e a roma saltò fuori un lago

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 E a Roma saltò fuori un lago A largo Preneste, Roma est, c’è un lago. Sì, un vero lago, emerso da qualche anno, ma pochissimi romani lo conoscono. “Naturalmente”  è a rischio di cementificazione. Cosa rende straordinario questo specchio di acqua e vegetazione? Le sue dimensioni, certo, diecimila metri quadrati, e il fatto che sia perfino balneabile, ma soprattutto che da oltre un mese un quartiere intero si è messo in testa che quel lago è un bene comune, ed è giusto che tutti lo conoscano per poterne godere. E così si creano dei belvedere per ammirarlo, si va nelle scuole per raccontarlo ai bambini, persone comuni si mettono in strada a diffondere volantini. Un lago di tutti che un piccolo quotidiano web come Comune-info ha immerso in un fiume di comunicazione che sta dilagando. Seguiteci con la newsletter, cliccate qui  di Giulia Barra A largo Preneste, Roma est, c’è un lago. Si, proprio un lago. L o sanno in pochi, anche tra quelli che abitano a pochi metri da lì. Il lago è dietro il Parco delle Energie, dietro gli edifici dismessi da tempo della Ex Fabbrica Snia. Dietro il lungo e monotono muro che costeggia via di Portonaccio,  per intenderci. Insomma, questo lago è “dietro”. E infatti nessun o lo conosce. O meglio, nessuno lo conosceva: da oltre un mese un quartiere intero si è messo in testa che quel lago è di tutti, ed è giusto che tutti lo conoscano per poterne godere . E così si creano belvedere per ammirarlo, si va

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lago ex snia

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  • E a Roma salt fuori un lago

    A largo Preneste, Roma est, c un lago. S, un vero lago, emerso da qualche anno, ma pochissimi

    romani lo conoscono. Naturalmente a rischio di cementificazione. Cosa rende straordinario

    questo specchio di acqua e vegetazione? Le sue dimensioni, certo, diecimila metri quadrati, e il fatto

    che sia perfino balneabile, ma soprattutto che da oltre un mese un quartiere intero si messo in testa

    che quel lago un bene comune, ed giusto che tutti lo conoscano per poterne godere. E cos si

    creano dei belvedere per ammirarlo, si va nelle scuole per raccontarlo ai bambini, persone comuni si

    mettono in strada a diffondere volantini. Un lago di tutti che un piccolo quotidiano web come

    Comune-info ha immerso in un fiume di comunicazione che sta dilagando. Seguiteci con la

    newsletter, cliccate qui

    di Giulia Barra

    A largo Preneste, Roma est, c un lago. Si, proprio un lago. Lo sanno in pochi, anche tra quelli che

    abitano a pochi metri da l. Il lago dietro il Parco delle Energie, dietro gli edifici dismessi da

    tempo della Ex Fabbrica Snia. Dietro il lungo e monotono muro che costeggia via di Portonaccio,

    per intenderci. Insomma, questo lago dietro. E infatti nessuno lo conosce. O meglio, nessuno lo

    conosceva: da oltre un mese un quartiere intero si messo in testa che quel lago di tutti, ed

    giusto che tutti lo conoscano per poterne godere. E cos si creano belvedere per ammirarlo, si va

  • nelle scuole per raccontarlo ai bambini, si svolantina con qualsiasi condizione atmosferica, ognuno

    come pu, ragazzi di centri sociali e associazioni, gente comune, e pure giornalai e benzinai,

    raccontano e diffondono questa scoperta.

    Una bella scoperta, perch non parliamo di una pozza stagnante, ma di un lago vivo vero, connesso

    alla falda che ne rigenera le acque in continuazione. E di un lago grande: quasi diecimila metri

    quadri. Basti pensare che pi grande di quello ben pi noto di Villa Borghese, e che alcuni prodi

    del quartiere lhanno attraversato in canoa.

    La storia della sua nascita intrigante: il proprietario dellarea negli anni Novanta fa carte false (nel

    vero senso della parola) per costruire sullarea un centro commerciale, scava scava per fare i piani

    interrati di parcheggio (un classico dei megasupermarket) e per caso, guarda un po, incontra la

    falda acquifera (forse il nome di via dellAcqua Bullicante non stato scelto a caso), che riprende

    possesso dello scavo illegittimo effettuato. Anche grazie allacqua stessa, la situazione illecita viene

    alla luce e si blocca tutto. In questi ventanni la natura, in barba agli scheletri di cemento del centro

    commerciale ancora presenti, si riappropria di questo angolo di citt stranamente non ancora

    asfaltato e decide di regalare al quartiere un piccolo paradiso: intorno al lago la vegetazione si

    scatena, diventando casa di animali protetti, a cominciare dai germani reali, mentre nel lago non si

    faticano a intravedere pesci e libellule. Qualcuno, sorridendo, ha detto: Il lago vivo, e lotta

    insieme a noi.

