottenuto dalla

mescolanza degli altri due primari. Per sapere qual è ilcomplementare del colore primario giallo, mischiate gli

altri due primari, il rosso e il blu: ottenete il viola, che è ilcomplementare del giallo.

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Tinta o tonalità

La tinta o tonalità è la qualità che distingue traloro i colori in base alla loro lunghezzad’onda nello spettro solare.

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Luminosità

La luminosità è la capacità delle tinte diriflettere la luce bianca. L’intensità della lucebianca è la qualità che fa apparireall’occhio umano un colore più o menoluminoso.

Aggiungendo bianco, la luminosità di una tintasi alza, aggiungendo nero la luminosità siabbassa.

Gradi diversi di luminosità della stessa tintaproducono il contrasto chiaroscurale.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 28

Luminosità

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Saturazione

Si dicono saturi i colori che hanno la massimapurezza perché nello spettro della lucecorrispondono a radiazionimonocromatiche.

Se accostiamo tra loro due tinte sature, esseproducono il massimo contrasto e un effettodi irradiazione che si attenua passando daicolori primari a quelli secondari.

A livello percettivo, una tinta non satura apparemescolata al grigio o alla tintacomplementare.

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Contrasto di tinte sature

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Calore

I colori della gamma verde-blu (a sinistradella ruota dei colori) sono detti freddi,quelli rosso-arancio (a destra della ruota)caldi.

È provato che la vista dei primi rallentala circolazione sanguigna, quella deisecondi la attiva.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 32

I formanti

Formanti plastici = gli elementitopologici, eidetici, cromatici di un testovisivo dotati di significato. Compitodell’analisi plastica è individuare sia glielementi sia i loro significati.

Formanti figurativi = elementi chepermettono il riconoscimento di figuredel mondo nel testo visivo, dando il viaall’analisi figurativa.

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Il livello plastico

ATTENZIONE! Una descrizione minuziosa del livello plastico di

un testo visivo non ha senso se non siriconducono gli elementi plastici ai lorosignificati e valori sul piano delcontenuto.

Non ci sono formanti plastici senzasignificato NEL testo.

È fondamentale cercare la pertinenza sulpiano del contenuto delle categorie e deiformanti individuati sul piano dell’espressione.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 34

Il livello figurativo

ATTENZIONE! Una descrizione minuziosa del livello

figurativo di un testo visivo può ingannarci:ci sembra di aver detto qualcosa sul piano delcontenuto, di aver interpretato il testo…

…ma in realtà abbiamo solo usato le paroleche nella nostra lingua servono a individuaree descrivere i formanti figurativi.

I significati che emergono dall’analisi figurativasono spesso solo quelli del senso comuneenciclopedico, non quelli del testo visivo.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 35

Il livello figurativo

ATTENZIONE! Limitarsi a descrivere ciò che si vede in

un testo, a livello plastico e figurativo,NON VUOL DIRE FARE L’ANALISISEMIOTICA DI UN TESTO VISIVO.

La componente descrittivadell’analisi è NECESSARIA ma NONSUFFICIENTE.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 36

Simbolismo e semi-simbolismo

Il linguaggio plastico dei testivisivi è simbolico o semi-

simbolico.

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© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 37

Simbolismo e semi-simbolismo

Un formante plastico può rimandare a un contenutoin due modi:

O perché c’è una convenzione che lo legasimbolicamente a un significato;

o perché appartiene a una coppia oppositiva,una categoria dell’espressione che rimanda, inun certo testo, a una categoria del contenuto.In questo caso i formanti plastici si organizzanoper contrasti, per opposizioni, che rimandanoa contrasti, opposizioni sul piano del contenuto.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 38

Simbolismo

I sistemi di significazione in cui il pianodell’espressione è organizzato parallelamente alpiano del contenuto (con una corrispondenza unoa uno fra unità del piano dell’espressione e unitàdel piano del contenuto) sono detti conformi,monoplanari o simbolici.

Sono conformi i sistemi più elementari disignificazione: (1) le luci lampeggianti sulleautomobili quando si volta a destra o sinistra, (2)le segnalazioni con le bandiere in marina, (3) leicone di Microsoft Windows.

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Simbolismo

Color oro nelle pitture sacre medievali = perconvenzione rimandava alla dimensione del

sacro, del divino.A una unità del piano dell’espressione

corrisponde una unità del piano del contenutoPER CONVENZIONE o perché il testoistituisce tale relazione uno a uno.

