“e beata colei che ha creduto” (lc 1,45) - webdiocesi · prevede tra la fine del 2010 e i primi...
TRANSCRIPT
Diocesi di Bergamo
XV Assemblea Diocesana:
“E beata colei che ha creduto” (Lc 1,45)
Presentazione del progetto: “Nuovi Consultori”
Sabato 18 settembre 2010
Seminario diocesano Beato Giovanni XXIII
Il Consultorio familiare : una risorsa per il futuro della famiglia
L‟accompagnamento e il sostegno della genitorialità
3 – Il progetto dei nuovi CC.FF., della Diocesi di
Bergamo;
1- Il Consultorio Familiare:
- breve storia ecclesiale e istituzionale;
- requisiti, “stile” e “profilo” dei CC.FF.
d’ispirazione cristiana.
2 – l’”offerta” di interventi dei CC.FF. rivolte alla
genitorialità
4 – la genitorialità: finalità e “attenzioni” dei
CC.FF. d’ispirazione cristiana.
Le origini: 1948, don Paolo Liggeri, Istituto La Casa, Milano
Legge n. 405 del 29 luglio 1975
istitutiva del “servizio di assistenza alla
famiglia e alla maternità”; rinvia alle Regioni
l’emanazione di leggi applicative;
Regione Lombardia : L.r. N. 44/1976
1968 : nasce l‟UCIPEM ( Unione Consultori Italiani
Prematrimoniali E Matrimoniali) che associa n° 27 realtà nate
sul tutto il territorio italiano “d‟iniziativa cristiana”
1975 : la Chiesa Italiana dedica la XII Assemblea
dell‟Episcopato Italiano alla realtà dei Consultori Familiari
raccomandando si costituisca una rete federativa dei
Consultorio fondati dalle Chiese locali.
1991: la CEI, Ufficio Nazionale per la pastorale della famiglia,
raccogliendo le indicazioni della XXXIII Assemblea dell’Episcopato
(1990), pubblica il documento
“ I consultori familiari sul territorio e nella comunità”.
1993 : la CEI pubblica il “Direttorio di pastorale familiare”,
documento nel quale dal n. 249 al n. 254 vengono definite
caratteristiche, finalità e rapporti con la pastorale familiare dei
Consultori d’ispirazione e d’iniziativa cristiana.
1978 : nasce la Confederazione Nazionale dei Consultori
d‟ispirazione cristiana e a livello regionale la
Federazione Lombarda dei Centri di Assistenza Famiglia
( FeLCeAF) su iniziativa di Mons. Guzzetti e del prof. Petrini
Legge regionale n. 3 /2008
Art.5
(Unità d’offerta sociosanitarie)
1. Le unità di offerta sociosanitarie erogano prestazioni
sanitarie a rilevanza sociale e prestazioni sociali a
rilevanza sanitaria e hanno il compito di:
a) sostenere la persona e la famiglia, con particolare
riferimento alle problematiche relazionali e genitoriali,
all’educazione e allo sviluppo di una responsabile
sessualità, alla procreazione consapevole, alla
prevenzione dell’interruzione della gravidanza;
Dal 2001 in Lombardia viene introdotto( DGR 3264 del 26 gennaio 2001 DGR 4141 del 6 aprile 2001)
L‟ACCREDITAMENTO
condizione/riconoscimento che permette ai consultori
di offrire prestazioni e servizi per conto del Sistema
Sociosanitario Regionale;
nel caso dei C.F. d‟ispirazione cristiana
avvalendosi dell‟obiezione di coscienza
verso l‟applicazione della legge 194/1978.
