[ebook - fotografia - ita - pdf] bianco e nero, le recenti innovazioni

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 Oggi la fotografia in bianconero non è più la parente povera di quella a colori, come ac- cadeva non molti anni fa. Nei giornali sono sempre più le foto di moda e di reportage rea- lizzate in bianconero. Anche l'avvento della fot ografia digitale, paradossalmente, le ha dato nuovo impulso. Chi vuole creare immagini raffinate, impreziosite dalla gamma dei grigi, fotografie che suggeriscano atmosfere e sensazioni, nel bianconero trova quanto lo soddisfa. Il fotografo creativo può seguire l'intero trattamento della pellicola: da quando preme il pulsante di scatto fino alla stampa finale. E tutto questo senza attrezzature particolari o costose o di alta tecnologia. Per allestire una camera oscura ef ficiente basta uno sgabuz- zino, pochi attrezzi e un po' di buona volontà. Speciale Bianco e Nero Le recenti innovazioni Foto Vittorio Corti. Stampa Milani

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5/17/2018 [eBook - Fotografia - ITA - PDF] Bianco e Nero, Le Recenti Innovazioni - slid...

http://slidepdf.com/reader/full/ebook-fotografia-ita-pdf-bianco-e-nero-le-recenti-inno

Oggi la fotografia in bianconero non è più la parente povera di quella a colori, come ac-

cadeva non molti anni fa. Nei giornali sono sempre più le foto di moda e di reportage rea-lizzate in bianconero. Anche l'avvento della fotografia digitale, paradossalmente, le ha

dato nuovo impulso. Chi vuole creare immagini raffinate, impreziosite dalla gamma dei

grigi, fotografie che suggeriscano atmosfere e sensazioni, nel bianconero trova quanto lo

soddisfa.

Il fotografo creativo può seguire l'intero trattamento della pellicola: da quando preme il

pulsante di scatto fino alla stampa finale. E tutto questo senza attrezzature particolari o

costose o di alta tecnologia. Per allestire una camera oscura efficiente basta uno sgabuz-

zino, pochi attrezzi e un po' di buona volontà.

Speciale Bianco e Nero

Le recenti innovazioni

Foto Vittorio Corti. Stampa Milani

5/17/2018 [eBook - Fotografia - ITA - PDF] Bianco e Nero, Le Recenti Innovazioni - slid...

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Le pellicole più recenti si distinguono perun particolare tipo di cristallo, chiamato"Core Shell Cristals", formato da tre stratiprincipali. Il centro del cristallo comandala sensibilità della pellicola. Quindi vieneuno strato di controllo dello sviluppo chemigliora la granulosità e i particolari ge-nerali dell'immagine. Infine lo strato ester-no, che facilita lo sviluppo rapido. Per sfrut-tare al massimo le qualità di tali cristalliquesto tipo di pellicola non è costituita dadue emulsioni stratificate separatamente,ma da due emulsioni mescolate e versatesulla pellicola contemporaneamente. Na-turalmente accanto a questa tecnologia co-struttiva è sopravvissuta quella più classi-ca, a più strati di emulsione stesi sul me-desimo supporto.Generazione di pellicole del tutto partico-lari è, invece, quella iniziata da Ilford, ora-mai da un paio di decenni, cui hanno fatto

seguito pellicole simili di altri fabbricanti.Si tratta in pratica di emulsioni a colori che,però, danno negativi in bianconero. Nellaloro costruzione intervengono gli accop-piatori "DIR" (Development Inhibitor Re-leasing) i quali, al momento dello svilup-po, contribuiscono a ridurre la dimensionedella granulosità per affinare la nitidezza.Tali pellicole, di sensibilità nominale 400ISO, possono venire utilizzate in una lar-ga gamma d'esposizione, che si colloca tra50 ISO e 800 ISO, senza che si debba ri-correre al cosiddetto trattamento spinto,modificando il tempo di sviluppo. La lorogrande latitudine di posa raggiunge dodicivalori di diaframma e le zone di sovrae-sposizione mantengono ancora una note-vole separazione nei dettagli dell'immagi-ne. Come ogni altra pellicola a colori, de-

vono essere sviluppate con il procedimen-to per colore C-41. Perciò basta affidarle aun qualsiasi laboratorio per avere un ne-gativo perfetto.Una nota a margine meritano le pellicolebianconero sensibili all'infrarosso. Vengo-no impressionate dalla radiazione infrarossadi lunghezza fino a 900 nanometri, al di làdello spettro visibile dall'occhio umano. Aldi fuori del campo scientifico la pellicolaall’infrarosso è utile per ottenere foto coneffetti speciali. I raggi infrarossi non sonoriflessi come quelli della luce visibile e pro-ducono l'immagine su un piano di messa afuoco diverso da quello della luce bianca.Per questo la maggioranza degli obiettiviha una tacca indicata con la sigla "IR" sulbarilotto. Serve a mettere a fuoco manual-mente con le pellicole all’infrarosso: leg-giamo sul barilotto dell'obiettivo la distan-za dal soggetto trovata, poi ruotiamo la ghie-

ra di messa a fuoco fino a far coincidere ladistanza con la tacca di riferimento IR. Tut-tavia la differenza tra le due distanze dimessa a fuoco, quella per la luce bianca equella per l'infrarosso, è così ridotta che ba-sta chiudere il diaframma a f/8, per averecomunque l'immagine a fuoco; quindi se siusa la messa a fuoco automatica, il cui sen-sore reagisce alla luce visibile all'occhioumano e non ha quella infrarossa, convie-ne chiudere il diaframma a f/8.

