edward conze - meditazione buddista

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8/3/2019 Edward Conze - Meditazione Buddista http://slidepdf.com/reader/full/edward-conze-meditazione-buddista 1/69 EDWARD CONZE MEDITAZIONE BUDDHISTA , Ubaldini Editore - Roma

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EDWARD CONZE

MEDITAZIONE

BUDDHISTA

,

Ub ald in i Ed itore - R om a

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Civild dell'Oriente

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Edtvard ConzeDWARD CONZE

MEDITAZIONE

BUDDHISTA

Titolo originale dell'opera

BUDDHIST

MEDITATION

(Allen & Unwin, London)

MEDIT AZIONE

BUDDHISTA

Traduzione di

GIORGIO MANTICl

© 1956, George Allen &Unwin Ltd, London

© 1977, Casa Editrice Astrolabio-Ubaldini Editore, Roma

Uba ld in i Ed ito r e - Rcma

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INTRODUZIONE

1. Il signiiicato e lo scope della Meditazione Buddhista

Le pratiche di meditazione costituiscono l'essenza stessa di come j

buddhis ti affrontano 1avita. Religione essenzialmente pratica, u Buddhi-

smo per contrasto e incline a tra tta re definiz ioni dott rina li e fa tti storid

con una certa dose di indifferenza, Come la preghiera per ilCristiane-

simo, c081 1a meditazione e qui 1a pulsazione s tessa della rel igione,

L'Illuminazione, ovvero 1 0 stato di Nirvana, e naturalmente ilfine

ult imo del le med itazioni buddhiste . Lungo 11cammino che porta al Nir-

vana esse servono a favorite 10 sviluppo spiri tuale, a r idurre l 'impatto

con la sofferenza, a rendere tranquilla la mente e a rivelare ifat ti reali

dell' es istenza. I r isultati che ne der ivano sono tranquill ita e disponibil ita,

insieme al rive la rsi del messaggio de lla v ita , e ali a sensazione che la motte

ha perduto 1asua carica di angosda. II ri su lta to che 8i intende raggiungere

e spiegato in modo del tutto chiaro nei versi con iquali imonaci dell'an-

tichita davano prova della gnosi {anna} f inalmente raggiunta. Queste

poesie riflettono pet noi le mete che imonac i si e rano pre fissi e la rea liz -

zazione del discernimento finale che puo nascere da una qualsiasi delle

meditazioni che questo libra descrive. Difatti in esse imonaci "racoon-

tano il bene che hanno conquistato (attha), senza coinvolgere ilIoroego (atta) ".1

Prima di tutto, c'e un profondo sense della natura deperibile ditutto cia che esiste, e un desiderio di non pin divenire. "In nessun

luogo esiste una qualche permanenza nel divenire, e non c'e eternita

per quanta concerne Ie cose condizionate, Gli skandha sorgono, e poidi nuevo si dissolvono. Adesso io so che c'e un motivo per ilfa tto che ci

sentiamo disturba ti . Non andre pi li al la ricerca di un ulter iore divenire.

Liberato io sono dagli oggetti del sensi, Tutte le mie manchevolezze

sono ora estinte". Questa la testimonianza del l'Utta ta (Th 121·2 ). Vita-

soka, quando si rase. i capelli, ebbe a notate che alcuni erano diventati

l Anguttara Nikaya, III 359.

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8 Itroduzione

grigi, Questa fatto gli fece comprendere l'insulsaggine la banalita del

proprio ccrpo, - Ie tenebre svanirono dal suo spirito e arrive a. uno

stato da cui nOD vi ,e pili ritorno ad essere " (v. 170).

Come vorrei che questa io che continuamente si corrornpe,

si tr asforrnasse in c io che mai e soggetto a decadimento.vf

Ne l lora "Ruggito del Leone" questi monad parlano spesso della

liberazione dal l'angosc ia e paura che hanna conquistato. Come riporta

Sambula -Kaccana, "La mia na tura e stata trasformata dal Dharma in

modo tale da non avere paura alcuna, e da non provare tenore 0 coster-

nazione, pur vivendo da 50'10 in questa grotta che fa paura " (v. 190).

Oppure, prendendo come esempio finale Ie parole di Khitaka (v . 192):

II mio eucre e fermo come roccia, e non vacilla,Vuoto di qualsiasi brama pet case che brama generano,

E de l tut to immobi le in un mondo che cambia cont inuamente.

11 mio euore allenato in tal modo, - donde potra venirmi danno.'

Questa e il fine de ll a rnedi tazione buddhista come viene desc rit to

dagli s tess i buddhis ti indiani .

In altri paesi le case venivano espresse in modo diverse. Pertanto leg-giamo in Tao-ngan (314-385), un autore c inese, che "il piano di chi pra-

tica 10 Yoga e una sala misteriosa in cui sana riuni ti colora iquali sana

sintonizzati sulla verita, E la stanza segreta degl i immorta li che si prep a-

rano a salire in cielo . Diffici le da scalare e questa estensione di Non-produ-

zione, perche e talrnente sublime: diffici le da att taversare e ilbastionedella Non-azione, perche e talmente immense. Attraverso la rninuscola

porta, attraverso I 'apertura mist ica, n co t t ile interno puc essere appena

intravisto. La verita assoluta e come l'oceano: ogni giorno vi puoi

att ingere acqua, eppure non 1 0 prosciugherai maio Proprio cosl.,per quan-

to numerosi siano gli sforzi fatti pet fat sl. c he l'essenza ritorni alla sua

fonte, nessuno potra mai riuscire del tutto COS1 facendo. Questa ver ita

assoluta contiene l'infinito, e tranquilla, sembra esistere, rna non la si

puo esprimere a parole. Una volta compreso cio, il santo espone un

insegnamento senza parole, dispensa pace, e rivela discernimento".'

2. Suppiya , v . 32.3 Trad. di RllYS Davids, Psalms of the Brethren, 1913. Rimando il lettore aile

pp. 420-2 di quest'opera, in cui 'gli a spetti della meta' c ome appaiono nci Verseso f tb e B re th re n, vengono raggruppati, come quelli per le Sorelle si trovano nelvolume corrispondente alle pp. xxxvrr-xxxvnr.

4 Nella Sua Prefazione allo YogJciirabhumi di Sangha raksha , BEFEO XLIV 2,

1954, p. 346.

Introduzione 9

Questo modo di parlare allusivo, poetico, e leggermente critieo echia ramen te inf luenza to dal Taoismo. E sul la base del l'esperienza cinese

che Reichelt 5 puo defini te la med itazione come "una fe rvente ri fle ssione

sui pili intimi e alti poteri nell'universo " (p. 19), come "la tranquilla e

Iervente considerazione deH'int iluo signi ficate de ll a vit a, i l da te ascolto

al la voce del Cielo ne ll 'anima" (p . 63). Al tri ancora defini scono la medi-

tazione buddh ista come un allenamento la cui meta e il 'satori' , - l'intui-zione della totalita della realta in quanta concentrata in un oggetto

particolare, Differenti temperamenti e differenti culture non possono

fare a meno di reagire in modi differenti di fronte a cio che queste

pra tiche comportano. Ci porte rebbe troppo lontano enumera te qui tut te

Ie possibili variazioni; ora passiamc a discutere della tradizione cen-

tra le che Ie sottende tutte.

2. La sua estensione e le sue principali suddiuisioni

Esistono d iffe rent i tipi di rnedi taz ione a seconds degl i ogge tt i presi in

esame, 0 a seconda degli atteggiamenti soggettivi assunti, La cosa

migliore e dire prima di tutto qualeosa sui temi e gli argomenti e li

meditazione, e poi affrontare gli atteggiamenti.nVisuddhirnagga (III 105) cont iene una li sta -tipo d i quaranta 'argo-

menti di meditazione' (kammaHhiina). E sono:

10 Espedienti: 1. terra. 2. acqua, 3. fuoco, 4. aria, 5. azzurro, 6. giallo,7. rosso, 8. bianco, 9. luce, 10. spazio concluso: vedi pag. 15.

10 Cose Repellenti: 11. cadavere r igonf io, 12. cadavere bluastro, U.cadavere rosa dal pus, 14. cadavere tagliuzzato, 15. cadavere cot-

roso, 16. cadavere sparpagliato, 17. cadavere fatto a pezzi e spar-

pagliato, 18. cadavere insanguinato, 19. cadavere rnangiato dai vermi,

20. scheletro: vedi II 5b.

10 Reminiscence: 21 . u Buddha, 22. ilDharma, 23. 11 Samgha: vedi I,

La-c; 24. Moralita, 25. Generosita, 26. i Deva; 27. Marte, vedi II 4;

28. Cio che appartiene al corpo: vedi II 5a; 29. Respi raz ione: vedi

II Ib: 30. Pace: vedi II 6.4 Stazioni di Brabma: 31. Benevolenza, 32. Compassione, 33. Gioia

Simpatetica, 34. Tranquillita di mente: vedi III 2.

4 Stati Privi di Forma: 35. Stazione de lle spazio infini te, 36, Stazione

della illimitata coscienza, 37. Stazione del nulla qualsiasi, .38. Sta-

zione della ne percezione ne non-percezione : vedi III lb.

5 Meditation and Piety in the Fa» East, 1953.

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10 Introdtaione

1 Percezione: 39. degli aspetti disgustosi del cibo: vedi II 5b.

1 Analisi: 40. dei quattro elementi."

Due soli tra questi quaranta sana sempre, in qualsiasi circostanza,

benef ici, - 1 1 0 sviluppo della benevolenza (no 31) e la reminisce~za 4 el1amotte ( 1 1 . 27). I rimanenti sono adatti solo ad alcune persone, e in circo-

stanze quanta mai definite. La reminiscenza del. Buddha (n. 21), adesempio, richiede una fede fermissima, e la tranquillita di mente (n. 34)

presuppone una grande competenza ne lle 'staz ioni di Brahma' che l~

precedono. In t al modo alcune meditaz ion i possono esse re al di fuondella portata di una persona, altre possono incontrare resistenze insu-

perabili, altre ancora possono. condurre ad approdi inutili. Poiche, in

quanta tali, gli esercizi non ?anno v~~~n~ di per ~e. st~ssi. yeng0!1?colrivati soltanto come antidoti per specif ici s tan nocivi e indes iderabil i.

Un testa oinese 7 dis tingue cinque 'porte d el Dharma', ovvero cinque

terni fondamental i di meditazione:1. Sul la impurita (n, 11-20 , 28 , 39), - per contra tt accare la b ramosia .

2. Sulla compassione (n. 31), - per contrattaccare 1a cattiva volonta,

3. Su11acoptoduzione condizionata (vedi ol tre ), - pe r cont ratt accare la

stupidita.

4. Sulla respirazione (n. 29), - per contrattaccare il pensiero discor-sivo.5. Contemplazione del Buddha (n. 21), - per contrattaccare la combi-

nazione di tutti e quattro,"Come regola generale, 5 1 dist inguono t re tipi e li persone, a seconda

se sana preda della bramosia, 0 de11'odi?, 0 dell' il lusi?,ne: Tanto 1:

fonti pal l 9 che cines i 10 contengono alCl1D1 tra i saggi ptu mteressanti

6 Si considera il corpo come un assiemc dei quattro dementi primari, e cioe,terra , a cqua, fuoco e a ria . Si ri tiene s i~ ut il : a lia con:pre!l sione de lla va~uiw., . e ~produrre ildiscernimento .de~'as~enza di un 10 ~on 1ho. ~cluso nell, : mie .SezlOilldal momenta we i punti dt Vista qU1 adottati sulla Iisica e la psicologia senetroppo diversi dai nostri per essere. intelligibili, Ad. ~ g ; i l ! ~ o d < ? , .risulterebberoassai poco convincenti, e andrebbero riformulati ill terrmru di blOChitD1~amoderna, -

Altre fonti (a d es., Vinzuttimagga, cap. VII, Ehara, p. 121, e ~s, vedi oltre p. 46)danno soltanto 38 argomenti eli meditazione, ornettendo inostn 39 e 40.

7 Il Dbyana-samadbi di Kurnarajiva, T 614. .S Altre fonti portano leggere variazioni a questo sc hema . T 619 conside ra Ia

conternplazione dl causalita come antidote all'attaccamento all'io, e 13contemplazionede l Buddha serve per v incere la ' immcrs ionc de lia sp iri to' , Sangharaksha (cap . 8)differisce al punto quinto, doe, la contemplazione delia scheletro (n. 20), - percontrattaccare la vanita.

9 VM III 74-104.10 Sangharaksha, cap. 6, vedi 'Buddhist Texts ', n, 198. Dhyana-samadhi eli Kuma-

rajiva, T 614.

I ntrodtaione 11

di carat teriologia, che descr ivono gli attributi principali e le potenzial ita

di questi tre t ipi, Una cosa, naturalmente, e capite queste descrizioni,

e un'altra applicarle a se stessi e agli altri, II discernimento spirituale di

un maestro e spesso 1a guida migl iore e p ia. sicura,

Sarebbe, comunque, errato pretendere che i40 leammattbdna esau-

riscano di per se stessi l'intero dominic della meditazione buddhista.

Coprono, p iut tosto, sol tanto que lle prat iche che vanno sotto 1a dic iturae li presenza rnentale e concentrazione. Nel 'Visuddhimagga' eli Buddha-

ghosa occupano 300 pagine, Altre 250 pagine sono dedicate alle medi-

tazioni che consistono nell'esercizio della sapienza, e che hanno come

loro oggetto gl i skandha, l a coproduz ione condizionata, le quat tro sante

ver ita , e cosl via. Questa d iffe renza diventera piir chiara mana a mano

che procederemo alla spiegazione degli a tt eggiamen ti fondamenta li che

1a meditazione comporta.

'Meditazione' e un termine europeo che riguarda tre cose differenti,

sempre chia ramen te distinte dagl i stessi buddhisti , vale a dire , presenza

mentale, concentrazione e sapienza, La loro reciproca relazione non eirnmediatamente ovvia per gli occidentali non addentro alia tradi-

zione e al la te rrninologia . Uno schema pot ra essere Ioro di aiuto:

Presenza mentale

Tranquillita Discernirnento

A

Una Introspezione Una Vacuita

senza oggetto non sostanziale

--------Nirvana~

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12 Introduzione

A. Presenza mentale riguarda gli stadi iniziali, e di essa parlererno

pin diffusamente oltre (vedi p. 20). B. e C. vengono tradizionalmente

def init i come segue: "Tranquil li ta (Jamatha) e il samiidhi che e con-

trassegnato dal la unicit a di pensiero. Discernimento (vipasyanii) e 1a

sapienza che nella sua essenza e Ia comprensione della realra come

veramente e". ll 'La trance, quando e sviluppa ta, si avvicina ad una con-

dizione di rapi ta -at tenzione verso una interiorit a priva di oggetto (ana-rambana); piu si sviluppa la sapienza, pill chiara e I 'intuizione della

vacuita (.Hmyata). Questi sana ipunti estremi nei quali il mondo e sul-

1 ' 0 1 ' 1 0 dell'est inzione, La cornbinazione dei due porta alla ernancipazione

finale nel Nirvana. Ho avuto modo di r iscontrare che i principianti

incontrano le maggiori dif ficolta proprio nella comprens ione della diife-

renza Iondamentale fra trance e sapienza. Non vedono che Ia trance non

ha come funzione sua propria di aumentare 1a sapienza. Una persona

che esce dalla trance non e piir sapiente, rna ha avuto esperienza di

trance. C'e persino una certa frizione tra i due modi di approccio,"

e in una data esistenza la maggior parte delle persone e spinta a spe-

oializzarsi in una delle due.

B . Per prima cosa devo spiegare che cos'e la concentrazione transica

(samadhi). La sua funzione si basa sulla assunzione che la nostra mentee formata da due pat ti distlnte, - una profondita che e calma e tranquilla,

e una superficie che e disturbata. C ia che e aUa superf icie s1 trova in

perpetua agitazione e trarnbusto, Es is te, tuttavia, un centro che e abba,

s tanza tranquil lo , nel fondo della mente, al di 1 .1 sia della mente conscia

che inconscia secondo quanto affermane imoderni psicologi , Lo SCOID-

piglio e causate sopra ttutto cia tre fattori: 1. i sensi , 2 . le passioni , i

desideri , e 3. i1 pensiero discorsivo. Al f ine di sconfiggere questi nernici

della tranquillita spirituale e pertanto necessario r itrarre i sensi allonta-

nandoli dai loro oggetti, come la tartaruga ritira in s e tutti isuoi arti;

cessare di desiderate alcunche; e sradicare ilpensiero discorsivo.,

Tale concezione non puo fare a menu di incontrare una certa resi-

stenza. Iltotale ritiro che qui si richiede e in netto contrasto con Ie

abitudini dell a nost ra est roversa civil ta, La gente spesso riti ene che esso

deve risulta re nel sonno piuttosto che nella tranquil lita , sebbene l'e spe-

rienza di parecchie generazioni di Yogin provino altrimenti, In molte

persone anche la profondita e talrnente sopraffatta dallo scompiglio

che rimangono assolutamente incredule quando si parla loro di un punto

sornmerso di tranquillita che giace nel profondo dei loro cuori, Altri

l.l Prajiiakaramati, commento a Bcv, p. 187, a vrn 4, vedi oltre p, 80.1.2 Vedi E. Conze , Buddhism, pp, 161-2.

Iuroduzione 13

non sono in grado di vedere come sia possibile acquisire un qualche

co?tat to . co~ la real ta, una volta lascia tisi ail e spalle gl i oggetti esterni,

nei quali 51 trova, a parer 101'0, tutt a la conoscenza . Costoro ternono

chel'unic? ~isL1ltato possibile ~i t::1e processo sia il nulla. Lo Yogin edavvero . simi le ~d un ragno soli tario, che tesse ne1 vuoto di segni ideali

composn esclusivamente di fil amenti provenienti da lla sua stessa inte -riorita. In tempi passati la trance non eta assolutamente seonosciuta

anche tra imist ici cristiani . La cit azione che segue di Dionigi I'Areo-

p.a,gita 13.pUO.forse ~s~;im.e:e l 'idea centrale in _una forma pin congeniale

a~Iett ?n occidenta li: Fal illmodo, 0 amato Timoreo, nel tuo des iderate

di a:l"1v~l'ealia contempla~ione mist ica, di costringere te .stesso a dis tr i-earn dai sensi, e daI Iavorio della mente e da tutto eio che e sensibile

e inte~e.gibile, e da tutto do che e e da tutto do che non e , al fine di

t: :0tert l :n~a1zare per n:ezzo de lla nescienza, per quanto ti e possibile,

fino all unrone con Lui che e al di sopra di tutti ali esseri e di ozni

conoscenza; doe, innalzati, mediante il totale distacc~ da te stesso e °da

tutt~ le ~~se, ~pogli' ato di. ogni cosa e libero da ogni ostacolo, verso quellaluminosits di lucentezza soptannatura le che scaturisce dalla divinaoscurita".

Un ult7r~ol'e ostacolo a~a cornprensione ri si ede nella terrninologiadell~ tr~d1ZlOnale .presentazlOne della psicologia buddhis ta di ' concen-

trazl~:me . La troviamo due vo~te, (1) come fattore essenziale ad ogni

pensie ro, e (2) come una speciale, e piuttosto rara, virtu.

. (1) Nella s l;a forn:a pi~ sernplice, la concentrazione e un restringere

i1 campo ?ell attenzione III un modo, e per un periodo di tempo,

dererminari .dal la vol .on~a. La mente viene fissa ta su di un unico punto,

non ondeggia, non SI disperde , e diventa ferma come la fiamma di una

Iampada ~n assenza ~i ven,to. ~e~~'<I.un certo grad? di fissita non puorntervenire nessun t rpo di attrvita mentale. Ogni atto rnentale dura

s?Io per un memento, ed e subito seguito da un altro. E 1a concentra-

z rone che ga:tantisce una certa stabi lit a in questa flusso lninterrotto,

cc;>l=r= In. ,gra?o 1a mente di fissarsi sullo stesso ogge tto, senzadistrarsi, per pru di un memento. Inoltre e anche una att ivits s intetica

(san:-iidhi = sin-tesi), e lega assierne un cerro numero di stati mentaliche lntervengono allo s tesso memento, "come I 'acqua che unisce la schiu-

n;ra .de l s?~one". La concentrazione intel lettuale si trova anche in pen-

sJer~ nocl':'l. La mente ?~n deve essere distratta cost che i1 pugnale

dell assassmo non manchi ilbersaglio cosl che illadro non fa lli sca Una

mente intenta in una cosa soltanto ~ capace di agire in modo pi~ pro-

is De mystica theologia, II.

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1 4 Introdazione

fondo qualsiasi cosa faccia, sia essa buona 0 cattiva. I gradi piu alti

di questa concentrazione debbonomolto alla presenza dell' 'Istinto di

cacciare' , e 1 0 s i puo osservare in modo inequivocabile in un ermellino

che insegue un coniglio. La concent razione inte lle true le e una quali ta

et icamente e spi ritua lmente neutra, Mol ti operatori scientifi ci possie-

dono una capacita insolitarnente alta di concentrazione. Tuttavia non

tutte Ie realizzazioni intellettuali sono c ia attribuire vuoi al la tran-

qui ll ita di men te, vuoi a maturazione spirituale . IIfatto ehe Sit Isaac

Newton mise a bollire il proprio otologio invece dell'uovo che gli aveva

dato la sua governante, e una dimost razione della intensita con cui con-

centrava la propria mente per affrontare il suo lavoro intelletmale.

Tuttavia ilrisult ato del suo travaglio inte lle ttua le ha fatto 5 1 che un'om-

bra scuta si calasse sulla lucentezza spirituale dell'universo, e che le

a: rmonie celesti diventassero quasi inascol tab ili da al lora in poi .

(2) In che modo a llora Ia concent razione in quanto virtu spiri tuale si

diversifi es daUa concentrazione in quanta condizione dell 'i ntel let to?

La concentrazione spirituale, 0 transica, e il ri sul tato, piut tosto che

dello s lorzo intel lettuale, della r inascita dell'intera personali ta , inclusi ilcorpo, le emozioni e la volonta. Con tutta probabilita non possiamo

raggiungerla senza esercitare una certa disciplina sul corpo, dal mo-mento ehe dobbiamo essere in grado di resistere nella posizione pre-

scritta, di praticare gli esercizi di respirazione prescritti, e cosl via.

Inoltre, ilcambiamento di modo di vedere, 1 0 si puo senz'altro descrivere

come di un cambiamento di tipo 'etico'. La tradizione e quanto mal

ambigua a questo riguardo. Prima che ci 5 1 possa persino accos tare alia

concentrazione spirituale, dobbiamo aver placate, ovvero soppresso a

tempo debito, cinque vizi, noti come icinque 'ostacoli' (vedi II 2b), e

l'osservanza delle regole rnorali deve assoiutamente esse re diventata

pressoche automatica, Dove tali ostacoli sono presenti, dove la con-

centrazione di pensiero e mescolata a ll a bramosia, a l desiderio di ecce l-

lere, di ottenere un buon lavoro, ecc., non e possibile rinvenire traccia

alcuna di concentrazione in quanto vir tu spiri tuale.

Benessere fisico e autopurificazione, sono Ie prime due precise ne-

cessita per la concentrazione spirituale. La terza e 1 0 spostamentodell'attenzione dal mondo sensoriale ad un altro regno pili sottile. I

metodi attraverso i quali si ottiene tale cambiamento sono tradizio-

nalmente not i come Ie qua ttro trance (dhya12a) , e Ie quattro realizzazioni

prive di forma. Esse consistono essenzialmente, come ho mostrato aI-

trove,14 nell'a llenarsi ad una crescente . introversione, raggiunta col dimi-

14 Vedi E. Conzc, Buddhism, 1951, pp. 100-1. E pin oltre pp. 83-6.

lntroduzione 15

nuj~e progress ivamente I 'impatto delle s timolazioni esterne. 11r isultato

dell aver port~to a. compunenro con successo il ritiro e larinuncia

comporta lao l ibe~azlOne, ~a parte di chi e spiritualmente concentrato,

della ea.1mamtenore che S1 t rova nel cuore di ciascuno. Bisozna riti rare

bttenzl0n~ dai ~ati sensoriali, e vedere tutto cia che e . ,sens~l'iale c~me

9ualcosa di non unportante alio s tesso modo. Soggett iv·amente, Ia trance

e conUasse¥na ta. da una ovat tata, tranqui lla passivit a, ogge ttivamente

dall~ astrazione Inun mondo incorporeo di esperienza che si innalza

a~di sop~a .del mon~o, e c!le conferis~e un qualcosa sens'al tro pil i grande

di qual siasi cosa .1 sens~ possano msegnare, L'esperienza e talmente

soddisfacenre che incenerisce 11m ondo, e quando vi si fa ritorno sintrovano solo. le sue ceneri.

Naturalmenre la concent razione su un ogget to costi tuisce ilpunto di

partenza del processo ch~ porta a~a abolizione dell 'ogge tto nell a trance.

Budc!haghosa parl~ assa i det tag lia tamente dei 10 Espedient i {kasina)

(vedi. p . _ 9 ) , particolarmente adatti a servire da oggetti iniziali per

ese:C1z1 di trance. L' 'espediente terra' e , per esempio un cerchio di

argilla .:marrone chiaro, l' 'espediente azzurro' un certo numero di fieri

a:::zurn spa~pagliati in. sen~a circolare sulla superficie di un cesto, l' 'e spe-

diente luce un cerchio di Iuce prodotto sul rnuro0

per terra mediantel~ luce .che penetra attraverso un buco, e cosl via. II discepolo deve

f~ss~re intensamente l 'e spediente sce lto, e l 'e ffetto e probabilmente

Slu:rle a qu.el lo del la ipnosi , in cui, cadut i in t rance per Ia s timolazione

uniforme di una luce abbagliante, 0 qualcosa di simile aUa fine lasciamo

perdere comp,~e tamente gli ogget ti. DaI momento ch~ l'oggetto iniz iale

~ sogget .to all Inf luenza della mental ita trans ica, esso rnuta gradualmente

1 1 proprio carat tere. Negli stadi successivi cia viene chiamato 'Immazine

meotale' (per es., p. 51), e Ie sue trasformazioni sono state descdttecon grande sottigl iezza.

Inf ine dobbiamo menzionare il £atto che Ia trance comporta natu-

ra~mente, .di,:,er~i gradi di intensita , Al l'iniz io, quando Ia lott a 'contro

gli ostacoli 81 r ivela ancora inuti le , essa e del tutto simile al la presenza

mentele, Dopo. un. po' di tempo, alia soglia di una tranquillita piu

completa, raggiungramo l' 'accesso', Infine nell' 'estasi' astrazione eassoluta fissit~ ~iven~ano complete. L'innalzanlento dello spirito e il

t Iasp~rto dell ~11l1ma1f.Jnalzano . a llora Ia mente al di sopra dell a corn-

pr~ns:one degli uommi normal i. Alcuni degli esercizi portano soltantoall accesso (per es., I 1a-c, II 4), alai (per es., II 1b, 5a, III Ib e 2)alla trance completa. .

C. Veniamo adesso alla sapienza, la virtu pili elevata fra tutte. Per

una persona norma le oggigiorno Ia parola 'sapienza' sembra dena tare

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16 Introduz;ione

un complesso mal defin ito , fa tto di qualita come la prudenza, un sens?

assai sviluppato dei valori, serenita, e padronanza del mondo ac.qUl-

sit a a tt raverso la comprensione di come esso ~~era. ~~ concezione

buddhista di <sapienzu'e simile a questa, rn a plU specifl~u: Baddha-

ghosa ne spiega chiaramehte il signif ic~to qu~ndo la d~ftrusc.ecome

do che "penetra nei dharma come quest! sono 10 s~ stessi, e"distrugge

ilbuio dell'illusione, che copre l'essenza stessa del dh~rma . .

Pertanto, su cosa medita la sapienza? Possiamo rit~nere. ch~ ~l

occupi di tre argomenti che l a r ig u a rd a no , 1. 1 ~ .vera realta,. 2 . 1 1 s i gr n-fi ca to de ll a v.i ta, 3. la condotta di vit a. La tr~dlzlOne buddhista a£fe rma

che il secondo e it terzo dipendono dal prlffiO. Nella sua essenza, la

sapienza e la forza della mente ~he ren~~ possibile ~l contatt~ C O ? la

vera realta che viene anche chiamato il regno del dharma. L illu:

sione la f~llia la confusione l'igno ranza e l 'auto inganno sono i SUOI

oppo~ ti. Prop rio perch<~ l'ign~ranza, e nc:n il ~ec ;a to, e la r~<¥ce ?e l

male, la sapienza S 1 pone come l~.masslffia virtu. ~na· ,santlta ptlva

di sapienza non e ritenuta imposSlbile, ~a non la S1 ~u? conquistare

lunzo it sentiero della conoscenza a CU1 queste descrizioni S1 riferi-

scone. Isentieri della fede, dell' amore, delle opere, ecc., hanna cia-

scuno le proprie numerose leggi. .In quanto penetrazione senza incertezze .nella ve~a ~atura. deg l i

oggetti, la sapienza e la capa~ita di meditate ill. determtna? D;lOdlsu l lecos ti tuenti dharmiche dell'universo. Le regole di taJe meditazione SO?O

state affidate alle scritrure in particolare all'Abhldharma. La pratica

della trance e basata, come' abbiamo visto, sull'assunzione di una dua-

lita nella mente - tra la sua profondita tranquilla e la sua super-

fide in subbuolio. La pratica della sapienza, allo stesso modo, sus:

sume una duallta tra la superficie e Ia profondita di tutte Ie cose~ G : l iogge tti adesso sono ci o che sembrano e~sere. La -= ; vera realt~, In

cui essi emergono in quanto dharma, 51 oppone ~ CIO. che a~pa1.ono

secondo il senso comune, e una notevole forza di sapienza 51 rende

necessa ria per spingersi a l di 1 3 dell 'apparenza ingannevo ie e per pene-

trare nella realta dei dharma stessi. ..

Non e qui mio compito ne spiegare i principi dell~ .ont?10g1a bu~-dhista, ne offrire un panorama degli innumerevoli tecnt~lsl ,: l1 della de~l-

nizione e classificazione dei dharma. La sapienza a CU1 51 accenna in

questa contesto in quanto virtu suprema della. ~ita spirituale ~on el a sapienza che possiamo trovare ne ll a spontane ita de l fanc ll lllo l?~On-

taminato nello stereotipo del 'buon selvaggio' delle foreste vergini, 0

ne1 f i losofo autodidatta di periferia. Essa e in grade di operate solo

dopo che si e accumulate una notevole~?ssa di ~n!0rmazioni trad!-

zional i sul l' Abhidharma. Sarebbe impossibi le acquisire la necessaria

Introduzione 17

abilita nell'analisi metafisica e psicologica senza una corretta cono -scenza del materiale su cui quella abilita viene esercitata, In certo

modo questa sapienza e analoga a cio che chiamiamo 'filosofia' - ori-

ginariamente, in tempi assai remoti, intesa come 'amore per la sa-

pienza'. Tuttavia come la concentrazione transica differisce cia quella

intel lettuale, cos t la saggezza budelhista e dist inta dai si ste rni e li con-

cettualizzazione della maggior parte dei filosofi essendo intesa perla salvaz ione spi rituale, e per l'est inz ione della individua li ta separa ta.

Quand'e allora che sapremo di aver acquisito la Iacolta di sapienza?Allorche una nueva dimensione si e sommata alia nostra visione del

mondo, quando saremo giunti a discernere il mondo dei dbasma, rive-

la to dal la sapienza, che e fondamentaImente di fferente da l mondo de lle

case come viene inteso dal senso comune. Un dharma esiste soltanto

per un memento, e poi scompare, e mai pili ritorna. Tuttavia per

quanto svanisca come entita esistente, esso PU Q produrre un effetto

dopoche ha cessato di essere. Tutto l'assieme e assa i curio sa per ilnostro modo di pensare, e richiede un organo speciale, chiamato

'sapienza', per diventare visibile. Di solito noi immettiamo continua-

mente concerti personali, e le 110Z10ni e li <10' e 'mic', nella formula-

zione di dati. .

Eliminate questa abitudine non e facile, e richiede una notevole

dose. eli autonegazione, 'Dharma' sono gli oggetti come appaiono ai

sag~lO. 'C?se ' sono gl i oggett i come vengono pensat i da ll 'i gnorante , che

aggiunge .incessantemente ad essi connotaz ioni e idee d i valore, senza

spes s o percepire che sta facendo in tal modo. Quando I'ignorante viene

messo eli fronte a questo mondo di dharma, si trova nella situazione

di un cane che osserva il padrone , e tenta e li risolvefe con Ia sua filo-

sofia da cane parecchie cose che so no assolutamente al di I? ! del la sua

esperienza.

Non ci puo essere alcuna sapienza fino ache i dharma non ven-

gano _£ocalizzati. Una volta fatto cia, la sapienza cornporta dei gradi,

propno come 1a concent raz ione . Trad iziona lmente vengono distinti tre

stadi eli sap ienza: apprendimento, rifl essione e sv iluppo mentale . Anche

il principiante e in grado e li far aumentare notevolmente la propriasapienza mediante l'apprendimento dei fatti basilari della vita e me-

diante una .meditazione discorsiva su di essi, A livello di 'sviluppo

mentale' (bhavana) questa tecnica di meditazione raggiunge la sua pie-

nezza e pertanto presuppone una certa- padronanza della trance. La

pr~cedente pratica della trance puo aver avuto luogo 0 in questa vita,

o 111 una VIta passata.

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18 l ntroduzione

3 . L e [onti le tte ra rie

Le Scritture Canoniche sono quanta mal ricche di riferimenti alla

meditazione. 11 tes ta piu impartante e iJ S utr a s ul le A pp li ca zio ni d ell a

P re se nz a m e nt al e (Satipat thanasutta )/' la cui parte essenziale e stata

incorporata in questo libro. E struttu~ato come segue: ..I.Presenza mentale in quanto riferita a1 corpo: (a) Re~prrazlone,

IIlb. (b) Le quattro posizioni, =II1a. (c) Compre?SlOne consape-

vole delle azioni del COl-PO, = II Ia, (d) Le 32 p~rt1. del corpo, =II 5a. (e) Attenzione ai 4 elementi. (f) Il corpo nel cimitero, := II 5c.

II. Presenza mentale riferita a sensazioni, = II 2a.

III. Presenza mentale riferita a pensieri.IV. Presenza mentale riferita ai dharma: (a) Cinque Ostacoli, :=

II 2b. (b) I C-inque skandha. (c) I Sei campi dei ~e?si. (d) I Sette

elementi deIl' illuminazione. (e) Le Quattro Sante Veri ta , = IV 1.

Nella 1etteratuta post·canonica dei Theravadin, tre sono Ie opere che

parlano specifi camente di medi taz ione . 11 princ ipa le lib ro e li t~sto eil S en ti er o d ell a P ur ez za di Buddhaghosa, un'opera superba di 606

pagine, scritta nel quinto secolo." Come tutti gli sc~ittori, Buddha-

ghosa ha fa tto degl i errori , rna ~o lo d~l. tutt_o. sec~ndar~, da l momentache ha composto uno dei grandi classici spirituali del. - genere un;.ano.

Se dovessi scegliere un solo testa da portare con .me su un Isola

desert a la mia scelta cadrebbe su quest'opera - assrerne Iorse a un

Orazio ben nascosto in tasca, cosl da mon essere s~op.erto .. La poca

considerazione che il libra ha in Occidente e da at tIlbu lte al ia lamen-

tevole traduzione inglese di Pe ~aung Tin, ~he sta all'originale come

Ie immagini riflesse dagli specchi deformanu dellef~ere. Ci ~ stata

promessa una traduzione migliore pet. le ~arvar~ One?tal Series ': La

seconda opera e il Sentiero verso la Liberazione di Upanssa: E : un trat-

tato assai simile al Visuddhimagga, rna scritto dal punto di vista della

set ta Abhayagiraviidin, mentre Buddhaghosa se~e ilMahiiviha~a.17 In-

f ine dobbiamo ricordare ilManuale dt un Mzstlco, un te~to s l~gaIese

composto tra il sedicesima. e il dici~t tesimo secolo , pubbl ica to In t ra-

duzione del 1916 dalla Pall Text SOCIety.

as Nelle Scritture Pall si trova due volte, c anche le Scritture Sarvasti v adin e

Mahayana 10 riportano.16 Vedi la Bibliografia a p. 127. .'1 , II Vimuttimagga e ancora esistente in una traduzione cmese ~T 1648) : La

traduzione Inglese (519 pagine), del Rev. Ehara, e ancora in man~scrltt? Abb13IDOcomunque un notevole 'studio comparato' di P.V. Bapat , V tm ut ft ma gg a, a 11 ;1Visuddhimagga, Poena, 1937 . A~ :5S0 debbo la nota a p. 109. Lopera e pru

vecchia del Visuddhimagga, illClU viene crtato.

Introduzione 19

II Canone Cinese contiene circa 20 trattati specifici sulla medita-

zione, seritti 0 t radot ti t ra il200 e il 500 d.C., e suddivi si abbastanza

equarnente tra Hinayana e Mahayana. Di queste opere solo una, San-gharaksha di Yogae irabhiimi (100 d.C, circa) e accessibi le ai let tori

europei, nel riassunto del professor Demieville." E uri'antologia diestratti dei Sutra, can narrazioni, similitudini e versi aggiunti daIl'au-

tore . Delle opere successive, La pratica della trance per principianti

di Ch'iang Chih-chi, fondatote della scuoia T 'ien-tai (522-597)/9 e utile

per i suoi suggetirnenti pratici.

La letteratura europea sulla meditazi ne buddhista Don e malta no-

tevole. S1 occupa 0 delle pratiche della scuola Theravadin Meridionale,

di Ceylon, Siam, ecc.,20 0 di quelle rintracciabili in EstremoOriente."

Tra queste ul time, i numerosi lavori di D.T. Suzuki, sul Buddhismo

Zen, costituiscono una classe a se stante. NeI 1935 1a Buddhist Socie-

ty pubblico a Londra un'opera eclettica rna utile, basata su fonti tanto

singalesi che giapponesi, intitolata Concentration a nd M edita tion (C on-centrazione e Meditazione). II libra ebbe un enorme successo di ven-

dita, e ha raggiunto oggi 1a decima edizione."

4. L'organizzazione del materiale scelto

II materiale ehe questa letteratura mette a nostra disposizione etalmente sconfinato che si potrebbe riempire un libro died volte piu

vasto del nostro. Per mancanza di spazio non e s tate possibile inclu-

dere rnolti temi ed elaborazioni, per quanto siano irnportanti e inte-

ressanti, Da:l memento che andava fatta una scelta, ho deciso e li con-

centrarmi sulla corrente principale della tradizione buddhis ta. Ilnucleo

centrale dei brani scelti deriva dalla Antica Scuola di Sapienza, e in

par ticolare dar Sentiero d e ll a Pu re z za di Buddhaghosa, un' opera 1a cui

importanza e fuori di scussione, Non e sta to possibil e rendere giusti -

16 BEFEO XLIV 2, 1954.19 T 1915. Tradotto in esttatti da S. Beal, Catena, 1870, pp. 250·73. Per intero

da Wai·tao e Dwight Goddard in Buddhist Bible, 1938, pp . 438-96; anche infrancese da C. Lounsbery nel 1944.

20 F. Heiler, Die Buddbistiscbe Versenkung 2' ed., 1922; Aelfrida Tillyard,

Spiritual Exercises, 1927; R . Cons tant Lounsbery, Buddhist Meditation in theSouthern school, 1936; reprint 1950; Nyanaponika, The hear t o f Buddhist Medi-tation, 1954.21 A. Lloyd, Buddhist Meditations from Japanese Sources, Tokyo, 1905; KL.

Reichelt, Meditation and piety in the Far East, 1953.~ Pubblicata adesso da J.M. Watkins (9/6). .

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20 Lntroduzione

zia degli sviluppi successivi, che spesso ?erivano ~, modo note:,~le

dall'impulso originario. Pi Tantra molto Importa~tl e stat.o possibile

includerne soltanto uno (III 3). Le scuole bhaktiche Amida, con ~;

Ioro visioni di Buddha e ilora Paradisi, sono rappresen tate da non ~1U

ill una breve nota (1 4). E 1a scuola Ch'an non,'e stata ,affatto I?enzl~-

nata sebbene abbia elaborato un nuevo e a:ffascm~t~ sistema c l i , medi-tazicne basato su koan, e abbia vivificato 1a tradizione buddhlsta m

modo tipicamente buddhista, cioe negan~ola, ., .' ,L'ordine del materiale scelto segue le cinque virtu cardmali - fede,

fo rza, presenza menta le , conce.n.~ razione e sapie~za . La ~o:za, comun-

que, non ha un capitolo specitico ad es:a de~lca:o, per 1 1 fatto che

l 'energia non e un argomento separate di meditazione, bensl la forza

portante che sottende tutte Ie altre.

