ambiente sc –Firenze,via di Soffiano, 15 - tel. 055-7399056 – Carrara, via Frassina 21 – Tel. 0585-855624
GRANCHI s.r.l.
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Data: Giugno 2014
Granchi s.r.l. Valutazione emissioni diffuse
Documentazione integrativa - Cava “I Gabbri”
2
INDICE
PREMESSA.........................................................................................................................3
1. DESCRIZIONE DEL PROGETTO ....................................................................................4
1.1. Emissioni in atmosfera correlate all’attività..............................................6
2. MODALITÀ DI VALUTAZIONE DELLE EMISSIONI DIFFUSE ..........................................7
2.1. Scotico e sbancamento del materiale superficiale.....................................7
2.2. Formazione e stoccaggio di cumuli ...........................................................8
2.3. Erosione del vento dai cumuli ...................................................................9
2.4. Transito di mezzi su strade non asfaltate................................................10
2.5. Utilizzo di mine ed esplosivi ....................................................................11
3. QUANTIFICAZIONE DELLE EMISSIONI DIFFUSE .......................................................13
3.1. Scotico e sbancamento del materiale superficiale...................................13
3.2. Formazione e stoccaggio di cumuli .........................................................14
3.3. Erosione del vento dai cumuli .................................................................15
3.4. Transito di mezzi su strade non asfaltate................................................16
4. VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DELLE EMISSIONI DIFFUSE.......................18
Granchi s.r.l. Valutazione emissioni diffuse
Documentazione integrativa - Cava “I Gabbri”
3
PREMESSA
Il presente documento viene redatto a supporto del Progetto di coltivazione del primo stralcio di di
una cava di ofioliti (cod. PAERP 727419) ubicata in località i Gabbri nel comune di Pomarance (PI),
a seguito di quanto emerso in sede di Conferenza di Servizi tenutasi in data 11/03/2014, relativa al
procedimento di verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale di cui alla Det.
n° 324 del 13/03/2014 del Settore Tecnico dell’Unione Montana Alta Val di Cecina.
La presente relazione riporta i risultati della valutazione delle emissioni diffuse generate nel corso
dello svolgimento delle attività relative al nuovo progetto di coltivazione, mutuato a seguito delle
decisioni prese durante la suddetta CdS, e al ripristino ambientale del sito estrattivo denominato
Cava Gabbri, con particolare attenzione al primo dei due stralci in cui è stata suddivisa l’area in
fase di progetto.
La valutazione delle emissioni diffuse è stata effettuata in accordo con le "Linee guida per la
valutazione delle emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione,
trasporto, carico o stoccaggio di materiali polverulenti" emanate dalla Provincia di Firenze con
Deliberazione di Giunta Provinciale n.213 del 03/11/2009 in collaborazione con i tecnici
dell’Articolazione funzionale “Modellistica previsionale” di ARPA Toscana e sarà utilizzata per
verificare la compatibilità ambientale delle emissioni totali dell'attività sulla base anche degli
interventi di mitigazione indicati nel progetto in esame.
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DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il progetto oggetto della presente relazione riguarda la coltivazione del primo di due stralci di una
cava di ofioliti (gabbro e serpentinite) sita in località “Il Doccino - I Gabbri” nel Comune di
Pomarance (Provincia di Pisa), che verrà gestita dalla Soc. Granchi S.r.l., con sede legale in località
Ponte di Ferro.
Lo stralcio in esame concerne una porzione estesa per circa la metà dell'intera previsione di PAERP
con codice 727419, così come mutuato a seguito delle decisioni prese in sede di Conferenza di
Servizi convocata dall'Unione Montana Alta Val di Cecina per la Verifica di Assoggettabilità alla
Valutazione di Impatto Ambientale del progetto complessivo dell'intero comparto estrattivo.
Il capoluogo di Pomarance, ubicato a N-NW dell’area interessata dal progetto, dista circa 4 km dal
limite settentrionale del perimetro di intervento. Il nucleo abitato principale più prossimo al
comparto di interesse è quello di Montecerboli, posto a circa 2 km in direzione sud del sito
estrattivo. Nell’intorno della cava si rilevano rare case sparse, tra cui le abitazioni “P.Gabbri”, le più
prossime, a soli 200 m in direzione nord dal limite di cava. L’intervento proposto rappresenta la continuazione di un’attività estrattiva condotta dalla società
proponente, che ormai da decenni e riferimento a livello di zona delle Colline Metallifere per ciò che
riguarda i lavori di movimento terra (scavi, rinterri ecc..), produzione, fornitura e lavorazione di
calcestruzzi e bitumi per l’edilizia e le opere pubbliche.
