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XXXIII CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI
LE RELAZIONI SOCIALI NELLO SVILUPPO RURALE IN IRLANDA E ITALIA
ATTRAVERSO I GRUPPI DI AZIONE LOCALE DELL’INIZIATIVA COMUNITARIA
LEADER
Nicola GALLUZZO1
SOMMARIO
L’animazione locale e la gestione del L.e.a.d.e.r. è avvenuta ed avviene attraverso i Gruppi di
Azione Locale (GAL) ossia delle strutture in cui sono rappresentati tutti i soggetti economici,
sociali, politici ed imprenditoriali dell’area rurale di intervento. L’obiettivo della ricerca si è
soffermato sullo studio delle relazioni orizzontali e delle interrelazioni, attraverso la Social
Network Analysis (SNA), che si vengono a generare all’interno del consiglio di
amministrazione di due GAL aventi caratteristiche socio-demografiche similari situati in Italia
e in Irlanda. La rappresentatività ha evidenziato un parziale equilibrio esistente tra tutti i
soggetti privati e le istituzioni locali coinvolti nell’Iniziativa Comunitaria L.e.a.d.e.r.
L’analisi dei network, sulla base della composizione dei Gruppi di Azione Locale irlandesi e
italiani, ha evidenziato una situazione non identica nei consigli di amministrazione dovuta alla
loro organizzazione interna in termini di rappresentatività tra soggetti privati e pubblici
funzione dell’ incidenza dei fondi privati e/o pubblici.
1 Associazione studi geografico-economici delle aree rurali (Asgear), via Salaria per L’Aquila 76, 02100, Rieti,
e-mail: [email protected].
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1 Introduzione
Le aziende agricole attive nelle aree rurali rappresentano una esternalità positiva molto
importante per il presidio socio-economico del territorio cui l’Unione Europea, anche in
seguito alla transizione della Politica Agricola Comunitaria da un modello produttivista ad
uno post-produttivista (Ilbery, 1998), ha inteso riconoscere una funzione fondamentale.
All’imprenditore agricolo viene assegnato il ruolo di sentinella ambientale e all’agricoltura la
funzione specifica di bene economico pubblico a carattere e di interesse transcalare e
multidisciplinare (Galluzzo, 2012a) ossia capace di coinvolgere una molteplicità di soggetti
imprenditoriali e istituzionali.
Uno sviluppo integrato e coeso del territorio rurale sia in Italia che in Irlanda è stato
mediato da un modello endogeno, che ha visto nell’approccio bottom-up l’unico elemento più
efficiente, dinamico e dirompente rispetto al passato per garantire uno sviluppo completo
delle aree rurali dell’Unione Europea (Andreoli, 1995). Questo modello di sviluppo
partecipato è stato capace di incentivare le relazioni tra tutti i soggetti coinvolti (Shucksmith,
2000), incrementando il senso di appartenenza alla comunità rurale e diminuendo quelle
distanze centro urbano-periferia-aree rurali e l’esclusione sociale, favorendo la partecipazione
e lo sviluppo del capitale sociale in termini di relazioni. La riduzione della distanza centro
periferia nelle aree rurali ha incrementato il livello di coinvolgimento sociale e di relazioni
sociali, riducendo i fenomeni di esclusione della popolazione rurale e di marginalizzazione
(O’Hara, 1998; Galluzzo, 2012b).
Per lo sviluppo socio-economico delle aree rurali svantaggiate italiane e irlandesi gli attori
locali, in un approccio olistico, svolgono un ruolo insostituibile per migliorare le potenzialità
del territorio attraverso il coinvolgimento diretto delle risorse locali interne e di quelle esterne,
in termini di capitale umano e di collaborazioni reciproche, sia generando un sistema a rete
che evidenziando i punti di forza e di debolezza del territorio (Letho, Oksa, 2009) sui quali
poter intervenire con un diverso livello di coinvolgimento tra le parti coinvolte in termini
formali e di finalità perseguite. La diretta conseguenza di queste positive e interconnesse
interazioni sociali è quello di creare un sistema economico locale di reciprocità
caratterizzante lo sviluppo di un network tra i vari gruppi sociali attivi nelle aree rurali e i
soggetti portatori di interesse coinvolti nei diversi livelli (Cecchi, 2009).
Tra le prime forme di collaborazione partecipata nelle aree rurali possiamo annoverare
l’Iniziativa Comunitaria L.e.a.d.e.r., che è stata introdotta dal legislatore europeo agli inizi
degli anni novanta (1989-1993), facendo seguito a quelle modifiche nella Politica Agricola
Comunitaria (PAC) iniziate con la riforma MacSharry. Gli obiettivi della riforma MacSharry
furono quelli di eliminare quelle cristallizzazioni e sclerotizzazioni nella PAC consequenziali
a stimoli esogeni ed endogeni imputabili a diverse variabili quali vincoli di bilancio,
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all’interno dell’Unione Europea, e a seguito della ratifica e attuazione di accordi internazioni
stringenti e vincolanti, i quali non hanno più consentito una garanzia, in termini di prezzo, al
produttore ma hanno implicato un sostegno economico-finanziario allo sviluppo rurale. Nella
prima esperienza di questa nuova progettazione rurale partecipata L.e.a.d.e.r. I sono stati
coinvolti solo poche aree selezionate in Italia e in Irlanda (Matthewes, 2005); durante tale
periodo, il L.e.a.d.e.r. ha assunto una funzione di sperimentazione a carattere territoriale
limitato.
L’iniziativa comunitaria L.e.a.d.e.r. ha avuto tra i suoi obiettivi di fondo quello di
sviluppare diverse attività connesse all’attività agricola e alla ruralità, in un approccio di
network, incentrato sulle specificità e peculiarità locali, correlate con lo sviluppo rurale,
capace di integrarsi con gli interventi di finanziamento previsti da altri strumenti
programmatori del settore primario, antesignani di quelli che sarebbero diventati i Programmi
di sviluppo rurale previsti con Agenda 2000. In ciascuno Stato membro dell’Unione Europea
il L.e.a.d.e.r. I ha cercato di individuare tra gli obiettivi da perseguire nello sviluppo rurale
quello di mettere in atto strategie e azioni multidisciplinari e di implementare la
collaborazione, a vari livelli, tra enti pubblici e soggetti imprenditoriali privati, con l’obiettivo
di salvaguardare lo spazio rurale attraverso i servizi locali di animazione e sviluppo, la
formazione, il marketing integrato prodotto-turismo-territorio (luogo-persona-prodotto) e lo
sviluppo delle piccole imprese, non prettamente agricole, ma aventi una relazione indiretta
con la ruralità e i territori rurali.