Capitolo r. Cominciamo, ~alla fede, il p~nto di partenza inc ;l is~en-

sabile di tutta la vita spirituale. Che cos e? Da un, punto di VIsta

intellettuale e una attestazione di fiducia verso dotttine nO:1 confor-

tate da prove immedia tamente disponibili, dirette e fattuali; da lin

punto di vista volitivo, implies u~ at~o Xlsoluto .e ~oraggl?SO .de. ~

volonta: da un pun to di vista emotive e un attegg1a~en~o di serenitae luci&ta. La tradizione buddhist a conosce tre oggetn di . fede fonda-

tal' it Buddha ilDharma e i1 Samgha. Due brani del volumemen 1 -, il " d ' nto(1 ra e 1 2) trattano del Buddha, che' pnm~ consi era in ~u~ .

interamente Illuminato, mentre. il se~on?o considera Ie = azioni bquanto Bodhisattva, prima dell' illumlnaZlOne, cOIDe.esempl,o =.do -biamo imitate. 11 Dharma qui non e tanto la dottrina dell Illuminate,

quanto il principio della realta ultima che e il fondamento,_ COIDepure

ilmezzo e 1 3 meta delia nostra salvazione. 11 Samgha ~on e ~a somm.a

totale di tutti i credenti buddhisti, e neppure y~rdine de; l?onac1.

Esso co.t:nptende, in sensa stretto, soltanto 1 sant~ (arya) nell Hinayana

(vern p. 38) e iBodhisattva nel Mahayana (~edi p. ~2), ..Nelle reminiscenze dei Tre Tesori la fede e subor~a~a alia I:lenez:

za di mente, e possono sembrare piuttosto so?tie e liml!ate, prrve ,illun gtande Iervore emotive. Questo e l 'attegglament~ ~el Theravadin.n Mahavana all 'occorrenza s i e staccato da questa l:nlltatezza, e? ha

svi luppa to di pi li c io che pot remmo chiamare adoraz ione e devoZl<?ne .

Mi sono dovuto limitare qui ad un solo estratto (I 3), ma, ho aggrun-

to (I 4) una Nota su un aspetto del Buddhismo che non viene presen-

tato nelle scelte dei brani.

II. Veniamo poi alla presenza mentale. Essa oc~ul?a .un po~t? cen-trale nel Buddhismo, molto di pili che in altre discipline religiose a

Introduzione 21

filosofiche, "II signore ha affermato che la presenza mentale e sem-

pre utile. Per quale ragione? La mente davvero trova rifugio nella

presenza mentale , che Ia protegge. Senza la presenza mentale, Ia mente

1 1 0 n pub essere sostenuta 0 contro11ata" (VM IV 49). Oppure , come

si legge al l'inizio de l Sa tipatthanasut ta , "Ie qua ttro appl icazioni di pre-

senza mentale sana l'unica e la sola via mediante la quale gli esseri

diventano puri, che sconfigge 1a disperazione e i l arnen ti, est ingue lasofferenza e la tristezza, permette ell intraprendere il giusto metodo, e

di realizzare ilNirvana".Che cos'e dunque questa 'presenza mentale'? Come la concentrazio-

ne, essa garantisce la calma, come la sapienza, essa sviluppa il discer-nimenro, - rna entrarnbe ad un livello pili basso, Ci porterebbe troppo

lontano a questa punto tracciare un panorama dettagliato di tutti i

nurnerosi esercizi che vanno sotto la definizione generale di presenza

mentale. Per quanta differenti, il loro scopo e di difendere I'incipiente

e crescente tranquillita nei nostri cuori, quel pezzetto di tranquillita

interiore che dapprincipio puo non sembrare molto grande. Come si

trattasse di una linea di confine tracciata intorno a questo regno, e

noi ci mettessimo a controllare i trasgressori ai SU01 confini (II 5a),

Inoltre, il discernimento incipiente va curato e alimentato. Tutto db

ha a che fare direttamente col problema dell 'ego , Le forze ostaco-lanti hanno Ia forza di agire come nemici della nostra calma quando

l'ego si identifiea con cio che ha luogo sulla superficie della mente,

prendendo parte attiva ad esso, Allora serge l'illusione che tali atti-

vitli sono 'rnie', ' rni' riguardano, e la sfera in cui 'io' vivo e ho il

'mio' esse re, La presenza menta le comincia a disperdere queste i llusioni.

In II 1 e 2 prendiarno in esame per prima cosa l'attenzione piut-

tosto elernentare data sia al corpo che alla mente, Dalla attenzione

a ile posizioni del COl 'pO (II 1a) ilmonaco trae il suo equilibrio pre-

cipuo. (II 2) Un uomo dotato di presenza mentale e assai meglio

informato della propria condizione rnentale, e la sua capacita di intro-spezione S 1 sviluppa in modo notevole. II suo interesse nella propria

mente non 1 0 porters ad essere necessariamente autoconcentrato, fino

ache ricorda che ha 'a che fare con il so rgere e 1 0 scomparire del pro-

cessi impersonali . (II Ib) In una classe a se si trova l'attenzione allarespiraz ione , La respirazione yogica e di vitale importanza ne1 pro-

dune la calma. Alcuni dei suoi effetti collaterali, elaborati dallo

Hathayoga, e che si risolvono in un rilassamento del corpo e in un

grande control lo dei processi f isiologici Clelcorpo, hanno parecchio col-

pito la fantasia popolare. La tradizione buddhista in generale tende a

porre dei Iimiti in questa direzione. Nelle forme piu alte e spiritual-

mente sviluppate di Yoga il fine e la tranquillitarnentale. E il Bud-

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22 Introduzione

, dhismo va al di Ia degli esercizi pranayama di Yoga nel fatto che Iiconsider a"come punta di partenza per la meditazione sulla vera realt~

delle case mediante Ia quale assimiliamc le veri ta fandamenta li. QUl

ho prese l; tato solt anto gl i stadi inizial i, fi.no al l'accesso. I successivi

5 1 possono reperire in Buddhaghosa (capitolo VIII), Lounsbery, 0

Sangharaksha (capitolo 23) .

I I 3-5 sono dunque tutt i intesi a combatte re l'at taccamento al mondosensoriale. Sono facili da seguire, e c'e poco da dire su eli essi, (II 3c)

I danni dei desideri dei sensi vengono descritti con grande eloquenza

in molt i passi dell a le tte ratura buddhista . npezzo scelto dal "Buddha-

carita" e pill sistematico eli tanti altri. E di oltre 46 versi (XI 7-53)~

e mi sono limitate aile sale similitudini, che sono tutte prese dal

Sutra. (II 4) La meditazione sulla morte e stata riporta ta qu.asi pe:

intero poi:che viene ritenuta tra le pill benefiche per tutti e in ogru

occasione. I buddhisti si troverebbero probabilmente d'accordo con

Platone quando afferma che i "veri votati aila conoscenza" sono co-

loro che "non praticano altro che come madre .0 affrontare la mor~e"

(Fedone 64A). Poche cose invero sana salutari come questa medita-

zione sulla motte, l'inevitabil e conseguenza di una vita governata dal la

brama e dall'ignoranza. . .(II 5) Lo schizzinoso e 11 raffinato avrebbero prefento che 10 ta-

gliassi a abolissi del tutto, questi estratti sulla repulsivita del corpo,

sia motto che vivo. Queste meditazioni sono, tuttavia, proprio l'es-

senza stessa della dottrina. Questa preoccupazione della rnorte, deca-

dimento e sozzura viene spesso definita 'morbosa', e ci viene detto

piuttosto di soHermarci su d o che e bello e creativo. N~tur~lmente,

e vero che queste meditazioni sono utili solo ,Per determinati ~empe-

ramenti, mentre per altri sono dannose e pericolose. Sarebbe maitre

un errore ritenere che siano qualcosa che si deve fare sernpre, per

tutto il tempo e incessantemente. Esse fanno parte di. una v~ta . pili

srande da controbllanciare con altri interessi. E tuttavia coneinzrone

fonda~entale per Ia maggior parte dei buddhisti che il corpo. s ia una

cosa impura, e che sia umiliante P?ssederne uno. Inve~e di am~r1c:come di soli to facc iamo, andrebbe ViSto per quello che e, le passiom

che genera vanno eliminate , Ie angosce .ad esso lega~e vant; -0. debellate

alfrontandole. In uno stadio di transizione quest; esercizi possono

essere utili per Iarci uscire dal p,ara?iso de~li scioc~h~ ! n cui siamoabituati a vivere. La bellezza dell unrverso diventa visibile, senza far

danna, soltanto quando si siano debellati si~ il t errore cbe l'~tt a.~-

camento. C'e, naturalmente, il peri colo di diventare sempre. dl plU

ossessionat i da lla propria repulsione , e e li prender~ un atte~glam~n~o

difensivo, in sensa negative, nei confronti della VIta. Alcuni paSS1m

Lntroduzione 23

II5, come pure in II 3a, possono fac ilmente i rrit are ilIet tore mo-

demo non soltanto a causa della sua propria condizione ' non rigene-

rata, rna anche perche implicano alcuni disagi propri della vita mona-

cale. Sernbra inolt re che rendano manifesto il severo, quasi inumano,

ascetismo della tebaide, e manchino della generale solarita e misura

che caratterizzano le dottrine buddhiste. Mostrano alcuni dei limiti e

l'inrensita priva di vitalira che si possono reperire in zelanti specia-listi ed esperti eli tutto il mondo (per esempio nella storia eli Citta-

gutta a p. 60), e il canuto asceta, temo, puo essere piuttosto un secca-

tore. Ma cionondimeno questa stadio deve forse precedere la sua tra-

sformazione in una farfalla libera e scintillante, e noi non dovremrno

essere troppo duri con lui. Dobbiamo pure dare per scontata la tirni-

dezza monacale nei confronti del sesso. Puc apparire alquanto assurdo

a persone che devono Iavorare con delle donne, e non possono allen-

tanarsene. Se le donne vengono di solito evitate, non si raggiunge

grande oggettivita, e non ci 5 1 sente realmente tranquilli con esse.

L'arte di Ajanta mostra che questa non e tut ta Ia storia . Tuttavia,

sebbene 10 scopo dovrebbe essere quello e ll pater guardare Ie donne

in faccia, senza esserne turbati .o influenzati, sono inevitabili alcuni

meccanisrni difensivi lungo la via verso quella meta.

II 6. Distolta l'attenzione dai sensi, chi possiede presenza mentale5i volge al Nirvana. Impensabile in quanta tale. e di per se stesso,

il Nirvana viene considerate qui nel suo aspetto di Pace. E questa che,

a? uno stadio abbastanza precoce di sviluppo spirituals, 10 fa appa-

rue come qualcosa di attraente, un oggetto degno dello sforzo che si

fa per raggiungerlo. Su un piano pill elevato di sapienza, il Nirvanaviene allora paragonato a1 mondo, e descritto come una successione

eli case negative. Non ci viene mal detto che cos'e, rna soltanto in che

modo differisce dalle cose del mondo. Nel modo di parlare e , natu-ralmente, qualcosa d :i posit ivo, rna la meditazione d :i so lito evi ta que-

sto aspe tto del problema, in quan to incoraggia discussion i intel let tua li

su qualcosa che trascende l'intelletto, can tutte le sue categorie e modi

di espressione.

Nel capi tolo successive, sulla trance, non posso dire di aver affron-

tato adeguatamente un argomento tanto vasto e profondo, abbastanza

lontano dalle preoccupaz ioni dei giorni nost ri, 11 primo est rat to (III 1)

pone l'accento su questa estrema lontananza, senza la quale non e pos-

s ibile neSSUl1 ulter iore sviluppo. Tuttavja sul meccanisrno psicologico

de lla stessa trance, su una anal isi de ttagli ata del cambiarnenti che in ter-

vengono passo dopo passo nella mente, e consigli concreti su come

si debba fare - le fond sernbrano contenere ben poche informazioni,

Se l'argomento non riesce a diventare vivo, forse e a causa del fatto

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24 [ntroduzione

che il segreto, nota 2000 anni fa, can tante altre cose, e andato per-

duto in questo lasso di tempo. PUQ anche darsi per il fatto che gli

antichi ritenevano che non bisognasse esse re mol to espliciti sugli stati

mentali che soltanto I'esperienza, e non la descrizione, e in grade di

tivelare.Nel grande commento e li Nagarj una ana Ptajf iaparamihi leggiamo che

dhyana e ilrisultato eli tre processi, vale a dire (1) l 'eliminazione deldesiderio per i cinque oggetti-dei-sensi, (2) 1 a r imozione dei cinque osta-

coli, e (3) l'insorgere dei cinque fattori el i dhyana (p. 982). I primidue processi, di per se abbas tanza comprensibili , sono s tati toccati inII, 3c e II 2b, e vediamo bene che, "come il sole e Ia luna non pos-

sono piii risplendere quando sono nascosti da cinque cose - fumo,

nuvole, polvere, nebbia 0 la mana e li Rahu - c051 anche il pensierodell'uomo, quando e coperto da i c inque ostacoli , e inutilizzabile per

noi stessi e pel: gli altri" (ibid., p. 1020). E il terzo punta che pre-

senta difficolta insuperabili, e (in III Lh) sono arrivato ad un com-

promesso con un cer ro numero eli estratti presi a caso da Buddhaghosa.

La sezione successiva (III 2), che tratta del problema delle nostre

relazioni con altri esser i, e invece chiarissima, In HI 3 passiamo poi a

quelle pratiche tantr iche che necessi tano eli una precedente iniziazione

da parte e li un Guru per diventare operanti. IIBuddhismo pil i anticoconsiderava gEt i poter i psiclrici come lIDO dei prodotti deUa trance,

rna gli veniva attribuita poca imporranza. La meditazione transica,

i rrompendo ne lla c rosta intell et tua le , apre la mente alie forze cosmi-

che occulte, il cui influsso porta verso poteri soprannaturali, Nel Tan-

tra, queste forze sorro personificate come deita, che 500.0 numerosis-

sime. Questo Sadhana sulla Dea Tara e stato sce lto perche e il p iaesplicito eli tutti,

Passiamo poi ana sapienza. Nell 'ord ine di di fficol ta il mate ria le e li

saggia meditazione e s tato tradizionalrnente organizzato sotto i cinque

skandha, i 12 anelli di coproduzione condizionata, e le quattro sante

verita. Numerose rneditazioni sono state prima eli tutto divise per

far sl che si stabilisse una totale familiarita can 1 . cinque skandha,

IIdiscepolo deve imparare a riconoscerli ovunque. Come esempio

porto la situazione con cui Sangharaksha (capitolo 4) illustra il fun-zionamento simultaneo dei cinque skandha a riguardo di un singolo

oggetto: se un uomo trova una collana per strada, aHOIa la . vista e li

essa e 'forma', it piacere di averla trovata e 'sensazione', l'opetazione

mediante la quale riconosce che 5 1 tratta di una 'collana' e 'percezione',

i l des ider io di prender la e "impulse' , e la consapevolezza discriminante

di essa e 'cosc ienza '. Successivamente va fat ta parecchia att enzione

riguardo aile proprieta distintive dei cinque skandha, le loro suddi-

Lntroduziane 25

visioni, relazioni reciproche, e bisogna sempre tenere a mente I'as-

senza in essi di un io, di una persona, ecc. L'attenzione riservata agli

skandha porta allora facilmente agli anelli e alle verita, "Quando egli

considera qual e la causa degli skandha, vede che sono creati dal-

l'ignoranza" (Ps. X 112). Meno ovviamente, la consapevolezza di pre-

senza mentale del la sensazione e identica alla verita del male (Ps, x

119), e COS1 via,In questo libro e stata adot ta ta una siste rnazione di fferente. Senza

l'influenza vivificante di un maestro in carne ed ossa Ie meditazioni

sugli skandha appaiono quanta mal aride e confuse, e rendono la let-

tura sgradevole. Pertanto iniziamo, IV 1, per prima cos a con Ie sante

verita, nelie quali il.Buddha ann uncia pet la prima volta, nel Ser-

mone di Benares, le sue scoperte sulla natura della realta. IV la. La

formula t radizionale si presta Iac ilmente ad una prol ifi cazione el i tu tt a

una serie di meditazioni, Diamo qui l'essenza di do che Buddhaghosa

ha da dire sulla prima verite del male. Per Ie altre tre il lettore deve

rifarsi a 1 Visuddhimagga (XVI 61-83).

IV lb. I sedici aspetti delle quattro verita, assai apprezzati nella tarda

tradizione, sono srati indusicome esempio e li una forma p iut tosto

avanzata . di meelitazione, adatta sol t anto alle sante persone. Le quat-

tro verita sono senza alcun dubbio l'ABC del Buddhismo, che vannoimmedia tamente a ffe rrate da ll e persone media rnente colte, come alcuni

libri europei sembrano suggerire. Originariamente non erano altro che

d ic bia ra zi on i d i p rin ci pi a sulla natura del mondo e sulla Iiberazione

da esso. Col passare del tempo vennero interpretate come i quattro

fatti fondamentali delia vita, vale a dire, i1 fatto che esiste i1 male,

che esse ha origine, che si arresta, e che c'e un sentiero che porta

a1suo arresto. Ciascuno di questi qua ttro fa tt i e ra preso ul te riormen te

in esame da quattro diverse angolazioni. L'elencazione risultante dei

sedici punti deve aver portato successivamente alia diHerenziazione

di scuole separate (nel 200 a.c., circa), visto che le elencazioni dei

Theravadin e Sarvastivadin non concordano. In questa caso riporto

it resoconto Sarvastivadin, non perche io 10 consideri pil i ant ico 0

pili autorevole, 111aper il fattoche i documenti Sarvastivadin sono a

tal riguardo ip ia esplici ti t ra i due.

Fondamenta le per tutte Ie meditazioni che sono guidate dalla sa-

pienza e l 'ant itesi tra idharma condiz iona ti e non condiz iona ti . II pr ime

passo e di evidenziare Ie condizioni e di passarle in rassegna (IV 2-3),

il successivo e di allontanarsi daile cose condizionate in quanto tali(IV 4), e l'ultimo e di rivolgersi all 'Incondizionato, la vacui ta de l

Nirvana, Per quanto riguarda i1 primo, ho riportato la descrizione

d i a lcuni t ra g li eser ciz i pi ii e lementa ri, segui ti da un riassunto (IV 3c)

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26 Insroduzione

dei dodic i anell i del la catena di causaz ione, La formula di coproduzione

condizionata , profonda e di non facile comprensione, offre una spie-

gazione de l fat to che noi siamo 'spirit i inquieti', sottoposti all a pesante

influenza del karma, della sofferenza e delle condizioni terrene. Sicu-

ramente non potra interessare colora i quali a non sanno di esseresoggett i al karma, 0 considerano cio, non come qualcosa di fanta-

stico, ma come un fatto naturale. I buddhisti hanno considerate que-sta formula come il supremo discernimento di un Buddha; per lora

costituiva un argornento costante di meditazione, e perdi piu la pre-

senza, nel vestibolo dei monasteri, della famosa 'ruota della vita'

samsara-mandala) serviva come costante memento della sua impor-

tanza cruciale. Sebbene "questa legge sia profonda, e sembri anche

profonda", cionondimeno il resoconto di Buddhaghosa, qui ri assunto,

appare del tutto coerente, e non presenta difficolta insormontabili.

(IV 4) La descrizione degli otto stadi, attraverso i quali il disce-polo arriva al tigetto e ll tutte Ie cose condizionate in favore dell'In-condizionato, mi ba sempre colpito come eccez ionalmente magist rale

e potente, con il segno della verita in ogni sua parola. Queste medi-

tazioni portano direttamente alia rinascita spirituale della santita, e

sono seguite da due stadi ulteriori che ho omesso (e cioe, 'Adattamen-

to', XXI 128, e 'Adozione' e 'Conoscenza del Sentiero', xxn). (IV 5)Dopo il rigetto di tutte le case condizionate, la 'Vacuita' diventa 'Il

pane quot idiano dei sant i uomini '. Puo sorprendere ilmaterialista I 'ap-

prendere che una inesauribile variers di interessi si nasconda in que-

sta argornento della vacuita. Non e certo possibile qui far giustizia

di cio. Nel Mahabodhi Journal (63, 1955, pp. 203-11) ho descritto

. 33 tipi differenti di 'vacuita'. L'unico estratto che posso qui rip or-

tare spero spinga il lettore ad ulteriori approfondimenti in questo

affascinante campo di r icerca.

Pochi cenni sui principi del la mia traduzione non saranno del tutto

inopportuni a questa punta. Ho tentato di essere il piu letterale pos-

s ibile, senza diventare, mi augnro, inintellegibile 0 sgradevolmente

OSCUIO. It risultato e che 1a lingua non sempre risulta quella idiorna-

tica. Come dato di fatto, il testo si legge come una traduzione. Non

c'e a££atto da s tupirsene, poiche e una traduz ione, Le opere sulla medi -

tazione sono del trattati tecnici, scritti non per 11 piacere di scrivere

rna per servire da amrnaestramento, Spesso non si ha altra poss ibil ita

ehe di seguirne il piu strettamente possibile Ia sintassi. I traduttori

buddhisti del passato, in Cina, in Tibet e in Giappone, hanno elabo-

rato uno stile Iota proprio, assai lontano dal linguaggio delle opere

secolari. Ora che le scritture sono state tradotte in un nuevo linguag-

gio mondiale, non veda tagione alcuna per staccarmi dane conven-

Introduzione 27

z ioni dei miei predecessori. La 'goffa seriosita ' di cui i t raduttori bud-

dhisti sono stati accusati puo essere dovuta meno alla loro abilita let-t eraria , che al desiderio di assoluta fedelta.

Pet rendere il tutto pili facilmente leggibile ho spesso abbreviato

Buddhaghosa , ed e li~l linato et imologie e labora te, ripeti zioni verbal i,

osse~'Va.z lOn1non pertinenti e ridondanze. Alcuni passi sono stat i ri as-

s': ill t1~ l l1:V~c:.che adat t~ti al gusto moderno. Ho adot tato molt i espe-d~entl sti listi ci secondari, senza, tut tavia, modi ficarne i l senso del l'ori-

ginale, I versi so no stati resi in pros a dove il pali e senz'alrro sea-dente (come aile pp. 89, 103).

Ogni argornento tecnico ha una terminologia sua 'propria, e Buddha-

ghosa scnveva per persone che conoscevano la loro. Al fine di trarre

v:mtaggio dal materiale qui scelto, e necessario che il let t ote sia gia

plUt t?~to bene informato sul signifi cate di te rmini qual i 'coproduz ione

condlzlOn,ata ', Ie \Juattro applicazioni di presenza mentale ', 'sopra-

mondano, e cost Via. Tutte queste cose elernentari sono state scrupo-

~osamente spiegate nel mio libro Buddhism, e nel glossario che S 1 trova

InBu~dhist Texts through the Ages. Non e per tanto necessario ripren-

dere 111 esarne tutto cio, poiche altrimenti non arriveremmo mai al

tema princ ipale di questa Iibro. Alcuni a rgomenti si dissolvono quandove~gono trattati col linguaggio dell'asilo. E persino c O S I rimane un

residue e li te rmini e frasi di ffici li. Parti cola rmente inestricabil i sono

a~cune delle idee qui date pet scontate su argomenti quali la medi-

cina e Ie scie~ze llatu~ali. Per. fare solo un esempio, i 'vermi' a p. 66

non sono facilmenre identi ficabili nei termini delle attuali conoscenze

sugli abitanti subumani del nostro corpo. Sono virus 0 gerrni 0 sono

? e i . vermi m~tologici? Se si fossedovuto spiegare o~ni passo 'cUffidle,

11 libr? 10 . s~ sa:-ebbe, dovuto appesantire con note assai ampie. Gli

schenl1. principali dell argomento sono perfettamente chiari, e alcuni

dettagh non devono far altro che essere considerari per quello che sono.

5. La Meditazione Buddhista e la Psicoterapia Moderna

.La sa~ute men~ale e it fine sia di chi pratl ca h l meditazione, sia degli

pSlc?1c~glmoder~l. Oltre. a c~o ci sono ben poem punti di contatto esomiglianze tra 1 due. Di tie riscono profondamente nell a definiz ione di

salute mentale, nelle loro affermazioni teoriche sulla struttura della

111en~ee I~ sc~po del l'esistenza umana, e ne i metodi che prescrivono

per ~ raggiungunento della salute mentale. In anni recenti alcuni psi-

cologi hanno mostrato un certo interesse per il yalore terapeutico e li

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28 Introduzione

queste meditazioni," Ben poco ne e venuto .fuati, e no~ e ~f£a~to sot-

prendente se si pensa alia resistenza che mcontrano inevitabilmente

queste rneditazioni. Siamo tutti dell'idea che l~angoscia e uno stato

indesiderabile che bisogna rimuovere - tuttavia che cosa pensere~-

bero gli psicologi moderni dei rimedi specifici di Sangharaksba (C~pl-

tolo 7) pet la rimozione della paura? Sangharaksh~ a£fe.r~a che l'an-

goscia verra dispersa se pensiarno all 'eccel lenza del menu del ,!,?tha-gata, 0 alia sua immagine, ? , a~ Dharma, a1 Sam%ha, 0 se m~dlt1amo

sulla rnoralita e le sue proibizioni, se comprend.laUIo la vaculta,. stu-

diamo i sei elementi e i dodici anelli, 0 praticbiamo Ia co;mpaSSl?ne.

Uno psicologo modemo, non p.otd. a fferm~te che. qU,este misure SIano

incapaci di rirnuovere 1angoscl.a, e tuttavia segu1t~ra a. sost~ne~e che

non si adattano ad essere applicate con successo at SUOI paztenti.

La psicologia contemporanea e un prod?tto de_na.civil t.a ~oder~a:II suo scopo principals e promuovere IIIChi ha. del dis turbi ~slc?IoglCl

una maggiore disponibilita verso le ;ego~e de~a nostr~ secreta, fare

in modo che costoro si muovano nell ambito di essa, D altro can~o, Ie

meditazioni di cui qui diamo una descrizione ~ommari?,. s?no d:irette

a per sane che non solo non vogliouo adattarsi ~a. cIvilt~ moderna,

fenomeno ad essi ignoto, rna a nessuna forma di vita socla1e,. e ch:

vogliono uscite del'"tut to da~ mondo. 1 . livel li . p~u a lt i del le ylr~U di

presenza mentale, conce~tn~zlone e, sal?:e~za r lc1lle.dono. una nstruttu:

razione della condotta di vita che e plu impegnanva ~ quanta quasi

tutti i laid siano intenzionati ad intraprendere. La plu alta presenza

mentale, e quasi I'intero raggio d'az~on~. della concentrazion~ ~ della

sapienza, presuppongono un grado di. nt1~o dal mondo che e ineom-

. p atibil.e con 1a vita di un normale cittadino. Col oro che :-lOD hanno

intenzione alcuna di compiere i sacr if i~i necessari p~r , ragg1U~gete un

distacco totale da l mondo possono praticare queste V11tu solo m forma

assai rudimen tale, E abbastanza sciocco pretendere che esse non c?m-

portino una rottura completa con Ie abitudini e li vita e di pensiero

usualmente accettate. . .Le meditazioni possono dare ulteriori frutti solo nel clima di una

23 L'opera pionieristi.ca eli Geralel.in~ Coster, y o g~ ~ nd W e st em . P sy cb r_ J~ og y, 1?34,fa luce sulle pratiche Yoga di Pataf ijah,. dal punto cli.vista della psicoanalisi freudianaortodossa. Molt i Svamin come Akhilananda tHindu P~'Jlchology, 1947) hannoscritto sull'argomento, eli solito a detriroento della psicologia europea. In n.um~ros~prefazioni eel in un articolo separate, "On The Psychology of. Eastern Medlt~tlc ;ns(in' A rt and T hougbt, 1947, pp. 169-79) Jung .ha ~piega to I I suo _punto d.i vIsta!che tanto deve alle tradizioni gnostiche e cinesi. C e an~,e un ~tlc ol? rec ente diA.W. Watts, «Asian Psychology and modern Psychology , ne ll A me ri ca n J ou rn al

o f P s yc b oa n al y si s , XTIr, n. 1 , 1953.

I n t rodta ione 2 9

tradizione spirituale viva, che in certa misura garantisca le loro assun-

zioni fondamentali e illoro successo. La psicologia moderna opera in

ambierni icui membr i sono estranei a lIa t radizione sp iri tua le del genere

umano. Castoro sana in grade e li afferr are fac ilrnente I 'impa tto con

Ie forze fisiche, chimiche e sociali in quanto distinte dalie forze spi-

rituali. Elettroshock, iniezioni, 0 la manipolaz ione di esperienze in fan-

t il i non presuppongono a lcuna dimest ichezza col mondo spiri tua le. Per-sino il sistema j unghiano, c051 aperto al ia religione, e caratterizzato

dal fatto di essersi sviluppato in un arnbiente di non credenti, Men-

tre tenta di tener canto della tradizione spirituale dell'umanita, pre-

sta inutile attenzione agli aspetti pili fantastici e sviliti del suo lato

magico e psichico, e la vera spiritualita viene considerata irrilevante.

Paragonate aHa psicologia moderna, le pratiche di meditazione bud-

dhista si scontrano atrualmente con almeno quattto incapacita, che

derivano dalla mentalita di un occidentale normale, e con Ie condi-

zioni che costui si e create attorno:

1, L'individualismo moderno, le pretese di democrazia, e imetodi

di educazione correnti hanno concorso a produrre una antipatia assai

radicata ne i conf ronti de ll a d isciplina mentale. La vediamo, prima di

tutto, nella avversione a mandare a memoria i punti salienti di varie

meditazioni, per non parlare delle liste numeriche che sono proprio

la struttura portante di tutto I'addestramento. Molti nostri con-

temporanei S 1 danno per vinti gia di fronte al punto inlziale e

piuttosto elementare, sebbene indispensabile, di allenarsi ad impa-

rate a memoria. Come si puc meditate su questi punti se non ven-

gono prima e li tutto ricordati a memoria? Poi, oltre ad imparare i

testi a memoria, ,e necessario accet tarl i a lla Iet te ra COSl come sono.

Ci a va contro l'abitudine di discettare all'infinito su qualsiasi cosa,

e all'ideale di 'giudicare tutto con la propria testa'. Infine, i nostri

contemporanei si trovano a proprio agio quando gli S 1 chiede e li 'espri-

mere la propria personalita'. Qui, tuttavia, si chiede loro di adde-

strarla, esercitarla e inflne di sopprimerla. Un mio amico S 1 lamen-

tava piuttosto drasticamente del fatto che sembra che ibuddhis ti t rat-

tino Ie loro menti come una schiera di pulci in azione. Ebbene e pro-prio questa che fanno.

2. Soltanto pochi tra gli esercizi pill elementari possono essere ese-

guiti assierne ad altri doveri, Il resto e riserva to ai pro fessioni st i, e

richiede n ritiro assoluto della vita monastica, in cui possono essere

eseguiti regolarmente e senza interruziohi, La. dlstruzione della vita

monastica fu il prime requisito della civilta indus triale, che ora eriuscita a bloccare quasi tutte le vie di scampo, Oggi non e pi li age-

vole fate neppure un ritiro temporaneo.

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30 Tntroduzione

3. Un terzo punto, per quanta possa sernbrare banale, e assoluta-

mente decis ivo. L' intens ita del rumori e attualmente dappertut to troppo

alta. Nessuno puo sbarazzarsi di automobili, rnotociclette, radio, e

aeroplani che ci perseguitano persino nella tranquillita della campa-

gna. "Il rumore e una spina nel cuore del dhyana", come ci dicono

gl i ant ichi. I suoi effett i onnipresenti e distraenti danno ulteriore forza

alia definizione di Peguy della civilta modema come "una irnmensa

cospirazione contro la vita spir ituale".

4. Nessun testa puo offrire qualcosa di pili di annotazioni steno-

graficbe in termini piuttosto generali. Per I'appl icazione concreta del le

istruzioni e di grande aiuto il consiglio di una guida spiritu ale , che

e anche in grade di decidere quali pratiche siano adatte in partico-

lari circostanze individuali, e quali non 10 siano. Naturalmente non

ci si puo aspertare che io funzioni come un Guru stampato. Per

quanto concerne maestri viventi, bisogna dire che ce n'e una gran

penuria. Dobbiamo di solito consolarci col vecchio de tto che "quando

il tempo e mature, il Guru appare" ,

Per queste ed altre ragioni i metodi del la medi tazione buddhista

possono essere oggi meno fruttuosi di quanto furono in passato. L'ela-

borazione di altri metodi per il miglioramento della salute rnentale

deve pertanto essere quanto mai apprezzata. Sarebbe, ruttavia, un

errore a ffe rrna re che il rnondo moderno Ia sti a ot tenendo per proprio

con t o. E assai diffusa una sensazione di scontentezza nei confronti

delia vita moderna, e una grande fame spirituale e avvert ibile in ogni

classe sociale, Non si puo pretendere che un .libretto come questa con-

tenga tutte Ie inforrnazioni necessarie per la salvezza, Entre i suoi

limiti, comunque, puc offrire una certa guida ai figli della luce che

si trovano ancora dispersi nella nostra nebbia. E anche gli altri pos-

sana trovare in esso qualche informazione storica e psicologica, come

del resto una gran quantita di alimento per 1a discussione.

Brani scelti

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I

ESERCIZI DEVOZIONALI

1. I TRE 'TESORI

a. La Reminiscenza del Buddha

(La formula): Lo Yogin dotato di fede sicura che vuole svilup-

pare la reminiscenza del Buddha dovrs, in un acconcio luogo di di -mora, in solitudine e isolarnento, ricordare le virtu del Buddha, il

Signore , come segue: "Questa Signore e veramente l'Arahat, intera-mente illuminate, perjetto nella sua conoscenza e condotta, bene an-

dato, conoscitore del mondo, supremo, guida agli uomini cbe uannodomati, maestro di dei e uomini, it Buddha, il Signore".(I10 punti della formula): 1. (a) Poiche egli e a grande distanza

(iira-ka) dalle contaminazioni, si trova lontanissimo da esse, pet mezzo

del sentiero, ba distrutto le contaminazioni assieme ai loro residui

~ pertanto egli e un Arabat, grazie a tale distanza. (b) E dal momenta

che per mezzo di quel sentiero egli ha uedso (ha la) inemici (ar i ) vale

a dire, le contaminazioni, egli e un Arahat proprio per aver ucciso i

nemici . (c ) E dal momento che il Signore conosce la coproduzione

eondizionata in ogni particolare, egli riconosce le sue costituenti come

realmente sono , si a llontana c ia esse, si distacca e si libera da esse,

ed ha spezzato (bala), distrutto e demolito i raggi (ara) di questa

mota del Samsara, In tal sensa viene chiamato anche un Ara-hat, (d)

Ed egli e un Arab-a t perche e degno (arahati) dei doni piir sublimi;

difatti e degno di ricevere la veste e gli altri requisiti, come pureun'ado raz ione speciale. (e ) Ed infine non e come cer ti sciocchi di que-sta mondo che immaginano di essere saggi, e che, timorosi di unacattiva reputazione, compiono cattive azioni in segreto; pertanto eanche un Arahat grazie all'assenza del fare il male in segreto (raha),

2. Egli e l'Interamente IlIuminato (sammiisambuddho) poiche ha

compreso (buddhatta) tutti i dharma correttamente (somma) e da

solo (samam).

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34 Esercizi deoozionali

"Cia che andava conosciuto, quello ho conosciuto;

Cia che andava sviluppato, quello ho sviluppato;

Go che andava abbandona to, quello ho abbandonato.

Pert an to, Brahmino, io sono Buddha, - Lo Svegliato "(Sn 558).

3. Egl i e perfet to nel la sua co.noscenz~ ~ c?ndotta: Qui :conoscen~za' si riferisce sia ai tre, sia agli otto tIP! ill conoscenza .. Condotta

comprende questi 15 dharma: (1) I reno J)~orale, (2) ~orveghanza d~ll.e

porte dei sensi, (3) moderazione nel mangiare, (4) sviluppo della vigi-

Ianza, (5 ) -(11) i sette buoni dharma, e (12)-(~5) l~, quattro ,tranc~

prive ill forma. Questi 15 dharma vengono chiamati condotta, pet~

che per mezzo di essi il santo d iscepolo co~duce se s~esso, ovvero SI

muove nella direzione del Senza Motte. E qui 1 a perfezione del1~ cono:

scenza del Signore produce la sua onniscienza, e la sua pe~e~lOne di

condot ta la sua grande compassione. At traverso la su~ O1:lJ:1SC1e~lZaa

cornpreso cia che e , e cia che .non ~, salutare a, tutti gli esse~!: can

la sua grande compassione respmge CIa ch~ n~:me salutare, e 1\ me~te

in contatto con cia che e salutare. Proprio In tal modo dovra agire

colui che e perfe tto in conoscenza e condotta.4. (a) 'Anda to' (gata) puo rife rirsi. ~l suo 'viaggio' (gamana), che,

nel caso del Sinnore e di buon ausprcto, assolutamente puro e senza

errore. E che ~as'e ~odesto viaggio? Il santo sentiero. ~edjante tale

viazsio ezli e anda to senza esit azione verso il luogo di Salvezza

pert:nto, " 'per il suo viaggio di buon auspicio vi~n: ch.i am~to il 'Bene-

andato': (b) Oppure e andato verso il luogo squisito, il NIrvana senz.a

morte : esli e allora 'Bene Andato' nel senso che e andato verso illuoo-o' in" 'cui tutto e bene. (c) Oppure e . andato giustarnente, senza

tor~are indietro verso Ie contaminazioni che si e . lasciat? ~lle spalle

lungo questo 0 quel sentiero (vale a dire, qu~llo di un Vl~lC1tOI:edella

Corrente, ecc.) , Oppure e 'andato rettamente, dal tempo In CUI c~.dde

ai piedi di Dipankara al tempo in c~i sedette sulla terra~za dell'illu-

minazione; durante tutto questo periodo ha operate per il b:nesseree la felicita del mondo intero mediante il suo giusto progredire, che

e consistito nel compirnento delle trenta p~r£ezio~; e s~ ~ tenuto 10n-

tano dai due estremi, rigettando la d~ttr~a. de~ ete~mta ~om.e p~reque lla del l'annul lamento, ed evitando sia 1 piacen del sensi, sia 1 au-

tosofferenza. . . d5. Egli e il conosci tore del mondo, perche ha con.osclUto il men a

in tutti i suoi aspetti. Difatti il Signor~ ha conosc~uto, compreso e

penetrate il mondo in ogni modo, - 11 suo propn? essere, la sua

origine, la sua fine e I'espediente che porta alla sua fine.

Esercizi deuozionaii 35

6. Egli e supremo, perche nessuno e a lui superiore, a piii pto-

gtedito di lui nelle virtu.

7. Guida agli uomini cbe uanno domati: Egli guida gli uomini che

possono essere domati, Egli 'doma' significa che u disciplina.

8. Maestro di Dei e uomini: Egli istruisce gli altri, ciascuno a

seconda del suo merito, nell e veri ta ultime su questa vit a e la successiva.

9. Egli e il Buddha perche, tutto cia che e possibile conoscere,1 0 ha conosciuto (buddhatta) mediante la cognizione che costituisce

la sua liberazione finale. {b) Oppure, perche egli stesso ha compreso

(bujjhi) le quattro Verita, e ha fatto in modo che altri esseri 1 0 com-

prendessero (bodhesi).

10. Signore (Bhagavat), infine, e un termine che denota rispetto

e reverenza per lui che, attraverso I'eccellenza delle sue virtu, e ilpiu elevato tra tutti gli esseri.

(I risultati): 11 euore di lui che ricorda le virtu del Buddha, me-

diante Ia rerniniscenza del fatto che per queste e queste ragioni il

Signore e un Arahat, Interamente Illuminate, e cosl via, 'non e osses-

sionato dal la brarna , od io 0 illusione, e la sua mente diventa assolu-

tamente corretta rispetto al Tathagata' (A III 285). Quando, in man-

canza di ossessione pet brama, ecc., viene impedita la formazione e ll

ostacol i, e la mente e diventata corre tta con l'affroncare direttamente

I'argomento di rneditazione, allora (1) i l pensiero applicato e (2) di scor-

sivo puo essere rivolto verso le virtu del Buddha. I1 pensiero viene

ripetutamente applicate ad esse, il praticante discorre con se stesso

di esse, e come risultato (3) sorge in lui un rapito enrusiasmo, Dopo

aver provato rapito entusiasmo, (4) Ia tranquillita che si basa su diesso fa in modo che le attenzioni per ilcorpo e la mente scompaiano.