Il progetto in esame prevede un ammontare delle volumetrie utili da asportare complessivamente
pari a circa 277.000 m3. Per l’attuazione del progetto è stata programmata la realizzazione di 3
lotti di coltivazione, denominati L1, L2 ed L3 ai quali corrispondono le superfici ed i tempi di
coltivazione riportati nella tabella di seguito illustrata:
Suddivisione in lotti dell’attività estrattiva
Si prevede che, giornalmente, venga estratto materiale per un volume non superiore a circa 300
m3 Nell’ipotesi che la volumetria di scavo giornaliero non superi i 300 m3 e che le giornate
lavorative, al netto dei giorni festivi e dei giorni caratterizzati da cattive condizioni climatiche,
risultino pari a circa 175 gg/anno, detto volume potrà essere coltivato effettivamente in circa 5
anni e 3 mesi.
Sulla base di tale ipotesi, si stima un passaggio giornaliero massimo di circa 20 camion al giorno
con viaggi in andata e ritorno per la località Ponte di Ferro dove e presente l’impianto di
comminuzione del richiedente.
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La maggior parte del tragitto verrà compiuto lungo la S.R. n° 439 (Sarzanese - Valdera) che, ad
oggi, risulta completamente idonea a smaltire il traffico veicolare che su di essa circola; la parte
restante del percorso interesserà invece una Strada Vicinale sterrata, scarsamente trafficata, lungo
la quale il passaggio del veicolo aziendale non dovrebbe creare inconvenienti particolari.
L’escavazione, secondo le prescrizioni stabilite nell'atto conclusivo di esclusione dalla V.I.A. della
porzione interessata dalle attività, verrà eseguita con normali mezzi meccanici (benna rovescia e
martellone). L’utilizzo degli esplosivi non è previsto ma, qualora se ne presentasse la necessità, la
società si impegna ad effettuare valutazioni specifiche e ad eseguire test preliminari, oltre a
stabilire un accordo con Enel Green Power S.p.A.
Si sottolinea che, a monte dell’attività di coltivazione, è prevista una fase preliminare incentrata
sulla messa in opera di un’opportuna recinzione dell’intera area con rete di cantiere ed adeguata
cartellonistica e sull’ampliamento del vecchio piazzale di cava per consentire il deposito
temporaneo del materiale di primo scavo. Verrà inoltre realizzata una strada di arroccamento
indispensabile per la coltivazione del primo lotto e funzionale anche per gli altri due.
I lotti saranno coltivati con la tecnica a gradoni, per fette discendenti a partire dal crinale più in alto
in continuità con la cima di Poggio Doccino, attivando le operazioni di ripristino non appena
conclusa la realizzazione del singolo gradone.
Allo scopo di evitare al massimo l’impatto paesaggistico durante la coltivazione, è previsto il ricorso
all’uso di quinte temporanee di copertura. Contestualmente alle operazioni di coltivazione saranno
approntati gli interventi di ripristino ambientale; questi avverranno nelle porzioni del fronte cava in
cui è stato raggiunto l’assetto finale di scavo come da progetto e consisteranno nella posa in opera
del materiale sterile messo in disparte (materiale di scoperchiatura adeguatamente compattato) e
stoccato in accordo con il piano di coltivazione e nella stesura e, al di sopra di esso, del terreno di
scotico (vegetale) precedentemente accantonato. Si procederà quindi con la raccolta delle acque
superficiali mediante l’esecuzione di un sistema drenante definitivo e, successivamente, con la
messa a dimora di piante erbacee, arboree e arbustive affini a quelle dell’ambiente preesistente
all’attività di escavazione per garantire il perfetto reinserimento del sito nel contesto paesaggistico
e vegetazionale circostante.
Riguardo alla risistemazione morfologica dell’area, da operare a seguito del raggiungimento del
profilo di scavo, si procederà all’ottenimento dell’assetto morfologico finale di recupero attraverso il
rimodellamento delle superfici di escavazione, in modo da garantire la stabilità meccanica
permanente della pendice e una conformazione in stretta connessione con il paesaggio circostante.