La necessità di un approccio integrato, trasversale, coeso e pluriattivo risulta essere stato
un pilastro fondamentale in questi ultimi anni soprattutto per porre a soluzione ed eliminare
quelle criticità e debolezze evidenziate nei Piani di Sviluppo Rurale. Questi ultimi, in alcuni
casi, sono apparsi non più rispondenti alle reali esigenze del territorio rurale e alle sue
peculiarità, necessitando di azioni di animazione locale condivisa utile per creare quelle
relazioni sociali e quel capitale sociale fondamentale per lo sviluppo rurale. A seguito
dell’applicazione del principio di sussidiarietà, introdotto con il Trattato di Maastricht, gli enti
locali di prossimità sono divenuti responsabili dello sviluppo locale e della creazione di
network relazionali adeguati. Il L.e.a.d.e.r. ha quindi rappresentato il primo banco di prova sul
quale applicare un nuovo modello di programmazione decentrata e integrata con l’obiettivo di
promuovere e diffondere nei Paesi Membri dell’Unione Europea lo sviluppo di un capitale
sociale consolidato nelle aree rurali. Lo scopo dell’Iniziativa Comunitaria L.e.a.d.e.r. è stato
quello di creare nei territori rurali, a rischio di esclusione socio-economica, dei centri di
animazione in grado di sopravvivere a se stessi, di fare una sintesi delle esperienze vissute e
di creare una rete di relazioni sociali in grado di ridurre la marginalizzazione delle aree rurali
(Vettoretto, 2006) e l’esclusione sociale mediante lo sviluppo rurale (Shucksmith, Chapman,
1998).
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Lo sviluppo rurale ha tra le proprie finalità da perseguire quella di prevenire il degrado
socio-economico dei territori agricoli svantaggiati, mediante la pluriattività (Van der Ploeg et
al. 2002) e di favorire la multifunzionalità, la quale si estrinseca attraverso esternalità positive
verso tutti i settori produttivi e attori a valle e a monte delle aree rurali. La creazione di una
rete di relazioni mediante lo sviluppo di un adeguato livello di capitale sociale ha permesso,
sia in Italia che in Irlanda, di valorizzare il territorio, le sue produzioni agricole di qualità e le
sue specificità turistiche, generando, in una prospettiva di marketing territoriale integrato, i
distretti rurali e quelli agro-alimentari di qualità (Galluzzo, 2009). Tuttavia, dalla
comparazione tra le due nazione emerge come nella Repubblica di Irlanda sia più facile
individuare degli abbozzi di distretti rurali, in cui prevale un’organizzazione poco avvezza a
relazionarsi con tutte le peculiarità in termini di network locale e condivisione di saperi e dei
valori delle aree rurali.
La fase di coordinamento e di animazione locale, attraverso l’Iniziativa Comunitaria
L.e.a.d.e.r., è fondamentale per creare un effetto di promozione, imitazione e divulgazione
delle best practices fondamentali per favorire uno sviluppo coeso e per garantire un vantaggio
competitivo nei territori rurali. Il ruolo delle istituzioni, soprattutto in un ambito intermedio,
equidistante dai poteri centrali e locali, deve essere quello di divenire capofila e coordinatore
di un processo cooperativo di messa in rete e aggregativo del capitale sociale in termini di
interazioni reciproche tra tutti i soggetti attivi nelle aree rurali, fermo restando che ai soggetti
privati e ai loro rappresentanti nelle strutture gestionali spetterà il compito di vigilare al fine
di evitare squilibri e derive nella gestione dello sviluppo rurale. L’animazione locale e la
gestione del L.e.a.d.e.r. è avvenuta ed avviene attraverso i Gruppi di Azione Locale (GAL)
ossia delle strutture in cui venissero rappresentati tutti i soggetti economici, sociali, politici ed
imprenditoriali dell’area rurale di intervento. La letteratura ha prevalentemente riportato
analisi sugli obiettivi e funzioni del L.e.a.d.e.r. ma pochi sono stati gli studi finalizzati ad
individuare una metodologia quantitativa per valutare l’esistenza di situazioni disagevoli e
squilibrate nelle strutture operative e gestionali dello sviluppo rurale locale (GAL), con la
conseguenza che alcuni soggetti, portatori di interesse dei territori rurali e/o della ruralità in
senso ampio, fossero esclusi nel processo partecipativo-gestionale. I Gruppi di Azione Locale
(GAL) hanno rappresentato una forma di governance innovativa dello spazio rurale molto
importante perché improntata a favorire una maggiore partecipazione e coinvolgimento di
tutti i soggetti portatori di interesse, con la conseguenza di incrementare il livello di capitale
sociale delle aree rurali e di promuoverne il loro sviluppo armonico, coeso e condiviso. Il
consiglio di amministrazione (board) del GAL rappresenta il luogo all’interno del quale
avviene la gestione e la condivisione degli obiettivi inerenti lo sviluppo rurale e in cui ogni
soggetto portatore di interesse trova la sua rappresentanza.
Il capitale sociale è una diretta conseguenza e un effetto delle interazione tra i diversi
partner che lavorano sul territorio e che collaborano tra loro attraverso la realizzazione di
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network relazionali. Gli effetti del capitale sociale sullo sviluppo rurale sono stati studiati per
definire, in diversi livelli di approccio, a livello micro, meso-livello e macro-livello, il loro
ruolo, soprattutto con l'obiettivo finale di dimostrare l'esistenza di una rete in grado di
garantire un effetto complessivo e reciproco, capace di avere delle interazioni e conseguenze
tra tutti gli stakeholders presi in considerazione all'interno della zona rurale di studio (Falk,
Kilpatrick, 2000).