Una volta scomparse le sue attenzioni, (5) sorge in lui una sensazione

di felicita sia mentale che fisica .. Felice, con le virtii del Buddha come

oggetto, egli concentra la sua mente. In tal modo le (cinque) mem-

bra Jhana i.ntervengono nel clovuto ordine in un solo istante. Ma a

causa della profondita delle virtu del Buddha, e 1 0 sforzo necessario

pet tenere a mente virtu. di cost grande varieta e rnolteplicita, la

trance non raggiunge l'estasi completa, rna soltanto accesso.E ilmonaco che si dedica a tale reminiscenza del Buddha e rispet-

toso e riverente verso it Maestro; raggiunge una vasta fede, presenza

mentale, sapienza e merito; e sempre pieno di entusiasmo e gioia;

debella timore e tenore; e in grade di-sopportare il dolore; acquisi-

see un senso ill int irni ta con i1 Maestro; e il suo corpo che ha incar-

na to questa re rnini scenza del Buddha e , come un tabernacolo, degno

di essere adorato ; Ia sua mente si dirige versoTa Buddhita; quando

e messo di fronte a situazioni biasimevoli, un senso di vergogna e di

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36 Esercizi deoozionali

colpa serge in lui, come se vedesse il Maestro da:ranti a l,:i, A:nche, s enon riesce a spingersi piii oltre, e almeno certo di una felice nnascita.

b, La Reminiscenza de l Dharma

(La formula): Se inoltre egli vuole sviluppare la reminiscenza del

Dharma dovra in solirudine e isolamento, richiamarne ana mente levirtu c;me sedue: "Bene ha insegnato it Signore it Dharma, esso eoerijicabile, n;n questione di tempo, invit~ tutti .a =». a ~edere,guida verso it Nirvana, per essere conosctuio dat sapien tt,. ctascuno

per se", Questa (formula) si riferisce in part~ al Dharma, Inquanto

Scr ittura, e in par te al Dharma sopra_n;tondano ~ no:re. parti (.che ,com-

prende i 4 sentieri, i 4 frutti e 1 1 Nll~ana). Difattl ,1 1 termine bene

inseznato ' s i r iferisce anche al Dharma 1U quanto Scrittura, mentre Ie

altre espressioni sohanto al Dharma saptaman~ana. . ,(I 6 punti della formula): 1. 1 1 Dharma, III quanta Scnttur~, e

bene insegnato poiche (a) e piacevole all'inizio, nel mezzo e alla ~e,

e (b) poiche, vero nel suo sig~icato e vera aIla lettera, esso nvela

la santa vi ta completarnente realizzata e nella sua interezza. (c), Op-pure,

e'bene insegnato' poiche

e~ss~nzialmente li~ero da perversLO.ne,

Gli inseznamenti del non buddhistl sono essenzialmente soggetti a

petversio~e; i dharma che essi descrivono come ostac?li in realta .non

sono ostacoli, e quelli che descrivono come porta ton alia salvazione

in realta non portano alia salvazione: pertanto questi ? h arma son?

male insegnati. La sostanza esse~zia!e del Dharma. del Signore non. e

invece soggetta 'a perversione, poiche quando alcuni dharma sono chia-

mati ostacoli, e altri porta tori alia salvazione, .non, c ' . e davvero tra-

sgressione alcuna della realta dei dharm~ cost d.esct1ttl. .,(d) II Dharma sopramondano, inoltre, e be?-e msegnato perc~e esso

consiste nel l'annuncio di un sentiero progressivo adeguato a1 Nirvana,

e di un Nirvana adeguato a1 sentiero progressive. Come e state detta:

"Bene U Signore ha evidenziato ai suoi Discepoli il sen?ero progres-

sivo che porta al Nirvana. Difatti 11 N irvana e 11 Sentiero scorrono

insieme, proprio come le acque del Gange scorrono insierne a quelledel jumna, e si uniscono ad esse", (D II 223), . ,

2. Veri ficabi le - (a) riferito al santo sent~ero, .es~o puo essere

vis to dallo stesso santo discepolo non appena In lui sia intervenuta

continuita nell'assenza di brama, ecc. (b) Oppure, rife r ita al Dharm~

sopramondano in nove patti - uno che 1 0 abbia tealiz~a~o, puo. egli

stesso vederlo per mezzo di una co~templazion~ CO:lO~CltlVae rilles-

siva, e non ha bisogno alcuno di affidarsi ana flducl~ 10 altri.3. Non una questione di tempo - Non e necessar io del tempo per

Esercizi deoozionali 37

raccoglierne i frutti, Viene cosl chiamato poiche esso non fruttifica

dopo che sono trascorsi cinque 0 sette giorni, bensl subito dopo che

si e manifestato.

4. Invita tutti a venire a oedere, - perche essoe capace di invi-

tare a 'venire a vedere questa Dharma!'. E come mai e capace difarlo? Perche esiste realmente, e perche e perfettamente puro. Que-

sto Dharma sopramondano in nove parti esiste realmente nella sua

propria essenza, ed e perfettamente puro come Ia luna piena in uncielo senza nubi, 0 come una vera pietra preziosa poggiata su una

stoffa di lana chiara.5. Guida verso it Nirvana, - il santo Sentiero porta al Nirvana.

A sua volta il Dharma, che ha come frutto il Nirvana, e in grado diportare verso cio che dovra essere realizzato.

6. Per essere conosciuto dai Sapienti, ciascuno per se, - Tutti i

Sapienti, vale a dire coloro i quali sana dotati di grande capacita

intellettuale, e cosl via, dovranno comprendere, ciascuno per se, che

"Ho sviluppato il Sentiero, raggiunto il frut to, realizzato la cessazio-

ne ". Difatti non e attraverso 10 sviluppo del Sentiero da parte del

maestro che vengono abbandonate Ie contaminazioni dell'allievo; nevive in pace perche il maestro ha raggiunto il frutto; n e realizza ilNirvana perche

ilmaestro 10 ha Iatto. Pertanto non si dovra consi-

derate questo Dharma come fosse un diadems sulla testa di qual CUll

alt ro. Bensl e proprio nella sua mente, come ci viene detto, che il

Sapiente deve vederlo e fame esperienza. E questo e al di la della

portata degli sciocchi,

c. La Reminiscenza del Samgha

Se vuole sviluppare Ia reminiscenza del Samgha, dovra, in solitu-

dine e isolamento, richiamare aHa mente le virtu del Samgha come

segue: " (1) Bene si e comportata la Comunita de i discepoli del Si -glwre, sicuro e il loro comportamento, proprio e corretto. (II) Le

quattro coppie di uomini, le otto persone - queste sono la Coma-nita dei discepoli del Signore. (III) Degni essi so no . di offerle, degni

di ospitalita, degni di doni, degni di rispettoso saluto, essi, il ter-reno impareggiabile di merito del mondo".

I. Qui bene si e comportata signifies che essi (i santi) sono sul

giusto sentiero del progresso, il sentiero che non porta indietro rna

avanti, che non presenta nulla di ostile, e che si conforma al Dharma ....

E poiche questo sentiero di giusto progresso ~ diretto, non contortc,

non curvo, 110npiegato, poiche esso e anche chiamato la nobile 'norma

propria', e in quanto conveniente viene considerata corretta, pertanto

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38 Esercizi deuozionali

si dice anche che it santo Samgha (dei sant i) che si comportano in ta lmodo e 'sicuro nel comportamento, proprio e co rret to',

I nolt te , essi S 1 sono (In) comportati bene perche progredi scono nd

Vinaya-Dharma bene insegna to secondo le i struz ion i n date, e per-

che progrediscono lungo il sentiero che e I'unico sicuro. (Ib) 11 lora

comporramento e sicuro perche, evitando i due estremi , essi progre -

discono lunge la via di mezzo, e perche si sforzano di non commet-

tere errori nelle azioni del corpo, della parola e della mente che sono

contorte, curve e piegate, (Ic) Essendo il Nirvana la norma propria, ilcomportamento del Samgha e proprio perche i sant i prog redi scono

avendo quello pet [oro meta. (Id) Essi sono corretti (siimzci) perche

progrediscono in modo tale da diventare degni dei servigi me i piu

giovani rendcno agli anziani, " . .II. Le quattro coppie di uomini: ci sono quattro coppie di uommi

ne1 senso che colo re iquali si trovano nel prime Sentiero e nel primo

Frutto costituiscono la prima coppia, e COS1 via per gli altri tre Sen-

tieri. Le otto persone - quando vengono considerate in quanta indi-

vidui, ce n'e una nel prirno Sentiero ed una al primo Frutto, e COS1

arriviamo ad otto. Una 'persona' qui significa 'uno che pub essere

formato [spiritualmente]' '" .

III.Il

terrene impareggiabile di merito del mondo - un pezzo d ite rreno asso lutamente incomparab ile su cui ilmeri to di tutto ilmondoe in grado di svilupparsi, Proprio come un pezzo di terra in cui ere-

see il riso 0 l'orzo di un re 0 di un minist ro v iene chiamato ilcampo

di riso del re 0 il campo d'orzo delre, esattarnente a 1 1 0 stesso modo

ilSamaha e il pezzo di terra su cui possono crescere imeriti di tuttoi l mondo, Difa tt i e grazie al Samgha che c'e la crescita d e i merit i del

mondo che portano a tanto molteplici e tanto vari benefici e Ielicita.

2. L'ESEMPIO DEL BODHISATTVA

(Quando e affli tto da odic 0 da ita, il discepolo ) dovra contemplate

le virtu del comportarnento precedente del Maestro. E questo e il

modo in cui dovra contemplarle: Ascolta, tu che vivi isolate, non eun data di fatto che il tuo Maestro, prima della sua completa illu-

minazione, quando non era ancora un Buddha (Bodhisattva) e doveva

ancora conquista re l 'i lluminaz ione co rnple ra, quando, durante quat tr?

incalcolabili periodi e centomila petiodi (piir brevi) portava a cornpi-

mento Ie Perfezioni, in rnolte occasioni non mostro alcun odio verso

i suoi nemici, anche se costoro avevano intenzione di uccider lo? Pet

esempio:

Esercizi deuozionali J

(a) Nella storia della sua nasdta come Silava, egli non perrnise ai

suo i minist ri neppure di toccare un'arma, quando insorsero per re-

spingere il re rivale che aveva occupato una vasta parte del regno,

spinto a cia da un cattivo ministro che si era preso delle liberta can

La regina. E poi, quando venne sepolto fino al collo, assierne a mille

dei suoi seguaci in un ossario, egli non provo neppure un sense d .i

ira . Quando sopragg iunsero gli sc iacal li per divora re i corpi dei mor ti,si sforzo soprattutto di tirarsi fuori dalla terra, e in t al modo si salvo

la vita. Con l'aiuto di uno Yaksha riusci ad arrivare nella sua stanza

da letto, e quando vide il suo nernico giacere sul letto reale, non si

infurio, rna 10 tratto da amico, e concluse COll lui un patto giurato.

(b) Nella storia della sua nascita come Khantivadi, 10 sciacca re e liKasi chiese all'asceta vagabondo quale dottrina andava predicando.

Quando egli rispose, "Sono una persona che insegna Ia sopportazio-

ne", venne crudelmente flagellato con fruste piene d i aculei e gli

vennero mozzati mani e piedi, E cio nonostante non mostro il bencheminima segno di ira.

(c) Forse non e tanto stupefacente che un vecchio monaco S 1 debba

comportare in tal modo. Ma nella storia della sua nascita come Cula-

Dhammapala 10 stesso ci viene detto di un bambino. "Le braccia di

Dhammapala, prof urn ate di olio di sandalo, vengono mozzate, seb-bene egli sia I'erede al regno. Il respire, 0 Re, mi S 1. sta per fer-

mare!" Cos t 5 1 lamentava la madre, quando suo padre, il re Maha-patapa, gli aveva mozzato entrambe Ie rnani e i piedi , come fossero

germogli di bambu. Non contento di cio, ordino che gli venisse taglia-

ta anche 1 a testa. Dharnmapala allora disse a se stesso: "Questa eil momento di moderare il eucre tuo. Possa il tuo eucre diventa re

rranquillo nei confronti di questi quattro - i1 padre che ha ordinato

1a rnia decapitazione, gli uomini che la eseguiranno, mia madre pian-

gente e me stesso ". Deciso in cio che si era propos to , Dhsmmapala

non mostro Ia benche minima traccia di ira.

(d) Non e forse tanto straordinario che come essere umano egli si

sia comportato in tal modo. Ma persino da animale, quando era l'ele-

fante Chaddanta, la sua mente non provo ira alcuna nei confronti del

cacciatore che 1 0 colpi can una freccia avvelenata all'ombelico. Comee stato detto: "Colpito da una grossa freccia l'elefante si rivolse, senza

ira nella mente sua, al cacciatore e disse: Ache scopo, per quale

ragione, mio caro amico, mi uccidi? E. chi ti ha spinto a far cib?".

Quando il cacciatore rispose che eta stato mandata dalla regina Kasi

per Ie sue zanne, Chaddanta, per andare incontro ai desideri della

regina, si spezzo le zanne, che erano davvero meravigliose, splen-

denti e che irradiavano raggi lurninosi nei sei colori, e gliele consegno.

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40 Eserc i z i deoozional«

(e) Quando egli era il re delle scimmie, salvo con Ie sue mani un

uomo che stavaprecipitando in un burrone sulle montagne ..Ma l'uomo

penso tra se: "Le scimmie sO.11o11c ibo degli uomini, propr io come glialtri animali selvaggi della foresta. Per soddisfare la mia fame uccidero

pertanto questa scimmia e la mangero. Una volta sazio me ne andre daquesta luogo selvaggio ed avro anche delle provviste per il viaggio ".

E cosl afferro una pietra, Con Ia testa rotta e gli occhi pieni di lacrime,

la scimmia guardo l'uomo, e disse: "0, non agire cost, signore. Dovre-

sti piuttosto fare in modo di impedire che gli altri compiano tali azio-ni". E senza provare ira alcuna nei confronti di quell'uomo e senza

pensare al proprio dolore, 1 0 porto in un luogo sicuro.

(f) Quando era il re dei cobra Bhiiridatta, dedse di fare il voto di

un giorno di osservanza e di giaeere in un formicaio .. Un Brahmino

alIora spruzzo tutto i1 suo corpo can un unguento che bruciava come il

Iuoco che si sprigiona alia fine ill un cielo cosmico, 1 0 mise in un cesto

e 1 0 esibiva in tutta I'India come serpente ammaestrato. Ma egli non

covo alcun sensa di ira nella sua mente nei conlronti di quel Brahmino,

E diceva: "Sebbene rni abbia messo in un cesto, e mi string a stretto

fra le mani, io non provo aleun sensa di ira nei confronti d i Alambana,

per paura che egli possa infrangere iprecetti morali".

(g) Quando era Campeyya, il re del cobra, venne tormentato da unineantatore di serpenti, eppure non provo il benche minima senso di

ira . . E ci viene detto: "Quando in quel tempo praticavo ilDharma e

fed ilvoto di un giorno d'osservanza, un incantatore di serpenti micat-

turo e mi mise davanti alia porta del palazzo. Qualsiasi colore eglipoteva immaginare, s ia azzurro sia gial lo sia rosso, confacendo me stesso

a seconds dei SUOl pensieri, adottavo la colorazione che egl i aveva imma-

ginato. Ero in grado di trasformare Ia terra. arsa in acqua, e l'acqua in

terra arsa: se avessi provato ira verso di lui, sarei stato in grado diincenerirlo all 'istante.Ma se avessi continuato ad esercitare questo potere

della mia mente, avrei sciupato la mia forza morale; e una volta per-

duta la mia forza morale, non sarei state piii in grade di conqulstareIa meta piii al ta (del la Buddhi ta)" .

(h) Quando era Sankhapala, il re dei cobra, sedici ragazzi di un vil-

laggio con dei punteruoli affHati gli fecero sul corpo otto buchl, glifeeero passare attraverso ilnaso un laccio,e 1 0 trascinarono COil un'asta,

e provava un dolore fortissimo per il fatto che il suo corpo veniva tra-

scinato pet terra, Se si fosse adiraro, avrebbe avuto i1 potere di ince-nerire tutti quei ragazzi del villaggio col solo guardarli. Ma in realta

quando apriva gll occhi, non mostrava la benche minima traccia di ira.

(i) E non solo queste, rna molte altre azioni straordinarie egli cam-

pi, come nella storia della sua nascita come Miituposaka, e altre.

Esercizi devozionali 41

E di certo del tutto sconveniente e inadatto che tu permetta che

insorga nella tua mente cattiva volonta, quando ti rifai al tuo Mae-

stro, il Signore che ha conquistato l'onniscienza e che per la sua pra-

tica della virtu di sopportazione non conosce ugnall nel mondo intero,inclusi iDeva.

3. ADORAZIONE

I. Adorazione

1. Al fine di conquistare questo prezioso pensiero di Bodhi,

Compio ora I 'adorazione dei Buddha,

E del Dharma vero, prezioso, immacolato,

E del figli di Buddha, gli oceani di tutte le virtu:

2. Tutt i i fieri e tutti ifrutti,

Tante quante sono le erbe salutari,

Le gemllle e igioielli che abbelliscono questo mondo,

Le aeque che scot rono COS1 chiare e cost belle,

3. E parimenti Ie montagne-gioiello in esso,

Le distese di foreste solitarie e dolci,

Le piante rarnpicanti can i lora splendidi fiori,

Gli alberi con irami che si piegano per ifrutti,

4. E nel mondo degll dei gli incensi fragranti,

GIl alberi del desiderio, e gli alberi fatti c it gioielli,

I laghi che sono ricoper ti di gigliE risuonano dello starnazzare delle oche,

5. Le messi che crescono senza bisogno di arare e seminare ~

E ogni altra cosa in grado di adornare l'adorato,

E che 8 1 trova nella sfera che si propaga dell'erere,

Tutte queste cose, che di fatto non sono possesso ill aleuno:

6. Le raccolgo nella mia mente; ai migliod dei Saggi

Faccio ora dono di esse, a loro e alla loro prole.Vogl iano essi accet tare questa da me, suprernamente degni di doni,Grandemente compassionevoli, pet compassione verso di me.

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42 Esercizi deoozionali

II. Salute

24. Tante volte quanti sono gl i atomi in tutti i territori e li Buddha io

tendo ornaggio .A tutti iBuddha del triplice tempo, il Dharma, e la migliore

delle congregazioni,25. Tutt i i tabernacoli io onoro, e iluoghi in cui l'essere e li Boelhi ha

dimorato,Ai precettori io rendo omaggio, e ai santi uornini degni eli

venerazione.

III . Prendere Ri/ugio

26. Ai Buddha per rifugio io vado, fino a quando non avro conquistato

Ia Bodhi.Al Dharma per rifugio io vado, e ai Bodhisattva numerosi,

48. Adesso, adesso io vado per rifugio ai grandi salvatori d~l mondo,I Jina ansiosi eli proteggere ilmondo, che davvero nrnuovono

ogni paura; ....49. AI Dharma che essi hanno conqurstato, che distrugge 1 terron del

Samsara,Con tutto il mio cuore per rifugio io vade, e ai Bodhisattva

numerosi,

IV. Coniessione dei Peccati

27. A mani giunte prego tutti iBuddha residenti in tutte le regioni,

E allo stesso modo tutt i iBodhisattva che grand] sono nel la . lata

compassione:In tutte le rnie vite senza inizio, 0 adesso in questa vita,

Qualsiasi sia 11 male che io, povero disgraziato, abbia fatto, 0

fatto in modo ch e fosse fatto,o a cui abbia acconsent ito , ciecamente provocando Il mio proprio

danno,Tutte queste oHese io confesso, e inoltre provo per esse

una cocente vergogna.

28.

29.

V. Esultania per il Merito Altrui

1. Le opere buone che chiunqne ha compiuto, che mettono fine aHa

disperazione degIi stati e li dolore,

Esercizi devo:donali 43

Con serenits per essi esulto: possano presto tutti colora che sof-frono star benel

2. Per tutte Ie creature [iberate dai mali del Samsara, io

esulto,

E per iGuardia ni, sia nel Ioro stato di coloro che saranno Buddhasia in quanto Buddha.

3. Grandi come I'oceano i lora pensieri di Bodhi, che portano

tranquill ita a tut ti gl i esseri,Che operano incessantemenre per II 1 0 1 " 0 bene - per le Guidedella Badhi io esulto.

VI. Suppl ica

4. Tutt i iBuddha in tutte le regioni, io supplieo a manigiunte,

Possano essi accendere la lampada del Dharma, per coloro i

quali si trovano nei deserti della sofferenza.

VII. Petizione

5. A mani giunte faccio ora una petizione ai jina che sonopront i per ilNirvana,

A£finch6 rimangano ancora qui per molti secoli, cost che il mondapossa non essere sconvolto dalla cecita.

VIII. Dedica del Merito

6. II merito che io ho acqursrto mediante tutte queste pie azioni,possa esso rendermi

Assolutamente capace di calmare le sofferenze di tutti gli esseri,

7. Una medicina per gl i amrnalat i io saro, il loro guaritore, e i llataservirore,

Fino al giorno in cui non si avra pili neppure il ricordo di cosa

siano le malat tie .8. Can una grande quantits di cibi e e li bevande 1 0 calmeroIe sofferenze delIa fame e dellasete;

Quando ci sara penuria eli 'lived aIla fine di un ciclo cosmico, io

stesso mi trasforrnero in ciboe bevande.

9. E per i bisognosi io saro una fame eli benessere assolutamenteinesauribile,

Servendoli bene in qualsiasi cosa di eui essi abbiano bisogno,

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44 Esercizi deuozionaii

IX. Abbandono dell'Io

10. Noncurante del corpo, noncurante dei beni, del merito che ho

acquisi to e che ancora acquisiro,

Abbandono tutto cio che mi appartiene per dedicarmi al benes-

sere degli al tr i.

X. Voto di Diuentare un Buddha

22. Come nel passato iBuddha Benedetti assunsero ilpensiero

di Bodhi,E percorsero uno dopo I'altro tutti gil stadi dell'addestramento di

un Bodhisattva,2 3 _ Cosl anche io assumo ilpensiero di Bodhi per ilbene di

tutti,

C O S 1 anche io mi addestrero in tutti questi stadi

uno pet uno.

4. UNA NOTA SULLE VISIONI

Oltre a coltivare l'adorazione (I 3), ilMahayana addestravaanche i

suoi seguaci nelle visioni dei Bodhisattva, de i Buddha e dei loro Para-

disi. Kumarajiva distingue tre modi in cui ilBuddha puc essere visto:

1. Coloro i quail sono dotati di poteri psichici soprannaturali 10

possono vedere con l' 'occhio celeste', ascoltare con l' 'orecchio cele-

ste', e possono vclare aIla presenza di tutti iBuddha in tutte e died

Ie direzioni.2. Anche colore iquali non possiedono poteri soprannaturali pos-

S0110 concentrate la mente su Amida nel suo Paradiso Occidentale, 0

su altr i Buddha.3. La 'presenza mentale del corpo di Buddha' 5 1 concentra sul corpo

del Buddha come si vede nelle immagini, Cominciando con 1 3 devota

contemplazione di un'immagine, il principiante deve Iissare 1 3 propria

mente sulla sua £ronte. Aliora su diessa appariranno una 0 pili imma-gini del Buddha, scompariranno e poi ritomeranno. Oppure, la mente

puo essere fissata sul eucre: allora si vedono iBuddha sorgere da esso.

Essi tengono in mano scettri di lapislazuli, da cui si irradiano raggi di,luce, e poi scompaiono e ritornano. In alcuni casi essi scaturiscono poi

dai pori della pelle, ed illuminano .l' intero universe.I pili esperti sono ingrado di percepire, con il loro occhio spirituale,

infiniti Buddha moltiplicati, Iniziando da questa visione, passano poi a

Esercisi devozionall 45

contemplate soltanto Ie qual ita ( g u t : Z a ) del Buddha, e infine passanoal corpo di Dharma, che riunisce in s e tutte Ie qualita degli innume-

revoli Buddha, e che e simile a110 spazio.

Questi esercizi erano considerati preziosi perche erano pili facili diquelli tradizionali, e perche l'attaccamento agli oggetti del sensi, la

prima preclusione alla trance tradizionale, non costiruiva per essi un

ostacolo insorrnontabile. A queste visioni potevano arr ivare i laid chenonavevano acquisito ne. po t ed magici ne avevano abbandonato i

desideri dei sensi, Offrivano inol tre il vantaggio aggiuntivo della pr o -tezione da parte del Buddha che pensa a1 suo devoto quandocostui

pensa a Lui can tutta Ia sua forza.

Queste pratiche, che of frivano salvazione a basso prezzo, nella loro

forma pi li evoluta, erano proprie del Buddhismo bhakt ico (vedi E.Conze,

Buddhism, capitolo 6). In certa misura sono, cionondizneno, gia adom-

brate neIle Scritture dei Theravadin, Durante la sua vita il Buddha tal-

volta proiettava (muficati, pharati) un'immagine '(obhiisa) radiosa, 0

splendente di se stesso, a1fine di aiutare chi si trovava ill crisi, Un cerro

numero di esempi si possono trovare nel Commen to a1 Dhanunapada,tradotti da Burlingame in Buddhist Legends. Per esempio il Buddhaappare ad un monaco "1 1 cui kamma!thiina era diventata chiaro". "L'ap-

parizicne sfioro la faccia del monaco. Non sapendo cosa fosse, e guar-dandosi intorno, fu come se ilMaestro fosse venuto e stesse n davanti

a lui. Messosi in piedi, tese le mani unite verso di lui in segno disaluto" (Dh-A III428). Una tale apparizione puo aiutare u monaco ad

innalzarsi mediante H potere psichico, acquisito nella trance, come se

fosse in aria, e andare alia presenza del Maestro. Vakkali (IV 118) vide

una tale apparizione del Maestro, e, "come se un badno secco fosse

stato riernpito improvvisamente di acqua ", egli fu plena di rapimento

e gioia. In VM I228 Mara assunse la forma del Buddha, e un monaco

trasse un tale rapimento alia sua vista. che divenne un Arahat. Tut-

tavia, l'irnporranza di tutto cio venne notevolmente minimizzata nella

tradizione di Sapienza dei Theravadin.

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II

P RE SE NZ A M EN TA LE

1. LA ATTENTA CONSAPEVOLEZZA DEL CORPO

a. Posizioni del Corpo, Atteggiamenti e Comportamento

(A. Le quatfro posizioni): Quando eammina it discepolo sa "Sto

camminando"; quando sta in piedi sa "Sto in piedi", quando siede sa

"Sto seduto", e quando giace disteso, sa "Giaccio disteso", Qualunque

sia la posizione del suo corpo, egli sa che e in quella posizione.

(E, Chiara comprensione ): It discepolo agjsce in modo cbiaramente

consapeoole quando 1. e [aori (per la questua) 0 ritorna (da essa);2. guarda diritto davanti a s e 0 in altre direzioni; 3. piega 0 stende

(gli arti), 4, nel uesti re gli abi ti e nel portare la eiotola per l 'elemosina;

5. Quando mangia, beue, mastica e assaggia; 6. sf libera degli escre-

menti e dell'urina; 7. cammina, sta in piedi, siede, dorme 0 sta sue-

glio; parla 0 sta ziuo.

II commento {58-98) distingue quat tro t ip i di chiara comprensione:1. Lo scopo dell'azione e chiaramente cornpreso in quanto degno.

Uno scopo degno e uno che porta alla cresci ta nel Dharma. Difatt i uscire

(B 1) e uno scopo degno se si fa per visit are un tabernacolo , 0 gli anziani,

o un cimitero {per praticare la meditazione su Cia che e disgustoso).

Mentre riguardo al vestiario (B 4) 1 0 si deve usare correttamente solo

per scopi permessi, vale a di re, pet cornbattere il£reddo e ilcaldo, ecc.,e similmente pet quanta riguarda (B 5) il cibo (cfr. M. I 10, 'non per

diletto' ece.). Riguatdo a B 6 10 scopo e di evitare scornodita e malattie.

2. I cl inton")! sono chiaramente compresi in quanto adatti. Per esem-

pio, mentre e una buona cosa visitare un tabernacolo, 1a massa di gente

che S 1 riunisce n puo rappresentare un danno, una tent azione , 0 un

contatto con case indesiderabili, e in tal caso I'azione diventa sconve-

niente. Per B 6 alcuni luoghi sono convenienti, mentre alai non 1 0 sana.3. In ogni sua azione il discepolo continua a mantenere la propr ia

mente fissa su ill uno dei 38 argornent i di medl tazione, e non 10 abban-

Pres enz a men t a l e 47

dO.na. Questa viene chiamato !a chiara comprensione della sfera pro-

pna. (gocara) del monaco. Egli deve attenersi all'argomenro scelto in

ogru memento. Quando cammina "non dovra sollevare i1 piede con una

mente avulsa dall'argomento di rneditazione, Ma se 10 dovesse faredovra fare un passe indietro e ripeterlo e li nuovo". '

4. La chiara comprensione che esprime non-illusione. Questa e eli-

ret ta contro I 'interpretazione soggertiva can cui di soli to affrontiamo lenostre azioni. "11 monaco, quando va avanti 0 indietro non e come un

comu~e morta le cieco. il qua!e nella sua illusione pe~sa che e un 10che si muove, ache 1 1 mcvrrnento e stato prodotto da un 10 come

quando si dice, 'Vado avanti', oppure 'I'azione di andare avanti viene

prodotta da me'. Bensi, libero dall'illusione, egli pensa: 'quando nella

ment .e mso:ge l 'ide~ "rni muovero in avanti", allora, proprio assieme a

tal~ Id~a, SI d:term:na anche un impulso nervoso (lett. un processo dio.scillazlOne, vayodhatu), che trae origine dalla mente e genera l'espres-

s~one d~ corpo". E cost che questa mucchio di ossa, che educatamente

viene chiarnato 'corpo' , s i muove in avanti , come risul ta to del la t rasmis-

sione eli ~n impulso. nervos? dovuto alla mente. Ch i e dunque quello

che cammina? A ChI appartiene questa camminare? In senso ultimo el' anda.re ~ ~rocessi psichici impersonal i ( le tt. 'e lement i' ), come pure 10

stare 1n piedi, sedere e giacere".Il commento, facendo osservare che le posizioni si ripetono tre volte

a~fe~ma. (n. 95) che la prima volta (A) il testa fa riferirnento a posi~

Z10m di lunga durata, la seconda volta (B 1 e 3) a quelle di media

durata, e 1 a terza volta (B 7) a quelle di breve durata. Per quantaconcerne queste ultime: "Se qualcuno, dopa aver camminato 0 essere

?ndata qui e la, si ferma e rifle tte, 'iprocessi mental i e fisici che erano

lntervenuti nel momenta in cuicamminavo sono adessa cessati' - allota

egli e uno che e chiaramente conscio del camminare. E uno che e chia-

7'am~nte cons c ia dello stare in piedi se, dopa essersi fermata stando

111 piedi pet un po' di tempo, 0 mandando a memoria (i santi testi) 0

essendo occupato con un argomento di rneditazione si siede poi e

rif1ette, 'i processi mentali e fisici ehe erano intervenuti nel momenta

della stare in piedi sono adesso cessati', E uno che e chiaramente can-

Sci? dello :tare s.edut~ se, dopo essere stato seduto per un po' di tempo,reCl:ando 1 ~antl .testl, e COS!via, poi giace disteso e riflette, < i pro-

cessi mentali e fisici che erano intervenllti nel momenta dello stare

s~duto sono adesso cessati'. E ancora, qualcuno e ehiaramente conscio

di essere addormen.tato 0 sveglio se, dopa essere stato disteso sulla

schiena per un po' di tempo, recitando isanti testi ad occupandosi di

L In argomento di medirazione, 8 1 addormenta e successivamente sve-

gliandosi, riflette, 'i processi rnentali e fisici ~e erano intervenu~i n 1

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Presenza mentale48

momenta de l dormixe sono adesso cessati ', Quando ipensieri che pro-

ducono azioni non intervengono si parla di 'SOItilO'; quando interven-

gono, di 'stare sveglio'. Qualcuno parla con pienezza di mente e chia-

ramente conscio se, quando parla, pens-a, 'questo suono nasce daUe

labbra, denti, lingua, palato e dallo sforzo di pensiero u~ormato a tale

suono'. Costui viene chiamato uno che e un agente chiaramente con-

scio nel par lare se, dopo aver recitato per qualche tempo isanti te~ti,o predicato ilDharrna, 0 detto a? alta voc~ laofor~ula .della s~~ medlta:

zione, 0 r ispos to a domande, 1'01, stando 111 s ilenzio, nflet te , 1 process i

mental i e f is ici che erano intervenuti al momenta del pat lme sono adesso

cessati'. Infine, di qualcuno si dice che pratica la chiara comprensione

di stare in silenzio se, dopo essere stato occupato col Dharma 0 con

Ia sua meditazione e rirnasto in silenzio per un po' di tempo, e sue-

cessivamente riflet;e che 'iprocess i mental i e Hsici che erano intervenuti

nel memento delle stare in silenzio sana adesso cessati; si parla dl"parlare" quando interviene un (certo) derivate (in quanto distinto

dagli originari, semplici) dai processi materiali; si parla di "stare in

sUenz io" qualora questo sia assente'"

b. Presenza mentale nella Respirazione(Posizione): n Signore ha detto che il discepolo dovra 'sedere a

terra', pet indicare una posizione ttanquilla, e che non porta n e a rilas-

sarezza 1 1 e ad irrequietezza. Egli aggiunge che dovra 'sedere a gambeincrociate' per il fatto che tale posizione e s tabile, facile per [ 'inspi-

razione e'l'espirazione, e adatta ad afferrate l'oggetto. 'Mant~nere il

corpo in posizione ereita' - i1 discepolo ti ene 1a parte superiore del

corpo eretta, e fa in modo di mantenete Ie 18 vertebr.e lungo un~

l inea petpendico lare da ll'inizio a li a fine . Al lora 1a pe lle , 1 muscoli e 1

rendini non soffriranno per icrampi. E non intervengono queUe sen-

sazioni che invece potrebbero arrivare qualora soffri ssero per 1 crampi .

La sua mente e aHora in grado di fissarsi su di un unico punta, e la

sua pratica dimeditazione non viene annullata, bensl cresce e si sviluppa.

(Attenzione riguardo alla respirazione): "Con presenza mentale in~

spir a, con presenza menta le espira". (La Scrit tura poi enumera 16 mod~

in cui si dovra praticere Ia respirazione con presenza mentale. Quest1

sono iprimi qua ttro , ada tti per i l princ ipiante: ) ."1. Espirando un lunge respire, egli sa, 'Espiro un lungo respire':

insp irando un Iungo respi ro, eg1i sa, '1nspito un lunge respire'.

2. Espirando un breve respiro, ecc., come al n. 1.3. Avendo esperienza dell'intero respiro del corpo, espirero, cos1

Presenza mentale 49

egli si addestra; avendo esperienza d 11" . d Imtero respiro e corpo inspi-

rero, cosl egli s i addes tra,

4. Rallentando Ie funzioni del corpo .espirero cosi eali - dd .rallent d 1 f . . d I· 't> S1 a estra

an 0 e Ul1ZlOnl e COl·pOinspirero, COS1 egli si addestra". '

. (1. Cont~~e): !,l firslio di buena ~aD1iglia, che e ancora un princi-

~lante,. ?OVla dedicarsi a questa meditazione prima di tutto contando

(1respiri ), Ne l contare non S 1 dovra fermate prima di 5 ne "10e non ci d' -.' 1 ' superare ,

1 1 . ovra esse~e mterruzione a curia (nel contare; 0 intervallo

n~ e s7quenz~ numeriche, pe~ es. 1, 2, 5, 7). Difat ti, se si £erma prima

di 5, il pel1Sler~ pr?dott~ 1 ! t q~elIo. spazio Iimitato diventa agita to,

come una ~andn~ di buoi rinchiusa inun recinto troppo stretto M

se supera 11 IO? il p~nsieto e prodotto avendo come base ·sol ta~to Ueon.tare (e nOJ?-11resplla~e) . Se, tut tavia, permette che ci sia una inter-

ruzlOne.o : m lnt71'va lio, il suo pensiero vac ill era, divagando suI fatto se

l~meditazione .gtunger~ a co~pimento 0 no. Fer tanto quando si conta

51 dovranno evitare t all erron. Dovra conta re in modo tal d f .sulla . .' ... . e a lssarSlh 1 eSpll"' a~lOne~ 1~splrazlone come vengono, e notare ciascuna quandoauogo, 1.nc?mmc1ando con '1, l' fino a '10,10' (quando puc di

nuov.o C?ml~Cl~re. da 1). E q~ando conta in tal modo, le espirazioni

e Ie.lnS~lraZlOm diventano OVVlenel momento in cui eSCOllOed entrano.

Egli arnv~ a sap ere che esse passano e ripassano, rna non si dovra fis>

~a~e su di es.se sia dentro ~~e fuori (del corpo), rna solo al punto in

u~ ~re ragg1Un~gonoIe. nanci. I_n questa meditazione connessa al con-

~a\e a mente. diventa Ilssa su di ~n unico punto soltanto can Ia forza

e .contare, come ur:a ~lave ~antiene Ia propria stabillta in una cor-

rente veloce quando il timone e affidato ad una mana ben salda.

E per quam? ~empo .si dovra continuare a contare? Fino ache,

sen~a contare, ~l sl .a tag~1Unta una s tabile presenza mentale nella inspi-

l a z l O r e ed espirazione m . qua :,to suo oggetto. Difat ti il con tare non

d ~ a tro .scopo che sradicate 11 pens are discorsivo che va alia caccia

1 ?gg7tt1. este rni, e di stabil ire presenza mentale nell e insp iraz ioni ed

esptraziorn come suo oggetto .

(2 !nse~uire):, S~h.i to. dopo egl i dovra impegnarsi con l'inseguire.La 'p{I .~oIamse~1te. s l~mfica che, una volta esaur ito U contare Ie inspi-

razionr e le esplrazlO~ vengono inseguite senza interruzione con : re-

~er :za :nent~le. Tuttavla. ' l-~esto no~ significa che il respito dovra es;ere

l~segU1to £i,no,.~ .suo. lD1ZlO,meta, 0 fine. Del respire che fuoriesce

1om_belico e 1 . 1 D 1 Z 1 ? , il euore 1a parte mediana, e i1 nasa la fine. Del

resprro che viene l~mnesso ,nel corpo Ia punta del naso e I'inizio, ilcuore 1a parte medians, e l'ombelico la fine. Se qualcuno tenta di se-

-

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50 Presenza mentale

guirlo (ad ogni coste), 1a sua mente, distratta, verra messa in agita-

zione e oscillera senza tregua. Pertanto, quando si dedica (alla respi-

razione) con l 'inseguir la, nOD dovra dedicarvisi occupandosi dell'inizio,

della parte rnediana e della fine. Bensl dovra prestare attenzione '<11

luogo in cui il respire tocca la narice, e perseverare in cio fino ache

non si sia raggiunta piena concentrazione. Questo viene -rllustrato can

la similitudine della sega: Supponiamo che un tronco d'albero giacciaper terra, e un uorno 1 0 debba tagliare con una sega. L'attenz ione del-

l'uomo e pertanto diretta a quei denti della sega che vengono a con-

tatto con ill tronco d'albero, mentre non presta alcuna attenzione ad essi

quando vanno e vengono, eppure eg1i non e inconsapevole della loro

azione.

(J. L'immagine mentale): Ad alcune persone me si dedicano a que-

sta meditazione, l'immagine mentale appare in breve tempo, e rag-

giungono 1a piena concentrazione che viene preparata con le rimanent i

membra Jhana.Per al tri, di nuovo, dopo esse rvisi dedicat i mediante il contare, non

appena I'angoscia del corpo viene via via placata dalla graduale ces-

sazione del le loro inspi raz ioni ed espirazioni piu grossolane, sia il lora

corpo che illora pensiero dieentano leggeri, come se il corpo deside--rasse spiccare un volo nell'aria. Una volta cessate del tutto le respire-

zioni piu grossolane, il pensiero precede con l'i1l1magine rnenta le de lle

respirazioni sot tili come ogget to. Una volta cessa te anche queste, l 'im-

magine mentale dell 'oggetto diventa incessantemente sempre pil i sot-

tile. In che modo? Come se un uomo stesse per colpire un gong di

bronze con un grande martello da gong pure di bronze: ad ogni sin-

gala colpo S 1 produrra un suono potente, e il pensiero dell'uomo pro-

ceded. can quel suono grossolano come suo oggetto. Ma una volta

cessato il suono grossolano, c 'e dopo cio l'ogget to che consiste ne ll'im-

magine mentale di toni pi u raffinati; e, una volta cessati anche questi ,

I 'immagine dell'oggetto suono diventa incessanternente sempre piir sot-

tile. L'oggetto delle slrre meditazioni diventa piu distinto quando si

arriva agli stadi piii elevati, mentre non e cOS1per quanto concerne

quest'ultimo. Mana a mario che 1 0 si sviluppa , esso diventa rsemprepili sottile (e sfuggente), e non emerge del tutto chiararnente. Questa

e ilmotive per cui ilSignore ha detto (S v 337): "10 non in segno , 0

monaci, 1 0 sviluppo della presenza mentale nel la respirazione a coloro

che sono privi di presenza mentale e che non sono in grado di esserechiaramente consapevoli (di cio che fanno)". Difatti, sebbene tutte le

meditazioni possono essere realizzate da colore i quali sono chiaramente

e perfettamente consapevoli, tuttavia nel caso di tutte le altre, eccet-

1

Presenza mentale 51

Mtuatoques ta, Id'o_gg.e. ttodiventa piu chiaro can un'Mtenzione tipetutaa questa me ttazione della pr 1 1 1 .

assai difficil d '1· ~se?za menta e ne a respirazione e. e a sv~ uppar~, e cosntursce uno specifico oggetto di atten-ZlOp.eo(lg.nto pelit1g:-andl uomini , quali iBuddha, iPt~tyekabuddhae rg 1 ~scepo) del Buddha. Non e una cosa sern lice en"

e~sere coltivata da .gente comune . Piu si presta a ttenzlone' ad es~~ p)~~diventa calma, sott ile (e sfuggente). Pertanto richiede una potente ~re-senza mentale e una sa lda sapienza.