Una volta raggiunta la base del primo gradone, si procederà alla demolizione della sua parte più
alta (testa di scarpa) con un taglio a circa 35° e contestuale deposizione del materiale di risulta al
piede del gradone stesso. Inoltre, prima di sistemare il materiale inerte opportunamente miscelato
con terre detritiche di provenienza interna all'attività estrattiva, si procederà alla modifica della
parte basale del gradone (pedata) conferendo alla base di appoggio del materiale una
contropendenza, verso monte. A questo punto, sul profilo finale di scavo, comprese le scarpate,
verrà riportato uno strato uniforme di circa 30 cm di materiale humico, il quale costituirà il livello di
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attecchimento delle erbe e degli arbusti messi a dimora. Solo a seguito della ricomposizione della
gradonatura “mascherata”, si procederà all’abbattimento della quinta temporanea di copertura.
Le modalità di escavazione e quelle di ripristino sono “praticamente contestuali” su di un gradone
alla volta.
Per quanto riguarda le tempistiche, in via indicativa, visti i volumi di scavo dei singoli lotti, la
coltivazione del singolo gradone avrà tempi direttamente proporzionali alla propria lunghezza e
profondità sul fronte estrattivo ma che si possono stimare (in normale periodo di coltivazione) in
media in circa 1-2 mesi a gradone.
La Soc. GRANCHI Srl, da anni operante nel settore della produzione di conglomerati cementizi e
bituminosi, ha impostato buona parte delle sue attività sul reperimento di materiali inerti e
necessita di due importanti tipologie di materiale di cava del Settore I (“Inerti di Pregio”) quali:
• pietrischi impiegati come materiali di riempimento e per la costruzione di rilevati, nei
sottofondi stradali e nelle opere di drenaggio in genere;
• sabbie e ghiaie di diversa granulometria impiegate nella fabbricazione di conglomerati
cementizi e bituminosi e i granulati da frantumazione destinati alla costruzione di
massicciate stradali e ferroviarie.
La coltivazione del sito “I Gabbri” ha la finalità del reperimento della prima tipologia di materiali
sopra richiamati.
1.1. EMISSIONI IN ATMOSFERA CORRELATE ALL’ATTIVITÀ
Relativamente alle attività oggetto del progetto di realizzazione di coltivazione e ripristino
ambientale del sito estrattivo “Cava Gabbri”, si può individuare l'emissione di polveri, derivanti
soprattutto dal sollevamento da parte delle ruote degli automezzi e da parte dell’attività di
movimentazione del materiale di scotico e degli inerti nella predisposizione del cantiere e
nell’attività estrattiva.
Le attività significative in termini di emissioni sono quindi costituite da:
• attività di movimentazione delle terre di scavo;
• temporaneo stoccaggio in cumuli del materiale di scotico;
• traffico indotto dal transito degli automezzi sulla viabilità esistente e sulle piste di cantiere,
per il raggiungimento delle aree operative.
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2. MODALITÀ DI VALUTAZIONE DELLE EMISSIONI DIFFUSE
L’articolazione funzionale “modellistica previsionale” di ARPAT ha redatto, in collaborazione con la
Provincia di Firenze, le Linee Guida per la valutazione delle emissioni di polveri provenienti da
attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico o stoccaggio di materiali polverulenti.
Tali linee guida introducono i metodi di stima delle emissioni di particolato di origine diffusa
prodotte dalle attività di trattamento degli inerti e dei materiali polverulenti in genere e le azioni ed
opere di mitigazione che si possono attuare, anche ai fili dell’applicazione dell’Allegato V alla Parte
Quinta del D.Lgs. 152/06 e smi.
I metodi di valutazione proposti provengono principalmente da dati e modelli dell’US-EPA (AP-42
Compilation of Air Pollutant Emission Factors.
Le operazioni esplicitamente considerate sono le seguenti (in parentesi vengono indicati i
riferimenti all’AP-42 dell’US-EPA):
1. Processi relativi alle attività di frantumazione e macinazione del materiale e all’attività di
agglomerazione del materiale (AP-42 11.19.2);
2. Scotico e sbancamento del materiale superficiale (AP-42 13.2.3);
3. Formazione e stoccaggio di cumuli (AP-42 13.2.4);
4. Erosione del vento dai cumuli (AP-42 13.2.5);
5. Transito di mezzi su strade non asfaltate (AP-42 13.2.2);
6. Utilizzo di mine ed esplosivi (AP-42 11.9).
Queste operazioni sono state valutate e caratterizzate secondo i corrispondenti modelli USEPA o gli
eventuali fattori di emissione proposti nell’AP-42, con opportune modifiche / specificazioni /
semplificazioni in modo da poter essere applicati ai casi di interesse.