Interazioni sociali tra i partner pubblici e privati, in particolare in alcune rurali svantaggiate
(Evans, Syrett, 2007) possono essere utili per garantire uno sviluppo del capitale sociale
complessivo (Trigilia, 2001) in grado di portare dei benefici a tutti gli attori coinvolti
direttamente e indirettamente. Aumentare il livello di cooperazione, sia delle diverse attività
economiche che delle parti sociali ed economiche interessate, è fondamentale per migliorare il
livello di capitale sociale in termini di interazioni efficienti ed efficaci (Durlauf, Fafchamps,
2006) e per migliorare le condizioni di sviluppo socio-economico delle aree rurali. Alcune
analisi in aree rurali di limitate dimensioni territoriali hanno evidenziato come relazioni e
interdipendenze molto strette possano avere un effetto positivo sullo sviluppo complessivo di
una zona rurale italiana anche se con ambiti territoriali limitati e geograficamente delimitati
(Nardone et al., 2010).
Il capitale sociale va inteso come una serie di interazioni tra tutti i soggetti presenti in una
determinata area al fine di garantire un coeso e armonico sviluppo socio-economico, il quale
per alcuni tratti tende a generare quell’atmosfera collaborativa tipica dei distretti (Becattini,
2000), nei quali l’informazione circola molto velocemente ed essa stessa è condivisa tra tutti i
soggetti presenti nel distretto, generando imitazione, collaborazione e cooperazione, in una
prospettiva molto simile a quanto avviene nei beni pubblici, poiché il capitale sociale genera
delle esternalità positive e non consente la escludibilità e rivalità da parte dei suoi fruitori e
promotori (Cecchi, 2009) all’interno dell’area rurale. Un incremento nella velocità di scambio
delle informazioni e la creazione di un network ha il vantaggio di ridurre i costi di produzione
(Sabatini, 2009) e di migliorare la crescita valoriale e tecnologica dell’area di studio.
In letteratura la concettualizzazione del capitale sociale è associata al capitale fisico e a
quello umano (Nardone et al, 2007; Coleman, 1988) fondamentali per promuovere uno
sviluppo sociale ed economico del territorio garantendo e generando, al tempo stesso, una
serie di relazione e di network utili per creare un vantaggio competitivo dovuto alla
conoscenza e ai saperi condivisi e reciprocamente scambiabili tra tutti i soggetti coinvolti. La
diretta conseguenza di ciò è quella di creare un background culturale condiviso, in termini di
capitale sociale nelle aree rurali, che connatura e contraddistingue un territorio da un altro
rendendolo diverso e maggiormente competitivo, dando forza ai saperi e alle relazioni sociali
e umane, le quali divengono un elemento positivamente discriminante e competitivo.
Le analisi quantitative finalizzate a valutare il valore quali-quantitativo del capitale sociale
sullo sviluppo di una comunità (Sabatini, 2003) e l'effetto che esso ha e le interazioni che è in
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grado di produrre non sono così comuni nella letteratura e, molto spesso, non idonei a
produrre un’univoca e condivisa definizione (Sabatini, 2009). In letteratura è, infatti, possibile
osservare come ricerche sul capitale sociale siano state effettuate solo in alcuni contesti
provinciali o regionali, con l'obiettivo di interpretare e valutare l’approccio L.e.a.d.e.r.
(Nardone et al., 2006), al fine di studiarne, utilizzando un paradigma quantitativo, il ruolo e
gli effetti del capitale sociale e i suoi possibili effetti in futuro (Nardone et al., 2005) sullo
sviluppo rurale rimanendo in un ambito produttivo specifico a carattere locale, quali l’olio
extravergine di olivo biologico e nella pesca, e comunque ascrivibile a contesti produttivi
agricoli di limitata estensione territoriale (De Blasi et al. 2011; Casieri et al. 2009).
Figura 1- Gruppi di Azione Locale presenti in Italia e in Irlanda coinvolti
nell’Iniziativa Comunitaria L.e.a.d.e.r. nel periodo 2007-2013 (Fonte:
www.reteleader.it e www.nrn.ie/leader-areas)
Figura 2- Localizzazione territoriale dei due Gruppi di Azione Locale analizzati
(Fonte: www.galsabino.it e www.wcdp.ie)
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2 Obiettivi
L’obiettivo della presente analisi è stato quello di valutare l’esistenza di reti di relazioni
che si sono generate, attraverso il capitale sociale, all’interno di due aree rurali: una a
carattere montano, a ridosso della catena Appenninica, localizzata nella provincia di Rieti e
l’altra in Irlanda nella regione del West Cork (Fig. 2). Le due aree hanno presentato delle
similitudini in termini di incidenza e importanza funzionale dell’attività agricola all’interno
del panorama economico regionale, di un turismo rurale che si estrinseca attraverso
produzioni agro-alimentari di qualità e dalla presenta di due grandi nuclei urbani (Cork e
Roma), capaci di accentuare i fenomeni di emigrazione dalle aree rurali verso i poli urbani. Le
aree rurali irlandesi, così come quelle italiane situate nelle regioni interne della penisola, si
caratterizzano per un elevato tasso di emigrazione. In particolare, nella Repubblica d’Irlanda i
flussi emigratori dalla campagna verso la capitale Dublino, hanno accentuato uno squilibrio
socio-economico dei territori rurali collocatesi a nord dell’ipotetica linea congiungente
Galway con Dublino e di quelle a sud-est, dove alta è la percentuale di popolazione impiegata
in agricoltura, superiore al valore medio nazionale 6%, e che ha costituito una grossa fonte di
occupazione per il settore delle costruzioni oramai in forte crisi economica, a svantaggio delle
attività agricole, le quali stanno riscoprendo un ritorno perché intese e individuate quale fonte
di reddito stabile e di occupazione.