1" Quando si insi ste nella pra tica in tal modo, quanta prima apparirsunmaglne rnentale. Ma questa non e uguale per tutti. Ad a l C U J U a are

c?me gualcosa me tocca leggermente (La pelle) Come ovatta P P tdi seta 0 n b Q '. ' , 0 co one. .' ffU a te~za. uesto_ e quanto alcuni clicono. Mentre questo e

[uanto ~ ermanill Comrnenri 9uesta immagine appare ad alcuni sotto

~r~a. una ste a, 0 una mancrara digioielli, 0 una mandata di perle'a a ttl come qu~lcosa che e ruvida al tatto, come un seme di co tone'

f ~ jfo/a~to dl legno duro; ad altri come un lunzo fila una ohir~

an a iori, una colo~na d~ fumo; ad altri come u~a rag~atela ~esa

ili:~o( ~altrfsa) ma.ssa. di nubi, un fiore di loto, una ruota di carro, ile. a una, a ~ disco ~el. sole. E qui l'argomenro e questa: Quando

un certo numero d~ monaci siede assieme, ed e stato reci tato un Sutrs

U~olUr~nacopuo ~~le?ere, "Come ti appare questo Sutra> ", Allora un~

~ ispondere, ~1 ~ppate come un fiume di montagna"; un altro

~ me :om~ una !ila di alberi", un altro, "a me come un albero carico

? i fruttl,. preno di rami, e che proietta una fresca ombra". Ad oznuno

u medesll~o Sut~a a .ppare in modo diffe rente a causa del la diff:renza

!~lla l O d ~ Imn~i~~glD~zlOnelett. 'p:rcezione'). Pertanto quest'unico argo-

n.tto. 1 me rtazione ,~ppare. dif_ferente a immaginazionj di£fetenti.

J att~ essdo'll1,l:ascedall umnagmazione, si fonda sulla immaginazione

scatunsce a Immagmazione. < >

/ 4 . Accesso): nall' .appal"izione dell' immagine rnentale in po i gli osta-co1vengono arrestarj, Ie passioni impure vengono soggiogate viene

s tablli t~ presenza mentale, e i l pensiero viene concentrato ';nedial{te con-centtazlone accesso.

(Vantaggi): Questa pres 1 11 . <

gr 1d' Irutti . enza menta e ne a resptrazione produce~1 1 rum e vantaggl. II suo grande 'lalltagoio dovra essere ricono-

SCiuto dal fatto che esso si risolve in uno stato'" di c lma d1'-a£fermazione che ". . a a, ecc., secon ares' .. . questa concentrazlOne sulla presenza mentale nella

Pblli :°r;e, (So monaci , una volta svilup.pata e rnolto praticata e calmae su re V 321), e cosl via. Inoltre essa e 'capace di ar~estare il

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52 Presenza men ta l e

pensiero eliscorsivo. Difat ti, graz ie al fatto ~he e.ssa e ~allma, sublime,senza difetti e veicolo dello star bene, previene 11 pensiero da1 vagare

qui e H. can il suo pens are discorsivo, che a~h;ce co~e ostacolo all~

concentrazione transica, e mette la mente Iaccia a Isccia can la respi-

razione in quanto suo oggetto,

2, LA ATTENTA CONSAPEVOLEZZA DEI PROCESSI MENTALl

a , S ens a zi on i

(It te sto c an onic o): Q ui il d is ce po lo , p ro va nd o u na s en sa zio ne p ia -

c eu ole, sa " 10 p rov o una se nsa aione p ia cev ole ". ~ a l~ retta n~ o di fro,nt~a : s en sa zi on i s pi ac ev ol i; s en sa zi on i n e p ia ce vo li ~ e s pt a~ ev ol t" s ~n s~ zt on zte rr en e p ia ce vo li , s pi ac ev ol i, n e p ia ce vo li n e s pia ce uo li ; s el Ha ZZ On !n ont er re ne ( sp ir it ua li ) p ia ce vo li , s pi ac ev ol i, n e p ia ~ ev ol i n ,t s pi ac ev o~ t:

11 significate e: Quando prova una sensazione p:acevol.e, fisica ?menrale, il discepolo comprende che prova una sensazlo~e piacevole . E

vera che anche i neonati che ancora non sanno cammmare, nel mo-

menta in cui bevono i1 laue della madre, e cost via, capiscono eli pro-vare piacere quando provano piacere. Ma questo tipo ? i cor:oscenzanon e intenzionale. Difatti essa non abbandona la percezione di un es-

sere (vivente), non rimuove la i l0zione di un esse:e, ~ 1 1 :0n. comportaun atto e li meditazione, 0 uno sviluppo delle applieaZlOI11 eli presenza

mentale, Invece, la conoscenza di questo monaco abbandona la pe_rce~

zione di un essere, rimuove la nozione di un essere, ed e un atto di

meditazione e uno sviluppo dei pilastri della presenza mentale.Cio che qui si vuole significare e un atto di eognizione ehe con?sce

ehiaramente cio ehe prova chi ha la sensazione e per quale ragione

interviene 1a sensazione. Che cos'e dunque che prova? Non una per-

sona 0 un essere qualsiasi. Chi ha 1a sensaz lone? Non una persona 0 un

esse re qual siasi. Per qua le ragione inte rviene la s~nsazio~e? Le. sensa-zioni sorgono con gli oggetti (cioe, forme, suoni, odori, gusn, ~ose

tattili e oggetti della mente) come suppotto fondamentale. 11 disce-polo pertan~o comprende che, ave~do fa~to di que~to 0 quell:oggett~

1a base per (sensazioni che sono) piacevol i, e cosl V1a,h~ espetlenza diuna sensazione. Ma quando, in seguito all'intervento eli quella sensa-

zione, pensa "Sto provando una sensazione", questa non e al tro che

un'espressione convenzianale. ,"Quando insorge una sensazione piacevole 0 splacevole, 11~att? e del

tutto ovvio. Ma quando insorge una sensazione ehe non e ~e ptacevolen e s p ia c eo o le , il Iatto e difficile da discernere, oSCUJ:O,e mente affat to

P r es en za men t al e

chiaro: Diventa ovvi~ qU,an~o 10 s i aff~rra mediante Ia deduzione: "Lllsensazione che non. e ne .placevole ne spiacevole va ricercata quando

s~ompa~e Ia sensazione plac~vole 0 spiacevole, in una posizione me-

~an~ rispetto ad entrambe, m quanto contraria ad entrambe (Ie sensa-

zioni) di gradevo~ezza 0 sgradevolezza" . Ache cosa 1 0 s i potrebbe para-

gonate? Un. cacclator.e che segue Ie orme di un cervo che e fuggito

lungo ,un cnl1aI~ roccioso. Quando vede Ie orme su entrambi imarginidel cr~nale rocelos_o" rn a Don ne vede alcuna ne l mezzo, allora sa per

deduzione che q~1 il ce~vo e fug~ito verso la cima, n verso valle,e

nel t_Dezzo,sui Pl~tto crinaie roccioso, = = essersi mosso lungo que-

sea.linea. Quando msorge una sensazione piacevole diventa ovvia come

~e rmpronte nel p~sto in cui ilcervo e fuggito v; rso Ia cirna, Quando

lnsoxg: una , ~ensazlOn~ spiacevole, diventa ovvia come Ie impronte nel

posto 10,Cul. ilcervo ~ seeso. M~ntre una sensazione che non e ne pia-

c~vole ne splace :role diventa OVVlase se ne viene a capo mediante dedu-

zione, v:ale a dire? .quando ~compa~e la sensazione piacevole 0 spia-

cevole,.111 una posizione median a nei confronti di entrambe in quanto

~ol~tr~na ad entra~be le se~sazioni di gradevolezza e sgrad;vo1ezza, ed

e Sll~lr leal la deduzione che ilcervo e passato nel mezzo (el i quel crinale

roccioso),

C 'e ancora ~n ~ltro metodo mediante il quale e possibile compren-~,ere (le sensaz toni co~ pres:nza mentale): 11 discepolo sa giustamente

.1 0 pr~vo u.na sensazione piacevole" perche, quando prova una sensa-

z:one piacevole, la sensazione spiacevole e assente nel momento in cui

vrene provata la sensaz ione piacevole, E diventa chiaramente consape-

vole del fatto che questa sen~azione ~ passeggera, non dura a lungo, ec?ndannata ad essere rovesciata, poiche le sensazioni spiacevoli che

I haI1110p~eceduta so~o assent i da essa , e questa stessa sensazione pia-

cev_ole.ptl~na no~ esisteva. E altrettanto per quanto concerne Ie sen-

sazrom splacevo~, ~ quelle che non sono n e piacevoli ne spiacevoli.

Come ha dett? ilSlgno,r~ (M I500): "Sensazione piacevole, spiacevole

o n~lltra, Ag~n~ess'ana, e IIIrealta passeggera, l imitata, causata da copro-

duzione cond1ZlO~ata, condannata ad estinguersi , condannata a svanire,

adatt a a non_passlOne, adatt a a cessazione, Quando il dotto e santo disce-

polo v,ede 00, di~toglie la propria attenzione da ogni sensazione, siaessa ~la~evole, spiacevole, ° neutra; perde qualsivoglia bramosia per

esse, e liberate da esse, ed ha una cognizione del fatto che e libero

da esse".

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54 Presenza men ta l e

b. I cinque ostacoli . .

(Il. ').' Qui il discepolo si trova mpetto a s dhar~12a.ella

iesto canomc? . taosa ri tt a cmquecontemplazione dei dharma - e in primo uogo rtspe 0 t

ostacoli. . . d' - teri c be ' Es fs teI 1. Egli sa dell' e sis~e~te 4estfeno et senst tn ertore

in m e de side rio de i se nst mtenore . . ,.' h. 'N si -I 2. De l n on e si st e~ te d e~ i~ er io . d e; senst intenore sa c e on e

ste in me desiderio dei senst m terwre . d d·d· deiI 3. E come ha luogo la produzione del non pro otto est erio

sensi, anche questa sa , l'abbandono del desiderio dei sensi prodotto,I 4. E com e ha luogo

a n7~ ,q Es~ ~n ~~ ' ne l futuro n on c i sia p rodu zion e de l d eside rio de i se nsi

a bb an do na to , a nc be q ue sto s a.La stessa formu1a con:

II 1-5. Cattiva volonta.

III 1-5. Iodolenza e rorpore<IV 1-5. Eccitazione e senso di colpa.

V 1-5. Indecisione. . d

I V 12 Es ';stente significa cio che esiste in segu1to a . u n compor-- - , ."f ., h non esistetamen~o abituale ripetuto. No n e si st eb n. te 1 1 g D l I

pcpa!o :er~he· e state

in sezuito ad un cOlnportamento a ttua e, 0 .

"nbband~:ato;oduzione di d es id er io d ei s en si e dovuta ,a sconsiderat~ at-

I? IP di ci 1 e sembra attraente. Sconsiderats attenz~onetenzione a segno 1 c10 C) .. alia traccia sbagliata attenzionee attenzione inopportuna, attenzlOne c il anente la malat-

che sbaglia nel cons id~rare l 'l~permafen~e r~e:l le~t~~er l 'at~aente. Il

ria per 1 0 star b~ne, 11 non ldoper ~' tipo ~i attenzione viene abbon-

des ider io dei sens i nasce quan 0 ques 0. f ti di un ogo-etto attraente,

dantemente prestata nel con ron 1 to. • . . _

I 4Esso viene abbandonato attraverso una ~aggla at. tenZ1?ne nei ~onne. . .' E gla attenzione ·eattenzio

fronti di qualcosa che non ~ attraente: sag. ne che vede l'imperma-

opportuna, artenzione alia giusta tracc!a, attenzio lat tia il non io comenente come impermanente, 1a malatt ia ~,om~e~~n e ~ttraente. 11desi-non io cio che non e attraente come ClO c . di attenzione

derio dei sensi viene abbandonato. qua~~o 9 - U j ~ t ontiale ~ggetto.

viene prestata abbondantemll:nbtbendel condIlnJ~side~o dei sensi .

E sei dharma portano a a an ono e

E ~~T~ontemplazione dei die~i t ipi. di repellenza, come vengono visti

nei cadaveri di uomini e animah (vedi II 5c).

P r es en za men ta le 5 5

2. Devozione a 1 1 0 sviluppo della meditazione su d o che non e attraen-te (vedi II 5a-b).

3. La guardia alle porte dei sensi (vedi II 3a),

4 . Moderazione nel mangiare.

5. La compagnia di uornini retti che operano secondo questa t ipo eli

medi tazione e da essa traggono gioia.

6. Conversazione opportuna, vale a dire, sia stando in piedi che sedutisi discutono problemi connessi alla conternplazione in died patti del

Disgustoso.

I 5. Infine il discepolo sa che 13 fututa non produzione (definita)

del desiderio dei sensi che e stato abbandonato mediante questi sei

dharma avra luogo lungo il Sentiero dell' Arhattita.

II 3. La produzione di cattiva uolonta e dovuta a sconsiderata atten-

zione al segno di cio che sernbra offensivo.,. (ecc. come al I 3),

II 4, Viene abbandonata mediante saggia a ttenzione all a libe razione

de l euore attraverso la benevolenza.

E sei dharma portano all 'abbandono della cattiva volonta:

1. Intraprendere la contemplazione della benevolenza. Difatt i 1a cat-

tiva volonta viene abbandonata persino da chi soltanto intraprende la

meditazione sulla benevolenza, quando egli non fa altro che dif fonderebenevolenza verso persone particolari, 0 in generale, 0 nelle dieci dire-

zioni (vedi III 2b, pp. 95).

2. Devoz ione al Io svi luppo della meditaz ione sulla benevolenza, sia

essa diffusa con differenziazioni, a in generale, 0 nelle died direzioni(vedi III Zb),

3. Riflessioni sul fatto che gli esseri sono il prod otto delle lora

azioni, 11 discepolo dovra riflettere sul fatto che tanto lui che il suonemico sono creati dalloro karma come segue : "Cosa vuoi fargli ora che

sei tanto adirato con lui? Sarai capace di distruggere la sua moral ita, e

le altre virtu? Non sei giunto a questo punta come risultato delle tue

proprie azioni, ed anche il tuo modo e li sfuggire non e forse determi-

nato dalle tue proprie azioni? Adirarsi con qualcun altro e come voler

colpire gli altri con carbcni ardenti , grimaldelli arroventati , escrementi,

ecc. dope averli presi in mano". "Ed anche chi e adirato, che cosapuc far ti? Puo egli dis truggere la tua morali ta , 0 le altre virtu? Anch'egli

e arrivato a questa punto come risultato delle sue azioni, e il suomodo di sfuggire e ali a stessa rnaniera determina to dane sue azioni, Fai

inmodo che la sua ira sia come un dono non accettato; fa in modo che

sia come un pugno di polvere gettato al vento; non fara altro che ri-

cadergli sulla testa" (vedi p. 90), .

4. La costanza nel fare si£fa tte considerazioni (come al 3).

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56 Presenza mentale

5. La compagnia di uomini retti che traggono gioia dallo S V i l l l P P O

della meditazion€ sulla benevolenza.6. Conversazioni appropriate, vale a dire, concernenti iptoh1emi della

meditazione sulla henevolenza.II 5. Imine sa che 1a futura non produzione (defini te) della cattiva

volonta chee stataahbandonata mediante questi sei dharma avra luogo

lunso ilSentieto di Colui che mai piii ritorna.IiI 3. La produzione di indolenz« e torpore e dovuta a sconsiderata

attenzione verso condizioni di scontentezza e affini (enumerate al S

v 103). Essa e dovuta a: (a) 'Scontento' che significa noia; (b) lassitu-

dine che signifi ca pigriz ia ne1 corpo; ( c) 'Ianguidezza', che signi fies che

si e'torpidi nei movimenti del corpo, quando ci 8 1 a lza, ece.; (d) 'son-

nolenza dopo ipast i', che signif ica la sensazione di ven.i~ m~~o 0 disa-gio che puo seguire i pasti, (e) 'pigrizia mentale', che significa me la

mente e in uno stato di pigrizia. .III 5. Infine egli sa. che 1a futura non produzione (definita) dell' in-

stadi di sforzo vigoroso. II primo di questi e vigore al suo inizio, inal tre parole vigore nei suoi stadi iniz ial i; il secondo e sforzo continuato,

che e pili potente, essendosi lasciato alle spalle l'indolenza; il ter.zo,sforzo progressive, e ancora pili potente, in quanto affronta un obbiet-

t ivo dopa l 'altro .Esei dharma portano all'abbandono di indolenza e corpore:

1. L'eccesso ne l mangiare viene v isto come una del le ragioni di indo-

lenza e torpore. . .2, Una. posizione che porta a indolenza e torpote vrene cambiata can

un'altra che evita cia.3. Si presta particolare attenzione alla percezione di luce, vale a

dire, di notte si presta attenzione alla. luce della luna, di una lampada,

di una torcia, e di giorno a quella del sole.

4. Dimorare in spazi aperti, .5. La frequentazione di uornini retti che hanno abbandonato indo-

lenza e torpore. . .6 . Conversaz ioni ada tt e vale a dire concernen ti le prat iche asce ti che ,

III 5. Infine egli sa d~e la futura 'non ptoduzione (definita) de~l'in:

dolenza e del torpore che e s tata abbandonata attraverso questi sei

dharma avra luogo lungo ilSent ie ro di un Arha t.IV 3. La produzione di ecci iazione e sense di colpa e dovuta a

scons iderata attenzione a inquietudine mentale.IV 4. Viene, tuttavia, abbandonata mediante saggia attenzione alla

·ca1ma menta le che viene defini ta come concen trazione transica,

E sei dharma portano all'abbandono di eccitazione e sensa di colpa:

1. L'acquisizione di grande apprendimento: Si imparano una, due,

Presenza mentale

tre, quattro a cinque ccllezioni de lle Scrit tur e, sia le parole che i1 101'0

significa to.

2. 11 fate molte domande, su cia che e adatto e cio che non 10 e .3. Essere versati nei regolamenti del Vinaya e conoscerli alla pet"

fezione, '

4. La frequentazione degli anziani, vale a dire, si avvicinano ivee-chi e venetabili Thera.

5. La frequentazione di uornini retti che sono esperti nel Vinaya.

6. Conversaz ioni adat te , va le a di re, concernen ti c io che e appropriatee db che non 10 e .IV 5. Infine egli sa, rispetto aIla futura non produzione (definita)

della eccitazione e del sensa di colpa che sana stati abbandonati me-

diante questi sei dharma, che per I'eccitazione essa avra luogo lunge

il Sentiero di un Arhat, e pet il senso di colpa lunge queIlo e li Colui

che mai pili ritorna,

V 3. La produzione di indecisione e dovuta a sconsiderata attenzio-

ne a dharma che causano continuarnente indecisione e dubbio.

V 4. Essa, tuttavia, viene abbandonata mediante saggia attenzione

a dharma che sono (chiaramente distinguibili come) degni e indegni,

fa11~d e veritieri, da essere coltivati a da non essere coltivati, sprege-

voli 0 esaltanti , appar tenenti alle tenebre 0 alia luce.E sei dharma portano all 'abbandono dell'indecisione:

1. L'acquisizione di grande apprendimento (come al IV).

2. Il fare moIte domande, sui Tre Tesori.

3. La comprensione della natura de l Vinaya (come al IV).

4. Una notevole fede risoluta, definita come Ia fede che vuole porre

la sua fiduda nei Tre Tesori.

5. La frequentazione di uomini retti che si dedicano completamente

aHa fede.

6. Conversazioni adatte, vale a dire, concernenti le virtu (qualita) dei

Tre Tesor i.

V 5. Infine sa che la futura non produzione (definita) dell'indeci-

sione, che e stata abbandonata mediante questi sei dharma, ha luogo

lungo il Sen tie ro di un Vinc i tore del la co rrente.

3. IL RIPUDIO DEL MONDO SENSORIALE

a, Controllo (limitazione) dei sensi~--

Questa e la rnoralita che consiste nella limitazione dei sensi: "Qu~

qualcuno, 1, auendo vista una forma con i propri occbi, non si [issa

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58 Presenza mentale

sulla sua apparenza generale, 0 sui dettagli (accessori) di essa. Cib cbe

pub, fin tanto cbe si troua ad essere non limitato per quanta concernela [orza (di controllo) degli occbi, dare occasione a dharma aoidi,tristi,cattivi e indegni cbe [0 sommergono, cia egli fa in modo di limi-

tare; controlla la [orza di controllo degli occhi, e ne determine la limi-

tazione. E alto stesso modo 2. quando sente dei suoni can le oreccbie,

J. sente odori con it nasa, 4. assaggia sapori con la lingua, 5. toccaoggetti con il corpo, 6. conosce oggetti della mente (dharma) can la

mente". (M I. 180).

Avendo vista una forma con ipropri occhi - quando ha visto una

forma con Ia coscienza visiva che e capace di vedere forme, e che nel

l inguaggio di tut ti igiorni viene di solito chiamata 'occhio', sebbene in

realta esso sia il suo st rumento. Difa tt i gl i Ant ichi d icevano: "L'oc-

chio non puo vedere forme, poiche e privo di pensiero; il pensiero non

puo vedere forme poiche e privo di occhi", Quando l'oggetto bussa alle

porte (della vista) uno vede can ilpensiero che ba come fondamento

la sensibil it a del l'occhio , Nel la espressione 'si vede con gl i occhi', viene

ind ica te sol t anto un appara to accessorio prop rio come si potrebbe dire ,

'si tira con l'arco' (e non, 'can la freccia"), Pertanto qui i1 significato e :' avendo vis to forme can 1acoscienza vis iva'.

Egl i non si [ issa sull 'apparenza generale (lett. 'il segno') - non sifissa su1Ia sua apparenza in quanto uorno 0 donna, 0 la sua apparenza

in quanta attraente; ecc. cosa questa che getta Ie basi per passioni im-

pure. Benst si ferma a cio che viene realmente visto. Non si [issa sui

dettagli di essa - non si fissa sulla varieta dei suoi tratti accessori,

come le mani 0 ipiedi, i1 sorriso, Ia risata, i1 discorso, il guardare qui

o la , ecc., che vengono comunemente chiamati 'dettagli ' (anubyaiijana)

poiche essi mani festano le passioni impure , coll 'essere cont inuamente

(anu anu) infettati da esse (byaiijanato). Ma si fissa soltanto su cio

che realmente sta n (vale a dire, l'impurita delle 32 parti del corpo;

vedi II 5a). Come Mahii ti ssa , i l Vecchio, che viveva su1 monte Cetiya.

Una volta questo Thera ando dal monte Cetiya ad Anuriidhapura, a

raccogliere elemosine . In una certa famiglia 1 a nuora aveva litigate col

proprio marito e, adorna e bella come una fanciulla celeste, partl dibuon mattino da Anuradhapura, per andare a stare presso alcuni pa-

renti, Lungo la st rada vide i1 Thera e, avendo la mente pervertita, scop-

pio in una grande r isata. IIThera cerco di vedete quale era ilmotivo;-al la vis ta dei SUO! denti ( -ossa) acquisl la nozione di repellenza ( impu-

rita), e quindi raggiunse I'Arhattita. ... 11 marito che la rincorreva per

la medesima strada, vide i1 Thera, e gli chiese se aveva visto per caso

una donna. IIThera rispose:

Presenza mentale 59

«Se d o che andava lungo questa st rada

Fosse un uomo 0 una donna, 10 non 10 so.

Tuttavia un assieme di ossa sista ora muovendo

lunge questa st rada maest ra",

Cia cb e pub, ecc.: cia che puo esse re la ragione , 0 la non limitazione

della facolta dell'occhio puo essere Ia causa, per cui in questa persona,quando si troua ad essere senza aver l imitato 1 a facol ta dell'occhio con

la saracinesca della presenza men tale, vale a dire, quando ha Iasciato

aperta la porta dell'occhio - tali dharma sana come avidita, ecc., 1 0sommergona, do e 1 0 perseguitano. Cia egli fa in modo di limitare ~

fa in modo di chiudere questa fa colt a dell'occhio can la saracinesca della

presenza mentale. E chi si pone nella condizione di far questo, di luisi dice che controlla La [orza di controllo degli occbi, e ne determinela limitazione.

Tuttavia non e in riferimento alla facolta dell'occhio in. se che c'elimitazione 0 non limitazione (vale a dire, questa non si applica allo

stadio miziale dell'impatto della stimolazione sull'occhio), e non ri-

guarda l'occhio considerate in quanto o rgano sensibi le il fatto che si

determina presenza mentale, 0 mancanza di essa. Bensl e al (1 0 stadia

d~ll'appercezione dell'oggetto, con questa e quel significate, e 1'attodi reazlone volitiva ad esso, che e noto tccnicamente come) 'memento

impulsive', che si veri fie s mancanza di limitazione, se e quando si de-

terrnina immoralita, 0 mancanza di presenza menta le , 0 mancanza di

cognizione, mancanza di pazienza 0 lassitudine: Cionondimeno 5 1 parla

della non limitazione del senso della vista. E perche? Perche quando 1a

mente e in quella conelizione, anche la porta (dell 'occhio) e incontrollata.La si tuazione puo veni re paragonata a quel la e liuna ci tt a: quando le quat -

tro porte rimangono incustodite, allora, sebbene nella parte interna

della citra Ie porte delle case, le sale pubbliche e private siano ben

custodite, cionondimeno tutte le proprieta della citra sono in realta

incustodite e non protette, e i ladri possono, una volta pene tra ti at tra -

verso Ie porte della citta, fare tutto c io che vogl iono . Nel medesimo

sensa anche Ia porta (dell 'occhio) e incustodita quando, in conseguenzaal l'insorgere di immoral ira , ecc ., 5i de termina mancanza di l imitazioneal 'momenta impulsivo'.

Ma quando c'e rnoral ita , ecc., in quel momento allora anche Ia porta

(dell'occhio) e controllara. Esattarnente 'ancora 'una volta come per

la citta: Quando le porte della citta son~ ben custoclite, al1~ra sebbene

nel la parte interna Ie porte dell e case, ecc ., siano incustodi te, ~ i o nono-stante tutte le proprieta nella citra sene in realts ben protette eben

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6 0 Pres en z a men t a l e

cnstodite: difatti essendo chiuse Ie porte della citra, i ladri non pos-

sana ent~al:e. Es~ttamente nella stesso modo anche la porta (dell'oc-

chio) e custodita quando interviene la moralita, ecc., al 'memento

impulsive' .La stessa spiegazione si applica a: quando sente dei suoni con le ore~-

chie ecc. La limitazione dei sensi eonsiste pertanto, in breve, nell'evi-

taredi fi ssa rsi sul l'apparenza generale, ece ., d i ogge tti de lla vista, ecc. ,ehe porta al l'esser e perseguitati daIle passioni impure.E si dovra arrivare a cia mediante la presenza mentale, dal momento

ehe gli organi dei sensi, quando sana governati da presenza mentale,

non possono essere pitt oltre influenzati da avidita, ecc. Pertanto dob-

biamo ricordarci de l 'Se rmone del Fuoco' (S IV 168) che dice : "Sarebbe

meglio, 0 monad, che l'occhio venisse colpito. da una sbarr~ e lf ~ e :tallo arroventato in Hamme incandescente, pnrttosto che cr Sl fissi

sia sul l'apparenz; generale si~ SL~ dett~g~i dell~ forme d,i ~ui . r0cchi~

e consapevole". I l discepolo dovra acqulSl:e. un assoluta l im1taZlOne del

sensi in modo da prevenire per mezzo di inalterata presenza mentale,

che ~i si fi ssi sull 'apparenza generale , ecc. , che rende la cosc ienza , ch.e

penetra attraverso la porta dell'occhio, ecc., con forme, ecc., per 1 1suo raggio d'azione (campo di attivita), soggetta ad essere sommersa

(influenzata) da avid ita , ecc.E si dovra fare in modo di diventare come Cittagutta, ilVecchio,

ehe viveva nella grande Grotta eli Kurandaka. In quella grotta c'era

un de lizioso dipinto che most rava i set te Buddha che si apprestavano

ad intraptendere la vita solitaria, Un giorno nurnerosi monad 5 1 tro-

vavano nella grotta, andando da un alloggio all'altro, notarono. il di-

pinto, e dissero: "Che sp lendido dipinto, Venera bi le Bhikku! ". 11Thera

rispose: "Per oltre 60 anni, fratelli, bo vissuto in questa grotta, e non

ho mal saputo se qui ci fosse 0 meno un dipinto. Soltanto oggi l'ho

sentito dire da voi, gente che usate gli occhi", Per tutto il tempo in c~i

il Theta era vissuto 11, n on aveva mai alzato gli occhi e osservato plu

attentamente la grotta. All'entrata della grotta c'era un grande albero.

1 1 Thera non aveva mai alzato 10 sguardo neppure su quel lo; rna sapeva

che era in Hare quando ogni anna vedeva if ilament i che erano cadutiper terra.Tutti i figli di buena famiglia che hanno a euore il proprio benes-

sere dovranno per tanto r icordare:

"Non lasciare che l'occhio vazhi come una scimmia nella Foresta,

o come un tremante cervo nd bosco, 0 come un bimbo arte rriro.

Gli occhi andranno rivolti verso terra; dovranno guardare alla

Presenza mentcle 61

Distanza di un giogo; non dovra asservirli

Al dominio del suo pensiero, come una scimmia inquieta",

h. II controllo della mente

Il Sutra sul la composizione del le idee:

Se, mentre ci sf occupa di un certo segno, insorgono, in rapporto ad

esso, nel discepolo idee cattive e nociue, connesse ad avidita, odio 0

i liusione, allora il discepolo

I. doora, per mezzo di questa segno (=causa, occasion e) occu-

parsi di un altro regno, cbe sia piit salutare;

II. oppure dovra indagare sul pericolo di queste idee: "Yeramente

corrotte so no queste idee.' Biasimeooli sana queste idee! Che dispe-

rata risultato danno queste idee!",

III. oppure non doora prestare attenzione alcuna a queste idee;

IV. oppure dom'a occuparsi della composizione del [attori che pro-

dacono queste idee;

V. oppure, con i denti serrati e la l ingua pigiata coniro le gengive,

doora mediante un puro sjorzo mentale cacciare indietro, resplngere e

distruggere il pensiero (offensivo),.

nel far cio, queste idee cattiue e corrotte, legate ad avidita, odio 0

i llusione, uerranno abbandonate e scompariranno; dal loro abbandono

it pensiero sara rivolto verso l'interiorita e dioentera tranquillo, com-

posto e concentrate . Tutto questa uiene chiamato 1 0 sjorzo per uincere.

n com menlo dice:

1. Le idee corrotte possono insorgere in rapporto ad esseri - siano

essi desiderabili, indesiderabili, 0 tra scurabil i - 0 a cose, quali doche 5 1 possiede, 0 a cose che danno fastidio, come tronchi e spine. Le

controidee salutar i che eliminano le altre nascono dalle pratiche seguenti,

che sono dire tt arnente opposte 'ad esse :

Avidit a ne i conf ronti di esse ri: Medi tazione sul la repel lenza de l corpo.

Nei confront i di cose: Attenz ione a ll a loro impermanenza .

Odio ne i confronti d i esse ri: Lo sv iluppo de lla benevo lenza ,Nei confronti di case: Attenzione agli elementi: quali sono gli

elementi fisici che compongono la cose cbe io odio (cfr. p. 91).

Illusione nei confront i di esse rie cose:

1. Quando egli, nella sua generale confusione, si e comportato in

modo negligente riguardo ai doveri verso un maestro, se ne tira

fuori col compiere qualche lavoro fastidioso, come trasporta-

re acqua,

--

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62 P r es en z a men t a le

2. Quando e s tato disat tento nell' ascoltare la spiegazione della dot-

trina da parte del maestro, se ne tira fuori col compiere qualche

lavoro fastielioso.

3. Egli fuga ipropri clubbi col fa re domande a persone qua li ficate

4. A tempo debito ascolta r ispettosamente ilDharma.5 . Egli acquisisce l 'abil it a di disninguere tra conclus ioni corrette

ed errate, e sa che 'questa

ela ragione di questo, e questa non

e Ia rag lone , .

Questi sonG gl i antidoti specifici e corretti per Ie idee errate.

II. Indaga su di esse con la forza della sapienza, e se ne disfa come

di una carcassa di serpente.III. "Egli nOD 5 1 dovra ricordare di queste idee, ne occuparsi di esse,

bensl diventare una persona impegnata altrimenti. Dovra essere come

chi, non valendo vedere un determinato oggetto della vista, chiude gli

occhi; quando sorgono nella sua mente queste idee, si dovra attenere

al suo argomento fondamentale di meditazione, e impegnarsi a fondo

su di esso". Petra essergli di aiuto, per spezzare I'incantesimo dei pen-

sieri che intervengono arbitrariamente e per occupare la mente altri-

menti, 1 1 recitare con grande fede Ul1passo delle Scritture, 0 leggere unpasso lin lode del Buddha 0 del Dharma; oppure tirar fuori i propri

effetti person ali ed enumerarli uno ad uno, "queste sono le forbid»,"questo e l'ago ", ecc., oppure dovra mettersi a cucire; 0 dovra com-

piere un buon lavoro pet un dato periodo eli tempo. E dopo dovra

ri tornare a l suo argomento fondamenta le di medirazione .

IV. Dovra analizzare le condizioni di queste idee e chiedersi:

"Quale ne .e Ia causa, quale la condizione, quale la ragione per cui

sono nate?",V. Dovra produrre una notevole forza, e con un pensiero salutare

dovra cacciar via uno corrotto.

c. Similitudini per i mali dei desideri dei sensi

23. Sia che Ii cerchino sia che li abbiano, gli uomini ne desiderano

sempre di piu;

Se Don u lasciano andare, di cer to ne r isulta so££erenza.Dal momenta che, come una torcia di sterpi accesa, essi si bru-

ciano Ia mano,Ch i, in possesso de lle prop rie facol ta , V01'ra t rarre gioia dai piacer. i

dei sensi?

24. L'incontrollato che essi hanna morse nei :1 01 '0 cuori,

Va verso la distruzione e in nessun modo ottiene Ielicita.

Da l momenta che si possono paragonate a se rpen ti c rudel i e furio si ,

,

Presenza mentale 63

25.

Chi, .in po~sesso deUe proprie f aco lta , vo rra tr arre gioia da i piace ridel sensi?

E come con un c~ne affamato che divora un osso;Pet quanto saporrto, non 1 0 sfama maio

Da~ 1?-0mento che scno un tale arnmasso di ossa secche e vecchie

ChI, ~n po~sesso delle prop rie facolra , vorra t rarre gioia da i piace ridel sensi?

Il?ro oggetti SO:-lO comuni are, ladri, fuoco e acqua;

Evidentemenre ruente. altro che male puo risultare da essi.

Da~ l l_l0mento che essi sono proprio come un 'esca bene in mostra,

ChI! ffi. po~sesso. delle ptopne facolta, vorra trarre gioia dai de-sideri del sensi?

Grande sventu ra co lpi sce coloro che li colt ivano

Da nemici come pure dai 101'0 stessi consanguinei,

D~ ~lomento che la Ioro sfe~a e talmente plena di g rand i pericoli ,

ChI, I? P?ssess? delle propne facolra, vorra trarre gioia dai desi-den del sensi?

Qu.eg~ u?mini c~e ne vanno .aUa ricerca su manti e foreste,

Nei fil~l 0 nell oceano, raggiungono spesso niente altro che an-goscia.

Da~ I?omento che sono cOll_lei frutt i pi li aI ti del l'albero ,Chi, ~ po~sesso del le propne facolta, vorrs tra rre gioia dai desideridel sensi?

Ottenuti al prezzo di molti sforzi amari,

Spesso vengono qui distrutti in un memento.

.Da~ n:omento che sono mere gioie di sogno,

ChI, IIIpossesso delle proprie facolts vorra trarre gioia dai desi-deri dei sensi? '

26.

27.

28.

29.

4. LA REMINISCENZA DELLA MORTE

.N~lla . 'rerniniscenza della morte', Ia parola 'morte' si riferisce alla

eliminazione della f.orza :ritale che occupa Ia durata dell'esistenza e li ognu-

no. Ch1Un~ue vogl~a svi lupparla, dovra in isolamento e sol itudine pre-stare sag?!a .at~enZl~?e aIle parole: "La motte avra luogo, la forza vi -

tale verra eliminata , oppU1:e (sernplicemente), "Motte, morte". Ma se

qualcuno prende un atreggiarnento sconsiderato (nei riguardi di que-

st~ problema della motte), allma nascera in lui disperazione quando ri-

chiama alla mente Ia motte di una persona amata, come il dolote diuna madre 9u.ando pensa alla motte dell'amaro figlio che ha messo al

rnondo; e giota nascera quando egli richiama alla mente la morte di

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64 Pres enz a men ta l e

una persona non amata, come la felicita di un nemico che pensa alia

morte deli'avversario; e quando richiama alia mente la morte di una

persona che gli era indifferente, nessun turbamento sorgera in lui, pro-

prio come l'uomo che per tutto il giorno bruc ia cadaveri guard a icarpidel morti senza alcun turbamento; quando, infine, richiama alla mente

la propria motte, in lui si determina un violentotrernore, come in un

uomo atterrito che vede davanti a se un assassino can la spada sguai-

nata. E tutto questo e il risultato di mancanza di presenza mentale, ( ra-gionevole) turbamento e cognizione,Pertanto 10 Yogin dovra guardare gli esseri ucci si 0 morti qui e la,

e volaere la propria attenzione alia morte di esseri che sono morti dopo

aver bin precedenza conosc iuto la prosperi ta . A questa (osservazione)

dovra egli applicare presenza mentale, turbamento e cognizione, e de-

dicare la propria attenzione alie parole, "Marte avril. luogo ", e cost via,

Quando procede in tal modo, procede saggiamente, vale a dire, pro-

cede speditarnente. Difatti solo se si precede in tal modo verranno eli-

mina ti gl i ostacoli , si acqu isira presenza men tale con la mot te per ogget-

to, e 5 1 raggiungers un certo grade di concentrazione.' .,Se questo non e sufficiente (a produrre accesso) , egli dovra r ichiamare

alla mente la motte dai seguenti otto punti d i vista:

1. come un assassino, in piedi davanti a lui;2 . dalla ( inevitabile) perdita di (qualsias i) acquisizione;

3. mediante deduzione;4. perche it nostro corpo 10 dividiamo con mold altri; i;

5. dalia debolezza della essenza delia vita I!

6, dal l'assenza di segni ;

7 . perche il corso de lla vit a e limitate;

8. da ll a brevita de l momenta .

1. 'Come un assassino in piedi davanti a lui', signi fica, 'come se

un assassino si trovasse davanti a lui'. Si dovra richiamare alla mente

che la morte ci sta di Ironte proprio come un assassino, che ci s ta da-

vanti can la sua spada sguainata all'altezza del nostro collo, con I'm-tenzione di tagliarci la testa. E perche? Perche la motte viene insierne

alia nascita, e ci priva delia vita. .(a) Come un fungo che getmoglia cresce in fretta portando sul capo

delia terra, cost gli esseri dalla lora nascita in poi si portano appresso

decadimento e morte. Difatri la motte viene insieme alia nascita, poi-

che tutti coloro che nascono devono di sicuro morire. Pertanto questo

1Letteralmente: 'I'argomento di meditazione raggiungera accesso!'.

Presenza menta le 6 5

essere, dal tempo delia nascita in poi, si muove verso la morte, senza

tornare indietro neppure per un memento; (b) proprio come il sole,una volta sorto, va verso il suo tramonto, e non torna indietro per un

memento lunge la via che percorre verso quelia direzione; (e) oppure

come un torrente di montagna che velocemente scorre per la sua via,

senza tornare indie tro neppure per un memento. A chi percorre la pro-

pria via in tal modo, la morte e sempre vicina; (d) proprio come i ru -

scelli si prosciugano a causa del caldo estivo; (e) come i frutt i sonodestinati a cad e re da un albero ungiorno quando i101"0 gambi s iano

stati resi marci dall'umidita mattutina; (g) e come le gocce di rugiada

si disperdono quando vengono toceate dai raggi del sole. Cost la motte,

come un assassino con la spada in pugno viene assieme alia nascita, Co-

me l'assassino che ha alzato la spada suI nostro colio, cosl essa ci priva

delia nostra vita. E non c'e possibilita alcuna che essa desista dal farlo.

2. 'Mediante it [allimento della acquisizione'; che significa: Qui in

questo mondo qualsiasi acquisizione ha senso fino a che non viene so-

praffat ta dal fal limento. E non esiste una sola acquisizione che abbia

trasceso (Ia minaccia del) fal iimento.

Inoltre, 10 stato di salute termina sempre in malattia, la giovinezza

in vecchiaia, Ia vita in rnorte: ovunque ci S 1 trovi nel mondo, si e sog-

gettl a nascita, sorpres i da vecchiaia, aff li tt i da malattia, colpiti ciarnor te.

Una volta che ha compreso che Ie realizzazioni della vita terminanopertanto ne l fa llimento delia morte , dovra richiamare a li a men te la mor-

te par tendo dal fa1limento delle acquisizioni.