Alle attività in oggetto risultano applicabili esclusivamente le operazioni di:
• scotico e sbancamento del materiale superficiale;
• formazione e stoccaggio di cumuli;
• erosione del vento dai cumuli;
• transito di mezzi su strade non asfaltate;
Di seguito si riporta la descrizione delle modalità di valutazione delle emissioni correlate.
2.1. SCOTICO E SBANCAMENTO DEL MATERIALE SUPERFICIALE
L’attività di scotico (rimozione degli strati superficiali del terreno) e sbancamento del materiale
superficiale viene effettuata di norma con ruspa o escavatore e, secondo quanto indicato al
paragrafo 13.2.3 “Heavy construction operations” dell’AP-42, produce delle emissioni di PTS con un
rateo di 5,7 kg/km. Per utilizzare questo fattore di emissione occorre quindi stimare ed indicare il
percorso della ruspa nella durata dell’attività, esprimendolo in km/h.
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Fattori di emissione per il PM10 relativi alle operazioni di trattamento del materiale superficiale
2.2. FORMAZIONE E STOCCAGGIO DI CUMULI
Un’attività suscettibile di produrre l’emissione di polveri è l’operazione di formazione e stoccaggio
del materiale in cumuli.
Il modello proposto nel paragrafo 13.2.4 “Aggregate Handling and Storage Piles” dell’AP-42 calcola
l’emissione di polveri per quantità di materiale lavorato in base al fattore di emissione:
dove:
i particolato (PTS, PM10, PM2,5);
EFi fattore di emissione;
ki coefficiente che dipende dalle dimensioni del particolato;
u velocità del vento (m/s);
M contenuto in percentuale di umidità (%).
La quantità di particolato emesso da questa attività quindi dipende dal contenuto percentuale di
umidità M: valori tipici nei materiali impiegati in diverse attività, corrispondenti ad operazioni di
lavorazione di inerti, sono riportati in Tabella 13.2.4-1 del suddetto paragrafo 13.2.4 dell’AP-42.
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Valori di ki al variare del tipo di particolato
Tale formula è valida entro il dominio di valori per i quali è stata determinata, ovvero per un
contenuto di umidità di 0,2-4,8 % e per velocità del vento nell’intervallo 0,6-6,7 m/s.
Si osserva che, a parità di contenuto di umidità e dimensione del particolato, le emissioni
corrispondenti ad una velocità del vento pari a 6 m/s (più o meno il limite superiore di impiego
previsto del modello) risultano circa 20 volte maggiori di quelle che si hanno con velocità del vento
pari a 0,6 m/s (più o meno il limite inferiore di impiego previsto del modello). Alla luce di questa
considerazione appare ragionevole pensare che se nelle normali condizioni di attività (e quindi di
velocità del vento) non si crea disturbo con le emissioni di polveri, in certe condizioni
meteorologiche caratterizzate da venti intensi, le emissioni possano crescere notevolmente tanto
da poter da luogo anche a disturbi nelle vicinanze dell’impianto.
In assenza di dati anemometrici specifici del sito di interesse, si ritiene che ai fini di una stima
globale delle emissioni dovute a questo tipo di attività, sia utilizzabile la distribuzione di frequenze
della velocità del vento della stazione di Empoli-Riottoli e quindi l’espressione per il calcolo può
essere semplificata riducendosi a:
2.3. EROSIONE DEL VENTO DAI CUMULI
Le emissioni causate dall’erosione del vento sono dovute all’occorrenza di venti intensi su cumuli
soggetti a movimentazione. Nell’AP-42 (paragrafo 13.2.5 “Industrial Wind Erosion”) queste
emissioni sono trattate tramite la potenzialità di emissione del singolo cumulo in corrispondenza di
certe condizioni di vento. La scelta operata nel presente contesto è quella di presentare l’effettiva
emissione dell’unità di area di ciascun cumulo soggetto a movimentazione dovuta alle condizioni
anemologiche attese nell’area di interesse.
Il rateo emissivo orario si calcola dall’espressione:
dove:
i particolato (PTS, PM10, PM2,5)
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EF (kg/m2 ) fattore di emissione areale dell’i-esimo tipo di particolato
a superficie dell’area movimentata in m2
movh numero di movimentazioni/ora
Per il calcolo del fattore di emissione areale si distinguono i cumuli bassi da quelli alti a seconda del
rapporto altezza/diametro. Per semplicità inoltre si assume che la forma di un cumulo sia conica,
sempre a base circolare. Nel caso di cumuli non a base circolare, si ritiene sufficiente stimarne una
dimensione lineare che ragionevolmente rappresenti il diametro della base circolare equivalente a
quella reale. Dai valori di:
1. altezza del cumulo (intesa come altezza media della sommità nel caso di un cumulo a
sommità piatta) H in m;
2. diametro della base D in m;
si individua il fattore di emissione areale dell’i-esimo tipo di particolato per ogni movimentazione
dalla sottostante tabella.