Per potere valutare se nell’Iniziativa Comunitaria L.e.a.d.e.r. il Gruppo di Azione Locale
rappresenti un luogo nel quale tutte le istanze della comunità rurale locale possano trovare una
loro equilibrata sintesi, frutto dei diversi livelli di capitale sociale presenti, è stata utilizzata
una metodologia quantitativa finalizzata a stimare le relazioni che si sviluppano all’interno del
consiglio di amministrazione di ogni GAL mediante la Social Network Analysis (SNA). Lo
scopo di questa ricerca è stato quello di analizzare il ruolo e la funzione del capitale sociale,
come strumento di sviluppo e interazione tra i diversi soggetti economici, imprenditoriali e
politici, che lavorano insieme nei due Gruppi di Azione Locale analizzati, aventi quale finalità
lo sviluppo rurale in senso ampio. L’obiettivo della ricerca si è soffermato sullo studio delle
relazioni orizzontali e delle interrelazioni, attraverso la Social Network Analysis (SNA), che
si vengono a generare all’interno del board ossia del consiglio di amministrazione (Power,
1990). L’analisi dei network è risultata fondamentale per valutare le connessioni socio-
economiche e le interazioni esistenti nel consiglio di amministrazione, mediante l’impiego di
una metodologia quantitativa basata sull'effetto del capitale sociale e del suo network
relazionale, con la finalità di valutare se tutti i soggetti portatori di interesse dell’area, facente
parte del Gruppo di Azione Locale, siano stati correttamente rappresentati. L’approccio di
studio quantitativo utilizzato ha voluto valutare il capitale sociale in termini di brindging,
ossia stimare e definire la capacità, all’interno dell’area di studio, da parte dei soggetti
coinvolti, aventi una diversa origine, rappresentatività e formazione culturale e operativa, di
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creare un network in termini di relazioni reciproche, caratterizzato da legami in grado di
creare dei ponti, ossia dei legami stabili, tra tutti gli stakeholders presenti all’interno dei
consiglio di amministrazione dei Gruppi di Azione Locali (GAL) presi in esame, in grado di
garantire uno sviluppo armonico, coeso e condiviso nelle aree rurali di studio, in cui tutte le
componenti sono rappresentate senza dare luogo a derive gestionali.
3 Metodologia
L’unità di indagine è stata costituita da due Gruppi di Azione Locale collocati nella regione
Lazio (Gal Sabino) e nella regione del Munster (West Cork).
Una prima analisi effettuata all’interno delle aree dei Gruppi di Azione Locale (GAL) presi
in esame è stato quello di definire un indice del reddito pro capite o IPI (Lunaria, 2004;
Sabatini 2009), per valutarne il livello di ricchezza tal quale, e anche in termini di
trasformazione logaritmica o IPILN, per tener conto di come ogni area rurale si collochi
rispetto al reddito obiettivo della Repubblica d’Irlanda, pari a 31.100 € e a quello italiano pari
a 24.500 €. Il reddito minimo utilizzato nella presente analisi è stato pari a 13.250 € per
l’Irlanda e 9.240 € per l’Italia; per tenere in considerazione i redditi di ciascun GAL sono stati
utilizzati i dati di reddito medio pro capite in ciascuna contea irlandese o provincia italiana
(CSO, 2012; Istat, 2012) all’interno della quale si trova il Gruppo di Azione Locale oggetto
della presente trattazione. In formule il parametro del reddito analizzato è stato il seguente:
IPI = (reddito effettivo- reddito minimo)/(reddito obiettivo- reddito minimo)
IPILN = [ln(reddito effettivo) –ln(reddito minimo)]
[ln(reddito obiettivo)- ln(reddito minimo)]
La metodologia utilizzata per valutare le interazioni in termini di capitale sociale si è
basata sull’analisi del capitale sociale nelle sue forme strutturali e relazionali proposte in
letteratura (Nardone, et al. 2007) e in una sua valutazione complessiva in termini di relazioni
funzionali (Casieri et al. 2009) attraverso l’applicazione della Network Analysis sulla
struttura del Consiglio di amministrazione dei vari GAL aventi la stessa dimensione
strutturale e funzionale, mediante un approccio quantitativo (Nardone, et al. 2010).
La dimensione strutturale, utile per evidenziare la diversa rappresentatività all’interno del
consiglio di amministrazione del Gruppo di Azione Locale, è stato calcolato quale
complemento ad 1 dell’Indice del Gini, ed è indicato come ND, ossia Network Diversity. Tale
indicatore serve per valutare se all’interno di ciascun GAL tutti i portatori di interesse siano
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presenti e siano capaci di tutelare i loro obiettivi di sviluppo rurale armonico; in formula ND è
espresso come:
ND = 1 –[(1-Σfi2)/(1-1/k)]
Fi frequenza relativa in termini di numero di consiglieri presenti in ciascuna categoria
osservata
k numero categorie complessivamente presenti
Altro parametro utilizzato, per valutare la dimensione strutturale del capitale sociale in
ciascun Gruppo di Azione Locale, è stato l’indice di rappresentatività (IR), espresso come il
rapporto tra numero di consiglieri delle varie organizzazioni presenti in seno al board sul
totale dei membri del consiglio di amministrazione del GAL e sulla densità di popolazione,
generando in quest’ultimo caso l’indice di densità di rappresentanza (IDR) e che in formule
possono essere così indicati:
IR = Max/MGAL
Max sono i membri presenti nel Consiglio di Amministrazione del GAL in rappresentanza
dell’organizzazione x
MGAL totale membri del Consiglio di Amministrazione del GAL
IDR = Max / DDP
Max sono i membri presenti nel Consiglio di Amministrazione del GAL in rappresentanza
dell’organizzazione x
DDP densità di popolazione in abitanti per km2
La determinazione quantitativa della dimensione relazionale (DR), in termini fiduciari, è
stata ottenuta seguendo le indicazioni proposte in letteratura, espressa come rapporto tra
numero di legami esistenti e il numero massimo di legami possibili, con un valore che può
variare tra 0, assenza di relazioni, e 1 massima presenza di legami tra i soggetti considerati nel
network (Wasserman, Faust 1994; Nardone et al. 2010) e che in formule è espresso nel
seguente modo:
DR = L/[n(n-1)]
L numero delle relazioni fiduciarie
n numero di soggetti presenti nel Consiglio di Amministrazione del Gruppo di Azione Locale.
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L’analisi delle relazioni funzionali, attraverso la Network Analysis, ha preso in
considerazione le relazioni che esistono all’interno di ciascun gruppo (nodo), facente parte del
Consiglio di Amministrazione del GAL, il quale può svolgere e avere due distinte relazioni e
legami tra se stesso, indicato come ego, e gli altri gruppi all’interno del board del GAL detti
alter in maniera tale da generare un ego-network, ossia un albero delle relazioni esistenti tra i
partners, utile per definire dei sociogrammi, ossia dei grafici in grado di mettere in evidenza
tutte le relazioni dell’ego-network.