3. 'Mediante deduzione", signilica che si ricava una deduzione per

se stessi da altri, Ed e con sette tipi di persone che ci si dovra para-

gonare: colora che son a molto famosi, che hanno grandi meriti, che

sono molto potenti, ehe hanno grandi poteri magici, chehanno grande

sapienza, iPratyekabuddha, e i Buddha inte ramente il lumina ti .

In ehe modo? La morte e assurdamente sopraggiunta anche in quei

(re ) come Mahasammata, Mandha tu, Mahi isudassana, Dalhanemin e Ni-

mippabhiiti, che ebbero grande Iama, grande seguito, e che possedet-

tero grandi tesori e potenza. Come potrebbe allora succedere che essa

non sopraggiunga anche per me?

«I famosissimi nobil l re,

Come Mahasammata e alt ri,

Dovet tero tu tti soccombere a lla potenza del la morte.

Che bisogno c'e di parlare di uornin i come noi?".

C E 2~ltret tanto per gli altri sei t ipi di dis tinzione),

In tal modo egli rica v a da altri, che hanno raggiunto grande farna, e

cosl via, lila deduzione nei confronti di se stesso, vale a dire, che la

motte e comune a lui e agli altri, Quando richiama alla mente il fatto

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66 Presenza mentale

che, 'come per quegli esseri famosi cost anche a me si presenters Ia

morte' , al lora l 'argomento di meditazione raggiunge l'accesso.

4. 'Percbe it nostro corpo lo dividiamo con moltialtri', Questa corpo

e proprietscomune di molti: delle ottanta classi di animali parassiti,

e trova la morte come risultato della 101'0 azione dannosa; al lo stesso

modo appartiene alle molte centinaia di malattie che nasc?no in :ss~,come pure aNe occasioni esterne di morte, come serpentr, scorpioru,

e cosi via.Difatt i proprio come, da ognidi rezione, frecce, lance, giavello tt i, pie-

tre, e cost via, colpiscono il bersaglio piazza to negli incroci, cost an-

che sul corpo sono destinate a cadere ogni tipo e li disgrazie. E a . causa

del l'az ione di ta li d isgrazie esso incontra la morte, Quindi il Signore

ha detto: "Ecce, a monad, un monaco che, quando il giOJ:l10 finisce

e arriva la notte, pensa tra se: molte sana, senz'altro, le occasioni per

me di motte: un serpente, 0 uno scorpione, a un millepiedi possono

mordermi; pertanto posso perdere la vita, e c ia potrebbe costrtui re un

ostacolo (al mio progresso spirituale), Oppure potrei inciarnpare e ca-

dere 0 il eibo manziato potrebbe farmi male, 0 In bile darmi fastidio,

o ilflemma, 0 ive: ti tagl ienti come col te l1i ; e quindi potrei perdere la

vita, e questa potrebbe costituire un ostacolo" (A III .306). .

5, 'Dalla debolezza della essenza della vita': - questa forza vitale ein realta priva di forza e deb o le , Difatti la vi ta degl i esseri e Iegata ~

(a) inspirazione ed espirazione, (b) Ie posizioni, (c) caldo e freddo, (d) 1

(quattro) grandi dementi primari, e (e) al cibo. .

(a) Essa procede fino a che Ie viene garantito un normal~ funzl~n?-

menta della inspirazione ed espirazione; non appena, tuttavia, dell anaesce dal naso senza rient rarvi 0 entra senza riuscire, s i viene conside-

rati morti, (b) E ancora, essa procede solo fino a che le viene garantito

un normale Iunzionamento del le quat tro posizioni : rna att raverso la pre-

ponderanza di una sulle altre le attivita vitali si estinguono. (c) ~ all-

cora, essa precede fino a che le viene garantito il norma~e funziona-menta de l calore e del freddo. (d) E ancora, essa precede f 1110 a che le

viene garantito ilnorrnale funzionamento de i (quattro) grandi elementi

primari; rna attraverso il cattivo funzionamento < ; I i uno ~ dell ',aItro, (va-

le a dire) dell'elemento solido, fluido, ecc., la VIta perstno di una ~e:-

sona forte si estingue, sia per l'irrigidimento del corpo, 0 perc~e il

corpo si e disidratato eel e diventato putrido a causa della dlssenteria, e

c081via, a perche e sopraffatto da feb6te alta, 0 perche it,?ndini si sO.nostrappati. (e) E ancora, la vi ta precede solo fin,o a cI:e le vlen~ gar?Dtltocibo sol ido, e circostanze adatte; quando non 81ha clbo, essa 51e5tlDgue.

6.. 'Dall'assem.a di segni', perche non 8 1 puo determinare (il tempo

Presenza mestale 67

della morte, ecc. ), 'Dall'assenza di un limite definito', questa e 11si-

gnificato. Difatti si dice riguardo alia motte e li esseri:(a) La durata della vita, (b) malattia, (c) tempo,

( d) 11 luogo in cui ilcorpo viene gettato, (e) i1 destine futuro,

Queste sono cinque case concernenti iImondo animato,

Che mai si possono sapere per certo, poiche non esiste segnoalcuno,

(a) Non c'e segno alcuno (vale a dire, nessuna indicazione chiara)della durata della vita, perche non e possibile stabilire che si vivra

per un certo tempo e non oltre, Difatti gl i esseri possono morire neI

primo stadia embrionale, a nel secondo, terzo, 0 quarto, nel momenta

in cuiescono dall'utero, e ancora dopa in qualsiasi momenta oppure 01-t re cento anni,

(b) Non c'e neppure segno alcuno della malattia (fatale), dal mo-

mente che non si puo stabilire che esseri moriranno di questa a quell a

malattia, e non e li un'altra; difatti gi l esseri possono morire per una

malatt ia agli oechi, a ile orecchie, e per qualsiasi a ltra malatt ia .

(c) Non c'e neppure segno alcuno del tempo, dal memento in. cui

non e possibile stabilire che si rnorira proprio in questo periodo del

giorno e non in un altro; difatti gli esseri possono madre di mattina,a a mezzogiorno, 0 in qualsiasi altro momenta.

(d) Non c'e neppure segno alcuno per quanta riguarda ilgiacere del

corpo; difatti, quando si muore, non e possibile stabi li re che il corpo

dovra giacere qui e non altrove. Difatti il corpo di colora che sono nati

in un villaggio puo morire lontano dal villaggio; e quelli nati .fuori

di un vi llaggio POSSOllO morirvl dentro, coloro che sono nati sulla ter-

ra possono morire in acqua; colore che S0110 nati in acqua possono mo-

rite sulla terra; e si potrebbe seguitare cosi con diversi esempi,

(e) Non c'e segno alcuno del destine futuro, dal memento che non

e possibile stabilire che uno chee morto qui rinascera qui. Difatti co.

lora che sono morti nel mondo degli Dei possono rinascere tra g11uo-

mini, e colore i quali sono morti nel mondo degli uomini possono

rinascere nel mondo degli Dei, 0 in qnalsiasi altro posto. In tal modo

ilmondo gira intorno ai cinque tipi di r inascita come un bue aggiogato

ad una macina di mulino,7. 'Percbe il corso della vita e limitato', breve e la vita degli uo-

mini; vive a Iungo chi vive cento aU11i,0 poco pili. Pertanto ilSignore

ha detto: "Breve, a rnonaci, e .i t corso del la . vi ta degli uomini , transi-

torio, dal memento che altrove ha la sua successione; si dovra cornpiere

c ia che e salutare, 3 1 dovra condurre una santa vita, nessuno che e nato

puo sfuggire la morte; vive a lungo chi vive cento anni, 0poco pili.

Breve e la vita degli uomini , Ie persone rette devono disptezzarla ,

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6 8 Presenza mentale

E agire come se il loro turbante fosse in f i amme .

Difatti la morte inevitabilmente arriva" (S I 108).Inolt re, bisognera prendere det tagli atamente in esame l'intero Arab -

Sutta (Anguttata IV 136-8) con Ie sue sette similitudini: (vale a dire,

Ia Vita e passeggera, e trascorre malta rapidamente, (a ) come gocce e li

rugiada su foglie d'erba che presto si asciugano quando serge il sole;(b) 0 come le bo lle che Lap iogg ia fa nascere nel l'acqua , e che scoppiano

subito; (c) a come la scia che un bastone fa nell'acqua, che subito SC0111-

pare; (d) 0 come un ruscello di rnontagna, che non sta fermo neppure

per un momenta; (e ) 0 come un grumo di bava sputato; (f) 0 come un

pezzo el i carne messo in una pentola di metallo arroventata, che non

dura a lungo; (g) 0 come una vacca che e sul punta di essere macellata;

ogni volta che muove le zampe si avvicina sempre pili alla morte).

Inoltre Egli ha detto: "Se, a monad, un monaco sviluppa Ia remini-

scenza della morte in modo tale da pensare,'sia che 10 v iva soltanto per

un giorno e una notre, pet un giorno, per il tempo che si lmpiega a

mang iare quan to si e raccolto nella ciotola delle elemosine, per il tempoche si impiega a masticate e inghiottire quattro 0 cinque bocconi di

cibo, io mi dedichero alla religione del Signore, e senz'altro 1 0 faro'.

a llo ra d i t al i monad 5 1 dice che conducono una vita sconsiderata, e svi-

luppano in modo indolente Ia reminiscenza della morte che mira allaest inz ione degli e fflussi. Ment re se, 0 monad, un monaco sviluppa la

reminiscenza della morte in modo tale da pensare, 'Sia che io viva per

il tempo che si impiega a masticate e inghiottire un boccone di cibo,

dovessi 1 0 vivere tanto quanta ci vuole a inspirare dopo aver espirato,

o ad espirare dopa aver inspirato', allora di tali monad si dice che con-

ducono una vita oculata, esviluppano can acutezza Ia reminiscenza del-

la morte che mira alIa estinzione degli efflussi" (A III 305-6). E il

corso del la vi ta e breve come inghio tti re quatt ro 0 cinque bocconi el i

cibo, e non S 1 puo fare affidamento su di essa.

8. 'Dalla breoi ti : del momento', nel la r eal ta ul tima gl i esseri v ivono

soltanto per un momento straordinariarnente breve, ,difatti (Ia vita)

dura quanto un solo memento di pensiero, Corne una ruota di carro, sia

che giri ache stia ferma, si poggia sempte su un 5010 punto del cerchione;

altrettanto la vita degli esseri dura un solo memento di pensiero. Nonappena quel pensiero si e estinto, anche l'essere si dice che ha cessato

di vivere, Come e stato detto: "Nel momento di pensiero passato si

e vissut i, UTanon si e vissuti e non si vivra in esse; nel momento di

pensie ro fu turo non si e vissuti, non 5i vive, ma S 1 vivra; nel memento di

pensiero p resente non S 1 e vissuti, rna si vive, e non si vivra in esso,

La nostr a vit a e I'in ter a nost ra personal it a,

Tutte le nostre gioie e tutti inostri dolori,

Presenza mentale 69

Dipendono da un singolcpensiero,

E sub ito que! memento passa.

E quegli skandha che vengono arres tati ,

Pet chi muore, 0 per chi rimane qui,

Tutti allo stesso modo se ne vanno,

E non vengono pii i riprodo tti .

Nulla nasce da do che e non prodotto;

S i vive per do che c'e aI momento presente.Quando 11pen s i e r o scompare, allora ilmondo tutto muor e ,Cosl e quando la verita ultima guida il concetto"

(Niddesa I 42).

(Risultata): Quando egli richiama aUa mente (la monel da uno 0

dall'altro di questi otto punti di vista, la mente mediante costante

attenzione diventa allota esperta, si determina presenza mentale con la

motte per oggetto, vengono arrestati gli ostacoli, e le membra ]hana

diventano manifes te, Tuttavia a causa della natura intrinseca dell'oggetto

e dell' agitazione ehe esso produce, il jhana raggiunge soltanto I 'accesso

e non l 'e stasi completa.

(Benefici): E 11 monaco che si dedica a questa reminiscenza del la mot te

e sempre all 'erra, prova disgusto per tut te le forme di divenire, abbandona

la brama di vita, disapprova ilmale, non accumula molte cose, erispe tto ai le esigenze della v ita quot idiana e l ibero dall'infezione della

grettezza. Acquisisce Iamiliarita con la nozione di impermanenza e, di

conseguenza, anche le nozioni di male e non io gli S 1 rnanifesteranno.

Nell 'o ra del la motte , gl i esse ri che non hanno svi luppato la rerniniscenza

della morte, proveranno terrore, paura e confusione, come se fossero

irnprovvisamente attaccati da bestie feroci, spettri, serpenti, ladri 0

assassini. Egli, invece, rnuore senza paura e confusione. Se nel corso

della sua vita non ha conquistato il senzarnorte, nel memento del la

dissoluzione del corpo egli e l ega to ad un destino fe li ce .

5. RIPUGNANZA PER IL CORPO

a. Le Trentadue Parti del Corpa

(La formula): «E inoltre, it discepolo contempla questa corpo,

dalla pianta dei piedi in SUt e dalla sommita della testa in giu, can una

pelle stesa sopra di esso, e piena di molteplici impuritlt. In questa corpo

ci sono .

capelli della testa, peli del corpo, ungbie, denti , pe lle;

muscoli , tendini, ossa, midol lo, reni;

cuore, [egato , membrane sierose , mi lza, polmoni ,

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70 Presenza mentale

intestini, mesenterio, stomaco, escrementi, ceroello,

bile, succbi gastrici, pus, sangue, grasso, lardo,lacrime, sudore, sal iva, muco, liquido del le giunture, urina".

(It commento di Buddbagbosa}: Dalla pianta dei piedi in su, dalla

sommita della testa in giu, in questa carcassa, circondata tutt'intorno

dalla pelle, e lunga all'incirca sei piedi, per quanta si cerchi per ogni

dove, .non si vedra traccia alcuna di niente altro che non sia realmente

impure, nel sense in cui diciamo che perle, gioielli, lapialazuli, legno

eli aloe, zafferano, canfora, 0 polveri aromatiche sono pure. Bensl

tutto c ia che si puc vedere SOIlO moltepli ci impuri ta, fatt e di cape ll i

de lla testa, pe li del corpo, ecc ., e che sono est remamente maleodoranti ,

repel lent i e bru tte a vedersi.

(It settemplice metoda di apprendimento): 1. E qui, quando si pra-

rica il presta re at tenz ione a lla ripugnanza , persino chi conosce l'inte ro

Tripi taka, dovra cionondimeno, a ll'in izio del suo lavoro, prima di tuttoripetere oerbalmente (la precedente formula). Difat ti per a lcuni la mera

ripet iz ione rende mani festo l'argomento di meditazione, Questa cap iro,

per esempio, ai due Vecchi a cui Mahadeva, il Vecchio che viveva in

Malesia, aveva date un argornento eli meditazione. Quando gii . venne

richiesto u11 argomento di meditazione, il Vecchio gl i dette 11 teso

pa li dell e t rentadue pat ti de l COl·pO,raccomandandogl i di ripete re soloquello per quattro mesi, E, sebbene conoscessero a fondo due ° tre

Nikaya, ripetettero le trentadue patti del corpo pet quattro mesi, e

come risultato del loro corretto modo di apprendere divennero v in-

citor i della corrente. E nel recitare questa formula si dovranno orga-

nizzare i punti in gruppi di cinque ( a sei) (come si vede sopra), e

ripetere verbalmente ciascun gtuppo sia in un sense che nell'altro; vale

a dire, Primo: capelli della testa-pelle; pelle-capelli della testa. Poi:

muscoli-reni, poi: polmoni-capelli della testa. E cosl via. In tal modo

si dovra recitare verbalmente cento volte, mille volte, a persino cento-

mila volte. Difatti mediante la ripetizione vet b ale ci si familiarizza

can il tes to dell' argomento di meditazione. Le diverse par ti che costitui-

scono (it corpo) diventano manifeste e ci si presentano davanti come

una fila di dita, 0 una pa lizzata di una stacciona ta .

2. E si dovra ripetere c ia non soltanto verbalmente, rn a anche men-talmente.

3. Si dovra poi deterrninare il colore dei capelli, ecc., come pure

4, la loro forma, E allo stesso modo

5. 1 a loro regione, Ia parte sopra l'ombelico essendo considerata 1a

regione superiore , e que ll s sot to 1a regione inie riore . E similmente

6. la localita che occupa sul corpo. Infine

7. la sua delimitazione. Ci sono due tipi di delirnirszioci, mediante

Presenza mentale 71

parti simili e patti dissirnili, 'Questa parte del corp a e Iimi ta ra da

quell'altra parte sotto, sopra e intorno' - questa andra intesa come

delimitazione mediante par ti rsirnili. 'Capelli della testa non sana peli

del corpo, e peli del corpo non sono capelli della testa' - questa verra

intesa come delirnitazione mediante parti dissimili, nel senso che non

si mescolano (le une con le altre).

(Metodo di applicazione) (Questo e in dieci patti; ne d o le prime

c inque sol tan tor ) 1. Si dovd applicare in ordine regolare, vale a dire,

dal memento della recita in poi ci si dovra occupare delle patti del corpo

nel giusto ordine , senza tr alasc ia rne nessuna . Si dovra applicate 2. non

troppo oelocemente, n e 3. troppo lentamente. 4. Si dovra eliminate qual-siasi distrazione, e 5. 5 1 deve trascendere la nozione {delle parti del

corpo). Questa signi fica: t rascendendo le nozioni di 'capel li de lla testa ,

peli del corpo', e cost via, si dovra pone la mente nel l'idea del la lora

repellenza E come se degli uomini, in un periodo in cui scarseggia

I'acqua , trovano un pozzo ne l bosco. C i rnet tono un qua lche segnale, una

Ioglia di palma ad esempio, e con I'aiuto di quel segnale si danno da

fare per ritrovare la via per prendere l'acqua per lavarsi e bere. Ma una

volta che hanno percorso e ripercorso quella strada, questa gli diventa

assolutarnente familiare, non c'e piir bisogno del segnale e vi si recano

quando vogliono per bagnars i e bere, AUo stesso modo, all 'inizio, quandoci si occupa dei capelli della testa, dei peli del corpo, ecc., in quanta

nozioni , diventa ovvio (nel dovuto ordine) che sono realmente repellenti.

Successivamente, tuttavia, bisognera andare al di la delle nozioni dei

'capelli della testa, peli del corpo', ecc., e pone la mente proprio nella

loro repellenza . .

(Esempio): Prima di tutto il discepolo dovra afferrare I'immagine

menta le dei capelli della testa. In che modo? Dovra strapparsi dalla

testa uno a due capelli, metterli sul palmo della mario, e per prima cosa

determinarne il colore. Oppure puo guardare icapelli in un posta dove

sono sta ti t agli at i dei capell i, 0 guardare icapelli che si trovano in una

ciotola d'acqua a in una ciotoIa piena di farinata di riso. Se sono neri,

si dona occupare di essi in quanto 'neri', se sana bianchi in quanto

'bianchi ', IDa se sono incerti di colore dovra occuparsi del colore pre-

dominante,Una volta afferrata in tal modo l'immagine mentale, e determinate

tutte le parti del corpo pet colore, forma, regione, Iocalita e delimita-

zione, dovra determinate Ia quintuplice -repellenza per colore, forma,

odore, origine e localita,

II colore na tura le dei cape lli dell a testa e nero, come le bacche del-

l'albeto del sapone. Di forma sono lunghi e rotondi come i gioghi diuna bilancia, Per quanto concerne la regione, crescono nella regione su-

I

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72 Presenza mentale

periore, Per quanta riguarda la localita, sono circondati da entrambi i-

lati (dalla base) delle orecchie, davanti dall'orlo della fronte, e nella

parte posteriore dalla nuca e dal colla; Ia pelle umida c~e .ric~pre i~crania e la localita dei capelli della testa. Per la lora delimitazione, 1

capel li dell a testa sana limi tat i nell a parte inte rn~ da lla . superfi cie del le

lora radici che penetrano nella pelle che copre 11 cranio tanto profon-

damente quanto la punta di uno stela di rise, e da cui sono tenuti fermi

in quelluogo; dalla parte esterna daUo spazio; lateralmente l'uno dal-

I'al tro, poich€ non ci SODadue capel li nell a stesso posta . Questa e l~

delimitazione mediante parti simili. "I capelli della testa non sono 1

pel i del corpo, i peli del corpo non sana icapel1i della 'testa", --: in

tal modo i capel li de lla testa non sono mesco lat i ai le trentadue parti del

corpo, poicb€ Iormano e li per se stessi soltanto una parte (separata):

questa e la delimitazione mediante parti dissim~i. .Questa e l a de limitazione de lla loro quintuplice repellenza mediante

colore, ecc.:1. Se la zente vede in un piatto appetitoso pieno di farinata 0 riso

qualcosa ch~ sembra un capello, rimane disgustata e dice, "Ci sono

dei capelli, portatelo via!". A tal pun to i capelli della testa sana re-

pellenti a causa del loro colore (0, il lora aspetto visivo), .

2. Quando qualcuno mangia di notte, e avverte (can le dita) neleibo la presenza di fibre vegetali dall a forma di cape lli , al ia stesso modo

si disgusta, In tal modo essi sana repellenti a causa della lora forma.

3. L'odore dei capelli che non siano stati cosparsi di olio a di pro-

fumi e altamente repellente, e ancora di piu quando vengono gettati nel

fuoco. E possibile che i eapelli siano alle volte non troppo repellenti

per colore e forma, rna il lora adore e sempre repellente. Gli escre-menti e li un bambino possono apparire nel colore simil i a ginger giallo,

e nella forma possono rassomigliate ad un piccolo mucchio e li g~ger~

oppure 1a carogna nera rigonfia di un cane gettata in un mucchio d i

rifiuti puo sembrare net colore un frutto di palma, e nella forma un

rotonda tamburo Mudinga gettato via, e i suoi denti possona raS50-

migliare a boccioli bianchi e li gel somino: pertanto entrambe queste case

possono al le vol te esse re non troppo repe llenti nel co lore e nella forma,

ma il loro adore e sicuramente repellente,4. Proprio come la verdura cresciuta in un tuogo. sporco. vi~ino a

dove si sca ricano le fagne del vill aggio e repellente e immangiabile pet

la gente eli citts, COS1 i capelli della testa sana repellet?ti perche son?

cresc iut i come ri sul ta to dello sca rico di pus, sangue , anna, escrement i,

bile, saliva, e cost via. Questa e la lora repellenza riguardo alla lora

origine.5. E, come i funghi cresciuti su un mucchio di Ietame, questi ca-

Presenza mentale 73

peIli della testa sono cresciuti suI mucchio delle trentuno patti. Epoich€ crescono in un luogo sporco, sana altamente repellenti, come

la. , :erd~l:a. c?e crr :sce nei cimiteri, a su mucchi di rifiuti, 0 luoghi si-

mili, a 1 gigli rossi 0 azzurri che crescono nei fossi (in cui vengono get-

tate tante case sporche), e cost via. Ques ta e 1a 10 m repellenza r i-

guardo alia 101'0 localita.(E c081via per Ie altre trentuno parti),

(Risultato): Come risultato, tutte le trentadue parti del COl'PO glisi manifestano simultaneamente, come ad un uomo dotato di buona

vista quando guarda una gbirlanda di trentadue fieri di colori diffe-

renti infilati in un unico fila, tutti questi fieri gli si presentano come

se si manifestassero all'improvviso (simultaneernente) ... E quando ri-

volg~ ~a pt .oPti? att enz ione a ll'esterno (ai corpi degli a ltr i e sse ri), allora

uomim, animali , ecc., COS1 come vengono, perdono per lui, una volta che

tutte queste parti del corpo gli si sono manifestate, la sembianza diesseri viventi e gli stanno semplicemente di fronte come tanti mucchi

di parti. E il cibo, bevande, ecc., che essi consumano, gli appaiono

come se fossero stati gettati in questi mucchi di parti.

E il monaco che si dedica a questa pienezza di mente concernente

ci a che appartiene a1corpo "vince sia gioia che scontentezza; l a sconten-

tezza non 10 conquista; non appena insorge, egli la sconfigge, e sta

come ~olui che l'~a vinta. Allo .stesso modo vince paura e terrore. Sop-

porta ilcaldo e 1 1 freddo ... Diventa uno che sopporta paziente rnente

anche i dolori che minacciano la sua vita" (M III97).

b. La repellenza del cibo

Se qualcuno desidera sviluppare la nozione dena repellenza del cibo,

dovra affrontare I 'argomento della meditazione e, senza tralasciarne nep-

pure un solo punto, dovra, in soli tudine e isolamento, contemplare larepellenza del cibo materiale, cosriruito da case da rnangiare bere rna-

. d ' ,sticare e gustare, E ovra considerarla da died punti di vi sta:

1. Dal dover andere per esso. - AI f ine di trovare cibo, (mendican-

do, ilmonaco) deve andare nel vil laggio, come uno sciaca llo in un ossa-

rio e, trascurando le gioie del santo isolamento deve lasciare dietro di

S f! i suoi ritiri religiosi nei boscbi, libero dal contatto con la falla, unluogo ? i felice solitudine, che offre acqua e ornbra, pulito, fresco e insplendid a posizione. (E lunge la strada che porta al villaggio incontra

molte viste e odori spiacevoli,. deve camminare lungo strade scoscese

piene di tronchi e rovi, e deve fare attenzione ai pericoli). '

2. Dal dover mettersi in cerca di esso. - (Quando cammina per il

villaggio, i suoi p iedi a ffondano nel fango, 0, altre volte, it vento 10 ri-

copre di polcere, le rnosche 10 circondano, ecc. Alcuni non gli danno

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7 6 Pres enz a men ta l e

I'argomento e organizzato come l'Immondo in died part i dei cadaveri,

vale a dire, L 11 cadavere rigonfio; 2. 11 cadavere bluastro; 3. il cada-vere in putrefazione, che trasuda pus; 4. 11 c adavere ispaccato: 5. 11

cadavere rosicchiato e scernpiato da cani , sciacal li , e cosl via ; 6 . . II cada-

vere Ie cui parti sono state sparpagliate tutt'intorno; 7. il cadavereche e sia tagliato a pezzi che sparpagliato: 8..11cadavere macchiato delsangue che da esso fuoriesce; 9. 11cadavere infestato dai verrni; 10. le

ossa, S1a 10 scheletro intero, sia le singole ossa . .E (1) il cadavere rigonfio, in quanto dimostrazione della oaduci ta

della forma del corp 0, e di beneficio a chi brama forme belle. (2) II

cadavere bluastro, in quanto dimostrazione della rovina del colore

della pelle, . e di beneficio a chi brama la bellezza della pelle. (3) II cada-

vere in putrefazione, in quantoel imostrazione dell 'orrendo fetore che

accompagna le scorie del corpo, e di beneficia a chi brama gli odori

del corpo che vengono prodotti da fiori, profumi, e COSl via. (4) II

cadavere spaccato, in quanta dimostrazione del £atto che il corpo evuoto dentro, e di beneficio per chi brama la solidita e la pienezza del

corpo. {5) II cadavere rosicchiato, in quanta dimostrazione della ill-

struzione delle un tempo orgogliose sporgenze della carne, e di be-

neficia per chi brama le sporgenze della carne, i seni e parti consi-

mili del corpo, (6) II cadavere sparpagliato, in quanto dimosrrazione

della smembramento delle patti del corpo, e di beneficio a chi brama

le combinazioni eli membra belle a vedere. (7) II cadavere tagliato a.

pezzi e sparpagl ia to, in quanta dimostrazione di come 10.st ruttura del

corpo possa essere spezzata e contorta, e d i beneficio a chi brama laperfezione nella struttura del corpo, (8) IIcadavere insanguinato, in

quanto dimostrazione della repellenza di un corpo maccli ia to e li sangue,

e di beneficia a ch i bram a 1 0.beUezza prodatta dagli ornamenti. (9) 1 1

cadavere mangiato dai vermi, in quanta dimostrazione del fatto che ilcorpo e propriets comune di molti tipi di vermi (vedi II 4), e di bene-

ficio a chi brama 11proprio corpo col pensiero, 'questo e mio'. (10) Lo

scheletro, in quanto dimostrazione dello stato repellente delle ossa del

corpo, e eli beneficia a chi brama 1 0 . per fezione dei denti. In tal modo,

I'Immondo andra cornpreso in quanta diviso in died parti mediante

II rapporto che intercarre tra esso e i diversi tipi di comportamentoconcupiscente.

E sebbene tale oggetto sia repellente, ei6 nonostante nel discepolo

si determina gusto e gioia, in parte perche egli ne vede i vantaggi, e

pensa, "di certo mediante tale progresso io saro liberato dalla vee-chiaia e motte", e in parte perche abbandona i tormenti che gli osta-

coli partano con se. Egli e come uno spazzino che gioisce aHa vista di

un mucchio di spazzatura, dal momenta che vede inessa vantaggi per

P r es en z a men t a le 77

lui, e pensa, "Adesso ne ricavero un sacco di soldi "; oppute e simile

ad un arnmalato, che pat isce idolori della rnalat tia (e che gioisce quandosi calmano), mediante . l'appl icazione di emeticie purghe,

Sebbene sia diviso in dieci parti, l'Immondo ha un unico contras-

segno, Tutti questi dieci oggetti hanno come contrassegno il fatto eli

essere sporchi, maleodoranti, disgustosi e repellenti. E appare con tale

contrassegno non soltanto nelcorpo di un morto, rna anche nel corpo

eli una persona viva, come avvenne can ilVecchio Maharissa del MonteCeti tya quando vide identi (-ossa di una donna cherideva; vedi p. 58).Difatti proprio come il corpo di un morto, altrettanto quello di una

persona viva e un abominio. E dal memento che esso e nascosto da

ornamenti casua li, questo contrassegno eli abominio non viene chiara-mente percepito.

Tuttavia per sua natura questa corpo e un ammasso di oltre 300

ossa, unite assieme da 180 giunture, tenute assierne da 900 tendini,

imbrattato da 900 pezzi di carne, avvolto in una umida pelle esterna,

coperto da una pelle interna, pieno e li aperture e buchi, continuarnentecan qualcosa di fangoso e gocciolante, come se fosse una casseruola di

grasso per fr iggere; frequentato da schiere di verrni, terreno propizlo

per Ie malattie, una base per stati eli dolore; come una pustola .che S 1 eaper ta da tempo, esso costantemente scar ica irnpurita dalle nove aper"

ture, the sono come altrettante ferite: Iordura cola dai due occhi, e

dalle due orecchie, muco dalle narici, dbo, bile, £lemma e sangue dalla

boeca, escrementi e orina dalIe aper ture inferiori; dar 99..000 pori fuo-

riesce un impuro Iiquido sudorifico e fa sl che mosconi vi ronzinoattorno. A meno che non 5 1 abbia cura di esso - mediante l'uso ill

stuzzicadent i, col lavarsi Ia faccia , rnettere unguent] sui capel li , £acendo

ilbagno a tutto ilcorpo, vestendolo -, anche un re, se dovesse vagare

da villaggio in vil laggio cosi com'e, con i capelli tutti arruffati e scar-

migliat i, sarebbe impossib ile dist inguerlo da un raccogli tore di rifiuti,

per il fatto che il corpo sarebbe allo sresso modo repellente in en-

trambi i casi, Pertanto, per quanto concerne la sua condizione maleo-

dorante, elisgustosa e repellents, non c'e alcuna dif ferenza tra il corpodi un re e quello di uno spazzino, Quando, con I'aiuto di stuzzicadenti,

lavate di faccia, e COS1. ia, si toglie la sporcizia dai denti, e cost via,quando si sono coperte le parti intime con vari indumenti, quando si

e unto il corpo con unguenti dal dolce profumo e dagli svariati colori,

quando 10 . si e adornato ill fieri, ornam enti, e cose simili, allora si fa

in modo di date ad esso un'apparenza che rende possibile considerarlocome ;10 e mio' . Quindi e a causa del £atto che non viene percepito itcontrassegno di abominio, che caratterizza la vera e propria natura

del corpo, che viene invece nascosta da ornamenti f ittizi, che gli u om i -

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78 P re se nz a m en t al e

ni ttaggono piacere dalle' donne, e Ie donne dagli uomini , Ma in realta

nel C011'O non c'e ii pin piccolo punta r u e sia degno di essere consi-

derate piacevole,

6. LA META (NIRVANA)

LA REMINISGENZA DELLA PACE

(La Formula): Se qualcuno vuole sviluppare la Reminiscenza dellaPace dovra, in solitudine e isolam ento, richiamare alla mente le qua-

lid del Nirvana, che e defini te come ilpacifica tore di ogni male, can

le parole:?ina a quando ci sana i dharma, condizionati 0 non condi-

zionati, la tranquillita e stata insegnata come it p iu alto di questi dharma,

vale a dire) 1 0 smaltire l 'autointossicaaione, la rimozione della sete, tosradicamento dell'attaccamento, l'arresto della ruota (del Sam sara) ,

l'estinzlone di bramosia, tranquill ita, arresto, Nirvana" (A II34).

(Spiegazione): 'Dharma' sono (cose considerate nella) loro propr ia

essenza (come realmente sono), 'Condtzionati a non condizionati' -

creati, 0 non tread, dalla combinazione e intervento di condizioni. E

qui tranquiltita non signifiea soltanto semplice mancanza di brama;

rna la si dovra intendere in quanto Dharma che ha gli epiteti (di cui

sopra), e doe, smaltire I'autointossicazione, ecc., f ino a: Nirvana.E poiche grazie ad esso tutte le forme di intossicazione, come orgo-

glio, intossicazione de l proprio essere llama, ecc., sono smaltite, ven-

gono disintossicate e distrut te , pertanto si parla della 'smaltire l'autoin-tossicazione', E poiche grazie a questo anche ogni sete dei semi viene

rimossa, scompare, pertanto viene. chiamato 'la rimozione della sete',E poiche grazie a questo gli attaccarnenti alle cinque qualita del sensi

vengono sradicati , pertanto viene chiamato 'la. sradicamento dell' attac-

camento', E poiche grazie a questo Ia ruota (della vita samsarica). nel

tr iplice . mondo viene arresta ta , pertanto vlene chiamato l"arresta della

ruota (del Samsara) '. E poiche grazie a questo la brama in qualsiasi

d irezione viene estinta , svanisce, e viene arresta ta , pertanto viene chia-

mato ' l'estinzione di bramo sia, tranquill ita, arresto', E viene chiamato

Nirvana perche sie lasciato 'aile spalle la brarnosia,

efuggito da essa,

si e dissociate da quella bramosia che va sotto i1 nome di 'tessitura'

(vana), in base al fatto che essa lega, tiene assieme, cuce in una sem-

pre ripetuta serie di esistenze le quattro forme di vita, icinque luoghi

di rinascita, Ie sette stazionidi vita conscia e le nove dimore degli

esseri senzienti.

(Altri epiteti di Nirvana): In tal modo si dovra richiamare alla

mente la Pace che: e definita come Nirvana grazie aIle sue quali ta , quaH

Presenza mentale 79

10 'smaltire l'intossicaaione', ecc. In pin si dovd anehe richiamare alIa

mente Ie quali ta e li Pace come vengono insegnate da r Signore in altri

SUUa, come per esempio (S IV 360-72): "11 Non condizionato, 0 mo-

Irati, 1 0 mettero in evidenza per voi, la Ver ita l'Altra Sponda Ci o che

e difficile da vedere, il Senzaeta, Cio che dura per sempre, Ci6 che eal di 1?Jtil ogni molteplicita, il Senzamorte, la Beatirudine, Ia Salvezza

il Meraviglioso, u Senzangoscia, il Libero da problemi la Purezza'

l'1801a, il Rifugio, il Luogo d i Riposo.", e cost via.' ,(Limitazioni): Come tutte e sei le rezniniscenze, COS1 anche questa

puo essere realizzata con successo e proprieta soltanto al livello disantita (vale a dire, dopa che si e entrati nel Primo Sentiero), Cionon-

dirneno anche il mondano dovra dedicarvisi, se da peso alla Pace.

Difatti persino se solo 1a si serite, Ia mente si illumina a! pensierodella Pace.

(Risultati): E il monaco che si dedica alIa reminiscenza della Pace

dorrne in tranquillita, si sveglia in tranquillita, e tranquillo nelle sue

facolta , tranquillo nella mente , dotato di un sensa di vetgogna e paura

di biasimo, affabile, intento a cose sublimi, rispettato e onorato dai

suoi confratelli, Anche se non si spinge oltre, egli almeno ha undestino felice.

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III

TRANCE

1. LA PRATICA DELL'INTROVERSIONE

a. Ritiro dal mondo

1. Con il suo vigore ra££orzato, la sua men te dov r a essere messa

in samadhi;

Di fat ti se ilpensiero viene distratto giaciamo tra Ie faud delle

passioni.

2. Nessuna distrazione puo toccare l 'uomo che e solo sia ne l corpo

me nella mente.Pertanto rinuncia al mondo, abbandona ogni

pensiero discorsivol

3. Sete di guadagno, e amore per U mondo, la gente non

riesce a rinunciarvi,

Ma il saggio e in grado di r if iurare questa amore, r if lettendo

come segue:

4. Mediante calma uni ta a vera discernimento ,

Le sue passion.i . vengono dis trut te .

Prima di tutto la tranquillita va cercata.

Essa nasce dal la di sgregazione de lle sodd isfaz ion i mondane .

5. Di breve durata e la tua stessa vi ta, come puoi trovare che a lt ri,

altrettanto transeunti, siano degni del tuo amore?Migliaia di nascite passeranno senza vedere colui

che tanto ha i caro.

6. Quando non puoi vedere il tuo adorato, scontentezza disturbs

il tuo sarnadhi;

Quando 1 0 hal visto, iltuo desiderio, in soddisfa tto come sem-

pre, ritorna come prima .

Trance 81

7. Quindi sei privata della vedta del Reale; Ia tua condizione

decaduta non ti colpisce piii;

Bruciato dal dol o re agogni la riunione con lui

ch e tanto hai caro.

8. Preoccupazioni siffatte consurnano una vita breve, continua-

mente senza alcuno scopo;

Ti allontani dal Dharma eterno, per amore di unamico che eterno non e .

9. Condividere la vita degli sciocchi ti portera agli

stati di doIore;

Se non 1 0 fai, ti odieranno; che bene trai

dal conta tto con gli sciocchi?

10. Un tempo buoni amici, all'improvviso non ti

vogliono pili,

Tenti di piace re lo ro, assolu tamente invano, imondani

non S 1 contentano facilmentel

11. Consiglio sui loro doveri provoca collera; impediscono Ie tue

buone azioni;Quando ignori cio che dicono si adirano, e

vanno verso uno stato d i dolore.

12. Nei confronti dei migliori egli e invidioso, con gli eguali c'econflitto;

Ne i confront i degl i infe riori e altezzoso, va pazzo per l'adu-

Iazione ed e degno di hiasimo;C 'e mai un qualcosa di buono in queste s tupide personecomuni?

13. Autocompiacimento , di sprezzo per gi l aIt ri, 0 incoraggiamento

a1 peccato,

E cerro me un qualche male del genere capita quando uno

sciocco incontra W1 altro sciocco.

14. Due mali si incontrano quando gli sciocchi stanno insieme,

Solo vivro, in pace e con la mente pura,

15. Lontano si dovra fuggire dagli sciocchi. Quando si incontra-

no, andranno sconfit ti con la genti lezza,

Non con 1a speranza di intimita, rna al solo scopq di conservareuna mente tranquilla e santa. . •

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8 2 Trance

16. Quando basta all'opera del Dharma prendero da lui, proprio

come un'ape ricava miele da un fiore,

Nascosto e sconosciuto, come la luna nuova, vivro la

mia vi ta.

24. Gli sciocchi non sono amici e li nessuno, cost iBuddha ci

hanna insegnato;

Non sono capaci di amore se non nel lora interesse.

26. Gli alberi non mostrano disprezzo, e non domandano

corteggiamenti faticosi,

Lieto vorrei ora stare con essi come

miei compagni.

27. Lieto vorrei dimorare in un santuario abbandonato,

sot to un albero, 0 in una grotta,

Con nobile indifferenza per tutto, e senza mai voltarmi 10-

dietro a considerate cio che ho lasciato.

28. Lie to vor rei di rnora re in spaziose reg ioni che a nessuno

appartengono,

E cola, vagabondo senza casa, seguire la mente

mia,

29. Una ciotola di argilla come rma unica ricchezza, una veste

che non tenta i ladri,

Sto libero da paura, e senza preoccuparmi del corpo mio.

33. Solo un uomo viene al mondo, e completamente solo incontraanche la motte; .

Questa intima tormento non 1 0 si divide con nessuno; e gli

amici possono soltanto ostacolare il veto benessere,

34. Coloro i quil l a tt raversano i1 Diveni re dovranno considera te

ogni incarnazione

Come mente altro che una srazione passeggera lungo 1 1 Ioro

viaggio attraverso il Samsara.

38. Pertanto sempte cerchero la gioiosa e tranquilla

solitudine,

Che da beat itudine , e annul la ogni dist raz ione .

39. E Iibero da ogni altra preoccupazione, 13 mente raccolta nel

mio spirito,

Mi sforzero di disciplinare e unificare ilmio spirito.