La sensibilità delle pellicoleLa sensibilità della pellicola determina laquantità di luce necessaria a impressionar-la, cioè a ottenere una fotografia. Viene in-dicata mediante una scala di valori inter-nazionalmente riconosciuti, detti gradi ISO.I valori più usati della scala ISO sono 50-

100-200-400-800-1600-3200. Ad ogni gra-dino la sensibilità raddoppia. Una pellico-la da 100 ISO è due volte più sensibile diuna da 50; una da 200, due volte una da100 e così via.L'aumento della sensibilità porta a un au-mento della grana, che produce una atte-nuazione della nitidezza e quindi della de-finizione dell'immagine. Le pellicole di de-bole sensibilità, dell'ordine di 50 ISO, han-no una grana molto fine e danno una gran-de definizione; sono particolarmente con-venienti per restituire dei dettagli molto fi-ni o per rapporti d'ingrandimento elevati.Queste pellicole danno un contrasto eleva-to e hanno una latitudine di posa ridotta.Perciò non sono indicate per soggetti conforte contrasto.Le pellicole di sensibilità media, 100 e 200ISO, mantengono ancora una grande fi-nezza di grana e una buona definizione. La

loro latitudine di posa è più estesa di quel-la delle pellicole di sensibilità inferiore e illoro contrasto minore.Le pellicole di alta sensibilità, a partire da400 ISO, mostrano una granulosità netta-mente percepibile con un ingrandimento di20x25cm fatto da un negativo 35mm. Que-sta grana evidente può tuttavia essere usa-ta a fini espressivi.Le pellicole di sensibilità dell'ordine di 800ISO ed oltre trovano una utilizzazione in-teressante per le riprese in cui la luce di-sponibile è relativamente scarsa.Le pellicole bianconero che si sviluppanoin C41, di sensibilità nominale 400 ISO,hanno una grande latitudine di posa e pos-sono venire utilizzate da 50 ISO e 800 ISO;inoltre hanno una grana eccezionalmentefine.

Foto Vittorio Corti. Stampa Milani

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q Il contrastoUna pellicola è costituita da uno strato di emulsione contenente miliardi di grani di alogenuro d'argento stesa su di un supporto.

Più lo strato è spesso, più si verificano fenomeni di riflessione della luce internamente allo strato. Ciò abbassa il contrasto del-l’immagine. Per ottenere una grande incisione d'immagine, le pellicole di debole sensibilità hanno uno strato d'emulsione moltosottile che dà anche un grande contrasto. Così, paradossalmente, le pellicole ad alta sensibilità danno teoricamente dei negativimigliori con luce abbondante e contrastata rispetto a quelle di minore sensibilità.

q La grana e la granulositàL'insieme dei grani di alogenuro d'argento forma quella che viene chiamata "grana" o granulosità dell'immagine. Più la pellicolaè sensibile, più i granuli d'argento sono grossi, più la fotografia è "sgranata".

q La definizioneLa cosiddetta "definizione", cioè la capa-cità della pellicola di riprodurre i partico-lari fini dell'immagine, dipende dalla di-mensione dei grani di alogenuro e dalla lo-

ro distribuzione all'interno dell'emulsione.La luce parassita, riflessa all'interno dell'e-mulsione dagli stessi granuli d'argento, puòdeterminare un aumento della granulosità,che impedisce di vedere i dettagli più pic-coli. Le pellicole moderne sono provvistedi uno strato anti-alo che ha lo scopo di as-sorbire al massimo la luce parassita.Oltre alla definizione reale, vi è la possibi-lità di aumentare l’impressione di nitidez-za. Perché un'immagine appaia nitida è im-portante il contrasto: i passaggi netti tra lu-ce e ombra rinforzano l'impressione di ni-

tidezza. Una ripresa composta di parti chia-re e di grigi medi apparirà meno nitida diuna immagine che presenti zone a grandecontrasto.

q L'effetto SchwarzschildLa quantità di luce che impressiona la pel-licola è regolata dalla coppia tempo-dia-framma; raddoppiare il tempo di esposi-zione, chiudendo contemporaneamente ildiaframma di uno stop, non varia la quan-tità di luce che va a colpire la pellicola.Se però il tempo è particolarmente lungo,nell’ordine di oltre un minuto, a un rad-doppio della quantità di luce non corri-sponde un raddoppio della densità del ne-gativo. Il tempo di esposizione deve esse-re allora corretto. Non è però un dato ge-neralizzabile e varia da pellicola a pellico-la. È il cosiddetto "effetto Schwarzschild"o difetto di reciprocità.Questo effetto si può verificare anche nelcaso di tempi di scatto molto rapidi, infe-riori a 1/2000, che determinano una mino-re sensibilità della pellicola.Sul foglietto di istruzioni di ogni pellicolatroviamo indicati i fattori di correzione, sia

per le pose lunghe sia per quelle brevissi-me.

Grana, contrasto, definizione

 Partita di pallamano sulla piazza del paese. L'uso di una pellicola ad alta sensibilità, T MAX esposta a 3200 ISO è ri-

velato dalla grana evidente. Tuttavia proprio la grana può essere un elemento espressivo. Stampa Parolini