I principali indici ottenuti durante la Network Analysis sono stati i seguenti (Cordaz, 2005;
Casieri et al. 2009):
1) Densità, utile per verificare il grado di coesione nella rete. Tale indicatore è una
statistica descrittiva del livello di coesione, ossia dell’esistenza di una stringente relazione,
compreso tra 0 ed 1, la quale va necessariamente associata alla deviazione standard per
valutarne il suo scostamento dal valore medio;
2) closeness centrality è un indice in grado di misurare la vicinanza tra i vari punti
espressa come distanza in termini di sommatoria delle distanze geodetiche di ogni nodo da
tutti gli altri presenti nell’ego-network. Il valore più alto di closeness ci indica il nodo o
soggetto del consiglio di amministrazione del GAL che si trova in una posizione più o meno
centrale;
3) flowness beetweness è un indice per calcolare la direzione all’interno dell’ego-
network fornendo il valore complessivo delle relazioni centrali tra i vari soggetti analizzati;
4) beetweness centrality è un indicatore utile per valutare se c’è una posizione
predominante da parte di un gruppo portatore di interesse all’interno del consiglio di
amministrazione del Gruppo di Azione Locale;
5) nrmout degrees sono delle misure finalizzate a valutare i legami all’interno e verso
l’esterno di ciascun nodo normalizzati rispetto al valore massimo individuato;
6) size indica il numero di attori con cui ciascun ego ha un legame con più ego ed è di
fondamentale importanza per misurare la dimensione dell’egonetwork;
7) effective size è un indicatore della dimensione dell’ego-network in ciascun nodo
ottenuto eliminando le eventuali relazioni e i possibili legami ridondanti;
8) network constraint è una misura di vincolo ossia un indice utile per valutare quanto il
comportamento di un ego sia condizionato dalle connessioni degli alter cui è connesso;
9) hierarchy è una misura della gerarchia all’interno dell’ego-network, misurando la
disuguaglianza tra i vari nodi; esso è un indice per valutare la natura dei vincoli su ciascun
ego. Più alto è il valore maggiore sarà il livello dei vincoli presenti sull’ego o attore
analizzato.
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0,42%
30,65%
8,92%
0,62%10,67%
2,01%
5,41%1,07%
8,94%
29,33%
0,45%1,52%
Formazione professionale Ammodernamento aziende agricole
Accrescimento valore aggiunto dei prodotti Sviluppo nuovi prodotti e processi produttivi
Miglioramento e creazione infrastrutture Sostegno alle produzioni di qualità
Sostegno associazioni di produttori Diversificazione attività produttive
Creazione di microimprese Incentivazione attività turistiche
Cooperazione Gestione GAL
Figura 3- Principali azioni di intervento nel Gal Sabino e percentuale di incidenza dei fondi
disponibili (Fonte: www.galsabino.it, 2012)
10,76%
8,72%
37,98%0,31%
4,42%
25,19%
1,79%0,61%
10,21%
Diversificazione attività produttive Creazione nuove imprese Incentivazione attività turistiche
Servizi alle popolazioni rurali Miglioramento e creazione di infrastrutture Conservazione rural heritage
Formazione professionale Gestione GAL Cooperazione
Figura 4- Principali azioni di intervento nel Gal West Cork e percentuale di incidenza
dei fondi disponibili (Fonte: www.wcdp.ie, 2012)
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0 500000 1000000 1500000 2000000 2500000 3000000 3500000
Diversificazione attività produttive
Creazione nuove imprese
Incentivazione attività turistiche
Miglioramento e creazione di
infrastrutture
Formazione professionale
Gestione GAL
Cooperazione
Gal Sabino
Gal West Cork
Figura 5- Comparazione tra le misure di intervento in comune nei due Gruppi di Azione
Locale analizzati (Fonte: www.galsabino.it e www.wcdp.ie)
Tabella 1- Principali caratteristiche del Gruppo di Azione Locale Sabino (Fonte:
www.galsabino.it)
Variabile Unità di misura Valore
Popolazione n° 50.080
Superficie Km2 440,64
Densità di popolazione abitanti/km2 113,65
Municipalità n° 20
Incidenza fondi pubblici % 53,4
Incidenza fondi privati % 46,5
Partecipazione altri programmi dell’UE Si/No No
Tabella 2- Principali caratteristiche del Gruppo di Azione Locale West Cork (Fonte:
www.wcdp.ie)
Variabile Unità di misura Valore
Popolazione n° 109.000
Superficie Km2 3.150
Densità di popolazione abitanti/km2 35
Municipalità n° 6
Incidenza fondi pubblici % 47,8
Incidenza fondi privati % 52,1
Partecipazione altri programmi dell’UE Si/No Si
4 Risultati e discussione
I due Gruppi di Azione Locale hanno evidenziato una notevole diversità in termini di
misure di intervento con 12 azioni nel GAL Sabino contro le 9 misure di interevento
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finanziate dal Gal West Cork; nell’area di studio italiana si è cercato di finanziare degli
interventi di ammodernamento delle aziende agricole, invece nel GAL irlandese un terzo dei
finanziamenti è stato usato per incentivare l’attività turistica (Figg. 3-4), con un diverso
impegno finanziario in termini di risorse complessive allocate (Fig. 5). Entrambe le aree di
studio hanno visto la partecipazione di soggetti istituzionali e privati già precedentemente
coinvolti nelle Iniziative Comunitarie L.e.a.d.e.r. II e L.e.a.d.e.r.+ e in altre azioni progettuali
dell’Unione Europea.
Le caratteristiche socio-demografiche dei due Gruppi di Azione Locale appaiono
completamente diverse:
- Il GAL Sabino si caratterizza come un’area rurale collinare, a forte vocazione agricola,
con indirizzo produttivo olivicolo-zootecnico, e agro-industriale, con aziende di limitata
estensione fortemente dipendenti dai sussidi erogati dalla Politica Agricola Comunitaria e in
grado di offrire produzioni agroalimentari di qualità certificate Dop. Questo Gruppo di
Azione Locale si colloca in vicinanza dell’area urbana romana e ha subito significativi
fenomeni di emigrazione compensata, in questi ultimi anni, da fenomeni di contro-
emigrazione; esso ha la minore estensione territoriale con la più alta densità di abitanti per
chilometro quadrato (Tab.1);
- Il Gruppo di Azione Locale West Cork si caratterizza per un’area rurale agricola con
piccole aziende lattiero-casearie; esso ha evidenziato la più bassa densità di popolazione
puntando sulla valorizzazione delle proprie risorse turistiche per rinnovare il proprio tessuto
socio-economico (Tab. 2) frutto dell’esperienza maturata nella progettazione e animazione
locale multisettoriale con le Iniziative Comunitarie L.e.a.d.e.r. I e sviluppando un proprio
marchio di valorizzazione complessiva prodotto-territorio, non potendo contare su produzioni
agro-alimentari certificate consolidate e strutturate sul mercato.