Fattori di emissione areali per ogni movimentazione, per ciascun tipo di particolato
2.4. TRANSITO DI MEZZI SU STRADE NON ASFALTATE
Per il calcolo dell’emissione di particolato dovuto al transito di mezzi su strade non asfaltate si
ricorre al modello emissivo proposto nel paragrafo 13.2.2 “Unpaved roads” dell’AP-42. Il rateo
emissivo orario risulta proporzionale a:
• il volume di traffico;
• il contenuto di limo (silt) del suolo, inteso come particolato di diametro inferiore a 75 µm.
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Il fattore di emissione lineare dell’iesimo tipo di particolato per ciascun mezzo EFi (kg/km) per il
transito su strade non asfaltate all’interno dell’area industriale è calcolato secondo la formula:
dove:
i particolato (PTS, PM10, PM2,5)
s contenuto in limo del suolo in percentuale in massa (%)
W peso medio del veicolo (Mg)
ki, ai e bi sono coefficienti che variano a seconda del tipo di particolato ed i cui valori sono forniti
nella tabella seguente.
Valori dei coefficienti ki , ai e bi e al variare del tipo di particolato
Il peso medio dell’automezzo W deve essere calcolato sulla base del peso del veicolo vuoto e a
pieno carico. Si ricorda che la relazione è valida per veicoli con un peso medio inferiore a 260 Mg e
velocità media inferiore a 69 km/h. Per il calcolo dell’emissione finale si deve determinare la
lunghezza del percorso di ciascun mezzo riferito all’unità di tempo (numero di km/ora), sulla base
della lunghezza della pista (km).
Si specifica che l’espressione è valida per un intervallo di valori di limo (silt) compreso tra l’1,8%
ed il 25,2%. Poiché la stima di questo parametro non è semplice e richiede procedure tecniche e
analitiche precise, in mancanza di informazioni specifiche si suggerisce di considerare un valore
all’interno dell’intervallo 12-22%. Si osserva che la scelta del valore del parametro risulta incidere
significativamente sulle emissioni: a parità degli altri parametri, raddoppiare il valore del silt
corrisponde a quasi raddoppiare l’emissione (più precisamente a moltiplicarla per un fattore 1,9).
2.5. UTILIZZO DI MINE ED ESPLOSIVI
Le emissioni di polveri diffuse dovute all’utilizzo di mine sono trattate nel paragrafo 11.9 (Western
Surface Coal Mining) dell’AP-42 (US.EPA). il modello si riferisce a cave di carbone ma può essere
utilizzato per fornire un ordine di grandezza delle emissioni di questa attività. Il fattore di
emissione proposto è:
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dove:
i particolato (PTS, PM10, PM2,5)
a superficie del fronte di esplosione in m2
ki è un coefficiente che varia a seconda del tipo di particolato; i valori tipici sono proposti nella
tabella che segue:
Valori del coefficiente ki per il calcolo delle emissioni per cave che utilizzano mine
La correlazione per il calcolo del fattore di emissione è valida per una profondità della volata ≤21 m
e per un’estensione del fronte di esplosione compreso tra 700 e 8000 m2.
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3. QUANTIFICAZIONE DELLE EMISSIONI DIFFUSE
Al fine di permettere una quantificazione delle emissioni in atmosfera, sono state considerate tutte
le sorgenti di polvere indicate nel precedente capitolo, individuate dalle Linee Guida di valutazione
delle emissioni di polveri redatte da ARPA Toscana.
Per poter effettuare la valutazione è necessario conoscere diversi parametri relativi a:
• sito in esame (umidità del terreno, contenuto di limo nel terreno, regime dei venti);
• attività (quantitativi di materiale da movimentare ed estensione delle aree di cantiere);
• mezzi impiegati (tipologia e n. di mezzi in circolazione, chilometri percorsi, tempi di
percorrenza, tempo di carico/scarico mezzi, ecc...).
Mentre alcune di queste informazioni sono state desumibili dalle indicazioni progettuali, per altre è
risultato necessario fare alcune assunzioni, la cui scelta è stata fatta in ottica cautelativa.