L‟Accreditamento è una scelta: dei 40 Consultori Familiari
federati nella FeLCeAF
sono oggi 36 quelli accreditati;
Costituiscono la rete di servizi no-profit per la famiglia
istituzionalmente
riconociuta più diffusa a livello regionale
I REQUISITI per il funzionamento:
Le figure professionali obbligatorie:
-medico ginecologo;
-psicologo
-assistente sociale
-ostetrica
-infermiere prof.le/assistente sanitaria
Modalità di offerta ed erogazione dei servizi
Le figure professionali extra accreditamento ( non obbligatorie)
-Pedagogista ( Lauree scienze dell‟educazione)
-Consulente familiare
-Avvocato
-Mediatore familiare
-Consulente Etico
-Mediatore culturale
CHE COSA FA UN CONSULTORIO FAMILIARE (accreditato) :
le prestazioni su domanda dell’utenza
- la valutazione della condizione
di bisogno nei diversi aspetti bio-psico-socio della
persona e nel contesto nelle sue relazioni familiari
attraverso accoglienza e ascolto
( visita-colloquio, colloquio psicologico )
- La CONSULENZA FAMILIARE
- La MEDIAZIONE FAMILIARE
Socio-sanitarie integrate
Sanitarie specialistiche
- La visita medica-ginecologica
- i controlli ostetrici(pap-test)
- Psicoterapia (familiare
di gruppo, individuale)
- Colloquio psicologico clinico
Le prestazioni/attività extra-accreditamento
( non obbligatorie )
Socio-sanitarie integrate
Sanitarie specialistiche
- l‟accompagnamento e il tutoring- prestazioni sanitarie
Le prestazioni/attività extra-accreditamento
( non obbligatorie )
- Consulenza etica
- Consulenza legale sul diritto di famiglia
e canonistica
- Consulenza metodi naturali
( accompagnamento alla fertilità)
- Consulenza pedagogica/educativa
CHE COSA FA UN CONSULTORIO FAMILIARE (accreditato) :
le prestazioni su domanda dell’utenza
-Gli INCONTRI DI GRUPPO
- 4-10 partecipanti
-su richiesta individuale
-si svolgono in Consultorio
per tematiche:
-Adolescenza
-Menopausa;
-Rapporto madre-bambino;
- Adozione
-Gravidanza;
-Educazione sessuale;
-l‟ASSISTENZA
DOMICILIARE
( il puerperio a
domicilio,l‟Home visiting)
- Il training-prenatale :
i “percorsi nascita”
attraverso la preparazione alla nascita,
l‟addestramento all‟allattamento
naturale,i corsi di massaggio neonatale,
per:
-Favorire la “transizione” delle giovani
coppie;
-Modificare ansie e percezioni
considerate
patologiche ma in realtà fisiologiche;
- Sostenere la fiducia reciproca
- controllo gravidanzefisiologiche,
la diagnostica ecografica di 1° livello
CHE COSA OFFRE UN CONSULTORIO FAMILIARE
per la promozione, accompagnamento e sostegno della genitorialità
- Consulenza metodi naturali ( accompagnamento alla fertilità)
- Consulenza pedagogica/educativa
ATTIVITA‟ DI PREVENZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE :
- corsi di formazione, educazione affettivo-sessuale, su tematiche
educative:
- per genitori, insegnanti, educatori e animatori Oratori:
- progettati, programmati e condotti in modo condiviso
con soggetti “esterni”
(scuole, oratori, parrocchie, associazioniecc.)
- collaborazioni per Corsi di preparazione al matrimonio
- attività di consulenza e collaborazione per la conduzione di Gruppi di
auto-mutuo aiuto ( genitori separati,problematiche di salute) ;
CHE COSA OFFRE UN CONSULTORIO FAMILIARE
per la promozione, accompagnamento e sostegno della genitorialità
Nel 2008 i CF d‟ispirazione cristiana della Lombardia associati nella
Federazione Lombarda Centri di assistenza alla famiglia (FeLCeAF)
hanno realizzato Corsi di formazione per circa 100.000 partecipanti.
Un servizio che risponde in prevalenza ai bisogni
psico-relazionali/emotivi attraverso prestazioni socio-
sanitarie integrate e psicologiche delle famiglie,
coppie,persone,
Il “profilo” del Consultorio familiare
d‟ispirazione cristiana della Lombardia:
che qualifica la propria offerta attraverso la
proposta di corsi di formazione interpretando
così un ruolo di sostegno e promozione della
relazione educativa genitoriale
LO “STILE” CONSULTORIALE
Il “come” il CF fa sostegno, è questo
“come” che qualifica e differenzia il Consultorio Familiare da altri servizi
1 – l’integrazione multidisciplinare ( attraverso il lavoro di equipe) per percorsi
di aiuto/sostegno che rispettino la globalità della persona
2 – la progettualità “personalizzata” - VS - la risposta standardizzata
3 - la centralità della persona/relazione – VS – il “prodotto”
4 – la “promozione” delle risorse – VS – l’accettazione delega all’esperto/
( consulenza ) specialista
( l’empowerment)
Direttorio di pastorale familiare,n. 249 :
“…i consultori, nell’ottica di un’antropologia personalistica coerente con la
visione cristiana dell’uomo e della donna, guardano piuttosto ai
dinamismi personali e relazionali e privilegiano l’apporto delle scienze
umane e delle loro metodologie…”
2009:
per la Federazione Lombarda dei Centri di
assistenza Famiglia ( FeLCeAF) apre una nuova fase
nella vita e per il futuro dei Consultori familiari
d‟ispirazione cristiana lombardi
La Conferenza Episcopale Lombarda, attraverso il
proprio Vescovo delegato per la pastorale familiare,
Mons. Lanfranconi, affida alla Federazione questo
nuovo mandato:
1 - “maggiore e migliore offerta, da parte della Federazione, di
servizi qualificati per i consultori familiari di ispirazione cristiana”;
2 – “miglior definizione ed articolazione dei ruoli e delle figure di
consulenza: ecclesiastica (…) etica (…) e canonistica” (…);
3 – “maggiore e miglior raccordo con la pastorale familiare
delle diocesi lombarde (…)”;
4 - “esigenza di „lavorare in rete‟ sul territorio ecclesiastico;
(…) raccordando meglio l‟opera dei consultori familiari, dei
CAV, dei centri di ascolto Caritas, dei „centri famiglia‟ delle
parrocchie e comunità pastorali, di movimenti e
associazioni attivi nel settore (…)”.