Trance 83

b. Gli otto stadi di trance

It primo stadio:

"Staccato dai desideri dei semi, staccato (anche dagli al tr i quat tro)

stati imp uri, egli si trova nella reelizzezione del primo jhana,. cbe eaccompagnato da pensiero applicate e discorsiuo, nato da distacco,

estatico e gioiosoJJ.

Estatico e gioioso: 'Estasi' e qui legata a insorgenza , Ha la proprie ta

di essere p iacevole , consi ste in un tigonfiamento del corpo e della

mente, pervade il corpo e la mente con un fremito; si manifesta con

uno stato di esaltazione. L'estasi e di c inque t ipi : Estasi l eggera, estasi

momentanea, estasi straripante, estasi trascinante, estasi onnipervadente,

Tra queste (1) I'estasi leggera provoca soltanto il rizzarsi dei peli del

corpo. (2) L 'estas i momentanea e simile ana produzione (ripetuta) di

lampi di luce uno dopo I'altro. (3) Come Ie onde st raripano su l la riva

e poi si rompono, cosi l'estasi st rar ipante inonda ripetutamente ilcorpoe poi si rompe, (4) L'estasi trascinante e potente, e puo fat sollevare

il corpo, fino a produrre una veta e propria levitazione. (5) Infine,

quando ha luogo I'e stasi onnipervadente , tut to il corpo viene comple-

tarnente riempito da essa, come una vescica interamente gonfiata, 0

come Lil lacaverna in montagna riempita improvvisamente da una grande

inondazione.

E quando questa estasi in cinque parti diventa matura e pregna,

produce due tipi di tranquillita, la tranquillita delle attivita mentali

(cioe, di sensazioni, percezioni e impulsi) e la tranquillita di (auto-)

coscienza, Quando la tranquillita diventa rnatura e pregna, produce

due tipi d i gioia, gioia del corpo e gioia della mente. Quando la gioia

diventa matura e pregna, produce la triplice concenttazione - concen-

trazione rnomentanea, concentrazione accesso e concentrazione estat ica.

E tra icinque tipi di estasi qui si considera l'estasi onnipervadente. In

quanta radice de ll a concent raz ione estat ica essa cresce fino ache si unisceal samadhi,

Veniamo adesso all'altro termine, 'gioia'. Ha 1a proprieta di farci

sent ire bene ; porta al ia espansione degli sta ti men tal i ad essa associat i,e si rnanifesta col dare ad essi aiuto, Sebbene estasi e gioia S 1 trovino

spesso assieme , c ionondirneno sono diversi in quanta l 'e stasi e Ia sod-

disfazione per aver ottenuto l'oggetto desiderate, mentre Ia gioia e1a felicita per cio che e stato ottenuto. Ogni qual volta c'e estasi, c'e

anche gioia. Mentre quando c'e gioia, non necessariarnente c'e anche

estasi (come per esempio nel terzo Jhana). L'estasi va assieme agli

skandha degli impulsi , la gioia ag li skandha de lla sensaz ione . Come un

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84 Trance

uomo stanco in un deserto, che vede un albero 0 dell'acqua , 0 ne

sente parlare, COS1 e l'estasi ; come la fel ic ita quando ent ra ne ll'ombra

del bosco 0 quando beve l'acqua, questa e la gioia,

Dotato di cinque fa ttori: IIpensiero applicato per prima cosa tra-

pianta la mente ne ll'ogge tto ; il pensiero di scorsivo la l?ant i: ene. con ti~

nuamente impegnata 5U di esso; nella mente che con 11 loro aiuto S1

sforza per raggiungere la non distrazione , l 'e stasi, che e 5tat~ :esa pos-

sibil e da l successo ne llo sforzar si , produce un afflu sso, e la glOla espan-

sione. As~istiti da questo trapisnto, attenzione sostenuta, af£lusso ed

espansione, la unici ta di mente pone la mente, con i riL?-anen~ stati

associati (per es., contatto), tranquilla eben ferma su di un singolo

ocsetto. La 'dotazione dei cinque fattori' dovra pertanto essere com-

p~~sa come insorgenza di questi cinque, vale a dire, di pens.iero appli-

cato, pensiero discorsivo, estasi, gioia e unicita di mente di pensrero.

Difatti una volta intervenu ti questi cinque, interviene la trance. Per-

tanto vengono chiarnati i suoi c inque fa ttori capac i di dotare.Condizioni di continuato successo: Ma se il monaco non ha com-

pletamente arrestato i suoi desideri dei sensi mediante [a co~templa:

zione dei pericoli degli oggetti dei sensi (vedi p. 62), e cosl: via (,:e~

p.54),

se non ha completamente messo a. t~c:re le sue de:pr~~aZlOniinteriori a ttr averso la conquista del la t ranqui lli ta del le sue attrvrta men-

tali; se non si e comple tamente l ibe rate di indolenza e tot J:~ore, col-

l'affrontare mentalmente il compito di risvegliare le sue energie, e cosl

via· se non ha cornpletamente eliminate la sua eccitazione e senso dicolpa con I'irnpegnarsi rnentalmente sui segni di calma, e cost via} se

non ha completamente rimosso gli altri ostacoli alla concentrazione

(quale ad es. indecisione) - e se cia nonostante entra in trance, allora

ne uscira di nuovo molto presto, come un'ape che e entrata nel suo

sporco alveare, 0 come un re che e entrato in un giardino non curato:

Bensl quando entra in trance dopo aver rimosso completamente tutu

gli ostacoli alia concentrazione, allora e in grade di rimanere per tutto

il giorno nella sua realizzazione, proprio come un.'ape ch~ e . entratanel suo alveare ben pulito, 0 come un re che va 11 1 un giardino ben

curate.

I l secondo stadia:

"Dal la tranquiUizzazione del pensiero applicato e discorsiv?J egli s~

troua nella realizzazione del secondo ihiina, dove it cuore interne esereno ed esaltato in un unico senso, e cbe e privo di pensiero appl i-

cato e discorsivo, nato da concentrazione, estatico e gioioso".

Trance 8 5

Interno va qUI inteso come ' interior ita propria ' e significa 'nato

in se', ' prodotto nella propria continuita,

Sereno: Questo si riferisce alla fede. In quanta unita alia fede si

suppone che Ia trance debba essere serena, proprio come un tessuto

immerse in una tintura azzurra si suppone debba essete azzurro. Op-

pure, questa trance viene chiamata 'serena' perche rende sereno il

euore, in parte perche e accompagnata daIla fede, e in parte percherende tranquillo il pensiero applicate e discorsivo,

Esaltato in un unico senso (ekodibhava): 'Di pet se stesso isolo

(eko) si innalza (udeti)', pertanto viene chiamato ekodi. II significate

e che, non piu coperto da pensiero applicate e discorsivo, esso e ora

in grado di inna lza rsi al massimo , Pertanto e del tutto norm ale chia-

marlo -il rnigliore 'in un unico sense'. Oppure si puo spiegare 11ter-

mine nel senso che 'essendo libero dal pensiero applicato e discorsivo,

esso e solo, senza compagni' , Udi puo significate sia che innalza, sia

che produce innalzamen to di, gli st at i mentali associati (a questa t rance).

II primo jhana , poicl ie disturbato dal pensiero app licato e discorsivo,

non e del tut to se reno, prop rio come l'acqua non e del tut tochiara quando

e agi ta ta da onde grandi e piccole, Nonostante il fat to che sia presente

la fede, non viene tuttavia chiamato 'sereno'. E poiche quella prima

t rance non e del tutto serena, anche la concentrazione non vi si mani-

festa comple tamente, e questa e il motive per cui non sl parla dello

stato di unica esaltazione, Tuttavia in questo jhana gli ostacoli di pen-

siero applicato e discorsivo sono assenti, e di conseguenza 1a Iede ha

una possibilita di schiudersi e diventa piuttosto potente; e la concen-

trazione si manifests piu pienamente, perche ha acquisito quell a forte

fede come proprio all ea to.

Nato da concentrazione: signi fica sia che esso e na to da lla concen-

ttazione del primo jhana, sia che e nato dalla concentrazione associata

(al lo s tato di mente prevalente nel secondo jhana}. Anehe il prirno

jhana nasce dalla concentrazione associata (ad esso), rna di fatto sol-

tanto il secondo jhana si presta ad essere definite propriamente 'con-

cent raz ione': da ll'a sseoza del pensiero applicate e di scorsivo che arreca

distutbo esso diventa assolutamente tranquillo e sereno. Pertanto, al

fine di tess erne Ie lodi, soltanto questa trance viene chiamata 'nata

da concentrazione'.

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86 Trance

Il terzo stadio:

"Attraoerso ripugnanza per l'estasi, egli sta tranquillo di mente,

attento e cbiaramente consapeoole; ha esperienza col corpo di quella

gioia di cui gli A ri d ic bi ar an o: 'g ioiosamente vive eolu i i1 quale etranquillo di mente e attento', E cos) ehe egli si trooa nella realizza-

zione del terzo ibana",

I l quarto studio:

"Avendo abbandonato la gto ta, avendo abbandonato it dolore, dal-

l'essersi spinto verso il riposo della sua precedente felicita e tristezza,

egli si t rova nel la real izzazione del quarto ibana, che non e ne doloroso

ne piaceuole, nel la asso luta purezza di t ranqui ll ita di mente e presenza

mentale" ..

Il quinto stadio:

"Essendosi spinto completamente al di lIJ di tutte le percezioni di

forma, essendo andato verso it riposo delle percezioni dt impasto, non

occupandosi della percezione della molteplicita, pensando 'Spazio Senza

Fine' , egli si trova nella realizzazione della stazione di spazio senza fine».

I l sesto stadia:

"Essendosi spinto completamente al di III della stazione di spaziosenza fine, pensando 'consapeoolezza senza fine', egli si trooa nella

realizzazione della stazione dt consapeoo lezza i ll imi tata",

Il settimo stadio:

"Essendosi sp into completamente al d t la della stazione di consape-

u ol ez za i lli mit at a, p en sa nd o 'Non c'e nulla', egli sf trova nella realiz-

zazione della stazione di nulla assoluto",

L'ottaoo stadio:"Essendosi spinto completamente al di fa de l campo di nulla asso-

luto, egli si trova nella reelizxazione della stazione di n e percezione ne

non percezione",

Trance 87

2. L'INCREMEN1'O DELLE EMOZIONI SOCIALI

a. Nove riflessioni preliminari sall'odio

1. 11 discepolo si autoammonisce nel modo seguente: "Vergognati,

noma adirato!" (a) 1 1 Signore disse: "Anche se, 0 monaci, ladri 0

agenti del governo voles sera, can una scure a doppio taglio, fare apezzi un uomo, se la mente di costui fosse colma di ostilita per cia,

egli allora noo potrebbe essere un seguace della mia religione" (M I

129). (b) Inoltre (S r 162):

"Di questi il peggiore e chi al l'ad ira to risponde con ira .

Non rispondere con l'ira a chi e adirato

E v inc i una bat tagli a di ffic il e da vincere !

Insegui quindi i1 bene di entrambi,

Di te s tesso e dell' al tro.

Comprendi 1 0 stato d'an imo adira to de ll'a ltr o,

Rimanendo attento e tranquillo" .

(c) Inoltre (A rv 94-6): "Queste sette cose, 0 monad, che fauna

piacere a un nemico, causate da un nemieo, capitano a chi e adirato,

sia esso uorno a donna. E quali sana queste sette case? Ecco, 0 mo-nad, un nemico che desidera che ilsuo nemico sia brutto. Perche? Per-

che un nemico non trae alcun pia c ere dalla bellezza e li un nemico. Ma

l'uomo adira to, vinto da ll'i ra, so tto l'influsso del l'ira , per quanto possa

essere ben lavato, ben profumato, con capelli e harba curari, e vestito

di bianco imrnacolato; tuttavia, nona stante tutto questo 'e brutto da

vedere quando e in preda all'ira. E altrettanto per quanta concerne

le altre cose che un nernico desidera per un nemico, vale 'a dire, che

costui possa dormire male; essere privo delle cose buone della vita;

senza benessere; senza buona reputazione; senza amici. Infine, un ne-

mico desidera che il suo nemico, quando il suo corpo si corrompe , dopo

1a motte, possa rinascere con un dest ino infelice, non nel mondo cele-

ste. E perche? Perche un nemico non prova aleun piacere all'idea che

un nemico possa avere un destino felice. L'uorno che

eadirato, domi-

nato dall'ira, sotto I'influsso dell'ira, si comporta male nelle azioni,

parole e pensiero, e di conseguenza, quando 1 1 suo corpo si corrompe,

dopo la morte, vinto dall'ira, rinascera i in un luogo e li do lore , con

un cattivo destine, in uno stato di punizione, negli inferni".

2. Se mediante questa tipo e li sforzo e di lotta viene placata l'av-

versione, tutto bene. Se cio non avv iene, egli dovra di sperdere ilpro-prio malanimo col richiamare alIa mente qualclie proprieta riappaci-

88 Trance Trance 89

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ficante e pura nel suo nemico. Una volta richiamatala alIa mente ne

risultera serenita. (E qui abbiamo cinque possibilita. ) (a) Alcune per-

sone sono calme nel Ioro comportamento corporeo, e chiunque nota Ia

calma che esse manifestano nell'adernpimento dei loro molti doveri.

Tuttavia il loro cornportamento orale e mentale non e calmo. Questo

lata del loro comportamento non dovra essere preso in esame, e b iso-

gnera richiamare alia mente sol tanto il lora comportamento corpo-

reo. (b) Altri sono calmi nel loro comportamento quando patlano, equesta loro calma viene da tutti notata, perche sono di natura abili

ne ll'accogliere le persone gent ilmente , pa rlano amichevolmen te, le lora

parole sono facili da comprendere e xortesi, e costoro espangona ilDharma can frasi ed espressioni forbite. Tuttavia il loro cornporta-

mento nel corpo e nella mente non e calmo, Questo lato del loro

comportamento non 1 0 si dovra prendere in considerazione, e si dovra

invece richiamare alla mente soltanto la calma del lora cornporta-

mento quando parlano. (c) Altri sono calmi nel loro comportamento

mentale, e Ia calma che mostrano quando rendono omaggio ad un

tabernacola, e in simili azioni, viene notata da tutti. Difatti chi non

e calmo nella mente, quando rende omaggia ad un tabernacoIo, a i l l -I 'a lbero della Bodhi, 0 agJi Anziani, fa questo senza rispettosa atten-

zione: oppure nel luogo in cui ascolta il Dharma siede can 1a mente

disturbata, 0 (assonnato) sbatte le palpebre. Bensl chi e calma nellamente rende omaggio can sicura fiducia e rispettosa attenzione; egli

ascolta ilDharma con Ie orecchie bene aperte e ne apprezza il valore;

e Ia sua serenita mentale risplende nel suo corpo e nel parlare. In tal

senso il comportamento mentale d i qua lcuno e solt anto calmo, men-

tre il suo comportamento col corpo e la parola puo non essere calmo.

Non prendendo in consideraz ione questa la ta de l lora comportamento,

si dovra richiarnare a11a mente solt anto 1 a ca lma del loro comport s-

mento mentale. (d) Nel caso di altre persone ancora, nessuna di que-ste tre case e calma. Verso tali persone si dovra avere compassione,

e pensare, "sebbene attualmente egli viva ancora nel mondo degli uo-

mini, presto, trascorsi solo pochi giorni, si ritrovera negli otto grandi

inferni e nei sedici inferni Ussada". Duatti attraverso la compassione

il malanimo viene a11011ta11ato.(e) Nel caso di altri ancora tutte e treIe cose sana calme. Si puo allora pensare di lui a come S 1 comporta

col corpo, a quando pada, a della sua mente - come per gli altri,

Difarri 1 0 sviluppo della benevalenza per tali persone none difficile.

3 . Se nonostante quest i tenta tivi l 'astio segui ta ad insorgere, il disce -

polo dovra autoammonirsi come segue: "Se il tuo nemico ti ha arre-

cato un certo danno nell' ambito della sfera che consideri tua propria,

perche vuoi infliggere un danno ulteriore alla tua stessa mente, che e

al di fuori della sua sfera (d'influenza)? Hai abbandonato i tuoi amici

e parenti in lacrime, sempre pronti ad aiutarti; perche non sei capace diabbandonare anche quest'ira, un nemico che ti procura tante el isgra -

zie? Tu coltivi con affetto quest 'ira, che tuttavia uccide proprio quei

precet ti ( rnora li) cbe tenti di seguire; esiste uno sciocco par tuo? Sei

adirato perche qualcuno ha compiuto nei tuoi confronti un'azione me-

schina; perche vuai dunque compiere tu stesso un'azione dello stessotipo? Se, nel suo desiderio di renderti furioso, qualcuno si comporta

in modo scorretto nei tuoi confronti, perche dunque esauelisci i suoi

desideri adirandoti? Sia che adirandoti tu gl i arrechi 0 no danno, inogni caso tormenti te stesso col dolore che deriva dall'ira. Se i ne-

mid, accecat i da ll 'ira, seguono il sentiero che non da frutti (dell'ira),

perche dunque, adirandoti, tu ne segui l'esempio? Quell'ira che ha

indotto iltuo nemico a farti quello che non ti e piaciuto, - proprio

quell'ira dovrai stadicate; perche ti tormenti senza costrutto? C'e la

mornentaneita dei dharma, e gli skandha con cui egli si e comporrato

in modo scortese con te sana cessati: con che cosa sei dunque adirato

che esista davvero? Se qua1cuno reca danno a qualcun altro, a chi reca

danno se non a se stesso? Tu stesso sei la radice da cui nascono ituoi

mali. Perche allora ti adi ri con lui?".

4. Se, nonostante il fatto eli essersi autoammonito in tal modo, 1a

sua avversione non s1 e placata, dovra contemplate il fatto che sia

lui che I'altro sono iprodotti delle loro azioni (vedi p. 55). E dovra

per prima cosa contemplare questa fatto nei confronti di se stesso,

come segue: "Ora ascolta, che cosa gli vuoi fare nella tua ira? Questa

tua azione, che trae origine dall'ira, non ti portera solo disgrazie? Di-

fatti sei tu il proprietario delle tue azioni, l'erede delle tue azioni, Ie

rue azioni sono l'odgine eli quello che sei, esse sono i tuoi parenti

stretti, sono il tuo rifugio (protezione) Sarai tu l 'erede d i quaIsi~si

azione tu abbia compiuto. Ma questa tua azione non ti rnettera In

grado di ragg iungere l 'illuminazione completa di un Buddha , 0 I'il-

luminazione di un Pratyekabuddha, 0 il I ive llo di un Discepolo, 0 un

destine felice, come quello di Brahmii, Saba, un monarca universale,

un re locale, e cost via; bensi ti porte ra lontano da lia san ta rel igione,e ti condurra ad una esistenza in cui ti nu tri rai d i avanzi , e soffr ira i

gl i straordinari tormenti degli inferni, ecc. Quando agisci in tal modo,

sei come un uomo che, avendo afferrato carboni ardenti 0 s tereo con

Ie mani, vuole colpire conessi qualcun altro, ma prima di tutto si

brucia e si sporca", E le stesse riflessioniandranno applicate all'altra

persona.

90 Trance Trance 91

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... E come un uomo che, col vente contra rio, vuole gettare polvere

contro qualcun altro, sebbene la getti soltanto centro se stesso.

5. Se nonostante queste riflessioni la sua ira non S 1 placa, egli dovra

contemplare Ie virtu della condotta del Maestro nel passato (vedipp. 38-41).

6. Se , poic~e e stato per tanto tempo schiavo delle passioni impure,

anche come risultato della contemplazione della condotta del Maestro

nel passato questa sua avversione non si placa, allora dovra contem-plate che cosa si dice a proposito del mondo sarnsarico che e senza

inizio e senza fine, vale a dire, "Non e facile, 0 monad, trovare un

essere che non sia stato nel passato la propria madre, a il proprio

padre, f ratello, sorel la , f iglio 0 fig lia" (S II 189-90). Pertanto si dovra

a,:erenei cO,ruronti di quella persona un pensiero come segue: "Que-

sn dunque e stato nel passato mia madre, che mi ha of ferto rifug io

pet died rnesi ne! suo ventre, che rni ha tolto I'orina, escrementi, sa-

liva, moccio, ecc., senza disgusto, come si fosse trattato di Iesno di

sandalo d'oro, mi ha permesso di saltellare sul suo sene, mi 1a por-

tato sui fianchi, e mi ha portaro in braccio, Quando era mio padre

ha superato difficolta e percorso strade scoscese per fare i suoi com-

merci; per arnor mio ha sacrificato la sua vita, e andato in battaglia

con gli eserciti schierati l'uno contro I'altro, con la nave ha toccato ilgrande oceano, e ha compiuto altre azioni difficoltose· a1 fine di essere

in grado di allevare i propri figli ha accumulate una' fortuna can que.

sti diversi espedienti, e COS1 rni ha t ira to SU, E quando eta mio fra-

tel lo , sorella, f iglio 0 figlia, mi ha fatto questo 0 quel se rviz io, Non

e pertanto opportuno che la mia mente debba provare odio pet lui".

7. Se ildiscepolo e ancora incapace di pacif icare il proprio mote,

dovra contemplate i van taggi del la benevolenza: Stai a senti re, 0 mioeremita, il Signore non ha forse detto, "0 monad, quando la bene-

yolenza, che libeta il cuore, e s tata sviluppata, coltivata, accumulata,

immessa in un veicolo e li progresso, e un fondamento di vi ta , riconfe r-

mata continuamente, padroneggiata e portata alla perfezione, ci si

possono aspettare undid vantaggi. Quail undid? 1. Dorme tranquil-

10, 2. si sveglia tranquillo, 3. non fa brutti sogni, 4. e caro agli uomini,

5. e caro agli spiriti, 6. Ie deita 1 0 pro teggono, 7. fuoco, veleno e spadanon possono recargli danno; 8. rapidamente concentra la mente; 9. isuoi tratti sono sereni, e 10. rnuore senza confusione. 11. Anche se

non puo spingersi piu. ol tre , egl i e uno che ascende al mondo illBrahma"

(A v 342). Se non annullerai in te questo pensiero di odio, sarai

escluso da questi vantaggi.

1. Dorme tranquillo, vale a dire, non dorme male come gli altri che

si g irano da tut ti ilat i, e russano rumorosamente. Quando si addormenta

e come chi entra nella realizzazione della trance. 2. Si sveglia tran-

quillo, vale a dire, non si sveglia male come 1a gente che, svegliandosi,

si lament a, sbadiglia e S 1 gira da ogni parte. Tranquillo, sereno, egli

si sveglia, come un fiore di loto roe 5 1 schiude. 3. Non fa brutti sogni,

vale a dire, se sogna, fa sogni di buon auspicio, sogna di rendere

omaggio ad un tabernacolo, a di compiere un atto di adorazione, 0 di

ascoltare ilDharma. Mentre non fa cattivi sogni come altra gente chesogna e li essere circondata da ladri, attaccata da bestie feroci, a di pre-

cipitate in un profondo burrone. 4. b caro agli uomini: e caroe piace

agli uomini come un filo di perle che adotna il petto, 0 corne una corona

di fiori sulla testa. 5. J 3 caro ag1i spiriti: dal memento che e caro agli

uomini, 1 0 e alrrettanto agli esseri non umani. 6. Le deita 1 0 proteg-

gono: come i genitori proteggono i propri figli, 7. Fuoco, ueleno e

spada non possono recargZi danno; vale a dire, non possono colpire,

aff liggere, recar danno al suo COl·pO.Cosl ci viene detto. 8, Rapidamente

concentra la mente, ed e libero da ottusa stupefazione, 9. I suoi trattisono sereni. come un maturo frutto di palma che sie appena staccato

dal gambo. 10. Muore senza conjusione: d ifa tti chi ha benevolenza

verso gli altri non prova una cosa come la morte in stato di assoluta

confusione. Bensl rnuore senza confusione, come se s i addormentasse. 11.

Anche se non PU Q spingersi oltre: se non e in grado e li procedere, oltre

la realizzazione della benevolenza, verso I'Arhattita, egli rinascera,

essendo motto a questa punto, nel mondo di Brahrna .• come chi si

r isveglia dal sonno.

8. Se anche in tal modo non riesce ad eliminate il SllO odio, dovra

affront ate I'analisi degli elementi, E in che modo? "Staia sentire,

o eremita, quando sei adirato con lui, con che cosa sei adirato? Sei

adirato con icapelli della testa, 0 con ipe li de l corpo , 0 con le unghie,

a con qualcuna delle altre 32 parti del corpo. Oppure sei forse adirato

can gi l elernenti eli terra, aequa, fuoco, aria, nei capelli della testa,

ecc.? Oppure, con quanto concerne i5 skandha, i 12 campi de i sensi,

e i18 element i, graz ie a i qua li questa persona v iene chiamata con questo

o quel nome - etta questi, sei adirato con 1 0 skandha di forma, 0

quello di sensazione, percezione, impulsi 0 coscienza? Oppure sei adirato

con il campo dei sensi del l'occhio, 0 degli oggetti della vista, ecc.?

Oppute sei adirato con l 'elemento dell'occhio, 0 l 'elemento degli oggetti

della vista, 0 l 'e lemento della coscienza dell'occhio, ecc., ecc.?". Quando

porta avanti questo tipo di analisi degli elementi, non c'e luogo alcuno

in cui possa trovar posto l'ira, non pili di quanta ce ne sia pet un

seme di senape su di un punteruolo, 0 per un dipinto ne l cielo vuoto.

92 Trance Trance 93

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9. Tuttavia se none capace di compiere l'analisi degli elementi, dovra

allora compiere uno scambio di doni Dovra dare all'altro qualcosadei suoi effetti personali, e dovra ricevere dall'altto qualcosa che gli

appat tiene, Ma se l 'a lt ro e privo di rnezzi, 0 non ha diritto (in quanto

monaco) a disporre di quanto possiede, dovra offrire se stesso, Se fa

cosl: , I 'avversione di quel la persona verra senz'al tro placata .

b. Beneuolenza ill imitata

(1. Preliminari): Lo Yogin, we e un principiante e vuole, tra le

quattro stazioni di Brahma, sviluppare prima di tutto Ia benevolenza,

dovra rimuovere gli ostacoli esterni (vedi VM cap. IV) , ricevere I'argo-

mente di meditazione, disperdere la sonnolenza che ne consegue, e se-

dersi tranquillo in un luogo appartato, su di un sedile ben preparato.

Dovra poi, per cominciare, contemplate iperico1i dell 'ira e i vantaggi

delia pazienza. E perche? Perche at traverso questo sviluppo medita tive

bisogna che I 'i ra venga abbandonata, e si raggiunga la pazienza. 'Tut tavia

non e possib ile abbandonare qualcosa senza averne vista ipericoli, ne

raggiungere qualcosa senza averne compreso i vantaggi, Pertanto i

pericoli dell'ira andranno visti mediante questa Sutta come: "Amico,

piene d'lta, vinte dall'ira, con le menti lora oppresse dail'ira Ie per-

sone vengono al mondo " (A I216 e 189). E ivantaggi della pazienza

andranno eompresi mediante passi come:

"Pazienza e sopportazione e la pi ii a lta penitenza,

I Buddha Ia chiamano il pili alto Nirvana" (Dhp. 184).

"Saldo nella pazienza, armato della forza che ne deriva -

costui io chiamo un Brahmino" (Dhp. 339),

"Non esiste niente di meglio della pazienza" (A I222).

Pertanto il discepolo dovra affrontare 1 0 sviluppo della benevolenza,

cosl. da separate la sua mente dal l'odio , di cui ha visto i pericol i, ed unirla

alia pazienza, di cui ha compreso ivantaggi,

(2. Le quattro persone. 2a Persone inadatte): Egli dona fin dal

principio sapere a proposito delle persone che sono inadatte, vale a

dire, la benevolenza 0 non Ia si dovra sviluppare nei loro confronti

all'inizio, 0 non la si dovra sviluppare aHatto nei 101'0 confronti. Difattiall'inizio questa benevolenza non andra sviluppata nei confronti dl

questi quattro, vale a dire, persone che non ci sono care, persone che cisono eccessivamente care, persone che ci sono indifferent i, persone che

ci sono os tili, Non la si dovra sviluppare affatto nei confronti di una

persona definita del sesso opposto, e neppure per imorti, Tentare di

trattare una persona che non ci e cara come cara e fastidioso; e alio

stesso modo e difficile trattare un amico che ci e eccessivarnente caro

come se fosse una persona che d e indi fferente, dal memento che siamo

portati a piangere se gli capita un qualche malanno; ed una persona

che ci e indifferente non 1a si puo facilmente trattare come se Fosse

pet noi importante e cara. Quando si pensa a un nemico, di solito

siamo preda dell 'i ra . Brama sorge allorche la benevolenza e diretta ad

una persona definita del sesso opposto. E quando viene svilnppata nei

confronti di persone morte, non e possibile raggiungere ne accesso h eestasi,

(2b. Oggetto adatto): Prima di tutto la benevolenza ~ndra continua-

mente sviluppata nei confronti di noi stessi, "Possa 10 essere felice,

libero da ogni male", oppure, "possa io essere Iibero da inimicizia,

libero da male fisico, libero da disturbi, e possa preservarrni in tran-

quillita ".

(2c. Estensione agli alt ri ); Sviluppando ildesiderio: "Possa io star

bene", e prendendo se stesso a testimone, il discepolo produce al lora il

desiderio we anche altri esseri dovranno stare bene e in tranquillita,

e cioe, "Poiche io voglio star bene, sono contrarioa soffrire, vcglio

vivere e non voglio madre, cosl sia anche pel' gli altri esseri ". AI fine

di prendere se stesso a restimone, deve per prima cosa irradiate bene-

volenza verso se stesso. Subito dopo di cio, affincbe possa ptocederefacilmente, dovra pensare aI suo caro, amato, rispettato maestro 0

precettore, 0 ·aqualcuno che e come lui , come pure alia Sua generosita ,

alle sue parole amichevoli, ece., che 1 0 rendono tanto caro e amato, e

alia sua virtu morale, alla sua. sapienza, ecc., che 1 0 rendono tanto

rispettato. E ildiscepolo dovra sviluppare benevolenza nei suoi confronti,

in tal modo: "Possa quest'uomo retto essere libero da ogni male", e

cost via . E una persona di questo t ipo real izza benevolenza in teramente

concentrata quando 1 0 desidera, Ma il monaco che non si content a solo

di questo, e che vuole abolire Ie barriere (tra se e Ie persons care,

indifferenti e ostili), dovra subito dopo di cia sviluppare benevolenza

nei confronti di 2. una persona molto cara , poi 3. nei confronti di unapersona cbe gl i e indifferente, 4, poi nei confronti di un nemico. Mentre

medita cosl, dovra, non appena ha reso Ia mente cedevole ed elastica

in uri'unica direzione, diriger la verso Ia successive. Se, rnentre dirige10 sua mente verso il nemico, insorge in lui avversione quando ricorda

le o£fese comrnesse dal nemico, dovts continuamente attenersi ad un

atteggiamento eli benevolenza nei confronti del primi t re tipi di persone.

Poi, venendo fuori da questa stato, dovra disperdere con sentimenti

costanti l 'avversione verso l 'ultima persona (doe, i1 nemico). Una volta

eliminata 1a sua avverSlone nei confronti della persona ostile, la sua

94 Trance Trance 95

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mente si rivolge can benevolenza anche verso di lui, came fa verso

persone care , amici car issirni e persone che gli sana indi fferent i.

(3. La benevolenza diventa illimitata. 3a. It compito): Poi, dal

momento che prove continua mente benevolenza, dovra acquisire una

mente tranquilla nei co nfronti delle quattro persone, vale a dire, se

stesso, una persona cara, una persona ind iffe rente, un nemico, e deter-minare l 'abol iz ione del le barrie re tra di Ioro.

(3b. It segno): E questo e it segno (del suo successo]: Supponi che

questa persona stia seduta in un cerro posto insieme a persone care,

indifferenri e os till, egli stesso essendo il quarto. Artivano dei bri-

ganti e dicono: "Venerabili, consegnateci uno dei monad! ", AlIa do-

manda, "per farne che? ", costoro rispondono: "per ucciderlo, pren-

derne il sangue dalla gala e offrirlo in sacrificio". Ora se quel monaco

pensasse, "facciarnogli prendere questo a quello" , non avrebbe realizzato

Ia distruzione delle barriere. E se pensa, "facciamogli prendere me

stesso, e non quei tre ", allo stesso modo non 1'ha realizzata. E perche>

Perche chi desidera la propria cattura non cerca il proprio bene ,

bell'S! solo il bene degli altri. Ma quando non vede nessuno tra i

quattro da consegnareai briganti, allora la sua mente si pone tran-

quilla nei propri confronti e nei confronti degli altri tre, ed egli ha

fina lmente in franto Ie barrie re.

(3e. It li vel lo di t rance): Immediatamente ins ieme alIa dis truzione

delle barriere, il monaco ha aequisito l'immagine mentale e la concen-

trazione accesso, Ma una volta infrante Ie barriere, e poi tende a,

sv iluppa e col tiva quel l'immagine mentale, egli raggiunge Ia comple ta

concentrazione senza trappa fatica - e la raggiunge, in successionenei quattro stadi di jhana.

(3d . La [ormula canonical: Difatti per mezzo di uno 0 del l'al tro di

questi quattro livelli di jhana "egli si trova a soffondere prima una

direzione con un euore colma di benevolenza, poi una seconda, poi una

terza, poi una quarta, poi sopra, poi sotto, intorno e ovunque, E cosl

si trova, riconoscendosi in tutti, a soffondere il mondo intero con un

eucre colmo di benevolenza, che lontano si spinge, che molto ha pet-corso, illimitato, libero da ogni inimicizia e malevolenza". Questa

trasformazione miracolosa puo essere raggiunta 5010 da persone il cui

pensiero abbia acquisi to plena concentrazione attraverso uno dei quattrojhana.

Qui: sojiondere significa: egli tocca, trasforma in oggetto. Rico-

noscendosi in tutti (sabbattatiiya): egli dovra identif icarsi (aftatiiya)

con tutti (sabbesu), s iano ess i infer iori , mediani , 0 superior i, s iano ess i

amici, nemici, 0 indifferenti, ecc. Cia s ignifica che dovra considerarl i

uguali a se stesso, senza fare I a dist inz ione che sono 'a lt ri e sse ri'. Oppure ,

il t ermine puo signi ficate (sempl icemente), 'can tut ti ne l propr io cuore',

senza lasciarne fuori la benche minima parte, Che lontano si spinge si

r ifer isce all 'arnpiezza della diffusione. Esso ha molto percorso in base al

suo {alto} livello (jhanico). E illimitato in rapporto alia destrezza che

implica (nell 'includere ogni essere vivente), e perche possiede un numeroillimitato di esseri per suo oggetto.

(3e. Variazioni); Soltanto coloro i quali hanno raggiunto intera

concentrazione sono in grado di praticare i seguenti tre metodi dati

nella Parisambhida:

I. In questi cinque modi c 'e una diffusione indif/erenziata dell~

benevolenza me rende libero ilcuore, vale a dire, "Possano 1. tutti

gli esse ri esse re liber i da in imic izia, danno, di sturbo , e possano preset-

varsi in tranqui ll ita l Possano 2. tut to cio che respira , 3. tutt e Ie c rea ture ,

4. tutte Ie persone, 5. tutti coloro che vengono indicati come individui,

essere liberi da inimicizia, ecc.!". .'

II. In questi set te modi c 'e una diffusione specijica di benevolenza

ehe rende l ibe ro it cuore, vale a dire, "Possano 1. tutte le donne essere

libere da inimicizia, ecc.! Possano 2. tutt i g li uomini , .3 . tutti isanti, 4.tu tta la gente comune, 5. tutti gli dei , 6. tutt i gli e s~eri umar:i ,. 7 . .~u~t i

coloro che si ttovano negli stati eli dolore, essere liberi da Ul1.IllICIZla,

eec.! ".

III. Per terza viene la benevolenza, che rende Hbero il cuore, e che

determina una diffusione nelle dieci direzioni in dieci modi , vale a di re,

"(A) Possano tutti gli esseri L nell'Oriente essere Iiberi da inimicizia,

ecc .l Possano tutt i gl i esseri 2. nell'Occiclente, 3. nel Settentrione, 4.

nel Meridione, 5. nel Nord-Est, 6. nel Nord-Ovest, 7. nel Sud-Est, 8.

ne l Sud-Ovest , 9. di sopra , e 10. di sorto, essere liberi cia inimic izia, =:Possano tutto ci6 che respira, tutte le creature, tutte le persone, tutti

coloro che sono inclusi nel regno dell' es istenza individuale 1. nell'Orien-

te, ... 10. di sotto, essere liberi c ia irrimicizia, ecc .! Possano tutt i gl i

uomini, santi, genre eomune, dei, umani, e dannati 1. nell'Oriente . ..

2. di sot to esse re Iibe ri da inimic iz ia , ecc.!".

c. Compassione Ill imitata

Per prima cosa dovra rivolgere la propria compassione verso un

uomo che egli vede essere biasimevole, deforme, in grande disperazione,

di sgraz ia to, sfavo rito dall a sorte e infe li ce, con piedi e m.ani muti l.3"~i ,

con davanti la cioto la dell e elemosine , che se ne sta seduto ill un OSplZlO

96 Trance Trance 97

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per poveri, can una gran quantita di vermi che gli fuoriescono dagli

art i, e che geme dal la disperaz ione , E i1discepolo dovra pensare, "Ahime!

Quest'uomo se la passa proprio male! Sarebbe un bene pet lui essere

libera to da tanta sofferenza!",Se non si incontra nessun tipo del genere, si dovra avere com-

passione verso un malfattore. Anche se costui puo sembrare del tutto

a suo agio , :in r ea lta e come un criminale condannato a morte, E in che

modo? Gli uomini del re portano un ladro preso con le mani nelsacco, can I'ordine del re di giustiziarlo, incatenato verso il luogodell'esecuzione, e ad ogni incrocio gli somministrano centinaia di fru-

state. La gente che si nova a passare gli da qualcosa da mangiare e da

masticate, e fiori, profumi, unguenti e foglie di betel. Sebbene costui

mangi e si goda queste case, e cammini come fosse felice e ricco,

tuttavia nessuno 1 0 potrebbe immaginare felice e ricco; al contrario

la gente ha pied di lui, e dice, "questo poveraccio presto morira; ogni

passo che fa 10 avvicina alla morte". Allo stesso modo ilmonaco, che

pratica la rneditazione sulla compassione, puo provare compassione

anche nei confronti di una persona felice, e pensare: "Sebbene questa

poveraccio adesso sia felice e abbia di tutto, e si gada do che possiede,

tuttavia avra presto esperienza di non poco dolore e tristezza negli stati

di dolore, in mancanza di una qualche buona azione compiuta con

almena una del le tre porte de ll 'azione {vale a di re, mediante ilcorpo, 1 1 1parola 0 la mente)".

Una volta appreso ad avere compassione pet una tale persona, egli

dovra a llo stesso modo dirigere la propria compassione prima 2 . su di una

persona cara, e poi 3. su di una persona indifferente, e infine 4. su diun nemico.

d. !!limitata gioia simpatetica

A questo punta una base adatta e un amico malta caro, uno che nel

Commento viene chia.mato un amico intossicato dalla 'gioia. Costui

'e uno eccessivarnente gioioso, che parla e ride. Pertanto 1 0 s i dovra

per prima cosa soffondere cii gioia simpatetica. Oppure, quando ildiscepolo vede 0 sente che una persona a lui cara e felice, in buona

salute e allegra, dovra produrre gioia simpatetica e pensare: "Quanta

e allegro questo essere! Bene! Splendido!", Ma se questa arnica chee intossicato dalla gioia, 0 se la persona cam, sono stati in passato felici,

rnentre proprio adesso sono disgraziati e sfortunati, si dovra richia-

mare alla mente soltanto la lora passata condizione felice, e produrre

gioia simpa te tica, tenendo conto soltanto de l lora passato stato gioioso,

e pensare: "una volta in passato costui possedeva una grande fortuna,

un c081 grande segui to, ed era: sempre allegro". E si dovra anche pro-

durre gioia simpatetica col tener conto del suo futuro stato gioioso, e

pensare: « In futuro cestui riotterra di nuovo la sua fortuna, e viaggera

sul dorsa degl i e le fant i, a cava llo, in palanch ini d'oro, e COS1 via". Una

volta prodotta in tal modo gioia simpatetica verso una persona cara,

si deve allora dirigere la propria gioia simpatetica successivamente nei

confronti di una persona che ci e indifferente, e poi nei confront! di

un nemico.

e. Illimitata Tranquillita di mente

Ma se il discepolo vuole sviluppare la meditazione sulla tranquill ita

di mente, deve per prima cosa acquisire la terza 0 quarta trance can

benevolenza. Una volta uscito fuori dal terzo jhana, dopa essersi fami-

liarizzato con esso, dona vedere ipericoli dei primi tre stati - vale a

dire, che ildes ider io 'possano essere Iel ici, ecc.' puo essere messo in rela-

zione ad una attenzione che sottende amare per gli esseri, che (can com-

passione) egli si trova assai vicino a ripugnanza e affezicne, e che

(can gioia simparet ica ) devoz ione ne i confronti di Iel ici ta puo port are

a rozzezza , Inolt re dovra vedere i vantaggi del la t ranquil lit a di mente,che consi ste nel la t ranqui ll a ca lma. Dovra poi p rodurre t ranqu ill it a dimente, prima di tutto verso una persona che gli e per natura indif-

ferente, e dovra considerarla in modo imparziale. Una volta prodotta,

nella rnaniera descritta, tranquillita di mente nei confront] di una. per-sona che gli e indifferente, poi verso una persona cam, poi verso un

amico intossica to da ll a gioia , e quindi verso un nern ico, dovra spezzare

le barriere con I'essere ugualmente indifferente nei confronti di tutti

costoro e d .i se stesso, e dovra coltivare quell'irnmagine mentale, svi-

lupparla, e ripeterla spesso. Quando agisce in tal modo, si determiners

il quarto stadia di J h a r r a .