    Dopo questi ventanni,

    intervallati da ulteriori tentativi di speculazione (risparmiamo ad esempio il racconto del tentativo di

    portare una mega struttura per i mondiali di nuoto), il simpatico proprietario (Antonio Pulcini, noto

    per le inchieste di Report sulle speculazioni romane) nel 2012 ritenta la fortuna, presentando un

    nuovo progetto per larea: quattro torri di trenta piani, ovvero 106 metri luna. Del lago,

    ovviamente, neanche lombra. Il bando si chiamava Relitti Urbani, un bando per riqualificare aree

    industriali dismesse, con ovviamente annessi e connessi premi di cubatura collegati al Piano Casa. Il

    progetto nello stesso anno supera il primo scoglio, dichiarato ammissibile ed avviabile

    allattuazione urbanistica dalla giunta Alemanno.

    Due mesi fa i partecipanti al Forum del Parco che autogestiscono gli spazi del Parco delle Energie,

    vengono casualmente a conoscenza di questo progetto, e preoccupati si attivano per diffondere la

  • notizia del pericolo. I risultati non tardano ad arrivare: dopo un mese di mobilitazione serrata del

    quartiere (e non solo), le amministrazioni municipali e comunali (nel frattempo rinnovatesi nel

    maggio 2013) si affrettano a rassicurare che il progetto delle torri fermo, e che non intenzione

    portarlo avanti.

    E ci mancherebbe altro, verrebbe da dire. Perch se proprio vogliamo essere pignoli, il Piano

    Regolatore di Roma in persona, su quellarea prevede verde pubblico e servizi pubblici di rango

    urbano. A tal proposito anni fa era partito il progetto di costruire un polo Universitario, ipotesi

    accettata e condivisa dal quartiere. Nel 2010 luniversit Sapienza del rettore Frati si tira indietro

    dallimpresa, senza ovviamente dimenticarsi di pagare i Dipartimenti che avevano elaborato il

    progetto. Sui perch di questa decisione, quelli in buonafede prendono per buone le motivazioni del

    rettore, che si sarebbe tirato indietro avendo scoperto debiti annessi e connessi allarea. Quelli in

    malafede, insinuano che sia tutto un riassestamento di potere e favori tra rettore Frati, sindaco

    Alemanno, allora in carica, e Pulcini proprietario dellarea.

    Ad oggi, qualcuno spera che le ultime dichiarazioni delle amministrazioni che decreterebbero lo

    stop definitivo del progetto delle quattro torri siano un buon segno. In queste dichiarazioni non vi

    traccia di riferimenti al lago, per. Una dimenticanza? Una mancanza imbarazzata dal non avere

    unidea di come sbrogliare la matassa, senza scontentare nessuno? Queste sarebbero le motivazioni

    pi rassicuranti.

    Quello che certo che il lago esiste, vivo e soprattutto pulito: analisi per determinarne

    linquinamento fatte qualche anno fa sarebbero addirittura nei limiti imposti per la balneazione

    insomma, cos pulito da poterci fare il bagno. Ma non basta: oltre ad essere bello, vivo e vegeto,

    pare anche che il bellissimo lago si trovi per met su suolo pubblico. Si, perch lunica cosa buona

    di aver rinvenuto le carte del progetto delle quattro torri, aver scoperto che c unarea di propriet

    del Comune (che comprende anche buona parte del lago) quasi contigua al Parco delle Energie,

    divisa solo da una lingua di terra di propriet privata (dove tra laltro svettano i famosi scheletri

    abusivi del centro commerciale, mai demoliti dal proprietario). Larea in questione quella dietro il

    gi citato muro di via Portonacco, per intenderci.

    Insomma, a Largo Preneste c unarea pubblica non costruita e verde (cosa rara ormai!) espropriata

    come fu larea del parco delle Energie, conquistata grazie alle battaglie dei comitati e del quartiere,

    a cui non permesso accedere. E allora si va avanti: convegni con esperti e luminari, naturalisti,

    architetti, urbanisti, per raccontare insieme la bellezza e limportanza di allargare il parco a

    questarea, e al contempo preservare lecosistema creato dal lago. Chi si sta battendo per questa

    lotta ci tiene a ricordare che il lago di tutti, e anche per questo da tutti va reclamato, conquistato e

    difeso.

    A giudicare dallo stupore di chi andato a vederlo dopo esserselo fatto raccontare, quando lo si

    vede dal vivo sembra ancora pi bello e pi grande. Nessuno se lo aspetta, eppure sta li. E allora

    fatevi avanti, signore e signori!Vedere per credere. E per difendere.