1 – analisi del contesto dei servizi consultoriali del territorio
bergamasco
-una distribuzione disomogenea
- un‟offerta di servizi carenti in alcune aree territoriali
2 - La proposta di sviluppo
La Diocesi di Bergamo, attraverso la Fondazione Angelo Custode Onlus,
si propone come soggetto attivo nell‟offrire alle famiglie risposte
qualificate alla domanda di servizi, sostegno e aiuto nell‟affrontare i
compiti educativi, nel promuovere quel benessere relazionale che
costituisce premessa fondante per la crescita responsabile sul piano
individuale e sociale. Un ruolo che vuole inserirsi nel contesto
territoriale con una forte caratterizzazione di sussidiarietà nel realizzare
un welfare di comunità
Proposte per lo sviluppo della rete dei Consultori Familiari
d’ispirazione cristiana accreditati nel territorio della
Diocesi di Bergamo
….la Chiesa locale, in coerenza con il
quadro sussidiario e partecipativo al
Welfare territoriale , si sente fortemente
impegnata e coinvolta in questo
disegno attraverso:
- la messa a disposizione di risorse
strutturali, economiche e operative che
costituiscono patrimonio e condizione
necessarie per la sua realizzazione;
- la ricerca delle forme e modalità più
opportune di integrazione con le
realtà di impegno pastorale a favore
della famiglia presenti.
La proposta di nuovi servizi consultoriali
prevede tra la fine del 2010 e i primi mesi
del 2011 l’attuazione e l’accreditamento di
n° 5 nuove sedi di Consultori Familiari nel
territorio bergamasco:
1. una nuova sede consultoriale per
adolescenti e giovani in città di
Bergamo;
2. la trasformazione del Centro Vicariale per la
famiglia di Calusco in Consultorio Familiare
con la messa a disposizione di una nuova
sede;
3. l’attivazione di un nuovo Consultorio
Familiare a Clusone;
4. l’attivazione di un nuovo Consultorio
Familiare a Martinengo;
5. l’assunzione della gestione di un
Consultorio Familiare in accordo con
l’Ambito territoriale dei Comuni della Val
Cavallina a Trescore
Il Consultorio familiare
per una genitorialità
condivisa, riconosciuta
e consapevole della
propria ricchezza
L‟idea di genitorialità che sostiene la proposta dei
Consultori familiari rivolta alla genitorialità
Nell’approccio consultoriale si integrano due concezioni
dinamiche della genitorialità:
-La genitorialità come processo attraverso il quale si impara a
diventare genitori per prendersi cura in modo adeguato dei bisogni dei
figli ( approccio psicopedagogico);
-La genitorialità come dimensione della propria personalità/identità adulte
che integra le esperienze affettive ed emotive della propria storia
personale e dei legami di attaccamento sperimentati nel passato e nella
esperienza di coppia coniugale.
SAPER ESSERE GENITORI PER SAPER ESSERE EDUCATORI
Per capire la complessità e completezza antropologica
di questo modo d’intendere la genitorialità basta elencare le funzioni
(modi di esprimersi):
la funzione AFFETTIVA
la funzione NORMATIVA
la funzione SIGNIFICANTE
la funzione PROIETTIVA
la funzione DIFFERENZIALE
Le finalità degli interventi di promozione,
accompagnamento e sostegno della genitorialità
dei Consultori familiari
Riscoprire il “senso” dell’educare
Riacquistare la fiducia verso le proprie capacità educative
Sollecitare interesse e attenzione verso le proposte educative capaci di
integrazione delle diverse dimensioni ( bio-psico-socio-spirituale)
della persona in crescita
Aiutare a riscoprire il valore del tempo per educare sapendo coniugare l’attività
Lavorativa, professionale con la vita quotidiana delle relazioni familiari fatte di
Comunicazione, ascolto, dialogo
Le “attenzioni” che animano il contributo
professionale degli operatori consultoriali che
incontrano la genitorialità
L’ascolto dei bisogni dei genitori in particolare del bisogno di “transizione”
che nelle diverse fasi di passaggio si fanno critiche:
-nel percorso di preparazione alla nascita;
-nella fase della crescita adolescenziale;
L’attenzione alla normalità perché il senso di inadeguatezza non vuol dire
“patologia” e può essere superato valorizzando e riscoprendo le proprie capacità
La reciprocità : perché “prendersi cura” dei figli non è “ one way”
L’apertura alla comunità per superare la sostanziale solitudine in cui si dispiega
l’impegno educativo dei genitori e sostenere invece dinamiche rivolte ad un recupero
della dimensione “sociale” e comunitaria della genitorialità