Tabella 3- Parametri di redditualità trovati nei Gruppi di Azione Locale analizzati (Fonte:
nostre elaborazioni su dati www.cso.ie e www.istat.it rilevazione 2012)
Gruppo di Azione Locale IPI IPILN
Sabino 0,58 0,94
West Cork 2,26 1,84
L’analisi dell’Indice del reddito pro capite (IPI), e della sua trasformazione in logaritmi
naturali IPILN, ha evidenziato nel territorio del Gal Sabino, a causa di livelli di reddito pro
capite molto inferiori, sia al dato medio nazionale che a quello regionale, un’area
economicamente svantaggiata cui intervenire attraverso l’adozione di politiche di sviluppo
rurale tese a migliorare la produttività aziendale nel processo di trasformazione dei prodotti,
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mediante l’innovazione dei processi produttivi, al fine di limitare l’esclusione e la
marginalizzazione delle aree rurali (Tab. 3).
L’analisi della Network Diversity (ND) ha evidenziato una situazione abbastanza
eterogenea nei due Gruppi di Azione Locale presi in esame, con valori compresi tra 0,91 nel
GAL West Cork e 0,60 nel GAL Sabino, il che ci dimostra l’esistenza di una eterogeneità
nella composizione e nella struttura organizzativa del consiglio di amministrazione del
Gruppo di Azione Locale irlandese rispetto a quello italiano, fermo restando che viene
rispettato quanto definito dall’Unione Europea. Quest’ultima, infatti, ha da sempre auspicato
che l’Iniziativa Comunitaria L.e.a.d.e.r. e con essa la cellula di animazione locale, costituita
dal GAL, abbia al proprio interno tutte le rappresentanze del territorio al fine di fare una
sintesi delle loro istanze. La Network Diversity ha dimostrato come tutte le organizzazioni e i
portatori di interesse presenti sul territorio sono stati ben rappresentati, anche se i
rappresentati della partnership pubblica sono prevalenti nel Gal Sabino rispetto a quello
irlandese di West Cork, nel quale la componente privata rappresenta il 45% della
composizione complessiva del board.
L’ Indice di rappresentatività (IR) nel Gal Sabino ha confermato una maggiore
rappresentatività in seno al consiglio di amministrazione dei rappresentati della componente
pubblica e delle istituzioni locali; nel Gal West Cork l’Indice di rappresentatività ha
evidenziato un parziale equilibrio esistente tra i rappresentanti dei soggetti privati e delle
istituzioni locali, ossia della controparte politica, con una limitata partecipazione delle
associazioni professionali agricole rispetto a quanto evidenziato, invece, nel Gal Sabino.
L’Indice di densità di rappresentanza (IDR), in termini complessivi, ha evidenziato come
nel Gruppo di Azione Locale Sabino ci sia stata una minore densità di rappresentanza totale
con valori pari a 0,25; nel GAL West Cork, invece, è stato osservato il valore più alto pari a
0,57. L’analisi dell’Indice di densità di rappresentanza, tuttavia, ha dimostrato come nei
consigli di amministrazione dei Gruppi di Azione Locale sia stata sempre garantita una
eterogeneità nel consiglio di amministrazione anche se, una disamina approfondita ha
dimostrato come la componente in rappresentanza delle parte pubblica e delle organizzazioni
professionali agricole nel GAL Sabino sia stata superiore al valore 0,035 poiché caratterizzato
da un’area rurale più densamente popolata rispetto all’area di studio irlandese in cui la
problematica dell’emigrazione è ancora una forte criticità, associata ad un limitato sviluppo
demografico dei territori rurali.
La determinazione quantitativa della Dimensione relazionale (DR), in termini fiduciari, ha
evidenziato, come era lecito attendersi, essendo non omogenea anche se non squilibrata la
loro composizione, nel consiglio di amministrazione dei due Gruppi di Azione Locale
analizzati, un identico valore pari a 0.17 nel Gal Sabino e 0.26 nel Gal West Cork, il che ci
indica l’esistenza di una situazione di fiducia reciproca senza eventuali derive. Tuttavia, i
valori di questo primo parametro ci danno un’informazione di massima, la quale, per trovare
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l’opportuna conferma nella sua validità, dovrà essere integrata dai risultati della Social
Network Analysis.
L’analisi dei network, attraverso l’analisi delle matrici costruite sulla base della
composizione dei Gruppi di Azione Locale irlandesi e italiani, ha evidenziato una situazione
non identica nei consigli di amministrazione dei due GAL dovuta alla loro organizzazione in
termini di rappresentatività tra soggetti privati e pubblici funzione, altresì, dell’ incidenza dei
fondi privati e/o pubblici.
I sociogrammi, ossia la rappresentazione grafica delle reti di network che esistono
all’interno dei consigli di amministrazione dei Gruppi di Azione Locale hanno evidenziato
l’esistenza di relazioni pluridirezionali all’interno dei consigli di amministrazione dei GAL
senza la presenza di nodi isolati, indice della diffusione e presenza di eventuali debolezze
all’interno delle strutture amministrative e gestionali del L.e.a.d.e.r. L’analisi dei sociogrammi
è stata in grado di evidenziare come, non essendoci nodi isolati, esistano dei legami molto
solidi con altri soggetti nel network; inoltre, l’ assenza di nodi pendenti, il che implica che
ogni nodo si relazioni esclusivamente solo con un altro nodo all’interno del network, ha
dimostrato l’esistenza, nel consiglio di amministrazione dei GAL analizzati, di ponti o
brindging. Tutto questi ha confermato come esista la capacità, all’interno delle due aree di
studio, da parte dei soggetti coinvolti, di creare un network in termini di relazioni reciproche,
ossia caratterizzato da legami in grado di generare dei ponti in termini di legami stabili.
La distanza geodetica media tra i vari nodi rappresenta il numero delle connessioni che in
media si instaurano tra un nodo, ossia una categoria dei soggetti considerati nel consiglio di
amministrazione del Gruppo di Azione Locale, e gli altri stakeholders. Il valore osservato è
stato pari ad 1, il che ci indica come il percorso più breve, per connettere 2 nodi, sia una
sequenza costituita da una sola connessione reciproca che va da un nodo all’altro e viceversa.