Le informazioni utilizzate per la stima delle emissioni sono le seguenti:
• Aree di movimentazione e stoccaggio dei materiali;
• Attività di scavo (escavatore) e caricamento dei materiali sui camion;
• Transito mezzi su piste non asfaltate: ai fini della simulazione si considera che tutte le piste di
cantiere percorse dai mezzi di interne al cantiere siano non pavimentate, non è prevista
asfaltatura della strade interne al cantiere;
3.1. SCOTICO E SBANCAMENTO DEL MATERIALE SUPERFICIALE
Le attività effettuate nell’area di cantiere riconducibili allo scotico e sbancamento del materiale
superficiale risultano essere le seguenti:
• carico dei camion;
• scarico dei camion;
• scotico tramite bulldozer.
Per la valutazione del quantitativo di materiale scoticato si è considerato un valore massimo pari a
1.500 m3, calcolato sulla base di un’altezza media di 10 cm di copertura.
Per quanto concerne il carico dei camion, considerando un dato di densità del materiale superficiale
pari a 1,6 t/ m3 si trova un quantitativo di materiale movimentato pari a 2.400 t; l’emissione
derivante ammonta a 18 kg.
Il fattore legato invece allo scarico dei camion, con le stesse cnsiderazioni, comporta un fattore di
emissione pari a 1,2 kg.
Infine, per quanto concerne il contributo dello scotico tramite bulldozer, considerando un tenore di
limo pari a 4,8% ed una percentuale di umidità del 2,1% si ottiene un’emissione pari a circa 1,26
kg per ogni ora di attività effettuata; considerando che l’attività di allestimento del cantiere non è
definibile a priori, si è proceduto alla stima di un tempo, quantificato in 15 giorni per le attività di
perforazione, condizionamento del perforo e smaltimento dei rifiuti. A mezzo dei dati suddetti si è
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potuto trovare un valore di emissione totale (carico e scarico dei camion e attività di scotico con
bulldozer) della fase di scotico e di sbancamento pari a circa 0,12 t.
3.2. FORMAZIONE E STOCCAGGIO DI CUMULI
La quantità di polveri generate da tali attività viene stimata utilizzando la seguente formula
empirica:
dove:
EF = fattore di emissione di particolato (kg/Mg);
k = parametro dimensionale assunto pari a 0,74 per le polveri totali;
u = velocità media del vento (m/s) assunta cautelativamente pari a 6,7 m/s;
M = umidità del terreno (%) assunta pari al 2,1%.
In particolare, secondo quanto indicato nelle linee guida EPA, per quanto concerne il contenuto di
umidità è stata utilizzata la tabella seguente:
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Il fattore di emissione così calcolato ha permesso di ottenere un quantitativo di polveri emesse pari
a 0,0047 kg/t di prodotto movimentato.
Considerando che il quantitativo di terre da movimentare risulta pari a circa 2.400 t si ottiene
un’emissione derivante dall’intera attività effettuata nell’area di circa 11,3 kg.
Sulla base di questo dato si è proceduto al calcolo dell’emissione oraria, per il quale si è
considerato che il transito medio di camion nel cantiere è quantificabile in 20 unità al giorno per un
totale di 175 giorni/anno e che il tempo necessario alle operazioni di scarico della terra da
accumulare è pari a 10 minuti circa; ciò ha consentito di stimare in circa tre ore il tempo totale da
dedicare alle fasi di scarico del materiale:
tscarico = 20 camion·10 min = 200 minuti ≈ 3 ore
da qui si è proceduto alla quantificazione dell’emissione espressa in g/h:
hgkg
g
h
gg
annogg
annokgE 5,211000
3
1
/
/
175
3,11 =⋅⋅⋅⋅=
3.3. EROSIONE DEL VENTO DAI CUMULI
Per quanto riguarda l’erosione dei cumuli presenti nell’area in oggetto, l’emissione dipenderà sia
dalla loro estensione sia dalla frequenza oraria con cui vengono movimentati e può essere valutata
secondo la seguente relazione:
dove:
EF = fattore di emissione areale di particolato (kg/m2) assunto pari a 5,1*10-4 di polveri totali per
cumuli bassi come quelli presenti presso l’area in oggetto;
a = superficie (m2) dell’area movimentata, assunta pari a 810 m2;
movh = numero di movimentazioni/ora.
In particolare s sottolinea che il materiale cumuli in oggetto non verranno “coltivati” ma verranno
ivi stoccati il tempo necessario al loro invio verso il destino successivo; per tale motivo si ipotizza
che le movimentazioni possano essere quantificate come due in un anno.