3. L'EVOCAZIONE DELLE DElTA

L'Eoocazione di Tii ra

(Preliminari): L'offic iante dovra prima di tutto lavarsi la facda, i

piedi, ecc. Una volta purificato in tal modo ilcorpo dovra sedersi inmodo confortevole in un luogo solitario, ricoperto di fieri profumati

e pervaso d :i odori piacevol i, e per lui gradevo le.

Nel proprio eucre c lovra immaginare la sfera della. luna in quanta

suscitata dal suono primario A. Nel centro d :i essa dovra visualizzare

un bel loto azzurro, poi dentro i suo! filamenti la sfera della luna 00-

macola ta , e successivamente la gial la si ll aba germe TAM. Fasc i di raggi

98 Trance Trance 99

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Iutninosi si irradiano da questa gia lla si ll aba gerrne TAJyI e disperdono

le tenebre delle illusioni del mondo e illuminano gl i inf init i s is terni di

mondo in tutte e dieci le direzioni. Egli li fa ri splendere tut ti verso ilbasso, e ne trae fuori gli infiniti Buddha e Bodhisattva la cui dimora

e U. Questi Buddha e Bodhisattva vengono poi insediati sullo sfondo

del firmamento,

1. Pet prima cosa egl i cornpie 1a grande adorazione eli questi Buddha

e Bodhisattva grandemente compassionevoli che sana stati insediatisu llo sfondo de l fi rrnamento, con fieri celestia li , incenso, profumi , ghi r-

lande, unguenti, polveti aromatiche, abiti , parasoli, bandiere, carnpanelli ,

stendardi, e case simili,

2. Dopa di cio dovra fare una conjess ione dei propri peccati , nel

modo seguente: "Qualsiasi azione eattiva possa 1 0 aver cornpiuto,

provocato, 0 aceonsentito ehe venisse perpetrata, nel corso dei mid

pellegrinaggi attraverso questa mondo samsarico senza inizio, sia col

corpo, che con la mente, tutta confesso e mi asterro dal campi ere in

futuro". E dovra anche fare una promessa di maggiore zelo nei confronti

di az ioni virtuose che era sol ito Iascia re incompiute .

3. Dopo di cio dovra compiere l'Esultanza pe r it Mel'ito, come segue:

"1 0 esul to per tut to l'assieme di azioni meri torie dei Sugata , dei Pratye-

kabuddha, de l Discepoli , de l Bodhisa ttva che sono ifigli di .Tina, e eli

tutto ilmondo can i SUOl Dei ed iSUOl Brahma".4. Poi viene ilP re nde re R ifug io n ei T re Tesori: "10 prendo rifugio

nel Buddha, nel Dharma, nel Samgha - fino al tempo in cui io stesso

avro raggiunto l'illuminazione".

5. Poi viene I'atto eli Adesione al Sentiero, "10 voglio aderlre al

Sent iero indicate da i Tathaga ta, e a nessun alt ro".

6. Poi la Supplica: "Possano iTathaga ta Benedett i e i 1 0 1 ' 0 figli (i

Bodhisattva), che hanno operato per il bene del mondo fin da l p rin-

cipia, starrni accanto e provocare il mio Nirvana f inale" .

7. Poi 1a Petizione: "Possano iTathagata Benedetti indottr inarmi con

espos izioni incornparabil i del Dharma, di tal t ipo che gli esseri del mondo

samsarico possano essere presto salvati dalla schiavitu del divenire ",

8. Poi dovra fate una D edic a d el M er ito: "Qualsias i s ia il meritonato dal compimento de llo st raordinario uffi cio sett empl ice e dal la con-

fessione del peccati, tutto cio 10 dedico aUa real izzazione de lla com-

pleta illuminazione (el i tutti gl i esseri}". Oppure reci ta i versi che

descrivono 1 0 straordinario ufficio settemplice:

«Confesso tut ti i peccati , e fel ice gioi sco dei meri ti degli a ltri .

Al fine di non piir indugiare nello state di nascita, prendo rifugio nel

Benedetto,

Nel Dharma, in tutti e Tre i Tesori. All'illuminazione dedico imid pensieri.

Aderisco a1Suo Sentie ro, e dedico imiei merit ialla realizzazione

della completa illuminazione".

Una volta celebrate 1 0 strao rd inario uffic io se ttempl ice , dovra pro-

nunciare la formula e li congedo: 01y l A I: I M01 :I . Oppure, dovra recitare:

"Cosparse Ie nostre membra col Santo unguento della mora lit a,

Coperte can gli abiti delle trance,

Contornate dai fieri di loto delle membra dell'illuminazione,

Abbiamo dimarato in tranquillita e felicita",

9. Subito dopa dovra sviluppare nell'ordine dovuto Ie quattro Sta-

zioni di Brabmii, vale a dire, benevolenza, compassione, gioia simpatetica

e t ranquil lit a di mente.

10. Una volta tealizzate le quattro Stazioni di Brahma, dovra svi-

luppare (il discernimento nel-)1a p er /e tt a p u re zz a della natura originariadi tutti i dharma. Difatti « Tutti i dharma sono per Ioro natura e pet Iota

proprio esse re perfe tt arnente puri, ed anch'io ho una na tura che e perfet-tamen te pura" - egli dovra reali zza re tale discernimento inmodo diretto

e immediate. E questa fatto che tutti i dharma sono per loro natura

perfettamente puri, 10 si dovra stabilire mediante ilmantra seguente:

"Om, puri nel loro proprio essere sono i dharma tutti, puro nel mi~

proprio essere io sono". Ma se tutti idharma sono perfe ttamente pun

nella loro originaria natura, come avviene allora che si e costretti a

passare attraverso questa mondo samsarico? La ragione e li cio e che

essa [Ia natura originaria] e stata avvolta dalle irnpurita delle nozioni

eli soggetto e oggetto, e cost via. L'espediente che porta aHa loro

rimozione e 1 0 sviluppo del vera Sentiero, Difatti mediante questa

si riesce ad arrest are [que lle impuri ta ]. E cosl che si acquisisce ildiscer-nimento nella perfe tta purezza naturale di tutti idharma.

11. Dopo che ha meditate sulla perfetta purezza naturale e li tutti i

dharma 1'off iciante dovra meditare sulla oacuita di tut ti i dharma. E qui

per vacuita si intende: L'universo, sia in movimento che in riposo, in

se stesso non

eniente altro che una chiara Luminosita non duale, che

e diventata scuta a causa di tutte queste immaginazioni impure, quali ad

esernpio soggetto e oggetto, e cosl via. E tale vacuita andra stabilita

mediante it mant ra seguente: "Om, at traverso 1"1mia cognizione di va-

cuita io stesso sono ne l mio proprio essere di essenza adamantina".

12. Poi dovra meditate sulla Signora benedetta, la Santa T a r a , cheviene Iuori dalla gialla sillaba germe TAly,l, che sierge sulla sfera im-

macolata della luna, che di nuovo e nei f ilamenti del loto interamente•

100 TranceTrance 101

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sbocciato, che e entro la sfera lunare originariamente piazzata sul

euore . Egl i do,: ta irnmaginarla di colore verde profondo, can due braccia,

col volta sorridente, dotata di tutte Ie virtu, senza difetti di alcun

tipo, adorn a degli ornamenti di oro celestiale, rubini, pede e sioielli: i

seni decorati da splendide ghirlande, le due braccia ricopert; di o~nisor ta di bracc ia li ce lest ia li , i fianchi risplendenti di file di dischi di

gemme purissime, Ie cavigli e abbe ll ite da cavigli ere d'oro tempesta te di

ge lUlUe di ogni tipo, i capelli intrecciati can ghirlande di fiori dell'al-bero del paradiso e altri dello stesso tipo, can la figura del Sisnore

Amoghasiddhi, ilTathagata , ne l suo copricapo ri splenden te di g ioieru -

un 'immagine rad iosa e asso lutamente seducen te , nel la pienezza del la sua

giovinezza, can gli occhi dell'azzurro dei fiori di loto autunnali, col

corpo ricoperto da abit i divini , nel la posizione Arddhaparyanka, in un

cerchio di raggi bianchi su un loto bianco grande quanto una ruota di

carro, con la mane destra nel segno di generosita (varadii), e con nella

mana sinistra un fiore di loto azzurro interamente sbocc iato. Che svi -

luppi questa immagine della nostra Signora benedetta per quanto

tempo desidera,

Subito dopo la nostra eternamente perfetta Signora benedetta viene

spinta fuori de llo spazio, ne l suo aspe tto in tel legibi le , pe r mezzo de i nu-

meros i fasci di raggi ehe illuminano iltripli ce mondo e che nascono dal la

gia lla sil laba germe TA1y1 , che si trova nei filamenti del Iota nella luna lacui sfera era stata stabilita nel euore, e dalla nostra (stessa) Signora be-

nedetta. Una volta che l'ha spinta in avanti e fissata sullo sfondo del fir-

mamento egli dovra offrire una oblazione ai piedi della Signora benedetta,

can aequa profumata e fieri fragranti in un vaso ricoperto di gioielli, e

dovra poi darle un ri spettoso benvenuto (le tt . adorazicne) in molt i modi,

con fieri celestiali, incenso, profumi, ghirlande, unguenti, polveri aromati-

che, ves ti , parasoli, bandiere, campanell i, s tendardi , e cos t via. Dopo aver-

la adorata ripetutamente in tal modo, e lodata, dovra mostrare I'appro-

priato segno del dito chiamato 'il flore di loto aperto' (che viene poi

descr it to). Dopo aver reso omaggio, con questo segno del dito, all 'aspetto

inte ll egibil e del la Signora benede tta, dovra sviluppare I'incantamento

(mantra) in rapporto al suo aspetto eontingente. E dovra r isolutamente

credere nella non dualita di quei due aspetti

Subito dopo i raggi che ernanano dalla gialla sillaba germe TAM che

si trova sulla superficie immacolata della luna nei filamenti dei Iota

azzurro nella sfera lunare - raggl che sono di portata illimitata, adatti

alla divina Tara, e che illuminano le died parti del triplice mondo -

cancellano adesso Ia poverta e gli altri mali degli esseri che vivono in

questa triplice mondo, per mezzo di caseate di molteplici gioiell] che si

rive rsano dal l'al to, e li rifoeillano col nettare degli insegnamenti del

Dharma, che svela come tutte Ie cose siano impermanenti, prive di io

e cosi v ia. Dope esse rsi occupato in t al modo del le d iverse necessit a de l

mondo, dovra sv iluppare ne ll a sua rned itazione anche l 'a spet to cosmico

~ ~ara. Do':ta di nl1ov~ meditate, fino a stancarsi, su qualsiasi cosa

Sl sra determinate nella sillaba germe TAIyl, negli stadi di espansione e

contrazione. Se e esausto per Ia sua meditazione dovra rnorrnorare i1mantra seguente 0 1y 1 TA RE TUTTARE TURE SVAHA. Quesro man-

tra veramente regale e molto potente. Tutti i Tathagata 1 0 hanno onorato,adorato e riverito.Una vol ta emerso dal la t rance, 10 Yogin, che ha v ista I'universo inte ro

nella forma di Tara, dovra rimanere quanto vuole consapevole della sua

p ropria ident it a con la Signora benede tta.

(Benefici): Quando qualcuno rned ita su lla Signora benede tta in questa

n:anieta, 1~ otto abilita magiche cadranno ai suoi piedi. Non c'e alcun

b~sog!10 di parlare delle altre abilita,. di Iivello inferiore, che egli ine-

vitabilmente acquisisce. Chiunque rnediti sulla nos tra Signora benedetta

in una soli ta r ia grotta di montagna, Ia osservera facc ia a faccia con iSUO!

propri oechi. E la Signora Benedetta s tessa gli conceded. persino ilpro -prio respire, e tutto il resto. Per non dire altro, ella met t ed sul palma

della mana di costui proprio la Buddhita, che e tanto difficile da

conquistare.

Sapienza 103

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IV

SAPIENZA

1. LE QUATTRO SANTE VERITA

a. La oerita del male

'Nascita e male'. Perche dunque 1a nascit a viene considera ra come un

male? Perche essa e la base per una enorme quantita di mali. Possiamodist inguere sette var ied di male, e cioe:

1 .. 'II male che consiste nel dolore' - tali sono Ie sensazioni di dolore

mentale e fisico, che sono male sia di na tura che di nome.2. 'Il male da opposto' - quando una sensazione piacevole si muta nel

suo opposto, d iventa 1a causa deli 'i nsorgere del male.

3. 'II male delle cose condizionate' - poiche le sensazioni neutre,

come del resto tutte Ie altre cose condizionate sui tre piani di esistenza,sono oppresse da insorgere e scomparire .

4. 'Male nascosto', in riferimento adafflizioni fisiche come dolori

acuti alle orecchie 0 ai denti, oppure afflizioni mentali come il dolorevivo che nasce da passione 0 odio, in quei casi e possibile riconoscere

(la ragione per cui qualcuno sembra soffrire) soltanto indagando, e

quando (l'occas ione che provoca) 1 'attacco non e evidente. Viene anchechiamato 'male non evidente'.

5. 'Male manifesto' - queste sono le afflizioni causate dai 32 tipi ditortura, dal memento che sono riconoscibili anche senza bisogno di

indagare, e ( l'occasione che provoca) l 'attacco e evidente. Viene anchechiamato 'male evidente' .

6. 'Male indiretto' - in rife rimento a tutti i tipi di male, con l'eece-

zione del male che consiste nel dolore; vale a dire, a nasdta, ecc., che

cos ti tuiscono la base e li questa 0 quel male. Mentre ilmale che consistenel dolore viene chiamato 'male diret to'.

Qui Ia nasc ita e male poiche costituisce Ia base de lle (a) soffe renze

degli stati di dolore che il Signore ha rivelato ricorrendo ad una simi-

litudine nel Sutra del Saggio e dello Sciocco (M 129, III 165 e segg.),

-~----------

e altri: e (b) del male che insorge anche in chi ha un destino felice nel

mondo degli uomini, e che e innato in chi viene generate dall'utero, le

esperienze durante ilsoggiorno nell'u tero, negli abort i, l 'a tro di nascita,e gli shock che si subiscono subito dopo la nascita, (Tutte queste cose

vengono descri tt e dett agli atamente a i numeri 3~-41} (c) In piu c'e, il

male che ha radici nezli attacchi contro se stessi. Nel corso della VIta

soffrono questa tipo dt male colore che si ucc idono, 0, alla.m~nieta degli

Asce ti Nudi, e al tri, si infliggono da soli de lle torture e castighi, 0 nel loroodio tifiutano il elba e S 1 impiccano. (d) Di contra , il male che ha

radici negli at tacchi cent ro al tri insorge in ch i ha esperienza de i dolori

di essere ucciso, bastonato 0 tagliato a pezzi cia altri. E pertanto Ia

nascita e la base di tutti questi mali.

'Malattia e male. Vecchiaia e male'. E Ia vecchiaia e male (a) in

quanto e uno dei mali (caratteristici) delle cose condizionate (v~~i 3

sopra ), e (b) perche e la base di mali . E la base delle soff7renze fi si che

e men tali che insorsono in quanto risultato di molte e vane cose, come

ad esempio il t ilass"amento degli art i, 11disturbo alle facolta sensoria. Ii ,

perdita della vista, perdita della giovinezza, debilitazione, annebbl~-

mento della memoria e della capacita di giudizio, e ildisprezzo degli altri.

'Morte e male'. "L'uomo malvagio discerne (nell 'ora dell a morte) le

az ioni rnalvage (che ha commesso durante la vita ), 0 una prova del su<?

cattivo destino (nella prossirna vita); l'uomo retto che non sopporta ~essere separate dalle cose che gli sono care: qualsiasl male .IDentale C1

sia in un uomo che muore, e qualsiasi cosa ci s ia, in piir, medi~nte soffe-

renza fisica, di insopportabi le e irreparabile, come ad esemplo 1 0 .spez-zarsi delle giunture e dei tendini, e la pressione sulle parti morbide e

vitali del corpo - per tutti questi mali e la morte che ne sta alia base.

E per questa che la morte e stata definit a un male".

"Essere uniti a cio cbe non ci piace signif ica soljerenza. Essere

s taccati da cia che ci piace signif ica soffe renza. Non ott enere cia cbe

oogliamo, anche questo significa so!ferenza". .. ..

"In breve, qualsiasi attaccamento a (uno qualsiasi . de-) t. cmqu~

skandha (comporta) soiierenza", Nascita, e COSl via, oppnmono 111 molti

modi ic inque skandha di cupidigia , come nel caso del fuo~o e de l co.mbu-

stibile Ie armi e il bersazlio moscow, zanzare, ecc., e 11corpo el i una, a , ad .

vacca, imietitor i e ilcampo, i brigant i e un vi llaggio. E yengono pr, Ot~l

nei cinque skandha di cupidigia proprio come erba, piante rampicanti,

ecc. crescono suUa terra, 0 fi eri, ftut ti e germogli sugli a lberi .

Tuttavia persino nel corso di numerosi deli cosmid sarebbe ~mpos-

sib ile enumerare de ttazli ata rnente tut te queste sofferenze 0 vemrne a

capo. Pertanto al fine d i dimostra re tutto questo ~a,le , 11Si l?nore l(l h.a

sintetizzato in questi cinque skandha di cupidigia, proprio come il

104 Sapienza S ap ie nza 1 05

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sapore el i tutta I'acqua dell'oceano 10 S1 puo rinvenire in una sola

goccia d'acqua eli mate, ed Egli ha detto: "in breve, icinque skandha

di cup idigia sono male".

b. Isedici aspetti

Ci sono sedici aspetti delle quattro sante verita, ed e mediante lasapienza che vengono compresi: Essi sono:

I. In rapporto a1 male1. Impermanenti, poiche le cose insorgono ill quanto dipendenti

da cause.

2. Male , poiche propr io per loro natura sono oppressivi .

3. Vuoti, poiche non confermano la vis ione che quals iasi cosa appal '-

tiene ad un io.

4. Impersonali, poiche non confermano la visione che esiste un io.

II. In Rapporto all'Origine

5. Causa, in quanto le cose sono dovute ad un numero di cause

remote.

6. Origine, in quanto diventano manifeste come r isulta to del le 101:0

cause prossime.

7. Prodotta, poiche sono, in quanto serie e li dharma momentanei,

soggette ad azioni di causazioni successive .

8 . Co n di zi on e , in quanto vengono realizzate mediante la coope-

razione di numerose condizioni.

III . In rapporto all'Arresto

9. Arresto , poiche (nel Nirvana) g1i skandha si sono estmti,

10. Calma tranquillita, poiche i tre fuochi - di bramosia, odio e

illusione -, sono stati estinti.

11. Sublime, poiche qui non esistono disgrazie.

12 . Fuga Definitiva, poiche S 1 e l iber i da quals iasi cosa possa causare

male.

IV. In rapporto al Sentiero

13. II seniiero, nel senso che vi si cammina verso ilNirvana.14. Metodo Corretto, perche e sia efficace che vantaggioso.

1 5. P ro gr es so , perche r ivela ilNirvana.

16. F attor e d z Liberazione, perche e in grado di produrre un defini-

tivo superamento (di questa mondo).

Esiste, tuttavia, un'altra spiegazione:

1. Impermanente, perche non perpetuo.

2. Male, perche e come un fardello.

3. Vuoto, perche vuoto di quegli attributi di personali ta come essere

un agente, ecc.

4. Impersonale, perche incontrollabile.

5. Causa, in quanto le cose nascono da esso.

6. Origine, in quanta esse emergono come dal futuro.

7. Prodotto, in quanta consistono di processi interconnessi,

8. Condizione, quando si considera it fattore principale in ogni

azione di p roduzione data.9. Arresto, perche tutto ilmale passato e state eliminate, e ilfu-

turo non PU Q aver luogo.

10. Calma Tranquillitlt, perche libera da insorgere, durata e fine (i

t re contrassegni di tutt e lecose condiz ionate).

11. Sublime, perche buono in senso assoluto.

12 . Fuga Definitiva, perche porta alla completa sicurezza e alIa con-

solazione piu alta poss ibile.

. 13. Sentiero, perche conrrario ai sentieri sbagliati.14. Corretto Metodo, perche con trario a metodi e rrati .

15. Progresso, perche non distrae coloro i quali sono lunge la via

che porta al Ia c it ta del Nirvana.

1 6. F a tt or e d i L ib er az io ne , perche abbandona i1 triplice divenire.

Dal momento che le sp iegazioni trad izional i non concordano, ne diamo

una terza:

1. Impermanente, perche nasce e muore.

2. Male, perche ripugnante per ilpensiero di santi uomini.

3. VUOlO, perche in esso non si puo rinvenire nessun io.

4. Impersonale, perche non e un io.

5. C au sa - brama, nel senso di amore per se stessi, e la causa prima

di ogni soffe renza , come ilseme e la causa prima del frutto.

6. Origine - brarna, nel senso di desiderio di rinascere, e la causa

immedia ta del la soffer enza , come Ia p roduzione di germogli , bulbi, ecc.

e un processo causale che porta al frutto.

7. Prodotto - brama, in quanta decisione prec isa di conquistare una

rinascita precisa, e Ia causa prossima della soffereoza, come i1 fiore e Ia

causa pros sima de l frutto,8. Condizione - brama, in quanta deside rio di una precisa rinascita,

e Ia causa suss idiaria della sofferenza, come Ia terra, l 'acqua, i1 concime,ecc. , sono le cause sussidiari e de l frut to.

9. Arresfo , perche interrompe il cerchio delle nascite.

10. Calma Tranquillita, in quanta cessazione di ogni mill

11. Sublime, poiche nulla puo essergl i superrore.

106 SapienzaSap ienza 107

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12. Fuga Definitioa, perche e irreversibile.

13. Semiero, perche simile ad una strada diritta.

14. Corretto Metodo, perche in accordo con Ia vera realta,

15. Progresso; perche la purezza 1a si puo ot tenere sol tanto median tetale sentiero, e nessun alt ro.

16. Fattore di Liberazione, perche separa definitivamente dal tri-plice divenire.

Esiste ancora una quarta spiegazione, Gli aspetti vengono quindi

considerati come antidoti ai seguenti punti di vista falsi :

1. Impermanente, il punto di vista secondo cui esistono cose chesono permanenti,

2. Male, ilpun to di vista secondo cui e possibile trovare 1a Iel icitanelle cose condizionate.

3. Vuoto, ilpunto di vista secondo cui qualsiasi cosa appartiene adun io.

4. Impersonate, ilpunto di vista secondo cui esiste un io.

5. Causa, it punto di vista secondo cui non c'e causa alcuna.

6. Origine, il punta di vista secondo cui esiste soltanto una sin-gola causa , come per esempio Dio (Ishvara).

7. Prodotto, il punto di vista secondo cui Ie entita si evolvono e

sono in grado di trasformarsi,8. Condizione, ilpunto di vista secondo cui i l mondo e create da un

essere intelligente.

9. Arresto, il punto di vista secondo cui non e possibile alcunaIiberazione

J . O . Calma Tranquillita, ilpunto d i vista secondo cui l iberazione con-sist e di dolo re e soff erenza.

11. Sublime, i1 pun to di v ista secondo cui la felicira delle trance e Iacosa piu sublime di tutte.

12. Fuga Detinitiva, il punto di vista secondo cui la liberazione non

e definitiva, secondo cui ci S 1 po trebbe a llon tanare da essa,

13. Sentiero, il punto di vista secondo cui non esiste Sentiero.

14. Corretto Metodo, il punto di vista secondo cui il sentiero sba-gliato e quello giusto.

15. Progresso , il punta di vista secondo cui esiste un altro sentiero,

16. Fattore di Liberazione, ilpun to di vista secondo cui il sentiero tipuo indurre in errore.

2. I TRE CONTRASSEGNI DELLE COSE CONDI21ONATE

a. Le 165 Considerazioni

IImateriale e quiorganizzato tenendo presenti gil skandha: "Qual-

siasi forma ci sia , egl i dete rmina tut to cia come impermanente. Questa

e una considerazione staccata. Egli Ia determina come male, come non

io. Queste sono altre due considerazioni staccate", . .

Questo monaco dunque c lassifi ca ogni f.or~a,. indica ta ~ senso inde-

finito come 'qualsiasi forma', da 11 punti di vls~a - la tr1a~e passato,

presente e futuro, e Ie ~u3Jttro ~oppie ~entro-fuot1, rc:zzo- taffmato, ~as-

so-alto, distante-vicino. < Determina ogm forma come lmper~anente , la

considera come impermanente, Nel modo seguente; come e stato sta-

bil ito: "La forma, s ia essa passata, presente 0futura, e impermanente nel

senso che e sempte sul punto di estinguersi", . ..

Ezli considera l'impermanenza nel senso di estmzione come segue:

La forma passata e impermanente nel senso che e sempr~ sul pu~to

di estinguersi perche si e gia estinta nel passato, e n,on. e prosegurta

fino a questa divenire (presenre), La forma futura e impermanente

nel sense che e sempre sul punto di estinguersi perche verra ad essere

nel divenire immediatamente successive, e 11 S 1 estinguera, e dopo non

arrived ad un ulteriore divenire. La forma presente e impetma~entenel sensa che Ie sempre sul punto di est inguersi pe~che si ~s?ngue

proprio adesso e non procede ulteriormente. ~a fo:ma 1nt,erna e ~p~-

manente nel senso che e sernpre sul punto di estinguersi (proprio) ill

quanta interna, e non precede ver,so ~no stato in ~i. sia esterna. E a1tte~-

tanto avviene pet le quattro coppie, fino a cbe arr1Vlam~ a: ~a farrr;a VI-

cina e imperrnanente nel senso che e sernpre sul punta di es.t1ngt1;et~lpet-

che S1 estingue proprio qui, e non precede vers:> u~o ~ta to In C~l ~la 10~-tana, Che tutto c ia e imperrnanente nel senso di est~nzlOne,.C?Stl~U1sce,.lt~

t al modo, una sola considerazione, rna spezze trata ri sul ta divi sa rn undici

patti. .. h'E tutto c ia e male nel senso che e suscitatore di paUl'a, pete e

dannoso. Difatti gli esseri temono cia che e imper_manente. Gli de i(tremavano quando ilTathagata ricordava loro del la l~perman~nza ne l

Sihopama-sutra), Che c io sia male nel sens~ che e .st1;sClt.atore~'paur~,e una sola considerazione, ma spezzet ta ta risult a divisa ill un:dic~ pa~1'1.

E p oic he tutto questa e male, anche ilnqn. i o . 1 ;>e nel.s~i~so che. e pm;oel i sos tanziali ta , perche non c 'e autosostanzialita che sra rmmagiaata ill

quanto io, abitante interiore, agente, seziente, ~he ha po~et~ s~lOp ro-

prio. Difatti cia che Ie impermanen~e Ie male, e l llca~ce di ~liminat.e 1 . 1 1

propria impermanenza, 0 1a sua interf erenza fastidicsa di nascere

10 8 SapienzaSapienza 109

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scomparire, Donde allora la sua posrzione di agente, ecc.? Ci viene

detto: "Se, 0 monaci , questa fo rma fosse I'io , questa forma non sarebbe

soggetta a oppressione" (S III 66), e COSl via. Che questo sianon io

ne l sensa di esse re privo di sostanzial it a e una sola considerazione, rna

spezzettata si divide di nuevo in undid parti,

Lo stesso metodo sndra applica te al le sensazioni, percezioui, impulsi

e eoscienza.

Tuttavia poiche do che e impermanente viene assurdamente 'rag-

gruppato', ecc., allora, al fine di mostrarne Ie implicazioni, 0 attirare

l 'att enz ione in vari modi , il testa di nuevo afferma: "Forma, passata,

futura e presente, e impermanente, raggruppata, prodotta in dipendenza

di coproduz ione condizionata , condanna ta ad estinguersi , condanna ta a

mori re, degna di distaeco, degna di cessazione" (S III24).

Lo stesso metodo andra applicate alle sensazioni, ece.

h. Itre contrassegnl definiti

Tutti iprocess i condizionati che si ver if icano nell'intervallo tra nascita

e morte sono impermanenti, In che modo? Perche si verificano insor-

gere e morire, a causa della lora opposizione, perche non durano pili del

lora tempo, e perche sono opposti a permanenza. Ma daI momenta che

iprocessi condiz iona ti che sono insorti raggiungono stabil it a, durante

la lora stabilira sana consumati da decadimento e, raggiunto u deca-dimento, inevi tab ilmen te fin iscono , pertan to sono anch'essi male, per

il fatto che sono costantemente molestati (da nascita e morte), sono

difficili da sopportare, sana la base della sofferenza e sono l'opposto

delia Calma. Sono anche non io, dal momento che sono vuoti, non

hanno padrone, sono inefficaci e opposti all'io; difatti sono vuoti

rispe tto al ia capaci ta di control la re il potere nel senso che non esiste

nessuno che eserciti ilpotere su queste tre posizioni, e possa dire: "NOD

£accio raggiungere s tabili ta a quei process i condizionati che sono insor ti!

Non faccio decadere quelli che hanno raggiunto stabilital Non facdo

mori re queIli che hanno raggiunto il decadimentcl ".

3, ESAME DELLE CONDIZIONI

a, It campo del condizionamento

(Due condizioni della quintuplice coscienza sensoriale). Qual e quella

forma che cos ti tuisce 1 1 campo del sensi della visione? (a) l'occhio,

l'organo sensoriale, derivate dai quattro grandi primari, inclusi nella

personali ta , invisibi li e reagenti - l 'occhio, invis ibile e reagente, col quale

SI e visto, si vede, si vedra, 0 si puo vedere la forma che e visibile

e reagente {che viene in contatto); '"

(b) (Nel caso d i v isione ll lvolontaria ); L'occhio ... reagente -T'occhio,

invisibile e reagente, contro cui la forma che e vis ibile e reagente, evenuta in contatto, viene ill contatto, verra 0 puo veni re in conta tto;

(c) (Nel caso di sguardo volontario): L'occhio ... reagente - l'occhio,

invisib ile e reagente, the e venuto in contatto, viene in contatto, verra

o puo venire in contatto con la forma che e visibile e reagente.{d) L'occhio '" reagente - dipendente da quest 'ocehio , in rapporto

ad uno stimolo visivo, 1. un contatto visivo si e verificato, si verifies,

si verifichera 0 puo verificarsi; 2. una sensazione, 3. una percezione,

4. una vol iz ione , 5. (un at to d i) cosc ienza vi siva; (e inolt re), d ipendente

da quest'occhio, con una forma (visibile) pet oggetto, si e verif icato, s i

verifica, si verifichera a PU Q verificarsi, 6. un. contatto visivo, 7. una

sensazione, 8. una percezione, 9. una volizione, 10. (un atto di) co-

scienza visiva.

E cosl via per gli altri quattro tipi di coscienza sensoriale, con le

variazioni seguenti:

II. L'orecchio ... suoni che sono invisibili e reagenti (e cost via per

g li a ltri ) ... contat to audi tive ... coscienza audit iva .

III. IInaso ... odor i ... contatto o lfa ttiva ... cosc ienza ol fat tiva.IV. La lingua ... sapori ... contatto gustative ." coscienza gustativa.

V. IIcorpo ... cose tant il i .. , conta tto del corpo ... coscienza de l co rpo,

(Quattro condizioni per un atto della sestuplice coscienza sensoriale'[:

Per gli elementi dellacoscienza visiva, ecc., non sol tanto l'occhio e la

forma, ecc., sono lecondizioni, rna anehe la luce, ecc. Per questa gli

antichi maestri hanna detro:' "Un atto di coscienza visiva nasce condi-

zionato dal l'occhio , la forma (vi sibil e), la luce e I'at tenzione. Un at to dicoscienza auditiva nasce condizionato dall'orecchio, il suono, un libero

accesso del suono (onde) all'orecchio interno, e attenzione, Un atto

di coscienza olfattiva nasce condizionato dal naso, I'odore, l'aria (cbe

trasrnette 1 0 st imolo) e l'at tenzione. Un a tto di coscienza gusta tiva nasce

eondiz iona to dalla l ingua, sapore , I 'acqua (umidita, a ttraver so la qua le

viene trasmesso 10 stimolo), e at tenzione. Un a tto di coscienza corporea

nasce condizionato dal corpo, eose tattili, la solidita (che deve carat-terizzare 10 stimolo), e attenzione, Un atto di coscienza mentale nasce

condizionato daIla subcoscienza (bhavanga), la mente, un oggetto della

mente e attenzione". (11 Vimuttimagga da qui, meglio: mente, oggetto

della mente, intenzionalita (adhimokkha), e attenzione).

(Cinque condizioni per un atto di coscienza visiva): Sono (almeno)

cinque i Ia tto ri dacui dipende il verificarsi di coscienza dell'occhio: ci

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112 Sapienza Sapienza 113

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posto'. Sono classi fica te come meri torie, demeritorie, e imperturbabi li

(che si rinvengono nelle trance senza forma), e consistono di azioni del

corpo, parola 0 mente. In questa contesto vengono considerate soltanto

quelle volizioni che producono rinascita, Quelle che sono karmicamente

neutre, 0 peculiari alI 'Arhat, vengono tralasciate,

In che modo dunque I'ignoranza condiziona le formazioni karmiche?

Un esame della differenza tra Ie azioni di un Arhat e quelle di una

persona norma le chiar if ica esaur ientemente la conness ione: L'Arhat agisce

senza credere in un 1 0 , libero da brama, odio e illusione, e con un

disce rnimenro deUe qua ttro sante verit a. Una persona normale, al con-trario, agisce in base ad una errata fiducia in un io, e ignora Ie quattro

sante verita, Le sue azioni quindi sono ovviamente legate a ignoranza, e

questa e la ragione per cui rinasce continuarnente. L'Arhat, invece,

e sfuggito alla necessi ta di r inascere.

I fat tori 1 e 2 si intendono riferiti aila vita passata, Veniamo ora

ad una nuova esistenza, la vita presente, 3. Coscienza s ignifies qui ' co-

scienza di rinascita', vale a dire, la coscienza che nasce nel momento

stesso del concepimento. L'ultimo atto mentale della vita precedente,

la 'coscienza del decesso', viene seguito da un atto mentale che da inizio

ad una nuova esistenza in un nuovo corpo. Inon buddhis ti sono inclini

a ritenere che llconcepimento sia un atto involontario, a noi imposto

da quanto hanno fatto inostri genitori. Qui si ritiene invece che essosia un atto essenzialmente volontario, il risu1tato di quanto noi stessi

abbiamo fatto nel passato, Si ritiene che le azioni della nostra vita pas-

sa ta determinino In natura dell 'a tto d i coscienza che esi ste ne l memento

del concepimento. Questo atto di coscienza viene inoltre considerate

come il nueleo attotno a1 quale viene organizzata una nuova persona-

lira, come una sorta di 'embrione psichicc'. De i cinque skandha, si

ri tiene che la coscienza sia quello che forma ilcentro di un nuevo essere,

perche essa e l'atto centrale di consapevolezza con cui un individuo si

pone come sogget to conscio e li fronte al resto del mondo.

4. Nome e forma e un'alt ra espressione per i cinque skandha - 'forma'

e ilprimo, e 'nome' gli alai quattro. 'Nome e forma' e un termine

in certo modo arcaico per organi srno psicofisico, che adesso si forma e si

coagula inrorno a1nuc leo di cosdenza. Coscienza e 'nome e forma' S 1 dice

dipendano I'una dagli altri come due fasci di giunchi, appoggiati l'unoaccanto all'altro.

. L'organismo psicofisieo e ovviamente una condizione necessaria per

I'insorgere 5. de i rei campi dei sensi. Questo termine comprende (a) i

sei organi sensoriali, con la mente come sesto; (b) i sei campi, 0 oggetti,

dei sensi ; e ( c) le sei coscienze a ttaccate agl i organ i sensoria li .

Questi tre rendono ovviamente possibile il 6. contatto , ehe viene

definite come la collocazione, 0 I'incontro, 0 la coincidenza, di organo,oggetto e coscienza, "Dipendente da occhio e forme nasee 1 a coscienza

dell'occhio; il concorso dei tre e ilcontatto".Di nuovo il contatto e una condiz ione necessaria de ll a 7. sensazione,

che e di tre tipi - piacevole, spiacevole e neutra.

La sensazione a sua volta porta a 8. brama: Una sensazione piacevole

ci spinge a desiderate ill avete ancora pill esperienza di essa; una sen-

sazione spiacevole c i po tta a desidera rne la l ibe razione, 0 ci spinge a

bramare la gioia dei sensi che ne neutralizzerebbe l'effetto; una sensa-zione neutrale, una sorta di pacifica calma, di nuovo ci spinge a desi-

derarne di pill.

9 . L 'a f fer rare non e al tro che una forma esasperata di brama, esaspe-

rata sia da una maggiore intensit a, e una pil l sa lda possessione di ogget ti

dei sensi, sia da una acce ttazione, 0 confusione di punti di vista errati.

"Brama e desiderio di un oggetto non ancora ottenuto, come la

mano di un Iadro allungata nel buio. Afferrare e i1 possesso di unoggetto che si e ottenuto,come i1 possesso di un tesoro da parte del

ladro". Si distinguono quattro tip! di afferare: (a) Possiamo afferrare

ogge tti de i sensi, nel la speranza di trarne piacere 0 sicurezza, Oppure

possiamo afferrare false opinioni, di cui di nuovo si distinguono tre

tipi: (b) prima abbiamo i punti di vista che precludono qualsiasi spe-

ranza di salvazione, - punti di vista materialistici, nihilistici, e cost

via. (c) Poi ci sono ipunti di vista che pretendono che la salvazione ri-

sulti da pratiche che non sono invece in grado di produrla. E infine c'e

(d) I'afferrare la parola 'io', che copre tutti ipensieri e discorsi in cui

usiamo Ia parola 'io' 0 isuoi derivati. Questi tre tipi di punti di vista

vengono rnenziona ti qui perche cont ribui scono in modo tanto notevole

alla nostra schiavitu nei confronti degli oggetti dei sensi, Senza tali

punti di vista errati saremmo pill inclini ad abbandonarli.

E a questo stadio che e possibile fare qualcosa di pratico per spezzare

la catena. Messi di fronte alla brama possiamo t.rasformarla in serena

fede, e in tal modo assicurarci una rinascita migliore. Ed e possibile

a rresta re l'af ferrare quando viediamo che afferria rno sempre qualcosa

che non pUG garantire una durata 0 una cornpleta soddisfazione,

Gli ult imi tre anell i s i r ifer iscono ad una nuova esistenza, cioe pross ima

o futura. 10, Diuenire 'e di due tipi. C ' - e (a) il 'divenire del Karma' - siasa lutare che non salu tare . Questo e un altro termine per le azioni che

condizionano la rinasc ita , ed e identico a1 p. 2 (formazioni karmiche) .

(b) 'Divenire deUa rinascita' e i1 lato reagente del processo, I 'effet to .

Qui 1 0 S 1 prende in esame, e in particolare ilpianoentro it triplice mondo

in cui il suo karma passato spinge l'individuo, che puo rinascere nel

mondo senza forma, nel mondo della forma" 0 nel mondo del desiderio

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11 6 Sapienza Sap ienza 117

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1.2. Egl i saggiamen te sa: "Prima de lI'insorgere e li questa fenomeno

materiale 0 mentale, vale a dire, prima che fossero stati prodotti, non

c 'e ra alcun cumulo 0 accumulazione di essi, Una volta che sono stati

prodott i, non c'e derivaz ione a lcuna da un tale cumulo 0 accurnulazione.

E una volta che sana stati arrestati, non c'e alcun andare in questa 0

quell a direzione. E per quelli che sono stati arrestati non c'e posizione

alcuna in cui possano essere piazzati mediante un cumulo, accumula-

zione 0 mucchio. Difatti il suono che viene prodotto quando si suona

un liuto non presuppone nessuna accumulazione in 5e che ne preceda la

produzione; una volta prodotto non deriva certo da una qualche

accumulazione; quando si arrests non va in questa a quella direzione; ed

una volt-a che e state arrestato non dura in nessun luogo mediante accu-

mulazione; ma, in dipendenza del Iiuto e del suo manico e dello sforzo

appropriate di un uomo, il suono si produce senza essere state e,

essendo sta te, di nuovo spari sce, AIlo stesso modo anche tut ti idharm~,

materiali e irnma teriali, senza essere stati prodotti e, essendolo stan,

di nuevo spariscono.1.3. II discepolo inoltre prende in esame assai dettagliatamente, in

riferimento alla condizione e al memento, il fatto ehe "questo e l'in-

sorgere del la forma, questa e 1 0 scomparire della forma; in tal modo

la forma nasce, in tal modo Ill. f orma scamp are ". EgU qui prende in

esame 50 contrassegni, died per ogni skandha (Pts I 55-7); comesegue : Vede l'insorgere de lla fo rma della skandha att raverso l'origin~

delle sue condizioni, vale a dire, che l'origine della forma e condi-

zionata dall'or igine di 1. ignoranza, 2. sforzo, 3. karma, 4. nutrimento;

e cost via per gl i a lt ri skandha, con l'eccezione di sensaz ione , percez ione ,

e impulsi la quarta condizione e ' contat to ', e di coscienza 'nome e forma'.