Invece, la distance based cohesion, ossia un parametro utile per verificare il grado di coesione
e di frammentazione tra gli attori del network, è stato pari a 0,6 nel Gal Sabino e 0,4 nel Gal
West Cork; tale risultato ci indica l’esistenza di un significativo e diverso livello di coesione
tra tutti i soggetti presenti nei due consigli di amministrazione dei Gruppi di Azione Locale
analizzati e l’esistenza, inoltre, di un diverso, anche se sostanzialmente basso, grado di
frammentazione del network, confermando l’esistenza di ponti relazionali stabili.
La densità è un indicatore della percentuale delle relazioni presenti nel consiglio di
amministrazione dei Gruppi di Azione Locale; essa è una variabile utile per verificare la
velocità con la quale si trasmettono le informazioni tra i nodi del network. Il risultato della
densità è stato pari a 6,0% nel GAL Sabino e 4,0% nel GAL West Cork; in entrambi, tuttavia,
si è registrata una identica deviazione standard pari a 0,48 indice che solo il 5% delle relazioni
complessive sono presenti nei diversi network con una limitata variabilità nella loro densità
totale.
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La closeness centrality è un indice necessario per valutare la centralità in termini di
vicinanza; dall’analisi sono emersi dei valori di outcloseness prossimi a 100 in solo tre nodi
del consiglio di amministrazione del Gal Sabino e soltanto in due nodi del Gal West Cork.
Tutto questo dimostra come esista all’interno del network una posizione centrale molto utile
per effettuare le decisioni con un decisore avente una maggiore capacità di attrazione
decisionale, fermo restando che eventuali situazioni di deriva dirigista e decisionale possano
per il momento essere escluse.
L’analisi dei flussi all’interno della misura di centralità ha evidenziato un ruolo molto
importante ricoperto nel consiglio di amministrazione del Gal Sabino dal nodo associazioni
professionali e dal nodo Stato; rispettivamente nel Gruppo di Azione Locale Sabino il valore è
stato pari a 2,66 e a 2,50, con un valore medio di 1,4 ed una variazione standard pari a 1,19.
Nel consiglio di amministrazione del Gal West Cork le componenti delle Associazioni
professionali e di quelle agricole hanno avuto un valore pari a 0,5 con un valore medio pari a
0,2 ed una deviazione standard pari a 0,245. Nel consiglio di amministrazione di entrambi i
Gruppi di Azione Locale analizzati i valori trovati si sono collocati in una posizione molto
lontana dal Network Centralization Index pari a 12,84% nel Gal Sabino e 3,125% nel Gal
West Cork con un significativo scostamento dal valore centrale.
La beetweness centrality ha dimostrato la non esistenza di significative posizioni
dominanti da parte delle categorie rappresentate all’interno dei consigli di amministrazione
dei Gruppi di Azione Locale analizzati con ridotti legami in uscita da parte di ciascun nodo,
fugando ogni dubbio sulla disomogenea composizione dei GAL e sulla presenza di eventuali
posizioni centraliste e autoritarie altamente esiziali per la sopravvivenza dell’Iniziativa
Comunitaria L.e.a.d.e.r.
Le componenti facenti parte del consiglio di amministrazione del Gruppo di Azione Locale
sono cinque ossia:
1) Stato, in rappresentanza dell’autorità centrale in termine di collegamento tra comunità
locali, i privati cittadini e l’amministrazione centrale;
2) Privati ossia soggetti imprenditoriali coinvolti nell’area di studio;
3) Comunità Locali ossia le municipalità coinvolte dall’applicazione dell’Iniziativa
Comunitaria L.e.a.d.e.r.;
4) Associazioni professionali in rappresentanza dei soggetti non aventi un diretto legame
con il mondo agricolo;
5) Associazioni agricole in rappresentanza delle aziende presenti nelle diverse aree di
studio.
L’analisi della nrmout degree ha evidenziato una forte centralità nelle componenti
associazioni professionali agricole e soggetti privati (20% e 10% rispettivamente) presente nel
consiglio di amministrazione del Gruppo di Azione Locale Sabino; nel GAL West Cork le
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componenti comunità locali (44,4%) e lo stato (33,3%) hanno evidenziato l’esistenza di ottimi
legami e una forte centralità all’interno del consiglio di amministrazione.
Tabella 4- Indici di egonetwork nel GAL Sabino
Componente Degree Effsize Efficiencess Constraint Hierachy
Stato 4 1.66 0.417 0.772 0.139
Privati 4 1.66 0.417 0.772 0.139
Comunità Locali 3 1.00 0.333 1.080 0.000
Associazioni prof.li 4 1.66 0.417 0.772 0.139
Associazioni agricole 3 1.00 0.333 1.080 0.000
Tabella 5- Indici di egonetwork nel GAL West Cork
Componente Degree Effsize Efficiencess Constraint Hierachy
Stato 2 1.00 0.50 1.389 0.000
Privati 2 1.00 0.50 1.389 0.000
Comunità Locali 2 1.00 0.50 1.389 0.000
Associazioni prof.li 4 2.50 0.625 0.725 0.288
Associazioni agricole 4 2.50 0.625 0.725 0.288
La disamina delle matrici di equivalenza strutturale attraverso la correlazione di Pearson ha
evidenziato nel Gal Sabino un’elevata densità e reciprocità nei legami tra le componenti Stato,
associazioni e tra soggetti privati e stato mentre una bassa reciprocità è stata riscontrata tra le
componenti delle comunità locali e lo stato, confermando uno strettissimo livello di
reciprocità e di legami tra le componenti 1, 2 e 4, ossia Stato, soggetti privati e associazioni
professionali . Nel Gal West Cork una forte reciprocità è stata riscontrata tra le componenti
stato e le associazioni professionali agricole avendo molti punti in comune e legami tra loro.
Gli indici di egonetwork, in grado di definire le relazioni all’interno del network, costituito
dai singoli consigli di amministrazione dei GAL irlandesi e italiani presi in esame, hanno
avuto tutti valori positivi (Tabb.4-5); tuttavia, essendo limitata la dimensione e la consistenza
del consiglio di amministrazione dei Gruppi di Azione Locale, un egonetwork limitato ha
consentito di evidenziare dei risultati molto elevati nelle componenti stato, privati ed
associazioni all’interno del consiglio di amministrazione del Gruppo di Azione Locale Sabino
con una non ridondanza delle osservazioni effettuate (effective size) con 4 livelli di
interazione. Nel Gal West Cork l’egonetwork ha evidenziato dei risultati molto elevati nelle
tre componenti del consiglio di amministrazione stato, privati e comunità locale.