Nell’area in esame sono presenti due aree di stoccaggio per le quali è stato calcolato il diametro
che assumerebbero se l’area su cui insistono i cumuli fosse circolare (in accordo con quanto
spiegato nella metodologia). I cumuli in oggetto presentano un’altezza massima di due metri e un
angolo di deposito di circa 32°.
Il fattore di emissione così calcolato ha permesso di trovare un quantitativo totale di polveri
emesse pari a circa 0,83 kg in un anno.
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3.4. TRANSITO DI MEZZI SU STRADE NON ASFALTATE
Per quanto attiene i mezzi (escavatori, pale gommate, camion in carico e scarico dei materiali
ecc…) in transito sulle piste interne alla cava, l’azione di polverizzazione del materiale superficiale
delle piste è indotta dalle ruote dei mezzi; le particelle sono quindi sollevate dal rotolamento delle
ruote, mentre lo spostamento d’aria continua ad agire sulla superficie della pista dopo il transito.
Considerando un transito di 20 camion ogni giorno per un periodo pari a 175 giorni all’anno e che
la strada di arroccamento prevista dal progetto si estenderà 400 m, è stato possibile valutare il
quantitativo di particolato sollevato dal rotolamento delle ruote sulle piste non asfaltate, stimato
dalla seguente equazione:
dove:
EF: fattore di emissione di particolato su strade non pavimentate, per veicolo-km viaggiato;
k, a, b: costanti empiriche per strade industriali, rispettivamente pari a 1,38, 0,7 e 0,45 per le
polveri totali;
s: contenuto in silt della superficie stradale, assunto pari al 4,8%;
W: peso medio dei veicoli in tonnellate, assunto pari a 21 tonnellate (calcolato come media tra il
peso a pieno carico e una tara di 16 tonnellate).
In particolare, secondo quanto indicato nelle linee guida EPA, per quanto concerne il contenuto di
limo è stata utilizzata la tabella seguente:
Contenuto di limo (%) Sito industriale Tipo di strada o materiale
superficiale
intervallo media
Fusione minerale di rame Strade di impianto 16-19 17
Produzione ferro e acciaio Strade di impianto 0,2-19 6
Strade di impianto 4,1-6,0 4,8 Trattamento sabbia e ghiaia
Aree di stoccaggio - 7,1
Strade di impianto 2,4-16 10
Escavazione e trattamento pietre Strade di trasporto materiale dalla
cava 5,0-15 8,3
Strade di servizio 2,4-7,1 4,3 Miniere e trattamento della taconite Strade di trasporto materiale dalla
cava 3,9-9,7 5,8
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Contenuto di limo (%) Sito industriale Tipo di strada o materiale
superficiale
intervallo media
Strade di trasporto materiale dalla cava
2,8-18 8,4
Strade di impianto 4,9-5,3 5,1
Ruspe convogliatrici 7,2-25 17
Miniere di carbone
Strade di trasporto 18-29 24
Siti di costruzioni Ruspe convogliatrici 0,56-23 8,5
Segherie di legname Depositi tronchi 4,8-12 8,4
Impianti smaltimento RSU Ruspe movimentazione 2,2-21 6,4
Contenuto di limo per varie tipologie di sito industriale
Il fattore di emissione così calcolato ha permesso di ottenere un quantitativo di polveri emesse pari
a 2,56 kg/km*veicolo.
Considerando un quantitativo di veicoli interessati nel cantiere pari a 3500 veicoli/anno e
considerando uno sviluppo lineare dei percorsi di cantiere pari a circa 400 m si ottiene un’emissione
annua di circa 3,6 kg/anno.
Per il calcolo dell’emissione oraria si è proceduto considerando il transito di 20 camion al giorno
che, per 175 giorni all’anno, percorrono una distanza complessiva di circa 800 m ad una velocità
media stimabile in 20 km/h, facendo l’ipotesi che compiano lo stesso percorso per i viaggi di andata
e ritorno. Sulla base dei suddetti dati è stato possibile stimare in 140 il numero di ore annue in cui
nel sito si verifica il transito dei mezzi, dunque si è ottenuto:
hgkg
g
annoore
annokgE 6.251000
/
/
140
6,3 =⋅⋅=
Nell’ambito del presente studio si è ipotizzato che all’interno dell’area in oggetto non siano presenti
strade asfaltate e che al di fuori del sito, data la completa asfaltatura delle strade, il fattore di
emissione relativo al contributo delle strade sia da considerarsi nullo.