Vede l'in sorgere del la forma de llo skandha (ecc) quando vede 5. ilfattodella sua genesi. Vede 10 scomparire della forma dello skandha, ecc.,

at traverso l'arresto del le sue condiz ioni , e c ioe , che I'arresto dell a forma,

eec. e condizionato dall'arresto di 6. ignoranza, 7. sforzo, 8. karma, 9.

nutrimento (ovvero contatto, 0 'nome e forma', a second a dei casi),

Egli vede 1 0 scomparire della forma della skandha, ecc., quando ved~

10. il fatto della sua inversione. Quando esegue tutto questo, 1a cogni-

zione diventa sempre piu chiara tanto che "di cerro questi dharma

divengono senza prima essere stati, e, essendo stati, di nuovo scom-paiono". _Difat ti questo e i l di scernimento del l'insorgere e de llo scomparrr e

mediante la condizione che egl i vede che l'origine degli skandha deriva

dall'originazione di ignoranza, ecc., e I'arresto degli skandha deriva

dal l'arresto di ignoranza, ece . E questo e il suo discerniment? dell' in-

sorgere e della scomparire mediante ilmomenta in cui vede I'insorgere

e 1 0 scomparire degl i skandha, quando vede ifatti della lora genesi e

della lora inversione; giacche i1 fatto del la genesi ri siede ne l momenta

della loro produzione, e il Iatto della lora inversione nel momento della

loro dispersione.

Il risultato e che la lora veta essenza gli diventa ovvia, perche egli

guarda attraverso il fatto che essa e circoscritta dal lora insorgere e

scomparire. In tal rapporto diventa per lui anche evidente ehe cia

che e condizionato e in grado di durate soltanto pel' un po' di tempo,

perche egli guarda at traverso il fat to che nel momento del l'insorgere

e assente 1 0 scomparire , e l 'insorgere nel momenta de ll a scomparire .

Egli capisce: "Di certo, questi dharma vengono COSI prodott i, senza

essere esistiti prima, e, essendo stati prodotti, di mlOVOs i arrestano ".

Le cose condizionate che si verificano sono sempre del tutto nuove. E

non solo sono sernpre assolutamente nuove, rna hanno anche una capa-

cita Iimitata di durare , come una goccia di rugiada aI sorgete del sole,

come una bolla d'acqua, come una linea tracciata con un bastone

sull 'acqua , come un seme di senape che sta sulla pun ta di un punteruolo,

come un lampo. Anch'essi appaiono come non sostanziali, privi di

sostanza , come un'apparizione magica, un rniraggio, un sogno, una mota

di fuoco, una cit ta dei Gandharva, come schiuma, 0 un fusto e li banano,

ecc.

1.4. Cosl egli penetra per intero cinquanta contrassegni in tal modo:

"Esso insorge, rna e condannato a scomparire; e una volta insorto si

dirige verso la sua fine".

2. It riesame della dispersione

Quando egli insist e in questa prati ca , indagando e soppesando i dharma

materiali e immateriali, la cognizione in lui agisce in modo profondo, e

Ia lora natura condizionata (ben presto) gli si fa chiara. Quando la sua

cognizione agisce in lui in modo profondo, e la lora natura condi-

zionata ben presto gil appare chiara, egli non si dedica aIla lora produ-

zione, 0 alia loro persistenza, 0 al Ioro susseguirsi, 0 alle loro caratteri-

sti ehe ; la sua cornple ta a ttenzione si £issa soltanto nella 101'0 estinzione,

il loro scomparire, la Ioro dispers ione, il lora arresto, Vede che "una

volta che queste cose condizionate sono state prodotte vengono poidi nuovo arres tate " . .. Come ci viene detro nel Patisambhidamagga (1.57):

"Un pensiero e nato con la forma come oggetto e di nuovo si e di-

sperso. Fi ssando questa oggetto eg li rie samina la dispersione di questa

pensie ro. E in che modo dunque egli 1 0 r iesamina? Lo riesamina in quanta

impermanente, non permanente; in quanto male, non bene; in quanto

non e I'io e non in quanta rio; si allontana da esso e non trae da esso

118 SapienzaSap ienza 119

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piacere; perde la sua brama per esso e non 1 0 desidera; fa in modo che

essa (Ia brama) cessi, e non insorga; 1 0 mette da parte e non e ~d ess~aggrappato. Riesaminandolo in quanto imperrnanente , male e non 10, egli

abbandona Ia nozione della sua permanenza, felicita e seezza, E altret-

tanto per quanto concerne Ie sensazioni, e gli altri elmenti che costi-

tuiscono la personali ta", Come hanna detto gl i Antichi :

"Sana soltanto gli skandha che arrestano, e non c'e niente altro,

La dispersione degli skandha viene chiarnata motte.II punta e li vista corre tto la lora est inzione,

Come quando si taglia una pietra preziosa con un diamante".

Successivamente la sua attenzione precede come segue: "Cia che

non e ancora stato arrestato vieneadessoanestato, do che non eancora state disperse viene adesso disperso, e riguardo a tutti iprocessi

condizionati egli non presta alcuna attenzione al lora ~nsorgere 0 per~sistere, proprio come si fa quando si vede un fragile vaso che SI

rompe; 0 finissima polvere sparsa a1 vento, 0 se~ di. sesame che

vengono fritti. Proprio come un uomo che sta sulla tlva. di _uno.stagnao eli un flume vede, quando cadono grosse gocce di pioggra, che

sulla superficie dell'acqua si formano grosse bolle d'acqua, e non

appena si sono formate, immediatamente si rompono: a110s tesso modo

egli vede anche che "tutti i processi condizionati si disperdono, 5 1 ,si disperdono ". Di chi in tal modo si applica il Signore ha det to :

"Guarda al mondo come se fosse una bolla 0 un miraggio.

II Re della Morte non e in grade e li vedere colui che in tal modo

considerail mondo" (Dhp, 170).

3. La cognizione della presenza di pericolo

Quando egli in tal modo applica, sviluppa e arricchisce il riesamedella dispersione, che ha per oggetto l'estinzione, !a scomparsa, la

dispersione e l'arresto di tutti i processi condizionati, ~tte _Ie forme

del divenire tu tte Ie forme di vita, tutti i luoghi di nnascita, tutte

Ie stazioni e l i vita cosciente, tutti iluoghi di dimora degli esseri se~-

zient i g li appaiono come una grande sorgente di petico~o, c0-:nedei leoni ,e cosi via, appaiono come una gr-ande. sorgente di penc?lo ad ~uomo indifeso che desidera vivere tranquillamente. ". Proprio cosi, chivede che iprocessi condizionati del passato sono sta ti arrestat i, quell i

de l presente vengono arrestati, e 9-uelli cbe inso.rger~nn? nel. futurosarannoanch'essi arrestat i - in costut a questa stadio (di discernimento)

insorge la cognizione della presenza di pericolo .

Ecco una similitudine che illustra da: Una donna aveva tre figli che

avevano offeso il reo 11 re ordino che venissero decapitati, Essa si reco

can if igli nelluogo del supplizio. Una volta mozzata la testa de1figlio

pil i grande, si apprestavano a decapitate I 'alt ro figlio pi li grande. Quando

videche Ia testa del figlio pili grande era stata mozzata, e che s1 prepa-

ravano a decapitare l 'a lt ro flgl io maggiore, Ia donna rinuncioa qualsiasi

attaccamenroal figlio pili giovane, e pensoche 10 stesso sarebbe capitate

a lui corneagli altri. (Proprio questo e I'atteggiamento del discepolonei confront i di tutt i i process! condizionatf),

Tuttavia quando si pratica Ia cognisione dena presenza di pericolo in

realtii . non ci 5 1 spaventa. Difatti 8 1 riconosce solo ilfatto che iprocess!

condizionati del passato sono stati arrestati, e che anche quel1i del

futuro verranno arrestati, Quando qualcuno vede nelle vidnanze della

porta della citta tre pozzi pieni di carboni ardenti, non ha paura per

se stesso, rna riconosce semplicemente che tutti coloro che vi cadonodentro proveranno non poco dolore,

4, La cognizlone del la tribolazione (0 'rischio (iidinava)

Poi capisce che in realta non esiste protezione alcuna, alcun rifugi0,nessuna via d'uscita, e aIcun riparo in tutte Ie forme di divenire, in tutte

le forme di vita, 1uoghi di rinascita, stazioni di vitacosciente 0 in tuttiiIuoghi di dimo ra degli esseri senzienti, Neppure uno solo tra tutti iprocessi condizionati in queste forme e li divenire, ecc . costituisce per lui

un oggetto cui aspirate, 0puc essere frainteso come base del suo desiderio

eli sicurezza, L e tre forme di divenire gli appaiono simili a tre pozzi

pieni di carboni ardenri, i quattro elementi primari sirnili a serpenti

velenosi pieni di terribile veleno; icinque skandha simil i ad assassini can

Ie spade sguninate; i sei campi dei sensi interni simili ad un villaggio

vuoto (deserto); isei campi dei sensi esterni simili a briganti che deva-

stano un villaggio; le sette stazioni di vita cosciente e i nove luoghi

di dimora degli esseri senzienti come se bruciassero, fossero in Hamme e

sprigicnassero gli undici fuochl; e tutte Ie cose condizionate come una

pustola, una rnalattia, un dardo, una disgrazia, come oppr irnenti, privi

di sapore, insipidi, niente altro che un grande ammasso di pericoli.

E in die modo? Gli appaiono come ad un uomo indifeso che desideravivere t ranquil lamente appare una flt ta foresta piacevolmente esposta rna

popolata di belve ferod. 0 come una grotta abitata da una pantera,

come nemici con Ie spade sguainate , come cibo avvelenato, 0 una strada

battuta dai briganti, una casa che brucia, 0 un campo di battaglia occu-

pato da eserci ti pront i a combatrere. Difatt i, proprio, come quell'uomo al

sent ire la descriz ione della fit ta £o1'estapopolata da belve fetoci, a delle•

120 Sapienza S ap ie nza 1 21

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altre situazioni, S 1 spaventa, e agitate e terrorizzato, e vede dappertut to

soltanto pericoli, alia stesso modo ilnostro praticante, quando tutte

le cose condizionate gli appaiono nel riesame della dispersione come

pericolose, vede dappertutto solo cio che e privo di gusto, e insipido,

perico li da ogni parte .

"La genesi (di cose condizionate) , il loro procedere, illoro segno

egli vede come male;

E al tre tt anto Ia loro accumulazione e r iconcepimento: questa e lacognizione della tribolazione.

La loro non genesi, illoro non procedere, la lora assenza di unsegno egli vede come pace,

E altrettanto l 'assenza di accumulazione e di r iconcepimento: questa

e la cogn izione del Sent ie ro del la Pace".

E stato detto che 'non genesi e l a cognizione de l Sent iero de lla Pace '

mostr a la cogniz ione che e l 'opposto della cognizione della tribolazione,

o e s tato detto COSl per dare conforto ai cuori di coloro i quali sono

diventa ti angosciat i per aver vi sto i lri schio (di ogn i esistenza condiz io-

nata) in quanto risul ta to (del d isce rnimento) dell a presenza di pericolo,

(col mostrare che) c'e qualcosa di non pericoloso, che da sicurezza, che

non e rischioso, 0 e s tato detto per mostrare ivantaggi della cognizione

della tribolazione che · e stata rea1izzata mediante il discernimento dellapresenza di pericolo, perche, quando genesi, ecc., gli si pongono in

quanta pericolosi, Ia sua mente viene spinta verso iloro opposti.

5. Il riesame della cognizione di disgusto

Quando egli vede cost tutte Ie cose condizionate come rischiose,

si aIlontana da tutto cio che appartiene aIle cose condizionate che sono

solite disperdersi e che S 1 trovano in tutte le forme di divenire, tutte

le forme di vita, tutti i luoghi di r inasc it a, stazioni ill vita cosciente

e Iuoghi ill dimora degli esseri senzienti. Non e saddisfa tto da esso,

non vi trova aleun piacere. Proprio come il reale eigno dorato che trova

piacere (in uno splendido stagno} ai piedi della Montagna della Splen-

dido Sperone (ne ll 'Himalaya) non prova a lcun piacere nel put rido stagna

£angoso alle porte di un villaggio di pari a, rna solo nei sette grandilaghi; a110 stesso modo questa Yogin, che e come ilcigno reale, non

provaalcun piacere in tutto db che appar tiene aile cose condizionate

che sono solite disperdersi e di cui egli ha ben visto il rischio; bensl

trae gioia dai sette Riesarni, dal momento che trova piacere e gioia

nello sviluppo della meditazione, E come un leone, U re delle helve,

non prova alcun piacere in una gabbia d'oro in cui e stato rinchiuso, bensl

pre£erisce le montagne dell'Himalaya che spaziano per oltre 3.000

miglia; allo stesso modo questa Yogin, un vera leone, non trova alcun

piacere nel triplice divenire, p~r quanto possa essere piacevole, bensl

preferisce i tre Riesami (di impermanenza, male, non io), Oppure

come un Re degli Elefanti, tutto bianco, dotato di potere magico e

capace di attraversare ilcielo, con sei zanne, non prova alcun piacere

nel mezzo di una citra, rna preferisce il profondo lago di Chaddanta

nell'Himalaya; a110 stesso modo ilnostro Yogin, che e simile ad UJ'l

nobile eletante, non trae alcun piacere in tutto cib che appartiene aIle

cose condizionate, bensi trae gioia sol tanto dal Sentiero della Pace, di

cui ha visto che 'non genesi e Salvezza', ecc., e la sua mente ad esso

e incl ine , pende verso esso, · e ad esso diret ta .

6. La cognizione del desiderio di liberazione

Quando un figliodi buona famiglia per mezzo della sua cognizione

di disgusto S 1 allontana da11e cose condizionate, non e soddisfatto da esse,

non trova in esse piu piacere, aUora il suo cuore non e attaccato, nonaderisce 0 si lega neppure ad uno solo dei processi condizionati che sono

soliti dissolversi in tutte le forme del divenire, forme di vita, luoghi

di rinascita, stazioni di vi ta cosciente, e luoghi e li dimora degli esser i

senzienti, Bensi vuole essere liberato da tutto cio che appartiene aIlecose condizionate, vuole £uggire da esso.

Ache cosa potremmo paragonare un tale atteggiamento? Come un

pesce che e stato pre so in una rete, una rana nelle fauci di un serpente,

un gallo della foresta rinchiuso in una gabbia, un cervo preda di una

grossa trappola, un serpente nelle mani di un incantatore di serpenti, un

elefante affondato in una profonda palude, un re dei Naga nella bocca

dell'uccello Garuda, la luna che e ent rata nel la bocca di Rahu, 0 come

un uomo circondato da nemici - proprio come tutti costoro vogliono

essere liberati da questo 0 quel pericolo, vogliono sfuggire da esso, allo

s tesso modo il eucre di questo Y ogin desidera liberazione e fuga da

tutto ci a che appartiene aile cose condizionate: La cognizione del

desiderio di liberazione aliora serge in chi e libero da un desiderio di

fissarsi in una qualsiasi cosa condizionata, e che vuole essere liberato

da tu tto db che ad esse appar tiene.

7. Il riesame della cognizione di oalutazione

Al fine di conquista re questa liberazione egl i ri esamina ancora una

vol ta prop rio quel le cose condiz iona te a tt ribuendo ad esse itre contras-

segni per mezzo del riesame della cognizione di 'valutazione. Ecco una

12 2 Sapienza

similitu~ine: Un ~om? che voleva prendere un pesce prese un cestino

Sapienza 123

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da angu_il le e 10mise In acqua . Dopo un po ' mise 1a mane nell 'ape rtura

del cesnno, e rocco sot t'acqua il dorso di un serpente e fu contento eli

ave~ preso un pesce~ Penso,. "che pesce grande ho preso ", 10 tiro fuori

dell a~qua, 10 gu.ardo, e, dai tre svastika che c'erano su di esso, vide

che SI tra tt ava e li un se rpente . (3) Si spavento, (4) vide il pericolo che

correva, (5) ebbe ripugnanza di quello che aveva preso, {6} e voleva

sbarazzarsene. (7) Pet fare in modo eli sbarazzarsene allora si srotolo

il serpente dal braccio, cominciando dalla punta della coda, e poi 10~ece roteare due a tre volte con Ia mano alzata sopra 1a testa. Avendo

1~ tal m~~o messo fuor] combattimento il serpente, 10 scaravento via

~lcend?, V~t tene Via, maled~t to se rpente !", Sub ito dopo riando sulla

nva, S1 vol to .a guardare la VIa donde era venuto e penso fra se, "Mi

sono ~ppena hb~rato d~e fauci di un grosse serpenre".

QU1, quando 1uorno 81 era accontentato di toccare ildorsa del serpente

che aveva preso per un pesce, e come 10 Yogin quando all'inizio sid· ben : " . ,accontentava 1 tenere en in pugno Ia prop ria per sonal ita , Come l 'uomo

dopo aver tirato fuori dall'apertura del cesto da anguille Ia testa del

serpente, vede su di essa i tre svastika, COS1 1 0 Yogin vede i t re con-

t~assegni ~eg li event i. condiz ionati , dopa che ha compiuto un 'anal isi diCI0 che gli era appar so come una massa ind istinta . (E ovvia Ia corri -

spondenza degli s.tadi (3) a (6)). (7) L'efHcacia del mezzo per sbarazzarsidel s:~pent~ cor r~spon~e a .ll 'a tt tib~ione de i t re contrassegni agl i eventi

condlZl0?atl mediante 11 riesame di valutazione. Come l 'uomo, facendo

roteare il serpente, 10 neutral izza, gli impedisce di morderlo, e se ne

sbarazza completamente, allo stesso modo questa nostro praticante

facendo rotea re gli eventi condiz ionat i come risul ta to d i aver ad essi at tri -

buito i tre contrassegni, li neutral izza, irnpedisce ad ess i di riapparirea~cora un~ volta con gli attributi d i permanenza , tranquil li ts e at tra -

zione, e seezza, e se ne libera una volta per tutte. Pertanto e stato

de tto. Egli Iiesamina in tal modo allo scopo di arrivare alla Iiberazione.

E il get tar v ia ilserpente corrisponde alia cognizione con cui s i diventa

u~lO dei santi;. H soffermarsi, dopo essersene sbarazzati, a guardare Ia

VIa da dove 51 e venuti, corrisponde alla cognizione del sentiero: e 1 0state in un luogo che non presenta pericoli di sorta e la cognizione del

Frutto.

8. La cognizione di tranquillita di mente in rapporto alle cose candizio-nate

Una volta afferrate le cose condizionate in modo tale da vederle in

quanto vuote (vedi IV 5), ed attribuiti ad esse i t re contrassegni, egli

abbandona pau ta e gioia, e si d istacca daIle cose condiziona te, e ad esse

indi fferente, Non le a fferr a in quanto 'io' 0 'mio', come un UOlI10 che ha

scacciato la mogl ie . Suppon i che un uomo abb ia una mogl ie desiderabile,

a ttr aen te e be ll a; costui Don e capace di vivere neppure per un memento

senza di lei, e l'ama in modo eccessivo. Quando la vede in eompegnia e li

un altro noma, parlare 0 ridere con quest'uomo, si sente offesc e di -

spiaciuto, e prova un dolore violento. Successivamente comincia a ve-

dere idifetti della donna, e volendo Iiberarsi eli lei, 13 scaccia, e non 13

considera piu sua. Da allora in poi quando la vede fare qnalsiasi cosa

con qual siasi persona , non prova pii i a lcun do lore , e in ogni c ircestanza

rimane elistaccato e indifferente. AIlo stesso modo questo (Yogin) che

vuole essere liberate da tutte Ie cose condizionate, e che afferra Ie

cose condizionate con i l ri esame e li valutazione, che non vede in esse

nulla che possa essere considerato come io 0 mio, abbandona sia la

paura che la gioia, e si distacca da tutte le cose condizionate, eadesse indifferente.

Quando vede e conosce le cose in tal modo, ilsuo euore 5 1 allontana

dalle tre forme di divenire, Ie quattro forme di vita, i cinque Iuoghi

di rinasc it a, Ie set te stazioni d i vit a cosc iente , i nove Iuoghi di dimoradegl i esse ri senz ienti ; diventa di esse nemico, se ne allontana, e non

aspira ad esse.

E se questa cognizione di rranquillita di mente ne i confront i de ll e cosecondizionate vede il Sentiero della Pace, il Nirvana, come tranquillo

e calma, essa si l asda aIle spalle tutto il procedere dei processi condi-

zionat i, e compie uri ba lzo ne l Nirvana . Al trimenti procede incessan-

temente con i processi condizionati per oggetto.

IIdiscern imentoha raggiunto ora il suo culmine, e porta alIa appa-

rizione .... Poiche il discernimento porta a1 Sentiero, porta dunque alla

apparizione. Esso 5 1 1ega a1 Sentiero, questa e il significate.

5. VACUITA

Per prima cosa bisogna afferrare Ia duplice vacuita, vale a dire, che

"questo e 1. vuoto di io, 02. di qua1siasi cosa che appart iene ad un io"

(o M II263). In tal modo il discepolo vede che non esiste nulla n e pers e ne pet gl i altri che abbia irequisi ti di seezza,

Successivamente egli afferra In vacuita in quattro parti c l : i cui e state

detto: "1. 10 non sana in alcun luogo, 2. a alcunche ad alcurro, e 3. ina1cun luogo e mio, 4. ne alcunche e mio in aleun modo" (M II263-4),

E in che modo? 54. (1) Perche 'Non io in a lcun luogo' signif ica che

egli non vede il suo io in nulla. (2) '0 a lcunche ad a lcuno' sign ifica

124 Sapienza

che non vede che questo suo 10 possa essere descritto ad a1cuno

S ap ie nz a 1 2))

Pol afferta la vacuita in dodici modi, e ctoe: La forma non e 1. un

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inqualsivogl ia modo, in altre parole, nan vede come possa essere

descritto quando si pensa e ll un fratello come un £ratello, tI i un amico

come un amico, a di un possesso come un possesso. (3) 'E non mio

in aIcun luogo'; se prima si esclude Ia parole. 'mio', i1 significate e the

egli non vede l'~o. di un altro in rressun Iuogo e in nessuna cosa, (4)Quando adesso 81 include la parola 'mio', vale a dire, 'ne alcunche e mioinakun modo', che significa che non vede che l'io di un altro ali

appartiene cornunque, Egli stesso e un fratello considerate in ql.Jan~ofratello, un amico in quanta amico, isuoi possessi considerati in quanto

proprieta - COS1n qualsiasi rapporto egli non vede che l'io di un altro

puo essere ascrit to a qualsiasi stato esse sia -, questa e il significate.Ora, poiche 1. egli non vede il suo proprio 1 0 in alcun htogo, 2. non

vede come esso possa essere ascritto come appartenente ad un'altra

persona in qualche modo purchessia, 3. non vede I'io di un altro, 4. 0

che esso possa essere ascritto a lui in un qualche modo . pertanto haafferrato I l l . vacuits in quattro patti. -

Poi affemila vacuita in sei modi. Come? "L'occhio e vuoto di 1. io,a 2. di quaIsiasi cosa appartenente all 'io, ° 3. di permanenza, 4. di sta-

bilita, 5. di durevolezza, 6. di non tendenza a inversione ... la mente

e vuota ... Gli oggetti della vista sono vuoti ... gli oggetti della mente

sono vuoti .... La coscienza dell'occhio ... la coscienza della mente ....

n contatto dell'occhio e vuoto ... " (Nd II187), e cosl. bisognera appli-care il metodo fino a decadimento e morte. .

Poi egli af£erra la vacuita in otto modi, e doe: "La forma e nonsostanzia le , senza sostanza, priva di sostanza rispet to a 1. Ill.sostanza di

permanenza, 0 2. la sostanza di stabilita, 3. e li pace, 4. d i seezza, 0

r ispet ro a 5. permanenza, 0 6. stabilira, 0 7 .. durevolezza, 0 8. non

tendenza a inversione, Sensazione . .. coscienza, occhio '" decadimento

e mor te sono non sostanziali '" inversione, Proprio come il fllsto vuoto

di una canna e non sostanziale, senza sostanza, privo di sostanza, comeuna pianta di olio di ricino, come un albero di fico, come un albero

Setacaccha, come un albero di Butea frondosa, come un arnmasso di

schiurna, come una bolla d'acqua, come un miraggio, come un casco di

banane, come uno spettacolo di magia e han sostanziale, senza sostanza,ptivo. di sostanza, altrettanto la forma ... decadimento e motte sono nonsostanziali ... inversione" (N d II 184-5).

Po i aHerra la vacui ta in dieci modi. Come? "Vede Ia forma come

1. cava, 2. vana, 3. vuota, 4. non io, 5. senza padrone, 6. qualcosa chenon puo fare come vuole, 7. incontrollabile, 8. senza potete, 9 . . aliena,

10. staccata. Vede Ia sensazione . .. . coscienza come cava . .. . staccata"(Nd IT 219).

essere, non 2. un'anima vivente , non 3. un uomo, 110n 4. un giovane,, non 5. una donna, non 6. una persona, non 7. rio, non 8. nulla che

appartisne all'io, non 9. io, non 10. mio, non 11. di un altro, non

12. di alcuno, Sensazione . .. coscienza non e . . . di nessuno (Nd II 186).

Egli poi, mediante comprensione scrutinante, afferra la vacuita inquarantadue modi. Considera "Il l. forma come 1. impermanente, soffe-

renza, rnalat tia, foruncolo, pungigl ione, miseria , affl iz ione, al iena, sgre-

tolantesi, 10. calamita, turbolenta, terribile, disgrazla, vacillante, fragile,instabi le, non protezione, non rifugio, non riparo, 20. (non rifugio sicuro),

cava, vana, vuota, non io, (insoddisfacente), tribolazione, soggetta a

inversione, non sostanziale, fonte di miseria, 30. omicida, rovina diognuno, con efflussi, condizionata, lusinga di Mara, soggetta a nascita,

soggetta a decadimento, soggetta a malattia, sogget ta a mot te , soggetta

a disperazione, lamento, dolore, tristezza e angoscia, 40. (a origine, a

trascorrere, a sfuggire da essa). Egli considers 1a sensazione . .. coscienza

come imperrnanente '" fuga da essa " (efr. Pts II238).

Contempla ogni skandha 1. come impermanente, perche non dura per

sernpre, rna ha inizio 'e f ine; 2. come sofferente, perche viene molestato

da insorgere escomparire, ed e una base per lesofferenze; 3. come una

malattia, perche (Ia sua salute) dipende da condizioni, ed e una fonte dimalattia; 4. come un [oruncolo, perch;'; e impalato sul palette del la 80£'

ferenza, t rasuda la sporcizia delle irnpurita e, dal momento che ha origine ,

decade e sparisce, si gonfia, si rnatura escoppia; 5. come un pungiglione

perche causa. fer ite, penetra dentro, ed e difficile da estrarre; 6. come

una miseria, perchee biasimevole, porta a deterioramento, e costi tuisc~una base per 1a miseria; 7. come una afili.zione, perche provoca stati

che nessuno desidera, ed e causa prossima di affl iz ione; 8 . Come aliena,

perche e ingovernabile e non e possibile control lare; 9. come sgretola-mento, perche si sgretola attraverso la rnalattia, i l decadimento e 1amotte;

10. come una calamita, perche porta molte disgrazie; 11. come [asti-diosa, petcheprocura una gran quant ita di svantaggi ancora sconosciuti

ed e base di ogni guaio; 12. come terribile, perche in essa si accumula

ogni sorta di tenore, ed e I'opposto del pili alto conforto noto come

I 'annullarnento del la sofferenza; 13 . . come disgrasia, perche e legata a

rnolt i svantaggi ., e comporta numerosi errori ; e , perche come una disgra-zia non merits che venga sopportata in letizia; 14. come instabile perchee squassata da malattia, decadimento e morte, e da (le otto) condizioni

mondane, quali guadagno, perdita, ecc.; 15. come fragile, p e r c h e ha la

propIieta di disintegrarsi sia per gli attacchi dall'estemo, sra per la sua

stessa. natura intrinseca; 16. come instabile, perche puo precip itate

a qualsiasi stadio, e non ha a1cuna solidita; 17. come nan protezione,

126 Sapienza

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perche non e in grade di dare alcuna protezione, e da essa non si

trae s icurezza alcuna; 18. come non r ifugio, perche non rnerita diripararvisi, e perche non rappresenta un tifugio per colore che vi si

riparano; 19. come non ripara, perche non elimina ipericoli a colore

che fanno affidamento su di essa;

20. come cava, perche non possiede aHatto stabi lit a, at trazione, t ran-

quill ita e seezza come si immagina; 21. come vana, sia perche non pos-

siede affatto quelle qualit a, sia perche e t rascurabile; difat ti nel mondouna cosa trascurabile viene chiamata 'vana'; 22. come vuota, perche epriva di un possessore, uno che vi risiede, che agisce, che prova sensa-

zioni, un amministratore: 23. come non io, perche essa stessa non ha

possessore, ecc.; 24. come tribolazione, in base aile sofferenze del

processo de lla ruota de lle nasci te, e Ia t riboiazione che der iva da (quel-

la) soHerenza. 0, ' tribolazione' (adznava) significa infelicita (ad" ina ) che

8 1 diffonde (va.ti), S 1 spargere un termine usato per designate un essere

umano particolarrnente infelice: e poiche anche gli skandha sono infe-

lid, come quell 'esse re umano, equivalgono pertanto a tribolaz ione; 25.

soggetta a inoersione, perche ha la natura di essere invertita mediante i

due fattori di decadimento e morte; 26. come non-sostanziale, a causa

della sua debolezza, e perche, come corteccia, va facilmente in frantumi;27. come [ante di miseria, perche e la condizione base della miseria ;

28. come omicida perche, come un nemico con un volto arnichevole,uccide chi di essa 5 1 £ida ; 29. come rovina di ognuno, perche non e diaiuto, e rende possibile 1a rovina di ognuno;

30. come con efflussi, perche e la causa prossima degli e£flussi; 3l .

come condizionata, perche risente di una combinazione di cause e condi -

zioni; 32. come lusinga di Mara, perche e proprio la Iusinga di Mara

che porta alia morte, e di Mara che rappresenta le impurita; 33-36. co-

me soggetta a nascita, decadimento, malattia e morte, perche la sua

na tura porta can s e nascita, decadimento, malatt ia e morte; 37-39. come

soggetta a disperazione, lamento e dolore, perchee Ia causa fonda-

mentale di disperazione, lamento e dolore: 40. come soggetta aile impu-

rita, perche e condannata ad esse re il ter reno propizio delle impurita

di brama, punti di vista errati e cattiva condotta,

FONTI

I, la.-VM vii 2, 5-6, 22·4, 26, 30-4, 36,46-7, 49, 52·3, 65-7I, Ib.-VM vii 68·9, 73-4, 76, 79, 80, 82, 84-5

I, lc.-VM vii 89, 90, 92·3, 98

I, 2. -VM ix 25-35I, 3. -Bev. II1-6, 24-6, 48-9; 27-9; iii 1-10, 22-3II 1a -Ps X no 58·98 (sommario)II: 1b·,- VM viii ·159, 160, 162, 190·3, 195·7, 202, 2D4·8, 210, 214·16, 220, 238

II, 2a.-Ps X no. 108, 114·15, 117

II, 2b.-Ps X no. 122·32II, 3a.-VM i 42, 53·9, 100, 104·5, 108II, 3b.-M XX e Ps XX (sommario)

II, 3c.-Bc xi 239II, 4. -VM viii 3·17, 25-41II, 5a.-VM viii 48-50, 56-9, 62, 65·6, 81.8, 139, 140, 144

II, 5b.-VM xi 5, 6, 16, 19c22, 26

II, 5c.-VM vi 1, 85, 87-90II, 6. -VM viii 245-8, 250-1III, la.-Bev. viii 1·16, 24, 26-9, 33-4, 38-9III , Ib.-VM iv 94, 98·100, 106·8, 124-5, 141-4, 148

III, 2a. -VM ix 15-20, 22·5, 36·7, 60-4, 70·1, 73·6

III, 2b.-VM ix 1-8, 10-12, 14, 40·1, 43·4, 46-52

III, 2e.-VM ix 78-80III, 2d,-VM ix 85-6III, 2e.-ViM ix 88·90III, 3. -Sm no. 98, pp. 201-6IV, 1a.-VM xvi , 34·45, 47, 58, 60

IV, lb.-AX vii 13

IV, 2a.-VM xx 13-17

IV, 2b.-VM xx 47IV 3a.-DhS 597-616; VM xv 39; Si. 225; LS p. 44IV; 3b.-VM xv 15; Si. 225; VM xviii 31

IV 3c. -VM xvii (sommario)IV: 4. -VM xx 93-9, 103-4; xxi 10,11,24,27,29,30,32,35.7,40,43,45-7,49,

50, 93, 61-3, 65, 83IV, 5. -VM xxi 53-9; xx 19

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AAKBeBevDDh-ADhpDhSLS =M =NdPsPtsPTSS$i

SmSnTThVM

ABBREVIAZIONI

Anguttara NikayaAbhidharrnakosaBuddbaearitaBcdhicarvacataraDlgha NikayaDhammapada AtthakathaDhammapadaDhammasanganiLankavatiira SiitraMajjhima NikiiyaNiddesaPapaficasiidanlPatisambhidamaggaPa li Text Soc ie tySamyutta NikayaSikshasarnuccaya

SadhanamaliiSutta NipataTalsho IssaikyoTheragathaVisuddhimagga

EDIZIONI USATE

ASVAGHOSA (ea 150 A.D.), BUDDHACARITA, ed. E. H. Johnston, Calcu tta 1936E: E.H. johnston, 1936

BUDDHAGHOSA (ea 400 A.D.) , VI SUDDHIMAGGA , ed. H. C. Warren, HOS, 1950G: Visuddhirnagga, oder, Der Weg z ur Reinheit. uebs, Nya natiloka, VerlagChristiani, Konstanz 1952

E: The Path of Purity, trsl, Pe Maung Tin, I·III, PTS, 1923-31BuvDHAGHOSA, PAPANCASUDANI, MAJ)'HIMANIKAYATTHAKATHA, ed. J. H. Woods e

D. Kosambi, I, 1922, II, 1928E: 1, 10: trsl. Bhikkhu Soma, The way of mindfulne ss, 2nd ed., Colombo 1949

DHAMMASANGANI (ea 100 A. c.), ed. PTS 1885E: C. A.F. Rhys Davids, A Buddhist Manua l of Psycholog ical Ethics , 1900

LANKAVATARA SUTRA (ea 350 A.D.l, ed. B. Nanjio, Kyoto 1923E: trsl D.T. Suzuki, L 1932

MA rJmMA NIKAYA, ed. PTS 1887-1907E: trsl Lord Chalmers, Further Dialogues of the Buddha, 1926·27

SADHANAMALA, ed. B. Bhat ta cha rya , I, Ba roda, 1925

no. 98: Kimcit-vistara- Tara-siidhanii, da Anupama Rakshita.E: B. Bhattacharya, The Indian Buddhist Iconography, 1924, pp. 169-75

_A . K . Coomara swamy, Figure s of speech or figure s of thought, 1946 , pp. 146·51SANTIDEVA {ca 750), BODHICARYAVATARA, ed. together with Prajfiakararnati's

commentary, by L. de la Vallee-Poussin, Calcutta 1901-14E: partly trsl. as The Path of Light, by L. Barnett, L 1909

SANTIDEVA, SIKSHASAMUCCAYA, ed. C. Bendal l, St. Petersbourg 1897·1902E: C. Bendall e W. H. D. Rouse, L 1922

VASUBANDHU (ea 400), ABHIDHARMAKOSA, traduit et annore pat L. de la Vallee-Poussin, chapters VI I to IX, 1925

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132 Glassar io de! termini tecnici

Samgha: L'ordine dei monad. Il significato pili teenieo viene spiegato

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a p. 20.

Samsara: Questo mondo condizionato in cui vaghiamo di vita in vita.

Sapienza: Descritta a p. 24 sgg.

Sarvastivadin: Una scuola buddhista in origine assai diffusa nel Nord-

Ovest dell'India.

Satari: Termine giapponese per l 'improvviso ri sveglio ne i confront i del

s ignificate della vita.

S cu ol a A nti ca d ell a S ap ie nz a: 1 1 Buddhismo dei Theravadin e dei Sar-

vastivadin.

S cu ol a C h 'a n: Una scuola cinese fondata nel 500 d.C. circa, e meglio

nota col nome giapponese di Zen.S en za f orma : Quei livell i del l'universo in cui la materia e assente.

Gli stadi pili alti della trance.

Skandha: Le c inque costituenti de lla persona li ta, Vedi al le pp. 24-5.

Sopramondano: Ipensieri sono sopramondani quando sono governati

dall' Assoluto.

Sugata: Un epiteto del Buddha, 'Bene andato' ..

Sutra: Un testo che si dice sia stato insegnato da l Buddha in persona.

Sutta: La forma pali di 'Surra'.Tantra: Una forma di Buddhismo in cui hanno un posto rilevante le

credenze e irituali magici,Tathagata: Un ti tolo del Buddha .

Terrazza di Illuminazione: II luogo 10 cui ilBuddha conquisto l 'i llu-

minazione,

Thera: Un monaco anz iano e riverito,

Theraviidin: Una seuola buddhista, oggi predorninante a Ceylon, che

afferma di ' insegnare' (-vadin) quello che hannoinsegnato iTheta del

passato.

Tripitaka, L e Scrit ture Buddhis te, divise in tre patti , 0 'canestri': Vfnaya,

Surra, Abhidharma.

Vinaya: Le regole della disciplina monastica, La prima sezione del

Tripitaka.

V in ci to re d el la c or re nt e: Il tipo inferiore di santo, il quale si e soltanto

messo in contat to con l 'Incondizionato.

INDICE

Introduzione

1. I l signif icat e e 10 scopo della Meditazione Buddhista2. La sua estensione e le sue principali suddivisioni .3. Le fonti lette.rarie. . . . . . . . .4. L'organizzazione del materiale scelto . . . .5 . La Medit az ione Buddhis ta e la Ps icoterapia Moderns

Brani scelti

1. Esercizi devozionali1. Itre tesori . . . . .

a . La Reminiscensa del Buddhab. La Rerninis cenza del Dharmac . La Rernin iscenza del Samgha

2. L'esernpio del Bodhisattva3. Adorazione . .4. Una nota sulle visioni

II. Presenza mentale1. La attenta consapevolezzs del corpo . . . .

a . Posizioni del Corpo, Atteggiarnenti e Comportamentob. Presenza mentale nella Respirazione . .

2. La attenta consapcvclezza dei processi mentalia. Sensazioni. .b. I cinque ostacoli . . .

3. 11 ripudio del mondo sensoriale .3. Contro l lo (lirnitazione) del sens ib. n controllo della mente . . . . .c . Simil itudini per imali dei desideri dei sensi

4. La reminiscenza del la rnort e5. Ripugnanza per i1 corpo . .

a. Le Trentadue Parti del Corpob. La repellenza del cibo .c. L'Immondo , I cadaveri n egli ossar i

6. La meta (Nirvana) . La rern in iscenza della pace

III. Trance1. La pratica dell'introversione

a. Ritiro dal mondo . .b. Gli otto stadi di trance

2. L'in crernen to delle ernozion i sociali .a . Nove rifless ioni preliminari sul l'odio

pag, 7

» 9» 18

» 19» 27

» 33» 33

» 36

» 37

» 38

» 41

» 44

» 46

» 46» 48» 52» 52

» 54

» 57

» 57

» 61» 62» 63

» 6 9

» 6 9

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» 75

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» 87

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KroSHNAMUR'I ' I : L'-1l0!ilO alla svoltaK R IS HN A MU R TI : L a s ola rivoluzione

TRUNGPA, c.: II m ito d ella libertaT U CC I, G .: Teoria e pratica d el M an da la

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K R IS HN A MU R TI : L a domanda impossibi leK ru SH N AM U RT I: A l di l a d el la violenzaK ro SH NA MU RT I: Co mind are a imparareLEWIS , 1.M.: Le rel igioni estaticheLUCHS , E. M .: Y oga pe r bambini

LUK, C.: I segreti del la meditazione cineseLux , C.: La trasmissione d ell a m en te fuori del l ' insegnamentoM AH AR IS HI M AH ES H Y OG I: L a scienza dell'essere e l 'a rt e di vivere

MALTZ, M .: Psicociberne t icaMAS UNAGA , It.: Breviario di So to Zen

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