Il network constraint, ossia il vincolo nella rete di relazioni, ha avuto un segno positivo il
che ci dice come esistano delle relazioni positive e dirette del capitale sociale con elevati
condizionamenti da parte degli altri soggetti presenti nel network analizzato anche se, i livelli
di gerarchia nei due Gruppi di Azione Locale analizzati sono variati notevolmente. In
conclusione l’analisi ha dimostrato l’esistenza di un alto grado di coesione, una bassa
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frammentazione e un consiglio di amministrazione, nei Gruppi di Azione Locale analizzati,
non sbilanciato anche se le conseguenze in termini di composizione e consistenza numerica
dei membri nel consiglio di amministrazione ha un suo peso nella gerarchia e nelle relazioni
reciproche.
5 Conclusioni
La ricerca ha evidenziato l’esistenza di un livello molto alto di fiducia e di condivisone
degli obiettivi da raggiungere tra tutti i soggetti componenti il consiglio di amministrazione
dei Gruppi di Azione Locale analizzati evitando delle pericolose derive di gestione, le quali
soffocherebbero lo sviluppo socio economico dei territori rurali presi in considerazione,
dimostrando, invece, l’esistenza di alti valori di capitale sociale e di interazione presenti nelle
aree di studio. L’aver partecipato alle Iniziative Comunitarie proposte dal L.e.a.d.e.r., fin dai
primi anni novanta, ha avuto il benefico effetto di consolidare nel corso del tempo delle
strutture di animazione, progettazione e programmazione dello sviluppo rurale con positivi
effetti sullo sviluppo del capitale sociale, in particolare nel Gal West Cork. Tutto questo
appare essere abbastanza consolidato, in maniera differente nei GAL analizzati, anche se, in
alcuni casi, la partecipazione di soggetti privati appare abbastanza limitata così come la
rappresentatività delle parti sociali rispetto alla componente pubblica.
Il presente studio ha confermato il ruolo e la necessità delle interazioni tra tutti i soggetti
pubblici e privati nella programmazione e nell’animazione delle aree rurali quale elemento
fondamentale e imprescindibile per la crescita e lo sviluppo del capitale sociale senza che ci
siano state delle situazioni accentratrici e di squilibrio tra i vari nodi o attori attivi nei consigli
di amministrazione.
La presenta di soggetti privati, in rappresentanza diretta delle istanze da affrontare
attraverso l’approccio bottom-up, ha avuto la positiva e diretta conseguenza di incrementare il
tasso o livello di capitalizzazione sociale presente sul territorio, autoalimentano un percorso di
relazioni sociali, scambio di informazioni e saperi locali molto utile per generare dei primordi
di distretto rurale, ancora poco diffusi nelle aree rurali irlandesi ma non in quella del Gal
Sabino, in cui prevalgono alcune produzioni di qualità certificate con un mercato ben
consolidato.
L’elevato livello di eterogeneità evidenziato all’interno dei Gruppi di Azione Locale
analizzati è stato uno strumento molto utile per incrementare lo sviluppo del capitale sociale
facendo si che nessun soggetto potesse sentirsi escluso da un processo di sviluppo rurale
plurisettoriale. Tuttavia, dalla disamina dei dati è emerso come all’interno dei consigli di
amministrazione sia presente una democrazia rappresentativa che impone ad ogni membro di
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proporre le istanze della base, che egli rappresenta senza partigianerie, se il fine ultimo e
fondamentale che si vuole ottenere sia quello di garantire uno sviluppo rurale condiviso.
Le implicazioni politiche dell’approccio quantitativo nella valutazione del capitale sociale
sono molto importanti poiché con tale metodologia si riesce ad avere un indicatore valido per
stimare il livello di partecipazione e di interazione nello sviluppo territoriale di tutti i soggetti
coinvolti e per evitare che si creino degli squilibri, i quali potrebbero sfociare in situazioni
disagevoli nella gestione integrata e nello sviluppo armonico e condiviso delle aree rurali
accentuandone, invece, la marginalizzazione sociale ed economica, l’esclusione dalla
partecipazione attiva ai percorsi di sviluppo, riducendo il senso di partecipazione alla
comunità rurale, incrementandone, conseguentemente, il livello di esclusione. Per garantire
una sostenibilità delle aree rurali nel lungo periodo, in termini economici e sociali, sarebbe
opportuno consolidare i Gruppi di Azione Locale andando ben oltre la loro naturale scadenza
operativa prevista. I GAL, infatti, devono essere considerati delle cellule organiche al
territorio rurale, capaci di garantire uno sviluppo armonico e di diffondere i saperi appresi
inerenti la ruralità in senso ampio. Tutto questo eviterebbe di non disperdere il patrimonio di
animazione e di promozione sul territorio, necessario pilastro per le aree rurali a rischio
marginalizzazione, formatosi in termini di capitale sociale ed umano, facendo diventare i
Gruppi di Azione Locale, un nucleo di supporto ad un percorso di sviluppo partecipato, in
grado di rafforzare il senso di appartenenza alle aree rurali e capace di proteggere l’ambiente
rurale da possibili fenomeni di degrado.
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ABSTRACT
The rural development by a local animation is a good tool to protect the marginalization of
rural areas. Therefore since the 1990s the European Union has stimulated throughout the
L.e.a.d.e.r approach a new model of development in rural territories using a bottom-up
method. In this case the Local Action Groups are the main pillar to guarantee a correct
representation of all local needs and of all economic agents.
The objective of this paper is to analyse horizontal relationships and interrelations, through
the Social Network Analysis (SNA), inside the board of directors of two Local Action Groups
in Italy and in Ireland. The structure and organization in the board has underlined a partial
equilibrium among all private subjects, public administrations and local institutions involved
in the L.e.a.d.e.r. project.
The analysis of networks, according to the composition of the Irish and Italian LAGs, has
pointed out a non identical situation in two analysed boards of directors, which is directly
correlated to the organization in terms of members and stakeholders and in particular it is
depend on the incidence of the public or private funds on the total amount of economic
resources.