Cfr. p. 179 del Manuale.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 40

Cimabue,La Vergine e il Bambinosul trono circondati da

angeli, 1280 circa

Oro sacro

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 41

Simbolismo

Annuncio stampa a p. 191E = uniformità cromatica (livello

cromatico)/nessun contrasto fra figurae sfondo (livello

topologico)/compattezza dei capelli(livello eidetico)--------------------

C = non distacco del fondotinta dal viso

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Simbolismo

Alcune CORRELAZIONI SIMBOLICHETIPICHE (STEREOTIPATE) di oggi…

Color rosso = aggressività, passione…Colori giallo, arancio = sole, calore, estate…Colori azzurro, verde = natura, purezza…

Attenzione però a queste correlazioni:VARIANO A SECONDA DEL TESTO.

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Simbolismo

Il simbolismo, nella comunicazione persuasivadi massa, spesso funziona con il meccanismodella connotazione: si associa un prodotto a

un significato positivo o valorizzato(bellezza, successo, potere, velocità, ecc.), inmodo che questo significato sia riconosciuto

come inerente al prodotto e dunque ilprodotto divenga altrettanto positivo e

valorizzato, dunque desiderato.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 44

Simbolismo

Al significato letterale, denotato delprodotto presentato, si aggiunge per

connotazione un significato ulteriore,che è quello valorizzato positivamente.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 45

Connotazione

E = espressione--------------------------------- C = contenuto

E = espressione

--------------------

C = contenuto

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 46

Il linguaggio dei formanti plastici

I formanti plastici nei testi visivi esaminaticostituiscono un vero e proprio linguaggio,diverso rispetto a quello figurativo.

I formanti plastici sono il piano dell’espressionedi contenuti che possono essere indipendentida quelli espressi dal linguaggiofigurativo.

Grande varietà dei contenuti che possonoesprimere: orientamento della lettura,riconoscibilità di una serie, suggestioni emotive,valori estetici, e molto altro ancora.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 47

Il linguaggio dei formanti plastici

Nelle lingue, il piano dell’espressione si carica divalori poetici ed estetici attraverso rime,allitterazioni, assonanze, ritmo metrico,onomatopee, ecc. Questi aspetti delsignificante linguistico costituiscono unlinguaggio autonomo rispetto ai contenutiespressi dalle parole e dalle frasi.

Nei testi visivi, è spesso il linguaggio plastico afarsi carico dello stile di comunicazione e,quando c’è, del valore estetico di un testo,attraverso dispositivi analoghi a quelli verbali.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 48

Rime e assonanze verbali…

Meriggiare pallido e assortoPresso un rovente muro d’orto,Ascoltare tra i pruni e gli sterpiSchiocchi di merli, frusci di serpi.…E andando nel sole che abbagliaSentire con triste meravigliaCom’è tutta la vita e il suo travaglioIn questo seguitare una muragliaChe ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

Eugenio Montale, 1916

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Esempi di semi-simbolismo

In un film a colori si può usare il bianco e nero permarcare i flashback del protagonista: all’opposizionesul piano dell’espressione colore vs. bianco e nerocorrisponde, sul piano del contenuto, l’opposizionepresente vs. passato.

I gesti dell’affermazione e della negazione, nellacultura occidentale, si fanno spostando la testa lungol’asse verticale o orizzontale del collo: alla coppiaoppositiva sul piano dell’espressione movimento delcapo verticale vs. movimento del capoorizzontale corrisponde la coppia oppositiva sulpiano del contenuto affermazione vs. negazione.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 50

Nel quadro SantaCecilia di Raffaello(1513),l’opposizione sulpianodell’espressionealto vs. bassoesprimel’opposizionesemanticasacro vs. profano.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 51

Esempi di semi-simbolismo

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 52

Esempi di semi-simbolismo

Opposizione di due marche dell’enunciazione visivacui corrisponde un’opposizione semantica

Nella pubblicità del profumo Pretty di Cartier (pp. 193-195)

E = a fuoco vs. sfocato--------------------------C = grazia vs. audacia

Assiologia: grazia, più importante, desiderabile,valorizzata positivamente.

vs. audacia, meno importante, meno desiderabilesvalorizzata.

© Giovanna Cosenza 2008/2009 - Semiotica II 53

Esempi di semi-simbolismo

A fuoco (E) = chignon,fiocco, SO PRETTY,boccetta di profumo,Nome di Cartier

VS.

Sfocato (E) = resto delcorpo, fondoschiena,sfondo

(C) Grazia VS. Audacia