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4. VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DELLE EMISSIONI DIFFUSE
Nel seguito si riporta la valutazione della significatività delle emissioni diffuse precedentemente
quantificate.
In particolare, la procedura di valutazione della compatibilità ambientale delle emissioni di polveri
diffuse è stata effettuata sulla base dell'Appendice C all'allegato 2v della DGP 213 del 03/11/2009
riportante le Linee Guida fornite dall’articolazione funzionale “modellistica previsionale” di ARPAT
che fornisce valori di soglia di emissione di PM10 in relazione alla distanza del recettore più
prossimo alla sorgente.
Le emissioni di polveri, precedentemente calcolate, sono riportate di seguito espresse in g/h per
ciascuna operazione considerata nell’analisi.
Dunque si ha:
• E TM (transito mezzi) = 25,6 g/h
• E FSC(formazione e stoccaggio cumuli) = 21,5 g/h
• E EE (erosione eolica) = 0,094 g/h;
• E SS (scotico/sbancamento) = 1496,1 g/h;
Si sottolinea che in ragione dell’estensione dell’area estrattiva, del tipo si attività svolta e del
numero dei veicoli che transiteranno in tale zona, il progetto prevede l’impiego di opportuni sistemi
di abbattimento delle polveri applicati a ciascuna delle fonti di emissione analizzate.
Durante le fasi di coltivazione infatti, è prevista un’abbondante bagnatura mediante autocisterna
irrigatrice ad acqua dell’area di carico e stoccaggio cumuli e lungo le strade di accesso al fronte di
scavo, che verrà effettuata soprattutto nel periodo estivo prima di iniziare le operazioni di
coltivazione. L'acqua necessaria per le bagnature verrà presa dalla vasca di calma e
sedimentazione finale della regimazione delle acque meteoriche (circa 400 m3 di capacità), se
presente; in alternativa si potrà attingere dal pozzo industriale aziendale regolarmente
concessionato dalla Provincia di Pisa per un consumo medio annuo di 55.000 m3.
Nella tabella che segue si riporta, per i contributi di emissione trovati nella presente analisi, il
confronto tra l’emissione oraria senza mitigazione e con mitigazione; in accordo con quanto
suggerito dalle Linee Guida ARPAT, le percentuali di abbattimento sono ragionevolmente comprese
tra il 50 e il 90%.
Granchi s.r.l. Valutazione emissioni diffuse
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Confronto tra le emissioni orarie senza e con mitigazione nel range 50-90%
L’andamento del valore di emissione totale oraria riportato è stato confrontato con la tabella 17
riportata nel Capitolo 2 delle Linee Guida utilizzate nell’analisi, di seguito riproposta.
Valutazione delle emissioni al variare della distanza tra recettore e sorgente per un numero di giorni all’anno di
attività compreso tra 150 e 200.
In tabella vengono messe in relazione la distanza del recettore dalla sorgente di emissione e un
intervallo di valori di soglia di emissione oraria di PM10, dando indicazione circa la compatibilità
della situazione con o senza la necessità di eseguire ulteriori indagini di monitoraggio o valutazione
modellistica, o decretandone la non compatibilità.
Attività Emissione
(g/h)
Emissione (g/h)
con
abbattimento
del 50%
Emissione (g/h)
con
abbattimento
del 60%
Emissione (g/h)
con
abbattimento
del 70%
Emissione (g/h)
con
abbattimento
dell’ 80%
Emissione (g/h)
con
abbattimento
del 90%
Scotico e
sbancamento 1496,1 748,05 598,44 448,83 299,22 149,61
Formazione e
stoccaggio
cumuli
21,5 10,75 8,6 6,45 4,3 2,15
Erosione del
vento dai cumuli 0,094 0,047 0,0376 0,0282 0,0188 0,0094
Transito di mezzi
su strade non
asfaltate
25,6 12,8 10,24 7,68 5,12 2,56
TOTALE 1543,29 771,65 617,32 462,99 308,66 154,33
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Dal confronto, considerando che il recettore più vicino si trova ad una distanza di 200 m dal sito,
emerge una compatibilità completa delle emissioni derivanti dalle attività svolte nella cava per un
abbattimento almeno pari al 70%. Qualora l’abbattimento fosse compreso tra il 50 e il 60% invece
sarebbe opportuno effettuare un monitoraggio o procedere con una più approfondita valutazione
modellistica.
Si può dunque concludere che le emissioni orarie ottenute, essendo opportunamente mitigate,
risultano del tutto compatibili con un quadro di impatto non significativo sull’atmosfera
circostante.